BOSCHI IN PUGLIA - Regione Puglia
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Regione Puglia Compagnia delle Foreste Assessorato Agricoltura, Risorse Agroalimentari, Alimentazione, Riforma Fondiaria, Caccia e Pesca, Foreste Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali
BOSCHI IN PUGLIA Forse sarà stata colpa dei libri che ho letto da ragazzo, Salgari, Verne, Stevenson, ma ho sempre creduto che esista una consonanza di destini tra gli alberi e gli uomini. Un filo comune che lega le vicende umane e le sorti del mondo che le ospita. È una consa- pevolezza che mi accompagna da sempre e mi sprona, anche nel mio attuale ruolo di Presidente di Regione, a lavorare affinché la Puglia affronti la questione della tutela dell’ambiente non come un argomento relegato agli addetti ai lavori, ma come un impe- gno che coinvolga l’intera comunità regionale, al fine di garantire crescita e benessere, lavoro e salute. Un impegno, quindi, che deve coinvolgere tutti, istituzioni, organizza- zioni professionali, associazioni del territorio, enti locali e cittadini. La difesa dei nostri boschi e la creazione di opportunità economiche per chi vive nelle aree forestali è una scelta di lungo periodo che riguarda sia il presente che il futuro della Puglia. Sono certo che questa pubblicazione aiuterà a comprendere meglio le poten- zialità dei nostri boschi e le numerosissime esigenze dei cittadini, dei proprietari e delle imprese di cui ogni scelta politica forestale dovrà tener conto. Michele Emiliano Presidente della Regione Puglia
REGIONE PUGLIA Assessorato Agricoltura, Risorse Agroalimentari, Alimentazione, Riforma Fondiaria, Caccia e Pesca, Foreste Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali via Paolo Lembo 38/F - 70126 Bari www.regione.puglia.it | foreste.regione.puglia.it EDITORE Compagnia delle Foreste S.r.l. Via P. Aretino, 8 - 52100 Arezzo Tel. 0575.323504 www.compagniadelleforeste.it RESPONSABILI PER LA REGIONE PUGLIA Luca Limongelli e Domenico Campanile PROGETTO EDITORIALE Paolo Mori - Compagnia delle Foreste S.r.l. AUTORI TESTI Silvia Bruschini e Paolo Mori - Compagnia delle Foreste S.r.l. REVISIONE TESTI Francesco Rega e Rosabella Milano - Regione Puglia PROGETTO GRAFICO, IMPAGINAZIONE Maria Cristina Viara - Compagnia delle Foreste S.r.l. SCELTA FOTO E FOTORITOCCO Luigi Torreggiani - Compagnia delle Foreste S.r.l. CREDITI FOTOGRAFICI © Luigi Torreggiani - Compagnia delle Foreste: copertina, pp. 10, 11, 18, 20, 26, 28, 29, 30, 38, 40, 44, 47, 52, 54, 56, 62, 64, 66, 69, 72, 74, 75, 76, 78. © Paolo Mori - Compagnia delle Foreste: 8, 22, 23, 24, 48, 65. © Francesco Rega - Regione Puglia: 57, 58, 60, 61, 68. © Vanni Natola: p. 32. © Archivio Compagnia delle Foreste: p. 12, 16, 34, 42, 46. © Archivio PEFC Italia (www.flickr.com/photos/pefcitalia): p. 14. BOSCHI IN PUGLIA - I edizione 2005 BOSCHI IN PUGLIA - II edizione 2018 © Regione Puglia - Compagnia delle Foreste ISBN 978-88-98850-31-0
Sommario Presentazione pag. 4 Introduzione pag. 5 I boschi sono importanti per tutti pag. 7 I boschi e la selvicoltura pag. 37 I boschi della Puglia pag. 51 Cosa fa la Puglia per i propri boschi pag. 71
Presentazione Se la Puglia è la regione italiana con il più basso indice di boscosità è anche quella con uno dei più alti indici di biodiversità vegetale. Non è un fatto conosciuto da molti poiché il bosco, nella nostra regione, non fa parte delle normali conoscenze o delle esperienze di vissuto quotidiano di ampi strati di popolazione. I boschi, soprattutto in passato, sono stati fortemente ridotti dall’esigenza di ottenere produzioni agricole. Oggi il loro valore ambientale è riconosciuto al pari di quello economico e forse più. In un contesto come quello pugliese, tra i più influenzati dalle attività produttive agricole, artigianali ed indu- striali, i boschi assumono un ruolo di baluardo della biodiversità e del benessere di chi li frequenta. La pubblicazione, destinata ai giovani e ai meno giovani che hanno a cuore i boschi della Puglia, espone con un linguaggio accessibile a tutti i valori a cui si ispira la gestione sostenibile delle foreste. Questa nuova edizione di Boschi in Puglia ci introduce alla loro gestione sostenibile e ci aiuta ad utilizzare un linguaggio comune a tecnici e cittadini. L’auspicio è che tutto questo possa sviluppare una comune visione del rapporto tra specie umana e bosco, affinché questo continui ad essere fonte di benessere e di lavoro per la nostra regione. Leonardo Di Gioia Assessore all’Agricoltura, Risorse Agroalimentari, Alimentazione, Riforma Fondiaria, Caccia e Pesca, Foreste della Regione Puglia 4
Introduzione “Agire localmente pensando globalmente” è uno dei più diffusi e profondi slogan pro- dotti nel 1992 in occasione della conferenza mondiale sull’ambiente di Rio de Janeiro. Questo concetto vale per qualsiasi azione quotidiana e, a maggior ragione, assume un grande valore di riferimento nella gestione del patrimonio forestale. Scegliere equilibra- te tecniche di gestione dei popolamenti forestali e cercarne di nuove, per conservarli e incrementarli, è un dovere a cui chiunque tenga alla loro conservazione deve puntare, per primi i tecnici che intervengono sul territorio. È però altrettanto importante diffon- dere tra i cittadini la consapevolezza dell’importanza del bosco nella vita quotidiana, acquisendo elementi di conoscenza degli ecosistemi forestali e della loro gestione. Ele- menti di conoscenza che, in questa pubblicazione, sono volutamente descritti con testi brevi e parole semplici, al fine di fornire al lettore un quadro più ampio su quello che è un bosco e la sua gestione sostenibile. Luca Limongelli Dirigente Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali Domenico Campanile Dirigente Servizio Risorse Forestali 5
Una risorsa preziosa da gestire con cura Se il bosco può fare a meno dell’uomo, certamente non si può affermare il contrario. Per l’uomo la presenza del bosco è fondamentale perché da esso trae molti benefici. Alcuni sono dovuti alla sola esistenza di aree forestali (esempio mitigazione del clima, miglioramento della qualità dell’aria), altri si possono ottenere solo attraverso l’intervento dell’uomo (esempio produzione di legno, tutela di specie e di habitat preziosi). Ci sono poi molti benefici, come la protezione del suolo, il contenimento delle frane, la caratterizzazione del paesaggio e la fruizione turistico-ricreativa che, per quanto erogati naturalmente dal bosco, vengono migliorati e, soprattutto, resi continui grazie a un’attiva e corretta gestione. 9
BENEFICIARE DEL BOSCO a massimizzare un solo beneficio, benefici in maniera sostenibile, cioè SENZA SFRUTTARLO trascurando del tutto gli altri o, producendo benefici ambientali, È indispensabile per l’uomo peggio, ignorando la funzionalità economici e sociali non soltanto interagire con il bosco, allo scopo e le dinamiche evolutive per le generazioni presenti, ma di ottimizzare tutti i servizi dell’ecosistema. anche per quelle future. Tutto ciò ecosistemici ottenibili senza valutando i potenziali effetti di ogni comprometterne la produzione LE SCELTE DI OGGI SARANNO intervento, sia a livello locale che futura. È importante non I BOSCHI DI DOMANI globale. pretendere dal bosco più di La società responsabile è quella che quello che può dare e non puntare interagisce con il bosco per trarne 10
UN ECOSISTEMA CAPACE DI RESISTERE Boschi che esistono da secoli hanno dimostrato una grande capacità di reagire a eventi traumatici causati da agenti fisici (incendi, vento, frane), da parassiti oppure dall’uomo. I boschi dopo ogni grave calamità trovano il modo di riformarsi. Inoltre, grazie al vento o agli animali che trasportano i semi, i boschi sono in grado di conquistare nuovi spazi nelle aree abbandonate dall’agricoltura e dalla pastorizia. I TEMPI DEL BOSCO E QUELLI DELL’UOMO Il bosco ha una grande capacità di reazione alle perturbazioni esterne, ma per tornare a condizioni simili a quelle di partenza ha bisogno di tempi molto lunghi. L’uomo, invece, ha bisogno che certi servizi ecosistemici, come la protezione del suolo o la bellezza del paesaggio, siano assicurati in tempi più brevi e con continuità. Molto spesso gli interventi colturali hanno proprio l’obiettivo di accelerare le dinamiche naturali o indirizzarle verso specifici obiettivi non sempre raggiungibili con le dinamiche naturali. 11
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Il legno nella vita e nella storia dell’uomo Dalla gestione dei boschi IL LEGNO RACCONTA LE FORME DEL LEGNO l’uomo ottiene il legno, una LA STORIA DELL’UOMO Il legno, oggi come in passato, è materia prima ecologica e Il legno è un materiale che sin una presenza importante nella vita rinnovabile, con cui sono dall’antichità in ogni parte del mondo quotidiana; lo si trova in una miriade realizzati strutture e manufatti è stato utilizzato dall’uomo. di oggetti dalle forme, dimensioni e essenziali per la nostra vita Nella storia dell’arte e colori diversi. Piccoli oggetti, come quotidiana. dell’architettura ci sono splendidi utensili, matite e bottoni, o grandi esempi di manufatti in legno, così opere, come ponti ed edifici, possono come nella cultura ci sono antichi avere in comune l’essere realizzati miti e leggende che ne sottolineano in “legno”. Materia prima che in ogni l’importanza, come l’arca di Noè, il caso deriverà dall’abbattimento cavallo di Troia e …Pinocchio! di un albero e che pertanto deve essere prodotta con tecniche sostenibili. 13
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Case in legno: belle e sostenibili Il legno è anche uno OTTIMO MATERIALE COSTRUZIONI PIÙ straordinario materiale per STRUTTURALE ECOLOGICHE l’edilizia. Il legno è un materiale leggero: il A confronto con altri materiali, gli È ecologico, rinnovabile, suo peso specifico è circa 1/4 del elementi strutturali in legno per sano, esteticamente bello, cemento armato e 1/16 dell’acciaio. essere prodotti richiedono poca tecnicamente adatto per Ai fini strutturali ha una resistenza energia primaria: 1/4 rispetto al elementi prefabbricati. simile all’acciaio e ha caratteristiche cemento armato, 1/6 rispetto al Utilizzato da sempre come antisismiche. È un buon isolante laterizio, 1/24 rispetto al vetro, materiale da costruzione, termico, elettrico ed acustico. 1/60 all’acciaio. Inoltre la CO 2 recentemente, grazie allo Poiché ottimizza l’uso di una risorsa immagazzinata nel materiale edile sviluppo di nuove tecniche naturale di per sé povera ma in legno è trattenuta anche per costruttive e conservative, rinnovabile, è anche economico! alcuni secoli. Finito il ciclo di vita di il legno vive un momento di una costruzione, lo smaltimento e grande riscoperta da parte di il relativo riciclaggio del legno è un architetti, costruttori e opinione onere minore, se non addirittura una pubblica. risorsa, rispetto ad altri materiali. 15
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Dal legno un’energia ecologica Il legno è da secoli il LEGNO O COMBUSTIBILI BIOMASSE E QUALITÀ combustibile più usato per FOSSILI? DELL’ARIA il riscaldamento. Oggi le Utilizzando petrolio, gas naturale e Spesso si sente dire che scaldarsi biomasse di origine agricola e carbone s’immette in atmosfera CO2 con il legno comporta un forte forestale sono considerate fonti sottratta al ciclo del carbonio milioni inquinamento dell’aria. Ciò non è di energia rinnovabile come di anni fa, causando un incremento vero se si utilizzano caldaie o camini l’energia idroelettrica, solare, della sua concentrazione. Bruciando moderni, realizzati con tecnologie in eolica e geotermica. Il legno il legno invece si restituisce grado di garantire basse emissioni per uso energetico può essere all’atmosfera la CO 2 che le piante di polveri sottili ed elevati impiegato in varie forme: legna avevano sottratto per crescere. rendimenti energetici. da ardere, cippato e pellet. Inoltre, nei boschi gestiti il taglio Quindi, utilizzare legno per produrre delle piante viene pianificato in modo calore nelle proprie case, è oggi che la biomassa portata via in un possibile rispettando l’ambiente, periodo sia uguale alla crescita delle la qualità dell’aria e la salute delle altre piante che restano in bosco. In persone. pratica con la combustione del legno si ottiene energia senza alterare il ciclo del Carbonio e il contenuto di CO2 in atmosfera. 17
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I prodotti non legnosi del bosco I boschi non producono solo ATTIVITÀ DI UN TEMPO LA RACCOLTA DEI FUNGHI legno ma anche funghi, tartufi, Dal pino d’Aleppo, a partire dal XIX La Legge Regionale n. 14 del castagne, nocciole, pinoli e secolo fino agli anni ’60 del secolo 15 maggio 2006, disciplina la frutti del sottobosco come scorso, era estratta la resina, con raccolta dei funghi ed obbliga, more, lamponi e mirtilli. Molti l’antica pratica della resinazione di sia i raccoglitori professionali che raccolgono i frutti selvatici cui oggi è ancora possibile trovare occasionali, al possesso di un occasionalmente e per traccia su alcune piante. Infatti, patentino ottenibile a seguito di uno consumo personale, alcuni però per stimolare la pianta a produrre specifico corso formativo di almeno hanno fatto di questa attività resina, venivano praticate delle 12 ore. La raccolta è consentita un’opportunità per integrare il incisioni sul fusto che ancora oggi tutti i giorni, non deve superare proprio reddito. Dagli alberi si sono spesso visibili. Questo utilizzo le quantità prestabilite (3 kg a ricavano anche altri prodotti assicurava alte rese economiche, persona per i raccoglitori occasionali) come la carta, il sughero, tanto da competere, in alcune aree e deve seguire regole specifiche per la gomma o la trementina del Mezzogiorno, addirittura con la il prelievo e l’eventuale vendita dei (sostanza a base di resina di coltivazione dell’olivo. funghi. pino). Molte sostanze per uso farmaceutico sono ricavate da foglie, cortecce e semi di piante. 19
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Il bosco e i servizi ecosistemici I servizi ecosistemici sono universalmente riconosciuti come: i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano. I boschi sono fornitori di servizi ecosistemici di cui beneficiano sia le persone che vivono in aree forestali, sia quelle che vivono nelle città. Il bosco, infatti, oltre a fornire veri e propri prodotti (esempio legno e frutti selvatici), regola il deflusso delle acque piovane, protegge e stabilizza il suolo, purifica l’aria, contrasta i cambiamenti climatici immagazzinando CO2 nel legno e nel suolo e rende più piacevole la vista del paesaggio. Mantiene localmente alta la biodiversità vegetale e animale rispetto alle coltivazioni agricole, offre condizioni ideali al relax e alle attività all’aria aperta, migliora le caratteristiche del clima locale, protegge strade e centri abitati da calamità naturali e molto altro ancora. 21
REGOLAZIONE DEL PROTEZIONE DEL SUOLO E IL BOSCO E IL PAESAGGIO DEFLUSSO DELLE ACQUE DELLE INFRASTRUTTURE Il paesaggio è il prodotto della Foglie e rami frenano la caduta La presenza del bosco, attenuando natura e delle attività dell’uomo. della pioggia e la vegetazione il ruscellamento delle acque La presenza di boschi e il modo in al suolo limita lo scorrimento superficiali, limita il trasporto delle cui si alternano a campi, strade, case superficiale dell’acqua causato particelle di terreno. In questo modo e città, caratterizza il paesaggio dalla pioggia. La presenza di protegge il suolo dall’erosione di ogni regione. Anche in Puglia i radici e sostanza organica rende il e riduce il rischio di alluvioni boschi rendono il paesaggio unico e terreno più spugnoso ed in grado e frane. Per questo le foreste capace di favorire turismo e attività di assorbire acqua che poi andrà svolgono un’importante azione ricreative. ad alimentare con gradualità le di protezione diretta per i centri sorgenti naturali. abitati e per le strade. 22
IL BOSCO INFLUENZA IL CLIMA LOCALE Le chiome degli alberi, i fusti e gli arbusti frenano la forza del vento e trattengono l’umidità dell’aria all’interno del bosco. La copertura delle chiome limita inoltre il riscaldamento del terreno di giorno e il suo raffreddamento di notte, attenuando le condizioni estreme della temperatura. Infine, con la fotosintesi viene sottratta CO2 dall’atmosfera e immagazzinata nel legno e nel suolo, contribuendo in tal modo a contenere il cambiamento climatico del Pianeta. 23
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Boschi e cambiamenti climatici L’innalzamento della MENO CO2 PIÙ ARIA PULITA CHE COS’È L’EFFETTO temperatura media terrestre è Gli alberi, come tutti i vegetali, SERRA? attribuito all’aumento della CO2 attraverso la fotosintesi clorofilliana I così detti “gas serra”, presenti in atmosfera. I boschi ci aiutano assorbono CO2 dall’atmosfera, nell’aria in concentrazioni a ridurla immagazzinandola trasformandola in sostanza organica relativamente basse, permettono nel legno. Questo si può usare (legno e foglie), e producono alle radiazioni solari di passare per contenere i cambiamenti ossigeno. Le piante sono anche in attraverso l’atmosfera mentre climatici in 2 modi: grado di attenuare la quantità di ostacolano il passaggio inverso delle • trasformandolo, quando polveri presenti nell’aria. radiazioni infrarosse provenienti possibile, in manufatti così Un bosco, quindi, non solo dalla superficie della Terra. In pratica, da stoccare a lungo la CO2 contribuisce a diminuire la CO 2 si comportano come i vetri di una (esempio mobili, pavimenti); in atmosfera, ma anche a ridurre serra facendo sì che la temperatura • utilizzandolo al posto di l’inquinamento, purificando l’aria. della Terra sia circa 33 °C più calda di gasolio, metano o GPL, quanto lo sarebbe senza la presenza per evitare l’emissione in di questi gas. L’aumento smisurato atmosfera di nuova CO2 , delle immissioni di CO 2 in atmosfera poiché la combustione causa un innalzamento eccessivo del legno emette solo CO2 della temperatura con conseguenze precedentemente sottratta pericolose per la vita di tutto il all’atmosfera dagli alberi. pianeta. 25
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Benessere per il fisico e lo spirito I boschi assolvono un’importante funzione “turistico-ricreativa”. Chi vive nelle città trova nei boschi un ambiente invitante, rilassante, salutare. Tuttavia non si tratta solo di bei panorami, di aria pura e di piacevoli suoni e profumi naturali. Frequentare i boschi suscita emozioni e fa bene anche dal punto di vista psicologico e spirituale dal momento che il bosco rappresenta valori culturali e spirituali essenziali per l’uomo. 27
SPORT ED ATTIVITÀ FISICA UNA VERDE CULLA PER IL BOSCHI PER EDUCARE Il bosco si può vivere percorrendolo CORPO E PER LO SPIRITO Con la LR 40/2012 è stato istituito in a piedi, a cavallo oppure in mountain “Mens sana in corpore sano”: la Puglia l’Albo dei Boschi didattici, bike. Si possono svolgere varie salute della psiche, la tranquillità e al quale si possono iscrivere boschi, attività ricreative, fare delle la serenità interiori permettono di privati e non, idonei ad attività di passeggiate, raccogliere i frutti e vivere in pace con se stessi e con gli educazione ambientale. Si vuole in gustare un pic-nic nelle aree di sosta. altri. Studi scientifici documentano questo modo divulgare la cultura Trascorrere del tempo in bosco può l’influsso benefico del bosco in della tutela e conservazione del significare anche prendersi cura ognuno dei campi citati. patrimonio boschivo, valorizzare le della propria forma fisica e respirare figure agro-forestali che operano aria più pulita, passando una bella sul territorio e, nello stesso tempo, giornata in compagnia della famiglia incrementare altre forme di reddito o degli amici. per i proprietari delle foreste. 28
COLORI E PROFUMI DELLA FORESTA UMBRA La Foresta Umbra, situata nella parte centro-orientale del Gargano (FG), si espande su una superficie di oltre 10.000 ettari ed è la più estesa e imponente foresta della Puglia. È attraversata da 54 km tra strade, sentieri attrezzati e itinerari di notevole valore naturalistico che permettono la conoscenza della flora e della fauna, di alcuni fenomeni di carsismo e di importanti aspetti archeologici e geologici del territorio, anche grazie a un’idonea cartellonistica. Lungo i percorsi sono state allestite aree per il pic-nic, nei pressi delle quali sono predisposti anche ripari da usare in caso di pioggia. Punto d’informazione sulla foresta è il Centro Visitatori (Monte Sant’Angelo). Le attrattive sono arricchite dal Museo naturalistico e dalle fedeli ricostruzioni di una tipica casa di “taglialegna” e di una carbonaia a grandezza naturale. 29
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Serbatoi di biodiversità Un bosco è un ecosistema INTERVENIRE PER COS’È LA “BIODIVERSITÀ” dove convivono molti organismi TUTELARE L’articolo 2 della Convenzione vegetali, animali, funghi e batteri Con la selvicoltura si possono Internazionale di Rio de Janeiro del che interagiscono tra loro e con tutelare le specie rare e spesso 1992 definisce la biodiversità come la l’ambiente fisico. meno competitive, oppure creare variabilità fra gli organismi viventi Qui la diversità biologica, o microhabitat favorevoli a più tipi di di ogni tipo di ecosistema, nonché semplicemente biodiversità, organismi viventi. Ciò, ad esempio, i complessi ecologici di cui fanno rappresenta un patrimonio si può ottenere tagliando alcuni parte. Ciò include la diversità entro da tutelare ed eventualmente alberi in modo da determinare una le specie (genetica), fra le specie e la accrescere con specie maggiore diversità strutturale diversità di ecosistemi. autoctone. (cioè la compresenza in piccoli spazi Per tali ragioni la gestione di alberi di diverse età, specie e forestale si deve sempre porre sviluppo). Oppure si possono creare l’obiettivo di ottenere prodotti e alternanze di piccole aree aperte e servizi senza alterare in modo superfici con alberi vetusti, adulti, irreversibile la biodiversità giovani e giovanissimi. presente. 31
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Il bosco fa parte della nostra cultura Alberi e boschi da sempre sono I FUOCHI DI PRIMAVERA Le fracchie sono enormi torce scenari e soggetti di leggende La notte del Venerdì Santo, la fatte di tronchi e rami disposti a e miti, tramandati fino ad oggi “Processione delle Fracchie” per le forma di cono che, una volta accese, vie di San Marco in Lamis (FG) precedono la statua della Madonna a testimonianza della forte è un’antica tradizione, ancora oggi Addolorata in processione per le vie connessione tra foresta e del paese. Alcune arrivano fino a molto sentita, che testimonia come il attività umana. legno sia legato al folklore locale. 5-6 metri di lunghezza e Legate al legno e al bosco raggiungono il peso di 20 quintali. anche alcune ricorrenze e tradizioni ancor’oggi protagoniste del folklore e della cultura popolare pugliese. 33
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Gli antichi mestieri Da secoli abili mani lavorano il legno. comò, sedie, tavoli. A lavorare il o le cuddare, per i campanacci appesi Alcuni mestieri sono oggi scomparsi legno era anche lu mastrerasce che al collo degli animali. Il legno veniva o comunque sono cambiati nei modi costruiva oggetti utili per la cucina poi lavorato anche da della lavorazione. I boscaioli, ad come lu daccialarde (il tagliere), lu lu mastrecarrere, colui che costruiva esempio, abbattevano gli alberi con lavature (il lavatoio per i panni), i carretti per il trasporto di merci e lu strunche (sega lunga oltre un cucchiai e forchettoni, attrezzi da persone. Poi c’erano metro). I mulattieri, caricavano sul lavoro per la campagna, oppure li fugnare chiamati anche dorso del mulo fino a due quintali realizzava le castagnole (le nacchere) terrazzane che in bosco di legna e li portavano in paese. che scandivano il tempo nelle danze raccoglievano funghi, castagne o altri Proprio per agevolare il trasporto, popolari come la pizzica. Anche prodotti, conoscendo in ogni stagione la legna veniva spesso trasformata i pastori, nelle lunghe attese al i luoghi più adatti alla raccolta. La in carbone, grazie alla sapiente pascolo, costruivano oggetti in legno tradizione vuole che fossero in grado costruzione di “carbonaie” in bosco. come i roppe, piatti ricavati da un di prevedere il tempo e di leggere I falegnami, a volte aiutati da tronco di albero lavorato con l’ascia e il cielo, a seconda delle stelle e del li descepele (gli apprendisti), la punta di uno scalpello, oppure vento, per decidere se e dove recarsi creavano con le proprie mani armadi, lu scannele, un rudimentale sgabello, per ottimizzare la raccolta. 35
I BOSCHI E LA SELVICOLTURA 37
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Perchè gestire un bosco Tutti chiediamo qualcosa QUANDO NON GESTIRE LA SELVICOLTURA È … al bosco, così come tutti Non gestire una porzione di bosco, …la scienza e l’insieme di tecniche che beneficiamo dei servizi lasciando che cresca indisturbata hanno come scopo la coltivazione ecosistemici direttamente ed secondo le proprie caratteristiche, dei boschi finalizzata ad ottenere indirettamente. Per garantirsi nel a volte può essere utile, sia per i benefici attesi, a mantenere tempo la continuità dei benefici motivi scientifici che tecnici, poichè l’ecosistema in grado di riprodurli materiali e immateriali che consente di capire come si evolve indefinitamente e, possibilmente, in possono derivare dal bosco è il bosco in assenza delle attività maggior misura. necessario interagire con esso umane. In altri termini questo attraverso la gestione forestale, permette di venire a conoscenza cioè pianificando e realizzando di quelle dinamiche naturali di cui interventi colturali dove l’uomo, l’uomo si può avvantaggiare per la pur avvantaggiandosi delle gestione del bosco stesso. dinamiche naturali, interviene su queste per massimizzare il maggior numero di benefici possibili, nei tempi e nei modi utili alla società di oggi e alle generazioni future. 39
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Ogni foresta è unica Un bosco non è un semplice NON ESISTONO RICETTE LEGGI E REGOLAMENTI insieme di alberi, bensì un Ogni foresta è diversa da un’altra FORESTALI sistema di relazioni molto più e ciascuna è diversa da se stessa in Se è vero che non ci sono soluzioni complesso. Al suo interno si funzione dell’area e del momento in univoche per tutti i boschi, è anche trovano organismi vegetali ed cui s’interviene. Inoltre da foresta vero che alcune regole vanno animali che interagiscono tra a foresta cambiano gli effetti che i date e rispettate per garantire una loro e con l’ambiente fisico cittadini e i proprietari si attendono corretta gestione forestale. In Italia le che li circonda. Ogni bosco dalla gestione. La notevole varietà competenze su questa materia sono è la combinazione di una di condizioni ambientali, sociali e regionali, per cui la Puglia, come molte serie di fattori biologici, fisici, economiche fa sì che in selvicoltura non altre Regioni italiane, si è dotata di una ambientali e anche colturali, esistano soluzioni teoriche applicabili Legge Forestale e di un Regolamento con sfumature praticamente in qualunque situazione per ottenere specifico relativo ai tagli boschivi, per infinite che lo rendono diverso determinati risultati. Chi gestisce le disciplinare le modalità d’intervento da qualunque altro! foreste deve avere le competenze nelle varie tipologie di boschi. Dalle specifiche caratteristiche tecniche e scientifiche per “leggere” di un bosco dipende la sua il bosco e le sue esigenze ed intervenire capacità di reagire ai disturbi nel migliore dei modi per garantire le naturali e, quindi, anche agli soluzioni più consone all’evoluzione o interventi selvicolturali. conservazione del bosco stesso. 41
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Dottore forestale: il tramite tra società e bosco Esistono i “dottori del bosco”, intervenire in bosco. 5 SEMPLICI DOMANDE cioè i laureati in Scienze Il ruolo del dottore forestale Il dottore forestale al momento Forestali e Ambientali che per è quello di soddisfare in di intervenire in un bosco, deve 5 anni studiano e si preparano modo sostenibile la continua rispondere ai seguenti quesiti: su varie materie relative al domanda di beni e servizi 1. Di che tipo di bosco si tratta? bosco: dalla botanica alla da parte della società, della 2. Qual è la sua storia pregressa? pianificazione territoriale, proprietà e delle imprese di 3. Quale sarà la sua naturale dall’ecologia alle utilizzazioni settore. Contemporaneamente evoluzione futura? forestali, dalla selvicoltura alla il dottore forestale deve puntare 4. Quali sono le aspettative della tecnologia del legno. Queste ad accrescere la capacità del società, della proprietà e delle ed altre discipline permettono bosco di svolgere le diverse imprese rispetto a quel bosco? al dottore forestale di avere funzioni richieste. Con una 5. Come si può con la selvicoltura le conoscenze scientifiche selvicoltura attenta deve inoltre influenzare in modo sostenibile e tecniche necessarie per prevedere interventi mirati l’evoluzione del bosco affinché tali scegliere come gestire ed anche a rinnovare il bosco. prospettive vengano raggiunte? Trovate le risposte, è possibile stabilire come agire per ottenere ciò che si vuole nel giusto equilibro tra ecologia, economia e società. 43
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L’uomo, il bosco, la selvicoltura Come si ottiene il legno del tavolo su cui mangi o del parquet su cui cammini? Come è possibile limitare il rischio di dissesto idrogeologico in versanti ripidi? O mantenere, in un bosco molto fitto, una specie rara o a rischio di estinzione, che ha bisogno di luce? La risposta a queste, e a molte altre domande, è una sola: con la selvicoltura! Cioè attraverso una gestione attiva delle foreste, che utilizzi l’insieme di tecniche e conoscenze scientifiche che permettono all’uomo di trarre benefici dal bosco, garantendo la continuità dell’ecosistema. Il laureato in Scienze Forestali e Ambientali, cioè il “dottore dei boschi”, è la figura più competente per effettuare le giuste scelte in selvicoltura. Per questo spesso viene denominato anche “selvicoltore”. GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE La definizione ufficialmente adottata nel 1993 dalla Conferenza Ministeriale per la Protezione delle Foreste in Europa può essere così sintetizzata: uso delle foreste in modo da mantenerne la biodiversità, la produttività, la capacità di rinnovazione, la vitalità e la possibilità di adempiere alle funzioni ecologiche, economiche e sociali richieste alle foreste, adesso e in futuro, a livello locale e globale, senza comportare danni agli altri ecosistemi. 45
AGIRE IN MODO SOSTENIBILE QUANDO UN ALBERO VIENE SI CURA IL BOSCO PER Il selvicoltore sa valutare le ABBATTUTO… AVERE PIÙ BENEFICI conseguenze positive e negative Se la scelta viene operata dal In gergo tecnico i tagli effettuati dell’abbattimento di uno o più alberi. selvicoltore, si crea sicuramente lo per migliorare la produzione di È lui che può scegliere la tecnica più spazio per la crescita di nuovi alberi o un qualsiasi beneficio (esempio adatta ad ottenere dal bosco, nella per ridurre la competizione tra quelli protezione del suolo, qualità dei maniera più sostenibile possibile, i che restano. Inoltre si otterranno fusti, tutela di habitat) sono chiamati benefici richiesti. benefici e servizi che altrimenti “cure colturali” a sottolineare dovrebbero essere sostituiti con l’effetto positivo sul bosco. materie prime ed attività che hanno maggiore impatto sull’ambiente. In Puglia, per garantire una maggiore professionalità nei tagli boschivi, è stato istituito un Albo delle Imprese Boschive. 46
STESSA AZIONE, SCOPI DIVERSI Il taglio in un bosco non avviene mai a caso. Il dottore forestale, quando fa selvicoltura, sceglie sempre di togliere quegli alberi che consentono di raggiungere gli obiettivi attesi. Obiettivi che in uno stesso bosco possono essere molteplici e, magari, essere raggiunti anche contemporaneamente. Ad esempio: tagli di utilizzazione, allo scopo di ricavarne legname oppure legna da ardere; tagli di rinnovazione, per favorire la germinazione dei semi o la crescita di piantine già presenti; tagli colturali, a beneficio di alberi più giovani, più rari, più belli oppure a vantaggio di specie o habitat da proteggere. 47
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Pianificare per agire al momento giusto Affinché tutti possano competitive o tutelare un PIANIFICAZIONE A PIÙ beneficiare del bosco in habitat o per raccogliere legno), LIVELLI maniera durevole ci vuole mandare animali al pascolo, In Italia dal 2018 è in vigore il organizzazione! autorizzare la raccolta di Testo Unico in materia di Foreste e La pianificazione forestale si prodotti non legnosi (es. funghi) filiere forestali (D.Lgs 34/2018) che occupa di definire nel tempo o permettere il passaggio con prevede 4 livelli di pianificazione: e nello spazio le attività mezzi meccanici. • una Strategia forestale di gestione e gli interventi Nella pianificazione, si deve nazionale; selvicolturali da svolgere in una tenere conto delle funzioni, • un Piano forestale regionale; determinata area forestale. della superficie, della • Piani forestali di indirizzo La pianificazione serve, ad diffusione e della tipologia territoriale (a livello di vallata o di esempio, per stabilire quando del bosco, per ottimizzare la bacino); e dove intervenire con un fornitura di prodotti e servizi • Piani aziendali. taglio (per permettere la ottenibili rispettando i criteri di Questi ultimi saranno documenti sopravvivenza di specie poco sostenibilità. operativi che conterranno analisi e indicazioni precise su come e quando dovranno svolgersi gli interventi futuri. 49
I BOSCHI DELLA PUGLIA 51
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Quanti boschi ci sono in Puglia? Secondo l’Inventario Forestale PROPRIETARI DIVERSI, AREA FORESTALE Nazionale (2015) in Puglia OBIETTIVI COMUNI PROCAPITE le foreste ricoprono una Le foreste pugliesi sono Ogni pugliese ha a disposizione superficie di 189.086 ettari. prevalentemente private circa 460 m2 di area forestale, una Rapportata alla superficie (oltre il 66%); quelle pubbliche superficie che corrisponde a poco regionale queste rappresentano appartengono a Stato, Regione, meno di quella di 2 campi da tennis, il 9,7% del territorio, mentre a Comuni e Unioni di Comuni Montani. che non è molto se rapportata alla livello nazionale la superficie I boschi privati sono destinati media italiana, per cui ogni cittadino forestale media è oltre il 39%. soprattutto alla produzione di statisticamente risulta avere a La Puglia risulta quindi una legna da ardere, mentre i boschi disposizione l’equivalente di 7 campi delle regioni meno boscate pubblici hanno per lo più funzioni da tennis. ed è anche per questo che conservative, paesaggistiche e un’attenta gestione forestale ricreative. Tuttavia, secondo i risulta indispensabile affinché i principi della gestione forestale boschi continuino ad erogare i sostenibile, sarebbe importante benefici e i servizi utili all’uomo. che in ogni bosco si prendessero in considerazione sia obiettivi economici, sia ecologici e sociali. 53
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La terra delle querce... ma non solo Benché in Puglia i boschi siano relativamente pochi, sono però molto ricchi in termini di biodiversità. Basti pensare che, per quanto riguarda le specie arboree, la Puglia è l’unica regione a poter vantare la presenza di tutte le querce che vivono in Italia. Per questo viene denominata “la Terra delle 10 querce”. 55
LE FORESTE DI MONTAGNA I BOSCHI “MARINI” NON SOLO LATIFOGLIE Oltre alle querce, nei boschi pugliesi Il bosco che si trova in prossimità Nei boschi pugliesi si incontrano vivono anche molte altre latifoglie. delle aree costiere è la macchia anche alcune conifere. Le principali Ci sono specie tipiche delle quote mediterranea. Questa è formata sono il pino d’Aleppo e il pino più alte, come il faggio, l’acero da tante specie adattate a vivere in domestico che danno luogo a opalo e il carpino bianco che ambienti siccitosi, tra cui il leccio, pinete litoranee. Anche se meno caratterizzano la spettacolare la sughera, la quercia spinosa, il diffuse, in Puglia vivono anche Foresta Umbra sul promontorio del corbezzolo, la fillirea... Quando la altre conifere. Si tratta di: pino Gargano. macchia è costituita da soli arbusti marittimo, pino nero, cipresso e (cisti, rosmarino, timo) non più tasso, nonchè i ginepri (comune e alti di due metri, si parla di gariga, coccolone). un particolare ecosistema che si origina dalla degradazione della macchia a seguito di ripetuti incendi o dell’eccessivo pascolamento. 56
LE QUERCE IN PUGLIA DALLE GLACIAZIONI Le più diffuse specie di quercia in Puglia sono la roverella, il leccio, il cerro e la sughera, ma si trovano anche la rovere, la farnia, la quercia spinosa e il farnetto. Altre querce presenti sono la vallonea e il fragno, due specie endemiche, cioè che, in Italia, vivono esclusivamente nel territorio pugliese. La presenza di così tante specie di querce sembra risalire addirittura alle glaciazioni, quando la Puglia fu un’area di rifugio per molti alberi. Le querce, dal Medio Evo, sono state coltivate dall’uomo per la produzione di legno e di ghianda, usata per alimentare il bestiame. Questo probabilmente ha fatto sì che, nel tempo, prendessero il sopravvento su altre specie. 57
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Per fare un albero… ci vuole un seme Ogni volta che si piantano alberi per dare origine ad un nuovo bosco, ricostituirne uno distrutto da un incendio o per realizzare una siepe frangivento, è importante utilizzare specie di origine locale. Queste sono adattate alle condizioni ambientali e perciò resistono meglio alle avversità rispetto a specie “importate” da lontano e preparate per vivere in ambienti diversi. Inoltre, utilizzando specie non autoctone si corre il rischio di introdurre nuovi parassiti il cui controllo potrebbe risultare problematico. 59
SEMI D.O.C. possibile raccogliere semi di “alta terra”). Con questo sistema le radici Per avere alberi con buone qualità” per oltre 50 specie diverse, non subiscono danni e le possibilità caratteristiche (es. bella forma, arboree ed arbustive. di sopravvivenza delle piantine crescita veloce, facile adattamento) è sono maggiori. In ambienti molto necessario che i semi provengano da DAL VIVAIO AL BOSCO aridi si stanno sperimentando anche “genitori” non solo di origine locale, Come i fiori, anche le piante forestali tecniche innovative che prevedono, ma anche con buoni caratteri genetici. sono allevate in vivai. Al momento in fase d’impianto, l’uso di speciali In Puglia sono stati riconosciuti 52 del trapianto la radice rimane contenitori biodegradabili, in grado boschi da seme (in pratica banche protetta nella terra dei contenitori di mantenere umidità sufficiente del patrimonio genetico!) da cui è che le avvolge (il così detto “pane di per il periodo di attecchimento. 60
I VIVAI PUGLIESI In Puglia i vivai che possono fornire piantine forestali sono complessivamente 32 di cui 12 sono regionali. I vivai pugliesi producono piantine forestali da semi di specie tipiche dell’ambiente mediterraneo di provenienza locale, in particolare querce, ma anche pino d’Aleppo, fillirea, lentisco, ginepro coccolone, corbezzolo. Presso i vivai regionali chiunque può fare richiesta di piantine forestali seguendo le modalità descritte nel sito istituzionale dell’ARIF (www.arifpuglia.it), seguendo il percorso Utilità/ Modulistica/Attività Forestali. DOVE SI TROVANO I VIVAI DELLA REGIONE PROVINCIA DI BARI PROVINCIA DI FOGGIA PROVINCIA DI LECCE Vivaio Fungipendola, Foresta Vivaio Acquara Vivaio Galiò - Lecce Demaniale Regionale Mercadante Orsara di Puglia Vivaio San Cataldo Cassano Vivaio Brecciolosa Loc. San Cataldo contatti: ottavio.lischio@arifpuglia.it Castelnuovo della Daunia Vivaio Gennerano Vivaio Orto di Zolfo - Biccari Loc. San Cataldo PROVINCIA DI TARANTO Vivaio Tagliata - Deliceto Vivaio Lì Foggi - Gallipoli Vivaio Leggiadrezze Vivaio Torre Fantine - Chieuti contatti: luigi.melissano@arifpuglia.it Loc. Leggiadrezze contatti: luigi.frattulino@arifpuglia.it contatti: gaetano.mastrovito@ arifpuglia.it PROVINCIA DI BRINDISI Vivaio Restinco - Loc.Restinco contatti: antonio.delprete@arifpuglia.it 61
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La Puglia protegge i propri boschi Le aree protette sono zone caratterizzate generalmente da ecosistemi rari e di particolare pregio, che per legge vengono sottoposte a diversi tipi di vincolo. Lo scopo è tutelarne l’ambiente naturale e le specie animali e vegetali, senza escludere la presenza dell’uomo e le sue attività economiche, salvo limitate aree dette “a protezione integrale”. 63
GESTIONE DELLE FORESTE LE RISERVE INTEGRALI ATTRAZIONI TURISTICHE NELLE AREE PROTETTE Nei parchi possono esserci delle Per le loro peculiarità naturalistiche, I boschi nelle aree protette hanno aree in cui è vietata qualsiasi le aree protette sono frequentate come funzione prioritaria quella attività antropica, anche il solo da appassionati, scolaresche e di tutelare specie e/o habitat. Ciò accesso. È il caso della riserva turisti. Per evitare che la fruizione non significa che non necessitino integrale della Sorgentola nella possa diventare un “disturbo” dell’azione dell’uomo. Per Foresta Umbra (FG), dove è importante prevedere servizi tutelare specie rare, accrescere l’obiettivo prioritario è lo studio ed infrastrutture (sentieri, la biodiversità o conservare delle dinamiche evolutive naturali, cartellonistica, controllo) tali l’ambiente e il paesaggio è molto utile per la conoscenza scientifica. da consentire una presenza spesso necessario realizzare degli organizzata e discreta dei visitatori. interventi gestionali specifici. 64
SELVICOLTURA E AREE PROTETTE Fare selvicoltura con finalità anche produttive in parchi e aree protette è considerato come un “abuso” nei confronti della Natura. In Italia (e anche in Europa) dove le aree protette sono istituite in territori sui quali l’uomo da sempre ha influenzato lo sviluppo delle foreste, fare selvicoltura secondo le regole della Gestione Forestale Sostenibile (GFS), può invece rappresentare un modo per rendere meno costosa per la collettività la protezione di habitat e specie rare. Intervenire in bosco con tecniche di selvicoltura naturalistica che rispettino le specie rare, la conservazione della biodiversità o di ecosistemi particolari, permette di ottenere anche il legno, materia prima naturale il cui impiego significa ridurre l’impatto ambientale della nostra specie, contenere l’inquinamento e ottenere ricavi (o risparmi) da investire nell’ambiente. AREE PROTETTE IN PUGLIA Oggi la Puglia conta 2 importanti Parchi Nazionali: il Gargano e l’Alta Murgia, 11 Parchi Regionali, 16 Riserve Statali e 7 Riserve Regionali, per un totale di 272.000 ettari (circa il 14% dell’intero territorio). 65
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I monumenti verdi Esistono monumenti che respirano, crescono e cambiano con le stagioni. Sono gli alberi monumentali, giganti contorti che hanno più anni di qualsiasi essere umano vivente sulla terra ma che continuano a crescere e ogni primavera producono nuove foglie. Maestose presenze la cui vista suscita sempre meraviglia e rispetto. I GIGANTI DELLA PUGLIA Nel 2014 sono stati definiti, a livello nazionale, i criteri per stabilire quando un albero è da considerarsi “monumentale” ed è stato istituito l’elenco nazionale di tali alberi. Per la Puglia sono stati individuati 63 esemplari. Si tratta di maestose querce, enormi faggi, imponenti pini d’Aleppo e mastodontici carrubi. In questo elenco non compaiono gli “ulivi” che, per le loro peculiarità colturali e per i diversi sistemi sanzionatori, sono individuati e tutelati ai sensi di una specifica legge regionale. In Puglia sono circa 340.000 gli ulivi monumentali censiti. 67
LE QUERCE DI MASSERIA LA VALLONEA DI TRICASE LA FAGGETA VETUSTA DEL PALESI Sulla strada che da Tricase conduce GARGANO A circa 4 km da Martina Franca a Tricase Porto (LE), si trova una La Faggeta Vetusta del Parco (TA) si trova la tenuta Masseria grande quercia vallonea, denominata Nazionale del Gargano (FG) è uno dei Palesi, attorno ad una villa del la quercia dei “Cento Cavalieri” 10 siti italiani riconosciuti nel 2017 ’700 in cui sono sopravvissute per la sua bella chioma. Questo patrimonio dell’UNESCO. diverse querce tra roverelle, fragni albero che ha oltre 700 anni, ed una È un esempio di faggeta “depressa”, e lecci con almeno 15 individui che circonferenza del fusto di oltre 4 m, è cioè cresciuta insolitamente sotto hanno tronchi che raggiungono nato quando in queste terre regnava la quota di 800 m; conta una circonferenze dai 3 ai 5 m. l’imperatore Federico II di Svevia. ricchissima biodiversità, tra cui faggi e tassi secolari di dimensioni gigantesche. 68
PRINCIPALI ALBERI MONUMENTALI PUGLIESI BARI • Farnia (C 4,15 m - A 22,0 m) Masseria del Pulo (Altamura) • Roverella (C 4,00 m - A 18,0 m) Loc. Mercadante (Altamura) • Carrubo (C 8,20 m - A 9,5 m) Loc. La Grave (Polignano a Mare) FOGGIA (Foresta Umbra) • Tasso (C 4,71 m - A 9,0 m) Falascone (Monte Sant’Angelo) • Pino nero (C 3,45 m - A 32,0 m) Villaggio Forestale (Monte Sant’Angelo) • Faggio (C 5,84 m - A 21,0 m) I Baracconi (Monte Sant’Angelo) • Carpino bianco (C 3,90 m - A 31,0 m) Cutino d’Umbra (Monte Sant’Angelo) LECCE • Ibrido quercia Virgiliana x Amplifolia (C 4,23 m - A 19,0 m) Masseria Macrì (Supersano) • Quercia vallonea “dei Cento cavalieri” (C 4,25 m - A 22,0 m) Loc. Bosco delle Falanite (Tricase) TARANTO • Fragno (C 3,65 m - A 16,0 m) R.N. Murge Orientali (Martina Franca) • Leccio (C 5,40 m - A 26,0 m) Masseria Palesi (Martina Franca) C = circonferenza del fusto; A = altezza 69
COSA FA LA PUGLIA PER I PROPRI BOSCHI 71
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La strategia forestale della Regione Puglia La Puglia è una regione con pochi boschi, alcuni dei quali caratterizzati da notevoli capacità produttive e tutti importanti dal punto di vista ambientale, conservativo, sociale e paesaggistico. Per questo è importante attuare un’attenta gestione forestale che possa garantire la conservazione dei boschi e della biodiversità e, al contempo, l’erogazione duratura di benefici e servizi utili a proprietari e collettività. Con questi obiettivi la Regione Puglia investe e s’impegna nell’incremento delle superfici boschive e della valorizzazione del comparto forestale regionale. 73
UN PROGRAMMA, le procedure tecnico- Puglia investe nelle foreste con UNA LEGGE E UN amministrative da adottare per particolare attenzione ai seguenti REGOLAMENTO gli interventi selvicolturali. ambiti: I principali riferimenti normativi in Ognuno di questi strumenti • creazione di nuove superfici materia di foreste sono: tiene conto dei principi nazionali boschive; • il Piano Forestale Regionale ed internazionali in materia di • prevenzione da calamità naturali che indica le priorità da biodiversità e sviluppo sostenibile, e incendi e ricostituzione post perseguire e da finanziare nella nonché della necessità di garantire calamità; programmazione del periodo di un equilibrato sviluppo economico • rinaturalizzazione dei boschi; validità; del settore forestale. • interventi in boschi produttivi • la Legge Forestale Regionale degradati e miglioramenti a fini che detta i principi relativi PRIORITÀ DELLA turistico-ricreativi; alla gestione del patrimonio POLITICA FORESTALE • acquisto di attrezzature forestale; Con la programmazione e la selvicolturali e per la prima • il Regolamento che prescrive gestione di risorse finanziarie, la lavorazione del legno. 74
UN TAVOLO PER PARLARE DI FORESTE Per formulare proposte concrete in materia forestale, la Regione Puglia si è dotata di uno strumento consultivo abbastanza unico nel suo genere. Si tratta di un Tavolo tecnico di concertazione con la Filiera Forestale a cui partecipano rappresentanti di varie istituzioni e associazioni di categoria, coinvolti nella gestione forestale a vario titolo: dalla ricerca alle utilizzazioni forestali. UNA FESTA PER FAR CONOSCERE LE FORESTE Per sensibilizzare ed informare i cittadini sul valore e l’importanza di alberi e boschi, la Regione promuove eventi e specifiche attività. In particolare, in occasione della Giornata nazionale degli alberi (21 Novembre), è stata istituita l’iniziativa dedicata ai ragazzi delle scuole “Vivai forestali aperti” che prevede attività su tutto il territorio pugliese. 75
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Una task force per le foreste pugliesi L’Agenzia Regionale Attività ATTIVITÀ FORESTALI …NON SOLO BOSCHI Irrigue e Forestali (ARIF) è un Tra le principali attività svolte: ARIF ha competenze anche ente tecnico-operativo che • forestazione e difesa del suolo; nel monitoraggio della Xylella svolge attività e servizi in • gestione del patrimonio forestale fastidiosa (batteri che originano ambito forestale ed irriguo a regionale (circa 15.000 ettari); il disseccamento dell’olivo) e nella sostegno dell’agricoltura e del • coordinamento nella prevenzione gestione della risorsa “acqua” a fini patrimonio boschivo. È stato e nella lotta contro gli incendi irrigui. istituito nel 2010 con apposita boschivi e le altre calamità; Legge Regionale. Attualmente • gestione vivaistica per la conta circa 1.000 addetti conservazione e diffusione della disseminati nelle 13 sedi diffuse biodiversità; su tutto il territorio regionale. • supporto e consulenza sul patrimonio forestale di proprietà di altri enti pubblici; • innovazione e formazione operatori forestali; • lotta alla processionaria del pino. 77
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Come si combatte il fuoco in Puglia Anche per la Puglia il principale L’UNIONE FA LA FORZA COORDINAMENTO DELLE nemico dei boschi è il fuoco L’AIB in Puglia, come nelle altre ATTIVITÀ (mediamente ogni anno vanno regioni, è composto di uomini e Per combattere il fuoco occorre in fumo circa 2.800 ettari di mezzi (terrestri ed aerei) diffusi sul tempestività e competenza. Per tale boschi!) e per combatterlo territorio, appartenenti a vari enti motivo è importante che tutte le ha organizzato un sistema ed istituzioni quali: Protezione Civile, azioni di lotta AIB siano coordinate regionale AIB (AntIncendio ARIF, Carabinieri forestali, Vigili del e supervisionate a livello centrale. Boschivo) le cui attività Fuoco, Enti Locali o Funzionali e Questa attività è svolta dalla così vengono pianificate con un Organizzazioni di Volontariato che in detta Sala Operativa Unificata Piano triennale. È importante tutta la Puglia sono oltre 160! Permanente (SOUP) della Sezione sottolineare che il fuoco In caso di eventi particolarmente regionale della Protezione Civile, una si combatte prima con la gravi può essere coinvolta la struttura tecnica che nel periodo di prevenzione, attuando interventi Protezione Civile Nazionale con i massima pericolosità (in genere 15 selvicolturali ad hoc per limitare mezzi aerei di Stato. giugno-15 settembre) è attiva h24. il rischio; poi con la previsione monitorando indici e condizioni critiche e infine, ovviamente, con interventi di lotta attiva una volta verificatosi l’incendio. 79
Finito di stampare nel mese di Settembre 2018 dalla Litograf Editor srl - Città di Castello (PG)
ISBN 978-88-98850-31-0
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