AGILE TRANSITION AND COMMUNITIES OF PRACTICE FROM THE TRENCHES - TIZIANO INTERLANDI PIERPAOLO CIMIRRO - Agile For Italy
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AGILE TRANSITION AND COMMUNITIES OF PRACTICE FROM THE TRENCHES TIZIANO INTERLANDI PIERPAOLO CIMIRRO maggio ’19
SE PARLIAMO DI TRANSIZIONI PARLIAMO DI COMMUNITY PER CAMBIARE LA CULTURA AZIENDALE SERVE UN GRUPPO DI PERSONE CHE VOGLIANO PORTARE AVANTI IL CAMBIAMENTO 7
SE PARLIAMO DI TRANSIZIONI PARLIAMO DI COMMUNITY IL CAMBIAMENTO NON AVVIENE «VENDENDO» O «CONVINCENDO», MA FACENDO RIFLETTERE. 9
Cosa … fare in una Transizione Agile?
DA DOVE PARTIAMO? TRANSIZIONI AVVIATE DALL’ALTO TRANSIZIONI AVVIATE DAL BASSO 12
Transizioni dall’alto
Come appare dal basso? DA OGGI AGILE!!!!! 14
Come la immaginano dal basso? 15
Come appare dal basso? CHISSA’ COSA C’E’ DIETRO E SE NON LO FACCIO? CI SARA’ DIETRO UN CONSULENTE 16
SE SOLO DALL’ALTO… Sicuramente ci sarà un budget allocato per: Viene vissuto come l’ennesima modalità di - Formazione Project Management - Strumenti Il mio ruolo quale sarà? Probabilmente esisterà un piano di transizione La volontà è di portare a termine la transizione 17
Transizioni dal basso
Come appare dell’alto? DA OGGI FAREMO AGILE!!! 19
Come la immaginano dall’alto? 20
Come la immaginano dall’alto? SONO DEI NERD LA NOVITA’ DEL MOMENTO 21
SE SOLO DAL BASSO… La transizione sarà più veloce Sarà necessario convincere il Management Non sarà necessario convincere la parte bassa Non esiste un budget Non esiste un vero e proprio piano E’ esclusivamente in mano a «temerari» 22
… e quindi?
IL MANAGEMENT HA IL BUDGET PER CREARE LE CONDIZIONI IL MANAGEMENT HA DELLE ESIGENZE (QUALITA’, VELOCITA’, RISPARMIO) LE PERSONE DECIDONO DI CAMBIARE MA NON SANNO COME … … ANCHE LE PERSONE HANNO ESIGENZE (PIU’ DIFFICILI DA SCOPRIRE) 24
LE COMMUNITIES AVVICINANO I DUE ESTREMI CREANDO LA SITUAZIONE PER COMPRENDERE COSA SIA UNA TRANSIZIONE E AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA 25
ENTRAMBE LE PARTI VOGLIONO LA STESSA COSA MA NON LO HANNO CAPITO !!! 26
… e quindi perché’ una CoP?
LE COP Migliorano: Sanno cosa serve ma parlano un - Qualità linguaggio diverso, non riuscendo a far - Tempi capire quali sono esigenze e punti di - Costi miglioramento Grazie alla piena comprensione lato Management di problemi e necessità, supportando dove realmente serve 28
Not only individuals and interactions, but also a community of professionals 29
Cosa può fare una CoP?
AIUTARE LE TRANSIZIONE DEI RUOLI COME? MANAGER 3.0 Aumentare la consapevolezza del ruolo Aiuto dei Senior Praticare insieme Certificarsi (Scrum.org) PM PO QUANDO? In incontri dedicati Durante gli eventi SCRUM MASTER DEVELOPER DEV TEAM 31
CONOSCERSI TEAM 1 TEAM 2 TEAM 3 TEAM N COSA FANNO QUESTI TEAM ? IN AZIENDE ENTERPRISE A VOLTE NON SI CONOSCE COSA FACCIANO GLI ALTRI TEAM, A VOLTE NEANCHE CHE ESISTANO 32
TECNOLOGIE - IMPOLLINATION POSSO STARE AL PASSO? DOVE POSSO TROVARE INFORMAZIONI E TEMPO PER AGGIORNARMI? 33
ARCHITETTURE E PIATTAFORME AZIENDALI COSA HO A DISPOSIZIONE? SPESSO SI RIFA’ LA RUOTA… 34
METODOLOGIE E FRAMEWORK SCALING TEAM 1 TEAM 2 USIAMO SCRUM O KANBAN? MEGLIO SAFE, NEXUS, LESS? SI PARTE DAI TEAM E SI SCALA A LIVELLO ENTERPRISE 35
PROPOSTE DALLA TRINCEA POSSIAMO MIGLIORARE? PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO DA CHI VIVE I PROBLEMI TUTTI I GIORNI 36
SPERIMENTAZIONI • Kaizen board • Troviamo alternative su problemi non trattati in "letteratura" • Teniamo cosa ha funzionato • Abbandoniamo cosa non ha funzionato • Tutta l'organizzazione partecipa 37
CREARE UNA COP: PASSO 1 DIFFUSION OF INNOVATION
DIFFUSION OF INNOVATION THEORY Everett M. "Ev" Rogers March 6, 1931 – October 21, 2004 Diffusion of innovations pubblicato nel 1962 A metà del 2000 il suo libro diventa tra i più citati nelle scienze sociali. Applicabile in altri campi. 39
DIFFUSION OF INNOVATION THEORY Massa critica 40
STEPS PROCESSO ADOZIONE DI ROGERS ESPOSIZIONE VALUTAZIONE ADOZIONE ALL’INNOVAZIONE MENTALE SU COME DELLE PRATICHE APPLICARE CONSAPEVOLEZZA INTERESSE VALUTAZIONE PROVA ADOZIONE DIMOSTRA CURIOSITA’ SPERIMENTAZIONE E RICERCA PRATICA AUTONOMAMENTE 41
DIFFUSION OF INNOVATION THEORY LEGGE DI ROGERS CARATTERISTICHE DI SUCCESSO • Miglioramento Relativo Percepire la proposta come miglioramento rispetto allo stato attuale • Compatibilità Coerente rispetto alla vita lavorativa esistente • Complessità Facilità nell’adozione o nell’accesso alle informazioni. Innovatori (2,5%) • Sperimentabilità Primi acquisitore (13,5%) Deve poter essere sperimentata in un perimetro sicuro La maggior precoce (34%) La maggior tardiva (34%) • Osservabilità Ritardatari (16%) Deve produrre risultati visibili. 42
OGNI CLUSTER PARLA CON QUELLO SUCCESSIVO CLUSTER LONTANI HANNO LINGUAGGI E SCOPI MOLTO DIVERSI 43
CREARE UNA COP: PASSO 2 CHAMPIONS
CHI SONO GLI INNOVATORI PER ROGERS Gli innovatori sono le prime persone ad adottare un'innovazione. Gli innovatori sono disposti a correre dei rischi i più giovani di età hanno la più alta classe sociale hanno una grande lucidità finanziaria Sono molto socievoli hanno contatti più stretti con le fonti scientifiche Interagiscono con altri innovatori. La loro capacità di gestire i rischi li ha spinti ad adottare tecnologie che potrebbero fallire Le risorse finanziarie aiutano ad assorbire questi fallimenti. 45
CHI SONO GLI INNOVATORI PER NOI NELLE COP Gli innovatori sono le prime persone ad adottare un'innovazione. Gli innovatori sono disposti a correre dei rischi i più giovani di età hanno la più alta classe sociale hanno una grande lucidità finanziaria Sono molto socievoli hanno contatti più stretti con le fonti scientifiche Interagiscono con altri innovatori. La loro capacità di gestire i rischi li ha spinti ad adottare tecnologie che potrebbero fallire Le risorse finanziarie aiutano ad assorbire questi fallimenti. 46
CHI SONO PER NOI I CHAMPIONS PER LE COP I CHAMPIONS SONO COLLEGHI CHE HANNO VOGLIA DI CAMBIARE LE COSE SANNO CHE FALLIRANNO PROVENGONO DA DIVERSE AREE AZIENDALI AMANO CREARE RELAZIONI NON HANNO ALTRI FINI SE NON LA COSTRUZIONE DI «QUALCOSA» 47
CREARE UNA COP: PASSO 3 CAPIRE LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE
CONOSCIAMO LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE? STARTUP DIMENSIONE AZIENDALE / NUMERO INTERAZIONI ENTERPRISE 49
CONOSCIAMO LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE? QUALITA’ DIMENSIONE AZIENDALE 50
MAPPARE LE RELAZIONI MAPPIAMO LE RELAZIONI TRA LE PERSONE • COME SI RELAZIONANO TEAM E PERSONE ALL’INTERNO DELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE? • QUALI SONO «GLI ANGOLI OSCURI»? • E’ COME APPLICARE UN VALUE STREAM MAPPING CONCENTRATO SULLE RELAZIONI (CHE PER NOI RAPPRESENTANO IL VALORE) CHIEDIAMO COSA VOGLIONO • CI SIAMO MAI CHIESTI COSA VOGLIONO VERAMENTE ? • CHIEDIAMO (CON QUESTIONARI, PORTA A PORTA, DURANTE IL PRANZO….) 51
CREARE UNA COP: PASSO 4 LA NOSTRA VISION?
I CHAMPIONS NON SONO COLORO I QUALI DECIDONO COME SARA’ LA COP I CHAMPIONS SONO COME I PRODUCT OWNER, DEVONO RICONOSCERE DOVE E’ IL VALORE E RENDERE CONTENTI I CLIENTI (I NOSTRI COLLEGHI) 53
DICHIARARE SCOPO ED INTENZIONI TRASPARENZA DICHIARIAMO APERTAMENTE LE INTENZIONI EVITANDO DI ESSERE CONSIDERATI COME ELEMENTI CHE TRAMANO CON SECONDI FINI … AD ESEMPIO CREARE UN MANIFESTO PS: I CHAMPIONS DOVREBBERO EVITARE LA SOVRAESPOSIZIONE MEDIATICA. 54
IL NOSTRO MANIFESTO • La CoP è una JUDGE FREE ZONE in cui tutti devono sentirsi liberi di partecipare ed esprimersi. • La CoP è aperta a tutti senza distinzione di ruolo aziendale, livello gerarchico, sede geografica. • La CoP facilita la formazione, il dialogo, il confronto e l'azione. • La CoP non prevede vincoli o obblighi dei partecipanti rispetto alle attività proposte. • La CoP si ispira ai principi lean e agile. • La CoP è auto organizzata. • La CoP è focalizzata sulle persone. 55
CREARE UNA COP: PASSO 5 RENDERE PUBBLICA LA COP
DA SOLI? IL MANAGEMENT DEVE APPOGGIARE L’INIZIATIVA!! VI RICORDATE «TRANSIZIONI DAL BASSO» E «DALL’ALTO»? 57
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MA CHI SI CREDONO? VOGLIONO FARE CARRIERA? CHE INTENZIONI HANNO? LE SCIE CHIMICHE!!!! LA TERRA E’ PIATTA!! I ROTHSCHILD!!! 59
NON DEMORDETE LA TRASPARENZA E’ FONDAMENTALE NON DEMORDETE E’ NORMALE LA CRITICA CERCATE FEEDBACK FIN DA SUBITO 60
CREARE UNA COP: PASSO 6 COME PROPORRE
NON DEMORDETE RIASSUNTO IL «CLIENTE» E’ LA COMMUNITY I CHAMPIONS SONO I PO 62
FRUIZIONE DEI CONTENUTI DELLA COMMUNITY SPERIMENTARE E MIGLIORARE INSIEME LEAN COFFEE PER CHI VUOLE COSTRUIRE TALK E PODCAST: PER CHI VUOLE SOLO ASCOLTARE VIDEO: PER CHI VUOLE VEDERE DOPO LIVE STREAM: PER CHI VUOLE PARTECIPARE DALLA SCRIVANIA 63
DA SOLI? DOVE CONSUNTIVO QUESTO TEMPO? E’ ANCHE PER QUESTO CHE IL MANAGEMENT DEVE APPOGGIARE LA COP 64
CREARE UNA COP: PASSO 7 COME MISURIAMO?
COSA E COME MISURIAMO? MISURARE UNA TRANSIZIONE AGILE E’ IL TEMA PIU’ ETEREO CHE ABBIAMO INCONTRATO 66
ESEMPI RELAZIONI PARTECIPAZIONE • SE VIVIAMO IN UNA ORGANIZZAZIONE BASATA SUL • QUANTI PARTECIPANO E A COSA? CONFLITTO, VEDIAMO DEI MIGLIORAMENTI ? QUALITA’ AUTOSUSSISTENZA • I MEMBRI DELLA COMMUNITY DICONO DI TRARRE • SE I CHAMPIONS SPARISSERO DOMANI, LA COP GIOVAMENTO DA QUANTO APPRENDONO NEI VARI ESISTEREBBE ANCORA? EVENTI E CON I VARI MEZZI ? 67
CREARE UNA COP: PASSO 8 COME SCALARE?
GRUPPI DI INTERESSE Server Code Architetture React Piattaf orme Pytho UX n Scala UI Java Framework R Tecnologia React C# Angular UI/UX Programmazione Server Sicurez za CoP Sistemi Metodologie Less Networking Kanban Scrum Infrastru tture Data Science DevOps Spark Hadoop Algoritmi Best practice Jenkins Clouder a Mesos 69
DA SOLI? A TUTTI INTERESSA TUTTO? E’ NORMALE CHE SI CREINO GRUPPI FOCALIZZATI SU TEMI VERTICALI CON CHAMPIONS DEDICATI 70
CREARE UNA COP: PASSO 9 I CICLI DELLE COP
TUCKMAN PER LE COP? 72
E’ NORMALE UNA COP E’ UN SUPERTEAM SONO NORMALI I CICLI DI TUCKMAN 73
CREARE UNA COP: PASSO 10 LE COP SONO SOLO IT?
LA COP E’ DI TUTTI LE COP SERVONO AD ABBATTERE MURI … … E COSTRUIRE PONTI 75
CONCLUSIONI
COSTRUIRE LACosa PROPRIA IDENTITA’ … PARTENDO DAL PERCHE’ Ogni realtà ha le sue peculiarità. L'organizzazione sperimenta su stessa metodi, framework e idee cercando di far emergere ciò che realmente funziona, mantenendo l'attenzione sui principi e valori più che sul processo. Cosa Come Perché Le organizzazioni sono più solide che liquide. Sono più vicine al DAS, richiedono pressione per adattarsi al contenitore. Più il DAS è vecchio (stratificato) e più si fa fatica a modellarlo. 77
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