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marzo 2020 Speciale Nilde iotti SPECIALE NILDE IOTTI ANPI COMITATO PROVINCIALE REGGIO EMILIA II Perché questo inserto speciale? di E. Fiaccadori IV Le donne dell’Anpi per Nilde Iotti di E. Bertani V Nilde e l’identità repubblicana di L. Turco VI Intervista a Ione Bartoli e Loretta Giaroni di R. Scardova IX Con le parole di Nilde di L. Capitani e L. Lama Supplemento al notiziario N. 02 speciale Nilde Iotti marzo 2020 I
Notiziario ANPI perchè questo inserto speciale? di Ermete Fiaccadori all’Assemblea Costituente ed in dell’emancipazione femminile particolare alla “Commissione elaborando un vero e proprio Sono passati poco più di 20 anni dei 75”. Lì nacque quel rapporto programma di azione con specifi- dalla morte e ricorrono, quest’an- sentimentale con Palmiro Togliat- ci obiettivi. Dal 1966 entrano in no, i 100 anni dalla nascita di Nil- ti che, nonostante i tanti ostacoli scena i “movimenti” e irrompono de Iotti. anche interni al Pci, durò fino alla i temi del divorzio, del nuovo di- È trascorso tanto tempo ma il sua morte nel 1964. ritto di famiglia e dell’aborto che contributo che Nilde ha dato alle Anche quell’anno rappresentò segnano importanti sviluppi nella vicende sociali e politiche del no- uno spartiacque come lei stessa nostra legislazione. Le donne gio- stro paese e della comunità reg- ebbe a dichiarare: “la mia vita cano un ruolo decisivo e Nilde è giana è stato talmente grande umana, sentimentale finisce in stata una vera protagonista. che in una serie di scelte compiu- quel momento, la mia vita politi- Dal 1969 al 1979 Nilde Iotti è an- te nei decenni passati si riconosce ca comincia allora”. che parlamentare europea. Rico- ancora il suo apporto. Nilde, che fin dalla Costituente pre vari incarichi e porta avanti Da ciò la scelta di redigere un aveva portato avanti il tema dei una visione innovativa dell’Euro- inserto speciale per contribuire diritti delle donne, diviene rela- pa. a far conoscere il suo pensiero e trice sul tema della famiglia con- La presidenza della Camera per permettere alle giovani gene- frontandosi con l’altro relatore Una ulteriore svolta avviene il 20 razioni di valutarne i contenuti. Corsanego della Democrazia Cri- giugno 1979 quando viene elet- Le celebrazioni stiana (Dc). Sostiene l’eguaglian- ta, prima donna, presidente della Importante è stata la scelta del za dei diritti e delle responsabilità Camera dei Deputati che rappre- Comune di Reggio Emilia di or- dei coniugi e dei diritti dei figli, sentò il coronamento e il ricono- ganizzare, non solo una iniziativa anche naturali. Si tratta di temi scimento prestigioso del ruolo da di ricordo, ma anche di distribuire che poi approfondirà sia nell’Udi lei giocato per l’emancipazione a tutte le scuole materiale rela- che nei lavori parlamentari ed in delle donne. In quel ruolo rimar- tivo alle attività svolte da Nilde, particolare col suo impegno nel rà ben 13 anni grazie al consenso organizzando un premio in sua ruolo di responsabile della com- trasversale che si era conquistata memoria significativamente in- missione femminile del Pci. In in Parlamento per la sua fermez- titolato: ‘Nilde Iotti e la identità quegli anni si batte per l’autono- za e imparzialità nella conduzio- repubblicana italiana’. Queste mia e la specificità dell’obiettivo ne dell’aula, per il suo impegno iniziative fanno parte di un pro- La Presidente della Camera riceve il premio Nobel Rita Levi Montalcini gramma di carattere nazionale promosso da un comitato costi- tuito dalla Camera dei Deputati, dalla Fondazione Iotti e da altre istituzioni culturali. Le donne e la Costituente Scorrendo le sue esperienze, ri- troviamo le tre componenti della sua formazione – il riformismo, la matrice cattolica, l’antifascismo – che la portarono ben presto all’impegno nei Gruppi di Difesa della Donna (Gdd) e nell’Unione Donne Italiane (Udi) e all’avvi- cinamento al mondo comunista grazie soprattutto al ruolo prima- rio che ebbe nella Resistenza. Il primo impegno nelle istituzioni è quello del Consiglio Comunale di Reggio Emilia nel quale viene eletta come indipendente nelle liste del Partiti Comunista Italia- ni (Pci).Una prima svolta della sua vita avvenne con l’elezione II
marzo 2020 Speciale Nilde iotti nella riforma dei regolamenti e stegno ai nostri servizi educativi. volte e cioè che bisognava “rico- per “l’apertura” del Parlamento La Bicamerale noscere nel Parlamento la sede ai cittadini. Per Nilde la politica Nel 1993 Nilde è al vertice della del confronto e il centro della vita e le istituzioni erano vissuti come Commissione Bicamerale per le politica e istituzionale”. servizio per il bene comune. riforme istituzionali che si con- L’addio Conclusa quella esperienza ri- clude repentinamente per la Nel novembre 1999 Nilde si di- entra nel ruolo di semplice par- fine anticipata della legislatura mette dalla carica di deputato lamentare continuando il suo a causa dello scoppio di tangen- con un gesto rarissimo, consape- impegno sui diritti, sulla parità topoli. Nel progetto che conse- vole di non poter più esercitare e sull’emancipazione allora de- gnò al Parlamento si prevedeva una normale attività politica per clinati nei servizi alla famiglia, al il superamento del bicamerali- ragioni di salute che la portarono nascente sistema di welfare ed smo perfetto, un rapporto Stato al decesso il 3 dicembre. in particolare agli asili nido e alla – Regioni in senso federalista, la Le Monde le dedicò un titolo em- scuola a tempo pieno che porta tutela dei diritti delle minoranze blematico che rappresentava an- ad introdurre nell’ordinamento ma anche il diritto-dovere della che una sintesi della sua vita “se italiano l’obbligo scolastico. So- maggioranza di legiferare (cioè il ne va la gran signora della politi- stiene vari progetti di legge sulla tema della governabilità) ed an- ca italiana” che ha saputo cammi- violenza sessuale, sul riequilibrio che la proposta di riduzione del nare con le donne e i cittadini ed della rappresentanza tra uomini numero dei deputati. Consapevo- ha saputo combattere battaglie e donne nelle istituzioni, sui tem- le delle difficoltà politiche di quel di civiltà e progresso. Per questo pi di vita e di lavoro. momento, Nilde nella sua relazio- la sua figura è ancora attuale e Sempre costante è stato il suo ne accompagnatoria, scriveva che moderna come lo sono i diritti impegno per Reggio, per contri- consegnava quel progetto perché grazie a lei conquistati ed oggi da buire a risolvere problemi e per “possa restare come documento difendere e sviluppare. realizzare progetti. Ad esempio, per il futuro lavoro”. Ecco una sintesi delle ragioni che decisivo fu il suo impegno per l’U- Anche in quella occasione confer- ci hanno spinto a realizzare que- niversità a Reggio e forte fu il so- mò quello che aveva ribadito più sto inserto speciale. III
Notiziario ANPI Continuità di un impegno: le donne dell’Anpi per Nilde Iotti di Eletta Bertani Nel decimo anniversario della scomparsa di Nilde Iotti, l’Anpi nazionale dedicò il progetto “Donne, antifascismo, demo- crazia” (elaborato dalla Confe- renza nazionale delle donne te- nutasi a Roma il 18 marzo 2009) alla memoria di Nilde Iotti, sce- gliendo questa grande figura del- la storia repubblicana per una se- rie di iniziative nazionali e locali di memoria, riflessione e proposta. Il Coordinamento delle donne dell’Anpi di Reggio diede allora un suo autonomo contributo al progetto nazionale lavorando ad un Inserto speciale del Noti- ziario n.9 del dicembre 2009, a lei dedicato. Nilde Iotti e Loretta Giaroni al congresso del Pci con la delegazione reggiana, Roma 1960 Perché la scelta di Nilde Iotti? Perché, come si afferma nella hanno motivato e dato senso alla se posizioni ideali sforzandosi di presentazione dell’Inserto firma- sua vita e al suo impegno. unire e fare crescere ed avanzare ta da Anna Loredana Cavazzini, Oltre alla ricostruzione attenta l’intera società. allora responsabile provinciale della sua complessa biografia e Ora, nel ventennale della sua del Coordinamento Donne, Nil- con articoli dedicati ad appro- nascita, in continuità e sviluppo de Iotti “propone un’idea ed una fondire gli aspetti più rilevanti della l’esperienza compiuta con immagine femminile che ha radici del suo percorso politico, ci pre- il primo Inserto, l’Anpi intende profonde nella storia del nostro meva “fare parlare lei”, fare portare il suo contributo alle paese, nella Resistenza e nella emergere il suo pensiero, i temi celebrazioni in corso, dedican- Costituzione, nel percorso che ha fondamentali su cui si è misurata, do a Nilde Iotti un nuovo In- portato le donne a superare una il suo ruolo nella vita della nostra serto del Notiziario, con nuovi condizione di esclusione e sogge- democrazia, a partire dalla Costi- contributi, approfondimenti e ag- zione, a raddrizzare la schiena, a tuente, attraverso la citazione giornamenti, che permetteranno risalire verso la libertà e ben sim- di suoi interventi, scritti, rela- di conoscere altri aspetti del suo boleggia e sintetizza i valori e l’i- zioni, ripercorrendo così le tante pensiero e del suo ruolo nella po- dea di donna che vogliamo af- battaglie condotte per affermare litica e nelle istituzioni. fermare e promuovere: dignità, nuovi valori e introdurre riforme Da essi potrà ulteriormente emer- rispetto di sé, libertà e coraggio che hanno cambiato la vita e il gere la modernità, l’attualità, la delle proprie scelte, responsabilità modo di pensare delle donne e lungimiranza delle idee e dell’im- verso se stesse e gli altri”. degli uomini, che hanno reso più pegno di questa donna straor- Si è trattato di un lavoro “corale”, umano, più giusto e moderno il dinaria, che, mai concependosi che si è proposto di fare meglio nostro paese. da sola, ma alla testa e a fianco conoscere e di avvicinare i lettori Un impegno, il suo, caratteriz- delle altre donne e dei cittadini, e i cittadini, pensando soprattutto zato sempre dalla coerenza e nella società come nelle istituzio- ai più giovani, alla figura di que- dal coraggio delle sue scelte ni, ha saputo aprire la strada a sta donna, rendendone in modo nella vita privata e in quella pub- nuovi diritti e modi di vivere e semplice, ma anche rigoroso, il blica, dalla capacità di affermare di pensare, che sono ancora da profilo umano e politico, il suo le proprie convinzioni, sapendo difendere, consolidare e fare cre- percorso nella politica e nelle isti- nel contempo ascoltare gli altri, scere. tuzioni, i valori e gli obiettivi che sapendo confrontarsi con le diver- IV
marzo 2020 Speciale Nilde iotti Il contributo di Nilde Iotti nella costruzione dell’identità repubblicana Vi proponiamo uno stralcio dell’intervento di Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti, previsto in occasione delle celebrazioni organizzate nel ventesimo anniversario della morte. I ... l Centenario della nascita di Nilde Iotti è molto cuore. Questo fu il tratto essenziale del pensiero e impegnativo perché si tratta di definire il profilo dell’opera di Nilde Iotti. compiuto di una personalità che ha fatto la (…) Il suo assillo era coniugare la democrazia con storia del nostro Paese ma che fino ad ora non è la promozione della giustizia sociale al fine di entrata nella storia per ciò che è veramente stata, perseguire la effettiva realizzazione della persona per l’intera azione compiuta sul piano culturale, umana. politico, istituzionale e sociale. In questo contesto, centrale era la famiglia… Comporre in un disegno unitario i tanti aspetti del Bisognava costruire una nuova famiglia che fosse peculiare Riformismo italiano ed europeo di Nilde “comunità di affetti” e che potesse essere il luogo Iotti: questo è il compito che ci aspetta. della piena espressione della persona umana… La formazione culturale e politica (…). Il suo Lei sapeva bene che i valori costituzionali devono pensiero ed impegno nell’ambito della Assemblea produrre riforme ed adeguarsi ai mutamenti del Costituente che lei definì sempre la sua più alta tempo. Voleva un Parlamento autorevole, efficiente scuola di politica e cultura. Le sue battaglie con le capace di essere specchio del Paese e di promuovere donne a partire dalle contadine delle vostre terre le riforme, di decidere. Il suo assillo era una per superare il famigerato Coefficiente Serpieri, democrazia basata sulla partecipazione popolare. secondo cui il lavoro femminile veniva pagato il Mi ha molto colpito leggendo gli interventi da lei 60% in meno di quello maschile, la battaglia sul svolti nel Comitato Centrale, organismo dirigente divorzio quella che lei definì “la più bella battaglia del Partito Comunista Italiano, un suo intervento vinta “ della sua carriera politica, per la riforma del del 1962. Parla delle riforme sociali necessarie al diritto di famiglia fino a quella contro la violenza nostro Paese per migliorare la vita dei lavoratori, sessuale. Le sue battaglie nel Partito Comunista dei ceti popolari e delle donne. Poi si rivolge ai Italiano. Il suo pervicace riformismo istituzionale. Il compagni uomini e li sottopone ad una dura critica suo costante interesse per la politica internazionale per il loro paternalismo, per il loro atteggiamento e il suo particolare impegno per la costruzione irridente nei confronti delle compagne che dell’Europa (…) La sua attitudine al dialogo tra intervenivano nel dibattito politico con timidezza a le culture e tra le forze politiche. Il suo ruolo di volte dimostrando difficoltà a svolgere analisi più dirigente politica nettamente schierata per l’unità complesse sulla vita politica del mondo e del paese. delle forze di sinistra, la sua posizione netta a favore Questo atteggiamento non era solo espressione del della svolta di Occhetto del 1989 ed il suo impegno maschilismo - sostenne la Iotti - ma anche di una per il rinnovamento della sinistra. “concezione aristocratica della democrazia”. (…) Se volessimo individuare un filo rosso che unisce Dunque, per favore, i compagni mettessero da parte questo complesso percorso lo individuerei nella la loro misoginia e diventassero concretamente Democrazia e nel Comunismo come realizzazione coerenti con i loro valori! della persona umana. (…) Una riformista con il (…)Per ricostruire la complessa personalità di Vangelo della Costituzione sempre nella testa e nel Nilde Iotti c’è molto lavoro da svolgere. Bisogna raccogliere i materiali, digitalizzare gli archivi, Nilde Iotti (quarta da destra) assieme ad alcune delle ‘Madri Costituenti’. promuovere ricerche (…). L’altro aspetto che riteniamo cruciale è promuovere nella società e tra i giovani il messaggio della Eleganza della politica che ci ha lasciato in eredità Nilde Iotti. Eleganza dell’anima, della parola, della relazione con le persone a partire da quelle più semplici. Eleganza come coerenza, onestà, dialogo, trasparenza. Eleganza come operosa e costante coerenza con i propri valori. V
Notiziario ANPI la nostra amica presidente Loretta Giaroni e Ione Bartoli ricordano alcuni momenti della lunga amicizia con “la Nilde”, co- nosciuta al primo comizio dell’8 marzo dopo la Liberazione. L’impegno per la affermazione dei diritti delle donne: ma lei stessa ne era esclusa. Festeggiò l’elezione a Presidente della Camera invitandole a gustare i suoi tortelli di zucca. “Cosa ci ha insegnato la Nilde? A non avere paura delle nostre opi- nioni, a manifestarle sempre, an- che quando sono fuori del coro. Ad ascoltare quelle degli altri, accettando il confronto. Senza temere di mostrare anche i propri sentimenti”. Loretta Giaroni e Ione Bartoli, se- dute una accanto all’altra, accet- tano di parlarci di un’amica, una amica vera. Nilde Iotti: colei che nel giorno della sua scomparsa, ormai vent’anni fa, il prestigioso quotidiano Le Monde volle omag- giare definendola “la gran Signo- ra della politica italiana”. Lei, che ancora dall’alto dello scranno di Presidente della Camera dei deputati amava ricordare con orgoglio la propria militanza an- tifascista nelle campagne reggia- ne e l’oscuro ma prezioso lavoro Nilde Iotti e le amiche reggiane a Montecitorio, 1987 (foto L. Giaroni) compiuto coi Gruppi di difesa del- la donna, al fianco dei partigiani stata chiamata a far parte della Nelle istituzioni, nel sindacato, nel combattenti. Assemblea Costituente, a scrivere partito: ovunque si manifestasse- Fu nel 1946 che Loretta e Ione vi- le regole fondamentali della neo- ro resistenze a riconoscere i dirit- dero per la prima volta la Nilde. nata Repubblica antifascista. ti delle donne, e prima di tutto il Lei era già comunista. Si era lau- Le ragazze Loretta e Ione iniziaro- diritto alla parità, alla rappresen- reata alla Università Cattolica, ma no quel giorno la propria militan- tanza politica, all’autonomia. Fu la sua formazione era avvenuta za politica. Nelle organizzazioni una battaglia di lungo respiro, in famiglia: il padre ferroviere giovanili, dapprima, e poi nell’U- che Nilde dovette combattere an- era un fervente socialista, sotto il di e nelle commissioni femminili che mettendo in gioco la propria fascismo aveva conservato le tes- della federazione comunista. Di personale qualità di vita, tanto a sere del partito nascondendole Nilde seppero che era stata inca- Roma quanto a Reggio Emilia. sotto le traversine del treno. Già ricata dal prefetto della Liberazio- Loretta e Ione impararono ben nel 1945 Nilde era stata chiamata ne, Vittorio Pelizzi, di compiere presto che quella donna, la stessa a guidare l’Unione donne italiane una ricognizione sui bisogni delle che combatteva ogni giorno per di Reggio, la gloriosa Udi. Aveva famiglie sconvolte dalla guerra: le proprie idee là dove si scriveva 25 anni. “Toccai con mano una miseria la Costituzione, aveva scelto di Loretta e Ione, invece, erano an- profonda - dirà poi alle compagne portarsi addosso un non lieve far- cora due ragazze. E quel giorno, – non credevo che le sofferenze dello: s’era innamorata di Palmiro l’otto marzo del 1946, a malape- fossero tante e tanto diffuse. Ed a Togliatti, il segretario del Pci. Lui na sapevano cos’era il Pci e cos’era pagare il prezzo maggiore erano s’era separato dalla moglie Rita l’Udi, ma presero parte al comizio le donne”. Montagnana (una intrepida parti- convocato a Reggio: una gran fol- Sarà questa consapevolezza a se- giana), lei aveva scelto di vivergli la, e con stupore scoprirono come gnare sin da subito il lavoro poli- accanto senza poter nemmeno a parlare in piazza fosse una don- tico della Nilde, e delle compagne sperare in un matrimonio. Il dirit- na, la professoressa Nilde Iotti, che con lei ingaggiarono la batta- to di famiglia, il cui adeguamen- che qualche mese dopo sarebbe glia sulla “questione femminile”. to costava a Nilde interminabili e VI
marzo 2020 Speciale Nilde iotti difficili confronti coi più coriacei per riassaporare il piacere di par- ed ostili difensori dei vecchi costu- lare con le amiche, con le altre mi, per lei stessa era ben lontano donne, con la gente semplice. Im- dall’essere compiuto. mergendosi nella sua città, nelle Anzi: il suo rapporto di affetto campagne di Cavriago dove aveva col segretario comunista doveva vissuto giovinetta, nel clima ope- essere tenuto nascosto, pena an- roso di una realtà ove tante delle che gravi rischi di natura penale conquiste da lei propugnate si an- (persino il carcere: come capiterà, davano realizzando. A cominciare ancora negli anni Cinquanta, alla dalle scuole per l’infanzia, dive- compagna del campionissimo Fau- nute famose nel mondo, e di cui sto Coppi). andava orgogliosa, complimen- Ma tanti sapevano, dentro e fuori tandosi con le compagne che per il partito. Almeno sin dal giorno in quelle idee si erano battute nelle cui, nel luglio 1948, Nilde dovette assemblee elettive locali ed a livel- precipitarsi a proteggere col pro- lo regionale. prio corpo Togliatti, vittima di un A passeggio con Loretta e Ione in piazza San Alla fine degli anni Settanta Nilde Prospero (foto L. Giaroni) grave attentato in una strada di Iotti fu eletta Presidente della Ca- Roma. Gli salvò la vita, impedendo la nomina nel Comitato federale. mera dei deputati, altissima carica all’attentatore di esplodere colpi Ufficialmente la si criticava perché mai ricoperta prima da una don- mortali: egualmente ci fu chi ten- si sosteneva fosse presente di rado na. Vi fu confermata per tredici tò di impedirle di avvicinarsi al let- a Reggio. La ragione vera, invece, anni. Togliatti non c’era più, ma il to del ferito, di assisterlo in quelle era che si trattava della donna di partito nuovo stava camminando ore cruciali. Perché si amavano, Togliatti: ed attraverso Nilde si vo- con Berlinguer, e lei ne era tra i più ma per la legge ciò non bastava. leva colpire il segretario”. apprezzati protagonisti. Le ami- Di quelle ore, di quell’amarez- Era la sorda opposizione poi attri- che la chiamarono al telefono per za, e delle tante successive, Nilde buita agli ex stalinisti ed ai cosid- complimentarsi, lei si schermì con Iotti parlò con le sue amiche reg- detti “secchiani”, contrari al parti- elegante pudore: “Come, adesso giane? In fondo erano le uniche to nuovo che si stava costruendo. mi volete chiamare Presidente? con cui poteva confidarsi, lei tutta Lei lo sapeva, ricorda Ione, ma Ma io vi ho mai chiamato signora sola in una Roma il cui clima s’era taceva perché non voleva mette- consigliera comunale o signora as- fatto scabroso. Anche una parte re in difficoltà il proprio compa- sessore regionale? Piuttosto veni- del gruppo dirigente cominciò a gno: “Soffriva, ma soffriva senza te al più presto a Roma, ho voglia nutrire ostilità nei suoi confronti parlare. Anche quando eravamo di preparare un bel piatto di tor- nonostante i doverosi pubblici ap- invitate a casa sua, a Roma: lei e telli di zucca”. prezzamenti per la sua crescente Togliatti abitavano al piano terra, Fu a loro, alle amiche, che pensò autorità politica. E forse proprio Pietro Secchia al piano superiore. per l’ultimo addio: una settimana per questo le critiche sotterranee Un coinquilino assai ingombrante, prima di lasciarle per sempre inviò risultavano ancora più velenose. come poi abbiamo saputo. Ma da alla “carissima Loretta” una tene- Se mai la Nilde se ne lamentò, Lo- lei nemmeno una parola di ram- ra lettera. Con essa la Nilde volle retta e Ione rifiutano di rivelarlo marico”. unire “in un fortissimo comune ora. Entrambe conservano tota- La libertà, la vera libertà, Nilde la abbraccio te e tutte le compagne le riservatezza sui segreti della ritrovava a Reggio. Dove tornava cui mi lega l’affetto di una vita”. loro amica. Questo era il costume dell’allora Pci, questa era la vo- lontà di Nilde Iotti. Ammettono tuttavia che in molte occasioni dovettero difenderla, anche all’in- terno degli organi dirigenti della Federazione. “Il partito era pieno di maschilisti – conferma Loretta – in molti erano contro di lei. E non soltanto uomini: era criticata persino all’interno della commis- sione femminile, dove all’epoca sedevano parecchie ex partigiane. Dopo il 1948 le cose peggioraro- no: il suo nome cominciò a rice- vere parecchie cancellature per VII
Notiziario ANPI Con le parole di Nilde Breve ritratto tematico attraverso alcune sue interviste. a cura di Lorenzo Capitani* Ricostruire la complessità dell’itinerario personale e politico di Nilde Iotti, specialmente pensando alle generazioni più giovani, non è certo compito agevole. Ritratti un po’scontati o stereotipi, a volte stru- mentali, rendono ardua qualsiasi “narrazione” di una donna che ha compiuto un percorso del tutto originale e straordinario nella storia politica italiana del Secondo Novecento. Abbiamo così provato a tratteggiarne un profilo più vivo e meno consueto, con un intento prevalentemente divulgativo e senza nessuna pretesa di completezza, utilizzando alcune voci tematiche relative alla sua vita e al suo pensiero, risolte in un ordine rigorosamente alfabetico. Per questo la nostra proposta si è soffermata prevalentemente su alcuni brani di sue importanti interviste, nel corso delle quali la stessa Nilde Iotti si racconta, confrontandosi, senza troppe reticenze, con la sua storia: quella di una donna reggiana, che ha saputo lasciare un profondo segno, al femminile, nella politica e nella cultura italiana. La ventiseienne professoressa Iotti, eletta all’Assemblea costituente nelle liste del Pci alle elezioni del 2 giugno 1946, racchiude già in sé un legame con due mondi: quello delle donne che scoprono un nuovo protagonismo nella Resistenza, come nel difficile dopoguerra, e quello degli intellettuali, a cui proprio lo stesso Togliatti, il leader giunto da lontano, affidava un compito fondativo nelle strategie del “partito nuovo”. Entrata con soggezione nella vita delle istituzioni, nei primi passaggi storici della Repubblica, Nilde Iotti sarà poi alla Costituente, per sua stessa ammissione, la “più attenta ascoltatrice… verso uomini così pieni di storia, di cultura e di saggezza”. Ma sarà quella stessa esperienza a permetterle di oltre- passare ben presto il limite di un “rispettoso ascolto”, per proiettarla verso orizzonti ben più ampi e singolari. In questo breve “repertorio” del suo percorso e del suo pensiero, attraverso le sue stesse parole, ci è piaciuto riprendere alcuni passaggi della conversazione raccolta dalla cara e indimenticata Nadia Caiti. Quasi un’intervista, spesso “graffiante” e fuori dagli schemi, inserita nel primo volume organico di testimonianze orali sulla storia dei comunisti reggiani. (N. Caiti, R. Guarnieri, La memoria dei “rossi”. Fascismo, Resistenza e Ricostruzione a Reggio Emilia, EDIESSE, Roma, 1996) *Si ringrazia per la collaborazione Luisa Lama COMUNISMO 1 “Ho cominciato a diventare comunista l’8 settem- bre 1943, quando vidi i primi morti comunisti per le strade di Reggio Emilia. Era inverno, ricordo, c’era la neve, una neve gelata: sulla neve c’era quel mor- to e quel morto era un comunista appena uscito dal confino, lo avevano ammazzato i fascisti. Insomma, fu il fatto che i primi morti e quasi tutti i morti fos- sero comunisti. La mia fu una ragione sentimentale. Per me non è quasi mai la ragione che incide sui sentimenti. Sono piuttosto i sentimenti che incidono sulla ragione” O. Fallaci, Gli antipatici, Rizzoli, Milano, 1963, pp. 63 – 64 2 “La mia esperienza – che poi mi ha portato ad essere militante del PCI –è un’esperienza abbastan- za comune alla mia generazione (…) perché non vi è dubbio che anche in quella parte di giovani che erano piuttosto tiepidi nei confronti del fascismo, anche per tradizioni familiari, come potevo essere io che certo non ero una fanatica… però questo fat- VIII
marzo 2020 Speciale Nilde iotti to dell’affermazione del proprio Paese, della gran- dezza della patria, erano cose che avevano avuto una certa influenza (…) Quello che ha deciso- negli ultimi mesi del ’43 e nei primi mesi del ’44 – è il fatto di ricreare una prospettiva per il Paese, per noi, per tutti. (…) E sono stati in gran parte (per esempio nella provincia di Reggio emilia) per primi i comunisti usciti dal carcere, dal confino che han- no cominciato ad organizzare le prime formazioni partigiane. Io ricordo per esempio l’influenza che ebbe la vicenda dei fratelli Cervi, che non ho vissuto dall’interno, ma diciamo così, ancora dall’esterno, finalmente si riusciva a trovare una strada per avere ancora speranza, perché di speranza non ce n’era più (…) In più l’aver scelto di guardare con simpatia ai comunisti è dipeso dall’idea di una prospettiva nazionale lanciata da Togliatti a Napoli, nel famoso discorso ai quadri di quella Federazione: lasciamo da parte quello che ci divide; tu sei cattolico, io sono un vecchio socialista, tu sei un monarchico. Non ha nessuna importanza. Adesso sbattiamo via questi e poi decidiamo il resto” N.Caiti, R. Guarnieri, La memoria dei “rossi”. Fascismo, Resistenza e ricostruzione a Reggio Emilia, EDIESSE, Roma 1996, pp. 635-636 3 “L’essere comunista è la scelta per una politica 4 “Essere comunista mi aiuta a fare il Presidente che vuole combattere per la dignità dell’uomo e il della Camera. È una formazione interiore. Il nostro progresso dei lavoratori. Se un comunista tradisce i – direi – è l’allenamento mentale di chi crede dav- lavoratori, tradisce l’uomo. Quindi essere comunisti vero che il Parlamento sia uno dei cardini dell’evol- significa combattere per la dignità umana e soprat- versi della democrazia” tutto, io credo, per l’uguaglianza”. D. Campana, I miei diciott’anni con Togliatti, “Il Gior- L. Melograni, Iotti, il lavoro di Presidente, “l’Unità”,17 no”, 15 marzo 1981 luglio 1983 COSTITUZIONE 1 “Ho avuto la fortuna di far par- te dell’Assemblea Costituente, di far parte della Commissione dei 75 e di quella prima sottocom- missione che preparò per l’As- semblea quella parte della Costi- tuzione, la prima, che contiene i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico. Devo dire cha a differenza del pro- fessor Dossetti, mi consenta don Dossetti di chiamarla come allora ero abituata, che fu uno dei pro- tagonisti di quell’Assemblea, io sono stata salvo per qualche mo- mento soprattutto un’ascoltatri- ce. Quell’esperienza è stata per me che avevo solo 26 anni, la più grande scuola politica a cui abbia mai avuto occasione di parteci- pare anche nel prosieguo della Nilde Iotti (al centro) e le altre parlamentari alle celebrazioni per il ventennale del voto alle donne mia vita politica. Ed era talmen- IX
Notiziario ANPI te forte da parte mia, oltre che il rispetto verso uomini così pieni di storia, di cultura, di saggezza; erano talmente acuti la curiosità e insieme lo sforzo per conoscere e per capire le idee che stavano venendo alla luce che, ripeto, sono stata in quel periodo so- prattutto un’ascoltatrice”. Dal discorso tenuto a Monteveglio il 16 settembre 1994, nell’ambito del- la iniziativa “Monteveglio Comune dei diritti” in cui si svolse l’incontro con Giuseppe Dossetti sul valore sto- rico della Costituzione, in Comune di Reggio Emilia, I valori della Costi- tuzione. Giuseppe Dossetti e Nilde Iotti a Monteveglio, Pozzi editore, Reggio Emilia 1995, p. 35 2 “… E il dibattito che ci fu all’Assemblea costituente-questo per comune riconoscimento, an- che di storici- forse è stato il più alto dell’Italia repubblicana. In questo senso è stata una grande lezione politica: che proveniva non solo da noi, ma anche dagli altri. E io devo dire che la mia formazione politica, senza quel passaggio, forse non sarebbe stata quello che è stata. Insomma per me è stato essenziale” DONNA - FEMMINILITà N. Caiti, R. Guarnieri, cit., p. 646 3 “La carta costituzionale ha ret- to alle prove della trasformazio- ne del Paese. Si ispirava ai prin- 1 [All’ indomani della vittoria nel Referendum sul divorzio, luglio 1974] “… attraversiamo un periodo in cui le donne si presentano in modo cipi della guerra di liberazione diverso, con tutte le loro capacità di incidere nella realtà sociale e cul- e dell’antifascismo e proprio per turale. Tutto ciò si accompagna ad altri fatti che hanno, anch’essi, gran- questo è stata un baluardo e un dissima importanza. Sono fatti che hanno, come dire, una maggiore an- motivo di coesione fra le forze zianità… perché risalgono alla metà degli anni ’60. Parlo della presenza politiche democratiche nei mo- delle donne nelle battaglie sindacali, nelle grandi lotte sociali; penso menti più drammatici di questi al sorgere di tutta una problematica nuova sui diritti delle donne, vedi quarant’anni. per esempio la questione dei servizi sociali, vedi al limite, la questione Questo in fondo è stato il suo dell’aborto. Sono fatti che indicano un diverso collocarsi della donna merito più grande. Se è stata nel contesto sociale. Basta pensare alle ragazze che combattono in pri- possibile l’unità nelle lotte con- ma fila nei grandi scioperi, alle studentesse che hanno condiviso con i tro il terrorismo lo si deve alla loro compagni le grandi battaglie che hanno scosso il mondo studente- Costituzione e al suo spirito ani- sco durante questi ultimi anni… Ma non so se le forze politiche abbiano matore. avvertito e compreso fino in fondo il significato di questi fenomeni. Vo- Quello spirito, nonostante tut- glio dire che, di fronte a questi fatti, occorre avere non solo una capa- ti i tentativi di soffocarlo, resta cità di rispondenza a quelle che noi, con termine improprio, potremmo come forza unificante del Paese” chiamare rivendicazioni o meglio aspirazioni delle masse femminili, ma anche una capacità di iniziativa politica, di inventiva politica…” F. Ibba, Costituzione, un baluardo, “l’Unità”, 27 dicembre 1987 “Ci sono le giovani, non parlo delle giovanissime, dico le giovani, che spingono per entrare nel mondo produttivo e non solo perché voglio- X
marzo 2020 Speciale Nilde iotti no guadagnare e vivere meglio, ma perché voglio- mente vissuti. Di qui la sua passione, la sua capacità no essere persone umane in modo diverso. […] Esse di essere un politico sino in fondo che alla fine rinun- non rifiutano il ruolo di moglie o di madre, perché cia anche alla politica ma senza acredine o rifiuto ma rifiuterebbero una parte validissima della persona- per continuare in forme diverse una missione.” lità femminile, una parte a cui nessuna donna può G. Frasca Polara, Resistenza totale? Dossetti disse sì, rinunciare, ma sentono che il loro ruolo di moglie e “l’Unità”, 17 dicembre 1996 di madre lo si assolve oggi in modo diverso che nel passato e quindi vogliono essere qualcosa d’altro…” “Sì, libertà e responsabilità si intersecano. Per essere FEDE responsabili bisogna essere liberi, e viceversa. Secon- do me, nel voto delle donne di una certa età, che è 1 “All’Università Cattolica fu studiando la dottrina e le prove di veridicità dei Vangeli, che il dubbio si stato a mio avviso numerosissimo c’è stata, e non ci insinuò nella mia mente. Al “Credo perché assurdo” sarebbe stata nel passato, la espressione di una “ven- la mia anima oppose un “no”. È bello, certo parados- detta” … contro una vita fatta di umiliazioni, di ran- salmente poetico, ma io sono razionale. Mi rifiutai. cori, anche di prepotenze, segnata dalla supremazia Nella mia vita del resto ho sempre rifiutato l’irrazio- maschile. Io non sono affatto femminista. Però è nale. Sempre l’ho combattuto, anche nella politica. vero che nel rapporto uomo-donna all’interno della L’utopia, ad esempio, io la detesto. Non ha fatto al- famiglia ci sono tante cose che la donna deve subire, tro, sempre, che provocare lutti e rovine”. perché altrimenti pagherà un prezzo troppo alto (…) D. Campana, I miei diciott’anni con Togliatti, “Il Gior- O. Cecchi, La Resistenza, il diritto di voto, il referen- no”, 15 marzo 1981 dum, “Rinascita”, 26 luglio 1974, n. 30 2 “La donna deve ancora lottare per vincere la diffi- 2 “Devo dire che della Cattolica e di quel mondo ho cile battaglia dell’emancipazione. Ma ce n’è una an- conservato un ricordo positivo. Non sono uscita an- cor più difficile: quella della parità ovunque, in fami- ticlericale, come facilmente succede (…) In me l’an- glia come sul lavoro. E su questo sta pagando tuttora ticlericalismo non c’è stato mai. Mi è rimasta l’idea un prezzo troppo alto. Basti pensare al lavoro che di un mondo in cui c’erano valori che avevano una assume oggi un significato quasi puramente econo- grande forza morale, quindi ho conservato grande mico. Mentre il valore emancipatorio del lavoro sta rispetto nei suoi confronti. Forse era una crisi anche nell’acquisizione di una vera, autentica autonomia più radicale la mia, perché ho sempre avuto l’im- della donna, che poi deve riflettersi anche nella sua pressione che nell’anticlericale c’è ancora qualcosa vita emotiva. Per questo la donna deve cominciare del clericale. Invece in me la distanza è maggiore, ad affermare i propri bisogni. E non è facile, perché proprio perché a un certo punto sei uscita da quel spesso deve scoprirne anche dentro di sé.” mondo, ma ti rimane tutto il senso d’importanza, di valori che sono tipici di questo mondo , anche se tu ti 3 “La femminilità è razionalità profonda, diversa consideri ormai lontana” dalla razionalità maschile, ma altrettanto valida. E’ la forza di capire gli altri come se stessi, la capacità N. Caiti, R. Guarnieri, cit., p. 638 di identificarsi con i problemi degli altri. Sono valori che gli uomini hanno negato e ne risultano spesso penosamente carenti”- MEMORIA A.Del Bo Boffino, Trent’anni di politica restando don- “A Cavriago sono stata sfollata per quasi due anni na, “Amica”, 17 luglio 1979, n. 29 e a Cavriago ho tratto aspirazione per le mie scelte politiche. L’ambiente, la gente di questo paese, tutto quello che ho sentito intorno a me, proprio qui, mi DOSSETTI GIUSEPPE ha spinto a pensare e a comprendere che ognuno di noi doveva lavorare, come poteva, per uscire dalla “Dossetti appartiene a una schiera di uomini che ha situazione drammatica che stava vivendo. E lottare caratterizzato questa seconda metà del ‘900 per con tutte le sue forze perché l’Italia non fosse più una circostanza: in loro prima si sono affermate una trascinata sull’orlo della rovina, e con lei tutti noi. E presa di coscienza di valori, l’adesione ad ideali pro- proprio qui ho compreso che era necessario soprat- fondi, una concezione dell’uomo come unità; e poi tutto combattere per conquistare la libertà, il diritto sono venute le scelte politiche, le professioni di fede, di esprimersi, il diritto di confrontare le proprie idee. le battaglie in campo aperto. Per Dossetti trovo qua- Uno dei capisaldi della nostra Costituzione.” si insufficiente ogni definizione: cattolico democra- Cerimonia di consegna della Cittadinanza onoraria tico, padre costituente, sacerdote scomodo, monaco di Cavriago all’on. Nilde Iotti, Presidente della Came- eremita. Sì è stato questo e tutto questo insieme; ra dei deputati. Seduta del Consiglio comunale del 5 ma è stato soprattutto testimone di valori profonda- dicembre 1987. XI
Notiziario ANPI PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI 1 “Onorevoli colleghi, con emozione profonda vi tissimo strumento di democrazia, non può e non ringrazio per avermi chiamato col vostro voto e deve essere superato dai tempi. con la vostra fiducia a questo compito così ricco di responsabilità e di prestigio. 2 Esso (il Parlamento n.d.r.), al contrario, deve riu- Voi comprenderete, io credo, la mia emozione. scire a guidare questo processo, non già nel senso […] Ma in particolare comprenderete la mia emo- di confondere le diverse funzioni degli organi isti- zione per essere la prima donna della storia d’Ita- tuzionali dello Stato. Ché nessuno più di me, per lia a ricoprire una delle più alte cariche dello stato. il mio stesso lontano passato, è convinto che tali Io stessa- non ve lo nascondo- vivo quasi in modo diverse funzioni sono presidio di democrazia-, ma emblematico questo momento, avvertendo in esso nel senso che il Parlamento diventi iniziativa, sti- un significato profondo, che supera la mia perso- molo, confronto e incontro delle volontà politiche na e investe milioni di donne che attraverso lotte del Paese e assolva in questo modo la sua altissima faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada funzione di guida […]. Fare questo con rigore, con verso la loro emancipazione. dedizione, con probità significa attuare la costi- Essere stata una di loro e aver sperso tanta parte tuzione repubblicana, renderla operante ispiratri- del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per ce della vita del Paese. […] Infine sento di dover l’affermazione di una di loro pari responsabilità sottolineare di fronte a voi, onorevoli colleghi di sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un tutte le parti, il mio impegno a presiedere i nostri motivo di orgoglio della mia vita.” lavori con la più assoluta imparzialità, nella rigoro- “[…] Le assemblee parlamentari esprimono al più sa applicazione del regolamento in ogni sua parte, alto grado la sovranità popolare. Non possono per la tutela in primo luogo delle minoranze, ma perciò, per la loro stessa natura, divenire un forti- anche per la tutela del diritto-dovere della mag- lizio, ma devono continuare ad essere, anzi essere gioranza di legiferare.” sempre di più, assemblee aperte al nostro popolo, alla grande forza di democrazia e di unità che lo Camera dei deputati, seduta del 20 giugno 1979, discor- anima. […] Su tutti noi, onorevoli colleghi, incom- so inaugurale della Presidente Nilde Iotti. be un compito arduo… Il Parlamento, questo al- XII
marzo 2020 Speciale Nilde iotti 1 “Il rischio che corre la nostra Co- (I) RICCHI stituzione è quello di non essere considerata un insieme coerente “Il comunismo non è una setta religiosa o una Chiesa. Niente è meno di valori, ma piuttosto un com- monaco di un comunista e essere ricchi non impedisce di essere co- plesso di procedure, quelle che si munista. Le idee valgono più del denaro. Di conseguenza a cosa serve chiamano ‘regole del gioco ‘. In- che un comunista ricco dia via il suo denaro? A cambiare la società? somma il sostenere che conta di È la società che permette la ricchezza che deve essere distrutta, non più l’efficienza del sistema che la la ricchezza. A cosa serve passare dalla parte degli sfruttati? Ad abo- concezione dell’uomo e della so- lire lo sfruttamento?! No. A me basta che siano pronti a battersi per cietà, posti alla base delle istitu- cambiare una società che permette lo sfruttamento. E se un ricco è zioni” disposto a battersi per abolire anche il suo sfruttamento, non posso chiedergli questo: diventare povero!” Resistenza totale? Dossetti disse sì, “L’Unità”, 17 dicembre 1996 Oriana Fallaci, cit., p. 69 2 “Ho sempre inteso considerare le due Camere con uguale peso politico (…) diverse invece do- SENTIMENTI vrebbero essere le loro funzioni, con una Camera che fa le leggi 1 “I sentimenti li abbiamo posti alla base della nuova disciplina sulla e l’altra che esercita un potere di famiglia, anzi a suo fondamento. Abbiamo qualificato la famiglia controllo, controllo sul Governo e come centro di sentimenti e di solidarietà, secondo la definizione sull’attività concreta della pubbli- che ne aveva dato Gramsci. Anche per questo si sono trovate conver- ca amministrazione” genze su valori comuni e un incontro fecondo con i democristiani e Riformare il Parlamento, “Il Messag- in generale con i cattolici su temi delicati come la parità fra i coniugi, gero”, 30 dicembre 1987 il riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio, la comunione dei beni. Quindi sugli assi portanti di una legge che costituisce l’ele- 3 “Vi sono nella prima parte della mento più forte di rottura del vecchio impianto dei codici ereditati Costituzione (…) i cosiddetti limiti dal fascismo.” impliciti della revisione costituzio- nale: sovranità popolare e demo- M. Ghiara, Ha dieci anni la famiglia riformata, “l’Unità”, 17 aprile 1985 craticità della Repubblica, inviola- bilità dei diritti umani, principio 2 “Io ho sempre pensato che sia più giusto assumere la responsa- solidaristico e di uguaglianza (…) bilità dei propri sentimenti, essere in pace di fronte alla propria co- Questa parte della Costituzione scienza. Io sono convinta che quando i sentimenti sono seri finiscono non può essere toccata (…) sa- sempre per incutere rispetto” rebbe un tornare indietro e non “La maternità non è solo un fatto viscerale. Questo è un modo, ose- so verso quale tipo di Stato o di rei dire, primitivo di considerare la maternità. Esiste anche un’altra Repubblica. (…) Diverso è il di- forma di maternità e di paternità: quella che ti fa allevare un figlio, scorso da fare sulla seconda parte te lo fa amare, educare, dargli un modo di essere” della Costituzione, quello relativo all’ordinamento della Repubblica O. Fallaci, cit., pp. 56 - 60 (…) Ritengo che il bicameralismo perfetto sia una scelta che può essere perfezionata anche in rela- zione al rapporto fra lo Stato e le autonomie locali. (…) mantenen- do una scelta netta per una for- ma di governo parlamentare ma introducendo elementi istituzio- nali diretti a favorire la stabilità e la governabilità: nuova figura del Primo ministro, accentuazione del suo ruolo guida dell’esecutivo e la cosiddetta sfiducia costruttiva” Comune di Reggio Emilia, I valori del- la Costituzione. Giuseppe Dossetti e Nilde Iotti a Monteveglio, cit., p.37 XIII
Notiziario ANPI 1 “Il legame che ci univa ha investito la nostra vita TOGLIATTI in modo globale e complessivo. Io ho ricevuto tan- to da lui, non solo dei sentimenti. Ma penso anche di aver dato. Togliatti aveva sofferto molto in esi- lio, separato dalla famiglia e dai suoi affetti. Aveva bisogno di ritrovare sentimenti che da molto tem- po erano scomparsi per lui. Io credo di avergli of- ferto un nuovo legame con la vita e di avergli dato il senso di una generazione diversa” G. Schelotto, Le parole della mia vita, “l’Unità”, 10 apri- le 1990 2 “Di tutto quanto è stato detto su Togliatti con- sidero il ritratto di Benedetto Croce più vicino al vero. Quando gli scrisse: “Lei è totus politicus e cre- do che di questo abbia a soffrire”. G. Mecucci, Togliatti. Ambiguo? No, tormentato, “l’Uni- tà”, 26 marzo 1993 3 “Se in una frase dovessi sintetizzare i meriti di Togliatti alla democrazia italiana, direi che il prin- cipale sia stato quello di aver dato un contributo determinante alla realizzazione di un rapporto nuovo tra le masse popolari e lo Stato, di aver cre- ato nei lavoratori la coscienza dello Stato demo- cratico. Tutte le nostre rivendicazioni erano e sono poi sempre state all’insegna della Costituzione e della sua attuazione. Questo ha creato nelle “ple- bi” di allora l’idea che erano parte dello Stato” G. Russo, La Iotti: è il PCI il vero bersaglio, “Il Corriere”, 13 luglio 1988 XIV
marzo 2020 Speciale Nilde iotti il 25 agosto 1964, nel giorno dei funerali di palmiro togliatti. Un frammento del racconto di luisa Lama “ (...) Il suo volto è senza lacrime, lore, sentimenti e lavoro le si sa- in quel momento, la mia vita po- impietrito e quasi composto nel- ranno presentati alla mente così litica comincia allora”. la solennità di una maschera tra- intrecciati e inestricabili. Glielo L. Lama, “Roma, 25 agosto 1964. gica, eppure nella sua mente do- imponeva la vita e la dignità del- Uscire dall’ombra: Nilde Iotti alla vevano vorticare anche lampi di la sua storia. Del resto, più tardi, morte di Togliatti”, in L. Capitani (a pensieri, molti ancora aggrappa- lo riconoscerà lei stessa: “La mia cura di), Emilia Rossa, VME, Reggio ti al passato, ma forse altri liberi vita umana, sentimentale finisce Emilia 2012, p.218. di proiettarsi verso il futuro. In quell’orizzonte ella poteva cer- to intuire il ruolo che le sarebbe spettato di diritto: quello di cu- stode della memoria politica di Palmiro Togliatti. E solo poche ore prima lo aveva adempiuto. Con i dirigenti del suo partito, quei giovani e meno giovani co- munisti che ora sfilavano dietro di lei, aveva deciso di condivide- re il valore del suo testamento politico. Quel Memoriale che, in- sieme a Marisa, aveva ricopiato poco prima del suo malore. Su- bito entrambe ne avevano com- preso la carica innovativa, a trat- ti scardinante, per l’ideologia ma anche per la realpolitik del loro mondo di riferimento e non solo. Ma Nilde era una donna ancora giovane, aveva da poco compiuto quarantaquattro anni. Oltre al passato poteva pensare anche a sé, ai suoi anni a venire e mai, come in quel momento, do- Biografia essenziale 1920 Nilde Iotti nasce a Reggio 1950 Assieme a Togliatti, prende 1978 Contribuisce a fare appro- Emilia in affido una bambina, Marisa vare la legge sull’aborto 1943 Entra nella Resistenza Malagoli, che poi sarà adottata 1979 È la prima donna eletta dopo la laurea in Lettere a Mi- 1955 È la prima firmataria di una Presidente della Camera dei De- lano proposta di legge per dare una putati. Carica che ricopre per 13 1945 Diventa Segretaria dell’U- pensione e un’assicurazione alle anni DI di Reggio casalinghe 1993 Viene eletta Presidente 1946 È Consigliera comunale e 1956 Entra nel gruppo dirigente della Commissione parlamentare Deputata all’Assemblea Costi- del Pci e 5 anni dopo nella Dire- per le riforme istituzionali tuente zione nazionale 1997 Diventa vice presidente del 1948 È eletta, poi sempre ricon- 1969 Diventa per dieci anni Par- Consiglio d’Europa fermata, alla Camera dei Depu- lamentare europea 1999 Rassegna le dimissioni da tati e alla presidenza dell’Udi 1974 Partecipa attivamente alla Deputato per motivi di salute il nazionale. È testimone dell’at- battaglia referendaria in difesa 18 novembre; il 4 dicembre muo- tentato al compagno Palmiro del divorzio e l’anno successivo re a Roma. È sepolta nel cimitero Togliatti al quale rimarrà legata promuove una legge sul diritto del Verano accanto a Togliatti e fino alla sua morte nel 1964 di famiglia ad altri esponenti del Pci XV
Notiziario ANPI XVI
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