AUSTRIA Presentazione Paese - Vienna, 5 febbraio 2021
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L’Austria è una Repubblica federale, composta da 9 stati federati: Voralberg con capoluogo Bregenz, Tirolo (Tirol) con capoluogo Innsbruck, Salisburghese (Land Salzburg) con capoluogo Salisburgo (Salzburg), Carinzia (Kärnten) con capoluogo Klagenfurt, Stiria (Steiermark) con capoluogo Graz, Alta Austria (Oberösterreich) con capoluogo Linz, Bassa Austria (Niederösterreich) con capoluogo St. Pölten, Vienna (Wien), città-Stato indipendente, Burgenland con capoluogo Eisenstad Ha una popolazione di 8,8 milioni di abitanti, nella città di Vienna abitano 1,9 milioni di persone
PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI - 1 PIL IN MLD. € VARIAZIONE 397.58 396.22 PERCENTUALE DEL PIL 385.36 REALE 10.0% 373.41 369.34 5.0% 4.5% 0.0% -5.0% 2017 2018 2019 2020 2021 -7.30% 2017 2018 2019 2020 2021 -10.0% PIL PRO-CAPITE A PREZZI DEBITO PUBBLICO / PIL CORRENTI 90.0% IN STANDARD DI POTERE 85.0% 80.0% D’ACQUISTO, IN € 75.0% 42,000 € 40,870 € 40,590 € 40,000 € 70.0% 38,000 € 65.0% 38,600 € 36,000 € 60.0% 2017 2018 2019 2020 2021 2017 2018 2019 2020 2021 Fonti: Statistik Austria, Banca Nazionale Austriaca (OeNB), WIFO, WKO, Eurostat, Commissione Europea | Elaborazione dati ICE Vienna
PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI - 2 VARIAZIONE PERCENTUALE DEI VARIAZIONE PERCENTUALE DEGLI CONSUMI PRIVATI INVESTIMENTI FISSI LORDI VARIAZIONE PERCENTUALE REALE DEI CONSUMI PRIVATI VARIAZIONE PERCENTUALE REALE DEGLI INVESTIMENTI FISSI LORDI 10.00% 6.00% 4.00% 5.00% 2.00% 0.00% 0.00% 2018 2019 2020 (stime) 2021 (stime) 2018 2019 2020 (stime) 2021 (stime) -2.00% -5.00% -4.00% -10.00% -6.00% TASSO DI DISOCCUPAZIONE TASSO DI DISOCCUPAZIONE (METODO EUROSTAT) 6.00% 5.00% 4.00% 3.00% 2.00% 1.00% 0.00% 2018 2019 2020 (stime) 2021 (stime) Fonti: Statistik Austria, Banca Nazionale Austriaca (OeNB), WIFO, WKO, Eurostat, Commissione Europea | Elaborazione dati ICE Vienna
Le conseguenze della pandemia sulla stampa austriaca The index of business expectations clearly lost momentum in March (–11.4 points) and Austria suffers the worst economic slump in the EU fell into negative territory (–3.4 points). Only in the construction sector the expectations From October to December the economy contracted eight times index remains comparatively stable. In the other sectors, the expectations indices fall as much as the EU average. The downward slide continues considerably. In the manufacturing sector, the index of business expectations is at levels last reached in the financial crisis of 2008-09. Due to the corona pandemic, the because of the lockdown development of the index of business expectations points to a broad-based deep Der Standard – February 2021 economic slump in Austria. Wifo – april 2020 Dopo una settimana dalla chiusura di ristoranti, caffetterie e bar e le limitazioni introdotte per diminuire il movimento delle persone come misure per combattere COVID-19,, l’associazione Il terzo blocco prolungato costerà ai rivenditori circa 3,7 miliardi di di categoria del commercio ha comunicato che il fatturato dei negozi è fortemente diminuito. I euro di fatturato, calcola Ernst Gittenberger, esperto di commercio al commercianti di abbigliamento e gioielli hanno registrato un calo dell’80%. Per i grossisti di dettaglio della Kepler University Linz. Per i mesi di gennaio e alimentari il fatturato è diminuito del 90% visto che la gastronomia rappresenta la clientela più febbraio, egli ipotizza che le inadempienze ammonteranno a più di importante. 100 milioni di euro lordi per ogni giorno di chiusura. Da marzo di un Der Standard – novembre 2020 anno fa ne sono stati registrati 90. Ciò significa che sono andati persi complessivamente 9,7 miliardi di euro, quasi un terzo delle vendite annuali del commercio al dettaglio interessato. Gittenberger dubita che i consumi aumenteranno rapidamente dopo L’associazione del turismo di Vienna (Wien Turismus) ha la fine della chiusura. La disoccupazione è troppo alta e l'incertezza reso noto che a seguito della pandemia di coronavirus i tra i clienti è troppo grande. La crisi accelera il cambiamento pernottamenti nella capitale austriaca sono crollati del 73,9 strutturale, le conseguenze si vedranno nei prossimi anni. percento, scendendo complessivamente a 4,6 milioni I commercianti hanno esaurito tutte le loro riserve, molti sono un rispetto ai 17,6 milioni registrati nel 2019. passo sopra l'abisso, ha commentato Rainer Trefelik, presidente Die Presse – gennaio 21 della Camera di Commercio. Der Standard - gennaio 21
Le misure adottate dal Governo austriaco - 1 MISURE STRAORDINARIE PER FAR FRONTE ALL’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DEL COVID-19 Il Parlamento ha approvato la legge COVID-19 con la quale è stato creato un “fondo per il superamento della crisi” di 28 miliardi di euro per misure che hanno lo scopo di assicurare i posti di lavoro, coprire una parte della perdita delle entrate delle imprese, riattivare la congiuntura, mantenere la sicurezza pubblica ecc. La legge indicata prevede la possibilità temporanea di ridurre il tempo di lavoro (“Kurzarbeit”) fino a zero ore, per evitare licenziamenti. Per un periodo di 3 mesi i dipendenti devono lavorare effettivamente soltanto il 10% del tempo di lavoro previsto. Il datore di lavoro deve pagare al dipendente soltanto il tempo di lavoro effettivamente realizzato. Il dipendente riceve l’80/90% del suo stipendio tramite l’ufficio di collocamento (AMS) al quale devono essere inviate le relative richieste dagli imprenditori. Se necessario, la misura è prolungabile per altri 3 mesi. Attualmente è previsto un volume totale di 12 miliardi di euro per “Kurzarbeit”. In base alla legge sopra indicata è stato creato un fondo di difficoltà (“Härtefallfonds”) di 2 miliardi di euro, innanzitutto per microimprese e liberi professionisti, colpiti dalla crisi, che viene amministrato dalla Camera di Commercio Austriaca (WKO), dove si può fare richiesta (online) e che prevede un pagamento mensile tra € 1.000 e € 2.500 per un periodo massimo di 12 mesi (fino al 15 marzo 2021).
Le misure adottate dal Governo austriaco - 2 MISURE STRAORDINARIE PER FAR FRONTE ALL’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DEL COVID-19 Sono state poi previste le seguenti misure per assicurare la liquidità delle imprese • garanzie statali del 90/100% per nuovi crediti bancari da parte delle imprese. È previsto un volume totale di 9 miliardi di euro • creazione di un fondo d’emergenza (“Corona-Hilfsfonds”) per un volume di 15 miliardi per aiutare le imprese particolarmente interessate dalle misure d’emergenza (ristoranti, alberghi, negozi ecc.). Si tratta di garanzie per crediti con basso livello di interessi e pagamenti a fondo perduto. Le garanzie massime per impresa non possono superare il fatturato di tre mesi o i 120 milioni di euro. Le aziende che hanno registrato una diminuzione del loro fatturato di almeno 30% a causa della crisi hanno accesso a pagamenti a fondo perduto per coprire i costi fissi fino a un importo massimo di 800.000 euro per impresa. I pagamenti sono amministrati da una nuova agenzia (COFAG – Covid-19 Finanzierungsagentur) costituita a tale scopo. Le aziende che usufruiscono di questo aiuto non possono pagare dividendi per il periodo di un anno e vi sono restrizioni per quanto riguarda il pagamento di bonus per dirigenti. • pagamenti a fondo perduto (dal 30 all’80%) rispetto al fatturato del 2019 per le imprese colpite dal lockdown e dalla crisi a novembre e dicembre, per coprire una parte del fatturato non realizzato (fino a un massimo di 800.000 euro per impresa) • compensazione delle perdite delle imprese realizzate tra il 16 settembre 2020 e il 30 giugno 2021 (fino a un massimo di 3 milioni di euro per impresa) • dilazione del pagamento delle tasse fino al 31 marzo 2021 e rinuncia parziale o completa al pagamento degli interessi in caso di arretrati (volume: 10 miliardi di euro) • creazione di fondi d’aiuto per startup (“COVID-Start-Up-Hilfsfonds” e “Venture Capital Fonds”) con un volume totale di 150 milioni di euro, amministrati dalla banca di promozione dello stato austriaco aws, che prevedono pagamenti a fondo perduto e garanzie statali per venture capital
Le misure adottate dal Governo austriaco - 3 MISURE STRAORDINARIE PER FAR FRONTE ALL’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DEL COVID-19 Sono state poi previste le seguenti misure per assicurare la liquidità delle imprese • garanzie statali del 90/100% per nuovi crediti bancari da parte delle imprese. È previsto un volume totale di 9 miliardi di euro • creazione di un fondo d’emergenza (“Corona-Hilfsfonds”) per un volume di 15 miliardi per aiutare le imprese particolarmente interessate dalle misure d’emergenza (ristoranti, alberghi, negozi ecc.). Si tratta di garanzie per crediti con basso livello di interessi e pagamenti a fondo perduto. Le garanzie massime per impresa non possono superare il fatturato di tre mesi o i 120 milioni di euro. Le aziende che hanno registrato una diminuzione del loro fatturato di almeno 30% a causa della crisi hanno accesso a pagamenti a fondo perduto per coprire i costi fissi fino a un importo massimo di 800.000 euro per impresa. I pagamenti sono amministrati da una nuova agenzia (COFAG – Covid-19 Finanzierungsagentur) costituita a tale scopo. Le aziende che usufruiscono di questo aiuto non possono pagare dividendi per il periodo di un anno e vi sono restrizioni per quanto riguarda il pagamento di bonus per dirigenti. • pagamenti a fondo perduto (dal 30 all’80%) rispetto al fatturato del 2019 per le imprese colpite dal lockdown e dalla crisi a novembre e dicembre, per coprire una parte del fatturato non realizzato (fino a un massimo di 800.000 euro per impresa) • compensazione delle perdite delle imprese realizzate tra il 16 settembre 2020 e il 30 giugno 2021 (fino a un massimo di 3 milioni di euro per impresa) • dilazione del pagamento delle tasse fino al 31 marzo 2021 e rinuncia parziale o completa al pagamento degli interessi in caso di arretrati (volume: 10 miliardi di euro) • creazione di fondi d’aiuto per startup (“COVID-Start-Up-Hilfsfonds” e “Venture Capital Fonds”) con un volume totale di 150 milioni di euro, amministrati dalla banca di promozione dello stato austriaco aws, che prevedono pagamenti a fondo perduto e garanzie statali per venture capital
Le misure adottate dal Governo austriaco - 4 MISURE STRAORDINARIE PER FAR FRONTE ALL’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DEL COVID-19 • premio per investimenti del 7% (per investimenti nei settori digitalizzazione, salute, ecologia e life sciences del 14%) per investimenti realizzati da agosto 2020; questo progetto viene amministrato dalla banca di promozione dello stato austriaco AWS (volume attuale: 2 miliardi di euro) Specificamente a favore del settore gastronomico sono state introdotte le seguenti misure: - riduzione dell’IVA per cibi e bevande dal 10/20% al 5% (fino alla fine del 2021) - abolizione della tassa sugli spumanti - ulteriori vantaggi fiscali (calcolo delle tasse, sgravi fiscali per buoni pasto di dipendenti e pranzi/cene di lavoro) Misure per il settore della cultura e pubblicazioni: riduzione dell’IVA per la vendita di pubblicazioni (p.e. libri) ed eventi culturali (teatri, concerti ecc.) dal 10/13% al 5% (fino alla fine del 2021) Misure per il settore delle imprese di produzione cinematografica e TV: progetti di produzione di film interrotti o posticipati durante la pandemia hanno diritto a pagamenti a fondo perduto (fino al 31 dicembre 2021); amministrazione a cura dalla banca di promozione dello stato austriaco aws Il costo totale previsto per le misure a livello nazionale per far fronte all’impatto economico e sociale della crisi da COVID-19 sarà di oltre 38 miliardi di euro.
Le misure adottate dal Governo austriaco - 5 MISURE STRAORDINARIE PER FAR FRONTE ALL’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DEL COVID-19 Inoltre, ci sono anche pacchetti di aiuto economico per i settori più colpiti dalla crisi a livello regionale e comunale. Un riassunto dettagliato (in lingua inglese) di tutte le misure a livello nazionale è disponibile al seguente link: https://investinaustria.at/en/blog/2020/03/covid-19-support-measures-companies.php Le misure adottate dalle regioni austriache sono elencate (in lingua inglese) al seguente link: https://investinaustria.at/en/blog/2020/04/covid-19-regional-support.php
INTERSCAMBIO ITALIA – AUSTRIA LA POSIZIONE DELL’AUSTRIA NELLA GRADUATORIA DEI PAESI CLIENTI DELL’ITALIA Verso quali Paesi esportiamo? Gennaio - Ottobre (Valore: EUR) Quota di mercato(%) Variazione 2020/2019 Paese partner cliente 2018 2019 2020 2018 2019 2020 Ammontare % 1 Germania € 49.215.144.436 € 49.652.601.085 € 46.094.226.725 12,69 12,34 13,03 -3558374360 -7,17 2 Francia € 40.834.888.202 € 42.421.927.965 € 36.672.516.209 10,53 10,55 10,37 -5749411756 -13,55 3 Stati Uniti € 34.547.722.072 € 38.401.531.001 € 34.886.115.029 8,91 9,55 9,86 -3515415972 -9,15 4 Svizzera € 18.630.523.768 € 21.746.846.762 € 20.620.754.491 4,80 5,41 5,83 -1126092271 -5,18 5 Regno Unito € 19.719.776.220 € 21.286.057.625 € 18.085.288.234 5,08 5,29 5,11 -3200769391 -15,04 6 Spagna € 20.144.557.922 € 20.598.877.159 € 16.585.846.311 5,19 5,12 4,69 -4013030848 -19,48 7 Belgio € 11.268.345.179 € 11.941.803.296 € 12.438.583.264 2,91 2,97 3,52 496779968 4,16 8 Polonia € 11.512.476.506 € 11.418.853.405 € 10.489.708.943 2,97 2,84 2,97 -929144462 -8,14 9 Cina € 10.864.157.504 € 10.691.282.938 € 10.016.913.743 2,80 2,66 2,83 -674369195 -6,31 10 Paesi Bassi € 9.848.031.343 € 10.046.797.492 € 9.320.246.188 2,54 2,50 2,63 -726551304 -7,23 11 Austria € 8.581.429.433 € 8.870.815.561 € 7.624.730.350 2,21 2,21 2,16 -1246085211 -14,05 12 Turchia € 7.525.675.693 € 6.898.714.127 € 6.228.692.783 1,94 1,72 1,76 -670021344 -9,71 13 Giappone € 5.329.606.366 € 6.351.101.893 € 5.921.904.508 1,37 1,58 1,67 -429197385 -6,76 14 Russia € 6.319.017.463 € 6.573.905.254 € 5.826.870.900 1,63 1,63 1,65 -747034354 -11,36 15 Romania € 6.541.093.529 € 6.610.135.772 € 5.670.010.601 1,69 1,64 1,60 -940125171 -14,22 16 Repubblica Ceca € 5.409.837.972 € 5.563.329.449 € 4.769.010.859 1,39 1,38 1,35 -794318590 -14,28 17 Svezia € 4.094.058.424 € 4.267.548.710 € 3.894.773.945 1,06 1,06 1,10 -372774765 -8,74 18 Corea del Sud € 3.742.501.766 € 4.039.149.080 € 3.788.067.086 0,97 1 1,07 -251081994 -6,22 19 Ungheria € 4.208.983.106 € 4.180.871.392 € 3.644.095.263 1,09 1,04 1,03 -536776129 -12,84 20 Canada € 3.397.402.725 € 3.740.857.053 € 3.536.675.019 0,88 0,93 1 -204182034 -5,46 Fonte: rielaborazioni ICE su fonte TDM/EUROSTAT 11
INTERSCAMBIO ITALIA – AUSTRIA LA POSIZIONE DELL’AUSTRIA NELLA GRADUATORIA DEI PAESI FORNITORI DELL’ITALIA Da quali Paesi importiamo? Gennaio - Ottobre (Valore: EUR) Quota di mercato(%) Variazione 2020/2019 Paese partner fornitore 2018 2019 2020 2018 2019 2020 Ammontare % 1 Germania € 57.861.909.838 € 57.497.991.522 € 49.105.308.547 16,28 16,13 16,16 -€ 8.392.682.975 -14,60 2 Cina € 25.995.650.270 € 27.186.227.307 € 26.944.080.833 7,31 7,63 8,87 -€ 242.146.474 -0,89 3 Francia € 30.549.046.312 € 29.220.619.201 € 25.548.913.422 8,60 8,20 8,41 -€ 3.671.705.779 -12,57 4 Paesi Bassi € 18.757.191.535 € 18.489.461.324 € 17.801.730.180 5,28 5,19 5,86 -€ 687.731.144 -3,72 5 Spagna € 17.191.315.400 € 18.983.152.266 € 15.981.123.518 4,84 5,33 5,26 -€ 3.002.028.748 -15,81 6 Belgio € 16.159.744.308 € 16.550.872.454 € 15.072.696.074 4,55 4,64 4,96 -€ 1.478.176.380 -8,93 7 Stati Uniti € 13.324.119.099 € 14.440.789.964 € 12.561.304.853 3,75 4,05 4,13 -€ 1.879.485.111 -13,02 8 Russia € 12.435.430.172 € 12.115.481.552 € 7.871.407.627 3,50 3,40 2,59 -€ 4.244.073.925 -35,03 9 Svizzera € 9.179.425.873 € 9.288.092.207 € 7.803.407.545 2,58 2,61 2,57 -€ 1.484.684.662 -15,98 10 Polonia € 8.128.474.925 € 8.922.119.253 € 7.377.395.931 2,29 2,50 2,43 -€ 1.544.723.322 -17,31 11 Austria € 8.092.416.044 € 8.564.284.782 € 6.951.131.602 2,28 2,40 2,29 -€ 1.613.153.180 -18,84 12 Regno Unito € 9.283.633.338 € 8.762.610.386 € 6.756.691.380 2,61 2,46 2,22 -€ 2.005.919.006 -22,89 13 Turchia € 7.622.574.337 € 7.903.968.906 € 6.071.092.494 2,15 2,22 2 -€ 1.832.876.412 -23,19 14 Romania € 6.073.371.520 € 5.970.176.644 € 5.156.552.336 1,71 1,68 1,70 -€ 813.624.308 -13,63 15 Repubblica Ceca € 5.685.929.856 € 5.892.174.544 € 5.139.217.967 1,60 1,65 1,69 -€ 752.956.577 -12,78 16 Irlanda € 3.346.170.561 € 3.662.056.731 € 4.189.890.181 0,94 1,03 1,38 € 527.833.450 14,41 17 Ungheria € 4.414.403.842 € 4.426.398.615 € 4.070.689.434 1,24 1,24 1,34 -€ 355.709.181 -8,04 18 Emirati Arabi Uniti € 1.069.156.652 € 766.815.056 € 3.877.382.499 0,30 0,22 1,28 € 3.110.567.443 405,65 19 India € 4.795.002.809 € 4.428.892.893 € 3.606.955.794 1,35 1,24 1,19 -€ 821.937.099 -18,56 20 Svezia € 3.664.507.177 € 3.765.725.264 € 3.251.971.724 1,03 1,06 1,07 -€ 513.753.540 -13,64 Fonte: rielaborazioni ICE su fonte TDM/EUROSTAT 12
INTERSCAMBIO ITALIA – AUSTRIA LA GRADUATORIA DI PAESI FORNITORI E CLIENTI DAL LATO DELL’AUSTRIA Da quali paesi l’Austria importa e verso quali esporta? Paesi fornitori dell’Austria Paesi clienti dell’Austria 1 Germania 1 Germania 2 Italia 2 Stati Uniti 3 Svizzera 3 Italia 4 Paesi Bassi 4 Svizzera 5Repubblica Ceca 5 Francia 6 Cina 6 Slovacchia 7 Polonia 7 Polonia 8 Ungheria 8 Ungheria 9 Slovacchia 9 Repubblica Ceca 10 Francia 10 Regno Unito 11 Belgio 11 Cina 12 Stati Uniti 12 Slovenia 13 Vietnam 13 Paesi Bassi 14 Slovenia 14 Belgio 15 Regno Unito 15 Romania 16Spagna 16 Russia 17 Turchia 17 Spagna 18 Romania 18 Svezia 19 Svezia 19 Giappone 20 Paesi eliminati intra UE 20 Croazia Fonte: rielaborazioni ICE su fonte TDM/EUROSTAT 13
INTERSCAMBIO ITALIA – AUSTRIA Composizione delle esportazioni italiane verso l’Austria Composizione delle esportazioni italiane EXP2018 EXP2019 EXP2020 EXP2020/2019 % verso l'Austria Totale € 8.581.429.433 € 8.870.815.561 € 7.624.730.350 -€ 1.246.085.211 -14,05 CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi 1macchine e impianti € 1.550.874.381 € 1.441.662.046 € 1.201.697.202 -€ 239.964.844 -16,65 2CK-Macchinari e apparecchi n.c.a. € 1.347.294.227 € 1.405.093.237 € 1.198.903.036 -€ 206.190.201 -14,67 3CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco € 807.547.690 € 813.233.884 € 800.836.279 -€ 12.397.605 -1,52 4CL-Mezzi di trasporto € 919.459.063 € 915.762.554 € 723.121.957 -€ 192.640.597 -21,04 CF-Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e 5botanici € 469.050.821 € 608.585.611 € 573.380.375 -€ 35.205.236 -5,78 6CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori € 725.502.197 € 802.919.765 € 558.999.344 -€ 243.920.421 -30,38 CG-Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non 7metalliferi € 537.246.038 € 555.357.050 € 519.676.871 -€ 35.680.179 -6,42 8CE-Sostanze e prodotti chimici € 444.003.476 € 469.740.592 € 414.510.380 -€ 55.230.212 -11,76 AA-Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e 9della pesca € 317.653.597 € 337.884.237 € 329.344.429 -€ 8.539.808 -2,53 10CJ-Apparecchi elettrici € 396.636.585 € 376.485.994 € 313.125.155 -€ 63.360.839 -16,83 Fonte: rielaborazioni ICE su fonte ISTAT
INTERSCAMBIO ITALIA – AUSTRIA Composizione delle importazioni italiane dall’Austria Composizione delle importazioni italiane IMP2018 IMP2019 IMP2020 IMP2020/2019 % dall'Austria Totale € 8.092.416.044 € 8.564.284.782 € 6.951.131.602 -€ 1.613.153.180 -18,84 CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi 1 macchine e impianti € 1.351.746.299 € 1.571.884.785 € 1.344.843.551 -€ 227.041.234 -14,44 2 CC-Legno e prodotti in legno; carta e stampa € 1.206.520.840 € 1.170.168.305 € 1.015.220.046 -€ 154.948.259 -13,24 3 CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco € 828.764.754 € 857.273.907 € 815.700.913 -€ 41.572.994 -4,85 4 CK-Macchinari e apparecchi n.c.a. € 719.909.700 € 816.556.516 € 674.293.767 -€ 142.262.749 -17,42 5 CE-Sostanze e prodotti chimici € 735.568.464 € 701.033.396 € 671.921.636 -€ 29.111.760 -4,15 6 CJ-Apparecchi elettrici € 365.279.490 € 379.215.081 € 341.897.143 -€ 37.317.938 -9,84 CG-Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non 7 metalliferi € 408.316.616 € 456.556.862 € 334.271.572 -€ 122.285.290 -26,78 CF-Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e 8 botanici € 309.780.940 € 295.102.378 € 330.829.099 € 35.726.721 12,11 9 CL-Mezzi di trasporto € 631.099.705 € 584.328.049 € 303.055.947 -€ 281.272.102 -48,14 EE-Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e 10 risanamento € 386.180.875 € 324.019.127 € 298.993.086 -€ 25.026.041 -7,72 Fonte: rielaborazioni ICE su fonte ISTAT
I primi dieci prodotti delle esportazioni italiane in Austria Andamento gennaio/ottobre 2020 rispetto a gennaio/ottobre 2019 CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti -5,71% CK-Macchinari e apparecchi n.c.a. -16,65% CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco -14,67% -36,30% CL-Mezzi di trasporto -1,52% CF-Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici -21,04% CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori -12,22% CG-Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi CE-Sostanze e prodotti chimici -5,78% AA-Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca CJ-Apparecchi elettrici -18,92% -30,38% CM-Prodotti delle altre attività manifatturiere CC-Legno e prodotti in legno; carta e stampa -16,83% -6,42% CD-Coke e prodotti petroliferi raffinati -2,53% -11,76% CI-Computer, apparecchi elettronici e ottici Fonte: rielaborazioni ICE su fonte ISTAT 16
INTERSCAMBIO PROVINCIA DI PARMA LA GRADUATORIA DI PAESI FORNITORI E CLIENTI Verso quali Paesi della UE la Provincia di Parma esporta e da quali importa? Quale è il posizionamento dell’Austria? Paesi clienti della Provincia di Parma Paesi fornitori della Provincia di Parma 1 Francia 1 Germania 2 Germania 2 Francia 3 Regno Unito 3 Paesi Bassi 4 Spagna 4 Spagna 5 Polonia 5 Romania 6 Austria 6 Belgio 7 Belgio 7 Ungheria 8 Paesi Bassi 8 Regno Unito 9 Svezia 9 Svezia 10 Romania 10 Austria 11 Grecia 11 Polonia 12 Danimarca 12 Danimarca 13 Repubblica Ceca 13 Slovenia 14 Ungheria 14 Grecia 15 Slovenia 15 Finlandia 16 Portogallo 16 Repubblica Ceca 17 Slovacchia 17 Irlanda 18 Bulgaria 18 Slovacchia 19 Finlandia 19 Bulgaria 20 Croazia 20 Portogallo Fonte: rielaborazioni ICE su fonte TDM/EUROSTAT 17
COMPOSIZIONE ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI PARMA IN AUSTRIA Nei primi 9 mesi del 2020, dalla Provincia di Parma sono state esportate verso l’Austria merci per un valore di circa 136 milioni di €, con una riduzione del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si è trattato di: - Medicinali e preparati farmaceutici - Frutta e ortaggi - Prodotti da forno e farinacei - Altri prodotti alimentari - Macchine per l’agricoltura - Prodotti di colture agricole non permanenti - Saponi e detergenti - Carne lavorata e prodotti a base di carne - Prodotti chimici di base - Prodotti della siderurgia - Macchine di impiego generale - Articoli in materie plastiche Fonte: rielaborazioni ICE su fonte TDM/EUROSTAT 18
Come affrontare il mercato a seconda del comparto produttivo – 1 Agroalimentare: Negli ultimi anni il settore della grande distribuzione austriaca è stato caratterizzato da un forte processo di concentrazione a detrimento dei piccoli negozi al dettaglio, con conseguente ampliamento delle superfici espositive e acquisizione di sempre nuove fasce di consumatori. I maggiori operatori del settore sono: • SPAR, con una quota di mercato del 35,6% che comprende Interspar (ipermercato),Eurospar (ipermercato e supermercato), Maximarkt (ipermercato) e Spar gourmet (commerciante indipendente); • REWE, con una quota di mercato del 34,1% e un fatturato di 7,68 miliardi di euro. Si tratta di una catena che tra i suoi supermercati principali comprende Billa, Merkur, Penny e Adeg. • Hofer: si tratta di un discount con una quota di mercato del 19,3%; • Lidl: discount con una quota di mercato del 7% Per i prodotti alimentari italiani artigianali, di elevata qualità e conseguente valore, la GDO, così come la grande ristorazione, sono da escludere come potenziali interlocutori, dato che si approvvigionano soprattutto di prodotti industriali che possono mettere sul mercato o utilizzare a prezzi contenuti. È quindi molto difficile avere accesso alla GDO austriaca a causa della grande concorrenza, conseguenza delle dimensioni ridotte del mercato: i due grandi player (il gruppo SPAR e il gruppo REWE) conducono una vera e propria guerra dei prezzi. Le grandi catene, per giunta, impongono ai propri buyer stretti codici di comportamento aziendale, vincolandoli a non accettare offerte di contatto o inviti o proposte da parte di nuovi potenziali clienti: ciò implicando dunque l’oggettiva difficoltà per un’azienda piccola o media di entrarvi in contatto. Per i prodotti agroalimentari del segmento di mercato medio, medio-alto e luxury si possono dunque considerare come potenziali clienti/partner, i negozi austriaci di specialità alimentari che importano direttamente (e non tramite importatore) e che possono anche richiedere i prezzi adeguati per tali prodotti di nicchia. Inoltre, l’importazione diretta è facilitata dalla vicinanza Italia-Austria che permette una maggiore possibilità di partecipazione degli importatori austriaci a fiere italiane, visite aziendali e simili.
Come affrontare il mercato a seconda del comparto produttivo - 2 Per i negozi di specialità alimentari austriaci (in genere piuttosto piccoli) è molto importante che le forniture di merce dall’Italia vengano effettuate nei tempi concordati. Per evitare dispersione e disguidi rappresenterebbe un’ottima soluzione la possibilità di ordinare i prodotti non presso singole aziende italiane, ma tramite una piattaforma unica/agente. Fondamentale per l’instaurazione di buoni rapporti commerciali è anche l’impegno da parte del fornitore italiano a garantire all’importatore austriaco una corrispondenza continuativa in lingua tedesca (visto che i piccoli negozianti in genere non dispongono di un alto livello di conoscenza della lingua inglese, né tantomeno italiana). Per quanto riguarda i vini (e gli spumanti), è necessario considerare che il mercato austriaco è attualmente piuttosto saturo in quanto l’Austria ha un’ottima produzione locale, soprattutto per quanto riguarda i vini bianchi. I vini che eventualmente potrebbero avere maggiori possibilità di penetrazione sul mercato austriaco sono quelli provenienti dalle regioni italiane meno conosciute e che si presentano con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Circa il 25% dei prodotti della GDO è venduto attraverso azioni promozionali, oltre a ciò negli ultimi anni è anche notevolmente aumentata la quota di prodotti a marchio proprio (private label). Da annoverare sono i 2 marchi low-cost CLEVER (gruppo REWE) e S-BUDGET (gruppo SPAR). Negli ultimi anni, amplificata ulteriormente con lo scatenarsi della pandemia, c’è stata inoltre una forte tendenza all’acquisto di prodotti austriaci soprattutto per la volontà delle GDO di aderire alle azioni per la tutela dell’ambiente in quanto più è lontano il luogo di provenienza del prodotto, maggiori saranno i danni all’ambiente a causa dei lunghi tempi di trasporto e del relativo inquinamento che questi causano. Beni di consumo
Come affrontare il mercato a seconda del comparto produttivo - 3 Beni di consumo: Le misure assunte per il contenimento della pandemia hanno prodotto effetti devastanti sul commercio al dettaglio. Le chiusure prolungate dei negozi, la perdita di posti di lavoro, la situazione di generale incertezza circa i tempi della ripresa economica, hanno causato drastiche riduzioni di fatturato ai commercianti di beni di consumo, con percentuali prossime all’80% per abbigliamento e gioielleria. Il ritorno a valori pre-crisi non è facilmente prevedibile nel breve medio periodo. Malgrado, dunque, il Made in Italy dei beni di consumo sia certamente apprezzato dai consumatori austriaci, che ne riconoscono da sempre design e qualità, opportunità di introduzione di nuovi marchi e/o di nuovi prodotti risultano piuttosto scarse. Meccanica: Il panorama imprenditoriale dell'Austria è caratterizzato da piccole e medie imprese innovative. Infatti non vi sono molte aziende che impiegano più di 1000 persone sul territorio austriaco. I principali rami industriali riguardano la produzione di macchinari ed impianti specifici e alcune delle aziende austriache sono leader a livello mondiale nel proprio comparto. Forte è anche la produzione di componenti per il settore automobilistico, vi sono in particolare differenti fornitori di Tier1 e Tier 2, attivi soprattutto nella produzione di parti per le case automobilistiche tedesche. Questo centro propulsivo, considerato in Austria di particolare rilevanza, sembra avvicinarsi a grandi problemi in quanto i produttori di autoveicoli ipotizzano riduzioni drammatiche e l'Austria potrebbe davvero soffrirne. La MAN, per esempio, che produce in Alta Austria, mette in dubbio l'intero sito produttivo e anche il futuro della produzione di organi di trasmissione della Opel a Vienna non è per nulla garantito vista l'avvenuta riduzione del proprio personale di centinaia di operai nel giro degli ultimi mesi. Migliore si presenta la situazione nel comparto delle macchine speciali, vi è per esempio la Engel con la sua produzione di macchine per l'industria plastica, il gruppo Andritz con la produzione di centrali idroelettriche per l'industria della cellulosa e della carta, e diverse altre aziende che sono player a livello mondiale.
Come affrontare il mercato a seconda del comparto produttivo - 3 Non è possibile nominare settori specifici di maggiore rilevanza, sono, come detto, più le produzioni di prodotti di nicchia in campi specifici. Conseguenza di tutto ciò è che diventa piuttosto impegnativo individuare le specifiche controparti e non vi è una soluzione standard per trovare clienti sul territorio austriaco. In ogni caso, nuovi fornitori devono sempre sottolineare il valore aggiunto che potrebbe offrire e garantire sin dall'inizio una sempre affidabile collaborazione che rispetta tassativamente le condizioni. Ritardi, scuse, lunghe discussioni e spiegazioni prolisse non vengono apprezzate in Austria. La cosiddetta "Handschlagqualität" è vista molto bene. Elettronica: Con più di 65.000 dipendenti il settore elettrico/elettronico è uno dei settori più importanti dell’industria austriaca. Gli articoli fabbricati più importanti sono componenti elettronici, diverse attrezzature elettriche nonché motori, generatori e trasformatori. Spesso sono grandi imprese tedesche che dispongono di importanti siti di produzione in Austria, com’è il caso della Siemens o di Infineon. Ma esistono anche diverse aziende austriache che si sono specializzate su un settore specifico diventando così leader mondiali, com'è il caso p.e. di Kapsch (sistemi di pedaggio e sistemi di comunicazione), AT&S (circuiti stampati) oppure di Fronius (sistemi di ricarica, fotovoltaica e sistemi di saldature). Nel settore degli elettrodomestici invece il volume di produzione è relativamente basso visto l’alto livello dei salari in Austria. Degno di nota è il sito di produzione del gruppo tedesco Liebherr in Tirolo dove vengono fabbricati frigoriferi e congelatori di alta qualità. Visto che il settore è molto vasto esistono molti canali di distribuzione per quanto riguarda i prodotti che si rivolgono al consumatore finale. La catena più importante è la tedesca Media Markt con 52 punti vendita in Austria. I piccoli negozianti hanno creato gruppi d’acquisto per ottenere prezzi e condizioni favorevoli: Red Zac (147 punti vendita) e Expert (190 punti vendita). Anche la catena Hartlauer (160 punti vendita) offre articoli di tutto il settore, ma è specializzata soprattutto sulla fotografia e sulla telefonia. Le grandi imprese austriache di telefonia mobile (A1, Magenta e Drei- 3) hanno inoltre aperto diversi punti vendita propri, nei quali vengono venduti telefonini con contratti vincolati alle relative aziende. Le stesse collaborano anche con distributori locali del settore della telecomunicazione e con le catene di negozi.
Come affrontare il mercato a seconda del comparto produttivo - 3 Nel corso degli ultimi anni l'e-commerce di articoli elettronici ha acquisito grande rilievo, grazie soprattutto ai prezzi generalmente più bassi e alla facilità di comparazione degli stessi da parte del consumatore. La necessità di ordinare i prodotti online e la mancanza di personale tecnico qualificato nei diversi punti vendita garantiscono la competitività dei prezzi ed hanno accresciuto fortemente la concorrenza nel settore. Sono numerosi gli operatori locali specializzati nella vendita via internet di articoli elettronici. Gli articoli ordinati vengono recapitati direttamente a domicilio. In certi casi è possibile ritirare gli articoli presso gli stessi negozi specializzati nella vendita via internet. Due dei principali operatori del settore e-commerce sono le ditte E-tec (18 punti vendita) e Electronic4You (10 punti vendita). Anche le catene di negozi di elettronica hanno cominciato ad offrire la possibilità di acquistare i propri articoli online, tale fatto ha evitato un calo eccessivo delle vendite durante il lockdown.
Grazie per l’attenzione. Restiamo a vostra disposizione Vienna, febbraio 2021
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