Napoli-Pompei-Paestum - Partenza - IC San Fili

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Napoli-Pompei-Paestum - Partenza - IC San Fili
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN FILI (CS)
               Viaggio d’istruzione
             Napoli-Pompei-Paestum

Partenza

                  11-12-13 Aprile 2019
Napoli-Pompei-Paestum - Partenza - IC San Fili
Ia GIORNATA
                                                      11 APRILE 2019
                                                         PAESTUM

   Paestum Antica città della Campania fu uno dei centri principali della Magna Grecia. Intorno al 600 a.C., coloni
greci provenienti da Sibari vi fondarono una città, cui diedero il nome di Posidonia, ed edificarono il grande
santuario di Era poco a nord, presso la foce del fiume Sele. Alla fine del V secolo a.C. Paestum fu conquistata dai
lucani, sotto i quali visse un periodo di prosperità e raggiunse la massima espansione territoriale; nel 273 a.C. i
romani vi stabilirono una propria colonia, cambiando il nome della città con quello attuale.

    L’intera area archeologica della città è stata inclusa dall’UNESCO nell’elenco dei siti di interesse mondiale, da
salvaguardare come patrimonio dell’umanità. Nei pressi della città, alla foce del Sele, si possono ammirare i resti
del santuario di Era (Heraion), uno dei più importanti santuari greci su suolo italico
    Il Museo archeologico nazionale di Paestum, fondato nel 1952, ha sede in un moderno complesso eretto nei
pressi della città antica. Articolato in varie sale, il Museo accoglie reperti datati dal VII secolo a.C. al VII secolo d.C.:
vi si trovano preziose testimonianze della vita quotidiana e dell’attività artistica e artigianale della città greca e poi
della colonia latina. Tra i pezzi più importanti spiccano le citate sculture del Tesoro del santuario di Era: la
raffinatezza dell’esecuzione e la complessità del programma iconografico ne fanno una delle più importanti
testimonianze della scultura della Magna Grecia (560 a.C.). Notevoli sono anche le lastre dipinte della cosiddetta
Tomba del Tuffatore e diversi frammenti di pitture funerarie del IV secolo a.C.

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LE GROTTE DI PERTOSA-AULETTA

  Situate nel massiccio dei Monti Alburni, le Grotte carsiche di Pertosa-Auletta sono uno dei geositi focali del
Geoparco “Cilento” e presentano due unicità:

    • sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro;
    • ma sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C.

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MUSEO DEL SUOLO

   A 300 metri dalle Grotte di Pertosa-Auletta e presente una struttura museale unica in Italia, inaugurata il 22
aprile 2016, nel giorno in cui le Nazioni Unite celebrano la Terra e che propone un singolare itinerario di conoscenza
dedicato alla terra, e più precisamente a ciò che avviene in quei tre metri, fondamentali per la vita sul nostro
pianeta

    IL VIAGGIO VIRTUALE IN 3D - Grandi modelli 3D di acari, scorpioni, formiche, millepiedi visibili in vetrine
olografiche: tutti possono spostare, ruotare, ingrandire gli abitanti del suolo! Inoltre nel grande Teatro del Suolo,
si assiste ad uno spettacolare viaggio nel cuore della terra!

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IIa GIORNATA
   12 APRILE 2019
      NAPOLI

Piazza del Plebiscito

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Maschio Angioino

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Teatro San Carlo

Galleria Umberto I

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CITTÀ DELLA SCIENZA

   La Città della scienza a Napoli “Science Centre” è il primo museo scientifico interattivo italiano è un'iniziativa di
promozione e divulgazione della scienza che si svolge all'interno di una struttura composta da un museo scientifico
interattivo. Il vecchio Science Centre è andato distrutto in un incendio il 4 marzo 2013 ma fu riaperto già il mese
successivo con mostre in alcuni spazi del complesso.

   La ricostruzione dell'edificio principale dello Science Centre era prevista per il marzo 2018 ma, a seguito di nuovi
accordi tra governo e comune, si è deciso di ricostruirlo lato monte. Nel frattempo è aperta al pubblico nelle
restanti sezioni (come quella dedicata al mare ed agli insetti) tra cui, da marzo 2017, Corporea (il museo del corpo
umano) ed il Planetario.

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ANFITEATRO DI POZZUOLI

   L'Anfiteatro Flavio è uno dei due anfiteatri romani esistenti a Pozzuoli, risale alla seconda metà del I secolo d.C..
Secondo solo al Colosseo e all'anfiteatro Campano in quanto capacità di capienza, sorge in concomitanza della
convergenza di due vie principali, la Via Domitiana e la via per Napoli.

   È stato attribuito agli stessi architetti del Colosseo, del quale è di poco successivo. La tecnica muraria
comprende, tuttavia, anche l'utilizzo di laterizi; inoltre, il ritrovamento di un'iscrizione epigrafica che recita così
"Colonia Flavia Augusta/Puteolana pecunia sua(cioè, "la Colonia Flavia Augusta costruì a sue spese") ed il fatto
stesso che la tipologia dell'anfiteatro puteolano è del tutto simile a quella del Colosseo darebbero ragione ad una
collocazione cronologica del monumento in età Flavia

                                               San Gennaro all’Anfiteatro

   Durante le persecuzioni di Diocleziano, nell'aprile 305 d.C. i martiri: Gennaro, Festo, Desiderio e Sossio vennero
condannati ad essere sbranati nell'Anfiteatro. Il giorno dopo, tuttavia, per l'assenza del governatore stesso oppure,
secondo altri, perché si era accorto che il popolo dimostrava simpatia verso i condannati e quindi per evitare
disordini, il supplizio fu sospeso. Secondo la tradizione invece, il supplizio fu mutato per l'avvenimento di un
miracolo, infatti, le fiere si inginocchiarono al cospetto dei quattro condannati, dopo una benedizione fatta da
Gennaro. Furono poi decapitati nei pressi della Solfatara insieme ai puteolani Procolo, Eutiche e Aucuzio.

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IIIa GIORNATA
                                                   13 APRILE 2019
                                                       POMPEI

    Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita,
alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli, durante l'eruzione del Vesuvio del
79 d.C, insieme ad Ercolano, Stabia ed Oplonti.
    Gli scavi furono iniziati per volere di Carlo III di Borbone, è costituiscono sono una delle migliori testimonianze
della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell'epoca; la maggior parte dei reperti recuperati (oltre a
semplici suppellettili di uso quotidiano anche affreschi, mosaici e statue), è conservata al museo archeologico
nazionale di Napoli ed in piccola quantità nell'Antiquarium di Pompei, attualmente chiuso: proprio la notevole
quantità di reperti è stata utile per far comprendere gli usi, i costumi, le abitudini alimentari e l'arte della vita di
oltre due millenni fa.

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