Al Piccolo insieme - UniTre

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Al Piccolo insieme - UniTre
UNITRE
                                 Sede autonoma di Sesto Calende
                                     Sede distaccata di Ispra

                                Al Piccolo insieme
                                Stagione 2019-2020
                                Per gli amanti del Teatro
                                   Per chi vuole innamorarsi del Teatro

In collaborazione con
PICCOLO Teatro di Milano
Teatro d’Europa

Guida a teatro con
Marta Comeglio
Ufficio promozione e proposte
culturali
Piccolo Teatro
Davide Frezzato
Presidente UNITRE
Sesto Calende

Un percorso teatrale per chi
vuole appassionarsi al Teatro

Una stagione dedicata agli
amanti di questa nobile Arte

      Per gli iscritti
        UNITRE
Al Piccolo insieme - UniTre
AL PICCOLO INSIEME

QUANTI DUBBI… .......................................................................................................................................................................... 4
    È LA PRIMA VOLTA CHE VERREI A TEATRO, CORRO IL RISCHIO DI NON APPREZZARE LE OPERE? ................................................................................... 4

    È DIFFICILE? ................................................................................................................................................................................................ 4

    SE NON MI PIACE È PERCHÉ NON HO CAPITO? ................................................................................................................................................... 4

    BISOGNA SAPERE PER ANDARE A TEATRO? ........................................................................................................................................................ 4

    PERCHÉ ANDARE A TEATRO? .......................................................................................................................................................................... 4

LA STAGIONE 2019-2020 .............................................................................................................................................................. 5
    RITORNO A REIMS ........................................................................................................................................................................................ 6

    MANGIAFOCO.............................................................................................................................................................................................. 7

    MISERICORDIA ............................................................................................................................................................................................. 8

    HAMLET...................................................................................................................................................................................................... 9

    ETERNAPOLI .............................................................................................................................................................................................. 10

IL CALENDARIO E I COSTI ............................................................................................................................................................ 11
    QUANDO SI VA A TEATRO ............................................................................................................................................................................. 11

    DETTAGLI DELL’ABBONAMENTO .................................................................................................................................................................... 11

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                              AL PICCOLO INSIEME
                              a diversi anni la nostra UNITRE ha iniziato una bellissima collaborazione
                              con il prestigioso Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Grazie ad
                              una convenzione veramente speciale possiamo garantire ad un costo
                              davvero modico la visione di spettacoli unici, che a volte sono delle
                              prime rappresentazione internazionali.

                                      Nel corso di questi anni siamo stati tra i primi a vedere la
                              riscrittura di Pinocchio presentata da Latella. Spettacolo che ci ha
                              colpito, sia in positivo sia in negativo, e che da qualche anno è in
tournée mondiale! Lo scorso anno abbiamo avuto la fortuna di vedere la prima opera diretta in
italiano da Donnelan, il più importante regista odierna per le opere di Shakespeare; la sua Tragedia
del Vendicatore è stata presentata da una compagnia eccezionale, anche quest’opera dopo la
presentazione a Milano ha iniziato a girare il mondo.

      Collaborare con il Piccolo Teatro è una grande opportunità. Il nostro teatro è un vero e
proprio fiore all’occhiello della cultura italiana: nel 2020 il Piccolo rappresenterà l’Italia all’Expo di
Dubai!!

      Quello che viene sempre da chiedersi è: quanto difficile è andare a teatro? Capire delle opere
che non sono tanto tradizionali, è così difficile?

        Ovviamente, sì, può essere difficile andare a teatro e quando si è davanti ad un’opera
contemporanea o a una riscrittura di un classico, è del tutto normale sentirsi spaesati. La nostra
fortuna è che non andiamo da soli! Durante il viaggio in pullman verso Milano abbiamo modo di
prepararci alla visione, a volte grazie alla presenza preziosa di Marta Comeglio che è la responsabile
della promozione e delle proposte culturali del Piccolo Teatro. Uno spettacolo non è mai lasciato a
sé stesso e il viaggio di ritorno è sempre un’occasione utile per chiacchierare su quanto appena
visto e scambiarsi opinioni, idee e sensazioni.

        Andare insieme al Piccolo è un’occasione tra le migliori per avvicinarsi alla magica Arte del
Teatro, appassionarsi e approfondire un’esperienza che arricchisce notevolmente l’animo umano.
Per gli amanti del Teatro è senza dubbio una comoda possibilità di godere del Teatro in compagnia.

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QUANTI DUBBI…

È LA PRIMA VOLTA CHE VERREI A TEATRO, CORRO IL RISCHIO DI NON APPREZZARE LE OPERE?

       Questo rischio non esiste. La nostra UNITRE organizza la stagione al Piccolo proprio perché
sia una possibilità, per tutti, di avvicinarsi al Teatro. Grazie alla collaborazione con l’ufficio culturale
possiamo avere in anteprima le chiavi di lettura per lo spettacolo. Conoscere il pensiero dell’autore
e del regista e non essere impreparati.

È DIFFICILE?

       Il Teatro, quando è vera Arte, non può essere facile. L’Arte non deve per forza essere noiosa
(spesso è divertente e con una punta di irriverenza) ma deve sempre far pensare. Sia per gli aspetti
positivi sia per quelli negativi. Il fatto che possa a volte essere difficile non vuol dire che sia
impossibile! Prima e dopo lo spettacolo abbiamo la possibilità di parlarne, informarci e discutere.

SE NON MI PIACE È PERCHÉ NON HO CAPITO?

        No! Se non piace è perché non tutto deve per forza essere bello e piacere. La prima vera
grande critica artistica la compie chi ha il coraggio di dire un semplice “mi piace” o “non mi piace” e
poi si mette a discutere e a capire.

BISOGNA SAPERE PER ANDARE A TEATRO?

       È sempre utile, informarsi prima di uno spettacolo. Solo chi si prepara su un’opera (e questa
cosa vale anche per i concerti) riesci a capire a fondo e a godersi lo spettacolo in modo completo.
Non bisogno però studiare a casa. Useremo il viaggio in pullman per prepararci comodamente.

PERCHÉ ANDARE A TEATRO?

       Il Teatro è tra le Arti più antiche che da sempre accompagnano il cammino dell’espressione
umana. Fra le Arti è anche la più completa, infatti ha bisogno di diverse discipline (movimento-
danza, suono-musica, scenografia-pittura) per potersi sviluppare e per poter creare quello
“spettacolo” che è anche alle origini della stessa parola: Teatro.

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A
                                   LA STAGIONE 2019-2020

                           nche quest’anno abbiamo puntato sulle produzioni del Piccolo. Non
                           perché non ci interessa sapere cosa sta succedendo nel mondo ma
                           perché è bello vedere e conoscere la realtà artistica vicino a noi; una
                           realtà che non è dormiente o morta, anzi è molto viva e ci riserva delle
                           piacevoli sorprese.

                                  Un occhio di riguardo lo abbiamo dato alla tradizione del teatro,
                            senza dimenticare le novità; passeremo così da un Amleto nuovo
                            (presentato per la prima volta quest’anno) alla figura di Mangiafuoco che
da personaggio secondario del Pinocchio di Collodi diventa attore principale in un’opera dedicata
interamente alla sua figura. Nel nostro percorso non ci siamo dimenticati anche di temi che fanno
parte del tessuto culturale del nostro Paese.

        I nomi degli artisti che vedremo impegnati sul palcoscenico sono decisamente importanti:
Antonio Latella (indimenticabile il suo magistrale Pinocchio), Toni Servillo (vincitore di moltissimi
premi europei e attore principale ne La Grande Bellezza, che vinse un premio Oscar), Emma Dante
(da sempre impegnata in teatro e come scrittrice, recentemente si è dedicata anche alla regia
cinematografica). Sonia Bergamasco è uno dei volti più noti e apprezzati non solo del cinema
italiano ma anche della nostra televisione. Fabio Vacchi è uno dei nostri più importanti compositori
del nostro tempo, le sue opere sono state eseguite dalle più importanti orchestre mondiali e tra i
direttori d’orchestra che si sono rivolti a lui per avere delle opere c’è anche Leonard Bernstein.

       Come potrete vedere dagli spettacoli presentati, verremo immersi nel Teatro della più alta
tradizione e bellezza.

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RITORNO A REIMS

        A partire dal saggio del filosofo francese Didier
Eribon, Thomas Ostermeier realizza un progetto teatrale
transnazionale per raccontare i mutamenti della politica e
della società nell’Europa occidentale. La storia di un uomo
e della sua difficile riconciliazione con il passato è lo spunto
per riflettere sul concetto di identità, di un singolo e di un
intero Paese.

         È
                 uno straordinario progetto teatrale transnazionale quello con cui Thomas
                 Ostermeier va al cuore dell’identità politica e sociale del vecchio continente: allestire
                 lo stesso testo, Ritorno a Reims, tratto dall’omonimo saggio che il sociologo francese
                 Didier Eribon ha pubblicato nel 2009, in diversi Paesi europei, riscrivendone ogni
                 volta la drammaturgia, in collaborazione con il teatro e con gli attori coinvolti in ogni
singolo progetto. È il Piccolo Teatro la scelta di Ostermeier per l’Italia ed è a Sonia Bergamasco che
affida il personaggio cardine di Katy, attrice, impegnata con il regista Paul e l’ingegnere del suono
Toni al commento sonoro di un documentario dedicato allo stesso Eribon.

       Tra confessione personale e analisi sociologica, il filosofo racconta il ritorno nella città natale,
Reims, l’incontro con la famiglia, con cui non ha rapporti da decenni, da quando ha intrapreso la
carriera universitaria a Parigi. Nel confronto con il passato, Eribon si scontra con i lati oscuri della
società contemporanea: i brutali meccanismi di esclusione dall’istruzione e dal lavoro messi in atto
                                dalla borghesia, alla quale ora appartiene, progressista per finta ed
                                elitaria nella realtà; una classe operaia che, dimenticata e privata dei
                                diritti, rinnega la militanza comunista per gettarsi tra le braccia della
                                destra populista del Front National.

                                       «Mi ha incuriosito molto approfondire come e perché negli
                                ultimi anni – spiega Ostermeier – si sia potuta sviluppare così
                                rapidamente un’ala populista di estrema destra in tante nazioni
                                europee e nel mondo intero. Rimasi profondamente impressionato
                                dall’analisi suggerita da Eribon, che collega quell’allarmante dilagare al
fallimento storico della sinistra tradizionale. Mi piace l’idea di realizzare diverse versioni
dell’allestimento in nazioni, lingue e con attori differenti, le cui esperienze personali lo influenzano e
lo modificano».

              Siamo di fronte alla prima assoluta per Ostermeier (importantissimo regista tedesco) alle
    prese con un’opera in italiano. Sonia Bergamasco è uno dei volti più amati del nostro cinema e della
                                                                                      nostra televisione.

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MANGIAFOCO

        L’episodio in cui Pinocchio fa irruzione nel Gran
Teatro dei Burattini di Mangiafoco s’inserisce nella
riflessione di Roberto Latini intorno al senso del teatro.Da
Goldoni, passando per Collodi, con Pirandello sempre sullo
sfondo, un viaggio al centro del teatro, delle sue strutture,
dei suoi linguaggi.

       D
                  opo Goldoni de Il teatro comico, l’interesse di Roberto Latini si sposta su Collodi e
                  il suo Pinocchio. Di quello che definisce un «manuale di italianità», sceglie i capitoli
                  in cui Pinocchio, incuriosito dal Gran Teatro dei Burattini, vende l’abbecedario che
                  tanti sacrifici era costato a Geppetto, per comprare il biglietto ed entrare a vedere
                  lo spettacolo.

        «Nel momento in cui Pinocchio fa la sua comparsa nel teatrino – spiega Latini – in
palcoscenico Arlecchino e Pulcinella stanno bisticciando, come prevede la tradizione. Riconosciuto il
loro “simile”, sospendono la recita per fargli festa, suscitando i malumori del pubblico. Ecco ciò che
mi interessa, come punto di partenza, la situazione intorno alla quale vorrei stare: l’interrompersi di
uno spettacolo e le sue reazioni, attraverso la fondamentale riflessione sull’attore, marionetta e
burattinaio».

                             Il racconto di Collodi prosegue con l’arrivo di Mangiafoco, le minacce di
                     gettare ora uno ora l’altro burattino tra le fiamme, fino al definitivo “perdono”
                     di Pinocchio, al quale regala addirittura cinque monete d’oro che il nostro eroe
                     si farà soffiare dal Gatto e dalla Volpe… «Ma lì siamo già in un’altra storia –
                     continua Latini –. Con i miei attori, gli stessi con cui ho avuto il privilegio di
                     lavorare per Il teatro comico, voglio esplorare gli spazi intorno alla trama e le
                     sue sfumature. Come accadeva con Goldoni, siamo di nuovo dalle parti di
                     Pirandello: voglio parlar di teatro attraverso il teatro. Poiché lo spettacolo
                     nasce anche per Matera, in occasione delle celebrazioni del 2019, non potevo
prescindere dalla tradizione italiana, da Pasolini o intorno al Leo de Berardinis di Novecento e
Mille».

        Lo scorso anno Latini ci ha presentato un Teatro comico rispettoso del testo e nuovo (molto
   nuovo) nell’allestimento. Questo suo nuovo spettacolo è uno studio su un personaggio secondario
                                                    del più celebre romanzo di formazione italiano.

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MISERICORDIA

        Esistono mondi in cui le donne sono condannate a
lottare, se vogliono sopravvivere, a combattere con ogni
possibile risorsa per emergere dal degrado e dallo squallore
in cui la società pare averle relegate. È la storia di Anna,
Nuzza e Bettina – che lavorano a maglia di giorno e si
vendono la notte – e del povero orfano menomato che vive
con loro.

       «
                 Misericordia racconta una realtà squallida, intrisa di povertà, analfabetismo e
                 provincialismo, esplora l'inferno di un degrado terribile, sempre di più ignorato dalla
                 società. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine».

                        Così Emma Dante presenta il nuovo spettacolo con cui rinnova la
                 collaborazione artistica con il Piccolo Teatro. Dopo l’esperienza “senza parole”
di Bestie di scena, è un ritorno ai temi, alla lingua, alla cifra stilistica e all’universo emotivo che da
sempre caratterizzano le creazioni dell’autrice siciliana.

       Il testo racconta la storia di tre donne, Anna, Nuzza e Bettina, che vivono in un tugurio
fatiscente con un ragazzo menomato, Arturo. Durante il giorno, le donne lavorano a maglia; al
tramonto si mettono sulla soglia di casa e offrono ai passanti i loro corpi cadenti. 'U picciutteddu si
muove frenetico nella stanza, non sta mai fermo, ogni tanto siede davanti alla finestra e parla con lo
spigolo del palazzo di fronte. Arturo non è figlio di nessuna di loro, ma di Lucia, uccisa a calci e pugni
dal proprio compagno appena dopo aver partorito quel bambino sfortunato. Le tre lo hanno preso a
                               vivere con loro, ma a un certo punto della storia non lo possono più
                               tenere: gli preparano la valigia e lo lasciano andare. Prima, però, gli
                               raccontano chi era sua madre, Lucia la zoppa, che si acconciava i
                               capelli per somigliare a “marilin monroy” e aveva una radiolina
                               scassata da dove ascoltava la musica e abballava pi’ tutti!

           Emma Dante torna al Piccolo con un altro grande spettacolo. Questo vuole raccontare uno
             spaccato d’Italia che sembra appartenere al passato ma, a volte, è tristemente attuale.

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HAMLET

        Latella sceglie il capolavoro di Shakespeare per la sua
nuova produzione al Piccolo Teatro. Un testo al quale torna per
la terza volta, nel suo percorso artistico, perché, dice «come
scrive Dante, bisogna girare tre volte fino a quando il mare ci
coprirà definitivamente, forse perché tre sono le fasi della vita
che attraversiamo».

       «
                Negli anni passati mi sono sempre concentrato sulle prime parole del testo – spiega
                Latella –: “Chi è là?”; aprire un testo con una domanda, peraltro capitale, è come
                chiedere: conosci te stesso? No. Non conosco me stesso o forse sì e ne ho paura.
                Quel “chi è là?” però, spesso, chiede una parola d’ordine per farsi riconoscere o per
                svelarsi».

      La sfida di portare in scena la storia del tormentato principe di Danimarca è per Latella un
nuovo, appassionante confronto con quello che definisce un «immenso ESSERE TEATRO».

        Nella sua ricerca si avvale di una nuova traduzione, realizzata per l’occasione da Federico
Bellini, «che riporti il senso della parola del Bardo per quello che è, e non per quello che vogliamo
sia… E se la parola tradotta pretende di essere alta, assoluta, inarrivabile, che lo sia, ma che ci
impaurisca piuttosto che illuderci di averla afferrata, compresa, sottomessa al nostro ordine delle
cose» commenta. Allo stesso modo, la drammaturgia di Linda Dalisi nasce dall’esigenza di non
                                approdare alle prove già ingabbiati in uno schema precostituito, ma di
                                lasciare la poesia libera di fluire e modificarsi.

                                      «Questo è il bisogno che mi spinge a questo nuovo incontro –
                               conclude il regista – provare a sostenere la parola; oggi più di ieri il “chi
                               è là?” mi interessa meno, oggi più di ieri sono interessato a quel
                               cortese e sussurrato: “Il resto è silenzio”».

        Il ruolo del protagonista è affidato alla sensibilità di un’attrice come Federica Rosellini, già
allieva di Luca Ronconi alla Scuola di Teatro del Piccolo.

         Latella ha creato negli anni opere che sono apprezzate a livello internazionale e che abbiamo
visto in anteprima al Piccolo. Questa volta si cimenta con una delle opere più importanti e conosciute
           a livello mondiale. Uno spettacolo molto impegnativo che vedremo in due giornate diverse.

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ETERNAPOLI

       Uno strano personaggio, il Calebbano, adopera la
propria ricchezza di dubbia provenienza per trasformare
Napoli e la sua storia in un parco a tema. Da un romanzo di
Giuseppe Montesano, un melologo di Fabio Vacchi
racconta la mercificazione di una città e della sua storia.
Con l’Orchestra e il Coro de laVerdi e le voci recitanti di
Toni Servillo e Imma Villa.

       N
                     el suo romanzo Di questa vita menzognera, edito da Feltrinelli nel 2003, Giuseppe
                     Montesano racconta la storia di un personaggio, il Calebbano, ambiguo e senza
                     scrupoli, compromesso con la criminalità organizzata. Provvisto di grande liquidità
                     finanziaria, il Calebbano decide di investirla in un esperimento agghiacciante:
                     trasformare Napoli in Eternapoli, un grande parco di divertimenti che ripercorra
le fasi storiche salienti della città, dalla fuga da Pompei dopo l’eruzione del Vesuvio, passando per la
rivoluzione di Masaniello, fino alle vicende contemporanee legate ai tragici fatti di camorra.

        «Due stagioni fa – spiega Toni Servillo – nell’ambito di una pluriennale collaborazione con il
Teatro di San Carlo di Napoli proposi a Fabio Vacchi di comporre la partitura per orchestra e coro di
Eternapoli, un melologo a due voci sul libretto che Giuseppe Montesano aveva tratto dal suo
romanzo. La fusione espressiva di musica e testo diventa il veicolo più consono a raccontare il
terrificante progetto del Calebbano. È uno scenario che, se pur fantastico, non mi sembra così
                               lontano dalla realtà di altre città del nostro Paese ma non solo, luoghi
                               che posseggono una straordinaria storia e un patrimonio artistico
                               monumentale immenso e subiscono per questo una quotidiana
                               invasione».

                                     Per le rappresentazioni al Piccolo Teatro di Milano Eternapoli si
                               avvarrà della collaborazione dell’Orchestra e del Coro de laVerdi di
                               Milano «che sono felice abbia accettato – conclude Servillo – di
                               raccogliere questa sfida insieme a noi».

          In un solo spettacolo abbiamo due dei più importanti e conosciuti nomi del nostro panorama
     artistico. Toni Servillo non ha bisogno di presentazioni e Fabio Vacchi ha firmato opere sinfoniche
        che sono state presentate nei più importanti teatri e sono state eseguite da grandi orchestre e
                            direttori che hanno scritto le più importanti pagine della storia della Musica.

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IL CALENDARIO E I COSTI

QUANDO SI VA A TEATRO

                Giovedì       7 novembre           Ritorno a Reihms                 ore 19:30

                Giovedì       5 dicembre           Mangiafoco                       ore 19:30

                Giovedì       23 gennaio           Misericordia                     ore 19:30

                Mercoledì 19 marzo                 Hamlet (prima parte)             ore 20:30

                Mercoledì 26 marzo                 Hamlet (seconda parte)           ore 20:30

                Giovedì       9 aprile             Eternapoli                       ore 19:30

DETTAGLI DELL’ABBONAMENTO

       L’abbonamento ha una quota complessiva di 200,00 euro. Comprende sia il viaggio andata e ritorno in
autobus sia il biglietto d’ingresso in platea.

       Al momento dell’iscrizione si deve versare la quota di 100,00 euro. Entro la fine di novembre si deve saldare la
quota dell’abbonamento.

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