ALDO TAGLIAFERRO MEMORIA-IDENTIFICAZIONE - a cura di / curated by Alberto Zanchetta - OSART Gallery
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AD MEMORIAM 1972 1732 Alberto Zanchetta Corre l’anno 1972. Nel mese di maggio il mondo dell’arte è scosso alla ferale notizia dell’ungherese László Tóth che irrompe nella Basilica di San Pietro e assesta delle martellate alla Pietà miche- In the month of May 1972 the art world reeled at the baleful news langiolesca. Il gesto iconoclasta, così come riporteranno le crona- about the Hungarian László Tóth, who had entered Saint Peter’s che dell’epoca, viene compiuto perché Tóth pare si fosse convinto Basilica wielding a hammer with which he proceeded to attack di essere il Cristo risorto, stato confusionale che lo obbligherà a Michelagelo’s Pietà. As reported in the press at the time, the re- una detenzione formata presso un Centro d’igiene mentale, ove ason behind Tóth’s iconoclastic gesture was his conviction that espierà il reato e il proprio delirio d’onnipotenza. Un caso limite, he was the risen Christ. Diagnosed as suffering from a delusio- certo, ma è significativo che nello stesso periodo molti artisti, tra nal disorder, Tóth was committed to a mental hospital where cui Aldo Tagliaferro, si interroghino sul comportamento umano e he expiated his crime and his God complex. Obviously this is an sulle sue implicazioni alla luce dell’impegno individuale-colletti- extreme case, but it is significant that in the same period many vo innescato dal movimento sessantottino. artists, including Aldo Tagliaferro, were questioning themselves Due mesi più tardi, e siamo nel luglio 1972, si inaugura a Bellagio about human behaviour and its implications in the light of the in- una mostra sul tema Fotografia come rivelazione. L’esposizione, dividual and collective engagement triggered by the 1968 protest patrocinata dalla locale Azienda di Soggiorno e Turismo, viene movements. allestita nel Salone dei Congressi del Grande Bretagne, un hotel Two months later, in July 1972, a show on Fotografia come rive- lazione (Photography as Revelation) opened in Bellagio. The exhi- bition was sponsored by the local Tourist Board and set up in the Conference Room of the Grande Bretagne, a luxury hotel which 4
di lusso che proprio quell’anno viene rilevato dalla Regione Lom- bardia che ne decreta poco dopo la chiusura. Il coordinatore della rassegna, Arno Hammacher, fotografo sensibile ai temi civili e in- teressato agli scenari antropici, introduce nel titolo della mostra was bought up that same year by the Lombardy Regional Autho- la parola “rivelazione” demandando a Luca Pinna il compito di rity, as a result of which it closed down shortly afterwards. The motivarne le implicazioni. A detta del sociologo, il termine rivela- coordinator of the show was Arno Hammacher, a photographer zione coglie e fissa la realtà esterna per ricavarne un documento sensitive to civil issues and interested in anthropic scenarios. He storico, coglie vieppiù gli oggetti nella loro specificità permetten- introduced the word “revelation” into the title of the exhibition, doci di conoscerli in modo più approfondito, sancisce inoltre un delegating to Luca Pinna the task of motivating its implications. rapporto con il contesto socioculturale e tende a rivelare l’autore According to the sociologist, the term revelation grasps and fixes nel contesto in cui opera. external reality so as to obtain a historic document. Furthermore, Rivelazione è un vocabolo che ricorre con insistenza e in modo it captures the objects in their specificity, affording us a deeper puntuale nel lessico teorico di Tagliaferro. Conformemente agli knowledge of them. It also endorses the relation with the social altri autori interpellati da Hammacher, Tagliaferro non intende and cultural ambience, tending to reveal the artist in the context documentare le attrattive del Triangolo Lariano, il suo sguardo ri- in which he or she operates. fugge in modo categorico lo slargo paesaggistico offerto dal lago, Revelation is a word that recurs persistently and in a timely mettendosi al riparo dalle convenzioni e dalle banalità del turi- manner in Tagliaferro’s theoretical lexicon. In conformity with smo di massa. A differenza di un qualsiasi reporter, egli non sce- the other artists approached by Hammacher, Tagliaferro has no glie un soggetto ma individua un tema che poi converte in imma- intention of documenting the attractions of the Triangolo Laria- gine; com’è ovvio, Tagliaferro non è un fotografo bensì un artista no. His gaze categorically refuses the picturesque landscape che ricorre al medium fotomeccanico per riuscire ad analizzare la vista offered by the lake, shunning the conventions and clichés realtà, esprimendo al contempo una consapevolezza critica e un of mass tourism. Unlike any ordinary reporter he doesn’t choo- coinvolgimento diretto. Bellagio entra così a far parte di quel suo se a subject but identifies a theme, which he then converts into caratteristico “metodo” incentrato sul processo di rilevare-rive- an image. Obviously, Tagliaferro is not a photographer but an ar- lare che ritroviamo esplicitato nelle annotazioni di lavoro vergate tist who exploits the photomechanical medium in his attempt to dallo stesso Tagliaferro. analyse reality, expressing at once critical awareness and direct Questo meccanismo di comprensione – o di “verifica”, come lui engagement. Thus, Bellagio became part of Tagliaferro’s cha- amava definirla – insiste nel superamento contemplativo dell’o- racteristic method, pivoting on the detect-reveal (rilevare-rivela- pera, offrendo ai suoi interlocutori una condizione immersiva, di re) process that is explained in the working notes in his own hand. immedesimazione e di soggettività. A rafforzare questa sua scel- This mechanism of understanding – or of verification as he likes ta è l’allestimento adottato nel 1973 in occasione della personale to call it – resides in surpassing the contemplative dimension of alla Galleria l’Uomo e l’Arte di Milano; in questo frangente Ta- the work, which offers its interlocutors an immersive condition gliaferro installa in modo curvilineo l’opera realizzata a Bellagio, of identification and subjectivity. The layout chosen for his solo scelta che invoglia «i presenti a sentirsi partecipi dell’ambiente show in 1973 at the Galleria l’Uomo e l’Arte in Milan undersco- evocato. Qui come in altre opere» – evidenzia con acume Daniela res this decision. Here Tagliaferro installed the work produced at Palazzoli – «la teatralità dell’installazione diventa per chi guar- Bellagio in a curvilinear manner that encouraged “those in atten- da una semi materializzazione fisica della scena. Essendo lunga dance to feel part of the evoked environment. Here, as in other ben nove metri, per essere vista, Memoria-Identificazione ci co- works,” as astutely observed by Daniela Palazzoli, “the theatri- stringe ad un accenno di passeggiata, una necessità che diventa cality of the installation becomes for the observer a physical se- andirivieni con concentrazione e confronti anche psicologici fra mi-materialisation of the scene. Since it is nine metres long, in bianco e nero, quando si vuole scegliere il proprio fotogramma di order to be viewed this work Memoria-Identificazione (Memory-I- adozione»1. dentification) requires us to take a few steps, which then turns A queste date, Tagliaferro si è appena lasciato alle spalle una ri- into a back and forth movement of concentration and compari- cerca incentrata sulla narrazione di immagini preesistenti (quelle son, even psychological, between white and black, in the process dei rotocalchi), si è altresì affrancato dalle manipolazioni pitto- of selecting one’s own favourite frame.”1 At this time, Tagliaferro had just put behind him a study pivoting on the narration of pre-existing images (from magazines) and had also shrugged off the Pictorialist manipulations of Mec- 5
rialiste della Mec-Art per maturare una diversa consapevolezza della propria metodologia. Se in un primo momento considera- va la fotografia come una forma di comunicazione, tecnologica, immediata e recepibile da tutti, adesso ne intuisce il grande po- Art, allowing himself to refine a different awareness of his own tenziale, quello cioè di uno strumento in grado di influire sull’in- methodology. While at first he considered photography a form of terpretazione del reale. Inutile ribadirlo ma le immagini di Taglia- communication that was technological, immediate and acces- ferro esulano da una deferenza al vero, collimano viceversa con sible to all, now he was able to see its great potential as a tool un’idea, soddisfacendo una disamina concettuale, temporale e that could influence the interpretation of reality. Needless to say, mnemonica che necessita di un accertamento visivo-cognitivo. Tagliaferro’s images shun deference to the real and are instead Peculiarità che Tommaso Trini coglie in modo tempestivo allor- aligned with an idea, satisfying a conceptual, temporal and mne- quando recensisce la mostra meneghina, affermando senz’indu- monic scrutiny that demands visual and cognitive confirmation. gio che Tagliaferro «ha avvitato sul suo lavoro il grandangolare Tommaso Trini immediately grasped this characteristic when he concettuale» per combinare «l’intenzione con il risultato, l’analisi reviewed the Milan show, confidently asserting that Tagliaferro critica con l’impatto visivo delle grigie sequenze fotografiche da “has screwed the conceptual wide-angle lens on to his work” to mettere a fuoco con la mente»2. bring together “intention and result, critical analysis and the vi- Bellagio, dicevamo. Nella presentazione del catalogo Pinna non sual impact of the grey photographic sequences to be focused approfondisce l’opera presentata da Tagliaferro, limitandosi with the mind.”2 Returning to Bellagio, in the introduction to the catalogue of the show Pinna did not expound on the work presented by Tagliafer- ro, saying only that the artist “proposes an image, repeated in ten 6
a dire che l’artista «propone un’immagine, ripetuta in dieci fasi successive, che indica la variabilità oggettiva di un ambiente in funzione della sua struttura sociale e del tempo»3. Da parte no- stra urge precisare che la grande installazione, dal titolo Identifi- successive phases, which indicates the objective variability of cazione in una variabilità oggettiva temporale, presenta un ipogeo an environment dependent on its social structure and on time.”3 che direziona lo sguardo verso il centro dell’immagine. Al di sopra, Here we ought to clarify that the large installation, entitled Iden- e al di là della monolitica cinta muraria, si intravedono i pennac- tificazione in una variabilità oggettiva temporale (Identification chi di alcuni alberi. Cadenzata da elementi in rapida successione, in an objective temporal variability), presents a hypogeum which Tagliaferro decide di stampare l’opera in moduli quadrati, a suo directs the viewer’s gaze to the centre of the image. Above and avviso l’unico formato in grado di creare una scansione conse- beyond the monolithic wall circle the tops of several trees can quenziale. Tale processualità sarà ripresa nella sua ultima opera, be glimpsed. Since the work was cadenced by elements in rapid Sopra/sotto un metro di terra del 2000, guarda caso scandita da succession, Tagliaferro decided to print it in square modules, altrettante “registrazioni” progressive. Entrambe le sequenze, which he felt was the only format that could create a consequen- che nondimeno sono stratificazioni temporali, si connotano per tial scansion. This processuality was taken up again in 2000 in la presenza di tre elementi cardine – terra, cielo, paesaggio – che his last work, Sopra/sotto un metro di terra (Above/below a metre a Bellagio erano condensati in un unico scatto, mentre nel 2000 of earth), likewise paced out by progressive “recordings”. Despite vengono decostruiti, isolati e messi in rapporto dialettico. being temporal stratifications, both sequences feature the pre- Al ciclo di Sopra/sotto un metro di terra appartiene anche il dit- sence of three key elements – earth, sky, landscape. In Bellagio tico L’Io e “l’esterno” come realtà e come memoria, ove la duplice these were condensed within a single shot, whereas in 2000 they immagine del paesaggio corrisponde al tempo reale (la foto per- were deconstructed, isolated and set in dialectic relation. fettamente a fuoco) e alla memoria (la fotografia parzialmente Another work in the Sopra/sotto un metro di terra cycle is the dip- sfocata); per certi versi è la stessa verifica attuata a Bellagio, tych L’Io e “l’esterno” come realtà e come memoria (The I and the “outside” as reality and memory), where the dual images of the landscape refer respectively to real time (perfectly focused pho- to) and memory (photo partially out of focus). In some ways this is 1. D. Palazzoli, Aldo Tagliaferro 70’s – Verifica di una mostra 2.0, catalogo 1. D. Palazzoli, Aldo Tagliaferro 70’s – Verifica di una mostra 2.0, catalogue della mostra, Osart Gallery, Milano 2017, p. 14. of the exhibition, Osart Gallery, Milan 2017, p. 14. 2. T. Trini, Mostre: Aldo Tagliaferro, Corriere della Sera, Milano 23 dicem- 2. T. Trini, Mostre: Aldo Tagliaferro, Corriere della Sera, Milan 23 Decem- bre 1973. ber,1973. 7
in quanto il tempo reale era saturo e si andava sbiadendo con il passare del tempo. Questo degradare di tono e di intensità è in stretta relazione con una volontà di annullamento, un inevi- tabilmente cupio dissolvi, lento, progressivo, inarrestabile. Nel the same verification as that performed in Bellagio, to the extent caso di Memoria-Identificazione – in una variabilità temporale si that real time was saturated and was fading with the passage of impone la presenza di Cronos, quel tempo “divoratore” che tut- time. This dimming of tone and intensity is closely bound up with to consuma, finanche i ricordi. Come giustamente aveva scritto a desire for annihilation, a cupio dissolvi, inevitably slow, progres- Jan Švankmajer, «la memoria è sempre selettiva» ed è proprio sive and inexorable. Memoria-Identificazione – in una variabilità per questo motivo che Tagliaferro invita i fruitori a esercitare una temporale (Memory-Identification – in a temporal variability) even propria scelta: se il massimo grado di oggettività corrisponde al features the presence of Chronos, the “devouring” time that con- massimo grado di intensità tonale, a quale stadio di evanescenza sumes everything, even memories. As Jan Švankmajer correctly corrisponderà la nostra soggettività? L’invito, ovviamente, resta wrote, “memory is always selective”, and this is exactly why Ta- ancora oggi aperto. gliaferro invites the audience of his art to make a choice: if the È bene ricordare che Memoria-Identificazione – in una variabilità highest degree of objectivity corresponds to the highest degree of temporale fa parte di un progetto più esteso che comprende le se- tonal intensity, to what stage of evanescence does our subjectivi- guenti opere: Memoria evocativa incentrata sui ricordi d’infanzia ty correspond? Naturally, the invitation is still open. e sulla loro alterazione rispetto alla realtà del presente; Memoria It is also important to remember that Memoria-Identificazione – variabile sottoposta all’influsso di sollecitazioni private; Identifi- in una variabilità temporale is part of a larger project also compri- cazione – della propria disponibilità che si colloca tra due opposte sing the following works: Memoria evocativa (Evocative Memory) situazioni soggettive; Identificazione – teatro trasposizione ove centred on memories of childhood and their alteration in relation gli attori si identificano con i propri personaggi e con essi anche to present reality; Memoria variabile (Variable Memory) subject i loro spettatori; Identificazione oggettivizzata attua invece una to the influence of private urgings; Identificazione – della pro- pria disponibilità (Identification – of one’s own availability) placed between two opposite subjective situations; Identificazione – te- atro trasposizione (Identification – theatre transposition) where 3. L. Pinna, Fotografia come rivelazione, catalogo della mostra, Hotel 3. L. Pinna, Fotografia come rivelazione, catalogue of the exhibition, Grande Bretagne, Bellagio 1972, s.p. Hotel Grande Bretagne, Bellagio 1972, s.p. 8
spersonalizzazione di due gemelli riducendoli a una scrittura ritmica; infine, Sovrapposizione alla realtà consiste in fotografie di muri che vengono posizionate nel medesimo luogo per essere fotografate nuovamente. A tale proposito, Tagliaferro ci offre un the actors identify with the characters they play, engaging the esauriente enunciato teorico: «Memoria e identificazione sono spectators too; Identificazione oggettivizzata (Objectified Identi- due componenti molto simili che tendono a sovrapporsi: queste fication) instead aims at the depersonalisation of two twins, re- componenti spesso condizionano la realtà fino a sovrapporsi ad ducing them to a sort of rhythmic script; finally, Sovrapposizione essa»4. Questo nucleo operativo, coerente seppur non omogeneo, alla realtà (Superimposition on reality) consists of photographs verte su un doppio cardine, da una parte la [in]capacità di situar- of walls that are then put back in the same place to be photo- si cronologicamente nella realtà, e dall’altra il valore storico e la graphed again. Apropos this, Tagliaferro provides us with a fully condizione affettiva-privata esercitata dalla memoria. explanatory theoretical statement: «Memory and identification Ebbene, a Bellagio l’artista aveva tenuto fede al suo impegno are two very similar components which tend to overlap: these metodologico, così come era successo pochi anni prima in occa- components frequently influence reality to the point of supe- sione della XXXV Biennale di Venezia. Assieme a Bruno Di Bello e rimposing themselves on it».4 This series of works, consistent Ugo La Pietra, nel giugno del 1970 Tagliaferro aveva sottoscritto but not homogeneous, pivots on two hinges: on one side, the [in] una lettera per esprimere la propria presa di posizione all’interno capacity of being chronologically situated in reality and, on the della sezione sperimentale della Biennale: «parlare di ricerca e other, the historic value and the affective-private condition exer- di produzione di cultura vuol dire prendere coscienza dei bisogni ted by memory. sociali come contenuto primario delle ipotesi di trasformazione, At Bellagio the artist was true to his methodological commitment, impegnarsi per l’evoluzione degli strumenti, delle metodologie e as he had been several years earlier at the XXXV Venice Biennale. dei processi di comunicazione all’interno delle diverse discipline, In June 1970, Tagliaferro, Bruno Di Bello and Ugo La Pietra signed organizzare delle strutture, ma soprattutto delle forze operati- a letter stating their position within the experimental section of ve in grado di rendere comunicabili alla collettività i vari prodotti the Biennale: “Talking about research and the production of cul- culturali elaborati all’interno delle strutture stesse»5. Con queste ture means being aware of social needs as the primary content parole l’autore si dichiarava apertamente contrario allo stereo- of the hypotheses of transformation, committing oneself to the tipo del multiplo, concepito come uno scialbo mezzo di divulga- evolution of the tools, the methods and the processes of com- zione a basso costo. Strenuo difensore di una serialità che può munication within the various disciplines. It means organising darsi ancora come unicità e originalità, Tagliaferro manipolava la structures and, even more importantly, the operational forces propria ricerca in base a strutturazioni e libertà combinatorie. Di that can facilitate communication to the community of the va- conseguenza, una stessa opera poteva essere rielaborata pre- rious cultural products elaborated within the structures.”5 Thus servando la sua “aura” grazie alla permutazione degli elementi the artist openly declared himself contrary to the stereotype of che la costituivano, variandone magari i formati o le cromie. the multiple, seen as an insipid and cheap means of divulgation. Partendo dai progetti di piccole dimensioni, Tagliaferro arrivava As a staunch champion of a type of seriality that continues to be a stampare opere monumentali, scegliendo se proporle di volta unique and original, Tagliaferro manipulated his research based in volta in grandi installazioni oppure come elementi singoli. Ogni on structurings and combinatory freedom. As a result, the same serie poteva essere riproposta in diverse dimensioni, ma mai re- work could be re-elaborated while preserving its “aura” through plicata nello stesso formato e negli stessi viraggi. In poche pa- the permutation of the constituent elements, possibly varying role: ogni opera è irripetibile malgrado il suo intrinseco statuto the formats or colours. di riproducibilità. Caso curioso, questa “singolarità” è avvalorata Starting from small-scale projects, Tagliaferro reached the point anche da un incidente anodino. Osservando attentamente lo Stu- where he was printing monumental works, choosing on each oc- dio per: Memoria-Identificazione – in una variabilità temporale si casion whether to propose them as large installations or as in- noterà che la scansione temporale, altrove computata in multi- dividual works. Each series could be proposed again in different pli di trent’anni, riporta qui due date errate, quelle del 1812 e del sizes, but was never repeated in the same format and the same 1782. tones. In short: each work was unrepeatable, despite its intrin- Di una stessa serie, quindi, possono esistere diverse soluzioni sic status of reproducibility. Curiously, this “singularity” was also valorised by an unremarkable accident. If one observes carefully the study for Memoria-Identificazione – in una variabilità tempo- rale we can see that the time interval, which elsewhere was cal- 10
formali, in quanto Tagliaferro era solito equiparare la fotografia a una “struttura da rielaborare”. Lo comprova il dittico Identifi- cazione Mnemonica che, virato nei toni del seppia, si presta a un montaggio angolare, obbligando il riguardante a entrare fisica- culated in multiples of thirty years from 1972 to 1732, here shows mente nell’opera, trovandosi così al centro di uno spaccato tem- two erroneous dates: 1812 and 1782. porale: alla sua sinistra il presente, alla sua destra il passato. Thus, the same series can exist in the form of different solutions, Spetta dunque al fruitore decidere dove volersi situare. precisely because Tagliaferro was in the habit of seeing photo- Posto che la fotografia è il mezzo, il fine non è riprodurre o rico- graphy as a “structure to be reworked”. This is proved by the dip- struire il reale, bensì riuscire a interpretarlo. Ne consegue che il tych Identificazione Mnemonica (Mnemonic Identification) which, momento intimistico vaticinato da Tagliaferro non ha nulla in co- toned in shades of sepia, lent itself to a corner mounting that mune con l’obiettività della realtà, inclina semmai a una sogget- obliged the viewer to enter physically into the work, consequently tività che tiene conto dei fattori spazio/tempo. La triangolazione finding him or herself in a time shift with the present on the left immagine-fruizione-comprensione di Memoria-Identificazione and the past on the right. Then it was up to the observer to decide – in una variabilità temporale è infatti proporzionale al ruolo arti- where he/she wanted to be. stico e alla ricerca teorica di cui Aldo Tagliaferro è stato un auto- Given that photography is the means, the end is not to reproduce revole portavoce nel periodo che decorre dagli anni Settanta fino or reconstruct the real but to succeed in interpreting it. The result agli inizi del Duemila. Un monito, o forse un memoriale, che vale is that the intimist moment predicted by Tagliaferro has nothing la pena continuare a tenere [nel] presente. to do with the objectivity of reality, being inclined if anything towards a subjectivity that factors in space and time. The ima- ge-fruition-understanding triangulation of Memoria-Identifica- zione – in una variabilità temporale is indeed proportionate to the artistic role and the theoretical research of which Aldo Tagliafer- ro was an authoritative spokesman between the 1970s and the early years of the new millennium. An admonition, or perhaps a memoir, that it is well to continue to bear in mind in the present. 4. In A. Tagliaferro 1965-2000, catalogo della mostra, Galleria Milano e 4. In A. Tagliaferro 1965-2000, catalogue of the exhibition, Galleria Milano Fondazione Bandera per l’Arte, Edizioni d’Arte Severgnini, Cernusco sul e Fondazione Bandera per l’Arte, Edizioni d’Arte Severgnini, Cernusco sul Naviglio 2001, p. 95. Naviglio 2001, p. 95. 5. La lettera è stata recentemente ripubblicata in Mec-Art, Silvana Edito- 5. The letter has recently been republished in Mec-Art, Silvana Editoriale, riale, Cinisello Balsamo 2010, p. 427. Cinisello Balsamo 2010, p. 427. 11
Annotazione di lavoro per: IDENTIFICAZIONE IN UNA VARIABILITÀ OGGETTIVA TEMPORALE Questo lavoro vuole essere una analisi sulla variabilità oggettiva di un “am- biente” in funzione alla struttura sociale e al tempo. Nella struttura del lavo- ro esistono come componenti due momenti, uno diretto, oggettivo, fissato da una data l’altro indiretto, soggettivo in senso di memoria e di identificazione di una realtà soggettivamente ideale, fino al raggiungimento del punto di verifica quando la realtà ideale, non è più la nostra realtà (reale). Per questa analisi ho fissato come “ambiente” Bellagio per le sue caratteristiche particolari, caratteristiche che trasferite in altri spazi esistenziali possono diventare tipiche. Questa tipicità oggettivizzata ma variabile nel tempo dovrebbe affiorare nella soluzione del lavoro. L’analisi è risolta usando tre elementi: un’immagine, (caratterizzante un perio- do e un suo “ambiente”) la sua ripetizione e le date. La ripetizione dell’imma- gine copre un arco di valore dal bianco al nero; il valore medio di questo arco coincide con un giusto tempo di esposizione fotografica la quale corrisponde alla data 1882, quando l’ambiente ha “vissuto” nelle sue condizioni migliori, cioè in un equilibrio tra “ambiente” e strutture sociali. Tutti gli altri valori esistenti con le relative date sussistono come disponi- bilità oggettiva identificabile più come realtà mentale che realtà reale. ALDO TAGLIAFERRO Milano, 20-6-1972 12
Working notes for: IDENTIFICAZIONE IN UNA VARIABILITÀ OGGETTIVA TEMPORALE (Identification in an objective temporal variability) This work is intended as an analysis of the objective variability of an en- vironment dependent on its social structure and on time. Two moments exist as components in the structure of the work. One is direct and objective, fixed by a date. The other is indirect and subjective in the sense of memory and the iden- tification of a subjectively ideal reality, through to attaining the point of verification when the ideal reality is no longer our (real) reality. The environment I chose to capture for this analysis was Bellagio, in view of its particular characteristics, characteristics which can become typical when they are transferred into other existential spaces. This typicality, objectivised but variable over time, should surface in the solution of the work. The analysis is performed using three elements: an image (characterising a pe- riod and one of its “environments”), its repetition and the dates. The repe- tition of the image spans a range of values from white to black. The average value of this range coincides with the correct time of photographic exposure. This in turn corresponds to the date 1882, when the environment “experienced” its best possible conditions, namely an equilibrium between “environment” and social structures. All the other values and their respective dates exist as objective availability, identifiable more as a mental reality than as a real reality. ALDO TAGLIAFERRO Milano, 20-6-1972 13
Annotazioni di lavoro Il mio lavoro vuole essere una “registrazione” del comportamento dell’uomo e della struttura nella quale è inserito. Ho usato l’immagine fotografica perché è il mezzo più vicino alla realtà, “fis- sando ed evidenziando” dei “segnali” presi dal contesto sociale. La metodologia che uso nelle mie analisi è un processo di rilevamento-rivelamen- to, costruito sulla realtà che cerco di restituire in senso critico, utilizzando delle immagini in contrapposizione che interagiscono al fine di creare uno spazio di fruizione soggettivo più ampio. Inoltre, per ogni analisi, uso delle soluzioni formali che tendono ad eviden- ziarne la problematica. Nel mio lavoro si possono distinguere quattro modi di usare l’immagine foto- grafica: - l’evidenziazione delle immagini recuperate per accentuarne il significato – l’analisi all’interno dell’immagine fotografica come superamento contemplativo – l’uso dell’immagine fotografica come registrazione di “eventi” – l’immagine fotografica come verificabilità temporale della memoria. ALDO TAGLIAFERRO 14
Working notes My work aims to be a “recording” of human behaviour and the structure that con- tains it. I have used photographic images as the medium closest to reality, which is able to “capture and highlight” the signals deriving from the social context. The method I use in my analyses is a process of detection-revelation structured on reality, which I seek to propose again in a critical sense. I employ contra- sting images that interact to create an expanded space of subjective fruition. For each analysis I also select formal solutions that tend to emphasise the inherent issues. Four different ways of employing the photographic image can be discerned in my work: - highlighting retrieved images to underscore their meaning - analysis of the photographic image as a surpassing of contemplation - the use of photography as a recording of “events” - the photographic image as temporal verification of memory. ALDO TAGLIAFERRO 15
16 17 WORKS ALDO TAGLIAFERRO MEMORIA-IDENTIFICAZIONE 16
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MEMORIA – IDENTIFICAZIONE (variante blu) 1972 fotografia applicata su cartoncino photograph on cardboard cm. 12,5 x 134 18
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Progetto per MEMORIA-IDENTIFICAZIONE – in una variabilità temporale 1972 fotografia applicata su tavola photograph on board cm. 14 x 138,5 20
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Studio per: MEMORIA–IDENTIFICAZIONE – in una variabilità temporale 1972 fotografia applicata su cartoncino photograph on cardboard cm. 7,5 x 78 22
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IDENTIFICAZIONE IN UNA VARIABILITÀ OGGETTIVA TEMPORALE (particolare n°8) 1973 riporto fotografico su tela emulsionata photo transfer on emulsified canvas cm. 93,2 x 88,2 24
IDENTIFICAZIONE IN UNA VARIABILITÀ OGGETTIVA TEMPORALE (particolare n°5) 1973 riporto fotografico su tela emulsionata photo transfer on emulsified canvas cm. 93,2 x 89,2 25
IDENTIFICAZIONE IN UNA VARIABILITÀ OGGETTIVA TEMPORALE 1973 sequenza di dieci riporti fotografici su tela emulsionata a sequence of ten photo transfer on emulsified canvas cm. 92 x 900 26
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IDENTIFICAZIONE MNEMONICA 1972 (dittico/diptych) riporto fotografico su tela emulsionata photo transfer on emulsified canvas cm. 92 x 180 38
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BIOGRAFIA E METODOLOGIA
Aldo Tagliaferro nasce a Legnano (MI) il 15 febbraio 1936, cit- tà in cui trascorre i primi anni della sua vita e dove svolge, fin dall’età giovanile, un’intensa attività pittorica. Nel 1953 entra a Aldo Tagliaferro was born in Legnano (Milan) on 15 February far parte dell’Associazione Artistica Legnanese esponendo le sue 1936, where he spent his youth, devoting himself intensively to opere pittoriche figurative nelle numerose collettive organizza- painting from an early age. In 1953 he joined the Associazione Ar- te dall’Associazione. Nel frattempo a Milano, dove lavorava, ha tistica Legnanese and went on to display his figurative works in modo di frequentare le gallerie d’avanguardia. numerous group shows organised by the association. In the me- Agli inizi degli anni sessanta decide di dedicarsi pienamente alla antime he was working in Milan, where he had the opportunity to professione artistica e nel 1963 tiene all’Associazione di Legnano frequent the avant-garde galleries. la sua prima personale, che viene visitata dal costruttore edile e In the early 1960s he decided to dedicate himself full-time to the collezionista Felice Valadé. Questi gli offre la possibilità, nel me- artistic profession. In 1963 he held his first solo exhibition at the desimo anno, di trasferirsi a Sesto San Giovanni (MI) al “Quartiere premises of the Legnano association, which was visited by the delle Botteghe”, come lo aveva chiamato il costruttore, il quale building contractor and art collector Felice Valadé. In the same aveva messo a disposizione una trentina di studi ad alcuni artisti year Valadé invited him to move to the “Quartiere delle Botteghe” in cambio di quadri. Grazie a tale opportunità si era formato un in Sesto San Giovanni (Milan), a district where the contractor gruppo di artisti che rappresentavano le tendenze più significa- had built about thirty studios which he allowed artists to use in tive del momento: dalla nuova figurazione di De Filippi e Ceretti a exchange for their paintings. This arrangement led to the creation quella segnica di Vermi e Bionda, dalle ricerche oggettuali di Ca- of a group of artists that represented the most important trends stellani e Bonalumi al concettuale di Fabro, etc.; in questo conte- of the time: the new figurative work of De Filippi and Ceretti, the sto, Tagliaferro ha la possibilità di conoscere e confrontarsi con abstract graphism of Vermi and Bionda, the objectual research of questi artisti. Castellani and Bonalumi and the conceptual work of Fabro etc. In Dopo un periodo di riconsiderazione del suo lavoro, individua la this context, Tagliaferro was able to get to know these artists and propria problematica: dal 1965 inizia una ricerca che vuole esse- compare notes with them. re “documentazione” e analisi critica del contesto socio-politico After a period of reflection on his own work he identified his di- e del comportamento dell’uomo. rection. From 1965, he began a research conceived as docu- Per poter essere più vicino alla realtà usa delle immagini fotogra- mentation and critical analysis of the socio-political context and fiche, recuperate dalla cronaca perché testimonianze di “eventi” human behaviour. To stay closer to reality, he used photographs che rielabora e restituisce in senso critico. taken from newspapers as evidence of events, which he then ela- In questo percorso cerca delle soluzioni formali per ridare all’im- borated and re-proposed in a critical sense. In this process he magine quell’emotività iniziale che l’assuefazione aveva “corro- sought formal solutions that could restore to the image the origi- so”, utilizzando anche delle immagini in contrapposizione e la nal emotive content that had been dulled by overuse, employing ripetizione differenziata della stessa immagine. contrasting images and the differentiated repetition of the same Espone il primo lavoro con le immagini fotografiche nel 1965, image. al Premio di pittura San Fedele di Milano. L’opera solleva molte He displayed his first work with photos in 1965 at the San Fede- discussioni in quanto la critica d’arte sostiene che la fotografia le painting competition in Milan. It aroused considerable debate, “non é pittura”. since the world of art criticism maintained that photography “is A quei tempi esporre i lavori fotografici negli spazi tradizional- not painting”. At the time it was no easy matter to display pho- mente occupati dalla pittura non era facile: la fotografia veniva tographic works in the places traditionally dedicated to painting. considerata un’arte minore e poter mettere in mostra e in discus- Photography was considered a minor art, so that being able to sione tali ricerche era già un consolidamento del proprio lavoro. show and trigger debate on such research was in itself a consoli- La serie di lavori fotografici Rapporto quotidiano politico, del dation of one’s work. The series of photographic works entitled Rapporto quotidiano politico (Daily political report), dating to between 1965 and 1968, represents a critical analysis of the socio-political events tran- smitted by the mass media of the time. The images used, taken 43
periodo tra il 1965 e il 1968, rappresenta un’analisi critica de- gli eventi socio-politici trasmessi dai mass media di quei tempi; vengono utilizzate immagini recuperate dalla cronaca, che con- sentono una documentazione e al contempo una lettura sogget- from newspapers, enable at once both documentation and a tiva della realtà. subjective reading of reality. Con Immagini differenziate, del 1968, l’analisi s’incentra su im- In Immagini differenziate (Differentiated images) of 1968, analysis magini ripetitive, ma differenziate nel colore, attraverso l’uso del- focuses on the repetition of the same image in different colours la carta pellicolabile che consente di trasferire la propria emul- made possible by the use of peelable paper which allows emul- sione su supporti diversi. sion to be transferred onto different supports. L’attivismo politico del Sessantotto induce Tagliaferro a un mo- The political activism of 1968 led Tagliaferro to reflect, focusing mento di riflessione, portando l’attenzione sull’utilità della par- his attention on direct involvement rather than continuing with tecipazione diretta anziché continuare a fare dei lavori socio-po- his socio-political works. In the same year he joined the Mec-Art litici. movement, and then from 1971 on continued his photographic Nello stesso anno aderisce alla Mec-Art, poi dal 1971 prosegue la research independently. ricerca fotografica in modo autonomo. Between 1968 and 1969 his research addressed the multiple Tra il 1968 e il 1969 orienta la propria ricerca sulle molteplici pos- possible uses of the photographic image. These studies included sibilità dell’uso dell’immagine fotografica. Tra le varie ricerche: Immagini fusibili (Fusible images), exploring the possibility of in- Immagini fusibili, come possibilità di far interagire due immagini. tegrating two images. Experimentation is very evident in Taglia- Nel suo lavoro la sperimentazione è molto evidente, così come ferro’s work, as shown by his use of peelable paper or emulsified attestano l’uso della carta pellicolabile, grazie alla quale ottie- canvas to obtain repetitive but differentiated images. ne delle immagini ripetitive ma differenziate, oppure della tela Analisi all’interno dell’ immagine e sulla sua possibilità combina- emulsionata. toria (Analysis within the image and on its combinatory possibili- In Analisi all’interno dell’immagine e sulla sua possibilità combi- ties), from 1969, addressed the subject of the commodification of natoria, del 1969, viene affrontato il tema della mercificazione women. Four images were used – a woman’s face, a man’s bust, della donna, attraverso l’utilizzo di quattro immagini (il viso di a boy and an eye – along with a screen that had the dual function una donna, il busto di un uomo, un ragazzo, un occhio) e di un of both coagulating element and scansion of the image. retino che ha una duplice funzione, come elemento coagulante e In 1970, wishing to continue to work on reality, in Verifica di una come scansione dell’immagine. mostra (Verification of an exhibition) Tagliaferro began to use Nel 1970, con Verifica di una mostra, volendo continuare a lavora- photography directly. During one of his shows he “recorded” the re sulla realtà, inizia a usare direttamente la fotografia. Durante events so as to analyse the fruition of the art work, setting the una sua mostra “registra” degli eventi e fa un’analisi sulla fruizio- rituals of the exhibition in relation to the behaviour of the specta- ne dell’opera d’arte, ponendo in relazione i rituali della mostra e tor. This work was then added to the show itself. In formal terms, il comportamento del fruitore, lavoro che viene poi aggiunto alla the work was developed with strips of enlarged frames on emul- mostra stessa. sified canvas displayed on a sloping plane, initiating a research Formalmente il lavoro si sviluppa con delle strisce di fotogram- on the macro-image and the proxemics of the fruition of the work mi ingrandite ed esposte su un piano inclinato, cominciando così of art. una ricerca sulla macro-immagine e sulla prossemica della frui- Dating to the same year is the work Tavola didattica (Educational zione dell’opera d’arte. poster) made up of six proofs with notes for the production of the Dello stesso anno è anche il lavoro Tavola didattica, composto da silk-screen prints of Verifica di una mostra, analysing the phases sei prove con annotazioni per l’esecuzione della serigrafia “Veri- of its construction. In this way, the artist wishes to transform the fica di una mostra”, che mostra in modo analitico le fasi della sua contemplative space typical of the gallery into a space of knowle- costruzione; in questo modo, l’artista vuole modificare lo spazio dge and participation. contemplativo tipico della galleria in uno spazio di conoscenza e When Tagliaferro was invited to produce a work for the XXXV partecipazione. Biennale in Venice, with Analisi di un ruolo operativo (Analysis of Invitato a produrre un manufatto all’interno della XXXV Biennale an operative role) he grasped this opportunity to make a critical analysis of the artist’s role in a pre-established condition, ironi- cally overlapping photos of artists with images of a zoo and its list of rules. A similar work is Soggiorno temporale-Soggiorno eterno (Tempo- 44
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di Venezia, con Analisi di un ruolo operativo approfitta dell’occa- sione per fare un’analisi critica e ironica del ruolo dell’artista in una condizione precostituita che in modo ironico viene contrap- posta alle immagini e ai regolamenti di uno zoo. ral stay-Eternal stay) of 1972, where he again uses contrasting Un lavoro analogo è Soggiorno temporale-Soggiorno eterno del images. In this case he critically addresses the rituals connected 1972, nel quale utilizza ancora delle immagini in contrapposizio- with the ceremonials of death, where even the pain is marketed ne, analizzando criticamente i rituali legati ai cerimoniali della as if it were a consumer product. morte, in cui viene “pubblicizzato” anche il proprio dolore come In addition to critically probing events within the social context, se fosse un prodotto di consumo. Tagliaferro’s research also moved in the more specific direction La sua ricerca, oltre a esaminare criticamente eventi del contesto of human behaviour. His 1973 work, Memoria-Identificazione sociale, si orienta verso una direzione più specifica del comporta- come sovrapposizione della realtà (Memory-identification as su- mento dell’uomo. Nel 1973, con il lavoro Memoria-Identificazione perimposition of reality), develops an investigation of memory and come sovrapposizione della realtà, sviluppa infatti un’indagine identification, setting reality in relation to an intimist moment. sulla memoria e sull’identificazione, ponendo in relazione la re- Sovrapposizione alla realtà (Superimposition on reality) shows altà con un momento intimistico. photographs of the gallery walls, which are then put back in the In Sovrapposizione alla realtà rappresenta immagini fotografate same place and photographed again. The aim here is to demon- (i muri di una galleria), le quali vengono riposizionate nello stes- strate the variability of reality, even if it is unchanged, in relation so punto che viene fotografato nuovamente. Questa ricerca vuole to time. dimostrare la variabilità della realtà, anche se immutata, in rap- In the evolution of his research and experimentation, Tagliaferro porto al tempo. did not only contrast interacting images, he was also interested in Nel suo percorso di ricerca e sperimentazione, Tagliaferro non si the opposition of issues. In his 1976 work, Analisi del feticismo da limita a contrapporre delle immagini che interagiscono, è anche un’immagine trovata (Analysis of fetishism from a found image), interessato a contrapporre le problematiche. Con Analisi del feti- he shifts again to the “outside”, placing signals within our context cismo da un’immagine trovata, del 1976, si sposta ancora “all’e- to verify the multiple possibilities of reading an image when it is sterno” fissando dei “segnali” del nostro contesto per verificare le isolated and transferred from its context, proposing it in a formal molteplici possibilità di lettura di un’immagine allorquando è iso- solution where the spectator is captured in the image itself. lata e trasferita dal suo contesto, proponendola in una soluzione It should be stressed that Tagliaferro’s analyses always have a formale dove il fruitore resta contenuto nell’immagine stessa. reference to reality. This was confirmed in 1977 in Evidenziazio- Vale la pena sottolineare come le analisi di Tagliaferro abbiano ne attraverso la quotidianità del vivere (Highlighting through the sempre un riferimento nella realtà, aspetto che viene ribadito nel dailiness of life) where the “recording” of the real allows him to 1977, con Evidenziazione attraverso la quotidianità del vivere, in develop an analysis of human instinct and rationality. cui una “registrazione” del reale gli permette di sviluppare un’a- In the 1979 work L’Io-ritratto (Portrayed Ego), representing an nalisi sull’istinto e la razionalità dell’uomo. exploration of his own ego and its mutability, the artist calls him- Con il lavoro L’Io-ritratto del 1979, che rappresenta un’analisi del self into question by showing his own image split in two: half po- dualismo del proprio “Io” e della sua mutabilità, l’artista pone sitive and half negative. in discussione se stesso rappresentando la propria “immagine” This was the year in which Tagliaferro moved to Africa, to Zaire scissa per metà in positiva e l’altra in negativa. (now the Democratic Republic of the Congo), where he stayed Nello stesso anno Tagliaferro si trasferisce in Africa, nello Zaire for a couple of years, making contact with African culture. He re- (attuale Repubblica Democratica del Congo), dove soggiorna un turned to Africa again in the years that followed, visiting Nigeria paio d’anni, entrando in contatto con la cultura africana. Tornerà where he was particularly fascinated by one of the last surviving in Africa anche negli anni successivi, in Nigeria, restando partico- traditions of the dark continent: the hairstyles. In the 1983 cycle larmente attratto da una delle ultime tradizioni ancora presenti Dal segno alla scrittura (From sign to writing) these hairstyles are nel Continente nero: le pettinature, che nel ciclo Dal segno alla analysed for the “signs” they trace, alienating them from their scrittura, del 1983, vengono analizzate per il “segno” che esse context but not from their signal sphere. tracciano, estraniandole dal contesto, ma non dalla loro sfera In his last work, dating to 2000, Sopra/Sotto un metro di terra (Above/below a metre of earth), Tagliaferro returns to the intimist analysis with which – through the use of three elements: the sky, the earth and the landscape – he explores the relation between 46
segnica. Con l’ultimo lavoro, del 2000, Sopra/Sotto - un metro di terra, l’ar- tista ritorna all’analisi intimistica con la quale esplora il rapporto tra il proprio io e “l’esterno” in una relazione temporale, attraver- himself and the “outside” in a temporal relation. In his works Ta- so l’utilizzo di tre elementi: il cielo, la terra e il paesaggio. Nei suoi gliaferro always uses formal solutions that help to highlight the lavori Tagliaferro usa sempre delle soluzioni formali che aiutano issues. Here he uses two parallel series of large-scale images a evidenziare le problematiche; in questo frangente, utilizza due that interact and, as in other earlier works, place the spectator serie parallele di immagini di grandi dimensioni che interagisco- within the image. As the artist himself explains: in the small ima- no, come in alcuni lavori precedenti, ponendo il fruitore all’inter- ge it is the viewer who controls the image, whereas in the large no dell’immagine. Come sostiene l’autore, nella micro-immagine image it is the very image that interacts with the viewer. è il fruitore che controlla l’immagine, mentre nella macro è l’im- Aldo Tagliaferro died in Parma on 30 January 2009. magine stessa che interagisce col fruitore. Aldo Tagliaferro muore a Parma il 30 gennaio 2009. 47
48 49 SHOWS ALDO TAGLIAFERRO MEMORIA-IDENTIFICAZIONE 48
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SOLO SHOWS Mostre personali 1965 1971 1977 Galleria Corso Venezia, Milano Galleria Christian Stein, Torino Galleria del Naviglio, Milano Galerie Paramedia, Berlino 1966 1979 Galleria 2000, Bologna 1972 Galleria del Cavallino, Venezia alleria Pagani, Milano G Galleria del Naviglio, Milano AAL/Centro Cantoni, Legnano Galleria Il Gelso, Lodi 1967 1983 Galleria del Grattacielo, Milano 1973 Galleria Milano, Milano Galleria Pagani, Milano Galleria L’Uomo e l’Arte, Milano 1984 1969 1974 Galleria Corsini, Intra Galleria Ciak, Roma Galleria Il Gelso, Lodi 1986 1970 1976 Studio Dossi, Bergamo Galleria La Bertesca, Genova Galleria 72, Bergamo 50
1988 Maurer Zilioli Contemporary Arts, Brescia Stanze del segno, Sciacca Terme MAGA, Gallarate 1997 2013 Galleria La Meridiana, Agrate Brianza Osart Gallery, Milano Galleria Vanna Casati, Bergamo 2015 2000 Libreria Libri Risorti, Reggio Emilia Galleria Melesi, Lecco 2018 2001 Osart Gallery, Milano Galleria Milano, Milano Fondazione Bandera per l’Arte, Busto Arsizio 2003 Galleria Modernariato, Milano 2004 Cecè Casile, Milano 2006 Galleria Elleni, Bergamo 2009 Galleria L’Elefante, Treviso Galleria vv8 artecontemporanea, Fotografia Europea 2009, Reggio Emilia 2010 Galleria Delloro, Roma 2011 Chiesa di San Carlo, Fotografia Euro- pea 2011, Reggio Emilia 51
GROUP SHOWS 1968 Arte e Fotografia, Galleria Mostre collettive Pittura meccanica per una nuova Christian Stein, Torino Medium fotografie, Städtisches iconografia Mec-Art, Galleria Museum, Leverkusen Apollinaire, Milano - Modern Art Agency, Napoli - Galleria Il Canale XV Triennale di Milano Venezia 1974 Pluralità viva, Martinengo XXVIII Biennale d’Arte Città di 1969 Milano Mec-Art/10, Galleria Ciak, Roma Fotomedia, Museum am Ostwall, Dortmund oincidenze, Massafra C Premio Capo d’Orlando “Pro”, Museo Charlottenburg, Copenhagen 1975 1970 Sempre cose nuove pensando, International Cultureel Centrum, Qualcosa in più, Galleria La Bertesca, Anversa Fiera di Genova Fotomedia, Rotonda della Confronti, Galleria Modulo, Milano Besana, Milano Arte e Fotografia, Palazzo dell’Arte, Milano 1976 otografia Creativa, Centro La F Foto e idea, Comune di Parma Cappella, Trieste 1977 1965 1972 Pratica Milano, Studio Marconi, Premio San Fedele, Milano Faites votre jeu, Galleria del Cavalli- Milano Premio Ramazzotti, Milano no, Venezia Trigon 77, Graz Photography into Art, Camden Arts 1966 Premio Città di Gallarate, Center, Londra Gallarate Premio San Fedele, Milano Fotografia come rivelazione, Salone dei Congressi, Hotel Grand Bretagne, 1978 Premio Piazzetta, Sesto San Giovanni Bellagio VI Biennale della Grafica, Firenze 1967 1973 Artisti in Lombardia degli anni ‘60, Palazzo del Turismo, Milano Biennale di Bolzano Combattimento per un’immagine Galleria Civica d’Arte Moderna, 1979 Prospettive 3, Galleria d’arte Torino internazionale DUE MONDI, Roma Mec-Art, Galleria Il Dialogo, Milano 52
1980 1996 Su la testa, promossa dalla Fonda- zione Mazzotta, Stazione Centrale, La Mec-Art, Galleria Corsini, Intra Oltre la cornice, Museo Ken Damy Milano - Stazione Santa Lucia, Brescia Camere Incantate, Palazzo Reale, Venezia Milano 1998 In... chiostro, Ex Monastero degli 1981 Pagine di fotografia italiana, Olivetani, Nerviano Galleria del Gottardo, Lugano Lombardia: Vent’anni dopo, Castello 2005 Visconteo, Pavia Fotografia e arte in Italia 1968-1998, Gli artisti dell’Artistica – Freddo/ Galleria Civica di Modena, Modena 1982 Caldo, Museo Pagani, Castellanza Arteder ‘82, Bilbao 2001 2006 Il colore delle ciminiere, Palazzo 1985/86 Arte senza miti, Centro Arte Contem- Leone da Perego, Legnano poranea, Cavalese Experimental Italian Photography, Monclair College, New Jersey - 2002 2007 Shadai Gallery, Tokyo - Teatro Fotografia italiana 1950 – 2002, Municipal, Buenos Aires In pubblico. Azioni e idee degli anni ‘70 Museo Epicentro, Gala di Barcellona in Italia, Museo Villa Croce, Genova 1987 La fotografia negli anni ‘70, fra Dal Sogno al Segno, Palazzo Leone da concetto e comportamento, Ars Vivendi ‘87, Museum Reimekan, Perego, Legnano Galleria Martano, Torino - Galleria Kyushu Martini e Ronchetti, Genova 2008 1988 Arte in Fotomedia, Galleria Milano Tempo fotografia e creatività, Milano 50 anni di fotografia sperimentale Osart Gallery, Milano in Italia (1935-1985), Centro Culturale Utopie Quotidiane, PAC, Milano Fotografando: dalla Mec-Art al Pier Paolo Pasolini, Agrigento Il Gelso di Giovanni Bellinzoni, Ex digitale, Biblioteca Centro Culturale, Chiesa di San Cristoforo, Lodi Nembro 1990 IX esposizione nazionale Artisti Idoli Pagani, Museo Pagani, Castel- Foto/pittura, Galleria Il Gelso, Lodi per l’Epicentro Fotografia Italiana lanza 1950-2002, Museo delle Mattonelle 1994 Epicentro, Gala di Barcellona 2009 Luci e Ombre, Comune di Agrate Brianza 2003 Second Skin, Spazio Paraggi, Treviso Percorsi della memoria, Museo Mostra collettiva di artisti contempo- 1995 ranei, Galleria L’Elefante, Treviso Pagani, Castellanza Tre autori, tre generazioni, Santa Maria delle Croci, Ravenna 2004 2010 Quetzal (con Ettore Sottsass), MEC ART-Arte oltre la fine della pittu- Galleria Modernariato, Milano ra, Galleria Elleni, Bergamo 53
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