UNIUPO 2019 - Storia della Filosofia Antica - LA TRASLITTERAZIONE DAL GRECO E LA SUA IMPORTANZA - PublicationsList.org

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UNIUPO 2019 – Storia della Filosofia Antica
             LA TRASLITTERAZIONE DAL GRECO E LA SUA IMPORTANZA
Questo Corso di Storia della Filosofia Antica comprende parti propedeutiche sugli strumenti della filosofia.
Quella che qui presentiamo è un’introduzione al linguaggio della filosofia. In qualunque ambito di conoscenza, il
primo requisito per una competenza non occasionale è comprenderne e saperne usare il linguaggio. La filosofia è
nata in Grecia. Così ancora oggi molte parole chiave e molte radici lessicali della filosofia sono di origine greca.
Di qui l’importanza di imparare l'alfabeto greco: sono ventiquattro caratteri. Di questi quelli veramente nuovi per
chi conosce l'alfabeto in italiano si contano sulle dita di una mano; si tratta di abituarsi a lettere di forma diversa,
si comprendono in un meno di due ore, si imparano stabilmente in poche settimane. E questo sarà un prerequisito
numero uno, quello che consentirà di saper leggere, sillabare, una parola scritta in caratteri greci.
Decifrato l'alfabeto, diventa possibile cercare almeno i sostantivi sul vocabolario, anche senza sapere il greco:
altrimenti, senza alfabeto, non è possibile. E d'altronde ci si potrà accorgere allora di conoscere già più parole di
quante si pensa. Qualche esempio: φιλοσοφία vuol dire 'filosofia', come può essere noto anche a chi non abbia
studiato il greco. πόλις significa polis, come ancora oggi chiamiamo la città greca, di modo che non ci stupiamo
che πολιτική significhi 'politica', di vivere insieme agli altri, e specialmente insieme agli altri cittadini che
formano la polis. Interessante è il fenomeno dell’aspirazione, che gioca un ruolo assai ridotto nella fonetica della
nostra lingua, ma che il greco ci induce a rivalutare.
L'aspirazione riguarda sia le consonanti mute, labiali, dentali e gutturali, che hanno in greco anche forme aspirate
– rispettivamente ph, th, ch (φ, θ, χ) sia le vocali iniziali nelle parole che cominciano per vocale. In queste, sopra
la vocale iniziale c'è sempre lo 'spirito' forte o dolce, che è un piccolo segno, a forma di 'c' (per es. ἁ-, ἑ-, ὁ-) o di
'c' rovesciata (ἀ-, ἐ-, ὀ-); il primo, lo spirito forte, che è più raro, indica aspirazione iniziale e si rende con una 'h'
iniziale nella traslitterazione, mentre lo spirito dolce non lascia traccia nella traslitterazione.
Possiamo vedere il caso di una parola come ἁρμονία, che analogamente a quanto visto finora vuol dire 'armonia';
si traslittera mantenendo l’aspirazione iniziale harmonia, e questa aspirazione è mantenuta nella maggior parte
delle lingue europee; così le lingue europee mantengono la traccia della consonante aspirata φ- di φιλοσοφία,
restando vicine più dell’italiano alla traslitterazione precisa: philosophia. In linea di massima, quando in francese,
inglese o tedesco troviamo il fonema ph al posto della f , ci sono buone possibilità che la parola nella quale esso
ricorre derivi dal greco. Tutto questo, quando si sarà imparato l'alfabeto greco, risulterà più chiaro e più logico.
Non si tratta dunque di imparare il greco in poche ore, ma di imparare a orientarsi nell'alfabeto, in modo da poter
riconoscere per esempio in un saggio di filosofia antica, o nelle riflessioni sul mondo greco di un autore dell'800 o
del ‘900 quelle parole che sono scritte in caratteri greci: saperle leggere ad alta voce, e possibilmente traslitterarle.
Questo serve molto perché le parole greche ricorrono anche nella filosofia contemporanea, non meno oggi di ieri,
perché i caratteri greci in questi ultimissimi anni sono diventati assai meno scomodi per la stampa, grazie al
sistema detto unicode. Conviene dunque saper traslitterare cioè cambiare i caratteri latini al posto di quelli greci e
viceversa, in autonomia, anche perché copiare da altri testi può comportare sempre, fra l'altro, degli errori.
Un aspetto cui si dovrà prestare attenzione è la differenza fra accenti e indicazioni di quantità, che è talora confusa
nei libri a stampa. Premesso che ordinariamente nelle parole greche è indicato l’accento (tranne nei casi specifici
nei quali esse ne sono prive perché si leggono insieme alla parola precedente, come avviene alle cosiddette parole
enclitiche, o successive, come nelle cosiddette proclitiche), nelle traslitterazioni spesso si confonde l’accento con
il segno che vale a distinguere le vocali lunghe di suono ‘e’ e di suono ‘o’ che l’alfabeto greco - ma non quello
italiano – indica con lettere diverse, di modo che in italiano si deve apporre il segno di vocale lunga ē e ō, senza
che ciò indichi affatto l’accento della parola: l’accento di intonazione nelle traslitterazioni è solitamente indicato –
se è indicato, ma si può omettere - con il nostro accento acuto (é, ó) talora grave in fine di parola (è, ò).
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UNIUPO Storia della filosofia antica – gennaio 2019.
       Gli strumenti della filosofia antica:
                l’alfabeto greco
UNIUPO 2019 – Storia della Filosofia Antica
                  ESERCIZI DI TRASLITTERAZIONE DAL GRECO
     Esercizio: copiare manualmente il testo greco e la traslitterazione
  dell’esordio della Metafisica di Aristotele (Metafisica Alpha 1. 980a21-27)

πάντες ἄνθρωποι τοῦ εἰδέναι ὀρέγονται φύσει.

Pantes anthrōpoi tou eidenai oregontai physei

“Tutti gli uomini per natura aspirano alla conoscenza.”

σημεῖον δ’ ἡ τῶν αἰσθήσεων ἀγάπησις· καὶ γὰρ χωρὶς τῆς χρείας ἀγαπῶνται
δι’ αὑτάς, καὶ μάλιστα τῶν ἄλλων ἡ διὰ τῶν ὀμμάτων.

Sēmeion d' hē tōn aisthēseōn agapēsis. Kai gar chōris tēs chreias agapōntai di'
hautas, kai malista tōn allōn hē dia tōn ommatōn.

“Ne è segno il fatto che amano le sensazioni: esse infatti sono amate anche a
prescindere dalla loro utilità, e più di tutte quella che avviene attraverso gli occhi.”

οὐ γὰρ μόνον ἵνα πράττωμεν ἀλλὰ καὶ μηθὲν 25 μέλλοντες πράττειν τὸ ὁρᾶν
αἱρούμεθα ἀντὶ πάντων ὡς εἰπεῖν τῶν ἄλλων.

Ou gar monon hina prattōmen, alla kai mēthen mellontes prattein to horan
hairoumetha anti pantōn, hōs eipein, tōn allōn.

“Non solo infatti per agire, ma anche quando non abbiamo intenzione di agire,
anteponiamo la vista, per così dire, a tutto il resto.”

αἴτιον δ’ ὅτι μάλιστα ποιεῖ γνωρίζειν ἡμᾶς αὕτη τῶν αἰσθήσεων καὶ πολλὰς
δηλοῖ διαφοράς.

aition d'hoti malista poiei gnōrizein hēmas hautē tōn aisthēseōn kai pollas dēloi
diaphoras.

“e il motivo è che questa, fra le sensazioni, è quella che ci fa conoscere di più e ci
mostra molte differenze (fra le cose).”
14/1/2019                                                                          56670_635927975843941850.png (938×614)

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UNIUPO 2019 – Storia della Filosofia Antica
                                LA LINEA DEL TEMPO
                  INTRODUZIONE: CRONOLOGIA E TRADIZIONE
È indubbiamente un punto di forza della nostra storia della filosofia, presente fin
dalle sue origini, il suo costituirsi in tradizione. È, questo, un fattore di continuità,
dunque di unità, pur nell’evoluzione e cioè nel progresso. In una tradizione filosofica
gli apporti dei pensatori del passato sono riconoscibili e riconosciuti come tali. In
particolare la storia della filosofia antica è una tradizione che si insedia, istituisce,
sviluppa nel bacino del mare Mediterraneo, a partire appunto dal VII e soprattutto VI
secolo. Di qui, l'importanza di due tipi di conoscenze di base: la geografia storica,
almeno a grandi linee, e la linea temporale, indispensabile per la comprensione di
qualunque tradizione. Indubbiamente, in tutte le più significative espressioni dello
spirito umano c'è una componente di tecnica di magistero, cioè di qualcosa che si
impara dai predecessori, sia seguendoli come maestri sia criticandoli, perché anche in
quel modo si impara.
Ecco quindi una caratteristica determinante dello sviluppo della filosofia greca, che la
rende in modo speciale a noi strettamente necessaria per capire la tradizione
occidentale della filosofia fino ai giorni nostri. È dunque importante soffermarsi con
attenzione sulla linea temporale. Ivi si sintetizza quello strumento indispensabile
dell'approccio storico – cioè del fare storia della filosofia – che è la cronologia: senza
questo si cade nell’anacronismo, che è quel tipo particolare di assenza di logica che
consiste nel confondere i piani cronologici: si rischia così non si intendere nulla delle
ragioni di fondo della filosofia, che già dai primi documenti scritti si configura quindi
come tradizione. Di qui dunque la rilevanza della linea del tempo, qui riassunta per
sommi capi.
LINEA DEL TEMPO
Linea temporale
620-520 Scuola filosofica di Mileto
 580-500 Pitagora e la sua scuola
540-470 Parmenide e Eraclito
500-430 Empedocle e Anassagora
499 distruzione persiana di Mileto a seguito della rivolta ionica*
490-479 vittorie di Atene, Sparta e delle città greche alleate nelle guerre persiane
469-399 Socrate
427-347 Platone
384-322 Aristotele
         Diogene di Sinope
338 sconfitta macedone delle città greche nella battaglia di Cheronea da parte di Filippo, padre di
Alessandro Magno.*
323 morte di Alessandro Magno
347- 339 Speusippo scolarca dell'Accademia platonica
339-314 Senocrate scolarca dell'Accademia
321 L'impero di Alessandro è diviso fra i generali suoi successori (diadochi). Le città greche,
compresa Atene, entrano a far parte del regno di Macedonia.
320-287 Teofrasto scolarca del Peripato, la scuola di Aristotele
287-270 Stratone di Lampsaco scolarca del Peripato, la scuola di Aristotele
306-304 Fondazione ad Atene del Giardino, la scuola di Epicuro, e del Portico, la scuola degli
Stoici (da stoa, che vuol dire 'portico'), fondata dal primo scolarca stoico, Zenone di Cizio
304 Tolomeo I 'Soter' ('salvatore') successore di Alessandro, è re di Egitto
283-246 Tolomeo II Filadelfo è re di Egitto. Fonderà il Museo e la Biblioteca ad Alessandria.
263-232 Cleante scolarca del Portico
232-206 Crisippo scolarca del Portico
196 I Romani 'liberano' Atene dal protettorato macedone
146 Atena entra sotto il dominio romano come parte della provincia Acaia, sia pure con molte
autonomie
II sec. a. C.:
Panezio e Posidonio rappresentanti dello Stoicismo
Carneade rappresentante dell'Accademia, con indirizzo platonico-scettico-probabilista
I sec. a. :
Antioco di Ascalona ultimo rappresentante dell'Accademia
Filodemo autore di trattati epicurei
A Roma, Lucrezio scrive De rerum natura, poema epicureo
Cicerone traduce in latino molti temi e documenti della filosofia greca
30 a.C. Occupazione romana dell'Egitto. Fine dell'ultimo regno ellenistico, quello tolemaico.
37 a.C.-4 a.C. Erode il Grande di Giudea
5 a.C. ca. nascita di Gesù Cristo
I sec. a.C.-I sec. d.C. Filone di Alessandria traspone il pensiero giudaico in lingua filosofica greca.
I sec. d. C.
lettere di S. Paolo Apostolo
Plutarco di Cheronea, medio-platonico
Seneca ed Epitteto esponenti dello stoicismo romano
rivolta Giudaica in Palestina, distruzione del Tempio e conquista romana
176 d.C. L'imperatore Marco Aurelio fonda la Scuola di Atene
II-III secolo Alessandro di Afrodisia, forse ultimo scolarca aristotelico
III secolo Plotino, maggior esponente del neo-platonismo.
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