ASTENERSI ASTEMI ASTENERSI ASTEMI - Di Héléna Marienské Ed. Clichy
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ASTENERSI ASTEMI ASTENERSI ASTEMI Di Héléna Marienské Ed. Clichy Un romanzo questo a più voci, 291 pagine in cui Héléne Marienské ci parla senza moralismi di come la differenza tra passione sfrenata e dipendenza, sia estremamente sottile. L’idea su cui è costruita la storia è veramente originale: curare dipendenze diverse senza creare gruppi omogenei di persone che ne sono affette, ma mischiando le varie ossessioni. La protagonista iniziale è Clarice, una terapeuta che decide di sperimentare un nuovo e personalissimo approccio per la cura delle dipendenze. La sua convinzione è che riunendo più persone con nevrosi differenti, queste possano essere curate annullandosi una con l’altra. L’elemento dell’ unexpected arriva con l’inversione dei ruoli: i pazienti decidono di autocurarsi formando una squadra e diventando i protagonisti indiscussi della storia, la psichiatra quasi svanisce. “Hai detto che avevi un’idea in testa…” “Una grande idea”.
“Sentiamo”. “Sarai d’accordo che per la maggior parte di noi il problema della dipendenza è rappresentato dalle conseguenze finanziarie”, inizia Pablo. “Eh, sì! Esattamente. Essere dipendente non mi fa stare male. Sono dipendente, tutto qui. Il problema è permettersi i mezzi per la propria dipendenza”. “Ma quel’è la tua idea? Rapiniamo una banca? Non sarebbe una cattiva idea…Al punto in cui sono, sono pronto a tutto pur di rifarmi. Ma non ho esperienza di rapine”. “No. Formiamo una squadra”. Probabilmente lo stile non sarà ineccepibile, ma quello che colpisce è l’assoluta mancanza di giudizio e condanna. Il modo irriverente con cui Héléne Marienské descrive quelle che per la maggior parte delle persone normali sono pericolosi ossessioni, ci fa sorridere ma anche riflettere. In una società come la nostra, le dipendenze non possono più essere circoscritte all’uso di droghe o al gioco d’azzardo. Oggi anche la passione più sana può, se portata all’eccesso, trasformarsi in un’ossessione letale con disastrose conseguenze per chi ne è affetto e per tutto ciò che lo circonda. Quello che infine emerge, è una visione in controtendenza: chi lo dice che non si possa vivere una bella vita assecondando la propria dipendenza? Possono le diverse nevrosi, se dosate e incastrate nel modo giusto, essere la salvezza? Al lettore il responso finale, pagina dopo pagina sarà lui, voi, a decidere se giudicare Héléne Marienské una persona immorale o una visionaria.
SINOSSI Clarisse, psichiatra specializzata in dipendenze, decide di sperimentare una terapia di gruppo ispirata a principi del tutto nuovi. Decide così di riunire persone completamente diverse, per estrazione e per ossessione: un prete cocainomane sosia di Papa Francesco, un’ alcolizzata, un professore universitario sessuomane, una giovane tossicodipendente, un giocatore d’azzardo, un bancario ossessionato da qualunque tipo di sport e una fashion-addict dominata dall’acquisto compulsivo di abiti d’alta moda. Devastati e sull’orlo del baratro sfidano la loro terapeuta, formando una squadra e scoprendo la solidarietà, la complicità, l’amicizia e perfino l’amore. 25 novembre 2020. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Sportello Donne Pomezia, con il
patrocinio del Comune di Pomezia, lancia la campagna social! Ricorderemo questo 25 novembre come una data eccezionale in un anno eccezionale. La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è un appuntamento importante per chi, come noi, lavora quotidianamente contro la violenza di genere. Anche quest’anno, seppur senza manifestazioni e incontri in presenza, vogliamo esserci e coinvolgere tutta la città di Pomezia: dalle istituzioni alle scuole, dalle associazioni alle/i cittadine/i. Perché – non ci stancheremo mai di dirlo – la violenza contro le donne non è una questione femminile, ma ci riguarda tutte e tutti. E non è neanche un’emergenza, come spesso vogliono farci credere, ma è un fenomeno strutturale, che vive e si alimenta nel quotidiano delle case, dei posti di lavoro, delle strade, dei luoghi di potere, dei media, del web, di ogni spazio pubblico e privato in cui le donne subiscono violenze e discriminazioni. Sportello Donne Pomezia continua a operare nel territorio, da quasi 8 anni, a sostegno di tutte le donne che scelgono di fare il primo passo per uscire da situazioni di violenza: riconoscerla, raccontarla, chiedere aiuto. E lo ha fatto senza mai fermarsi anche nei mesi più duri della pandemia, quelli
del lockdown totale, in cui molte donne costrette in casa con mariti e compagni violenti hanno visto acuirsi gli episodi di violenza domestica senza scorgere una via d’uscita. E’ la nostra missione stare accanto alle donne, sostenerle, non farle sentire sole. E’ delle donne il lungo percorso personale e politico verso una piena liberazione. Ma è di tutte e tutti il compito di rendere le case e le città posti sicuri e accoglienti, per le donne e quindi per tutti. Il primo passo è dire NO alla violenza sulle donne, a partire da sé. Scrivi POMEZIA DICE NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE #25N e scatta una foto. Pubblicala sui tuoi social e tagga @SportelloDonnePomezia SPORTELLO DONNE POMEZIA Mercoledì e Venerdì – Clinica Sant’Anna 18.00 – 20.00 Cell: 388.1586901 Giovedì – via Pier Crescenzi 1 15.30 – 17.30 Cell: 327.9569407 UN MESE, UN PIATTO, UNA STORIA: NOVEMBRE E IL BISCOTTO DI FROLLA NOVEMBRE
BISCOTTI DI FROLLA C’è una tradizione che riguarda le donne della mia famiglia, quella di regalare alla figlia che si sposa un libro di ricette; non uno qualunque, ma uno in particolare: Il Talismano della Felicità di Ada Boni. Mia nonna lo aveva regalato a mia madre, lei fece lo stesso con me e mia sorella, io lo donerò a mia figlia. Poi naturalmente sono venuti tutti gli altri scritti di cucina, ma questo è il mio pilastro e non mi delude mai. Tra tutte le ricette però, ce n’ è una modificata a matita, ed è quella della pasta frolla; corretta sul libro di mia madre, corretta sul mio, perché la versione originale era stata giudicata non perfetta da mia nonna. il risultato è una pasta frolla buonissima con cui realizzare crostate ma anche golosi dolcetti. INGREDIENTI: 270 gr. di farina00 115 gr. di zucchero semolato 4 tuorli 120 gr. di burro un pizzico di sale una bustina di vanillina
scorza di limone grattugiata la punta di un cucchiaino di bicarbonato PROCEDIMENTO: Sul piano di lavoro formare una fontana con la farina mescolata con lo zucchero, una presa di sale, il bicarbonato, la vanillina e la scorza del limone. Al centro mettere i tuorli e il burro morbido a tocchetti. Iniziare a mescolare il tutto con una forchetta, quando non ci si riesce più continuare velocemente con le mani fino a realizzare un impasto morbido e liscio con cui formare un panetto. La pasta frolla inizialmente sembrerà non riuscire ma pian piano sciogliendo il burro con il calore delle mani, il tutto si compatterà, statene certi. A quel punto però non proseguite oltre ad impastare, avvolgete il panetto o la palla nella pellicola e mettete in frigorifero per 20 minuti. Trascorso il tempo riprendete l’impasto e utilizzatelo come preferite. Per realizzare la classica crostata vi consiglio di stendere la base aiutandovi con due fogli di carta forno su cui avrete sparso un po’ di farina, togliete poi quello superiore e adagiate il disco ottenuto direttamente sulla teglia con il foglio di carta lasciato sotto spalmandolo con confettura o Nutella avendo l’accortezza di lasciare un piccolo bordo esterno vuoto. Realizzate infine i cordoncini, più piccoli per il reticolo e un po’ più grandi per chiudere il bordo. Per i biscotti adottate lo stesso procedimento per stendere
l’impasto che taglierete poi utilizzando formine diverse. Appoggiateli sulla teglia aiutandovi con una paletta sottile. La cottura va effettuata possibilmente con forno statico solo sotto, a 180° per circa 25 minuti. Deve risultare leggermente dorata, anche se vi sembrerà ancora morbida sfornatela lo stesso, il burro raffreddandosi la compatterà. Giornata internazionale dell’infanzia: il diritto a una famiglia Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per ricordare la Convenzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 ratificata da 196 Stati (per ultima la Somalia, gli Stati Uniti l’hanno solo firmata). L’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. La Convenzione, composta di 54 articoli, riconosce a tutte le bambine e i bambini del mondo la titolarità dei diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. Per l’occasione vogliamo focalizzare l’attenzione sul diritto dei bambini e degli adolescenti ad avere una famiglia come riportato soprattutto negli artt. 20 e 21, dove si evidenzia il diritto del minore di trovare sempre protezione in un ambiente familiare, seppur temporaneamente, anche quando il nucleo di origine non sia idoneo. Affronteremo il tema parlando di affidamento familiare. Lo faremo
intervistando due nostri concittadini, Emma e Nicola, che vivono questa importante ed impegnativa esperienza e che con molta disponibilità la condividono con i nostri lettori, con l’idea che possa essere di sostegno/aiuto/confronto per chi è già genitore affidatario, o per chi lo volesse divenire. Come è nata l’idea di accogliere un bambino in famiglia Diciamo che il nostro percorso inizia con un progetto ‘Accoglienza’ promosso da un’associazione onlus. Da 7 anni, nei periodi estivi e durante le vacanze di Natale, ospitiamo con molta gioia a casa nostra D., un bambino di dodici anni dell’est europeo, che oramai parla anche un buon italiano. E’ un ragazzino intelligente e sveglio sempre pronto ad apprendere, a capire cosa avviene intorno a lui, che apprezza molto il tempo che condividiamo con lui giocando, andando a spasso e facendo molte altre attività. Da quasi 4 anni siamo i genitori affidatari di A., un ragazzo italiano di 17 anni. L’idea dell’affido familiare è nata parlando con un familiare che già collabora con case famiglia. Abbiamo contattato il Comune: un ufficio ad hoc nei servizi sociali è a disposizione per spiegare come funziona l’affido. Avevamo già iniziato il percorso dell’adozione, ma poi vedendo le difficoltà e le lungaggini ‘burocratiche’ l’abbiamo abbandonato. Per noi è un grande onore essere i genitori di A., soprattutto perché abbiamo la consapevolezza di rappresentare per lui un punto di riferimento, tra le tante difficoltà e problematiche che ha incontrato nel corso della sua infanzia. Non è stato difficile intraprendere questo nuovo cammino: io e mia moglie ci siamo solo guardati negli occhi e abbiamo accettato. Ovviamente la costruzione del rapporto tra noi tre passa attraverso equilibri, fraintendimenti, paure, sicurezza e contentezza. Con mia moglie ci mettiamo in discussione, ci guardiamo ‘dentro’ con più frequenza di prima, per cercare di dare tutto il nostro meglio in termini di ascolto, attenzione, affetto e disponibilità per accompagnarlo lungo la sua crescita di figlio adolescente.
Riguardo alle aspettative, come state vivendo lo status di genitori affidatari Sull’affidamento la gente sa poco e spesso è male informata. Certo le energie da mettere in campo sono molte, bisogna rivedere molte posizioni personali e di coppia. Non è un’esperienza semplice, come genitori non la pensiamo sempre allo stesso modo sulle scelte da intraprendere, ma è soddisfacente se guardiamo ad ampio spettro all’esperienza stessa. Quali sono, o sono stati, i commenti e le reazioni di amici e parenti Diverse le reazione di amici e parenti. Chi dice che non l’avrebbe mai fatto, chi ci apprezza, chi ci dice che siamo belle persone. Poca indifferenza intorno all’argomento e addirittura qualche amico/a ha cominciato a seguire il nostro stesso percorso. I parenti ci hanno sostenuto sempre e sono favorevoli a questa esperienza. L’assistenza psicologica e il sostegno dei servizi sociali è fondamentale, altrimenti in certe situazioni la confusione prende il sopravvento e ti fa fare scelte sbagliate. Quello che ho notato sull’affido familiare è che non è conosciuto dai più, e quindi sarebbe bene che venisse data maggiore diffusione a questa iniziativa per dare una famiglia ai bambini in difficoltà, seppur in modo temporaneo. In due parole cosa vi spinge a proseguire in questo percorso di affido Direi continuità, perché abbiamo intrapreso questo percorso e lo vogliamo portare a termine. Abbiamo voglia, spazio emotivo e desiderio di ‘accogliere’ A. nella nostra famiglia. E poi speranza, nel senso che speriamo che lui possa un giorno pensarci con orgoglio, come noi facciamo con lui. Noi facciamo il massimo ogni giorno con affetto, siamo contenti di ciò e così speriamo che lo sia anche lui di noi.
(Foto di Gisela Merkuur da Pixabay) In Italia l’istituzione dell’affidamento familiare è disciplinato dalla legge n. 184 del 4 maggio 1983 (Diritto del minore a una famiglia), poi modificata dalla legge n. 149 del 28 marzo 2001, che ha carattere temporaneo ed ha lo scopo di permette ad una famiglia, coppia o singolo, l’accoglienza di un minore italiano o straniero per un tempo limitato la cui famiglia stia vivendo un periodo temporaneo di difficoltà o di crisi, e non in grado di garantire l’accudimento del bambino o del ragazzo stesso. L’affido può essere intrafamiliare o etero familiare, consensuale, disposto dai servizi sociali del Comune, o giudiziale, disposto dal Tribunale dei minorenni se i genitori non danno il consenso e sussistono condizioni di pregiudizio per il minore. I genitori affidatari devono dimostrare adeguate capacità educative ed avere una casa adeguatamente spaziosa per accogliere il bambino/ragazzo nella consapevolezza di avere rapporti al meglio con la famiglia di origine, nell’ottica di reinserire l’affidato appena possibile. Gli aspiranti affidatari, dopo colloquio con i servizi comunali, vengono inseriti all’interno di un apposito elenco ufficiale, in attesa dell’affidamento di un bambino. Non ci sono vincoli di età degli affidatari rispetto al minore, è sufficiente la maggiore età. A seconda delle circostanze l’affido può essere a lungo termine (fino a due anni, ma prorogabile), medio (non oltre i 18 mesi) e a breve termine, dai 6 agli 8 mesi. Esiste anche una forma particolare, l’affido parziale, che consente al bambino di trascorrere con i genitori affidatari solo alcune ore del giorno, i week end,e brevi vacanze. L’affido segue un iter diverso dall’adozione: mentre, come già evidenziato, l’affido è temporaneo e vengono mantenuti i rapporti con la famiglia di origine, l’adozione è per tutta la vita e prevede la sospensione dei legami con i genitori naturali.
Il postino suona sempre due volte di James Cain Un classico noir della letteratura americana Chi non ha visto, almeno una volta, una delle versioni cinematografiche de Il postino suona sempre due volte? Immagino in tanti, e sebbene conoscessi bene anch’io la trama, quando mi è capitato tra le mani una vecchia edizione Oscar Mondadori con la traduzione di Giorgio Bassani, non ho resistito e ho voluto leggerlo. Il postino suona sempre due volte è la storia di Frank Chambers, un girovago senza lavoro e senza casa e di Cora, la moglie bellissima e sensuale del greco Nick Pappadakis, titolare della Taverna delle due Querce. L’attrazione fatale tra i due è travolgente e si innesca sin dalle prime battute. “Eccetto che per il corpo, non si poteva dire una gran bellezza; ma aveva una cartaria imbronciata, e le labbra sporte in fuori in modo tale da farmi venire subito voglia di mordergliele” La scrittura di Cain è scarna, immediata, senza fronzoli. Esattamente come i personaggi del libro: sono tre e non c’è spazio per nessun altro. È tutto bianco o nero, non esistono sfumature ed è con questa certezza che viene cadenzato il ritmo serrato e avvincente del romanzo. La passione che diventa totalizzante, il crimine inevitabile e il destino immutabile.
Frank e Cora non accettano la realtà che vivono e sembra quasi che, nella loro individuale ricerca della felicità, scambino quella loro passione travolgente, nella spinta necessaria a darsi un futuro diverso per entrambi. Sono due personaggi tristi e persi che si accoppiano più per disperazione che per un reale sentimento e che, proprio per questa incapacità di adeguarsi e adattarsi al presente, corrono trafelati e ingenui verso l’ignoto, verso la fine. Il postino suona sempre due volte venne pubblicato da James Cain nel 1934 in piena depressione economica arrivando in Italia solo nel 1946. Il titolo sembra faccia riferimento ad un’usanza dei postini irlandesi di bussare sempre due volte per farsi riconoscere. Metafora del destino che passa a riscuotere il suo conto. Il grande successo del romanzo fece di Cain uno dei maestri della scuola del noir e del giallo d’azione hard-boiled. Il romanzo ispirò grandi scrittori come Cesare Pavese e Albert Camus e diversi registi. Versioni cinematografiche Due registi hanno voluto trasportare sul grande schermo la loro visione del romanzo. Il primo esce nel 1946 con la regia di Tay Garnett scegliendo Lana Turner nei panni di Cora e John Garfield nei panni di Frank. Nel 1981 è la volta della regia di Bob Rafelson e due grandi attori americani: Jack Nicholson diventa Frank mentre la parte di Cora viene affidata a Jessica Lange.
Il postino suona sempre due volte 1946
Il postino suona sempre due volte 1981 Film vs Libro Ci sono sempre state ampie discussioni dividendo il pubblico tra chi è pro libro e chi pro film. Personalmente sono favorevole alla lettura del libro perché amo immaginare le scene e non affidarle alla regia di un altra persona, senza nulla togliere all’arte della cinematografia che mi appassiona molto. . Affermo però, senza alcun timore, che se mi capita di vedere prima il film, difficilmente arrivo a leggere anche il libro perché il tocco del regista resta nella mia memoria influenzando troppo la lettura. Se dovessi scegliere direi, in assoluto, prima il libro e poi film. Nel caso de Il postino suona sempre due volte, ho visto la
versione del 1981 con Jack Nicholson e Jessica Lange e spero di riuscire a breve a vedere anche la prima versione del 1946 dove, la pellicola in bianco e nero, regalerà di sicuro una magia particolare alla trama. Al via il festival di National Geographic Si svolgerà in live streaming dal 23 al 29 novembre 2020, sui canali social, sul sito dell’Auditorium parco della musica di Roma e del National Geographic, la XV edizione del National Geographic Festival delle Scienze dal titolo “Ottimismo e scienza”. Il Festival ospiterà dialoghi, riflessioni e incontri volti a dimostrare come la ricerca scientifica manifesti il proprio carattere aperto e universale per il raggiungimento del bene comune con contributi di esperti e ricercatori del mondo scientifico, culturale e sportivo che interverranno su vari temi tra cui salute pubblica, riscaldamento globale, sostenibilità energetica ed economica, centenario di Gianni Rodari. Il programma è articolato in sette macroaree: Pianeta, Società ed economia, Universo e spazio, Tecnologia e innovazione, Cervello e pensiero, Snodi della scienza, Salute e medicina. In quest’ultima sezione si discuterà, inevitabilmente, della pandemia che sta sconvolgendo il mondo intero. In un seminario si parlerà dell’incontro tra le leggi della genetica e della biologia e quelle che regolano la società: moderati dalla giornalista scientifica Letizia Gabaglio, Philippe Kourilsky, genetista, biologo e immunologo, autore del saggio Di scienza e democrazia (Codice Edizioni) e Mauro Magatti, sociologo ed economista, si confronteranno su questi aspetti. In questo periodo di ‘seconda ondata’ del Covid-19 il National
Geographic Festival delle Scienze offre inoltre incontri sul virus, in cui esperti del settore parlano del loro lavoro per sconfiggerlo. Tra gli altri appuntamenti: Peter Frankopon, docente di Global History a Oxford e Paolo Vineis, Chair of Environmental Epidemiology all’Imperial College e autore di ‘Salute senza confini’ (Codice Edizioni) che ripercorrono la storia e l’evoluzione delle pandemie e gli interventi di Maurizio Cecconi e Giuseppe Ippolito dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma impegnati in prima linea contro la pandemia. Prodotto dalla Fondazione musica per Roma e promosso da Assessorato alla crescita culturale di Roma Capitale, è realizzato da Agenzia spaziale italiana e Istituto nazionale di fisica nucleare. Tra i partner scientifici Cnr, Agenzia spaziale europea e Rete Garr. https://www.nationalgeographic.it/festival-delle-scienze Aifa, contraccezione di emergenza senza ricetta per le minorenni Lo scorso mese di ottobre, con la determina n. 998, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera alla ‘pillola dei 5 giorni dopo’ senza prescrizione medica anche per le minorenni. Stiamo parlando dell’‘ulipistral acetato’ (EllaOne), il farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale, per la tutela della salute e in difesa delle ragazze.
”Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione di emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i cinque giorni dal rapporto” afferma Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa. “A mio avviso è anche uno strumento etico perché consente di evitare momenti critici per le ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente”. Un foglio informativo verrà consegnato al momento dell’acquisto del farmaco, con l’obiettivo di promuovere una contraccezione informata ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza. Inoltre, l’Aifa attiverà presto un sito con informazioni e indicazioni approfondite sulla contraccezione, inclusa la pillola anticoncezionale. “Ricordo che il farmaco è dal 2017 nella lista dei farmaci essenziali dell’Organizzazione mondiale della sanità per questa indicazione, come parte dei programmi di accesso ai farmaci contraccettivi, e che le gravidanze nelle teenager sono un importante indicatore di sviluppo di una società, che va tenuto ai minimi livelli”, ha aggiunto Magrini. L’iniziativa è una svolta per la tutela della salute fisica e psicologica delle adolescenti in quanto la maggior parte delle gravidanze in questa età non sono pianificate, sono spesso legate a situazioni di rischio che possono arrivare all’aborto con conseguenze psichiche personali pesanti e in certi casi devastanti, perché ostacolano il proseguo degli studi e quindi del lavoro. Come evidenziato nel giugno 2020 nella Relazione al Parlamento del Ministro della Salute, secondo i dati 2018, “L’aumento dell’uso della contraccezione d’emergenza – levonorgestrel (Norlevo), la “pillola del giorno dopo”, e ulipipstral acetato (EllaOne), la “pillola dei 5 giorni dopo”- ha inciso positivamente sulla riduzione delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg), che è in continua e progressiva diminuzione dal 1983”.
Senza ricetta per le minorenni, si favorisce la riduzione dei concepimenti under 18, migliorandone la salute sessuale e di conseguenza quella pubblica, uscendo dall’obbligo della ricetta che per lo più rispondeva, probabilmente, ad un desiderio di controllo e non a esigenze terapeutiche. Concetto sottolineato dalla sociologa Chiara Saraceno su ‘La stampa’ dove evidenzia come nell’immaginario collettivo le ragazze non ‘devono’ fare sesso fuori dal matrimonio, mentre i ragazzi lo possono fare liberamente e legittimamente. Le ragazze non sono ‘brave’ se fanno sesso non a scopo riproduttivo, e quindi non sono libere come i loro colleghi maschi. Il giusto sguardo verso la pillola dei cinque giorni è quello che lo vede non un farmaco abortivo, ma un contraccettivo d’emergenza e che il discorso della sessualità necessariamente deve essere affrontato, nel 2020, a scuola con corsi di educazione alla sessualità che però, laddove attivati,vengono spesso visti ‘non utili’ alla crescita degli studenti da molti soggetti della scuola – genitori, docenti e dirigenti- che di fatto appoggiano una cultura oscurantista, in netto contrasto con le esigenze socio-sanitarie delle diverse fasce di età della cittadinanza. (foto: Pexels da Pixabay) CECITÀ CECITÀ di José Saramago ed. Feltrinelli
“Può darsi che l’umanità riesca a vivere senza occhi, ma allora non sarà più umanità…” Josè Saramago pubblica Cecità nel 1995, solo tre anni prima di ricevere il Nobel per la letteratura. Il titolo originale dell’opera era Saggio sulla cecità, ma in Italia venne variato in quello che conosciamo perché pensavano che l’originale potesse scoraggiare i lettori. Nell’anno del Covid leggere di una pandemia potrebbe far pensare che vogliamo aggiungere, con la lettura, ulteriori ansie rispetto quelle che già abbiamo, almeno questo è quello che credevo io. Sono stata “obbligata” a cimentarmi in questa impresa da un gruppo di lettura che ora non finirò mai di ringraziare, perché Cecità mi ha letteralmente folgorato. “Il mondo è pieno di ciechi vivi” Un romanzo distopico, una storia feroce e un ritmo che incalza fino alla fine. Con i suoi dialoghi inseriti senza l’utilizzo della classica punteggiatura, Saramago interiorizza e cattura pagina dopo pagina. Uno stile, il suo, che all’inizio disorienta, ci sembra di non capire, ci costringe a rileggere. Poi, poco a poco veniamo catturati dalle lunghe frasi che, senza nomi propri, senza punti e con tante virgole, cercano di indicare la giusta direzione al lettore “cieco” che non sa di esserlo. La disperazione che permea tutta la storia però non ci fa mollare la presa anzi, andiamo avanti, bramosi di sapere cosa riserva il destino all’umanità. La speranza e l’attaccamento alla vita non abbandonano mai il medico e sua moglie, il primo
cieco, la donna dagli occhiali scuri, il vecchio con la benda sull’occhio e il ragazzino strabico in una città anch’essa senza nome. Un romanzo che è anche un elogio alla forza della donna: una donna è protagonista e sostegno, da sola sarà la guida verso la luce. Quello che alla fine rimane è un senso di gratitudine, troppo spesso sottovalutiamo l’importanza di ciò che abbiamo. Troppo spesso non pensiamo che da un momento all’altro potremmo essere privati di tutto, in primis della libertà. “Le donne risorgono le une dalle altre, le oneste risorgono dalle puttane, le puttane risorgono dalle oneste, disse la ragazza dagli occhiali scuri.Seguì un lungo silenzio, per le donne era ormai tutto detto, gli uomini avrebbero dovuto cercare le parole, e sapevano in anticipo che non sarebbero stati capaci di trovarle.” SINOSSI In città senza si diffonde repentina una strana epidemia dove uomini e donne perdono la vista. Il governo per cercare di tenere sotto controllo l’aumento esponenziale dei contagi decide di internare i ciechi, ma la situazione degenera. Solo una donna, la moglie del medico sembra immune. Negli edifici dove vengono rinchiusi, i ciechi si organizzano diverse forme di società e i malvagi inizieranno a controllare la distribuzione del cibo per ricattare i più deboli. A causa di un incendio un gruppo sparuto di ciechi guidati
dalla donna riesce a fuggire, ma all’esterno la situazione non è migliore: la lotta per la sopravvivenza semina violenza e orrore per le strade. Manifestazioni Digital al tempo del Covid-19 Il digital arriva in aiuto alle manifestazioni 2020 In modo inconfutabile, il Covid-19 ha modificato e continua a modificare lo stile di vita di tutti. Ha ridotto le distanze obbligandoci a indossare le mascherine in presenza, limitandosi nell’uso di tutto quel corollario di espressioni facciali con le quali eravamo soliti rafforzare i nostri pensieri, ci ha tolto la possibilità di stringerci la mano e di abbracciarci, ci ha privato della possibilità di partecipare ad eventi culturali e professionali dove poter accrescere la propria formazione e per fare networking. Ma, osservando sempre il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto, ecco che proprio tutte quelle limitazioni hanno spinto le organizzazioni di grandi eventi a livello nazionale, a trovare una soluzione alternativa traslocando la propria presenza in modo esclusivo sull’online ottenendo il risultato di raggiungere un pubblico più ampio. Se prima solamente alcune persone si potevano permettere di
presiedere e partecipare ad alcuni evento clou dell’anno, ora chiunque, armato di curiosità, può seguire, informarsi, arricchirsi con eventi culturali. Perché, diciamocelo chiaramente, non tutti potevano permettersi di pagare un viaggio in trasferta in un’altra città, sostenere le relative spese di trasporto e pernotto solo per il piacere di seguire in diretta lo scrittore di best seller del momento; quanti potevano permettersi di andare fuori ogni fine settimana in un luogo diverso senza far vacillare il proprio bilancio famigliare? È vero, abbiamo perso il fascino racchiuso nell’andare ad un evento, la possibilità di creare connessioni, di relazionarsi tra un panel e l’altro, di sedersi al tavolino del bar per chiacchierare e conoscersi tra uno spritz e uno stuzzichino, ma è necessario ampliare la visione e scorgere il grande lato positivo: ora tutti possono permettersi di seguire dirette e webinar sulle diverse piattaforme social o video conferenza online. Non ci sono più scuse per ampliare le proprie conoscenze! Grandi poli fieristici, come VeronaFiere e FieradiRoma, si sono già organizzati pianificando i propri eventi in forma digitale ottenendo un ragguardevole successo proprio per la facilità di essere raggiunti da un numero alto di visitatori, soprattutto stranieri, tanto che la soluzione verrà implementata anche in futuro. A dimostrazione che è proprio dalle difficoltà che l’uomo è in grado di lanciarsi in idee che portano a un reale miglioramento alla vita economica e sociale di tutti. Manifestazioni in veste digital 2020 Di seguito, alcuni manifestazioni che si terranno tra novembre
e dicembre 2020. Alcuni richiedono la registrazione, per altri sarà sufficiente collegarsi al momento. Vediamoli nel dettaglio BookCity Milano 11-15 novembre 2020 BookCity Milano è una manifestazione il cui scopo è di
proporre la lettura come esperienza di valore e si esplica attraverso incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli e seminari. Fà la cosa giusta 20-29 novembre 2020 Fà la cosa giusta, la fiera nazionale del consumo critico e stili di vita sostenibili che si tiene a Milano quest’anno si è organizzata con oltre 100 appuntamenti online trasmessi sui canali Facebook e Youtube. Maker Faire Rome – The European Edition 10 – 13 dicembre 2020 Maker Faire Rome – The European Edition è una fiera della innovazione (startup, PMI e innovatori, anche provenienti da centri di ricerca, università e istituti scolastici) dove sognatori e talenti si mescolano e creano una magica alchimia. Foto di copertina di Freepik. GIRASOLI TOUR, ALLA SCOPERTA DELL’ECONOMIA SOCIALE Composto di trentadue tappe, quello della Cooperativa Utopia 2000 onlus di Sezze è
un viaggio in bicicletta lungo quasi tutta l’Italia Organizzato dalla Cooperativa Utopia 2000 onlus di Sezze, il “Girasoli Tour” si svolgerà il prossimo anno, dal 2 al 31 marzo. Al viaggio in bicicletta lungo quasi tutta l’Italia prenderanno parte gli amministratori e alcuni operatori della stessa Cooperativa. «Un viaggio – spiega Massimiliano Porcelli, presidente di Utopia 2000 – alla scoperta di alcune realtà, grandi o piccole, note o sconosciute. che realizzano filiere virtuose di economia sociale e/o circolare o che svolgono la propria attività di produzione o di erogazione di servizi all’interno di un quadro di sviluppo, articolato su almeno uno di questi elementi: economia sociale e/o solidale, promozione della legalità, sviluppo sostenibile, green economy, responsabilità sociale aziendale, inclusione fasce più deboli e sostegno all’infanzia e adolescenza”. Queste le trentadue tappe: Assisi, Perugia, Solomeo, Passignano sul Trasimeno, Cortona, Reggello, Firenzuola, Bologna, Correggio, Padova, Verona, Trento, Desenzano sul Garda, Fidenza, La Spezia, Peccioli, Rispescia, Orbetello, Civitavecchia, Ostia, Roccagorga, Roccamonfina, Napoli, Salerno, Colle D’Anchise, Marina di Lesina, Vasto, Loreto Aprutino, Cupra Marittima, Ascoli Piceno e Norcia. Il tour partirà da Bevagna, città in cui la Cooperativa, presso l’Agriturismo “Le Grazie”, ha avviato un importante progetto di economia etica. Le realtà (associazioni, cooperative ed imprese) che saranno visitate però sono trentacinque perché quelle di Bologna sono due (“Porta Pazienza” ed “È Buono”) e di Trento tre (“Comunità Frizzanti” , “Forno Vagabondo” e “Terre Altre”).
«L’obiettivo – sottolinea Porcelli – è raccontare, in un momento storico particolare e a un anno esatto dall’inizio dell’emergenza covid, una parte dell’Italia resiliente, che vale la pena conoscere, e soprattutto riconoscersi, e sulla quale bisognerebbe investire di più per un futuro diverso, migliore al di là di ogni retorica. Lo faremo pedalando e sudando così da essere anche metaforicamente più vicini a chi lo fa tutti i giorni, spesso relegato ai margini della cronaca quotidiana, perché si sa che “quel che sa di buono” fatica a fare notizia». L’itinerario, lungo 2.500 chilometri, toccherà tredici regioni. Sosterranno l’iniziativa l’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze sociali, e il sociologo Flaviano Zandonai, esperto di Innovazione Sociale. Mentre lly Schlein, vice presidente della Regione Emilia Romagna, alla tappa di Bologna, riceverà i partecipanti. Il viaggio sarà video-documentato da una troupe coordinata da Renato Chiocca, giovane regista di Latina, e il docufilm verrà portato nelle scuole «al fine di promuovere tra i più giovani la cultura della legalità, dell’economia sostenibile e dell’impegno civile». «Infine – conclude il presidente di Utopia 2000 – vorremmo
anche realizzare altri due progetti collegati a questa iniziativa: la creazione di un tour operator che si occupi di viaggi sostenibili dedicati alle buone prassi e agli argomenti trattati durante il Girasoli Tour; l’apertura di uno store dedicato a prodotti e servizi provenienti da iniziative come quelle che visiteremo. In un’epoca dove solo apparentemente l’odio sociale e il rancore sembrano essere gli unici elementi della narrazione dominante, siamo convinti che ci sia ancora posto per la Bellezza e che da essa occorra ripartire». IL PROGRAMMA 2 MARZO 2021 BEVAGNA (Pg) Agriturismo Etico Le Grazie Struttura gestita dalla Cooperativa che organizza il Tour e che si occupa di reinserimento lavorativo di soggetti appartenenti alla fascia più debole; ASSISI (Pg) Istituto Serafico L’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi è un Ente Ecclesiastico senza scopo di lucro che promuove e svolge
attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio- sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. 150 di storia. Forse il più famoso in Italia; PERUGIA Comitato Per La Vita Daniele Chianelli Sostegno della cura, l’assistenza sociale e psicologica dei pazienti bambini e adulti che sono ricoverati presso il reparto di Ematologia e Onco-ematologia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Perugia, nonché assistenza globale alle famiglie che li assistono per tutto il decorrere della loro malattia. SOLOMEO (Pg) Il Borgo dello Spirito Il Borgo ristrutturato dall’Imprenditore Brunello Cucinelli e interamente dedicato ad un progetto di Capitalismo Umanista unico al mondo PASSIGNANO SUL TRASIMENO (Pg) Solo sosta notturna 3 MARZO 2021 CORTONA (Monte Ginezzo) (Ar) Off Grid Farming
Complesso agricolo-forestale di proprietà della Regione Toscana affidato alla cooperativa La Fabbrica del Sole per la realizzazione di un importante progetto di Cooperativa di Comunità, improntato a criteri di autosostenibilità; a 4 MARZO 2021 REGGELLO (Fi) Casa Cares Una struttura ricettiva che pensa alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. Un luogo di incontro vocato a ospitare gruppi di studio, di riflessione e di meditazione, nel quale prendono forma i concetti di accoglienza e di condivisione, e dove profonda è l’attenzione verso le fasce più deboli. 5 MARZO 2021 FIRENZUOLA (Fi) Rifugio Casa al Giogo Struttura ricettiva interamente dedicata ai temi della sostenibilità e improntata al principio della condivisione e dell’armonizzazione uomo – natura; 6 MARZO 2021 BOLOGNA Porta Pazienza Ristorante/Pizzeria dedicato al tema dell’inclusione sociale attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti fragili e a quello della legalità attraverso l’impiego di prodotti
provenienti dalla filiera dei beni confiscati alle mafie; E’ Buono Gelateria artigianale gestita da soggetti in età lavorativa provenienti da Comunità Educative per minori. Un progetto della Caritas Diocesana di Genova che ben presto ha trovato la propria replicabilità in altre città d’Italia; 7 MARZO 2021 CORREGGIO (Re) Le Coriandoline Un progetto ideato e realizzato nel 1995 dalla Cooperativa di Abitazione Andria: un intero quartiere progettato da e per i bambini; 8 MARZO 2021 PADOVA Strada Facendo Ristorante Sociale che offre lavoro a soggetti provenienti da strutture di accoglienza per immigrati, nell’abito del nascituro Villaggio della Solidarietà; 9 e 10 MARZO 2021 VERONA Gard Farm
Agriturismo didattico e Fattoria Sociale che, oltre ad offrire spazi a contatto con la natura, soprattutto per i bambini, realizza progetti di reinserimento lavorativo per soggetti svantaggiati; 11 MARZO 2021 TRENTO Comunità Frizzanti Una rete che spazia dall’associazionismo alla trasformazione agricola, dall’arte alla cittadinanza attiva. Gli appartenenti, Insieme, raccolgono frutti, fiori, bacche ed erbe, spesso coinvolgendo agricoltori della zona. Poi, attraverso momenti partecipativi, producono e imbottigliamo delle bibite frizzanti. Infine i guadagni sono reinvestiti a sostegno di attività inclusive; Forno Vagabondo Il Forno Vagabondoiè un forno sociale itinerante. Viaggia nei paesi dell’Alta Vallagarina (TN) su una bicicletta elettrica ed è teatro di attività pratico-creative sulle componenti del “sistema pane” Le attività del Forno sono un’occasione di incontro e sperimentazione con lo scopo di avvicinare le persone a tematiche come la sostenibilità, la biodiversità e la cura del territorio, attraverso la pratica della panificazione conviviale; TerreAltre Azienda Agricola e Fattoria Sociale nate allo scopo di promuovere e diffondere attività culturali a contatto con la terra, valorizzandone i risvolti positivi sulla salute psico- fisica dell’individuo e sul benessere della comunità, con
particolare riguardo al ruolo multifunzionale dell’agricoltura; 12 MARZO 2021 DESENZANO DEL GARDA (Br) Distretto dell’Economia Solidale Un intero distretto territoriale che sperimenta un progetto di Economia Solidale allo scopo di creare un “Ecosistema economico” per il benvivere di tutti; 13 MARZO 2021 FIDENZA (Pr) Ecosol Fidenza Un gruppo di 13 famiglie che condividono, oltre all’abitare, esperienze legate al mondo della solidarietà, della socialità, della partecipazione; 14 MARZO 2021 LA SPEZIA Albergo delle Spezie L’Albergo delle Spezie è una struttura ecologica, prima nel comune della Spezia a far parte di EcoWorldHotel, pronta ad accogliere chi, anche in viaggio, vuole fare del rispetto dell’ambiente la sua parola d’ordine; promuove, tra l’altro, la cultura del riuso e del corretto smaltimento e/o utilizzo dei rifiuti;
15 MARZO 2021 PECCIOLI (Pi) Belvedere Peccioli Un progetto di trattamento e smaltimento dei rifiuti, diventato famoso in tutto il mondo per aver trasformato un problema in una risorsa; 16 MARZO 2021 RISPESCIA (Gr) Luci nel parco Un profetto di grande innovazione sociale finanziato dai cittadini del territorio che hanno sottoscritto dei “Titoli ad impatto sociale”; 17 MARZO 2021 ORBETELLO (Gr) Solo Sosta Notturna 18 MARZO 2021 CIVITAVECCHIA (RM) Luogo Comune Centro Risorse che si configura come luogo di intervento, ricerca e formazione rispetto alle tematiche della famiglia, della coppia e dell’individuo nei diversi contesti di vita;
19 MARZO 2021 LIDO DI OSTIA (RM) Palestra della Legalità Nata su un bene confiscato, si configura non soltanto come un presidio sportivo, ma anche e soprattutto come un luogo dove vengono praticate la sostenibilità e l’inclusione e dove vengono insegnate la legalità e la cultura dell’impegno civile; 20 MARZO 2021 ROCCAGORGA (Lt) Gruppo Appartamento per Minori “Zagor” Comunità educativa residenziale per minori che investe su progetti sportivi per costruire percorsi di riabilitazione sociale dedicati ad adolescenti privi di adeguato contesto familiare; 21 MARZO 2021 ROCCAMONFINA (Ce) Luca Trapanese, primo papà single ad adottare una bimba disabile ci ospiterà per parlarci di due bellissimi progetti gestiti dall’Associazione A Ruota Libera Onlus e dalla Cooperativa Sociale Raggio di Sole: Albergo Ristorante Etco gestito da ragazzi disabili;
Borgo Sociale un borghetto pieno di iniziative solidali; 22 MARZO 2021 NAPOLI Le Lazzarelle Caffè prodotto all’interno del carcere femminile di Pozzuoli, con procedimento di lavorazione che rispetta i principi della sostenibilità ambientale. Donne che, da detenute, diventano lavoratrici coscienti dei loro diritti e delle loro possibilità; 23 MARZO 2021 SALERNO L’abbraccio Onlus Cooperativa che gestisce un ristorante Sociale “Elvis” che offre pasti a un solo euro per non abbienti e che gestisce una caffetteria dedicata ai malati di Alzheimer; 24 MARZO 2021 COLLE D’ANCHISE (Cb) La piana dei mulini Hotel diffuso con annesso mulino, nato per creare un’economia turistica all’interno di un territorio abbandonato durante gli anni dell’emigrazione e dell’industrializzazione;
25 MARZO 2021 MARINA DI LESINA (Fg) Amici della Laguna Associazione di volontariato nata alla fine del 2010 su iniziativa di un gruppo di lesinesi, giovani e meno giovani, con lo scopo di unire le energie intellettuali ed umane su un programma di tutela e valorizzazione del territorio lagunare lesinese; 26 MARZO 2021 VASTO (Ch) Il recinto di Michea Fattoria Sociale che ha come finalità: favorire il reinserimento sociale di persone con diverse tipologie di svantaggio tramite un lavoro a contatto con la natura; 27 MARZO 2021 LORETO APRUTINO (Pe) PeroMelo Un giardino selvatico (= di erbe spontanee), un luogo rivoluzionario, contro l’agricoltura intensiva, la chimica in natura, la filiera industriale del cibo. ma che, soprattutto, ribadisce il valore della diversità e dell’essere se stessi; 28 MARZO 2021 CUPRA MARITTIMA (Ap)
Azienda Agrituristica “La Castelletta” Azienda agrituristica che si occupa di agricoltura sociale, partecipando al progetto SIRM promosso dalla Regione Marche sulla responsabilità sociale delle aziende; GROTTAMMARE (Ap) Civico Verde il primo spazio dedicato all’incontro tra economia civile, economia circolare e inclusione sociale, dedicato al recupero della filiera tessile attraverso l’avvio di un corso pratico gratuito di sartoria per imparare le basi del mestiere e applicarle al restyling e al riciclo di vecchi capi di abbigliamento. 29 MARZO 2021 ASCOLI PICENO La Bottega del Terzo Settore Associazione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, nata per costruire un sempre più forte welfare di comunità nel piceno e valorizzare il terzo settore. È poi un luogo di incontro: spazi di coworking, aree e attrezzature multimediali, sale per riunioni e formazione, connessione rapida e senza fili alla rete, servizi di segreteria organizzativa, orientamento e informazione, consulenza gestionale e di co-progettazione; 30 MARZO 2021 NORCIA
I love Norcia associazione no-profit fondata a supporto del tessuto sociale del territorio di Norcia subito dopo il tragico evento del sisma. Incoraggia organizzazioni private e pubbliche a creare e sostenere attività comunitarie supportate dal lavoro di professionisti provenienti da diversi settori. Promuove la contaminazione di nostri progetti di arte, design e bellezza per favorire un approccio olistico che sia di aiuto alla creatività della comunità;
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