Bollettino Epidemiologico Covid aggiornato al 14 Aprile 2020 Dati della Regione e della Protezione Civile
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Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Bollettino Epidemiologico Covid aggiornato al 14 Aprile 2020 Dati della Regione e della Protezione Civile Situazione Mondiale: Casi Totali Nuovi Casi Deceduti Guariti 19/03 247.488 26.111 10.030 88.522 23/03 366.948 32.433 16.100 101.065 25/03 452.186 43.744 20.494 113.120 27/03 572.760 60.830 26.350 129.949 30/03 752.444 60.263 36.219 158.700 01/04 902.687 73.617 45.306 190.639 03/04 1.067.324 79.833 56.728 226.038 06/04 1.312.628 71.418 72.636 275.087 08/04 1.469.243 84.945 86.256 316.482 10/04 1.652.655 85.569 100.371 369.938 14/04 1.956.457 32.609 123.483 463.028 Come afferma il Ministero della Salute, “Flette la curva epidemica nazionale dei contagi totali giorno su giorno, oggi 14 aprile, segnando +1,8% contro il + 2,0% di ieri. Un dato quasi scontato visto il calo dei test tampone analizzati durante le festività pasquali (oggi 26.779 contro 36.717 del 13 aprile). Il totale dei positivi è 162.488, con 104.291 infezioni in corso, 37.130 guarigioni e 21.067 deceduti. Nuovo calo (undicesimo giorno consecutivo) dei ricoverati in terapia intensiva: oggi 3.186 contro i 3.260 di ieri. Numeri in calo anche in Lombardia: la curva epidemica segna +1,6% (+2,1% ieri). Il totale dei contagiati è 61.326 con 1.012 nuove infezioni (1.262 il giorno precedente). I tamponi esaminati sono stati solo 3.778 contro i 5.260 di ieri e gli oltre 9.000 dei giorni precedenti. In calo (-21) le persone in terapia intensiva.” Situazione Italiana: Casi Totali Nuovi Casi Nuovi Ricoveri Deceduti Guariti 19/03 41.035 4.480 1.394 3.405 4.440 23/03 63.927 4.798 1.041 6.077 7.432 25/03 74.386 3.491 1.268 7.503 9.362 27/03 86.498 4.401 1.396 9.134 10.950 30/03 101.739 4.050 485 11.591 14.620 01/04 110.574 2.397 223 13.155 16.847 03/04 119.827 4.585 216 14.681 19.758 06/04 132.547 3.599 -52 16.523 22.837 08/04 139.422 3.836 -359 17.669 26.491 10/04 147.577 3.951 -799 18.849 30.455 14/04 162.488 675 -12 21.067 37.130 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Situazione in Emilia Romagna: Casi + Totali Casi + In Casi + in TI Guariti Deceduti Isolamento Domiciliare 19/03 5.214 2.196 260 177 531 23/03 8.535 3.669 276 423 892 25/03 10.054 4.265 294 721 1.077 27/03 11.588 5.057 308 960 1.267 30/03 13.531 5.896 351 1.227 1.538 01/04 14.787 6.443 359 1.566 1.732 03/04 15.932 6.952 364 1.852 1.902 06/04 17.556 7.795 372 2.397 2.108 08/04 18.234 7.864 361 2.890 2.234 10/04 19.128 8.376 349 3.381 2.397 14/04 20.752 9.016 328 4.269 2.705 Divisione casi positivi per Province dell’Emilia Romagna: BO(+Imola) FE FC MO PR PC RA RE RN 19/03 465 78 227 663 869 1428 185 608 691 23/03 833 172 380 1.155 1.364 1.885 342 1.369 1.035 25/03 1.107 204 454 1.533 1.525 2.122 387 1.586 1.136 27/03 1.185 244 580 1.772 1.690 2.276 488 1.861 1.264 30/03 1.872 306 683 2.137 1.859 2.516 568 2.208 1.382 01/04 2.084 326 756 2.297 2.005 2.716 605 2.553 1.445 03/04 2.339 368 866 2.498 2.083 2.811 656 2.800 1.511 06/04 2.617 510 1.015 2.691 2.317 2.936 728 3.167 1.575 08/04 2.758 538 1.058 2.811 2.395 2.980 746 3.352 1.596 10/04 2.954 566 1.099 2.930 2.473 3.049 766 3.630 1.651 14/04 3.320 635 1.301 3.180 2.582 3.167 880 3.947 1.740 Divisione nuovi decessi per Province dell’Emilia Romagna: BO FE FC MO PR PC RA RE RN 19/03 5 0 1 12 7 29 1 7 7 23/03 4 2 1 9 13 26 1 21 7 25/03 17 3 3 14 16 23 3 9 2 27/03 13 2 3 15 13 25 1 16 5 30/03 16 0 0 14 25 21 2 12 4 01/04 3 1 4 10 24 25 4 9 5 03/04 31 3 2 9 9 18 0 14 4 06/04 11 2 1 6 13 10 0 8 6 08/04 7 1 2 5 16 11 1 8 1 10/04 13 3 8 10 19 14 0 9 5 14/04 17 7 9 10 20 9 2 9 4 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Situazione posti letto in Emilia Romagna: Posti letto complessivi Posti letto Ordinari Posti letto in TI aggiuntivi 19/03 3.023 2.607 416 23/03 3.761 3.287 474 25/03 4.323 3.822 501 27/03 4.718 4.198 520 30/03 5.016 4.475 541 01/04 5.044 4.501 543 03/04 5.118 4.558 560 06/04 5.196 4.623 573 08/04 5.127 4.554 573 10/04 5.074 4.501 573 14/04 5.021 4.448 573 Specificazione posti letto aggiuntivi per singola provincia dell’Emilia Romagna: BO FE FC MO PR PC RA RE RN 19/03 453 58 142 280 675 578 77 550 189 23/03 567 242 128 435 804 593 105 552 229 25/03 726 242 162 474 1.032 589 113 661 233 27/03 873 272 209 526 1.062 589 113 714 248 30/03 907 272 209 536 1.136 735 113 730 258 01/04 931 258 209 536 1.139 728 113 730 258 03/04 979 264 222 561 1.121 696 115 735 247 06/04 1.140 264 217 561 1.081 667 125 726 234 08/04 1.135 264 217 551 1.070 654 131 705 222 10/04 1.135 264 217 543 1.080 632 131 665 205 14/04 1.149 288 217 536 1.015 613 131 667 193 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Elaborazioni Statistiche a cura di Mario Mazzocchi Bicchiere mezzo pieno 1 (Dati nazionali): Prima di mettere i "soliti" grafici, che non portano particolari novità rispetto ai giorni precedenti (a parte uno strano ulteriore calo nei tamponi effettuati, che mi riservo di approfondire), vorrei invece mettere un grafico un po' strano, ma che avevo usato come "guida" nella fase iniziale dell'epidemia. L'indicatore è quello degli ospedalizzati attuali sommato ai decessi del giorno. L'idea è semplice, finché una diminuzione degli ospedalizzati è più che compensata da decessi, è difficile vedere un vero miglioramento negli esiti. Nei miei slanci previsivi, a marzo avevo predetto l'inizio della fase discendente al 2 aprile. In realtà questa famosa "svolta" è avvenuta il 7 aprile, ma è avvenuta e sta continuando da 7 giorni. Questo è un bicchiere mezzo pieno, sicuramente e spero che vedremo presto una diminuzione più marcata. Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Bicchiere mezzo pieno 2 (i soliti grafici): Prima di commentare i soliti grafici, c'è un dato che trovo nella sua regolarità davvero strano. Da sabato ad oggi, il numero di test effettuati è diminuito quotidianamente di 10mila, cioè quasi esattamente 10mila. Sabato erano 56600, domenica 46700, lunedì 36700, oggi 26800. Era dal 30 marzo che non c'erano così pochi tamponi. La mia spiegazione principale è che ci siano stati meno tamponi fatti nei giorni di Pasqua, che vengono processati nei giorni seguenti. Una spiegazione più cervellotica potrebbe essere legata al "risparmiare reagenti" per l'indagine a tappeto, quindi una strategia di nuovo restrittiva nell'effettuare i tamponi. Mi riservo di ragionarci e cercare spiegazioni. Sui grafici: ospedalizzati e ricoverati in terapia intensiva sono sempre, in maniera confortante, con il segno meno. Non è banale che siano sempre sotto zero ed è normale che la variazione negativa sia un po' più piccola dei giorni scorsi, poi vedremo nel grafico dei valori "assoluti" cosa questo implica in termini di discesa. Il numero dei decessi non sta diminuendo come aveva fatto nei primi giorni di aprile. Per capirne il motivo, va valutato il ritardo rispetto ai contagi. Un ritardo che è ancora oggetto di stima precisa, ma è verosimilmente di almeno 4-5 settimane rispetto al contagio vero e ancor più verosimilmente di circa 3 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD settimane rispetto ai casi effettivamente accertati. Se si guarda al grafico dei casi accertati c'è il cosiddetto "plateau" tra il 22 e il 29 marzo, per cui questo potrebbe essere il corrispondente "plateau" nei decessi. Se fosse così, dovremmo vedere un calo più marcato nei decessi a partire da questo week-end. Sui casi accertati e sui tamponi non mi dilungo, perché da soli questi dati non parlano. Non vuol dire che siano inutili come qualcuno pensa, anzi, ma vanno contestualizzati nella strategia di tamponamento. Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Bicchiere mezzo pieno 3 (Dati nazionali). I grafici assoluti e l'analisi dei tamponi "corretti" e della % di positivi sono forse i più immediati in questa fase. Li incollo qua sotto. In breve: gli ospedalizzati diminuiscono più lentamente. Mi è stato detto da chi sta davvero affrontando la situazione negli ospedali che molti ospedalizzati sono pazienti molto anziani che magari hanno superato il virus, ma non sono ancora in grado di recuperare una vita autonoma e questo sta prolungando le ospedalizzazioni. Immagino serviranno percorsi per affrontare questo tipo di situazioni. Continua a diminuire in maniera seria e simmetrica il numero di ricoverati in terapia intensiva. Calano, come detto, i tamponi, soprattutto dopo la correzione per i guariti. Le medie su più giorni confermano la diminuzione nella % di test positivi, siamo tornato ai livelli del 28 febbraio. Link di Mario Mazzocchi : https://www.facebook.com/mario.mazzocchi Sono giustificati i warnings contro i FANS nel COVID-19? Tratto da un articolo di Nancy A.Melville e Lisa Nainggolan, MedScape L’EMA sosteneva inizialmente che non ci fossero evidenze scientifiche che i FANS, come l’ibuprofene, peggiorassero la malattia da coronavirus. Successivamente c’è stato un allarme dato dall’ufficiale sanitario francese secondo il quale erano stati riportati effetti avversi gravi con l’uso di FANS, come l’ibuprofene, in pazienti col COVID -19 e quindi veniva piuttosto raccomandato l’utilizzo di acetaminofene, ossia il nostro paracetamolo. Questo warning ha provocato un’intensa discussione sui social media, con varie reazioni in tutto il mondo. La comunità scientifica si chiede se il warning francese debba essere considerato come una guida di buona pratica clinica o se consegua a dati emergenti su casi covid, il che non è chiaro. Quasi tutti i medici concordano nel sostenere che l’acetominofene sia più maneggevole e con minor rischio di effetti collaterali, tuttavia non scartano l’ibuprofene come opzione terapeutica neanche in questo periodo e anzi, consigliano alle persone che già assumevano FANS per specifiche malattie, come ad esempio quelle reumatologiche, di continuare ad assumerli. I FANS sono farmaci usati solitamente per i sintomi influenzali e hanno effetti avversi soprattutto sullo stomaco e sui reni in quei sottogruppi di persone considerate a rischio per il COVID-19, ossia pazienti anziani o con varie comorbidità o con un sistema immunitario compromesso. Per cui in questi pazienti è indubbiamente consigliato l’acetaminofene. L’unico rischio certo è il fatto che l’uso di FANS come l’ibuprofene potrebbe mascherare i sintomi delle infezioni e quindi nascondere la diagnosi di COVID-19, facendo riconoscere la patologia di base quando ormai è in uno stadio molto avanzato. Il Ministro della Salute Francese ha inoltre sconsigliato l’uso di cortisone nei pazienti COVID, poiché già nella SARS-I non migliorava i sintomi clinici ma aveva effetti pesanti collaterali a breve e medio termine ritardando l’eliminazione del virus dall’organismo. Postiamo il link dell’articolo: https://www.medscape.com/viewarticle/926940 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Il Coronavirus nelle Unità di Ricovero: una Sfida per la Psichiatria Tratto da un articolo di Dinah Miller, MedScape Il Coronavirus ha colto tutti di sorpresa: cittadini, medici, istituzioni. I sistemi sanitari non sono stati in grado di fronteggiare questa enorme ondata di contagi non disponendo di sufficienti posti letto nelle terapie intensive. Questo male ci fa vivere nell’incertezza continua, nella paura incessante di poter essere contagiati e di non sapere se saremo in quella fetta di persone che rimarranno asintomatiche o nella fetta di quelle che dovranno essere ricoverate e forse moriranno. Un caso particolare è rappresentato dai Reparti Psichiatrici che sono stati sempre improntati sulle attività di gruppo, sulle interazioni sociali e in cui lo staff non è abituato a indossare dispositivi di protezione o a porre qualsiasi barriera tra se e i pazienti perchè è proprio il contatto umano la loro miglior cura. In questi reparti esistono aree comuni dove è possibile guardare la televisione insieme e spesso l’uso dei telefoni cellulari non è permesso per questioni di privacy quindi i pazienti usano un telefono in comune con precisi orari. Come poter gestire in questi reparti pazienti sospetti Covid? Come comportarsi se quasi tutto lo staff è entrato in contatto con un Covid accertato? Vari centri clinici raccontano l’ esperienza mettendo in evidenza che è di fondamentale importanza: -Avere a disposizione stanze dove poter isolare pazienti sospetti -Riuscire prontamente a garantire un tampone ai pazienti sospetti e allo staff entrato in contatto col paziente -Fornire allo staff gli adeguati DPI -Limitare i trasferimenti dei pazienti tra reparti diversi ma poterli prontamente eseguire in caso di pazienti positivi -Garantire una rapida sanificazione degli ambienti -Limitare le visite dei parenti ad una persona per ogni paziente Ciò che emerge è quindi la necessità di protocolli adeguati nei Reparti Psichiatrici considerando l’effetto devastante che il Coronavirus ha di per se su questa tipologia di pazienti sia a livello mentale che potenzialmente fisico dato che il virus ha una peggior prognosi nei fumatori e la maggior parte dei pazienti psichiatrici lo sono. Postiamo il link dell’articolo: https://www.medscape.com/viewarticle/926834 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Covid-19: un enorme cambiamento alle norme e ai regolamenti della Telepsichiatria: l’esperienza Americana Tratto da un articolo di Deborah Brauser, MedScape A causa della Pandemia da Coronavirus le leggi che regolano la telemedicina sono cambiate. Essa non coinvolge più soltanto le persone che vivono in aree rurali o difficilmente raggiungibili, come accadeva inizialmente. In alcuni centri quasi il 100% delle attività è stato reso telematico. Le visite effettuate tramite la telemedicina sono regolarmente pagate dal Medicare come se fossero avvenute di persona e non è necessario che il medico abbia la licenza dello stato dove vive il paziente, basta che quest’ ultimo sia su Medicare. Questo è applicabile per tutti i pazienti su Medicare, non per quelli visti privatamente o su Medicaid. Invece le precedenti regole prevedevano che il medico avesse la licenza dello stato dove si trovava il paziente, il che sarebbe un grosso problema per i fuori sede che attualmente sono rientrati a casa per la pandemia ma che vivono in un altro stato rispetto al loro Psichiatra di riferimento. Inoltre adesso è possibile prescrivere farmaci telematicamente, quasi tutti i farmaci comprese benzodiazepine, stimolanti, narcotici e oppioidi in maniera regolamentata. Tutto questo per 60 giorni attualmente, poi le leggi saranno rivalutate. Per effettuare questo cambiamento così radicale non servono sistemi informatici sofisticati: basta avere a disposizione un laptop, un tablet o uno smartphone e connettersi a piattaforme come FaceTime, Google Hangouts o Skype. Di quest’ultimo tuttavia si consiglia la versione commerciale poiché in quella normalmente utilizzata possono essere visibili i nomi dei pazienti con cui il medico ha parlato in precedenza. I pazienti più anziani oppongono spesso resistenza nei confronti delle sedute in video-chat e tendono a preferire il colloquio telefonico. In generale sarebbe meglio utilizzare il video, tuttavia per alcune persone esso rappresenta una barriera che va rispettata. I vari stati regolamentano in maniera diversa il consenso alla telemedicina, per alcuni basta un consenso verbale, per altri deve essere scritto. Se è necessario misurare i parametri vitali possiamo chiedere al paziente di comprare un termometro e uno strumento digitale per misurare la pressione che sia poco costoso e di misurarli di fronte a noi per essere certi di una adeguata lettura dei valori. Inoltre per verificare la presenza di discinesie tardive possiamo chiedere al paziente di avvicinarsi alla videocamera per osservare meglio i movimenti. Inoltre molte scale di valutazione psichiatrica sono disponibili online, quindi possiamo chiedere al paziente di compilarle prima della seduta. Postiamo il link dell’articolo: https://www.medscape.com/viewarticle/927556 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
Gruppo Studio e Ricerca BOTPT Emergenza Covid Michela Galatolo MD, Federico Cesa MD, Annalisa Carloni MD, Oscar Mordenti MD, Giuseppe Blanco MD, Alessandro Bianconi, Ilaria Tarricone MD PhD Telepsichiatria Tratto dal sito del Rotal College of Psychiatrist: https://www.rcpsych.ac.uk/about-us/responding-to-covid-19/responding-to-covid-19-guidance-for- clinicians/digital-covid-19-guidance-for-clinicians Nel corso della pandemia da Covid-19, in cui è fondamentale minimizzare il contatto sociale, la telemedicina è destinata a diffondersi sempre più come mezzo attraverso cui gli operatori della salute mentale possono continuare a fornire agli utenti le cure necessarie. Sebbene i teleconsulti dovrebbero essere un surplus e non un sostituto della medicina face-to-face, in questo contesto sembrano la soluzione migliore per evitare spostamenti e contatti potenzialmente pericolosi. Inseriamo qui di seguito il link alla pagina del Royal College of Psychiatrist che fornisce alcune indicazioni pratiche per lo svolgimento di valutazione/colloquio psichiatrici in modalità “a distanza”. Tra le raccomandazioni, ricordiamo: 1)Dai importanza alla comunicazione non verbale: comprendere nel video la testa, il collo, la parte superiore del tronco e le braccia può essere più efficace dell’inquadrare solo il capo. Incoraggiare il paziente a fare lo stesso. 2)Rallenta la velocità dell’eloquio per ovviare al problema delle connessioni lente e fai una pausa in più tra le frasi, rispetto a quanto faresti in un colloquio faccia a faccia. 3)Usa un linguaggio chiaro e frasi più brevi rispetto a quelle che useresti faccia a faccia per garantire la chiarezza dell’esposizione durante la videochiamata. 4)Per stabilire un contatto visivo devi guardare la telecamera, non gli occhi della persona che stai intervistando. 5)Utilizza funzioni come "lavagna bianca condivisa", per facilitare la condivisione delle informazioni. 6)L'illuminazione e lo sfondo sono importanti: può essere utile uno sfondo ordinato, chiaro, sgombro di oggetti inutili, con la luce direttamente sul tuo viso, in particolare quando la connessione è di qualità inferiore. 7)Nel caso di consulti a pazienti sconosciuti, dedica ancora più tempo all'introduzione e spiega bene tutto ciò che succederà durante e dopo la visita. Numeri utili: -Numero Verde Regionale: 800.033.033 -Numero Telefonico Nazionale: 1500 Fonti: Regione Emilia Romagna, Lab 24 Il sole 24 Ore, Worldometer, AUSL Bologna, Previsioni statistiche di Ignazio Drudi, Previsioni statistiche di Mario Mazzocchi, Bologna Today, The New England Journal of Medicine, MedScape
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