BOOKLET RELATORI - Fondazione Bracco

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BOOKLET RELATORI
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Per conoscere esperienze di impatto
                              5        nazionali e internazionali
e discuterne, partendo dalla città di Milano

  PROGRAMMA CONFERENZA

  DARE FORMA ALLE CITTÀ DEL FUTURO

        LE SFIDE DELLE PERIFERIE di Ottavio Di Blasi
        IL CODICE MILANO di Andreas Kruger

  STRUMENTI PER LA CRESCITA

         I Sessione- Le tecnologie come fattore abilitante dello sviluppo sostenibile delle periferie
         II Sessione - Valore condiviso e responsabilità sociale d’impresa per promuovere sviluppo
                       in aree urbane degradate
         III Sessione - Come la finanza può dare risposta ai bisogni sociali
         IV Sessione - Comunità locali come attivatori di sviluppo in aree urbane

  BIOGRAFIE

        Giuseppe Sala
        Diana Bracco
        Sergio Urbani
        Anna Scavuzzo
        Mario Delpini
        Ottavio Di Blasi
        Andreas Krüger
        Cristina Alga
        Andrea Bairati
        Gaela Bernini
        Corrado Bina
        Mauro Bombacigno
        Simon Chisholm
        Ilda Curti
        Rachele Furfaro
        Cyril Gouiffès
        Giuseppe Guzzetti
        Matteo Locatelli
        Caterina Sarfatti
        Adriana Spazzoli
        Alessandro Tartaglia
        Sergio Treichler
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    PROGRAMMA
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DARE FORMA ALLE CITTA’ DEL FUTURO

 LE SFIDE DELLE PERIFERIE
 di Ottavio Di Blasi
 Tutor del Gruppo di lavoro G124 – Senatore Renzo Piano

 Che cosa è la periferia? Come si definisce questa parola che sembra avere in sé le connotazioni più
 negative? La parola “ periferia” contiene in sé l’idea che vi sia un luogo città, depositario di identità
 e qualità, e che attorno ad essa vi sia un luogo “altro” che si definisce per esclusione e diversità
 rispetto al luogo centrale. In francese “banlieu” (letteralmente luogo al bando) ed in inglese
 “suburb” (città di livello inferiore), l’etimologia suona ancora più spettrale. Oggi questa idea di
 periferia non ha più senso: le periferie infatti non sono “altro” rispetto alla città, esse sono la città.
 Le periferie sono la sfida delle città del XXI secolo.
 Le considerazioni alla base di un possibile nuovo approccio al problema sono:

       La consapevolezza che il problema non si può risolvere in modo addittivo; aggiungendo
        nuove periferie ed abbandonando a se stesse quelle esistenti
       La limitatezza delle risorse economiche disponibili
       La convinzione che le poche energie disponibili vadano spese nel “cuore del Problema” con
        un atteggiamento di “rammendo urbano”

 L’intervento illustra due progetti innovativi sul territorio milanese basati su questi assunti:

 Laboratorio di Quartiere Ponte Lambro - Il progetto prevede l’inserimento nel “cuore” di due
 stecche di case popolari di una delle periferie simbolo di Milano di un Laboratorio con un
 programma articolato in tre sezioni: LAVORO (Incubatore di imprese e Co-working, Centro
 Orientamento al lavoro), VITA (Consultorio, Ludoteca, Alloggi Protetti per Anziani e giovani
 coppie), HABITAT (Portierato Sociale e Laboratorio di Quartiere). Il progetto ha avuto una storia
 travagliata ma sta per riattivarsi. Il prossimo passo sarà il completamento dell’edificio e
 l’attivazione delle funzioni del Laboratorio che oltre ad erogare servizi agli abitanti faranno del LdQ
 un polo di attività e di lavoro capace di diventare un centro di attrazione per l’area circostante. Se
 l’esperimento avrà successo è facile immaginare un network di Laboratori che posizionati nei punti
 chiave dei maggiori quartieri periferici della città, diventino un anticorpo, un potente strumento
 per la rigenerazione del tessuto socio-economico delle periferie.

 G124 al Giambellino - Il progetto é stato condotto nel 2015 dal G124, Gruppo di lavoro del
 senatore a vita Renzo Piano attraverso un gruppo di “Architetti condotti” che, lavorando per un
 anno nel quartiere, hanno individuato alcuni temi ed alcune azioni concrete per migliorare la
 qualità della vita del quartiere a partire dal Mercato Rionale e dal parco pubblico.
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DARE FORMA ALLE CITTA’ DEL FUTURO

 IL CODICE MILANO
 Le aree metropolitane europee del 21esimo secolo – la creazione di “centri di periferia” e
 la loro forza nascosta.

 di Andreas Krüger
 Belius GmbH, Berlin

 Le metropoli hanno bisogno di strategie sociali e spaziali completamente nuove, nel continente
 europeo.
 Da quando letteralmente ognuno oggi in Europa sta parlando della sfida dell’integrazione e della
 mancanza di soluzioni per le persone che arrivano o che stanno per arrivare, dovremmo avere il
 coraggio di rivolgere il nostro sguardo verso le opportunità piuttosto che temere i pericoli. La
 situazione attuale richiede definitivamente un nuovo piano per mantenere e aumentare gli sforzi
 necessari per ottenere la pace sociale. E ovviamente per la liberà, e per una vita sicura, e anche
 per il benessere economico. Guardando lo scenario dall’alto sembra che l’equatore non stia più
 dividendo il nord dal sud.
 Ci sono diversi equatori sociali all’interno delle società europee. Questo fenomeno è osservabile
 specialmente in alcune aree metropolitane come ad esempio a Milano e Berlino. Ci sono voci che
 vogliono farci credere che non riusciremo a gestire con successo questo “destino”, e che il
 fallimento è “inevitabile”. In aggiunta sembra che, solo forze distruttive stiano avendo la meglio in
 questi giorni e nessun tipo di soluzione è disponibile. Questo non è vero. Varrebbe la pena di usare
 con attenzione, scrupolosamente e con intelligenza le competenze culturali che abbiamo
 sviluppato nel corso degli ultimi 2000 anni. E Milano in questo senso, potrebbe essere una delle
 realtà più sfidanti e più promettenti. Vediamo in che modo.
 Non è mai stato così semplice attivare le persone per la creazione di idee e soluzioni reali. L’idea
 contemporanea di partecipazione, nuove opportunità di lavoro, housing, produzione di energia
 progressiva, mobilità e trasporto, gestione dei rifiuti, il verde, salute, la cultura dell’ospitalità, per
 farla breve: una nuova empatia e design di processo creano “luoghi forti”. E sempre con l’essere
 umano al centro.
 Tenendo a mente che il futuro di oggi sarà il presente di domani. Diamogli forma anziché aspettare
 di doverci adattare. Si tratta di abbassare le barriere mentali. Questo – forse – potrebbe portare
 ad un “Codice di Milano” di sviluppo urbano. Un modo per evitare gli errori e mettere a sistema
 quello che è stato imparato in altri luoghi: i risultati raggiunti in politiche, pubblica
 amministrazione, partenariati pubblici privati, società civile, finanziamento e design di processo.
 Milano – Berlino: luoghi per soluzioni future, luoghi per le persone, luoghi per “cittadini smart” nei
 loro “centri di periferia”.
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STRUMENTI PER LA CRESCITA

 LE TECNOLOGIE COME FATTORE ABILITANTE DELLO SVILUPPO
 SOSTENIBILE DELLE PERIFERIE - I Sessione -
 A cura di Andrea Bairati, SC Sviluppo Chimica spa

         La nostra civiltà delle macchine può insegnare all’uomo tutto, ad eccezione di come essere uomo.
                                                                                           André Malraux

 Le istituzioni internazionali (v. United Nations, World urbanisation prospects) prevedono per i
 prossimi decenni una crescita demografica ed economica che è in larga misura una “questione
 urbana” e perciò, anche se non solo, una “questione delle periferie”. La pianificazione strategica
 di questo processo, la rigenerazione di questa nuova trama fisica e immateriale, secondo logiche
 non casuali e caotiche, ma nell’impronta della qualità, della sostenibilità, della protezione del
 suolo e dei suoi valori, nonché della convergenza e coesione sociale, è decisiva per le nostre
 comunità.
 La tecnologia è un elemento non secondario al servizio di questo scopo, può, o meno, abilitare e
 facilitare questo processo rendendolo sostenibile e realizzabile. Ovviamente non ci riferiamo in
 questa sede alle parti squisitamente tecniche e produttive, che pure hanno oggi aspetti di grande
 interesse e stimolo, (in particolare per l’uso di nano e biomateriali nelle costruzioni, per le
 tecnologie digitali applicate, per la mobilità a basso impatto) ma al valore d’uso che possiamo dare
 alle tecnologie moderne per abilitare anche nelle periferie urbane processi innovativi di
 costruzione/rigenerazione di valore ambientale, sociale, economico-fondiario.
 Se ci limitiamo ai beni immobili, si pensi che il 60% del nostro patrimonio non risponde ad alcuno
 standard attuale di saving energetico, di sicurezza, comfort abitativo, o se pensiamo che la
 demografia (nuclei più piccoli e crescita età media) imporrà nuovi modelli abitativi e di
 organizzazione dei ritmi e degli spazi. Oggi i nuovi materiali, le tecnologie di costruzione, il digitale
 in senso ampio, le modalità di movimento di uomini e merci (es. nuove modalità di preparazione
 del cantiere, impiego del BIM, digitalizzazione, nuova industria delle costruzioni prefabbricate,
 mobilità elettrica) possono portare a un recupero di quasi tre quarti dei consumi energetici, alla
 reale messa in sicurezza anti-sismica, alla riduzione dell’inquinamento acustico, alla connessione
 diffusa per una gestione sostenibile degli edifici e del crescente invecchiamento della popolazione,
 alla riduzione dei pesi e dei rifiuti di cantiere, possono allungare i tempi di vita medi dei beni
 immobili, ridurre drasticamente tempi e costi di costruzione, favorire la mobilità a basso impatto,
 per un reale modello di circolarità.
 Esiste su questo una questione cruciale relativa alla qualità della domanda pubblica di beni e
 servizi. La domanda pubblica vale poco meno di un quinto del PIL su scala europea. Una cospicua
 parte di questa riguarda infrastrutture, opere pubbliche e beni immobili. Essa è perciò un
 potentissimo motore d’innovazione e creazione di lavoro nelle nostre economie. L’applicazione
 alle periferie di tecnologie, modalità organizzative innovative nella filiera delle costruzioni, della
 mobilità e della rigenerazione urbana (sostenibilità e consumo di suolo 0) potrebbe perciò essere
 una fondamentale leva non solo di rigenerazione del tessuto periferico, ma dell’economia nel suo
 complesso. La tecnologia però si ferma sulla soglia della scelta che è politica, dell’uomo.
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STRUMENTI PER LA CRESCITA

 VALORE CONDIVISO E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PER
 PROMUOVERE SVILUPPO IN AREE URBANE DEGRADATE - II Sessione -
 A cura di Adriana Spazzoli, Fondazione Sodalitas

 La crescente urbanizzazione è senza dubbio uno degli aspetti che più impatteranno sulla
 trasformazione delle nostre vite nei prossimi anni: entro il 2030 quasi il 60% della popolazione
 mondiale vivrà nelle aree urbane.
 Gestire gli impatti di un trend così rilevante è una priorità ineludibile: anche l’Agenda 2030 delle
 Nazioni Unite indica l’obiettivo di rendere le città più inclusive, sicure, resilienti e sostenibili.
 Si tratta di un fenomeno globale che coinvolge direttamente anche il nostro Paese: le imprese
 devono occuparsene, nella consapevolezza che l’impegno a favore delle aree più fragili del
 territorio rappresenta un fattore-chiave per le loro stesse prospettive di crescita e sviluppo nel
 tempo.
 Il territorio contribuisce infatti in modo molto rilevante a far crescere i cosiddetti “capitali” da cui
 dipende la capacità dell’impresa di creare valore: da quello intellettuale (presenza di università e
 centri di ricerca con cui collaborare per generare innovazione) a quello umano (presenza di
 persone con livello di istruzione e competenze adeguate), da quello naturale (approvvigionamento
 di risorse naturali, qualità dell’ambiente) a quello sociale (sicurezza, livello di fiducia verso
 l’azienda, reputazione, relazione con gli stakeholder locali).
 Far crescere il territorio richiede in particolare che le imprese si impegnino a ridurre i livelli di
 disuguaglianza nelle grandi aree urbane in cui hanno sede, o in cui si trovano i loro mercati di
 approvvigionamento, produzione e vendita.
 Esiste infatti una correlazione diretta tra livello di disuguaglianze e competitività: quanto più un
 territorio riesce a contenere le disuguaglianze e ad assicurare in modo diffuso una buona qualità
 della vita alle persone che vi abitano, tanto più quel territorio è competitivo e quindi in grado di
 contribuire alla competitività delle imprese stesse che vi operano.
 Le partnership multistakeholder rappresentano l’approccio distintivo con cui le imprese possono
 contribuire a ridurre il livello di disuguaglianze per rendere il territorio, e le aree urbane in
 particolare, più competitive.
 In Italia, dove il 36% della popolazione vive in 14 città metropolitane, è particolarmente
 importante puntare sulle partnership tra imprese e istituzioni locali per migliorare la qualità della
 vita nelle aree urbane.
 Con CRESCO Award-Città sostenibili, Fondazione Sodalitas e ANCI sono impegnate a promuovere
 partnership Impresa-Comune per lo sviluppo del territorio: la diffusione di questo approccio può
 partire dalla conoscenza delle pratiche eccellenti che anche nel nostro Paese non mancano.
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STRUMENTI PER LA CRESCITA

 VALORE CONDIVISO E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PER
 PROMUOVERE SVILUPPO IN AREE URBANE DEGRADATE - III Sessione -
 A cura di Mauro Bombacigno, Paribas Italia SpA

 Negli ultimi anni, il progressivo deterioramento ambientale e sociale ha indotto i principali attori
 mondiali - Istituzioni, Operatori economici, ONG e media – a considerare i tradizionali modelli di
 business non più in grado di seguire da soli l’evoluzione dei mercati.
 Sono quindi oggetto di discussione le frontiere di un nuovo modo di fare business, sia nel settore
 for profit che nel settore non profit. Il concetto di innovazione sociale è diventato un filone
 principale. Managers, imprenditori e aziende sono sempre più esposti a pressioni da parte degli
 stakeholder ed alla richiesta di creare impatti positivi sulla società.
 Alcuni dei principali gruppi finanziari mondiali, tra cui BNP Paribas, hanno assunto una posizione
 molto forte su questi temi. La parola chiave è sostenibilità: senza di essa un’impresa, una società,
 un Paese mina le basi del proprio futuro. Compito di queste istituzioni è di lavorare insieme per
 produrre forme nuove di cooperazione, anche basate sulla propria esperienza internazionale. In
 questo senso, strumenti come i Social Impact Bonds (SIB), i Development Impact Bonds (DIB) ed i
 Contratti ad impatto sociale (CIS), sono il modo in cui attori finanziari privati possono contribuire
 allo sviluppo sostenibile.
 Il modello di BNP Paribas si basa su 4 aree di impegno (economica, come datore di lavoro, verso la
 comunità, ambientale) e 13 obiettivi concreti e misurabili, che pesano sull’attribuzione del 20%
 della retribuzione variabile differita dei 6000 key managers.
 La sostenibilità integrata nel core business implica per una Banca fare scelte sostenibili su cosa
 finanziare e dove orientare i propri investimenti, influenzando fortemente il sistema e
 incoraggiando comportamenti virtuosi.
 Complessivamente il Gruppo ha stanziato € 155 miliardi di euro in progetti che contribuiscono
 direttamente al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
 Per tutto questo, BNP Paribas è recentemente stata valutata come la prima banca europea nella
 sostenibilità ambientale nella classifica di ShareAction, organizzazione che si occupa di
 promuovere investimenti sostenibili e responsabili.
 Importante il contributo del microcredito che permette di finanziare persone con minore
 possibilità di accesso al credito per realizzare un piccolo progetto imprenditoriale. BNL è partner
 industriale di PerMicro, leader nazionale nel settore del microcredito, che ha finanziato dal 2007
 circa 14.000 progetti di famiglie e imprese per oltre 25 Mln di euro, creando oltre 4.000 posti di
 lavoro in maggioranza fra giovani e immigrati. Per finanziare le circa 110 imprese sociali clienti di
 BNL sono stati sviluppati modelli di servizio dedicati, con personale formato e policy creditizie
 dedicate.
 A tutto ciò si affianca l’attività della Fondazione BNL, nata nel 2006, che sostiene e sviluppa idee
 promosse da associazioni operanti nel campo del sociale, attraverso il finanziamento di specifici
 progetti nei settori della solidarietà e della sanità. Dalla sua costituzione, la Fondazione ha
 finanziato 650 progetti per un totale di circa 12 milioni di euro. Di questi, oltre il 90% è stato
 investito sul territorio nazionale, mentre il restante a livello internazionale.
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STRUMENTI PER LA CRESCITA

 COMUNITA’ LOCALI COME ATTIVATORI DI SVILUPPO IN AREE
 URBANE - IV Sessione -
 A cura di Ilda Curti, lacittàintorno (Fondazione Cariplo)

 Le città che ereditiamo dal XX secolo sono obsolete e affaticate. Sono disseminate di vuoti urbani,
 di spazi senza funzione, di patrimonio fisico senza destino.
 In particolare le periferie urbane sono i luoghi dove è più evidente la perdita degli usi del ‘900 –
 produttivi, sociali, culturali ed economici – con il rischio di depauperare ed impoverire le pratiche
 sociali e culturali di appropriazione dello spazio urbano.
 Il tema di come rigenerare territori senza progetto, disseminati di vuoti urbani e di lacerazioni del
 tessuto sociale, è all’attenzione degli stakeholders – sia istituzionali sia di filantropia territoriale –
 ormai da tempo, anche se spesso si stenta a condividere visioni e pianificazioni strategiche.
 Talvolta la supremazia del recupero fisico degli spazi rinvia al “dopo” la definizione delle funzioni,
 l’attenzione ai meccanismi gestionali e alle architetture di governance, l’attivazione delle comunità
 di prossimità e di quelle dei saperi capaci di suggerire ed attivare servizi e a produrre il senso dei
 luoghi.
 Tuttavia irrompono sulla scena urbana nuovi soggetti sociali - frammenti di nuovo civismo, giovani
 creativi, professionisti precari, comunità latenti - che usano gli spazi e li trasformano in luoghi.
 Intercettano le politiche pubbliche, talvolta diventano interlocutori delle Pubbliche
 Amministrazioni e degli Enti di filantropia territoriale (fondazioni di origine bancarie, fondazioni di
 impresa etc.). Si prendono cura delle relazioni sociali, intorno e dentro i luoghi.
 Cercano strade tra normative difficili da interpretare e competenze sempre più rare da trovare.
 Hanno motivazioni civiche che li rendono tenaci e testardi nell’immaginare futuro agendo
 quotidianamente tra difficoltà, procedure, stop-and-go autorizzativi, difficoltà di accesso al credito
 e di pianificazione finanziaria. Questi luoghi hanno - nella diversità dei modelli gestionali, delle
 attività che ospitano o generano, delle modalità di funzionamento, dei saperi che li abitano e li
 animano - alcune caratteristiche comuni. Sono luoghi che ibridano funzioni, servizi, pratiche,
 culture, persone. Pubblico e privato, civismo e politiche pubbliche. Sono pratiche di rigenerazione
 urbana che attivano se stesse inventandosi nuovi modi di stare nei territori e agire la scena urbana.
 Non sono rammendi bensì nuovi tessuti che intrecciano e riutilizzano fili, materiali o intangibili,
 che già c’erano per ricreare una nuova trama di comunità, di istituzioni, di genius loci.
 Sono luoghi che nascono da una spinta, da una scintilla che poi si trasforma e trasforma lo spazio
 abitato delle città. Modificano le maglie rigide delle dicotomie consuete: pubblico vs. privato, no-
 profit e for-profit, sociale e culturale, economico e tecnologico.
 In questi spazi si esce dal ‘900 e si entra in una nuova arena dove si disegna un tragitto culturale
 inedito, inesplorato e difficile da decifrare.
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STRUMENTI PER LA CRESCITA

Di fronte a nuovi bisogni tentano nuove risposte disegnando filiere comunitarie spesso in periferie
urbane o in territori complessi.
Questi luoghi nascono da processi relazionali, sono costitutivamente collaborativi e creano le
premesse per nuovi lavori “piattaforma” che qui si immaginano e si creano, mischiandosi.
Sono luoghi che creano modelli di governance complessi dove le gerarchie lasciano spazio a
dinamiche comunitarie, in cui si affermano i principi dell’innovazione aperta nella co-creazione di
nuovi servizi, prodotti e infrastrutture sociali e culturali.
In Italia stanno crescendo laboratori in cui si sperimentano nuove forme di fruizione, nuove offerte
artistiche, sociali e culturali, nuovi modelli di relazioni con le istituzioni, nuovi modelli di
apprendimento, anche reciproco, per tutti gli attori in campo. Allargando le maglie della loro
azione al mare complesso delle relazioni sociali che si producono nei quartieri delle città, sono
luoghi che contribuiscono a annodare reti di sostegno ed inclusione come risposta alle solitudini
urbane ed alla precarietà generazionale.
Tra profit, no profit, pubblico, privato, con inediti modelli di sostenibilità economica non definiti,
nate per iniziativa di comunità dal basso (come le esperienze di Palermo e Bari) o per attivazione di
un ente di filantropia territoriale come Fondazione Cariplo (Milano), queste realtà creano le
premesse per la diffusione di spazi culturali e sociali.
Capire cosa si muove nelle faglie carsiche delle nostre città e delle nostre comunità significa quindi
provare a individuare modelli e modalità di intervento nelle periferie urbane e costruire nuove
alleanze tra makers, attori istituzionali e stakeholders economici.
Il programma triennale Lacittàintorno di Fondazione Cariplo nasce dalla consapevolezza che
l’innesco di attivatori di comunità – generatori di cambiamento socio-culturale nei quartieri
complessi delle nostre città – deve partire all’interno di una cornice istituzionale e di governance
complessa, in modo da intercettare le motivazioni e le energie endogene dei territori e
connetterle alle policies pubbliche della città di Milano.
L’aspetto innovativo del programma è l’approccio “bottom up” con cui intende intervenire:
ascolto dei territori, identificazione di luoghi significativi di attivazione (i Puntidicomunità),
investimento nel capitale sociale ed intangibile delle comunità di riferimento, messa in rete degli
attori istituzionali, iniziative culturali e di dibattito per aumentare la consapevolezza e la
condivisione. Lacittàintorno ha attivato, prima ancora di identificare gli spazi dove investire risorse
e competenze, un’azione culturale e sociale che ha messo in rete idee, pensiero critico, know-how
diffuso, in modo da ridare senso ai luoghi ed offrire pertinenza ai bisogni sociali dei territori.
Durante il panel, Lacittàintorno dialogherà con due tra le più interessanti esperienze italiane di
rigenerazione e innovazione sociale e culturale che sono state capaci, in città complesse come Bari
e Palermo, di affermarsi come attori del cambiamento.
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BIOGRAFIE
INTERVENTI ISTITUZIONALI

                                       GIUSEPPE SALA
                                       Sindaco di Milano
                                       Milanese, classe 1958, laureato in Economia e Commercio
                                       all’Università Bocconi, è stato dirigente in aziende di rilievo
                                       internazionale, a partire da Pirelli e Telecom Italia.
                                       Nel 2009 assume la carica di Direttore Generale del Comune di
                                       Milano, fino alla nomina di Amministratore Delegato di Expo
                                       2015 S.p.A., avvenuta a giugno del 2010. A maggio 2013, è
                                       stato nominato Commissario Unico Delegato del Governo per
                                       Expo Milano 2015, ruolo svolto contestualmente a quello di
                                       Amministratore Delegato della Società. L’amore per Milano e
                                       la convinzione di poter operare per rendere questa città più
                                       giusta, più internazionale e accogliente lo porta a dedicarsi alla
                                       politica. Da giugno 2016 è Sindaco della città di Milano.
  È autore dei libri: “Milano sull'acqua. Ieri, oggi, domani“ (2014) e “Milano e il secolo delle
  città” (2018).

                               DIANA BRACCO
                               Presidente Fondazione Bracco
                                  Nata a Milano, si laurea in Chimica all’Università di Pavia, che nel
                                  2001 le conferisce anche una Laurea Honoris Causa in Farmacia. Nel
                                  2004 riceve una seconda Laurea Honoris Causa in Medicina
                                  dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
                                  E’ Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Bracco, colosso
                                  chimico farmaceutico fondato nel 1927, e del Centro Diagnostico
                                  Italiano, una struttura poliambulatoriale a servizio completo orientata
                                  alla prevenzione, che rappresenta una eccellenza a livello europeo. E ‘
                                  anche Presidente della Fondazione Bracco. Sotto la sua guida il
                                  Gruppo Bracco ha acquisito un ruolo di primo piano a livello mondiale
  nel settore dell’imaging diagnostico. Oggi l’azienda ha un fatturato consolidato di circa 1,25 mld di
  euro di cui l’87% sui mercati esteri e occupa all’incirca 3450 dipendenti. Ogni anno investe in R&S
  all’incirca il 9% del fatturato e vanta un patrimonio di oltre 1800 brevetti.
  Attualmente Diana Bracco è Presidente Cluster Nazionale Scienza della Vita – ALISEI e fa parte di
  numerosi Consigli di Amministrazione, tra cui quello dell’Università Bocconi e dell’Accademia del
  Teatro alla Scala. Cavaliere del Lavoro, ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali e associativi: è
  stata la prima donna a essere eletta Presidente di Federchimica e di Assolombarda; è stata Vice
  Presidente di Confindustria con la delega per Ricerca & Innovazione; Vice Presidente della Camera
  di Commercio di Milano e Presidente della Fondazione Sodalitas. E’ stata anche Presidente di Expo
  2015 SpA e Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia.
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BIOGRAFIE
INTERVENTI ISTITUZIONALI

                               SERGIO URBANI
                               Direttore Generale della Fondazione Cariplo
                               Direttore Generale della Fondazione Cariplo, una delle principali
                               fondazioni di origine bancaria italiane. Fino alla fine del 2014 è stato
                               Condirettore Generale di CDP Investimenti Sgr, responsabile della
                               gestione del FIA - Fondo investimenti per l'abitare, di circa 2 miliardi
                               di Euro, protagonista dello sviluppo del Sistema integrato dei Fondi
                               dedicato all'housing sociale.
                               Dal 2004 al 2012 è stato Consigliere Delegato di Fondazione Housing
                               Sociale, ente promosso da Fondazione Cariplo con Regione
                               Lombardia e ANCI Lombardia per lo studio e la promozione
 dell’housing sociale in Italia.
 Laureato con lode in Economia Aziendale presso l’Università L. Bocconi, ha maturato la propria
 esperienza professionale partecipando a numerosi progetti di advisory per acquisizioni, cessioni e
 partnership nei settori immobiliare, dei servizi di pubblica utilità, dei trasporti e delle
 telecomunicazioni presso ABN AMRO Corporate Finance, Deloitte & Touche Corporate Finance,
 Bankers Trust International e come borsista presso l’Istituto di Economia delle Aziende Industriali
 Commerciali dell’Università Bocconi. Ha svolto il servizio militare come Ufficiale di complemento
 presso il Nucleo Regionale di Polizia Tributaria di Milano della Guardia di Finanza ed ha completato
 un Corso di perfezionamento in diritto tributario d’impresa presso l’Università Bocconi.

                                ANNA SCAVUZZO
                                Vicensindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano

                                Classe 1976, laureata in Fisica. Ha lavorato nell'ambito delle
                                tecnologie informatiche applicate - comunità virtuali, pubblica
                                amministrazione in rete, formazione a distanza - prima in una
                                fondazione e poi in un grande gruppo editoriale, sempre in
                                collaborazione con Università.
                                In seguito, docente in una scuola primaria d’ispirazione cattolica.
                                Conseguita l’abilitazione per l'insegnamento alle scuole superiori
                                (SILSIS), ha insegnato Fisica in diversi istituti a Milano e nell’area
                                metropolitana.
                                Cresciuta nell'ambiente scout dell'AGESCI, ha dedicato al servizio
 educativo una parte importante del suo impegno nel volontariato, in Italia e all’estero, in
 particolare in Bosnia Erzegovina.
 Il Sindaco Sala le ha assegnato la delega al coordinamento della Food Policy e i rapporti con le
 comunità religiose in città.
 Attualmente è Vicensindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano.
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BIOGRAFIE
INTERVENTI ISTITUZIONALI

                                MARIO DELPINI
                                Vicario Generale - Arcidiocesi di Milano

                                Vicenda personale e familiare
                                Nasce a Gallarate il 29 luglio 1951 da Antonio e Rosa Delpini, terzo di
                                sei figli. Cresce a Jerago con Orago, nella parrocchia san Giorgio di
                                Jerago, frequentando le scuole del paese fino alla quinta elementare.
                                Frequenta le scuole medie e i due anni del ginnasio nella scuola
                                statale di Arona, risiedendo nel Collegio De Filippi.
                                Entra nel seminario di Milano, nella sede di Venegono Inferiore (VA),
                                nell’ottobre 1967, per frequentare la I liceo classico. In seminario
                                completa il percorso ordinario di preparazione e discernimento fino
                                all’ammissione all’ordinazione presbiterale.
 Formazione e ministero presbiterale
 Il 7 giugno 1975 è ordinato presbitero, nella cattedrale di Milano, dal cardinale Giovanni Colombo.
 Dal 1975 al 1987 insegna nel seminario minore della diocesi di Milano, prima a Seveso poi a
 Venegono Inferiore. In questi anni consegue la laurea in lettere presso l’Università Cattolica del
 Sacro Cuore, la licenza in Teologia, presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, con sede in
 Milano, il diploma in Scienze Teologiche e Patristiche presso l’Istituto Augustinianum con sede in
 Roma. Nel 1989 il cardinale Carlo Maria Martini lo nomina rettore del Seminario Minore e nel
 1993 rettore del Quadriennio Teologico. Nel 2000 è nominato rettore maggiore dei seminari di
 Milano. Contemporaneamente insegna Patrologia in Seminario, che è sezione parallela della
 facoltà teologica dell'Italia settentrionale. Nel 2006 è nominato vicario episcopale della Zona
 Pastorale VI di Melegnano, lasciando gli incarichi ricoperti in seminario.
 Ministero episcopale
 Il 13 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di
 Stefaniaco (Albania), riceve l'ordinazione episcopale il 23 settembre dello stesso anno, nella
 cattedrale di Milano dal cardinale Dionigi Tettamanzi.
 Nell’ambito della Conferenza Episcopale Lombarda ha ricoperto dal 2007 al 2016 l’incarico di
 segretario. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana è membro della Commissione per il
 Clero e la Vita Consacrata. Nel luglio 2012 diventa vicario generale del cardinale Angelo Scola.
 Il 21 settembre 2014 il cardinale Scola lo nomina vicario episcopale per la formazione permanente
 del clero. Il 7 luglio 2017 papa Francesco lo nomina Arcivescovo di Milano.
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BIOGRAFIE
DARE FORMA ALLE CITTÀ DEL FUTURO

                                OTTAVIO DI BLASI
                                ODB & Partners
                                Nato a Milano nel 1954, si è laureato nel 1980 al Politecnico di
                                Milano.
                                Tra il 1979 e il 1990 è stato uno dei più stretti collaboratori di Renzo
                                Piano con responsabilità di progetto su numerosi progetti, tra i quali
                                lo Stadio di Bari(1990).

                                  Nel 1990 apre a Milano lo studio associato con Paolo Simonetti e
                                  Daniela Tortello. Dal 2010 opera come OTTAVIO DI BLASI & Partners.
                                  E’ professore a contratto al Politecnico di Milano – Facoltà di
                                  Architettura e ha tenuto lectures in numerose Università in Italia e
  all’Estero. Dal 2015 è Tutor del gruppo G124 coordinato dal Senatore a vita Renzo Piano dedicato
  allo studio e all’intervento sulle Periferie Urbane. Nel 2017 collabora con l’agenzia della Presidenza
  del Consiglio “Casa Italia” per la promozione della sicurezza del patrimonio edilizio italiano.

  Attualmente si sta occupando del progetto del Nuovo Campus di Architettura al Politecnici di
  Milano. Ha realizzato progetti in Australia, Svizzera, Francia, USA, Senegal, Ghana, Singapore, Hong
  Kong, Oman e Italia ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Concorsi di progettazione
  internazionali tra cui il MEMORIAL DE GOREE - DAKAR Concour International UNESCO-UIA-
  Repubblica del Senegal - PRIMO CLASSIFICATO (1995), Campus dell’Università del Piemonte
  Orientale di Novara - PRIMO CLASSIFICATO (2006) , Nuova Sede della Regione Molise - SECONDO
  CLASSIFICATO (2015), Nuova Stazione marittima del Porto di Messina – PRIMO CLASSIFICATO
  (2015). Caratteristica costante del suo metodo di lavoro è la sintesi tra un approccio costruttivo
  tecnologicamente avanzato ed una visione umanistica che mette al centro l’uomo e i valori
  culturali lagati al luogo del progetto. Tra le pubblicazioni dedicate allo studio la monografia
  “Ottavio Di Blasi -The Logic of Creativity”, l'Arca Edizioni, 2002.
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BIOGRAFIE
DARE FORMA ALLE CITTÀ DEL FUTURO

                               ANDREAS KRÜGER
                               Belius Krüger
                               Nato nel 1965. E’ cresciuto tra Kiel e Amburgo, in Germania. Sposato,
                               con due figli, vive e lavora principalmente a Berlino. Ha studiato
                               design ambientale e comunicazione a Berkeley e a Berlino. Ha vissuto
                               all’estero (per almeno 3 mesi): negli Usa, in Inghilterra, Italia, Spagna
                               e Indonesia.

                                Andreas è managing partner al Belius GmbH Berling e presidente del
                                consiglio di amministrazione di Belius Foundation Berlin. Belius è una
                                società di consulenza strategica basata a Berlino, che supporta
                                politici, pubblica amministrazione, proprietari, investitori, e la società
 civile in iniziative volte a creare e mantenere spazi per l'uomo, basati su contenuti, vivibilità e
 usabilità e sostenibili economicamente.

 L’approccio del 21esimo secolo al “placemaking” è un tema chiave. L’obiettivo principale è favorire
 e incoraggiare nuove opportunità nei quartieri urbani e nello sviluppo di progetti facendo leva su
 industrie creative, cultura, arte, educazione, innovazione creativa e sociale, economia
 collaborativa, start up e imprenditorialità. Inoltre l’attività di Andreas è incentrata nel combinare
 attività culturali e commerciali, con l’uso residenziale di luoghi in ambiente urbano o rurale.

 Andreas è tra l’altro: socio e fondatore del centro culturale giapponese Nion Berlin, socio e
 fondatore di Kernraum UG Holding Berling, membro dell’assemblea generale della Camera di
 Commercio di Berlino, membro della commissione delle industrie creative alla Camera di
 Commercio, membro della commissione di urbanizzazione e real estate della Camera di
 Commercio. E’ inoltre membro esperto del consiglio Wilco programme for Social Innovation, a
 Bruxelles, esperto del consiglio Ecole de Renouvellement Urbain, a Parigi, co-moderatore del
 consiglio dei cittadini “Conseil Citoyen”, della Repubblica francese, a Parigi, consulente al Quartier
 Libre, a Marsiglia, esperto al The Trust for Public Land program “Creative Placemaking” di New
 York.
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BIOGRAFIE
SESSIONI IN PARALLELO

                                  CRISTINA ALGA
                                  Ecomuseo Mare Memoria Viva
                                  È nata a Palermo dove vive e lavora. Come project manager e
                                  attivista si occupa di politiche e pratiche culturali, rigenerazione
                                  urbana e audience engagement sviluppando progetti e
                                  supportando processi in cui arte e cultura sono strumenti inclusivi
                                  di welfare, cittadinanza attiva, pensiero critico e trasformazione
                                  sociale. É co-fondatrice dell’impresa sociale Clac, coordina il gruppo
                                  di lavoro che cura l’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva.

                                  ANDREA BAIRATI
                                  SC Sviluppo Chimica S.p.A.
                                  Nato a Torino nel 1961, laureato in biotecnologie all’Università di
                                  Torino, coniugato con due figli, ha ricoperto incarichi direzionali
                                  nella consulenza, in imprese multinazionali, associazioni d’impresa e
                                  amministrazione pubblica. E’ Presidente di MBF srl società di
                                  consulenza con sedi a Milano e Torino. Nata dall’esperienza di
                                  manager di provenienza industriale si occupa di business
                                  development e in particolare di scouting, due diligence e attività
                                  propedeutiche ad acquisizioni, di facility tecnologiche, infrastrutture
                                  di ricerca e sviluppo sperimentale, acceleratori, mentorship per
                                  start-up ad alta intensità scientifico-tecnologica. Tra i clienti e le
 attività principali progetti con EY, Tecnoinvestimenti, MAPEI spa, Politecnico di Torino. E’ Partner
 per il business development e l’attività di scoring societario e scouting di nuovi investimenti di
 Classis Capital SIM S.p.A., società nata per iniziativa di un gruppo di esperti sui mercati finanziari
 internazionali ed investitori privati, autorizzata dalla Consob e da Banca d’Italia il 28 Giugno 2010
 all’esercizio del servizio e dell’attività di investimento, nonché l’attività di ricerca in materia di
 investimenti, l’analisi finanziaria con l’utilizzo di modelli proprietari di riclassificazione ed analisi di
 aziende con un approccio basato sull’analisi fondamentale. E’ stato direttore per l’innovazione e la
 ricerca di Confindustria. Nel quadro delle attività dell’Associazione ha curato le policy per la
 ricerca, l’innovazione e la creazione di start-up. E’ stato componente del Consiglio Superiore della
 Pubblica Istruzione e del Comitato di indirizzo di Horizon 2020 su nomina del Ministro della
 Pubblica Istruzione, del Consiglio della CRUI (Conferenza Rettori Università italiane), componente
 di advisory group di cluster tecnologici nazionali, del G8 per la finanza sociale. E’ stato direttore
 delle relazioni istituzionali e dei programmi speciali di MOSSI&GHISOLFI, multinazionale della
 chimica, per cui ha diretto i programmi di funding pubblico della ricerca e il piano nazionale di
 sviluppo delle bio-raffinerie di II generazione. E’ stato Assessore all’industria e ricerca della
 Regione Piemonte tra il 2005 e il 2010. Ha definito gli indirizzi e le strategie delle politiche
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BIOGRAFIE
SESSIONI IN PARALLELO

 d’innovazione ricerca e competitività,̀ i piani finanziari, gli atti di programmazione, gli strumenti di
 investimento e valutazione delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo regionale e dei fondi FAS
 (1,1 Bln€), guidato la riforma e il rinnovo della gestione della rete dei parchi tecnologici, degli
 acceleratori e dei poli d’innovazione industriale. Presieduto e coordinato le attività dei comitati di
 valutazione degli investimenti della legge sulla ricerca e della Finanziaria Regionale
 (FINPIEMONTE). E’ stato autorità̀ di gestione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale,
 coordinatore per le politiche comunitarie della Conferenza delle Regioni italiane, CINSEDO.

                                GAELA BERNINI
                                Fondazione Bracco
                               Ha studiato alla London School of Economics ottenendo un MSc in
                               development. PhD in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano,
                               lavora alla Fondazione Bracco in qualità di responsabile dell’area
                               scientifica e sociale. Siede nel Comitato di Gestione della
                               Fondazione.
                               È stata a capo dei progetti internazionali della Fondazione Milano
                               per Expo 2015. Ricercatrice a INSEAD, Fontainebleau, ha ideato e
                               gestito programmi dedicati allo sviluppo umano, alla promozione
                               della ricerca scientifica e all’inclusione socio-economica delle donne.
                               E’ autrice di articoli e capitoli sul tema della Filantropia e
 Management. Ha una passione per la scienza e la sua diffusione nella società.
 Gaela è madre di due ragazzi che cresce insieme al marito.

                                CORRADO BINA
                                Comune di Milano
                               45 anni, da Luglio 2017 è direttore della Direzione Periferie del
                               Comune di Milano, si occupa principalmente di definire gli assi di
                               intervento riguardanti le periferie, in raccordo con le altre strutture
                               organizzative del Comune di Milano e con i soggetti esterni a vario
                               titolo coinvolti: analizzando preventivamente la fattibilità economico
                               finanziaria ed amministrativa dei progetti, coordinando attività e
                               programmi di rigenerazione urbana anche nell’ambito dei
                               programmi UE e promuovendo progetti di volontariato e coesione
                               territoriale. Il suo background professionale è quello di project
                               manager, è certificato PMP dal 2014. Dal 2014 al 2017 è stato
 Direttore della Divisione Casa di MM spa, che ha contribuito a fondare, la quale amministra il
 patrimonio di 30.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale.
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BIOGRAFIE
SESSIONI IN PARALLELO
 Dal 2012 al 2014 è stato per MM spa il Responsabile Funzione Progettazione Infrastrutture
 consolidando la propria esperienza in grandi progetti urbani soprattutto grazie alle attività relative
 ad Expo 2015.
 Laureato in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano ha collaborato, sempre per MM spa, in
 qualità di Project Manager, alla realizzazione di varie opere di rilevanza nazionale.

                                MAURO BOMBACIGNO
                                BNP Paribas
                                 Da Febbraio 2018, responsabile della nuova direzione Engagement di
                                 BNP Paribas Italia, incaricata di sviluppare l’impegno del Gruppo
                                 nell’economia positiva, in coordinamento con l’omologa Direzione di
                                 Parigi. In questa direzione confluiscono Comunicazione, Corporate
                                 Social Responsibility e Diversity. Membro del Comitato di Direzione di
                                 BNL Gruppo BNP Paribas e membro del Consiglio di Amministrazione
                                 della Fondazione BNL. Da 2016 al 2018 responsabile del Group
                                 Origination Italia, incaricato dello sviluppo dell’interazione tra le varie
                                 entità di BNP Paribas. Nella sua funzione, Mauro è membro
                                 permanente dell’Italy Committee.
 Entrato nel Gruppo nel 1997, all’epoca Banque Paribas, ha sempre ricoperto ruoli di responsabile
 relazioni con clientela corporate di maggiori dimensioni, coordinando le varie società prodotto
 nella loro offerta verso i clienti strategici del Gruppo.
 Dal 1992 al 1997 è stato responsabile commerciale della filiale Italiana della Banca olandese
 Rabobank. In precedenza ha ricoperto ruoli in Mediocredito Lombardo (Banca Intesa) - dove ha
 contribuito a creare il desk di sindacazione - e in Accenture, come senior consultant.
 Mauro è Laureato in Economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano.

                                 SIMON CHISHOLM
                                 Resonance Ltd
                                 Chief investment officer di Resonance, azienda inglese di
                                 investimenti a impatto sociale fondata nel 2002 per mettere in
                                 connessione capitali con imprese sociali e per aiutare a dimostrare
                                 che gli investimenti possono essere una forza positiva per
                                 raggiungere un fine sociale. Negli ultimi 6 anni Simon ha
                                 incrementato in Resonance le attività dei fondi di investimento a
                                 impatto, tra cui la creazione e gestione di 8 fondi di investimento ad
                                 impatto nel Regno Unito dedicati a sfide come i senza tetto, gli asset
                                 delle comunità locali e il contrasto alla povertà tramite imprese
                                 sociali. La maggior parte del lavoro di Resonance è incentrato nello
 sviluppo di soluzioni focalizzate su bisogni specifici di città e regioni del paese. I fondi erogati da
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BIOGRAFIE
SESSIONI IN PARALLELO

 Resonance sono serviti come capitale per imprese sociali in forma di proprietà, prestiti garantiti,
 iniezioni di capitali, tutti quanti garantiti da diversi gruppi di investitori tra cui fondazioni, autorità
 locali e singoli individui. Prima di entrare in Resonance nel 2012, Simon è stato direttore presso
 Rothschild & Co, dove si è occupato di servizi di consulenza di impresa in Europa e Asia per 16
 anni. Siede nel consiglio di un’organizzazione di beneficienza per senza tetto a Londra. Simon siede
 anche nel consiglio del Transformational Business Network, organizzazione internazionale a
 supporto di diverse imprese in Africa e Asia per accelerare il loro business e attrarre investimenti.

                                  ILDA CURTI
                                 Fondazione Cariplo
                               Laureata a pieni voti in Filosofia all’Università di Pavia e allieva del
                               collegio Ghislieri, incontra la questione urbana nel 1992 a Bruxelles,
                               dove lavorava, quando viene pubblicato dalla Commissione Delors il
                               “libro verde sulle città”. Pochi anni dopo rientra in Italia e inizia il suo
                               percorso di “community organizer” a Porta Palazzo, Torino, dove
                               concepisce e gestisce il primo progetto europeo della città, il PPU
                               The Gate, fino al 2006. Nel frattempo lavora a Fondazione
                               Fitzcarraldo, di cui è stata cofondatrice e membro di CDA,
                               occupandosi di “culture out of the box” fino al 2006 quando diventa
                               assessore della città di Torino. Dal 2006 al 2016 è Assessore della
 Città di Torino con deleghe alla rigenerazione urbana, politiche di integrazione, Pari Opportunità e
 Diritti, Arredo urbano e Suolo pubblico, programmi comunitari. Dopo due mandati decide di
 rientrare in una dimensione tecnico-professionale e lascia ogni ruolo politico-istituzionale. E’
 project designer, esperta di europrogettazione, gestione e amministrazione di programmi
 complessi in ambito urbano, territoriale e socio-culturale. Docente, formatrice e consulente su
 politiche comunitarie, sviluppo locale, politiche di rigenerazione urbana e integrazione,
 progettazione culturale ha svolto attività di ricerca in Italia e all'estero.

                                RACHELE FURFARO
                                Ferrarelle SpA
                                Fondatrice della scuola paritaria Impresa sociale “Dalla Parte Dei
                                Bambini”, dal 1986 modello di scuola attiva ispirata alle pratiche di
                                Freinet. Impegnata in progetti di Cooperazione Internazionale per il
                                Ministero degli Esteri (Esperta di Educazione nel progetto PRODERE
                                in Nicaragua), dal 1997 al 2000 è stata Assessore all’Educazione del
                                Comune di Napoli. Dal 2000 al 2006 è stata Assessore alla Cultura
                                con delega a “Progetti per l’infanzia e città dei Bambini” sempre del
                                Comune di Napoli. Dal 2006 al 2010 è stata Consigliere alle Politiche
                                Culturali della Regione Campania. Dal 2007 al 2011 è stata
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BIOGRAFIE
SESSIONI IN PARALLELO
 Presidente della Fondazione Campania dei Festival per organizzare e gestire il “Napoli Teatro
 Festival”. E’ componente del Comitato scientifico della Fondazione SUDD dal 2011. Dal 2014 è
 Presidente di FOQUS e dal 2017 è alla Direzione del progetto di accessibilità MANN - Museo
 Archeologico Napoli, Project Manager progetto OPENN, Fondo per il contrasto educativo minorile.
 E’ stata inoltre consulente per la progettazione e realizzazione del progetto WeBecome di Intesa
 San Paolo Spa.

                                CYRIL GOUIFFÈS
                                European Investment Fund
                               Investment manager all’interno del team che si occupa di venture
                               capital del Fondo Europeo di Investimento (FEI) da 5 anni. E’
                               responsabile della gestione del portfolio di strumenti di impatto
                               sociale del Fondo Europeo (FEI): Social impact funds investments
                               Social Impact Bonds, co-investimenti con impact business angels e
                               incubatori a impatto. Tutto il suo percorso professionale all’interno
                               del FEI è incentrato su attività legate all’impatto iniziando con la
                               microfinanza nel 2008.
                               E’ tra l’altro responsabile dell’implementazione del programma
                               JASMINE, iniziativa europea volta ad accrescere la capacity building
 delle istituzioni di microfinanza in Europa. Prima di entrare in FEI, Cyril si è guadagnato
 un’esperienza unica sul campo lavorando con istituzioni di micro finanza in Medio Oriente. Cyril è
 docente di impact investing alla EM di Lione e ha studiato all’Institut d’Études Politiques di Tolosa
 dove ha conseguito un Master in Development Economics specializzandosi in riduzione della
 povertà e sviluppo locale.

                               MATTEO LOCATELLI
                               Pinkfrogs S.r.l.
                               Laureato in scienze biologiche all’Università degli studi di Milano nel
                               1994, l’anno seguente ha iniziato a lavorare nel laboratorio R & D
                               per poi seguire lo sviluppo commerciale di Pink Frogs, azienda
                               specializzata nella produzione di cosmetici conto terzi. A partire dal
                               1996 Matteo Locatelli, ricopre il ruolo di CEO, e ad oggi è
                               Amministratore Unico con ruoli di direzione generale e commerciale
                               all’interno di Pink Frogs.
                               Inoltre è presidente del Gruppo Cosmetici conto terzi e Consigliere
                               Incaricato per lo Sviluppo Sostenibile in Cosmetica Italia.
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BIOGRAFIE
SESSIONI IN PARALLELO

                                  CATERINA SARFATTI
                                  Progetto C40

                                   È Senior Manager presso C40 Cities e gestisce il programma globale
                                   "Inclusive Climate Action" che supporta i sindaci e le città a rendere
                                   le proprie strategie climatiche urbane più inclusive, eque ed
                                   accessibili, con l'obiettivo di massimizzarne l’impatto e l'efficacia.
                                   Per C40, ha anche coordinato l’organizzazione di una serie di eventi
                                   che costituivano la “roadmap” di C40 da COP21 al C40 Mayors
                                   Summit di Mexico City, di cui è stata project manager.
                                   Precedentemente, ha lavorato come policy advisor e project
                                   manager per le Relazioni Internazionali del Gabinetto del Sindaco di
                                   Milano. Ha collaborato con il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) a
  Roma e ha svolto attività di consulenza per la Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH)
  a Parigi. È laureata in Filosofia all'Università San Raffaele di Milano, con una specialistica in Teoria
  Politica all’Università Sciences-Po di Parigi. Ha un master in Diritti umani e Diritto umanitario
  all'Università Assas-Paris II a Parigi e un altro in Politiche ambientali globali all’Università La Tuscia
  a Viterbo. E' autrice di articoli sul tema delle smart cities e co-autrice di rapporti di ricerca di C40
  sugli impatti delle politiche climatiche urbane.

                                 ADRIANA SPAZZOLI
                                 Fondazione Sodalitas
                                Dal 1985 è Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Mapei,
                                dove coordina l’immagine e la comunicazione delle oltre 80
                                consociate nel mondo.
                                Gruppo Mapei, azienda familiare italiana nata nel 1937, è leader
                                mondiale nel settore della chimica per l’edilizia, genera un volume
                                d’affari annuale pari a 2,4 miliardi di Euro, impiega 9.000 persone,
                                investe in innovazione e ricerca il 5% del fatturato.
                                L’azienda è da sempre impegnata nel sociale, nella cultura e nello
                                sport. Partner strategico di organizzazioni nonprofit italiane e
                                internazionali e di grandi istituzioni come il Teatro alla Scala di cui è
  socio fondatore, il Gruppo Mapei è un protagonista dello sport attraverso il centro ricerche di
  eccellenza “Mapei Sport” e il Sassuolo Calcio.
  Dal 2016 è Presidente di Fondazione Sodalitas, l’organizzazione italiana di riferimento per le
  imprese leader impegnate a promuovere e realizzare uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
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BIOGRAFIE
SESSIONI IN PARALLELO

                                ALESSANDRO TARTAGLIA
                                La Scuola Open Source
                                 Progettista, agitatore politico e operatore culturale nato a Foggia il
                                 18 agosto 1983. Quando era piccolo sognava di fare l’ingegnere
                                 genetico, ma quando ha capito che non avrebbe potuto — per limiti
                                 legali — manipolare a suo piacimento il dna umano, cambia idea: si
                                 laurea in Design Industriale al Politecnico di Bari e si specializza
                                 presso l'ISIA di Urbino (Istituto Superiore per l’Industria Artistica). Nel
                                 2006 crea una rivista indipendente, gratuita e bilingue: FF3300. Nel
                                 2008, assieme a Carlotta Latessa e Nicolò Loprieno la rivista vince
                                 Principi Attivi, bando delle politiche giovanili della Regione Puglia,
                                 diventa così uno studio di progettazione. Inizia a lavorare nella
 comunicazione politica e istituzionale. Successivamente co-fonda CAST (Cooperativa anonima
 servizi tipografici) che in breve si afferma nel panorama italiano (lavorando ad esempio per Sole 24
 Ore, Partito Democratico e Corriere della Sera). Nel 2013, grazie a Laboratori dal Basso, bando
 promosso da Regione Puglia e ARTI (Agenzia Regionale Tecnologie e Innovazione), prende vita “X –
 Una variabile in cerca d’identità”, primo di una serie di esperimenti didattici. L’anno successivo,
 assieme a un gruppo di amici ci riprova e X diventa XYLAB. Nel 2015 decide di candidare al bando
 CheFare l’idea de “La Scuola Open Source” (SOS). Il progetto risulta l'unico vincitore a Sud di
 Bologna e conquista il premio e l’encomio pubblico della giuria. Dal 2016 è direttore didattico e
 responsabile comunicazione della SOS.

                               SERGIO TREICHLER
                               Federchimica

                               Direttore Centrale Tecnico – Scientifico di Federchimica, in precedenza
                               ha operato nell’industria chimica e nella finanza ed è stato Senior
                               Expert della Banca Mondiale in Africa e dell’UNIDO, in America Latina.
                               È stato Componente del ”7th R&D F.P. Advisory Group on SMEs” della
                               C.E.; attualmente è nel “Product Stewardship Programme Council” e
                               nel “HSE, Logistics & Energy” del C.E.F.I.C., a Bruxelles. È Direttore del
                               CentroReach S.r.l. e Componente del C.d.A. di Certiquality S.r.l.; è
                               anche attivo nel sociale, con “MAN.SE.F. Onlus - Management Senza
                               Frontiere”, per la realizzazione di PMI, in Brasile e in Africa.
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