MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI - Cap. 1 e Cap. 2

Pagina creata da Melissa Cavallaro
 
CONTINUA A LEGGERE
MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI - Cap. 1 e Cap. 2
MODULO 1

LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO:
TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI

                                              Cap. 1 e Cap. 2
        Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI - Cap. 1 e Cap. 2
COSA INTENDIAMO PER “SVILUPPO”?

Lo sviluppo è costituito dalle dinamiche di quel processo di
cambiamento che comincia con il concepimento e si dipana
lungo tutto il corso della vita.
Oggi prevale un approccio del «ciclo di vita» (life-span)
secondo il quale lo sviluppo e il cambiamento durano per tutta
la vita.

                Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI - Cap. 1 e Cap. 2
Periodo prenatale                  il lasso di tempo compreso tra il concepimento e la nascita,
                                   della durata di circa 9 mesi. Da singola cellula a organismo.

Prima infanzia (infancy)           il periodo evolutivo che va dalla nascita ai 18-24 mesi d’età
                                   circa.
Seconda infanzia (early            il periodo evolutivo che va dalla fine della prima infanzia fino ai
childhood)                         5-6 anni d’età circa; talvolta è chiamato periodo prescolare.

Fanciullezza (middle and           il periodo evolutivo che va dai 6 agli 11 anni d’età circa; talvolta
late childhood)                    è chiamato periodo scolare.
Adolescenza                        il periodo evolutivo che segna la transizione dall’infanzia
                                   all’inizio della vita adulta; comincia intorno ai 10-12 anni e
                                   finisce tra i 18 e i 22 anni.
Adultità emergente                 dopo l’adolescenza inizia un periodo evolutivo che va dai
(emerging adulthood)               18-22 anni fino ai 25-30 anni, che segna la transizione
                                   dall’adolescenza all’età adulta vera e propria.
Età adulta                         dai 30 fino a circa i 55 anni. L’inizio è segnato dall’instaurarsi di
                                   una relazione di coppia stabile, dal diventare genitori e
                                   dall’avvio di una carriera professionale.
Età anziana                        si suddivide in giovani anziani (56-65 anni), anziani medi
                                   (65-75), vecchi (76-85) e grandi vecchi (>86 anni).

                       Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI - Cap. 1 e Cap. 2
Processi e periodi di sviluppo

Lo sviluppo è il risultato
dell’interazione di diversi processi:
• biologici: cambiamenti nel corpo
  dell’individuo;
• cognitivi: cambiamenti nel
  pensiero, intelligenza e linguaggio
  individuo;
• socio-emotivi: cambiamenti nelle
  relazioni dell’individuo con
  persone, nella sfera emotiva e
  nella personalità.

                   Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI - Cap. 1 e Cap. 2
CAPITOLO 1: INTRODUZIONE

    DIBATTITI RELATIVI ALLO SVILUPPO
1. Natura vs Cultura (Nature/Nurture)
   – Nature: l’eredità biologica di un organismo
   – Nurture: le influenze ambientali a cui è esposto un individuo
• Implica il dibattito che cerca di stabilire se lo sviluppo è
  influenzato prima di tutto dalla natura o dalla cultura.
• I sostenitori della “natura” ritengono che l’influenza più
  significativa sullo sviluppo sia quella esercitata dall’eredità
  biologica; i sostenitori della “cultura” ritengono che siano le
  esperienze derivate dall’ambiente le più importanti.
• Ad oggi visione non semplicistica: fattori biologici e ambientali
  interagiscono per produrre variazioni nello sviluppo degli
  individuo.

                 Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI - Cap. 1 e Cap. 2
CAPITOLO 1: INTRODUZIONE

2. Continuità vs Discontinuità
• Questo dibattito è volto a determinare se lo sviluppo è costituito
  da cambiamenti graduali e cumulativi (continuità), o da fasi
  distinte tra loro (discontinuità).
• Lo sviluppo umano è più simile a quello di un germoglio che
  cresce fino a diventare una quercia o a quello di un bruco che
  improvvisamente diventa farfalla?

                  Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Secondo i teorici della continuità lo sviluppo prevede
un’accumulazione armoniosa e regolare di abilità e i cambiamenti si
sommano o sviluppano da abilità già acquisite in maniera
cumulativa o quantitativa senza salti improvvisi.

Secondo i sostenitori della discontinuità lo sviluppo è paragonato
a una serie di gradini o fasi separate in cui, nel passaggio dall’uno
all’altro, le abilità dell’individuo si riorganizzano in una serie di
comportamenti qualitativamente nuovi.

Ad oggi buona parte dei ricercatori considera lo sviluppo come una
presso per la maggioranza continuo e quantitativo che però
viene interrotto da periodi discontinui di cambiamento.

                   Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
CAPITOLO 1: INTRODUZIONE

3. Prime esperienze vs Esperienze successive
- Il dibattito si concentra sulla misura in cui le prime esperienze
  (specialmente durante la prima infanzia) o le esperienze successive
  sono fattori-chiave nello sviluppo infantile.
- Le culture occidentali tendono a supportare l’idea che le prime
  esperienze siano più importanti di quelle successive.
- La maggior parte delle altre culture, invece, crede che sino più
  importanti per lo sviluppo le esperienze successive alla prima infanzia.
4. Dominio-generale vs Dominio-specifico
Nuove abilità hanno conseguenze su altri domini?
- Dominio generale, lo sviluppo coinvolge simultaneamente e
  uniformemente tutto il sistema cognitivo → mente: mela
- Dominio-specifico, lo sviluppo avviene secondo modi e ritmi
  diversi nelle diverse aree della conoscenza, con impatto
  limitato sugli altri domini → mente: arancia (spicchi)
                    Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
5. Periodi critici e sensibili

Periodo critico: periodo dello sviluppo in cui determinate esperienze
sono indispensabili perchè si verifica uno sviluppo tipico. Es.
apprendimento lingua o bambini deprivati.

Oggi si preferisce parlare di..

Periodo sensibile: periodo dello sviluppo in cui determinate
esperienze sono importanti per uno sviluppo tipico. Se in questo
periodo non si verificano tali esperienze lo sviluppo tipico potrebbe
ancora avvenire.

                   Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
PROSPETTIVE SULLO SVILUPPO
1.CARATTERISTICHE INDIVIDUALI E INFLUENZE CONTESTUALI
Punto di vista interazionista

2.CONTESTI CULTURALI
Analisi dei diversi setting e culture di sviluppo

3.LA PROSPETTIVA ECOLOGICA (vedi dopo)

4.LA PROSPETTIVA DEL CICLO DI VITA
Ipotesi sullo sviluppo come processo che continua nel corso dell’intero ciclo di
vita, dal periodo neonatale alla terza età. Include negli studi una prospettiva
storica. Effetto noto come effetto coorte: la coorte di età sta per un gruppo di
individui nati nello stesso anno o in generale in uno stesso periodo storico con
condivisione di stesse esperienze storiche

                       Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
3. PROSPETTIVA ECOLOGICA
La teoria sistemico-ambientale di Bronfenbrenner (attualmente chiamata
bioecologica in virtù del recente inserimento delle influenze biologiche) afferma
che lo sviluppo sa influenzato da cinque sistemi ambientali:
• Microsistema: tutte le situazioni in cui l’individuo vive (famiglia, coetanei
  scuola…)
• Mesosistema: implica relazioni tra i microsistemi o le connessioni tra contesti
  differenti (esperienze familiari-scolastiche; scolastiche-chiesa…)
• Esosistema: esperienze vissute in altri contesti sociali che influenzano ciò che
  l’individuo vive nel suo contesto più immediato (es. lavoro su relazioni)
• Macrosistema: la cultura in cui gli individui vivono (schemi ideologici e
  istituzionali)
• Cronosistema: cambiamenti causati da eventi ambientali e dalle transizioni
  che avvengono nel corso della vita, così come le circostanze sociali e storiche.
  Possono originarsi dal singolo (pubertà, malattie gravi) o dal mondo esterno
  (separazione genitori, guerra, pandemia).

                     Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
DI COSA SI OCCUPA LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO?

1. descrivere il cambiamento che si verifica nel corso dello sviluppo

2. trovare una spiegazione a questo cambiamento

  → formulazione di TEORIE per trovare risposte plausibili, coerenti e valide
                                  che aiutano a
  - integrare le informazioni esistenti e organizzarle in spiegazioni coerenti
    sui processi di sviluppo degli individui
  - generano ipotesi e predizioni verificabili sui comportamenti degli individui

                     Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Prospettive storiche sull’infanzia
Prospettiva del peccato     Sostenuta nel Medioevo, consiste nell’idea che i bambini appena
originale                   venuti al mondo siano creature malvagie e che l’educazione abbia
                            lo scopo di rimuovere il peccato dalla loro vita.

Prospettiva della tabula    Sostiene che i bambini siano come delle “tavolette raschiate” su cui
(Locke)                     agisce in maniera determinante l’educazione e l’esperienza;
                            genitori devono trascorrere tempo con i loro figli per aiutarli a
                            diventare membri della società.
Prospettiva della bontà     Sostiene che i bambini siano innatamente buoni e che dovevano
innata (Jean-Jacques        crescere in modo naturale, limitando il controllo genitoriale.
Rousseau)

        Nel corso dei secoli la nostra visione dell’infanzia è
        cambiata sostanzialmente .Oggi noi concepiamo l’infanzia
        come un periodo molto ricco di avvenimenti che pone le
        basi della vita adulta ed è completamente distinta da essa.
        Non è più concepita come un periodo di attesa durante i
        quale gli adulti devono tollerare l’incompetenza dei giovani.

                     Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
•   Lo studio moderno dello sviluppo infantile
    – Alla fine del XIX secolo la psicologia si afferma come disciplina
       scientifica. Williams James (1890) posizione empirista su abilità
       percettive dei bambini (blooming buzzing confusion)
    – L’approccio alla psicologia umana passa da una prospettiva
       strettamente filosofica a osservazioni ed esperimenti sistematici:
         • Alfred Binet: compiti per studiare l’attenzione e la memoria
         • Arnold Gesell: la cupola fotografica permette di fare osservazioni
           non intrusive; lo sviluppo dipende da fattori biologici e maturazionali
         • G. Stanley Hall: pioniere di uso di questionari con ampi gruppi di
           bambini
     – Studio scientifico in cui i ricercatori osservano direttamente il
        comportamento dei bambini, conducono esperimenti e ottengono
        informazioni anche rivolgendo domande a genitori e insegnanti.
     – Introduzione di nuove metodologie e sviluppo di diverse teorie.
     – Allargamento del concetto di sviluppo all’intero ciclo di vita.

                       Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
COMPORTAMENTISMO
• Scuola di pensiero psicologico di rilievo nei primi anni del XX
  secolo. Enfatizza il ruolo dell’apprendimento nel
  comportamento umano, che provava a descrivere alla luce di
  questa funzione.
• Watson, Thorndike, Pavlov e Skinner

• FORME DI APPRENDIMENTO
   –Condizionamento classico (Pavlov e Watson)
   –Condizionamento operante
   –Premi e punizioni

                 Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
CONDIZIONAMENTO CLASSICO (PAVLOV)

• stimolo incondizionato (SI): stimolo capace di evocare in modo riflesso una
  risposta incondizionata (RI). Es cibo → secrezione salivare
• uno stimolo neutro (definito stimolo condizionato, SC), come un suono o una luce,
  biologicamente non significativo.

La fase di apprendimento del paradigma consisteva nel presentare più volte al
soggetto sperimentale (un cane) lo stimolo condizionato (suono) insieme allo stimolo
incondizionato (cibo). Con il procedere di questa fase si osservava che lo stimolo
condizionato (SC) sembrava assumere le proprietà dello stimolo incondizionato
(SI), ovvero portava alla produzione di una risposta condizionata (RC): il cane
iniziava a salivare anche alla sola presentazione del suono. La risposta si dice
condizionata perchè non è attivata direttamente da uno stimolo naturale (cibo), ma da
uno stimolo diverso (suono) associato per lungo tempo allo stimolo naturale.

                       Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Stimolo neutrale  Stimolo                         Risposta
  (metronomo) incondizionato                  incondizionata
                                                (salivazione)

  Stimolo           Stimolo                      Risposta
condizionato    incondizionato                 condizionata
                                               (salivazione)

                     Stimolo                     Risposta
                   condizionato                condizionata
                                               (salivazione)
        Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Esperimento del piccolo Albert - Watson e Rayner

   SC (topo
   peloso)

                                                             RC
                                                             (paura)

    SI (rumore forte)
         Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
CONDIZIONAMENTO OPERANTE (SKINNER)

Tipo di apprendimento che dipende dalle conseguenze del
comportamento dell’individuo; l’aggiunta all’ambiente di stimoli
graditi (rinforzo positiva) o la rimozione di stimoli sgraditi (rinforzo
negativo) come conseguenza ad un comportamento rafforza quel
comportamento; l’aggiunta di stimoli sgraditi (punizione positiva) o
la rimozione di stimoli graditi (punizione negativa) come
conseguenza ad un comportamento, indeboliscono quel
comportamento.

                Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Comportamentismo continua ad avere un’ influenza
importante sulla moderna psicologia dello sviluppo.
Condizionamento operante applicato in numerosi
programmi formativi per aiutare genitori e insegnanti a
migliorare la condotta e risultati scolastici dei bambini.

              Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
APPROCCIO MATURAZIONISTA

•L’emergere delle abilità dei bambini è dettato in gran
 parte da un’influenza genetica
•″Biological timetables″ programmazioni biologiche
 traiettorie di sviluppo in ordine determinato
 predeterminate dai geni della nostra specie

            Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
LA TEORIA PSICODINAMICA
• In questo approccio allo sviluppo derivato dalla teoria di Freud lo sviluppo avviene
  attraverso fasi discrete ed è determinato soprattutto dalle pulsioni biologiche,
  influenzate dai contatti con l'ambiente e dall’interazione delle 3 componenti
  della personalità:
         - ES: pulsioni istintive della persona; è la prima componente della personalità
           a evolversi e funziona sulla base del principio del piacere.
         - IO: area razionale legata alla realtà e cerca la gratificazione dei proprio
           bisogni attraverso una condotta socialmente appropriata.
         - SUPER-IO: emerge con la crescita quando il bambino internalizza i principi
           morali, i valori e i ruoli imposti dai genitori e società e sviluppa una
           coscienza, ossia l'abilità di applicare quei valori alle sue azioni
• Secondo Freud l’individuo attraversa 5 fasi di sviluppo psicosessuale, nelle quali
  il piacere è legato a zona erogena e la personalità adulta è determinata dal modo
  in cui risolviamo i conflitti tra queste prime fonti di piacere e le esigenze imposte
  dalla realtà.
• Le prime esperienze di vita hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo seguente
  per Freud.

                       Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
TEORIA PSICO-SESSUALE DI FREUD, PRENDE 5 FASI:
     • Fase Orale (nascita- 1 anno e mezzo): Il piacere del neonato si
        concentra nella bocca. L’attenzione è rivolta ad alimentarsi e a portare
        oggetti alla bocca.
     • Fase Anale (1 anno e mezzo- 3 anni): Il piacere del bambino si
        concentra nell’ano. Enfasi sull’addestramento all’uso del vasino: prima
        esperienza con la disciplina e le autorità.
     • Fase Fallica (3-6 anni): Il piacere del bambino si concentra nell’area
        genitale. Aumento delle pulsioni sessuali suscita curiosità nei bambini e
        li avverte delle prime differenze di genere (periodo critico per
        formazione identità di genere). Sfida: Complesso di Edipo: intenso
        desiderio del bambino di sostituirsi al genitore dello stesso sesso per
        godere dell’affetto del genitore del sesso opposto; si risolve intorno a
        5-6 anni.
     • Fase di Latenza (6 anni - pubertà) : Il bambino reprime i suoi interessi
        sessuali e sviluppa abilità sociali e intellettuali. Enfasi su educazione.
     • Fase Genitale (da pubertà in poi): Un periodo di risveglio sessuale; la
        fonte del piacere sessuale diventa qualcuno al di fuori della famiglia

                     Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
TEORIA PSICO-SOCIALE DI ERIKSON

Erik Erikson ha formulato una teoria dello sviluppo che abbraccia tutte le
età della vita, dalla nascita alla vecchiaia, individuando per ciascuna
fase di vita uno specifico compito, un “dilemma psicosociale”, che
nasce dalla relazione tra l’individuo e l’ambiente: l’individuo deve
affrontarlo e superarlo per poter accedere allo stadio successivo. Questi
dilemmi consistono in una coppia di due termini opposti: uno indica una
conquista, l’altro il fallimento.

                  Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
CONFRONTO TEORIA SVILUPPO DI ERIKSON
                    VS FREUD
• Stadi psico-sociali (non psico-sessuali) riflettono la natura sia
  sociale che sessuale dello sviluppo.
• Motivazione primaria di natura sociale, stare insieme agli altri
  vs sessuale (Freud).
• Importanza sui cambiamenti evolutivi durante tutto l’arco di vita
  nella costruzione della personalità vs Freud (importanza primi 6
  anni di vita)
• Freud vede le prime esperienze come più importanti rispetto a
  quelle successive. Erikson enfatizza l’importanza tanto delle
  prime quanto delle esperienze successive.

                 Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
TEORIA ETOLOGICA
           – L’etologia sostiene che il comportamento è
             fortemente influenzato dalla biologia e
             dall’evoluzione ed è caratterizzato da
             periodi critici o sensibili -> imprinting : forma
             di attaccamento repentina e biologicamente
             innescata, comportamento adattivo per
             creare vicinanza tra neonato e genitore.
           – L’approccio etologico di Konrad Lorenz e
             degli zoologi europei spinse gli psicologi
             dello sviluppo americani a riconoscere le
             basi biologiche del comportamento.
           – La teoria dell’attaccamento di Bowlby
             applica i principi della teoria etologica allo
             sviluppo umano. Studia valore adattivo
             delle relazioni umane.

Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
LE TEORIE DELLO SVILUPPO COGNITIVO
 – Domande su apprendimento spontaneo: insight
 – Cosa c’è nella scatola nera? -> studio processi
   mentali
 – Le Teorie cognitive più importanti sono:
    • la teoria dell'apprendimento sociale di Bandura
    • la teoria di Piaget sullo sviluppo cognitivo,
    • la teoria cognitiva socio-culturale di Vygotskij
    • la teoria dell’elaborazione delle informazioni.

            Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
LA TEORIA DELL'APPRENDIMENTO SOCIALE

Sottolinea l’importanza di osservazione e imitazione
nell’acquisizione dei comportamenti nuovi, in cui l’apprendimento è
mediato da processi cognitivi dell’individuo. 4 processi cognitivi
implicati nell’ apprendimento osservativo :
1. prestare attenzione al comportamento del modello
2. conservare in memoria il comportamento osservato
3. capacità fisica e intellettuale di riprodurre il comportamento
osservato
4. essere motivati a riprodurre quel comportamento

Esperimenti Bandura Bobo-doll (1961-1963)

                 Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
LA TEORIA DI PIAGET
• Piaget osserva i bambini alla stessa età tendono a sbagliare
  le stesse domande e gli errori tra un età e un’altra sono
  sistematicamente diversi.
• I bambini costruiscono attivamente la loro conoscenza del
  mondo attraverso quattro stadi dello sviluppo cognitivo,
  formulando teorie e verificandone la validità. Bambini come
  piccoli scienziati.
• Individua 4 stadi dello sviluppo: sensomotorio,
  preoperatorio, operatorio concreto e operatorio
  formale. La cognizione del bambino è qualitativamente
  differente in ogni stadio confrontato con quello che lo segue
  e che lo precede

                 Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
LA TEORIA COGNITIVA SOCIO-CULTURALE DI
                  VYGOTSKIJ
•   Lo sviluppo cognitivo è regolato dalle interazioni culturali e sociali.
•   Lo sviluppo di un bambino non può essere separato dalle attività
    sociali e culturali.
•   Le interazioni sociali dei bambini con adulti e coetanei più abili
    sono indispensabili per il progresso nello sviluppo cognitivo
•   La teoria di V. ha favorito la presa di coscienza dell’importanza
    delle differenza culturali e della loro influenza sullo sviluppo del
    bambino. La cultura fornisce gli strumenti (lingua, la letteratura,
    tecnologia..) che aiutano i bambini a sviluppare soluzioni sempre
    più efficaci e a capire il mondo

                  Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
LA TEORIA DELL’ELABORAZIONE DELLE
                  INFORMAZIONI

• Si concentra sul flusso delle informazioni che scorre all’interno del sistema
  cognitivo del bambino e in particolare sulle operazioni specifiche effettuate su
  di esse tra la fasi di input (ingresso informazione) e la fase di output (uscita).
• Gli individui manipolano informazioni, le controllano e fanno scelte strategiche
  a partire da esse. Pensare= elaborare informazioni
• Gli individui sviluppano una crescente abilità nell’elaborazione delle
  informazioni, che consente loro di acquisire conoscenze e capacità sempre
  più complesse.
• Sviluppo cognitivo come processo di automodificazione (bambino usa
  strategie apprese in soluzioni elaborate in presenza per rispondere a probe
  nuovi)-> ruolo attivo
• Studi su attenzione, memoria, problem solving…

                    Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
I MODELLI DI ELABORAZIONE DELLE
          INFORMAZIONI NEO-PIAGETIANE

•   Cercando integrare le idee di Piaget con una prospettiva di
    elaborazione delle informazioni
•   Case (1992,1998) divide lo sviluppo in fasi, ognuna comporta una
    struttura di controllo esecutivo sempre più sofisticata per affrontare
    situazioni problematiche. 3 componenti controllo esecutivo: 1.
    Rappresentazione del problema, 2. Rappresentazione
    dell’obiettivo e 3. Rappresentazione della strategia.

                 Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
I MODELLI DELLO SVILUPPO DEL
      CONNESSIONISMO
                   Si compongono di un’ampia serie di nodi
                   connessi tra loro, simili alle reti neurali del
                   cervello. A un estremo della rete ci sono
                   attivazioni in entrata (input) e questo schema
                   viene poi trasformato in risultato (output).
                   Questo modello in particolare ha sette nodi di
                   input (i quadrati a sinistra) connessi a tre nodi
                   di output attraverso uno strato intermedio
                   “nascosto” di dieci nodi. I modelli
                   connessionisti imparano attraverso il
                   rafforzamento della connessione tra ogni
                   strato di nodi, come le reti neurali.

   Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
LE NEUROSCIENZE DELLO SVILUPPO
• Studia processi delle abilità psicologiche.
• Focus su sviluppo neurale
• Miglioramento tecniche non invasive (EEG, RMF, NIRS) ha
  portato a nuove conoscenze sullo sviluppo delle funzioni cerebrali
  umane.
• Specializzazione maturazionale (sviluppo abilità cognitive e
  percettive sostenuto da maturazione di alcune parti delicate del
  cervello) vs. specializzazione interattiva (è il cervello a
  specializzarsi gradualmente in diverse aree e reti che si
  perfezionano in diverse attività, non ci sono aree predisposte)
• Troppo presto per scegliere un singolo approccio; è vero, tuttavia,
  che sembrano esserci aree specializzate del cervello

                Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Teorie dello sviluppo
• Un approccio teorico eclettico ed olistico
   – Ciascuna delle teorie presentate ha dato un contributo
     importante alla nostra comprensione dello sviluppo.
   – Nessuna delle teorie è in grado da sola di spiegare in
     maniera esaustiva la complessità dello sviluppo
     infantile.
   – Si fa sempre più spesso riferimento a un approccio
     teorico eclettico che non segue un unico approccio
     ma piuttosto seleziona e utilizza ciò che considera gli
     aspetti migliori di ciascuna teoria.

               Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Puoi anche leggere