ATTI DEL CONVEGNO Stefano Allavena Alessandro Andreotti Jacopo Angelini Massimiliano Scotti (Eds.) - Parco Gola della Rossa
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Da qualche tempo, ormai, cullavamo l’idea di organizzare un incontro di valenza internazionale ed elevato contenuto scientifico che evidenziasse le bellezze paesaggistiche, ma soprattutto quelle caratteristiche ambientali e naturalistiche che affondano le radici nella INDICE grande biodiversità di questo territorio. L’occasione si è presentata attaraverso la possibilità di realizzare il convegno “Status del nibbio reale e del nibbio bruno in Italia e in Europa meridionale” che ha visto confrontarsi sul tema della conservazione di due specie gravemente minacciate, numerosi esperti e studiosi del settore provenienti da ogni regione d’Italia ed anche dall’estero. Con queste poche righe intendo invitarvi alla lettura del resoconto dei lavori, non senza ribadire l’importanza di iniziative di questo genere sia per la crescita culturale degli addetti ai lavori, sia per la diffusione delle conoscenze a tutti i cittadini interessati, ma soprattutto per offrire a coloro che sono chiamati a prendere le decisioni politiche, un punto di vista troppo spesso dimenticato, il punto di vista della biodiversità intesa come grande ricchezza da tutelare e valorizzare. Vorrei concludere sottolineando come il Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, in sintonia con le finalità istitutive di un’area Vito Giuseppucci, Maurizio Sarà, protetta, si sia occupato fin dall’inizio di conservazione delle specie e degli habitat; ne sono un esempio sia la collaborazione instaurata Vice Presidente Comunità Montana Esino Frasassi Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Sicilia 37 con il WWF italia dal 1999 nel progetto di reintroduzione del Nibbio reale, ma anche la collaborazione ed il dialogo sempre aperto con le Assessore con delega al Parco 3 Marcello Grussu, Maurizio Medda, Vittorio Asuni altre associazioni ambientaliste e con il mondo agricolo, quello venatorio e quello piscatorio. Stefano Allavena, Andreotti Alessandro, Angelini Jacopo, Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Sardegna 38 La buona riuscita del progetti intrapresi, e l’accresciuta professionalità del personale hanno indirizzato l’Amministrazione verso scelte Scotti Massimiliano (eds.) impegnative che rappresentano altrettante sfide nel campo della biologia della conservazione. Una di queste sfide è rappresentata dalla Status e conservazione del Nibbio bruno e Nibbio reale in Italia ed in Europa realizzazione di un Osservatorio per la Conservazione della Biodiversità nelle Marche, che vorremmo istituire presso la sede del Parco e che meridionale 4 SESSIONE POMERIDIANA Javier Vinuela, Iris Cardiel rappresenterà un importante braccio operativo sia per la nostra, che per le altre aree protette della regione. Stefano Allavena, presidente ALTURA Status and Conservation of the Red Kite and Black Kite in Spain: Introduzione 6 the importance of a large-scale monitoring progamm 40 Vito Giuseppucci, Vice Presidente Comunità Montana Esino Frasassi - Assessore con Delega al Parco Michel Terrasse, Fabienne David, Benjamin Kabouche, Aymeric Mionnet Jean Francois Seguin, Francois Mougeot, Vincent Bretagnolle, Situation of the black Milvus migrans and red Kite Milvus milvus in France 7 Jean Claude Thibault Status and Conservation of the Red Kite in Corsica 41 Alessandro Andreotti Elementi per la definizione di una politica di conservazione Amalia Castaldi, Gaspare Guerrieri del Nibbio reale in Italia 8 Ritmi di attività e uso dell’habitat trofico nella popolazione romana di Nibbio bruno in Italia centrale 42 Massimo Pandolfi Monitoraggio e valutazione dello status della popolazione di Nibbio reale Franco Carpegna, Giovanni Boano nel Parco Nazionale del Pollino 10 Status attuale del Nibbio bruno e del Nibbio reale in Piemonte 44 Roberto Guglielmi, Alessandro Leardi Mattia Brambilla Il Nibbio bruno e il Nibbio reale nel Parco Regionale del Matese Status del Nibbio bruno in Lombardia 46 in Campania 13 Francesco Mezzavilla, Gianfranco Martignago, Saverio Lombardo Jacopo Angelini, Massimiliano Scotti Status del Nibbio bruno in Veneto 47 La reintroduzione del Nibbio reale nelle Marche:sviluppi futuri nell’ambito del centro studi per la biodiversità delle aree protette marchigiane 15 Luigi Marchesi (com.) Fabrizio Sergio, Paolo Pedrini Status e distribuzione del Nibbio Bruno in Trentino Alto Adige 48 Guido Ceccolini, Anna Cenerini Il restocking del Nibbio reale in Toscana nell’ambito “Progetto Life Natura ASOER Biarmicus 2004-2008“ – Comunità montana Amiata Grossetano 17 Status del Nibbio bruno in Emilia-Romagna 49 Andrea Minganti, Marco Panella, Alberto Zocchi Riccardo Nardi, Fausto Fabbrizzi Status del Nibbio reale nel Lazio 19 Status del Nibbio bruno in Toscana 51 Mario Pellegrini Umberto De Giacomo, Aleandro Tinelli Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Abruzzo 21 Status del Nibbio bruno nel Lazio 53 Lorenzo De Lisio Mauro Magrini, Carla Gambaro, Luigi Armentano Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Molise 23 Il Nibbio bruno e il Nibbio reale in Umbria 54 Antonio Sigismondi, Nicola Cillo, Marisa Laterza I MOVIMENTI MIGRATORI DEL NIBBIO BRUNO IN ITALIA: Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Basilicata 26 Luca Giraudo, Roberto Toffoli La migrazione post-nuziale del Nibbio bruno nelle Alpi sud-occidentali 56 Antonio Sigismondi, Michele Bux, Mario Caldarella, Nicola Cillo, Enzo Cripezzi, Marisa Laterza, Maurizio Marrese, Vincenzo Rizzi Massimo Pandolfi, Marco Borioni, Laurent Sonet Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Puglia 28 La migrazione del Nibbio bruno nelle Marche” 57 Maurizio Fraissinet, Danila Mastronardi, Stefano Piciocchi Anna Giordano, Debora Ricciardi, Simonetta Cutini, Gianluca Chiofalo Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Campania 30 La migrazione primaverile del Nibbio bruno nello stretto di Messina, versante siciliano (1991/2005) e dati sul transito del Nibbio reale 59 Salvatore Urso, Massimo Salerno, Francesco Quaranta Status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Calabria 36 Risoluzione in merito all’impatto delle centrali eoliche sull’avifauna 61
Status e conservazione 2006 in stampa). La roccaforte della specie è rappresentata dal- la Basilicata, dove è presenta circa metà della popolazione italiana nete mediterranee nelle vicinanze di laghi , corsi d’acqua e vicino a discariche. I maggiori fattori limitanti per il nibbio bruno sono la di- NIBBI REALE ITALIA - POPOLAZIONE NIDIFICANTE del Nibbio Reale (Sigismondi et al., 2006, in stampa). Preoccupante è la situazione della specie nelle isole, dove è vicino all’estinzione. Un programma struzione e il disturbo antropico dell’habitat di nidificazione, l’inqui- namento da pesticidi e metalli pesanti, il bracconaggio, la chiusura TOSCANA 1-2 e del Nibbio bruno di reintroduzione è stato avviato con successo nel Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi (Marche) con un finanzia- di discariche urbane, l’inquinamento dei laghi e dei corsi d’acqua e la realizzazione di impianti di produzione di energia eolica. MARCHE 2-3 LAZIO 7-9 in Italia ed in Europa mento dell’ob.5b U.E. Regione Marche, ad opera del WWF Italia, ABRUZZO 41 - 70 seguendo le linee guida sulle reintroduzioni dell’IUCN e dell’INFS. Bibliografia meridionale (Angelini et al., 2001-2002-Angelini J.& Scotti M.2006). MOLISE 40 - 50 La specie risente di diversi fattori limitanti come il bracconaggio, i Andreotti A., Angelini J., Scotti M. (eds.) 2006 in stampa Atti convegno “Status e PUGLIA 1-3 conservazione del Nibbio reale e Nibbio bruno In Italia e in Europa meridionale” bocconi avvelenati, i cambiamenti delle politiche agricole comunita- 11-12 marzo 2006 Serra San Quirico (AN) BASILICATA 150 - 200 rie con la scomparsa della agricoltura estensiva e della pastorizia, le Altura. - Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi. In stampa. CAMPANIA 14 - 19 linee elettriche,la chiusura delle discariche, l’utilizzo di biocidi come Allavena S., Angelini J, Pellegrini Mr. 2000 ”The Red Kite in Italy” International Symposium Kloster Arnsburg Lich Nabu Germany CALABRIA 13 - 15 rodenticidi anticoagulanti (in Germania e Francia sono il maggior fattore limitante), una pessima gestione dei boschi e gli impianti Allavena S. Angelini P. Pellegrini Mr. 2001 “The Red Kite in Italy” 4th Eurasian SICILIA 9 - 12 Il Nibbio reale (Milvus milvus, Linnaeus 1758) è una specie presen- Congress on Raptors Se ville-Spain Estacion Biologica de Donana RRF te esclusivamente nel Paleartico occidentale. Sono riconosciute due eolici, come in Puglia sui monti Dauni, dove è scomparsa la po- Angelini J.,Tanferna A., Bulgarini F.&Pandolfi M.2001 “Reintroduction of red kite SARDEGNA 15 - 20 sottospecie: milvus (Linnaeus 1758) Europa e Nord Africa (Maroc- polazione locale di nibbio reale per la costruzione di 500 torri eo- (Milvus milvus) in gola della rossa regional park (Italy) and first radiotracking data TOTALE 293 - 403 of released birds”. 4 th Euroasiatic Congress on Raptors. Sevilla (Spain) Estacion co), fasciicauda (Harter 1914), Isole del Capo Verde (Cramp & Sim- liche. (Sigismondi et al., 2006). Per conservare la specie in Italia Biologica de Donana &Raptor Research Foundation mons, 1980). Il 90% della popolazione si riproduce in Germania, oltre alla riduzione dei fattori limitanti citati in precedenza sarebbe Angelini J., Tanferna A. Bulgarini F. Pandolfi M.2002 “Primi dati sulla reintroduzio- Francia e Spagna.(16000 coppie su 19000). Attualmente è passata importante creare dei carnai permanenti nelle aree, dove la specie ne del nibbio reale Milvus milvus nel parco naturale gola della rossa e di frasassi”. Atti I° Convegno italiano rapaci diurni e notturni. da SPEC 4 a SPEC2 (Birds in Europe, their conservations Status Bir- è ancora presente, attualmente autorizzati solo per l’aquila reale e Ass. faunisti Veneti & CISO:64 dlife international), per il notevole calo delle popolazioni tedesche, il grifone (Regolamento U.E. n.1774 del 03/10/2002). Infine è ne- Angelini J.& Scotti M.2006 ”La reintroduzione del Nibbio reale nelle Marche:svi- spagnole e francesi negli ultimi anni. In Spagna la popolazione è cessario coordinare i monitoraggi sulla popolazione italiana con luppi futuri nell’ambito del centro studi regionale per la biodiversità” in stampa: Atti la stessa metodologia di rilevamento e con un data base aggior- Convegno “Status e conservazione del Nibbio reale Milvus milvus e Nibbio bruno NIBBIO BRUNO ITALIA - POPOLAZIONE NIDIFICANTE passata dalle 3328-4044 coppie del 1993-1994 alle 1749-1862 cop- Milvus migrans in Italia e in Europa meridionale“ Parco regionale Gola della Rossa pie del 2004-2005 (Vinuela J. & Cardiel I. 2006, in stampa). In Italia nato annualmente,sotto l’egida dell’INFS e del CISO per conser- e di Frasassi Serra San Quirico (AN) la specie è sedentaria, nidificante, migratore regolare e svernante vare adeguatamente la specie, anche tramite un piano di azione Arrigoni degli Oddi E., 1929 “Ornitologia italiana” Hoepli, Milano PIEMONTE 57 - 75 nazionale,come si è voluto programmare con il Convegno di Serra Birdlife international (2004) ”Birds in Europe:population estimates, trends and parziale. La popolazione italiana è composta da 293-403 coppie conservation status” Cambridge UK:Birdlife Conservation series n.12 LOMBARDIA 200 - 250 nidificanti. (Allavena S., Andreotti A., Angelini J., Scotti M. - eds. - San Quirico (AN) del 10-11 marzo 2006 e grazie alla partecipazione Brichetti A. e Fracasso G. 2003 - Ornitologia italiana vol.1“ - Gavidaee -Falconidae VENETO 40 - 49 2006). È un rapace diurno con una apertura alare di 160-170 cm., dei massimi esperti della specie spagnoli e francesi si è voluto dare Alberto Perdisa editore Bologna Ceccolini G.&Cenerini A.2006 “Il restocking del Nibbio reale in Toscana nell’am- TRENTINO ALTO ADIGE 85 - 110 pesa circa 1 kg. e si riconosce in volo per la tipica coda forcuta, per la il via ad un coordinamento europeo sulla specie ,coinvolgendo an- che ornitologi tedeschi per spingere l’Unione Europea a far diven- bito del progetto Life Natura Biarmicus 2004-2008 Comunità montana Amiata FRIULI VENEZIA GIULIA 30-40 colorazione rossiccia del piumaggio e per la testa grigio chiara e ha Grossetano” in stampa: Atti Convegno “Status e conservazione del Nibbio reale tare specie prioritaria di conservazione il Nibbio reale, utilizzando EMILIA ROMAGNA 10-10 evidenti macchie chiare sulle remiganti primarie. Nidifica su alberi Milvus milvus e Nibbio bruno Milvus migrans in Italia e in Europa meridionale“ in genere querce come roverelle e cerri e si nutre come spazzino di anche i futuri progetti life-natura. Parco regionale Gola della Rossa e di Frasassi Serra San Quirico (AN) TOSCANA 30-44 Il Nibbio bruno (milvus migrans) è una spece a distribuzione pa- Cramp S.&Simmons K.E.L., 1980 “Handbook of the Birs of Europe, MiddleEast animali morti lungo le strade, di roditori, insetti, piccoli uccelli, rettili and North Africa”. Oxford University Press, Vol.II, Hawks and -Bustards:27-44 LAZIO 80-109 e anfibi e piccoli di corvidi. L’habitat della specie è rappresentato da leartico-paleotropicale-australasiana. La sottospecie migrans è pre- Fraissinet M., Mastronardi D., Piciocchi S. 2006 ”Status del Nibbio reale Milvus UMBRIA 12-20 ambienti collinari aperti alternati a boschi e siepi con la presenza di sente in Italia, dove è migratrice regolare e nidificante. La specie è milvus e del Nibbio bruno Milvus migrans in Campania” in stampa :Atti Convegno MARCHE 1-2 distribuita nelle aree prealpine (Piemonte, Lombardia e Veneto), nel “Status e conservazione del Nibbio reale Milvus milvus e Nibbio bruno Milvus bestiame al pascolo brado (ovini, bovini, equini, caprini). Storica- migrans in Italia e in Europa meridionale“ Parco regionale Gola della Rossa e di ABRUZZO 30-40 mente la specie era comunissima in Italia (Savi, 1827) nel 1800, agli Trentino Alto Adige e nel Friuli Venezia Giulia e nella pianura pa- Frasassi Serra San Quirico (AN) dana nel versante occidentale. Nel versante tirrenico è presente in MOLISE 30-40 inizi del 1900 era ancora comune nelle isole e nel versante tirreni- Manzi A., Pellegrini Mr.1992 “Status e biologia riproduttiva del nibbio reale Milvus co dalla Toscana nel centro sud e nelle isole (Arrigoni degli Oddi, Toscana, Lazio, Umbria e Campania mentre nel versante adriatico è milvus in Abruzzo“. Alula, 1:17 - 22 PUGLIA 4-8 Minganti A., Panella M., Zocchi A.2006 “Status del Nibbio reale nel Lazio” in stampa 1929). Nel 1950 si estingue in gran parte del Centro Italia (Marche, presente in Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basi- :Atti Convegno “Status e conservazione del Nibbio reale Milvus milvus e Nibbio BASILICATA 200-300 Umbria) e rimane praticamente tranne un piccolo nucleo nel Lazio licata e Calabria. Nidificante anche in Sicilia e probabilmente anche bruno Milvus migrans in Italia e in Europa meridionale“ Parco regionale Gola della CAMPANIA 14-16 (Monti della Tolfa) e qualche coppia in Toscana solo nel sud Italia. in Sardegna. La roccafotte della popolazione italiana è concentrata Rossa e di Frasassi Serra San Quirico (AN) CALABRIA 20-20 nei laghi prealpini del nord Italia dal Piemonte fino al Veneto. Savi P., 1827 ”Ornitologia toscana” Tip.Nistri, Pisa In Abruzzo compare come nidificante nella seconda metà degli anni Vinuela J & Cardiel I.2006 “Status and Conservation of the red kite and the black SICILIA 4-5 80 (Manzi A. & Pellegrini Mr. 1992). In Campania la popolazione è Buona numericamente anche la popolazione Toscano-Laziale. kite in Spain:the importance of a large-scale monitorino programm” in stampa :Atti Nel sud è presente una buona popolazione anche in Basilicata. Convegno “Status e conservazione del Nibbio reale Milvus milvus e Nibbio bruno SARDEGNA --- di 14-19 coppie (Fraissinet et al. 2006 in stampa). Nel Lazio vi sono 7-9 coppie (Minganti A., Pannella M.,Zocchi A., L’habitat della specie è costituito da boschi planiziali ed anche da pi- Milvus migrans in Italia e in Europa meridionale “Parco regionale Gola della Rossa TOTALE 847-1138 e di Frasassi Serra San Quirico (AN) 4 5
ALTURA Situation of the Black Associazione per La Tutela Milvus migrans and Red degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti Kite Milvus milvus in France STEFANO ALLAVENA, Presidente di Altura MICHEL TERRASSE, Vice Presidente LPO france Berdlife internetional FABIENNE DAVID, BENJAMIN KABOUCHE, AYMERIC MIONNET Ha dedicato sempre un’attenzione particolare ai nibbi e soprattutto la realizzazione delle centrali comporta il degrado di vasti territori, Both species of European kites, the Red Milvus milvus and the Black the other hand, this way of life, exposes these birds to different al Nibbio reale. che viene fortemente alterato e depauperato dalla costruzione de- kite Milvus migrans share roughly the same ecological niche, feed- threat linked with the use of chemicals or poisons. Non a caso l’uccello rappresentato nel logo dell’Associaziuone è un gli aerogeneratori e delle opere ad essi connesse, come le strade. ing on small carrions which play an important role in the distribu- It has been the case in France with heavy poisoning of Red kites in Nibbio reale. Le centrali eoliche inoltre vengono per lo più realizzate in aree di tion of these species, associated with rubbish dumps. the East of our country (Jura, Vosges, Lorraine), after rodenticides E il Nibbio reale merita indubbiamente un’attenzione speciale per grande pregio ambientale e giunte fino ad oggi poco antropizzate, They live mostly in areas, where livestock rearing occurs extensively, campaigns. vari motivi, tra i quali va senz’altro ricordato il suo areale di distribu- come, tipicamente, i crinali montani. although rivers or wetlands, also attract the Black kite where it can zione alquanto ridotto. Il territorio nel quale la specie si riproduce è Questa è la situazione che ci ha convinto della necessità di appro- collect dead or sick fishes. The main and specific actions to be implemented within this Action infatti esclusivamente europeo. fondire la situazione, di chiamare cioè gli esperti e gli studiosi, che These species are strictly depending upon the quality of these areas, Plan are: Non si trova però in tutta Europa, in molte zone è scomparso per seguono da tempo la situazione delle due specie nelle regioni italia- because they prey also upon small invertebrates, amphibians or • To devise conservation measures to help the breeding motivi imputabili ad attività umane, in altre è in rapida e grave di- ne, a riunirsi, a confrontare le varie esperienze, a verificare le meto- micro mammals in agricultural habitats (meadows, bocage etc.). population (census, monitoring, conservation of habitats, minuzione. dologie di lavoro, così da arrivare ad avere un quadro il più possibile These graceful birds of prey are especially attractive thanks to a modification of anti-rodents campaigns, protection of the electric Il Nibbio bruno è invece nidificante in Europa, in Asia e in Africa. In completo della situazione reale, al di là delle impressioni wonderful and effortless flight, allowing some raptor enthusiasts to lines and poles against electrocution…); molte zone è assai comune. soggettive, anche per poter disporre di documenti validi per propor- define the Red kite as one of the most impressive raptor in the • To allow and help the wintering of birds (from foreign or In Europa, considerato quasi banale in molte zone, sta scomparen- re a chi ha la responsabilità del governo del territorio e della gestio- world. local populations) in France by censusing the roosts and do da diverse aree e in altre risulta essere in palese diminuzione. Si ne dell’ambiente e della fauna le soluzioni più adeguate ed efficaci With still important numbers of both Black and Red Kite (Milvus concentrations on garbage dumps and setting up feeding places; tratta di specie migratrice che da agosto a marzo abbandona quasi per la tutela dei nibbi del nostro Paese e dei loro ambienti di vita. migrans: 19.300 to 24.600 pairs and Milvus milvus: 3.000 to 3.900 • To follow up the monitoring of the migration through the esclusivamente il nostro continente. Per avere un quadro più completo abbiamo invitato al Convegno pairs), France still occupies a significant position representing about Pyrenees; Pertanto i motivi della rarefazione del Nibbio bruno vanno ricercati anche esperti di provata esperienza dalla Francia e dalla Spagna. 57 % of the European Black kite population and 16 % of the Red • To participate in an European network and obtain a European anche in Africa. Questo nostro programma non avrebbe potuto essere realizzato kite one (Rapaces nicheurs de France, Thiollay, J-M & Bretagnolle, Action Plan; La situazione è dunque tale da destare più che fondate preoccupa- senza il fondamentale sostegno economico ed organizzativo degli V. 2004). • To organise and stimulate information and communication zioni sul futuro delle due specie in Europa e in particolare nel nostro organi responsabili del Parco Naturale della Gola della Rossa e di In addition important numbers of Red kite are wintering in France, about this species: setting up of an ornithological network, Paese. In Italia i fattori che esercitano un influenza negativa sono da Frasassi, in provincia di Ancona, il cui impegno ha reso possibile la coming from northern countries or including French birds. website, information letter, etc… imputarsi sostanzialmente all’uso illegale di veleni, al bracconag- realizzazione di questo Convegno, dal titolo “Status e conservazione The fact that the Red kite’s breeding range is almost entirely re- gio, alle modificazioni ambientali, ai tagli forestali eccessivi e mal del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Italia e in Europa meridiona- stricted to Europe (except small populations in Northern Africa), condotti, che purtroppo sono sempre più frequenti anche nelle le”, nel suggestivo centro storico di Serra San Quirico (AN), e che is one more convincing argument to make this species particularly aree protette e alla scomparsa delle discariche, importante fonte ringrazio vivamente e con molto piacere a nome di ALTURA. valuable for raptor conservation. alimentare proprio per i nibbi. Vorrei infine concludere questa nota introduttiva ricordando che la All these reasons have lead the LPO, Mission Rapaces, to prepare L’ultima, in ordine di tempo, ma probabilmente la più grave è co- Riserva sta conducendo, con notevole professionalità e competen- and obtain on behalf the authority of the French Ministry of Environ- stituita dal dilagare indiscriminato delle centrali eoliche, costituite, za, un promettente progetto di reintroduzione del Nibbio reale nella ment, a National Conservation Action Plan , focusing on the general ciascuna di esse, da numerosi aerogeneratori di gigantesche dimen- zona protetta. objective to stop the actual decrease of this species and help to sioni che stanno, in molti territori, diventando la principale minaccia restore its former populations. per l’avifauna , oltre che per i pipistrelli e per diversi altri animali. The Kites, with many other predominantly open-country birds, have Gli uccelli vengono uccsi per l’impatto con le pale rotanti, inoltre benefited greatly of the mixed landscape created by humans. On 6 7
Elementi per la definizione viscere di ungulati selvatici che vengono abbandonate sul terreno dai cacciatori (Parish et al., in stampa). Frequenti casi di intossica- sanitarie. La stesura del piano d’azione nazionale per il Nibbio reale potrebbe rappresentare un’occasione per diffondere tali strutture di una politica zione da piombo sono stati accertati anche per rapaci che si nu- trono di prede di dimensioni minori. Particolarmente indicativo è sul territorio, fornendo indicazioni sulle procedure autorizzative e dettando rigorosi protocolli per la loro gestione, volti a limitare gli di conservazione l’impatto dell’ingestione dei pallini di piombo utilizzati per la caccia sulla popolazione stanziale di Capovaccaio dell’isola di Lanzarote effetti negativi che questi punti artificiali di alimentazione possono comunque determinare. del Nibbio reale in Italia (Canarie), (Donázar et al., 2002). Per valutare se il piombo determina effetti negativi anche sul Un ulteriore punto che deve essere considerato nel definire la poli- tica di conservazione del Nibbio reale in Italia riguarda gli interventi Nibbio reale sarebbe importante sin da ora avviare una campagna di restocking/reintroduzione che da alcuni anni vengono effettuati di raccolta borre durante la stagione venatoria, ricercando la pre- in varie realtà italiane (cfr. questo Convegno). A livello nazionale ALESSANDRO ANDREOTTI, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica senza di pallini da caccia; parallelamente si dovrebbero effettuare occorre fare il punto della situazione, verificando l’effettiva utilità di Ozzano Dell’Emilia (BO) - alessandro.andreotti@infs.it analisi mirate volte a trovare tracce di piombo nel sangue o nei queste operazioni, anche attraverso un attento esame del rapporto tessuti dei soggetti rinvenuti feriti o morti. A questo riguardo i cen- costi-benefici. La prosecuzione dei programmi di rilascio dovrebbe tri di recupero della fauna selvatica potrebbero svolgere un ruolo essere subordinata alla realizzazione di tale verifica, nonché alla La popolazione europea del Nibbio reale Milvus milvus tra il 1990 Per definire i fattori limitanti che agiscono sulla specie, si possono fondamentale. Un secondo fattore di minaccia da tenere in parti- creazione di un gruppo di lavoro che sia in grado di validare e e il 2000 ha subito un declino superiore al 10%, come conseguen- considerare quegli aspetti peculiari della biologia del Nibbio reale colare considerazione riguarda la diffusione degli impianti per la coordinare i diversi interventi. L’opportunità di adottare un approc- za della forte contrazione numerica registrata in Spagna, Francia che lo contraddistinguono da altri uccelli da preda caratterizzati da produzione di energia eolica. Queste strutture industriali appaiono cio prudenziale nell’intraprendere programmi di reintroduzione e Germania, solo in parte controbilanciata da un incremento in andamenti demografici positivi. In particolare, è utile considerare la potenzialmente molto impattanti soprattutto per i particolari con- è legato soprattutto al basso tasso di successo di tali iniziative e Inghilterra, Svezia e Svizzera (BirdLife international, 2004). Dal rete trofica al cui apice si trova questo rapace. testi dove vengono realizzati. Per la loro costruzione, infatti spesso all’elevato dispendio di risorse che essi comportano (Fischer e momento che la distribuzione di questa specie ricade quasi intera- Il Nibbio reale, con la sua spiccata tendenza a nutrirsi di carogne si preferiscono zone aperte di crinale, scarsamente antropizzate, Lindenmayer, 2000). mente in Europa, a seguito del declino osservato il Nibbio reale è di piccoli animali, condivide un destino analogo a quello di altri uc- che rappresentano ambienti di caccia elettivi per i nibbi. Alcune stato recentemente inserito nella categoria “near threatened” della celli necrofagi, quali il Nibbio bruno Milvus migrans, il Capovaccaio centrali eoliche già realizzate e altre in via di approvazione si tro- vano all’interno dell’areale riproduttivo della specie; esse potreb- Bibliografia Red List IUCN degli uccelli minacciati di estinzione a livello globale Neophron percnopterus e il Grifone Gyps fulvus. È lecito aspettar- (IUCN, 2006). Pertanto, deve essere considerato di prioritario inte- si che almeno un parte dei problemi di conservazione di questi bero portare ad un declino della popolazione nidificante, sia per Andreotti A., Leonardi G. (eds.), 2007 - Piano d’azione nazionale per il Lanario resse conservazionistico a livello europeo (SPEC 1), analogamente Accipitriformi derivino dall’ingestione di sostanze tossiche derivanti, la mortalità diretta indotta dalla collisione con le pale o con altre (Falco biarmicus feldeggii). Quad. Cons. Natura, 24, Min. Ambiente - Ist. Naz. alle altre specie inserite all’interno della Red List con status simile, strutture aeree connesse (ad es. gli elettrodotti), sia per la riduzio- Fauna Selvatica. ad esempio, dall’uso di bocconi avvelenati utilizzati per il controllo Beintema N.H., 2001 - Lead Poisoning in Waterbirds. International Update come la Moretta tabaccata Aythya nyroca. di specie ritenute dannose (volpe, cornacchie, roditori, ecc.), o dal ne e la frammentazione dell’habitat elettivo della specie che esse Report 2000. Wetlands International, Wageningen, The Netherlands. La situazione del Nibbio reale in Italia non fa eccezione al contesto bioaccumulo di inquinanti che possono determinare la morte o la determinano (cfr. Campedelli e Tellini Florenzano, 2002). Studi par- Birdlife International, 2004 - Birds in Europe. Population estimates, trends europeo: alcuni nuclei nidificanti appaiono fortemente minacciati e, debilitazione di piccoli animali, che diventano dunque un possibile ticolareggiati dovrebbero essere condotti in corrispondenza degli and conservation status. BirdLife Conservation Series n. 12, BirdLife International, impianti già realizzati all’interno dell’areale riproduttivo del Nibbio Cambridge. anche se permangono alcune popolazioni consistenti (ad esempio alimento per i nibbi. Campedelli T., Tellini Florenzano G., 2002 - Indagine bibliografica sull’impatto in Basilicata, cfr. questo convegno), vi sono segnali preoccupanti di È dunque prioritario avviare un programma di monitoraggio eco- reale (ad esempio nell’Abruzzo meridionale) per chiarire come dei parchi eolici sull’avifauna. Regione Toscana, Centro Ornitologico Toscano. nuove minacce tali da porre a repentaglio la conservazione della tossicologico che consenta di individuare, nelle diverse aree, even- queste strutture influenzano la dinamica di popolazione dei nibbi; http://www.rete.toscana.it/sett/pta/natura/biodiversita/aviofauna.pdf nel frattempo dovrebbero essere sospese le autorizzazioni per la Donázar J. A., Palacios C. J., Gangoso L., Ceballos O., González M. J., Hieraldo specie nel medio periodo. tuali inquinanti, in modo da identificarne le fonti di immissione in F., 2002 - Conservation status and limiting factors in the endangered population Una prima misura da avviare per garantire un futuro alla specie in natura e adottare i conseguenti provvedimenti di conservazione. costruzione di nuove centrali nelle aree frequentate regolarmente of Egyptian vulture (neophron percnopterus)in the Canary Islands. Biological Italia, in coerenza con le indicazioni comunitarie, è rappresentata Una particolare indagine va condotta per verificare l’incidenza del- dalla specie. Tra le misure da adottare per rimuovere le minacce e i Conservation, 107: 89-97. dall’elaborazione di un piano d’azione nazionale. Attraverso tale fattori limitanti merita di essere considerata la creazione di una rete Fischer J., Lindenmayer D.B., 2000 - An assessment of the published results of l’intossicazione da piombo legato all’ingestione dei pallini utilizzati animal relocations. Biological Conservation, 96: 1-11. strumento si potrebbero individuare i fattori limitanti che agiscono nelle cartucce da caccia. È ampiamente dimostrato che il saturni- di carnai da collocare in aree selezionate con attenzione. L’impiego Fisher I. J., Pain D. J., Thomas V. G., 2006 - A review of lead poisoning from sulle popolazioni nidificanti, migratrici e svernanti e garantire la smo rappresenta un’importante causa di mortalità per gli uccelli di tali strutture è stato ampiamente sfruttato in varie parti del mon- ammunition sources in terrestrial birds. Biological Conservation, 131: 421-432. realizzazione di interventi di conservazione più efficaci. Come nel acquatici per l’abitudine che molte specie hanno di ingerire piccoli do per favorire la conservazione di uccelli necrofagi. I carnai miglio- Gilbert M., Watson R. T., Ahmed S., Asim M., Johnson J. A., 2007 - Vulture rano lo stato di conservazione delle popolazioni aumentando le restaurants and their role in reducing diclofenac exposure in Asian vultures. Bird caso di altre specie, per le quali si è ritenuto necessario avviare la sassi (grit) per favorire la triturazione del cibo nello stomaco mu- Conservation International, 17:63-77. redazione di un piano d’azione (cfr. Andreotti e Leonardi, 2007), scolare (per una sintesi della problematica si veda Beintema, 2001). disponibilità trofiche del territorio, favorendo la sopravvivenza dei Hunt W. G., Burnham W., Parish C. N., Burnham K. K., Mutch B., Oaks J. L., gli interventi da intraprendere dovrebbero essere valutati e discussi Più recentemente, tuttavia, sono emerse indicazioni che lasciano giovani, prevenendo l’ingestione di cibo avvelenato e riducendo la 2006 - Bullet Fragments in Deer Remains: Implications for Lead Exposure in Avian dispersione dei soggetti, con conseguenti minor rischi legati alla Scavengers. Wildlife Society Bulletin 34(1):167–170. da esperti e tecnici nell’ambito di specifici workshop. Sin da ora, intendere che il problema possa riguardare anche taxa non legati IUCN, 2006 - 2006 IUCN Red List of Threatened Species. www.iucnredlist.org tuttavia, si ritiene opportuno sottoporre alcune considerazioni che alle zone umide, in primis gli uccelli da preda e necrofagi (Fisher frequentazione di ambienti sub-ottimali per la specie (per un esem- Parish, C.N., Heinrich W.R., Hunt W. G., in stampa - Lead exposure, diagnosis, potranno costituire una prima base di discussione per elaborare et al. 2006; Hunt et al., 2006). Uno dei casi accertati di saturni- pio del loro utilizzo si veda Gilberth et al., 2007). In Italia il loro and treatment in California Condors released in Arizona. (Accepted pre-publication impiego sino ad ora è rimasto circoscritto per varie problematiche, draft (2006), www.peregrinefund.org). In: California Condors in the 21st Century una strategia nazionale per la conservazione del Nibbio reale in smo più eclatanti riguarda il Condor della California Gymnogyps (A. Mee, L. S. Hall, and J. Grantham, Eds.) American Ornithologists’ Union and Italia. californianus, una specie che assume il piombo nutrendosi delle non ultimo per la difficoltà di ottenere le necessarie autorizzazioni Nuttall Ornithological Club. 8 9
Monitoraggio e valutazione ovviamente diventa più suscettibile alla persecuzione diretta e indi- retta da parte dell’uomo. direttamente all’interno del bosco, se questo era raggiungibile. I nidi localizzati venivano periodicamente monitorati per raccogliere i dati dello status della MATERIALE E METODI riguardanti la data di deposizione, di schiusa e d’involo dei giovani, oltre alle caratteristiche del sito di nidificazione. Nel 2002, sono stati popolazione di Nibbio reale Il presente studio sul nibbio reale è iniziato nell’aprile del 2000 al- l’interno del Parco Nazionale del Pollino (N 16°07’40’’; E 39°56’10’’), inanellati e marcati al nido 13 giovani, a cui è stato prelevato anche un campione di sangue per la determinazione del sesso. Da no- nel Parco Nazionale che si estende per 192.565 ettari tra la Basilicata e la Calabria. Per ot- tenere una stima attendibile della densità di nibbio reale sono stati vembre a febbraio (periodo non-riproduttivo) è stato condotto, ol- tre al campionamento IKA, anche un campionamento dei nibbi reali del Pollino utilizzati diversi metodi di campionamento. Dall’aprile 2000 è stato svernanti, mediante il conteggio degli individui presenti nei dormi- condotto un campionamento per indice chilometrico (IKA) lungo tori comuni (roost). Poiché tali roost si trovano spesso in prossimità MASSIMO PANDOLFI, Istituto di Scienze Morfologiche percorsi stradali fissi (Figura 1). Al fine di conoscere la distribuzione di aree in cui vi sono elevate concentrazioni di cibo, è stato fatto un Laboratorio di Zoologia e Conservazione - Università di Urbino del nibbio reale all’interno Parco, durante i primi 18 mesi di studio censimento delle discariche all’interno dell’area lucana del Parco o (dall’aprile 2000 al settembre 2001) sono stati utilizzati 7 percorsi di altri siti di aggregazione alimentare dei nibbi. Successivamente, stradali, scelti in modo da riuscire a controllare, il più uniformemen- da punti panoramici situati vicino alle zone di alimentazione, si è ABSTRACT da nibbi reali giovani e da nibbi bruni. te possibile, l’intera area protetta. Durante questi primi mesi di in- seguita la direzione presa dai nibbi a partire da 1-2 ore prima del Lo scopo del presente studio è stato quello di monitorare lo status dagine, la quasi totalità della popolazione di nibbio reale è risultata tramonto sino alla localizzazione dei roost. Tali roost sono stati poi e la biologia riproduttiva del nibbio reale all’interno del Parco Na- INTRODUZIONE concentrarsi all’interno dell’area più settentrionale del Parco (48545 monitorati mensilmente per stimare il numero di nibbi che in essi zionale del Pollino, che ospita una delle più consistenti popolazioni Lo studio sullo status e la biologia riproduttiva del nibbio reale, ettari). Di conseguenza, dal novembre del 2001 a maggio del 2002, si raggruppavano. I dati relativi alla riproduzione sono stati analiz- italiane. Relativamente pochi sono gli studi di popolazione condotti Milvus milvus, si è svolgendo all’interno del Parco Nazionale del escluso dicembre per le condizioni meteorologiche avverse, si è zati considerando separatamente il 2001 e il 2002, al fine di non in Italia sulla specie. L’indagine è stata condotta nel periodo 2000- Pollino. L’importanza di una tale ricerca risiede nella scarsità di lavori invece continuato il campionamento solo lungo i 3 percorsi stradali incorrere in pseudorepliche. Per lo stesso motivo, nell’analisi delle 2003 indagando tre parametri: riguardanti il nibbio reale, soprattutto in Italia, pur essendo questo localizzati nella suddetta area. Il campionamento è stato realizzato caratteristiche dei siti di nidificazione sono stati inclusi solo i nidi 1) campionamento per indice chilometrico di abbondanza (IKA), rapace una specie di grande interesse conservazionistico. in autovettura, a una velocità costante di 40-45 Km/ora, durante del 2002. con periodicità mensile; Il nibbio reale è presente solo in Europa, a ovest degli Urali, lungo la terza o la quarta settimana di ogni mese, solo in condizioni di 2) censimento, distribuzione, selezione dell’habitat e dati riprodutti- la fascia mediterranea dell’Africa e sulle isole di Capo Verde, mentre tempo sereno e di buona visibilità. RISULTATI E DISCUSSIONE vi delle coppie individuate; si è recentemente estinto nelle Canarie (Cramp & Simmons, 1979; Durante il tragitto l’individuazione degli uccelli avveniva a occhio Il campionamento IKA condotto nei primi 18 mesi di studio, lungo 3) conteggio invernale degli individui ai roost. Del Hoyo et al., 1994). Dopo il forte declino subìto in tutto il suo nudo e solo se era incerta la loro identificazione veniva utilizzato il 7 percorsi stradali distribuiti in tutto il Parco (per un totale di 316,2 La maggioranza della popolazione è risultata distribuita sul versante areale di distribuzione tra il XIX e la prima metà del XX secolo, per binocolo, includendo però nel conteggio solo gli individui già avvi- Km), ha mostrato che la quasi totalità della popolazione di nibbio lucano del Parco nell’ambito del bacino del Fiume Sinni. effetto della persecuzione umana, negli ultimi cinquant’anni il nib- stati a occhio nudo. Oltre al numero degli individui è stato registrato reale è localizzata nella parte settentrionale del versante lucano del Il valore medio annuale dell’indice IKA è stato di 15,9±1,1. La densità bio reale sembra lentamente rioccupare alcune delle aree in cui era anche il loro comportamento (in volo o posato, da solo, in coppia Parco. Durante questi primi 18 mesi di campionamento, i 3 percor- delle coppie territoriali è risultata essere di (8,3±0,1)/100 Km2. scomparso, sebbene sia ancora in diminuzione in altre (Viñuela et o in gruppo), che in un secondo momento è servito per la ricerca si situati in quest’area hanno infatti avuto un IKA medio mensile Si sono valutati i parametri riproduttivi di 22 coppie (2001 e 2002) al., 1999). Benché siano scarsi gli studi al proposito, la forte ten- delle coppie riproduttive e dei dormitori (roost). di 14,5±1,2 (n° individui/100 Km), contro l’IKA medio mensile di di cui è stato possibile individuare il nido. Nel 70±20 % dei casi in denza filopatrica di questa specie sarebbe causa della lentezza con Poiché i percorsi stradali rappresentano un attrattivo per il nibbio 0,7±0,3 relativo agli altri 4 percorsi disposti nella restante porzione cui le coppie hanno deposto le uova, queste si sono schiuse. In cui le popolazioni espandono l’area di distribuzione (Newton et al., reale (Viñuela, 1997; Andersen et al., 1985), i dati raccolti mediante di Parco. Questa distribuzione è probabilmente dovuta alla presen- tali coppie il successo riproduttivo medio annuo è stato di 1,2±0,1. 1994). Delle 18 240 – 24 240 coppie riproduttive stimate in tutto il campionamento IKA sono stati utilizzati solo per studiare l’anda- za di un habitat più idoneo all’interno dell’area lucana (ambiente L’asincronia di schiusa stimata è stata di 2,5±0,8. Per ogni sito di il mondo, solo 130-170 sarebbero presenti in Italia (Carter, 2001), mento della popolazione nell’arco dell’anno, ma non per stimare collinare con valli più ampie) rispetto all’habitat presente nella re- nidificazione sono stati altresì raccolti i dati relativi alle caratteristiche di cui 100-130 localizzate nelle regioni centro-meridionali (Cortone la densità della popolazione riproduttiva. Quest’ultima è stata in- stante porzione del Parco (ambiente con quote medio-alte e valli vegetazionali e geomorfologiche. et al., 1994). Il nibbio reale è un migratore parziale: gli individui vece ricavata attraverso un censimento delle coppie riproduttive. strette). In seguito, si è deciso quindi di concentrare gli sforzi di Nel 2002 sono state applicate marche alari ai nidiacei e nel con- che si riproducono nelle regioni settentrionali svernano a latitudini Lo sforzo di lavoro è stato concentrato nell’area più settentrionale campionamento solo sui primi 3 percorsi, che nell’arco dei 23 mesi tempo sono stati eseguiti prelievi ematici per la determinazione più meridionali, mentre quelli dell’area mediterranea e della Gran del Parco, in cui si concentra la maggior parte della popolazione complessivi di studio hanno permesso di calcolare un IKA medio del sesso. Al fine di stimare il numero di individui svernanti, che Bretagna sono sedentari. Anche l’Italia centro-meridionale ospita un di nibbio. Il censimento è stato effettuato mediante la ricerca, alla annuale di 15,9±1,1. Nella Figura 2 è mostrato l’andamento medio si aggiungono alla popolazione stanziale, sono stati individuati e certo numero di individui svernanti, ma anche a questo riguardo i fine dell’inverno, dei nidi dalle dimensioni e dalla forma adatte alla mensile relativo a questi 3 percorsi. monitorati mensilmente tre roost. A differenza di quanto riportato dati sono imprecisi e riportano un numero di svernanti compresi tra nidificazione del nibbio reale e mediante il controllo, durante la sta- Dal censimento delle coppie territoriali realizzato nell’area più set- in bibliografia, soltanto uno di questi roost è associato a una disca- i 500 e i 1500 individui (Chiavetta, 1986). Tipico predatore generali- gione riproduttiva, delle aree di bosco su cui si osservavano nibbi, tentrionale del Parco si sono ottenuti i dati mostrati in Tabella 1, rica o a un altro sito di aggregazione alimentare. Il numero medio sta, presenta una dieta è estremamente varia che può comprendere singoli o in coppia, con comportamenti legati alla riproduzione (tra- mentre nella restante porzione del Parco si sono individuate solo di nibbi reali contati ai roost è stato di 160±10 per il primo roost, di piccoli mammiferi, uccelli (dai piccoli ai grandi passeriformi), anfibi, sporto di materiale per la costruzione del nido, voli nuziali, scambi altre 3 coppie. La differenza che si riscontra nei 2 anni di studio 66,5±2,9 per il secondo e di 42,2±6,4 per il terzo. Solo uno di questi rettili, pesci, invertebrati e carcasse. Proprio il consumo di animali di preda, difesa territoriale). Nei casi in cui il nido non era individua- nel numero di coppie territoriali è probabilmente da imputarsi alla roost continua a essere utilizzato anche dopo il periodo invernale morti porta il nibbio reale a frequentare aree antropizzate, dove bile a distanza con un cannocchiale 20x60, si proseguiva la ricerca difficoltà di campionamento data dalla morfologia del territorio e 10 11
dal cripticismo dei nidi, piuttosto che a una reale incremento della popolazione. Delle coppie di cui si è localizzato il nido nel 2001, Dai risultati ottenuti nel corso di questi studi, è quindi emerso che la densità dei nibbi nella parte più settentrionale del Parco Naziona- Il Nibbio bruno solo 3 lo hanno cambiato nel 2002. Mediante la Nearest Neighbor Analysis (Clark and Evans, 1954), realizzato con il programma Ani- le del Pollino è paragonabile a quella media riscontrata in Spagna (Viñuela et al., 1999) e in Austria (Gamauf, 1995), ma è piuttosto e il Nibbio reale mal Movement Analysis, la distribuzione di queste coppie è risul- bassa se confrontata con quella tedesca (Nicolai, 1997) e corsa (Mougeot, 2000). Inoltre, il successo riproduttivo medio risulta es- nel Parco Regionale tata casuale (z= 0,994562, R=1,08325, P
Per quanto riguarda i comportamenti competitivi, sono da registrare comportamenti di competizione interspecifica per interferenza da La reintroduzione del Nibbio parte di due Nibbi bruni Milvus migrans ai danni di un Nibbio reale, in un sito rupicolo nei pressi di Letino (CE), in cui abbiamo potuto reale nelle Marche: sviluppi constatare la presenza dell’unica coppia territoriale di Nibbio reale. In base ai nostri dati, pertanto, possiamo avanzare le seguenti stime futuri nell’ambito del centro di abbondanza delle popolazioni: Nibbio bruno - 4 coppie (1,20 coppie/100km2); Nibbio reale - 1 coppia (0,30 coppie/100km2). studi per la biodiversità delle aree protette marchigiane DISCUSSIONE Il Nibbio bruno, che in altri contesti forestali, anche se prevalente- JACOPO ANGELINI, VIa Berti 4 Fabriano (AN) mente pianeggianti, come Castelporziano, nidifica in colonie (De MASSIMILIANO SCOTTI, Parco Regionale Gola della Rossa di Frasassi Giacomo et al. in Corsetti L., 2004), nel Parco del Matese nidifica con coppie isolate in contesti rupicoli. L’unico nido di questa specie rivenuto nel Parco durante la ricerca richiama alla mente la situa- Il Nibbio reale è una specie prioritaria di conservazione in Europa ressate durante la stagione estiva dal pascolo di bovini, offrono le zione della Sicilia, dove il Nibbio bruno nidifica spesso su alberi e ed è inserita nella direttiva “uccelli”, inoltre nell’ultima revisione del- condizioni ottimali per questa specie. grandi cespugli (principalmente Quercus ilex) che crescono sulla lo status della popolazione in Europa è passata pericolosamente da All’interno del Parco, nell’oasi WWF “bosco di Frasassi” è stato rea- superficie delle pareti rocciose (Sarà, 2003). spec 4 a spec 2. (Birdlife international (2004). lizzato un centro per l’acclimatamento degli esemplari di Nibbio Drammatica appare la situazione del Nibbio reale, confinato in un In Italia è presente con una popolazione riproduttiva stimata in 300- reale, che dopo un adeguato periodo di ambientamento vengono solo sito, rupicolo, la Rava di Prata, nei pressi di Letino (CE), nel 400 coppie; le sue roccaforti sono la Basilicata e il Molise, ha avuto liberati. quale l’unica coppia territoriale del Parco entra in competizione con un buon recupero in Abruzzo, mentre risultano ancora poche le I primi 8 Nibbi reali sono stati rilasciati nel 2001; in seguito, tra il il Nibbio bruno. coppie nidificanti in Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna e Lazio. 2002 e il 2005 ne sono stai liberati altri 6. In totale sono stati liberati In altri contesti ambientali, come i Monti della Tolfa, nel Lazio, il Nelle Marche e in Toscana la specie è oggetto di specifici progetti 14 esemplari (sette maschi, sette femmine), tutti dotati di appositi Nibbio reale è presente con una popolazione stabile, che appare in di reintroduzione. anelli di identificazione. leggera crescita (Minganti in Corsetti L., 2004). Il Nibbio reale risulta estinto nelle Marche dal secondo dopoguerra Il 60% di questi esemplari, sono stati muniti di radio-trasmittente e La specie è considerata SPEC 2, ed in declino, da BirdLife Internatio- e l’obiettivo del progetto è quello di sostenere il nucleo riproduttivo monitorati dai ricercatori dell’Università di Urbino. nal, ed inoltre può andare incontro a casi di intossicazione per inge- dell’Italia centrale, in modo che gli individui rilasciati possano avere In questo modo è stato possibile osservare l’estrema sedentarietà stione di bocconi avvelenati, a causa delle sue abitudini necrofaghe delle connessioni e degli scambi con le popolazioni abruzzesi, laziali dei Nibbi reali rilasciati e l’ottimo ambientamento nell’Area Protetta (Minganti et al., 2001), per cui, nel Parco, appare particolarmente e toscane, creando un nuovo nucleo riproduttivo della metapopo- e nei territori limitrofi, confermando le previsioni dello studio di esposta al pericolo dell’estinzione a livello locale. lazione italiana. fattibilità. Il Monitoraggio periodico effettuato, ha permesso di regi- L’iniziativa di reintrodurre il Nibbio reale è nata dalla collaborazione strare la riproduzione di almeno una coppia nel 2002, nel 2004, nel tra il WWF Italia e il Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, 2005 e nel 2006 con l’involo di 2 giovani ogni anno. Bibliografia Inoltre l’ 85 % degli individui sono stati più volte osservati nell’area anche attraverso il cofinanziamento della Regione Marche tramite i BirdLife International, 2004. Birds in Europe: population estimates, trends and fondi dell’ ob. 5b asse 2 sottoprogramma 1.2 Progetti aree protette di studio entro un anno dal rilascio. conservation status. Cambridge, UK: BirdLife International. (BirdLife Conservation – “Conservazione e valorizzazione aree protette”. Un dato interessante è la formazione di un “roost”, nel periodo in- Series No. 12). Sono stati seguiti i criteri indicati dall’INFS, che ha valutato posi- vernale localizzato in un bosco di latifoglie a prevalenza di Quercus Borgo A., 2001. Distribuzione e preferenze ambientali di Accipitriformes, Fal- coniformes e Strigiformes nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies – Alto Adige. tivamente sia il progetto che lo studio di fattibilità; Il progetto, ha pubescens e Fraxinus ornus ad un altitudine di circa 700 metri slm. Avocetta 25 (n.s.): 175. visto l’approvazione anche del Ministero per le Politiche Agricole e Tale roost, identificato fin dal 2004 risulta attualmente costituito da De Giacomo U., Tinelli A., Bruni A., 2004. Il monitoraggio degli Accipitriformes Forestali attraverso la Commissione C.I.T.E.S. - Corpo Forestale dello 6-8 individui. Lo studio della dieta ha permesso di verificare l’estre- nella Tenuta di Castelporziano. 65-84. In: Corsetti L. (ed.). Uccelli rapaci nel Lazio: status e distribuzione, strategie di conservazione. Atti del Convegno, Sperlonga, 13 Stato, che ha autorizzato l’acquisizione di Nibbi reali dalle regioni ma ecletticità del Nibbio reale sia come spazzino, che si nutre prin- dicembre 2003. Ed. Belvedere, Latina. spagnole della Galicia e dell’Extremadura. cipalmente di animali morti lungo le strade, sia come selezionatore Minganti A., 2004. Il Nibbio reale (Milvus milvus) dei Monti della Tolfa (Lazio, Alcuni esemplari sono stati acquisiti anche dall’Abruzzo, dalla Basi- di insetti, topi, serpenti e di potenziale “controllore” di specie come Italia).49-58. In: Corsetti L. (ed.). Uccelli rapaci nel Lazio: status e distribuzione, la cornacchia grigia e gazza; infatti, sono stati più volte registrati casi strategie di conservazione. Atti del Convegno, Sperlonga, 13 dicembre 2003. Ed. licata e dalla Calabria. Belvedere, Latina. La superficie del Parco è di circa 10.000 ettari ed è caratterizzata da di predazione su piccoli di queste specie. Minganti A., Panella M., Zocchi A., Fico R., 2001. Coppia di Nibbio reale Milvus habitat idonei alla presenza della specie. Da questo punto di vista sarà importante approfondire le conoscen- milvus uccisa per avvelenamento. Avocetta 25 (n.s.): 230. Gli ambienti collinari aperti, le zone caratterizzate da un mosaico ze per comprendere meglio il ruolo chiave che questa specie può Sarà M., 2003. The colonization of Sicily by the Black Kite (Milvus migrans). J. Raptor Res. 37(2): 167-172. di coltivi, pascoli, boschi di latifoglie e le praterie secondarie inte- svolgere nel riequilibrare l’ecosistema del parco. 14 15
La presenza di numerosi e rari rapaci qualifica il Parco anche a livello europeo nel perseguire la conservazione di specie rare e vul- multimediali,audiovisivi ai fini didattici e documentali . • La realizzazione di una mostra permanente sul progetto e sulla Il restocking del Nibbio reale nerabili come il Lanario, presente con almeno tre coppie nidificanti e l’Aquila Reale, che nidifica nella Gola di Frasassi il Pellegrino (7- 8 conservazione della biodiversità Gli interventi proposti risultano compatibili con le previsioni del in Toscana nell’ambito coppie nidificanti), il Biancone, con una coppia nidificante accerta- Piano di Inquadramento Territoriale Regionale e con il Piano Terri- “Progetto Life Natura ta. Riteniamo fondamentale, per la sopravvivenza delle specie, che toriale di Coordinamento Provinciale. Il Piano del Parco della Gola tali coppie riproduttive possano sperimentare la migliori condizioni della Rossa e di Frasassi riconosce la proposta negli Assi Strategici Biarmicus 2004 – 2008” ecologiche ed il minor disturbo possibile, al fine di continuare a ri- di intervento denominati, Valorizzazione della Fauna e Qualità del prodursi e mantenere gli scambi genici all’interno della popolazione Paesaggio. Comunita Montana Amiata Grossetano appenninica. Nella logica di rafforzamento del delicato equilibrio dinamico tra GUIDO CECCOLINI, ANNA CENERINI presenze animali, potenzialità degli habitat e tutela della biodiversi- Bibliografia BIodiversità SNC - Semproniano (GR) tà, è necessario attivare misure specifiche a favore delle specie che Allavena S. Angelini J. Pellegrini Mr. 2001 “The red kite in Italy” 4th Eurasian vivono nel Parco e nelle aree circostanti; in questa ottica è stata pre- Congress on Raptors. Seville (Spain) Estacion Biologica de Donana Raptor Re- vista la prosecuzione del progetto che si propone l’obiettivo gene- search Foundation STATUS DELLA SPECIE IN TOSCANA L’azione di restocking del nibbio reale (Az. C.7) è inserita nel Progetto Angelini J. 1996 “Biology and ecology of Golden Eagle Aquila chrysaetos in the rale di tutelare la fauna favorendo la diffusione degli areali di specie Frasassi’s gorge. Central Appennine”. 2nd international conference on raptors. In Toscana il nibbio reale era un nidificante molto comune in pas- LIFE Natura BIARMICUS e prevede nel dettaglio: di interesse conservazionistico (Aquila Reale, Nibbio Reale, Astore, Raptors Research Foundation. University of Urbino sato (Savi, 1827; Salvadori, 1887; Arrigoni degli Oddi, 1929), sino • la stesura di un piano di fattibilità; Lanario, ecc) e l’obiettivo particolare di potenziare il monitoraggio e Angelini J., Tanferna A., Bulgarini F. &Pandolfi M. 2001 “Reintroduction of red almeno al 1935-45 (Chiavetta, 1981). Il fatto che fosse comune è • la ricerca di esemplari di Milvus milvus adatti alla liberazione sia kite (Milvus milvus) in gola della rossa regional park(Italy) and first radiotracking le strutture esistenti a servizio della salvaguardia dei rapaci. data of released birds. 4th Euroasiatic Congress on Raptors. Sevilla (Spain) Estacion anche testimoniato dall’esistenza di diversi nomi popolari, tra i quali in Italia che in altre nazioni europee. Questi esemplari potranno Alla luce dei monitoraggi effettuati in questi anni, e di un’analisi PVA Biologica de Donana & Raptor Research Foundation “forbicione” (Savi, 1827; Ademollo, 1877), usato sino a pochi anni provenire da centri di recupero o essere prelevati in nidi in effettuata con l’ausilio del software Vortex, si ritiene necessario pro- Angelini J. Armentano L. Magrini M. Perna P. 2002 ”I rapaci diurni del parco fa anche nell’Alta Valle dell’Albegna (GR), “potaja” (Savi, 1827), “pa- aree nelle quali la specie è comune, in modo tale da non cedere con una ulteriore fase di reintroduzione, liberando almeno regionale Gola della Rossa e di Frasassi. Dati di consistenza e biologia riproduttiva.” incidere negativamente sulle popolazioni in cui si effettua il Atti I° Convegno italiano rapaci diurni e notturni .Treviso Ass. Faunisti Veneti & toia” (Ademollo, 1877). Praticamente scomparso alla fine degli anni dieci individui di Nibbio reale nei prossimi due anni; ciò permetterà CISO ’60, oggi risultano solamente 1-2 probabili coppie nidificanti nelle prelievo. L’affinità genetica della popolazioni europee è di aumentare le probabilità di collegamento tra la metapopolazione Angelini J. Tanferna A. Bulgarini F. Pandolfi M. 2002 “Primi dati sulla reintrodu- province di Siena e Grosseto e una decina di individui svernanti confermata da studi effettuati nel 1993 e nel 2005 (May et al., del parco e quelle presenti in Abruzzo e Lazio, favorendo così la zione del nibbio reale Milvus milvus nel parco naturale gola della rossa e di frasas- (Ceccolini & Fabbrizzi, 2003; Fabbrizzi et al., 2003). 1993; Roques & Negro, 2005); si”.Atti I°Convegno italiano rapaci diurni e notturni. Ass. faunisti Veneti & CISO:64 conservazione della specie in Italia. BirdLife International(2004) Birds in Europe: population estimates, trends and • la richiesta delle necessarie autorizzazioni CITES; A tal fine, si prevede l’acquisizione di altri individui dalla Spagna e conservation status Cambridge, UK BirdLife International (Birdlife Conservations PROGETTO DI RESTOCKING DEL NIBBIO REALE • la realizzazione e gestione di un centro per la tutela di rapaci anche dalla Corsica. Inoltre, in considerazione del ruolo strategico Series no.12) IN TOSCANA minacciati, costituito da un complesso di 18 voliere che potrà Scotti M. & Angelini J. 2007 “La tutela della biodiversità nel Parco Gola della per la conservazione e la salvaguardia delle popolazioni di specie Rossa e di Frasassi” Atti Convegno “Aquila reale, Lanario e Pellegrino nell’Italia In Italia un primo progetto di restocking del nibbio reale è stato rea- ospitare gli esemplari di Milvus milvus idonei al rilascio durante rare e vulnerabili, con particolare riferimento al Nibbio reale, si pre- peninsulare. Stato delle conoscenze e problemi di conservazione” lizzato nel 1995 in Toscana da parte del Corpo Forestale dello Stato, il periodo di ambientamento e per la riproduzione in cattività vedono i seguenti interventi: Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi Serra San Quirico nella Riserva Naturale statale di Tocchi (SI) (Allavena et al., 1996), ma (Azioni C.6 e D.1 del Progetto LIFE Natura); • Il potenziamento tecnico-funzionale della struttura Centro di dopo i primi 7 individui liberati non sono stati effettuati altri rilasci. • la raccolta degli esemplari disponibili; acclimatamento Un’altra azione di ripopolamento è attuata dal Parco Naturale Regio- • il controllo veterinario degli esemplari; • L’acquisizione, il trasporto degli esemplari (almeno 10) da nale Gola della Rossa e di Frasassi nelle Marche (AN), con il sup- • la realizzazione ed il rifornimento costante di tre carnai nel reintrodurre e la gestione della fase di acclimatamento porto tecnico-scientifico dell’esperto ornitologo Jacopo Angelini. Nel- pSIC/ZPS, certificati dal punto di vista sanitario, che potranno • L’acquisto delle strumentazioni tecniche indispensabili per il l’ambito di quel progetto sono stati rilasciati, nel corso di tre anni, 14 supportare gli esemplari di Milvus milvus una volta rilasciati monitoraggio degli individui liberati e l’esecuzione del esemplari di Milvus milvus, provenienti dalla Spagna e dal Meridione (Azioni C.5 e D.3 del Progetto LIFE Natura); monitoraggio mediante ricercatori esperti d’Italia. Il monitoraggio effettuato dall’Università di Urbino (Angelini et • un’opera di sensibilizzazione della popolazione locale, con • La realizzazione di un carnaio da utilizzare durante le stagioni al., 2002), nel periodo successivo al rilascio, ha verificato il successo incontri specifici ed utilizzando materiale didattico sulla specie critiche, utile sia per i nibbi reali che per altri rapaci dell’azione. La Comunità Montana Amiata Grossetano sta realizzando (Azione E.2 del Progetto LIFE Natura); • L’acquisto e il posizionamento di telecamere per monitorare un Progetto LIFE Natura dal titolo “Tutela degli Habitat e dei Rapaci • il rilascio di n. 30-35 esemplari da effettuarsi in tre-quattro tempi l'utilizzo del carnaio da parte dei rapaci. del Monte Labbro e Alta Valle dell’Albegna”, LIFE04 NAT/IT/000173 nell’arco di tre anni, dal luglio 2006 al 30 settembre 2008, con il • gestione ordinaria del centro di acclimatamento per i rapaci di BIARMICUS. Il progetto, che si concluderà nel 2008, si svolge nella proseguimento delle azioni di rilascio almeno sino al 2012; Vallemontagnana Toscana meridionale nel pSIC/ZPS “Monte Labbro e Alta Valle del- • il monitoraggio degli esemplari rilasciati mediante la • La realizzazione di un convegno internazionale sullo status della l’Albegna” IT5190018 (6.300 ha). Il progetto è la continuazione di un utilizzazione di tecniche di radiotracking, con l’acquisto di n. specie a livello europeo. precedente Progetto LIFE Natura svoltosi dal 1999 al 2003 nella me- 10 radio emissori e di due ricevitori (Azione F.3 del Progetto • La realizzazione di un opuscolo divulgativo e di materiali desima area (LIFE99 NAT/IT/006229) (Ceccolini & Cenerini, 2002). LIFE Natura). 16 17
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