2018 REVISIONE CONFIGURAZIONE ZONALE - TERNA S.P.A. E GRUPPO TERNA - Terna spa
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REVISIONE CONFIGURAZIONE ZONALE 2018 TERNA S.P.A. E GRUPPO TERNA
Trasmettiamo energia In copertina: isolatore “cappa & perno” di tipo “antisale” in vetro temperato.
REVISIONE CONFIGURAZIONE ZONALE 2018 TERNA S.P.A. E GRUPPO TERNA
REVISIONE CONFIGURAZIONE ZONALE REPORT FINALE – MARZO 2018 8 1 Premessa 8 1.1 Contesto 10 1.2 Obiettivo del documento 10 1.3 Struttura del documento 11 2 Configurazioni alternative 11 2.1 Configurazione attuale 13 2.2 Configurazione alternativa base 14 2.3 Configurazione con separazione delle isole maggiori 16 2.4 Configurazione a 2 zone continentali 17 2.5 Configurazione a 2 zone continentali e separazione isole maggiori 18 2.6 Configurazione proposta da AEEGSI 19 3 Scenari esaminati 19 3.1 Introduzione 20 3.2 Orizzonti temporali 20 3.3 Scenari di rete 22 3.4 Evoluzione domanda e parco di generazione 24 3.4.1 Generazione nelle diverse ipotesi di configurazione zonali 28 4 Descrizione simulazioni 28 4.1 Dati di input 33 4.2 Catena di simulazioni principale 33 4.2.1 Calcolo della capacità di scambio tra zone 35 4.2.2 Simulazioni di mercato 36 4.2.3 Simulazioni di sicurezza e MSD 37 4.3 Impatti transazioni interne a una zona su zone limitrofe 40 5 Descrizione indicatori sintetici 40 5.1 Indice di congestione della rete (Cindex) 41 5.2 Energia non servita (EENS) 42 5.3 Indice di incertezza nel calcolo dei limiti di transito (TTCindex) 42 5.4 Costi dei mercati dell’energia e di ridispacciamento 43 5.5 Indicatori sulla competitività dei mercati dell’energia
44 5.6 Indicatori sui segnali di prezzo 45 5.7 Indicatore sui flussi non schedulati 45 5.8 Associazione degli indicatori ai criteri di valutazione del CACM 48 6 Risultati 48 6.1 Logiche di valutazione e aggregazione dei risultati 49 6.2 Risultati per indicatore e per singolo scenario 49 6.2.1 Scenario 2020 Planned Sviluppo As Is 51 6.2.2 Scenario 2020 Planned Sviluppo Decommissioning 52 6.2.3 Scenario 2025 Planned Sviluppo AS IS 53 6.2.4 Scenario 2025 Planned Base Decommissioning 54 6.2.5 Scenario 2025 Worst Sviluppo AS IS 55 6.2.6 Scenario 2025 Worst Base Decommissioning 56 6.3 Risultati complessivi 58 7 Conclusioni 58 7.1 Principali evidenze e proposta Terna 59 7.2 Spunti di miglioramento 60 8 Appendice A – Calcolo TTC 61 8.1 TTC Anno Orizzonte 2020 61 8.1.1 Configurazione Attuale 63 8.1.2 Configurazione Alternativa Base 64 8.1.3 Configurazione con Separazione delle Isole 65 8.1.4 Configurazione a due Zone Continentali 66 8.1.5 Configurazione a due Zone Continentali con Separazione delle Isole 66 8.1.6 Configurazione proposta dall’AEEGSI 67 8.2 TTC Anno Orizzonte 2025 Worst 67 8.2.1 Configurazione Attuale 68 8.2.2 Configurazione Alternativa Base 70 8.2.3 Configurazione con Separazione delle Isole 71 8.2.4 Configurazione a due Zone Continentali 72 8.2.5 Configurazione a due Zone Continentali con Separazione delle Isole
72 8.2.6 Configurazione proposta dall’AEEGSI 73 8.3 Anno Orizzonte 2025 Planned 73 8.3.1 Configurazione Attuale 74 8.3.2 Configurazione Alternativa Base 76 8.3.3 Configurazione con Separazione delle Isole 77 8.3.4 Configurazione a due Zone Continentali 78 8.3.5 Configurazioni a due Zone Continentali con Separazione delle Isole 78 8.3.6 Configurazione proposta dall’AEEGSI
12 Figura 1. Schema geografico configurazione zonale attuale 12 Figura 2. Schema a blocchi struttura zonale attuale 13 Figura 3. Schema geografico alternativa base 13 Figura 4. Schema a blocchi alternativa base 14 Figura 5. Suddivisione della Sicilia in due zone 14 Figura 6. Suddivisione della Sardegna in due zone 15 Figura 7. Schema geografico configurazione con separazione delle isole maggiori 15 Figura 8. Schema a blocchi configurazione con separazione delle isole maggiori 16 Figura 9. Schema geografico struttura a due zone 16 Figura 10. Schema a blocchi struttura a due zone 17 Figura 11. Schema geografico struttura a due zone 17 Figura 12. Schema a blocchi struttura a due zone 18 Figura 13. Schema geografico struttura a due zone 18 Figura 14. Schema a blocchi struttura a due zone 19 Figura 15. Schema scenari analizzati 23 Figura 16. Scenari di domanda (base e sviluppo) 23 Figura 17. Numero di UP oggetto di decommissioning 23 Figura 18. Potenza (GW) oggetto di decommissioning 24 Figura 19. Previsioni Installato FER (GW) 28 Figura 20. Media del profilo della domanda in p.u. 29 Figura 21. M edia oraria della producibilità FNRP del 2015. PV, CSP, Wind Onshore, Wind Offshore in Italia PECD-Climatic Year 2015 30 Figura 22. Distribuzione indisponibilità per durata e livello di tensione 31 Figura 23. D istribuzione indisponibilità per durata (espressa in settimane) e livello di tensione 34 Figura 24. Semplificazione catena di simulazioni 35 Figura 25. Scenari per il calcolo dei limiti di TTC 36 Figura 26. Step logici del programma GRARE 37 Figura 27. Transit flows 38 Figura 28. Loop flows 39 Figura 29. R appresentazione concettuale del modello di valutazione semplificazione dei loop flow in una configurazione zonale senza maglie AC 44 Figura 30. Curva di offerta MGP h20, 22 luglio 2015
8 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 1 Premessa 1.1 Contesto L’attuale disegno dei mercati elettrici in Italia prevede un approccio di tipo zonale, nel quale la Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) viene rappresentata attraverso una struttura semplificata che, aggregando i singoli nodi elettrici in zone di mercato tra loro connesse e limitandone opportunamente lo scambio, consente di implementare negli algoritmi di selezione delle offerte i vincoli derivanti da una limitata capacità di trasporto della rete. Per tale ragione ed in linea con le modalità ed i criteri previsti nella Delibera AEEGSI 111/06, Terna, fin dall’avvio del mercato elettrico in Italia, ha definito, e sottoposto all’AEEGSI per approvazione, le diverse configurazioni zonali da adottare con una cadenza tipicamente triennale. La configurazione zonale attualmente vigente è descritta nell’Allegato A24 al Codice di Rete (http://download.terna.it/terna/0000/0105/41.pdf). La validità di questa struttura, inizialmente definita per il solo triennio 2012-2014, è stata prorogata dall’Autorità, sulla base di opportune valutazioni, anche per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 rispettivamente con le delibere 424/14, 511/15, 461/16 e 496/2017. Al fine di procedere con una nuova revisione zonale, tenendo conto dell’entrata in vigore delle linee guida europee sull’allocazione della capacità e sulla gestione delle interconnessioni (CACM)1 avvenuta il 14 agosto 2015, si è reso necessario rivedere il processo di definizione della configurazione zonale, adattandolo ai nuovi criteri e alle nuove modalità stabilite nelle suddette linee guida. In particolare, al fine di adattare lo studio italiano al processo di revisione descritto nel CACM è necessario: • Secondo quanto riportato all’articolo 32 del CACM, strutturare il processo nelle seguenti due fasi principali: • FASE 1: Definizione della metodologia da adottare nello studio e identificazione delle configurazioni alternative da valutare Il TSO deve definire la metodologia con la quale effettuare lo studio e, inoltre, deve identificare la lista di configurazioni zonali alternative oggetto di valutazione (anche tramite il confronto con la configurazione esistente). Sia la metodologia che la lista di configurazioni alternative devono essere poi inviate all’Autorità che, entro 3 mesi, dovrà fornire un riscontro circa la loro approvazione e/o eventuali modifiche da apportare. • FASE 2: Studio e consultazione dei risultati Il TSO, applicando la metodologia approvata, confronta le diverse configurazioni individuate. Gli esiti di tale confronto e la conseguente configurazione proposta, dovranno essere consultati prima dell’invio finale all’Autorità. • Basare, secondo quanto riportato all’articolo 33 del CACM, la scelta della configurazione da adottare su valutazioni con orizzonte decennale considerando un insieme di criteri esteso rispetto a quanto previsto nella delibera 111/06. In tale contesto, l’AEEGSI ha richiesto a Terna, attraverso la Deliberazione 461/16, l’invio della metodologia con cui effettuare lo studio e le configurazioni alternative da valutare, rispetto alla configurazione esistente, sulla base della metodologia proposta: (1) COMMISSION REGULATION (EU) 2015/1222 of 24 July 2015 establishing a guideline on capacity allocation and congestion management
Premessa 9 • In data 31 gennaio 2017, con lettera prot. n. TE/P20170000808, Terna ha inviato all’Autorità un documento (“Revisione Configurazione Zonale – Descrizione metodologia”) contenente: • La descrizione dell’approccio metodologico da adottare nel nuovo processo di revisione zonale; • La lista di configurazioni zonali alternative oggetto di valutazione nel presente studio. • In data 05/05/2017 con lettera prot. n. 0016522, AEEGSI ha comunicato a Terna: • La necessità di ricevere alcuni chiarimenti circa alcune ipotesi proposte per lo studio; • L’approvazione della metodologia e della lista di configurazioni proposte; • La necessità di integrare la lista suddetta con un’ulteriore configurazione (par. 2.6); • La scadenza per l’invio dello studio, fissata per il 30 settembre 2017; • La necessità di definire, entro febbraio 2018, una metodologia “model-based” per la definizione di ulteriori potenziali configurazioni zonali da analizzare da applicare in futuro. • In data 25/05/2017 con lettera prot. n. TE/P20170003455, Terna ha fornito ad AEEGSI gli elementi di chiarimento richiesti. • In data 28/06/2017 l’AEEGSI ha pubblicato la Deliberazione 496/2017/R/EEL “Disposizioni in merito alla revisione della suddivisione della rete rilevante in zone” nella quale: • ha prorogato per l’anno 2018 la configurazione zonale vigente; • ha definito le principali tempistiche per la definizione della configurazione zonale a valere dall’anno 2019, già anticipate a Terna nella comunicazione di cui al punto 2, ovvero l’invio dello studio entro il 30 settembre 2017 e l’invio entro il 28 febbraio 2018 di una metodologia di determinazione delle configurazioni zonali secondo l’approccio model-based, che si aggiunge all’identificazione delle configurazioni zonali secondo l’approccio “expert based” già adottato da Terna nella individuazione delle configurazioni alternative approvate da AEEGSI. Mentre tale approccio porta all’individuazione delle configurazioni da valutare sulla base dell’esperienza e delle evidenze emerse dagli esiti dei mercati e dall’esercizio del sistema elettrico, l’approccio model based consiste nell’individuare le configurazioni di zone come aggregati di nodi sulla base di logiche di clustering che valutano l’omogeneità all’interno della medesima zona di mercato di grandezze quali, ad esempio, i prezzi nodali dell’energia elettrica. • ha previsto che a partire dall’anno 2019 Terna invii all’Autorità, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sulla configurazione zonale in vigore con le informazioni di cui all’articolo 34, comma 2, del Regolamento CACM (ad esempio l’elenco delle congestioni strutturali, l’evoluzione attesa delle medesime a seguito di investimenti di rete e le rendite da congestione) relative al perimetro nazionale. Recependo tutte le richieste dell’AEEGSI, e completata quindi la prima fase del progetto, Terna ha dunque avviato la fase di studio di cui nel presente documento sono dettagliate ipotesi e risultati.
10 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 1.2 Obiettivo del documento L’obiettivo del presente documento è quello di sintetizzare le evidenze emerse dalla seconda fase del processo di revisione della configurazione zonale (in linea con quanto previsto all’articolo 32.4 lettera a del CACM) e, in particolare, di: • Presentare in maggiore dettaglio gli scenari e le ipotesi adottate; • Descrivere, laddove rilevante, gli indicatori quantitativi adottati; • Sintetizzare le evidenze delle valutazioni (quantitative e qualitative) condotte; • Descrivere le modalità di aggregazione dei risultati ottenuti sotto forma di un indicatore globale di performance per ciascuna configurazione zonale ipotizzata; • Individuare, sulla base di quanto sopra, la struttura zonale ottimale per il periodo 2019-20282. 1.3 Struttura del documento Il presente documento è così strutturato: • Nella Sezione 2 sono presentate le diverse configurazioni zonali oggetto dello studio. • Nella Sezione 3 sono presentati nel dettaglio gli scenari analizzati per ciascuna configurazione in termini di orizzonte temporale e parco di generazione e domanda previsti. • Nella sezione 4 sono descritte nel dettaglio la tipologia di simulazioni effettuate. • Nella sezione 5 sono descritti i criteri e relativi indicatori utilizzati da Terna per la valutazione delle configurazioni analizzate. • Nella sezione 6 sono presentati i risultati delle valutazioni condotte. • Nella sezione 7 sono riportate le conclusioni dello studio e l’indicazione della struttura zonale ottimale individuata. (2) L’articolo 33, comma 2 del CACM prevede “il riesame della zona di offerta di cui all’articolo 32 comprende scenari che tengano conto di una gamma di sviluppi infrastrutturali verosimili nel decennio successivo all’anno in cui è stata adottata la decisione di procedere al riesame.”
Configurazioni alternative 11 2 Configurazioni alternative In linea con quanto descritto nel documento “Revisione Configurazione Zonale – Descrizione metodologia” tenuto anche conto dei successivi commenti formulati dall’AEEGSI, nel presente capitolo sono descritte le configurazioni zonali alternative oggetto di valutazione nel presente studio (sintetizzate in Tabella 1). Nei paragrafi successivi sono riportati gli schemi a blocchi in cui si evidenziano le linee elettriche di connessione tra le zone; a titolo esemplificativo si rappresentano con la topologia di rete attuale, mentre gli sviluppi previsti sono riportati nel paragrafo 3.3. TABELLA 1. SINTESI CONFIGURAZIONI ALTERNATIVE PRINCIPALI MODIFICHE INTRODOTTE CONFIGURAZIONE RISPETTO ALLA CONFIGURAZIONE ATTUALE Configurazione attuale3 • - Alternativa base • Eliminazione poli di produzione • Introduzione della zona Calabria4 • Spostamento regione Umbria da CNOR a CSUD Separazione isole maggiori • Eliminazione poli di produzione • Introduzione della zona Calabria • Spostamento regione Umbria da CNOR a CSUD • Separazione Sicilia in due zone (est e ovest) • Separazione Sardegna in due zone (nord e sud) A 2 zone continentali • Eliminazione poli di produzione • Unione delle zone SUD, CSUD e CNOR A 2 zone continentali + • Eliminazione poli di produzione separazione isole maggiori • Unione delle zone SUD, CSUD e CNOR • Separazione Sicilia in due zone (est e ovest) • Separazione Sardegna in due zone (nord e sud) Alternativa base con numero di zone fisiche pari • Eliminazione poli di produzione ad eccezione di a 6 (“AEEGSI”) Rossano • Spostamento regione Umbria da CNOR a CSUD 2.1 Configurazione attuale La struttura zonale ad oggi esistente è quella definita da Terna ed approvata (per il triennio 2012-14) e poi prorogata dall’AEEGSI per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018. Tale configurazione prevede l’associazione regioni-zone di cui alla Tabella 2 ed è schematizzata nelle Figura 1 e Figura 2. (3) Si intende la configurazione attualmente in vigore fatta eccezione del nodo di Gissi spostato nella zona CSUD, allineando così in modo esatto la configurazione zonale ai confini regionali. (4) Corrispondente alla regione Calabria
12 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 FIGURA 1. SCHEMA GEOGRAFICO CONFIGURAZIONE ZONALE ATTUALE - FIGURA 2. SCHEMA A BLOCCHI STRUTTURA ZONALE ATTUALE NORD Marginone-La Spezia Avenza-La Spezia Acciaiolo-La Spezia Avenza-S.Colombano Calenzano-Bargi Calenzano-S.B.Querceto Fano-Forlì Avenza-Colorno Fano-S.Martino in XX SACOI CNOR DT Montalto-Suvereto S.Giacomo-Villavalle NORD Roma N.-Pian della Speranza Roma N.-Villavalle SARD Teramo-Rosara S.Lucia-Villavalle Villanova-Villavalle Montorio-Rosara Tuscania-Villavalle CSUD CNOR SAPEI Troia-Benevento Laino-Tusciano Larino-Gissi Melfi-Bisaccia CSUD DT Laino-Montecorvino FOGN BRNN SARD BRNN SUD SUD ROSN FOGN ROSN SICI Sorgente-Rizziconi 1 e 2 PRGP PRGP SICI Collegamenti 380kV Collegamenti 220kV Collegamenti virtuali TABELLA 2. ASSOCIAZIONE REGIONI-ZONE NELLA CONFIGURAZIONE ZONALE ATTUALE Zona geografica Regioni Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Nord (NORD) Venezia Giulia, Emilia Romagna Centro Nord (CNOR) Toscana, Umbria e Marche Centro Sud (CSUD) Campania, Lazio e Abruzzo Sud (SUD) Molise, Puglia, Basilicata e Calabria Sicilia (SICI) Sicilia Sardegna (SARD) Sardegna Questa configurazione prevede i seguenti poli di produzione limitata, costituiti da un insieme di unità di produzione connesse alla Rete di Trasmissione Nazionale per le quali esistono vincoli di rete sulla massima potenza complessiva erogabile: • Foggia (FOGN) • Brindisi (BRNN) • Rossano (ROSN) • Priolo (PRGP)
Configurazioni alternative 13 2.2 Configurazione alternativa base Con la delibera 511/2015/R/EEL l’AEEGSI, oltre a prorogare la struttura zonale per l’anno 2016, ha richiesto a Terna una proposta di struttura zonale per il triennio 2017-19 nei termini e secondo i criteri della Delibera 111/06. Pertanto, per il triennio 2017-19 Terna, oltre all’eliminazione dei poli di produzione limitata di Brindisi, Foggia e Priolo, aveva proposto: • lo spostamento dell’Umbria dalla zona Centro Nord alla zona Centro Sud; • la trasformazione del polo di Rossano in una zona geografica (Calabria). Questa struttura zonale alternativa, che prevede l’associazione regioni-zone di cui alla Tabella 3, è schematizzata nella Figura 3 e Figura 4. FIGURA 3. SCHEMA GEOGRAFICO ALTERNATIVA BASE - FIGURA 4. SCHEMA A BLOCCHI ALTERNATIVA BASE NORD Marginone-La Spezia Avenza-La Spezia Acciaiolo-La Spezia Avenza-S.Colombano Calenzano-Bargi Calenzano-S.B.Querceto Fano-Forlì Avenza-Colorno Fano-S.Martino in XX SACOI CNOR DT Montalto-Suvereto Pietrafitta-Arezzo Roma N.-Pian della Speranza Montorio-Rosara NORD SARD Teramo-Rosara CSUD CNOR SAPEI Troia-Benevento Larino-Gissi Melfi-Bisaccia CSUD SUD SARD SUD Laino-Aliano DT Laino- Laino- Montecorvino Tusciano CALA CALA SICI Sorgente-Rizziconi 1 e 2 SICI Collegamenti 380kV Collegamenti 220kV TABELLA 3. ASSOCIAZIONE REGIONI-ZONE NELL’ALTERNATIVA BASE Zona geografica Regioni Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Nord (NORD) Venezia Giulia, Emilia Romagna Centro Nord (CNOR) Toscana e Marche Centro Sud (CSUD) Campania, Lazio, Abruzzo e Umbria Sud (SUD) Molise, Puglia e Basilicata Calabria (CALA) Calabria Sicilia (SICI) Sicilia Sardegna (SARD) Sardegna
14 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 2.3 Configurazione con separazione delle isole maggiori A partire dalla configurazione alternativa base, si sono valutati gli impatti di una struttura zonale che vede la separazione delle due isole maggiori in due zone ciascuna: • La Sicilia (Figura 5) in Sicilia Est (comprendente le provincie di Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa - “SI_E”) e Sicilia Ovest (comprendente le provincie di Agrigento, Palermo e Trapani - “SI_O”). FIGURA 5. SUDDIVISIONE DELLA SICILIA IN DUE ZONE SRG BLL Messina CRC Trapani COR Trapani Palermo Termini I. PRR Enna PNA CMR SMB PTR Ca CER a FAV CTT ni Ag lta ta rig ni Ca en ss to et ta Sir CHG acu Porto Emped. Ra MLL sa gu sa PRI RAG • La Sardegna (Figura 6) in Sardegna Nord (comprendente le provincie di Gallura, Oristano, Nuoro e Sassari - “SA_N”) e Sardegna Sud (comprendente le provincie di Cagliari, Medio Campidano, Ogliastra e Sulcis - “SA_S”). FIGURA 6. SUDDIVISIONE DELLA SARDEGNA IN DUE ZONE Sacoi Sapei Fiumesanto S.Teresa Gallura Gallura Sassari Codrongianos 2 compensatori sincroni Ittiri Nuoro Taloro tra Oristano Oglias Oristano Medio Campidano Villasor Selargius Cagliari Sulcis Rumianca Assemini Sulcis Cagliari S. Sarlux
Configurazioni alternative 15 Questa struttura zonale alternativa, che prevede l’associazione regioni-zone di cui alla tabella 4, è schematizzata nelle figure 7 e 8. FIGURA 7. SCHEMA GEOGRAFICO CONFIGURAZIONE CON SEPARAZIONE DELLE ISOLE MAGGIORI - FIGURA 8. SCHEMA A BLOCCHI CONFIGURAZIONE CON SEPARAZIONE DELLE ISOLE MAGGIORI NORD Marginone-La Spezia Avenza-La Spezia Acciaiolo-La Spezia Avenza-S.Colombano Calenzano-Bargi Calenzano-S.B.Querceto Fano-Forlì Avenza-Colorno Fano-S.Martino in XX SACOI CNOR DT Montalto-Suvereto Pietrafitta-Arezzo NORD Roma N.-Pian della Speranza Montorio-Rosara SA_N Teramo-Rosara CSUD CNOR SAPEI Troia-Benevento Ittiri-Selargius Oristano-Sulcis Larino-Gissi Mogorella-Villasor Melfi-Bisaccia CSUD SA_N SUD SA_S SUD Laino-Aliano DT Laino- Laino- SA_S Montecorvino Tusciano CALA CALA Sorgente-Rizziconi 1 e 2 SI_O E SI_ SI_O DT Caracoli-Sorgente/Corriolo SI_E DT Favara-Chiaramonte Gulfi Collegamenti 380kV Collegamenti 220kV TABELLA 4. ASSOCIAZIONE REGIONI-ZONE NELLA CONFIGURAZIONE CON SEPARAZIONE DELLE ISOLE MAGGIORI Zona geografica Regioni Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Nord (NORD) Venezia Giulia, Emilia Romagna Centro Nord (CNOR) Toscana e Marche Centro Sud (CSUD) Lazio, Abruzzo, Campania e Umbria Sud (SUD) Molise, Puglia e Basilicata Calabria (CALA) Calabria Sicilia (provincie di Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa e Sicilia Est (SI_E) Siracusa) Sicilia Ovest (SI_O) Sicilia (provincie di Agrigento, Palermo e Trapani) Sardegna Nord (SA_N) Sardegna (provincie di Gallura, Oristano, Nuoro e Sassari) Sardegna Sud (SA_S) Sardegna (provincie di Cagliari, Medio Campidano, Ogliastra e Sulcis)
16 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 2.4 Configurazione a 2 zone continentali Nello studio si è valutata anche una configurazione volta a minimizzare il numero delle zone. Questa vede l’Italia continentale separata in 2 zone (“Nord” e “Macro Sud”), mantenendo le isole come zone a parte (associazione regioni-zone in tabella 5 e struttura schematizzata nelle figure 9 e 10). FIGURA 9. SCHEMA GEOGRAFICO STRUTTURA A DUE ZONE - FIGURA 10. SCHEMA A BLOCCHI STRUTTURA A DUE ZONE NORD Marginone-La Spezia Avenza-La Spezia Acciaiolo-La Spezia Avenza-S.Colombano Calenzano-Bargi Calenzano-S.B.Querceto Fano-Forlì Avenza-Colorno Fano-S.Martino in XX NORD SACOI SARD MACROSUD MACROSUD SAPEI SARD Sorgente-Rizziconi 1 e 2 SICI SICI Collegamenti 380kV Collegamenti 220kV TABELLA 5. ASSOCIAZIONE REGIONI-ZONE STRUTTURA A DUE ZONE Zona geografica Regioni Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Nord (NORD) Venezia Giulia, Emilia Romagna Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania, Molise, Puglia, Macro Sud (MSUD) Basilicata e Calabria Sicilia (SICI) Sicilia Sardegna (SARD) Sardegna
Configurazioni alternative 17 2.5 Configurazione a 2 zone continentali e separazione isole maggiori Partendo dalle configurazioni di cui ai paragrafi 2.3 e 2.4, si è inoltre valutata una configurazione zonale che prevede l’associazione regioni-zone di cui alla tabella 6. Questa struttura è schematizzata nelle figure 11 e 12. FIGURA 11. SCHEMA GEOGRAFICO STRUTTURA A DUE ZONE - FIGURA 12. SCHEMA A BLOCCHI STRUTTURA A DUE ZONE NORD Marginone-La Spezia Avenza-La Spezia Acciaiolo-La Spezia Avenza-S.Colombano Calenzano-Bargi Calenzano-S.B.Querceto Fano-Forlì Avenza-Colorno Fano-S.Martino in XX SACOI NORD SA_N SAPEI Ittiri-Selargius Oristano-Sulcis Mogorella-Villasor MACROSUD MACROSUD SA_N SA_S SA_S Sorgente-Rizziconi - 1e2 SI_O E SI_ SI_O DT Caracoli-Sorgente/Corriolo SI_E DT Favara-Chiaramonte Gulfi Collegamenti 380kV Collegamenti 220kV TABELLA 6. ASSOCIAZIONE REGIONI-ZONE STRUTTURA A DUE ZONE Zona geografica Regioni Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Nord (NORD) Venezia Giulia, Emilia Romagna Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania, Molise, Puglia, Macro Sud (MSUD) Basilicata e Calabria Sicilia (provincie di Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa e Sicilia Est (SI_E) Siracusa) Sicilia Ovest (SI_O) Sicilia (provincie di Agrigento, Palermo e Trapani) Sardegna Nord (SA_N) Sardegna (provincie di Gallura, Oristano, Nuoro e Sassari) Sardegna Sud (SA_S) Sardegna (provincie di Cagliari, Medio Campidano, Ogliastra e Sulcis)
18 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 2.6 Configurazione proposta da AEEGSI Tenendo conto di alcuni vincoli implementativi, l’AEEGSI ha suggerito di valutare una configurazione zonale aggiuntiva che preveda: • lo spostamento della regione Umbria dalla zona Centro Nord alla zona Centro Sud • il mantenimento del polo di produzione limitato di Rossano senza introduzione della zona Calabria Questa struttura è schematizzata nelle figure 13 e 14 e in tabella 7 ne è riportata la relativa associazione regioni/zone. FIGURA 13. SCHEMA GEOGRAFICO STRUTTURA A DUE ZONE - FIGURA 14. SCHEMA A BLOCCHI STRUTTURA A DUE ZONE NORD Marginone-La Spezia Avenza-La Spezia Acciaiolo-La Spezia Avenza-S.Colombano Calenzano-Bargi Calenzano-S.B.Querceto Fano-Forlì Avenza-Colorno Fano-S.Martino in XX SACOI CNOR DT Montalto-Suvereto Pietrafitta-Arezzo Roma N.-Pian della Speranza Montorio-Rosara NORD SARD Teramo-Rosara CSUD SAPEI CNOR Troia-Benevento Laino-Tusciano Larino-Gissi Melfi-Bisaccia DT Laino-Montecorvino CSUD SUD SARD SUD ROSN ROSN Sorgente-Rizziconi 1 e 2 SICI SICI Collegamenti 380kV Collegamenti 220kV Collegamenti virtuali TABELLA 7. ASSOCIAZIONE REGIONI-ZONE STRUTTURA A DUE ZONE Zona geografica Regioni Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Nord (NORD) Venezia Giulia, Emilia Romagna Centro Nord (CNOR) Toscana e Marche Centro Sud (CSUD) Campania, Lazio, Abruzzo e Umbria Sud (SUD) Molise, Puglia, Basilicata e Calabria Sicilia (SICI) Sicilia Sardegna (SARD) Sardegna
Scenari esaminati 19 3 Scenari esaminati 3.1 Introduzione Il processo di revisione zonale descritto nel CACM ha il chiaro obiettivo di definire delle strutture zonali che: • Massimizzino l’efficienza dei mercati; • Garantiscano la sicurezza del sistema elettrico; • Siano stabili e robuste nel tempo. Quest’ultimo criterio si propone di tenere conto anche dei costi legati ai cambiamenti della struttura zonale che nel tempo, a causa dell’evoluzione delle diverse grandezze di rilievo (es. struttura della rete, fabbisogno, parco di generazione), potrebbero rendersi altrimenti necessari. Per questo motivo il CACM richiede di valutare la qualità delle differenti strutture zonali su un orizzonte temporale decennale, ben più ampio del precedente orizzonte triennale previsto dalla Delibera 111/06. Tale differente approccio, passando da un orizzonte temporale di breve/medio termine ad un orizzonte di lungo termine, impone un cambio di metodologia nella definizione degli scenari da valutare. In particolare, con l’incremento dell’orizzonte temporale aumenta anche l’incertezza nelle previsioni disponibili e, dunque, non è più sufficiente effettuare delle valutazioni basate sulle migliori stime ad oggi disponibili (ragionevolmente accurate su un orizzonte di 1-3 anni). È invece necessario, in linea con quanto fatto negli studi di lungo termine anche a livello ENTSO-e (come ad esempio gli studi per il TYNDP, il MAF o le Bidding Zones), definire un insieme di potenziali scenari futuri sui quali testare le diverse configurazioni zonali. Nei successivi paragrafi, inoltre, vengono riportati maggiori dettagli circa i diversi scenari selezionati per ciascuna delle tre grandezze rilevanti sopra menzionate, ovvero struttura della rete, fabbisogno e parco di generazione. Di seguito è riportata in forma sintetica la lista degli scenari selezionati, descritti poi in dettaglio. Si precisa sin d’ora che, ritenendo i limiti di scambio particolarmente dipendenti dalla topologia della rete e dall’anno orizzonte, saranno analizzati tre differenti valori di limiti di scambio tra le sezioni, in funzione a diverse ipotesi di sviluppo della Rete di trasmissione nazionale e corrispondenti rispettivamente all’anno 2020 nell’ipotesi di rete Planned e all’anno 2025 nelle ipotesi di Rete Planned e Worst.
20 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 FIGURA 15. SCHEMA SCENARI ANALIZZATI As is 2020 Planned Sviluppo Decom. Scenari Sviluppo As is Planned Base Decom. 2025 Sviluppo As is Worst Base Decom. Orizzonte temporale Scenari di rete Domanda Generazione Anno obiettivo a cui le Topologia della rete di Stime circa il trend di crescita/decrescita del fabbisogno, diverse grandezze sono trasmissione attesa a nonchè evoluzione attesa del parco di generazione riferite seguito del (es. aumento RES e dismissione impianti convenzionali) completamento degli interventi di sviluppo ipotizzati nello scenario in esame 3.2 Orizzonti temporali Dato che lo studio è incentrato su un orizzonte temporale di dieci anni si ritiene necessario e sufficiente condurre le analisi su due distinti “anni obiettivo”. In particolare, dato che il periodo oggetto di valutazione è quello compreso tra l’anno 2019 e l’anno 2028, Terna ha ritenuto opportuno condurre le valutazioni su due orizzonti temporali: 2020 e 2025. Tali anni sono stati scelti in quanto rappresentativi dell’intero arco temporale in esame nonché in quanto presi in esame in diversi studi ENTSO-E che potranno quindi essere utilizzati come termine di confronto per i risultati ottenuti nel presente studio. 3.3 Scenari di rete Per l’anno 2020 si è ritenuto sufficiente valutare un unico scenario di rete che, rispetto allo stato attuale, vede implementati tutti quegli interventi di sviluppo, riportati nel Piano di Sviluppo 2017, già in corso/ autorizzati e per i quali è previsto l’ingresso in esercizio entro e non oltre il 31 dicembre 2019 (Scenario “planned”). Per l’anno 2025, dato il grado di incertezza che affligge le attuali stime circa le tempistiche di completamento di alcuni interventi di sviluppo, si è invece ritenuto necessario valutare, oltre ad uno scenario in linea con le previsioni riportate nel Piano di Sviluppo 2017 (“planned”), anche uno scenario in cui si ipotizza il mancato completamento degli interventi di sviluppo previsti a partire dal 2020 (“worst”).
Scenari esaminati 21 A seguire il dettaglio dei suddetti interventi, differenziati per livello di tensione ed anno di completamento. TABELLA 8. PRINCIPALI INTERVENTI DI SVILUPPO COMPLETATI AL 2020. Area Intervento PdS – Scenario 2020 Cod. intervento kV Incremento della capacità di interconnessione con 100-I 220 l'Austria Italia - Estero Interconnessione Italia-Balcani 401-P 500 Interconnessione Italia-Francia 3-P 380 Elettrodotto 220 kV ML "Mese - Castasegna" TYNDP - CM 220 Interventi per adeguamento portata elettrodotti 380 KV 8-P 380 Nord Ovest e 220 KV Razionalizzazione rete 220 e 132 KV Provincia di Torino 6-P 220 Rimozione Limitazioni rete 380 kV Area Nord-Ovest 8-P 380 Nord est Stazione 220 kV Cardano (BZ) 236-P 220 Centro Sud Elettrodotto 380 kV Foggia-Benevento II 502-P 380 TABELLA 9. INTERVENTI DI SVILUPPO COMPLETATI AL 2025. Area Intervento PdS – Scenario 2025 Cod. intervento kV Elettrodotto 380 kV Interconnessione Italia-Austria 204-P 220 (Fase 1) Elettrodotto HVDC "Verderio-Sils" TYNDP-174 380 Italia - Estero Incremento della capacità di interconnessione con la 200-I 500 Slovenia ai sensi della legge 99/2009 Italia-Tunisia 601-I 500 Elettrodotto 220 KV "Glorenza-Tirano-der.Premadio" 106-P 220 Elettrodotto 380 kV tra Milano e Brescia 104-P 380 Nord Ovest Razionalizzazione 220 kV città di Milano 115-P 220 Razionalizzazione 220/132 kV in Valle Sabbia 116-P 220 Stazione 380 kV Magenta (MI) 126-P 380 Razionalizzazione 380 kV fra Venezia e Padova 203-P 380 Razionalizzazione rete AT nell’area di S. Massenza (TN) 220-P 220 Razionalizzazione rete media valle del Piave (POLPET) 216-P 220 Riassetto rete 380 e 132 kV area di Lucca 306-P 380 Elettrodotto 380 kV Calenzano-Colunga 302-P 380 Nord est Riassetto rete Alto Bellunese 215-P 220 Riassetto rete area di Livorno 308-P 220 Stazione 220 kV Avenza 335-P 220 Stazione 220 kV Glorenza 238-P 220 Stazione 380 kV Volpago 206-P 380 Elettrodotto 380 kV Chiaramonte Gulfi - Ciminna 602-P 380 Elettrodotto 380 kV Foggia-Villanova (402-P) 402-P 380 Elettrodotto 380 kV Paternò-Pantano-Priolo 603-P 380 Razionalizzazione rete AAT/AT di Roma 404-P 380 Centro Sud Riassetto area metropolitana di Roma 404-S 220 Riassetto rete Teramo/Pescara 420-P 380 Stazione 220 kV Partinico 621-P 220 Stazione 380 kV S. Maria Capua Vetere 530-P 380 Stazione 380/150 kV Vizzini ex-Mineo 616-P 380
22 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 3.4 Evoluzione domanda e parco di generazione Al fine di definire una struttura zonale sufficientemente robusta al variare delle condizioni al contorno, per ciascuno dei due orizzonti temporali selezionati (2020 e 2025), si è ritenuto opportuno valutare scenari distinti in termini di domanda di energia elettrica e parco di generazione, tenendo conto della metodologia definita in ambito Europeo (Mid term Adequacy Forecast) e della peculiarità del sistema elettrico nazionale. In particolare: • Per l’anno 2020, assumendo una previsione di installato da fonte rinnovabile non programmabile (FRNP) e una domanda di energia elettrica in linea con lo scenario “Sviluppo” del Piano di Sviluppo (PdS) 2017, sono stati analizzati i seguenti due scenari: • Scenario “As is”, con un parco termoelettrico che vede un decommissioning moderato rispetto all’installato attuale. In questo scenario sono considerate fuori servizio le sole unità di produzione in conservazione o indisponibili per vincoli autorizzativi al 31/12/2016 (circa 6 GW); • Scenario decommissioning, in cui il valore complessivo di impianti dismessi ammonta a circa 10 GW; • Per l’anno 2025, assumendo una previsione di installato FRNP in linea con le previsioni del PdS 2017, sono stati analizzati i due seguenti scenari: • Scenario “As is”, con una domanda di energia elettrica in linea con lo scenario sviluppo del PdS 2017 e un parco termoelettrico che vede un decommissioning moderato rispetto all’installato attuale (considerate fuori servizio le sole unità di produzione in conservazione o indisponibili per vincoli autorizzativi al 31/12/2016 - circa 6 GW); • Scenario decommissioning, con una domanda di energia elettrica in linea con lo scenario base del PdS 2017 e un parco termoelettrico che tiene conto di una dismissione complessiva pari a circa 12 GW; Si segnala che gli scenari di phase-out degli impianti a carbone previsti nella proposta di SEN non sono stati oggetto di valutazione in questo studio. Previsioni della Domanda Nella tabella sottostante viene riportata la previsione di domanda in termini di potenza al picco di carico nell’ipotesi di estate torrida, rispettivamente nello scenario di sviluppo e nello scenario base con perimetro nazionale (cosiddetto 100%)5. TABELLA 10. STIMA DELLA DOMANDA IN POTENZA DI PICCO Scenario base Scenario di sviluppo Anno Potenza (GW) Potenza (GW) 2020 62 64 2025 63 66 (5) Scenari della Domanda Elettrica in Italia 2016-2016, www.terna.it
Scenari esaminati 23 Il grafico sottostante mostra lo scenario di crescita della domanda. FIGURA 16. SCENARI DI DOMANDA (BASE E SVILUPPO) 347,2 350,0 341,7 343,0 344,4 345,8 338,5 340,0 332,2 335,3 329,0 330,0 326,0 322,9 319,9 316,9 328,9 320,0 316,9 313,9 323,7 325,0 326,3 327,6 311 321,1 322,4 318,5 319,8 310,0 314,7 316 317,3 312,2 313,5 311 300,0 290,0 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 Scenario Base Scenario di Sviluppo Previsioni della Generazione Le seguenti figure riportano, rispettivamente, i dettagli del decommissioning sia in numero di UP, che per potenza delle stesse. FIGURA 17. NUMERO DI UP OGGETTO DI DECOMMISSIONING 20 18 15 10 10 6 5 5 5 4 3 2 2 2 1 0 Coal Gas Oil Altri ‐6GW ‐10GW ‐12GW FIGURA 18. POTENZA (GW) OGGETTO DI DECOMMISSIONING 4 3,4 3,5 3 2,5 2,5 2 1,5 1,5 1,2 1 0,7 0,8 0,7 0,4 0,4 0,5 0,2 0,1 0 Coal Gas Oil Altri ‐6GW ‐10GW ‐12GW
24 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 FIGURA 19. PREVISIONI INSTALLATO FER (GW) 2025 Eolico Onshore 2020 13,35 Eolico Onshore 11,18 2020 PV 2020 20,95 Eolico Offshore 0,03 2025 PV 2020 23,06 Solare Termodinamico 2025 11,18 Eolico Offshore 0,45 2025 Solare Termodinamico 0,17 Eolico Onshore Eolico Offshore Solare Termodinamico PV 3.4.1 Generazione nelle diverse ipotesi di configurazione zonali SCENARIO “AS IS” (DECOMISSIONING: -6 GW) 60 Configurazione con Configurazione a 2 zone Alternativa Configurazione separazione delle Configurazione a 2 zone continentali e separazione Configurazione proposta base attuale isole maggiori continentali delle isole maggiori da AEEGSI 50 Nord; 25,97 Nord; 25,97 Nord; 25,97 Nord; 25,97 Nord; 25,97 Nord; 25,97 40 30 Centro Nord; Centro Nord; Centro Nord; Centro Nord; 3,68 2,94 2,94 2,94 Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; 20 7,80 8,54 8,54 8,54 Sud; 22,36 Sud; 22,36 Rossano; 3,39 Rossano; 3,39 Foggia; 0,82 Sud; 7,30 Sud; 7,30 10 Brindisi; 4,31 Sud; 7,48 Sud; 2,35 Calabria; 3,57 Calabria; 3,57 Priolo; 0,74 Sardegna Nord; Sicilia Est; 2,96 Sicilia; 4,33 Sardegna Sud; Sicilia Est; 2,96 Sicilia; 4,33 Sicilia; 3,59 Sicilia; 4,33 0,69 Sicilia Ovest; 1,37 1,11 Sicilia Ovest; 1,37 Sardegna; 1,81 Sardegna; 1,81 Sardegna Sud; 1,11 Sardegna; 1,81 Sardegna Nord; 0,69 Sardegna; 1,81 0
Scenari esaminati 25 SCENARIO “DECOMISSIONING” 2020: -10 GW 60 Configurazione con Configurazione a 2 zone Alternativa Configurazione separazione delle Configurazione a 2 zone continentali e separazione Configurazione proposta base attuale isole maggiori continentali delle isole maggiori da AEEGSI 50 40 Nord; 24,40 Nord; 24,40 Nord; 24,40 Nord; 24,40 Nord; 24,40 Nord; 24,40 30 Centro Nord; Centro Nord; Centro Nord; 3,14 2,52 2,52 20 Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; 8,11 8,11 Centro Sud; 7,50 8,11 Sud; 20,25 Sud; 20,25 Rossano; 3,01 Rossano; 3,01 Foggia; 0,82 Sud; 6,42 Sud; 6,42 10 Brindisi; 3,59 Sud; 6,60 Sud; 2,19 Calabria; 3,19 Calabria; 3,19 Priolo; 0,74 Sardegna Sud; Sardegna Sud; 1,11 Sicilia est; 2,39 1,11 Sicilia est; 2,39 Sicilia; 3,01 Sicilia; 3,75 Sicilia; 3,75 Sicilia; 3,75 Sicilia Ovest; 1,37 Sicilia Ovest; 1,37 Sardegna; 1,73 Sardegna; 1,73 Sardegna Sud; 1,11 Sardegna; 1,73 Sardegna Sud; 1,11 Sardegna; 1,73 0 SCENARIO “DECOMISSIONING” 2025: -12 GW 60 Configurazione con Configurazione a 2 zone Alternativa Configurazione separazione delle Configurazione a 2 zone continentali e separazione Configurazione proposta 50 base attuale isole maggiori continentali delle isole maggiori da AEEGSI 40 Nord; 23,65 Nord; 23,65 Nord; 23,65 Nord; 23,65 Nord; 23,65 Nord; 23,65 30 Centro Nord; 2,77 Centro Nord; 2,52 Centro Nord; 2,52 Centro Nord; 2,52 20 Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; 7,50 7,75 7,75 7,75 Sud; 19,47 Sud; 19,47 Rossano; 2,60 Rossano; 2,60 Foggia; 0,82 Sud; 6,42 Sud; 6,42 10 Brindisi; 3,59 Sud; 6,60 Sud; 2,19 Calabria; 2,78 Calabria; 2,78 Priolo; 0,74 Sardegna Nord; Sardegna Nord; Sicilia Est; 2,39 Sicilia Est; 2,39 0,61 0,61 Sicilia; 2,95 Sicilia; 3,69 Sicilia Ovest; 1,30 Sicilia; 3,69 Sicilia Ovest; 1,30 Sicilia; 3,69 Sardegna; 1,29 0 Sardegna; 1,29 Sardegna; 1,29 Sardegna Sud; 0,68 Sardegna; 1,29 Sardegna Sud; 0,68 Di seguito sono inoltre dettagliate le ipotesi di potenza installata solare ed eolica nei diversi scenari, con dettaglio zonale per ciascuna configurazione analizzata.
26 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 POTENZA EOLICA (ON SHORE + OFF SHORE)_2020 Configurazione con separazione delle isole maggiori Configurazione Configurazione a due zone 12 Configurazione Configurazione con separazione Configurazione a due continentali e Configurazione proposta attuale alternativa base delle isole maggiori zone continentali separazione isole maggiori da AEEGSI Nord; 0,19 Nord; 0,19 Nord; 0,19 Nord; 0,19 Nord; 0,19 Centro Nord; 0,21 Centro Nord; 0,20 Centro Nord; 0,20 Nord; 0,19 Centro Nord; 0,20 10 Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; 2,04 2,05 2,05 2,05 8 Macro Sud; Macro Sud; 8,05 8,05 Sud; 4,51 Sud; 4,51 6 Sud; 5,80 Sud; 5,80 4 Calabria; 1,29 Calabria; 1,29 Sicilia est ; Sicilia est ; 0,84 0,84 2 Sicilia; 1,90 Sicilia; 1,90 Sicilia; 1,90 Sicilia; 1,90 Sicilia ovest; Siciliaovest; 1,05 1,05 Sardegna; Sardegna Nord; 0,72 Sardegna Nord; 0,72 Sardegna; Sardegna; Sardegna; 1,07 1,07 Sardegna Sud; 0,35 1,07 Sardegna Sud; 0,35 1,07 0 POTENZA SOLARE (PV + CSP)_2020 25 Configurazione Configurazione a due Configurazione Configurazione con separazione Configurazione zone continentali e Configurazione attuale alternativa base delle isole maggiori a due zone continentali separazione isole maggiori proposta da AEEGSI 20 Nord; 9,40 Nord; 9,40 Nord; 9,40 Nord; 9,40 Nord; 9,40 Nord; 9,40 15 Centro Nord; Centro Nord; Centro Nord; Centro Nord; 10 2,51 2,00 2,00 2,00 Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; Macro Sud; Macro Sud; Centro Sud; 2,94 3,45 3,45 9,32 9,32 3,45 5 Sud; 3,31 Sud; 3,87 Sud; 3,31 Sud; 3,87 Calabria; 0,56 Calabria; 0,56 Sicilia Est; 0,85 Sicilia Est; 0,85 Sicilia; 1,52 Sicilia; 1,52 Sicilia Ovest; 0,67 Sicilia; 1,52 Sicilia; 1,52 Sardegna Sud; Sardegna Sud; Sicilia Ovest; 0,67 Sardegna; 0,84 Sardegna; 0,84 0,40 Sardegna Nord; 0,44 0,40 Sardegna Nord; 0,44 Sardegna; 0,84 Sardegna; 0,84 0
Scenari esaminati 27 POTENZA EOLICA (ON SHORE + OFF SHORE)_2025 16 Configurazione Configurazione a due Configurazione Configurazione con separazione Configurazione zone continentali e Configurazione proposta attuale alternativa base delle isole maggiori a due zone continentali separazione isole maggiori da AEEGSI 14 Nord; 0,22 Nord; 0,22 Nord; 0,22 Nord; 0,22 Nord; 0,22 Nord; 0,22 Centro Nord; 0,24 Centro Nord; 0,24 Centro Nord; 0,24 Centro Nord; 0,24 12 Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; Centro Sud; 2,45 2,45 2,45 2,45 10 Macro Sud; Macro Sud; 8 Sud; 5,62 Sud; 5,62 9,87 9,87 Sud; 7,18 Sud; 7,18 6 Calabria; Calabria; 4 1,56 1,56 Sicilia Est ; Sicilia Est ; 1,10 1,10 Sicilia; 2,39 Sicilia; 2,39 Sicilia; 2,39 Sicilia; 2,39 2 Sicilia Ovest; Sicilia Ovest; 1,29 1,29 Sardegna; Sardegna; Sardegna Nord; 0,79 Sardegna; Sardegna Nord; 0,79 Sardegna; 1,33 1,33 Sardegna Sud; 0,54 1,33 Sardegna Sud; 0,54 1,33 0 POTENZA SOLARE (PV + CSP)_2025 Configurazione Configurazione a due zone 25 Configurazione Configurazione con separazione Configurazione a continentali e separazione Configurazione attuale alternativa base delle isole maggiori due zone continentali isole maggiori proposta da AEEGSI 20 Nord; 9,87 Nord; 9,87 Nord; 9,87 Nord; 9,87 Nord; 9,87 Nord; 9,87 15 Centro Nord; Centro Nord; Centro Nord; Centro Nord; 2,18 2,73 2,18 2,18 10 Centro Sud; Centro Sud; Macro Sud; Macro Sud; Centro Sud; Centro Sud; 3,90 3,90 10,47 10,47 3,35 3,90 Sud; 3,75 Sud; 3,75 5 Sud; 4,39 Sud; 4,39 Calabria; 0,64 Calabria; 0,64 Sicilia Est ; 0,88 Sicilia Est; 0,88 Sicilia; 1,82 Sicilia; 1,82 Sicilia; 1,82 Sicilia; 1,82 Sicilia Ovest; 0,94 Sicilia Ovest; 0,94 Sardegna Sud; Sardegna Sud; Sardegna; 1,07 Sardegna; 1,07 Sardegna Nord; 0,50 Sardegna Nord; 0,50 Sardegna; 1,07 0,57 Sardegna; 1,07 0,57 0
28 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 4 Descrizione simulazioni 4.1 Dati di input Profili della Domanda e suddivisione nodale Nel rispetto dello scenario descritto al paragrafo 3.4, la domanda è caratterizzata da un profilo che rispetta il calendario 2007 in termini di giorni settimanali e festività. Nella figura sotto è rappresentato, a livello nazionale, l’andamento della media del carico in p.u.6 nelle 24 ore del giorno per ciascun mese; ovvero i valori in tabella rappresentano per ciascuna ora del giorno e mese dell’anno il valore medio del carico rispetto al picco unitario Come si evince, il picco di carico si concentra prevalentemente nel periodo estivo ed in particolare nel mese di luglio. FIGURA 20. MEDIA DEL PROFILO DELLA DOMANDA IN P.U. Ora\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,6 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 2 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 0,5 0,6 0,5 0,5 0,4 0,4 0,4 3 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,5 0,6 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,5 0,5 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 5 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,5 0,5 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 6 0,4 0,5 0,5 0,4 0,4 0,5 0,5 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 7 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,6 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 8 0,6 0,6 0,6 0,6 0,5 0,6 0,7 0,5 0,6 0,6 0,6 0,6 9 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,7 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 10 0,7 0,7 0,7 0,7 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 11 0,7 0,7 0,7 0,7 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 12 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 13 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,6 0,6 0,6 14 0,6 0,7 0,6 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,6 0,6 0,6 15 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,6 0,6 0,6 16 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,6 0,7 0,6 17 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,6 0,7 0,7 18 0,8 0,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,7 0,8 0,7 19 0,8 0,8 0,7 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,7 0,8 0,7 20 0,8 0,8 0,8 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 21 0,7 0,7 0,7 0,7 0,6 0,7 0,8 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 22 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,8 0,6 0,7 0,6 0,6 0,6 23 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,7 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 24 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,6 0,7 0,5 0,6 0,5 0,5 0,5 (6) Nella figura è riportato il valore assunto dal rapporto tra il fabbisogno medio del cluster mese-ora in esame rispetto al picco di fabbisogno annuale.
Descrizione simulazioni 29 Questo stesso profilo viene utilizzato anche a livello “nodale” secondo l‘attuale Zona di Mercato di appartenenza, mentre per gli utenti AAT direttamente connessi alla RTN si considera un carico FLAT pari al loro contributo al picco di carico. Profili FRNP I profili di producibilità FRNP ed in particolare fotovoltaico (PV), Solare Termodinamico (CSP), Eolico (WIND) Onshore e Offshore, sono allineati alle ipotesi del Pan European Climate Database (PECD) condivise in ambito ENTSO-E e composte da 34 anni climatici. Un’analisi delle serie di producibilità ha portato ad individuare l’anno climatico 2015 come un anno di producibilità media sia in termini di ore equivalenti che di picco di produzione. Il dettaglio dei dati è relativo alla struttura zonale esistente (Figura 1). Il profilo FRNP viene calato a livello regionale in funzione della struttura attuale zonale, pertanto ciascun impianto ricadente in ciascuna zona è caratterizzato da una determinata producibilità e le diverse ipotesi zonali sono quindi caratterizzate da una composizione differente di producibilità a seconda della regione in cui ricadono gli impianti. Di seguito si riportano delle curve indicative di producibilità annuale (2015) a livello Italia espresse in p.u.: FIGURA 21. MEDIA ORARIA DELLA PRODUCIBILITÀ FNRP DEL 2015. PV, CSP, WIND ONSHORE, WIND OFFSHORE IN ITALIA PECD-CLIMATIC YEAR 2015 Producibilità FRNP del 2015 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 1 138 275 412 549 686 823 960 1097 1234 1371 1508 1645 1782 1919 2056 2193 2330 2467 2604 2741 2878 3015 3152 3289 3426 3563 3700 3837 3974 4111 4248 4385 4522 4659 4796 4933 5070 5207 5344 5481 5618 5755 5892 6029 6166 6303 6440 6577 6714 6851 6988 7125 7262 7399 7536 7673 7810 7947 8084 8221 8358 8495 8632 PV CSP WIND ONSHORE WIND OFFSHORE Dimensionamento della Riserva L’approvvigionamento della riserva viene considerato solo nella fase di simulazione Monte Carlo vera e propria in cui si simula il sistema nel suo complesso, data una certa struttura zonale e limiti di scambio. Il fabbisogno di riserva terziaria di sostituzione a salire esprime la quantità di riserva a salire che deve essere disponibile in sede di programmazione al fine di fronteggiare incrementi di fabbisogno/riduzioni di immissione eolica e fotovoltaica non previsti(e) o indisponibilità di generazione, senza limitazioni di durata. Il fabbisogno di riserva di sostituzione è inclusivo del fabbisogno di riserva secondaria. In maniera semplificata ai fini del presente studio, viene cautelativamente considerato un fabbisogno di riserva dimensionato in funzione della domanda di energia in ciascuna zona, quindi per ciascuna zona è stato considerato un fabbisogno di riserva pari al 20% del carico.
30 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 Piano delle manutenzioni e riduzione capacità di scambio Al fine di tenere opportunamente in conto l’impatto delle indisponibilità programmate degli elementi di rete sull’esercizio del sistema elettrico, è stato definito un piano di indisponibilità “standard” degli elementi di rete 380kV (380/220kV per le isole). Tale piano è stato definito analizzando i dati storici 2015-2017 delle indisponibilità (annuali, on demand, occasionali e indifferibili) calcolando, per ciascun collegamento, il numero medio di giorni di fuori servizio. Inoltre, laddove possibile e appropriato, i collegamenti sono stati raggruppati in opportune “direttrici”: ai fini del piano “standard”, si è definito un periodo di indisponibilità complessivo per la direttrice (quindi, ai fini delle simulazioni di rete, per ciascuna direttrice, viene posto fuori servizio solo uno dei collegamenti ad esso appartenenti). Si segnala che, assumendo che indisponibilità di brevissima durata (minore a 4 giorni) possano essere flessibilmente allocate da Terna nei momenti in cui queste non comportino impatti per il sistema, il piano “standard” delle manutenzioni di rete è stato elaborato considerando solo i collegamenti e le direttrici che sono risultati avere una durata media annuale di fuori servizio programmato maggiore o uguale di 4 giorni. Il piano così definito è risultato composto da 127 indisponibilità nell’arco dell’anno (100 sul 380kV e 27 sul 220kV), di durata media pari a 7 giorni (durata minima pari a 4, durata massima pari a 37). FIGURA 22. DISTRIBUZIONE INDISPONIBILITÀ PER DURATA E LIVELLO DI TENSIONE 40 35 30 380kV 220kV Indisponibilità 25 20 15 10 5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Durata [gg] L’allocazione temporale di tali indisponibilità nell’arco dell’anno è stata effettuata seguendo un procedimento analogo a quello tipicamente applicato da Terna in fase di programmazione annuale delle indisponibilità, cercando di minimizzare gli impatti dei fuori servizio sulla sicurezza e sull’economicità del sistema. Il piano di manutenzione degli elementi di rete viene poi trattato da GRARE7 come un input fisso. Tuttavia, lavorando GRARE per settimane, è stato necessario tradurre il piano precedente elaborato in un piano con risoluzione settimanale. Per fare ciò, si è assunto quanto segue: (7) GRARE (Grid Reliability and Adequacy Risk Evaluator) – software Terna per la valutazione affidabilistica del sistema elettrico di trasmissione utilizzando metodi di analisi di tipo Monte Carlo. GRARE è sviluppato per la pianificazione dei sistemi elettrici di medio e lungo termine.
Descrizione simulazioni 31 TABELLA 11. PIANO DI MANUTENZIONE DEI COLLEGAMENTI Durata manutenzione Periodo di manutenzione modellato in GRARE [giorni] [settimane] 4-10 1 11-17 2 18-24 3 25-31 4 La distribuzione delle indisponibilità per durata (in settimane) è riportata nella figura seguente: FIGURA 23. DISTRIBUZIONE INDISPONIBILITÀ PER DURATA (ESPRESSA IN SETTIMANE) E LIVELLO DI TENSIONE 120 100 380kV 220kV Indisponibilità 80 60 40 20 0 1 2 3 4 Durata [w] Per le indisponibilità di elementi di rete che hanno rilevanza ai fini degli scambi tra zone, sono state definite opportune riduzioni ai limiti di scambio (espresse in percentuale del limite a rete integra). Tali riduzioni sono state definite sia per le sezioni esistenti che, laddove rilevante, per le nuove sezioni (ad esempio, per l’indisponibilità dei collegamenti 220kV che collegano la parte occidentale della Sicilia con la parte orientale della medesima isola, si è stimata la riduzione percentuale da applicare al limite di scambio tra queste due porzioni della rete nelle configurazioni zonali che vedono l’isola separata in due parti). Infine, GRARE tiene conto anche delle manutenzioni degli impianti di generazione. Queste vengono simulate sulla base di una durata standard definita per tecnologia (Tabella 12) e la loro allocazione temporale nell’arco dell’anno è ottimizzata dal software medesimo in modo da massimizzare i margini di adeguatezza (le manutenzioni vengono quindi allocate nei periodi a minore fabbisogno e/o maggiore produzione rinnovabile attesa).
32 Revisione configurazione zonale Report finale – Marzo 2018 TABELLA 12. SETTIMANE DI MANUTENZIONE PER TIPO DI TECNOLOGIA DI GENERAZIONE Tecnologia (rendimenti) Settimane di manutenzione Gas CCGT new (53% - 60%) 4 Gas CCGT old 1 (33% - 44%) 4 Gas CCGT old 2 (45% - 52%) 4 Gas OCGT new (39% - 44%) 2 Gas OCGT old (35% - 38%) 2 Hard coal new (44% - 46%) 5 Hard coal old 1 (30% - 37%) 5 Hard coal old 2 (38% - 43%) 5 Heavy oil old 1 (25% - 37%) 4 Tassi di accidentalità Le simulazioni probabilistiche effettuate con GRARE tengono conto, oltre che delle manutenzioni programmate di cui al precedente paragrafo, anche dell’impatto dei fuori servizi accidentali degli elementi di rete secondo appositi tassi di accidentalità. I tassi di accidentalità degli elementi di rete cambiano a seconda del livello di tensione secondo la tabella riportata sotto: TABELLA 13. TASSI DI ACCIDENTALITÀ indisp.tà x 100km AEREA 380 kV 0.00148 CAVO 380 kV 0.00468 AEREA 220 kV 0.00365 CAVO 220 kV 0.03573 AEREA
Descrizione simulazioni 33 Modello Estero Il modello dei paesi esteri utilizzato per il presente studio viene differenziato a seconda della fase di analisi che si differenzia tra: • Individuazione dei limiti di scambio tra le aree • Simulazioni affidabilistiche Monte Carlo Relativamente al calcolo del limite di scambio tra le diverse sezioni italiane, il modello estero è limitato solo ai paesi confinanti e risulta anche piuttosto semplificato. Infatti per ciascuna nazione il modello è composto da una singola sbarra dove sono presenti due generatori dispacciabili e un carico. Uno dei due generatori ha costi bassi e potenza massima pari al carico, quindi risulta sempre acceso alla potenza massima per coprire il carico. L’altro generatore ha costi alti e potenza massima installata pari allo scambio (NTC) verso l’Italia. Riassumendo il primo generatore simula l’import dall’Italia mentre il secondo simula l’export verso l’Italia. Quando il paese estero lavora in modalità “Export”, il generatore con costi bassi copre totalmente il proprio carico mentre quello con costi alti manda potenza in Italia. Viceversa quando il paese estero lavora in modalità “Import”, il generatore a costi alti è spento dallo Unit Committment mentre quello a costi bassi scende per assicurare il bilancio tra import e carico residuo. I paesi esteri connessi alla frontiera NORD, quindi FRANCIA, SVIZZERA, AUSTRIA e SLOVENIA, sono interconnessi tra loro con delle linee fittizie con impedenza alta in modo da ridurre i flussi scambiati tra di loro mentre il NORD è connesso a questo modello tramite una serie di linee fittizie con impedenza tale da garantire la distanza elettrica dall’Italia alle quali sono collegate in serie le linee vere di frontiera. Gli altri paesi esteri, MONTENEGRO, GRECIA e TUNISIA, sono modellizzati allo stesso modo ma sono delle antenne. Nel caso di MALTA, essa viene modellizzata con una singola sbarra ed un carico con un profilo orario imposto, quindi uno spillamento sulla SICILIA. Per quanto riguarda invece il modello estero per le simulazioni Montecarlo, si assume un dettaglio maggiore che riprende i dati condivisi a livello ENTSO-e per tutta l’Europa (MAF) dove i paesi del perimetro pan-europeo vengono modellizzati come busbar interconnessi tra loro e con il dettaglio di generazione e clusterizzato in base alla tecnologia. Quest’ultimo modello permette di simulare con un buon livello di dettaglio gli scambi tra le diverse nazioni europee in funzione della propria domanda e generazione rinnovabile commisurata alla disponibilità di potenza termoelettrica considerando anche i limiti di scambio sulle diverse frontiere. 4.2 Catena di simulazioni principale Il Tool GRARE è stato utilizzato sia per il calcolo dei limiti di scambio nelle diverse ipotesi di configurazione zonale sia per le simulazioni affidabilistiche basate sulle logiche MGP e successivamente MSD al fine di esercire la rete nei propri limiti di sicurezza. Per il primo obiettivo, si utilizza un metodo deterministico volto a rispettare i criteri di sicurezza N-1 (4.2.1) mentre nel secondo obiettivo (par. 4.3.2 e 4.2.3) utilizza un metodo probabilistico di tipo Monte Carlo non sequenziale valutando un elevato numero di configurazioni di rete, analizzando per ciascuna di esse 100 anni Monte Carlo. 4.2.1 Calcolo della capacità di scambio tra zone Al fine di poter valutare l’impatto delle diverse configurazioni zonali, simulandone i conseguenti impatti in termini di esiti del mercato dell’energia, è necessario calcolare, per ciascuna delle configurazioni analizzate e per tutte le sezioni in esse previste, i limiti di scambio tra le zone in tutti gli scenari oggetto della simulazione.
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