"URBANISTICA SOCIALE DI MERCATO" UNA PROPOSTA DI LETTURA DEL TESTO DI FRANCESCO MARIA ESPOSITO

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Economia
           Estratto da “Economia e Ambiente”,       & Ambiente
                                              Anno XXXVIII,                          Saggi
                                                            N. 3-4, Maggio-Agosto 2019,      Rubriche
                                                                                        pp. 11-16.

   “URBANISTICA SOCIALE DI MERCATO”
        UNA PROPOSTA DI LETTURA
 DEL TESTO DI FRANCESCO MARIA ESPOSITO

Un’analisi alternativa della crisi del XXI secolo – Definizione di un diverso
paradigma di sviluppo – Economia sociale di mercato – Urbanistica sociale
  di mercato – Crescita sostenibile e giustizia distributiva – Edificabilità
 come bene comune – Una disciplina europea per il governo del territorio

                                                           di

                                               ROSSELLA BIANCHI

Introduzione                                                         Esposito precisa che non tutti i processi di svi-
                                                                luppo generano crescita; c’è sviluppo, se c’è crescita
    La crisi storico-strutturale del XXI secolo offre           sostenibile; c’è crescita sostenibile, se esiste un si-
l’occasione per ri-progettare un modello di sostenibi-          stema immobiliare basato su criteri di giustizia di-
lità dello sviluppo umano integrale, intercettando              stributiva (cap. I, p. 38).
principi e criteri in grado di invertire il processo di              Si definisce pertanto l’approccio multidisciplina-
aumento delle diseguaglianze e migliorare quello di             re seguito dall’Autore. Partendo dall’assunto per il
distribuzione delle risorse.                                    quale «ogni scienza o disciplina è in relazione a»
    Questo è il tema che Esposito intende sviluppare            (cap. I, p. 30), tematizza il rapporto tra urbanistica ed
e l’orientamento dell’approccio seguito si delinea già          economia, in un’ottica di stretta interdipendenza.
nel titolo del volume, il cui spessore teorico, alterna-             Nel nodo di questo nesso, si definisce lo scatto
tivo rispetto al mainstream culturale prevalente, vie-          teorico compiuto da Esposito. La sua netta scelta di
ne sottolineato da Dario Velo nella sua efficace Pre-           campo avviene nel momento in cui egli declina la re-
fazione al testo (p. XVI).                                      lazione tra urbanistica ed economia attraverso la di-
    L’Autore in quanto architetto nonché studioso,              mensione del sociale. Questo valore è considerato
con ampie competenze di consulenza nell’ambito dei              funzionale alla fondamentale affermazione di un au-
processi di programmazione economica e di pianifi-              tentico diritto allo sviluppo umano integrale, allo ius
cazione urbanistico-territoriale, ha consapevolezza,            vitae o ius existentiae, diritto universale, inalienabile
sia sul piano teorico sia su quello più tipicamente             e non comprimibile da alcuno né a svantaggio di al-
operativo, del molteplice impatto che ogni scelta al-           cuni (Premessa, p. XIX).
locativa delle risorse imprime sia sul piano dello spa-              L’urbanistica sociale di mercato non può che col-
zio territoriale sia su quello della realtà socio-              legarsi all’economia sociale di mercato, in antitesi al
produttivo-ambientale e, quindi, sulle concrete occa-           modello di un’urbanistica utilitaristica e speculativa
sioni di sviluppo che possono articolarsi nei sistemi           connessa al modello di un’economia di mercato puro,
micro e macroeconomici.                                         neo-liberista e di laissez-faire.

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Dalla fine del laissez-faire                                    tiva e distributiva della smithiana mano invisibile. Il
all’economia sociale di mercato                                 mito della legge di Say è infranto (Galbraith, 2006).
                                                                    Il passaggio ad un diverso paradigma di sviluppo,
    Si delinea, così, la base teorica che sostanzia la          quale si definisce segnatamente nelle democrazie oc-
tesi del lavoro: è fondamentale demistificare il dog-           cidentali del secondo dopoguerra e nelle loro fonda-
ma dell’ottimalità allocativa e distributiva di un si-          mentali scelte giuridico-costituzionali, prospetta
stema di laissez-faire, particolarmente in relazione al         l’economia sociale di mercato come un’economia
mercato immobiliare (capp. I e II).                             delle regole, un’economia temperata, scrive Esposito
    Esso supporta la concettualizzazione di un siste-           (cap. II, p. 98), volta a recuperare le situazioni di spe-
ma di scambio di concorrenza perfetta dal quale è               requazioni e diseguaglianze che un sistema di lais-
esclusa l’opportunità di ogni forma di intervento del-          sez-faire determina.
lo stato dalle dinamiche socio-economico-produttive.                La teoria economica neoclassica legava la perfe-
Lasciata piena libertà di interazione alle forze della          zione del libero mercato ad un elemento ineludibile:
domanda e dell’offerta, si ritiene che esse siano in            l’esistenza di un regime di concorrenza perfetta. Tut-
grado, nel lungo periodo, di spingere il sistema su             tavia, nella concretezza della prassi, il formarsi di
posizioni di equilibrio tali per cui capitale, lavoro,          oligopoli, cartelli, monopoli, forme di concorrenza
produzione e prezzi si compenserebbero (in partico-             monopolistica, soprattutto in alcuni mercati come
lare, Introduzione, p. 20 e cap. II, p. 67).                    quello immobiliare o quelli finanziari, smentiscono il
    La smithiana mano invisibile ricomporrebbe, in              dogma della concorrenza perfetta e quindi sbriciola-
armoniosa sintesi, le utilità individuali, massimiz-            no i postulati di ottimalità allocativa e distributiva del
zando “magicamente” il benessere sociale. Fonda-                mercato puro (cap. II).
mentale è la separazione della sfera economica da                   Queste forme di concorrenza imperfetta genera-
quella statuale: lo stato deve semplicemente essere,            no, infatti, ingiustizie distributive, sperequata con-
lockianamente, «il guardiano notturno della produ-              centrazione della ricchezza, inaccettabili disegua-
zione» (Locke, 1980).                                           glianze (cap. II).
    In un’ottica teorico-evolutiva, questo mito è stato             Si pone, dunque, l’esigenza di un intervento strut-
utilmente funzionale a legittimare l’iniziale processo          turale dello stato nell’economia che persegua politi-
di      accumulazione       capitalistica    compiutosi         che di welfare, di giustizia distributiva, di sostenibili-
nell’Inghilterra della Rivoluzione industriale; diffu-          tà dello sviluppo e solidarietà sociale. Un’economia
sosi, successivamente, nell’Europa continentale; con-           sociale di mercato che, in simbiotica connessione con
solidatosi sino a culminare nelle fasi di massima               un’urbanistica di pari orientamento, consenta allo
espansione coloniale ed imperialista, tra la fine del           stesso capitalismo di funzionare, recuperando la so-
XIX e il primo scorcio del XX secolo; per poi rie-              stenibilità dello sviluppo socio-economico, attraverso
mergere, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso,            principi di equità, riequilibrio distributivo, sussidia-
nella logica neo-liberista delle politiche reaganiane e         rietà e politiche sociali di compensazione (cap. II).
thatcheriane, paravento ideologico per sacralizzare
gli attuali processi di globalizzazione dei mercati e di
finanziarizzazione dell’economia (Bianchi, 2001).               Neoliberismo, bolle immobiliari
    Tuttavia, il mito di laissez-faire già veniva incri-        e speculazioni finanziarie nel XXI secolo
nato nel ’29: l’iconico evento del crollo della Borsa
di Wall Street dimostrava che il sistema non era in                 Esposito struttura l’orizzonte tematico rispetto al
grado di regolamentarsi con gli “spontanei” automa-             quale costruisce il suo percorso di lettura e si inoltra
tismi di riequilibrio teorizzati dai Neoclassici.               sul sentiero di un vichiano scire per causas, di fon-
    Dalla necessaria rilettura del rapporto stato –             damentale interesse e attualità.
mercato compiuta, all’indomani della crisi del ’29,                 L’economia sociale di mercato sembra riproporsi,
sulla base dell’analisi keynesiana, dell’approccio isti-        oggi, come il nuovo paradigma rispetto al quale de-
tuzionalista di Tugwell, del durissimo attacco                  clinare l’orientamento dei processi in corso, la fron-
all’ortodossia neoclassica sferrato da Berle jr. e              tiera cui volgersi per riequilibrare la crisi dei Paesi
Means, non è più possibile credere alla magia alloca-           più industrializzati.

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Economia & Ambiente                                 Saggi Rubriche

     Una crisi che si sintetizza nella bolla immobilia-          attraverso bolle immobiliari alimentate da bolle fi-
re-finanziaria del XXI secolo (capp. II e X).                    nanziarie, forti ondate inflattive che hanno destabi-
     Esplosa nel 2007-2008, per Esposito, ha avuto               lizzato le economie globalizzate del pianeta (cap. X).
fondamentalmente origine negli squilibri determinati                  La grave instabilità monetaria ha acuito disegua-
dalle speculazioni immobiliari sviluppatesi in mercati           glianze e ingiustizie distributive.
evidentemente molto distanti dal postulato della con-                 La compressione della domanda aggregata, che
correnza perfetta.                                               ne è inevitabilmente derivata, ha sottratto risorse
     L’Autore argomenta, con tematizzazione ampia e              all’economia e, contraendo le entrate fiscali, ha de-
dialettica, la tesi del suo lavoro. In particolare, os-          curtato il volume di spesa pubblica potenzialmente
serva che il mercato immobiliare è caratterizzato da             disponibile nel sistema per interventi nel settore del
fattori di scarsità relativamente all’“offerta casa” e di        welfare e per investimenti keynesianamente volti ad
non riproducibilità, ad esempio, del fattore suolo.              ampliare sia la struttura della base produttiva sia la
Queste peculiarità determinano situazioni di oligopo-            dotazione di capitale fisso sociale.
lio e di speculazione economica fatalmente intreccia-                 L’impatto è stato meno traumatico nelle econo-
te a speculazioni finanziarie (cap. I).                          mie che Esposito definisce della core Europe, quelle
     I vertiginosi aumenti dei prezzi immobiliari, atte-         che hanno reso le politiche immobiliari e abitative
statisi dalla fine del XX secolo fino al primo scorcio           fulcro di un attrezzato sistema di welfare mentre per i
del XXI, hanno prodotto un profondo indebolimento                PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna)
della domanda aggregata attraverso il grave squili-              così denominati, in senso dispregiativo, dal gergo
brio tra redditi e costi abitativi. Sull’approfondimento         economico-giornalistico inglese, gli effetti socio-
interpretativo di questo problematico squilibrio,                economici sono stati devastanti proprio in conse-
l’Autore elabora lo spessore tematico del libro.                 guenza della visione utilitaristica e speculativa della
     Egli denuncia la grave sproporzione che si crea             rendita immobiliare che ha improntato le rispettive
tra la crescita del valore immobiliare, che nelle mag-           politiche abitative (cap. IX).
giori città del pianeta aumenta del 5-7% all’anno, e la               I margini di recupero, inoltre, si sono rivelati
crescita dei redditi (il cui saggio di incremento è              molto stretti.
dell’1-1,5 % annuo, cap. I, p. 62).                                   Da un lato, infatti, l’adesione all’Unione Moneta-
     È accaduto, dunque, che le famiglie, per riuscire           ria Europea impediva l’utilizzo della politica del tas-
a fronteggiare gli elevati prezzi immobiliari, abbia-            so di cambio: non era più possibile procedere alla
no dovuto comprimere la loro domanda per beni e                  svalutazione della divisa nazionale per conseguire
servizi, prosciugare i risparmi e si sono indebitate             margini di competitività sul mercato delle esporta-
con un sistema bancario deregolamentato e specula-               zioni, dando ossigeno alle componenti della domanda
tivo. Quest’ultimo, a sua volta, ha creato piramidi di           aggregata.
debiti fondati su ricchezze fantasma ovvero su altri                  Dall’altro versante, l’erronea lettura data a Berli-
debiti.                                                          no e a Francoforte delle cause della crisi, spingevano
     Come Esposito ricorda, citando Harvey, è                    l’Unione Europea (UE) all’adozione di dure politiche
l’effetto di quello che è stato definito “turbo-                 di fiscal compact e di severa compressione dei bilan-
capitalismo”, riferendosi ad un sistema che produce              ci pubblici degli stati-membri, interpretando, come
danaro attraverso danaro, inghiotte capitali di qual-            crisi di debiti sovrani, una recessione che aveva la
siasi provenienza e li moltiplica attraverso una serie           sua origine nel dissesto della finanza privata, stritola-
di meccanismi di tipo speculativo, sottraendoli                  ta dalle spire predatorie e speculative di un sistema
all’economia reale (cap. X, p. 345).                             immobiliare e finanziario lasciato alla logica del lais-
     Nel 2007-2008, il sistema della finanza globale è           sez-faire.
collassato, conducendo all’esplosione della bolla fi-                 Ancora un fallimento della teoria smithiana in
nanziaria speculativa. Si tratta, dunque, di un tracollo         tema di mano invisibile nonché nuova smentita della
che ha le sue origini nella crisi della finanza privata e        capacità del libero mercato di autoregolarsi; conside-
non già nella crisi di debiti sovrani. Esposito focaliz-         razioni che spingono Esposito ad osservare, ironica-
za questa relazione eziologica con molta chiarezza.              mente, citando Stiglitz, che se la mano è invisibile
Un mercato immobiliare speculativo ha provocato,                 vuol dire che non esiste! (cap. VII, p. 226).

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Ri-pensare un’urbanistica responsabile                            guidata da un costante controllo dei livelli di concor-
                                                                  renza, essa determinerà inefficienza distributiva.
     Con rigore teorico e lucida consapevolezza,                       Mercati ed economia devono tendere alla giusti-
l’Autore approfondisce la sua analisi, osservando che             zia distributiva; essa, per realizzarsi, necessita di un
«occorre andare alle radici storiche della crisi, sca-            apparato concorrenziale non deviato. Il tema della
vare, osservare con profondità di vedute per arrivare             concorrenza è il cuore del funzionamento del merca-
a capire ciò che non funziona e soprattutto come ri-              to (cap. II).
pararlo» (cap. II, p. 87).                                             Non si tratta di negare la validità del sistema ca-
     Negli anni ’80 del Novecento, Minsky già intuiva             pitalistico, del libero mercato e della finanza; per
che, nei sistemi di libero mercato in cui possano svi-            Esposito, essi sono fondamentali nel determinare di-
lupparsi attività speculative sia in campo reale sia fi-          namiche di sviluppo ma devono essere corretti in re-
nanziario, con sistemi di controllo inefficaci,                   lazione al benessere della collettività.
l’economia ha un andamento ciclico e non lineare e                     A questo punto, Esposito sottolinea che per ri-
si perde quella possibilità di spontaneo equilibrio nel           progettare l’economia sociale di mercato è necessario
sistema macroeconomico. In questi casi, dunque, il                ri-pensare il settore immobiliare, non in chiave spe-
modello di economia di mercato puro non è adeguato                culativa ma in funzione sociale, al fine di declinare il
a garantire il risultato della sostenibilità dello svilup-        diritto individuale con l’interesse generale, senza le-
po (cap. II).                                                     dere la sicurezza, la libertà e la dignità umana, così
     Ecco l’esigenza di introdurre, dal versante politi-          come sancisce la Costituzione italiana nel dimensio-
co-normativo, programmi e controlli opportuni affin-              nare il diritto alla libertà dell’iniziativa economica
ché l’attività economica, pubblica e privata, sia indi-           (art. 41 C.).
rizzata e coordinata a fini sociali.                                   L’attuale crisi ha avuto origine nel settore urbani-
     Esposito focalizza un ampio percorso teorico-                stico quindi è dall’urbanistica che deve emergere una
culturale.                                                        soluzione per poter costruire un nuovo modello di so-
     Prospetta dunque la necessità di ri-pensare la teo-          stenibilità dello sviluppo (Introduzione, p. 22).
ria dell’ordo-liberalismo della Scuola di Friburgo, di
rileggere il saggio di Roepke, dall’emblematico tito-
lo, “Al di là dell’offerta e della domanda”, di rispol-           Economia sociale di mercato – urbanistica
verare le tesi sull’economia sociale di mercato delle             sociale di mercato
Scuole di Colonia e di Francoforte (cap. III) rispetto
alle quali ha già colto, con approfondita analisi, il pa-             Il nodo nevralgico da sciogliere, secondo la linea
rallelismo di contenuti rispetto alle idealità della dot-         interpretativa sviluppata nel libro, si sostanzia
trina sociale cattolica in tema di diritto allo sviluppo          nell’esigenza di riequilibrare i prezzi dei beni immo-
umano integrale, partendo dalla straordinaria moder-              biliari, sia quelli di compravendita sia quelli di loca-
nità della “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII sino                zione, rispetto ai livelli di reddito (in particolare,
alla “Laudato si’” di Papa Francesco, passando attra-             capp. VII e X).
verso l’Enciclica “Mater et Magistra” di Papa Gio-                    Nel volume viene ampiamente chiarito come le
vanni XXIII e alla “Caritas in veritate” di Papa Be-              situazioni di mercato oligopolistico determinino
nedetto XVI (cap. I).                                             prezzi più elevati di quelli di un assiologico mercato
     L’interesse personale non genera automaticamen-              di concorrenza perfetta; inoltre, l’orientamento spe-
te l’ottimale allocazione e distribuzione delle risorse           culativo, basato sulla fuorviante equazione per la
disponibili nel sistema (cap. II).                                quale il diritto di proprietà di un terreno coincide con
     In proposito, il richiamato equilibrio di Nash nel-          lo ius ad aedificandum, ha consentito la vendita dei
la teoria dei giochi dimostra che l’ottimo individuale            beni immobiliari a prezzi gonfiati da un extra-profitto
conduce a situazioni inefficienti in senso paretiano              proveniente dall’attività predatoria sull’edificabilità
(cap. I). In presenza di interdipendenza strategica, le           (cap. VII).
situazioni di efficienza non possono essere determina-                Esposito ritorna sulla traccia di partenza, filo ros-
te dalla tendenza degli individui a massimizzare il loro          so che ha segnato il percorso di ricerca: su quali prin-
benessere ma, al contrario, se questa tendenza non è              cipi costruire i «…nuovi modelli per invertire il pro-

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Economia & Ambiente                                  Saggi Rubriche

cesso di aumento delle diseguaglianze migliorando                volano dei diritti, indispensabile supporto ad una poli-
la distribuzione delle risorse?» (cap. I, p. 31).                tica di crescita, di sviluppo strutturale, di equilibrio
     Sulla base dell’analisi condotta, rilancia l’idea           micro e macroeconomico, di equità sociale (cap. V).
di un’urbanistica che si riappropri di un corpus teo-
rico con al centro l’uomo; cui siano estesi i principi
dell’economia sociale di mercato; che consideri                  Social housing e laissez-faire
l’edificabilità come bene comune e quindi faccia                 nelle politiche abitative della UE
proprio il concetto di disciplina dei prezzi abitativi,
nell’interesse generale della sostenibilità dello svi-                A questo punto, nel volume viene proposta una
luppo.                                                           lettura comparata dei modelli di politiche economico-
     Il monito lanciato è quello di risvegliarsi «dal so-        abitative attuate negli stati-membri dell’UE (cap. IX).
gno dogmatico della perfezione del libero mercato                     Si pone in evidenza una chiara dicotomia tra due
immobiliare» (Introduzione, p. 27).                              diverse tipologie.
     L’ampiezza progettuale del paradigma teorico-                    La prima è quella che include i Paesi scandinavi,
culturale elaborato coinvolge fondamentali riferimen-            la Germania, la Francia ovvero i Paesi che hanno ap-
ti alla sfera della governance (capp. V e IX).                   plicato principi dell’economia sociale di mercato,
     Posto lo spessore strutturale delle problematiche           rendendo le politiche abitative nucleo fondamentale
coinvolte, è necessario che le forme di intervento               di un welfare che ha al centro la tutela dello sviluppo
siano di tipo strutturale, al di là di inadeguate solu-          integrale umano e dunque realizza quella gamma di
zioni, di carattere meramente congiunturale.                     diritti che attribuisce dignità e libertà ai soggetti. In
     Ritorna in gioco la relazione stato – mercato, in           primis, il diritto all’abitare in alloggi salubri, acce-
un’ottica ben diversa da quella di neutralità e di lais-         dendo alla loro disponibilità pagando prezzi equi sia
sez-faire. L’urbanistica, attraverso una progettualità           in termini di canoni locativi sia in termini di acquisi-
pubblica, può garantire una disciplina del mercato               zione in regime di proprietà, tutelando l’equilibrio tra
immobiliare, riducendo sperequazioni e disegua-                  il reddito e il costo abitativo.
glianze. Si fa, dunque, appello al ruolo dello stato, o                La seconda tipologia rimanda a quei Paesi, pur
altro soggetto pubblico, che attraverso statuizioni del          avanzati, ma le cui economie, dalla crisi del 2008,
diritto urbanistico, conceda la possibilità di edificare,        sono precipitate in gravi situazioni di recessione. In
per vendere e locare esclusivamente in regime di                 questo blocco di Paesi, i cosiddetti PIIGS, sono pre-
prezzi convenzionati, in equilibrio con i redditi e con          valse politiche neo-liberiste che hanno affidato al
il ciclo economico, depurati dai profili speculativi             principio del laissez-faire la gestione del mercato
sull’edificabilità (cap. X).                                     immobiliare. Inevitabilmente, le strategie sono state
     Inoltre, in una dimensione di piena sovranaziona-           speculative e predatorie, hanno polverizzato il con-
lità, in un’Europa che, con non poca fatica, aspira a            cetto di edificabilità come bene comune, ponendo al
consolidarsi in uno stato federale piuttosto che in              centro l’attività di sfruttamento e appropriazione del-
un’alleanza di stati sovrani, si sente l’esigenza, anche         la rendita fondiaria.
sul piano della UE, di poter elaborare una urbanistica                Ne sono risultati processi di bolle immobiliari,
comune sociale di mercato (cap. V).                              inflazione, diseguaglianze, concentrazione della ric-
     Senza un’Unione anche urbanistica, Esposito ri-             chezza, compressione della domanda aggregata; le
tiene difficile il raggiungimento della stabilità mone-          periferie delle grandi realtà urbane hanno accentuato
taria. Del resto, un’efficace disciplina della spesa             il loro profilo di luoghi di esclusione sociale e di sta-
pubblica sul piano europeo presuppone la definizione             gnazione economica.
di regole urbanistiche comunitarie. Qualsiasi proget-                 Non c’è stato il baluardo della social o public
tualità di welfare non sarebbe efficace se non risol-            housing né il filtro dei valori di giustizia distributiva,
vesse lo squilibrio redditi/costi abitativi. Questo squi-        di sussidiarietà, di coesione sociale dell’economia
librio è potenzialmente in grado di annullare qualsia-           sociale di mercato. È prevalsa la rapacità del mercato
si azione anti-ciclica (cap. IV).                                di laissez-faire.
     Auspica quindi un indispensabile Bill of European                Esposito, fornendo qualche dato, sintetizza effi-
Urbanism Rights per una nuova urbanistica europea,               cacemente la concretezza del problema. Nei PIIGS,

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la dotazione di edilizia sociale raggiunge il 3% del              colta sensibilità, porta avanti il suo dialogo, a partire
totale del patrimonio immobiliare; il dato medio eu-              dal mondo universitario, ponendosi in una dimensio-
ropeo è pari al 16% mentre quello medio dei Paesi                 ne significativa e qualificata nel panorama
della core Europe si attesta intorno al 28% (cap. VI).            dell’editoria meridionale, particolarmente nel settore
     L’equilibrio tra redditi e costi abitativi rappresen-        delle scienze giuridiche ed economiche.
ta, dunque, un elemento chiave per la sostenibilità                    L’interessante scelta editoriale contribuisce a
dello sviluppo. Esposito riprende, opportunamente, il             prospettare un messaggio, teoreticamente robusto, di
contenuto dell’art. 36 della Costituzione italiana in             speranza rispetto alla possibilità di costruire percorsi
cui si sancisce il diritto del lavoratore ad un’esistenza         di crescita che siano autenticamente tali in quanto so-
libera e dignitosa. Il legislatore è quindi vincolato a           cialmente sostenibili, basati su criteri di giustizia di-
porre in essere norme socio-lavoristiche tali da bilan-           stributiva, centrati su valori di libertà, sicurezza e di-
ciare il livello dei redditi con quello dei costi abitati-        gnità della persona umana, al di là dei prevalenti
vi, considerato il valore di bene primario che il diritto         schemi individualistico-appropriativi di stampo neo-
abitativo riveste nell’attuazione di un programma di              liberista.
giustizia sociale che abbia al centro l’uomo, il suo
fondamentale ius vitae, il suo “diritto di avere diritti”                                                Rossella Bianchi
(Rodotà, 2012).

                                                                  Rossella Bianchi è Ricercatore confermato
Per concludere                                                    nel Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali
                                                                  e Territoriali – DISAAT
     A parere di chi scrive, il percorso compiuto da              dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Esposito ha grande valore.
     Innanzitutto ha il merito di aver rielaborato para-
digmi etico-teorico-culturali fortemente connotati
                                                                                        Bibliografia
dalla dimensione del sociale, una categoria che
l’attuale temperie neo-liberista tende ad appiattire,
                                                                  Bianchi R. (2001) Linee di pianificazione e pro-
annullando quelle idealità che nei decenni precedenti,
                                                                  grammazione economica in agricoltura, Edizioni
a partire dal secondo dopoguerra, hanno prodotto svi-
                                                                  Quadrifoglio, Bari.
luppo e progresso.
     In secondo luogo, proponendo una lettura pro-                Galbraith J.K. (2006) Storia dell’economia, BUR
blematica in chiave multidisciplinare, ha richiamato              Saggi, Milano.
giuristi, economisti, sociologi ed urbanisti alla neces-
sità di riavviare un dialogo da troppo tempo spezzato.            Keynes J.M. (1995) La fine del laissez-faire e altri
     La rilettura dei contenuti dell’economia sociale di          scritti, Bollati Boringhieri, Torino.
mercato, la sua stretta correlazione ad un modello di             Locke J. (1980) Trattato sul governo, Editori Riuniti,
urbanistica orientato nello stesso senso rappresentano
                                                                  Roma.
l’opportunità per transitare ad un rinnovato modello
di sviluppo.                                                      Mesini L. (2016) L’ordoliberalismo: un’introduzione
     In questo solco, il volume lancia un messaggio di            alla Scuola di Friburgo, www.pandorarivista.it (con-
speranza e di coinvolgimento all’Europa e                         sultato nel mese di febbraio 2019).
all’America Latina, ritenendo che, dalla loro condivi-
sione di comuni radici e valori, possa partire un fon-            Rodotà S. (2012) Il diritto di avere diritti, Laterza,
dato percorso di sostenibilità dello sviluppo, oltre la           Bari.
mano invisibile, rivisitando la disciplina del governo            Smith, A. (1973) Indagine sulla natura e le cause del-
del territorio in funzione dei diritti umani e sociali.           la ricchezza delle nazioni, (trad. it.) Isedi, Torino.
     Infine una nota, per così dire, tecnica.
     Il volume è stato pubblicato nel 2017 dalla Ca-              Stiglitz, J.E. (2013) Il prezzo della disuguaglianza,
cucci, casa editrice barese attiva dal 1929, che, con             (trad. it.) Einaudi, Torino.

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Economia &Ambiente
                                          COMITATO SCIENTIFICO
Massimo Mario Augello, già Rettore Univ. di Pisa; Vittorio Bonuzzi, prof. nell’Univ. di Verona; Giovanni Cannata,
Rettore dell’Università del Molise; Orazio Ciancio, Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali; Romano
 Molesti, prof. ord. nell’Univ. di Verona; Ignazio Musu, prof. emerito nell’Univ. di Venezia; Giorgio Nebbia, prof.
    emerito nell’Univ. di Bari; Giovanni Padroni, prof. ord. nell’Univ. di Pisa; Fulco Pratesi, Presidente onorario
 del WWF; Sergio Vellante, prof. ord. nella Seconda Univ. di Napoli; Antonino Zichichi, Presidente del World Lab.
         Già membri del Comitato: Rita Levi Montalcini, Premio Nobel; Ilya Prigogine, Premio Nobel;
      Kennet E. Boulding, prof. ord. nell’Univ. del Colorado; Barry Commoner, prof. ord. nel Queens College;
                        Nicholas Georgescu-Roegen, prof. ord. nell’Univ. di Nashville.

                                         COMITATO REDAZIONALE
                           Sergio Bindi, Stefano Presa, Stefano Zamberlan Redattore Capo

                             DIRETTORE RESPONSABILE: Romano Molesti

                                                Sommario
                               Anno XXXVIII - N. 3-4 Maggio-Agosto 2019
           SAGGI                                                RUBRICHE
          Carla Massidda, Lorena Daga,                          NOTIZIE DELL’AMBIENTE
          Un’indagine sulla relazione                           Fermiamo l’inquinamento da Plastica:
          tra regolamentazione ambientale                       come i Paesi del Mediterraneo
          e produttività in Europa . . . . . . Pag. 3           possono salvare il proprio mare,
           Rossella Bianchi, “Urbanistica sociale               il report WWF . . . . . . . . . . . " 47
           di mercato” una proposta di lettura                  ENERGIA E AMBIENTE
           del testo di Francesco Maria Esposito. " 11          Associazioni ambientaliste denunciato la
           Francesco Poggi, Ecologia e sviluppo                 mancata attuazione di un piano di dismissione
           integrale come alternativa                           di impianti petroliferi off-shore . . . . " 53
           alla teoria economica dominante. . . " 17            Produzione di energia da moto ondoso. " 57
           Fabio Ratto Trabucco, La tutela                      AMBIENTE E AREE MONTANE
           dell’ambiente fra diritto,                           Sentieri e ciclovie: un’occasione
           antropocentrismo ed ecocentrismo . . " 21            per unire e rilanciare il Paese,
          ARTICOLI                                              il convegno CAI . . . . . . . . . . " 58
          Sandro Cruciani, Il consumo di suolo                  ARTE E AMBIENTE
          in Italia. . . . . . . . . . . . . " 27               Biennale di Venezia: le mostre
                                                                “Mare nostrum” e “Cornucopia” . . . " 60
          Giancarlo Ferron, Opinione pubblica
          e biodiversità . . . . . . . . . . " 43               I LIBRI . . . . . . . . . . . . . " 62

                                                      ISSN 1593-9499
           Le foto di copertina, del retro e a pagina 45 sono di Giancarlo Ferron. autore dell’articolo a pagina 43,
                           la foto a pagina 53 è di F. Bassemayousse, per concessione WWF France.
                     Gli articoli vengono esaminati da membri del Comitato Scientifico e della Redazione,
                            gli articoli firmati impegnano soltanto la responsabilità dei loro Autori.
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                 dell’Ambiente e del Territorio Onlus con sede nazionale in Pisa, via Pratale, 64, 56127 (PI).
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