REPORT DEL PRIMO ANNO DELL'ATTIVITÀ DI CITIZEN SCIENCE - (anno scolastico 2017-18) A cura di Paolo Bernat, Sara Costa, Andrea Molinari, Silvia ...
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è un progetto di REPORT DEL PRIMO ANNO DELL’ATTIVITÀ DI CITIZEN SCIENCE (anno scolastico 2017-18) A cura di Paolo Bernat, Sara Costa, Andrea Molinari, Silvia Roccatagliata 1 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di GUARDIANI DELLA COSTA REPORT DEL PRIMO ANNO DELL’ATTIVITÀ DI CITIZEN SCIENCE (anno scolastico 2017-18) A cura di Paolo Bernat, Sara Costa, Andrea Molinari, Silvia Roccatagliata INDICE Numeri ............................................................................................................................................................ p. 3 Abstract .......................................................................................................................................................... p. 3 Nota metodologica ......................................................................................................................................... p. 4 1 Biodiversità nel Mediterraneo ................................................................................................................. p. 5 1.1 Beachcombing ................................................................................................................................... p. 6 1.2 Vegetazione costiera .......................................................................................................................p. 15 1.3 Specie ittiche commerciali ...............................................................................................................p. 21 1.4 Organismi di scogliera......................................................................................................................p. 25 2 Effetti dei cambiamenti climatici ...........................................................................................................p. 30 1.5 Beachcombing specie aliene............................................................................................................p. 31 1.6 Specie ittiche aliene .........................................................................................................................p. 33 2 Uso del mare e delle coste .....................................................................................................................p. 33 2.1 Rifiuti marini ....................................................................................................................................p. 34 © 2018-2019, Guardiani della Costa, Costa Crociere Foundation. Non è consentito copiare, duplicare e diffondere i contenuti informativi, formativi e didattici (report, webcast, dispense, videotutorial, mappe statiche e interattive, schemi e schede di approfondimento, ecc.) in forma integrale, se non previa acquisizione di autorizzazione scritta da parte di Costa Crociere Foundation. È consentita la citazione e l’estrapolazione parziale di contenuti a scopo didattico e divulgativo a condizione che venga data espressamente evidenza della fonte “Progetto Guardiani della Costa promosso da Costa Crociere Foundation, anno 2017-18”, del titolo del documento e degli autori. 2 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Numeri Oltre 50mila segnalazioni utili raccolte lungo le coste italiane 156 scuole secondarie di secondo grado coinvolte 2.610 km di costa “adottati” 61 segnalazioni di specie protette o di pregio 10 specie “aliene” rinvenute lungo le coste 3.734 segnalazioni di specie ittiche commerciali 6.525 segnalazioni di vegetazione costiera 24.269 segnalazioni di rifiuti marini, con una presenza preponderante di oggetti in plastica Abstract Con oltre 50mila segnalazioni utili raccolte lungo le coste italiane grazie al coinvolgimento dei docenti e studenti di 156 scuole secondarie di secondo grado, Guardiani della Costa si conferma già nel primo anno di attività uno dei più grandi progetti di citizen science in Italia, con lo scopo di sensibilizzare gli studenti e i cittadini all’unicità del patrimonio naturalistico delle coste e di creare consapevolezza sulle conseguenze derivanti dall’aumento dei rifiuti, in particolare plastici, lungo le coste, le spiagge e in mare. Sul tema biodiversità le attività di rilevazione hanno restituito una fotografia generale degli organismi marini e della vegetazione che si possono rinvenire lungo le spiagge italiane che rispecchia la naturale distribuzione geografica conosciuta, con interessanti segnalazioni di presenza di specie protette o poco comuni (nacchera o Pinna nobilis, dattero di mare, ciprea, doglio, Patella ferruginea) e anche diversi spiaggiamenti di mammiferi marini e tartarughe marine. Nell’ambito dello studio degli effetti del cambiamento climatico, sono state rinvenute 10 specie aliene (tra gli organismi spiaggiati il crostaceo decapode Callinectes sapidus, il crostaceo Ocypode cursor, i molluschi bivalvi Lottia sp. e Brachidontes pharaonis, le alghe Asparagopsis armata e Caulerpa taxifolia, il mollusco Aplysia dactylomela, il gasteropode Rapana venosa; tra le specie ittiche commerciabili due specie di origine atlantica come il barracuda boccagialla e il pesce pappagallo). Seppur rinvenute in aree già note, il fatto che dei ragazzi con strumenti molto semplici abbiano potuto identificarle e censirle sottolinea l’importanza del coinvolgimento della cittadinanza per ottenere informazioni utili ad aggiornare le mappe di distribuzione delle varie specie invasive. Con 24.269 record, quello dei rifiuti marini è stato l’indicatore che ha ottenuto il maggior numero di segnalazioni, mettendo in risalto una criticità ambientale ormai tristemente nota. Tra le 12 tipologie più segnalate, preponderante è la presenza di oggetti in plastica e polimeri artificiali 68,1% (bottiglie e contenitori di liquidi, oggetti di plastica vari, sacchetti di plastica, cassette di plastica o di polistirolo e contenitori di plastica per alimenti), seguiti dai rifiuti in carta/cartone 15,1% (in prevalenza mozziconi e filtri per sigaretta), attrezzature da pesca 6,5%, vetro e ceramica 6,2%, oggetti in metallo 4,1%. Interessante, 3 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di inoltre, l’individuazione di oggetti provenienti da zone costiere piuttosto lontane rispetto all’Italia, confermando il ruolo della circolazione marina nella dispersione e diffusione dei rifiuti nel bacino mediterraneo. Nota metodologica Sono 156 le scuole secondarie di secondo grado che hanno partecipato attivamente al progetto Guardiani della Costa nell'anno scolastico 2017-18, coinvolgendo oltre 600 docenti e 5.700 alunni delle classi terze, quarte e quinte. Ogni scuola ha adottato un tratto di costa italiana, per un totale di 2.610 km adottati, pari a circa 1/3 dell’estensione delle coste naturali della penisola. Al percorso formativo online e in aula si sono alternate attività di campo (nel periodo gennaio-maggio 2018), durante le quali gli studenti hanno monitorato il tratto di costa adottato rilevando caratteristiche dell’ambiente costiero, indicatori di qualità ambientale e aspetti socio-economici legati alla gestione della fascia costiera e delle sue risorse. Il risultato è un database di oltre 50mila segnalazioni, raccolte in maniera sistematica con l’ausilio delle schede guida contenute nella App di Guardiani della Costa e validate dagli esperti di OLPA Osservatorio Ligure per la Pesca e l’Ambiente, che le hanno analizzate e sintetizzate in mappe tematiche. Per l’elaborazione spaziale dei dati è stato utilizzato un software GIS, che ha preso in considerazione le seguenti categorie, per un totale di 47.062 segnalazioni: Biodiversità del Mediterraneo Beachcombing (rilevazione degli organismi marini spiaggiati, intesi come evidenza delle condizioni ambientali dei fondali marini antistanti) Vegetazione costiera Specie ittiche (rilevate nei punti di sbarco del pescato, nei mercati ittici o nei banchi delle pescherie) Organismi di scogliera Effetti dei cambiamenti climatici Beachcombing specie aliene Specie ittiche aliene Uso del mare e delle coste Rifiuti marini NB: Non tutte le segnalazioni validate si sono potute riportare sulle diverse mappe relative ai bacini e a tutta la costa italiana, per la mancanza o l’inaccuratezza del posizionamento GPS rilevato da alcuni degli smartphone utilizzati durante le uscite di campo. 4 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 1 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni riferite alle 3 aree tematiche di indicatori ambientali presi in esame dal progetto Guardiani della Costa. Le mappe riportano il numero e la posizione delle segnalazioni. I grafici a torta a corredo dettagliano il contributo in percentuale dei vari elementi naturalistici (indicatori) rilevati dagli studenti sul campo. Per ciascuno degli indicatori rilevati i dati sono stati analizzati su scala nazionale e a livello di bacini marittimi (Tirreno settentrionale, Tirreno meridionale, Mar Ionio, Adriatico meridionale e Adriatico settentrionale). La distribuzione delle segnalazioni è influenzata dalla maggior concentrazione di scuole partecipanti e/o di alunni attivi in alcune regioni. A seguire vengono riportate le principali evidenze. 1. Biodiversità nel Mediterraneo Il Mediterraneo è considerato uno tra i più importanti ecosistemi al mondo per la sua ricca biodiversità. La varietà biologica presente in quest’area è dovuta soprattutto alla presenza di specie che si sono adattate alle estati calde e secche e agli inverni miti tipici del clima mediterraneo. Se da un lato l’elevata produttività primaria, favorita dai movimenti di masse d’acqua fredda nel bacino, contribuisce alla ricchezza di biodiversità, dall’altro lato l’esponenziale incremento demografico e l’intensificazione delle attività marittime, del traffico mercantile e delle attività di pesca avvenuto nell’ultimo secolo stanno portando a una diminuzione della stessa. 5 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di 1.1 Beachcombing La categoria beachcombing — indicatrice degli organismi marini spiaggiati, intesi come evidenza delle condizioni ambientali dei fondali marini antistanti — è quella che ha raccolto il maggior numero di segnalazioni (8.138, pari al 40% delle segnalazioni che forniscono indicazioni sulla biodiversità del Mediterraneo) seguita dalla categoria vegetazione costiera, con 6.525 segnalazioni (32%), mentre le specie ittiche (3.734 segnalazioni) e gli organismi di scogliera (2.006 segnalazioni) mostrano percentuali inferiori. I tratti di costa bassa adottati dalle scuole e monitorati dagli studenti, hanno consentito il rilevamento degli organismi spiaggiati sul litorale e della vegetazione costiera, costituita in molti casi da alofite e specie psammofile. Il minor numero di segnalazioni relativo agli organismi di scogliera può essere dovuto invece alle difficoltà per gli studenti di raggiungere quelle zone costiere caratterizzate da falesie e scogliere non sempre di facile accessibilità. Fig. 2 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni per le 4 categorie che caratterizzano l’area tematica della biodiversità nel Mediterraneo. La figura 2 presenta la distribuzione su scala nazionale delle segnalazioni per l’area tematica della biodiversità del Mediterraneo, mentre le mappe successive — riferite a differenti settori costieri — consistono in uno “zoom” di dettaglio sulle segnalazioni della categoria beachcombing. 6 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Le mappe delle figure 3, 4, 7, 10 e 11 riportano il numero e la posizione delle segnalazioni riferite al beachcombing con un maggiore dettaglio sui diversi bacini mediterranei italiani e con la rappresentazione grafica quantitativa per tratto costiero. I grafici a torta a corredo delle mappe dettagliano il contributo in percentuale dei vari elementi naturalistici (indicatori) rilevati dagli studenti sulle spiagge. Una maggiore partecipazione di scuole e studenti delle regioni Campania, Sicilia e Sardegna ai rilevamenti di campo lungo le coste tirreniche centro-meridionali ha consentito la creazione di una mappa molto più popolata di segnalazioni (2.067, Fig. 4) rispetto al risultato conseguito dagli studenti delle scuole attive nel bacino nord del Tirreno (949 segnalazioni, Fig. 3). Fig. 3 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative al beachcombing nel Tirreno settentrionale. Il contributo percentuale delle diverse componenti naturalistiche nei due bacini non evidenzia grandi differenze, con l’indicatore dei resti di Posidonia al 30% per entrambe le aree, seguito con diverse percentuali da bivalvi (16% per il Tirreno settentrionale e 10% per il Tirreno meridionale), da gasteropodi e ovature presenti in percentuali molto simili nei due bacini (11% per il Tirreno settentrionale e 8% per il Tirreno meridionale), così come l’indicatore “altro” (12% Tirreno settentrionale e 14% Tirreno meridionale). Il plancton gelatinoso spiaggiato — rappresentato fondamentalmente dall’indicatore meduse e velelle — viene segnalato, percentualmente e in quantità effettive, in misura quasi doppia nel bacino meridionale rispetto al bacino settentrionale (8% Tirreno settentrionale e 15% Tirreno meridionale). 7 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 4 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative al beachcombing nel Tirreno meridionale. I risultati rispecchiano sostanzialmente le caratteristiche dell’ambiente marino e delle biocenosi costiere lungo il litorale tirrenico, dove si alternano tratti di costa rocciosa che delimitano ampie spiagge e zone con fondali sabbiosi colonizzati da fanerogame marine, posidonia (Fig. 5) e cimodocea in primis (Fig. 6). Fig. 5 - Resti di Posidonia oceanica a Ceriale (I.T. Galilei, Fig. 6 - La fanerogama marina Cymodocea nodosa sul Albenga). litorale di Napoli (I.T.I. Ferraris, Napoli). 8 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Nel bacino ionico (Fig. 7), le 1.416 segnalazioni derivano dalle attività di campo delle scuole di tre regioni con una mappa maggiormente popolata lungo le coste siciliane rispetto a quelle pugliesi e calabresi. I principali gruppi censiti sono i molluschi (gasteropodi e bivalvi insieme raggiungono quasi il 30% degli indicatori spiaggiati, Fig. 8 e Fig. 9) mentre l’indicatore resti di Posidonia (foglie, rizomi, ecc.), un po’ inaspettatamente, non raggiunge i valori percentuali fatti registrare negli altri tratti costieri indagati. Fig. 7 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative al beachcombing nello Ionio. Fig. 8 - Gasteropodi sulla spiaggia di Crotone (I.I.S. Fig. 9 - Ovature di Neverita josephinae a Priolo Gargallo Ciliberto-Lucifero, Crotone). (I.I.S. Ettore Majorana, Catania). 9 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 10 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative al beachcombing nell’Adriatico settentrionale. Fig. 11 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative al beachcombing nell’Adriatico meridionale. 10 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Le mappe delle figure 10 e 11 evidenziano le segnalazioni per gli organismi marini spiaggiati lungo le spiagge del Mar Adriatico: i ritrovamenti sono più numerosi nel bacino settentrionale grazie al contributo dei rilevamenti di campo degli studenti delle scuole di quattro regioni, rispetto alle segnalazioni derivanti dalle attività di scuole posizionate in due sole regioni per l’Adriatico meridionale. Per quanto riguarda il contributo percentuale delle diverse componenti naturalistiche, anche nei due bacini adriatici non si evidenziano grandi differenze: a parte una minore presenza di foglie e resti di Posidonia spiaggiata (10% delle segnalazioni nel bacino settentrionale contro il 26 % in quello meridionale), dovuta alla naturale distribuzione geografica della fanerogama, i bivalvi delle biocenosi costiere a fondi mobili sono i più rappresentati insieme ai crostacei (Fig. 12) e ai gasteropodi e alle loro ovature (Fig. 13). La componente “altro” (13% Adriatico settentrionale e 11% Adriatico meridionale) si attesta su valori percentuali analoghi a quanto visto per il Tirreno. Fig. 12 - Resti di crostacei e bivalvi a San Benedetto del Fig. 13 - Ossi di seppia a Giovinazzo (I.I.S. Vespucci, Tronto (I.I.S. Fazzini-Mercantini, Grottammare). Molfetta). Sostanzialmente, le 8.138 segnalazioni di organismi marini spiaggiati consentono di ottenere buone indicazioni “in remoto” sulle condizioni dei fondali e dell’ambiente marino costiero: per quanto riguarda la fauna marina, la presenza di plancton gelatinoso predatore (meduse e velelle, Fig. 14) testimonia la disponibilità di risorse alimentari dei primi livelli trofici (altro zooplancton ed ittioplancton), mentre per quanto riguarda il benthos, consistenti percentuali di segnalazioni riferite a bivalvi, gasteropodi e crostacei spiaggiati fanno ragionevolmente pensare che i fondali marini siano discretamente popolati da molteplici rappresentanti di questi gruppi sistematici (Fig. 15). Anche per quel che concerne la vegetazione marina, le segnalazioni indirette sulla presenza di posidonia e altre fanerogame possono considerarsi soddisfacenti anche se nulla si può dire sulle condizioni e sulla tendenza evolutiva delle praterie sommerse. 11 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 14 - Velelle (barchette di San Pietro) spiaggiate a Fig. 15 - Resti di bivalvi a Torvaianica (I.I.S. Largo- Buggerru (I.I.S. Marconi-Lussu, San Gavino Monreale). Brodolini, Pomezia). Specie protette e specie poco comuni Le segnalazioni degli studenti sugli spiaggiamenti di organismi marini lungo le coste italiane hanno permesso di raccogliere interessanti informazioni sulla presenza di specie protette o poco comuni il cui numero e distribuzione sono riportati nella figura 16. Fig. 16 - Distribuzione e numero delle segnalazioni relative allo spiaggiamento di specie protette o di pregio naturalistico. 12 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Si registrano 24 segnalazioni per il mollusco bivalve Pinna nobilis (nacchera o pinna comune o anche cozza penna, tra i nomi comuni) soprattutto in Puglia e in Sardegna (Fig. 17). Anche il cavalluccio marino o ippocampo (specie n.d.) è stato segnalato con 3 schede di rilevamento in Sicilia, Calabria e in Friuli Venezia Giulia (Fig. 18). Tra i molluschi gasteropodi protetti si possono evidenziare 5 segnalazioni per le cipree (segnalate due specie: Luria lurida ed Erosaria spurca) in Puglia e Sicilia (Fig. 19), 3 segnalazioni per il doglio (Tonna galea), un gasteropode di grandi dimensioni, in Sicilia e in Calabria e 2 segnalazioni per Patella ferruginea in Campania (Fig. 20) e Sicilia. Tra le specie protette, rinvenute durante le attività di beachcombing, si evidenzia una segnalazione per il dattero di mare (Lithophaga lithophaga) in Sicilia e una segnalazione per l’alga cistoseira di riva (Cystoseira amentacea) in Puglia (Fig. 21). Per i mammiferi marini si contano 2 segnalazioni: un capodoglio in Calabria (Fig. 22) e un delfinide non identificato nelle Marche (Fig. 23), mentre la tartaruga marina Caretta caretta conta ben 6 segnalazioni di spiaggiamenti in Puglia, Veneto e in Campania (Fig. 24). Fig. 17 - Valve di Pinna nobilis o nacchera a San Cataldo, Fig. 18 - Cavalluccio marino spiaggiato a Grado (I.T. Liceo Sc. e Ling. Vallone, Galatina). Marinoni, Udine). Fig. 19 - Ciprea rinvenuta in località Monaco Mirante Fig. 20 - Patella ferruginea a Sant’Antimo (I.I.S. Moscati, (I.I.S. Del Prete -Falcone, Nava). Sant’Antimo). 13 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 21 - Cistoseira di riva a Baia delle Orte (Liceo Sc. Da Fig. 22 - Giovane capodoglio spiaggiato a San Lucido Vinci, Sapri). (IPSEOA San Francesco, Paola). Fig. 23 - Resti di delfinide sulla riva a Numana (I.I.S. Fig. 24 - Resti di Caretta caretta a Isola Albarella (I.I.S. Corridoni-Campana, Osimo). Rolando da Piazzola, Piazzola sul Brenta). Le segnalazioni di specie poco comuni e d’interesse naturalistico provengono dal Tirreno meridionale, dallo Ionio e dal bacino Adriatico. Tra queste sono certamente da rimarcare le segnalazioni di 5 teche ovariche di razze (Fig. 25), le 5 segnalazioni di fruttificazione e fioritura della pianta marina Posidonia oceanica (nel Lazio e in Sicilia), le 2 segnalazioni di argonauta in Sicilia e in Calabria (Fig. 26) e le 2 segnalazioni di spiaggiamenti di pesci batipelagici, uno sulle coste dello stretto di Messina (Fig. 27) e uno lungo le coste ioniche della Puglia. 14 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 25 - Teche ovariche di razza in Adriatico a Fig. 26 - Conchiglia di argonauta sulla costa di Messina Portonovo (I.I.S. Corridoni-Campana, Osimo). (Liceo Sc. Archimede, Messina). Fig. 27 - Ritrovamento di un pesce batiale sulla spiaggia di Messina (Liceo Sc. Archimede, Messina). 1.2 Vegetazione costiera La costa italiana ha ancora molte zone litorali ricche di vegetazione come evidenziato dalle 6.525 segnalazioni validate e relative sia ad ambienti sabbiosi o rocciosi naturali che ad ambienti antropizzati (Fig. 2). Tuttavia di queste, solo circa un terzo — pari alle 2.172 segnalazioni qui evidenziate nelle mappe dei diversi bacini — era riconducibile a specie presentate nella app di Guardiani della Costa, con foto identificative e note sulla loro ecologia e distribuzione. Le restanti segnalazioni, raggruppate nella categoria generica “altro”, non sono state riportate nelle figure a seguire perché troppo eterogenee e percentualmente così consistenti da rendere poco apprezzabile nei grafici il contributo percentuale delle specie riconosciute dagli studenti e più interessanti da descrivere e localizzare. Le segnalazioni più numerose a livello nazionale sono relative all’indicatore coronilla di Valenza (451 segnalazioni, Fig. 28), alla calcatreppola marittima (419 segnalazioni, Fig. 29) e alla camomilla marina (366 15 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di segnalazioni, Fig. 30), che rappresentano specie presenti su dune costiere che hanno raggiunto lo stadio di maturità; anche il ravastrello marittimo, che è un elemento comune tra le specie pioniere delle dune, è stato segnalato in 334 schede (Fig. 31). Fig. 28 - Coronilla di Valenza a Torvaianica (I.I.S. Largo Fig. 29 - Calcatreppola marittima sulla costa veneziana Brodolini, Pomezia). (Liceo Sc. Quadri, Vicenza). Fig. 30 - Camomilla marina a Castel Volturno (I.I.S. Fig. 31 - Ravastrello marittimo a San Cataldo (Liceo Sc. Corrado, Castel Volturno). e Ling. Vallone, Galatina). Altre specie caratteristiche che sono state identificate e segnalate tramite la app di Guardiani della Costa sono state: la violaciocca sinuata con 190 segnalazioni (Fig. 32) e il vilucchio marittimo con 136 segnalazioni (Fig. 33). L’alisso marino (Fig. 34), la violaciocca rossa (Fig. 35) e il giglio marittimo (Fig. 36), invece, sono stati rilevati e segnalati meno frequentemente. 16 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 32 - Violaciocca sinuata a Fontanamare (I.T. Fig. 33 - Vilucchio marittimo a Baia dei Turchi (Liceo Sc. Minerario Asproni – I.T.C.G. Fermi, Iglesias). Da Vinci, Maglie). Fig. 34 - Alisso marino a Marsala (Liceo Statale Fig. 35 Violaciocca rossa a Marsala (Liceo Statale Pascasino, Marsala). Pascasino, Marsala). Fig. 36- Giglio marittimo a Bosa (I.I.S. E. Fermi, Ozieri). 17 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Le figure seguenti riportano le mappe di distribuzione delle segnalazioni della vegetazione costiera corredate dai grafici relativi alla composizione percentuale dei diversi indicatori così come risultano dal lavoro dei Guardiani della Costa nelle diverse zone della penisola. Fig. 37 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative alla vegetazione costiera nel Tirreno settentrionale. Nel Tirreno settentrionale (Fig. 37) risultano 128 segnalazioni per 10 specie. Prevalgono la camomilla marina (29%) e il ravastrello marittimo (14%), mentre meno segnalati sono l’alisso marino (12%) e il giglio marittimo (10%). Le 1.077 segnalazioni del Tirreno meridionale (Fig. 38) sono nuovamente riferite a 13 specie, ma in questo caso la calcatreppola marittima risulta la più segnalata (31%), seguita da camomilla marina (17%), ravastrello marittimo (13%) e violaciocca sinuata (10%). Le restanti specie sono segnalate con percentuali tra il 5% e l’1%. Lungo le coste ioniche (Fig. 39), il ravastrello marittimo - una delle più caratteristiche piante pioniere delle spiagge sabbiose - raggiunge il 18% delle segnalazioni, mentre sono meno rappresentate le specie tipiche di dune stabili come la calcatreppola marittima (15%), la camomilla marina (15%) e la violaciocca sinuata (15%). Le altre specie sono segnalate con percentuali tra l’8% e l’1%. Nel complesso, lungo le coste ioniche sono state individuate 13 specie, con 393 segnalazioni. 18 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 38 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative alla vegetazione costiera nel Tirreno meridionale. Fig. 39 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative alla vegetazione costiera nello Ionio. 19 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 40 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative alla vegetazione costiera nell’Adriatico settentrionale. Fig. 41 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative alla vegetazione costiera nell’Adriatico meridionale. 20 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Nei due bacini in cui è stato diviso l’Adriatico (Fig. 40 e 41) il numero delle segnalazioni si differenzia notevolmente in funzione delle attività di campo svolte dagli studenti: 11 specie sono state identificate nell’Adriatico settentrionale con un numero complessivo di 92 segnalazioni e 12 specie nel bacino meridionale con 482 segnalazioni. Se nel bacino settentrionale il ravastrello è stata la specie più segnalata (45%), seguita dall’euforbia arborea (13%), lungo le coste meridionali dell’Adriatico sono state identificate e segnalate soprattutto la camomilla marina (23%), il vilucchio marittimo (14%), il ravastrello marittimo e il finocchio litorale spinoso (13%), mentre le altre specie non hanno raggiunto percentuali superiori al 9%. 1.3 Specie ittiche commerciali Anche le attività di pesca vengono influenzate dalla biodiversità. Nel Mediterraneo la grande varietà di organismi e di habitat consente di sfruttare un’ampia gamma di risorse che ha spinto l’uomo a utilizzare i più diversi attrezzi e sistemi di pesca. Questa varietà dei metodi di pesca — talvolta molto antichi — rappresenta un importante fattore di identità culturale delle comunità locali che purtroppo, a causa delle regole del mercato globale, rischia di scomparire. Attraverso la segnalazione delle specie ittiche nei punti di primo sbarco o nei mercati ittici si è voluto fornire una fotografia della biodiversità ittica lungo la penisola (3.734 segnalazioni, Fig. 2). Nel contempo, si è voluto far comprendere l’importanza dell’antico mestiere della pesca. Le specie che hanno avuto il numero di segnalazioni più elevate sono state soprattutto i molluschi, come il polpo (Fig. 42), le seppie (Fig. 43), le cozze e, in misura minore, acciughe (Fig. 44) e naselli (Fig. 45). Fig. 42 - Polpi rilevati ad Avetrana (I.I.S. Del Prete- Fig. 43 - Seppie rilevate a Cagliari (Liceo Sc. Pacinotti, Falcone, Sava). Cagliari). 21 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 44 - Acciughe rilevate ad Aspra (I.T.C. Don L. Sturzo, Fig. 45 - Naselli rilevati a Catania (I.T.G. Marconi, Bagheria). Catania). Il Tirreno settentrionale (Fig. 46), secondo le catture segnalate, mostra una buona diversità con 15 specie- bersaglio principali ed è caratterizzato dalla presenza di piccoli pelagici (soprattutto acciuga e sgombro mentre meno rilevante la presenza di sardina e suro), di molluschi (polpo, seppia, totano/calamaro) e di crostacei (gambero rosso e scampo). Nel complesso sono state effettuate 368 segnalazioni. Un numero ben maggiore di record sono stati raccolti nel Tirreno meridionale (1.941 segnalazioni), con 19 specie segnalate (Fig. 47). Fig. 46 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di specie ittiche nel Tirreno settentrionale. 22 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 47 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di specie ittiche nel Tirreno meridionale. Fig. 48 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di specie ittiche nello Ionio. 23 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Le attività dei Guardiani nello Ionio (Fig. 48) si sono concentrate soprattutto lungo le coste siciliane e hanno permesso di raccogliere 612 segnalazioni, con 17 specie identificate. Nel bacino Adriatico sono state poche le segnalazioni riguardanti il settore settentrionale (322 segnalazioni, Fig. 49), con 14 specie identificate. Questi dati non rispecchiano la realtà della biodiversità delle risorse alieutiche per quel tratto di mare, che sicuramente è uno dei maggiormente diversificati di tutta la penisola. Un maggior numero di segnalazioni (491 record) e di specie (16) è stato registrato per il bacino meridionale (Fig. 50). I molluschi hanno totalizzato il maggior numero di segnalazioni, con polpi (10%), seppie (9%), cozze (8%) e totani/calamari (6%). Fig. 49 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di specie ittiche nell’Adriatico settentrionale. 24 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 50 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di specie ittiche nell’Adriatico meridionale. 1.4 Organismi di scogliera La categoria degli organismi di scogliera ha registrato un minor numero di segnalazioni (in totale 2.006) rispetto agli altri indicatori della biodiversità (vedi Fig. 2), probabilmente a causa della difficoltà per gli studenti di raggiungere e svolgere attività di campo nelle zone costiere caratterizzate da falesie e scogliere, non sempre di facile accessibilità. Le specie più rilevate a livello nazionale sono state la patella (378 segnalazioni, Fig. 51), il pomodoro di mare (270 segnalazioni, Fig. 52), il granchio corridore (207 segnalazioni, Fig. 53), i cirripedi (147 segnalazioni, Fig. 54), i mitili (114 segnalazioni, Fig. 55) e la littorina (77 segnalazioni, Fig. 56). Poche segnalazioni per le alghe, con meno di 50 record, e il piccolo crostaceo isopode Ligia italica, il porcellino degli scogli, con sole 9 segnalazioni. 25 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 51 - Patella a S. Marina Navarrese (I.A.N.A.S., Fig. 52 - Pomodoro di mare a Bergeggi (Liceo Statale Tortolì). Calasanzio, Carcare). Fig. 53 - Granchio corridore a Bagheria (I.T.C. Don L. Fig. 54 - Cirripedi a Cervia (Liceo Classico Monti, Sturzo, Bagheria). Cesena). Fig. 55 - Mitili a Grado (I.T. Marinoni, Udine). Fig. 56 - Littorine a Gallipoli (I.I.S. Vespucci, Gallipoli). 26 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Le mappe successive riportano numero e posizione delle segnalazioni riferite agli organismi di scogliera nei diversi bacini mediterranei italiani, corredate dalla rappresentazione grafica quantitativa per i diversi tratti costieri. I grafici a torta riportati nelle mappe dettagliano il contributo in percentuale delle diverse specie rilevate dagli studenti sulle coste rocciose. Fig. 57 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di organismi di scogliera nel Tirreno settentrionale. Per il Tirreno settentrionale (Fig. 57), sulle 374 segnalazioni totali sono predominanti il mollusco patella e l’attinia pomodoro di mare. Segnalati in misura meno importante i crostacei sedentari cirripedi, il granchio corridore e il mollusco gasteropode Littorina neritoides. Le segnalazioni rappresentano in maniera molto marginale il contributo ecologico che le alghe offrono sulle scogliere di questo ambito territoriale. Un numero maggiore di segnalazioni (676) sono pervenute per il Tirreno meridionale (Fig. 58) dove prevalgono i record per il mollusco patella (21%, con un piccolissimo contributo della specie protetta Patella ferruginea). L’attinia pomodoro di mare e il granchio corridore contribuiscono per un ulteriore 19% al totale delle segnalazioni. 27 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 58 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di organismi di scogliera nel Tirreno meridionale. Anche nello Ionio (Fig. 59), nonostante la tipologia di costa rocciosa sia prevalente, il numero di segnalazioni è risultato piuttosto basso (370) con una predominanza di patella e di pomodoro di mare. Nei due versanti del bacino Adriatico (Fig. 60 e 61), il numero esiguo di segnalazioni è più marcato nell’area settentrionale (257 segnalazioni) per via della conformazione del territorio con coste prevalentemente basse, dove sono stati rilevati principalmente mitili e patelle. La diversa conformazione della costa nell’Adriatico meridionale viene evidenziata da un maggior numero di segnalazioni (329), dove i record riferiti al granchio corridore sono predominanti rispetto ad altre specie. 28 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 59 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di organismi di scogliera nello Ionio. Fig. 60 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di organismi di scogliera nell’Adriatico settentrionale. 29 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 61 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni di organismi di scogliera nell’Adriatico meridionale. 2. Effetti dei cambiamenti climatici Il clima terrestre è soggetto a fluttuazioni stagionali, decennali e secolari che dipendono da cause naturali. Tuttavia, nel corso degli ultimi 200 anni, mutamenti più profondi e rapidi del sistema climatico sono stati determinati dall’uomo, a causa della crescente immissione di gas serra in atmosfera, dell’aumento dell’uso del suolo e della pesante sottrazione di risorse idriche a fini industriali e agricoli. I cambiamenti climatici comportano non solo un riscaldamento del clima globale (global warming), ma anche un’intensificazione di alcune fasi del ciclo idrogeologico: a livello planetario questo si manifesta come un aumento dell’evaporazione e della precipitazione; a livello regionale, i fenomeni possono essere ulteriormente influenzati da fattori locali. L’area del bacino del Mediterraneo è ritenuta una zona particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici. Le alterazioni del clima stanno inoltre modificando alcuni processi naturali di dispersione degli esseri viventi, animali e vegetali. Tra queste alterazioni, l’aumento della temperatura media di molte aree del pianeta è un’opportunità̀ per specie di origine tropicale e subtropicale, le cosiddette specie aliene o N.I.S. (non- indigenous species, specie non indigene), per colonizzare gli habitat temperati. Gli studenti impegnati nel progetto Guardiani della Costa hanno avuto a disposizione diversi strumenti formativi online per tentare un approccio alla comprensione di questi mutamenti. Le uscite di campo prevedevano il rilevamento di dati meteo-marini, la misurazione della profondità di spiaggia sui litorali adottati e la segnalazione di specie aliene. Per queste tematiche sono state validate in totale 2.390 30 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di segnalazioni (Fig.1). Di queste, tuttavia, per l’eterogeneità dei dati raccolti — non sempre con un’applicazione rigorosa delle procedure consigliate — le segnalazioni riferite alle categorie dati meteo-marini e misure di spiaggia nel primo anno di attività non sono state elaborate e mappate in questo report. Sono state invece prese in considerazione le segnalazioni riferite alle N.I.S. spiaggiate lungo i litorali, o rinvenute tra i prodotti della pesca, come illustrate nelle successive figure da 62 a 70. 2.1 Beachcombing specie aliene La mappa sottostante mostra la distribuzione delle segnalazioni di specie aliene (Fig. 62). Fig. 62 - Distribuzione geografica delle segnalazioni relative alle specie aliene lungo i tratti di costa adottati dalle scuole partecipanti al progetto. Le segnalazioni per questo indicatore sono state in totale 16, registrate soprattutto in Sicilia e in Puglia. In quest’ultima regione è stata ricorrente la segnalazione di Callinectes sapidus (crostaceo decapode, Fig. 63), mentre in Sicilia le segnalazioni hanno riguardato ben 5 specie: il crostaceo Ocypode cursor (Fig. 64), i molluschi bivalvi Lottia sp. e Brachidontes pharaonis (Fig. 65) e le due specie di alghe Asparagopsis armata e Caulerpa taxifolia (Fig. 66), segnalata anche in Puglia. In Sardegna è stato segnalato il mollusco Aplysia dactylomela (Fig. 67) e in Emilia Romagna il gasteropode Rapana venosa (Fig. 68). 31 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 63 - Crostaceo alieno Callinectes sapidus a Fig. 64 - Granchio fantasma Ocypode cursor a Gela Manfredonia (Liceo Sc. Marconi, Foggia). (Liceo Sc. Vittorini, Gela). Fig. 65 - Specie lessepsiana Brachidontes pharaonis a Fig. 66 - Alga invasiva Caulerpa taxifolia a Belvedere Priolo (I.I.S. Majorana, Scordia). (I.I.S. Majorana, Scordia). Fig. 67 - Aplysia dactylomela, nota anche come “lepre Fig. 68 - Mollusco gasteropode Rapana venosa a Cervia di mare dagli anelli”, a Cardedu (I.A.N.A.S. Tortolì). (Liceo Cl. Monti, Cesena). 32 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di 2.2 Specie ittiche aliene Dalle osservazioni ai punti di sbarco del pescato o sui banchi dei mercati ittici e delle pescherie sono state identificate due specie ormai residenti nel Mediterraneo ma di origine atlantica, come il barracuda boccagialla (Sphyraena viridensis, Fig. 69) e il pesce pappagallo (Sparisoma cretense, Fig. 70). Fig. 69 - Barracuda boccagialla Sphyraena viridensis a Fig. 70 - Pesce pappagallo Sparisoma cretense a Le Piano di Sorrento (Liceo Art. Mus. Grandi, Sorrento). Castella (I.I.S. Lucifero, Crotone). Molte segnalazioni confermano la presenza ormai diffusa di queste specie aliene nei nostri mari e per questo si sottolinea l’importanza dell’attività di citizen science svolta dagli studenti, sia per l’acquisizione di nuove informazioni sulla distribuzione delle N.I.S., sia per far comprendere la criticità di questo fenomeno che minaccia, o quantomeno altera, la biodiversità del Mediterraneo. 3. Uso del mare e delle coste Le conseguenze della continua pressione esercitata dall’uomo sul mare sono ben note: inquinamenti di diversa natura, cementificazione delle coste, degradazione dei fondali e delle spiagge, diminuzione delle risorse ittiche. Sono questi gli aspetti più evidenti di situazioni locali che si rilevano soprattutto in regioni fortemente industrializzate e antropizzate. Una delle principali e più evidenti forme d’inquinamento deriva dalla presenza dei rifiuti, quali manufatti o materiali solidi a lenta o nulla degradazione, che vengono abbandonati o trascinati nell’ambiente marino (come la plastica). E infatti quello dei rifiuti marini è stato l’indicatore che ha ottenuto il maggior numero di segnalazioni da parte dei partecipanti a Guardiani della Costa, mettendo in risalto una criticità ambientale ormai diffusamente e tristemente nota in tutti i mari del mondo. 33 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di 3.1 Rifiuti marini Le 24.269 segnalazioni dei rifiuti marini sono state suddivise in 8 principali categorie in base al materiale principale che caratterizza l’oggetto (plastica, vetro e ceramica, metallo, tessuti e vestiario, gomma, carta, legno, attrezzi da pesca) più una categoria generica che tiene conto dei rifiuti non classificabili nelle precedenti (altro). Fig. 71 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative alla categoria rifiuti marini lungo i tratti di costa adottati dalle scuole partecipanti al progetto. Nel grafico a torta in Fig. 71 si legge la composizione percentuale delle principali categorie di rifiuti rilevate dai Guardiani della Costa: il 51% delle segnalazioni riguarda i polimeri artificiali (plastica), il 10% la carta/cartone, il 7% le fibre tessili, artificiali o naturali, mentre altre tipologie come metalli, vetro e ceramica, attrezzature da pesca arrivano al 6%. Anche gli oggetti ed elementi in gomma, come pure il legname e i lavorati in legno toccano percentuali del 3% e del 2% rispettivamente, delineando una panoramica sui rifiuti marini in linea con i dati raccolti in altri studi condotti a livello nazionale. Le mappe successive riportano il numero e la posizione delle segnalazioni riferite ai rifiuti con un maggiore dettaglio sui diversi bacini mediterranei italiani, corredati da rappresentazione grafica quantitativa per tratto costiero. I grafici a torta riportati sulle mappe dettagliano il contributo in percentuale delle diverse tipologie di rifiuti rilevati dagli studenti sulle spiagge. 34 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 72 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative ai rifiuti marini nel Tirreno settentrionale. Fig. 73 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative ai rifiuti marini nel Tirreno meridionale. 35 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Le segnalazioni per il bacino del Tirreno settentrionale derivano dai rilevamenti degli studenti che hanno lavorato sui tratti costieri delle regioni Liguria, Toscana e Lazio (Fig. 72). Il numero totale di segnalazioni di rifiuti marini nel Tirreno settentrionale ammonta a 2.318, con una concentrazione maggiore in corrispondenza dell’area limitrofa alla città di Genova (1.005 segnalazioni), dovuta anche alla maggiore adesione di scuole al progetto. Il più alto contributo percentuale di segnalazioni è costituito da plastica (38%), metallo (13%) e carta (11%). Per quanto riguarda il Tirreno meridionale (Fig. 73), le segnalazioni sono distribuite in un’ampia area geografica, comprendendo anche la Sardegna e la Sicilia. Il numero totale di record di rifiuti marini segnalati in quest’area ammonta a 7.281: il dato più alto rispetto agli altri bacini. Le concentrazioni più elevate di segnalazioni si hanno in corrispondenza delle aree limitrofe alle città di Napoli, Palermo e Cagliari. In Sardegna, nella zona a sud di Oristano, è stato registrato il più alto numero di record (909). Rispetto al bacino settentrionale, la maggiore partecipazione di scuole e studenti ai rilevamenti in situ lungo le coste ha consentito la creazione di una mappa con una maggior densità di segnalazioni per le regioni Campania, Sicilia e Sardegna. Il maggiore contributo percentuale delle diverse categorie di rifiuti è dato da plastica (51%), carta (11%) e tessuti e vestiario (7%). Nel bacino ionico (Fig. 74), su cui si affacciano le regioni Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, sono state registrate 4.544 segnalazioni. Il maggior numero di queste si concentra nell’area circostante la città di Messina (2.297), seguita dall’area limitrofa alla città di Taranto (787 e 698). Anche per questo bacino la plastica risulta essere la tipologia segnalata in percentuale più elevata (46%), seguita da vetro e ceramica (9%) e tessuti e vestiario (9%). Fig. 74 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative ai rifiuti marini nello Ionio. 36 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 75 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative ai rifiuti marini nell’Adriatico settentrionale. Fig. 76 - Distribuzione, numero e composizione percentuale delle segnalazioni relative ai rifiuti marini nell’Adriatico meridionale. 37 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Il bacino Adriatico settentrionale (Fig. 75) raggruppa le 5.774 segnalazioni del Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche. Il maggior numero di segnalazioni si concentra in Friuli (3.541), nell’area limitrofa alla città di Venezia (856) e alla città di Ancona (626). La percentuale delle diverse tipologie di rifiuti è simile a quella degli altri bacini con il dato più elevato per la plastica (54%), seguita da carta (11%) e tessuti e vestiario (6%). Il bacino Adriatico meridionale raggruppa le segnalazioni di Abruzzo, Molise e Puglia. Il numero di segnalazioni totali è di 4.352, con una maggior concentrazione nella zona limitrofa ad Otranto (3.030) e nell’area di Vasto (490). La figura 76 mostra che le percentuali delle diverse tipologie di rifiuti rispecchiano quelle del bacino settentrionale con percentuali simili per tutte le categorie: plastica (49%), carta (11%) e vetro e ceramica (8%). Nella tabella 1 è riportato il dettaglio a livello nazionale relativo alle 12 tipologie di oggetti che sono state segnalate con maggiore frequenza dai Guardiani della Costa, escludendo la categoria “altro”. Si evidenzia che gran parte delle tipologie che hanno ricevuto il maggior numero di segnalazioni riguardano la categoria della plastica e polimeri artificiali (68,1%), seguita dagli oggetti in carta/cartone 15,1%, le attrezzature da pesca 6,5%, gli oggetti in vetro/ceramica 6,2% e gli oggetti in metallo 4,1%. Categoria Tipologia Numero di segnalazioni Materiali in plastica e bottiglie e contenitori di liquidi 3.483 polimeri artificiali (68,1%) oggetti vari 1.622 sacchetti di plastica 1.473 cassette di plastica o polistirolo 1.412 contenitori di plastica per alimenti 1.198 tappi di bibite o coperchi 878 Carta/cartone (15,1%) mozziconi e filtri di sigarette 1.102 oggetti vari 620 pacchetti di sigarette 518 Attrezzature da pesca (6,5%) reti, cordami e contenitori 956 Vetro e ceramica (6,2%) bottiglie e contenitori 915 Metallo (4,1%) lattine di alluminio, barattoli, flaconi e 610 scatole latta Tab. 1 - Lista delle tipologie di oggetti con il relativo numero di segnalazioni a livello nazionale 38 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Si riportano di seguito esempi di segnalazioni delle tipologie e dei materiali menzionati in tabella. In generale, le bottiglie di plastica hanno totalizzato il maggior numero di segnalazioni (Fig. 77-80), seguite da oggetti in plastica vari (Fig. 81) e da sacchetti di plastica (Fig. 82). Interessante l’individuazione all’interno del materiale segnalato di oggetti che forse hanno galleggiato a lungo nel Mediterraneo prima di spiaggiarsi sulle coste italiane, confermando il ruolo della circolazione marina nella dispersione e diffusione dei rifiuti nel Mediterraneo. Ad esempio, le figure 77 e 78 mostrano bottiglie di plastica di marca straniera (nel primo caso di probabile provenienza dal Nord Africa, nel secondo caso di probabile provenienza greca) e la figura 83 evidenzia un contenitore per alimenti di probabile provenienza dalle sponde del Nord Africa. Fig. 77 - Bottiglia in plastica a Messina (Liceo Sc. Fig. 78 - Bottiglia in plastica a San Basilio (Liceo Sc. Archimede, Messina). Vallone, Galatina). Fig. 79 - Bottiglie in PET a Castellammare del Golfo (I.I.S. Fig. 80 - Bottiglia in PET a Ercolano, (I.T.T. Marie Curie, Mattarella-Dolci, Castellammare del Golfo). Napoli). 39 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 81 - Oggetti in plastica vari a Ceriale (I.T. Galilei, Fig.82 - Sacchetto di plastica a Marina di Puolo (Liceo Albenga). Art. Mus. Grandi, Sorrento). Fig. 83 – Contenitore in plastica per alimenti a Messina Fig.84 – Contenitore in plastica per alimenti a Grado (Liceo Sc. Archimede, Messina). (I.T. Marinoni, Udine). Fig. 85 - Contenitore in plastica per alimenti ad Fig. 86 - Cassette in plastica a Venezia (Liceo Sc. Quadri, Arenzano ((I.T. Nautico San Giorgio, Genova). Vicenza). 40 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 87 - Cassette in polistirolo a San Pietro in Bevagna Fig. 88 - Bastoncini di cotton-fioc a Torre del Greco (I.T. (I.I.S. Del Prete-Falcone, Sava). Pantaleo, Torre del Greco). Le figure 86 e 87 riguardano segnalazioni di cassette in plastica o polistirolo, mentre la figura 88 segnala la presenza di bastoncini cotton-fioc. I Guardiani della Costa hanno potuto osservare anche un evento verificatosi a partire dalla fine di marzo 2018, relativamente ai dischetti in plastica che hanno invaso il mare e le coste del Tirreno. Il corpo delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera ha accertato che tale dispersione è stata causata dal cedimento di un impianto di depurazione presso la località Foce del Sele, in Campania. Le segnalazioni dei Guardiani testimoniano la presenza di questi dischetti sulle spiagge della Campania, del Lazio e della Liguria. Le figure 89-92 ne mostrano alcuni esempi. Fig. 89 - Dischetti in plastica a Torre del Greco (I.T.T. Fig. 90 - Dischetti in plastica alla Foce del Sele (Liceo Sc. Marie Curie, Napoli). Sensale, Nocera Inferiore). 40 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 91 - Dischetti in plastica a Torvaianica (I.I.S. Largo Fig. 92 - Dischetti in plastica a Genova (Liceo Sc. Cassini, Brodolini, Pomezia). Genova). Nelle figure 93-98 vengono riportate altre tipologie di rifiuti di plastica rinvenuti dai Guardiani nei tratti di costa adottati. Nelle figure 99-104, invece, alcuni esempi di segnalazioni di rifiuti cartacei, soprattutto mozziconi e pacchetti di sigarette. Fig. 93 - Tavolo in plastica a Scaglieri, Isola d’Elba (I.T. Fig. 94 - Giocattoli a Grottammare (I.I.S. Fazzini- Natta, Milano). Mercantini, Grottammare). 42 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 95 - Parte di canoa a Torvaianica (I.I.S. Largo Fig. 96 - Parte di canoa a Torre del Greco (I.T.T. Marie Brodolini, Pomezia). Curie, Napoli). Fig. 97 - Tappi di plastica a Messina (Liceo Sc. Fig. 98 - Tappi di plastica a Portixeddu (I.I.S. Marconi Archimede, Messina). Lussu, San Gavino Monreale). Fig. 99 - Rifiuti di carta a Cagliari (Liceo Sc. Pacinotti, Fig. 100 - Rifiuti di carta a Palermo (Liceo Sc. Majorana, Cagliari). Palermo). 43 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 101 - Mozziconi di sigaretta-a Torvaianica (I.I.S. Fig. 102 - Mozziconi e pacchetto di sigarette a Piano di Largo-Brodolini, Pomezia). Sorrento (Liceo Art. Mus. Grandi, Sorrento). Fig. 103 - Pacchetto di sigarette a Cagliari (Liceo Sc. Fig. 104 - Pacchetto di sigarette a Cagliari (Liceo Sc. Pacinotti, Cagliari). Pacinotti, Cagliari). Nelle figure 105-108 sono riportate varie tipologie di attrezzature da pesca professionale e amatoriale rinvenute lungo le coste italiane, che evidenziano come le attività di pesca in generale abbiano un importante impatto anche in termini di accumulo di rifiuti sulle coste. In particolare, le figure 107 e 108 testimoniano la presenza di reti, o calze, utilizzate nella molluschicoltura, specialmente nel Mar Adriatico. Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 105 - Attrezzatura da pesca a Leporano Marina Fig. 106 - Attrezzature da pesca a Sapri (I.I.S. Da Vinci, (I.I.S. Majorana, Martina Franca). Sapri). Fig. 107 - Attrezzature da pesca a Torre Colimeno (I.I.S. Fig. 108 - Attrezzature da pesca ad Avetrana (I.I.S. Del Del Prete-Falcone, Sava). Prete-Falcone, Sava). Le figure 109-110 richiamano l’attenzione sulle segnalazioni di oggetti in vetro e in alluminio, mentre le figure 111-115 riportano esempi di ritrovamenti sulla costa di rifiuti ingombranti come parti di macchine, elettrodomestici e sanitari, pneumatici e piccoli dispositivi elettronici. 45 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 109 - Bottiglie in vetro a San Benedetto del Tronto Fig. 110 - Lattina in alluminio a San Foca (Liceo Sc. (I.I.S. Fazzini-Mercantini, Grottammare). Vallone, Galatina). Fig. 111 - Parti di automezzo a Torre Colonna Sperone Fig. 112 - Parti di elettrodomestico a Sant’Antimo (I.I.S. (I.T.C. Don Sturzo, Bagheria). Moscati, Sant’Antimo).. Fig. 113 - Sanitari in ceramica a Molfetta (I.I.S. Vespucci, Molfetta). 46 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
è un progetto di Fig. 114 – Pneumatico a San Benedetto del Tronto (I.I.S. Fig. 115 – Parte di dispositivo elettronico a Genova Fazzini-Mercantini, Grottammare). (Liceo Sc. Cassini, Genova). La presenza degli imballaggi alimentari (bottiglie e sacchetti), dei rifiuti da consumo di tabacco (mozziconi di sigaretta, pacchetti di sigaretta e, in misura minore, accendini), ma anche dei rifiuti ingombranti evidenziano una cattiva gestione dei rifiuti urbani con conseguente dispersione nell’ambiente. In seconda battuta, anche la carenza di sistemi di depurazione delle acque reflue può essere identificata come causa, in primis, della presenza dei bastoncini cotton fioc, nonché di molti altri oggetti di uso comune nei bagni domestici. Tale aspetto sottolinea la cattiva abitudine di usare i sanitari e gli scarichi domestici per gettare i rifiuti. © 2018-2019, Guardiani della Costa, Costa Crociere Foundation. Non è consentito copiare, duplicare e diffondere i contenuti informativi, formativi e didattici (report, webcast, dispense, videotutorial, mappe statiche e interattive, schemi e schede di approfondimento, ecc.) in forma integrale, se non previa acquisizione di autorizzazione scritta da parte di Costa Crociere Foundation. È consentita la citazione e l’estrapolazione parziale di contenuti a scopo didattico e divulgativo a condizione che venga data espressamente evidenza della fonte “Progetto Guardiani della Costa promosso da Costa Crociere Foundation, anno 2017-18”, del titolo del documento e degli autori. 47 Partner scientifico Partner scientifico Media partner
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