Brand Avellino. Quando il marketing territoriale non produce neanche un like su Facebook e Instagram in 4 mesi
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Orticalab.it > Menu Testata > città > Brand Avellino. Quando il marketing territoriale non produce neanche un (...) Il dato Brand Avellino. Quando il marketing territoriale non produce neanche un like su Facebook e Instagram in 4 mesi Dal primo aprile anche Avellino, gradualmente, ritornerà alla normalità. Una volta azzerate le restrizioni Covid, il Comune dovrà fare i conti con le politiche e le attività messe in campo durante la pandemia per favorire gli arrivi in città e promuovere le eccellenze del capoluogo. Ma ad analizzare i dati social, non sarà una primavera da sold out per alberghi, B&B e ristoranti lunedì 28 marzo 2022, di Gerardo De Fabrizio Dal 1 aprile - e non è uno scherzo - l’Italia uscirà dall’emergenza Covid. Lo farà per decreto (perché i numeri dei contagi e in certe regioni anche dei ricoveri sono in crescita), ma sta di fatto che si metterà la parola fine ad uno stato di incertezza che, in pratica, dura da due anni. Nel giro di un mese saranno rimosse tutte le restrizioni che abbiamo imparato a rispettare ondata dopo ondata. Questo significherà - volendo sintetizzare brutalmente - niente più colori per le Regioni, stop alle conferenze stampa del Comitato tecnico scientifico, smantellata la struttura del generale Figliuolo. Cambieranno anche le regole per quanto riguarda il green pass: per tutte le attività all’aperto si passerà alla versione base, quella che si otterrà anche con il tampone negativo, oltre al vaccino e alla guarigione. Così come per i mezzi pubblici, sia locali che a lunga percorrenza, e per i luoghi di lavoro. Infine, anche nei bar e ristoranti al chiuso basterà la certificazione verde di base. Doveva essere un’eccezione solo per i turisti stranieri ma sarà estesa a tutti. Il tutto per preparare il Paese Italia al “rompete le righe” del 1 maggio, quando diremo completamente addio al green pass e alle mascherine al chiuso. La certificazione verde non verrà più richiesta, ad eccezione per chi vorrà far visita ai ricoverati in ospedali e Rsa fino al 31 dicembre. Fino a quella data, passando per le festività Pasquali, sarà un graduale ritorno alla normalità. Una rinascita generale e generalizzata che riporterà turisti nelle strade e nelle piazze delle città d’arte e nei piccoli borghi del BelPaese, avventori nei musei, nei teatri, nei palazzetti. Insieme alle nuove regole per alberghi, ristoranti e bar che dovrebbero allentare i divieti in vista della Pasqua, tutti questi correttivi dovranno servire a favorire l’intero comparto del turismo. Ma come risponderà il nostro territorio al ritorno alla normalità soprattutto in chiave turistica? Presto detto. Porta d’ingresso e biglietto da visita del brand Avellino nel mondo doveva essere il progetto EnjoyAvellino, declinato attraverso il suo portale e gli annessi e connessi profili social. Inaugurato in pompa magna nell’aula consiliare lo scorso 9 dicembre, con tanto di pagina Facebook e profilo Instagram già attivi dal 18 novembre, però, il portale e tutti i servizi connessi sono ancora fermi al palo. O quasi.
«Con Enjoyavellino.it la città entra nel mercato del turismo internazionale» sostenevano con convinzione sindaco Gianluca Festa e il vicesindaco Laura Nargi. Con questo portale “il cuore verde della Campania” avrebbe finalmente iniziato a battere. Avellino avrebbe avuto la sua vetrina per promuoversi fuori dai propri confini e aprire le porte della città al turismo incoming ed outcoming. Ma sono passati quasi quattro mesi da allora e nulla si è mosso di concreto sotto la Torre dell’Orologio, simbolo inflazionato di una città che non riesce proprio a spostare le lancette del proprio orologio verso il futuro. Da allora 12 post, 53 follower (tra questi ci sono anche io NDR) e 10 profili seguiti. Questa è la mole di lavoro e di risultati prodotto dal 18 novembre, data di inaugurazione del profilo Instagram di EnjoyAvellino, ad oggi. Come se non bastasse, la metà dei contributi prodotti sono frutto dello spacchettamento di una foto della solita Torre al tramonto in sei tessere di un mosaico. Per il resto, altri sei post, e dico sei, che hanno “popolato” lo spazio virtuale di IG a partire dal 10 gennaio. Tre contributi di Pasquale Battaglia, uno da via Duomo, l’altro dall’alto dei tornanti che si aggrovigliano verso l’Abbazia di Montevergine, infine una vista aerea del Centro storico di Avellino, quest’ultima con tanto di watermark identificativo del fotografo. Poi, dopo il nulla più assoluto di febbraio, il profilo torna a vibrare con la foto di Antonio Iannone raffigurante una piazza Libertà sotto una abbondante nevicata (siamo al 1 marzo), uno scorcio del Monte Tuoro (menzionato come una generica montagna) intravisto da corso Vittorio Emanuele, immortalato da Luca De Ciuceis, infine una incantevole veduta aerea di piazza XXIII novembre innevata ancora una volta confezionata da De Ciuceis. Poi più nulla. Un po’ poco per un social nel quale, per esistere, bisogna quanto meno comparire in fotografia. Ma poi ci sarebbero i video, le stories, i reel. Praticamente assenti tra le attività svolte. Ma non è il caso di dilungarsi troppo su aspetti da Social Media Manager.
Lo scenario cambia poco o nulla se si atterra sulla pagina Facebook aperta 24 ore prima (17 novembre 2021 NDR). Qui le foto pubblicate sono “ben 10”, i post una manciata in più, peccato che molti di questi ripropongano semplicemente la foto di copertina per comunicare alla platea di utenti il cambio di numero di telefono (adesso c’è uno 0825.200271 che fa capo agli Uffici di Piazza del Popolo) e il cambio di orario di lavoro che per una pagina non strettamente legata ad una attività commerciale lascia il tempo che trova. Ma di quale platea stiamo davvero parlando? Anche in questo caso, la pagina gode dei like di appena 149 fan. Qualcuno in più se si bada ai follower che hanno scelto di seguire la pagina (180) senza alzare il pollice. Poca roba per poter dire che questo spazio funzioni per davvero o sia entrato nel cuore degli Avellinesi. Siamo alle ore 18 del 5 marzo scorso. Da allora la Pagina Facebook, come del resto il profilo Instagram di EnjoyAvellino sono fermi al palo. Come del resto le politiche turistiche e culturali di questa città malata di immobilismo e strafottenza che quando si risveglierà dal letargo perpetuo e dall’alibi inconsistente della pandemia si accorgerà di aver perso ancora più terreno rispetto alle altre realtà in Campania e nel resto del Mezzogiorno d’Italia. Appare del tutto evidente che non esista, almeno per adesso una chiara strategia di marketing territoriale nel progetto EnjoyAvellino. Nulla fa pensare il contrario se si osserva l’omonimo portale – rimasto anonimo nonostante le correzioni di molti dei bug che abbiamo evidenziato 24 ore dopo la sua uscita online e di cui vi abbiamo ampiamente parlato qui. La strategia sociale, poi, sembra anche superfluo dirlo, fa acqua da tutte le parti. Il video che avrebbe dovuto cambiare le sorti del turismo ad Avellino – quello che ha come miniatura di partenza il paesaggio coloratissimo di Calitri – accolto su Facebook ma non su Instagram, ha fatto registrare appena 7267 visualizzazioni e generato 84 reazioni tra pollici in su e cuori pulsanti in ben 15 settimane. Una vera debacle sopratutto se si pensa che la “mission” evidenziata sulla pagina Facebook recita – testuali parole – «Stories of #Avellino as shared by travelers and locals. Welcome to the Official Tourism Account of Avellino». Storie di Avellino condivise dai viaggiatori e dalla gente del posto. Benvenuti sull’account ufficiale del Turismo di Avellino. E se tanto ci da tanto, sarà difficile prevedere ristoranti, alberghi e B&B presi d’assalto da orde di turisti provenienti dalla Campania o dal Sud Italia che, probabilmente, continueranno ad ignorare il capoluogo irpino come e più di prima. Probabilmente questa analisi impietosa del contesto non tiene in debito conto aspetti che sfuggono ai contatori dei social network. Non conosciamo i numeri delle prenotazioni di aprile e maggio nelle strutture ricettive avellinesi, men che meno possiamo rimettere insieme i tasselli della ristorazione cittadina per definire un dato esplicativo. Ma questi sono gli strumenti di cui il Comune di Avellino si è
dotato e sui quali ha riposto la massima fiducia per raggiungere l’obiettivo. E pertanto, analizzando le reazioni, i commenti, le condivisioni, i like prodotti in oltre 4 mesi sui due canali social deputati alla promozione e valorizzazione del brand Avellino è decisamente in alto mare.
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