VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana

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VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04) art. 1, comma 1 		   EURO 10,00
                      12001

9 772039 600100

                                                                                                                                             1
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                                                                                                                                                Marzo
                                                                                                                                                    Anno IV

             successo italiano
                            VEGA VV01
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
Editoriale

Un grande successo

                              È
                                              iniziata nel migliore dei modi l’avventura di VEGA: il nuo-
                                              vo lanciatore europeo di concezione italiana è decollato dallo
                                              Spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese alle
                                              07:00 locali del 13 febbraio 2012, quando in Italia erano le
                                              11 in punto del mattino. Tutto quello che è accaduto da quel
                              momento in poi ha scandito in modo cronometrico il successo più comple-
                              to di questo attesissimo volo di qualifica: il primo stadio del vettore si è re-
                              golarmente separato a due minuti dal lift-off, il secondo dopo un altro mi-
                              nuto e mezzo e il terzo a sei minuti dal lancio. Il quarto stadio ha quin-
                              di continuato a volare per tre quarti d’ora circa, fino a raggiungere l’orbi-
                              ta prefissata a 1450 km d’altezza per il primo rilascio del prezioso carico
                              trasportato da VEGA: il satellite dell’ASI LARES si è staccato a 55 minuti
                              esatti dal lancio. Subito dopo una manciata di minuti sono stati rilascia-
                              ti in orbita gli altri otto ‘passeggeri’ a bordo di VEGA: il mini satellite AL-
Enrico Saggese                MASat-1 ed i sette CubeSats. Questo lancio realizza le aspettative e i sogni
Presidente dell’ASI           degli italiani che sin dagli anni ’60, grazie al lavoro di chi ha creduto ad
(Agenzia Spaziale Italiana)   un grande progetto, attendevano questo momento. Il volo del 13 febbra-
                              io corona quindi un lungo lavoro, che affonda le sue radici nell’Italia degli
                              anni Sessanta ma che cominciò a prendere forma concreta solo alla fine de-
                              gli anni ‘90, quando divenne un programma europeo dell’ESA. Un succes-
                              so cui il nostro paese, tramite l’ASI e l’industria nazionale, ha partecipa-
                                                                                                                   1
                              to in modo decisivo. Un successo che va dedicato in particolare a tre grandi
                              uomini del passato che hanno molto contribuito, in misura determinan-
                              te, a che l’Italia possa oggi tornare ad essere un paese con capacità di lan-
                              cio spaziale: Luigi Broglio, il padre del progetto San Marco, Carlo Buon-
                              giorno, suo allievo e primo Direttore Generale dell’ASI, ed Antonio Rodo-
                              tà, indimenticato Direttore Generale dell’ESA sotto la cui guida fu avviato
                              il contratto per la realizzazione di VEGA. Questo primo volo segna quin-
                              di l’ultimo capitolo della fase di sviluppo del programma, durata nove an-
                              ni, condotta dall’ESA e dai suoi partners, tra cui spiccano – lo ripetiamo
                              - l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Spaziale Francese CNES. Affian-
                              candosi ad Ariane 5 e Soyuz, VEGA completa la famiglia dei lanciatori
                              europei: da oggi l’Europa dispone di un accesso allo spazio autonomo, sicu-
                              ro, affidabile e competitivo.

                                                                                             Enrico Saggese

                                                                                2012      Numero 1     SPACEMAG
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
Sommario/Summary
                 N° 1 • Anno IV               ™™Un grande successo..................................................... 1
                  Marzo 2012                  ™™Quale futuro per i prossimi lanciatori europei........... 6
                                                EU launchers, the future................................................... 8
          Trimestrale iscritto al tribunale
                  di Roma n° 340/2009         ™™VEGA Vettore Europeo di Generazione Avanzata..... 9
                     in data 10/06/2009         VEGA, a program made in Italy..................................... 13
               Codice ISSN 2039-6007
                                              ™™VEGA, il successo è solo il primo passo
           Direttore responsabile               di una lunga strada ................................................... 15
         Marcello D’Angelo                      VEGA, after the fireworks. .............................................. 17
                 Direttore editoriale         ™™I primi gloriosi 50 anni di storia
               Mariano bizzarri                 dei lanciatori Europei................................................. 18
      Coordinamento di redazione                The European way to space ......................................... 20
               stefania sori                  ™™La nuova geopolitica
           Fabrizio Zucchini                    delle basi di lancio spaziali....................................... 21
          claudio camerino                      The new bases in the world............................................ 26
         Editoriale Trasporti SpA             ™™VEGA, cambia lo scenario internazionale............... 28
                        Presidente              The International outlook............................................... 31
                PAOLO Silvestri               ™™Accesso autonomo
          Amministratore delegato               allo spazio, scelta strategica..................................... 33
              Laura Di Perna                    An independent access to Space................................. 37
2
                          Sede legale         ™™A bordo di VEGA la ricerca
                      16128 GENOVA              scientifica de ‘La Sapienza’ ....................................... 38
          Corso Andrea Podestà, 8/1             Italian science aboard VEGA........................................ 41
            Direzione e Redazione
                         00187 ROMA           ™™VEGA, il countdown finale a Kourou........................ 42
             Piazza San Silvestro, 13           VEGA, its full meaning to ESA......................................... 44
              Tel. +39 06 99330133            ™™VEGA: l’avventura è solo all’inizio............................. 46
              Fax +39 06 99330134               VEGA: the turning point................................................. 48
                      Centro stampa
         Galeati industrie grafiche Srl       ™™SLS, il futuro trasporto NASA........................................ 49
                    40026 Imola (BO)            NASA new SLS: will it really fly?. ...................................... 51
                   Via Selice, 187/189        ™™LARES, come dovevasi dimostrare........................... 52
                        Distribuzione           LARES, in search of Einstein. ........................................... 54
                     Poste italiane Spa       ™™La quadratura del cerchio......................................... 55
           Abbonamento annuale                  Minisats are here to stay. ............................................... 56
                          Italia € 50,00
                        Estero € 80,00        ™™Il contributo di Telespazio........................................... 57
                                                Telespazio, a profile........................................................ 57
                  Bonifico bancario:
            Editoriale Trasporti SpA          ™™L’Italia dello Spazio 1948-2008.................................... 58
       Banca Monte dei Paschi di Siena          How it all began, back in the ‘40s.................................. 59
                                IBAN:
      IT 40 T 01030 25701 000000266521        ™™Torna la grande paura: della Fine............................ 60
                                                Death fear - unhappy ending........................................ 62
               www.spacemag.it
          redazione@spacemag.it               ™™Come gestire un programma spaziale.................... 63
       abbonamenti@spacemag.it                ™™A VEGA glossary.......................................................... 64

    SPACEMAG     Numero 1     2012
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
Comitato scientifico
                                                                                                                                                                                                                       Presidente
                                                                                                                                                                                                                       Mariano Bizzarri
                                                                                                                                                                                                                       Componenti
                                                                                                                                                                                                                       Antonio Agostini
                                                                                                                                                                                                                       Francesco Saverio
                                                                                                                                                                                                                       Ambesi Impiombato
                                                                                                                                                                                                                       Roberto Battiston
                                                                                                                                                                                                                       Mario Benassai
                                                                                                                                                                                                                       Piero Benvenuti
                                                                                                                                                                                                                       Antonello Biagini
                                                                                                                                                                                                                       Lucio Bianchi
                                                                                                                                                                                                                       Claudio Camerino
                                                                                                                    L’Abbonamento                                                                                      Massimo Comparini
                                                                                                                   Sostenitore dà diritto                                                                              Augusto Cramarossa
                                                                                                                alla pubblicazione di un                                                                               Mario Cosmo
                                                                                                               messaggio pubblicitario                                                                                 Arnaldo D’amico
                                                                                                                                                                                                                       Franco Giannini
                                                                                                                                                                                                                       Margherita Hack
                                                                                                                                                                                                                       Francesco Lacquaniti
   Dati anagrafici                                                                                                                                                                                                     Maurizio Migliaccio
   Nome                                                                                     Cognome                                                                                                                    Silvano Moffa
                                                                                                                                                                                                                       franco ongaro
                                                                                                                                                                                                                                                             3
   Società
                                                                                                                                                                                                                       Marcello Onofri
                                                                                                                                                                                                                       Viviana Panaccia
   Indirizzo
                                                                                                                                                                                                                       Ettore Petraroli
   CAP                                           Città                                                                                                                             Provincia                           Marcello Spagnulo
                                                                                                                                                                                                                       Enrico Tomao
   Telefono                                                                                   Fax
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Informativa ex art. 13 dlgs 196/03.                                                                     inviarLe la rivista SPACEMAG.
Ai sensi dell'articolo 13 del d.lgs 196/03 “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al        4. Comunicazione, diffusione e trasferimento dei dati all'estero.

                                                                                                                                                                                                                       In prima:
trattamento dei dati personali”, Editoriale Trasporti s.r.l. La informano di quanto segue.              I Suoi Dati non verranno né diffusi, né trasferiti all'estero. I Suoi Dati potranno essere comunicati a
1. Finalità dei trattamento dei dati                                                                    terze società. I Dati verranno trattati, all'interno di Editoriale Trasportis.r.l. e/o delle Altre società,
I Suoi dati personali vengono richiesti serviranno per le seguenti finalità:                            da soggetti allo scopo nominati responsabili e/o incaricati del trattamento.
a. invio della rivista cartacea SPACEMAG                                                                5. Diritti dell'interessato
                                                                                                        Lei ha il diritto di accedere ai dati che La riguardano, di farli correggere, di integrare, aggiornare,

                                                                                                                                                                                                                       Kourou, Centro Spaziale Europeo,
2. Modalità dei trattamento dei dati
Il trattamento è effettuato sia con l'ausilio di strumentazioni automatizzate che mediante supporti     ottenere il blocco e la cancellazione o di opporsi al trattamento esercitando i diritti di cui all'art. 7
cartacei. Alcune operazioni di trattamento potranno essere svolte da società terze nominate             del d.lgs 196/03.
                                                                                                        6. Titolari del trattamento

                                                                                                                                                                                                                       ore 07:00 local time, 13 Febbraio
Re sponsabili del trattament o per cont o di Editoriale Trasporti s.r.l. Lei potrà av ere gli estremi
degli eventuali responsabili del trattamento inviando una mail a: abbonamenti@spacemag.it.              Titolare del trattamento è Editoriale Trasporti s.r.l. - Piazza San Silvestro, 13 c/o Sala stampa italiana,
3. Conferimento dei dati                                                                                00187 - Roma
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                                                                                                        La finalità di cui al punto a. (invio della rivista cartacea SPACEMAG) non necessita del consenso ai
                                                                                                        sensi dell'art. 24 c. 1 lett. b del d.lgs 196/03. Ai sensi dell'art. 23 del d.lgs 196/03 e dell’articolo 130
                                                                                                        d.lgs 196/03, l'utente dichiara di avere preso visione della "Informativa ex art.13 d.lgs 196/03”.
                                                                                                                                                                                                                       2012

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    Editoriale Trasporti Srl                                                                                           Annuale estero                                                € 80,00
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    Monte dei Paschi di Siena                                                                                          Benemerito                                                € 200,00                              In collaborazione con:
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                                                                                                                                                                                                                              2012    Numero 1    SPACEMAG
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
News

      NASA’s LRO reveals                      Project NEOShield: Asteroid defence systems
      recent geological activity              Over the next three and a half
      on the Moon                             years, researchers at the German
                                              Aerospace Center will be heading
                                              the NEOShield (Near Earth Object
                                              Shield) international collaboration,
                                              established in January 2012. In
                                              total, 13 partners from research
                                              institutions and industry will jointly
                                              investigate the prevention of im-
                                              pacts by asteroids and comets.
                                              The investigations will include the
                                              impact of a space probe with the
                                              asteroids to deflect them from their
                                              threatening courses. The European
                                              Union is supporting the project
                                              with four million Euros. The part-
                                              ners are contributing another 1.8
                                              million Euros.
                                                                                       Artist’s impression of an asteroid
                                                     German Aerospace Center

       Moon surface                           Funding granted for
                                              UK space technology
                                              industry
      New images from NASA’s Lunar
      Reconnaissance Orbiter (LRO)            As part of the UK Space Agency’s
      spacecraft show the moon’s crust        National Space Technology Pro-
4     is being stretched, forming minute      gramme (NSTP), twenty-nine
      valleys in a few small areas on the     projects are receiving grant funding
      lunar surface. Scientists propose       to develop commercial products
      this geologic activity occurred less    and services using space technol-
      than 50 million years ago, which is     ogy or space-derived data. These
      considered recent compared to the       ‘fast-track projects’ applied as part
      moon’s age of more than 4.5 billion     of the ‘Space for Growth’ competi-
      years.These linear valleys, known       tion, and each will last between 6
      as graben, form when the moon’s         and 9 months. The projects will carry
      crust stretches, breaks and drops       out research and development in:
      down along two bounding faults.         Satellite Telecommunications; Sens-
      A handful of these graben systems       ing; Position, Navigation & Timing;
      have been found across the lunar        Robotics & Exploration and Access
      surface.                                to Space.
             National Aeronautics                                                        Satellite image of Great Britain
             and Space Administration               UK Space Agency

                                                               Planck steps closer
                                                               to the cosmic blueprint
                                                               ESA’s Planck mission has revealed that our Galaxy contains
                                                               previously undiscovered islands of cold gas and a myste-
                                                               rious haze of microwaves. These results give scientists
                                                               new treasure to mine and take them closer to revealing the
                                                               blueprint of cosmic structure.
                                                               The new results are being presented at an international con-
                                                               ference in Bologna, Italy, where astronomers from around
                                                               the world are discussing the mission’s intermediate results

       Artist’s impression of Planck                                   European Space Agency

    SPACEMAG       Numero 1            2012
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
ASI News

                                              Workshop finale dell’AO di Cosmo-SkyMed
                                              Nell’Auditorium ‘Via Rieti’ a Roma si
                                              è svolto in marzo il workshop finale
                                              dell’Announcement of Opportunity

            NEWS                              (AO) di Cosmo–SkyMed. Lo scopo è
                                              riunire le tre comunità, progettisti, ri-
                                              cercatori ed utilizzatori, che giocano
                                              un ruolo importante nell’economia di
                          Rubrica             Cosmo-SkyMed. L’AO è stato avvia-
                          a cura di           to nel febbraio 2009 ed ha coinvolto
                          Stefania Sori       27 gruppi di ricerca ed aziende ita-
                                              liane finanziate nonché 140 progetti
                                              non finanziati ai quali l’ASI ha fornito
                                              i dati della costellazione. Le attività
Premio di laurea                              hanno avuto durata biennale e si è                 Un rendering del satellite Cosmo-Skymed
“Rocco Petrone”                               giunti alla conclusione delle ricerche.

                                              BluemassMed National Conference, Rome, May 3rd
                                              The conference aims to demonstrate the results achieved in the course of
                                              two years by BluemassMed-the European Pilot Project of Integrated Mari-
                                              time Surveillance for the Mediterranean sea-, through the collaborative effort
                                              of 37 National Administrations competent in maritime affairs in the 6 Europe-
                                              an Mediterranean States participating:
                                              Italy, France, Spain, Portugal, Greece,
                                              Malta. The project evidences the read-
                                              iness to join forces among the States
                                              and with the European Institutions
                                              on sensitive issues like the integra-
                                              tion of maritime surveillance data; the                                                          5
                                              project results outline a new framework
                                              of cooperation within Europe. The live
                                              demonstration will show the production
                                              in real time of the common maritime pic-
                                              ture of the Mediterranean obtained by
                                              integrating data from different European
                                              countries and different technological platforms, including satellite. The dem-
                                              onstration highlights the technological capabilities of European States and
                                              industries, and the unique ability to collaboratively design advanced archi-
 Una delle immagini più famose                tectures, technologies and the open and interoperable platforms needed to
 di tutto il programma Apollo, mostra         enable a real, effective and decentralized European cooperation at sea.
 Armstrong riflesso nella visiera di Aldrin

L’Agenzia Spaziale Italiana ha istitui-
to un premio di laurea per onorare            L’ASI al FIDAE 2012
la memoria dell’Ing. Rocco Petro-             La diciassettesima edizione del Salone Internazionale dell’Aria e dello Spa-
ne, direttore del programma Apollo            zio (FIDAE), il più importante degli eventi aerospaziali di difesa e sicurezza
della NASA nel 1969 e per valo-               dell’America Latina, si è tenuta a Santiago del Cile a fine marzo. La fiera,
rizzare le migliori tesi di carattere         che si svolge ogni due anni, è nata nel 1980 come un’organizzazione indi-
tecnico-scientifico sull’esplorazione         pendente della Forza Aerea Cilena ed oggi è una tra le più importanti vetrine
lunare o planetaria. Possono par-             internazionali per l’aviazione civile/commerciale, i servizi aeroportuali, la
tecipare alla selezione i laureati che        difesa, la tecnologia spaziale e la sicurezza nazionale. L’Agenzia Spaziale Ita-
abbiano conseguito il titolo speciali-        liana, sarà presente assieme ai più importanti attori internazionali nel settore,
stico in Ingegneria o in Fisica presso        provenienti da tutti i continenti: dalla Colombia all’Uruguay, dall’Argentina al-
un’Università italiana dal 1° genna-          la Corea del Sud.
io 2008, con tematica riguardante
‘i Rover per l’esplorazione lunare o
planetaria’ e votazione non inferio-
re a 107/110. La procedura selettiva
sarà svolta da una commissione di
esperti dell’ASI, che individuerà le           FIDAE - Salone Internazionale dell’Aria e dello Spazio
tre migliori tesi di laurea.

                                                                                                          2012       Numero 1       SPACEMAG
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
Storia di copertina

      Quale futuro
      per i prossimi
      lanciatori europei
      Intervista con il presidente dell’ASI
      sulle prospettive di un mercato
      difficile ma promettente
      di Giuseppina Piccirilli*

      “
           Nei prossimi mesi l’Agenzia Spaziale Europea (ESA),
           in occasione della Conferenza Ministeriale che si terrà
           in Italia, sarà molto probabilmente chiamata ad avvia-           la navetta Hermes. Dobbiamo quindi abbandonare l’idea di
      re una nuova possibile strategia per dotare l’Europa, entro           progettare un lanciatore adatto al lancio sia di esseri umani
      la fine di questa decade, di un rinnovato e più economico             che di oggetti.
      lanciatore spaziale. La sostituzione di Ariane 5, ma anche
6     del Soyuz, appare inevitabile per motivi non tecnici ma eco-          A proposito di navicelle spaziali per gli astronauti, è
      nomici. Il sistema di trasporto spaziale del prossimo futuro          ancora irrisolto il problema del loro trasporto in orbita
      dovrà essere più flessibile ed economico per adattarsi alle ri-       dopo il ritiro dello Shuttle. Russi ed europei hanno
      chieste del mercato, e per superare le criticità che oggi l’Eu-       tentato e sperimentato navette spaziali riutilizzabili, ma
      ropa incontra in questo settore”. Parola di Enrico Saggese,           senza successo.
      Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana con il quale trac-          Il problema della sostituzione dello Space Shuttle è ancora
      ciamo le linee strategiche del settore dei lanciatori. Con lui        in fase di sviluppo e sperimentazione. L’attuale Ariane 5 de-
      dialoghiamo per fare il punto della situazione di un mercato          rivava della volontà europea di realizzare un vettore capace
      in continua evoluzione e di quella che è oggi la via europea          di portare in orbita un piccolo shuttle, Hermes, con uomini
      allo spazio, e di che cosà sarà e potrà essere a breve-medio          a bordo. Questo sogno europeo si è purtroppo infranto agli
      termine.                                                              inizi degli anni ’90, e non ha visto mai la luce. All’insegui-
                                                                            mento dello Shuttle statunitense sono andati anche i russi
      Lei ci ha appena sottolineato che l’Europa ha di fronte a             con il Buran, ma anche il loro percorso è stato breve, trattan-
      sé delle scelte di rinnovamento del settore dei lanciatori,           dosi comunque di un mezzo di trasporto parzialmente riuti-
      quasi a dover completamente riformarsi dallo scenario                 lizzabile con un costo, dovuto al recupero delle varie unità e
      attuale. Ma come sarà questo futuro?                                  al riadattamento necessario per un successivo lancio, decisa-
      Nel breve-medio termine si pone, con una necessità via via            mente superiore al costo di messa in orbita con un lanciatore
      più stringente, il problema della sostituzione o del successo-        spendibile. È per questo che alcuni nuovi programmi punta-
      re di Ariane5. Il successore non è stato ancora identificato          no a un diverso tipo di mezzo di trasporto come le capsule.
      ma ne abbiamo, comunque, un identikit. Elemento distin-
      tivo è una capacità di lancio variabile e flessibile tra le 3 e le    Tornando al tema del lancio dei satelliti, il Soyuz è un
      8 tonnellate, ma probabilmente si andrà poi a una scala più           lanciatore con oltre trent’anni di servizio alle spalle,
      realistica tra le 3,5 e 6,5 tonnellate. Una serie di moduli ag-       Ariane 5 è invece giovane, perché si pensa a una sua così
      giuntivi al lanciatore sarà alla base della flessibilità richiesta.   rapida sostituzione?
      In questo modo un cliente con un satellite da tre tonnella-           Ariane 5 è nato da quell’idea che spiegavo poc’anzi, avere
      te non dovrà pagare come chi mette in orbita un satellite di          cioè un lanciatore utile sia al trasporto di uomini sia di satel-
      maggior peso, ma soprattutto non si dovrà più cercare, come           liti. Ariane 5 non fu una evoluzione della precedente genera-
      oggi accade su Ariane 5, un satellite ‘compagno di viaggio’           zione, Ariane 4, ma nacque dal desiderio di costruire un vet-
      per poter effettuare un lancio. Variabilità dell’offerta e fles-      tore che potesse trasportare astronauti. La navicella europea
      sibilità tecnica sono quindi le parole chiave. L’altro aspetto        non è mai arrivata a compimento, mentre Ariane 5 è stato
      che tengo a sottolineare è che il prossimo sistema di lancio          realizzato mantenendone i criteri progettuali originali, ed è
      europeo dovrà essere assolutamente pensato per carichi un-            una macchina troppo ‘raffinata’ per la sola messa in orbita di
      manned, mentre l’Ariane 5 era stato progettato per lanciare           satelliti. Oggi le due configurazioni, dedicate una ai satelliti

    SPACEMAG      Numero 1        2012
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
Storia di copertina

                                                                   zi degli anni 2000 ha avuto un’evoluzione commerciale che,
                                                                   per quanto riguarda i lanci da Kourou, è prevedibile che si
                                                                   concluda nel 2018/2020.
geostazionari e l’altra al lancio del cargo europeo ATV (Au-
tomated Transfer Vehicle) verso la Stazione Spaziale Interna-      In questa situazione si comprende l’arrivo di VEGA, ma
zionale, sono però poco ottimizzate. Ariane 5 ha una capa-         come si spiega la scelta di lanciare il Soyuz da Kourou?
cità di lancio che può essere garantita solo eccezionalmente,      Aprire la base europea a uno storico concorrente come
da un singolo satellite, e ha quindi bisogno di trovare un mix     il vettore russo non potrebbe creare problemi di acquisi-           7
di un satellite grande e uno più piccolo da lanciare insieme       zione di fette di mercato per gli altri vettori europei?
nello stesso periodo. Se da un lato è stata proprio l’evoluzio-    Ci sono diversi aspetti, non solamente economici, che han-
ne della massa dei satelliti a favorire la presenza di Ariane 5    no portato nei primi anni 2000 alla decisione di lanciare
sul mercato, di contro questo sistema di gemellaggio in qual-      Soyuz da Kourou. Lanciare da una base europea garantiva
che modo ne condanna la sua esistenza economica. È sem-            una flessibilità maggiore nelle procedure governative statu-
pre più difficile trovare compagni di viaggio disponibili nella    nitensi ITAR (International Traffic in Arms Regulations),
stessa data di lancio, con la conseguenza di una diminuzione       cioè nella possibilità di utilizzare componentistica america-
delle quote di mercato aggredibili. Di sostituzione per anzia-     na nei satelliti che poi non venivano trasferiti in Russia per il
nità parlerei, invece, per il Soyuz. Di anni di servizio ne ha     lancio. Un altro elemento era dato dalla maggior performan-
molti alle spalle, deriva dallo stesso veicolo usato per le pri-   ce ottenibile dalla posizione equatoriale di Kourou rispetto
me missioni umane nello spazio da Gagarin in poi. Agli ini-        al cosmodromo di Baikonur. Con Soyuz l’Europa può forni-
                                                                   re una maggiore offerta di servizi di lancio anche se utilizza
                                                                   tecnologie non sviluppate in Europa, si tratta quindi di un
                                                                   discorso prevalentemente di natura commerciale che punta
                                                                   diritto alla conquista di nuovi clienti.

                                                                   Una conquista che passa soprattutto per il lanciatore VE-
                                                                   GA. La riscossa europea per l’apertura di nuovi mercati
                                                                   e accessi allo spazio è comunque iniziata il 13 febbraio
                                                                   2012 con il perfetto volo di qualifica di VEGA.
                                                                   VEGA ha aperto una nuova strada e completa la capacità
                                                                   europea di accesso allo spazio fornendo uno strumento eco-
                                                                   nomico e tecnicamente valido per il lancio di satelliti scien-
                                                                   tifici e di osservazione della terra per le orbite basse, dai 200
                                                                   km ai 1000 km. VEGA è dimensionato per mettere in orbita

                                                                   Enrico Saggese (a destra), presidente dell’Agenzia Spaziale
                                                                   Italiana (ASI), e Jean-Jacques Dordain (a sinistra), direttore
                                                                   generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), nel Centro di
                                                                   Controlllo Jupiter di Kourou, subito dopo il lancio

                                                                                                  2012       Numero 1       SPACEMAG
VEGA VV01 successo italiano 20121 - Agenzia Spaziale Italiana
Cover story

      satelliti di 1500 Kg a 700 Km di altezza in orbita polare. Le     tinentali, di cui si hanno stock accumulati nei decenni. Non
      innovazioni tecnologiche sono innumerevoli, ed è stato pro-       si potrà, tuttavia, a lungo ricorrere a questi ‘fondi’, notevol-
      gettato per un segmento di mercato che ha buone prospetti-        mente superiori alle necessità future, che stanno invecchian-
      ve. Le previsioni parlano di circa 50/60 satelliti all’anno, ma   do inesorabilmente. Il mercato avrà, quindi, fame di lancia-
      questo vasto mercato non è del tutto accessibile: ad esempio,     tori a elevata affidabilità e di ‘fresca’ realizzazione: lanciatori
      i satelliti cinesi o indiani vengono messi in orbita da lancia-   sviluppati con innovativi sistemi e con grande attenzione an-
      tori nazionali. Verosimilmente la quota di mercato è più bas-     che nei pezzi di ricambio continuamente aggiornati, proprio
      sa ma comunque promettente, soprattutto per un lanciatore         come VEGA □
      efficiente come VEGA. Oggi il segmento dei piccoli satelliti
      utilizza lanciatori che derivano da missili balistici intercon-   * Ufficio stampa ASI

                  EU launchers, the future
      The challenge, meeting the market opportunities

      I
         n the near future, when the European Ministers will            much too complex and expensive to send just a satel-
         convene in Rome to define the EU space policy, the             lite into space. Its two configurations, one for geosta-
         European Space Agency, ESA, will be charged to                 tionary satellites, the other for the European cargo ATV
      supply a new, reliable and economic space launcher.               (Automated Transfer Vehicle) are underused. Ariane 5
      Ariane and Soyuz are done for not so much for tech-               launching capacity can be used very seldom for a single
      nical reasons as for their economic sustainability.               satellite, so each launch must host a plurality of crafts to
      Space transport is to be more flexible to meet market             be economically viable. It is a mixed blessing, the high
8     demands. Such is the opinion of the President of the              number of satellites to be launched helps keeping Ari-
      Italian Space Agency, ESA, Enrico Saggese. Spacemag               ane 5 operating, but at the same time matching different
      interviewed him on launchers strategies.                          satellites to cover a full payload can be a difficult task.
      Mr. Saggese, you stated recently that Europe must                 Soyuz is quite a different case, it is fairly old dating back
      rebuild its launching capability, almost from scrap.              to Gagarin’s times, and even its commercial version
      What are the perspectives?                                        adopted from 2000 onwards will be obsolete by 2018-
      In a short to medium term we must find a successor to             2020 at the latest, at least from Kourou.
      Ariane-5, we already have its profile. It must carry a pay-       This explains VEGA’s choice but don’t you think
      load realistically between 3.5 and 6.5 tons, its flexibility      that letting the Russians in at Kourou could pose a
      is to be assured by a series of add-on modules. We will           threat, commercially speaking, to Europe’s perspec-
      not be haunted anymore by the nightmare of finding                tives?
      each time a flight partner to any satellite in order to           Launching Soyuz from Kourou was decided because
      share the expenses. Moreover any new European sys-                it gives us more flexibility in respecting US ITAR (Inter-
      tem must be conceived for unmanned payloads (Ariane               national Traffic in Arms Regulations) procedures. Then
      5 was meant to carry in orbit the Hermes spaceship).              Kourou, with its equatorial position, is more performing
      Speaking of manned spacecraft, the Shuttle retire-                than Baikonour. By recurring to Soyuz launchers Europe
      ment was a net loss in the astronauts’ transport                  can offer a more complete range of launching services,
      to and from orbiting space stations. Russians and                 so it is eminently an economic decision.
      Europeans are still testing new systems, but appar-               VEGA opened a new way with its perfect maiden
      ently to no avail.                                                flight last February. How is its commercial outlook?
      The Shuttles’s replacement is still far away. Ariane 5 was        VEGA was born to carry 1.5 ton satellites in a polar LEO
      meant for human flights, but the dream was shattered              (in a 200-1,000kms range) and its commercial perspec-
      in the early ‘90s. The Russia’s Buran is only partially           tives are quite good. It is a market worth 50/60 satellites
      reusable, but to reuse it is actually still more expensive        p/y but it is not wholly accessible, since Indians and
      than a disposable launcher. That is why new programs              Chinese, for instance, will be launching their own satel-
      are focusing on different transport means, like space             lites. So the previsions should be corrected somewhat
      capsules.                                                         downwards. But here the VEGA efficiency plays a role.
      Soyuz has been used for more than 30 years to put                 Today small satellites are launched by converted and
      satellites in orbit, why should a much recent launch-             revamped ICBMs, there are plenty of them still around,
      er like Ariane 5 be scrapped for good so soon?                    but they are getting obsolete quite fast. So reliable,
      As I said, Ariane 5 was altogether different from its             modern, cost-efficient launchers like VEGA with its con-
      predecessors and the European spaceship meant for                 stant updating and maintenance programs are the right
      it was abandoned quite soon. Such as it is, Ariane is             answer to the market future demands □

    SPACEMAG      Numero 1       2012
Storia di copertina

VEGA
Vettore
 Europeo di
 Generazione
  Avanzata
 Storia di un programma
 vitale per l’Europa
  di Arturo de Lillis*

   Le origini del programma VEGA
    L’ambizione italiana di un accesso indipendente allo
    spazio affonda le sue radici nei primi anni ’60 quando
    il prof. Broglio, già Generale dell’Aeronautica, grazie        9
    anche a conoscenze personali con le autorità statuni-
    tensi, si fece promotore di un accordo intergovernativo
    con gli USA in base al quale veniva concesso all’Italia
    supporto tecnico e operativo per attività spaziali met-
     tendo a disposizione il lanciatore Scout dell’americana
     Loral Vought per i lanci dalla piattaforma S. Marco al
     largo della costa di Malindi in Kenya. L’Italia divenne
     così nel 1964, con il lancio del satellite scientifico S.
     Marco 1, il terzo Stato al mondo, dopo URSS e USA,
      a mettere in orbita un satellite. Dal 1964 all’1988
      l’Italia lanciò con successo altri 10 piccoli satelliti (5
      italiani, 4 della NASA e uno inglese) confermando la
      validità della collaborazione con gli USA e con la Lo-
      ral Vought e la propria capacità di lancio nel segmen-
      to dei piccoli lanciatori in orbita bassa.
      Dai primi anni ’90, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI),
      partendo dal progetto di potenziamento dello Scout
      utilizzato dal prof. Broglio, ha cominciato a studiare
      su base nazionale la possibilità di sviluppare un vet-
      tore di lancio di piccoli satelliti in orbita bassa com-
     plementare al già affermato Ariane 4 operante soprat-
     tutto sul mercato dei satelliti medio-grandi in orbi-
    ta geostazionaria. L’industria nazionale, Fiat Avio, già
   coinvolta nella produzione dei booster di Ariane 4, con
  un finanziamento agevolato dell’IMI avviò lo sviluppo
 di un nuovo motore a propulsione solida da 16 tonn di
 propellente composito, realizzato completamente in Ita-
  lia con tecnologie innovative nell’involucro in fibra di

    La zona di alloggiamento – la sommità del lanciatore -
    per il satellite LARES, ALMASAT e i sette nanosatelliti

                              2012       Numero 1       SPACEMAG
Storia di copertina

       carbonio avvolto (filament winding) invece del classico invo-
       lucro metallico più pesante, e anche negli altri componenti
       del motore: protezioni termiche di nuova concezione, pro-
       pellente più energetico e con caricamento più efficiente e
       nuovi materiali per l’ugello.
       Il motore, denominato Zefiro 16 (Z-16), venne positiva-
       mente provato a fuoco al banco statico del Poligono Milita-
       re Interforze di Salto di Quirra (CA) in Sardegna nel giugno
       ’98, dimostrando la capacità tecnologica dell’industria na-
       zionale di realizzare un motore a propellente solido in tutte
       le sue componenti. Lo Z-16 costituiva uno degli elementi
       di un nuovo piccolo lanciatore nazionale la cui configura-
       zione, studiata in un contratto ASI del 1997, era costituita
       da due Z-16 come primo e secondo stadio, un terzo stadio
       a liquido equipaggiato con il motore Yuzhnoye (Ucraina)
       RD-861G (L6) da 6 tonnellate di propellente e un modulo
       liquido da 0,45 t. di propellente: il VEGA Kzero le cui pre-
       stazioni dal poligono di lancio di Malindi in Kenia erano di
       300 kg. in orbita bassa a 700 km.. Lo studio ASI includeva
       anche altre due configurazioni più performanti il cui primo
       stadio era costituito da un motore da 85 tonnellate di pro-
       pellente solido (P-85), e che si differenziavano per il terzo
       stadio che prevedeva in un caso il motore Yuzhnoye RD-
       861G e in un altro un motore a solido da 7 tonnellate (P-7).
       L’interesse per un piccolo lanciatore europeo fu spinto so-
       prattutto da due fattori: il trend generale verso piccole mis-
       sioni, e la possibilità, grazie allo sviluppo di nuove tecnolo-
       gie e strutture industriali, di costi contenuti per le fasi di ri-
       cerca, sviluppo e utilizzo. Verso il finire degli anni ‘90 l’Ita-
       lia, forte degli studi condotti sul piano nazionale e di favo-
       revoli indagini di mercato, si fece promotrice della europeiz-
10     zazione del programma nazionale di un piccolo lanciatore
       a propulsione solida, tecnologia in cui l’Italia aveva già un
       ruolo primario in Europa grazie al programma Ariane. In
       particolare la proposta dell’ASI del febbraio ’98 venne pre-
       sentata al PB-Ariane dello stesso mese e discussa al Consi-
       glio ESA di marzo che approvò, - con il voto contrario del-
       la Germania che sosteneva già la commercializzazione del
       vettore russo Rockot (missile balistico SS-19 convertito ad
       uso civile) attraverso la società Eurockot Launch Services
       GmbH controllata al 51% da Astrium Brema (D) con pre-
       stazioni della stessa classe di VEGA e che vedeva in VEGA
       un potenziale concorrente, - la Risoluzione di avvio di un
       programma di sviluppo di un piccolo lanciatore della classe
       1.000 kg in orbita bassa.
       La prima fase dello sviluppo VEGA, lo step 1 del valore
       di 60 MECU, fu approvata dal Consiglio ESA del giugno
       1998 nell’interesse strategico di complementare la famiglia
       dei Lanciatori ESA e mantenere una capacità Europea au-
       tonoma e flessibile di accesso allo spazio e con l’obiettivo di
       lanciare carichi utili della classe di 700 kg in orbita elio-sin-
       crona a 1200 km di quota dalla base di lancio di Kourou. Lo
       step 1 fu complessivamente sottoscritto al 68 % da cinque
       stati partecipanti al programma: Italia (55%), Francia, Bel-
       gio, Olanda e Spagna. Fu costituita una società ad hoc per la
       gestione del programma ESA: Vegaspazio, società di diritto
       italiano al 50% tra Fiat Avio e la francese Aerospatiale, di-
       retta dall’ing. Antonio Fabrizi, oggi Direttore dei Lanciatori
       ESA. Lo step 1 non ebbe però fortuna e, a seguito della deci-
       sione francese di non aumentare la sua quota di sottoscrizio-
       ne, lo sviluppo fu interrotto e la società Vegaspazio chiusa.
       Il completamento dello sviluppo (il cosiddetto step 2) fu
       approvato soltanto successivamente, dopo nuove, aggiorna-
       te analisi di mercato e di accordi programmatici con l’Agen-

     SPACEMAG      Numero 1        2012
Storia di copertina

zia Spaziale francese CNES e l’ESA, con la Risoluzione del
Consiglio ESA di giugno 2000 relativa alla strategia europea
nel settore dei Lanciatori e con la revisione della Dichiara-
zione di programma del piccolo lanciatore VEGA approvata
dal Consiglio dell’ESA di dicembre 2000: obiettivo, lanciare
carichi utili maggiori ( fino a 1.500 kg in orbita polare elio-
sincrona) a 700 km di quota.
VEGA è stato progettato per avere un coefficiente di affi-
dabilità non inferiore al 98 %. Il suo programma di svilup-
po, del valore iniziale di 335 M€ (a condizioni economiche
1997 e comprensivo dello step 1) venne sottoscritto dall’Ita-
lia, con la sottoscrizione del 65% e a seguire in misura della
partecipazione finanziaria al programma, da Francia, Belgio,
Spagna, Olanda, Svizzera e Svezia. Parallelamente, sempre a
dicembre 2000 e con l’obiettivo strategico di consolidare le
competenze sistemistiche e di propulsione solida sviluppate
in Italia e per gestire il ruolo di Primo Contraente del con-
tratto industriale di sviluppo a guida italiana, venne costitu-
ita la società ELV partecipata da Avio e Asi rispettivamente
al 70 e 30 %.

Il programma di sviluppo ESA
Il programma di sviluppo del piccolo lanciatore VEGA è un
programma opzionale dell’ESA gestito dal Direttorato ESA
dei Lanciatori. Le attività sono state organizzate in tre di-
stinte aree di progetto, coordinate da un Capo Programma
ESA con sede all’ ESRIN, a Frascati, relative a:
• lanciatore
• P-80 (motore a propulsione solida del primo stadio e di-
   mostratore di tecnologie applicabili anche a future evolu-
   zioni dei booster di Ariane 5)
• segmento di terra.                                                11
Le aree di progetto sono gestite attraverso tre contratti in-
dustriali assegnati rispettivamente a ELV, Avio, con Euro-
propulsion (società partecipata al 50% tra Avio e la france-
se Snecma) come Co-contraente e Vitrociset. Complessiva-
mente la partecipazione degli Stati al finanziamento del pic-
colo lanciatore VEGA, attraverso le diverse linee program-
matiche ESA, è riportato nella seguente tabella (fonte ESA).
Le attività si sono concluse nel corso del 2011 e a ottobre

Italia                                   58,4%
Francia                                  25,3%
Belgio                                    6,9%
Spagna                                    4,6%
Olanda                                    3,2%
Svizzera                                  1,0%
Svezia                                    0,6%

2001, in occasione della Launch Readiness Review, a valle
dell’analisi dei risultati del processo di qualifica e di prove a
terra del sistema, del veicolo di lancio e del segmento di ter-
ra e di tutti i relativi sotto-sistemi, è stata avviata la campa-
gna di lancio per il volo di qualifica, effettuato come è noto
con successo il 13 febbraio 2012 con il lancio del satellite
scientifico ASI LARES per lo studio di fenomeni di fisica
fondamentale.

Il programma VERTA
Il programma VERTA (VEga Research and Technology Ac-
companiment) è stato sottoscritto al Consiglio ministeriale
del 2005 con l’obiettivo di dimostrare alla comunità spazia-

                               2012       Numero 1       SPACEMAG
Storia di copertina

       Il p80 è il più grande motore monolitico a propellente solido
       mai realizzato con la tecnologia del Filament Winding

       le internazionale la flessibilità del lanciatore VEGA, prepa-
       rarne la fase di utilizzo e garantirne il successo commerciale.
       Il programma si articola in tre aree:
       • contributo alla fornitura di cinque lanci del lanciatore
          VEGA
       • attività di miglioramento del servizio al cliente
       • attività di accompagnamento della produzione e tecnolo-
          gie di supporto
       I cinque lanci VERTA, tra il 2012 e il 2014, avranno come
       clienti utilizzatori altrettante missioni ESA, quali Proba-V,
       ADM-Aeolus, LISA Pathfinder, una tra le sentinelle 2B o
       3B GMES e il veicolo sperimentale di rientro atmosferico
       IXV sviluppato nell’ambito del programma ESA per il futu-
12     ro lanciatore (FLPP). Obiettivo principale del miglioramen-
       to del servizio al cliente è dimostrare e consolidare l’affida-
       bilità tecnica, programmatica e gli obiettivi di costo del lan-
       ciatore. Il programma di accompagnamento si concentrerà
       sull’hardware di volo, ne investigherà le anomalie, svolgerà
       approfondite analisi post volo, terrà in conto l’obsolescenza
       dei componenti.
       Nell’ambito di VERTA, per le restrizioni francesi all’esporta-
       zione del codice sorgente del software del programma di volo
       Astrium ST, è stato avviato nel 2009 lo sviluppo di un nuo-
       vo software del programma di volo a guida italiana (primo
       Contraente ELV con il supporto di MBDA Italia, Telespa-
       zio, Avio e CIRA). I tempi di sviluppo e qualifica del nuovo
       software sono compatibili con il primo lancio VERTA. Per
       il sistema di Guida, Navigazione e Controllo è stata avviata
       un’attività complementare su base nazionale.

       I costi del programma
       I costi totali sostenuti per VEGA, inclusivi dello sviluppo
       del lanciatore, del segmento di terra e del motore P-80, am-
       montano a oltre 700 milioni € a c.e. correnti. Avio ha forni-
       to un contributo industriale, attraverso un finanziamento di
       circa 70 milioni €, allo sviluppo del P-80 ex L. 808/85 del
       Ministro per lo Sviluppo Economico
       Il costo totale del programma VERTA (per i due periodi
       sottoscritti al C-M 2005 e C-M 2008), comprensivi del
       contributo alla fase iniziale di esercizio con i primi cinque
       voli di VEGA e le relative attività di supporto, è intorno ai
       400 milioni € a c.e. correnti □

       * ASI - Agenzia Spaziale Italiana - Direzione Tecnica -
         Responsabile UO. Lanciatori e Trasporto Spaziale - Advisor
         al Consiglio ESA e Delegato IPC / PB-LAU

     SPACEMAG      Numero 1       2012
Cover story

                                        VEGA, a program
                                        made in Italy

                              I
                                 taly’s space adventure started in the ‘60s when gen.
                                 (retd) Luigi Broglio, ITAF, obtained by NASA a number
                                 of Scout launchers, to be used to put in orbit the first
                              Italian satellite in 1964, a feat to be followed until 1988
                              by ten other launches from the Italian San Marco firing
                              range along the Equator line, in Kenya.
                              In the following decade the Italian Space Agency, ASI,
                              developed a Low Earth Orbit launcher based on the al-
                              ready operating Ariane 4, its new engine Zefiro 16 being
                              designed and built by FIAT Avio implementing state-of-
                              the-art technologies.
                              The new engine was tested successfully in the Salto di
                              Quirra military firing range in Sardinia, Italy. It consisted
                              in two Italian-made stages, plus a third stage built in
                              Ukraine and a liquid module, VEGA Kzero. Due to the
                              growing interest in low-cost, small satellites launches,
                              toward the end of the ‘90s Italy promoted a common
                              European project. ESA was involved and the first phase
                              of the VEGA project was approved in June 1998 with a
                              major participation of Italy and smaller contributions by
                              other four countries.
                              VEGA project step one, approved in 1998, was meant
                              to give Europe a free and autonomous access to space
                              and a launching capability up to a 700 kg payload on a
                              1200km orbit , on a budget of 335 M€. A new joint com-           13
                              pany, ELV, would be taking care of the industrial side.
                              After a setback, step two was eventually implemented
                              in December 2000, under the joint partnership of the
                              French and Italian Space Agencies more than doubling
                              the launcher’s payload capacity.
                              VEGA development was entrusted to the ESA Launch-
                              ers Directorate. It is articulated in three project sections
                              housed in the ESRIN facilities at Frascati, Italy: the
                              launcher, the P/80 engine and the ground segment. For
                              financial contributions check the table in the Italian ver-
                              sion. As known, VEGA was successfully launched last
                              February carrying a scientific payload .
                              The VERTA program (VEga Research and Technology
                              Accompaniment) was decided in 2005 by EU ministers
The launch of the Scout       to prepare VEGA for commercial operations, assisting
launch vehicle at the         and supporting customers in related services. The five
Wallops Flight Facility, VA   VERTA launches will be
                              devoted to ESA scientific
                              missions. The creation of a
                              new software is under way.
                              VEGA costs including
                              launcher, ground segment
                              and the new engine will
                              amount to 700 M € with an
                              AVIO contribution. VERTA
                              program will cost around
                              400 M € □

                                  First launch of satellite on
                                      Scout X-1 - Explorer 9,
                                        Wallops, 16 Feb 1961

                                                                 2012   Numero 1    SPACEMAG
Storia di copertina

14

                  Liftoff of VEGA VV01

     SPACEMAG   Numero 1       2012
Storia di copertina

VEGA, il successo è solo il primo
passo di una lunga strada
ASI già pensa alla futura evoluzione del lanciatore
                                                                   il quarto a propellente stoccabile) costituisce uno dei setto-
di Mario Cosmo*                                                    ri tecnologici più significativi ed influenti in termini di pre-
   Emanuela D’Aversa**                                             stazioni del lanciatore e capacità di portare in orbita carichi
                                                                   utili, e pertanto è oggetto di diversi studi di miglioramento,
                                                                   sia a medio che a lungo termine. L’ESA ha avviato studi pre-

I
     l volo di qualifica di VEGA ha inserito a pieno titolo        liminari di configurazioni con un incremento della poten-
     il nuovo ‘piccolo’ lanciatore della famiglia ESA sul mer-     za di spinta degli stadi bassi: una modifica del primo stadio
     cato mondiale. L’analisi dei dati di volo sta conferman-      dalle circa 89 tonnellate di propellente del P80 attuale a cir-
do il completo raggiungimento del progetto, ma guardando           ca 100 o 120 tonnellate (P100 o P120). A questa si aggiun-
al futuro l’Agenzia Spaziale Italiana già da qualche anno ha       gerebbe, anche per un’ottimizzazione strutturale del veicolo,
ritenuto opportuno e necessario analizzare possibili svilup-       un’evoluzione del secondo stadio dalle attuali 23 tonnella-
pi e miglioramenti. Obiettivo preparare un’evoluzione che,         te di propellente dello Zefiro23 fino a 40 tonnellate. Avio,
nel medio-lungo periodo, porti a soddisfare i requisiti degli      produttrice dei propulsori, ha già avviato lo sviluppo di un
utenti, istituzionali o commerciali, con la dovuta flessibilità,   dimostratore tecnologico dello Zefiro40 grazie ad un finan-
affidabilità e contenimento dei costi, cogliendo il massimo        ziamento del Ministero dello Sviluppo Economico sulla base
delle opportunità nonché evitando il                                                       della legge n. 808/1985 che promuove
realizzarsi di condizioni che impon-                                                       progetti di ricerca e sviluppo nel setto-
gano la necessità di acquistare lanci al
di fuori dell’Europa, in particolare per    Mantenere                                      re aerospaziale. Le due modifiche in-
                                                                                           sieme comporterebbero, quale risulta-
satelliti intermedi, tra i quali ricadran-
no anche alcune future missioni ASI.        il ruolo dell’Italia                           to più evidente, l’aumento della mas-
                                                                                           sima capacità di payload del lanciatore       15
VEGA consente oggi il lancio auto-                                                         dagli attuali circa 1400 kg fino a qua-
nomo di diversi tipi di missioni, ma
sono ancora scoperte alcune aree del
                                            sistemista                                     si 2 tonnellate (relativi all’orbita di ri-
                                                                                           ferimento polare @ 700 km di altitu-
mercato satellitare: ad es. non sono
ancora accessibili a costi contenuti
                                            di VEGA,                                       dine), con l’applicazione di tecnologia
                                                                                           oramai consolidata in termini di con-
missioni di grande interesse per l’Eu-
ropa come le orbite della costellazio-      presidiare le                                  cezione progettuale del propulsore e
                                                                                           relativi processi produttivi, limitando
ne Galileo, in particolare consideran-
do la fase di operatività e il necessario   aree strategiche                               quindi i rischi, i tempi e i costi di svi-
                                                                                           luppo delle nuove versioni dei motori.
replacement periodico mirato. A ciò si                                                     Riguardo gli stadi alti del lanciatore,
aggiunge l’indicazione, da parte degli                                                     un primo obiettivo in sede di verifica è
studi di mercato specializzati, di una tendenza all’incremen-      ‘europeizzare’ il quarto stadio AVUM, il cui propulsore e ser-
to, nel prossimo futuro, delle richieste, istituzionali e gover-   batoi sono oggi progettati e prodotti in Ucraina ed in Russia;
native, di missioni in LEO/MEO, in crescita sia in termini         in tale direzione vanno degli studi supportati dall’Agenzia
quantitativi che in termini di peso unitario dei payload, ed il    tedesca DLR, il che permetterebbe alla Germania di trova-
conseguente ampliamento e diversificazione della domanda           re un’integrazione nel progetto VEGA, cui oggi non parteci-
di servizi richiesti ai sistemi di lancio.                         pa. Alcuni progetti più ambiziosi prevedono la sostituzione
In ottemperanza al proprio ruolo istituzionale, ASI si è fatta     dell’intera parte alta del lanciatore, cioè il terzo stadio Zefi-
promotrice degli studi in tal senso, sia in ambito nazionale,      ro9 e il quarto stadio AVUM, con un unico stadio a propul-
con studi e sviluppi finanziati in proprio, sia in ambito ESA,     sione liquida. Il progetto Lyra, avviato da ASI nel 2007, sta
quale maggiore committente del programma con un impe-              sviluppando un primo dimostratore di motore a Ossigeno-
gno del 58% (media della contribuzione italiana nel pro-           Metano capace di erogare 10 tonnellate di spinta, e di in-
gramma di sviluppo del piccolo lanciatore e nel programma          crementare la prestazione del lanciatore in termini di carico
del dimostratore tecnologico P-80). Il motivo di tale impe-        utile di circa il 30%. Questo tipo di motore ad oggi non è
gno è duplice: innanzitutto, per mantenere anche nello svi-        sviluppato da nessun operatore, anche se diversi programmi
luppo delle sue evoluzioni il ruolo acquisito dell’Italia quale    in corso evidenziano interesse per questo tipo di propulsio-
sistemista del lanciatore VEGA; in secondo luogo per indivi-       ne ‘pulita’ e ad alta energia. Attorno a questo concetto tec-
duare e presidiare a livello nazionale le aree di sviluppo tec-    nologico, l’Italia ha convogliato sia le competenze industria-
nologico strategiche nell’ambito del programma e, a più am-        li, con Avio, che quelle della ricerca, grazie ad un progetto
pio spettro, negli obiettivi dell’Agenzia, soprattutto la pro-     guidato dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali di Capua
pulsione e la guida del lanciatore.                                con il supporto del Ministero della Ricerca, sia anche la coo-
L’area della propulsione (tre stadi bassi a propellente solido e   perazione internazionale, grazie a due accordi specifici con le

                                                                                                   2012       Numero 1        SPACEMAG
Storia di copertina

                                              agenzie spaziali russa Roscosmos e giapponese JAXA. Altre
                                              possibili configurazioni per un terzo stadio sono oggetto del-
                                              lo studio Venus, da parte della franco-tedesca Astrium con
                  Il quarto stadio,
            denominato Attitude
                                              il supporto del DLR. Sono state analizzate le opportunità e
               and Vernier Upper              le problematiche connesse con la possibilità di equipaggiare
        Module (AVUM), ospita                 VEGA con uno stadio operante con il motore tedesco Ae-
         il motore responsabile               stus II a propellenti stoccabili, che oggi esegue l’immissio-
          dell’inserimento finale             ne in orbita dei satelliti su Ariane 5 nella versione ‘base’ ES;
         in orbita del carico. Al             anche in questo caso la prestazione del lanciatore in termini
          di sopra del motore si
           trova un modulo che
                                              di payload salirebbe oltre le 2 tonnellate nell’orbita di riferi-
             ospita i componenti              mento. Sempre nello stesso studio, viene inoltre proposta la
        principali dell’avionica              possibile sostituzione di AVUM con un motore a propellenti
                    del lanciatore.           stoccabili di potenza superiore da sviluppare presso Astrium,
             Lo stadio è alto 1,72            con un incremento minimo della performance del lanciatore
          metri, ha un diametro               di circa 200 kg.
          di 1,9 metri e un peso
           di 1044 chilogrammi,
                                              VEGA ha rappresentato per l’Italia una determinante oppor-
               di cui fino a 400 di           tunità di crescita, soprattutto grazie alla costituzione della
                       propellente            società italiana ELV, cui è stata affidata la responsabilità di
                                              sistemista del lanciatore. Lo sviluppo delle competenze di si-
                                              stema, fino a oggi appannaggio di pochissime altre nazioni a
                                              livello mondiale, ha costituito il vero salto di ruolo dell’Italia
                                              grazie all’impegno maggioritario dell’ASI nel programma, e
                                              pertanto è anche in questo settore che si concentrano le ini-
                                              ziative di evoluzione per il futuro. Già il secondo volo di VE-
                                              GA rappresenterà un passo in tal senso, poiché il lanciatore
                      Terzo stadio            verrà ‘guidato’ da un software di volo il cui sviluppo è stato
                  Zefiro 9, dove il           fortemente voluto da ASI e realizzato da aziende prevalente-
           numero rappresenta                 mente italiane. Il volo di qualifica, avvenuto con pieno suc-
            il peso in tonnellate             cesso lo scorso febbraio, è stato ‘guidato’ da un software svi-
         previsto all’inizio della            luppato dall’azienda francese Astrium, che da oltre trent’anni
        progettazione è il terzo
          stadio di VEGA. Sono
                                              detiene l’esclusiva su questa attività per i lanciatori europei.
16                                            Ma già con il secondo volo di VEGA, l’Italia si è prefissata di
        stati sviluppati, costruiti
          e testati da Avio, con              acquisire il pieno controllo delle competenze di Guida, Navi-
        la collaborazione della               gazione e Controllo, il vero ‘cuore’ del lanciatore, ed ha deci-
        SABCA per il sistema di               so di sostenere fortemente lo sviluppo di un sistema di guida
                         controllo            del quale l’architetto industriale italiano possa essere piena-
                                              mente responsabile. E si guarda ancora oltre: poiché anche
                                              questo software a guida nazionale è stato sviluppato secondo
                                              approcci classici e logiche di controllo consolidate per ridur-
                                              re nell’immediato rischi e costi, in parallelo si stanno anche
                                              verificando ulteriori evoluzioni, analizzando quelle aree di
                                              potenziale innovazione che potrebbero migliorare le presta-
                   Secondo stadio             zioni del lanciatore in termini di: missioni accessibili, capaci-
               Lo Zefiro 23 è stato           tà di multi-missione, guida assistita da navigazione satellita-
        sottoposto a due prove                re, realizzazione di componentistica avionica di bordo (com-
          di accensione presso                puter di bordo, piattaforme inerziali, ecc) allo stato dell’arte.
            il poligono del Salto
            di Quirra, la prima il
                                              Nell’ottimizzazione generale del lanciatore non possono in-
           26 giugno 2006[7], la              fine mancare le strutture, il cui alleggerimento si traduce in
           seconda il 27 marzo                miglioramento delle prestazioni: è in fase di studio l’applica-
                2008[8]. Entrambe             zione di strutture di inter-stadio e/o interne del lanciatore,
                si sono svolte con            ad esempio il cono di posizionamento del satellite, realizzate
            successo e lo Zefiro              in materiale composito ‘grigliato’, ove la tecnologia del ma-
           23 è stato dichiarato
                   abilitato al volo
                                              teriale composito viene sfruttata per ‘tessere’ strutture legge-
                                              rissime (addirittura ‘forate’ lì dove non è necessario sostene-
                                              re carichi aerodinamici) e perfettamente resistenti ai carichi
                                              portanti. Ulteriori sviluppi tecnologici nel settore dei mate-
                                              riali compositi verranno indagati per prospettare la realizza-
                                              zione di altri prodotti quali propulsori costruiti a ‘segmenti’
                Il primo stadio di            in qualche modo intercambiabili, oppure la possibilità di ag-
               VEGA in ordine di              giungere dei booster laterali in opportune configurazioni, sul
         accensione, detto P80,               modello di Ariane 4, rendendo VEGA adattabile pressoché
         è stato sviluppato in un
          programma separato                  ad ogni tipo di missione.
       rispetto al lanciatore nel             Su un orizzonte di più lungo periodo si pongono ulteriori
                   suo complesso              iniziative. Per ampliare la capacità di lancio di VEGA, sa-

     SPACEMAG        Numero 1          2012
Cover story

rà necessario studiare un sistema di rientro guidato del terzo        ve alcune traiettorie. Poter disporre di un sistema di guida e
stadio: la traiettoria degli stadi del lanciatore dopo la separa-     controllo specifico, integrato con un sistema di propulsione
zione deve rispettare specifiche norme di sicurezza che garan-        per l’immissione in una traiettoria di rientro sicura, compor-
tiscano la ricaduta in mare o comunque in territori non abi-          terebbe una maggiore flessibilità ed adattamento del lancia-
tati. Se la ricaduta dei primi due stadi non comporta general-        tore anche a missioni cui oggi VEGA non può accedere □
mente limitazioni data la posizione favorevole della Guyana
Francese dove si trova la base di lancio europea di Kourou            * ASI - Direttore Tecnico
circondata dall’oceano, la traiettoria del terzo stadio può es-       ** ASI - Direzione Tecnica - Unità Lanciatori e Trasporto
sere sottoposta a forti limitazioni per i territori sorvolati nella      Spaziale - Responsabile dei Programmi e Advisor al PB-
fase finale di volo, arrivando in certi casi a rendere proibiti-         Lanciatori

             VEGA, after the fireworks
The launcher’s updating is already under way

O
         nly diamonds are forever. Launchers not. That ex-            a very important factor of growth in the Italian aerospace
         plains why, after VEGA successful maiden flight,             industry, particularly by the incorporation of ELV. Already
         the Italian Space Agency is thinking already                 by its second flight, VEGA will be operated through an
ahead and figuring out the best way to develop and im-                Italian new software replacing the French original one,
prove the launcher performance in order to keep abreast               and in perspective Italy will be fully responsible for the
of competitors. There are the Galileo constellation future            whole GNC system. In this outline of all the VEGA sys-
replacements to be dealt with at affordable costs, plus               tem possible improvements structures are to be consid-
a growing demand for LEO and MEO missions with                        ered too: new composite materials will be progressively
heavier payloads. The constant updating of VEGA is                    employed, boosters will be designed like in Ariane 4, in         17
indispensabile to keep Italy in the launchers’ club and               order to adapt VEGA to any kind of mission. Studies are
consolidate strategic new technologies.                               under way of new third stage reentry control systems in
Propulsion will increase with new more powerful stages                order to avoid inhabitated areas and perform missions
ultimately up to a 2 ton payload capacity. AVIO is already            without geographic restrictions □
working on this.
The fourth stage
AVUM is currently
built in Ukraine and
Russia: the aim is
to manufacture it
in Europe, possibly
through an associa-
tion with the Ger-
man Space Agency
(DLR). There are
plans to substitute
the VEGA top sec-
tion by replacing
the third and fourth
stage with a single
one. The Lyra pro-
jetct investigates
the full feasibility of
an oxygen-methane
egine with a 30%
more thrust. The
third stage could
be equipe with a
German Aestus II
engine already op-
erating on Ariane 5.
VEGA represented

                                                                                                    2012      Numero 1      SPACEMAG
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