Bambini social - Università Cattolica

Pagina creata da Giada Venturini
 
CONTINUA A LEGGERE
Bambini social - Università Cattolica
BAMBINI

       Bambini
        social
 Prima dei dieci anni molti bambini hanno
già profili sui social. Ma la scienza dimostra
che a quell’età cresce il rischio di sviluppare
 ansia sociale e di finire vittima di molestie

                     di V I O L A R I TA

        A
                nove anni più della metà dei
                bambini ha già uno smartphone.
                A quest’età circa il 30 per cento
        ha un profilo su TikTok e più del 70 per
        cento chatta su WhatsApp con compa-
        gni di scuola e amici.
           Queste cifre emergono da un’indagi-
        ne condotta dall’Osservatorio naziona-
        le adolescenza onlus, sostenuta da Goo-
        gle. La ricerca ha coinvolto quasi 1600
        bambini italiani di 9 e 10 anni su tutto il
        territorio nazionale. Anche se l’età mi-
        nima per iscriversi ai social network è di
        14 anni, con deroga a 13 in presenza del
        consenso dei genitori, questa regola è
        spesso facilmente aggirata. E non va tan-
        to bene: le prove scientifiche raccolte fi-
        nora suggeriscono che iniziare a usare
        queste piattaforme prima degli 11 anni
        può aumentare il rischio di mettere in
        atto comportamenti disfunzionali o, an-
        cora peggio, di finire vittima di molestie,
        minacce e manipolazioni.

                    TAG L I AT I F U O R I

           Mancano regole chiare, e non c’è per i
        più giovani una reale formazione sui ri-
        schi, complice la scarsa conoscenza del
        mezzo da parte degli adulti e la loro dif-

                                                                                 dolgachov/iStock
        ficoltà di trovare un canale di comunica-
        zione con i piccoli.
           Tuttavia le istituzioni, e in qualche ca-
        so persino le piattaforme stesse, stan-

24                                                     giugno 2022   mind   25
Bambini social - Università Cattolica
BAMBINI

                                                     Sfide pericolose

     Nel gennaio 2021 la tragedia di una bambina palermitana di            Ben diverse sono le challenge estreme on line, più rare ma                               Inoltre, chi vi prende parte di solito non ci incappa per caso,
     dieci anni, morta a causa di una presunta sfida pericolosa            comunque presenti. Secondo un’indagine internazionale                                    una volta sola. «Spesso sono preadolescenti o adolescenti
     su TikTok, ha acceso l’attenzione sulle dangerous challenge.          su più di 10.000 ragazzi, condotta da TikTok e per l’Italia                              immersi in una cultura della sfida continua e della
     La piccola si sarebbe stretta una cintura intorno al collo per        dall’Osservatorio nazionale adolescenza onlus, le sfide                                  condivisione on line – aggiunge l’esperta – che sentono
     prendere parte alla cosiddetta blackout challenge, una prova          pericolose sarebbero il 3 per cento del totale, mentre lo 0,3                            di esistere solo quando sono visibili: postano foto e video
     di resistenza senza respirare; tuttavia a oggi le circostanze         per cento dei partecipanti intervistati ha affermato di aver                             di quello che fanno, soprattutto se si tratta di azioni fuori
     dell’evento non risultano chiare, secondo quanto riportato            corso qualche rischio in almeno una di queste prove. «Le sfide                           dall’ordinario, alzando l’asticella sempre più in alto».
     dalla stampa. Ma l’episodio non sarebbe isolato: sui media si         on line, non per forza estreme, esistono da molto tempo»,                                Il ragazzo cerca il brivido, insieme alla sensazione di piacere
     trova qualche altro caso di questo genere in vari paesi.              commenta Giuseppe Riva. «Il problema è che i social ne                                   che precede e segue l’azione rischiosa. A livello cerebrale
     Le sfide – è meglio precisarlo – sono nate ben prima dei              hanno aumentato visibilità e accessibilità, rendendole parte                             si attivano le aree della ricompensa e la persona tende a
     social: da sempre giochi e prove rischiose rappresentano per          della realtà quotidiana per molti. Se in quelle tradizionali                             ripetere il comportamento per riprovare quella sensazione
     i ragazzi un canale di comunicazione, un modo di misurare             e dal vivo è più chiaro quello che si sta facendo e i rischi                             gratificante. A questo piacere, più intrinseco, si affianca
     se stessi e i propri confini nel mondo. Quando si parla di            associati, spesso sul Web i ragazzi sono da soli dietro                                  quello proveniente dall’esterno, legato alla condivisione,
     sfide, inoltre, non dobbiamo pensare per forza a qualcosa di          lo schermo, e non in gruppo come nella realtà, e meno                                    e dunque all’approvazione sociale e al riconoscimento da
     minaccioso. «Numericamente per fortuna la maggior parte               consapevoli». La rete può rendere la proposta meno chiara.                               parte del gruppo. Così, in un meccanismo incrementale –
     delle challenge sono positive», spiega la psicoterapeuta              «Uno dei problemi è che spesso i ragazzi non si rendono                                  come spesso sono concepite queste challenge – ci si spinge
     Maura Manca, presidente dell’Osservatorio nazionale                   conto del pericolo, che non è dichiarato e non si intuisce»,                             sempre oltre, con il rischio di non fermarsi in tempo.
     adolescenza onlus. «Per esempio ci sono sfide a tema di               prosegue Manca. «Anzi, le dangerous challenge sono spesso                                Secondo il sondaggio di TikTok ancora una volta
     danza, canto, cucina, o anche intergenerazionali, che                 chiamate games o rimandano al concetto del gioco. Si tratta                              l’atteggiamento più diffuso, fra gli adulti, è di non
     coinvolgono genitori e nonni. Queste possono stimolare la             di una terminologia fuorviante, soprattutto per i giovani, che                           affrontare l’argomento, forse non sapendo come farlo.
     curiosità e consentire di apprendere qualcosa».                       associano questo costrutto a qualcosa di divertente».                                    Meglio abbattere questi muri e parlare apertamente.

no lavorando per capire come tutelare                 Più di due bambini su                    network, può spingere la persona a desi-                             tita e sostenuta dalla giovane attivista
meglio gli utenti. E c’è già qualche stru-                                                     derare di essere sempre connessa.                                    svedee Greta Thunberg, che è stata re-
mento per avvicinare le generazioni su
                                                     dieci, tra i nove e i dieci                   Inoltre, a quest’età è più frequente di-                         sa nota, soprattutto all’inizio, attraverso
questo tema.                                        anni, accettano richieste                  sobbedire alle regole imposte dagli adul-                            Twitter e altri network.
    Uno studio pubblicato su «Computers             di amicizia da utenti che                  ti, per esempio con l’iscrizione ad app
in Human Behavior», coordinato dalla                                                           vietate, e mettere in atto comportamen-                                     I R I S C H I E L E M I N AC C E
ricercatrice statunitense Linda Charma-
                                                   non conoscono e quasi il 20                 ti non adeguati, come postare immagi-
raman, ha messo in luce alcuni possibi-            per cento di loro risponde e                ni imbarazzanti di altre persone o com-                                 Gli esperti sono d’accordo: i social
li problemi legati a una presenza troppo         interagisce con gli sconosciuti               menti volgari. I pericoli possono essere                             non sono per bambini. Tuttavia, adot-
anticipata sui social. La ricerca, che ha                                                      anche molto più seri: si arriva a subire                             tare un atteggiamento di totale chiusu-
coinvolto quasi 800 bambini e ragazzi                                                          varie forme di molestie, il cosiddetto ha-                           ra può alimentare comportamenti reat-
statunitensi dai 9 fino ai 18 anni, spiega                                                     rassment, ma anche il sexual haras-                                  tivi e oppositivi. «Bisogna riconoscere
perché accedere a Instagram e Snapchat                                                         sment on line e l’adescamento.                                       che questi strumenti possono avere lati         O dentro o fuori
– ma vale anche per le altre app – prima                                                           Un uso precoce dei social potrebbe                               positivi quando sono usati con consape-            Per i più piccoli
degli 11 anni potrebbe non essere una                           L’AU T R I C E                 però portare anche qualche vantaggio.                                volezza», sottolinea Giuseppe Riva, psi-            è maggiore la
buona scelta.                                                                                  Stando allo studio, infatti, chi iniziava                            cologo e direttore dello Humane Tech-               probabilità di
                                                                  Viola Rita
    Per i più piccoli, infatti, aumenta il ri-        Fisica di formazione, giornalista        molto presto era anche più interessato                               nology Lab all’Università Cattolica del            sviluppare una
schio di stress, ansia e ritiro sociale. È         di professione, scrive per quotidiani       ad approfondire temi di natura sociale e                             Sacro Cuore a Milano. «Anche ai giova-          particolare forma
più alta, per esempio, la probabilità di            e periodici dal 2012, anno in cui ha       più coinvolto in attività di sostegno de-                            nissimi possono permettere di coltivare          di ansia sociale,
sviluppare una particolare forma di an-            vinto il premio Tomassetti. Oltre agli      gli altri, fra cui post di supporto e altre                          rapporti a distanza, pensiamo alla pan-               detta Fomo,
                                                                                                                                              BrilliantEye/iStock

sia sociale, detta Fomo, dall’inglese «Fe-        articoli, ama il nuoto, i quiz matematici    attività. Non è un caso, forse, che pro-                             demia e ai lockdown, di rimanere in con-        dall’inglese «Fear
                                                    e il latino. Per lei il giornalismo è la
ar of missing out», legata alla paura di                                                       prio dai più giovani e grazie ai social si                           tatto con amicizie estive o con compagni          of missing out»,
                                                   capacità di spiegare un argomento
essere tagliati fuori. Questa forma di an-         dentro un’architettura matematica.          siano strutturati movimenti globali co-                              di classe che si sono trasferiti». La mag-    legata alla paura di
sia, nata insieme a Internet e ai social                                                       me Fridays For Future, l’iniziativa par-                             giore selettività del mezzo, inoltre, può     essere tagliati fuori.

26                                                                                                                          giugno 2022                             mind                                                                   27
Bambini social - Università Cattolica
BAMBINI

                            I social in numeri

     Secondo un’indagine italiana dell’Osservatorio nazionale adolescenza onlus
     condotta nel 2020, già a nove e dieci anni oltre sei bambini su dieci hanno già
     uno smartphone personale, mentre gli altri usano sistematicamente quello
     di un genitore, anche senza un controllo appropriato. Più di sette su dieci,
     sempre a questa età, chattano su WhatsApp non solo con i familiari ma anche
     con gli amici. Il 96 per cento di loro guarda video su YouTube e quasi il 10 per
     cento ha un canale personale su questa piattaforma; inoltre, il 30 per cento
     ha un profilo su TikTok e il 10 per cento su Instagram.
     Stando a un sondaggio irlandese condotto da CyberSafe Ireland su quasi
     4000 partecipanti dagli 8 ai 12 anni, i social più popolari sono YouTube
     (74 per cento) e TikTok (47 per cento), seguiti WhatsApp (39 per cento) e
     Snapchat (37 per cento). A giocare on line sarebbero quasi l’80 per cento
     dei ragazzini e quasi sei su dieci hanno dichiarato di essere stati contattati
     da estranei mentre giocavano. Le percentuali sono simili a quelle rilevate
     da Telefono Azzurro e DoxaKids, che segnalano che circa sei adolescenti
     su dieci affermano di aver vissuto almeno un’esperienza on line spiacevole
     o addirittura nociva. Riguardo all’uso di Internet come strumento di
     apprendimento, spesso siamo noi a chiedere ai piccoli di navigare: sempre
     secondo questo documento, quasi nel 20 per cento dei casi già a nove anni
     l’accesso alla rete è legato allo svolgimento dei compiti.

           In Italia l’attuale normativa prevede che l’età minima
            per l’accesso ai social sia di 14 anni, con deroga a 13
                                                                                                                                                                                                                      LA SUPERVISIONE DEGLI ADULTI È CRUCIALE, MA SENZA ADOTTARE UNA MODALITÀ
          se c’è il consenso dei genitori. Tuttavia, per i ragazzini                                                                                                                                                 COMUNICATIVA BASATA SUI DIVIETI, CHE DI SOLITO PRODUCONO L’EFFETTO OPPOSTO

                            scavalcare l’ostacolo è molto semplice

fornire un vantaggio. «Se queste app so-       re Instagram, perché basata sulle imma-          Una delle minacce più rilevanti asso-                      che sui social si possono incontrare de-          Il progetto, chiamato Tanto non ci ca-     te e dei social», aggiunge l’esperta. «L’oc-
no da un lato meno inclusive, a livello di     gini personali – racconta Maura Manca,       ciata all’uso precoce dei social è quella                      gli adescatori. L’indagine è intitolata Dì     sco. Caccia a chi ti inganna in rete, era     casione ha fornito un’ulteriore prova del
comunità e collettività – aggiunge Riva        psicoterapeuta e presidente dell’Osser-      dell’adescamento. Il rischio purtroppo                         la tua: i bambini e gli adolescenti prota-     composto da quattro avventure, sotto          fatto che, al contrario di quanto si pos-
– dall’altro lato questo aspetto consente      vatorio nazionale adolescenza Onlus –        non è così remoto, al contrario di quello                      gonisti della sfida digitale.                  forma di giochi on line, in cui all’interno   sa credere, i giovanissimi non solo han-
di creare rapporti basati su un interesse      dimenticando che post, audio e video         che si può pensare. Secondo l’indagine                                                                        di scene di vita quotidiana venivano pre-     no bisogno ma hanno anche desiderio di
specifico o su un determinato criterio,        possono essere condivisi da una piatta-      dell’Osservatorio nazionale adolescen-                             U N C O N T R AT TO F R A L E PA RT I      sentate le minacce dei social, in partico-    essere guidati dagli adulti, basta soltanto
aumentando le possibilità di stringere         forma all’altra in maniera immediata. Si     za, più di due bambini su dieci, di età pa-                                                                   lare quelle legate all’adescamento. Spes-     trovare tempi e modi adeguati».
amicizia. Purché la relazione non riman-       arriva al controsenso per cui i genitori     ri a nove o dieci anni, accettano richieste                       «Per affrontare il problema è neces-        so bambini e ragazzi dovevano scegliere          Al contrario, prima del progetto i ge-
ga soltanto virtuale, se possibile».           approvano l’uso di WhatsApp anche al-        di amicizia da utenti che non conoscono                        sario parlarne, e fare una formazione          una strada fra due possibili. Se la deci-     nitori hanno mostrato qualche resisten-
   Un equivoco frequente da parte degli        le elementari, dato che è percepito come     e quasi il 20 per cento di loro risponde                       specifica», spiega Manca. «Con l’Osser-        sione ricadeva sul percorso «sbagliato»,      za. «Questo per paura che i loro figli po-
adulti consiste nell’attribuire un certo li-   sicuro. Ma anche qui circolano imma-         e interagisce con gli sconosciuti. Que-                        vatorio abbiamo proposto un progetto           una spiegazione semplice e chiara mo-         tessero essere suggestionati o allarmati.
vello di problematicità ad alcune piatta-      gini e video di YouTube, TikTok, Insta-      sti dati preoccupanti sono confermati da                       educativo nelle scuole, basato su giochi       strava perché non era opportuno prose-        Ma non è stato così», racconta Manca. «I
                                                                                                                                          Fertnig/iStock

forme più che ad altre. «Si temono mol-        gram e di tutte le altre app». E possono     un sondaggio condotto da Telefono Az-                          interattivi, simili alle sfide on line molto   guire su quella strada.                       bambini hanno raccontato le loro espe-
to app come TikTok, associata alle sfide       esserci contenuti violenti o a sfondo ses-   zurro e DoxaKids su 100 ragazzi dai 12 ai                      in voga fra i giovanissimi. Abbiamo pro-          «L’adesione è stata ottimale, e i bam-     rienze on line e ci hanno posto molte do-
pericolose (si veda il box a p. 26), oppu-     suale, non adatti ai bambini.                18 anni. Ben 20 su 100 hanno dichiarato                        vato a parlare il loro stesso linguaggio».     bini hanno capito tutti i rischi della re-    mande. Questa è una conferma di come

28                                                                                                                       giugno 2022                       mind                                                                                                                                  29
Bambini social - Università Cattolica
BAMBINI

nascondere certi temi non solo non è di                                                                                                                                                                                                                      A parte qualche pubblicità
aiuto per nessuno, ma può al contrario                                                                                                                                                                                                                       e campagna informativa, a
amplificare il problema».
   Per tutti questi motivi il primo ingres-
                                                                                                                                                                                                                                                             oggi non abbiamo ancora
so ai social dei ragazzi dovrebbe essere                                                                                                                                                                                                                     strategie per formare i ragazzi
guidato dai genitori, secondo gli esperti.                                                                                                                                                                                                                   all’uso consapevole dei social
Fermo restando che sotto i 13 anni non
si dovrebbe avere accesso alle piattafor-
me, anche una rigidità eccessiva può es-
sere controproducente. «A 11 o 12 anni
quasi tutti hanno lo smartphone e usano
già WhatsApp; in questo caso un divie-
to può essere vissuto come un motivo di
esclusione dal gruppo e rappresentare
una diversità», aggiunge Riva. «Meglio
optare per una strada più morbida, sen-
za però cedere su tutta la linea». L’im-
portante per il genitore è non adottare
una modalità comunicativa basata su di-
vieti e minacce, che non sono efficaci e
possono produrre l’effetto opposto.
   «È bene in primo luogo affrontare il
tema dei rischi on line, coinvolgendo
il preadolescente o l’adolescente nel-                                                                                                                                                                                                                       Così fan tutti
le decisioni sui modi di uso dello smar-                                                                                                                                                                                                                     A 11 o 12 anni
tphone, di Internet e dei social», chiari-                                                                                                                                                                                                                   quasi tutti i
sce l’esperto. «A mio avviso l’ideale, per                                                                                                                                                                                                                   bambini hanno
responsabilizzare il giovane e allo stes-                                                                                                                                                                                                                    uno smartphone;
so tempo renderlo partecipe, è impor-                                                                                                                                                                                                                        vietarlo può
tante proporre la sottoscrizione di un                                                                                                                                                                                                                       essere vissuto
“contratto”, ovvero un patto e un impe-                                                                                                                                                                                                                      come un motivo
gno preso sia dal genitore sia dal figlio».                                                                                                                                                                                                                  di esclusione dal
In questo modo il ragazzo o la ragazza si                                                                                                                                                                                                                    gruppo.
sentono trattati da adulti e aderiscono
più facilmente alle regole, secondo l’e-
sperto. «Meglio definire un patto chiaro
fin dall’inizio – rimarca Riva – che tenga    e ragazzi dagli 8 ai 12 anni, condotta da           Anche i media, infine, stanno muo-                           giando gli under 18 a mantenere lo stato       con i giovanissimi. La guida è gratuita e      tesi in maniera tradizionale non sono ef-
conto anche dei tempi in cui il cellulare     CyberSafe Ireland, ha rilevato che quasi        vendo qualche passo per tutelare di più                          privato o a passarvi. Inoltre la app sta ri-   si trova on line nel centro per la sicurez-    ficaci», aggiunge Maura Manca. «Inol-
deve restare spento o inattivo, come a ta-    l’85 per cento di loro era iscritto a un so-    i loro utenti. All’inizio del 2021, dopo il                      ducendo i contatti indesiderati da parte       za di Instagram, nella sezione Genitori.       tre ai giovanissimi non serve mostrare
vola e durante la notte».                     cial nonostante le restrizioni.                 caso tragico di una bambina di dieci an-                         degli adulti, da quelli che sono già stati         «Si tratta di primi passi importanti –     di avere competenze tecniche legate al
                                                 Di qui la necessità di trovare nuovi         ni morta a causa di una presunta sfida                           bloccati o segnalati da altri adolescenti.     commenta Riva – che dovrebbero esse-           mezzo, in cui sono molto più abili degli
             L E I N I Z I AT I V E           strumenti di formazione e dialogo: enti         estrema su TikTok, la piattaforma ha de-                             Questi utenti vengono di fatto separa-     re adottati sempre più di frequente. In        adulti».
                                              di ricerca e istituzioni che si occupano di     ciso di cambiare alcune regole: ha chie-                         ti dai profili degli adolescenti, non pos-     futuro dovremmo poter arrivare all’i-             La formazione, secondo l’esperta, de-
    In Italia l’attuale normativa preve-      età evolutiva si stanno chiedendo quale         sto agli iscritti di confermare la loro età                      sono commentare i loro contenuti e post        stituzione di una sorta di patentino per       ve essere continua, perché lo strumen-
de che l’età minima per l’accesso ai so-      sia la strada migliore per rispondere alla      e ha bloccato tutti gli utenti con meno di                       e i loro account non appaiono fra quelli       i giovani, che attesti specifiche capacità     to evolve costantemente, e interattiva,
cial sia di 14 anni, con deroga a 13 se c’è   mutata realtà sociale. Le istituzioni han-      13 anni; inoltre ha previsto un pulsante                         suggeriti o nella ricerca. L’azienda, inol-    di comprensione dei rischi e di gestione       possibilmente basata sul gioco, da svol-
il consenso dei genitori. Tuttavia, per i     no iniziato a muoversi su questo fronte.        per poter segnalare chi dimostra un’età                          tre, riferisce che verranno introdotti al-     dei social. Un po’ come è avvenuto agli        gere insieme. Solo in questo modo si può
ragazzini scavalcare l’ostacolo (e la leg-    In Italia, unitamente a Telefono Azzurro,       inferiore.                                                       tri strumenti di controllo degli adulti e      inizi del Novecento con l’introduzione         riuscire davvero a catturare l’attenzione
ge) è molto semplice. Spesso hanno già        nel 2021 il Garante per la privacy ha av-           Anche Instagram si sta muovendo:                             la funzione «prenditi una pausa». Sem-         della patente di guida, in seguito ai nu-      dei ragazzi e a entrare nel loro mondo. A
lo smartphone prima dei dieci anni e per      viato una campagna di comunicazione             dalla fine di luglio 2021, quando i mi-                          pre per un uso più consapevole, Insta-         merosi incidenti stradali».                    oggi, a parte qualche pubblicità e cam-
riuscire ad accedere basta non dichia-        in televisione per richiamare i genitori a      norenni creano un profilo questo risul-                          gram ha sviluppato, insieme a Telefono             Il problema, secondo gli esperti, è tro-   pagna informativa, e progetti interatti-
                                                                                                                                            Halfpoint/iStock

rare l’età corretta o non chiedere il per-    una maggiore vigilanza rispetto ai com-         ta automaticamente (di default) privato,                         Azzurro, una guida per genitori ed edu-        vare un canale di ascolto e comunicazio-       vi ancora sporadici, non abbiamo molte
messo alla famiglia. Una ricerca irlan-       portamenti dei figli, soprattutto per la        mentre prima l’impostazione standard                             catori, che serve per aumentare la co-         ne adeguato per avvicinare i ragazzi. «In      strategie: è ora di darsi da fare per for-
dese condotta su quasi 4000 bambini           verifica che l’età sui social sia rispettata.   prevedeva che fosse pubblico, incorag-                           noscenza del mezzo e favorire il dialogo       questo campo la didattica e lo studio in-      marci davvero.                          n

30                                                                                                                         giugno 2022                         mind                                                                                                                                 31
Puoi anche leggere