AIDS Aspetti etici Dario Sacchini - Istituto di Bioetica Facoltà di Medicina e Chirurgia "Agostino Gemelli"
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AIDS Aspetti etici Dario Sacchini Istituto di Bioetica Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” Università Cattolica del S. Cuore, Roma
Le dimensioni della salute La dimensione fisico-organica La dimensione psichica La dimensione socio-ambientale La dimensione etica Ô la scelta personale di un comportamento a rischio Ô le conseguenze di tale comportamento nella relazione con gli altri Ô le implicazioni sociali di tali scelte personali
La medicina contemporanea Strumento di tutela/promozione sociale del bene “salute”? Mezzo di promozione delle “libertà” individuali? Modalità di ottenimento dell’utilità sociale? Res intermedia tesa fra nomotetica e idiografia
Dunque… le questioni etiche
Popolazione “non a rischio” AIDS: l’intreccio dei problemi etici Infezione da HIV-AIDS Rapporti sessuali Trasmissione verticale (procreazione) Tossicodipendenza
Lo studio dell’AIDS in bioetica come lo studio della sifilide in medicina interna “Know syphilis in all its manifestations and relations, and all other things clinical will be added to you” (W. Osler, Internal medicine as vocation, 1905: 140) “Know the Acquired Immunodeficiency Syndrome (AIDS) in all its moral manifestations and relations is to learn biomedical ethics or at least a great deal of its scope and ambitions” (Murphy-Walters, The moral significance of AIDS, 1994)
Le questioni etiche nell’AIDS Quali principi etici in gioco? La doverosità dell'assistenza da parte del personale sanitario La discriminazione e la tutela sociale (lavoro, privacy) Lo screening e il consenso al test per l’HIV I trials clinici La prevenzione La formazione etica degli operatori
Infezione da HIV-AIDS: La genesi dei problemi etico-sociali Il conflitto fra il diritto-dovere di PROTEZIONE DELLA SOCIETÀ (DEI “SANI”) e quello di PROTEZIONE DEL SOGGETTO INFETTO/MALATO
Il conflitto fra diritti-doveri: principi etici La partner notification: di riferimento Il counselling: setting ovvero la comunicazione darelazionale tra curante e parte della persona HIV+ curato al/ai Ilpropri p. di partner autonomia Tipologie: della(libertà-responsabilità) propria condizione C. di crisi – la scelta Il contact dei :comportamenti tracing il C. informativo – la privacy tracciamento delle persone C. decisionale con le– quali la nonil discriminazione soggetto HIV+– ha avuto rapporti “a Caratteri: la libertà di movimento rischio” Accessibilità – il segreto professionale e personale La rilevanza del Ambientazione – la decisione di procreare counselling e di una Competenza – ... relazione medico - paziente “Direttività” (?!) interpretativo/deliberativa
I problemi delle persone sieropositive Dramma interiore quando si viene a sapere Cambiamento dei rapporti con gli altri (persone care), timore di contagiare il coniuge/partner Dubbio se avere un figlio (anche sano ---> orfano) Timore di discriminazione,rabbia per quella subita Doversi preparare ad accettare il peggioramento Doversi preparare alla morte quando iniziano i primi sintomi
Il conflitto fra diritti-doveri: principi etici di riferimento Il p. di beneficità-non maleficienza – offrire tutte le terapie possibili – far avanzare la ricerca (farmaci, vaccini) – le campagne di informazione e prevenzione – la deroga alla riservatezza di fronte ad un pericolo imminente – l’accompagnamento nella fase conclamata – ...
Il conflitto fra diritti-doveri: principi etici di riferimento Principio terapeutico e pr. Un esempio Il p. di giustizia (socialità, di documento sussidiarietà) di giustizia a confronto: sulle politiche sanitarie in Proporzionalità inversa: il d AIDS: tema – leggi speciali o inserimento nellaOHCHR- legislazione paziente deve pagarsi le esistente? UNAIDS, HIV/AIDS and cure se si è procurato Human Rights – 3rd – la priorità l’infezione nell’allocazione con stili di vita delle risorse (l’infezione International Guidelines da HIV in relazione ad altre liberamente assunti (2002) gravi malattie) Proporzionalità diretta: – la un sussiste pari opportunità obbligo moraleper gli infetti-malati di accesso a trattare alle cure sperimentali il malato comunque, pur in un’ottica – l’informazione corretta, non ideologizzata, di educazione circa la alla salubritàe gli stili di vita prevenzione – ...
L’apparenza del conflitto fra i principi in una prospettiva etica personalista Non può esistere una dialettica oppositiva tra bene della persona e bene della collettività Il bene comune dovrebbe essere inteso come la somma del bene delle singole persone, la realizzazione del bene di ogni singola persona, perché in ogni persona è rappresentato il bene dell’umanità
Linee etiche generali nella prospettiva personalista Etica del rispetto-venerazione della persona infetto o sano distinzione tra l’aspetto soggettivo-fenomenologico e quello ontologico-trascendentale Etica della verità diagnosi, comunicazione informazione e prevenzione Etica della comprensione/solidarietà
Etica, deontologia e legge nell’infezione da HIV Legge 5 giugno 1990, n. 135 art. 5, comma 1 “Gli operatori sanitari che, nell’esercizio della loro professione, vengano a conoscenza di un caso di AIDS, ovvero di un caso di infezione da HIV, anche non accompagnate da uno stato morboso sono tenuti a prestare la necessaria assistenza adottando tutte le misure occorrenti per la tutela della riservatezza della persona assistita”
Motivazioni degli operatori sanitari al rifiuto di assistere soggetti HIV+ Caratteristiche della malattia: sempre letale seppure a medio-lungo termine La malattia dovuta a comportamenti “scelti” dai malati e ritenuti antisociali, che anche dopo l’infezione persistono in comportamenti di autodistruzione Curare, allungare la vita dei pazienti fa aumentare il “pool” dei soggetti infettanti Nonostante l’informazione, non si è pienamente convinti delle modalità di prevenzione della malattia Sensazione che nella struttura non si attuino completamente tutte le misure idonee a ridurre (eliminare) i rischi Obbligo di tutela nei confronti di se stessi, dei propri familiari, degli altri pazienti
Modelli etici circa l’obbligo di cura IL MODELLO DEL DIRITTO Il paziente rivendica la cura nei confronti della società IL MODELLO DEL CONTRATTO Il dovere di cura si innesta dopo il contratto, non vi è un dovere al contratto IL MODELLO DELLA VIRTÙ L’essenza della professione sanitaria Verso una filosofia della medicina per riconsiderare l’essenza delle professioni sanitarie (obbligo di curare anche a costo del rischio personale?)
Caratteristiche intrinseche della relazione operatore sanitario-paziente LA NATURA DELLA CONDIZIONE DI MALATO Esigenza di superare sia il stato di dipendenza, vulnerabilità, ansietà paternalismo “classico” sia INEGUAGLIANZA DELLE COMPETENZE il modello del “contratto” NON PROPRIETÀ DELLA CONOSCENZA MEDICO- PER GIUNGERE SANITARIA Alla DEL interpretativa relazione ASPETTATIVE / PAZIENTE NEI CONFRONTI deliberativa (paternalismo DEGLI OPERATORI SANITARI incontro tra una fiducia e una coscienza moderato?) IL “GIURAMENTO” SOLENNE, LA “PROFESSIONE”
Etica, deontologia e legge nell’infezione da HIV Informazione, consenso, privacy… una vexata quaestio
Etica, deontologia e legge nell’infezione da HIV Legge 5 giugno 1990, n. 135 art. 5, comma 2 “... la rilevazione statistica della infezione da HIV deve essere ... effettuata con modalità che non consentano l’identificazione della persona ...”
Etica, deontologia e legge nell’infezione da HIV Legge 5 giugno 1990, n. 135 art. 5, comma 3 “Nessuno può essere sottoposto, senza il suo consenso, ad analisi tendenti ad accertare l’infezione da HIV se non per motivi di necessità clinica nel suo interesse”
Il problema della trasmissione del segreto professionale Obbligo deontologico per il medico Deroghe su base legale Deroghe su base morale, e perché?
Gli screening di popolazione per l’HIV
HIV/AIDS: vantaggi/svantaggi dello screening di massa VANTAGGI: per le autorità sanitarie rigore statistico epidemiologico (misura efficace di sorveglianza) possibilità di misure successive < allarmismo nella popolazione
HIV/AIDS: vantaggi/svantaggi dello screening di massa VANTAGGI: per gli operatori sanitari possibilità di cautelarsi (imprudenza per i falsi negativi?) rigore statistico epidemiologico (misura efficace di sorveglianza) per i soggetti “screenati” raggiungimento di persone incolte o indifferenti screening dei nubendi? superare l’imbarazzo di chi vorrebbe… assistenza sanitaria individuale
HIV/AIDS: vantaggi/svantaggi dello screening di massa SVANTAGGI: Rischio di deresponsabilizzazione Costi economici Rapporto medico-paziente Discriminazione (stigma) Privacy
Etica, deontologia e legge nell’infezione da HIV Legge 5 giugno 1990, n. 135 art. 5, comma 4 “La comunicazione dei risultati di accertamenti diagnostici diretti o indiretti per infezione da HIV può essere data esclusivamente alla persona cui tali esami sono riferiti”
Etica, deontologia e legge nell’infezione da HIV Legge 5 giugno 1990, n. 135 art. 5, comma 5 “L’accertata infezione da HIV non può costituire motivo di discriminazione, in particolare per l’iscrizione alla scuola, per lo svolgimento di attività sportive, per l’accesso o il mantenimento di posti di lavoro”
AIDS e RICERCA SCIENTIFICA - 1 World Medical Association, Dichiarazione di Helsinki sulla ricerca medica che coinvolge soggetti umani (1966-2000) Good Clinical Practice (GCP) – rev. 1996 ICH/GCP Consiglio d’Europa, Convenzione di Oviedo (1997) UNAIDS, Ethical considerations in HIV preventve vaccine research (2000)
AIDS e RICERCA SCIENTIFICA - 2 Agli inizi della sperimentazione: il problema della “cecità” effettiva degli studi Gli studi nei Paesi in via di sviluppo, particolarmente sulla trasmissione verticale e allattamento
La prevenzione dell’infezione da HIV
Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari Carta degli Operatori Sanitari (1995) (n. 50) «La tutela della salute impegna l’operatore sanitario anzitutto nel campo della prevenzione. Prevenire è meglio che curare, sia perché evita alla persona il disagio e la sofferenza della malattia, sia perché esime la società dai costi, non solo economici, della cura».
Prima dell’etica DELLA PREVENZIONE quali sono i mezzi di prevenzione? All’interno di Per annullare il rischio Astinenza sessuale queste opzioni, quale rilevanza Relazione stabile, reciprocamente fedele, con un partner HIV - etica? Ancora una Utilizzo di siringhe monouso Pervolta, ridurre le posizioni si il rischio differenziano: i • Utilizzo del preservativo • Rapporti sessuali “responsabili” (basso numero di partner, conoscenza dello stato HIV +/- proprio e del partner) • • “modelli” Maternità “assistita” per ridurre la trasmissione verticale Profilassi post-esposizione in seguito a contatto accertato con materiale infetto
AIDS: ETICA DELLA PREVENZIONE MODELLO IDEOLOGICO Diritto a praticare liberamente un comportamento scelto anche se “a rischio”: l’AIDS non può rimettere in discussione le “conquiste” della rivoluzione sessuale l’AIDS non deve essere strumentalizzato per ripristinare una maggiore rigidità dei costumi RIDUCI IL RISCHIO, NON IL PIACERE!
AIDS: ETICA DELLA PREVENZIONE MODELLO MEDICO-EPIDEMIOLOGICO I rapporti sessuali fuori del matrimonio sono un dato di fatto La sessualità spesso non è finalizzata al valore della famiglia Anche fra coloro che hanno scelto la castità come stile di vita si sono determinate infezioni da HIV “sicuramente” trasmesse per via sessuale La prevenzione non può prescindere da questi presupposti e occorre perciò offrire mezzi pratici!
Efficacia dei mezzi pratici di prevenzione dell’AIDS Il condom:Efficacia Efficacia • < contagioteorica MTS da 3 a legata 10 volte all’uso •Sieroconversione HIV+: astinenza 100% che fanno uso •nelle coppie ? regolare di condom: fino al 22% •per rapporti < n.ro partner 10-50% non protetti: 10-50%fino all’86%) •Cause inefficacia: rotture 78-99% condom 99% accidentali/malposizionamenti
AIDS: ETICA DELLA PREVENZIONE MODELLO PERSONALISTA Il bene “integrale” della persona precede quello della collettività La sessualità come dimensione strutturale ed integrata della persona La libertà e la responsabilità Promuovere strategie educative volte a favorire comportamenti personali “sani”, stili di vita fondati su valori L’offerta dello screening “mirato” garantendo la riservatezza La trasmissione del segreto professionale a condizione
Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari Carta degli Operatori Sanitari (1995) (n. 52) «[…] Prevenire ... è più che atto medico- sanitario. Si tratta di incidere sulla cultura, attraverso il recupero di valori sommersi e l’educazione ad essi, la diffusione di una concezione più sobria e solidale della vita, l’informazione sulle abitudini a rischio, la formazione del consenso politico per una legislazione di supporto […]».
Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari Carta degli Operatori Sanitari (1995) (n. 52) «[…] La possibilità effettiva ed efficace della prevenzione è legata non solo e primariamente alle tecniche di attuazione, ma alle motivazioni che la sostengono e alla loro concrezione e diffusione culturale […]».
MST: le scatole cinesi della prevenzione Informazioni mediche sulle MST e modalità per prevenirle Insegnare a comprendere l’importanza della difesa della salute e dell’integrità psico-fisica e quindi a condurre uno stile di vita sano Educare ad un approccio responsabile alle sessualità e alle relazioni umane EDUCAZIONE ALLA VITA
AIDS e formazione degli operatori La competenza professionale quale pre-requisito La coscienza retta, certa e vera dei valori in gioco La coerenza operativa: l’habitus al bene
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