ASTENERSI ASTEMI ASTENERSI ASTEMI - Di Héléna Marienské Ed. Clichy

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ASTENERSI ASTEMI ASTENERSI ASTEMI - Di Héléna Marienské Ed. Clichy
ASTENERSI ASTEMI
ASTENERSI ASTEMI

Di Héléna Marienské

Ed. Clichy

Un romanzo questo a più voci, 291 pagine in cui Héléne
Marienské ci parla senza moralismi di come la differenza tra
passione sfrenata e dipendenza, sia estremamente sottile.

L’idea su cui è costruita la storia è veramente originale:
curare dipendenze diverse senza creare gruppi omogenei di
persone che ne sono affette, ma mischiando le varie
ossessioni. La protagonista iniziale è Clarice, una terapeuta
che decide di sperimentare un nuovo e personalissimo approccio
per la cura delle dipendenze.

La sua convinzione è che riunendo più persone con nevrosi
differenti, queste possano essere curate annullandosi una con
l’altra.

L’elemento dell’ unexpected arriva con l’inversione dei ruoli:
i pazienti decidono di autocurarsi formando una squadra e
diventando i protagonisti indiscussi della storia, la
psichiatra quasi svanisce.

           “Hai detto che avevi un’idea in testa…”

                      “Una grande idea”.
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“Sentiamo”.

 “Sarai d’accordo che per la maggior parte di noi il problema
      della dipendenza è rappresentato dalle conseguenze
                 finanziarie”, inizia Pablo.

“Eh, sì! Esattamente. Essere dipendente non mi fa stare male.
Sono dipendente, tutto qui. Il problema è permettersi i mezzi
                 per la propria dipendenza”.

 “Ma quel’è la tua idea? Rapiniamo una banca? Non sarebbe una
cattiva idea…Al punto in cui sono, sono pronto a tutto pur di
          rifarmi. Ma non ho esperienza di rapine”.

                 “No. Formiamo una squadra”.

Probabilmente lo stile non sarà ineccepibile, ma quello che
colpisce è l’assoluta mancanza di giudizio e condanna.

Il modo irriverente con cui Héléne Marienské descrive quelle
che per la maggior parte delle persone normali sono pericolosi
ossessioni, ci fa sorridere ma anche riflettere.

In una società come la nostra, le dipendenze non possono più
essere circoscritte all’uso di droghe o al gioco d’azzardo.
Oggi anche la passione più sana può, se portata all’eccesso,
trasformarsi in un’ossessione letale con disastrose
conseguenze per chi ne è affetto e per tutto ciò che lo
circonda.

Quello che infine emerge, è una visione in controtendenza: chi
lo dice che non si possa vivere una bella vita assecondando la
propria dipendenza? Possono le diverse nevrosi, se dosate e
incastrate nel modo giusto, essere la salvezza?

Al lettore il responso finale, pagina dopo pagina sarà lui,
voi, a decidere se giudicare Héléne Marienské una persona
immorale o una visionaria.
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SINOSSI

Clarisse, psichiatra specializzata in dipendenze, decide di
sperimentare una terapia di gruppo ispirata a principi del
tutto nuovi. Decide così di riunire     persone completamente
diverse, per estrazione e per ossessione: un prete cocainomane
sosia di Papa Francesco, un’ alcolizzata, un professore
universitario sessuomane, una giovane tossicodipendente, un
giocatore d’azzardo, un bancario ossessionato da qualunque
tipo di sport e una fashion-addict  dominata dall’acquisto
compulsivo di abiti d’alta moda.

Devastati e sull’orlo del baratro sfidano la loro terapeuta,
formando una squadra e scoprendo la solidarietà,           la
complicità, l’amicizia e perfino l’amore.

25 novembre 2020. Giornata
internazionale   contro la
violenza sulle donne

Sportello Donne Pomezia, con il
ASTENERSI ASTEMI ASTENERSI ASTEMI - Di Héléna Marienské Ed. Clichy
patrocinio del Comune di Pomezia,
lancia la campagna social!
Ricorderemo questo 25 novembre come una data eccezionale in un
anno eccezionale. La Giornata internazionale contro la
violenza sulle donne è un appuntamento importante per chi,
come noi, lavora quotidianamente contro la violenza di genere.

Anche quest’anno, seppur senza manifestazioni e incontri in
presenza, vogliamo esserci e coinvolgere tutta la città di
Pomezia: dalle istituzioni alle scuole, dalle associazioni
alle/i cittadine/i. Perché – non ci stancheremo mai di dirlo –
la violenza contro le donne non è una questione femminile, ma
ci riguarda tutte e tutti. E non è neanche un’emergenza, come
spesso vogliono farci credere, ma è un fenomeno strutturale,
che vive e si alimenta nel quotidiano delle case, dei posti di
lavoro, delle strade, dei luoghi di potere, dei media, del
web, di ogni spazio pubblico e privato in cui le donne
subiscono violenze e discriminazioni.

Sportello Donne Pomezia continua a operare nel territorio, da
quasi 8 anni, a sostegno di tutte le donne che scelgono di
fare il primo passo per uscire da situazioni di violenza:
riconoscerla, raccontarla, chiedere aiuto. E lo ha fatto senza
mai fermarsi anche nei mesi più duri della pandemia, quelli
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del lockdown totale, in cui molte donne costrette in casa con
mariti e compagni violenti hanno visto acuirsi gli episodi di
violenza domestica senza scorgere una via d’uscita.

E’ la nostra missione stare accanto alle donne, sostenerle,
non farle sentire sole. E’ delle donne il lungo percorso
personale e politico verso una piena liberazione. Ma è di
tutte e tutti il compito di rendere le case e le città posti
sicuri e accoglienti, per le donne e quindi per tutti. Il
primo passo è dire NO alla violenza sulle donne, a partire da
sé.

Scrivi POMEZIA DICE NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE #25N e scatta
una   foto.    Pubblicala    sui   tuoi    social   e   tagga
@SportelloDonnePomezia
SPORTELLO DONNE POMEZIA
Mercoledì e Venerdì – Clinica Sant’Anna
18.00 – 20.00 Cell: 388.1586901
Giovedì – via Pier Crescenzi 1
15.30 – 17.30 Cell: 327.9569407

UN MESE, UN PIATTO,                                    UNA
STORIA:   NOVEMBRE E                                    IL
BISCOTTO DI FROLLA

NOVEMBRE
BISCOTTI DI FROLLA

C’è una tradizione che riguarda le donne della mia famiglia,
quella di regalare alla figlia che si sposa un libro di
ricette; non uno qualunque, ma uno in particolare: Il
Talismano della Felicità di Ada Boni.

Mia nonna lo aveva regalato a mia madre, lei fece lo stesso
con me e mia sorella, io lo donerò a mia figlia.

Poi naturalmente sono venuti tutti gli altri scritti di
cucina, ma questo è il mio pilastro e non mi delude mai.

Tra tutte le ricette però, ce n’ è una modificata a matita, ed
è quella della pasta frolla; corretta sul libro di mia madre,
corretta sul mio, perché la versione originale era stata
giudicata non perfetta da mia nonna. il risultato è una pasta
frolla buonissima con cui realizzare crostate ma anche golosi
dolcetti.

INGREDIENTI:

270 gr. di farina00

115 gr. di zucchero semolato

4 tuorli

120 gr. di burro

un pizzico di sale

una bustina di vanillina
scorza di limone grattugiata

la punta di un cucchiaino di bicarbonato

PROCEDIMENTO:

Sul piano di lavoro formare una fontana con la farina
mescolata con lo zucchero, una presa di sale, il bicarbonato,
la vanillina e la scorza del limone.

Al centro mettere i tuorli e il burro morbido a tocchetti.
Iniziare a mescolare il tutto con una forchetta, quando non ci
si riesce più continuare velocemente con le mani fino a
realizzare un impasto morbido e liscio con cui formare un
panetto. La pasta frolla inizialmente sembrerà non riuscire ma
pian piano sciogliendo il burro con il calore delle mani, il
tutto si compatterà, statene certi.

A quel punto però non proseguite oltre ad impastare, avvolgete
il panetto o la palla nella pellicola e mettete in frigorifero
per 20 minuti.

Trascorso il tempo riprendete l’impasto e utilizzatelo come
preferite. Per realizzare la classica crostata vi consiglio di
stendere la base aiutandovi con due fogli di carta forno su
cui avrete sparso un po’ di farina, togliete poi quello
superiore e adagiate il disco ottenuto direttamente sulla
teglia con il foglio di carta lasciato sotto spalmandolo con
confettura o Nutella avendo l’accortezza di lasciare un
piccolo bordo esterno vuoto. Realizzate infine i cordoncini,
più piccoli per il reticolo e un po’ più grandi per chiudere
il bordo.

Per i biscotti adottate lo stesso procedimento per stendere
l’impasto che taglierete poi utilizzando formine diverse.
Appoggiateli sulla teglia aiutandovi con una paletta sottile.

La cottura va effettuata possibilmente con forno statico solo
sotto, a 180° per circa 25 minuti. Deve risultare leggermente
dorata, anche se vi sembrerà ancora morbida sfornatela lo
stesso, il burro raffreddandosi la compatterà.

Giornata     internazionale
dell’infanzia: il diritto a
una famiglia

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata
internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
per ricordare la Convenzione approvata dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 ratificata da 196
Stati (per ultima la Somalia, gli Stati Uniti l’hanno solo
firmata). L’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991 con la
legge n. 176. La Convenzione, composta di 54 articoli,
riconosce a tutte le bambine e i bambini del mondo la
titolarità dei diritti civili, sociali, politici, culturali ed
economici. Per l’occasione vogliamo focalizzare l’attenzione
sul diritto dei bambini e degli adolescenti ad avere una
famiglia come riportato soprattutto negli artt. 20 e 21, dove
si evidenzia il diritto del minore di trovare sempre
protezione in un ambiente familiare, seppur temporaneamente,
anche quando il nucleo di origine non sia idoneo. Affronteremo
il tema parlando di affidamento familiare. Lo faremo
intervistando due nostri concittadini, Emma e Nicola, che
vivono questa importante ed impegnativa esperienza e che con
molta disponibilità la condividono con i nostri lettori, con
l’idea che possa essere di sostegno/aiuto/confronto per chi è
già genitore affidatario, o per chi lo volesse divenire.

Come è nata l’idea di accogliere un bambino in famiglia

Diciamo che il nostro percorso inizia con un progetto
‘Accoglienza’ promosso da un’associazione onlus. Da 7 anni,
nei periodi estivi e durante le vacanze di Natale, ospitiamo
con molta gioia a casa nostra D., un bambino di dodici anni
dell’est europeo, che oramai parla anche un buon italiano. E’
un ragazzino intelligente e sveglio sempre pronto ad
apprendere, a capire cosa avviene intorno a lui, che apprezza
molto il tempo che condividiamo con lui giocando, andando a
spasso e facendo molte altre attività.

Da quasi 4 anni siamo i genitori affidatari di A., un ragazzo
italiano di 17 anni. L’idea dell’affido familiare è nata
parlando con un familiare che già collabora con case famiglia.
Abbiamo contattato il Comune: un ufficio ad hoc nei servizi
sociali è a disposizione per spiegare come funziona l’affido.
Avevamo già iniziato il percorso dell’adozione, ma poi vedendo
le difficoltà e le lungaggini ‘burocratiche’ l’abbiamo
abbandonato. Per noi è un grande onore essere i genitori di
A., soprattutto perché abbiamo la consapevolezza di
rappresentare per lui un punto di riferimento, tra le tante
difficoltà e problematiche che ha incontrato nel corso della
sua infanzia. Non è stato difficile intraprendere questo nuovo
cammino: io e mia moglie ci siamo solo guardati negli occhi e
abbiamo accettato. Ovviamente la costruzione del rapporto tra
noi tre passa attraverso equilibri, fraintendimenti, paure,
sicurezza e contentezza. Con mia moglie ci mettiamo in
discussione, ci guardiamo ‘dentro’ con più frequenza di prima,
per cercare di dare tutto il nostro meglio in termini di
ascolto, attenzione, affetto e disponibilità per accompagnarlo
lungo la sua crescita di figlio adolescente.
Riguardo alle aspettative, come state vivendo lo status di
genitori affidatari

Sull’affidamento la gente sa poco e spesso è male informata.
Certo le energie da mettere in campo sono molte, bisogna
rivedere molte posizioni personali e di coppia. Non è
un’esperienza semplice, come genitori non la pensiamo sempre
allo stesso modo sulle scelte da intraprendere, ma è
soddisfacente se guardiamo ad ampio spettro all’esperienza
stessa.

Quali sono, o sono stati, i commenti e le reazioni di amici e
parenti

Diverse le reazione di amici e parenti. Chi dice che non
l’avrebbe mai fatto, chi ci apprezza, chi ci dice che siamo
belle persone. Poca indifferenza intorno all’argomento e
addirittura qualche amico/a ha cominciato a seguire il nostro
stesso percorso. I parenti ci hanno sostenuto sempre e sono
favorevoli a questa esperienza. L’assistenza psicologica e il
sostegno dei servizi sociali è fondamentale, altrimenti in
certe situazioni la confusione prende il sopravvento e ti fa
fare scelte sbagliate. Quello che ho notato sull’affido
familiare è che non è conosciuto dai più, e quindi sarebbe
bene che venisse data maggiore diffusione a questa iniziativa
per dare una famiglia ai bambini in difficoltà, seppur in modo
temporaneo.

 In due parole cosa vi spinge a proseguire in questo percorso
di affido

Direi continuità, perché abbiamo intrapreso questo percorso e
lo vogliamo portare a termine. Abbiamo voglia, spazio emotivo
e desiderio di ‘accogliere’ A. nella nostra famiglia. E poi
speranza, nel senso che speriamo che lui possa un giorno
pensarci con orgoglio, come noi facciamo con lui. Noi facciamo
il massimo ogni giorno con affetto, siamo contenti di ciò e
così speriamo che lo sia anche lui di noi.
(Foto di Gisela Merkuur da Pixabay)

In Italia l’istituzione dell’affidamento familiare è
disciplinato dalla legge n. 184 del 4 maggio 1983 (Diritto del
minore a una famiglia), poi modificata dalla legge n. 149 del
28 marzo 2001, che ha carattere temporaneo ed ha lo scopo di
permette ad una famiglia, coppia o singolo, l’accoglienza di
un minore italiano o straniero per un tempo limitato la cui
famiglia stia vivendo un periodo temporaneo di difficoltà o di
crisi, e non in grado di garantire l’accudimento del bambino o
del ragazzo stesso. L’affido può essere intrafamiliare o etero
familiare, consensuale, disposto dai servizi sociali del
Comune, o giudiziale, disposto dal Tribunale dei minorenni se
i genitori non danno il consenso e sussistono condizioni di
pregiudizio per il minore. I genitori affidatari devono
dimostrare adeguate capacità educative ed avere una casa
adeguatamente spaziosa per accogliere il bambino/ragazzo nella
consapevolezza di avere rapporti al meglio con la famiglia di
origine, nell’ottica di reinserire l’affidato appena
possibile. Gli aspiranti affidatari, dopo colloquio con i
servizi comunali, vengono inseriti all’interno di un apposito
elenco ufficiale, in attesa dell’affidamento di un bambino.
 Non ci sono vincoli di età degli affidatari rispetto al
minore, è sufficiente la maggiore età. A seconda delle
circostanze l’affido può essere a lungo termine (fino a due
anni, ma prorogabile), medio (non oltre i 18 mesi) e a breve
termine, dai 6 agli 8 mesi. Esiste anche una forma
particolare, l’affido parziale, che consente al bambino di
trascorrere con i genitori affidatari solo alcune ore del
giorno, i week end,e brevi vacanze. L’affido segue un iter
diverso dall’adozione: mentre, come già evidenziato, l’affido
è temporaneo e vengono mantenuti i rapporti con la famiglia di
origine, l’adozione è per tutta la vita e prevede la
sospensione dei legami con i genitori naturali.
Il postino suona sempre due
volte di James Cain

Un classico noir della letteratura
americana
Chi non ha visto, almeno una volta, una delle versioni
cinematografiche de Il postino suona sempre due volte?
Immagino in tanti, e sebbene conoscessi bene anch’io la trama,
quando mi è capitato tra le mani una vecchia edizione Oscar
Mondadori con la traduzione di Giorgio Bassani, non ho
resistito e ho voluto leggerlo.

Il postino suona sempre due volte è la storia di Frank
Chambers, un girovago senza lavoro e senza casa e di Cora, la
moglie bellissima e sensuale del greco Nick Pappadakis,
titolare della Taverna delle due Querce. L’attrazione fatale
tra i due è travolgente e si innesca sin dalle prime battute.

     “Eccetto che per il corpo, non si poteva dire una gran
    bellezza; ma aveva una cartaria imbronciata, e le labbra
 sporte in fuori in modo tale da farmi venire subito voglia di
                         mordergliele”

La scrittura di Cain è scarna, immediata, senza fronzoli.
Esattamente come i personaggi del libro: sono tre e non c’è
spazio per nessun altro. È tutto bianco o nero, non esistono
sfumature ed è con questa certezza che viene cadenzato il
ritmo serrato e avvincente del romanzo. La passione che
diventa totalizzante, il crimine inevitabile e il destino
immutabile.
Frank e Cora non accettano la realtà che vivono e sembra quasi
che, nella loro individuale ricerca della felicità, scambino
quella loro passione travolgente, nella spinta necessaria a
darsi un futuro diverso per entrambi. Sono due personaggi
tristi e persi che si accoppiano più per disperazione che per
un reale sentimento e che, proprio per questa incapacità di
adeguarsi e adattarsi al presente, corrono trafelati e ingenui
verso l’ignoto, verso la fine.

Il postino suona sempre due volte venne pubblicato da James
Cain nel 1934 in piena depressione economica arrivando in
Italia solo nel 1946.
Il titolo sembra faccia riferimento ad un’usanza dei postini
irlandesi di bussare sempre due volte per farsi riconoscere.
Metafora del destino che passa a riscuotere il suo conto.
Il grande successo del romanzo fece di Cain uno dei maestri
della scuola del noir e del giallo d’azione hard-boiled. Il
romanzo ispirò grandi scrittori come Cesare Pavese e Albert
Camus e diversi registi.

Versioni cinematografiche
Due registi hanno voluto trasportare sul grande schermo la
loro visione del romanzo.
Il primo esce nel 1946 con la regia di Tay Garnett scegliendo
Lana Turner nei panni di Cora e John Garfield nei panni di
Frank.

Nel 1981 è la volta della regia di Bob Rafelson e due grandi
attori americani: Jack Nicholson diventa Frank mentre la parte
di Cora viene affidata a Jessica Lange.
Il postino suona sempre due volte
1946
Il postino   suona   sempre   due
volte 1981

Film vs Libro
Ci sono sempre state ampie discussioni dividendo il pubblico
tra chi è pro libro e chi pro film.
Personalmente sono favorevole alla lettura del libro perché
amo immaginare le scene e non affidarle alla regia di un altra
persona, senza nulla togliere all’arte della cinematografia
che mi appassiona molto. . Affermo però, senza alcun timore,
che se mi capita di vedere prima il film, difficilmente arrivo
a leggere anche il libro perché il tocco del regista resta
nella mia memoria influenzando troppo la lettura.
Se dovessi scegliere direi, in assoluto, prima il libro e poi
film.

Nel caso de Il postino suona sempre due volte, ho visto la
versione del 1981 con Jack Nicholson e Jessica Lange e spero
di riuscire a breve a vedere anche la prima versione del 1946
dove, la pellicola in bianco e nero, regalerà di sicuro una
magia particolare alla trama.

Al   via  il   festival                                 di
National Geographic
Si svolgerà in live streaming dal 23 al 29 novembre 2020, sui
canali social, sul sito dell’Auditorium parco della musica di
Roma e del National Geographic, la XV edizione del National
Geographic Festival delle Scienze dal titolo     “Ottimismo e
scienza”. Il Festival ospiterà dialoghi, riflessioni e
incontri volti a dimostrare come la ricerca scientifica
manifesti il proprio carattere aperto e universale per il
raggiungimento del bene comune con contributi di esperti e
ricercatori del mondo scientifico, culturale e sportivo che
interverranno su vari temi tra cui salute pubblica,
riscaldamento globale, sostenibilità energetica ed economica,
centenario di Gianni Rodari. Il programma è articolato in
sette macroaree: Pianeta, Società ed economia, Universo e
spazio, Tecnologia e innovazione, Cervello e pensiero, Snodi
della scienza, Salute e medicina. In quest’ultima sezione si
discuterà, inevitabilmente, della pandemia che sta
sconvolgendo il mondo intero. In un seminario si parlerà
dell’incontro tra le leggi della genetica e della biologia e
quelle che regolano la società: moderati dalla giornalista
scientifica Letizia Gabaglio, Philippe Kourilsky, genetista,
biologo e immunologo, autore del saggio Di scienza e
democrazia (Codice Edizioni) e Mauro Magatti, sociologo ed
economista, si confronteranno su questi aspetti. In questo
periodo di ‘seconda ondata’ del Covid-19 il National
Geographic Festival delle Scienze offre inoltre incontri sul
virus, in cui esperti del settore parlano del loro lavoro per
sconfiggerlo. Tra gli altri appuntamenti: Peter Frankopon,
docente di Global History a Oxford e Paolo Vineis, Chair of
Environmental Epidemiology all’Imperial College e autore di
‘Salute senza confini’ (Codice Edizioni) che ripercorrono la
storia e l’evoluzione delle pandemie e gli interventi di
Maurizio Cecconi e Giuseppe Ippolito dell’Istituto Nazionale
per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma
impegnati in prima linea contro la pandemia.

Prodotto dalla Fondazione musica per Roma e promosso da
Assessorato alla crescita culturale di Roma Capitale, è
realizzato da Agenzia spaziale italiana e Istituto nazionale
di fisica nucleare. Tra i partner scientifici Cnr, Agenzia
spaziale europea e Rete Garr.

https://www.nationalgeographic.it/festival-delle-scienze

Aifa,   contraccezione   di
emergenza senza ricetta per
le minorenni
Lo scorso mese di ottobre, con la determina n. 998, l’Agenzia
italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera alla
‘pillola dei 5 giorni dopo’ senza prescrizione medica anche
per le minorenni.

Stiamo parlando dell’‘ulipistral acetato’ (EllaOne), il
farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a
cinque giorni dopo il rapporto sessuale, per la tutela della
salute e in difesa delle ragazze.
”Si tratta di uno strumento altamente efficace per la
 contraccezione di emergenza per le giovani che abbiano avuto
 un rapporto non protetto, entro i cinque giorni dal rapporto”
 afferma Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa. “A mio
 avviso è anche uno strumento etico perché consente di evitare
 momenti critici per le ragazze. Voglio sottolineare che si
 tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco
 da utilizzare regolarmente”.

Un foglio informativo verrà consegnato al momento
dell’acquisto del farmaco, con l’obiettivo di promuovere una
contraccezione informata ed evitare un uso inappropriato della
contraccezione di emergenza. Inoltre, l’Aifa attiverà presto
un sito con informazioni e indicazioni approfondite sulla
contraccezione, inclusa la pillola anticoncezionale.

“Ricordo che il farmaco è dal 2017 nella lista dei farmaci
essenziali dell’Organizzazione mondiale della sanità   per
questa indicazione, come parte dei programmi di accesso ai
farmaci contraccettivi, e che le gravidanze nelle teenager
sono un importante indicatore di sviluppo di una società, che
va tenuto ai minimi livelli”, ha aggiunto Magrini.

L’iniziativa è una svolta per la tutela della salute fisica e
psicologica delle adolescenti in quanto la maggior parte delle
gravidanze in questa età non sono pianificate, sono spesso
legate a situazioni di rischio che possono arrivare all’aborto
con conseguenze psichiche personali pesanti e in certi casi
devastanti, perché ostacolano il proseguo degli studi e quindi
del lavoro. Come evidenziato nel giugno 2020 nella Relazione
al Parlamento del Ministro della Salute, secondo i dati
2018, “L’aumento dell’uso della contraccezione d’emergenza –
levonorgestrel (Norlevo), la “pillola del giorno dopo”, e
ulipipstral acetato (EllaOne), la “pillola dei 5 giorni dopo”-
ha inciso positivamente sulla riduzione delle interruzioni
volontarie di gravidanza (Ivg), che è in continua e
progressiva diminuzione dal 1983”.
Senza ricetta per le minorenni, si favorisce la riduzione dei
concepimenti under 18, migliorandone la salute sessuale e di
conseguenza quella pubblica, uscendo dall’obbligo della
ricetta che per lo più rispondeva, probabilmente, ad un
desiderio di controllo e non a esigenze terapeutiche. Concetto
sottolineato dalla sociologa Chiara Saraceno su ‘La stampa’
dove evidenzia come nell’immaginario collettivo le ragazze non
‘devono’ fare sesso fuori dal matrimonio, mentre i ragazzi lo
possono fare liberamente e legittimamente. Le ragazze non sono
‘brave’ se fanno sesso non a scopo riproduttivo, e quindi non
sono libere come i loro colleghi maschi.

Il giusto sguardo verso la pillola dei cinque giorni è quello
che lo vede non un farmaco abortivo, ma un contraccettivo
d’emergenza e che il discorso della sessualità necessariamente
deve essere affrontato, nel 2020, a scuola con corsi di
educazione alla sessualità che però, laddove attivati,vengono
spesso visti ‘non utili’ alla crescita degli studenti da molti
soggetti della scuola – genitori, docenti e dirigenti- che di
fatto appoggiano una cultura oscurantista, in netto contrasto
con le esigenze socio-sanitarie delle diverse fasce di età
della cittadinanza. (foto: Pexels da Pixabay)

CECITÀ
CECITÀ

di José Saramago

ed. Feltrinelli
“Può darsi che l’umanità riesca a vivere senza occhi, ma
                allora non sarà più umanità…”

Josè Saramago pubblica Cecità nel 1995, solo tre anni prima di
ricevere il Nobel per la letteratura. Il titolo originale
dell’opera era Saggio sulla cecità, ma in Italia venne variato
in quello che conosciamo perché pensavano che l’originale
potesse scoraggiare i lettori.

Nell’anno del Covid leggere di una pandemia potrebbe far
pensare che vogliamo aggiungere, con la lettura, ulteriori
ansie rispetto quelle che già abbiamo, almeno questo è quello
che credevo io. Sono stata “obbligata” a cimentarmi in questa
impresa da un gruppo di lettura che ora non finirò mai di
ringraziare, perché Cecità mi ha letteralmente folgorato.

              “Il mondo è pieno di ciechi vivi”

Un romanzo distopico, una storia feroce e un ritmo che incalza
fino alla fine. Con i suoi dialoghi inseriti senza l’utilizzo
della classica punteggiatura, Saramago interiorizza e cattura
pagina dopo pagina. Uno stile, il suo, che all’inizio
disorienta, ci sembra di non capire, ci costringe a rileggere.
Poi, poco a poco veniamo catturati dalle lunghe frasi che,
senza nomi propri, senza punti e con tante virgole, cercano di
indicare la giusta direzione al lettore “cieco” che non sa di
esserlo.

La disperazione che permea tutta la storia però non ci fa
mollare la presa anzi, andiamo avanti, bramosi di sapere cosa
riserva il destino all’umanità. La speranza e l’attaccamento
alla vita non abbandonano mai il medico e sua moglie, il primo
cieco, la donna dagli occhiali scuri, il vecchio con la benda
sull’occhio e il ragazzino strabico in una città anch’essa
senza nome.

Un romanzo che è anche un elogio alla forza della donna: una
donna è protagonista e sostegno, da sola sarà la guida verso
la luce.

Quello    che alla fine rimane è un senso di gratitudine, troppo
spesso    sottovalutiamo l’importanza di ciò che abbiamo. Troppo
spesso     non pensiamo che da un momento all’altro potremmo
essere    privati di tutto, in primis della libertà.

 “Le donne risorgono le une dalle altre, le oneste risorgono
  dalle puttane, le puttane risorgono dalle oneste, disse la
 ragazza dagli occhiali scuri.Seguì un lungo silenzio, per le
   donne era ormai tutto detto, gli uomini avrebbero dovuto
 cercare le parole, e sapevano in anticipo che non sarebbero
                  stati capaci di trovarle.”

SINOSSI

In città senza si diffonde repentina una strana epidemia dove
uomini e donne perdono la vista. Il governo per cercare di
tenere sotto controllo l’aumento esponenziale dei contagi
decide di internare i ciechi, ma la situazione degenera. Solo
una donna, la moglie del medico sembra immune. Negli edifici
dove vengono rinchiusi, i ciechi si organizzano diverse forme
di società e i      malvagi inizieranno a controllare la
distribuzione del cibo per ricattare i più deboli.

A causa di un incendio un gruppo sparuto di ciechi guidati
dalla donna riesce a fuggire, ma all’esterno la situazione non
è migliore: la lotta per la sopravvivenza semina violenza e
orrore per le strade.

Manifestazioni Digital                                   al
tempo del Covid-19

Il digital arriva in aiuto alle
manifestazioni 2020
In modo inconfutabile, il Covid-19 ha modificato e continua a
modificare lo stile di vita di tutti. Ha ridotto le distanze
obbligandoci a indossare le mascherine in presenza,
limitandosi nell’uso di tutto quel corollario di espressioni
facciali con le quali eravamo soliti rafforzare i nostri
pensieri, ci ha tolto la possibilità di stringerci la mano e
di abbracciarci, ci ha privato della possibilità di
partecipare ad eventi culturali e professionali dove poter
accrescere la propria formazione e per fare networking.

Ma, osservando sempre il bicchiere mezzo pieno invece che
mezzo vuoto, ecco che proprio tutte quelle limitazioni hanno
spinto le organizzazioni di grandi eventi a livello nazionale,
a trovare una soluzione alternativa traslocando la propria
presenza in modo esclusivo sull’online ottenendo il risultato
di raggiungere un pubblico più ampio.

Se prima solamente alcune persone si potevano permettere di
presiedere e partecipare ad alcuni evento clou dell’anno, ora
chiunque, armato di curiosità, può seguire, informarsi,
arricchirsi con eventi culturali.

Perché, diciamocelo chiaramente, non tutti potevano
permettersi di pagare un viaggio in trasferta in un’altra
città, sostenere le relative spese di trasporto e pernotto
solo per il piacere di seguire in diretta lo scrittore di best
seller del momento; quanti potevano permettersi di andare
fuori ogni fine settimana in un luogo diverso senza far
vacillare il proprio bilancio famigliare?

È vero, abbiamo perso il fascino racchiuso nell’andare ad un
evento, la possibilità di creare connessioni, di relazionarsi
tra un panel e l’altro, di sedersi al tavolino del bar per
chiacchierare e conoscersi tra uno spritz e uno stuzzichino,
ma è necessario ampliare la visione e scorgere il grande lato
positivo: ora tutti possono permettersi di seguire dirette e
webinar sulle diverse piattaforme social o video conferenza
online.

   Non ci sono più scuse per ampliare le proprie conoscenze!

Grandi poli fieristici, come VeronaFiere e FieradiRoma, si
sono già organizzati pianificando i propri eventi in forma
digitale ottenendo un ragguardevole successo proprio per la
facilità di essere raggiunti da un numero alto di visitatori,
soprattutto stranieri, tanto che la soluzione verrà
implementata anche in futuro.

A dimostrazione che è proprio dalle difficoltà che l’uomo è in
grado di lanciarsi in idee che portano a un reale
miglioramento alla vita economica e sociale di tutti.

Manifestazioni in veste digital 2020
Di seguito, alcuni manifestazioni che si terranno tra novembre
e dicembre 2020. Alcuni richiedono la registrazione, per altri
sarà sufficiente collegarsi al momento.
Vediamoli nel dettaglio

BookCity Milano 11-15 novembre 2020
BookCity Milano è una manifestazione il cui scopo è di
proporre la lettura come esperienza di valore e si esplica
attraverso incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta
voce, mostre, spettacoli e seminari.

Fà la cosa giusta 20-29 novembre 2020
Fà la cosa giusta, la fiera nazionale del consumo critico e
stili di vita sostenibili che si tiene a Milano quest’anno si
è organizzata con oltre 100 appuntamenti online trasmessi sui
canali Facebook e Youtube.

Maker Faire Rome – The European Edition 10 – 13 dicembre 2020
Maker Faire Rome – The European Edition è una fiera della
innovazione (startup, PMI e innovatori, anche provenienti da
centri di ricerca, università e istituti scolastici) dove
sognatori e talenti si mescolano e creano una magica alchimia.

Foto di copertina di Freepik.

GIRASOLI TOUR, ALLA SCOPERTA
DELL’ECONOMIA SOCIALE

Composto di trentadue tappe, quello della
Cooperativa Utopia 2000 onlus di Sezze è
un viaggio in bicicletta lungo quasi
tutta l’Italia
Organizzato dalla Cooperativa Utopia 2000 onlus di Sezze, il
“Girasoli Tour” si svolgerà il prossimo anno, dal 2 al 31
marzo. Al viaggio in bicicletta lungo quasi tutta l’Italia
prenderanno parte gli amministratori e alcuni operatori della
stessa Cooperativa.

 «Un viaggio – spiega Massimiliano Porcelli, presidente di
 Utopia 2000 – alla scoperta di alcune realtà, grandi o
 piccole, note o sconosciute. che realizzano filiere virtuose
 di economia sociale e/o circolare o che svolgono la propria
 attività di produzione o di erogazione di servizi all’interno
 di un quadro di sviluppo, articolato su almeno uno di questi
 elementi: economia sociale e/o solidale, promozione della
 legalità, sviluppo sostenibile, green economy, responsabilità
 sociale aziendale, inclusione fasce più deboli e sostegno
 all’infanzia e adolescenza”.

Queste le trentadue tappe:       Assisi, Perugia, Solomeo,
Passignano sul Trasimeno, Cortona, Reggello, Firenzuola,
Bologna, Correggio, Padova, Verona, Trento, Desenzano sul
Garda, Fidenza, La Spezia, Peccioli, Rispescia, Orbetello,
Civitavecchia, Ostia, Roccagorga, Roccamonfina, Napoli,
Salerno, Colle D’Anchise, Marina di Lesina, Vasto, Loreto
Aprutino, Cupra Marittima, Ascoli Piceno e Norcia.

Il tour partirà da Bevagna, città in cui la Cooperativa,
presso l’Agriturismo “Le Grazie”, ha avviato un importante
progetto di economia etica. Le realtà (associazioni,
cooperative ed imprese) che saranno visitate    però sono
trentacinque perché quelle di Bologna sono due (“Porta
Pazienza” ed “È Buono”)       e di Trento tre (“Comunità
Frizzanti” , “Forno Vagabondo” e “Terre Altre”).
«L’obiettivo – sottolinea Porcelli – è raccontare, in un
 momento storico particolare e a un anno esatto dall’inizio
 dell’emergenza covid, una parte dell’Italia resiliente, che
 vale la pena conoscere, e soprattutto riconoscersi, e sulla
 quale bisognerebbe investire di più per un futuro diverso,
 migliore al di là di ogni retorica. Lo faremo pedalando e
 sudando così da essere anche metaforicamente più vicini a chi
 lo fa tutti i giorni, spesso relegato ai margini della
 cronaca quotidiana, perché si sa che “quel che sa di buono”
 fatica a fare notizia».

L’itinerario,   lungo   2.500   chilometri,   toccherà   tredici
regioni.    Sosterranno l’iniziativa l’economista Stefano
Zamagni, presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze
sociali, e il sociologo Flaviano Zandonai, esperto di
Innovazione Sociale. Mentre lly Schlein, vice presidente della
Regione Emilia Romagna, alla tappa di Bologna, riceverà i
partecipanti. Il viaggio sarà video-documentato da una troupe
coordinata da Renato Chiocca, giovane regista di Latina, e il
docufilm verrà portato nelle scuole «al fine di promuovere
tra i più giovani la cultura della legalità, dell’economia
sostenibile e dell’impegno civile».

 «Infine – conclude il presidente di Utopia 2000 – vorremmo
anche realizzare altri due progetti collegati a questa
 iniziativa: la creazione di un tour operator che si occupi di
 viaggi sostenibili dedicati alle buone prassi e agli
 argomenti trattati durante il Girasoli Tour; l’apertura di
 uno store dedicato a prodotti e servizi provenienti da
 iniziative come quelle che visiteremo. In un’epoca dove solo
 apparentemente l’odio sociale e il rancore sembrano essere
 gli unici elementi della narrazione dominante, siamo convinti
 che ci sia ancora posto per la Bellezza e che da essa occorra
 ripartire».

IL PROGRAMMA

2 MARZO 2021

BEVAGNA (Pg)

Agriturismo Etico Le Grazie

Struttura gestita dalla Cooperativa che organizza il Tour e
che si occupa di reinserimento lavorativo        di   soggetti
appartenenti alla fascia più debole;

ASSISI (Pg)

Istituto Serafico

L’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi è un Ente
Ecclesiastico senza scopo di lucro che promuove e svolge
attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-
sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche,
psichiche e sensoriali. 150 di storia. Forse il più famoso in
Italia;

PERUGIA

Comitato Per La Vita Daniele Chianelli

Sostegno della cura, l’assistenza sociale e psicologica dei
pazienti bambini e adulti che sono ricoverati presso il
reparto di Ematologia e Onco-ematologia pediatrica
dell’azienda ospedaliera di Perugia, nonché assistenza globale
alle famiglie che li assistono per tutto il decorrere della
loro malattia.

SOLOMEO (Pg)

Il Borgo dello Spirito

Il Borgo ristrutturato dall’Imprenditore Brunello Cucinelli e
interamente dedicato ad un progetto di Capitalismo Umanista
unico al mondo

PASSIGNANO SUL TRASIMENO (Pg)

Solo sosta notturna

3 MARZO 2021

CORTONA (Monte Ginezzo) (Ar)

Off Grid Farming
Complesso agricolo-forestale di proprietà della Regione
Toscana affidato alla cooperativa La Fabbrica del Sole per la
realizzazione di un importante progetto di Cooperativa di
Comunità, improntato a criteri di autosostenibilità; a

4 MARZO 2021

REGGELLO (Fi)

Casa Cares

Una struttura ricettiva che pensa alla sostenibilità e al
rispetto dell’ambiente. Un luogo di incontro vocato a ospitare
gruppi di studio, di riflessione e di meditazione, nel quale
prendono forma i concetti di accoglienza e di condivisione, e
dove profonda è l’attenzione verso le fasce più deboli.

5 MARZO 2021

FIRENZUOLA (Fi)

Rifugio Casa al Giogo

Struttura ricettiva interamente dedicata ai temi della
sostenibilità e improntata al principio della condivisione e
dell’armonizzazione uomo – natura;

6 MARZO 2021

BOLOGNA

Porta Pazienza

Ristorante/Pizzeria dedicato al tema dell’inclusione sociale
attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti fragili e a
quello della legalità attraverso l’impiego di prodotti
provenienti dalla filiera dei beni confiscati alle mafie;

E’ Buono

Gelateria artigianale gestita da soggetti in età lavorativa
provenienti da Comunità Educative per minori. Un progetto
della Caritas Diocesana di Genova che ben presto ha trovato la
propria replicabilità in altre città d’Italia;

7 MARZO 2021

CORREGGIO (Re)

Le Coriandoline

Un progetto ideato e realizzato nel 1995 dalla Cooperativa di
Abitazione Andria: un intero quartiere progettato da e per i
bambini;

8 MARZO 2021

PADOVA

Strada Facendo

Ristorante Sociale che offre lavoro a soggetti provenienti da
strutture di accoglienza per immigrati, nell’abito del
nascituro Villaggio della Solidarietà;

9   e 10 MARZO 2021

VERONA

Gard Farm
Agriturismo didattico e Fattoria Sociale che, oltre ad offrire
spazi a contatto con la natura, soprattutto per i bambini,
realizza progetti di reinserimento lavorativo per soggetti
svantaggiati;

11 MARZO 2021

TRENTO

Comunità Frizzanti

Una rete che spazia dall’associazionismo alla trasformazione
agricola, dall’arte alla cittadinanza attiva.            Gli
appartenenti, Insieme, raccolgono frutti, fiori, bacche ed
erbe, spesso coinvolgendo agricoltori della zona. Poi,
attraverso momenti partecipativi, producono e imbottigliamo
delle bibite frizzanti. Infine i guadagni sono reinvestiti a
sostegno di attività inclusive;

Forno Vagabondo

Il Forno Vagabondoiè un forno sociale itinerante. Viaggia nei
paesi dell’Alta Vallagarina (TN) su una bicicletta elettrica
ed è teatro di attività pratico-creative sulle componenti del
“sistema pane”

Le attività del Forno sono un’occasione di incontro e
sperimentazione con lo scopo di avvicinare le persone a
tematiche come la sostenibilità, la biodiversità e la cura del
territorio, attraverso la pratica della panificazione
conviviale;

TerreAltre

Azienda Agricola e Fattoria Sociale nate allo scopo di
promuovere e diffondere attività culturali a contatto con la
terra, valorizzandone i risvolti positivi sulla salute psico-
fisica dell’individuo e sul benessere della comunità, con
particolare    riguardo      al    ruolo   multifunzionale
dell’agricoltura;

12 MARZO 2021

DESENZANO DEL GARDA (Br)

Distretto dell’Economia Solidale

Un intero distretto territoriale che sperimenta un progetto di
Economia Solidale allo scopo di creare un “Ecosistema
economico” per il benvivere di tutti;

13 MARZO 2021

FIDENZA (Pr)

Ecosol Fidenza

Un gruppo di 13 famiglie che condividono, oltre all’abitare,
esperienze legate al mondo della solidarietà, della socialità,
della partecipazione;

14 MARZO 2021

LA SPEZIA

Albergo delle Spezie

L’Albergo delle Spezie è una struttura ecologica, prima nel
comune della Spezia a far parte di EcoWorldHotel, pronta ad
accogliere chi, anche in viaggio, vuole fare del rispetto
dell’ambiente la sua parola d’ordine; promuove, tra l’altro,
la cultura del riuso e del corretto smaltimento e/o utilizzo
dei rifiuti;
15 MARZO 2021

PECCIOLI (Pi)

Belvedere Peccioli

Un progetto di trattamento e smaltimento dei rifiuti,
diventato famoso in tutto il mondo per aver trasformato un
problema in una risorsa;

16 MARZO 2021

RISPESCIA (Gr)

Luci nel parco

Un profetto di grande innovazione sociale finanziato dai
cittadini del territorio che hanno sottoscritto dei “Titoli ad
impatto sociale”;

17 MARZO 2021

ORBETELLO (Gr)

Solo Sosta Notturna

18 MARZO 2021

CIVITAVECCHIA (RM)

Luogo Comune

Centro Risorse che si configura come luogo di intervento,
ricerca e formazione rispetto alle tematiche della famiglia,
della coppia e dell’individuo nei diversi contesti di vita;
19 MARZO 2021

LIDO DI OSTIA (RM)

Palestra della Legalità

Nata su un bene confiscato, si configura non soltanto come un
presidio sportivo, ma anche e soprattutto come un luogo dove
vengono praticate la sostenibilità e l’inclusione e dove
vengono insegnate la legalità e la cultura dell’impegno
civile;

20 MARZO 2021

ROCCAGORGA (Lt)

Gruppo Appartamento per Minori “Zagor”

Comunità educativa residenziale per minori che investe su
progetti sportivi per costruire percorsi di riabilitazione
sociale dedicati ad adolescenti privi di adeguato contesto
familiare;

21 MARZO 2021

ROCCAMONFINA (Ce)

Luca Trapanese, primo papà single ad adottare una bimba
disabile ci ospiterà per parlarci di due bellissimi progetti
gestiti dall’Associazione A Ruota Libera Onlus e dalla
Cooperativa Sociale Raggio di Sole:

Albergo Ristorante Etco gestito da ragazzi disabili;
Borgo Sociale un borghetto pieno di iniziative solidali;

22 MARZO 2021

NAPOLI

Le Lazzarelle

Caffè prodotto all’interno del carcere femminile di Pozzuoli,
con procedimento di lavorazione che rispetta i principi della
sostenibilità ambientale. Donne che, da detenute, diventano
lavoratrici coscienti dei loro diritti e delle loro
possibilità;

23 MARZO 2021

SALERNO

L’abbraccio Onlus

Cooperativa che gestisce un ristorante Sociale “Elvis” che
offre pasti a un solo euro per non abbienti e che gestisce una
caffetteria dedicata ai malati di Alzheimer;

24 MARZO 2021

COLLE D’ANCHISE (Cb)

La piana dei mulini

Hotel diffuso con annesso mulino, nato per creare un’economia
turistica all’interno di un territorio abbandonato durante gli
anni dell’emigrazione e dell’industrializzazione;
25 MARZO 2021

MARINA DI LESINA (Fg)

Amici della Laguna

Associazione di volontariato nata alla fine del 2010 su
iniziativa di un gruppo di lesinesi, giovani e meno giovani,
con lo scopo di unire le energie intellettuali ed umane su un
programma di tutela e valorizzazione del territorio lagunare
lesinese;

26 MARZO 2021

VASTO (Ch)

Il recinto di Michea

Fattoria     Sociale    che   ha   come   finalità:   favorire   il
reinserimento sociale di persone con diverse tipologie di
svantaggio tramite un lavoro a contatto con la natura;

27 MARZO 2021

LORETO APRUTINO (Pe)

PeroMelo

Un giardino selvatico (= di erbe spontanee), un luogo
rivoluzionario, contro l’agricoltura intensiva, la chimica in
natura, la filiera industriale del cibo. ma che, soprattutto,
ribadisce il valore della diversità e dell’essere se stessi;

28 MARZO 2021

CUPRA MARITTIMA (Ap)
Azienda Agrituristica “La Castelletta”

Azienda agrituristica che si occupa di agricoltura sociale,
partecipando al progetto SIRM promosso dalla Regione Marche
sulla responsabilità sociale delle aziende;

GROTTAMMARE (Ap)

Civico Verde

il primo spazio dedicato all’incontro tra economia civile,
economia circolare e inclusione sociale, dedicato al recupero
della filiera tessile attraverso l’avvio di un corso pratico
gratuito di sartoria per imparare le basi del mestiere e
applicarle al restyling e al riciclo di vecchi capi di
abbigliamento.

29 MARZO 2021

ASCOLI PICENO

La Bottega del Terzo Settore

Associazione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Ascoli Piceno, nata per costruire un sempre più forte welfare
di comunità nel piceno e valorizzare il terzo settore. È poi
un luogo di incontro: spazi di coworking, aree e attrezzature
multimediali, sale per riunioni e formazione, connessione
rapida e senza fili alla rete, servizi di segreteria
organizzativa, orientamento e informazione, consulenza
gestionale e di co-progettazione;

30 MARZO 2021

NORCIA
I love Norcia

associazione no-profit fondata a supporto del tessuto sociale
del territorio di Norcia subito dopo il tragico evento del
sisma. Incoraggia organizzazioni private e pubbliche a creare
e sostenere attività comunitarie supportate dal lavoro di
professionisti provenienti da diversi settori. Promuove la
contaminazione di nostri progetti di arte, design e bellezza
per favorire un approccio olistico che sia di aiuto alla
creatività della comunità;
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