Attività fi sica e stress ossidativo, rischio potenziale o vantaggio adattivo
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NOTE SULL’AUTORE SCIENZA E SPORT Dott. Daniele Valentino Laureato in Scienze delle attività motorie e sportive nel 2016. Attualmente studente della facoltà di Fisioterapia presso l’Università degli Studi di Foggia. Email: daniele.valentino94@ gmail.com Attività fisica e stress ossidativo, rischio potenziale o vantaggio adattivo di Daniele Valentino INTRODUZIONE Molteplici studi scientifici effettuati nel corso tende a ridurre. Questo si verifica nella quasi degli ultimi anni hanno potuto dimostrare i maniacale ricorrenza a svolgere tutte quelle at- molti effetti benefici che l’attività fisica implica tività aerobiche in cui aumenta il fabbisogno di sull’organismo, dedicando particolare interesse ossigeno medio a livello tissutale, che se svolte alla prevenzione di stati patologici di modesta e ad intensità elevata e senza rispettare tempi di grave entità (obesità, ipertensione, cardiopatie, recupero adeguati possono condurre alla ge- diabete, ecc.) e all’ottimizzazione del benessere nerazione di picchi elettronici a livello mitocon- psicologico e delle funzioni mentali (rilascio di driale durante i normali processi metabolici di beta-endorfine ipofisarie). respirazione cellulare. Il conseguente sovralle- Pur tuttavia, come in tutti gli eccessi, una sua namento porterà ad una maggiore dispersione pratica morbosa e spropositata può provocare di specie reattive dell’ossigeno altamente no- effetti indesiderati annullando completamente cive, chiamate comunemente radicali liberi (o >> il suo ruolo preventivo e aumentando il rischio ROS) che determinano quella condizione meta- di contrarre gli stessi stati patologici che essa bolica denominata stress ossidativo. Scienza e Movimento - N.-9 Gennaio-Marzo 2017 5
SCIENZA E SPORT RADICALI LIBERI E ANTIOSSIDANTI La produzione di queste sostanze, quindi, può L’ossigeno che respiriamo è una molecola dia- essere innescata durante i normali processi che tomica formata, appunto, da due atomi gemelli. portano alla generazione di ATP, molecola che Ogni atomo di ossigeno tende quindi ad asso- fornisce disponibilità immediata per l’esercizio ciarsi ad un proprio gemello condividendo una fisico. coppia di elettroni e lasciandone spaiati altri Per questo in determinate situazioni, come du- due, che spaziano in zone definite orbitali. Se rante l’attività fisica aerobica in cui aumenta il l’atomo di ossigeno non trova un gemello a fabbisogno di ossigeno, l’organismo mette in portata di mano, accetta prontamente i due atto un complesso sistema difensivo contro di elettroni da un’altra fonte (per esempio dall’i- esso. drogeno), formando molecole altamente insta- L’insieme di sostanze che si occupano di fron- bili con uno o più elettroni spaiati sull’orbitale teggiare la produzione di radicali liberi prodotti più esterno. Tale specie chimica rappresenta un dal nostro organismo e che svolgono la fun- radicale libero. zione più importante per prevenire forme di stress ossidativo sono gli antiossidanti. Questi A questo punto l’elettrone spaiato si riaccop- composti enzimatici prevengono i danni ripor- pia, ma è la molecola vicina che adesso diven- tati dalle diverse strutture cellulari a causa delle ta un radicale libero con un elettrone spaiato, ROS, reagendo al posto delle macromolecole formando una catena lunghissima di reazioni biologiche. chimiche abnormi che possono rivelarsi nocive Essi si suddividono in endogeni quando sono per l’organismo, tra cui quelle che partecipano già presenti all’interno del nostro organismo e alle fasi di respirazione cellulare durante pro- in esogeni quando sono assunti tramite l’ali- lungati livelli di stress indotti dall’attività fisica mentazione. Tra gli endogeni si ricordano: aerobica. Si verifica quindi una situazione paradossale: il - la superossido dismutasi, presente nel ci- metabolismo ossidativo non può prescindere toplasma e nei mitocondri; dall’ossigeno ma il 4-5% di tale metabolismo - a glutatione perossidasi; genera specie reattive fortemente dannose. Tra - la catalasi, coinvolta nel processo di detos- le più importanti ricordiamo: sificazione cellulare. - l’anione superossido (O2-), prodotto anche Tra gli esogeni si evidenziano i carotenoidi, la dalle cellule del sistema immunitario che at- vitamina C, la vitamina E, il selenio, il rame, taccano i microrganismi; lo zinco e il manganese, micronutrienti che si - il radicale idrossile (OH), in grado di attacca- trovano nella maggior parte di alimenti a base re tutte le macromolecole biologiche; di frutta e verdura. - ROO o radicale perossile; - LOO o radicale lipoperossido; - NO2 o biossido di azoto radicale anione; - OONO o perossinitrito, che causa ossidazio- ne diretta di proteine e DNA. Tra le specie chimiche fortemente ossidanti non radicaliche, ma che si formano da alcune ROS, si possono annoverare: - il perossido di idrogeno H2O2, che può cau- sare un danneggiamento ossidativo nelle cellule; - l’ossigeno singoletto, coinvolto nel metabo- lismo del colesterolo. 6 WWW.NONSOLOFITNESS.IT
LO STRESS OSSIDATIVO legati allo stile di vita, fino al punto di impedire una prestazione in seguito ad un appropriato I radicali liberi entrano in gioco costantemente, periodo di rigenerazione. L’insorgenza di tale anche facendo un’attività fisica leggera come patologia dipende quindi da molteplici fattori SCIENZA E SPORT camminare, ma possono aumentare drasti- organici, ematici e ormonali. camente svolgendo un’attività fisica intensa, causando un incremento significativamente In accordo ad uno studio presentato al Cana- misurabile soprattutto nelle attività aerobiche. dian Cardiovascular Congress nel 2010, a Mon- Se poi a questa condizione si associa anche un treal, una pratica aerobica che non rispetta le mancato rispetto dei tempi di recupero ade- leggi della somministrazione del carico e del re- guati, si rischia la sindrome da sovrallenamento cupero conduce ad una grande produzione di (overtraining), che principalmente risulta esse- specie radicaliche, in grado di provocare danni re la prima causa scatenante dello stress ossi- ai principali organi del corpo umano a distanza dativo. di tempo dal termine dell’attività. L’overtraining è una patologia che colpisce Questo fenomeno risulta essere implicato specialmente in misura particolare gli sportivi nell’eziogenesi di molte patologie del corpo che si allenano assiduamente e non rispetta- umano, anche degenerative, tra cui: patologie no tempi di recupero adeguati che possano infiammatorie-immunitarie (artrite reuma- ripristinare le energie ottimali per una buona toide), patologie polmonari (COPD), diabete performance. Nel 1991, Moston e Keast hanno mellito, malattie cardiovascolari (ipertensio- definito il sovrallenamento come la condizio- ne, aterosclerosi e cardiopatie) e neurodege- ne propria del soggetto sottoposto allo stress nerative (Alzheimer, Parkinson e sclerosi mul- generato dall’allenamento e da agenti esterni tipla). >> Scienza e Movimento - N.-9 Gennaio-Marzo 2017 7
SCIENZA E SPORT Inoltre è stato dimostrato che sembra essere CONCLUSIONI coinvolto anche nello sviluppo della cancero- genesi. L’attività fisica è senza dubbio il miglior metodo per prevenire la manifestazione di una molti- In condizioni fisiologiche vi è uno stato di tudine di situazioni patologiche, ma come si è equilibrio tra produzione endogena di specie dimostrato, una sua pratica morbosa ed ecces- reattive e neutralizzazione di queste da parte siva può dar vita al verificarsi di stati ossidativi dei meccanismi di difesa antiossidanti. La vera da non sottovalutare. genesi delle patologie citate precedentemen- te sembra quindi data dal bilancio del dare e Lo squilibrio metabolico determinato dallo dell’avere, cioè dal rapporto tra la quantità di stress ossidativo può essere uno dei fattori di radicali liberi e le difese che li neutralizzano e rischio di numerose malattie dell’organismo impediscono loro di danneggiare l’organismo. umano, se non contrastato da tempi di recupe- Lo stress ossidativo può essere quindi definito ro adeguati e da una dieta ricca di antiossidanti come la condizione in cui il bilancio esistente in grado di costruire le difese per riequilibrare tra la produzione di radicali liberi e la loro disat- questo fenomeno. tivazione attraverso il sistema di difesa antios- sidante viene ad inclinarsi in favore dell’espres- È necessario redarguire non solo il sedenta- sione dei radicali liberi. rio che non gode di uno stile di vita attivo, ma anche chi pratica allenamenti di natura spe- Sommariamente, quindi, all’attività aerobica, cialmente aerobica continui e ininterrotti nel soprattutto se intensa, si accompagna necessa- tempo, noncurante dei possibili rischi che un’at- riamente un’iperproduzione di specie radicali- tività fisica intensa potrebbe causare. In questa che capaci di produrre danni a diverse strutture categoria rientrano anche tutti quei soggetti biologiche, come già dimostrato. Pur tuttavia, che sono ispirati dal desiderio di raggiungere i ciò non significa che l’esercizio fisico aumenti propri obiettivi in maniera rapida e che quindi lo stress ossidativo, anzi. Nel corso degli ultimi sono vittime di uno stato di dipendenza da at- anni, grazie a studi scientifici sperimentali, si è tività fisica. evinto che con l’effetto di un allenamento fede- le ai principi di adattamento del carico e del re- Quindi qual è la cosa migliore? In medio stat vir- cupero, le difese organiche, enzimatiche e non, tus. Anche in questo caso l’invito è a ricercare risultano rafforzate in accordo con il principio un punto di equilibrio fra i due estremi, rap- generale della “supercompensazione adatti- presentati in questo caso dalla sedentarietà e va”: infatti proprio l’insulto radicalico in piccole dall’overtraining. Solo in questo modo si può quantità è in realtà benefico, in quanto spinge creare quella “stabilità metabolica”, caratteriz- le cellule a diventare più tolleranti all’effetto zata da un aumento del numero delle riserve ossidativo, incrementando la produzione di di difesa antiossidanti, in grado di migliorare lo antiossidanti endogeni. In altre parole il cor- stile di vita di un soggetto che vede nell’attività po attraverso lo stress ossidativo si indebolisce motoria motivo di benessere psico-fisico. leggermente, per diventare più resistente nel work out successivo. Si deduce, quindi, che un modello di allena- mento irrazionale precursore dell’overtraining induce un elevato stato ossidativo, mentre un esercizio fisico eseguito regolarmente a mode- rata intensità e rispettando tempi di recupero adeguati è in grado di esplicare un’inibizione sullo stress ossidativo e danni correlati. 8 WWW.NONSOLOFITNESS.IT
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