BOOKLET RELATORI - Fondazione Bracco
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Per conoscere esperienze di impatto 5 nazionali e internazionali e discuterne, partendo dalla città di Milano PROGRAMMA CONFERENZA DARE FORMA ALLE CITTÀ DEL FUTURO LE SFIDE DELLE PERIFERIE di Ottavio Di Blasi IL CODICE MILANO di Andreas Kruger STRUMENTI PER LA CRESCITA I Sessione- Le tecnologie come fattore abilitante dello sviluppo sostenibile delle periferie II Sessione - Valore condiviso e responsabilità sociale d’impresa per promuovere sviluppo in aree urbane degradate III Sessione - Come la finanza può dare risposta ai bisogni sociali IV Sessione - Comunità locali come attivatori di sviluppo in aree urbane BIOGRAFIE Giuseppe Sala Diana Bracco Sergio Urbani Anna Scavuzzo Mario Delpini Ottavio Di Blasi Andreas Krüger Cristina Alga Andrea Bairati Gaela Bernini Corrado Bina Mauro Bombacigno Simon Chisholm Ilda Curti Rachele Furfaro Cyril Gouiffès Giuseppe Guzzetti Matteo Locatelli Caterina Sarfatti Adriana Spazzoli Alessandro Tartaglia Sergio Treichler
5 DARE FORMA ALLE CITTA’ DEL FUTURO LE SFIDE DELLE PERIFERIE di Ottavio Di Blasi Tutor del Gruppo di lavoro G124 – Senatore Renzo Piano Che cosa è la periferia? Come si definisce questa parola che sembra avere in sé le connotazioni più negative? La parola “ periferia” contiene in sé l’idea che vi sia un luogo città, depositario di identità e qualità, e che attorno ad essa vi sia un luogo “altro” che si definisce per esclusione e diversità rispetto al luogo centrale. In francese “banlieu” (letteralmente luogo al bando) ed in inglese “suburb” (città di livello inferiore), l’etimologia suona ancora più spettrale. Oggi questa idea di periferia non ha più senso: le periferie infatti non sono “altro” rispetto alla città, esse sono la città. Le periferie sono la sfida delle città del XXI secolo. Le considerazioni alla base di un possibile nuovo approccio al problema sono: La consapevolezza che il problema non si può risolvere in modo addittivo; aggiungendo nuove periferie ed abbandonando a se stesse quelle esistenti La limitatezza delle risorse economiche disponibili La convinzione che le poche energie disponibili vadano spese nel “cuore del Problema” con un atteggiamento di “rammendo urbano” L’intervento illustra due progetti innovativi sul territorio milanese basati su questi assunti: Laboratorio di Quartiere Ponte Lambro - Il progetto prevede l’inserimento nel “cuore” di due stecche di case popolari di una delle periferie simbolo di Milano di un Laboratorio con un programma articolato in tre sezioni: LAVORO (Incubatore di imprese e Co-working, Centro Orientamento al lavoro), VITA (Consultorio, Ludoteca, Alloggi Protetti per Anziani e giovani coppie), HABITAT (Portierato Sociale e Laboratorio di Quartiere). Il progetto ha avuto una storia travagliata ma sta per riattivarsi. Il prossimo passo sarà il completamento dell’edificio e l’attivazione delle funzioni del Laboratorio che oltre ad erogare servizi agli abitanti faranno del LdQ un polo di attività e di lavoro capace di diventare un centro di attrazione per l’area circostante. Se l’esperimento avrà successo è facile immaginare un network di Laboratori che posizionati nei punti chiave dei maggiori quartieri periferici della città, diventino un anticorpo, un potente strumento per la rigenerazione del tessuto socio-economico delle periferie. G124 al Giambellino - Il progetto é stato condotto nel 2015 dal G124, Gruppo di lavoro del senatore a vita Renzo Piano attraverso un gruppo di “Architetti condotti” che, lavorando per un anno nel quartiere, hanno individuato alcuni temi ed alcune azioni concrete per migliorare la qualità della vita del quartiere a partire dal Mercato Rionale e dal parco pubblico.
5 DARE FORMA ALLE CITTA’ DEL FUTURO IL CODICE MILANO Le aree metropolitane europee del 21esimo secolo – la creazione di “centri di periferia” e la loro forza nascosta. di Andreas Krüger Belius GmbH, Berlin Le metropoli hanno bisogno di strategie sociali e spaziali completamente nuove, nel continente europeo. Da quando letteralmente ognuno oggi in Europa sta parlando della sfida dell’integrazione e della mancanza di soluzioni per le persone che arrivano o che stanno per arrivare, dovremmo avere il coraggio di rivolgere il nostro sguardo verso le opportunità piuttosto che temere i pericoli. La situazione attuale richiede definitivamente un nuovo piano per mantenere e aumentare gli sforzi necessari per ottenere la pace sociale. E ovviamente per la liberà, e per una vita sicura, e anche per il benessere economico. Guardando lo scenario dall’alto sembra che l’equatore non stia più dividendo il nord dal sud. Ci sono diversi equatori sociali all’interno delle società europee. Questo fenomeno è osservabile specialmente in alcune aree metropolitane come ad esempio a Milano e Berlino. Ci sono voci che vogliono farci credere che non riusciremo a gestire con successo questo “destino”, e che il fallimento è “inevitabile”. In aggiunta sembra che, solo forze distruttive stiano avendo la meglio in questi giorni e nessun tipo di soluzione è disponibile. Questo non è vero. Varrebbe la pena di usare con attenzione, scrupolosamente e con intelligenza le competenze culturali che abbiamo sviluppato nel corso degli ultimi 2000 anni. E Milano in questo senso, potrebbe essere una delle realtà più sfidanti e più promettenti. Vediamo in che modo. Non è mai stato così semplice attivare le persone per la creazione di idee e soluzioni reali. L’idea contemporanea di partecipazione, nuove opportunità di lavoro, housing, produzione di energia progressiva, mobilità e trasporto, gestione dei rifiuti, il verde, salute, la cultura dell’ospitalità, per farla breve: una nuova empatia e design di processo creano “luoghi forti”. E sempre con l’essere umano al centro. Tenendo a mente che il futuro di oggi sarà il presente di domani. Diamogli forma anziché aspettare di doverci adattare. Si tratta di abbassare le barriere mentali. Questo – forse – potrebbe portare ad un “Codice di Milano” di sviluppo urbano. Un modo per evitare gli errori e mettere a sistema quello che è stato imparato in altri luoghi: i risultati raggiunti in politiche, pubblica amministrazione, partenariati pubblici privati, società civile, finanziamento e design di processo. Milano – Berlino: luoghi per soluzioni future, luoghi per le persone, luoghi per “cittadini smart” nei loro “centri di periferia”.
5 STRUMENTI PER LA CRESCITA LE TECNOLOGIE COME FATTORE ABILITANTE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE PERIFERIE - I Sessione - A cura di Andrea Bairati, SC Sviluppo Chimica spa La nostra civiltà delle macchine può insegnare all’uomo tutto, ad eccezione di come essere uomo. André Malraux Le istituzioni internazionali (v. United Nations, World urbanisation prospects) prevedono per i prossimi decenni una crescita demografica ed economica che è in larga misura una “questione urbana” e perciò, anche se non solo, una “questione delle periferie”. La pianificazione strategica di questo processo, la rigenerazione di questa nuova trama fisica e immateriale, secondo logiche non casuali e caotiche, ma nell’impronta della qualità, della sostenibilità, della protezione del suolo e dei suoi valori, nonché della convergenza e coesione sociale, è decisiva per le nostre comunità. La tecnologia è un elemento non secondario al servizio di questo scopo, può, o meno, abilitare e facilitare questo processo rendendolo sostenibile e realizzabile. Ovviamente non ci riferiamo in questa sede alle parti squisitamente tecniche e produttive, che pure hanno oggi aspetti di grande interesse e stimolo, (in particolare per l’uso di nano e biomateriali nelle costruzioni, per le tecnologie digitali applicate, per la mobilità a basso impatto) ma al valore d’uso che possiamo dare alle tecnologie moderne per abilitare anche nelle periferie urbane processi innovativi di costruzione/rigenerazione di valore ambientale, sociale, economico-fondiario. Se ci limitiamo ai beni immobili, si pensi che il 60% del nostro patrimonio non risponde ad alcuno standard attuale di saving energetico, di sicurezza, comfort abitativo, o se pensiamo che la demografia (nuclei più piccoli e crescita età media) imporrà nuovi modelli abitativi e di organizzazione dei ritmi e degli spazi. Oggi i nuovi materiali, le tecnologie di costruzione, il digitale in senso ampio, le modalità di movimento di uomini e merci (es. nuove modalità di preparazione del cantiere, impiego del BIM, digitalizzazione, nuova industria delle costruzioni prefabbricate, mobilità elettrica) possono portare a un recupero di quasi tre quarti dei consumi energetici, alla reale messa in sicurezza anti-sismica, alla riduzione dell’inquinamento acustico, alla connessione diffusa per una gestione sostenibile degli edifici e del crescente invecchiamento della popolazione, alla riduzione dei pesi e dei rifiuti di cantiere, possono allungare i tempi di vita medi dei beni immobili, ridurre drasticamente tempi e costi di costruzione, favorire la mobilità a basso impatto, per un reale modello di circolarità. Esiste su questo una questione cruciale relativa alla qualità della domanda pubblica di beni e servizi. La domanda pubblica vale poco meno di un quinto del PIL su scala europea. Una cospicua parte di questa riguarda infrastrutture, opere pubbliche e beni immobili. Essa è perciò un potentissimo motore d’innovazione e creazione di lavoro nelle nostre economie. L’applicazione alle periferie di tecnologie, modalità organizzative innovative nella filiera delle costruzioni, della mobilità e della rigenerazione urbana (sostenibilità e consumo di suolo 0) potrebbe perciò essere una fondamentale leva non solo di rigenerazione del tessuto periferico, ma dell’economia nel suo complesso. La tecnologia però si ferma sulla soglia della scelta che è politica, dell’uomo.
5 STRUMENTI PER LA CRESCITA VALORE CONDIVISO E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PER PROMUOVERE SVILUPPO IN AREE URBANE DEGRADATE - II Sessione - A cura di Adriana Spazzoli, Fondazione Sodalitas La crescente urbanizzazione è senza dubbio uno degli aspetti che più impatteranno sulla trasformazione delle nostre vite nei prossimi anni: entro il 2030 quasi il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane. Gestire gli impatti di un trend così rilevante è una priorità ineludibile: anche l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite indica l’obiettivo di rendere le città più inclusive, sicure, resilienti e sostenibili. Si tratta di un fenomeno globale che coinvolge direttamente anche il nostro Paese: le imprese devono occuparsene, nella consapevolezza che l’impegno a favore delle aree più fragili del territorio rappresenta un fattore-chiave per le loro stesse prospettive di crescita e sviluppo nel tempo. Il territorio contribuisce infatti in modo molto rilevante a far crescere i cosiddetti “capitali” da cui dipende la capacità dell’impresa di creare valore: da quello intellettuale (presenza di università e centri di ricerca con cui collaborare per generare innovazione) a quello umano (presenza di persone con livello di istruzione e competenze adeguate), da quello naturale (approvvigionamento di risorse naturali, qualità dell’ambiente) a quello sociale (sicurezza, livello di fiducia verso l’azienda, reputazione, relazione con gli stakeholder locali). Far crescere il territorio richiede in particolare che le imprese si impegnino a ridurre i livelli di disuguaglianza nelle grandi aree urbane in cui hanno sede, o in cui si trovano i loro mercati di approvvigionamento, produzione e vendita. Esiste infatti una correlazione diretta tra livello di disuguaglianze e competitività: quanto più un territorio riesce a contenere le disuguaglianze e ad assicurare in modo diffuso una buona qualità della vita alle persone che vi abitano, tanto più quel territorio è competitivo e quindi in grado di contribuire alla competitività delle imprese stesse che vi operano. Le partnership multistakeholder rappresentano l’approccio distintivo con cui le imprese possono contribuire a ridurre il livello di disuguaglianze per rendere il territorio, e le aree urbane in particolare, più competitive. In Italia, dove il 36% della popolazione vive in 14 città metropolitane, è particolarmente importante puntare sulle partnership tra imprese e istituzioni locali per migliorare la qualità della vita nelle aree urbane. Con CRESCO Award-Città sostenibili, Fondazione Sodalitas e ANCI sono impegnate a promuovere partnership Impresa-Comune per lo sviluppo del territorio: la diffusione di questo approccio può partire dalla conoscenza delle pratiche eccellenti che anche nel nostro Paese non mancano.
5 STRUMENTI PER LA CRESCITA VALORE CONDIVISO E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PER PROMUOVERE SVILUPPO IN AREE URBANE DEGRADATE - III Sessione - A cura di Mauro Bombacigno, Paribas Italia SpA Negli ultimi anni, il progressivo deterioramento ambientale e sociale ha indotto i principali attori mondiali - Istituzioni, Operatori economici, ONG e media – a considerare i tradizionali modelli di business non più in grado di seguire da soli l’evoluzione dei mercati. Sono quindi oggetto di discussione le frontiere di un nuovo modo di fare business, sia nel settore for profit che nel settore non profit. Il concetto di innovazione sociale è diventato un filone principale. Managers, imprenditori e aziende sono sempre più esposti a pressioni da parte degli stakeholder ed alla richiesta di creare impatti positivi sulla società. Alcuni dei principali gruppi finanziari mondiali, tra cui BNP Paribas, hanno assunto una posizione molto forte su questi temi. La parola chiave è sostenibilità: senza di essa un’impresa, una società, un Paese mina le basi del proprio futuro. Compito di queste istituzioni è di lavorare insieme per produrre forme nuove di cooperazione, anche basate sulla propria esperienza internazionale. In questo senso, strumenti come i Social Impact Bonds (SIB), i Development Impact Bonds (DIB) ed i Contratti ad impatto sociale (CIS), sono il modo in cui attori finanziari privati possono contribuire allo sviluppo sostenibile. Il modello di BNP Paribas si basa su 4 aree di impegno (economica, come datore di lavoro, verso la comunità, ambientale) e 13 obiettivi concreti e misurabili, che pesano sull’attribuzione del 20% della retribuzione variabile differita dei 6000 key managers. La sostenibilità integrata nel core business implica per una Banca fare scelte sostenibili su cosa finanziare e dove orientare i propri investimenti, influenzando fortemente il sistema e incoraggiando comportamenti virtuosi. Complessivamente il Gruppo ha stanziato € 155 miliardi di euro in progetti che contribuiscono direttamente al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Per tutto questo, BNP Paribas è recentemente stata valutata come la prima banca europea nella sostenibilità ambientale nella classifica di ShareAction, organizzazione che si occupa di promuovere investimenti sostenibili e responsabili. Importante il contributo del microcredito che permette di finanziare persone con minore possibilità di accesso al credito per realizzare un piccolo progetto imprenditoriale. BNL è partner industriale di PerMicro, leader nazionale nel settore del microcredito, che ha finanziato dal 2007 circa 14.000 progetti di famiglie e imprese per oltre 25 Mln di euro, creando oltre 4.000 posti di lavoro in maggioranza fra giovani e immigrati. Per finanziare le circa 110 imprese sociali clienti di BNL sono stati sviluppati modelli di servizio dedicati, con personale formato e policy creditizie dedicate. A tutto ciò si affianca l’attività della Fondazione BNL, nata nel 2006, che sostiene e sviluppa idee promosse da associazioni operanti nel campo del sociale, attraverso il finanziamento di specifici progetti nei settori della solidarietà e della sanità. Dalla sua costituzione, la Fondazione ha finanziato 650 progetti per un totale di circa 12 milioni di euro. Di questi, oltre il 90% è stato investito sul territorio nazionale, mentre il restante a livello internazionale.
5 STRUMENTI PER LA CRESCITA COMUNITA’ LOCALI COME ATTIVATORI DI SVILUPPO IN AREE URBANE - IV Sessione - A cura di Ilda Curti, lacittàintorno (Fondazione Cariplo) Le città che ereditiamo dal XX secolo sono obsolete e affaticate. Sono disseminate di vuoti urbani, di spazi senza funzione, di patrimonio fisico senza destino. In particolare le periferie urbane sono i luoghi dove è più evidente la perdita degli usi del ‘900 – produttivi, sociali, culturali ed economici – con il rischio di depauperare ed impoverire le pratiche sociali e culturali di appropriazione dello spazio urbano. Il tema di come rigenerare territori senza progetto, disseminati di vuoti urbani e di lacerazioni del tessuto sociale, è all’attenzione degli stakeholders – sia istituzionali sia di filantropia territoriale – ormai da tempo, anche se spesso si stenta a condividere visioni e pianificazioni strategiche. Talvolta la supremazia del recupero fisico degli spazi rinvia al “dopo” la definizione delle funzioni, l’attenzione ai meccanismi gestionali e alle architetture di governance, l’attivazione delle comunità di prossimità e di quelle dei saperi capaci di suggerire ed attivare servizi e a produrre il senso dei luoghi. Tuttavia irrompono sulla scena urbana nuovi soggetti sociali - frammenti di nuovo civismo, giovani creativi, professionisti precari, comunità latenti - che usano gli spazi e li trasformano in luoghi. Intercettano le politiche pubbliche, talvolta diventano interlocutori delle Pubbliche Amministrazioni e degli Enti di filantropia territoriale (fondazioni di origine bancarie, fondazioni di impresa etc.). Si prendono cura delle relazioni sociali, intorno e dentro i luoghi. Cercano strade tra normative difficili da interpretare e competenze sempre più rare da trovare. Hanno motivazioni civiche che li rendono tenaci e testardi nell’immaginare futuro agendo quotidianamente tra difficoltà, procedure, stop-and-go autorizzativi, difficoltà di accesso al credito e di pianificazione finanziaria. Questi luoghi hanno - nella diversità dei modelli gestionali, delle attività che ospitano o generano, delle modalità di funzionamento, dei saperi che li abitano e li animano - alcune caratteristiche comuni. Sono luoghi che ibridano funzioni, servizi, pratiche, culture, persone. Pubblico e privato, civismo e politiche pubbliche. Sono pratiche di rigenerazione urbana che attivano se stesse inventandosi nuovi modi di stare nei territori e agire la scena urbana. Non sono rammendi bensì nuovi tessuti che intrecciano e riutilizzano fili, materiali o intangibili, che già c’erano per ricreare una nuova trama di comunità, di istituzioni, di genius loci. Sono luoghi che nascono da una spinta, da una scintilla che poi si trasforma e trasforma lo spazio abitato delle città. Modificano le maglie rigide delle dicotomie consuete: pubblico vs. privato, no- profit e for-profit, sociale e culturale, economico e tecnologico. In questi spazi si esce dal ‘900 e si entra in una nuova arena dove si disegna un tragitto culturale inedito, inesplorato e difficile da decifrare.
5 STRUMENTI PER LA CRESCITA Di fronte a nuovi bisogni tentano nuove risposte disegnando filiere comunitarie spesso in periferie urbane o in territori complessi. Questi luoghi nascono da processi relazionali, sono costitutivamente collaborativi e creano le premesse per nuovi lavori “piattaforma” che qui si immaginano e si creano, mischiandosi. Sono luoghi che creano modelli di governance complessi dove le gerarchie lasciano spazio a dinamiche comunitarie, in cui si affermano i principi dell’innovazione aperta nella co-creazione di nuovi servizi, prodotti e infrastrutture sociali e culturali. In Italia stanno crescendo laboratori in cui si sperimentano nuove forme di fruizione, nuove offerte artistiche, sociali e culturali, nuovi modelli di relazioni con le istituzioni, nuovi modelli di apprendimento, anche reciproco, per tutti gli attori in campo. Allargando le maglie della loro azione al mare complesso delle relazioni sociali che si producono nei quartieri delle città, sono luoghi che contribuiscono a annodare reti di sostegno ed inclusione come risposta alle solitudini urbane ed alla precarietà generazionale. Tra profit, no profit, pubblico, privato, con inediti modelli di sostenibilità economica non definiti, nate per iniziativa di comunità dal basso (come le esperienze di Palermo e Bari) o per attivazione di un ente di filantropia territoriale come Fondazione Cariplo (Milano), queste realtà creano le premesse per la diffusione di spazi culturali e sociali. Capire cosa si muove nelle faglie carsiche delle nostre città e delle nostre comunità significa quindi provare a individuare modelli e modalità di intervento nelle periferie urbane e costruire nuove alleanze tra makers, attori istituzionali e stakeholders economici. Il programma triennale Lacittàintorno di Fondazione Cariplo nasce dalla consapevolezza che l’innesco di attivatori di comunità – generatori di cambiamento socio-culturale nei quartieri complessi delle nostre città – deve partire all’interno di una cornice istituzionale e di governance complessa, in modo da intercettare le motivazioni e le energie endogene dei territori e connetterle alle policies pubbliche della città di Milano. L’aspetto innovativo del programma è l’approccio “bottom up” con cui intende intervenire: ascolto dei territori, identificazione di luoghi significativi di attivazione (i Puntidicomunità), investimento nel capitale sociale ed intangibile delle comunità di riferimento, messa in rete degli attori istituzionali, iniziative culturali e di dibattito per aumentare la consapevolezza e la condivisione. Lacittàintorno ha attivato, prima ancora di identificare gli spazi dove investire risorse e competenze, un’azione culturale e sociale che ha messo in rete idee, pensiero critico, know-how diffuso, in modo da ridare senso ai luoghi ed offrire pertinenza ai bisogni sociali dei territori. Durante il panel, Lacittàintorno dialogherà con due tra le più interessanti esperienze italiane di rigenerazione e innovazione sociale e culturale che sono state capaci, in città complesse come Bari e Palermo, di affermarsi come attori del cambiamento.
5 BIOGRAFIE INTERVENTI ISTITUZIONALI GIUSEPPE SALA Sindaco di Milano Milanese, classe 1958, laureato in Economia e Commercio all’Università Bocconi, è stato dirigente in aziende di rilievo internazionale, a partire da Pirelli e Telecom Italia. Nel 2009 assume la carica di Direttore Generale del Comune di Milano, fino alla nomina di Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A., avvenuta a giugno del 2010. A maggio 2013, è stato nominato Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, ruolo svolto contestualmente a quello di Amministratore Delegato della Società. L’amore per Milano e la convinzione di poter operare per rendere questa città più giusta, più internazionale e accogliente lo porta a dedicarsi alla politica. Da giugno 2016 è Sindaco della città di Milano. È autore dei libri: “Milano sull'acqua. Ieri, oggi, domani“ (2014) e “Milano e il secolo delle città” (2018). DIANA BRACCO Presidente Fondazione Bracco Nata a Milano, si laurea in Chimica all’Università di Pavia, che nel 2001 le conferisce anche una Laurea Honoris Causa in Farmacia. Nel 2004 riceve una seconda Laurea Honoris Causa in Medicina dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. E’ Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Bracco, colosso chimico farmaceutico fondato nel 1927, e del Centro Diagnostico Italiano, una struttura poliambulatoriale a servizio completo orientata alla prevenzione, che rappresenta una eccellenza a livello europeo. E ‘ anche Presidente della Fondazione Bracco. Sotto la sua guida il Gruppo Bracco ha acquisito un ruolo di primo piano a livello mondiale nel settore dell’imaging diagnostico. Oggi l’azienda ha un fatturato consolidato di circa 1,25 mld di euro di cui l’87% sui mercati esteri e occupa all’incirca 3450 dipendenti. Ogni anno investe in R&S all’incirca il 9% del fatturato e vanta un patrimonio di oltre 1800 brevetti. Attualmente Diana Bracco è Presidente Cluster Nazionale Scienza della Vita – ALISEI e fa parte di numerosi Consigli di Amministrazione, tra cui quello dell’Università Bocconi e dell’Accademia del Teatro alla Scala. Cavaliere del Lavoro, ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali e associativi: è stata la prima donna a essere eletta Presidente di Federchimica e di Assolombarda; è stata Vice Presidente di Confindustria con la delega per Ricerca & Innovazione; Vice Presidente della Camera di Commercio di Milano e Presidente della Fondazione Sodalitas. E’ stata anche Presidente di Expo 2015 SpA e Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia.
5 BIOGRAFIE INTERVENTI ISTITUZIONALI SERGIO URBANI Direttore Generale della Fondazione Cariplo Direttore Generale della Fondazione Cariplo, una delle principali fondazioni di origine bancaria italiane. Fino alla fine del 2014 è stato Condirettore Generale di CDP Investimenti Sgr, responsabile della gestione del FIA - Fondo investimenti per l'abitare, di circa 2 miliardi di Euro, protagonista dello sviluppo del Sistema integrato dei Fondi dedicato all'housing sociale. Dal 2004 al 2012 è stato Consigliere Delegato di Fondazione Housing Sociale, ente promosso da Fondazione Cariplo con Regione Lombardia e ANCI Lombardia per lo studio e la promozione dell’housing sociale in Italia. Laureato con lode in Economia Aziendale presso l’Università L. Bocconi, ha maturato la propria esperienza professionale partecipando a numerosi progetti di advisory per acquisizioni, cessioni e partnership nei settori immobiliare, dei servizi di pubblica utilità, dei trasporti e delle telecomunicazioni presso ABN AMRO Corporate Finance, Deloitte & Touche Corporate Finance, Bankers Trust International e come borsista presso l’Istituto di Economia delle Aziende Industriali Commerciali dell’Università Bocconi. Ha svolto il servizio militare come Ufficiale di complemento presso il Nucleo Regionale di Polizia Tributaria di Milano della Guardia di Finanza ed ha completato un Corso di perfezionamento in diritto tributario d’impresa presso l’Università Bocconi. ANNA SCAVUZZO Vicensindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Classe 1976, laureata in Fisica. Ha lavorato nell'ambito delle tecnologie informatiche applicate - comunità virtuali, pubblica amministrazione in rete, formazione a distanza - prima in una fondazione e poi in un grande gruppo editoriale, sempre in collaborazione con Università. In seguito, docente in una scuola primaria d’ispirazione cattolica. Conseguita l’abilitazione per l'insegnamento alle scuole superiori (SILSIS), ha insegnato Fisica in diversi istituti a Milano e nell’area metropolitana. Cresciuta nell'ambiente scout dell'AGESCI, ha dedicato al servizio educativo una parte importante del suo impegno nel volontariato, in Italia e all’estero, in particolare in Bosnia Erzegovina. Il Sindaco Sala le ha assegnato la delega al coordinamento della Food Policy e i rapporti con le comunità religiose in città. Attualmente è Vicensindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano.
5 BIOGRAFIE INTERVENTI ISTITUZIONALI MARIO DELPINI Vicario Generale - Arcidiocesi di Milano Vicenda personale e familiare Nasce a Gallarate il 29 luglio 1951 da Antonio e Rosa Delpini, terzo di sei figli. Cresce a Jerago con Orago, nella parrocchia san Giorgio di Jerago, frequentando le scuole del paese fino alla quinta elementare. Frequenta le scuole medie e i due anni del ginnasio nella scuola statale di Arona, risiedendo nel Collegio De Filippi. Entra nel seminario di Milano, nella sede di Venegono Inferiore (VA), nell’ottobre 1967, per frequentare la I liceo classico. In seminario completa il percorso ordinario di preparazione e discernimento fino all’ammissione all’ordinazione presbiterale. Formazione e ministero presbiterale Il 7 giugno 1975 è ordinato presbitero, nella cattedrale di Milano, dal cardinale Giovanni Colombo. Dal 1975 al 1987 insegna nel seminario minore della diocesi di Milano, prima a Seveso poi a Venegono Inferiore. In questi anni consegue la laurea in lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la licenza in Teologia, presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, con sede in Milano, il diploma in Scienze Teologiche e Patristiche presso l’Istituto Augustinianum con sede in Roma. Nel 1989 il cardinale Carlo Maria Martini lo nomina rettore del Seminario Minore e nel 1993 rettore del Quadriennio Teologico. Nel 2000 è nominato rettore maggiore dei seminari di Milano. Contemporaneamente insegna Patrologia in Seminario, che è sezione parallela della facoltà teologica dell'Italia settentrionale. Nel 2006 è nominato vicario episcopale della Zona Pastorale VI di Melegnano, lasciando gli incarichi ricoperti in seminario. Ministero episcopale Il 13 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Stefaniaco (Albania), riceve l'ordinazione episcopale il 23 settembre dello stesso anno, nella cattedrale di Milano dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Lombarda ha ricoperto dal 2007 al 2016 l’incarico di segretario. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana è membro della Commissione per il Clero e la Vita Consacrata. Nel luglio 2012 diventa vicario generale del cardinale Angelo Scola. Il 21 settembre 2014 il cardinale Scola lo nomina vicario episcopale per la formazione permanente del clero. Il 7 luglio 2017 papa Francesco lo nomina Arcivescovo di Milano.
5 BIOGRAFIE DARE FORMA ALLE CITTÀ DEL FUTURO OTTAVIO DI BLASI ODB & Partners Nato a Milano nel 1954, si è laureato nel 1980 al Politecnico di Milano. Tra il 1979 e il 1990 è stato uno dei più stretti collaboratori di Renzo Piano con responsabilità di progetto su numerosi progetti, tra i quali lo Stadio di Bari(1990). Nel 1990 apre a Milano lo studio associato con Paolo Simonetti e Daniela Tortello. Dal 2010 opera come OTTAVIO DI BLASI & Partners. E’ professore a contratto al Politecnico di Milano – Facoltà di Architettura e ha tenuto lectures in numerose Università in Italia e all’Estero. Dal 2015 è Tutor del gruppo G124 coordinato dal Senatore a vita Renzo Piano dedicato allo studio e all’intervento sulle Periferie Urbane. Nel 2017 collabora con l’agenzia della Presidenza del Consiglio “Casa Italia” per la promozione della sicurezza del patrimonio edilizio italiano. Attualmente si sta occupando del progetto del Nuovo Campus di Architettura al Politecnici di Milano. Ha realizzato progetti in Australia, Svizzera, Francia, USA, Senegal, Ghana, Singapore, Hong Kong, Oman e Italia ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Concorsi di progettazione internazionali tra cui il MEMORIAL DE GOREE - DAKAR Concour International UNESCO-UIA- Repubblica del Senegal - PRIMO CLASSIFICATO (1995), Campus dell’Università del Piemonte Orientale di Novara - PRIMO CLASSIFICATO (2006) , Nuova Sede della Regione Molise - SECONDO CLASSIFICATO (2015), Nuova Stazione marittima del Porto di Messina – PRIMO CLASSIFICATO (2015). Caratteristica costante del suo metodo di lavoro è la sintesi tra un approccio costruttivo tecnologicamente avanzato ed una visione umanistica che mette al centro l’uomo e i valori culturali lagati al luogo del progetto. Tra le pubblicazioni dedicate allo studio la monografia “Ottavio Di Blasi -The Logic of Creativity”, l'Arca Edizioni, 2002.
5 BIOGRAFIE DARE FORMA ALLE CITTÀ DEL FUTURO ANDREAS KRÜGER Belius Krüger Nato nel 1965. E’ cresciuto tra Kiel e Amburgo, in Germania. Sposato, con due figli, vive e lavora principalmente a Berlino. Ha studiato design ambientale e comunicazione a Berkeley e a Berlino. Ha vissuto all’estero (per almeno 3 mesi): negli Usa, in Inghilterra, Italia, Spagna e Indonesia. Andreas è managing partner al Belius GmbH Berling e presidente del consiglio di amministrazione di Belius Foundation Berlin. Belius è una società di consulenza strategica basata a Berlino, che supporta politici, pubblica amministrazione, proprietari, investitori, e la società civile in iniziative volte a creare e mantenere spazi per l'uomo, basati su contenuti, vivibilità e usabilità e sostenibili economicamente. L’approccio del 21esimo secolo al “placemaking” è un tema chiave. L’obiettivo principale è favorire e incoraggiare nuove opportunità nei quartieri urbani e nello sviluppo di progetti facendo leva su industrie creative, cultura, arte, educazione, innovazione creativa e sociale, economia collaborativa, start up e imprenditorialità. Inoltre l’attività di Andreas è incentrata nel combinare attività culturali e commerciali, con l’uso residenziale di luoghi in ambiente urbano o rurale. Andreas è tra l’altro: socio e fondatore del centro culturale giapponese Nion Berlin, socio e fondatore di Kernraum UG Holding Berling, membro dell’assemblea generale della Camera di Commercio di Berlino, membro della commissione delle industrie creative alla Camera di Commercio, membro della commissione di urbanizzazione e real estate della Camera di Commercio. E’ inoltre membro esperto del consiglio Wilco programme for Social Innovation, a Bruxelles, esperto del consiglio Ecole de Renouvellement Urbain, a Parigi, co-moderatore del consiglio dei cittadini “Conseil Citoyen”, della Repubblica francese, a Parigi, consulente al Quartier Libre, a Marsiglia, esperto al The Trust for Public Land program “Creative Placemaking” di New York.
5 BIOGRAFIE SESSIONI IN PARALLELO CRISTINA ALGA Ecomuseo Mare Memoria Viva È nata a Palermo dove vive e lavora. Come project manager e attivista si occupa di politiche e pratiche culturali, rigenerazione urbana e audience engagement sviluppando progetti e supportando processi in cui arte e cultura sono strumenti inclusivi di welfare, cittadinanza attiva, pensiero critico e trasformazione sociale. É co-fondatrice dell’impresa sociale Clac, coordina il gruppo di lavoro che cura l’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva. ANDREA BAIRATI SC Sviluppo Chimica S.p.A. Nato a Torino nel 1961, laureato in biotecnologie all’Università di Torino, coniugato con due figli, ha ricoperto incarichi direzionali nella consulenza, in imprese multinazionali, associazioni d’impresa e amministrazione pubblica. E’ Presidente di MBF srl società di consulenza con sedi a Milano e Torino. Nata dall’esperienza di manager di provenienza industriale si occupa di business development e in particolare di scouting, due diligence e attività propedeutiche ad acquisizioni, di facility tecnologiche, infrastrutture di ricerca e sviluppo sperimentale, acceleratori, mentorship per start-up ad alta intensità scientifico-tecnologica. Tra i clienti e le attività principali progetti con EY, Tecnoinvestimenti, MAPEI spa, Politecnico di Torino. E’ Partner per il business development e l’attività di scoring societario e scouting di nuovi investimenti di Classis Capital SIM S.p.A., società nata per iniziativa di un gruppo di esperti sui mercati finanziari internazionali ed investitori privati, autorizzata dalla Consob e da Banca d’Italia il 28 Giugno 2010 all’esercizio del servizio e dell’attività di investimento, nonché l’attività di ricerca in materia di investimenti, l’analisi finanziaria con l’utilizzo di modelli proprietari di riclassificazione ed analisi di aziende con un approccio basato sull’analisi fondamentale. E’ stato direttore per l’innovazione e la ricerca di Confindustria. Nel quadro delle attività dell’Associazione ha curato le policy per la ricerca, l’innovazione e la creazione di start-up. E’ stato componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e del Comitato di indirizzo di Horizon 2020 su nomina del Ministro della Pubblica Istruzione, del Consiglio della CRUI (Conferenza Rettori Università italiane), componente di advisory group di cluster tecnologici nazionali, del G8 per la finanza sociale. E’ stato direttore delle relazioni istituzionali e dei programmi speciali di MOSSI&GHISOLFI, multinazionale della chimica, per cui ha diretto i programmi di funding pubblico della ricerca e il piano nazionale di sviluppo delle bio-raffinerie di II generazione. E’ stato Assessore all’industria e ricerca della Regione Piemonte tra il 2005 e il 2010. Ha definito gli indirizzi e le strategie delle politiche
5 BIOGRAFIE SESSIONI IN PARALLELO d’innovazione ricerca e competitività,̀ i piani finanziari, gli atti di programmazione, gli strumenti di investimento e valutazione delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo regionale e dei fondi FAS (1,1 Bln€), guidato la riforma e il rinnovo della gestione della rete dei parchi tecnologici, degli acceleratori e dei poli d’innovazione industriale. Presieduto e coordinato le attività dei comitati di valutazione degli investimenti della legge sulla ricerca e della Finanziaria Regionale (FINPIEMONTE). E’ stato autorità̀ di gestione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, coordinatore per le politiche comunitarie della Conferenza delle Regioni italiane, CINSEDO. GAELA BERNINI Fondazione Bracco Ha studiato alla London School of Economics ottenendo un MSc in development. PhD in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, lavora alla Fondazione Bracco in qualità di responsabile dell’area scientifica e sociale. Siede nel Comitato di Gestione della Fondazione. È stata a capo dei progetti internazionali della Fondazione Milano per Expo 2015. Ricercatrice a INSEAD, Fontainebleau, ha ideato e gestito programmi dedicati allo sviluppo umano, alla promozione della ricerca scientifica e all’inclusione socio-economica delle donne. E’ autrice di articoli e capitoli sul tema della Filantropia e Management. Ha una passione per la scienza e la sua diffusione nella società. Gaela è madre di due ragazzi che cresce insieme al marito. CORRADO BINA Comune di Milano 45 anni, da Luglio 2017 è direttore della Direzione Periferie del Comune di Milano, si occupa principalmente di definire gli assi di intervento riguardanti le periferie, in raccordo con le altre strutture organizzative del Comune di Milano e con i soggetti esterni a vario titolo coinvolti: analizzando preventivamente la fattibilità economico finanziaria ed amministrativa dei progetti, coordinando attività e programmi di rigenerazione urbana anche nell’ambito dei programmi UE e promuovendo progetti di volontariato e coesione territoriale. Il suo background professionale è quello di project manager, è certificato PMP dal 2014. Dal 2014 al 2017 è stato Direttore della Divisione Casa di MM spa, che ha contribuito a fondare, la quale amministra il patrimonio di 30.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale.
5 BIOGRAFIE SESSIONI IN PARALLELO Dal 2012 al 2014 è stato per MM spa il Responsabile Funzione Progettazione Infrastrutture consolidando la propria esperienza in grandi progetti urbani soprattutto grazie alle attività relative ad Expo 2015. Laureato in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano ha collaborato, sempre per MM spa, in qualità di Project Manager, alla realizzazione di varie opere di rilevanza nazionale. MAURO BOMBACIGNO BNP Paribas Da Febbraio 2018, responsabile della nuova direzione Engagement di BNP Paribas Italia, incaricata di sviluppare l’impegno del Gruppo nell’economia positiva, in coordinamento con l’omologa Direzione di Parigi. In questa direzione confluiscono Comunicazione, Corporate Social Responsibility e Diversity. Membro del Comitato di Direzione di BNL Gruppo BNP Paribas e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione BNL. Da 2016 al 2018 responsabile del Group Origination Italia, incaricato dello sviluppo dell’interazione tra le varie entità di BNP Paribas. Nella sua funzione, Mauro è membro permanente dell’Italy Committee. Entrato nel Gruppo nel 1997, all’epoca Banque Paribas, ha sempre ricoperto ruoli di responsabile relazioni con clientela corporate di maggiori dimensioni, coordinando le varie società prodotto nella loro offerta verso i clienti strategici del Gruppo. Dal 1992 al 1997 è stato responsabile commerciale della filiale Italiana della Banca olandese Rabobank. In precedenza ha ricoperto ruoli in Mediocredito Lombardo (Banca Intesa) - dove ha contribuito a creare il desk di sindacazione - e in Accenture, come senior consultant. Mauro è Laureato in Economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano. SIMON CHISHOLM Resonance Ltd Chief investment officer di Resonance, azienda inglese di investimenti a impatto sociale fondata nel 2002 per mettere in connessione capitali con imprese sociali e per aiutare a dimostrare che gli investimenti possono essere una forza positiva per raggiungere un fine sociale. Negli ultimi 6 anni Simon ha incrementato in Resonance le attività dei fondi di investimento a impatto, tra cui la creazione e gestione di 8 fondi di investimento ad impatto nel Regno Unito dedicati a sfide come i senza tetto, gli asset delle comunità locali e il contrasto alla povertà tramite imprese sociali. La maggior parte del lavoro di Resonance è incentrato nello sviluppo di soluzioni focalizzate su bisogni specifici di città e regioni del paese. I fondi erogati da
5 BIOGRAFIE SESSIONI IN PARALLELO Resonance sono serviti come capitale per imprese sociali in forma di proprietà, prestiti garantiti, iniezioni di capitali, tutti quanti garantiti da diversi gruppi di investitori tra cui fondazioni, autorità locali e singoli individui. Prima di entrare in Resonance nel 2012, Simon è stato direttore presso Rothschild & Co, dove si è occupato di servizi di consulenza di impresa in Europa e Asia per 16 anni. Siede nel consiglio di un’organizzazione di beneficienza per senza tetto a Londra. Simon siede anche nel consiglio del Transformational Business Network, organizzazione internazionale a supporto di diverse imprese in Africa e Asia per accelerare il loro business e attrarre investimenti. ILDA CURTI Fondazione Cariplo Laureata a pieni voti in Filosofia all’Università di Pavia e allieva del collegio Ghislieri, incontra la questione urbana nel 1992 a Bruxelles, dove lavorava, quando viene pubblicato dalla Commissione Delors il “libro verde sulle città”. Pochi anni dopo rientra in Italia e inizia il suo percorso di “community organizer” a Porta Palazzo, Torino, dove concepisce e gestisce il primo progetto europeo della città, il PPU The Gate, fino al 2006. Nel frattempo lavora a Fondazione Fitzcarraldo, di cui è stata cofondatrice e membro di CDA, occupandosi di “culture out of the box” fino al 2006 quando diventa assessore della città di Torino. Dal 2006 al 2016 è Assessore della Città di Torino con deleghe alla rigenerazione urbana, politiche di integrazione, Pari Opportunità e Diritti, Arredo urbano e Suolo pubblico, programmi comunitari. Dopo due mandati decide di rientrare in una dimensione tecnico-professionale e lascia ogni ruolo politico-istituzionale. E’ project designer, esperta di europrogettazione, gestione e amministrazione di programmi complessi in ambito urbano, territoriale e socio-culturale. Docente, formatrice e consulente su politiche comunitarie, sviluppo locale, politiche di rigenerazione urbana e integrazione, progettazione culturale ha svolto attività di ricerca in Italia e all'estero. RACHELE FURFARO Ferrarelle SpA Fondatrice della scuola paritaria Impresa sociale “Dalla Parte Dei Bambini”, dal 1986 modello di scuola attiva ispirata alle pratiche di Freinet. Impegnata in progetti di Cooperazione Internazionale per il Ministero degli Esteri (Esperta di Educazione nel progetto PRODERE in Nicaragua), dal 1997 al 2000 è stata Assessore all’Educazione del Comune di Napoli. Dal 2000 al 2006 è stata Assessore alla Cultura con delega a “Progetti per l’infanzia e città dei Bambini” sempre del Comune di Napoli. Dal 2006 al 2010 è stata Consigliere alle Politiche Culturali della Regione Campania. Dal 2007 al 2011 è stata
5 BIOGRAFIE SESSIONI IN PARALLELO Presidente della Fondazione Campania dei Festival per organizzare e gestire il “Napoli Teatro Festival”. E’ componente del Comitato scientifico della Fondazione SUDD dal 2011. Dal 2014 è Presidente di FOQUS e dal 2017 è alla Direzione del progetto di accessibilità MANN - Museo Archeologico Napoli, Project Manager progetto OPENN, Fondo per il contrasto educativo minorile. E’ stata inoltre consulente per la progettazione e realizzazione del progetto WeBecome di Intesa San Paolo Spa. CYRIL GOUIFFÈS European Investment Fund Investment manager all’interno del team che si occupa di venture capital del Fondo Europeo di Investimento (FEI) da 5 anni. E’ responsabile della gestione del portfolio di strumenti di impatto sociale del Fondo Europeo (FEI): Social impact funds investments Social Impact Bonds, co-investimenti con impact business angels e incubatori a impatto. Tutto il suo percorso professionale all’interno del FEI è incentrato su attività legate all’impatto iniziando con la microfinanza nel 2008. E’ tra l’altro responsabile dell’implementazione del programma JASMINE, iniziativa europea volta ad accrescere la capacity building delle istituzioni di microfinanza in Europa. Prima di entrare in FEI, Cyril si è guadagnato un’esperienza unica sul campo lavorando con istituzioni di micro finanza in Medio Oriente. Cyril è docente di impact investing alla EM di Lione e ha studiato all’Institut d’Études Politiques di Tolosa dove ha conseguito un Master in Development Economics specializzandosi in riduzione della povertà e sviluppo locale. MATTEO LOCATELLI Pinkfrogs S.r.l. Laureato in scienze biologiche all’Università degli studi di Milano nel 1994, l’anno seguente ha iniziato a lavorare nel laboratorio R & D per poi seguire lo sviluppo commerciale di Pink Frogs, azienda specializzata nella produzione di cosmetici conto terzi. A partire dal 1996 Matteo Locatelli, ricopre il ruolo di CEO, e ad oggi è Amministratore Unico con ruoli di direzione generale e commerciale all’interno di Pink Frogs. Inoltre è presidente del Gruppo Cosmetici conto terzi e Consigliere Incaricato per lo Sviluppo Sostenibile in Cosmetica Italia.
5 BIOGRAFIE SESSIONI IN PARALLELO CATERINA SARFATTI Progetto C40 È Senior Manager presso C40 Cities e gestisce il programma globale "Inclusive Climate Action" che supporta i sindaci e le città a rendere le proprie strategie climatiche urbane più inclusive, eque ed accessibili, con l'obiettivo di massimizzarne l’impatto e l'efficacia. Per C40, ha anche coordinato l’organizzazione di una serie di eventi che costituivano la “roadmap” di C40 da COP21 al C40 Mayors Summit di Mexico City, di cui è stata project manager. Precedentemente, ha lavorato come policy advisor e project manager per le Relazioni Internazionali del Gabinetto del Sindaco di Milano. Ha collaborato con il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) a Roma e ha svolto attività di consulenza per la Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH) a Parigi. È laureata in Filosofia all'Università San Raffaele di Milano, con una specialistica in Teoria Politica all’Università Sciences-Po di Parigi. Ha un master in Diritti umani e Diritto umanitario all'Università Assas-Paris II a Parigi e un altro in Politiche ambientali globali all’Università La Tuscia a Viterbo. E' autrice di articoli sul tema delle smart cities e co-autrice di rapporti di ricerca di C40 sugli impatti delle politiche climatiche urbane. ADRIANA SPAZZOLI Fondazione Sodalitas Dal 1985 è Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Mapei, dove coordina l’immagine e la comunicazione delle oltre 80 consociate nel mondo. Gruppo Mapei, azienda familiare italiana nata nel 1937, è leader mondiale nel settore della chimica per l’edilizia, genera un volume d’affari annuale pari a 2,4 miliardi di Euro, impiega 9.000 persone, investe in innovazione e ricerca il 5% del fatturato. L’azienda è da sempre impegnata nel sociale, nella cultura e nello sport. Partner strategico di organizzazioni nonprofit italiane e internazionali e di grandi istituzioni come il Teatro alla Scala di cui è socio fondatore, il Gruppo Mapei è un protagonista dello sport attraverso il centro ricerche di eccellenza “Mapei Sport” e il Sassuolo Calcio. Dal 2016 è Presidente di Fondazione Sodalitas, l’organizzazione italiana di riferimento per le imprese leader impegnate a promuovere e realizzare uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
5 BIOGRAFIE SESSIONI IN PARALLELO ALESSANDRO TARTAGLIA La Scuola Open Source Progettista, agitatore politico e operatore culturale nato a Foggia il 18 agosto 1983. Quando era piccolo sognava di fare l’ingegnere genetico, ma quando ha capito che non avrebbe potuto — per limiti legali — manipolare a suo piacimento il dna umano, cambia idea: si laurea in Design Industriale al Politecnico di Bari e si specializza presso l'ISIA di Urbino (Istituto Superiore per l’Industria Artistica). Nel 2006 crea una rivista indipendente, gratuita e bilingue: FF3300. Nel 2008, assieme a Carlotta Latessa e Nicolò Loprieno la rivista vince Principi Attivi, bando delle politiche giovanili della Regione Puglia, diventa così uno studio di progettazione. Inizia a lavorare nella comunicazione politica e istituzionale. Successivamente co-fonda CAST (Cooperativa anonima servizi tipografici) che in breve si afferma nel panorama italiano (lavorando ad esempio per Sole 24 Ore, Partito Democratico e Corriere della Sera). Nel 2013, grazie a Laboratori dal Basso, bando promosso da Regione Puglia e ARTI (Agenzia Regionale Tecnologie e Innovazione), prende vita “X – Una variabile in cerca d’identità”, primo di una serie di esperimenti didattici. L’anno successivo, assieme a un gruppo di amici ci riprova e X diventa XYLAB. Nel 2015 decide di candidare al bando CheFare l’idea de “La Scuola Open Source” (SOS). Il progetto risulta l'unico vincitore a Sud di Bologna e conquista il premio e l’encomio pubblico della giuria. Dal 2016 è direttore didattico e responsabile comunicazione della SOS. SERGIO TREICHLER Federchimica Direttore Centrale Tecnico – Scientifico di Federchimica, in precedenza ha operato nell’industria chimica e nella finanza ed è stato Senior Expert della Banca Mondiale in Africa e dell’UNIDO, in America Latina. È stato Componente del ”7th R&D F.P. Advisory Group on SMEs” della C.E.; attualmente è nel “Product Stewardship Programme Council” e nel “HSE, Logistics & Energy” del C.E.F.I.C., a Bruxelles. È Direttore del CentroReach S.r.l. e Componente del C.d.A. di Certiquality S.r.l.; è anche attivo nel sociale, con “MAN.SE.F. Onlus - Management Senza Frontiere”, per la realizzazione di PMI, in Brasile e in Africa.
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