Welfare state Le politiche della famiglia in un confronto europeo - Silvia Vogliotti, Sara Vattai - AFI-IPL

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Welfare state
Parte 2

Le politiche della famiglia
in un confronto europeo
Silvia Vogliotti, Sara Vattai

© IPL 2015
Pubblicazione n. 2
Responsabile ai sensi di legge: Toni Serafini

Direzione scientifica: Stefan Perini

Coordinamento del progetto: Silvia Vogliotti

Autrici: Silvia Vogliotti, Sara Vattai

Per una maggiore leggibilità si rinuncia all’uso contempo-
raneo della forma maschile e femminile. I sostantivi riferiti
a persone sono quindi da attribuire ad entrambi i sessi.

Riproduzione parziale o totale del contenuto, diffusione
e utilizzazione dei dati, delle informazioni, delle tavole e
dei grafici autorizzata soltanto con la citazione della fonte
(editore e titolo).

© IPL 2015

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Prefazione

Con questo secondo rapporto prose-            è consapevole della necessità di ricerca-
guiamo il progetto di ricerca dell’IPL        re nuove soluzioni per garantire una più
sullo stato sociale. Dal precedente rap-      efficace tutela della famiglia. Laddove
porto abbiamo ricavato che, all’interno       le strutture politiche e sociali sembrano
del vasto panorama del welfare, fossero       muoversi lentamente, le strutture fami-
proprio le politiche familiari quelle che     liari sono oggi più che mai protagoniste
necessitavano di un particolare spazio        di molteplici trasformazioni. A livello
d’attenzione. Innanzitutto ci siamo chie-     scientifico ci si è finalmente resi conto
sti quale potesse essere oggi la “fami-       che la voce delle famiglie, come quella
glia” a cui le politiche fanno riferimento,   dei bambini, se ascoltata, può diventare
prendendo atto dei grandi cambiamenti         un valido strumento per realizzare delle
endemici ed esogeni che l’hanno attra-        policy efficienti ed efficaci (Colton, Ro-
versata. Abbiamo quindi effettuato una        berts, & Williams, 2002).
ricognizione degli interventi e dei ser-
vizi per le famiglie, al fine di individua-
re tipologie o filoni innovativi e rilevare
anche punti di forza e di debolezza del-
le politiche attualmente in vigore. Tale
analisi è stata poi collocata nel quadro di
sfondo europeo. La riflessione europea
Abstract

Questo rapporto di ricerca rappresenta       Dopodiché abbiamo brevemente deli-             il congedo obbligatorio di paternità e
la seconda parte di un più vasto studio      neato le politiche familiari in Italia, po-    i congedi parentali riservati ai papà (i
dell’IPL | Istituto promozione lavoratori    litiche basate sulla “sussidiarietà allar-     c.d. “daddy months”), confrontando la
sul welfare state. In questo studio ci oc-   gata” (laddove nella famiglia vengono          situazione italiana coi paesi limitrofi del
cupiamo di politiche familiari, conside-     riposte aspettative di solidarietà, che ve-    centro e sud Europa. Altro punto di con-
rate non come mere politiche assisten-       dono in primis le donne prendersi cura         fronto internazionale sono stati gli asse-
ziali (non sono cioè dirette solamente       della casa, dei figli e dei genitori anziani   gni familiari.
a sanare situazioni di bisogno delle fa-     o di persone disabili).
miglie disagiate), ma al contrario come                                                     Nella seconda parte dello studio pro-
politiche promozionali (del benessere        Il welfare familiare italiano è impronta-      poniamo invece un piccolo spaccato
della famiglia e di tutti i suoi compo-      to più al sostegno agli anziani (pensio-       di “buone pratiche” attuate in altre
nenti).                                      nati) che non alle famiglie (con figli) e      regioni italiane, consapevoli di dover
                                             la redistribuzione delle risorse va nel-       “copiare” dai migliori, laddove come
Nella prima parte di questo lavoro ab-       la direzione delle pensioni, mentre la         “buona pratica” intendiamo un’azione
biamo tentato innanzitutto di definire       quota di spesa sociale destinata alla fa-      positiva, una metodologia di interven-
cosa si intenda oggi per famiglia, poi-      miglia è ancora esigua.                        to o una modalità di relazione capace
ché parlare di famiglia significa aprire                                                    di produrre o favorire il miglioramen-
scenari e molteplici realtà non sempre       Tra gli strumenti di politica familia-         to delle condizioni di vita delle fami-
chiare e prevedibili dallo stato sociale.    re a disposizione abbiamo esaminato            glie.
                                             il sistema dei congedi, in particolare
Figura 1
 Sei parole per un nuovo
 welfare amico della famiglia

 © IPL 2015
                                                          Welfare
                                                          amico della
                                                          famiglia
      Promozione                                                                                                      Family Main­-
      della paternità                                                                                                 streaming

                        Ricchezza                                                                     Trasversalità
                        educativa

                                              Alleanze locali              Sussidiarietà
                                              per le famiglie

Tra i molteplici ambiti in cui si possono     giovani generazioni, nel futuro di que-       ovvero la privazione della possibilità di
esprimere le azioni e gli interventi per      sto territorio e di questo paese, significa   apprendere, sperimentare, sviluppare
la famiglia abbiamo scelto tre ambiti         vedere le politiche familiari come poli-      liberamente capacità, talenti ed aspira-
ampi ma specifici, stringendo il cam-         tiche promozionali.                           zioni nei primi anni di vita;
po attorno alla famiglia con figli in età
pre-scolare. Il primo ambito sono le          A conclusione di questo studio propo-         4 — incentivare le alleanze locali per la
reti di relazioni e la diffusione di infor-   niamo quindi sei parole chiave per in-        famiglia;
mazioni, il secondo la conciliazione fa-      centivare un “welfare amico della fami-
miglia- lavoro mentre il terzo le misure      glia”, che miri a:                            5 — appoggiare la sussidiarietà (inter-
adottate nelle aziende family friendly.                                                     venti compiuti in modo da non sostituire
                                              1 —adottare un’ottica family mainstrea-       ma sostenere e potenziare le funzioni
La spesa sociale (e con essa anche la         ming (intese come politiche di sostegno       proprie e autonome delle famiglie);
spesa per la famiglia ovviamente) – oggi      alle relazioni familiari);
molto frammentaria, categoriale e a                                                         6 — utilizzare una metodologia basata
volte caotica – non va considerata solo       2 — promuovere una maggior parteci-           sulla trasversalità delle politiche sociali
una “spesa a perdere” (a fondo perdu-         pazione dei padri all’educazione e alla       (superando la separazione tra politiche
to), bensì intesa quale investimento nel      crescita dei loro figli;                      familiari ed altre politiche).
domani: investire oggi significa evitare
maggiori problematiche sociali doma-          3 — sviluppare la ricchezza educativa,
ni, significa investire nel futuro delle      combattendo la povertà educativa,
Indice

      Introduzione                                                     8

1     La famiglia e le politiche familiari: tentativi di definizione   12

1.1   Cosa è la famiglia oggi? Tentativo di definizione                12

1.2   Le politiche familiari: tentativo di definizione                 15

2     Le politiche familiari in Italia ed in Europa                    18

2.1   Le politiche familiari in Italia                                 18

2.2   Le politiche familiari in alcuni paesi europei                   19
2.2.1   Congedo obbligatorio di paternità                                    22

2.2.2   Congedi parentali (astensione facoltativa)                           23

2.2.3   Congedi brevi o congedi lunghi?                                      25
        Congedi individuali o condivisi tra i genitori?

2.3     Trasferimenti monetari alle famiglie (assegni al nucleo familiare)   29

2.4     I servizi per la prima infanzia                                      30

3       Politiche familiari italiane: alcune buone prassi regionali          36

3.1     Il decentramento: la competenza diventa locale                       36

3.2     Alcune buone prassi regionali                                        37

3.2.1   Il “Trentino territorio amico della famiglia”                        38

3.2.2   L’Emilia Romagna e la “scuola per genitori”                          40

3.2.3   Pesaro e i tempi per la famiglia                                     40

3.2.4   Il Piemonte e la “missione possibile” dei papà                       40

3.2.5   Milano e il nuovo modo di lavorare col “Piano C”                     41

3.2.6   I voucher per la cura in val D’Aosta e in provincia di Arezzo        41

3.2.7   Il welfare aziendale in Lombardia                                    41

3.2.8   Il Family audit trentino e nazionale                                 41

3.3     Territorio che vai, welfare (familiare) che trovi                    42

4       Sei parole per una nuova e migliore politica familiare               44

        Bibliografia                                                         50
Introduzione
Questa ricerca rappresenta un tentativo di delineare almeno a grandi linee le direttive
verso cui si muovono alcuni paesi europei e alcune regioni italiane rispetto alle poli­-
­tiche per la famiglia. Abbiamo inoltre cercato delle buone pratiche in alcuni territori italiani
 (regioni o comuni), ovvero interventi, tentativi, o propositi di miglioramento delle poli­-
 tiche per la famiglia, che riassumono i valori che una politica “sostenibile” dovrebbe pro­
 muovere.

L’invecchiamento della popolazione,             Abbiamo inoltre cercato delle buo-                  legate tra loro da un filo comune: lo sta-
l’urbanizzazione, l’aspettativa di vita,        ne pratiche in alcuni territori italiani            to sociale. La tematica del welfare state,
la formazione e dissoluzione delle cop-         (regioni o comuni), ovvero interventi,              ampia e complessa, comprende al suo
pie, possono essere considerati feno-           tentativi, o propositi di miglioramento             interno questioni che hanno richiesto
meni “lenti”, ma avvenendo in un con-           delle politiche per la famiglia, che rias-          un’osservazione più attenta ed appro-
testo di forte sviluppo tecnologico e           sumono i valori che una politica “soste-            fondita, che abbiamo suddiviso in al-
continuo andamento migratorio, com-             nibile” dovrebbe promuovere, ovvero                 trettanti rapporti di ricerca, consenten-
portano rapidi cambiamenti di vita. Se          conciliazione tra vita privata e lavorati-          do così di affrontare la vasta tematica in
oggi la famiglia si ritrova a cammina-          va per entrambi i generi, aumento delle             maniera più leggera ma anche precisa.
re da sola, appare urgente velocizza-           donne (madri o meno) sul mercato del                Nel primo rapporto di ricerca abbiamo
re e modellare l’andatura del sistema           lavoro, stabilità economica e integrazio-           cercato, osservando dall’alto per avere
politico e sociale così che sia ancora          ne sociale, benessere e cura dell’infan-            un visione d’insieme, di dare un’identità
possibile una cooperazione e un’inte-           zia (soprattutto nei primi anni di vita),           allo stato sociale, definendolo e soffer-
grazione tra due forze che non immagi-          incremento o stabilizzazione della nata-            mandoci sulla sua storia e sui modelli
niamo come contrapposte ma alleate.             lità. Una ricerca delle buone pratiche o            esistenti in Europa. Ne abbiamo colto le
Indipendentemente dai risultati delle           presunte tali è sempre molto complessa              sfaccettature, adattandolo ai vari conte-
politiche familiari, esse sono la testi-        ed è difficile individuare il metodo che            sti europei. L’analisi statistica sull’inci-
monianza del riconoscimento colletti-           consenta di farne emergere il più possi-            denza economica del welfare in Italia e
vo dello sforzo che la famiglia (qualsia-       bile: non trattandosi per definizione di            in altri Paesi europei ci ha permesso di
si sia la sua composizione) compie per          servizi standardizzati, il più delle volte          fare una comparazione, guardando nel
crescere e sostenere se stessa, all’inter-      sfuggono alle normali prassi d’indagine.            dettaglio quanto e dove si investe nella
no di un panorama di responsabilità e           Spesso operatori dello stesso territorio            promozione e nel sostegno ai cittadini.
impegni. Il presente focus è orientato          e del medesimo ambito non sono a co-                Questo primo sguardo d’insieme, ci ha
in particolare su tre aree, che contem-         noscenza di interventi che affrontano il            portato a trarre interessanti conclusioni
plano la famiglia con figli, ovvero i           problema da un altro punto di vista.                e a comprendere le urgenze di rinnova-
congedi maternità e paternità, gli asse-                                                            mento connesse al sistema sociale.
gni al nucleo familiare ed i servizi per        L’IPL | Istituto promozione lavorato-
la prima infanzia.                              ri nel corso del 2014 ha predisposto un             In questo secondo rapporto di ricer-
                                                vasto studio articolato in tre parti, col-          ca abbiamo aperto la nostra visuale

8
Figura 2
La parti del progetto
dell’IPL sul welfare state

© IPL 2015

                                              Parte 1

                                              Modelli di
                                              Welfare state
                                              in Europa
                             Parte 2

                             Le politiche
                             della famiglia
                             in un                 Parte 3

                             con­fronto            Spesa sociale
                             europeo               in Alto Adige
                                                   vista dai
                                                   lavoratori
                                                   dipendenti

                                                                   9
sull’Europa, sull’Italia e su alcune re-      concretizzato in azioni e interventi tale
gioni italiane, concentrandoci in par-        responsabilità (attraverso alcune buo-
ticolare sul tema delle politiche fami-       ne pratiche a livello di territori locali),
liari, consapevoli della mancanza di un       soprattutto nei confronti della famiglia.
corpus legislativo chiaro e definito a cui
fare riferimento. Abbiamo ritenuto co-        Nel terzo rapporto di ricerca focalizze-
munque doveroso approfondire questo           remo, invece, sulla realtà locale, ana-
tema, proprio per le imperfezioni che lo      lizzando quanto si spende nel sociale
caratterizzano, nonché per il riconosci-      in Alto Adige e come si realizzano le
mento del valore sociale e umano della        politiche sociali. L’attenzione al cittadi-
famiglia, nonostante essa sia cambiata        no come si esplica a livello normativo e
nelle sue forme ed espressioni. In Eu-        quali interventi rispecchiano tale pre-
ropa riscontriamo diversi modelli di po-      mura? Vedremo nel dettaglio cosa viene
litiche per la famiglia; in alcuni Stati la   previsto e attuato nella Provincia Auto-
sua promozione e protezione si realizza       noma di Bolzano.
attraverso il sostegno al singolo indivi-
duo, rispecchiandosi di conseguenza
sul nucleo familiare a cui appartiene.
In Italia essa ha da sempre rivestito un
ruolo determinante di protezione e so-
stegno nei confronti dei propri mem-
bri, appare un po’ assente invece la pre-
senza dello Stato, manifestatosi negli
anni attraverso politiche frammentate
e poco efficaci. Con il decentramento,
alle regioni e alle province è stata con-
segnata una responsabilità maggiore
nei confronti dei propri cittadini, e ve-
dremo come alcune regioni abbiano

10
Festival Trentino della Famiglia, 2013:

La famiglia è una risorsa vitale non solo per
i propri componenti ma per l’intera colletti-
vità. Un nuovo corso di politiche familiari che
esaltino le potenzialità del lavoro sinergico
tra Governo centrale e locale è possibile su-
perando il tradizionale ambito di azione delle
politiche familiari legate alle sole politiche
sociali per realizzare beni relazionali, affettivi,
sociali ed economici a vantaggio di tutta la
società.

L’integrazione delle politiche pubblico-pub-
blico e delle azioni pubblico-privato diventa
dunque una risorsa strategica su cui puntare
per mettere in campo nuove progettualità e
nuovi servizi all’interno di una rete territoriale
fortemente orientata alla crescita sociale e
allo sviluppo anche economico del territorio.
In questo momento di difficoltà economica
è importante sostenere i percorsi di vita dei
singoli cittadini e delle famiglie.

                                                  11
1

La famiglia e le politiche
familiari: tentativi di
definizione
In Europa riscontriamo diversi modelli di politiche per la famiglia; in alcuni Stati la
sua promozione e protezione si realizza attraverso il sostegno al singolo individuo,
rispecchiandosi di conseguenza sul nucleo familiare a cui appartiene. In Italia essa ha
da sempre rivestito un ruolo determinante di protezione e sostegno nei confronti
dei propri membri, appare un po’ assente invece la presenza dello Stato, manifestatosi
negli anni attraverso politiche frammentate e poco efficaci.

1.1                                            mento al tema della responsabilità, sia      scindibile di corollari, che potremmo
Cosa è la famiglia oggi? Tentativo di          quella finanziaria (di mantenimento, le      definire i diritti di cui la famiglia, pro-
definizione                                    cui politiche sono contenute nelle poli-     prio per questa sua fondamentale fun-
                                               tiche sociali di sostegno al reddito) che    zione, deve godere. Lo stesso concetto
Prima di affrontare e verificare lo stato      quella di cura (contenute nei servizi so-    è ribadito anche nel fondamentale vo-
attuale delle politiche per la famiglia1, ci   ciali e sanitari).                           lume Il Famigliare, di Eugenia Scabini
sembra corretto fermarci ad osservare                                                       e Vittorio Cigoli,3 che sintetizza vent’an-
da vicino proprio la famiglia: prenden-        Nella definizione degli interventi, non      ni di lavoro del Centro Studi e Ricerche
do atto della sua evoluzione sia cultura-      sempre appare chiara e distinta la distri-   sulla Famiglia dell’Università Cattolica
le che sociale. Parlare oggi di “famiglia”     buzione delle responsabilità all’inter-      di Milano:
significa aprire scenari e molteplici          no della famiglia. Il genere femminile,
realtà non sempre chiare e prevedibi-          infatti, si trova maggiormente caricato      La famiglia in quanto forma sociale
li dello stato sociale. Le misure di pre-      rispetto al maschile, dando implicita-       primaria di rapporto tra i sessi e le ge-
videnza, assistenza e distribuzione di         mente per scontato che sia la donna ad       nerazioni svolge una funzione cultura-
reddito intervengono nelle relazioni e         occuparsi dei figli e ad oggi anche degli    le e sociale originaria: essa incarna ed
nei compiti insiti nella famiglia, talvol-     anziani (a seguito dell’invecchiamen-        esprime infatti una struttura relazio-
ta guidandone la regolazione e la com-         to della popolazione). Identificare una      nale (simbolica) che consente agli in-
posizione, determinando oltre ad inter-        politica familiare che includa tutti que-    dividui di rappresentarsi e affrontare
venti anche “interferenze” tra la sfera        sti aspetti non è semplice, dato l’ampio     l’esterno, il nuovo, l’estraneo (il non fa-
pubblica e la sfera privata2.Di fronte alle    spettro di misure legislative, sussidi mo-   miliare). Familiare e non familiare co-
urgenze attuali è grande il rischio di in-     netari e servizi destinati alle famiglie,    stituiscono una fondamentale categoria
terventi sbagliati, frutto di una visione      sia in maniera diretta che indiretta.        mentale.
errata o quantomeno inadeguata della
famiglia, in particolare laddove si conti-     La famiglia è un nucleo composto da          In un gruppo familiare si trasmettono i
nua a seguire il concetto politica sociale     persone unite da parentela o relazioni       valori della società in cui si vive e per-
“assistenzialistica”. Quando parliamo di       che siano sanguigne o affettive. Essa è      tanto riflette il sistema sociale di una
politiche per la famiglia dobbiamo par-        universalmente definita come la cellula      determinata epoca e società. Nella so-
lare di sostengo per i bambini, gli anzia-     fondamentale della società. Tale dichia-     cietà occidentale la famiglia è cambia-
ni, i disabili ecc. con particolare riferi-    razione porta con sé una serie impre-        ta e sta cambiando, e al giorno d’oggi

12
1/4                                La famiglia e le politiche familiari: tentativi di definizione

Art 16, 1° e 3° comma, Dichiarazione                                                                                                                                      1
Universale dei Diritti dell’Uomo:

Uomini e donne in età
adatta hanno il diritto
di sposarsi e di fonda-
re una famiglia, senza
alcuna limitazione di
 razza, cittadinanza o
religione. Essi hanno
eguali diritti riguardo
al matrimonio, du-
rante il matrimonio e
all’atto del suo scio-
glimento.

La famiglia è il nucleo                                               presenta diverse forme, allontanandosi         cambiata, i cicli della vita e il ruolo dei
                                                                      dalla “famiglia classica” che si era svi-      genitori hanno subito variazioni.
naturale e fonda-                                                     luppata durante il XIX e XX secolo. I

mentale della società                                                 cambiamenti del mondo del lavoro e la
                                                                      mercificazione della vita quotidiana, i
                                                                                                                     Rimane il fatto che la famiglia orga-
                                                                                                                     nizza relazioni, non limitandosi a rela-
e ha diritto ad essere                                                cambiamenti legali e sociali sulle diver-
                                                                      sità sessuali, hanno modificato e diver-
                                                                                                                     zioni generiche, ma relazioni primarie
                                                                                                                     che connettono e legano le differenze
protetta dalla società                                                sificato il concetto di famiglia dal punto     cruciali della natura umana, la diffe-
                                                                      di vista formale. Queste modifiche nel-        renza di genere e la differenza di ge-
e dallo Stato.”                                                       la nostra società hanno portato ad un          nerazione. Esse danno luogo a un bene
                                                                      graduale estensione di ciò che, da un          relazionale essenziale per la comunità
                                                                      punto di vista sociologico, può essere         umana. La complessità dei tempi che
                                                                      considerato famiglia. Possiamo allora          stiamo vivendo rende certamente più
                                                                      individuare diverse tipologie di famiglia      complesso anche il “fare famiglia”, ma
                                                                      (Figura 3).                                    ancora più essenziale e affascinante
1: Per “politiche per la famiglia” si intende il complesso                                                          la sfida di affrontare la sua persisten-
    di specifici provvedimenti economici, previdenziali,
    normativi, ecc. riguardanti direttamente la famiglia. Tali        Ogni famiglia, ha la sua particolarità se-     za. La crisi che ha attraversato tutti gli
    provvedimenti vanno ben oltre questa limitata sfera,              gnata per la sua storia, le sue relazioni,     ambiti della società contemporanea ci
    che può essere definita “dimensione familiare dell’insieme
    delle politiche sociali messe in atto in una società.” Per        i suoi valori intergenerazionali, le sue       permette di cogliere, oltre alle conse-
    questo gli studiosi distinguono tra “politica familiare           situazioni presenti e le caratteristiche       guenze dirette e indirette della stessa
    esplicita” e “politica familiare implicita”, mettendo in luce
    l’importanza di non limitarsi a prendere in considerazione        dei suoi membri; oltre al contesto socia-      sulle famiglie, anche la forza che carat-
    le misure esplicitamente riguardanti la famiglia, bensì di
    saperle osservare e valutare nel contesto più ampio delle
                                                                      le e culturale nel quale vive. Se, infatti,    terizza la famiglia, meglio espressa nel
    ricadute che tutti i provvedimenti sociali, amministrativi,       la famiglia resta la principale agenzia di     termine “resilienza”4.
    legislativi, ecc. hanno nei confronti della famiglia.
2: Saraceno C., Naldini M. (2013) Sociologia della famiglia,
                                                                      socializzazione primaria, essa può es-
    il Mulino.                                                        sere considerata anche a seconda della
3: E. Scabini, V. Cigoli, Il famigliare. Legami, simboli e transi-
    zioni, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2000.                   sua struttura interna rispetto al nume-
4: L’origine del termine “resilienza” proviene dalla metallur-       ro e alle caratteristiche dei componenti.
    gia e sta ad indicare la capacità di un metallo di resistere
    alle forze che vi vengono applicate. Così, traslando              Inoltre: le funzioni della famiglia sono
    tale concetto in ambito psicologico possiamo definire la          cambiate, la composizione familiare è
    resilienza come la capacità di far fronte ad eventi critici
    e traumatici, riorganizzando la propria vita e adattandola
    alle difficoltà. “E’ la sua natura relazionale che rende forte
    e flessibile la famiglia, è la connessione di due legami
    essenziali, quello di coppia e quello generazionale che
    esplica un capacità tipica del familiare”, cit. Dossier
    pubblicato on line: http://www.dossiertematicicrl.net/,
    dicembre2010.                                                                                                                                                   13
Figura 3
 Le tipologie familiari

 © IPL 2015

                                                                   Incompleta o
                                               Nucleare
                                                                   mono­parentale

                                    Multipla                                         Senza struttura

                                                          Estesa

 1 — Nucleare
 famiglia formata da una sola unità
 coniugale, sia questa completa
 (marito, moglie con o senza figli)

 2 — Incompleta o monoparentale
 famiglia composta ad esempio da
 madre vedova o divorziata con figli

 3 — Senza struttura
 famiglia priva di un’unità coniu-
 gale, formata da persone con altri
 rapporti di parentela (ad es. fratelli
 non sposati)

 4 — Estesa
 famiglia con una solo unità coniuga-
 le e uno o più parenti conviventi

 5 — Multipla
 famiglia con due o più unità
 coniugali

                                                                       5: Bertram H.(1997), Familien leben. Neue Wege zur
                                                                           flexiblen Gestaltung von Lebenszeit, Arbeitszeit und
                                                                           Familienzeit, Bertelsmann,Gutersloh.
                                                                       6: Kaufmann F. (1995) Zukunft der Familie in vereinten
14                                                                         Deutschland, Beck.
1/4                                La famiglia e le politiche familiari: tentativi di definizione

                                                                                            Art. 29 Costituzione italiana:                       1
                                                                                            La Repubblica rico-
                                                                                            nosce i diritti della
                                                                                            famiglia come società
                                                                                            naturale fondata
                                                                                            sul matrimonio. Il ma­
                                                                                            trimonio è ordinato
                                                                                            sull’eguaglianza mo-
                                                                                            rale e giuridica dei
                                                                                            coniugi, con i limiti
                                                                                            sta­biliti dalla legge
                                                                                            a garanzia dell’unità
                                                                                            familiare.

1.2.                                         ne.6 Nella discussione politico familiare
Le politiche familiari: tentativo            e sociale, i bambini rivestono un ruolo
di definizione                               di secondo ordine. Si tende a trascurare
                                             il ruolo dei bambini come soggetti auto-
Le politiche familiari rientrano nell’al-    nomi all’interno della famiglia, il cui di-
veo delle politiche sociali, ma vanno        ritto individuale può entrare in conflitto
considerate non come mere politiche          con le aspettative e gli interessi del pa-
assistenziali (non sono cioè dirette so-     dre e della madre.
lamente a sanare situazioni di bisogno
delle famiglie disagiate), al contrario      Inoltre la politica per la famiglia spesso
come politiche promozionali, cioè aven-      non è in grado di rappresentare la di-
ti l’obiettivo di promuovere il benessere    namica e le modificazioni dei rapporti
della famiglia e di tutti i suoi componen-   familiari nel corso della vita. Normati-
ti. Una politica per la famiglia è prima     ve giuridico economiche legate alla fa-
di tutto un compito statale volto alla tu-   miglia sono in grado di reagire in modo
tela e all’incentivazione delle famiglie,    limitato ai cambiamenti che avvengono
“è l’azione cosciente, sistematicamen-       nel corso della vita dei membri della
te ordinata e mirata dei detentori delle     famiglia. Ad esempio, i contributi alle
responsabilità pubbliche sulla struttu-      istituzioni del matrimonio e della fami-
ra e sulla funzione delle unioni di vita     glia, escludono una parte di “famiglie”
familiare.”5 Gli obiettivi delle politiche   ad esempio mono-genitoriali e non spo-
dovrebbero essere finalizzati a rendere      sate. Lo svantaggio economico di que-
possibile ciò che dal punto di vista cul-    sti bambini rispetto a i figli di coppie
turale e giuridico ci si attende da essa.    sposate, contraddice il principio dell’e-
Kaufmann rileva giustamente come una         quità orizzontale (secondo cui bisogna
politica della famiglia, oltre al raffor-    assicurare a chi genera particolari beni
zamento individuale della stessa, per-       in favore della società non sia danneg-
segua anche obiettivi politico sociali e     giato rispetto a chi invece non lo fa),
politico demografici e di emancipazio-       dato che in questo caso i sostegni sono

                                                                                                                                           15
considerati diversi rispetto a quelli di       società moderne di supportare e pro-
una coppia sposata. Kaufmann suggerì           muovere la famiglia non solo attraverso
di parlare di politica per i membri della      politiche abilitanti (ovvero misure eco-
famiglia perché attraverso le discipline       nomiche) e politiche sostitutive9 (ovvero
e gli interventi lo Stato tenta di discipli-   attraverso i servizi per le famiglie), ma
nare i rapporti interni alla famiglia, in      anche attraverso le cosiddette politiche
nome di una finalità sovraordinata di          immateriali.
tipo politico sociale.

L’obiettivo generale delle politiche per la
famiglia deve essere quello di sostenere
la famiglia nelle sue riconosciute funzio-
ni sociali. Le finalità della legislazione
devono essere in primo luogo quelle di
promuovere la famiglia come un valore
e un bene di interesse pubblico.7

Nel rapporto tra famiglia e servizi, si
tratta di favorire il coinvolgimento del-
la famiglia nei servizi sociali e sanitari
orientati alla persona (anziani, disabili,
malati, ecc.), sia per mantenere le per-
sone nel contesto familiare laddove è
appropriato, sia per dare alla famiglia
maggiori controlli e garanzie nei con-
fronti dei servizi pubblici. Per i casi di
povertà, bisogno estremo, situazioni
di fragilizzazione dovute alla presen-
za di membri deboli o particolarmen-
te problematici (handicappati, anziani
non-autosufficienti, ecc.), può essere
opportuno intervenire con aiuti econo-
mici diretti, gestiti con fondi appositi,
in base a criteri ben definiti. Un setto-
re a cui rivolgere particolare attenzione
è quello delle forme associative a base
familiare. Si tratta di promuovere la ca-
pacità auto-organizzativa delle famiglie
per venire incontro ai bisogni sociali in
senso lato, nel quadro di uno Stato so-
ciale pluralistico e democratico. In con-
creto si dovrebbe valorizzare il volon-
tariato a base familiare, incentivando
con agevolazioni e sostegni le forme di
associazionismo e solidarietà tra fami-
glie, specie quelle che condividono uno
stesso problema sociale.

Le politiche familiari dispongono quin-
di di vari strumenti d’intervento che
possiamo suddividere in tre categorie                                                      7: Ciò si ottiene assicurando quanto previsto dalla Costi-
fondamentali (Figura 4).8                                                                       tuzione in materia di diritto alla salute (art. 32), all’edu-
                                                                                                cazione (art. 34), alla sicurezza sociale (art. 38), nonché
                                                                                                evitando che le politiche sociali più generali possano
La vera sfida che coinvolge oggi le poli-                                                       condurre a effetti negativi o perversi sulla famiglia, con
                                                                                                particolare attenzione alla formazione della famiglia, indi-
tiche familiari consiste nell’abilità delle                                                     viduando e concretizzando precisi sostegni, di carattere
                                                                                                sia finanziario che educativo, alle coppie giovani.
                                                                                           8: Dumon, “Politiche della famiglia e della popolazione in
                                                                                                Europa oggi”, in: Donati P., Matteini M. (a cura di), Quale
                                                                                                politica per quale famiglia in Europa. Ripartire dalle comu-
                                                                                                nità locali, (1991) F. Angeli, Milano, pp. 47–64.
                                                                                           9: Politiche sostitutive: più che di sostituzione, ora si pre-
                                                                                                ferisce parlare di sussidiarietà cioè di un intervento che
                                                                                                rispetta l’autonomia e le risorse del soggetto, e che viene
16                                                                                              posto in essere solo quando ce n’è l’effettiva necessità.
1/4                La famiglia e le politiche familiari: tentativi di definizione

Figura 4                                                                                                                      1
Strumenti delle politiche
per la famiglia

© IPL 20159

                                                Politiche
                                                abilitanti

                                                                          Politiche
                                                                          sostitutive

                                                     Politiche
                                                     immateriali

1 — Politiche abilitanti
misure economiche atte ad assicu-
rare il sostegno del reddito fami-
liare. Comprendono trasferimenti
monetari, politiche fiscali, nonchè
parti rilevanti delle politiche
dell’impiego

2 — Politiche sostitutive
provvedimenti attraverso i quali
parte delle funzioni familiari sono
svolte da servizi ed istituzioni non
familiari (ad es. asili nido o ricoveri
per anziani)

3 — Politiche immateriali
servizi destinati alla formazione,
promozione e sviluppo della vita
familiare (ad es. consultori e
servizi educativi, forme associative
familiari ecc)

                                                                                                                        17
2

Le politiche familiari
in Italia ed in Europa
In Italia la politica familiare è basata su un modello di sussidiarietà allargata, ovvero
nella famiglia vengono riposte aspettative di solidarietà, che vedono in primis le donne
prendersi cura della casa e dei figli (nonché di eventuali genitori anziani o persone
diversamente abili), nonché dei lavori domestici. La situazione italiana è peraltro tipica
dei paesi mediterranei, che spendono poco sia per i trasferimenti monetari che per i
servizi di cura, considerando tali spese come un costo e non come un investimento nel
futuro del paese.

2.1                                           della famiglia. Spesso in Italia questa in-    tre i soli asili nido) oppure puntando su
Le politiche familiari in Italia              tegrazione non si è realizzata, e rispetto     trasferimenti monetari diretti (p.es. con
                                              alle politiche sulla famiglia l’Italia è in    gli assegni familiari), nonché attraver-
L’Italia, contrariamente ad altri paesi       grande ritardo.                                so il sistema dei congedi, ovvero degli
europei, non ha sviluppato un “quadro                                                        assegni di cura e rogati ai genitori che
organico e di medio termine di politiche      Se analizziamo le più recenti politiche        rinunciano temporaneamente al lavoro
specificatamente rivolte alla famiglia,       familiari con uno sguardo attento an-          (o lavorano part-time) per dedicarsi alla
cioè aventi la famiglia come destina-         che agli strumenti utilizzati, si possono      cura dei figli (ma possono anche essere
tario e come soggetto degli interventi.       evidenziare nodi critici e punti di forza      di anziani, disabili ecc.).
Hanno largamente prevalso interventi          delle politiche familiari. Uno dei punti
frammentati e di breve periodo, di cor-       di forza è di natura fiscale (detrazioni       In Italia la politica familiare è basata su
to raggio, volti a risolvere alcuni speci-    Irpef per coniuge, figli e altri familia-      un modello di sussidiarietà allargata,
fici problemi delle famiglie senza una        ri a carico, deduzioni di alcune “spese        ovvero nella famiglia vengono riposte
considerazione complessiva del ruolo          familiari” dal reddito imponibile), fat-       aspettative di solidarietà, che vedono
che esse svolgono nella nostra società,       to salvo il problema dell’incapienza e         in primis le donne prendersi cura della
oppure si sono avuti interventi che solo      dell’inesistenza del credito di imposta        casa e dei figli (nonché di eventuali ge-
indirettamente e talvolta senza una pie-      (che esiste in un unico caso), che fa “sci-    nitori anziani o persone diversamente
na consapevolezza hanno avuto (anche)         volare” tale punto di forza al limite del-     abili), nonché dei lavori domestici. Il
la famiglia come destinatario” (Donati        la debolezza. Il sistema delle detrazioni      welfare state per la famiglia in Italia è
2012a).                                       fiscali lascia – infatti – fuori le famiglie   improntato ad un modello che sostiene
                                              più povere, il che non è certo un pregio       più gli anziani (pensionati) che le fami-
Le politiche sociali, per poter essere de-    del sistema. Oltre che sulla leva fiscale      glie (con figli); la redistribuzione delle
finite familiari, devono essere esplicite,    (sistema di deduzioni dal reddito o de-        risorse italiana va appunto nella direzio-
cioè essere chiaramente indirizzate alla      trazioni dalle imposte, o con un diverso       ne delle pensioni, mentre la quota desti-
promozione della famiglia, devono es-         calcolo dell’imposta su base familiare         nata alla famiglia è ancora esigua. La
sere coerenti, contenere cioè una serie       come avviene in Francia col “quoziente         situazione italiana è peraltro tipica dei
di norme integrate, devono infine esse-       familiare”), lo Stato può attuare politi-      paesi mediterranei, che spendono poco
re legittimate attraverso un’istituzione      che familiari investendo nei servizi per       sia per i trasferimenti monetari che per
che si faccia carico della promozione         la famiglia (dove i servizi vanno ben ol-      i servizi di cura, considerando tali spese

18
2/4                                               Le politiche familiari in Italia ed in Europa

Prof. Pierpaolo Donati:                                                                                                                                                2
Occorre passare da
politiche indirette
e implicite a politiche
dirette ed esplicite
per favorire non solo
le tutele giuridiche
dei soggetti della vita
familiare, ma anche
la promozione della
famiglia come sog-
getto sociale di pri-
mario interesse pub-
blico per la rilevanza
delle funzioni so­-
ciali che essa svolge,                                               come un costo e non come un investi-
                                                                     mento nel futuro del paese. In Italia le
                                                                                                                   attraverso le aree sopracitate, come si
                                                                                                                   strutturano le politiche familiari in al-
in particolare ai fini                                               politiche pubbliche per le famiglie sono      cuni Stati europei. Come abbiamo visto
                                                                     state caratterizzate da interventi mi-        nella prima parte di questo studio11 in
della umanizzazione                                                  nimali; i governi che si sono succeduti       Europa esistono svariati modelli di po-
                                                                     negli ultimi trent’anni – sostiene Donati     litiche pubbliche di sostegno alla fa-
delle persone e della                                                (2010) – sono intervenuti a favore della      miglia, assai diversificati per tipologia,

coesione sociale.                                                    famiglia solo in casi di rischi di pover-
                                                                     tà, di estremo bisogno, di patenti disagi
                                                                                                                   ammontare e composizione della spe-
                                                                                                                   sa, nonché per gli obiettivi di sostegno
                                                                     e malfunzionamento e la spesa sociale è       e di redistribuzione. In Europa si pun-
                                                                     stata indirizzata alle famiglie con reddi-    ta, ormai, proprio un mix di diverse
                                                                     ti bassi e nelle fasce di povertà, con in-    misure, per rispondere adeguatamente
                                                                     terventi a carattere assistenzialistico, ex   alle esigenze di una società che cambia
                                                                     post e di continua emergenza.                 rispetto ai modelli di organizzazione
                                                                                                                   del lavoro e della famiglia. Vediamo ora
                                                                                                                   quali politiche vengono seguite nei pae-
                                                                     2.2                                           si europei, dividendoli per aree.
                                                                     Le politiche familiari in alcuni
                                                                     paesi europei                                 Venute meno le condizioni economiche
                                                                                                                   su cui poggiava lo stato sociale, l’Europa
                                                                     In Europa – sostiene Donati – sono evi-       è stata costretta a ridefinire e ricalibrare
                                                                     denti le difficoltà di trovare un consen-     le misure di protezione sociale. Sempre
                                                                     so sulla progettazione e implementazio-       più grande è diventata l’esigenza di con-
                                                                     ne di vere e proprie politiche familiari a    ciliare la dimensione lavorativa a quella
                                                                     livello europeo; ogni Stato membro va         familiare e i singoli Stati hanno promos-
10: Sempre Donati: “È evidente che l’UE stenta a formulare
     una politica familiare esplicita e diretta. Essa si limita a    per conto proprio, e quindi è inevitabi-      so tale bisogno in modalità differenti. Il
     trattare le problematiche familiari da altre angolature. Le     le che l’Unione Europea appaia debole,        sostegno alla famiglia inserita nel mon-
     preoccupazioni fondamentali sembrano essere:
     (i) il declino demografico (bassa natalità/fecondità) e i       e sostanzialmente neutrale, su queste         do del lavoro si esprime soprattutto at-
     correlati problemi di riproduzione della popolazione e di       tematiche10. Osserviamo ora da vicino,        traverso tre canali: i congedi parentali,
     solidarietà fra le generazioni;
     (ii) il ruolo della donna dal punto di vista della sua parte-
     cipazione al mercato del lavoro e a tutte le opportunità
     sociali su basi di parità (gender mainstreaming);
     (iii) la mancata inclusione sociale degli individui a causa
     di pesanti carichi familiari.”, Donati (2010).
11: Vedasi, Vattai S. e Vogliotti S. (2014), Welfare state.
     Parte 1: Modelli di Welfare state in Europa, IPL.                                                                                                           19
Figura 5
In Italia la politica     Le politiche per le famiglie:
                          strumenti a disposizione
familiare è basata        dello stato sociale

su un modello di          © IPL 2015

sussidiarietà allar-
gata, ovvero nella
                                               Dirette o                            Trasferimenti in
famiglia vengono                               indirette                            denaro o servizi

riposte aspettative
di solidarietà, che
vedono in primis
le donne prendersi                             Congedi parentali                    Servizi per le famiglie (Asili nido,
                                                                                    case di riposo, centri genitori-­
cura della casa e                              Congedi paterni                      bimbi ecc.)

dei figli (nonché di                           Assegni per i figli /persone
                                               a carico
                                                                                    Politica fiscale per le famiglie
                                                                                    (Detrazioni e deduzioni fiscali)

eventuali genitori
anziani o persone
diversamente abili),    gli assegni al nucleo familiare e i servizi           figli. Gli effetti negativi si scontano nel
nonché dei lavori       per la prima infanzia. L’adozione di stra-            futuro, con tassi di invecchiamento del-
                        tegie non si può riferire a interi sistemi            la popolazione molto elevati, squilibrio
domestici.              sociali, ma a singole disposizioni speci-             netto tra attivi e non attivi, insostenibi-
                        fiche. Anche un provvedimento specifi-                lità del sistema pensionistico, aumento
                        co non può essere trasferito così com’è               della pressione fiscale per la popolazio-
                        da uno Stato ad un altro. La modalità                 ne attiva.
                        in cui tali interventi sono stati struttu-
                        rati impatta anche sull’uguaglianza di                Analizzando ora i vari strumenti di po-
                        genere, interna alla sfera domestica. I               litica familiare partiamo proprio dai
                        mutamenti in atto e quelli intervenuti                congedi, laddove per “congedo di ma-
                        nella redistribuzione proprio dei carichi             ternità” intendiamo l’astensione ob-
                        familiari, oltre ad aver investito le don-            bligatoria dal lavoro della lavoratrice
                        ne di un ruolo partecipativo nell’ambito              madre, e per “congedo di paternità”
                        lavorativo ha portato al diffondersi di               l’astensione dal lavoro del lavoratore
                        quella che è stata chiamata paternità re-             padre, fruito in alternativa al congedo
                        sponsabile.                                           di maternità (in caso di morte o grave
                                                                              infermità della madre o di abbandono,
                        Per sostenere l’economia, occorre au-                 nonché in caso di affidamento esclusi-
                        mentare il livello di partecipazione al               vo del bambino) oppure come diritto
                        mercato del lavoro (soprattutto delle                 autonomo del padre.
                        donne), ma allo stesso tempo uscire
                        dalla depressione demografica. Il pro-                I congedi di maternità furono introdotti
                        blema è dato dal fatto che occupazio-                 intorno ai primi del ‘900, unitamente ad
                        ne femminile e fecondità non crescono                 un’indennità di maternità (ossia la retri-
                        insieme automaticamente. Si può in-                   buzione per compensare una perdita di
                        nescare una spirale al ribasso caratte-               salario). Negli anni ’70 i congedi di ma-
                        rizzata dal posponimento delle nascite                ternità subirono variazioni e migliora-
                        e diminuzione del numero medio dei                    menti, con la previsione di un “congedo

20
2/4                                                        Le politiche familiari in Italia ed in Europa

  Figura 6                                                                                                                                                         2
  Politiche familiari in sintesi

  Fonte: Saraceno 2013
  © IPL 2015

Paese/zona                         Politiche familiari:                     Sotto-politiche familiari                  Strumenti
                                   esplicite o implicite?

Paesi francofoni                   Esplicita politica sociale destinata     — Politica demografica                    — Trasferimenti monetari
                                   alle famiglie                            — Sostegno economico al costo             — Servizi per l’infanzia
                                                                              dei figli
                                                                            — Parità fra i sessi

Paesi scandinavi                   Politiche familiari non esplicite        — Politiche per l’eguaglianza             — Servizi pubblici
                                                                              di genere                                — Politiche di conciliazione
                                                                            — Diritti di cittadinanza universali
                                                                            — Politiche di conciliazione famiglia-­
                                                                              lavoro

Paesi germanofoni                  Politiche familiari non esplicite:       — Aumento delle donne attive sul          — Trattamenti fiscali
                                   l’intervento dello stato è sussidiario     mercato del lavoro                       — Servizi per l’infanzia
                                   a quello che spetta alle famiglie e
                                   alla società civile

Paesi anglosassoni                 Politiche familiari di stampo libe-      — La famiglia è una sfera privata         — Reddito minimo garantito
                                   rale: non intervento sulle questioni       ed i destinatari di politiche              per i genitori con figli
                                   familiari                                  familiari, come di quelle sociali,
                                                                              sono i bisognosi

Paesi del Sud Europa               Non vi sono politiche esplicite ma       — Modello della sussidiarietà dello       — Sgravi fiscali
                                   interventi frammentati e in alcuni         stato e forte ruolo della solidarietà    — Servizi per l’infanzia
                                   nemmeno un sistema universale di           familiare e parentale                      (in aumento)
                                   servizi familiari (scarsa presenza
                                   di servizi pubblici e scarse politiche
                                   di conciliazione famiglia-lavoro)

                                                                                                                                                             21
Figura 7
 Spesa pro-capite per
 la famiglia nei paesi              2.500
 europei (a parità di potere        2.250
 d’acquisto PPS) in €
 – 2012                             2.000
                                    1.750
 Fonte: Dati Eurostat
 © IPL 2015                         1.500
                                    1.250
                                    1.000
 Quanto si spende per la

                                                                                             568
 famiglia in Europa?                  750

                                                                                    355
 Se confrontiamo quanto spen­-       500
 dono i paesi europei in
                                     250
 rap­porto al PIL per la famiglia
 otteniamo dati molto etero-            0
 genei. L’indicatore utilizzato
                                                       Polonia
                                                      Lettonia
                                                     Romania
                                                      Bulgaria
                                                    Portogallo
                                              Reppublica Ceca
                                                       Croazia
                                                      Lituania
                                                          Malta
                                                       Spagna
                                                        Grecia
                                                       Estonia
                                                       Olanda
                                                           Italia
                                                   Slovacchia
                                                          Cipro
                                                      Slovenia
                                                     Ungheria
                                                  Regno Unito
                                                 EU (28 Paesi)
                                                         Belgio
                                                       Francia
                                                       Islanda
                                                       Austria
                                                     Finlandia
                                                         Svezia
                                                        Irlanda
                                                    Germania
                                                   Danimarca
                                                     Norvegia
                                                 Lussemburgo
 è la spesa pro-capite cal­
 colata a parità di potere
 d’acquisto (PPS) per poter
 confrontare i paesi con
 diverso livello dei prezzi.

parentale” (inteso come periodo succes-       va diffusione di questo congedo nelle
sivo al congedo di maternità di astensio-     legislazioni nazionali e nelle pratiche
ne facoltativa dal lavoro), spettante ad      aziendali. Il congedo obbligatorio di
entrambi i genitori in forma di diritto       paternità è formalmente una misura
individuale, familiare o misto.12 Negli       gender blinded in quanto non esplici-
anni ‘90 i congedi parentali hanno avuto      tamente orientata a favorire la lavora-
grande diffusione in molti paesi europei      trice madre, ma piuttosto sviluppare il
sulla spinta delle direttive comunitarie.13   diritto/dovere alla genitorialità. La fi-
In ambito istituzionale è tuttora in cor-     nalità sottesa all’istituto, infatti, postu-
so un ampio dibattito: il Parlamento eu-      la l’abbandono della logica secondo la
ropeo ha previsto l’estensione nei paesi      quale la cura della prole debba essere
dell’Unione del congedo di maternità a        esclusivamente femminile e l’avvicina-
20 settimane totalmente retribuite e un       mento al concetto di sostanziale parità
congedo di paternità di due settimane. 14     di responsabilità e di poteri all’interno
                                              della famiglia. Un mutamento culturale
                                              importante è – infatti – quello che cerca
2.2.1                                         di allargare il coinvolgimento dei padri
Congedo obbligatorio di paternità             nella cura della famiglia e dei figli, par-
                                              tendo dal presupposto che la maternità
Una risoluzione non vincolante del Par-       e la paternità devono essere viste e va-
lamento Europeo del 20 ottobre 2010           lutate come parte integrante dei diritti
ha quantificato la durata del congedo         di cittadinanza sociale delle persone.
obbligatorio per i padri in almeno 2          È chiaro che, affinché i congedi di pa-
settimane obbligatorie e pienamente           ternità obbligatori possano avere una
retribuite. Ogni stato dell’Unione eu-        qualche efficacia e valenza e possano
ropea ha sviluppato nel tempo un pro-         quindi porsi come validi strumenti di
prio modello di congedi, ma ancora            un cambiamento culturale, tali norme
non ci sono standard europei in meri-         devono essere inserite in un quadro di
to, anche se si registra una progressi-       riferimento nel quale tutti i diritti del

22
2/4                                                Le politiche familiari in Italia ed in Europa

                                                                  lavoratore, dalla tutela del posto di lavo-    quota di retribuzione durante il conge-             2
Un mutamento cul­                                                 ro a quella dei diritti previdenziali, ven-    do. I paesi scandinavi vantano una lun-
                                                                  gano salvaguardati.                            ga tradizione di congedi parentali che
turale importante                                                                                                risale addirittura ai primi anni Settan-

è quello che cerca                                                In Italia è solo dal 2013 che esiste un
                                                                  congedo obbligatorio di paternità, in-
                                                                                                                 ta, allorquando hanno trasformato il
                                                                                                                 congedo di maternità in un sistema di
di allargare il coin-                                             trodotto dalla c.d. “Riforma del lavoro
                                                                  Fornero”15, che prevede l’obbligo dei
                                                                                                                 congedi per madri e padri volto esplici-
                                                                                                                 tamente al maggior coinvolgimento dei
volgimento dei padri                                              padri di astenersi dal lavoro per un           padri nei lavori di cura, di educazione
                                                                  giorno (!), senza variazioni di stipendio,     e nei lavori domestici. In alcuni paesi,
nella cura della                                                  con ulteriori due giorni di congedo in         anche se a fasi alterne, sono stati pre-
                                                                  alternativa alla madre (quindi sottraen-       visti dei mesi “use it or lose it”, ovvero
famiglia e dei figli,                                             dolo al suo congedo obbligatorio), entro       dei periodi di congedo parentale che
                                                                  cinque mesi dalla nascita del bambino.         andavano persi nel momento in cui
partendo dal pre-                                                 Nell’ordinamento italiano il congedo           uno dei due genitori non ne usufruiva.
supposto che la ma-                                               obbligatorio di paternità risulta quindi
                                                                  una misura di natura simbolica, previ-
                                                                                                                 Si trattava quindi di periodi non trasfe-
                                                                                                                 ribili all’altro genitore, che il bambino
ternità e la paternità                                            sta peraltro in via sperimentale per gli
                                                                  anni 2013–201516. Certo che il giorno di
                                                                                                                 semplicemente “perdeva” come diritto
                                                                                                                 soggettivo ad avere un genitore che si
devono essere viste                                               astensione obbligatoria per i neo-papà         occupava di lui. Il concetto era quello
                                                                  italiani è nulla rispetto ai 54 giorni dei     di un diritto individuale non del geni-
e valutate come                                                   padri finlandesi, ai 30 giorni degli sve-      tore al congedo, ma del bambino alla
                                                                  desi, alle 2 settimane dei norvegesi,          cura parentale.
parte integrante dei                                              mentre sa molto di “brindisi con ami-

diritti di cittadinan-                                            ci e parenti” che non di condivisione
                                                                  del lavoro di cura. Sorprendentemente
                                                                                                                 I congedi parentali sono stati introdot-
                                                                                                                 ti in quasi tutti gli altri paesi europei a
za sociale delle per-                                             il paese dove il congedo di paternità è
                                                                  maggiore è la Slovenia, che garantisce
                                                                                                                 partire dagli anni Novanta sotto la spin-
                                                                                                                 ta di una direttiva comunitaria17, intesa
sone.                                                             ben 90 giorni di congedo di paternità,         a porre in atto prescrizioni minime sul
                                                                  di cui 15 giorni da prendere entro i 6         congedo parentale e sull’assenza dal la-
                                                                  mesi di vita e i restanti entro i 3 anni del   voro per cause di forza maggiore. Obiet-
                                                                  bambino.                                       tivo della direttiva era conciliare la vita
                                                                                                                 professionale e quella familiare e pro-
                                                                                                                 muovere la parità di opportunità e di
                                                                  2.2.2.                                         trattamento tra gli uomini e le donne.18
                                                                  Congedi parentali
                                                                  (astensione facoltativa)                       Allo stato attuale le tipologie dei conge-
                                                                                                                 di sono le più diverse in Europa, e non
                                                                  Il congedo parentale (o astensione fa-         hanno una stretta correlazione col mo-
                                                                  coltativa) è da intendersi come la possi-      dello di stato sociale adottato da quel
                                                                  bilità da parte di entrambi i genitori di      paese19. In alcuni Stati, tra cui Francia
                                                                  astenersi dal lavoro, ma in realtà sono        e Spagna, il congedo è inteso come “di-
                                                                  ancora pochi i padri (italiani ma anche        ritto familiare” e viene riconosciuta ai
                                                                  in tanti altri paesi europei) che utilizza-    genitori la libertà di scegliere chi usu-
                                                                  no i congedi parentali, ovvero godono          fruirà di tale diritto (congedo familiare).
                                                                  di una astensione facoltativa dal lavoro       In Belgio, Olanda, Gran Bretagna ed in
                                                                  per prendersi cura dei figli. Il modello       Grecia il congedo invece è personale e
                                                                  culturale ed il ruolo richiesto agli uomi-     non trasferibile tra i genitori (congedo
                                                                  ni dalla nostra società contribuiscono a       individuale). In altri paesi, come Italia,
12: Saraceno C.(2013) Sociologia della famiglia, Il Mulino
13: In base alla direttiva Eu(92/85) le madri lavoratrici        scoraggiare molti padri dall’utilizzare i      Portogallo e Germania, il congedo è ri-
     hanno diritto ad almeno 14 settimane di congedo di
     maternità obbligatorio; con la direttiva Eu(96/34) si
                                                                  congedi per la cura dei figli, gravando        servato in parte alla madre e in parte al
     stabilisce che i genitori hanno diritto ad almeno 3 mesi     così l’impegno di cura maggiormente            padre (congedo misto) e viene perso se
     di congedo facoltativo non retribuito.
14: Il provvedimento è in attesa della reazione del Consiglio
                                                                  sulle donne. Le modalità e i tempi di          non usufruito dal genitore cui è destina-
     prima di passare alla seconda lettura.                       astensione dal lavoro variano a secon-         to. Un altro strumento per incentivare
15: Approvata dal Governo italiano il 23 marzo 2012.
16: Articolo 4 comma 24 della Legge n.92/2012.                   da delle diverse legislazioni nazionali,       l’uso del congedo dei padri è quello del
17: Direttiva 2010/18/CE che recepisce l’accordo quadro          così come varia da un paese all’altro la       bonus, dei cosiddetti “Daddy months”,
     riformato in materia di congedo parentale intervenuto
     tra le UE e le parti sociali. La Direttiva modifica quella
     precedente datata 1996.
18: Direttiva 96/34/CE del Consiglio del 3 giugno 1996
     concernente l’accordo quadro sul congedo parentale.
19: Vedasi. Escobedo A., Wall K., Parental leave policies,
     gender equity and family well-being in Europe. A com-
     parative perspective.                                                                                                                                     23
Figura 8
  Congedo obbligatorio di paternità
  in alcuni paesi europei

  Fonte: Escobedo/Wall20 und ILO 2014
  © IPL 2015

                                                        Durata

Paese                     Previsione    Giorni totali      … di cui      Caratteristiche
                                                           obbligatori

Italia                    Sì            3 giorni           1 giorno      Giorno obbligatorio retribuito al 100%, con ulteriori 2 giorni di
                                                                         congedo in alternativa alla madre, quindi sottraendolo al suo
                                                                         congedo obbligatorio, da usare entro cinque mesi dalla nascita21.

Austria                   No            —                  —             Congedo di paternità non previsto dalla legge sebbene gli accordi
                                                                         collettivi possano prevedere alcuni giorni di congedo immedia-
                                                                         tamente dopo la nascita del bambino. Durante questo periodo il
                                                                         padre riceve l’intera retribuzione.

Germania                  No            —                  —             Non sono previsti congedi di paternità.

Francia                   Sì            11 giorni          11 giorni     Da fruire entro 4 mesi dalla nascita del bambino, con il 100%
                                                                         dello stipendio con un tetto massimo. Il finanziamento grava
                                                                         sulla previdenza sociale coperta in parte dal contributo del lavo-
                                                                         ratore ed in parte dal contributo del datore di lavoro.

Belgio                    Sì            10 giorni          3 giorni      Congedo da fruire entro 30 giorni dal parto. Retribuzione dell’82%
                                                                         per i 3 giorni obbligatori (pagati dal datore di lavoro) con un
                                                                         tetto massimo. I giorni facoltativi possono essere presi in forma
                                                                         continuativa o distribuiti e il lavoratore non riceve il salario,
                                                                         ma un benefit erogato attraverso il sistema di previdenza sociale.

Portogallo                Sì            20 giorni          20 giorni     Da fruire durante il primo mese dalla nascita del bambino, con
                                                                         il 100% della retribuzione senza un tetto massimo. 5 dei suddetti
                                                                         giorni devono essere fruiti consecutivamente immediatamente
                                                                         dopo la nascita del bambino. I 10 giorni obbligatori sono incre-
                                                                         mentati di 2 giorni in caso di parto multiplo. Tale incremento
                                                                         si estende anche ai 10 giorni opzionali che il padre può prendere
                                                                         mentre la madre è in congedo iniziale di maternità.

Spagna                    Sì            15 giorni          15 giorni     Retribuzione al 100% con un tetto massimo.

Grecia                    Sì            2 giorni           2 giorni      Retribuzione al 100%.

                                                                                           20: Escobedo A., Wall K., Parental leave policies, gender
                                                                                                equity and family well-being in Europe. A comparative
                                                                                                perspective.
                                                                                           21: Inoltre il padre lavoratore ha il diritto di astenersi dal
                                                                                                lavoro per la durata del congedo di maternità o per
                                                                                                la parte residua che sarebbe spettata alla madre, in
                                                                                                caso di morte o di grave infermità della madre o di
                                                                                                abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del
                                                                                                bambino al padre.
                                                                                           22: Urzì Brancati/Rocca (2012), Lavoro e figli: una mappa
24                                                                                              dei congedi, articolo su www.ingenere.it, 05/04/2012
2/4                                               Le politiche familiari in Italia ed in Europa

Il caso emblematico della Svezia:                                                                                                     2
Nel 1974 la Svezia è
stato il primo paese
a garantire un uguale
accesso per uomini
e donne ai congedi
parentali pagati.
Ma pochissimi uomi-
ni prevedevano tali
congedi, per cui nel
1995 la Svezia ha in-
trodotto un “daddy’s
month” non trasferi-
bile e nel 2002 i mesi
sono diventati due,
con una retribuzione                ovvero concedere un premio ai padri
                                    che prendono dei congedi, garantendo
                                                                                  tando le donne a conciliare lavoro e vita
                                                                                  familiare (Jaumotte, 2003). Per questo
pari all’80%.                       loro mesi supplementari.                      ci si interroga sui possibili effetti di lun-
                                                                                  ghi congedi di maternità, sei sia meglio
                                    Anche la flessibilità del congedo (se uti-    puntare sulla flessibilità dei congedi
                                    lizzabile a part time, in un’unica soluzio-   e soprattutto sulla condivisione degli
                                    ne o a blocchi ecc.), la quota di retribu-    stessi. E’ fondamentale allora compren-
                                    zione che si ottiene durante il congedo,      dere, empiricamente, quali siano gli ef-
                                    così come l’età del bambino entro cui si      fetti a medio ma anche a lungo termi-
                                    può prendere un congedo, variano mol-         ne di congedi più o meno lunghi, più o
                                    to a seconda dei paesi considerati.           meno flessibili, più o meno condivisi.
                                                                                  A livello empirico gli studi sugli effetti
                                    Vediamo nella tabella (Figura 9) seguen-      dei congedi parentali non sostengono
                                    te la situazione in alcuni paesi europei.     in maniera univoca una unica ipotesi,
                                                                                  anzi spesso giungono a conclusioni op-
                                                                                  poste (Urzì Brancati/Rocca 2012)22.
                                    2.2.3
                                    Congedi brevi o congedi lunghi?               Congedi di maternità troppo lunghi po-
                                    Congedi individuali o condivisi tra i         trebbero avere ripercussioni negative
                                    genitori?                                     sull’occupazione e sulle carriere fem-
                                                                                  minili, sostengono alcuni ricercatori.
                                    Il congedo di maternità e il congedo          L’obbligo di preservare il posto di lavo-
                                    parentale costituiscono un’importante         ro in favore della dipendente in mater-
                                    forma di sostegno alle famiglie fornita       nità potrebbe diventare oneroso per il
                                    dalla maggior parte dei governi ai geni-      datore di lavoro, se protratto troppo nel
                                    tori. Il loro scopo è non solo quello di      tempo. Quest’ultimo, infatti, dovrebbe
                                    favorire il benessere fisico della madre      trovare un sostituto adeguato e al ter-
                                    e del bambino, ma anche quello di in-         mine del congedo essere obbligato a
                                    centivare l’occupazione femminile aiu-        reintegrare la madre che nel frattempo

                                                                                                                                25
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