B.E.S. Bisogni Educativi Speciali - Patrizia Rebuzzi

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B.E.S. Bisogni Educativi Speciali - Patrizia Rebuzzi
B.E.S.
 Bisogni
Educativi
 Speciali

 Patrizia Rebuzzi
B.E.S. Bisogni Educativi Speciali - Patrizia Rebuzzi
Che cos’è il Bisogno Educativo Speciale?

Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi
difficoltà   evolutiva   di   funzionamento   in   ambito
educativo e/o apprenditivo che necessita di educazione
speciale individualizzata finalizzata all’INCLUSIONE.
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Parco Naturale Vanatori Neamt-Romania
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I primi tre lupi sono deboli e malati. Loro danno
il ritmo alla camminata di tutto il branco. Se
fosse stato il contrario sarebbero rimasti
ultimi e sarebbero morti. In caso di attacco
sono i primi sacrificati. Sono seguiti da cinque
lupi forti che formano l'avanguardia, invece, al
centro, si trova la ricchezza del branco - undici
lupe. Successivamente gli altri cinque lupi
formano la retroguardia. L'ultimo, quasi isolato,
è il leader. Lui deve vedere bene tutto il gruppo
per poterlo controllare, dirigere, coordinare e
dare i comandi necessari.
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L' insegnante autentico costruisce scale
meno ripide, per accoglierli e includerli
tutti, nessuno escluso.
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Cosa dice la NORMATIVA?

• Art. 34 Costituzione (Scuola aperta a Tutti)

• 1967 : Don Milani , la Scuola di Barbiana

• 1977 : Legge 517

• 1978 : Legge 180 ( Legge Basaglia)

• 1992 : Legge 104

• 1999: Dpr 275/99 ( regolamento dell’autonomia delle
  istituzioni scolastiche)

• L.53/2003 (Personalizzazione degli apprendimenti)
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• 2006 : Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità

• 2009: Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con
  disabilità (2009)

• 2010: L. 170/2010

• 2012:Direttiva sui Bisogni Educativi Speciali 27.12.2012                     “Strumenti
  d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
  l’inclusione scolastica”

• 2013:   Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 in
  applicazione a Direttiva BES e successive Note di chiarimento
  (Nota MIUR 1551 del 27.06.2013 e Nota MIUR 2563 del
  22.11.2013)
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⊛ DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 dicembre 2012
«Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica»
         LA DIRETTIVA E’ UN DOCUMENTO TECNICO

⊛ CIRCOLARE MINISTERIALE n.8 del 6 marzo 2013
«Indicazioni»
   LA CIRCOLARE E’ UN DOCUMENTO TECNICO-POLITICO

⊛ NOTA 2563 del 22 novembre 2013
“Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S.
2013-2014. Chiarimenti”

⊛ Linee guida «Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni
Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastica»: concetti chiave e orientamenti per l’azione
(Milano dicembre 2013)
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Indice Linee Guida
"LE SCUOLE E 'GLI STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA: CONCETTI CHIAVE E ORIENTAMENTI PER
L'AZIONE"
1. Finalità del documento
2. La scuola inclusiva
2.1 Definire i BES                                   6. Verifiche e valutazione
2.2 Evitare gli automatismi                          6.1 Alunni con disabilità
2.3 Progettare in funzione dell’inclusione           6.2 Alunni con DSA
3. Le diverse situazioni di BES
3.1 La lettura dei BES e la logica dell’ICF           6.2a Dispensa dalla Lingua straniera scritta
3.2. Procedura di individuazione BES                  6.2b Esonero dalla Lingua straniera scritta
4. Ruoli e Compiti a livello di singola              6.2d Esame di Stato
Istituzione Scolastica
4.1 Il team docenti / consiglio di classe e il       6.2c Documento del 15 maggio
PDP
                                                     6.3 Gli alunni non certificati
4.2 Personalizzazione e individualizzazione
4.3 Misure dispensative e strumenti                  7. L'organizzazione regionale a supporto
compensativi                                         dell'attuazione della Direttiva
5. Ruoli e organismi d’istituto                      8. Glossario - normativa di riferimento
5.1 Funzioni d’Istituto
5.2 Il GLI
5.3 il Dirigente Scolastico
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Chi sono i BES?

Possiamo distinguere tre grandi categorie:

- DISABILITÀ (L. 104/1992)

- DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
 DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO (L. 170/2010)

-SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E
CULTURALE
Bisogni Educativi Speciali
(Special Educational Needs)

 Disabilità (L.104/92)
    Patologie neurologiche organiche
    Ritardi cognitivi
    Disturbi dello spettro autistico
    Deficit sensoriali
    Gravi disturbi della condotta
Per “DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI” si intendono…

 I Disturbi Specifici dell’Apprendimento,

 i Deficit del Linguaggio,

 delle Abilità non verbali,

 della Coordinazione motoria,

 dell’Attenzione e dell’Iperattività,

 Il Funzionamento Intellettivo Limite (QI tra 70 e 85) è un caso di confine
tra la disabilità e il disturbo specifico

Tutte queste differenti problematiche non vengono o possono non venire
certificate ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto
alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra
queste, all’insegnante per il sostegno.
13
DSA (legge 170/2010) – Codici ICD10

F81.0 - Disturbo specifico della lettura (DISLESSIA )

F81.1 - Disturbo specifico della compitazione (DISORTOGRAFIA )

F81.2 - Disturbo specifico delle abilità aritimetiche (DISCALCULIA )

F81.3 - Disturbi misti delle abilità scolastiche (F81.2 + F81.0 o F81.1)

Non sono considerati DSA (legge 170/2010)

 F81.9 - Disturbi Aspecifici dell’apprendimento

F81.8 - Disturbo evolutivo espressivo della scrittura

F81 - Disturbo di comprensione del testo scritto

F80 - Disturbi Specifici di linguaggio
Bisogni Educativi Speciali
(Special Educational Needs)

          Lo svantaggio culturale e socioeconomico o personale
  “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può
  manifestare Bisogni Educativi Speciali:

  •per motivi fisici, biologici, fisiologici
  •per motivi psicologici,
  •per motivi sociali,
          rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano
  adeguata e personalizzata risposta.
  •alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie,
  coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo
  anno. “
Come individuare un alunno con BES?

In base ad una diagnosi                  Su    decisione    della   scuola
                                         (senza diagnosi)
Decisione del team docenti o
                                         La scuola attiva autonomamente,
Consiglio di Classe partendo
                                         con decisione del team docenti o
dalle informazioni fornite dalla
                                         Consiglio di Classe, partendo dai
famiglia attraverso una diagnosi
                                         bisogni educativi emersi e dalla
o altra documentazione clinica.
                                         necessità   di   formalizzare un
La     scuola     può      accettare
                                         percorso personalizzato
qualsiasi       diagnosi      (anche
emessa da privati9 riservandosi
però    di   valutare      l’effettiva
ricaduta sui bisogni educativi
OSSERVARE, INDIVIDUARE, SEGNALARE:
    CONOSCERE GLI ALUNNI PER INCLUDERLI
L’osservazione per l’individuazione precoce delle difficoltà, sia nella scuola dell’infanzia
che in quella primaria

       L’osservazione consente di rilevare le difficoltà, le aree critiche ed i “ritardi di
       sviluppo”, individuando perciò gli aspetti su cui intervenire con attività didattiche
       mirate e specifiche di potenziamento.

         L’OSSERVAZIONE per PROGETTARE APPRENDIMENTO PER TUTTI
OSSERVAZIONE alla SCUOLA DELL’INFANZIA

OSSERVAZIONE alla SCUOLA PRIMARIA

OSSERVAZIONE alla SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO E SECONDO GRADO
GRIGLIE DI OSSERVAZIONE

Saper osservare è molto importante
- per conoscere i bisogni e le potenzialità di
  ciascun bambino
- per porre attenzione a tutta la persona del
  bambino
- per impostare, cambiare o migliorare la nostra
  metodologia di lavoro
- per definire con adeguatezza gli interventi
  didattici
- per verificare i cambiamenti avvenuti
- per documentare
CHECK LIST 3 ANNI (inizio/fine anno)

           CHECK LIST 4 ANNI (inizio/fine anno)

          CHECK LIST 5 ANNI (inizio/fine anno)

ABILITA’ COGNITIVO/RELAZIONALI

ABILITA’ LINGUISTICHE

ABILITA’ MOTORIE

OSSERVAZIONI:
-------------------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------------------
GRIGLIE di OSSERVAZIONE
              BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

                ABILITÀ DELLA LETTO-SCRITTURA.
                 DEL LINGUAGGIO E DEL CALCOLO

LETTURA
SCRITTURA
ESPRESSIONE ORALE
LINGUE STRANIERE
MATEMATICA
MEMORIA
DIFFICOLTÀ NELL’AREA DEL LINGUAGGIO
DIFFICOLTÀ NELL’AREA NON VERBALE
OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO

COMPORTAMENTI ADEGUATI
COMPORTAMENTI INADEGUATI (non conformi alle regoli sociali)
COMPORTAMENTI EMOTIVI
COMPORTAMENTO INTERATTIVO NEL “LAVORO DI GRUPPO”

 DIFFICOLTA’ GENERALIZZATA NEL MANTENRE IL RITMO CLASSE

                  ANSIA/TONO DELL’UMORE

                 AREA AFFETTIVA/SOCIALE

               SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO

              SVANTAGGIO LINGUISTICO-CULTURALE
OSSERVAZIONE SISTEMATICA

                                                                                 SI   N   TALVOLT
                                                                                      O      A      NOTE

  1    Attribuisce sempre ad altri le responsabilità

  2    Non stabilisce relazioni positivi coi compagni

  3    Ha difficoltà a rapportarsi con gli adulti

  4    Nel lavoro di gruppo è poco collaborativo

  5    Non lascia trasparire le proprie emozioni

  6    È poco disponibile ad aiutare i compagni

  7    Ha difficoltà ad esprimersi di fronte al gruppo

  8    È eccessivamente preoccupato per la propria riuscita
       Non è disponibile a modificare le proprie idee o ad ascoltare il parere
  9    altrui

  10   Svaluta il proprio lavoro

  11   Rinuncia di fronte all’impegno, alle prime difficoltà

  12   Attribuisce i propri successi/insuccessi a cause esterne

  13   Ha scarsa fiducia nelle proprie capacità

  14   È eccessivamente timido/a

  15   È poco accettato/ricercato dal gruppo dei compagni

  16   ALTRO:
Per gli alunni con BES quindi, il team docenti o il Consiglio di Classe
collegialmente   individua   le    carenze/problemi/bisogni   educativi
dell’alunno e programma interventi/attività/laboratori attraverso anche
la compilazione del PDP strumento che serve per definire, monitorare,
documentare le strategie di intervento più idonee, sulla base di una
elaborazione collegiale, corresponsabile
QUANDO ADOTTARE UN PDP?

La Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e la successiva Circolare

Ministeriale n. 8 del 06/03/2013, nel ribadire per tutti gli alunni il

diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, estendono agli

studenti con BES l’accesso alle misure già previste dalla Legge

170/2010 e dal D.M. 5669/2011 per gli alunni con DSA, sulla base

della «documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base

di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico», quindi

anche in assenza di certificazione clinica.

La Direttiva assegna competenza di individuare gli alunni BES alla

responsabilità e autonomia «pedagogica» dei Consigli di classe e

dei team docenti, recuperando così la competenza «esclusiva» della

scuola in materia di istruzione ed apprendimento.
-   È bene avere cura di verbalizzare le motivazioni della decisione del Consiglio
    di classe o del team docenti
-   Si suggerisce che il Collegio dei docenti stabilisca criteri generali per
    l’individuazione di alunni con Bisogni Educativi Speciali
-   La validità dei PDP per alunni non certificati è comunque circoscritta all’anno
    scolastico di riferimento
-   Si verbalizza la motivazione del PDP:
-        a. se clinica – cioè con diagnosi;
-        b. psico-pedagogica e didattica; su autonoma
-        valutazione dei docenti interessati;
-        c. se d’ordine sociale, su segnalazione degli operatori
-        dei servizi sociali.
La nota min. 22 nov. 2013 elimina l’automatismo tra richiesta dei genitori,
diagnosi e PDP; e non cita i servizi sociali. È il Consiglio di classe o il team docenti
ad avere l’ultima parola sulla necessità di percorsi personalizzati e di eventuali
misure dispensative o compensative.
ALLA SCUOLA È RICHIESTO…
INSEGNANTE INCLUSIVO
COLCLUSIONI
“L’uomo è come un albero.
Se ti metti di fronte a un albero e lo guardi
incessantemente per vedere se cresce e di quanto sia
cresciuto, non vedrai nulla.
Ma curalo in ogni momento, liberalo dal superfluo e tienilo
pulito … ed esso, a tempo debito, comincerà a crescere.
Lo stesso vale anche per l’uomo:
l’unica cosa che gli serve è superare lacci e impedimenti, e
non mancherà di svilupparsi e crescere.
Ma è sbagliato esaminarlo in continuazione per scoprire
quanto sia cresciuto”.

M. Buber “Racconti Chassidici” in “I dieci gradini della saggezza”,   Edizioni
Red, Como, 1997
“…probabilmente prima o poi l’umanità
sconfiggerà la cecità, la sordità
o la debolezza mentale.
Ma le sconfiggerà molto prima
sul piano sociale e pedagogico
che sul piano medico e biologico”
Lev Semenovic Vygotskij

                                GRAZIE
                                   E
                              BUON LAVORO
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