Arrestato per corruzione Raffaele Marra "fedelissimo" della Raggi. Perquisizioni in Campidoglio - Il Corriere ...

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Arrestato per corruzione Raffaele Marra "fedelissimo" della Raggi. Perquisizioni in Campidoglio - Il Corriere ...
Arrestato per corruzione Raffaele
Marra “fedelissimo” della Raggi.
Perquisizioni in Campidoglio

                                          Su richiesta della Procura
di Roma, i Carabinieri del Nucleo investigativo guidati da Lorenzo
D’Aloia del Comando Provinciale di Roma, hanno arrestato questa
mattina con l’accusa di corruzione Raffaele Marra, ritenuto “braccio
destro” fedelissimo della sindaca Virginia Raggi, ex vice capo di
Gabinetto del Campidoglio ed al momento alla guida del Dipartimento
Personale.

In manette è finito anche il costruttore e palazzinaro romano Sergio
Scarpellini. dal quale Marra secondo quanto è emerso dalle indagini, è
accusato di aver intascato una tangente per l’acquisto di un
appartamento Enasarco.    Secondo gli investigatori, l’imprenditore
Scarpellini per trarre benefici per le sue società corrompeva pubblici
amministratori attraverso beni immobiliari .
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“Vi è il concreto pericolo
che Marra e Scarpellini, se lasciati in libertà, commettano altri
gravi delitti” ed i fatti contestati “denotano la loro spiccata
pericolosità sociale certamente tale da rendere assai probabile la
reiterazione di analoghi comportamenti delittuosi ancor più in
considerazione del ruolo in concreto attualmente rivestito dal Marra
all’interno del Comune di Roma, della indubbia fiducia di cui egli
gode, da parte del. Sindaco, Virginia Raggi, quale emerge dall’esposto
presentato da Carla Romana Raineri, dopo le dimissioni da Capo di
Gabinetto del Comune dì Roma, nonché dalla obiettiva circostanza che
il predetto, nonostante la campagna di stampa che pure si è registrata
in suo sfavore, non è stato esautorato, ma è stato nominato Direttore
del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane del Comune”.        E’
quanto scrive il gip Maria Paola Tomaselli del Tribunale di Roma
nell’ordinanza di custodia cautelare di 17 pagine che oggi ha portato
in carcere Marra e Scarpellini.

L’arresto di Raffaele Marra come rivela online il quotidiano romano il
Messaggero parte dalle indagini su “er Gnappa“. È un incredibile
contrappasso quello che ha colpito in queste ore la Giunta
pentastellata di Virginia Raggi che amministra da otto mesi la
Capitale. Come a dire: chi di Banda della Magliana ferisce, di Banda
della Magliana perisce. Il Movimento Cinque Stelle che ha cavalcato
politicamente e mediaticamente l’inchiesta di “Mafia Capitale” e i
suoi collegamenti tra “er Cecato” Massimo Carminati ed il Campidoglio
a sua volta si ritrova travolto da un’altra inchiesta collegata
proprio alla Banda della Magliana.

Marra all’epoca dei fatti      era il Direttore del Dipartimento
partecipazioni e controllo Gruppo Roma Capitale, sotto la gestione del
Sindaco Gianni Alemanno. Raffaele Marra è un ex finanziere ma nel 2006
scelse di lasciare la divisa, per l’attrazione per la politica ( o per
i soldi ?) . Due mesi dopo il congedo dalla Fiamme Gialle era già già
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diventato Direttore dell’Area galoppo dell’Unire, l’ente per
l’incremento delle razze equine allora guidato da Franco Panzironi
braccio destro di Alemanno .

Le indagini dei Carabinieri del nucleo investigativo di Roma sono
partite a giugno del 2016 da delle intercettazioni che inchioderebbero
Marra e Scarpellini, tanto da giustificare la misura cautelare degli
arresti in carcere richiesta dal procuratore aggiunto Paolo Ielo .
L’accusa è quella di “corruzione per l’esercizio della funzione“.
  Il costruttore e palazzinaro romano Sergio Scarpellini. è famoso
nella Capitale perché affitta alcuni palazzi, con contratti assai
onerosi,   alla Camera, al Tar, al Consiglio di Stato e a diverse
Authority statali.

L’arresto per corruzione del braccio destro del sindaco Virginia
Raggi, Raffaele Marra, è infatti lo sviluppo di un’indagine su Manlio
Vitale conosciuto negli ambienti della malavita della Capitale con il
soprannome “er Gnappa” il quale ha gravitato a lungo intorno alla
famigerata Banda della Magliana passando una vita dentro e fuori dal
carcere di Rebibbia, e ritenuto “vicinissimo” a boss del calibro di
Renatino De pedis e Danilo Abbruciati.
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In base a quanto scrivono i magistrati romani nelle richieste di
arresto, tutto infatti ha inizio a seguito dalle rivelazioni dell’ex
compagna di Manlio Vitale secondo le quali l’immobiliarista romano
Sergio Scarpellini ( a sinistra nella foto ) era vittima di
un’estorsione da parte proprio d’ er Gnappa. Quindi la Procura di Roma
decide di effettuare delle intercettazioni telefoniche su Scarpellini
e sulla sua collaboratrice più stretta Ginevra Lavarello. Ed è proprio
cercando di incastrare “er Gnappa” che invece gli inquirenti
scoprirono gli intrecci, gli scambi e gli accordi tra l’immobiliarista
Sergio Scarpellini e Raffaele Marra ’attuale braccio destro della
sindaca Raggi.

Un’inchiesta de l’Espresso aveva scoperto come Marra e sua moglie
fossero riusciti ad acquistare a prezzi stracciati e sconti record
case da privati e da enti come, appunto, la Fondazione Enasarco.
L’appartamento dell’ente sarebbe stato acquistato da Marra con assegni
tratti dal conto corrente dell’immobiliarista.     Secondo l’accusa a
seguito delle ultime indagini dei Carabinieri, inoltre per l’acquisto
della casa Marra avrebbe beneficiato delle agevolazioni riservate agli
inquilini (fino al 40% di sconto) pur non essendo di fatto ancora
residente nello stabile di proprietà Enasarco, secondo la
ricostruzione dei flussi finanziari fatta dai Carabinieri, dai pm
Barbara Zuin e dall’aggiunto Paolo Ielo grazie all’ufficio
antiriciclaggio di Banca d’Italia.
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nella foto, i Carabinieri conducono Raffaella Marra in carcere

Dopo l’arresto di Marra, menhtre scriviamo, i militari stanno
eseguendo nuove perquisizioni proprio nella stanza del dirigente al
Campidoglio alla presenza sul posto anche il pm dr.ssa Barbara Zuin
della Procura di Roma . Due giorni fa la polizia aveva acquisito tutte
le carte relative alle nomine effettuate dalla sindaca Virginia
Raggi. Per un analogo episodio, avvenuto nel 2009, l’acquisto di
un’altra casa da parte Marra sempre con soldi di Scarpellini la
Procura non potrà procedere in quanto si tratta di un caso coperto da
prescrizione.

                              Il rapporto tra Scarpellini e Marra si
evince anche da alcune intercettazioni telefoniche presenti nelle
carte. A giugno di quest’anno, infatti, Marra chiede al suo amico
Scarpellini di intervenire su Caltagirone per mettere fine ai continui
attacchi del quotidiano Il Messaggero alla sua persona. Marra al
telefono dice al telefono con Ginevra Lavarello (a sinistra nella
foto – da Facebook) la segretaria di Scarpellini, : “Se Sergio può
intervenire con Gaetano Caltagirone, per farmi dare una mano sui
giornali per tutelare la mia posizione. Io sto a disposizione.
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Diglielo che io sto a disposizione”. Qui secondo gli inquirenti si
evidenzia un rapporto tra i due che ad oggi è ancora saldissimo.

La procura di Roma proprio l’altro ieri ha inviato la Guardia di
Finanza per effettuare perquisizioni al Campidoglio.       Sono stati
recuperati documenti relativi alla nomina di Salvatore Romeo, capo
della segreteria politica della sindaca Raggi , e di Raffaele Marra.
Il dubbio dei magistrati è che non siano state rispettate tutte le
norme di legge e che le nomine nascondano delle “corsie preferenziali”
illegali.

                           Adesso si apre una partita tutta
politica. “Se va via Marra, mi dimetto anche io“. Aveva detto la
sindaca Raggi nei mesi scorsi quando l’accusavano di tenere Marra
accanto a se. Che cosa farà dunque ora la sindaca? Seguirà il buon
esempio dato da Matteo Renzi, di tenere fede ai propri annunci ? La
sindaca romana ha sempre difeso il capo del personale – che in un
primo momento aveva scelto come “vice capo di gabinetto” -,
nonostante il (defunto) direttorio e Beppe Grillo le avessero chiesto
di allontanarlo.

“Lui non si tocca”, era arrivata a dire la Raggi . La permanenza di
Marra nel Comune di Roma è stato uno dei motivi principali che ha
portato la deputata Roberta Lombardi, membro di quello che è stato il
minidirettorio romano del M5S , alle proprie dimissioni. “Marra è il
virus che ha infettato il M5s“, aveva dettola Lombardi , ricordando
sempre l’acquisto dell’attico maxiscontato.

Al momento dal Movimento 5 stelle filtrano pochi commenti: l’ufficio
comunicazione sta cercando di inventarsi una linea difensiva. Pochi i
5 Stelle che commentano l’accaduto: avvicinati dai giornalisti proprio
mentre stavano per salire sul pullman che li avrebbe portati a Siena,
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i parlamentari pentastellati concordano sulla necessità che “la
magistratura faccia il suo corso”. “Prima le tardive dimissioni della
Muraro, poi le perquisizioni in Campidoglio, oggi l’arresto di Marra:
quando dissi che stavano riciclando il peggio, quando raccontai i
legami pericolosi di questa gente, Grillo, Di Battista e Di Maio mi
insultarono. Oggi non chiederanno scusa. Perchè sono politicamente
corresponsabili”.

                                           Parla di “cosa gravissima”
Roberto Fico, parlamentare M5S     e presidente della commissione di
Vigilanza Rai: “Adesso ci riuniamo tutti quanti e tireremo fuori una
linea senza problemi, è giusto che la magistratura faccia il suo
corso. Non c’è ombra di dubbio che è una cosa grave, gravissima“.
 Anche il senatore grillino Nicola Morra è duro: “Fermo restando che
occorrerà verificare” quanto ha portato all’arresto del braccio destro
del sindaco di Roma Raggi, “si parte dal presupposto che se vuoi
essere severo con gli altri devi essere inflessibile con te stesso.
Questo vale per il M5s“. Morra aggiunge: “Noi siamo nati per
ripristinare le regole, ora verificheremo, ma se emergeranno quadri
politicamente o moralmente scorretti, non potremo difendere certe
posizioni“.

                                           Nel più totale silenzio
la prima cittadina della Capitale, che forse sta studiando qualche
altro video da postare su Facebook…..ed allora parlano le forze di
opposizione che chiedono a gran voce le dimissioni di Raggi. Per il Pd
i vertici dei 5 Stelle “sono corresponsabili politicamente”, mentre
per Lega e Forza Italia l’unico passo da compiere sono le dimissioni
di Raggi.       Per Matteo Orfini, presidente del Partito
democratico necessarie le “Immediate dimissioni del sindaco Raggi. Se
ne vada via oggi stesso”. “Prima la Muraro poi i contratti di
consulenza e oggi l’arresto di Marra, ma al di là delle indagini e
delle questioni giudiziarie il tema è e resta politico. Noi chiediamo
le immediate dimissioni della Raggi perchè ancor più delle inchieste
pesa la sua manifesta incapacità di amministrare Roma”, afferma
Barbara Saltamartini, ( ex Alleanza Nazionale) attualmente vice
presidente dei deputati della Lega.

Alle 14, si è riunita l’assemblea capitolina, per la terza giornata di
discussione del bilancio di previsione 2017-2019. E nell’aula Giulio
Cesare la seduta è stata pure sospesa: i lavori sono stati interrotti
dal presidente Marcello De Vito dopo che le opposizioni hanno
protestato a più riprese per la mancata presenza della Sindaca per
riferire sull’arresto del dirigente comunale. I consiglieri del Pd
hanno quindi occupato i banchi della giunta. Subito dopo, i
consiglieri di Fratelli d’Italia hanno esposto cartelli con la scritta
“onestà“, “omertà” e “trasparenza“. A quel punto De Vito ha sospeso la
seduta e convocato i capigruppo.

Annullato anche il “flash mob” previsto per oggi sotto il Monte dei
Paschi a Siena. Che Grillo si sia ricordato di qualcosa….

(notizia in aggiornamento)
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