Assemblea pubblica delle liste civiche sul tema ASIU

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Assemblea pubblica delle liste civiche sul tema ASIU
Assemblea   pubblica  delle
liste civiche sul tema ASIU
La Val di Cornia non rispetta le leggi sulla raccolta
differenziata e fa pagare ai cittadini un’ecotassa. Non
solo,anziché adeguarsi progressivamente agli obiettivi
nazionali ed europei che imponevano il 65% di raccolta
differenziata nel 2012 (nel 2020 dovrà essere del 70%), il
gestore del servizio rifiuti urbani dei Comuni, la società
ASIU, ha una performance regressiva passando dal 40% del 2010
al 33% del 2013. Lo dicono i dati della Regione Toscana,
forniti dall’assessore Bramerini e dalle Agenzie Regionali
competenti.

Un indubbio fallimento, accompagnato peraltro da crescenti
perdite d’esercizio di ASIU che nel 2013 sono state di oltre
500.000 euro. Soldi che pagheranno inevitabilmente i cittadini
con le bollette!
Ma il quadro negativo non si ferma qui.

La discarica di Ischia di Crociano è in fase di esaurimento.
Lo dicono da anni i vertici aziendali, ma fino da oggi non si
conoscono i tempi di realizzazione e i costi della nuova, né
tantomeno le strategie per ridurre drasticamente il
conferimento dei rifiuti in discarica. Di recente, per
l’intervento della Regione, è emerso il fatto clamoroso di un
impianto per la produzione di CDR (combustibile da rifiuti)
costruito nel 2007, costato oltre 3,2 milioni di euro e mai
Assemblea pubblica delle liste civiche sul tema ASIU
entrato in esercizio.
I

noltre l’ASIU non si occupa più solo di rifiuti urbani. Nel
2008, senza che nessuna discussione sia mai avvenuta nei
Consigli Comunali (escluso Piombino), ASIU ha acquistato le
azioni del Comune di Piombino nella società TAP, pari al 70%,
assumendo l’onere dell’aumento del capitale sociale di quella
società (da 220.000 a 4.400.000 euro ) e quello della gestione
dell’impianto.

Dunque oggi ASIU, e quindi tutti i Comuni della Val di Cornia,
sono proprietari e gestori di un impianto pensato e realizzato
per il trattamento di scorie industriali prodotte dall’area a
caldo dello stabilimento Lucchini, oggi definitivamente
chiusa. Un impianto costato 11 milioni e che attualmente perde
100.000 euro al mese in costi di gestioneIn questo scenario
molto preoccupante s’inserisce la decisione del 2011 di
aderire all’ATO SUD con Grosseto, Arezzo e Siena che , da
tempo, hanno individuato un gestore unico (la società SEI
TOSCANA) che dovrà necessariamente subentrare ad ASIU per la
gestione dei rifiuti urbani. Non si conoscono i termini degli
accordi con l’ATO SUD e con il nuovo gestore, come si evolverà
la raccolta differenziata e come saranno modificate le
tariffe.

Ad oggi la gestione dei rifiuti urbani è svolta ancora da
Asiu, sulla base di una proroga del contratto di servizio
approvata dai Comuni. Quello che i Sindaci hanno fatto
trapelare è che vorrebbero mantenere per loro, tramite ASIU,
la gestione della discarica di Ischia di Crociano in
esaurimento e l’impianto TAP per il trattamento di scorie
Lucchini che non saranno più prodotte.

Se così andrà al posto di un gestore unico dei rifiuti, come
impone la Regione, in Val di Cornia potremmo addirittura
averne tre: la SEI Toscana per la raccolta dei rifiuti urbani,
l’ASIU per la gestione della discarica e la TAP . L’esatto
opposto della semplificazione auspicata, ma assolutamente non
praticata.

Di fronte a queste clamorose anomalie, destinate a ricadere
sui cittadini in termini di costi, le liste civiche della Val
di Cornia organizzano degli incontri pubblici per informare i
cittadini, il prossimo incontro sarà a Suvereto venerdi 6
febbraio alle ore 21 presso la sala del Ghibellino.

Liste Civiche Comune dei Cittadini,
Assemblea Sanvincenzina,
Un’altra Piombino,
Assemblea Popolare di Suvereto

TAP:   una  cattedrale    nel
deserto che ci ritroveremo in
bolletta
Nell’Interpellanza presentata dalle liste civiche della Val di
Cornia sulla situazione ASIU, erano molti i punti dove si
chiedeva di fare chiarezza. Dopo aver evidenziato nel
precedente comunicato la condizione grave del Bilancio della
Società, ci soffermiamo su un’altra importante questione:
l’impianto TAP.
Questo impianto    fu costruito per ricavare del materiale
inerte riempitivo (Conglomix) dalle scorie di lavorazione del
ciclo Lucchini per rivenderlo sul mercato. La società che lo
gestisce si chiama TAP spa ed era partecipata originariamente
da: Lucchini circa 25%, comune di Piombino 65% e da un 5% da
ASIU. Un investimento di risorse pubbliche pari a 11 milioni
di Euro.

Nel 2008 ASIU acquisisce le quote del comune di Piombino
attraverso un aumento di capitale da 220.000 a 4.400.000 ed
assume la gestione dell’impianto. La sottoscrizione
dell’aumento è avvenuta contraendo un mutuo con il Monte dei
Paschi per 3 ml/euro e per la parte eccedente sono state
impiegate disponibilità di cassa.

Dal giorno in cui l’impianto è “entrato in funzione”, o
comunque dalla sua ufficiale inaugurazione, non ha mai venduto
un grammo di prodotto e adesso, con la chiusura
dell’altoforno, è divenuto inservibile, anzi, un costo fisso ,
che ASIU paga ogni mese per la sua gestione (100 000 €).

Nelle ultime settimane il presidente di Asiu e il Sindaco di
Piombino hanno esternato un ipotetico interesse da parte di
Cevital al fine di utilizzare l’impianto per la bonifica delle
aree; operazione che necessiterebbe, comunque, di ulteriori
investimenti. Tutte queste ipotesi, molto superficiali, non
hanno sciolto quei nodi fondamentali che possano rendere
produttivo quell’impianto che ad oggi produce solo perdite
economiche. Non si è detto come potrà essere riconvertito e,
ancora più importante, chi si farà carico di un ulteriore
investimento.

L’intera vicenda dell’impianto TAP è un chiaro esempio di
spreco di risorse pubbliche e di cattiva gestione, sempre
avallata dai Sindaci della Val di Cornia e per la quale si può
certamente dire una cosa: chi ha prodotto questo disastro non
può ora sostenere di avere le soluzioni per risolverlo.     In
tutto questo, i Sindaci, come tutori dell’interesse generale,
non possono continuare a stare a guardare e hanno il dovere di
tutelare i cittadini dalle ricadute negative di questa
gestione fallimentare.

Gruppo consiliare “Comune dei Cittadini”

Sulla stampa

Il Tirreno

ASIU, le scelte avventate di
gestione,   ricadranno   sui
cittadini
Nel mese di dicembre le liste civiche di Campiglia, San
Vincenzo e Piombino ( Lista civica Comune dei Cittadini,
Assemblea Sanvincenzina, Un’altra Piombino) si sono fatte
promotrici di un’azione politica, attraverso la presentazione
di un’interpellanza congiunta nei consigli comunali, per
capire cosa stesse succedendo nella società ASIU. I timori che
le nostre forze politiche si erano posti: di una gestione a
dir poco avventata del bilancio e dello smaltimento dei
rifiuti, nonché, la totale accondiscendenza dei comuni che ne
fanno parte, sono stati confermati nella risposta che ASIU ha
fornito alla nostra interpellanza.

Nel documento infatti si chiedeva, ad esempio: quale era lo
stato del bilancio al 2013 e quale fosse il piano industriale
2014-2015, a quanto ammontava la quantità di rifiuti speciali
trattati dalla società nella discarica di Ischia di Crociano,
i tempi e i costi di realizzazione di una nuova discarica
dovuta all’esaurimento prematuro di quella esistente, il calo
e il mancato raggiungimento della quota della differenziata.

E ancora, i costi dell’impianto CDR, mai entrato in funzione,
il costo dell’acquisizione delle quote della società TAP, solo
per citarne alcuni.

Iniziamo col far chiarezza sul Bilancio della società visto
che il suo presidente nei giorni scorsi ha dichiarato che “le
attività produttive nel 2013 hanno chiuso tutte in sostanziale
pareggio”, si è dimenticato di aggiungere qualcosa.

Il primo elemento che contraddice questa affermazione è lo
stesso bilancio 2013 che alla voce perdita di esercizio segna
un valore di più di 500.000€. Altri elementi si possono
ricavare dalla risposta che la società ci ha fornito
all’interpellanza: ad oggi ASIU perde ogni mese tra gli 80.000
e 100.000 € per la gestione dell’impianto TAP (costo 11mln€),
che equivalgono a più di 1 milione di euro annui; l’impianto
TAP attualmente è inservibile e senza una sua riconversione
(che richiederà ulteriori investimenti) non potrà produrre che
perdite. Lo stesso vale per l’impianto CDR, che dall’anno di
costruzione, 2007, non è mai entrato in funzione (costato
circa 4mln€);un impianto che avrà un costo annuo di esercizio
300.000€ ,più di quanto se ne potrà ricavare dalla vendita del
materiale prodotto. Nel periodo 2005-2013 la società ha
incassato dallo smaltimento di rifiuti speciali una cifra come
46 mln di euro, con una punta massima nel 2008 arrivando al
39% del totale del bilancio rispetto ai rifiuti urbani. Adesso
il gioco è finito: la discarica di Ischia di Crociano è
esaurita prematuramente a causa della mancata raccolta
differenziata e dello smaltimento abnorme di rifiuti speciali
che hanno in questi anni utilizzati per sanare il bilancio
della società dai costi. La nuova discarica costerà oltre 24
milioni € e non sarà pronta prima di diversi anni, nel
frattempo dovremo conferire i rifiuti in un’altra discarica
pagandone lo smaltimento.

Tutti questi elementi si rifletteranno sul bilancio della
società ASIU aggravandolo fortemente riversandosi sulla
tariffa rifiuti dei cittadini.

Comune dei Cittadini 20.01.2015

ASIU      risponde      alle
interpellanze sui rifiuti
Pubblichiamo l’interpellanza presentata al Sindaco Soffritti
in tema di rifiuti e la risposta che la Società ASIU ha
fornito sugli stessi temi al Comune di San Vincenzo.

     Interpellanza sui rifiuti in Val di Cornia

     Risposta interpellanza da ASIU
CDC: incontro pubblico sugli
sprechi di ASIU e ASA
Il presidente Murzi invita a non buttar via il bambino con
l’acqua sporca. Intanto cominciamo col gettare l’acqua sporca,
quella che ha portato l’Asiu sull’orlo della bancarotta, con
un impianto CDR mai entrato in funzione, con un impianto TAP
che è una idrovora di denaro, con una quota di differenziata
che cade a picco.

Quello che si propone per uscire da questo disastro è di
provarci con l’amianto. Tralasciando il fatto che pare
imprudente provare a gestire l’amianto quando non ci si è
dimostrati in grado di differenziare la plastica
dall’organico, corre l’obbligo di fare alcune considerazioni.
Diventare la pattumiera per i rifiuti speciali italiani, è una
scelta strategica territoriale enorme che non può essere presa
certo da Murzi o dai sindaci.

Le linee strategiche sono prerogativa dei consigli comunali e
nei consigli comunali deve essere portata la discussione.
Riteniamo che sia necessario anche il diretto coinvolgimento
dei cittadini nelle forme più inclusive e democratiche che si
possano trovare.

Stentiamo a credere che il futuro della Val di Cornia sia
l’amianto, in ogni caso una simile decisione non può essere
presa con la leggerezza che avvertiamo nell’analisi di Murzi.
Pur di impiegare in qualche modo la piattaforma TAP
introduciamo un segmento produttivo molto rischioso.

Eppure esperienze a noi vicine dimostrano come una gestione
virtuosa dei rifiuti sia possibile e conveniente per i
cittadini, senza andare a cercare sostanze cancerogene e
rifiuti speciali molto pericolosi per la salute della
collettività. Dunque, essendo l’ASIU partecipata dai comuni,
la questione è se sia di interesse pubblico per i comuni della
Val di Cornia e Castagneto, gestire l’amianto e per quale
ragione lo sia.

Infine, tanto per buttar via altra acqua sudicia, è l’ora che
i protagonisti di questo capolavoro politico e manageriale
spieghino la sottile strategia e le fondamentali ricadute
positive della scelta di inserire la Val di Cornia nell’Ato
sud con Grosseto, Siena e Arezzo. Una scelta mai motivata a
cui tuttavia non si è ancora data concreata attuazione visto
che l’Asiu continua ad esistere e vuol continuare ad esistere
ben oltre la fine della propria ragione sociale.

Tutta questa sequenza di errori hanno appesantito le nostre
bollette, hanno determinato un risultato gestionale
fallimentare e ci consegnano un’azienda sull’orlo della
bancarotta. Gettar via l’acqua sudicia è un dovere, riuscire a
vedere dove sia il bambino è un’impresa difficile.
Serve allora una discussione seria priva di pregiudiziali,
estesa alla cittadinanza e che riconosca il ruolo di indirizzo
dei consigli comunali riconosciuto dalla legislazione vigente.
Insomma, la gestione dei rifiuti non è roba vostra, ci vuole
trasparenza, chiarezza di obiettivi, un preciso indirizzo
politico democraticamente condiviso con la cittadinanza e un
continuo controllo dell’effettivo raggiungimento degli
obiettivi. Tutte cose mancate sinora.

Per queste ragioni le liste civiche di San Vincenzo, Piombino
e Campiglia mma hanno presentato un’ interpellanza nei
consigli comunali e organizzeranno una serie di iniziative per
informare i cittadini. Proprio questo giovedì a Venturina vi
sarà l’incontro pubblico alla saletta comunale La Pira alle
ore 21, sul tema ASIU e anche sulle bollette ASA.

Assemblea Sanvincenzina
Comune dei Cittadini
Un’altra Piombino
Liste Civiche: servizi Asiu,
cala       la       raccolta
differenziata e crescono le
perdite economiche
Le liste civiche della Val di Cornia presentano
un’interpellanza .
La Val di Cornia non rispetta le leggi sulla raccolta
differenziata e fa pagare ai cittadini un’ecotassa. Non
solo,anziché adeguarsi progressivamente agli obiettivi
nazionali ed europei che imponevano il 65% di raccolta
differenziata nel 2012 (nel 2020 dovrà essere del 70%), il
gestore del servizio rifiuti urbani dei Comuni, la società
ASIU, ha una performance regressiva passando dal 40% del 2010
al 33% del 2013 . Lo dicono i dati della Regione Toscana.
Un indubbio fallimento, accompagnato peraltro da crescenti
perdite d’esercizio di ASIU che nel 2013 sono state di oltre
500.000 euro. Soldi che pagheranno inevitabilmente i cittadini
con le bollette!

Ma il quadro negativo non si ferma qui.
La discarica di Ischia di Crociano è in fase di esaurimento.
Lo dicono da anni i vertici aziendali, ma fino da oggi non si
conoscono i tempi di realizzazione e i costi della nuova, né
tantomeno le strategie per ridurre drasticamente il
conferimento dei rifiuti in discarica. Di recente, per
l’intervento della Regione, è emerso il fatto clamoroso di un
impianto per la produzione di CDR (combustibile da rifiuti)
costruito nel 2007, costato oltre 3,2 milioni di euro e mai
entrato in esercizio.
Inoltre l’ASIU non si occupa più solo di rifiuti urbani. Nel
2008, senza che nessuna discussione sia mai avvenuta nei
Consigli Comunali (escluso Piombino), ASIU ha acquistato le
azioni del Comune di Piombino nella società TAP, pari al 70%,
assumendo l’onere dell’aumento del capitale sociale di quella
società (da 220.000 a 4.400.000 euro ) e quello della gestione
dell’impianto. Dunque oggi ASIU, e quindi tutti i Comuni della
Val di Cornia, sono proprietari e gestori di un impianto
pensato e realizzato per il trattamento di scorie industriali
prodotte dall’area a caldo dello stabilimento Lucchini, oggi
definitivamente chiusa. Uno scenario destinato ad incrementare
perdite economiche e a gravare ulteriormente sui bilanci di
ASIU, quindi sui cittadini.

In questo scenario molto preoccupante s’inserisce la decisione
del 2011 di aderire all’ATO SUD con Grosseto, Arezzo e Siena
che , da tempo, hanno individuato un gestore unico (la società
SEI TOSCANA) che dovrà necessariamente subentrare ad ASIU per
la gestione dei rifiuti urbani. Non si conoscono i termini
degli accordi con l’ATO SUD e con il nuovo gestore, come si
evolverà la raccolta differenziata e come saranno modificate
le tariffe. Quello che i Comuni hanno fatto trapelare è che
vorrebbero mantenere per loro, tramite ASIU, la gestione della
discarica di Ischia di Crociano in esaurimento e l’impianto
TAP per il trattamento di scorie Lucchini che non saranno più
prodotte.
Se così andrà al posto di un gestore unico dei rifiuti, come
impone la Regione, in Val di Cornia potremmo addirittura
averne tre: la SEI Toscana per la raccolta dei rifiuti urbani,
l’ASIU per la gestione della discarica e la TAP . L’esatto
opposto della semplificazione auspicata, ma assolutamente non
praticata.
Di fronte a queste clamorose anomalie, destinate a ricadere
sui cittadini in termini di costi, le liste civiche della Val
di Cornia hanno presentato un’interpellanza alle
amministrazioni affinchè si apra una discussione urgente, alla
luce del sole.

Leggi l’interpellanza (link)

Liste Civiche Comune dei Cittadini,
Assemblea Sanvincenzina,
Un’altra Piombino

Le liste civiche della Val di
Cornia marciano unite
Le elezioni comunali hanno visto indebolirsi ovunque le
maggioranze a guida PD e il successo della lista civica nel
Comune di Suvereto. Eppure la lezione non è servita e le liste
civiche della Val di Cornia Assemblea sanvincenzina, Assemblea
popolare di Suvereto, Comune dei Cittadini di Campiglia,
Un’altra Piombino si sono incontrate e hanno ribadito
l’urgente necessità che i Comuni lavorino insieme. Lo richiede
la crisi gravissima in cui è precipitata la Val di Cornia. Al
31 marzo gli iscritti nelle liste di collocamento della zona
risultano circa 10.000 e sono in costante crescita.
Equivalgono all’intera popolazione dei Comuni di San Vincenzo
e Suvereto. Un dramma sociale.

In crisi, da anni, sono tutti i settori sui quali, in passato,
si è basata l’economia locale, dalla grande industria
siderurgica all’edilizia. Si tratta di crisi strutturali che
non consentono di guardare al futuro nell’attesa che tutto
riparta come prima. In crisi sono anche i servizi pubblici
locali, dalla gestione dei rifiuti affidata ad ASIU (con
impianti costruiti e mai utilizzati e con una bassissima quota
di raccolta differenziata per la quale paghiamo un’ecotassa) a
quella dell’acqua affidata ad ASA che ha visto raddoppiare le
tariffe in 10 anni e che oggi chiede ai cittadini di pagare
non meglio precisati investimenti degli anni passati che non
si capisce perché non sono stati contabilizzati a suo tempo.
In crisi è il progetto dei parchi sul quale non si è più
investito e al quale sono state addirittura sottratte entrate
proprie quando ci sarebbe stato bisogno di estendere le
aperture per prolungare la stagione turistica. In crisi è la
sanità che, a fronte di roboanti quanto improbabili scenari di
un nuovo ospedale a Riotorto, ha visto ridursi pesantemente i
servizi nell’ospedale di Villamarina e sul territorio.

Nessuno degli infiniti accordi sottoscritti dal Comune di
Piombino per le bonifiche delle aree industriali ha visto la
luce, così come non è stata realizzata la strada 398 per il
porto. Fino ad oggi nessuna nuova impresa è decollata in virtù
di quegli accordi.

Sarebbe stata necessaria la massima collaborazione tra le
amministrazioni della Val di Cornia e invece abbiamo assistito
alla completa disgregazione della sovracomunalità con
l’abbandono del progetto dell’Unione dei Comuni, con l’ipotesi
improvvisata di fusione tra i Comuni di Campiglia e Suvereto
(sconfitta dal voto dei cittadini) e con la decisione del solo
Comune di Piombino di trasmigrare nella Provincia di Grosseto.
Sono state tutte scelte fallimentari che hanno prodotto lo
smantellamento delle gestioni associate tra i Comuni che, se
ben organizzate, avrebbe prodotto maggiore efficienza e
risparmi di spesa. Sono stati persi anni preziosi.

Serve una radicale inversione di rotta. Serve che i Comuni
tornino a collaborare, serve trasparenza e verità sullo stato
dell’economia e dei servizi locali, serve un progetto comune
per uscire dalla crisi. Per queste ragioni le liste civiche
chiedono l’immediata costituzione dell’Unione dei Comuni e
l’apertura di un dibattito tra tutte le componenti politiche e
sociali della zona per delineare scenari credibili di rilancio
dell’economia e dell’occupazione. Deve cessare la gestione
privatistica che il PD ha fatto fino ad oggi delle istituzioni
che ha governato. Senza trasparenza e confronto sarà
impossibile uscire dalla crisi.

Le liste civiche della Val di Cornia:

Assemblea Sanvincenzina

Assemblea popolare di Suvereto

Comune dei Cittadini (Campiglia)

Un’Altra Piombino
Inaccettabile la bocciatura
dell’ODG sui rimborsi ASA
La bocciatura dell’ordine del giorno presentato da Movimento 5
Stelle sui rimborsi Asa per gli utenti non allacciati al
depuratore, rappresenta l’ennesima conferma che a questa
amministrazione non interessano affatto i diritti e la tutela
dei propri cittadini. L’oggetto dell’ordine del giorno era
molto semplice: fornire nel più breve tempo possibile
informazioni ai cittadini sui loro diritti rispetto ad un
ingiusto prelievo compiuto da Asa nella bolletta dell’acqua, è
stato respinto.
Le motivazioni addotte in consiglio per il mancato
accoglimento non sono accettabili. Il Comune di Campiglia in
quanto socio ha avuto 6 anni per pretendere che Asa desse
adeguata informazione agli utenti sulla sentenza della Corte
Costituzionale sulla possibilità del rimborso, invece non se
ne è preoccupata riducendosi ad uno scarno comunicato sui
giornali solo 20 giorni prima della scadenza. In questo modo i
cittadini non avranno tempo per conoscere e attivarsi per
chiedere il rimborso.
Ma questa vicenda è solo la dimostrazione di quale sia stato
il rapporto tra Asa e l’amministrazione in questi anni, un
rapporto accondiscendente delle scelte della società idrica:
dove non si è mai imposta per chiedere a cosa sono dovuti i
continui aumenti nella bolletta, non si è mai attivata per far
rispettare il referendum sull’acqua pubblica, dove non si è
mai imposta per riscuotere il credito di quasi un milione di
euro che ha da avere dalla società.
Insomma noi non ci siamo stupiti del voto contrario della
maggioranza, ma i cittadini sono ancora sicuri che questa
amministrazione stia tutelando i loro interessi?

Comune dei Cittadini 24.09.2014
Nuovo numero di Stile Libero
News
Terreni comprati ma mai utilizzati
Inserito in Sotto la lente

Comprare terreni per decine e decine di ettari con denaro
pubblico e non utilizzarli, magari venderli ad altri enti
pubblici che ugualmente non li utilizzano e questo farlo per
realizzare per lo più insediamenti produttivi quando la crisi
della siderurgia lascia liberi centinaia di ettari di terreni
industriali su una parte dei quali, ancorché minima, si
spendono soldi per primissimi interventi di bonifica
(50milioni di euro), da un lato non sembra logico e dall’
altro sembra uno spreco.

Un impianto per i rifiuti da sette anni inutilizzato

Inserito in News dal territorio

È utile creare a Piombino un’altra area per insediamenti
produttivi quando la crisi della siderurgia ne ha liberate
così tante? Secondo gli amministratori del Comune di Piombino
sembra proprio di sì.
Vicesindaco ed assessore alle attività produttive ne sembrano
proprio convinti: è prioritario, essi affermano,
infrastrutturare le aree di Colmata per poter consentire
l’insediamento di nuove imprese.
Un impianto per i rifiuti da sette anni inutilizzato

Inserito in News dal territorio

Il Consiglio comunale di Piombino ha chiesto alla Regione di
soprassedere alla scadenza (15 settembre) data per dimostrare
che l’ impianto di Piombino di produzione del CDR
(Combustibile Derivato dai Rifiuti) era funzionante per uscire
dall’ alternativa in cui l’ASIU si era ficcata tra mettere in
funzione l’impianto con aggravio di costi da recuperare poi
sulle bollette che pagano i cittadini o restituire il
contributo pubblico a suo tempo ottenuto dalla Unione Europea
tramite la Regione.

Gianni Anselmi, incarico per la Grosseto-Fano

Inserito in News dal territorio

C’è chi ha promosso una petizione perché lo vuole candidato al
consiglio regionale e chi pubblica graduatorie che lo vedono
vincitore di una selezione pubblica promossa all’inizio dello
scorso mese di agosto da Logistica Toscana, una società di
servizi che ha come socio capofila la Regione.
L’ex sindaco Gianni Anselmi, rimasto politicamente disoccupato
dalla fine del suo secondo mandato in Comune, torna alla
ribalta.

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Trecento milioni di incentivi per ricerca e sviluppo

Sono stati individuati dal Ministero dello sviluppo economico
il 25 luglio 2014 (per leggere clicca qui) i termini e le
modalità di presentazione delle domande per Leggi il resto→

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È uscito il libro di Pino Bertelli “La fotografia ribelle Le
passioni e i conflitti delle donne fotografe che fecero
l’impresa”. La Fotografia ribelle è un pamphlet Leggi il
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La sindaca Soffritti smentisce se stessa

Nel Consiglio Comunale del 6 marzo la sindaca Soffritti aveva
assunto l’impegno a far rispettare nel 2014 il contratto di
servizio per la gestione unitaria dei parchi. Quel contratto
prevede che le entrate dei parcheggi della Sterpaia e di
Baratti debbano essere introitati dalla Società Parchi per far
fronte alle …

Ancora Montioni: troppe chiacchiere e pochi fatti

Apprendo dalla stampa che il Sindaco di Follonica ha girato
gli occhi verso Montioni e il rischio inquinamento per il
forte deposito dei gessi nella ex-cava. L’associazione la DUNA
di Follonica è da tempo che lancia allarmi e finalmente una
breccia sembra aperta in senso positivo, ci auguriamo così in
…

Anche a Suvereto la Casa dell’acqua

Come già in altri comuni della Val di Cornia e della provincia
di Livorno più in generale, anche il nostro deve avere la sua
Casa dell’Acqua, i benefici sono molteplici l’acqua AQ (Alta
Qualità) è un acqua gradevole , meno dura rispetto a quella
del rubinetto, che è pur sempre …

I fondi 8X1000 siano destinati all’edilizia scolastica

Nel consiglio comunale del prossimo 22 settembre, alle ore
15:00, discuteremo di una mozione, da noi proposta, per
richiedere all’amministrazione di attivare in tempo utile
tutte le procedure amministrative atte all’accesso ai fondi
destinati dall’8 per mille all’edilizia scolastica da
impiegare nel miglioramento degli edifici scolastici posti sul
nostro territorio. Tale …
Paola Salvestrini “Calidario mon amour”

“CALIDARIO MON AMOUR” nel titolo sono racchiuse le sensazioni
che questo luogo magico evoca all’artista. Un amore a prima
vista per chi per la prima volta lo incontra, e amore per
sempre per chi come me vive qui e lo sente come una parte di
se stessa. I dipinti in mostra …

Dieci minuti per camminare e pedalare

Quante cose importanti possiamo fare in 10 minuti? Quali
possono cambiare il nostro stile di vita? In 10 minuti
percorriamo 1 chilometro a piedi, con la bicicletta ne
facciamo almeno 3, mentre non è detto che riusciamo a trovare
parcheggio per l’auto. Il Comune di Piombino aderisce alla
Settimana Europea della …

Per la sezione italiana del Partito Popolare Europeo

Dalla festa dell’UDC a Chianciano è partita la costituente
popolare che dovrà tentare di costruire un percorso nuovo per
aggregare coloro che a livello europeo si riconoscono nel
Partito Popolare Europeo. L’impresa è molto difficile, o
meglio disperata, ed anche se l’ultimo appello è già
ampiamente stato lanciato, un ultimo tentativo …

Giuliani nel direttivo dell’ Anci Toscana

Riconoscimenti per la Val di Cornia. Giuliani eletto nel
direttivo dell’Anci Toscana, Soffritti e Bandini
nell’assemblea Il sindaco di Piombino Massimo Giuliani eletto
nel direttivo regionale dell’Anci Toscana, mentre Rossana
Soffritti e Alessandro Bandini eletti nell’assemblea dell’Anci
regionale. Leggi il resto »

Aumentano le presenze nelle biblioteche a Piombino

Chi l’ha detto che la cultura è in crisi? I dati relativi a
presenze e richieste di prestito alla biblioteca Falesiana di
Piombino e alla biblioteca Bidibibook di Riotorto mostrano
esattamente il contrario. La rilevazione dati degli ultimi
anni parla infatti di un trend in ascesa di presenze,
sicuramente a …

Silenzi e tradizioni dal Vietnam

Il Vietnam di oggi raccontato attraverso le immagini di
Raffaella Spanò. A Palazzo Appiani, sabato 20 settembre alle
18,30 si inaugura la mostra fotografica a cura di Fotoclub “Il
Rivellino”, con il patrocinio dell’assessorato alla cultura.
La storia di un Paese che sta cambiando, che ha dovuto lottare
contro l’ingordigia ..

Per facilitare l’attività dei consiglieri comunali

Dal 1° ottobre il comune di Campiglia metterà a disposizione
dei gruppi consiliari una stanza nella sede comunale per
facilitare il migliore svolgimento della loro attività
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del collegamento internet con ..

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L’assemblea pubblica di venerdi 12 settembre 2014 al Chiostro
è stato l’esempio lampante di come l’ Amministrazione di
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di ordinarietà come straordinarietà, il tutto tramite annunci
e articoli di giornali di stile propagandistico d’altri..

Venti minuti: i tempi della democrazia a Campiglia

Appena sette giorni dopo il Consiglio comunale dove le
minoranze invocavano una revisione del regolamento per una
maggiore democrazia all’interno dell’istituzione, è arrivata
la conferma della gestione dispotica che questa maggioranza ha
delle istituzioni. Ieri (15 settembre) erano state convocate
dalla maggioranza le commissioni 1° e 2° , rispettivamente
affari..

Dopo     la   sentenza    del
Consiglio di Stato, l’Asa
dovrà rimborsare il 10% sulle
bollette
A guardarla caso per caso, non si tratta che di una cifra pari
a poche decine di euro, qualche centinaio per quanto riguarda
le aziende. Forse per questo per i cittadini e imprese vale
soprattutto la questione di principio, visto che la sua
restituzione è la diretta conseguenza di quel 95,80 % di voti
con cui il Paese, nel 12 e 13 giugno del 2011, disse sì al
secondo dei quesiti del referendum su servizi idrici e
nucleare. E cioè: l’abrogazione parziale della norma che
stabiliva la determinazione della tariffa per l’erogazione
dell’acqua, nella parte in cui prevedeva che l’importo
includesse anche la remunerazione del capitale investito dal
gestore. Quella quota, detta semplicemente “quota per il
capitale investito” corrispondeva a un rincaro del 7%
richiesto agli utenti direttamente sulla propria bolletta:
percentuale che adesso, in virtù del parere espresso dal
Consiglio di Stato in un sentenza del 25 gennaio (pubblicata
il 30), cittadini e aziende potranno recuperare. Come ancora
non è stato stabilito, ma è certo che la cifra, che
corrisponde al 10% circa delle bollette, è stata
impropriamente versata dagli utenti e come tale dovrà essere
rimborsata.

Da quando? Dal 21 luglio del 2011, ovvero dalla data di
entrata in vigore del referendum. Da quel momento in poi,
sostiene l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, le
tariffe dovevano essere modificate eliminando la voce sul
capitale investito: ciò non è accaduto e il risultato è stata
la proposta d’esame dell’Autorità al Consiglio di Stato, che a
tal proposito si è pronunciato appunto una settimana fa. La
stessa Autorità adesso dovrà stabilire importo e modalità di
rimborso. Allo stato attuale delle cose, è nota solamente la
volontà di seguire i criteri già utilizzati per la definizione
del Metodo tariffario transitorio che copre il biennio 2012-13
e che già prendere in considerazione gli effetti del
referendum, ma fatto sta che cifre e modalità ancora non sono
state fissate e dunque ancora non è chiaro se questi soldi
faranno la loro ricomparsa direttamente in bolletta o se
verranno restituiti per conto proprio.

«In realtà la questione non è così importante – sottolinea
Adriano Bruschi, presidente Legambiente Piombino-Val di Cornia
– L’importante è non togliere impropriamente soldi dalle
tasche dei cittadini e delle aziende. Quello che accadrà
adesso è difficile da capire, ma in teoria dovrebbero arrivare
questi rimborsi. Io mi accontenterei che comunque la quota
fosse restituita, non importa poi come». Un risultato, che,
aggiunge Bruschi è importante soprattutto dal punto di vista
politico: «Sì, perché fino a oggi le più importanti formazioni
politiche nazionali hanno taciuto su questo punto oppure,
addirittura, hanno fatto il possibile affinché i cittadini
dovessero continuare a versare questa quota». A questo
proposito Legambiente ha già fatto i propri passi. «Anche come
comitato abbiamo chiesto a tutti i partiti politici in lizza
di pronunciarsi a questo proposito.

Ma finora pochi hanno risposto. Quando invece non è possibile
che la politica chiuda gli occhi di fronte a questa novità».
Ma che ne pensa invece Asa, che è la società che si occupa
dell’erogazione dell’acqua sul nostro territorio. «Sia bene
inteso – specifica Fabio Baldassarri, presidente del Comitato
di vigilanza dell’azienda – io sostengo che l’acqua debba
essere pubblica, come di fatto è in Italia, visto che poi le
tasse si pagano alle aziende di gestione, miste pubblico-
private, su tariffe stabilite dall’Ato. Però dal punto di
vista aziendale, il concetto fondamentale è creare un
equilibrio tra uscite ed entrate. Si tratta di una sentenza
del Consiglio di Stato e in quanto tale va accettata
pienamente. Ma allo stesso tempo ci devono anche dire questi
soldi che vengono tolti da dove debbono rientrare. Sulle
modalità la questione è tra Authority e Ato, che dovrà
stabilire gli importi: a noi va bene tutto, basta che ce lo
facciano sapere».

Melisanda A. Massei

Il Tirreno 04.02.2013
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