15 Linee di indirizzo e raccomandazioni per il ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili

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15 Linee di indirizzo e raccomandazioni per il ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili
Linee di indirizzo e
  raccomandazioni per
  il ricondizionamento dei
  Dispositivi Medici Riutilizzabili

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REGIONE LIGURIA
15 Linee di indirizzo e raccomandazioni per il ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili
Linee di indirizzo e raccomandazioni
per il ricondizionamento
dei Dispositivi Medici Riutilizzabili

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15 Linee di indirizzo e raccomandazioni per il ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili
Indice
                                                                                                       Presentazione                                                        7
                                                                                                       Introduzione                                                         9
                                                                                                       Indagine conoscitiva sulle attività di sterilizzazione in Liguria   12
                                                                                                       Servizi di sterilizzazione                                          12
                                                                                                       Attrezzature                                                        14
                                                                                                        - Sterilizzatrici                                                  14
                                                                                                        - Termosaldatrici                                                  15
                                                                                                        - Termodisinfettori                                                15
                                                                                                       Locali                                                              15
                                                                                                       Decontaminazione e detersione                                       16
                                                                                                       Asciugatura e confezionamento                                       16
                                                                                                       Controllo della sterilizzazione                                     16
Progetto coordinato da:                                                                                Documentazione del processo di sterilizzazione                      17
Sticchi Camilla - Agenzia Regionale Sanitaria della Liguria, Referente PRP 2010/2012 Prevenzione ICA   Deposito dei dispositivi medici sterili                             17
Redazione e gruppo di lavoro                                                                           Capitolo Primo
Assensi Marina - Azienda ASL1 Imperiese                                                                Requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi
Bellina Dorotea - IRCCS AOU San Martino - IST
Cattaneo Mauro - Azienda ASL3 Genovese                                                                 Requisiti strutturali                                               20
Centi Arianna - Azienda ASL 4 Chiavarese                                                                - Ospedali di grandi/medie dimensioni                              20
Comito Franca - IRCCS Istituto Giannina Gaslini
Masi Vita Maria - Ospedale Evangelico Internazionale di Genova                                          - Strutture sanitarie di piccole dimensioni                        21
Sacco Rosa Anna - IRCCS Istituto Giannina Gaslini                                                      Requisiti minimi impiantistici                                      21
Tagliafico Maria Grazia - E.O. Ospedali Galliera
                                                                                                        - Caratteristiche ambientali                                       22
Revisione a cura di:                                                                                    - Zona “sporca”                                                    23
Baldelli Ivana - IRCCS Istituto Giannina Gaslini
Battistini Angela - IRCCS AOU San Martino - IST                                                             Controlli in zona “sporca”                                     23
Cristina Maria Luisa - Dipartimento DISSAL Università di Genova                                         - Zona “pulita”                                                    23
Ganapini Andrea - Ospedale Evangelico Internazionale di Genova
Guastamacchia Roberto - Azienda ASL1 Imperiese
                                                                                                            Controlli in zona “pulita”                                     23
Lombardi Irene - Azienda ASL1 Imperiese                                                                 - Zona “sterile”                                                   24
Massone Laura - IRCCS Istituto Giannina Gaslini                                                             Controlli in zona “sterile”                                    24
Melchiorre Giuditta - Azienda ASL 1 Imperiese
Mentore Bruno - Azienda ASL4 Chiavarese                                                                 - Zona per la movimentazione e lo stoccaggio                       25
Nelli Mauro - E.O. Ospedali Galliera                                                                    - Sistema di controllo ambientale                                  25
Orengo Giovanni - IRCCS AOU San Martino - IST
Penazzo Sabrina - Azienda ASL2 Savonese                                                                Requisiti minimi tecnologici                                        25
Picasso Marco - Azienda ASL1 Imperiese                                                                 Requisiti minimi organizzativi                                      26
Samengo Ines - Azienda ASL4 Chiavarese
                                                                                                        - L’Infermiere Coordinatore                                        26
                                                                                                        - L’Infermiere                                                     28
                                                                                                        - Gli Operatori Tecnici e Sanitari (OTA/OSS)                       28
                                                                                                       Piano di formazione                                                 29
                                                                                                       Capitolo Secondo
                                                                                                       Aspetti generali di igiene e norme comportamentali
                                                                                                       Igiene delle mani degli operatori sanitari                          32
                                                                                                       Comportamenti                                                       35
                                                                                                       Igiene ambientale                                                   35
                                                           2                                                                                                3
15 Linee di indirizzo e raccomandazioni per il ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili
Capitolo Terzo                                                        - Sistema di imballaggio protettivo (PP)                                           76
Prevenzione del rischio nel processo di ricondizionamento                 Attività di controllo e verifica                                               76
Prevenzione del rischio nel processo di ricondizionamento       38    - Tipologia di confezionamento                                                     76
Capitolo Quarto                                                       - Fogli per avvolgimento                                                           78
Responsabilità                                                            Attività di controllo e verifica                                               81
Matrice delle responsabilità                                    42    - Buste preformate e rotoli                                                        81
Capitolo Quinto                                                           Attività di controllo e verifica                                               82
                                                                      - Contenitori riutilizzabili (container)                                           82
Il processo di ricondizionamento dei DMR
                                                                          Attività di controllo e verifica                                               83
Generalità                                                      46
                                                                      - Durata della sterilità di un dispositivo medico: indicazioni generali            84
Metodi e sistemi di sterilizzazione                             48
                                                                     Termosaldatura                                                                      86
Sterilizzazione con vapore saturo                               48
                                                                     Etichettatura                                                                       86
  - Generalità                                                  48
                                                                     Capitolo Settimo
  - Autoclavi/sterilizzatrici                                   49
      Indicazioni speciali                                      51   Tracciabilità
      Piccole autoclavi                                         53   Tracciabilità                                                                       90
Sterilizzazione con Ossido di Etilene                           54   Capitolo Ottavo
 - Fasi del processo di sterilizzazione a EtO                   54   Utilizzo delle autoclavi a vapore
 - Responsabilità del processo: Azienda Sanitaria committente        Vuoto test                                                                          94
   e Azienda appaltatrice della sterilizzazione a EtO           55   Test di penetrazione del vapore                                                     94
Sterilizzazione con Perossido di Idrogeno                       56    - Test di Bowie & Dick (BD)                                                        95
Sterilizzazione mediante soluzioni di Acido Peracetico          56    - Helix Test                                                                       95
Capitolo Sesto                                                       Carico del materiale nella camera di sterilizzazione                                95
Le fasi del processo di sterilizzazione                               - Verifica del carico: scarico e controllo                                         96
Raccolta e trasporto del materiale da processare                64   Capitolo Nono
Decontaminazione                                                65   Indicatori
 - Modalità                                                     65   Indicatori chimici                                                                  98
 - Attività di controllo e verifica                             66    - Classi di indicatori chimici                                                     98
Lavaggio                                                        66   Indicatori biologici                                                               100
 - Lavaggio automatico                                          67   Capitolo Decimo
     Attività di controllo e verifica                           68   Convalida
 - Lavaggio manuale                                             69   Definizioni e periodicità                                                          104
      Condizioni di applicabilità del lavaggio manuale          69   Personale esecutore delle procedure di convalida                                   105
     Attività di controllo e verifica                           70   Capitolo Undicesimo
 - Trattamento in vasca ad ultrasuoni                           71   Documentazione e archiviazione
     Attività di controllo e verifica                           72   Documentazione                                                                     110
Risciacquo                                                      72   Archiviazione                                                                      111
Asciugatura                                                     72   Fascicolo tecnico                                                                  112
 - Attività di controllo e verifica                             72   Utilizzo di strumentario chirurgico per uso temporaneo, in prova/sperimentazione
Controllo verifica e manutenzione del Dispositivo Medico        73   o in comodato d’uso                                                                112
Confezionamento                                                 74
 - Requisiti necessari per il confezionamento                   75
                                                 4                                                                    5
15 Linee di indirizzo e raccomandazioni per il ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili
Capitolo Dodicesimo                                                                                                                    Presentazione
Outsourcing
Definizioni                                                                               118
                                                                                                La definizione diffusa nel mondo produttivo, secondo la quale “la qualità di un prodotto o
Tipologie di outsourcing                                                                  118   di un servizio è la conformità alle richieste implicite o esplicite del consumatore" mostra
Capitolato                                                                                119   importanti limiti se applicata in ambito sanitario, poiché difficilmente l'utente delle azien-
 - Elementi caratterizzanti il capitolato tecnico                                         120   de sanitarie è in grado di formulare un giudizio obiettivo sul servizio di cui fruisce.
Aspetti organizzativi e operativi                                                         121
Capitolo Tredicesimo                                                                            La pratica chirurgica si evolve in continuazione: l’introduzione di tecnologie avanzate e di
Il processo di ricondizionamento dei DMR in ambito odontoiatrico                                nuove tecniche ha indotto una modificazione sostanziale nell’assistenza. La rapidità delle
Requisiti minimi strutturali, impiantistici, tecnologici, organizzativi                   124   procedure diagnostiche, la riduzione della degenza rappresentano un beneficio indiscuti-
Attività di sterilizzazione in ambito odontoiatrico                                       125
                                                                                                bile per chi deve ricorrere a trattamenti assistenziali. Tuttavia, un sistema organizzativo
Glossario                                                                                 127
Norme di riferimento e Bibliografia                                                       131
                                                                                                orientato all’efficienza può rappresentare un limite se non coincide con l’applicazione di
Indice delle tabelle                                                                            modelli assistenziali orientati all’efficacia.
Tabella n. 1: Dotazione organica                                                           13
Tabella n. 2:Documentazione                                                                14   I rischi correlati all’atto chirurgico sono ampiamente conosciuti, si riferiscono anche
Tabella n. 3: Esempio di Matrice delle responsabilità                                      44   all’insorgenza di complicanze di tipo infettivo attribuibili non solo al processo di steri-
Tabella n. 4: Cicli di sterilizzazione e parametri di riferimento                          51   lizzazione ma più propriamente alla gestione ed ai comportamenti correlati all’uso dei
Tabella n. 5: Tipi di sterilizzatrici autoclavi/cicli previsti                             53
Tabella n. 6: Tipologia di confezionamento in relazione all’agente sterilizzante           77   dispositivi sterili. Sappiamo che almeno il 30% delle infezioni che si manifesta a seguito di
Tabella n. 7: Tipologia di confezionamento                                                 78   trattamento chirurgico è evitabile. Per ridurre le variabilità comportamentali, che possono
Tabella n. 8: Differenze tra UNI EN 867-1 e UNI EN ISO 11140 -1                            99   essere origine di complicanze infettive, è indispensabile la condivisione degli obiettivi.
Indice delle figure
Figura n. 1: Igiene delle mani con acqua e sapone                                          33   Sebbene sia necessario tendere alla centralizzazione del processo per garantire stan-
Figura n. 2:Igiene delle mani con soluzione alcolica                                       34
                                                                                           50
                                                                                                dardizzazione e qualità del servizio erogato, nel prendere in esame l’argomento sono
Figura n. 3: Grafico fasi ciclo sterilizzazione
Figura n. 4: Le componenti del processo di sterilizzazione                                 62   emersi elementi che caratterizzano le specificità dei contesti di applicazione del processo
Figura n. 5: Flow chart del processo di sterilizzazione                                    63   quali le centrali di sterilizzazione, i blocchi operatori, gli ambulatori chirurgici e la loro
Figura n. 6: Pittogramma che indica DM monouso                                             64   conformità ai requisiti e agli indicatori per l’accreditamento delle strutture pubbliche e
Figura n. 7: Pittogramma che indica DM monouso non risterilizzabile                        64
Figura n. 8: Esempio di confezionamento in ortogonale con fogli di carta crespata o TNT    80   private della Regione Liguria.
Figura n. 9: Esempio di confezionamento in diagonale con fogli di carta crespata o TNT     80
Figura n. 10: Esempi di indicazioni dei tempi di scadenza dei SBS                          85   Il processo di ricondizionamento e sterilizzazione dei Dispositivi Medici (DM) è ancora
Figura n. 11: Disposizione corretta del carico in autoclave                                95   percepito come un elemento marginale delle attività sanitarie.
Figura n. 12: Disposizione non corretta del carico in autoclave                            95
Figura n. 13: Flow chart per validazione del processo di sterilizzazione                  107   Ai più è sconosciuto, in parte avulso dalle pratiche chirurgiche o assistenziali.
Figura n. 14: Esempio di procedura per l’utilizzo dello strumentario chirurgico
               ad uso temporaneo, in prova/sperimentazione o in comodato d’uso            113   Se da un lato è diffusa la consapevolezza della necessità di utilizzare DM sterili nell’ambito
Figura n. 15: Esempio di scheda per la richiesta di sterilizzazione                       114   delle attività assistenziali, dall’altro è pressoché ignota la quantità di azioni da intrapren-
Figura n. 16: Esempio di scheda di attestazione di sanificazione degli strumenti
               in uscita dall’azienda                                                     115   dere per ricondizionare un dispositivo medico applicando norme tecniche, circolari, DPR,
Figura n. 17: Esempio di scheda di rilevazione qualità del Servizio Sterilizzazione       122   linee guida e quant’altro, la cui osservanza è in alcuni casi imperativa.
                                                 6                                                                                            7
15 Linee di indirizzo e raccomandazioni per il ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili
Nella consapevolezza che sia necessario applicare e sostenere pratiche di dimostrata                                                                 Introduzione
efficacia, è stato sviluppato questo documento di indirizzo contenente anche specifiche       Nonostante i notevoli progressi effettuati per la lotta e il controllo delle infezioni correlate
raccomandazioni, che vuole essere un supporto tecnico per coloro che operano nel settore      all’assistenza, esse rappresentano ancora oggi un importante fattore di rischio, soprattutto
del ricondizionamento dei Dispositivi Medici Riutilizzabili.                                  per quei pazienti che si sottopongono a interventi diagnostici e/o terapeutici invasivi.
Per sviluppare il documento è stata operata una indagine conoscitiva nell’ambito delle        L'adozione di procedure sempre più sofisticate ha notevolmente migliorato i tempi, affinato
Aziende Sanitarie della Regione Liguria ed una approfondita analisi delle norme tecniche      la capacità di diagnosi ed ha reso possibile interventi anche complessi migliorando,
che affrontano l’argomento, delle linee guida di riferimento, delle indicazioni di maggiore   rispetto al passato, la prognosi di molte malattie; tuttavia, tali innovazioni hanno nel
rilevanza, giovandosi anche di lavori già elaborati da autorevoli colleghi.                   contempo aperto nuove problematiche relative agli aspetti di manutenzione, sterilizzazio-
Da questo documento potranno essere sviluppate procedure o istruzioni operative utili         ne e conservazione dei dispositivi medici.
agli operatori durante il processo di sterilizzazione che dovranno essere periodicamente      Si ricorda, in particolare, che la maggior parte delle infezioni della ferita chirurgica viene
revisionate in base ai nuovi disposti legislativi, normativi e tecnici.                       contratta in ambiente operatorio e proprio all’inquinamento dell’ambiente operatorio
L’applicazione rigorosa di procedure codificate rappresenta uno strumento di garanzia di      deve essere quindi attribuita la responsabilità maggiore di tale complicanza.
professionalità e di salvaguardia per gli utenti per gli operatori.                           Momento particolarmente critico per la prevenzione e il controllo delle infezioni è rap-
                                                                                              presentato dal processo di sterilizzazione le cui fasi comprendono tutte notevoli elementi
                                                                                              di complessità e richiedono perciò precise competenze e responsabilità da parte degli
                                                                                              operatori che vi sono coinvolti.1
                                                             Gruppo di Lavoro
                                                                                              Nel passato i servizi di sterilizzazione erano allocati pressoché esclusivamente in prossimità
                                                                                              delle sale operatorie, affidati al personale infermieristico presente, spesso privo di una
                                                                                              formazione specifica.

                                                                                              Con il tempo è emersa l’esigenza, sempre più diffusa, di centralizzare le attività di steri-
                                                                                              lizzazione presso locali a tal scopo destinati, in possesso delle caratteristiche strutturali e
                                                                                              logistiche necessarie a soddisfare i parametri di sicurezza ed affidabilità richiesti. Inoltre,
                                                                                              concentrare in un’unica area tutte le attività di sterilizzazione, oltre ad ottimizzare la stan-

                                                                                              1
                                                                                               - V. Franklin Sechriest et al. Incidence of Knee Sepsis After ACL Reconstruction at One Institution: The Impact of a Clinical
                                                                                              Pathway. Bone Joint Surg Am 2013 May 01;95(9):843-849
                                                                                              - Weaving P, Cox F, Milton S. Infection prevention and control in the operating theatre: reducing the risk of surgical site infec-
                                                                                              tions (SSIs). J Perioper Pract. 2008 May;18(5):199-204
                                                                                              - Mangram AJ, Horan TC, Pearson ML, Silver LC, Jarvis WR. Guideline for prevention of surgical site infection, 1999. Hospital
                                                                                              Infection Control Practices Advisory Committee. Infect Control Hosp Epidemiol. 1999 Apr;20(4):250-78.
                                                                                              - R. Johnson, S. S. Jameson, R. D. Sanders et al. Reducing surgical site infection in arthroplasty of the lower limb: A multi-
                                                                                              disciplinary approach. Bone Joint Res. 2013 March; 2(3): 58–65
                                            8                                                                                                                 9
dardizzazione dei processi migliorando l’esito, consente ulteriori vantaggi in termini di        possibili complicanze infettive.
risparmio di gestione di impianti, attrezzature ed operatori.
                                                                                                 È stato quindi istituito un gruppo di lavoro tecnico, i cui componenti sono stati individuati
Dall’altro lato, l’allontanamento delle attività di sterilizzazione dalla camera operatoria      direttamente dalle Aziende liguri, con lo specifico compito di redigere raccomandazioni
consente un’ottimizzazione dei tempi ed un impiego più razionale del personale infermie-         regionali sulle procedure di disinfezione e sterilizzazione dello strumentario chirurgico e
ristico non più incaricato del processo di sterilizzazione dello strumentario chirurgico.        materiali d’uso.

A tutto ciò si aggiunge il processo di unificazione europea che, prevedendo la libera cir-       Propedeutica a tal fine è stata l’attivazione di un’indagine conoscitiva che fornisse in-
colazione dei prodotti tra i Paesi dell’Unione Europea, ha implicato necessariamente             formazioni sugli assetti organizzativi posti in essere da ciascuna Azienda e che ha messo
radicali modificazioni anche nella normativa tecnica relativa alla sicurezza e alla salute,      effettivamente in luce una certa disomogeneità.
da garantire parimenti in ogni Stato membro, conducendo gradualmente verso la nuova
                                                                                                 L’argomento che il sopraccitato gruppo di lavoro si è trovato ad affrontare si è rivelato
concezione delle direttive comunitarie.
                                                                                                 sin da subito particolarmente complesso per la varietà dei sistemi di sterilizzazione, la
In considerazione della particolare criticità, questo sostanziale cambiamento ha coinvolto       molteplicità dei prodotti, la tipologia delle apparecchiature impiegate e, non ultimo, la
necessariamente anche il settore dei dispositivi medici; in particolare, alla luce delle         eterogenea interpretazione della normativa esistente in materia.
nuove definizioni inserite dalle norme europee, la sterilità viene controllata e verificata
                                                                                                 Tuttavia, è nostro auspicio che il presente documento rappresenti un ausilio per gli
non più solo tramite controlli chimici e biologici sul prodotto finito, bensì, come vedremo
                                                                                                 operatori direttamente coinvolti nei processi di sterilizzazione e fornisca indicazioni
in seguito, in virtù di controlli di tutte le fasi del processo di sterilizzazione.
                                                                                                 rilevanti per i decisori nella programmazione ed organizzazione aziendali.
Si intende rimarcare il concetto che le direttive comunitarie e le conseguenti norme tecniche
armonizzate hanno valenza d'obbligo inderogabile e pertanto devono essere applicate da
tutti gli Stati membri della Comunità Europea; è pertanto necessario che anche le Aziende
Sanitarie provvedano ad una rivisitazione generale del processo di sterilizzazione affinché
sia rispondente ai requisiti previsti dalla normativa vigente.

La Regione Liguria, con D.G.R. n. 1545 del 17/12/2010, ha approvato il Piano Regionale                                                                         Dott.ssa Camilla Sticchi
                                                                                                                                                        Agenzia Regionale Sanitaria della Liguria
della Prevenzione 2010 – 2012 i cui obiettivi di salute, contenuti nel punto 2.5 (linea di                                                              Referente PRP 2010/2012 Prevenzione ICA
intervento “Prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria”), prevedevano,
tra le attività, la revisione di linee guida e la diffusione di protocolli comportamentali re-
lativamente ad aspetti assistenziali considerati maggiormente prioritari.

In tale contesto è emersa la necessità di predisporre un documento regionale che
contenesse le indicazioni per l’esecuzione delle procedure di sterilizzazione nel rispetto
della vigente normativa; nell’ottica della sicurezza di pazienti ed operatori, la diffusa
conoscenza di comportamenti standard, la corretta e costante esecuzione delle opportune
misure di verifica rappresentano infatti il principale strumento di prevenzione delle
                                             10                                                                                               11
Indagine conoscitiva sulle attività di sterilizzazione in Liguria                                   Tabella n. 1: Dotazione organica

La raccolta e l’elaborazione di informazioni riguardanti il contesto d’intervento sono una              Ospedale/       Coord.         Inf.    OSS       OTA      Op. tecn    Aus.     Totale    Operatore/
priorità per la costruzione di una conoscenza propedeutica delle criticità; tappa fondamenta-           Azienda                                                                                   centrale

le per la stesura del presente documento era quindi l’acquisizione preliminare di informazio-               a              1            4       3         0          0         0         8           8
ni relative alle singole realtà locali.
                                                                                                            b              1            0       6         0          0         2         9           9
A tal fine è stato previsto e realizzato uno specifico questionario con la predisposizione degli
strumenti atti a rilevare ed elaborare i dati.                                                              c           Missing    Missing    Missing   Missing   Missing    Missing   Missing       -

Obiettivo dell’indagine era non solo raccogliere informazioni sui processi di sterilizzazio-                d              0            1       0         1          0         1         3           3
ne in essere nelle Aziende sanitarie, ma acquisire, inoltre, un riferimento utile a misurare i
                                                                                                            e              1            0       5         0          3         0         9           9
benefici prodotti dalle misure correttive eventualmente messe in atto.
                                                                                                            f              1            1       0         0          6         0         8           8
Sono pervenuti in tutto dodici questionari, ciascuno relativo alle attività di intere aziende (7)
o presidi (5) sede di una o più centrali di sterilizzazione. Da Gennaio a Settembre 2012 sono               g              1           13       2         0          0         0         16         16
stati raccolti ed elaborati i dati, sinteticamente descritti nei paragrafi a seguire.
                                                                                                            h              1            1       5         0          0         2         9           9

Servizi di sterilizzazione                                                                                  i              1            1       2         0          0         0         4           4

Tra gli ospedali/aziende partecipanti all’indagine, 9 hanno una sola centrale, un’Azienda                   l              1            2       2         0          0         0         5           5
Ospedaliera ne possiede 2, mentre 2 sono completamente privi di centrale di sterilizzazione
                                                                                                            m              1            1       0         0         48         0         50         25
pur avvalendosi di subcentrali dislocate in prossimità di sale operatorie e/o attività
ambulatoriali.                                                                                              n              1            0       0         0          0         0         1           -

In un’Azienda Sanitaria Ospedaliera il servizio di sterilizzazione è in outsourcing.                     Media            0,9          2,18    2,27      0,09       5,18      0,45      10,6        9,6

                                                                                                           SD             0,3          3,76    2,24       0,3      14,33      0,82      14,14       6,5
Per quanto riguarda la dotazione organica di personale “dedicato” ai servizi di sterilizzazione,
sono presenti in media 10,6 operatori di cui 0,9 coordinatori, 2,16 infermieri, 2,08 OTA/OSS
e 0,45 ausiliari.                                                                                   La formazione specifica del personale impegnato nelle attività di sterilizzazione risulta talora
                                                                                                    incompleta (nel 33,3% dei casi) e l’aggiornamento periodico a volte completamente assente.
Per evidenziare eventuali disomogeneità, si è ritenuto opportuno rapportare tali valori al
volume di attività di ogni singola Azienda/Ospedale calcolando pertanto il numero medio di          In tutte le realtà esaminate il processo di sterilizzazione è governato da protocolli operativi
operatori per centrale (media 9,6; range: 3-25; DS 6,5).                                            attraverso il rispetto di specifici parametri tecnici.
                                                                                                    Nonostante sia previsto dalla norma europea UNI EN 17665-1, non tutti sono dotati di un
                                                                                                    archivio delle schede tecniche dei dispositivi medici trattati.

                                               12                                                                                                        13
Tabella n. 2: Documentazione
                                                                                                      Termosaldatrici
    Ospedale/         Protocollo   Archivio schede        Formazione   Formazione   Norme tecniche    Ognuna delle sedi rispondenti al questionario è dotata mediamente di 8 termosaldatrici; per
    Azienda           operativo       tecniche             specifica    periodica   e aggiornamenti
                                                                                                      effettuare un confronto misurato ai carichi di lavoro anche in questo caso è stato rapportato
        a                 SÌ          Parziale                SÌ           SÌ           Parziale      il numero di termosaldatrici al numero dei siti di sterilizzazione individuati da ciascuna
                                                                                                      Azienda/Ospedale (media 2,5; range: 1-12; DS 3,2).
        b                 SÌ             SÌ                Parziale       NO              SÌ
                                                                                                      La maggior parte delle termosaldatrici è in grado di verificare i parametri di termosaldatura
        c                 SÌ          Parziale                SÌ           SÌ             NO
                                                                                                      (83,3%) e possiede una stampante interna per la stampa delle buste (96%), ma nel 21,2% dei
        d                 SÌ          Parziale             Parziale       NO              NO          casi non è prevista la stampa delle date di sterilizzazione e di scadenza della sterilità.

        e                 SÌ          Parziale                SÌ           SÌ             NO          In più della metà dei casi (58,3%) non è prevista qualifica di prestazione annuale per le
                                                                                                      termosaldatrici.
        f                 SÌ             SÌ                   SÌ           SÌ             SÌ

        g                 SÌ             SÌ                Parziale        SÌ           Parziale
                                                                                                      Termodisinfettori
        h                 SÌ             SÌ                   SÌ           SÌ           Parziale      La dotazione media è di circa 7 termodisinfettori per Ospedale/Azienda partecipante
                                                                                                      all’indagine; pesando nuovamente il dato sui volumi di attività, si calcola una media di 2,03
         i                SÌ             SÌ                   SÌ           SÌ             NO          termodisinfettori per sito di sterilizzazione (range: 0-7; DS 2,04).
         l                SÌ             SÌ                   SÌ           SÌ             NO
                                                                                                      Per quanto riguarda la tracciabilità dei cicli, il 58% delle lavastrumenti è dotato di software
        m                 SÌ          Parziale                SÌ           SÌ             SÌ          di gestione dei dati e di stampante per la documentazione dei dati di processo di lavaggio.

        n                 SÌ             SÌ                  NO           NO              NO          Nel 41,7% dei casi non è mai stata eseguita una procedura di convalida e l’8,3% non effettua
        %                 100           58,3                 66,7          75             25
                                                                                                      alcuna manutenzione sulle lavastrumenti. Ove previsto, viene tenuto un registro delle
                                                                                                      manutenzioni nella maggior parte dei casi (83,3%) ma con una periodicità variabile da 3
                                                                                                      mesi (25%) a 1 anno (50%).
Attrezzature
                                                                                                      Locali
Sterilizzatrici
Per quanto riguarda l’utilizzo delle sterilizzatrici a vapore, nel 66,7% dei casi vengono             La rispondenza dei servizi di sterilizzazione ai requisiti strutturali, tecnologici ed impiantistici
eseguite e documentate almeno annualmente le procedure di convalida (accettazione in                  definiti dal Decreto del Presidente della Repubblica del 14 Gennaio 1997 è pari al 58%.
servizio e qualificazione di prestazione secondo la EN 17665-1), nel 91,7% vengono annotati           Nell’83,3% dei casi le aree sporca e pulita sono fisicamente separate ed esiste un percorso
gli interventi di manutenzione su apposito registro, ma la riqualifica di prestazione in seguito      unidirezionale sporco-pulito-sterile.
ad interventi tecnici importanti viene eseguita solo nel 58% di questi.
                                                                                                      I parametri di temperatura interna, umidità relativa e ricambi aria/ora sono osservati
Il vapore utilizzato dalle macchine sterilizzatrici proviene più frequentemente (66,7%) dalla         rispettivamente nel 91,7%; 83,3% e 66,7%.
centrale termica dell’ospedale e da generatore elettrico della macchina nelle rimanenti realtà.
Oltre alla metodologia a vapore saturo, vengono diffusamente impiegate altre tecnologie               La pulizia dei locali di sterilizzazione non sempre viene effettuata con frequenza giornaliera
per la sterilizzazione (nel 75% degli ospedali partecipanti), prevalentemente gas plasma              (91,7%) o è disciplinata da precisi protocolli operativi (83,3%).
(66,7%).
                                                     14                                                                                               15
Decontaminazione e detersione                                                                         Documentazione del processo di sterilizzazione
Tutti effettuano la decontaminazione in contenitore dedicato (vasca, container o lavandino).          Un ospedale non effettua la tracciabilità del lotto di sterilizzazione; nei restanti casi le
Laddove specificato, il tempo di contatto con l’agente decontaminante è inferiore a 30 minuti         centrali sono in gran parte prive di un sistema esaustivo di tracciabilità dell’intero lotto di
nel 33,3% dei casi; il 50% effettua lo smontaggio dello strumentario successivamente alla             sterilizzazione, limitandosi ad alcune fasi del processo (per lo più la decontaminazione),
decontaminazione ed il 75% prevede una fase di risciacquo prima del lavaggio.                         supportati da sistemi informativi nella metà dei casi. La documentazione inerente il processo
                                                                                                      di sterilizzazione viene conservata per almeno 10 anni in 9 ospedali (75% dei rispondenti),
Nella totalità dei casi il lavaggio viene eseguito in locale attiguo a quello di confezionamento      5 anni in 2 ospedali (16,7%) e 2 anni in un ospedale (8,3%).
ma solo il 41,7% utilizza lavastrumenti passanti.
                                                                                                      Deposito dei dispositivi medici sterili
Per la detersione manuale vengono impiegati spazzole e scovolini (100%), mentre l’impiego
di pistole ad acqua per lo strumentario cavo è limitato al 66,7%. I container vengono lavati          Le caratteristiche microclimatiche delle aree destinate allo stoccaggio dei dispositivi medici
al termine di ogni utilizzo nel 58,3% dei casi.                                                       sterili sono controllate solo nel 58,3% degli ospedali partecipanti all’indagine mentre i
                                                                                                      parametri di umidità e temperatura sono osservati rispettivamente nel 75% e 83%. La
Asciugatura e confezionamento                                                                         contaminazione particellare viene controllata in meno della metà dei casi (41,7%).
Tutti dispongono di aria compressa per l’asciugatura dei corpi cavi ma solo il 58,3%                  In conclusione, l’indagine ha evidenziato una marcata variabilità nell’organizzazione dei
dispone di una fonte di luce per l’ispezione dello strumentario prima della successiva fase           servizi di sterilizzazione (presenza di centrali di sterilizzazione o subcentrali); il personale
di confezionamento.                                                                                   che si occupa del processo di sterilizzazione è composto prevalentemente da OSS e
                                                                                                      infermieri sebbene esistano realtà in cui la figura infermieristica è completamente assente
Ancora, il 17% non utilizza Carta Medical Grade e TNT per il confezionamento.
                                                                                                      (diversamente da quanto previsto dal DPR 14 Gennaio 1997).
Controllo della sterilizzazione                                                                       Inoltre, in molte realtà, aree originariamente sede di altre attività sono state successivamente
Il ciclo di sterilizzazione viene sempre registrato su stampa cartacea, nel 50% dei casi anche        destinate al servizio di sterilizzazione, senza essere sottoposte prima ai necessari adeguamenti
su software.                                                                                          strutturali e/o impiantistici.

Per quanto riguarda i controlli sul funzionamento dell’autoclave, vengono eseguiti nel
100% dei casi, quotidianamente, la prova di tenuta della camera e il test di Bowie & Dick;
l’Helix Test viene effettuato dal 75% degli ospedali partecipanti all’indagine e con frequenza
variabile da 1 a 30 giorni; 3 ospedali (25% del campione) dichiarano di non condurre alcuna
prova per la verifica dell’umidità residua.
Tutti utilizzano indicatori chimici di processo.
Dieci ospedali effettuano le prove biologiche di routine sul processo di sterilizzazione, la
metà con cadenza settimanale, due di questi eseguono test biologici anche giornalieri per i
dispositivi impiantabili; nel 50% dei casi si tratta di controlli biologici a lettura rapida; sette
ospedali rispondenti non effettuano prove biologiche ad hoc per il materiale protesico.

                                                16                                                                                                  17
CAPITOLO PRIMO

     REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI
               E ORGANIZZATIVI

18                   19
REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI                                             • servizi igienici per il personale.
Nella consapevolezza che le Strutture Sanitarie in generale manifestano limiti strutturali            Le zone di lavaggio, confezionamento, sterilizzazione e stoccaggio devono essere separate e
determinati spesso dalla vetustà è comunque necessario elencare i requisiti che dovrebbero            comunicanti solo con apposite zone-filtro.
essere base della tematica relativa alla sterilizzazione.
                                                                                                      Le pareti, i pavimenti e i soffitti devono essere costruiti con materiali lavabili che permettano
Requisiti strutturali                                                                                 una facile pulizia e sanitizzazione.
Il processo di sterilizzazione richiede, ove possibile, la centralizzazione delle attività in         I pavimenti nelle zone sporche devono essere antisdrucciolo con adeguate pendenze in modo
ambienti con specifiche caratteristiche strutturali e tecnologiche.                                   da garantire i necessari scarichi.
Nel Servizio di sterilizzazione si devono prevedere spazi ben definiti/separati, come:                Le finestre, se presenti, non devono essere apribili e devono essere prive di cassonetti.

             • L’area destinata al ricevimento, lavaggio;                                             Le apparecchiature di sterilizzazione devono essere preferibilmente passanti tra la zona di
                                                                                                      confezionamento e la zona stoccaggio.
             • L’area destinata al confezionamento dei materiali;                                     Vanno previsti servizi igienici per il personale, un ufficio per il coordinatore e uno per
             • L’area dedicata alla sterilizzazione, al deposito e alla distribuzione dei materiali   l’archivio.
               sterilizzati.
                                                                                                      Strutture sanitarie di piccole dimensioni
Il percorso deve essere progressivo dalla zona sporca a quella pulita.
                                                                                                      Le caratteristiche strutturali possono essere limitate alla dotazione minima di ambienti
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia e al volume delle attività erogate.2      prevista dal DPR 14 Gennaio 1997 come di seguito specificato:

Ospedali di grandi/medie dimensioni                                                                            • gli ambienti di ricevimento e lavaggio devono essere separati dalla zona addetta
                                                                                                                 al confezionamento e sterilizzazione, a loro volta separati dal locale per il
In ogni struttura che non abbia esternalizzato il servizio dovrebbe essere presente una                          deposito di materiale sterile;
centrale di sterilizzazione con le specifiche che comprendono i requisiti minimi richiesti dal                 • deve essere presente una zona filtro per il personale, preliminare all’accesso al
DPR 14 Gennaio 1997 e indicazioni date dall’ISPESL e da altre norme.                                             deposito dei materiali sterili e un locale deposito per materiale sporco, nonché
                                                                                                                 servizi igienici per il personale, un ufficio per il coordinatore e uno per l’archivio;
La dotazione minima degli ambienti è la seguente:
                                                                                                               • le pareti, i pavimenti e i soffitti devono essere costruiti con materiali lavabili che
            • locali ricezione, cernita, pulizia;                                                                permettano una facile pulizia e sanitizzazione;
            • locali ricomposizione kit, confezionamento, sterilizzazione;                                     • i pavimenti nelle zone sporche devono essere antisdrucciolo con adeguate
                                                                                                                 pendenze in modo da garantire i necessari scarichi;
            • filtro personale;
                                                                                                               • le finestre, se presenti, non devono essere apribili e devono essere prive di
            • airlock (dispositivi che permettono il controllo e la minimizzazione delle
                                                                                                                 cassonetti.
              variazioni di pressione) per l’accesso al deposito del materiale sterile;
            • locale per il deposito del materiale sterile;                                           Requisiti minimi impiantistici
            • locale per il materiale sporco;
                                                                                                      I locali del Servizio di Sterilizzazione devono essere adeguatamente climatizzati con
                                                                                                      caratteristiche tecniche relative agli ambienti a contaminazione controllata. Tali caratteristiche
2
    DPR 14 Gennaio 1997                                                                               devono essere certificate, documentate da periodiche verifiche effettuate secondo la serie
                                                  20                                                                                                  21
di norme tecniche UNI EN ISO 14644-1. I locali, ad eccezione della zona sporca, non                  Zona “sporca”
dovrebbero risultare contaminati da microrganismi patogeni, neppure in concentrazioni
ritenute minimali sotto il profilo epidemiologico e infettivologico.                                 È la zona dove si svolgono le prime operazioni di ricondizionamento dei DMR provenienti
                                                                                                     dai siti di utilizzo: ricevimento, decontaminazione, cernita, lavaggio e disinfezione.
I requisiti impiantistici sono differenziati, a seconda delle caratteristiche degli ambienti
adibiti al processo di sterilizzazione, in ambienti potenzialmente contaminati o sporchi e           In questa zona le caratteristiche dell’ambiente devono essere tali da garantire la sicurezza
ambienti puliti.                                                                                     degli operatori e devono limitare la fuoriuscita di contaminanti aerodispersi verso l’esterno.

Caratteristiche ambientali                                                                           Gli ambienti dovrebbero essere tenuti a pressione negativa rispetto a tutte le altre zone
                                                                                                     della centrale di sterilizzazione e rispetto alla pressione dell’ambiente esterno in modo da
Le caratteristiche ambientali che influenzano il risultato del ricondizionamento sono                agevolare l’afflusso di aria dall’esterno all’interno piuttosto che favorire l’uscita dell’aria
essenzialmente:                                                                                      verso l’esterno.
         •   temperatura e umidità relativa,                                                         Le operazioni che potrebbero generare polveri e aerosol (per esempio spazzolature, soffiaggi,
         •   contaminazione microbica dell’aria,                                                     etc.) dovrebbero essere eseguite in zone localmente compartimentate e adeguatamente
                                                                                                     aspirate (per esempio sotto cappa di aspirazione).
         •   contaminazione delle superfici,
         •   caratteristiche illuminotecniche.                                                       Controlli in zona “sporca”
Temperatura e umidità relativa. Influenzano i livelli di confort degli operatori e di                Le condizioni ambientali nella zona “sporca” sono finalizzate alla protezione dell’operatore
conseguenza i livelli di attenzione nello svolgimento di tutte le attività umane che costituiscono   e hanno scarsa rilevanza sul processo di ricondizionamento, pertanto i controlli necessari e i
parte integrante del processo di ricondizionamento, influenzano il funzionamento delle               relativi limiti di accettabilità devono essere definiti dal Servizio di Prevenzione e Protezione.
apparecchiature e dei DM, influiscono negativamente sulle proprietà di barriera microbica del
Sistema di Barriera Sterile (SBS). Per avere certezza che i SBS mantengano le caratteristiche        Zona “pulita”
previste dal loro fabbricante, è necessario garantire che le condizioni ambientali siano quelle
prescritte dal produttore.                                                                           È la zona dove si svolgono le operazioni di ricondizionamento dei DMR successive al
                                                                                                     lavaggio e alla disinfezione: controllo, montaggio, ricomposizione e confezionamento.
Contaminazione microbica dell’aria. Le particelle possono essere un veicolo di trasporto
di microrganismi, quindi in alcune zone (zona “pulita” e zona “sterile”) è opportuno che il          In questa zona le caratteristiche dell’ambiente devono essere tali da non incrementare la
numero di particelle sia il più basso possibile in modo da non ricontaminare i DM trattati. In       contaminazione dei DM già sottoposti ad una parte del processo di ricondizionamento.
particolare, per la zona dedicata alla conservazione del materiale sterile, se si considera che i
                                                                                                     Per questo tipo di zone si ritengono adeguate le caratteristiche ambientali classificate come
SBS non sono barriere assolute, è naturale rilevare che più basso è il numero di microrganismi
                                                                                                     Classe ISO 8 come definito dalla norma UNI EN ISO 14644-1.
presenti nell’ambiente e più bassa sarà la probabilità che gli stessi penetrino la barriera.
                                                                                                     Controlli in zona “pulita”
Contaminazione delle superfici. Durante il ricondizionamento i DM entrano in contatto
con diverse superfici quali scaffalature, armadi, tavoli, etc. e pertanto possono raccogliere i      In un piano di convalida prestabilito devono essere verificati e documentati con periodicità
contaminanti microbiologici presenti su tali superfici. È fondamentale che tutte le superfici        almeno annuale:
con cui i DM entrano in contatto siano pulite e sanitizzate con metodologie validate e
documentate.                                                                                                  • Le condizioni microclimatiche;
                                                                                                              • I differenziali di pressione fra locali confinanti e comunicanti;
Caratteristiche illuminotecniche. Generale ≥ 300 lux - localizzata ≥ 500 lux: per la corretta
esecuzione di tutte le attività previste nel processo di ricondizionamento.                                   • La classificazione particellare dell’aria;
                                               22                                                                                                   23
• La carica microbica dell’aria e delle superfici;                                                  • La carica microbica dell’aria e delle superfici;
         • La taratura degli strumenti di misura e controllo dell’impianto di trattamento
           aria.                                                                                             • La taratura degli strumenti di misura e controllo dell’impianto di trattamento aria.
                                                                                                    I limiti di riferimento sono i seguenti:
I limiti di riferimento sono i seguenti:
                                                                                                             • Umidità relativa: 40 - 60%;
         • Umidità relativa: 40 - 60%;
                                                                                                             • Temperatura ambientale: 20 - 27 °C;
         • Temperatura ambientale: 20 - 27 °C;
         • Differenziale di pressione rispetto ai locali adiacenti (esclusa la zona sterile) e               • Differenziale di pressione rispetto ai locali adiacenti e all’esterno: ≥ 5 Pascal;
           all’esterno: ≥ 5 Pascal;                                                                          • Contaminazione particellare: classe ISO 7 come definito dalla norma UNI EN
         • Contaminazione particellare: classe ISO 8 come definito dalla norma UNI EN                          ISO 14644-1 in normali condizioni operative.
           ISO 14644-1 in normali condizioni operative.
                                                                                                    Zona per la movimentazione e lo stoccaggio
Zona “sterile”                                                                                      I dispositivi medici devono essere movimentati e stoccati in ambienti aventi caratteristiche
È la zona dove permane il materiale appena sterilizzato per il raffreddamento e l’equilibratura     definite e garantite con continuità, previste per le zone pulite; in caso contrario devono essere
barica. In questa zona le caratteristiche dell’ambiente devono garantire una bassa                  dotati di imballaggi di protezione (armadi, carrelli-armadio, contenitori a chiusura ermetica).
contaminazione microbiologica in quanto, in fase di stabilizzazione del materiale, i sistemi
barriera potrebbero non essere sufficienti a preservare le caratteristiche microbiologiche
                                                                                                    Sistema di controllo ambientale
raggiunte durante il processo di sterilizzazione. Il raffreddamento del materiale crea              Al fine di assicurare la verifica delle caratteristiche microclimatiche e della qualità dell’aria
all’interno degli SBS depressioni che vengono equilibrate attirando aria dall’esterno.              nonché di ridurre i costi energetici e di gestione, è preferibile avere a disposizione un sistema
L’aria che filtra dovrà avere caratteristiche adeguate a non compromettere le caratteristiche       che incorpori funzionalità di monitoraggio e controllo in continuo in grado di:
microbiologiche raggiunte durante l’intero processo di ricondizionamento. Per questo tipo
di zone si ritengono adeguate le caratteristiche ambientali classificate come Classe ISO                     • Pilotare dinamicamente i regimi di ventilazione in funzione delle condizioni
7 (vedere UNI EN ISO 14644-1) come definito dalla UNI EN ISO 17665-2 punto 11.1                                operative rilevate in punti rappresentativi dello stato dell’ambiente;
che specifica che l’asciugatura degli SBS umidi in ambienti controllati potrebbe evitare la
potenziale ricontaminazione dei DMR.                                                                         • Rappresentare lo stato dei parametri ambientali nelle zone controllate;
                                                                                                             • Ridurre i consumi energetici mediante adattamento delle portate in funzione delle
Qualora non fosse possibile realizzare una zona “sterile” nettamente separata (piccoli                         reali condizioni di inquinamento particellare dell’aria e in caso di postazione
ospedali, ambulatori, etc.) si consiglia l’adozione di una fase di equilibratura e raffreddamento              inattiva;
del materiale direttamente in sterilizzatrice.
                                                                                                             • Tenere sotto controllo le pressioni differenziali fra i locali.
Controlli in zona “sterile”
                                                                                                    Requisiti minimi tecnologici
In un piano di convalida prestabilito devono essere verificati e documentati con periodicità
almeno annuale:                                                                                     La dotazione minima tecnologica del Servizio di sterilizzazione deve comprendere:
         • Le condizioni microclimatiche;                                                                    • Apparecchiature di sterilizzazione;
         • I differenziali di pressione fra locali confinanti e comunicanti;                                 • Apparecchiatura per il lavaggio del materiale da sottoporre a sterilizzazione;
         • La classificazione particellare dell’aria;                                                        • Bancone con lavello resistente ad acidi e alcalini;
                                               24                                                                                                  25
• Tavoli luminosi per il controllo dei materiali/dispositivi;                            L’Infermiere Coordinatore nell’ambito delle sue attività e competenze:
         • Lampade ispettive (luce e lente di ingrandimento);                                             • Si attiene a quanto indicato nel Manuale di gestione aziendale, perseguendo,
         • Termosaldatrici predisposte per il rilascio dei dati per la tracciabilità per la                 per quanto di competenza, gli obiettivi stabiliti dalla politica della qualità,
           saldatura di buste;                                                                              programmando e pianificando le attività nell’ottica dell’ottimizzazione delle
                                                                                                            risorse;
         • Scaffalature/armadi in acciaio inox per lo stoccaggio della biancheria e dei kit
           sterili;                                                                                       • È responsabile della qualità e sicurezza attenendosi alle disposizioni aziendali in
                                                                                                            materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro;
         • Sistema per la tracciabilità preferibilmente informatizzato.
                                                                                                          • Verifica le procedure e segnala le non conformità rispetto ai requisiti specificati
Requisiti minimi organizzativi                                                                              al Direttore Sanitario o suo delegato;
                                                                                                          • Propone interventi/azioni di miglioramento;
Ogni Servizio di sterilizzazione deve prevedere una dotazione organica di personale
rapportata al volume delle attività e, comunque, deve prevedere all’interno dell’équipe                   • Dirige, coordina e controlla il lavoro degli operatori (Infermieri, Operatori
almeno un infermiere (DPR 14/01/97 e Manuale Accreditamento Regione Liguria) e un                           Tecnici e Sanitari - OTA/OSS);
coordinatore (ASSR, Regione Emilia Romagna Memo 5 - Sterilizzazione in ambito sanitario                   • Addestra, ogni qualvolta si renda necessario, il personale, registrando l’attività di
e sociosanitario, Luglio 2010), figure responsabili del rilascio del prodotto sterile.                      formazione e/o affiancamento e comunicando l’avvenuta formazione al Direttore
                                                                                                            Sanitario;
Il personale coinvolto nel processo di ricondizionamento dei DM deve essere competente
sulla base di un adeguato grado di formazione specifica, addestramento, abilità ed esperienza             • Gestisce ed è responsabile degli archivi relativi ai documenti di controllo degli
professionale acquisita in quanto assume un ruolo fondamentale in tutte le fasi del processo                impianti destinati al ricondizionamento dei DMR;
di ricondizionamento. Gli operatori coinvolti nel ricondizionamento del DM oltre a essere                 • Segnala o richiede eventuali modifiche ai documenti aziendali in funzione delle
formati e preparati, devono essere consapevoli dei rischi insiti nel processo stesso e devono               variazioni delle modalità del processo produttivo;
rispettare le raccomandazioni e le procedure formulate per raggiungere il più alto livello                • Verifica la compatibilità dei prodotti che devono essere sottoposti al processo di
qualitativo possibile. Pertanto, la formazione del personale permette di ridurre i rischi di                sterilizzazione;
errore presenti in tutte le fasi del processo di ricondizionamento.
                                                                                                          • Recepisce le relazioni relative alle convalide delle apparecchiature;
L’Infermiere Coordinatore                                                                                 • Recepisce le relazioni/report della qualità degli impianti aeraulici, idrici e
                                                                                                            microclimatici;
L’Infermiere Coordinatore di una centrale di sterilizzazione, così come gli Infermieri
Coordinatori dei blocchi operatori o ambulatori chirurgici dotati di apparecchiature per il               • Mantiene i contatti con i responsabili delle strutture rifornite di articoli sterili;
ricondizionamento dei DMR, oltre a conoscere i requisiti minimi strutturali-tecnologici-                  • Frequenta, all’interno e all’esterno dell’Azienda, convegni e corsi di
impiantistici, deve verificare la presenza delle specifiche richieste dalle norme sui metodi di             aggiornamento tenuti da professionisti del settore, al fine di operare e revisionare
sterilizzazione in quanto coordina e controlla tutte le attività della produzione interna.                  le procedure secondo recenti evidenze scientifiche e legislative;

L’Infermiere Coordinatore ha autonomia operativa rispetto a:                                              • Predispone il piano di aggiornamento del personale.

         •   Controllo dei processi di sterilizzazione;
         •   Controllo dell’igiene e della pulizia dei locali;
         •   Controllo del rispetto delle norme comportamentali del personale;
         •   Autorizzazione del rilascio del prodotto sterile.
                                              26                                                                                               27
L’Infermiere                                                                                       Provvedono:

L’Infermiere:                                                                                              • Al carico e scarico delle sterilizzatrici;
                                                                                                           • Allo stoccaggio;
        • Provvede all’avvio giornaliero delle apparecchiature utilizzate per il processo di
          sterilizzazione validando le prove richieste di funzionalità ed efficacia;                       • Allo smistamento e consegna del materiale sterile.

        • Controlla l’idoneità dei DMR in ogni fase del processo;                                  Le attività dell’OTA/OSS sono eseguite sotto la supervisione dell’Infermiere in quanto unico
                                                                                                   deputato al rilascio del prodotto sterile.
        • Predispone l’autoclave per il processo di sterilizzazione verificando il rilascio
          dei parametri fisici di sterilizzazione e la loro compatibilità con i dati parametrici   Piano di formazione
          di convalida (riproducibilità e ripetibilità);
        • Imposta i dati relativi a carico, operatore e date (di sterilizzazione e di scadenza),   L’organizzazione deve redigere e attuare un piano di formazione continua per tutto il
          da apporre sul materiale per la tracciabilità;                                           personale coinvolto nel processo di ricondizionamento.

        • Pianifica la produzione secondo le necessità;                                            La documentazione sul grado di formazione e sull’addestramento deve essere conservata
                                                                                                   secondo direttive aziendali.
        • Ripartisce i carichi di lavoro per ogni addetto;
        • Controlla tutti i processi di produzione, immagazzinamento, smistamento/                 Un piano di formazione deve prevedere almeno i seguenti contenuti minimi:
          consegna del prodotto sterile;
                                                                                                           • Elementi base di igiene ed epidemiologia e norme comportamentali;
        • Archivia la documentazione.
                                                                                                           • Regolamenti legislativi e norme di riferimento applicabili;
Gli Operatori Tecnici e Sanitari (OTA/OSS)                                                                 • Elementi base del processo di ricondizionamento (parametri di lavaggio e
                                                                                                             sterilizzazione, principi chimico-fisici dei processi di lavaggio e disinfezione e
Gli Operatori Tecnici e Sanitari (OTA/OSS) che lavorano in centrale di sterilizzazione hanno                 sterilizzazione, significato di SAL, etc.);
compiti previsti nei protocolli della Struttura.
                                                                                                           • Procedure operative interne (modalità di esecuzione delle fasi del processo,
Si occupano:                                                                                                 istruzioni d’uso delle apparecchiature, schede tecniche dei prodotti e dei DMR,
                                                                                                             piani di monitoraggio e controllo, lettura e valutazione delle registrazioni
        • Delle condizioni igienico-sanitarie ambientali;                                                    rilasciate dalle apparecchiature, gestione delle non conformità, etc.);
        • Dell’accettazione del materiale;                                                                 • Principi di sicurezza sul lavoro correlati al processo di ricondizionamento.
        • Del lavaggio;
        • Del controllo visivo: qualitativo e quantitativo del materiale sottoposto a
          lavaggio;
        • Della preparazione dei DMR e del loro confezionamento;
        • Della verifica, controllo e piegatura della teleria da sterilizzare, secondo le
          modalità definite.

                                              28                                                                                               29
CAPITOLO SECONDO

     ASPETTI GENERALI DI IGIENE
     E NORME COMPORTAMENTALI

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ASPETTI GENERALI DI IGIENE E NORME COMPORTAMENTALI                                         Figura n. 1: Igiene delle mani con acqua e sapone

Igiene delle mani degli operatori sanitari
L’igiene delle mani rappresenta un intervento fondamentale e una misura alla quale gli
operatori sanitari devono aderire per la sicurezza delle pratiche assistenziali. I microrganismi
presenti sulla cute delle mani sono rappresentati da flora batterica residente e da flora
batterica transitoria. La pratica dell’igiene delle mani ha l’obiettivo di eliminare rapidamente
quest’ultima e, per quanto possibile, la flora batterica residente.
Nell’ottica di prevenzione della contaminazione/ricontaminazione dei DMR, l’igiene delle
mani si inserisce in un contesto più ampio di igiene personale che si associa all’utilizzo di
tutti i dispositivi di barriera atti a prevenire la contaminazione dell’operatore e dei materiali
(guanti, camici, copricapo, etc.).
Nel processo di sterilizzazione l’igiene delle mani deve essere buona pratica non solo
del personale che si occupa di sterilizzazione ma, anche di tutti coloro che si trovano a
maneggiare i DMR sterilizzati curandone trasporto, stoccaggio e utilizzo; è infatti importante
ricordare che basta la mancata adesione anche a una sola pratica/procedura corretta per
inficiare l’intero processo. L’operatore, a seconda delle attività e del contesto, deve scegliere
la modalità più appropriata tra: lavaggio con acqua e sapone (Figura n.1) o frizione con
soluzione idroalcolica (Figura n. 2).
Nella linea guida del 2009, l’OMS ha espressamente indicato la frizione alcolica come
pratica da diffondere e da preferire per migliorare l’igiene delle mani degli operatori sanitari
e socio - sanitari. Rimane l’esigenza di un lavaggio con acqua e sapone in presenza di mani
visibilmente sporche. Indipendentemente dalla tecnica di igiene scelta, gli operatori non
devono indossare anelli, braccialetti, orologi, unghie artificiali. L’uso dei guanti non modifica
assolutamente le indicazioni per l’igiene delle mani e soprattutto non è sostitutiva di essa;
i guanti non rappresentano una barriera assoluta e le mani si possono quindi contaminare;
l’atto di rimuovere i guanti spesso comporta la contaminazione delle mani.

                                               32                                                                                                       33
Figura n. 2: Igiene delle mani con soluzione alcolica        Comportamenti
                                                             La qualità del risultato finale del ricondizionamento dei DMR dipende dai comportamenti
                                                             che gli operatori devono adottare durante le fasi di lavoro.
                                                             L’organizzazione deve stabilire procedure comportamentali atte a ridurre al minimo le
                                                             possibilità di contaminazione dei DMR:
                                                                      • Utilizzare adeguati DPI che abbiano funzione barriera e tali da ridurre al minimo
                                                                        l’esposizione del corpo;
                                                                      • Indossare un abbigliamento in tessuto a bassa dispersione particellare;
                                                                      • Procedere all’igiene delle mani ad ogni ingresso e uscita nella/dalla zona lavoro,
                                                                        tra una procedura e l’altra e quando sono visibilmente sporche;
                                                                      • Eseguire/controllare l’igiene delle superfici.

                                                             Igiene ambientale
                                                             I locali destinati al processo di sterilizzazione devono essere sanificati e disinfettati
                                                             quotidianamente con particolare considerazione ai piani di lavoro.
                                                             La norma UNI EN ISO 17665-1, al punto 7.10 cita:
                                                             “Deve essere specificato un sistema per garantire che la condizione del prodotto e/o del suo
                                                             sistema di confezionamento presentato per la sterilizzazione non comprometta l’efficacia
                                                             del processo di sterilizzazione. Detto sistema deve includere come minimo gli elementi
                                                             seguenti: … c) controllo ambientale nelle aree che potrebbero avere un impatto sulla carica
                                                             microbiologica del prodotto …”.
                                                             Inoltre anche le “Linee guida ISPESL sull’attività di sterilizzazione quale protezione
                                                             collettiva da agenti biologici per l’operatore nelle strutture sanitarie (D.Lgs 81/08 e s.m.i.)”,
                                                             così come altre norme di riferimento, definiscono il controllo almeno annuale della carica
                                                             microbica delle superfici oltre che delle condizioni microclimatiche, del numero di ricambi
                                                             di aria/ora, del differenziale di pressione e delle caratteristiche illuminotecniche dei locali di
                                                             sterilizzazione.

                                                        34                                                  35
CAPITOLO TERZO

           PREVENZIONE DEL RISCHIO
     NEL PROCESSO DI RICONDIZIONAMENTO

36                   37
PREVENZIONE DEL RISCHIO                                                 Emerge pertanto l’importanza della segnalazione continua delle non conformità all’interno
                     NEL PROCESSO DI RICONDIZIONAMENTO                                             del processo di sterilizzazione da parte dei professionisti coinvolti che porterà a:
Il tema dell’errore in medicina è emerso, in modo predominante, negli USA, col rapporto                    • Effettuare un’analisi degli eventi/errori, indispensabile per attuare le procedure
dell’Institute of Medicine (IOM) “To err is human: building a safer health system”,                          di risoluzione dei problemi e di miglioramento;
pubblicato nel 1999.
                                                                                                           • Migliorare in modo costante e continuo l’efficacia del processo;
Anche in Italia negli ultimi anni la sicurezza del paziente è diventata argomento sempre più
                                                                                                           • Ridurre i rischi caratteristici del processo sia per quanto riguarda l’operatore
discusso; ogni struttura che eroga assistenza sanitaria oltre ad essere efficace ed efficiente,
                                                                                                             (riduzione rischio chimico, fisico e biologico) sia per il paziente/utente/cliente a
deve garantire la sicurezza del servizio offerto: il paziente chiede un’assistenza che migliori
                                                                                                             cui viene messo a disposizione un prodotto sicuro.
la sua condizione di salute e qualora si verificasse il contrario si produce un fallimento, non
solo della singola prestazione, ma dell’intero sistema, che viene meno alla sua mission.
A tale scopo, per garantire cure sicure e di qualità, ogni organizzazione sanitaria deve quindi
necessariamente implementare sistemi per la gestione del “rischio”, quest’ultimo inteso
come la condizione o evento potenziale, che può modificare l’esito atteso del processo e
quindi anche comportare perdite o danni per l’azienda e per le persone coinvolte.
È ovvio che il processo di ricondizionamento non è scevro da problemi che possono indurre
all’errore.
Se si considera il “Risk Management” (letteralmente “Gestione del Rischio”) come
l’insieme degli strumenti, dei metodi e delle azioni attivate, mediante cui si misura o si
stima il rischio e successivamente si sviluppano strategie per governarlo, è semplice (ma
non facile) pensare che l’introduzione di una metodologia di lavoro basata sull’applicazione
delle istruzioni operative/procedure/protocolli, sul controllo quotidiano delle attrezzature,
sul corretto utilizzo di una check list che prenda in esame tutte le fasi del processo, sulla
formazione di tutto il personale e sulla verifica costante e continua delle procedure applicate,
possa ridurlo in modo sostanziale.
Per attuare ciò è fondamentale che i professionisti impegnati in questo processo ricordino
che i punti chiave per identificare gli errori devono essere ricercati quindi nella:
        • Sicurezza organizzativa;
        • Sicurezza del sistema tecnologico (dall’installazione alla manutenzione delle
          apparecchiature utilizzate);
        • Formazione costante e continua del personale per la diffusione di una cultura
          di adeguamento normativo, tecnologico, procedurale, al fine di giungere ad una
          formazione intellettuale di prevenzione dell’errore e di segnalazione dei near
          miss con conseguente monitoraggio periodico e relativo feedback informativo.

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