Al Giro d'Italia si inizia a fare sul serio: domani la tappa Udine-San Daniele con la salita del Monte di Ragogna da ripetere tre volte

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Al Giro d'Italia si inizia a fare sul serio: domani la tappa Udine-San Daniele con la salita del Monte di Ragogna da ripetere tre volte
Al Giro d’Italia si inizia a
fare sul serio: domani la
tappa Udine-San Daniele con
la   salita   del  Monte   di
Ragogna da ripetere tre volte

 Il Giro d’Italia riparte domani con la Tappa 16, la
        Udine-San Daniele del Friuli di 229 km

     SAGAN, ALMEIDA E I TEAM INEOS GRENADIERS E SUNWEB
GRANDI PROTAGONISTI DELLA SECONDA SETTIMANA DELLA CORSA ROSA
                             .
Udine, 19 ottobre 2020 – La seconda settimana del 103^ Giro
d’Italia è iniziata con la grande impresa di Peter Sagan. Dopo
aver collezionato tre secondi posti, il tre volte campioni del
mondo su strada è andato in fuga per vincere in solitaria a
Tortoreto. Il campione nazionale francese Arnaud Démare ha
risposto il giorno dopo al suo rivale per la Maglia Ciclamino,
ottenendo la sua quarta vittoria a Rimini. Anche Diego Ulissi,
dopo aver già ottenuto un successo nella prima settimana, è
riuscito ad imporsi nella seconda battendo Joao Almeida nello
sprint ristretto di Monselice.

Il giovane portoghese ha prima esteso       il suo vantaggio in
classifica nella Tappa 12, la Prosecco     Superiore Wine Stage
TISSOT ITT, per poi difendere la Maglia    Rosa dall’attacco del
Team Sunweb a Piancavallo che ha ridotto   il distacco tra Wilco
Kelderman e la Maglia Rosa a soli 15”.
Il Team Ineos Grenadiers è stato grande protagonista anche
nella seconda settimana di corsa, riscattando il ritiro del
capitano Geraint Thomas con altre tre vittorie di tappa
ottenute da Jhonatan Narvaez, Filippo Ganna – terzo successo
al Giro per il verbanese – e Tao Geoghegan Hart, primo a
Piancavallo e adesso quarto della classifica generale alla
vigilia dell’ultima settimana di corsa con il duo del Team
Sunweb Wilco Kelderman e Jai Hindley secondo e terzo
rispettivamente a 15″ e 2’56”.
CLASSIFICA GENERALE
1 – João Almeida (Deceuninck – Quick-Step)
2 – Wilco Kelderman (Team Sunweb) a 15”
3 – Jai Hindley (Team Sunweb) a 2’56”
4 – Tao Geoghegan Hart (Team Ineos Grenadiers) a 2’57”
5 – Pello Bilbao (Bahrain – McLaren) a 3’10”
6 – Rafal Majka (Bora – Hansgrohe) a 3’18”
7 – Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo) a 3’29”
8 – Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling) a 3’50”
9 – Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe) a 4’09”
10 – Fausto Masnada (Deceuninck – Quick-Step) a 4’12”
MAGLIE

     Maglia Rosa, leader della classifica generale,
     sponsorizzata da Enel – João Almeida (Deceuninck –
     Quick-Step)
     Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti,
     sponsorizzata da Segafredo Zanetti – Arnaud Démare
     (Groupama – FDJ)
     Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna,
     sponsorizzata da Banca Mediolanum – Giovanni Visconti
     (Vini Zabu’ – Brado – KTM)
     Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani,
     sponsorizzata da Eurospin – João Almeida (Deceuninck –
     Quick-Step), indossata da Jai Hindley (Team Sunweb)

LA TAPPA DI DOMANI
TAPPA 16 – UDINE-SAN DANIELE DEL FRIULI – 229km
Tappa molto mossa con una prima parte su e giù per le Prealpi
Giulie e il finale in circuito attorno a San Daniele del
Friuli. I primi 150 km fino all’ingresso in circuito si
svolgono in un continuo su e giù con tre GPM mediamente
impegnativi. Il primo, la Madonnina del Domm, è il più lungo e
ripido, i successivi (Monte Spig e Monteaperta) presentano
punte a due cifre di pendenza, ma sono più brevi. Giunti a
Majano si entra nel circuito che si percorre quasi interamente
prima del passaggio sull’arrivo. Dopo l’ingresso si affronta
il muro del Castello di Susans, poi si affronta il Monte di
Ragogna che verrà scalato altre due volte nei due giri di
circuito. Segue una breve discesa e l’avvicinamento all’arrivo
attraverso strade ondulate.
Un’immagine del GPM del Monte di Ragogna nel passaggio
 del Giro d’Italia 2018 quando se lo aggiudicò Valerio
 Conti (#darionnenphotographer)

                              #Giro

          Photo Credits: LaPresse / #darionnenphotographer

MEDIOLANUM AL GIRO D’ITALIA:
AL   VIA  DA   TARCENTO   LA
PEDALATA   AMATORIALE    CON
FRANCESCO    MOSER,    PAOLO
BETTINI E ALESSANDRO BALLAN
Prenderà il via da Tarcento la pedalata amatoriale con i
testimonial al Giro d’Italia edizione
103. Banca Mediolanum, sponsor ufficiale del Gran Premio della
Montagna dal 2003, organizza in Friuli-Venezia Giulia “un giro
nel Giro” dedicato a clienti e appassionati ciclisti per
vivere con loro l’emozione del percorso della sedicesima
tappa.
Sul percorso della tappa Udine-San Daniele del Friuli si
pedalerà insieme ai fuoriclasse      e storici testimonial:
Francesco Moser, Paolo Bettini e Alessandro Ballan.
Grazie all’organizzazione di Andrea Loi, Family Banker® di
Banca Mediolanum, il gruppo in Maglia Azzurra si ritroverà
martedì 20 ottobre alle ore 10:30 al Family Banker Office di
Tarcento in via Matteotti 1, per partire insieme ai
testimonial verso San Daniele del Friuli e infine completare
il percorso a circuito di nuovo a Tarcento.
Anche questa edizione del Giro d’Italia sarà un’ulteriore
occasione per dimostrare la vicinanza a chi è più fragile:
attraverso l’iniziativa di raccolta fondi “Sogni
realizzAbili”, Fondazione Mediolanum Onlus si impegna a
sostenere Fondazione Laureus, Lo Spirito di Stella Onlus e
Insuperabili Onlus, per consentire ai bambini e ai ragazzi con
disabilità fisica o intellettiva di praticare gratuitamente
sport. L’obiettivo è aiutare 250 piccoli atleti disabili a
integrarsi nella società e a realizzare i propri sogni di
campioni.
Banca Mediolanum dal 2003 al Giro d’Italia Il Gran Premio
della Montagna, che esalta la fatica, la forza del singolo, ma
anche il lavoro di squadra, la sinergia e la sapiente
distribuzione delle forze, rappresenta da sempre valori in
fortissima sintonia con Banca Mediolanum. Grazie all’impegno
dei Family Banker® sul territorio, numerose le attività di
relazione con la clientela e con gli appassionati nelle
località di partenza e di arrivo di ogni tappa. Un “giro nel
Giro” che dal 2003 ha visto la partecipazione di quasi 700.000
persone.
Le attività sul territorio:
– 30 “pedalate” con i testimonial organizzate sui percorsi di
tappa;
– 13 Mediolanum Party, cene dedicate ai clienti in location
esclusive con i cinque testimonial e
Barbara Pedrotti quale ospite d’eccezione;
– la possibilità di entrare in zone esclusive come le aree
hospitality di partenza e di arrivo che
nel 2019 ha visto la partecipazione di oltre 1600 persone.

Scena Viva- Inaugurazione V
stagione Teatro San Giovanni
TRIESTE Giovedì 22 Ottobre
Giovedì 22 ottobre, alle ore 20.30, si terrà l’evento
inaugurale della quinta Stagione del
Petit Soleil al Teatro San Giovanni: Scena Viva!

                    Il direttore artistico Aldo Vivoda e gli
                    attori del Petit Soleil presenteranno al
                    pubblico
                    lo spettacolo:
“LINGUACCECONGLIOCCHIALIDASOLE
& GRUPPO DI FLAMENCO LAS MUJERES”

A seguire ci sarà la
“Presentazione della Quinta Stagione del Petit Soleil e amici

al Teatro San Giovanni”
con la partecipazione di artisti presenti in cartellone.
La serata sarà presentata dagli
attori del Linguacce Cabaret!
L’ingresso    all’evento    sarà
libero.
Per    qualsiasi      ulteriore
informazione,     scrivete     a:
info.teatrosangiovanni@gmail.com

Teatro San Giovanni
Via San Cilino 99/1, 34138 Trieste
info.teatrosangiovanni@gmail.com
www.teatrosangiovannits.it
Facebook: /teatrosangiovanni
Cell: 3483940159

SCINTILLE al Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
TRIESTE dal 21 ottobre
«Caterina, la madre che non avrebbe mai voluto partire, che è
quindi aspra, dura, conta- dina di poche e taglienti parole;
Lucia, la primogenita, che è invece entusiasta, che fa
scintille di felicità per essere uscita dal paese (un generico
Nord Italia di inizio Novecento); e poi c’è la sorella minore
Rosa, che ha 13 anni e che invece è timidissima e imbarazzata
dal fatto di lavorare a fianco di alcuni uomini. Poi invece ci
sono le scintille di Dora, un’immigrata russa che fa scintille
di protesta: è la più politicizzata, anche se non ancora
sindacalizzata. Quelle di Dora sono scintille di
consapevolezza per migliorare le condizioni di vita e di
lavoro nella fabbrica».

Laura Curino tratteggia così i profili delle donne cui dà
vita, nel corso di “Scintille”, di cui è la sola protagonista
e dove offre una prova d’attrice plurima e davvero potente,
modificando carattere continuamente, con coerenza e forza.

Chi non avesse ancora avuto modo di ammirare la maestria e il
talento di questa artista, ha qui un’occasione preziosa: si
tratta infatti di una delle maggiori interpreti del teatro di
narrazione italiano, un pilastro sulla scena dell’innovazione
(è stata fra i fondatori del Teatro Settimo), il cui talento è
riconosciuto e premiato da pubblico e critica (ha ricevuto il
Premio Ubu, il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di
Teatro e il Premio Hystrio per la drammaturgia).

Ma “Scintille” non è solo interessante dal punto di vista
scenico: grazie alla costruzione drammaturgica di Laura
Sicignano, è un testo che rende gli spettatori partecipi di un
importante e drammatico evento del passato, che continua a
riverberare significative questioni e riflessioni sulla
contemporaneità. Si parla infatti di lavoro, di diritti, di
dignità: temi che non sono mai scontati né superati.

Le protagoniste che Laura Curino così intensamente porta in
scena, sono infatti delle lavoratrici: camiciaie, quattro
delle 600 persone (soprattutto donne) impiegate alla fabbrica
Triangle Waistshirt Company di New York. Sono per lo più
giovani, di differenti nazionalità e provenienze: sanno cucire
velocemente, ma non parlano ancora bene l’inglese… Ne
conoscono qualche parola, quelle fondamentali per sopravvivere
e trovare una vita migliore nel nuovo mondo, dove sono
approdate seguendo una strada di emigrazione percorsa da
milioni di persone.

È il 25 marzo del 1911, manca un quarto d’ora alla fine della
giornata di lavoro, all’ottavo piano del grattacielo che
ospita la fabbrica di camicie. I proprietari pretendono che le
operaie cuciano fino all’ultimo minuto dell’orario di servizio
e per questo le porte sono sbarrate. Una scintilla però
sconquassa il regolare andamento di quella giornata: da una
delle lampade a gas sopra le macchine delle lavoratrici, esce
una scintilla, incendia gli scampoli, le camicette, poi
l’edificio… In 18 minuti la tragedia si compie: una scala
d’emergenza crolla sotto il peso delle operaie in fuga, non
c’è modo di aiutare le donne dall’esterno. Muoiono in 146:
Caterina sopravvive alle figlie e racconta. Racconta un evento
che diviene un punto di svolta, uno degli episodi da cui nasce
la Festa della Donna. Un evento che invoca anche oggi
attenzione al diritto alla dignità e alla sicurezza dei
lavoratori.

A Trieste lo spettacolo replica alle ore 20.30 fino dal 21 al
24 ottobre e domenica 25 ottobre alle ore 16. Per biglietti e
prenotazioni e per acquistare nuovi abbonamenti si suggerisce
di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli
altri consueti punti vendita, o via internet sul sito
www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro
040.3593511.

“SCINTILLE”

testo e regia Laura Sicignano
ricerca storica Silvia Suriano

con Laura Curino

musiche originali Edmondo Romano

scene Laura Benzi
costumi Maria Grazia Bisio

disegno luci Tiziano Scali

produzione Teatro Stabile di Catania

Giovanni   da  Udine,   tra
Raffaello e Michelangelo al
Castello di Udine dal 12
Dicembre
Raffaello lo volle al suo fianco nella Loggia di Psiche alla
Farnesina e nell’impresa delle Logge vaticane, Michelangelo lo
teneva in alto conto, Clemente VII si affidò a lui per
delicati interventi di restauro e decorazione sia a Roma che a
Firenze.
Giovanni Ricamatore, o meglio, Giovanni da Udine “Furlano”,
come si firmò all’interno della Domus Aurea, riuniva in sé
l’arte della pittura, del disegno, dell’architettura, dello
stucco e del    restauro.    Il   tutto   a   livelli   di   grande
eccellenza.
A Roma, dove era stato uno dei più fidati collaboratori di
Raffaello, rimase anche dopo la scomparsa dell’Urbinate.
Conquistandosi, per la sua abilità, dapprima il titolo di
Cavaliere di San Pietro e quindi una congrua pensione da
pagarsi sull’ufficio del Piombo.
Intorno alla metà degli anni trenta del ‘500, Giovanni decise
di abbandonare la città che gli aveva garantito fama e onori e
rientrare nella sua Udine con il proposito di “non toccar più
pennelli”.
Preceduto dalla fama conquistata a Roma, una volta tornato in
Friuli si trovò pressato dalle committenze e non seppe
mantenere fede al suo “autopensionamento”. Tra gli interventi
di maggiore importanza, il lungo fregio a stucco ed affresco
nel castello di Spilimbergo e, a Venezia, la decorazione di
due camerini di Palazzo Grimani.
Sarà proprio salendo la monumentale scalinata a doppia rampa
progetta da Giovanni, stavolta in veste d’architetto, che il
pubblico potrà accedere alla magnifica Sala del Parlamento che
dal 12 dicembre 2020 al 14 marzo 2021 accoglie la prima
retrospettiva che mai sia stata a lui dedicata.
“Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo (1487 –
1561)”, promossa dal Comune di Udine – Servizio Integrato
Musei e Biblioteche, è a cura di Liliana Cargnelutti e
Caterina Furlan, affiancate da un autorevole Comitato
scientifico.
Per la prima volta in questa mostra viene riunito un cospicuo
numero di raffinati disegni che, provenienti da diversi musei
europei e da una collezione privata americana, confermano la
sua proverbiale abilità nella rappresentazione del mondo
animalistico-vegetale e soprattutto di uccelli.
Ciascuno degli ambiti della poliedrica attività di Giovanni da
Udine è indagato in mostra attraverso stucchi, incisioni,
documenti, lettere, libri e altri materiali.
Inoltre le spettacolari sezioni dedicate alle stampe e ai
disegni di architettura consentono di visualizzare i
principali luoghi e ambienti in cui l’artista ha operato:
dalla Farnesina alle Logge vaticane, da Villa Madama alla
Sacrestia nuova di San Lorenzo a Firenze.
Il contesto storico e culturale del tempo viene ricostruito in
mostra attraverso libri, documenti e filmati.
Una sezione speciale ripropone al Castello di Udine la mostra
documentaria realizzata nell’aprile 2017 alla Farnesina,
dedicata ai festoni realizzati nella loggia di Psiche da
Giovanni da Udine.
Concluso il percorso espositivo, il visitatore potrà ammirare
dal vivo le opere architettoniche, gli affreschi e gli stucchi
realizzati da Giovanni da Udine e dai suoi collaboratori nel
Castello di Colloredo di Montalbano, a Spilimbergo, a San
Daniele del Friuli e a Udine. Per chi voglia spingersi fuori
dal Friuli, l’itinerario ideale trova il suo completamento a
Venezia, per una visita a Palazzo Grimani, e naturalmente a
Roma, che fa tesoro delle sue opere più celebri.

ROMA    MOTODAYS    CONFERMA
L’EDIZIONE 2021: DAL 11 AL 14
MARZO I MOTORI DIVENTANO I
PROTAGONISTI DELLA CAPITALE

                           Esposizione, test ride, shopping,
  intrattenimento per coltivare la passione e affrontare la
nuova mobilità in totale rispetto delle normative anti Covid.
Roma, 17 ottobre 2020. Roma Motodays, in occasione della tappa
   sul circuito di Vallelunga del CIV – Campionato Italiano
  Velocità -conferma l’edizione 2021 e annuncia le date: il
Salone della Moto e dello Scooter del Centro Sud Italia andrà
            in scena dal 11 al 14 marzo prossimi.
Nel massimo rispetto delle misure sanitarie necessarie e dei
protocolli che saranno validi in quel periodo, l’appuntamento
fieristico internazionale della Capitale promette fin da ora
contenuti che lo hanno sempre caratterizzato e che sono già in
costruzione, oltre a importanti novità che verranno svelate a
breve e che puntano a raccontare il mondo della mobilità. “Con
tutto lo staff stiamo andando avanti nella progettazione e
nello sviluppo di Roma Motodays, lavorando per offrire, sia
agli investitori sia al pubblico, un appuntamento di qualità e
di sostegno al settore delle due ruote, come asset
fondamentale per coltivare la passione e permettere la
mobilità individuale. Sempre accanto alle Istituzioni per fare
in modo che le regole siano perfettamente rispettate, vediamo
nel 2021 l’anno della ripartenza per il settore fieristico e
per l’economia tutta, cui siamo orgogliosi di dare il nostro
contributo, anche con appuntamenti come questo, molto
importanti per rimettere in moto il comparto”, dichiara
l’ingegner Pietro Piccinetti, Amministratore unico e Direttore
generale di Fiera Roma. Oltre alla parte espositiva, che
evidenzia sempre l’attenzione che le aziende attribuiscono al
contatto con i motociclisti e i propri clienti, tra i punti di
forza dell’evento ci sarà ancora l’Experience e la possibilità
di testare veicoli a trazione endotermica ed elettrica, ma
anche accessori di vario genere.

La possibilità di verificare le caratteristiche tecniche e
orientarsi per la scelta definitiva è un plus oggettivo e
l’area test – Riding Experience – è una opportunità ormai
consueta a Roma, che riscuote sempre un grande successo di
pubblico. Protagonisti anche i veicoli che costituiscono la
micromobilità e che stanno ridefinendo il concetto di
spostamento in città, oltre alla viabilità e al ripensamento
del tessuto urbano. Riconfermata l’ampia vetrina sul
mototurismo, che è la più “sostanziosa” e strutturata a
livello europeo. Solo Roma Motodays racconta in maniera così
completa, grazie alla presenza di un elevato numero di
operatori italiani e stranieri, le infinite possibilità di
viaggiare in moto, La parte dedicata alla customizzazione e al
mondo delle special; i piloti che si preparano ad affrontare
una nuova stagione;il mondo del collezionismo; l’area
destinata allo shopping e a vere e proprie occasioni, per
acquistare tutto il necessario per spostarsi in maniera
adeguata, sicura e glamour; l’intrattenimento e un fitto
calendario di workshop e convegni sono gli altri elementi che
caratterizzeranno il programma. In qualità di evento
internazionale inoltre le aziende che vorranno partecipare a
Roma Motodays 2021 potranno usufruire dei finanziamenti, a
fondo agevolato e perduto, previsti da SACE-SIMEST in seguito
alla crisi sanitaria in corso.
Tutte le informazioni su:

www.motodays.it

www.motodays.it

www.facebook.com/RomaMotodays/

www.instagram.com/romamotodaysofficial/

www.youtube.com/RomaMotoDaysOfficial

twitter.com/hashtag/motodays

Official hashtag: #tuttelemotoportanoaroma

Il Premio Bianca d’Aponte
rinviato a data da destinarsi
        RINVIATO IL PREMIO BIANCA D’APONTE 2020

L’Associazione Bianca d’Aponte è costretta a comunicare, con

grande dispiacere, il rinvio della 16 a edizione del Premio
Bianca d’Aponte, che era in programma il 23 e 24 ottobre al
Teatro Metropolitan di Aversa.

La decisione nasce dall’impossibilità, a causa dell’aggravarsi della
situazione   sanitaria,   di   garantire   le   condizioni   organizzative
ottimali per la riuscita dell’evento pur nel totale rispetto dei
protocolli sicurezza Covid. Una scelta non facile, che è stata più
volte presa in considerazione nelle scorse settimane ma che oggi
appare inevitabile.

La manifestazione verrà riprogrammata non appena le condizioni lo
consentiranno.
Gaetano   d’Aponte,     presidente   dell’Associazione,    dopo   essersi
consultato, per l’ennesima volta con chi attivamente lo affianca nella
realizzazione del Premio, nel comunicare la decisione del rinvio ha
detto: “fermarsi in vista del traguardo è davvero triste. Era tutto
pronto per l’accogliere i tanti partecipanti e per lo svolgimento
delle due serate. Ma l’evoluzione della pandemia e la priorità di
salvaguardare la salute delle cantautrici finaliste e degli ospiti che
sarebbero arrivati da ogni parte d’Italia avvalendosi dei più svariati
mezzi di trasporto pubblico, ci ha indotti ad assumere una decisione
che abbiamo cercato in tutti i modi di scongiurare. Sarebbe, peraltro,
stata un’edizione snaturata per chi conosce il Premio e sa che a
prevalere sono i rapporti umani, la goliardia e la gioia di
condividere momenti e spazi. Ma l’edizione resta e, appena le
condizioni lo consentiranno, ci ritroveremo”.

Ferruccio Spinetti, direttore artistico, ha ricordato a sua volta che:
“il Premio Bianca d’Aponte è principalmente una festa della musica,
prima che un concorso per cantautrici. La festa, quindi, è solo
rimandata. Ringrazio tutti gli ospiti che mi hanno dato già la loro
disponibilità a tornare ad Aversa, così come le finaliste. Ed un
grazie    a   Gaetano     e   a   Gennaro   Gatto,   che   lo   affianca
nell’organizzazione, per la loro passione e dedizione verso questo
meraviglioso Premio. Ci vediamo appena saremo usciti da questo
delicatissimo momento”.

Il sindaco della Città di Aversa, Alfonso Golia, ha dichiarato:
”condivido la scelta di posticipare il Premio. Una scelta difficile,
presa sicuramente con sofferenza, ma credo che abbia prevalso il
grande     senso   di   responsabilità.   Riconosco   il   grande   sforzo
dell’associazione e degli organizzatori con i quali avevamo condiviso
ogni dettaglio per rispettare i protocolli di sicurezza. Il Premio è
un evento per la città e sono certo che si recupererà al più presto”.

Il Premio Bianca d’Aponte è l’unico concorso in Italia riservato a
cantautrici. Quest’anno le finaliste sono BamBi da Napoli, Simona Boo
da Termoli (Campobasso), Ebbanesis da Napoli, Lamante da Piovene
Rocchette (Vicenza), La Zero da Piano di Sorrento (Napoli), Lucrezia
da Bologna, Miglio da Brescia, Elena Romano da Firenze, Sara Romano da
Monreale (Palermo), Veronica da Aversa (Caserta), Chiara White da
Firenze.

Per maggiori informazioni: 335 7665665 – 335 5383937, oppure alla mail
info@biancadaponte.it

Monferr’Autore

Scompare   Bonaria    Manca,
l’artista “pastora” amata in
tutto il mondo. Sgarbi “le
saremo       per      sempre
riconoscenti”.
“Dalla Sardegna alla Tuscia l’imperturbabile e fuori dal tempo
Bonaria Manca ci ha lasciato,
nei dipinti e sulle pareti
della sua casa, il sogno di un
mondo da lei vissuto e da noi
perduto, vivendolo per noi e
trasferendolo nella pittura.
Per questo le saremo per
sempre riconoscenti. Così
Vittorio               Sgarbi
nell’apprendere la scomparsa di Bonaria Manca, artista
atipica, sarda di nascita ma da decenni a Tuscania, nella
Tuscia laziale. La pittrice “pastora” aveva infatti scelto
Tuscania come seconda casa assieme alla sua famiglia; se ne è
andata questa notte all’età di 95 anni. A darne l’annuncio
sabato scorso, l’amministrazione comunale. “All’1,30 di
stanotte ci ha lasciati Bonaria Manca, nostra concittadina,
artista pluripremiata di fama internazionale, dall’animo
gentile che ha saputo trasmettere attraverso la sua arte, le
tradizioni culturali della sua terra natia”. Artista
autodidatta, negli anni aveva trasformato il suo appartamento
in un piccolo museo, “La Casa dei Simboli”: su tutte le
pareti, dipinte rigorosamente a mano, sono raffigurate scene
di vita contadina, il mare, le lavandaie al fiume. E ancora,
animali, personaggi religiosi e surreali figure al confine tra
realtà e fantasia. Attraversare quelle stanze significa fare
un viaggio che inizia dall’infanzia trascorsa nella natia
Orune, in Sardegna, fino ad arrivare a Tuscania, dove Bonaria
Manca si era trasferita nel 1957. Le sue opere sono state
esposte oltre che a Roma, Torino, Viterbo e Cagliari anche a
Parigi, Lione, Ginevra, Salonicco, Marsiglia e nei Paesi
Bassi. Nel 2000, venne nominata ambasciatrice dell’Unesco.
Il critico d’arte Vittorio Sgarbi di lei aveva già detto:
“Bonaria è sorretta da uno straordinario spontaneismo
multiforme che la fa vivere nel presente con il proprio mondo
bambino”. Così come lo scrittore e cineasta francese, a lungo
direttore dell’Accademia di Francia a Roma, Jean-Marie Drot:
“La cosa che mi piace nella opera di Bonaria è il fatto che
quasi niente ci viene dalla testa, ma tutto viene dal cuore.
Per me la sua è una pittura cosmica. La casa di Bonaria, in
una certa maniera è unica forse in tutta Italia. Avere un
quadro di Bonaria è come avere un talismano, un portafortuna
in un mondo di solitudine, di aprire subito una finestra su un
domani, un futuro che sarà pieno di luce!”.
Sia Sgarbi che Drot avevano nel 2015 partecipato alla
realizzazione di un pluripremiato documentario sulla vita
dell’artista , L’Isola di Bonaria, di Jo Lattari per la regia
di   Luigi   Simone.     Qui      il   link    al   trailer:
https://youtu.be/nxqqfi7T_cY

La casa di Bonaria, a Tuscania, è da tempo sotto l’egida del
MiBact. Nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali
decreta lo Studio d’artista della Casa dei Simboli (l’Isola di
Bonaria del documentario) e oggi è una Casa Museo.

Ufficio Stampa Hdrà s.p.a.

Palazzo Fiano – Roma
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