VERIFICHE INTERMEDIE DI ITALIANO - CLASSE 4 SEZIONE PLESSO - Istituto Comprensivo ...

Pagina creata da Alessandro Turco
 
CONTINUA A LEGGERE
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE“MICHELI- BOLOGNESI”
      Via Niccolò Stenone, 18 – 57122 LIVORNO Tel. 0586 405129 – Fax 0586 420464
                            C.F. 92091100492 – C.M. LIIC81400Q
             e-mail: liic81400q@istruzione.it – pec: liic81400q@pec.istruzione.it
                              url: www.icmicheli-bolognesi.gov.it

         Anno Scolastico…………………………

    VERIFICHE INTERMEDIE DI
           ITALIANO

                         CLASSE 4 SEZIONE

                       PLESSO………………

ALUNNO/A………………………………………………………………
Leggi il brano con attenzione, poi rispondi alle domande

                                     Mirtilla e i fiori

Molto molto tempo fa – racconta nonna Francesca – nei prati non c’erano i fiori. I
prati erano verdi e soltanto verdi.
Una bambina, Mirtilla, passava le mattine correndo nell’erba o sedendosi sotto una
quercia a guardare le farfalle. Che colori meravigliosi avevano! Punteggiavano il
verde del prato con tante piccole macchie gialle, rosse, azzurre, bianche. Tutto il
prato, quando esse arrivavano, diventava allegro. Quando invece le farfalle
mancavano, il prato sembrava malinconico.
Mirtilla avrebbe voluto che le farfalle restassero sempre nel prato, con i loro splendidi
colori, a farle compagnia. “Restate con me, - diceva – io sono una vostra amica!”
Ma le farfalle non le davano retta e, quando a mezzogiorno il sole caldo inondava il
prato e le ombre degli alberi diventavano corte corte, sparivano silenziosamente
portandosi via i loro bellissimi colori. Restava solo il verde dell’erba.
Mirtilla cercò allora altri modi per far restare le farfalle. Spalmò sui fili d’erba più alti
un po’ di miele, sperando che si fermassero a succhiarlo. Su altri mise del vischio,
sperando che vi restassero appiccicate. Su altri ancora mise dei laccetti di seta. Ma le
farfalle erano furbe e si accorgevano in tempo delle trappole. A un certo punto
smisero anche di venire.
Senza di loro Mirtilla non riusciva più a essere allegra. Sperava sempre che
tornassero, le aspettava, ogni tanto guardava verso il basso per vedere se qualcuna
arrivava, ma niente.
Una mattina, mentre stava seduta sotto la quercia, si addormentò. E mentre dormiva
fece un bel sogno. Sognò che da un foro della quercia spuntava la testa di una fata.
Era senza dubbio una fata, con i capelli bianchi e il viso sorridente. Dopo la testa, la
fata mise fuori anche le braccia: teneva in mano un ventaglio di tanti colori.
“Chi sei?” chiese nel sogno Mirtilla.
“Sono la fata Ghiandona. Vivo qui dentro ormai da cent’anni, sono così vecchia che
non riesco neanche più ad uscire. Ogni tanto mi affaccio per vedere quello che
succede nel mondo. Ti vedo giocare e so che sei triste perché le farfalle non vengono
più a farti compagnia. Io vorrei invece vederti allegra. Esprimi un desiderio e
cercherò di soddisfarlo, se posso.”
“Fai tornare le farfalle – disse Mirtilla – e falle restare per sempre nel prato”.
La fata scosse la testa: “Non si possono tenere ferme le farfalle in un prato. Sono fatte
per volare libere, e solo se volano in libertà conservano i loro splendidi colori. Però
vediamo, forse posso fare qualcosa per dare al prato i colori che ti piacevano tanto”.
La fata soffiò sul ventaglio tre volte…
Quando Mirtilla si svegliò, Ghiandona non c’era più. Mirtilla si guardò intorno e
quasi non riusciva a credere a quel che vide. Le farfalle non erano tornate, ma nel
prato erano spuntati in mezzo all’erba tanti magnifici fiori, bianchi, rossi, azzurri,
violetti, proprio come il ventaglio della fata.
A1.   La storia della nonna racconta:

       A. Come sono realmente tutti i fiori nei prati.

       B. Come Mirtilla diventa amica delle farfalle.

       C. Come ci si può immaginare con la fantasia l’origine dei fiori.

       D. Come ci si deve comportare con le farfalle e con i fiori.

A2.   Quando Mirtilla tenta di fermare le farfalle nel prato, loro:

       A. Vanno a cercare luoghi ombreggiati.

       B. Sono infastidite dalle parole di Mirtilla.

       C. Sciolgono i laccetti di seta che Mirtilla mette sull’erba.

       D. Non cascano nei tranelli di Mirtilla.

A3.   La fata Ghiandona non esce dalla quercia perché:

       A. Fa fatica a muoversi per l’età avanzata.

       B. Le interessa poco quello che succede fuori.

       C. E’ rimasta imprigionata da giovane.

       D. Ormai è abituata a stare rinchiusa.

A4.   Quando Mirtilla esprime il desiderio, la fata Ghiandona:

       A. Soddisfa subito il desiderio di Mirtilla.

       B. Ascolta Mirtilla, ma le fa un dono diverso da quello richiesto.

       C. Delude Mirtilla perché non le dà ciò che chiede.

       D. Sgrida Mirtilla perché fa soffrire le farfalle.

A5.   Nel finale Mirtilla si ridesta e:

       A. Scopre che le farfalle colorate sono tornate nel prato.

       B. Vede che per magia nel prato sono comparsi fiori di tanti colori.
C. Capisce che in realtà le farfalle erano fiori colorati.

       D. Si accorge che Ghiandona ha lasciato il ventaglio colorato nel prato.

A6.    Quanti verbi ci sono nella frase: “Una bambina, Mirtilla, passava le mattine correndo
       nell’erba o sedendosi sotto una quercia a guardare le farfalle”?

       A. 1

       B. 2

       C. 3

       D. 4

A7.    Il verbo erano tornate è coniugato al modo indicativo e al tempo:

       A. trapassato remoto

       B. trapassato prossimo

       C. passato prossimo

       D. imperfetto

A8.    Quanti nomi femminili ci sono nella frase: “Sognò che da un foro della quercia
       spuntava la testa di una fata”?

       A. 0

       B. 1

       C. 3

       D. 4

A9.    “Tante piccole macchie gialle” è un’espressione formata da:

       A. un nome e tre aggettivi

       B. due aggettivi e due nomi

       C. un aggettivo e tre nomi

       D. un avverbio, due aggettivi e un nome

A10.   Quale aggettivo non va bene per descrivere il ventaglio di Ghiandona?

       A. Variegato
B. Prodigioso

      C. Sfatato

      D. Variopinto

Ascolta il testo letto dall’insegnante, poi rispondi alle domande

                                            Il panda

Il panda è un buffo, timido, simpatico “orsacchiottone” di abitudini ritirate e abitatore
delle foreste di bambù di alta montagna del Tibet orientale e della Cina meridionale.
Gli piace giocare, scivolare sull’erba, fare capriole.
E’ molto bravo ad arrampicarsi sugli alberi grazie alle sue dimensioni ridotte.
Un po’ per la sua rarità, un po’ per il suo aspetto grazioso, quasi da animale di pezza,
il panda è stato scelto come simbolo della più grande organizzazione internazionale
per la conservazione degli animali, il Fondo Mondiale per la Natura (WWF).
Tranne che allo zoo di Pechino non si è mai riusciti a far riprodurre in gabbia questo
graziosissimo animale bianco e nero, che tutti chiamano orso, ma che con gli orsi ha
solo una lontana parentela, poiché appartiene alla stessa famiglia dei procioni.
Il panda si nutre esclusivamente di germogli di bambù che mangia in grossa quantità
dato che si tratta di un alimento poco nutriente. Infatti ne mangia all’incirca 12
chilogrammi al giorno.
Raccoglie delicatamente le foglie e i germogli con le zampe anteriori: una specie di
sesto dito gli permette di afferrare anche i pezzetti più piccoli.
Inoltre la sua abitudine a star seduto o sdraiato sul dorso, mentre strappa a morsi il
cibo che tiene stretto tra le zampe anteriori, lo rende irresistibile.

                                  (da Pfeffer, Banchieri-Salvatori-Florio A. Zoi, D.B. Zoi)

A1.   Il panda vive soprattutto in Cina perché:

      A. lì è vicino allo zoo di Pechino

      B. lì trova il suo cibo preferito

      C. in Cina ci sono molti alberi dove si può arrampicare

      D. è il simbolo scelto dal WWF
A2.   Il panda è bravo a salire sugli alberi perché:

      A. si allena ogni giorno

      B. in Cina gli alberi sono piccoli e bassi

      C. è un animale molto forte

      D. è piccolo e agile

A3.   Il Fondo Mondiale per la Natura (WWF) è:

      A. un’organizzazione internazionale

      B. un parco nazionale del Tibet

      C. una associazione che protegge i panda

      D. il simbolo del panda

A4.   In che posto si è riusciti a far riprodurre i panda?

      A. a Roma

      B. in alcuni circhi di Pechino

      C. in uno zoo della Cina

      D. in un parco del WWF

A5.   In questo brano l’argomento principale è:

      A. a cosa serve il bambù

      B. la vita e le abitudini del panda

      C. che cosa fa il WWF

      D. come vivono gli orsi in Cina

A6.   Perché si cerca di far riprodurre il panda in gabbia?

      A. per la sua pelliccia pregiata

      B. per regalarne uno a tutti i bambini

      C. perché è molto richiesto negli zoo

      D. perché ce ne sono pochi
A7.    Possiamo dire che il panda:

       A. in realtà è proprio un orso di piccole dimensioni

       B. è un animale amico dell’uomo e può vivere nelle nostre case

       C. appartiene alla stessa categoria di animali cui appartiene il procione

       D. appartiene a una specie rara ed è unico nel suo genere

A8.    Cosa mangia il panda?

       A. di solito si nutre di germogli e di foglie

       B. è capace di divorare un albero intero, tronco e rami

       C. solo pezzi molto piccoli di una pianta

       D. solo alimenti molto nutrienti

A9.    Quanto bambù mangia ogni giorno il panda?

       A. diversi chilogrammi

       B. tutto un albero

       C. due chilogrammi

       D. dipende da quanto ha fame

A10.   Il panda mangia molto bambù perché:

       A. ha molta fame

       B. non c’è altro da mangiare

       C. il bambù è un alimento poco nutriente

       D. deve accumulare
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE

                         Anno Scolastico..........................................

Comprendere e produrre una comunicazione per uno scopo prefissato, analizzandola e
strutturandola in modo corretto, completo e personale in contesti e situazioni diverse.

PAGINA 1
ES.1                                                  1 PUNTO
ES. 2                                                 1 PUNTO
ES. 3                                                 1 PUNTO
ES. 4                                                 1 PUNTO
ES. 5                                                 1 PUNTO
TOTALE                                                5 PUNTI

PAGINA 2
ES.1                                                  1 PUNTO
ES. 2                                                 1 PUNTO
ES. 3                                                 1 PUNTO
ES. 4                                                 1 PUNTO
ES. 5                                                 1 PUNTO
TOTALE                                                5 PUNTI

Leggere in modo funzionale e comprendere vari tipi di testo applicando tecniche di supporto alla
comprensione e mettendo in atto strategie differenziate.

PAGINA 1
ES.1                                                  1 PUNTO
ES. 2                                                 1 PUNTO
ES. 3                                                 1 PUNTO
ES. 4                                                 1 PUNTO
ES. 5                                                 1 PUNTO
TOTALE                                                5 PUNTI
PAGINA 2
ES.1                            1 PUNTO
ES. 2                           1 PUNTO
ES. 3                           1 PUNTO
ES. 4                           1 PUNTO
ES. 5                           1 PUNTO
TOTALE                          5 PUNTI

PUNTEGGIO VALUTAZIONE FINALE:

COMPETENZA 1                              VOTO
10 Risposte                     10
9 Risposte                      9
8 Risposte                      8
7 Risposte                      7
6 Risposte                      6
< 5 Risposte                    5

COMPETENZA 2                              VOTO
10 Risposte                     10
9 Risposte                      9
8 Risposte                      8
7 Risposte                      7
6 Risposte                      6
< 5 Risposte                    5
Puoi anche leggere