27-28 febbraio Korsten Colli - Orchestra di Padova e del Veneto
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Fondazione Con il contributo di 54a stagione concertistica 2019/2020 Orchestra di Padova e del Veneto — Giovedì 27 febbraio 2020 Enti fondatori Ciclo completo, ciclo parziale Blu Comune di Padova Auditorium Pollini – ore 20.45 Provincia di Padova Regione del Veneto Venerdì 28 febbraio 2020 Fuori abbonamento — Auditorium Pollini – ore 20.45 Consiglio generale Comune Sergio Giordani di Padova Concerto n° 6892 e 6893 Sindaco di Padova, Presidente Paolo Giaretta Vicepresidente Luca Zaia Direttore Presidente della Regione del Veneto, Consigliere Silvia Sanero Casalini Gérard Korsten Consigliere Pianoforte — Marco Angius Mecenati Art Bonus 2019 Federico Colli Direttore musicale e artistico — Via Marsilio da Padova 19 35139 Padova Beethoven250 T 049 656848 - 656626 Nel 250° anniversario della nascita info@opvorchestra.it di Ludwig van Beethoven www.opvorchestra.it Sostenitore e partner tecnico
Programma Note Ludwig van Beethoven (1770-1827) BEETHOVEN Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore Concerto n. 5 op. 73 “Imperatore” L’ultimo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, in mi bemolle mag- Allegro giore op. 73, nacque piuttosto speditamente durante l’anno 1809 e fu stampato Adagio un poco mosso ai primi del 1811 con dedica all’arciduca Rodolfo d’Asburgo (il patrizio musicista, Rondò (Allegro) che del suo maestro Beethoven poteva già vantare la dedica del Quarto Concerto); probabilmente fu presentato la prima volta il 28 novembre 1811 a Lipsia nella settima serata della stagione al Gewandhaus, pianista Friedrich Schneider, diret- { intervallo } tore J. Ph. Christian Schulz; nello stesso 1811, e poi ancora negli anni successivi, il Concerto fu eseguito al pianoforte da Carl Czerny, e poi da solisti oggi meno noti, sempre suscitando una forte impressione per la grandiosità e l’originalità della Ludwig van Beethoven sua forma. Il titolo di Imperatore che ormai accompagna stabilmente l’op. 73 non Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 è invece originale e sembra sia stato lanciato in circolazione dal pianista, editore e Poco sostenuto, Vivace compositore Johann Baptist Cramer: naturalmente è un epiteto appropriato, e può Allegretto essere messo in relazione con la contemporanea occupazione di Vienna da parte Presto dei francesi di Napoleone imperatore, oppure, più generalmente, per alcune ana- Allegro con brio logie con la Sinfonia Eroica e la propensione alla costruzione grandiosa e solenne. Tuttavia va subito notato che la grandiosità dell’opera non ha più l’assolutezza e la scabra definizione di gesti della Sinfonia concepita sette anni prima durante l’infatuazione per Bonaparte; in qualche modo il Quinto Concerto si presenta come un riassunto del Concerto pianistico beethoveniano, un riassunto che ne contem- pla la vicenda da un punto di vista superiore, dove i soggetti e i drammi, per quan- to veementi, emergono come frammenti, ricordi, e subito vengono relativizzati da commenti e diversioni di esperienze diverse. Si veda il tema principale del primo movimento: quando è assunto dalla grande orchestra è di imponente muscolatura, ma il pianoforte lo espone ogni volta addolcendone i contorni, ripensandolo da una sfera più intima e appartata. Anche considerando la sola scrittura pianistica: abbondano i passi articolati a mani uguali, ruvidi, meccanici, ma eccoli subito ri- voltati in passaggi di meravigliosa lievità, spesso ricercando nel registro acuto la magica sonorità di un glockenspiel; a volte Beethoven fa suonare al pianista molte note, ma non per aumentare il volume, bensì per screziarne il ‘pianissimo’ di ine- diti bagliori; altre volte l’orchestra si aderge in militaresche sequenze di accordi, alla marcia, ma ecco il pianoforte che ne riprende il quadro armonico sciogliendo- lo in un vago arpeggiare; ora il ‘tutti’ orchestrale si mobilita in un ‘fortissimo’, ma tosto il pianoforte ne squarcia il velo con liriche frasi cantabili appena sostenute da un gracile accompagnamento di terzine; e senza dubbio la risaputa dinamica del conflitto avrà ancora nel primo movimento punte di acuminata evidenza, ma 4 PROGR AMMA 5 NOTE
solo per cedere il passo a poetici indugi in cadenze di parnassiana dolcezza, con il tuta in tutte le frequenti esecuzioni dell’opera ancora vivo Beethoven. L’aspetto pianoforte-glockenspiel sospeso sulla dorata sonorità dei corni; si direbbe che nel estroso, ai limiti della stravaganza, fu uno degli elementi più avvertiti dal gusto Quinto Concerto Beethoven disegni grandi prospettive e sollevi grandi masse so- del tempo: non solo un arcigno come Friedrich Wieck (il padre di Clara Schumann) nore solo per intimizzarle e familiarizzarle. È poi probabile che l’aggettivo ‘baroc- percepiva nell’opera la mano di un ubriaco, ma anche un apostolo romantico come co’ circolante nelle prime recensioni si riferisse alla vistosa novità formale della Weber individuò eccessi oltre i quali non era più lecito spingersi (più tardi però, cadenza, tolta alla sua casella tradizionale alla fine del primo movimento («non si nel 1826, doveva dirigerne un’ammirata edizione a Londra); anche la parigina fa nessuna cadenza, ma s’attacca subito il seguente», scrive in italiano Beethoven) Revue Musicale, dopo una esecuzione del 1829, in cui l’Allegretto fu regolarmen- e disseminata qua e là nel corso della composizione, a cominciare dal trionfale te replicato, giudicava il finale «una di quelle creazioni inconcepibili che hanno esordio introduttivo. Il secondo movimento riporta in gioco l’aureo modello della potuto uscire soltanto da una mente sublime e malata». Anche l’esaltazione della Romanza mozartiana, ma quella Romanza ha la compostezza di un Corale, come Settima fatta da Wagner sarà il capovolgimento di queste censure contro la stra- un inno sommesso e affettuoso, in cui ancora una volta le cose sono considerate vaganza e l’eccesso: «coscienti di noi stessi, ovunque ci inoltriamo al ritmo audace dall’alto, e a questa esperienza pacificata contribuisce anche il colore allontanante di questa danza delle sfere a misura d’uomo. Questa Sinfonia è l’apoteosi stessa degli archi ‘con sordina’. Nel Finale il ritmo ha ruolo primario e la sua cellula di della danza, è la danza, nella sua essenza più sublime». Danza quindi come su- base, prima del via libera nell’Allegro, viene come esaminata e saggiata in due blimazione di una essenza ritmica, che percorre tutta l’opera in un graduale e co- battute di collegamento rallentato con il movimento precedente; la giocosità be- stante crescendo d’intensità metrica, da una lenta messa in moto fino al massimo ethoveniana si sbriglia poi nel vortice del Rondò, dove ogni episodio, pur aggiun- dell’eccitazione. Non meno esaltante è quindi la strategia complessiva dimostrata gendo qualcosa di caratteristico, si salda in quello slancio unitario e positivo che da Beethoven nel maneggio di formule e vocaboli spinti all’incandescenza espres- è il messaggio di fondo di tutta l’arte beethoveniana. Alcune riprese variate del siva. Il Poco sostenuto introduttivo si richiama alle ultime Sinfonie di Haydn, alla tema del Rondò sono lavorate con sopraffina cura timbrica, sconfinando in quelle K 543 di Mozart, alle Sinfonie n. 1, 2 e 4 dello stesso Beethoven: e infatti Beetho- regioni eteree, quasi glockenspiel, che tanto incantavano l’orecchio di Beethoven ven non scriverà più introduzioni lente in questo spirito. Il finale, Allegro con brio, negli ultimi momenti delle sue possibilità uditive; celebre è poi rimasta l’ultima il cui tema principale Beethoven aveva già usato nella trascrizione di un canto pagina, con l’inedito abbinamento di timpano solo e pianoforte in un calando ar- popolare irlandese, riassume e porta a conclusione tutti quegli aspetti trascinanti, monico pieno di screziature, un diminuendo accorto e un poco malizioso, prima bacchici, messi in luce da Wagner, ai quali nemmeno il gusto moderno, passato che il solista si spazientisca e tagli corto con la pirotecnica conclusione. attraverso nuovi scatenamenti, riuscirà mai a sottrarsi. [Giorgio Pestelli] [Giorgio Pestelli] BEETHOVEN Sinfonia n. 7 La Settima Sinfonia nasce fra l’autunno 1811 e il giugno 1812, in comunione con l’Ottava e con le musiche di scena per Le rovine di Atene e Re Stefano di Kotze- bue. La prima esecuzione pubblica fu organizzata l’8 dicembre 1813 nella sala dell’Università di Vienna in una serata a beneficio dei soldati austriaci e bavaresi feriti nella battaglia di Hanau dell’ottobre precedente: il concerto comprendeva anche due Marce di Dussek e di Pleyel e, dello stesso Beethoven, la Sinfonia ‘a programma’. La battaglia di Vittoria, scritta per celebrare la vittoria di Wellington contro i francesi: opera che, come è stato tramandato non senza una punta di delusione, sconfisse risolutamente ogni altra pagina in quanto a considerazione e accoglienze da parte del pubblico. Non sarebbe giusto tuttavia tacciare di superfi- cialità i viennesi che lì per lì, sotto l’urgenza dello stimolo patriottico, sembrarono preferire il lavoro occasionale all’opera immortale; per altro, già da quella prima esecuzione, il secondo movimento della Settima, il celebre Allegretto, ottenne un successo strepitoso e se ne dovette dare il bis, circostanza che poi si sarebbe ripe- 6 NOTE 7 NOTE
(Don Pasquale). Al Teatro Lirico di allora si è esibito con orchestre quali Interpreti Cagliari ha diretto non solo le prime l’Orchestra Mariinsky, la Filarmonica italiane di Die ägyptische Helena di di San Pietroburgo, l’Orchestra Richard Strauss, Euryanthe di Weber, dell’Accademia Nazionale di Santa A Village Romeo and Juliet di Delius, Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Alfonso ed Estrella di Schubert, ma ha della RAI, l’Orchestra della Toscana, eseguito regolarmente anche classici la Royal Scottish National, la Royal del repertorio come Aida, Carmen, Liverpool Philharmonic, la Wiener GÉRARD KORSTEN Irish Chamber Orchestra, Orchestra Die Fledermaus, Die Zauberflöte, Kammerorchester, la Philharmonia Accanto ai numerosi impegni nella di Padova e Veneto, Scottish e Don Pasquale, Il barbiere di Siviglia, Orchestra, la BBB Philharmonic, direzione d’orchestra presso teatri Swedish Chamber Orchestras e la La Traviata, Lucia di Lammermoor, la Camerata Salzburg, l’Orchestra d’opera e orchestre, Gérard Korsten SWR Symphony Orchestra Freiburg. Tosca, Un ballo in maschera e più Nazionale della Radio Polacca, in è stato direttore musicale presso Tra gli impegni della Stagione recentemente Don Giovanni. Il DVD sale da concerto rinomate quali i London Mozart Players, il Teatro 2019/2020 si segnalano i concerti pubblicato da Arthouse (Le nozze di il Musikverein e la Konzerthaus di Stato del Sudafrica a Pretoria ed con Gävle Symfoniorkester, Jönköping Figaro), registrato alla Scala di Milano di Vienna, la Konzerthaus di l’Uppsala Chamber Orchestra. Dal Sinfonietta, London Mozart Players, con Diana Damrau e Ildebrando Berlino, la Beethovenhalle di Bonn, 1999 al 2005 ha ricoperto lo stesso all’Orchestra d’Auvergne, Orquesta d’Arcangelo nei ruoli principali, ha la Herkulessaal di Monaco, la ruolo con l’Orchestra del Teatro Filarmónica de Gran Canaria, ricevuto un Diapason D’Or in Francia Elbphilharmonie, la Barbican Hall, Lirico di Cagliari. Dopo 13 anni come Palau de la Música de Valencia, ed è stato segnalato come Critic’s la Laeiszhalle di Amburgo, la Salle direttore principale dell’Orchestra Philharmonisches Orchester Choice dalla rivista Opera News negli Cortot di Parigi, il Concertgebouw Sinfonica di Vorarlberg, è stato Heidelberg, Symphonieorchester Stati Uniti. Altre sue registrazioni di Amsterdam, l’Auditorium Parco nominato direttore onorario a vita Vorarlberg, Teatro Lirico di Cagliari includono la Serenata per archi e della Musica di Roma, il Rudolfinum nell’estate del 2018. Nato a Pretoria, ed Uppsala Chamber Orchestra. Souvenir de Florence di Tchaikovsky di Praga, la Royal Festival Hall e Gérard Korsten ha iniziato la sua Nell’estate del 2020 dirigerà con la Chamber Orchestra of Europe la Mariinsky Concert Hall di San carriera come violinista. Dopo la Fidelio all’Opera di Garsington con (Deutsche Grammophon), opere Pietroburgo. Federico Colli ha sua formazione con Ivan Galamian la Philharmonia Orchestra. Più orchestrali di Crusell, Lindblad e collaborato con rinomati direttori al Curtis Institute di Philadelphia, recentemente, Gérard Korsten ha Eggert (Naxos), La vedova allegra d’orchestra quali Valery Gergiev, Yuri si è trasferito a Salisburgo, dove ha diretto produzioni d’opera al Teatro (DVD, Erato) e varie registrazioni Temirkanov, Vladimir Ashkenazy, studiato con Sandor Vegh, che l’ha alla Scala di Milano (Le nozze di con il Teatro Lirico di Cagliari: Die Vasily Petrenko, Juraj Valčuha, portato nella sua Camerata Salzburg Figaro), Opéra National de Lyon ägyptische Helena, Euryanthe e Lucia Thomas Søndergård, Sakari Oramo, come concertmaster e assistente alla (Ariadne auf Naxos, Idomeneo, La di Lammermoor su CD (Dynamic), Alan Buribayev, Joji Hattori, Jasper direzione artistica. Nel 1987 Gérard Traviata, Siegfried, Die lustige Witwe Alfonso ed Estrella (Dynamic) e Don Kaspszyk, Alpesh Chauhan, Sir Mark Korsten è diventato concertmaster e L’Upupa di Henze), Bregenzer Pasquale (Arthaus) su DVD. Gérard Elder, Ed Spanjaard, Roman Kofman, della Chamber Orchestra of Europe, Festspiele (L’Hirondelle inattendue Korsten ha due figlie e vive con sua Dennis Russell Davies, Ion Marin e dove ha lavorato a stretto contatto di Simon Laks, Die Zauberflöte, Le moglie, il soprano italiano Eva Mei, tra John Axelrod. Federico Colli registra con direttori come Claudio Abbado, Rossignol, Der Schauspieldirektor), Zurigo e Arezzo. in esclusiva per Chandos Records, Nikolaus Harnoncourt e Heinz Holliger Deutsche Oper Berlin (La Traviata), etichetta con cui ha pubblicato il per nove anni. Gérard Korsten Opera Nazionale Inglese (Aida), primo disco incentrato sulle Sonate ha diretto oltre 100 orchestre in Glyndebourne Festival (Cosí fan FEDERICO COLLI di Domenico Scarlatti nel maggio 24 paesi. È regolarmente ospite tutte, Albert Herring), Maggio Si è imposto all’attenzione 2018, a cui ha fatto seguito un di orchestre come la Adelaide Musicale Fiorentino (Cosí fan internazionale dopo aver vinto il disco con musiche di Bach e Bach- Symphony, BBC Scottish Symphony, tutte), Netherlands Opera (Così fan Primo Premio al Concorso Mozart di Busoni nel 2019. Il suo terzo album Budapest Festival Orchestra, Camerata tutte), New National Theatre Tokyo Salisburgo nel 2011 e la Medaglia verrà pubblicato nel marzo 2020. Salisburgo, Chamber Orchestra of (Tosca), Royal Opera Stockholm (Don d’oro al Concorso Pianistico In occasione del suo debutto alla Europe, Hong Kong Philharmonic, Giovanni) e Hungarian State Opera Internazionale di Leeds nel 2012. Da International Piano Series del 8 INTERPRE TI 9 INTERPRE TI
Southbank Centre nell’aprile 2014, la Sinfonica di Sichuan (in tour in settembre 2015 Marco Angius programmi specifici per il pubblico è stato pubblicato il CD di debutto, Cina) e con la Janáček Filarmonica; il ha assunto l’incarico di direttore delle famiglie e dei bambini e prodotto da Champs Hill Records, debutto alla Philharmonie di Parigi musicale e artistico. L’OPV annovera percorsi di formazione dedicati alle con musiche di Beethoven, Scriabin con l’Orchestre national d’Île-de- collaborazioni con i nomi più insigni scuole dell’infanzia. L’Orchestra è e Mussorgsky. Federico Colli ha France, con un successivo tour di nove del concertismo internazionale, tra i protagonista di una nutrita serie di debuttato in concerto a Londra con città in Francia. Nato a Brescia nel quali si ricordano S. Accardo, trasmissioni televisive per Rai5 con la BBC Symphony Orchestra e Sakari 1988, Federico Colli ha studiato al M. Argerich, V. Ashkenazy, I. Bostridge, i tre cicli di Lezioni di suono, Inori Oramo, suonando il Concerto per Conservatorio di Milano, all’Accademia R. Chailly, G. Gavazzeni, R. Goebel, di Stockhausen (dalla Biennale di pianoforte n. 3 di Rachmaninov. I Pianistica Internazionale di Imola ed P. Herreweghe, C. Hogwood, S. Isserlis, Venezia) e Sconcerto di Battistelli suoi concerti e recital nelle ultime al Mozarteum di Salisburgo sotto la L. Kavakos, T. Koopman, R. Lupu, con Elio, oltre che di una vastissima stagioni includono il Concertgebouw guida di Sergio Marengoni, Konstantin M. Maisky, Sir N. Marriner, V. Mullova, attività discografica che conta più di Amsterdam, la Wigmore Hall Bogino, Boris Petrushansky e Pavel O. Mustonen, A. S. Mutter, M. Perahia, di 60 incisioni per le più importanti di Londra, il Festival Pianistico di Gililov. Nel 2011 ha ricevuto un I. Perlman, S. Richter, M. Rostropovich, etichette. Tra le pubblicazioni più Lucerna, il Lincoln Center di New York, Grosso d’Argento dal sindaco della K. Zimerman. Accanto all’esperienza recenti i Concerti per pianoforte e la Konzerthaus di Berlino, la Fazioli sua città natale, come riconoscimento sinfonica l’Orchestra si è distinta orchestra di C.P.E. Bach con Orazio Concert Hall, il Ravinia Festival, dei suoi traguardi artistici. Nel 2014 anche nel repertorio operistico, Sciortino (Amadeus); i Concerti Ferrara Musica, il Festival Pianistico è stato selezionato dall’International riscuotendo unanimi apprezzamenti in per violino e orchestra di Mozart della Ruhr, MiTo Settembre Musica e Piano Magazine come uno dei «30 diversi allestimenti di Don Giovanni, con Sonig Tchakerian (Universal); il Festival Pianistico Internazionale pianisti sotto i 30 anni che saranno Le nozze di Figaro, Così fan tutte e Quodlibet con musiche di Castiglioni, di Brescia e Bergamo. Di recente ha protagonisti del mondo musicale negli Il flauto magico di Mozart, Orfeo ed Abyss con musiche di Donatoni, An suonato con orchestre del calibro degli anni a venire». Euridice di Gluck, Il barbiere di Siviglia, Mathilde con musiche di Dallapiccola Hamburger Symphoniker, la Deutsche Il turco in Italia e La Cenerentola e Togni, L’Arte della fuga di Bach/ Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, la di Rossini, Norma e I Capuleti e i Scherchen (Stradivarius) e Altri volti Philharmonia Orchestra di Londra, la ORCHESTRA DI PADOVA Montecchi di Bellini, L’elisir d’amore, e nuovi 1 e 2 dedicati all’opera di Stamford Symphony e la Filarmonica E DEL VENETO Don Pasquale, Lucrezia Borgia, Lucia di Salvatore Sciarrino (Decca Italia) di Stoccolma. Suoi concerti sono stati Fondata nell’ottobre 1966, in Lammermoor di Donizetti, Rigoletto e diretti da Marco Angius. L’OPV è trasmessi da BBC Radio 3, RAI radio e oltre 50 anni di attività l’Orchestra Il Trovatore di Verdi, La vedova allegra sostenuta da Ministero per i Beni e le TV, Mariinsky TV, dalla Radio Polacca di Padova e del Veneto si è di Lehár. Nella Stagione 2015/2016, Attività Culturali, Regione del Veneto e da ORF Austria. Federico Colli ha affermata come una delle principali su ideazione di Marco Angius, l’OPV e Comune di Padova. avuto l’onore di condividere il palco orchestre italiane. Unica Istituzione ha ospitato Salvatore Sciarrino come con musicisti del calibro di Lang Lang, Concertistico-Orchestrale attiva in compositore in residenza realizzando Martha Argerich, Nelson Freire e Veneto, l’OPV realizza circa 120 il primo ciclo di Lezioni di suono, Leonidas Kavakos. I momenti salienti tra concerti e opere liriche ogni esperienza che si è poi rinnovata Violino principale della Stagione 2020 prevedono anno, con una propria Stagione nelle Stagioni successive con Ivan Lorenzo Gentili Tedeschi recital alla Konzerthaus di Berlino, al a Padova, concerti in Regione Fedele, Giorgio Battistelli e Nicola London Piano Festival, al Bechstein e per le più importanti Società Sani. Sempre nel 2016, l’esecuzione Violini I Festival, alla London BBC Radio 3 e di concerti e Festival in Italia e integrale delle Sinfonie di Beethoven Stefano Bencivenga ** un tour di recital in Nord America all’estero. La direzione artistica dirette da Angius nell’ambito del Giacomo Bianchi (San Francisco, San Josè e Vancouver); e musicale dell’Orchestra è stata Ludwig Van Festival è stata accolta Ivan Malaspina concerti con il Quartetto d’archi alla affidata a Claudio Scimone (dalla da un eccezionale consenso di Laura Maniscalco Scala e il Quartetto Guadagnini, con fondazione al 1983), Peter Maag pubblico e di critica, confermato nel Davide Dal Paos la Royal Philharmonic Orchestra alla (direttore principale, 1983-2001), 2017 con l’integrale delle Sinfonie di Rebecca Innocenti Cadogan Hall, l’Orchestra Sinfonica Bruno Giuranna, Guido Turchi, Schubert. Negli ultimi anni l’Orchestra Chrystelle Catalano Nazionale RAI diretta da Valery Mario Brunello (direttore musicale, ha ampliato il proprio impegno in Gergiev a Torino, la Sinfonica di Atene, 2002-2003), Filippo Juvarra. Nel ambito educational, sviluppando 10 INTERPRE TI 11 INTERPRE TI
Violini II Trombe Prossimi concerti Fiammetta Casalini * Simone Lonardi * Elena Meneghinello Roberto Caterini David Scaroni Samuele Bianchi Timpani Chiara Di Bert Sebastiano Girotto * Pavel Cardas Viole * Prima parte Giada Broz * ** Concertino Floriano Bolzonella Federico Furlanetto Silvina Sapere Violoncelli Francesco Martignon * Giancarlo Trimboli Caterina Libero Fernando Sartor Contrabbassi Francesco Di Giovannantonio * Daniele Carnio Giovedì 12 marzo Giovedì 26 marzo Auditorium Pollini Auditorium Pollini Flauti ore 20.45 ore 20.45 Mario Folena * Ciclo completo, ciclo parziale Verde Ciclo completo, ciclo parziale Blu Riccardo Pozzato Oboi ETIENNE SIEBENS MARCO ANGIUS Paolo Brunello * Direttore Direttore Erika Rampin NANCY ZHOU schubert Clarinetti Violino Ouverture in stile italiano D 591 Luca Lucchetta * mozart Roberto Scalabrin gardella Sinfonia n. 25 Strapiombi di Uqbar schubert/berio Fagotti (Commissione OPV, Rendering Aligi Voltan * prima esecuzione assoluta) Marina Martelli mendelssohn Concerto per violino Corni e orchestra Marco Bertona * stravinsky Alberto Prandina L’oiseau de feu, Suite n. 3 (1945) 12 INTERPRE TI 13 PROSSIMI CONCERTI
Dona all’OPV QUALE BENEFICIO PER IL DONATORE? Orchestra di Padova e del Veneto si impegna a rendere pubblico sul proprio sito, sui social network, nella propria corrispondenza, nel proprio programma e risparmia il 65% e nei propri libretti di sala i nomi e i marchi dei donatori. Per l’adesione a sostegno di specifici programmi, OPV si impegna ad effettuare edizioni speciali e di imposta. citazioni specifiche del donatore. COME SI CERTIFICA IL BONUS? Detraibilità Fiscale delle donazioni Art Bonus D.L. N° 83/2014: una grande Una volta ricevuta la donazione, farà tutto OPV: la donazione e il donatore opportunità per destinare le imposte al sostegno dell’Orchestra di Padova verranno dichiarati sul sito artbonus.gov.it che rappresenta lo strumento di e del Veneto. certificazione per l’Agenzia delle Entrate. Anche il donatore può registrarsi al sito e rendere nota la propria attività di sostegno all’Arte e alla Musica. Dal 2018 l’Orchestra di Padova e del Veneto, in quanto Istituzione Concertistica Orchestrale (I.C.O.), può permettere ai suoi sostenitori di usufruire dell’Art Bonus PROGETTI SPECIALI ai sensi dal D.L. n° 83/2014. Per interventi di sostegno consistenti, OPV promuoverà attraverso il sito opvorchestra.it il sostegno ricevuto dal donatore, e proporrà progetti speciali – anche con la collaborazione del donatore – da sostenere a favore della cultura COS’È L’ART BONUS? musicale, delle scolaresche, della cittadinanza, e del territorio, per favorire la L’Art Bonus è una norma che permette, dal 2018, la detrazione fiscale del crescita di Padova come “Casa della Musica” del Veneto. 65% di quanto versato a titolo di donazione a sostegno dell’Orchestra di Padova e del Veneto: versando a OPV € 10.000, ad esempio, il donatore avrà scontati € 6.500 dalle imposte dovute in tre uguali quote annuali (codice F24: 6842). L’Ufficio Marketing e Sviluppo OPV è a disposizione al numero 049/656626 e alla mail amministrazione@opvorchestra.it per ogni ulteriore chiarimento. SEMBRA SEMPLICE. LO È! COME ADERIRE? Versando una donazione all’IBAN dell’Orchestra di Padova e del Veneto, IT23K03069096061000000160309, esclusivamente tramite bonifico bancario, con la seguente causale: “Art Bonus – Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto – Codice fiscale o P. Iva del mecenate – Progetto Musica e Territorio 2019”. COME BENEFICIARE? Per una persona fisica, la donazione non può superare il 15% del reddito imponibile. In questo caso, in dichiarazione dei redditi sarà possibile inserire i dati del bonifico effettuato e scontare il 65% di quanto versato, in quota parte di un terzo ogni anno da quello del versamento. Ad esempio: versati € 10.000, ogni anno verrà consentito uno sconto netto di imposta di € 2.166,67, da usare per IRPEF, IMU, addizionali. Per una impresa, la donazione non può superare lo 0,5% dei ricavi annui (ad esempio €10.000 per ricavi pari a € 2.000.000, viene registrata in contabilità, e permette l’impiego del credito dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello del versamento, per compensare IRES, IVA, IMU e altre imposte). 14 ART BONUS 15 ART BONUS
54a Stagione concertistica 2019/2020 Bunker / Lucio Schiavon PRISMI www.opvorchestra.it
Puoi anche leggere