ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID - La montagna tra smartworking, seconde case e edifici abbandonati - Legambiente
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ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID La montagna tra smartworking, seconde case e edifici abbandonati 2022
Sommario Introduzione3 Edifici fatiscenti che affollano le montagne italiane 5 Il mercato immobiliare sulle Alpi: tra turismo e smartworking 18 Postfazione. Quale futuro per il patrimonio edilizio alpino sottoutilizzato?34 Coordinamento progetto editoriale: Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi Legambiente Hanno collaborato: Elisa Cozzarini, Claudia Apostolo, Milena Boccadoro, Martina Bosica, Enrica Querro Si ringraziano per la collaborazione i circoli e regionali di Legambiente e La Fondazione Dolomiti Unesco Contributi: Cristian Dallere, Roberto Dini, Matteo Tempestini Istituto di Architettura Montana IAM - Dipartimento di Architettura e Design – Politecnico di Torino Grafica: Luca Fazzalari Aprile 2022
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 3 INTRODUZIONE Con questo dossier di primavera, Legambiente torna a porre l’attenzione sulla montagna abitata, ma anche sul rovescio della sua medaglia: il costruito abbando- nato. Il paesaggio italiano d’alta quota è tempestato da una consistente quantità di edifici abbandonati per lo più in stato di decadimento. Un patrimonio sparso un po’ ovunque sulle montagne italiane e fotografato da Legambiente attraverso un’inedi- ta rassegna degli edifici fatiscenti. Sessantasei le schede realizzate con questo primo e parziale censimento. Sono davvero tante queste strutture, più di quanto si possa immaginare, ma non si tratta di antichi borghi disabitati sui quali si è già detto tutto. Sono edifici di dimensioni medie o grandi, per lo più legati all’industria dello sci, anche se non esclusivamente. Difficile ipotizzarne le cause dell’abbandono: INTRODUZIONE per gli hotel possono essere riconducibili al cambiamento della domanda turistica per assenza di neve, o alla necessità di ingenti reinvestimenti di ammodernamento, mancati adeguamenti tecnici o più semplicemente a scelte imponderate rispetto ai flussi turistici, se non a speculazioni di basso cabotaggio. Nell’elenco ci sono anche strutture usate nel passato a scopi diversi e che una volta cessato il bisogno sono state abbandonate, lasciate senza una prospettiva. È il caso delle colonie o delle caserme di confine. Quale futuro per questa molteplicità di edifici? Potrebbero co- stituire nuove soluzioni alla domanda di edilizia popolare? O di servizi? O più sempli- cemente possono servire per evitare nuovi consumi del suolo? Siamo in presenza di un edificato per lo più legato al boom economico del dopoguerra, la punta di un iceberg, in costante crescita tanto che per alcune situazioni rischia di diventare un fenomeno esplosivo. Un problema da affrontare in tempi brevi e attraverso pro- getti di largo respiro, anche ponendo un freno alle speculazioni senza prospettive reali, nate unicamente in conseguenza dei generosi contributi alle ristrutturazioni. La parcellizzazione improvvisata degli interventi, che ne può conseguire, potrebbe rivelarsi poco utile o addirittura dannosa per il futuro del territorio. Nel recupero delle potenzialità abitative degli stabili e nel ripristino della funzionalità ecologica dei terreni è fondamentale avere una strategia complessiva da declinare in base alle reali necessità delle comunità che vi abitano. Le risposte non sono univoche, vanno dal riuso innovativo alla demolizione. E comunque non va dimenticato che per un mercato immobiliare post Covid- 19, rinvigoritosi nelle aree montane in montagna, c’è sempre il rischio di una ripresa consistente del consumo di suolo, che invece dovrebbe essere azzerato, privilegiando la riqualificazione e il riuso del costruito. Sempre a proposito di montagna edificata nel seconda parte del dossier si prende in considerazione Il mercato immobiliare sulle Alpi. Non è una novità per Legambiente, già nel 2009 puntammo l’attenzione sulle seconde case con il report TURISMO E CEMENTO D'ALTA QUOTA- I numeri di un business predatorio. In quell’occasione si volle esaminare il fenomeno turistico alpino in correlazione con Rapporto di Legambiente
4 ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID la presenza delle seconde case. Nell’approfondimento 2022 si riprendono nuova- mente i dati del fenomeno delle seconde case nelle principali località turistiche al- pine italiane, ma in questa occasione lo studio propone un punto di vista differente. Oggi molte cose sono cambiate e in un contesto mutato rispetto al 2009 si vuole innanzitutto capire come e quanto la consistenza di questo patrimonio immobiliare possa essere di aiuto o di peso per lo sviluppo locale. Abbiamo analizzato trecen- totre località alpine italiane, alcune a maggiore vocazione turistica, altre più colpite dallo spopolamento, con l’obiettivo di fornire un quadro il più possibile puntuale del costruito in alta quota nell’area alpina. È una prima base di discussione e confronto che mettiamo a disposizione del dibattito più generale sul vivere in montagna e sulle sue possibili evoluzioni in relazione ai forti cambiamenti in atto. Crisi climatica e pandemie potrebbero avere effetti tutt’altro che secondari sullo sviluppo urbani- stico nelle terre alte. Non solo c’è un maggior interesse per le località in quota che risentiranno meno delle ondate di calore estive, la diffusione dello smartworking in seguito al Covid- 19 potrebbe addirittura rivoluzionare l’utilizzo delle seconde case. Molti si stanno interrogando su come e quanto questo trend possa rendere appeti- bile l’ambiente alpino tanto da farlo tornare ad essere un luogo di vita anziché solo di frequentazione turistica. E’ un dibattito ampio, ancorché nelle sue prime battute e la postfazione dal titolo Quale futuro per il patrimonio edilizio alpino sottou- tilizzato? a cura di Cristian Dallere, Roberto Dini, Matteo Tempestini dell’Istituto di Architettura Montana IAM - Dipartimento di Architettura e Design – Politecnico di INTRODUZIONE Torino costituisce un contributo utile oltre che uno stimolo ad affrontare il problema in modo più sistematico. Si tratta di pensare ad una nuova dimensione urbanistica della montagna dove un buon uso dell’esistente insieme alla rigenerazione del patri- monio edilizio dismesso o sottoutilizzato possono diventare elementi fondamentali per una strategia su vasta scala per una nuova abitabilità del territorio. Rapporto di Legambiente
CASI DI EDIFICI FATISCENTI I CASI SIMBOLO TRENTINO A LT O Caserme austro-ungariche ADIGE VA L L E D ’ A O S TA LOMBARDIA nella piana delle Viote sul Albergo Hotel Busca Thedy Terme Bagni di Val Masino Val Masino Monte Bondone a Trento di lusso Gressoney la Trinitè (AO) (SO) Paradiso Val Pregevole esempio La parte storica degli edifici Terme e complesso alberghiero, piccolo dell’architettura militare del Martello (BZ) è stata realizzata negli anni borgo con chiesetta e stalle. Dal 2016 la primo Novecento, erano stati Ha vissuto '30. Attualmente dismesso struttura è completamente abbandonata restaurati alla fine degli anni solo un breve e abbandonato 1980. Dal 2008, il complesso periodo di è stato abbandonato. attività. PIEMONTE Complesso FRIULI-VENEZIA GIULIA alberghiero Villaggio incompiuto “Pineland” Forni di Sopra (UD) di Viù - Loc. Resti di un edificio incompiuto che doveva essere Tornetti (TO) una residenza turistico alberghiera, commissionata Negli anni da una società di Londra nel 1964 ’80, iniziò la realizzazione VENETO dell’imponente Hotel Passo Tre Croci Cortina d’Ampezzo (BL) albergo. Opera mastodontica Di dimensioni notevoli (5 piani con pertinenze, campi rimasta da gioco, chiesetta, parcheggio).Chiuso dal 2002. incompiuta MARCHE Edifici Forca Canapine Arquata del Tronto (AP) LIGURIA Colonia di Monte Chiusi per i danni alle strade causati dal sisma, Maggio Savignone (GE) ma già in precedenza si segnalò la chiusura e stato di abbandono di due rifugi e di un hotel Costruita nel 1933. A parte una piccola area completamente ABRUZZO abbandonata e inagibile Complesso alberghiero Campo Nevea - L’Aquila (AQ) TOSCANA Complesso mai Ex colonia Abetina di terminato, costruito al Prunetta Piteglio (PT) UMBRIA termine degli anni ’60. L’ex colonia Ipost fino al Ex Hotel del Matto Dopo 50 anni in alcuni 1997 ha ospitato per le Monteluco di punti le fondamenta vacanze estive circa 18mila Spoleto (PG) hanno ceduto figli dei dipendenti delle L’albergo e il parco Poste. Da più di vent’anni adiacente sono convive col degrado rimasti per decenni soggetti all’azione del SARDEGNA tempo e dei vandali Sporting Club Monte Spada Fonni (NU) Costruito alla fine degli CALABRIA anni ’60, impreziosito dai Rifugio Monte Curcio dipinti di Liliana Cano, Camigliatello Silano attualmente è abbandonato SICILIA (CE) Ex hotel La Montanina Chiuso da diversi Piano Zucchi (PA) C A M PA N I A anni. Il tempo e 66 Località meta del turismo Hotel-residence 4 camini l’incuria hanno invernale degli anni Laceno (AV) distrutto una struttura Ottanta e chiusa dagli Fino a due decenni fa era attivo che un tempo anni Novanta, è più che un imponente hotel, composto ospitava centinaia di edifici o complessi mai fatiscente e l'edificio di due corpi di fabbrica e sciatori e turisti significativi, censiti è a rischio crollo disposto su quattro livelli nelle montagne italiane ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 2022
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 7 Liguria Colonia di Monte Maggio Piemonte Complesso residenziale Comune Complesso turistico “Case Maestri” Savignone (GE) Comune Comune Quota Viola (CN) Deiva Marina (SP) circa 800 m s.l.m. Quota Quota La colonia di Monte Maggio, fu co- 850 m s.l.m. circa 700 m s.l.m. struita nel 1933 e inaugurata nel 1938 come luogo di soggiorno di villeggia- A Viola St Grée sorge un vasto com- Costruite per essere utilizzate qua- tura per bambini (in particolare questa prensorio multifunzionale abbando- le centro turistico e residenziale, fin struttura era destinata alle femmine), nato, che occupa una superficie di dall’inizio fu un progetto fallimentare, da utilizzarsi prevalentemente nel pe- 30mila metri quadrati. Negli anni ’80 giustamente nominato “ecomostro” riodo estivo. la stazione visse un breve periodo di per via della massiccia cementifica- Nel dopoguerra la colonia venne an- gloria, ospitando nell’81 i mondiali E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE zione che trasformò il luogo meravi- cora utilizzata per alcuni decenni di sci. Una sorta di villaggio autosuf- glioso in un insediamento. Le “Case come luogo di vacanza per i figli dei fciente, su modello francese, con tutti Maestri” furono costruite su un crinale dipendenti dell’Ansaldo. i servizi per lo sci e per il divertimento. che presto si rivelò fragile e franoso, Nel 2010 l’edificio è stato dichiarato Dai primi anni ’90 il complesso è ab- causando in breve tempo il sequestro inagibile dal comune di Savignone, bandonato. La Raimondi srl nel 2021 dell’area. Attualmente gli appartamen- che ne è il proprietario, ed è attual- si è aggiudicata per 10mila gli edifici ti sono sepolti dalla vegetazione e ri- mente in stato di completo abbando- ed è impegnata nelle procedure per dotti a ruderi. no, a parte una piccola porzione dove ottenere il bonus ristrutturazione del sono installate delle antenne telefoni- 110%. Per ristrutturare servono 25 che. milioni di euro, lo scorso anno si ipo- tizzava una spesa tra i 15 e i 30 milioni. Raimondi srl è un’impresa famigliare che si occupa di costruzione di stra- de e piste da sci e di attività turistiche. Da alcuni anni gestisce a Viola anche alcune attività commerciali, puntando sul turismo 4 stagioni con le piste di downhill. Foto di Luciano Rosselli Ex Discoteca Domina Colonia Di Rovegno Comune Comune Toirano (SV) Rovegno (GE) Quota Quota circa 600 m s.l.m. circa 950 m s.l.m. Foto di Targatocn.it Il celebre e controverso “locale sopra L’edificio è una ex colonia estiva, pro- la montagna” che dall’entroterra ca- Stazione Pian Gelassa gettata e realizzata tra il 1933 e l’anno peggiava sulla riviera ligure di Ponente Comune seguente. Questa come altre colonie fu costruito nel 1994 dalla ristruttura- Gravere (TO) in molte altre regioni italiane facevano zione di un ristorante abbandonato. A parte di un piano dell’allora Partito Na- partire dagli anni 2000 si susseguirono Quota zionale Fascista. gestioni diverse che portarono poi nel 820 m s.l.m. La colonia, tuttora abbandonata, sor- 2007 alla revoca della licenza in modo ge su di un pianoro erboso, chiamato definitivo. Negli anni seguenti seguiro- Stazioni di partenza e di arrivo e un Levillà, a circa 950 metri sul livello del no periodi di abbandono o di recupero ampio complesso edilizio fatiscente. mare, lontana dal centro abitato e cir- con tentativi di messa all’asta dell’im- Dopo il fallimento le infrastrutture edili condata da boschi di castagni e pini. mobile. Oggi resta abbandonato, sono ancora lì a distanza di 50 anni. Il saccheggiato e devastato dai vandali, tutto lasciato nel degrado assoluto e mentre il parco circostante è oramai a disposizione dei vandali, che ovvia- una foresta. mente ne approfittano. Progetto rivo- luzionario: a 68 chilometri da Torino, una funivia, due skilift, un ristorante a forma ottagonale per mille coperti, alloggi, una pompa di benzina. Una strada ampia e collegamenti con na- vette. L’idea era quella di portare in vetta le scolaresche, al posto «dell’i- nutile ginnastica». Così scriveva Stam- pa Sera nell’autunno 1969. Rapporto di Legambiente
8 ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID Alpe Bianca Complesso residenziale Quota “Il Larice” Comune 2000 m s.l.m. Viù Loc. Tornetti (TO) Comune Garessio 2000 (CN) Nasce negli anni trenta. Un rogo lo Quota semidistrugge nel 1973 e, fino a qual- Quota che anno fa, ospitava alcuni uffici e la 1450 m s.l.m. 1379 m s.l.m. biglietteria della “Cervino” (sorge ac- canto alla stazione di partenza della Ecomostro alpino da manuale, conse- L’edificio, che sarebbe dovuto diven- funivia per Plan Maison). guenza di una speculazione sbagliata, tare il cuore dell’insediamento resi- Attualmente è in corso un processo sia sciistica per la mancanza di neve, denziale la Valle dei Castori, è una circa la procedura di alienazione della che immobiliare, perché le strutture ferita aperta sul Colle di Casotto. Fu “Gran Baita” di Cervinia (Valtournen- residenziali restarono invendute. Negli semidistrutto da un incendio nel 1990 che), esperita nel 2016. Grazie ad anni ’80, iniziò la realizzazione di un provocato da una fuga di gas. Intor- un accordo indebito con il massimo imponente albergo (con 38 camere, no è in completo abbandono anche rappresentante della proprietà, se la E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE 15 suite e 76 appartamenti) per vo- il campo da tennis e la piscina. Dopo sarebbe aggiudicata l’impresa con- lontà della società sanremese capi- una serie di fallimenti è difficile anche dotta da colui che, attraverso una tanata da Evaristo Pertile, opera che per il comune risalire alla proprietà. ll diversa società, ne avrebbe poi cu- attualmente rimane incompiuta e mai complesso era nato al servizio di Ga- rato la vendita ad un valore di quasi demolita (vedi approfondimento Neve- ressio 2000. Piccola stazione, aperta tre volte superiore. I ruderi sono stati diversa 2020). e chiusa più volte negli anni, passata ceduti dalla società pubblica Cervino di mano più volte, e per la quale la re- a 1.570.000 € e un anno dopo riven- gione ha appena deciso un nuovo sta- duti a 4.350.000 € senza intervento zionamento da un milione e mezzo di alcuno. euro per rinnovare gli impianti. Valle D’Aosta Hotel Busca Thedy Comune Gressoney la Trinitè (AO) Vecchie Terme Hotel Bellevue Quota Comune 1600 m s.l.m. Comune Oropa Bagni (BI) Fiery (AO) Dismesso e abbandonato. Il com- Quota plesso alberghiero è composto da Quota 1159 m s.l.m. due differenti corpi di fabbrica per una 1878 m s.l.m. superficie complessiva di 6.000 mq. Furono le prime terme mai costru- Fiéry è un minuscolo villaggio sopra Si trattava di uno storico hotel in stile ite in Italia nel 1850. Lo stabilimento Saint-Jacques in val d’Ayas. La gui- liberty. fu trasformato in una vera e propria da Pierre Fosson, aveva costruito nel La parte storica degli edifici è stata struttura alberghiera di lusso. Il decli- 1867 l’Hôtel des Cimes Blanches, un realizzata negli anni ‘30. Per diversi no iniziò dagli anni ‘30, lo stabile fu piccolo albergo di sei modeste came- decenni è stata la principale meta di utilizzato per un certo periodo come re, ma «alla foggia svizzera» per gli villeggiatura dell’aristocrazia ed è stato colonia estiva e chiuse definitivamente alpinisti che facevano tappa durante addirittura il primo albergo della regio- nel 1978. Seguì un incendio e una de- il Tour round Monte Rosa. Nel 1899 ne a fornire ai propri ospiti acqua cal- molizione di una parte della struttura. l’albergo fu ampliato con una nuova da nelle camere. La sua architettura costruzione a fianco, di tre piani; era Stazione a monte della vecchia mescola elementi dello stile razionali- aperto tutto l’anno ed era il primo e funivia Sestriere-Alpette-Sises sta italiano e della belle époque. storico hotel della valle d’Ayas. Negli La normativa regionale offre fondi per Anni ’90 il Bellevue, la cui proprietà era Comune ristrutturare l’immobile e per ampliarlo delle sorelle Alessi, nipoti del prece- Sestriere (TO) fino al 40% in una riqualificazione al- dente proprietario Benjamin Fosson, berghiera. ha chiuso definitivamente i battenti. Le Quota sorelle Alessi, novantenni, sono man- 2.600 m s.l.m. cate nel 2021. Gli eredi vorrebbero ora La funivia del Sises, assieme a quella disfarsene al miglior prezzo, auspican- della Banchetta e del Fraiteve, venne- do un aumento di interesse di even- ro smantellate nel 1986, al loro posto tuali acquirenti se si realizzerà la funivia vennero realizzati dei moderni impianti verso le Cime Bianche. di risalita frutto sulla scia delle nuove tecnologie. La vetta del Sises fu colle- Hotel Gran Baita gata tramite uno skilift mentre l’antica stazione di arrivo della funivia restò Comune abbandonata. Cervinia (AO) Rapporto di Legambiente
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 9 Albergo Miravalle Quota Rifugio/albergo 1200 m s.l.m. Entova – Scerscen Comune Lignod Terme e complesso alberghiero, Comune piccolo borgo con chiesetta e stalle. Chiesa Valmalenco (SO) Quota I Bagni di Masino cantano cinque 1615 m s.l.m. secoli di storia, dato che le prime Quota notizie risalgono addirittura al XV se- 1900 m s.l.m. La struttura, ancora operante fino al colo in una missiva indirizzata all’ora 2006 è di circa 940 mq e consta di Nasce da un’idea degli anni ’70 Duca di Milano Francesco Sforza e una reception, una sala lettura, una quando ancora si pensava che si data 1462. I primi studi sull’efficacia sala da pranzo/colazioni, 12 camere, potesse praticare lo sci estivo sul terapeutica delle acque risalgono al tutte dotate di impianto autonomo ghiacciaio Scerscen. La fusione del 1545. Molti sono stati gli interventi per il riscaldamento, una cucina ben ghiacciaio e i problemi economici ne di costruzione compreso un albergo attrezzata per la ristorazione, un lo- hanno decretato la fine. Rimane un adiacente costruito nel 1930. Rima- cale deposito ed ulteriori zone utili ed albergo in stato di abbandono, una neggiamenti e interventi successivo E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE a servizio dell'hotel. Inoltre dispone piccola teleferica e pali accatastati a anche discutibili dal punto di vista di parcheggio riservato annesso alla terra. architettonico. struttura alberghiera. Il fabbricato è Dal 2016 la struttura è completamen- "Sciesopoli” elevato su tre piani fuori terra più pia- te abbandonata e prima di questa no mansardato collegati da agevole data occupata senza continuità. La Comune scala interna, privo di ascensore. A struttura è privata, non ci sono inve- Selvino (BG) completamento un piano sotterraneo stimenti e previsioni di utilizzo. accessibile solo dall'esterno dove si Quota trova la cantina, un ripostiglio ed il Villaggio turistico di Plan 960 m s.l.m. locale tecnico. Al piano seminterrato di Montecampione sono situati il portico per la legnaia e “Sciesopoli” nel ’45 accolse 800 un locale per il ricovero degli sci. La Comune ragazzi scampati alla Shoah, era struttura è in vendita a 950.000€. Artogne e Pian Camuno (BS) stato progettato dall’architetto Vieti Volli di Milano. Inaugurata nel giugno Quota del 1933. Fino agli anni ‘80, l’edificio 1200 m s.l.m. ospitava una colonia estiva. Negli anni l’edificio di 4 piani è stato saccheg- All’incirca dalla seconda metà degli giato e vandalizzato. Il sito si estende anni 2000 il complesso del villaggio su 29.000 mq. La proprietà Immobi- turistico di Plan di Montecampione, liare Schiavo di Vallo della Lucania, affiancato agli impianti sciistici, e del vorrebbe vendere ma pare impossibi- villaggio di Preottone versano in un le. La popolazione ha recentemente profondo stato di crisi. Al Plan sia i firmato una petizione per salvare la 142 appartamenti che, soprattutto, memoria di Sciesopoli. le sedi degli ex locali pubblici sono abbandonati e regolarmente preda di vandali. Medesima sorte per l’hotel si- tuato nella sottostante località Alpiaz. Dopo il fallimento economico delle strutture si sta tentando un rilancio della località. Albergo Pià Spiss Ex hotel Fior di Roccia Comune Comune Valcanale Comune Ardesio (BG) Pont Valsavarenche (AO) Quota Quota 987 m s.l.m. 1950 m s.l.m. La società privata Valcanale srl, in Hotel su 3 piani, a lato della strada liquidazione dal 1997, è proprietaria principale, poco prima dell’area del comprensorio (250 ettari nel Par- parcheggio. Edificio dismesso da co delle Orobie bergamasche). parecchi anni, è presente un cartello Nel 2013 è stato interdetto l’accesso “in vendita” senza alcun riferimento. all’ex albergo. Sotterrata nel piazzale antistante all’hotel è stata trovata Rifugio Giretta Lombardia moquette, che ARPA Lombardia ha Comune dichiarato non pericolosa. La strada, Terme Bagni di Val Masino Foppolo (BG) costruita per raggiungere l’albergo, Comune è chiusa con una sbarra e presenta Quota Val Masino (SO) crolli. 1780 m s.l.m. Rapporto di Legambiente
10 ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID Ex rifugio alla partenza dell’impian- Colonia montana Beretta Quota to di risalita della Val Carisole, tra circa 600 m s.l.m. Foppolo e Carona, aperto negli anni Comune ‘70 era molto frequentato quando era Collio, San Colombano (BS) Ex colonia montana costruita nel in funzione lo skilift. Chiuso dal 2005, 1932. Prima era proprietà dell’ Inam Quota (Istituto Nazionale per l’Assicurazione è ormai un rudere abbandonato e circa 1400 m s.l.m. dalle Malattie) per poi finire nelle mani una discarica di materiali di cantiere. L’ultimo aggiornamento a dicembre della vecchia USSL (ora ASL). La colonia Beretta del 1937 era il 2021, è l’intenzione da parte della La struttura è degradata, ma al suo luogo di villeggiatura per i figli della società Devil Peak, proprietaria dei interno presenta ancora diversi arredi più importante industria armiera tru- terreni e dell’impianto di risalita dei vari locali. Negli anni ’90 si è mplina tra il paese di Collio e il passo Valgussera realizzato a pochi metri pensato di costruire delle villette, ma il del Maniva a San Colombano. Oggi la di distanza, di demolirlo nel 2022 progetto fu accantonato per mancan- struttura si presenta come un rudere e ricostruirlo in una posizione più za di fondi. Nel 2015 l’istituto è stato in mezzo alla sterpaglia. sicura dal punto di vista idrogeologico parzialmente distrutto dal comune e alcuni degli arredi furono portati via E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE perché attualmente è nei pressi del Rio Caricole. durante questa operazione. Foto di Danilo Bazzani Colonia montana Valledrane Comune Treviso Bresciano (BS) Foto di vareseabbandonata.altervista.org Quota Colonia montana Bergamasca circa 800 m s.l.m. Miniera Torgola Comune La Colonia venne eretta nel 1926 Piazzatorre (BG) Comune come luogo di cura, recuperando le Collio (BS) casematte di servizio al vicino forte Quota militare. In seguito dell’iniziale pro- circa 850 m s.l.m. Quota getto colonico, che diventa perma- circa 800 m s.l.m. nente, si passa ad un vero e proprio L’inaugurazione della colonia venne sanatorio. La sua struttura venne fatta nel giugno del 1903 e l’Opera Le sue strutture di superficie sono sfruttata fino al 1978, anno di chiu- Bergamasca operò fino alla fine degli imponenti, occupano tutto lo stretto sura definitiva del sanatorio. Si trova anni ‘90 del XX secolo. Oggi è in orizzonte di questa angusta valle oggi in completo stato di abbandono stato di abbandono e visibilmente dove scorre il torrente Mella. La zona ed è parzialmente inghiottito dalla degradata. ospitava in passato molte miniere, vegetazione. quasi tutte per l’estrazione del ferro. Questa cava abbandonata sfruttava invece importanti vene di argento, già a partire dal XV secolo. Foto di Danilo Bazzani Colonia montana Foto di Danilo Bazzani Passo del Tonale Istituto Luraschi Comune (Colonia Montana INAM) Passo del Tonale, Ponte di Legno (BS) Comune Quota Foto di Danilo Bazzani Saltrio (VA) circa 1600 m s.l.m. Rapporto di Legambiente
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 11 La colonia montana, promossa La società Dalmine decise nel 1930 di Quota dalla Gioventù Italiana del Littorio, nel costruire una colonia alpina per ospi- 1200 m s.l.m. dopoguerra è stata per decenni un tare i figli dei dipendenti. Dagli anni luogo di vacanza e di festa. A partire ottanta ci sono state diverse ipotesi di Complesso eterogeneo di edifici, tra i dagli anni ‘90 è iniziato un lento ma riconversione della struttura: casa di quali i due grandi volumi delle colonie continuo declino verso la chiusura riposo, albergo, struttura per il fitness “Baita Don Bosco” e “Madonna della definitiva. Racchiusa tra gli abeti, in e altro. Poi il destino della colonia Neve”, e loro pertinenze. L’area com- attesa, poiché tutti i progetti di rilan- Dalmine sembrava quello di ospitare prende alcuni spazi per il parcheggio cio si scontrano con gli elevati costi l’istituto alberghiero, un campus per ad uso di escursionisti e fruitori delle necessari. l’università o una “summer school”, strutture turistiche. ma ad oggi l’edificio è in stato di Il complesso versa in stato non curato abbandono e degrado e non si sa e di complessivo impatto paesaggisti- ancora nulla del suo futuro. co negativo. Una di queste colonie è in vendita. L’impressione di trascu- ratezza può derivare dalla spiccata stagionalità dell’uso e dalla tipologia E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE edilizia: i grandi edifici risultano infatti chiusi la maggior parte dell’anno e le loro pertinenze sono poco curate per l’assenza di fruitori. Foto di Danilo Bazzani Colonia montana Foto di Danilo Bazzani Ferrovieri di Ballabio Comune Trentino Ballabio (LC) Edifici militari a Passo Rolle Quota Comune circa 700 m s.l.m. Primiero San Martino di Castrozza Edifici vari a Passo Cereda (TN) Questa colonia, come le altre delle FS, a partire dal 1934 era stata affida- Comune Quota ta la gestione all’OPAFS. Primiero San Martino di Castrozza 2000 m s.l.m. Da anni l’immobile è tenuto chiuso, (TN) di proprietà di un soggetto privato Caserma della Guardia di Finanza che Quota che l’ha lasciata così, in attesa di una appare particolarmente degrada- 1375 m s.l.m. improbabile vendita o di una destina- ta: le coperture sono arrugginite e zione profittevole. Che puntualmente pericolanti, intonaci lacerati e alcuni Vi è un primo edificio completamente non si è mai presentata. serramenti divelti, oltre a un gene- abbandonato, un tempo destinato rale stato di incuria delle pertinenze. a colonia, strutturalmente fatiscente L’abbandono di questa caserma è da e invaso da vegetazione. A poca ricondurre probabilmente, come del distanza da questo si trova un se- resto quello di molte altre caserme condo edificio, anch’esso in stato di in ambito montano, alla progressiva abbandono, anche se meno evidente riduzione delle necessità di sedi de- rispetto al primo. centrate della Guardia di Finanza. Foto di Danilo Bazzani Colonia alpina "Mario Garbagni" Hotel Passo Costalunga Colonie di Sabbionade - Comune Cant del Gal Comune Castione della Presolana (BG) Vigo di Fassa (TN) Comune Quota Primiero San Martino di Castrozza Quota circa 900 m s.l.m. (TN) 1750 m s.l.m. Rapporto di Legambiente
12 ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID Il manufatto è un hotel di dimensioni Si tratta di due vicini edifici che sem- Centro Alcide De Gasperi considerevoli, che appare del tutto brano chiusi da tempo e non utilizzati. abbandonato (finestre rotte e/o mura- In uno dei due si può notare una Comune te, lamiere, staccionate divelte) anche sbiadita insegna “bar”, e si presenta Candriai (TN) se la parte strutturale è complessiva- con evidenza inutilizzato da diverso Quota mente ancora in buone condizioni. tempo. Il secondo edificio, adiacen- 975 m s.l.m. L’obsolescenza di questo hotel, te al primo e di cui non è chiara la riscontrabile in molte altre strutture funzione, non è in cattive condizioni Prima colonia estiva internazionale simili nel contesto dolomitico, è ascri- ma comunque l’aspetto è quello di un per i giovani di vari paesi europei vibile a un generale declino dell’o- edificio chiuso e trascurato. partita da una colonia della Michelin. spitalità di questa specifica tipologia Tuttavia, al di là di questi due casi L'opera era mastodontica e sarebbe (grandi hotel di passo). singoli, tutto il complesso di edifici stata terminata solo nel 1963. Doveva prossimo alla diga di Fedaia risente di diventare un hotel e invece ora versa un certo disordine che trasmette un in condizioni criticissime. senso di trascuratezza. E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE Rifugio Fedaia Alto Adige Comune Canazei (TN) Albergo di lusso Paradiso Caserme austro-ungariche Quota nella piana delle Viote Comune 2050 m s.l.m. sul Monte Bondone Val Martello (BZ) Il rifugio versa in stato di abbandono. Comune Quota I segni di questo abbandono sono Trento 2160 m s.l.m. evidenti soprattutto osservando fine- Quota Al centro del parco nazionale dello stre e porte divelte o rotte, grondaie e circa 1500 m s.l.m. Stelvio, l’hotel ha vissuto solo un tetto malridotti. Le parti strutturali tuttavia sembrano breve periodo di attività tra la sua Gli edifici, pregevole esempio dell’ar- ancora in discrete condizioni. Non realizzazione tra il 1933 e il 1936 (per chitettura militare del primo Nove- sono chiari i motivi dell’abbandono di opera del famoso architetto italiano cento, erano stati restaurati alla fine questo rifugio. Esso infatti si colloca Gio Ponti) e lo scoppio della guerra degli anni 1980 per diventare sede in un’area molto frequentata, con nel 1940, che ha concluso l'attività dell’appena creato Centro di Ecologia un ottimo livello di accessibilità e in alberghiera civile. Alpina. Dal 2008, il complesso è stato buona posizione. Occupato temporaneamente dei abbandonato, a parte sporadici usi Il Rifugio si trova immediatamente al nazisti come hotel per le vacanze è per ospitare richiedenti asilo o gruppi di sotto della diga del Lago Fedaia, e fallito nel 1946 ed è stata abbando- in quarantena in alcuni momenti della risulta visibile a chiunque transiti sulla nato nel 1955. pandemia. La Provincia di Trento diga stessa a piedi o in macchina. che ne è proprietaria ha cercato, senza successo, partner privati per trasformare il complesso in un resort di lusso e attualmente, nonostante numerose sollecitazioni, non sembra ci siano progetti per il riutilizzo. Nel frattempo alcuni degli edifici sono in una situazione di forte degrado, anche per il crollo del tetto, altri sono ancora in buone condizioni. Edifici abbandonati a Fedaia Grand Hotel Wildbad Comune Comune Canazei (TN) San Candido (BZ) Quota Quota 2100 m s.l.m. 1325 m s.l.m. Rapporto di Legambiente
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 13 Questa struttura consiste di un com- Ex Ristorante a Caviola Hotel Passo Tre Croci plesso di edifici oggi in stato di rovina che un tempo ospitava un'importante Comune Comune struttura ricettiva e termale. Falcade (BL) Cortina d’Ampezzo (BL) Venne costruita nel 1856, prima Quota Quota sanatorio e poi hotel di lusso, finché 1100 m s.l.m. 1800 m s.l.m. non venne venduta all’asta nel 1939 e poi abbandonata. La struttura è un ristorante/hotel L’hotel è di dimensioni notevoli (5 Non è in discussione il valore storico in stato di abbandono. Il degrado piani con pertinenze, campi da gioco, e culturale che questo edificio riveste, riguarda prevalentemente le finiture, chiesetta, parcheggio). La struttura tuttavia è evidente lo stato di cattiva i serramenti e soprattutto il piazza- si fa notare per la copertura della conservazione in cui questo versa, e le esterno, abbandonato e invaso veranda sul fronte principale, crollata il conseguente impatto negativo sul da vegetazione. Le parti strutturali probabilmente per il peso della neve. contesto circostante. sembrano invece in buone condizioni. Dalle fonti web si apprende che sa- La struttura è in vendita almeno dal rebbe chiuso dal 2002 per complicate E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE 2010. L’aspetto è comunque quello vicende legali, un cantiere è presente di un’attività chiusa da molti anni. Il dal 2010 senza miglioramenti. Come fronte del manufatto e il piazzale an- per altre strutture ricettive situate nei tistante affacciano direttamente sulla passi dolomitici, si evidenzia anche strada, rendendo l’edificio visibile a in questo caso la crisi di un modello, chiunque transiti. l’hotel di passo, superato da altri modelli di ricettività. Veneto Ex Albergo Enrosadira Comune Passo Giau (BL) Quota 2236 m s.l.m. Edificio La Baita Ex scuderie presso Misurina Il piano di recupero prevederebbe Comune Comune la nascita di un hotel 5 stelle luxury. Taibon Agordino (BL) Auronzo (BL) 70 camere, 2 ristoranti, una piscina interna e una esterna, parcheggio Quota Quota sotterraneo. La struttura, 40mila metri 800 m s.l.m. 1750 m s.l.m. cubi, di cui 24mila fuori terra, è dieci Questo edificio si presenta come un Edificio in muratura a due piani più un volte più grande del già esistente ex bar o ristorante, l’obsolescenza si sottotetto. Sembra essere compreso albergo Enrosadira abbandonato da manifesta nell’aspetto esteriore, che nelle pertinenze del Centro S. Bene- dieci anni. Le associazioni ambien- è quello di un fabbricato di qualità detto, in collegamento con l’istituto taliste lo ritengono un progetto de- architettonica non elevata, abbando- Pio XII, celebre complesso destinato vastante, fuori scala e fuori contesto nato probabilmente da diversi anni all’ospitalità legata alle terapie per che impatterà negativamente sul sito (finestre rotte, pertinenze non curate). cui Misurina è nota. La struttura in Unesco e sul sito Natura 2000 (fonte L’edificio affaccia sulla strada carrabi- esame si trova sulla sponda ovest del foto montagna.tv). le che percorre la Valle di San Lucano lago, quella maggiormente urba- e che dall’abitato di Taibon Agordino nizzata. Vistose crepe percorrono il conduce a Col di Pra. È visibile a fronte principale dell’edificio. Anche chiunque vi transiti. le condizioni delle finiture (intonaci, copertura, serramenti) denotano un certo degrado. Rapporto di Legambiente
14 ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID Storici hotel Olivier e Olimpo Questa struttura, progettata dall’ar- Caserma Fantine chitetto Marcello D’Olivo, è costituita Comune dai resti di un edificio incompiuto che Comune Nevegal (BL) doveva essere una residenza turistico Pontebba (UD) alberghiera, commissionata da una Quota Quota società di Londra nel 1964, che circa 1000 m s.l.m. 568 m s.l.m. venne bruscamente interrotta a causa Due strutture simbolo degli anni d’oro del fallimento dell’impresa. Della Era adibita a quartier generale della sono tornate sul mercato. Entrambe struttura più imponente (un edificio 308ª Compagnia (già Val Fella) Bat- le strutture sono chiuse da qualche ad arco lungo circa 100 metri) rimane taglione Alpini d'Arresto della Brigata anno, ma raccontano una storia soltanto lo scheletro in cemento Alpina Julia. Perde ogni motivo gloriosa: non sono passati poi tanti armato, mentre delle case singole è d'esistere con la fine della guerra anni da quando in Nevegal arrivavano stato realizzato un solo prototipo, che fredda. Il Battaglione viene sciolto il in ritiro le squadre di calcio di serie è tuttora utilizzato. 26 settembre 1992 e, contestualmen- A e le camere negli alberghi erano Visto lo stato di abbandono dell'edi- te, la caserma fu abbandonata. E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE occupate da tantissimi turisti. ficio e le sue caratteristiche sarebbe Attualmente l’area è di proprietà del L’Hotel Olimpo, a Col Canil, ha trova- stata chiesta la tutela da parte dell'U- Comune di Pontebba, che ne utilizza to dei nuovi proprietari nell’asta che NESCO (siamo all'interno del sito alcuni fabbricati come deposito per si è svolta l’anno scorso; si tratta di delle Dolomiti) allo scopo di poterlo le associazioni. Il tutto si presenta investitori moldavi che hanno pagato recuperare. in uno stato di degrado, dovuto 70,000 euro ed è buio pesto sul suo principalmente ad atti di vandalismo recupero . che hanno danneggiato gli infissi degli In aprile si tenterà di vendere anche edifici. l’albergo Olivier, un altro degli alberghi che hanno fatto la storia del Nevegal, dagli anni ‘60 fino ai primi del 2000. Foto di Walter Coletto Caserma Bertolotti Edificio incompiuto in Val Cimoliana Comune Pontebba (UD) Comune Cimolais (PN) Quota 568 m s.l.m. Foto ilgazzettino.it Quota 700 m s.l.m. La caserma fu sede dal 1951 al 1989 del Gruppo Artiglieria da Montagna Questa struttura è uno scheletro di Belluno in forza alla Brigata alpina un edificio di tre piani incompiuto “Julia”. Di proprietà del Comune che doveva diventare una struttura di Pontebba, è parzialmente usata ricettiva per gruppi. I lavori sono fermi come deposito di mezzi, ma gran da tempo alla struttura portante e al parte degli edifici sono abbandonati e tetto; ad un pilastro è affisso il cartello vuoti purtroppo preda di vandalismo “in vendita”. Anche se parzialmente e abbandono. nascosta dalla vegetazione e posta Nei progetti del Comune vi sarebbe a una quota leggermente inferiore la demolizione degli edifici in alveo e rispetto alla quota della strada, la il recupero della parte più antica della struttura è ben visibile percorrendola. caserma, costituita da un edificio con caratteristiche architettoniche interes- santi, a museo della grande guerra. Foto corrierealpi.gelocal.it Friuli-Venezia Giulia Villaggio incompiuto “Pineland” Comune Forni di Sopra (UD) Quota 900 m s.l.m. Foto di Walter Coletto Foto di Walter Coletto Rapporto di Legambiente
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 15 Polveriera Pietratagliata Ex Istituto Luraschi Dato lo stato di abbandono, l’albergo (colonia montana INAM) e il parco adiacente sono rimasti per Comune decenni soggetti all’azione del tempo Pontebba (UD) Comune e dei vandali, che hanno imbrattato Lauco (UD) i muri, distrutto porte e finestre e Quota sottratto parte degli arredi. Un tempo 568 m s.l.m. Quota lussuoso albergo, con dependances circa 900 m s.l.m. La polveriera si sviluppa su una su- e piscine, oggi l’ex Hotel del Matto perficie di tre ettari, sono ancora pre- Oggi un edificio abbandonato e versa in stato di completo abbando- senti alcuni fabbricati che facevano fatiscente, un tempo colonia estiva no. Il luogo è meta irrinunciabile per parte del corpo di guardia, la mensa e frequentatissima da bambini e ragazzi gli amanti del mistero e appassionati i depositi di munizioni collocati lungo di tutta la regione. L'edificio è di in cerca di avventura, tanto da cattu- una viabilità che si addentra in una proprietà della Croce Rossa Italiana rare l’attenzione di diverse squadre di valle laterale al torrente Fella. I fab- che da 30 anni tenta di venderlo. ghost hunters. bricati non sono facili da rintracciare Il comune vuole cercare di farlo diven- E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE ora perché la vegetazione cresciuta tare “terreno agricolo” per farlo valere nel frattempo li ha completamente meno ed essere più appetibile per ricoperti. possibili giovani compratori. Toscana Ex colonia Abetina di Prunetta Comune Piteglio (PT) Foto di Walter Coletto Quota Caserma Zucchi circa 900 m s.l.m. Comune Marche - Umbria L’ex colonia Ipost fino al 1997 ha Chiusaforte (UD) ospitato per le vacanze estive circa Edifici Forca Canapine 18mila figli dei dipendenti delle Poste. Quota Realizzata tra il 1970 e il 1974 è 391 m s.l.m. Comune costata quasi un miliardo e mezzo Arquata del Tronto (AP) di vecchie lire. Da più di vent’anni Inaugurata nel 1963, la caserma Zuc- questa parte della frazione di Prunetta chi è stata sede del Battaglione Alpini Quota convive col degrado. Nel 2016 vi fu Cividale, della Brigata Julia. È una 1541 m s.l.m. l’idea di un contratto d’affitto, ma caserma estesa come tutto il paese, l’ipotesi pose evidenti problemi nell’in- La zona è chiusa per i danni alle che va colta anche nella complessità dividuazione dell’interlocutore, vista la strade causati dal sisma, ma già in del luogo. Infatti per reperire un’area situazione di degrado della struttura. precedenza si segnalò la chiusura e abbastanza grande da costruire un stato di abbandono di due rifugi e di tale complesso di alloggi si dovette Ex camping Tavernelle un hotel. ridurre di molto l’alveo del fiume proprio nel punto in cui il Fella usciva Comune dalla stretta gola di Dogna. Licciana Nardi (MS) La caserma ricostruita interamente Quota all’inizio degli anni Ottanta a seguito 450 m s.l.m. del terremoto del '76 era una delle più moderne ed efficienti del settore Campeggio abbandonato da più di alpino. Si estendeva su un’area di otto anni, un’area di circa 8 ettari circa settantamila metri quadrati. ospitava casette di legno, bungalow, un campo da calcio, una piscina, bar, ristoranti e altro. Dopo un’ascesa che lo rese luogo noto nella zona dell’Alta Toscana, la Ex Hotel del Matto crisi finanziaria del 2006 ha rappre- sentato un punto di svolta per la sto- Comune ria del camping. Nel 2017 un’associa- Monteluco di Spoleto (PG) zione ha cercato invana di recuperare la struttura per farla diventare un Quota campeggio dedicato ai bimbi disabili Foto di Walter Coletto 800 m s.l.m. e alle loro famiglie. Rapporto di Legambiente
16 ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID Abruzzo Quota circa 1600 m s.l.m. Complesso alberghiero Campo Nevada Chiuso da diversi anni. Il tempo e l’incuria hanno distrutto una struttura Comune che un tempo ospitava centinaia di L’Aquila (AQ) sciatori e turisti che amavano salire in vetta anche per gustare una cioc- Quota colata calda ammirando l’altopiano 1921 m s.l.m. Campania innevato. Oggi quella struttura è Ex hotel-residence 4 camini chiusa, abbandonata e inaccessibile. Complesso mai terminato, costruito Secondo quanto riferito dagli opera- al termine degli anni ’60, circa 30.000 Comune tori della zona, non vi è in atto alcun mq era inserito all’interno di un Laceno (AV) progetto di recupero. progetto più ampio, per la fornitura di servizi per due impianti di risalita. Quota Sicilia E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE Dopo 50 anni in alcuni punti le fon- 1100 m s.l.m. damenta hanno ceduto, durante la Ex hotel La Montanina stagione estiva funge da riparo per gli A due passi dall’acqua, su una animali al pascolo. verdeggiante piana e immerso nella Comune natura, fino a due decenni fa era Piano Zucchi (PA) attivo un imponente hotel, composto Quota di due corpi di fabbrica e disposto circa 1570 m s.l.m. su quattro livelli, capace non solo di offrire alloggio ai turisti, ma anche Località meta del turismo invernale di accogliere meeting, serate, balli e degli anni Ottanta e chiusa dagli anni feste. Novanta, l'Hotel La Montanina è più La struttura originaria in pietra risale che mai fatiscente e l'edificio è a persino alla fine dell’Ottocento. Ad rischio crollo. essa, nel tempo, si sono aggiunti La struttura era stata messa in ven- successivi fabbricati. dita, ma nessuno si è fatto avanti. La Comprensorio di Marsia L’edificio è stato dismesso all’inizio struttura sia all'interno che all'esterno degli anni 2000 ed è stato oggetto mostra importanti lesioni, basta entra- Comune di razzie e vandalismi, oltre ad un re dentro per trovarsi di fronte ad una Marsia di Tagliacozzo (AQ) incendio doloso. devastazione generale come se fosse Quota passato un uragano che ha distrutto Rifugio Monte Orso 740 m s.l.m. mobili, finestre, porte e poi ancora Comune pezzi di tetto. Marsia è un piccolo comprensorio Castello del Matese (CE) turistico-residenziale che sorge alle Rifugio Orestano pendici del Monte Midia (1737 m Quota Comune s.l.m.). Grazie alla sua vicinanza a 1450 m s.l.m. Piano Zucchi (PA) Roma, si è sviluppata a partire dagli anni ‘60 come luogo di villeggiatura L’edificio fu realizzato con un proget- Quota in cui praticare sport invernali, specie to Por Campania 1.9 e P.I.T. Parco circa 1500 m s.l.m. sci di fondo e alpino. Le numerose regionale del Matese per una cifra di abitazioni sono oggigiorno in parte 330 mila euro. Terminato nel 2007, fu Nel novembre 2008 un incendio ha abbandonate così come gli impianti dato in gestione ad una società napo- interessato il terzo piano dello storico sciistici di risalita, oggi chiusi e la letana l’anno seguente, ma le attività rifugio. piscina che raccoglie ogni specie di svolte non si legarono mai alla pista Il rifugio Orestano fu costruito nel rifiuti. di sci di fondo che ha come arrivo e 1908 ed essendo alle porte del parco partenza proprio il rifugio. Dopo un delle Madonie per chi saliva dal mare Albergo di Campo Imperatore periodo di pausa e di chiusura, nel verso la montagna era anche il primo 2014 il Comune l’ha dato in uso alla punto di riferimento del soccorso alpi- Comune Cooperativa Monte Orso, dedita per no e della Protezione civile. Da quella Campo Imperatore (AQ) lo più ad accoglienza, ristorazione e data, poi più nulla. qualche evento. I soci fino al 2019 Quota ne hanno garantito il funzionamento 1500 m s.l.m. e il collegamento con altre strutture ricettive della zona montuosa. Lo storico albergo che ha ospi- tato Mussolini è ormai in stato di Calabria abbandono, attorno cavi elettrici e materiale di scarto, lamiere arrugginite Rifugio Monte Curcio e pezzi di arredo abbandonati. C’è un progetto di recupero, ma mancano Comune i fondi. Camigliatello Silano (CE) Rapporto di Legambiente
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 17 Sardegna Sporting Club Monte Spada Comune Fonni (NU) Quota 1385 m s.l.m. L’hotel Sporting Club del Monte Spada fu costruito dall’imprenditore fonnese Carletto Cualbu alla fine degli anni ‘60 con lo stesso stile degli al- berghi della Costa Smeralda e aperto al pubblico nel 1973. Impreziosito E DIFICI FA TISCENTI CHE AFFOLLANO LE MONTAGNE I TALI ANE dai dipinti di Liliana Cano, questo resort montano nascosto tra i boschi divenne in soli 10 anni il più rinomato della Sardegna. Il sogno finì nel 1986. Successiva- mente fu acquisito dal Comune grazie ai fondi della Regione e riaperto verso il 1993 da una cooperativa giovanile locale; in seguito ai bilanci in perdita, e alcuni contenziosi chiuse e fu abbandonato definitivamente alla fine del 2002.Attualmente il rudere è abbandonato. Per gli affreschi di Lialiana Cano, il Comune ha richiesto un parere alla sovrintendenza, al momento esistono delle tecniche per recuperarli, anche se è presente una criticità in quanto sono stati realiz- zati sui muri portanti. Pertanto se il rudere dovesse venire smantellato per il ripristino, rappresenterebbe un problema, l'intenzione è comunque quella di fare di tutto per recuperarli. Un altro oneroso problema legato al rudere è la presenza di amianto nella copertura della struttura. Il comune ha di recente ottenuto i finanziamenti per procedere con la bonifica am- bientale che dovrebbe iniziare entro la primavera dopo l'approvazione del bilancio. Sarà sempre compito del comune individuare la nuova destina- zione d’uso dell’edificio. Rapporto di Legambiente
18 ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID IL MERCATO IMMOBILIARE SULLE ALPI: TRA TURISMO E SMARTWORKING In questo studio, Legambiente mette sotto la lente di ingrandimento 303 località alpine italiane, alcune a maggiore vocazione turistica, altre più colpite dallo spopo- lamento, con l’obiettivo di fornire un quadro il più possibile puntuale del costruito in alta quota nell’area alpina. Mentre il mercato immobiliare riprende slancio anche in montagna, il timore è che possa ricominciare a crescere anche il consumo IL MERCATO IMMOBILIARE SULLE ALPI di suolo, che invece dovrebbe essere azzerato, privilegiando la riqualificazione del costruito. Nella scelta delle località alpine italiane, abbiamo preso in considerazione i co- muni individuati come le principali località del turismo montano nel Dossier Legam- biente 2009 “Cemento d’alta quota” (centri con capoluogo posto a quote superiori ai 600 metri sm e con almeno mille posti letto alberghieri ed extralberghieri in base al 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni dell’Istat 2001). A questi comuni, abbiamo aggiunto quelli citati nel dossier Nevediversa 2021, con impianti sciistici chiusi o dismessi, e quelli considerati per le buone pratiche messe in campo per un rilancio turistico sostenibile, come Ostana, in Piemonte. R IP A R TE I L M E R C A T O DE LLE SE CON D E CASE IN MON TAGN A Dopo anni di stagnazione, il mercato delle seconde case in montagna, spe- cialmente sull’arco alpino, sta vivendo una fase di crescita, sia per la vendita sia per l’affitto. Si tratta di un effetto in buona parte legato alla pandemia, che ha reso possibile e sempre più diffuso il lavoro in smart working. Cresce la domanda e aumentano i prezzi nelle località più rinomate, come Cortina d’Ampezzo (dove c’è anche il traino delle Olimpiadi invernali 2026), ma anche in località meno note, dove la qualità ambientale è migliore che in città. I più richiesti sono i trilocali e le soluzioni indipendenti, immobili spaziosi, con terrazza o giardino. La tendenza si è manifestata già dopo il primo lockdown nel 2020. Secondo i dati dell’Ufficio Studi Tecnocasa, nel primo semestre del 2021 la percentuale di chi ha acquistato una seconda casa in montagna è stata del 6,4%, mentre il livello pre-pandemia era del 5,5%. I prezzi medi sono saliti dello 0,6%, ma si prevede un aumento, legato anche alla richiesta crescente di case in affitto e all’aumento dei relativi canoni. A favorire la ripresa del mercato è anche il Superbonus 110% per la riqualificazione energetica e antisismica. A Cortina d’Ampezzo nel 2021 il valore degli immobili è arrivato a 13.500 euro/ mq in base all’analisi su compravendite e locazioni in 111 località turistiche in Italia realizzata dall’Osservatorio nazionale immobiliare turistico 2021 di Fimaa (Fede- razione italiana mediatori agenti d’affari), aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, in collaborazione con Nomisma. Al secondo posto c’è Madonna di Campi- Rapporto di Legambiente
ABITARE LA MONTAGNA NEL POST-COVID 19 glio (comune di Pinzolo), 13mila euro/mq. Il terzo e quarto posto sono occupati da località marittime e al quinto torniamo in montagna, a Courmayeur, con un valore di 11mila euro/mq. Navigando sul sito della Società di Intermediazione Immobiliare Unicredit Subito Casa, troviamo tra le proposte in evidenza, oltre a Cortina d’Ampezzo e Cour- mayeur, San Vito e Auronzo di Cadore, Asiago, Limone Piemonte, San Candido e San Martino in Badia. L’Ufficio Studi Gabetti, nell’analizzare l’andamento del mercato immobiliare in Italia, segnala le seguenti località: in Piemonte, Bardonecchia, Formazza, Macu- gnaga, Oulx, San Domenico di Varzo e Sauze d’Oulx; in Valle d’Aosta Courmayeur; in Lombardia Aprica, Bormio, Chiesa in Valmalenco, Livigno, Morbegno e Teglio; in Trentino Alto Adige Campitello, Cavalese, Pozza e Vigo di Fassa e in Veneto Asiago, Gallio, Roana, dove si sottolinea la ricerca di case per lo smartworking. I L S U O L O SI C ONSU M A ANC HE A D ALTA QUOTA IL MERCATO IMMOBILIARE SULLE ALPI Il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” re- alizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) nel 2021 sottolinea che «la tutela del suolo è fondamentale per la sostenibilità del nostro territorio, considerate le sue peculiarità geologiche, morfologiche e idrografiche, così come la sua biodiversità, la capacità di supportare una produzione agricola di qualità, il paesaggio e gli aspetti storici, sociali e culturali». Eppure in Italia il consumo di suolo continua a crescere e riguarda anche am- biti montani di pericolosità per frane e alluvioni, aree protette, le sponde dei corpi idrici, le valli dove il suolo è più fertile. A livello nazionale, in pianura, a quote inferiori ai 300 metri, il consumo di suolo è maggiore che in montagna e interessa l’11,3% della superficie. Nelle aree tra i 300 e i 600 metri copre il 5,4% del territorio e, oltre i 600 metri, il 2,1%. Nelle aree sotto i 300 metri, la regione con la maggiore percentuale di suolo consumato è il Trentino-Alto Adige, con il 23%. La Valle d’Aosta ha invece il primato del consumo di suolo per la fascia compresa tra i 300 e i 600 metri, con il 26,5% di suolo consumato (va però considerata la scarsa estensione dell’area regionale a questa quota). Considerando i dati sull’incremento di consumo di suolo, in Trentino-Alto Adi- ge, oltre i 600 metri di altitudine, nel 2019 sono stati consumati 54 ettari in più rispetto al 2018. G L I EDIF IC I Nel 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, l’Istat ha con- teggiato gli edifici distinguendoli per stato d’uso. Nei comuni che abbiamo selezio- nato, gli edifici utilizzati sono complessivamente 277.230. I non utilizzati sono invece 14.611, ma il dato è sottodimensionato, visto che in Provincia di Bolzano non sono stati rilevati edifici non utilizzati. Oltre il 6% degli edifici presenti, escludendo l’Alto Adige, non è utilizzato, una percentuale più alta rispetto al dato nazionale, che è circa il 5%. Per edificio l’Istat intende una costruzione generalmente di concezione ed ese- cuzione unitaria dotata di una propria struttura indipendente; con spazi utilizzabili Rapporto di Legambiente
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