"Album dei ricordi blucerchiati": Fabrizio Casazza, portiere in Gradinata - di Claudio Nucci 13 Aprile 2021 - 10:31

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"Album dei ricordi blucerchiati": Fabrizio Casazza, portiere in Gradinata - di Claudio Nucci 13 Aprile 2021 - 10:31
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     “Album dei ricordi blucerchiati”: Fabrizio Casazza,
     portiere in Gradinata
     di Claudio Nucci
     13 Aprile 2021 – 10:31

Genova24.it                   -1/4-                  27.09.2021
"Album dei ricordi blucerchiati": Fabrizio Casazza, portiere in Gradinata - di Claudio Nucci 13 Aprile 2021 - 10:31
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      Genova. Pagliuca, Bistazzoni e Bocchino, sono i ‘goalkeeper’ della Sampdoria, cui si ispira il
      giovane Fabrizio Casazza, quando difende i pali delle giovanili blucerchiate, finché – ancora
      teenager – si conquista il ruolo di terzo portiere, alle spalle ovviamente del ‘gatto’ (per via dei
      riflessi) Gianluca e del dodicesimo, Giulio Nuciari (adesso assistente di Mancini in Nazionale),
      cosicché, pur senza mai scendere in campo, arricchisce il suo palmarès di una Coppa delle
      Coppe, il primo alloro europeo della storia del Doria, conquistato dai ragazzi di Vujadin Boškov,
      allo stadio Ullevi di Göteborg, grazie alla vittoria contro i belgi dell’Anderlecht, anche se
      nell’occasione, Casazza si trova ad Asti, agli ordini di mister Soncini, a disputare un torneo
      contro il Genoa.
      Poi, mentre i suoi compagni scrivono, davvero, la storia, vincendo il campionato, Fabrizio va
      prima ad esordire fra i professionisti, ad Andria e poi a farsi veramente le ossa nella Pro Sesto
      (entrambe in C1), dove fa tanto bene da attirare su di sé l’attenzione dell’Hellas Verona, che lo
      mette dapprima in concorrenza con Attilio Gregori, mentre, nel secondo anno, gli assegna i gradi
      di titolare, affiancato dal vice Matteo Guardalben…
      Ed è un anno pieno di gloria, visto che, sotto la guida di Attilio Perotti, insieme ad un bel gruppo
      di giocatori di valore, quali fra gli altri, Damiano Tommasi, Antonio De Vitis, Nicola Zanini,
      Marco Baroni, Alessandro Manetti, conquista la promozione in Serie A, dove tuttavia non
      accede ancora, dato che opta per restare in Serie B, pur di vestire i colori granata.
      Tre anni al Torino, con giocatori simboli, come Adebì Pelé ed allenatori quali Graeme
      Souness ed Emiliano Mondonico, col quale (ancorché spesso come dodicesimo di Luca Bucci)
      riporterà nella massima serie anche il Toro e se questo fosse un album dei ricordi granata,
      andrebbe citata la grande prestazione, di Casazza, in un’amichevole, giocata allo stadio Martínez
      Valero, di Elche, contro il Real Madrid, allenato da Capello, che schierava in campo, Hierro,
      Raúl, Mijatović, Šuker, Seedord…
      Chiusa l’esperienza torinese, con 50 presenze in tre anni, Casazza va a farne una nuova, in
      Laguna, dove si alterna fra i pali di un Venezia (in Serie A), con un altro big, il nazionale
      austriaco Michael Konsel (reduce da due anni alla Roma) ed è qui, nell’estate del 2000, che
      arriva la chiamata più attesa, quella della Sampdoria, che lo riporta all’ovile, dieci anni dopo, per
      coprire le spalle a Matteo Sereni… Grande soddisfazione, per chi è cresciuto a “pane e
      Sampdoria”, venendo su dalle giovanili e non facendo mancare il supporto del tifo, fin da
      ragazzino, nella Gradinata Sud.
      Dieci presenze in tre anni, allenato da Gigi Cagni, Gianfranco Bellotto (come vice di Luca
      Mondini) e da Walter Novellino (alle spalle di Luigi Turci), nell’anno del ritorno in Serie A
      del Doria (per Fabrizio è la terza volta che vince il torneo cadetto), dopo aver evitato, a
      fatica, l’onta della caduta in C, (l’anno prima) e tanto per citarne una delle 17 volte che ha vestito,
      in prima squadra, la maglia della Samp (7 in Coppa Italia, 10 in Serie B), quale miglior esempio
      di una delle poche vittorie blucerchiate al Sant’Elia di Cagliari? Un 2-0, targato Luiso e Vasari,
      con questo undici: Casazza, Sakić, Živković (dal 56° Sanna), Tricarico, Conte, Grandoni,
      Lombardo (dal 21° Vasari), Marcolin, Luiso (dall’85° Bonomi), Flachi,Possanzini.
      Ma, siccome una rondine non fa primavera, ecco un’altra foto – dell’anno dopo – per l’album dei
      ricordi blucerchiati, con Fabrizio in porta al San Paolo, nell’anno della promozione, con
      Novellino che schiera, contro il Napoli, col suo classico 4-4-2: Casazza; Sacchetti, Grandoni,
      Domizzi, Bettarini; Gasbarroni (dal 66° Valtolina), Palombo, Volpi, Pedone; Bazzani,
      Flachi (dall’80° Colombo), con in panchina: Pinato, Conte, Sakić, Bernini e Rabito… Un
      buon punto, quello colto contro i partenopei, anche se la Samp, forse avrebbe meritato di più, dato
      che il vantaggio iniziale, ottenuto da Sergio Volpi, era stato annullato solo da un goal in mischia,
      avvelenato dai rimpalli, del brasiliano (ora naturalizzato qatariota) Fábio César Montezine, dopo
      che Casazza gli aveva respinto un calcio di rigore… Tuttavia, il match sotto il Vesuvio
      avrebbe potuto avere ben altro epilogo, senza una prodezza di Fabrizio, su Floro Flores, allo
      spirare della partita.
      “Data, fata, secutus”, scrive Virgilio… ed è evidentemente destino, che Casazza non possa giocare
      in A con la Sampdoria, visto che Roberto Mancini lo chiama alla Lazio, a completare il trio
      dei portieri, con Angelo Peruzzi e Matteo Sereni… cosicché gli consente di mettere in
      bacheca anche una Coppa Italia, ma soprattutto, a livello personale, di giocare in Coppa
      UEFA, in Inghilterra, a Middlesbrough.
      Segue una convincente parentesi da titolare a Pavia (Serie C1) ed un’ultima esperienza nella
      massima serie, in quel di Udine, come vice di Morgan De Sanctis, timbrando un cartellino, che
      sommato ai 14 di Venezia ed ai 3 con la Lazio, gli valgono 18 presenze in Serie A… ma siamo
      pronti a scommettere, che ai primi posti, nella classifica dei ricordi di Fabrizio Casazza, ci siano
      le partite giocate con la maglia della ‘sua’ squadra del cuore… la Sampdoria!

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     Della stessa serie “Album dei ricordi blucerchiati” :

     Bruno Mora, l’ala perfetta

      Trevor Francis, “the striker”

      Ruud Gullit , “Cervo che esce di foresta”

      Nacka Skoglund, il re del tunnel

      Toninho Cerezo, samba scudetto

      Graeme Souness, “Charlie Champagne”

      Aleksei Mikhailichenko, la stella dell’Est

      Sebastián Verón, “La Brujita”

      Luisito Suárez, “El arquitecto” dei primi anni ’70

      Tito Cucchiaroni, una leggenda nella storia della Samp

      Ernst Ocwirk, il faro del Prater

      Giancarlo Salvi, il “golden boy” di Dego

      José Ricardo “China” da Silva, il goleador brasileiro

      Srecko Katanec, la gazzella slovena

      Jorge Toro, dalle Ande agli Appennini Liguri

      Luca Vialli, il bomber

      Eddie Firmani, il “tacchino freddo”

      Ermanno Cristin, il “Nordahlino” di Marassi

      Sergio Brighenti, il capocannoniere

      Roberto Vieri, la fantasia al potere

      Mario Frustalupi, il piccolo grande” regista

      Gaudenzio Bernasconi, l’orsacchiotto

      Fausto Pari, una vita da mediano

      Giovanni Invernizzi, la classe operaia in paradiso

      Walter Zenga, l’uomo ragno

      Giovanni Lodetti, da “basleta” a “baciccia”

      Attilio Lombardo, il “Popeye”

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      Valter Alfredo Novellino, il Monzon della panchina

      Alessandro, “il conquistatore” Scanziani

      Enrico Nicolini, “il Netzer di Quessi””

      Loris Boni, il “baffo” col numero 8

                   Boškov                      e           Veselinović,       gli
     jugoslavi
                           Maryan Wisnuewski , il francese arrivato da Lens

      Giorgio Garbarini, il generale Custer

      Marco Rossinelli, fuga per la vittoria

      Pietro Vierchowod, lo Zar

      Francisco Ramón Lojacono, “el tanguero”

     Domenico Arnuzzo, il geometra di fascia

     Giovanni Guerrni, il Robot Mazinga Z

     Marco Sanna, il guerriero ichnuso

     Fabian Valtolina, il velocissimo “Beep Beep”

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