Venerdì 31 luglio 2020 - CONFINDUSTRIA SALERNO
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Produzione ferma, operai senza certezze L’incontro alla Cooper Standard tra azienda e sindacati non spazza via la paura dei licenziamenti Riunione interlocutoria con poche certezze. Il futuro della non si nasconde: c’è bisogno di rimodulare il piano Cooper Standard resterà un’incognita almeno sino a industriale. Quello presentato lo scorso 8 aprile del 2019, settembre. I segni di ripresa economica sono ancora pochi infatti, va ripensato alla luce dei recenti sviluppi derivanti per poter dare risposte concrete alle maestranze. La paura dall’emergenza Covid e del diverso assetto conseguente dei licenziamenti resta intatta in un settore, come quello alla vendita di Ciriè, che verrà specificamente dettagliato delle auto, che soffre ancora i riflessi del lockdown. Il nel corso di una riunione prevista nel mese di settembre. ministro dell’Economia Roberto Gualtieri proprio ieri ha All’incontro, dove verranno resi noti i dettagli produzione promesso 500 milioni di fondi per rilanciare il settore. e di saturazione delle unità lavorative, la Uiltec ha espressamente richiesto che partecipino anche i manager Ieri mattina presso la sede dell’azienda, a Battipaglia, del gruppo. Sono i primi effetti della crisi post Covid che, fino ad oggi, sta colpendo in maniera orizzontale. Stando a Pietro Mancuso , direttore dello stabilimento, e Giuseppe quanto si apprende dai verbali, infatti, la Cooper Standard avrebbe registrato un calo del 30% rispetto ai volumi Baselice di Confindustria Salerno si sono seduti al tavolo ipotizzati che ha di conseguenza generato notevoli con i sindacati: Ugo Riccardi, Tonino Del Verme e difficoltà organizzative. Oltre a un mercato instabile che ha determinato rigidità e costi eccessivi. Futuro in bilico per le Gaetano Gioia per le Rsu e Alessandro Antoniello per la maestranze della Cooper Standard fino a settembre. Nella Uiltec. L’incontro tra le parti è servito a delineare un primo speranza che i contagi non aumentino. quadro sul futuro dell’azienda. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Per quanto riguarda il capitolo Jeep Compass, che nelle ultime settimane ha allarmato i 300 lavoratori della Cooper Standard, l’azienda ha confermato che dei tre particolari acquisiti solo uno è in fornitura corrente su tutte le versioni, mentre gli altri due ripartiranno a novembre. Le organizzazioni sindacali hanno poi chiesto lumi sulla vendita dello stabilimento di Ciriè, piccolo comune del torinese, che a loro detta potrebbe avere ripercussioni negativi anche sull’azienda di Battipaglia. Ma i vertici della Cooper Standard rassicurano: «La vendita non esplica effetti negativi sulle produzioni di Battipaglia ». La direzione aziendale La sede della Cooper Standard Venerdi, 31.07.2020 Pag. .18 © la Citta di Salerno 202
Maccaferri, operai in corteo a Bologna Questa mattina una delegazione dell’impianto di Bellizzi sarà nel capoluogo emiliano. Poche speranze sul futuro lavorativo ◗ BELLIZZI Il 14 luglio c’è stato anche un tavolo regionale voluto dalle istituzioni, dal sindacato e dal direttore della Maccaferri Sfileranno a Bologna, oggi, con i colleghi di tutta Italia Giovanni Francia per provare a dare delle risposte alla nella speranza di un miracolo: quello di non perdere il crisi. Anche il sindaco di Bellizzi Domenico Volpe si è posto di lavoro. Gli operai della Maccaferri di Bellizzi attivato in più occasioni. «Il quadro attuale è tutto chiaro. scenderanno in strada per capire il loro futuro. Sulle pagine Sono amareggiato. Dal comportamento degli azionisti della dei giornali, però, la storia sembra già segnata. Più che una Maccaferri avevo intuito troppe anomalie -spiega Volpe- manifestazione di protesta sarà un corteo con poche sulla vendita del ramo d'azienda e sulla ristrutturazione speranze. Il terremoto giudiziario (bancarotta fraudolenta) della holding del gruppo Seci Spa. Credo che al gruppo che ha provocato grattacapi al gruppo bolognese della Carlyle proprietario del pacchetto azionario del 96% certe Maccaferri ha scosso anche i 36 operai dello storico notizie non erano note. Oggi con amarezza apprendiamo stabilimento di Bellizzi. Il crac aziendale è arrivato come dalla stampa nazionale il risultato di una indagine una doccia fredda. Le preoccupazioni degli operai erano giudiziaria nei confronti dei Maccaferri. Piena solidarietà legittime, i silenzi dei dirigenti erano eloquenti. Nonostante agli operai bellizzesi ». le interrogazioni dei politici, la paura di una speculazione sui terreni e le posizioni critiche dei sindacati, il Piero Vistocco campanello d’allarme era ormai suonato alle orecchie degli ©RIPRODUZIONE RISERVATA operai. C’è poco da trattare, poco da sperare se le notizie sulla famiglia Maccaferri sono vere. La delegazione della Maccaferri ieri mattina è partita comunque in direzione del capoluogo emiliano. Oggi scenderanno in piazza allarmati e preoccupati per il destino del piano di rilancio. Mobilitazione e sciopero, secondo molti, non serviranno a nulla. Ci vorrebbe un miracolo, un’acquisizione da parte di qualche imprenditore. A questo punto non resta che sperare in un intervento ministeriale. Gli operai della Maccaferri a Bellizzi hanno proclamato lo stato di agitazione il 25 maggio scorso perchè avevano intuito una serie di segnali “negativi” giunti dalla proprietà. Quei segnali avevano lasciato intendere che non ci sarebbe Una manifestazione di protesta all’impianto Maccaferri stato più futuro. Ore di sciopero ed incontri anche di Bellizzi istituzionali non avevano per niente dato speranze. Venerdi, 31.07.2020 Pag. .10 © la Citta di Salerno 202
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