Una tecnica per la riduzione di emissioni elettromagnetiche da telefoni cellulari verso il corpo umano
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI STUDI DI GENOVA FACOLTA’ DI INGEGNERIA Anno accademico 2002/03 TESI DI LAUREA Una tecnica per la riduzione di emissioni elettromagnetiche da telefoni cellulari verso il corpo umano mo Relatori : Chiar. Prof. Franco Davoli Allievo : Diego Balestra Dipartimento di Informatica Sistemistica e Telematica 0
_________________________________________________________________Indice INDICE CAP 1 Introduzione CAP 2 I sistemi radiomobili cellulari • I sistemi cellulari • I sistemi cellulari analogici • Il sistema GSM • L'evoluzione futura • Il telefono cellulare • Le stazioni radio base • La storia della telefonia mobile in Italia • Mobile Station (MS) • SIM Card • La SIM card Phase II nel dettaglio (aspetti tecnici) • SIM locking • Mobile Equipment (ME) • Base Station Subsystem (BSS) • Base Transceiver Station (BTS) • Base Station Controller (BSC) • Network Subsystem (NS) • Mobile services Switching Center (MSC) 1
___________________________________________________________________________________Indice • Gateway Mobile Switching Center (GMSC) • Home Location Register (HLR) • Visitor Location Register (VLR) • Authentication Center (AuC) • Equipment Identity Register (EIR) • Operation and Support Subsystem (OSS) • Operation and Maintenance Center (OMC) • Network Management Center (NMC) • Le interfacce GSM CAP 3 : Effetti biologici dei campi elettromagnetici • Cellulari e effetti biologici • Energia assorbita dall’uomo per irradiazione elettromagnetica • Onde elettromagnetiche • I sistemi radiomobili cellulari • I problemi dell'interferenza elettromagnetica • Problemi fisiologici dei campi elettromagnetici • Antenne per telefonia mobile e salute • Le normative CAP 4 : Progetto realizzato • Stato dell’arte antecedente alla tesi • Il progetto realizzato 2
____________________________________________________________________________________________cap 1 Introduzione CAP 1 Introduzione Il progetto da me realizzato riguarda un metodo innovativo per diminuire l’irradiazione elettromagnetica prodotta durante la trasmissione radio nei sistemi cellulari. Infatti, per la trasmissione via etere è necessario irradiare campi elettromagnetici opportunamente modulati e opportunamente trasmessi. Durante questa modulazione, avviene che il campo magnetico irradiato interagisca con il corpo umano, che si trova nella direzione di propagazione del campo generato dall’antenna. Il corpo umano, essendo un organismo biologico, risente quindi di questa irradiazione, in forme che possono eventualmente comportare alterazioni del normale funzionamento o della stessa riproduzione cellulare, qualora la quantità di energia assorbita sia troppo elevata. Questo problema, relativamente trascurabile in passato, ha assunto un aspetto sempre più rilevante, perché i telefoni cellulari che abbiamo attualmente in dotazione sono progettati per irradiare campi sostanzialmente omnidirezionali e sono posti a distanza esigua dal corpo umano durante la trasmissione. Il problema che nasce è dovuto a due aspetti contrastanti: se, da un lato, si dovrebbe diminuire il più possibile l’interferenza con il corpo umano, dall’altro la presenza di campo insufficiente non genera un adeguato segnale radio e quindi la trasmissione non viene assicurata . Una possibile soluzione al problema consiste nel ricorrere allo stratagemma di propagare in direzione opposta a quella della testa il campo elettromagnetico irradiato e quindi assicurare la trasmissione radio verso la stazione base che meglio risulta ricevere il segnale radio. Nel progetto realizzato in questa tesi si mostra come sia possibile, tramite un sistema incrociato di ponti radio, irradiare in direzione opposta alla testa e nel contempo mantenere la comunicazione con il ponte radio tramite la direzionalità del fascio prodotto, che ha il beneficio addizionale di incrementare il guadagno di antenna. 3
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari CAP 2 I sistemi radiomobili cellulari I sistemi cellulari La svolta nella telefonia mobile si ebbe con l'introduzione dei sistemi cellulari. L'idea base fu concepita negli anni '40, sperimentata negli anni '60, introdotta in sistemi commerciali negli anni '80. I sistemi non cellulari effettuano trasmissioni di tipo broadcast (come radio e TV): utilizzano trasmettitori di potenza elevata per coprire una vasta area. Se il numero di utenti non è ridottissimo si ha così un enorme fabbisogno di frequenze radio, tale da impedirne l'effettiva realizzazione. I sistemi cellulari che realizzano le reti radiomobili applicano la tecnica del riutilizzo delle frequenze: una frequenza (canale) viene utilizzata piú volte in luoghi diversi sufficientemente lontani tra loro. Si suddivide il territorio, l'area di servizio, in sottoaree, di dimensioni limitate, denominate celle. Ogni cella è servita da una stazione radio base che trasmette su un certo set di canali radio, diversi da quelli utilizzati nelle celle adiacenti, per evitare interferenze. Ciascuna cella opera però con potenza ridotta e ciò consente di riutilizzare le frequenze in celle non adiacenti. Generalmente vengono utilizzate forme regolari di celle per coprire un'area di servizio. Teoricamente si possono immaginare di forma esagonale, anche se in realtà la loro forma risulta poi irregolare a causa della non omogenea propagazione del segnale radio, dovuta principalmente alla presenza di ostacoli. Se durante gli spostamenti l'utente passa da una cella ad un'altra, è necessario che il terminale mobile si sintonizzi su una nuova frequenza, tipicamente quella ricevuta meglio tra le frequenze della 4
______________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari nuova cella. Ciò è indispensabile durante una conversazione per evitare la caduta della comunicazione; la procedura con la quale si effettua il cambio di frequenza nel passare da una cella all'altra viene detta handover. Nei sistemi cellulari, aumentando il numero delle celle che coprono una certa area e perciò riducendo la loro dimensione, aumenta la capacità del sistema cioè il numero di utenti gestiti, ma diminuisce la distanza di riuso delle frequenze (cioè la distanza tra due celle che usano lo stesso canale) ed aumenta perciò l'interferenza tra canali che utilizzano la stessa frequenza (interferenza cocanale); di conseguenza, aumenta il numero di handover che il sistema deve effettuare durante una conversazione. Perciò la dimensione delle celle non può scendere al di sotto di certi valori e si ripresenta il problema del limitato numero di frequenze disponibili. I sistemi cellulari analogici I primi sistemi cellulari introdotti (primi anni '80) sono di tipo analogico, utilizzano la modulazione FM e presentano le seguenti limitazioni: • ad ogni utente che effettua una richiesta di connessione viene assegnata una frequenza, che rimane impegnata per tutta la durata della conversazione non potendo così essere utilizzata da altri terminali (SCPC Single Channel Per Carrier) • la capacità, numero di utenti, è limitata e dal numero delle frequenze disponibili e dal limite imposto alle dimensioni delle celle dalla interferenza cocanale, • non si possono applicare direttamente algoritmi di crittografia se non utilizzando apparati ad hoc scrambler molto costosi, • la sicurezza dell'accesso alla rete si basa solo sul riconoscimento di un numero di serie che identifica il terminale mobile; non è impossibile clonare il terminale, • non sono adatti a trasmissioni dati. Il primo sistema introdotto, detto AMPS Advanced Mobile Phone Standard, fu sviluppato negli USA e introdotto nel mercato nel 1979 a Chigago. La soluzione nord europea fu il sistema NMT Nordic Mobile Telephone, avviato per la prima volta in Svezia nel 1981 e subito dopo in Norvegia, Danimarca e Finlandia. 5
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Successivamente è stato sviluppato, nel Regno Unito, lo standard TACS (Total Access Communications System), una versione modificata del sistema AMPS. La prima rete TACS ha iniziato la sua attività commerciale nel 1985 nel Regno Unito. Le specifiche iniziali, che assegnavano al sistema 1000 canali centrati nella banda 890-960 MHz, sono state evolute successivamente nello standard ETACS Extended TACS, che assegna 1320 canali nella banda 872-950 MHz. Il sistema GSM Nei primi anni '80 vi fu una rapida crescita dei sistemi cellulari analogici in Europa. Ogni paese sviluppò però il proprio sistema, incompatibile con ogni altro sia in termini di software che di hardware. Il terminale mobile era limitato ad operare entro i confini nazionali. La definizione di uno standard paneuropeo avrebbe consentito di operare in regime di concorrenza, per effetto della standardizzazione delle interfacce e delle funzioni che consente ai gestori di utilizzare impianti forniti da diversi costruttori. Si sarebbe potuto: aprire un vasto mercato in grado di permettere significative economie di scala nella produzione di terminali e apparati con conseguente diminuzione dei loro costi, e creare un servizio internazionale privo di confini. Nel 1982 la Confèrence Europèenne des Postes et des Tèlèlecommunications (CEPT) creò, su proposta, un gruppo di studio Groupe Speciál Mobile (GSM) con lo scopo di studiare e sviluppare un sistema radiomobile cellulare paneuropeo comune a tutti i paesi dell'Europa occidentale. Il sistema proposto doveva rispettare dei precisi criteri: • Assicurare una buona qualità audio della conversazione • Bassi costi per i terminali e per la gestione del servizio • Supporto per il Roaming internazionale • Supporto per terminali palmari • Supporto per un ampio ventaglio di nuovi servizi • Compatibilità con il sistema digitale ISDN • Garantire un eccellente grado di sicurezza e riservatezza nelle comunicazioni. 6
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Tre anni, dal 1982 al 1985 furono dedicati alla scelta tra la tecnica analogica e quella numerica. La decisione finale fu quella di adottare la seconda. Si scelse perciò una tecnologia digitale non ancora testata, in netta antitesi con la tecnologia dei già sperimentati sistemi cellulari analogici come AMPS e TACS. A favore della tecnologia digitale, la rapida evoluzione tecnologica dei settori dell'elaborazione numerica dei segnali e l'integrazione dei componenti elettronici per effetto della disponibilità dei circuiti integrati VLSI. Un sistema cellulare basato su sistema numerico offre numerosi vantaggi: • consente di utilizzare una frequenza per servire piú utenti, tramite l'utilizzo di tecniche TDM (Time Division Multiplexing), • ha una capacità maggiore sia per quanto sopra detto, sia perchè i sistemi digitali sono meno sensibili a rumore ed interferenze e quindi consentono di ridurre le dimensioni delle celle, aumentando il numero di utenti che possono essere serviti contemporaneamente, • consente alto grado di riservatezza, in quanto le informazioni trasmesse sulla tratta radio possono essere cifrate direttamente dall'apparato utente, • consente elevato grado di sicurezza: l'identità dell'apparato che chiede l'accesso alla rete può essere controllata tramite l'applicazione di un opportuno algoritmo e di una chiave di autenticazione segreta, • consente di effettuare trasmissioni dati (il segnale vocale stesso viene digitalizzato e poi trasmesso). Vi era inoltre la prospettiva di garantire la compatibilità fra la rete ISDN e la rete di supporto al sistema radiomobile. Un accordo tra i paesi aderenti portò alla decisione di riservare per questo sistema due bande di frequenza: 890-915 e 935-960 MHz. Nel 1987 superati i problemi tecnici e politici affrontati per uniformare i diversi punti di vista dei paesi coinvolti e dei numerosi studiosi che portavano avanti progetti e sperimentazioni, si arrivò alla 7
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari stesura di un accordo (Memorandum of Understanding, MoU) per l'introduzione coordinata del sistema GSM. Fu indicata come apertura del servizio il primo luglio 1991. Nel 1989, la responsabilità del progetto GSM venne trasferita allo European Telecommunication Standards Institute, specificatamente a un Comitato Tecnico di ETSI. In quella sede venne ridefinito l'acronimo GSM come Global System for Mobile Communications. Il Comitato Tecnico ha elaborato normative, standard e specifiche tecniche descritte in dodici serie di raccomandazioni. La prima parte delle specifiche venne pubblicata nel 1990 (PHASE 1). Dopo la fase iniziale terminata nel 1991, in cui si è provveduto alla definizione delle specifiche relative ai servizi base essenziali e ad alcuni servizi supplementari, si è passati ad una seconda fase conclusasi nel 1993 (PHASE 2) durante la quale si sono integrati servizi base e supplementari. Le quasi 6000 pagine delle raccomandazioni ETSI lasciano spazio a flessibilità e innovazioni competitive da parte dei produttori, ma forniscono una sufficiente standardizzazione per garantire l'effettivo interlavoro tra le componenti del sistema. Il servizio venne commercializzato per la prima volta verso la metà del 1991, e nel 1993 esistevano già 36 reti GSM in 22 paesi. Sebbene GSM sia stato standardizzato in Europa, non è uno standard europeo: il sistema GSM (incluso DCS 1800 e PCS1900) è stato progressivamente adottato in oltre 80 paesi sparsi in tutto il mondo. L'evoluzione futura La naturale evoluzione del sistema GSM è il protocollo Personal Communications Network (PCN). Ad esso l'ETSI ha assegnato 75 MHz nella banda 1800MHz. Un nuovo standard, chiamato DCS1800 ( Digital Cellular System), è stato sviluppato appositamente per queste frequenze. Virtualmente il DCS1800 utilizza le stesse specifiche del GSM, il che significa che i componenti di una rete GSM possono essere usati in reti DCS1800. Solo i trasmettitori radio e i telefoni palmari necessitano di apposite specifiche. Il vastissimo successo riscontrato da entrambi i sistemi ha consentito e consentirà delle importanti economie di scala, riducendo i costi delle infrastrutture dato che, parzialmente, possono essere condivise. Le proprietà che differenziano il DCS1800 dal GSM sono: • Frequenze di lavoro piú alte, che comportano caratteristiche di propagazione diverse: generalmente hanno un raggio d'azione piú corto e penetrano meglio all'interno degli 8
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari edifici (il che lo rende un sistema ideale per le zone ad alta densità abitativa come le città). • L'ampiezza di banda di 75 MHz, triplicata rispetto ai 25 MHz del GSM, che permette sostanzialmente di raddoppiare gli 800 utenti massimi per cella. • Una minore potenza di trasmissione che garantisce meno interferenze e un migliore sfruttamento delle batterie del telefono palmare. Con la standardizzazione delle procedure che permettono l’interlavoro tra le reti GSM e DCS1800, una SIM card GSM può essere usata su un telefono DCS1800 e viceversa. La prima rete DCS1800 (la rete Mercury One-2-One) è entrata in servizio nel 1993 nel Regno Unito. Negli Stati Uniti, dove non esiste una rete GSM, sono stati riservati 140 MHz nella banda 1900MHz (1850-1990 MHz) per il sistema PCN. Questa ulteriore variante del GSM, chiamata PCS1900 (Personal Communications Service), continua ad essere GSM compatibile se non per la frequenza di lavoro e la potenza di trasmissione. I servizi forniti dal sistema GSM Fin dall'inizio si volle che il sistema GSM fosse compatibile con il sistema ISDN, sia in termini di servizi offerti che di segnali di controllo adottati. Purtroppo le limitazioni delle trasmissioni radio, sia di banda che di costi, non hanno permesso di raggiungere la velocità di un canale ISDN-B di 64Kbps. Usando le definizioni ITU-T (International Telecommunication Union), i servizi di telecomunicazioni possono essere divisi in: servizi portanti, teleservizi e servizi suplementari. Il teleservizio fondamentale supportato dal sistema GSM è la comunicazione telefonica. La voce viene codificata in forma digitale e trasmessa attraverso la rete GSM come un flusso di bits. Vi è poi il teleservizio relativo alle chiamate di emergenza (cioè dei numeri di emergenza) che viene considerato un servizio distinto, in quanto l'operatore può consentire ai terminali anche privi di SIM di effettuare chiamate di emergenza. 9
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Gli utenti GSM possono ricevere e trasmettere dati, a velocità fini a 9600 bps, con utenti di reti telefoniche fisse (Plain Old Telephone Service, POTS), reti ISDN, reti pubbliche a commutazione di pacchetto, a commutazione di circuito basate su diversi metodi di accesso e protocolli, come X.25 e X.32. essendo GSM una rete digitale, non è richiesto un modem tra l'utente e la rete GSM. È possibile inviare e ricevere fax, come descritto nella raccomandazione T.30 di ITU-T, utilizzando un appropriato adattatore fax. Una funzionalità particolare di GSM , non offerta dalla vecchie reti analogiche, è il servizio Short Message Service SMS. SMS è un servizio bidirezionale che consente di trasmettere e ricevere brevi messaggi (fino a 160 bytes) alfanumerici. I messaggi vengono gestiti dalla rete secondo una strategia store-and-forward. Il servizio SMS può essere usato in modalità punto-punto per mandare una messaggio ad un altro utente GSM, o in modalità cell-broadcast per mandare messaggi di aggiornamento sul traffico e notizie. Già nelle specifiche della PHASE 1 sono poi previsti servizi supplementari quali: il trasferimento di chiamata (Call Forwarding), il blocco delle chiamate entranti o uscenti (Call Barring). Altri servizi supplementari della PHASE 2 sono: l'identificazione del chiamante (Call Line Identity) e tutte le eventuali applicazioni possibili, l'avviso di chiamata (Call Waiting). conversazione multiparty, creazione di gruppi chiusi di utenti, informazioni sui costi del servizio ed altri ancora. Caratteristiche dei principali sistemi radiomobili GSM Banda operativa GSM standard (P-GSM): uplink 890 - 915 MHz downlink 935 - 960 Mhz 10
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari La trasmissione da terminale mobile a stazione radio base (BTS) è detta di uplink, da BTS a terminale mobile downlink. Le frequenze portanti sono 124. Banda operativa Extended GSM (E-GSM): uplink 880 - 915 MHz downlink 925 - 960 Mhz Per far fronte alle crescenti necessità delle reti moderne la banda è stata ampliata di 2x10 MHz (Extended GSM) aumentando le frequenze portanti da 124 a 174. Banda operativa GSM Railway (GSM-R): uplink 876 - 880 MHz downlink 921 - 925 Mhz Il GSM-R è una variante del sistema GSM specifica per le esigenze ferroviarie. Le frequenze portanti disponibili sono 10. Banda operativa DCS 1800: uplink 1710 - 1785 MHz downlink 1805 - 1880 Mhz Le frequenze portanti sono 374. Banda operativa PCS 1900: uplink 1850 - 1910 MHz downlink 1930 - 1990 Mhz 11
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Le frequenze portanti sono 299. Banda operativa 900 MHz in Italia: In Italia la banda operativa Extended GSM è suddivisa tra le reti GSM e la vecchia rete analogica ETACS di TIM. Caratteristiche GSM 900 MHz. Accesso alla rete di tipo FDMA e TDMA (Frequency Division Multiple Access e Time Division Multiple Access): Frequenze portanti: 124 (da 890,2 a 914,8 MHz e da 835,2 a 859,8 MHz). Time Slot: 8. Spaziatura di canale 200 kHz. Passo di duplice 45 MHz. Numero totale canali vocali full-rate (16 Kbps) per 124 portanti: 992 (124x8) Velocità del canale radio (Channel rate): 270,833 kbps. Durata di un Time Slot: 0,577 ms. Durata di una trama TDMA (TDMA frame): 4,615 ms (0,577x8). Frequenca di Hopping: 217 salti/secondo (1/0,577/8=217). Modulazione GMSK (Gaussian Minimum Shift Keying) digitale, a inviluppo costante con prefiltraggio gaussiano B.T.= 0,3. Compensazione del ritardo di propagazione (Time Advance) fino a: 233 microsecondi, che consente un percorso massimo BTS - MS - BTS di 70 km (233x10-6x300.000=70 circa, con 300.000 km/s velocità di propagazione delle onde radio) e un raggio massimo di 35 km per una cella. Recupero di dispersione (equalizzazione del canale radio) tipicamente fino a 20 microsecondi. Codifica della voce con algoritmo RPE-LTP (Regular Pulse Exitation - Long Term Prediction) con LPC (Linear Predictive Coding) loop e campionamento a 13 kbit/s. Controllo dinamico della potenza (DPC) trasmessa sul canale radio su 16 livelli diversi dal valore massimo per la classe del terminale mobile (da 20 Watt a 0,8 Watt) fino a 20 mWatt a step di 2 dB. 12
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Trasmissione (DTX) e ricezione di tipo discontinuo. DECT Banda operativa: 1880 - 1900 MHz. Accesso alla rete di tipo: TDMA e TDD (Time Division Duplex). Frequenze portanti: 10 Time Slot: 24 (12 uplink, 12 downlink). Spaziatura di canale 1.728 MHz. Velocità del canale radio (Channel rate): 270,833 kbps. Durata di un Time Slot: 0,417 ms. Durata di una trama TDMA (TDMA frame): 10 ms (0,417x24). Modulazione: GFSK con B.T.= 0,5. Potenza massima di uscita: 250 mWatt. Codifica della voce: ADPCM (Adaptive Differential Pulse Code Modulation). TETRA (TErrestrial Trunked RAdio) Banda operativa: 380 - 400, 410 - 430, 450 - 470 MHz MHz. Accesso alla rete di tipo TDMA. Frequenze portanti: 10 Time Slot: 4. Spaziatura di canale: 25 KHz. Velocità del canale radio (Channel rate): 36 kbps. Durata di un Time Slot: 14,167 ms. Durata di una trama TDMA (TDMA frame): 56,67 ms (14,167x4). Modulazione: pi/4-DQPSK con B.T.= 0,35. Potenza massima di uscita: da 15 a 45 dBm. Codifica della voce: A-CELP (Algebraic code-excited linear predictive). 13
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari UMTS è l'acronimo di Universal Mobile Telephone System e sta ad indicare la terza generazione di servizi telefonici mobili. La rete analogica rappresentava la prima generazione di telefonia mobile, la rete GSM, tuttora attiva, rappresenta la seconda. La nuova tecnologia UMTS cerca di migliorare ed ampliare la capacità attuale delle tecnologie mobili, radio e satellitari, fornendo una capacità maggiore e una gamma di servizi superiori. Attraverso la nuova tecnologia UMTS saranno disponibili una serie di servizi multimediali individuali, ad esempio l'associazione del numero alla persona, e non ad un'utenza o un ufficio. Questo consente l'introduzione di un numero di prodotti e servizi concepiti espressamente per la comunicazione mobile. Inoltre significa la possibilità di usare telecomunicazioni a voce e non in qualunque luogo, di mandare e ricevere fax ed e-mail in movimento, di accedere ad Internet e di “scaricare” o trasmettere pacchetti di dati senza aver bisogno di cercare un terminale fisso. Caratteristiche Accesso Rapido. L’UMTS supera i sistemi di seconda generazione per la sua capacità di supportare una velocità di 2Mbit/s di trattamento dei dati. Questa possibilità, insieme all’utilizzo dell’Internet Protocol, permetteranno di ricevere servizi multimediali interattivi e nuove applicazioni di banda larga (videotelefono e videoconferenze). Trasmissione di pacchetti e velocità dei dati on demand. L’UMTS utilizza un tipo di trasmissione basata sulla trasmissione di pacchetti con benefici come: connessione virtuale alla rete 24 ore su 24, modalità alternative di pagamento (pay-per-bit, per sessione ecc.). Ambiente di servizio “user friendly”. I servizi UMTS sono basati su possibilità comuni a tutti gli utenti UMTS e agli ambienti radio. In una operazione di roaming dal proprio network ad altri operatori UMTS, un utente sperimenterà una consistente quantità di servizi, pur tuttavia “sentendosi a casa” (fenomeno ribattezzato VHE, Virtual Home Environment). VHE assicurerà la consegna dell’intero set di servizi del provider. Mobilità e copertura. L’UMTS è concepito come un sistema globale, comprendente componenti terrestri e satellitari. Terminali operanti secondo modalità multiple (anche tramite sistemi 2G, cioè GSM 900 e 1800) estenderanno ulteriormente la portata dei servizi UMTS. Attraverso questi terminali un abbonato potrà effettuare operazioni di roaming da un network privato a uno pubblico 14
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari di tipo pico/micro-cellulare, quindi a un network di tipo macrocellulare (cioè uno di terza generazione) e infine a un network satellitare mobile, il tutto con minime ricadute sulla comunicazione. Tecnologia radio per tutti gli ambienti. L’interfaccia radio UTRA sosterrà le operazioni con alta efficienza di spettro e qualità di servizio. Nelle applicazioni pratiche, i terminali UMTS potrebbero essere incapaci di operare costantemente alle velocità più alte, ed in zone remote o congestionate i sistemi di servizio potrebbero garantire velocità basse per problemi economici. Allo scopo di impedire che gli utenti utilizzino in continuo i loro terminali, i servizi saranno adattati alla velocità di trasmissione disponibile e ad altri parametri QoS (Quality of Service). Servizi UMTS disponibili via satellite. L’UMTS sarà in grado attraverso il satellite di offrire una copertura mondiale, è in via di standardizzazione proprio per offrire efficienza per quanto riguarda le operazioni di roaming e di hand-over tra il satellite e i network terrestri. GPRS (General Racket Radio Service): La via intermedia verso l’Umts Se i servizi di un tempo, tra cui SMS e WAP lento (a 9.6 kbit/s), sembravano l’avanguardia della tecnologia, l’evoluzione ha compiuto un ulteriore passo in avanti, in attesa dell’UMTS. Il GPRS è la tecnologia di passaggio tra i vecchi cellulari e l’UMTS. Si appoggia ancora alla rete GSM, ma ne incrementa la velocità fino a 67 volte permettendo di collegarsi ad Internet alla velocità di 64 kbit/s (simile a quella delle rete ISDN), destinata a raggiungere i 171.2 kbit/s quando i network funzioneranno a pieno regime. Il nodo di questo sistema è la trasmissione di dati a pacchetto: non si paga più a tempo ma a quantità, in base al numero di dati ricevuti e spediti. Mentre collegarsi con un wap comporta una tariffazione al minuto, con il GPRS invece si può restare sempre on-line pagando solo il consumo di byte. 15
___________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Anche per il GPRS resta il problema dei contenuti. «Il futuro sarà segnato dal concetto di interazione globale. Dovunque si dovrà avere la possibilità di accedere a qualsiasi tipo di informazioni: voce, filmati, notizie, web. E tutto in tempo reale, utilizzando un unico dispositivo», diceva Ferdinand Kuznik, vice presidente del gruppo Motorola, presentando il Timeport 260, il primo cellulare GSM tribanda che supporta la tecnologia GPRS. La tecnologia GPRS può sfruttare al massimo 8 slot con 4 livelli di controllo degli errori a cui corrispondono 4 velocità diverse: 9.6, 13.4, 15.6 fino a 21.4 kbit/s. Il Timeport 260 sfruttava due slot, quindi le velocità vanno da un minimo di 19.2 kbit/s (9.6 kbit/s x 2 slot) ad un massimo di 42.8 kbit/s (21.4 kbit/s x 2 slot). Aumentando la velocità, aumentano in proporzione le possibilità di errore: una velocità elevata, a cui corrisponde un livello "basso" di controllo, è utile per trasmettere immagini di parecchi Mbit in cui l’occhio umano difficilmente coglie gli errori (pixel errati) che si possono verificare nella riproduzione delle immagini; mentre per la trasmissione di testi, che di solito occupano poco spazio e in cui un errore ortografico pesa, conviene optare per un livello di controllo maggiore a cui corrisponde una velocità più bassa. Con il GPRS si possono mandare più "pacchetti" nello stesso momento e quando si è conclusa la trasmissione dei dati (si tratti di email, di file musicali, voce, filmati in Mpeg4) il canale utilizzato si libera ed è a disposizione di un altro cliente. Ma l’altra grande novità, quella di maggiore impatto presso i consumatori, è che si ha la possibilità di essere sempre collegati ad Internet e di pagare, appunto, solo la quantità di bit scaricati. 16
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Il telefono cellulare La direttive internazionali regolamentano anche le procedure da seguire per valutare la conformità dei terminali (MTE, Mobile Terminal Equipment) ai limiti di SAR prefissati. In particolare, i test sulla distribuzione di SAR indotta nella testa umana dall'irraggiamento dei telefonini vengono effettuati seguendo delle direttive internazionali che accomunano gli studi dei più autorevoli laboratori del mondo; ciò rende possibile e valido il confronto fra i risultati ottenuti dai diversi centri di ricerca. Ad esempio il posizionamento del telefono rispetto alla testa viene effettuato seguendo le direttive internazionali elaborate da un apposito gruppo di lavoro dell'ente di normazione CENELEC. Dalla sperimentazione su cavie animali e su fantocci (analisi effettuate sempre nel caso peggiore di esposizione, cioè con il terminale funzionante in modalità a massima emissione di potenza) risulta che i terminali radiomobili conformi alle normative vigenti non inducono, in alcuna parte del corpo, valori di SAR riconducibili ad incrementi della temperatura maggiori di 0,2 - 0,4 °C. Il rispetto dei limiti fissati è dunque sufficiente a garantire l'assenza di effetti termici indesiderati. Le stazioni radio base Analogamente a quanto fatto per i terminali, sono stati definiti i limiti di esposizione a campi elettromagnetici prodotti dalle stazioni radio base. A partire dai valori di sicurezza del SAR sono stati definiti dei limiti relativi al campo elettrico, al campo magnetico ed alla densità di potenza. I valori indicati da CENELEC e ICNIRP sono i seguenti: Frequenza in MHz 900 1800 Campo Elettrico 41,2 V/m 58,3 V/m Campo Magnetico 0,10 A/m 0,15 A/m Densità di potenza 4,5 W/m2 9 W/m2 Questi limiti, che scaturiscono da una attenta politica di tutela della popolazione e tendono a salvaguardarla da eventuali rischi per la salute, sono stati internazionalmente riconosciuti dalle 17
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari comunità scientifiche e fatti propri dalle legislazioni di molti paesi. In Italia è stato recentemente emanato un Decreto Interministeriale , entrato in vigore il 2 gennaio 1999, che fissa limiti molto più restrittivi. Il Decreto, per le frequenze comprese nell'intervallo 3 MHz - 3 GHz, fissa i seguenti limiti di campo elettrico, campo magnetico e densità di potenza. Campo Campo Densità Elettrico Magnetico di potenza 20 V/m 0,05 A/m 1 W/m2 Per edifici adibiti a permanenze non inferiori a 4 ore i limiti diventano: Campo Campo Densità Elettrico Magnetico di potenza 6 V/m 0,016 A/m 0,1 W/m2 Tali limiti risultano 45 volte più severi rispetto a quelli indicati da ICNIRP e CENELEC. ENTE Limiti di densità di potenza (W/mq) 900 MHz 1800MHz ICNIRP (Svizzera, Austria, Francia) 4,5 9 CENELEC 4,5 9 DIN VDE (Germania) 4,5 9 ANSI (USA) 6 12 NRPB (Gran Bretagna) 33 100 ITALIA - limite generale 1 1 - Luoghi con permanenza di 4 o più ore 0,1 0,1 Il rispetto di queste normative per le stazioni radio base viene ottenuto mediante la definizione del cosiddetto "volume di rispetto". Si tratta dello spazio più vicino all'antenna, all'interno del quale i limiti potrebbero essere superati. All'esterno di questo volume i limiti sono sicuramente rispettati. Tale volume può avere forme differenti in base al tipo di antenna utilizzata. Nell'immagine sottostante è rappresentato quello tipico di forma cilindrica per le installazioni più comuni. 18
_____________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Questi volumi vengono calcolati tramite appositi programma di simulazione che, considerando il tipo di antenna utilizzata, riescono a calcolare la distribuzione del campo intorno all'installazione. Dopo aver acceso l'impianto vengono comunque effettuate delle misurazioni, in modo da accertare anche sperimentalmente il rispetto dei limiti. La storia della telefonia mobile in Italia 1985 Viene istituito in Italia, con il D.M. 3 agosto 1985, il servizio radiomobile terrestre pubblico veicolare (450 MHz) che ha fatto seguito ad un precedente sistema radiomobile operante a 160 MHz. 1990 E' stato introdotto in Italia il sistema di comunicazioni mobili di prima generazione E-TACS Extended Total Access Communication System (900 MHz) che ha contribuito all’avvio della telefonia mobile di tipo analogico. 1992 Viene avviato in Italia, dapprima con la fase di sperimentazione seguita poi dalla fase commerciale iniziata nel 1995, l’attuale sistema di comunicazioni mobili di seconda generazione GSM Global System Mobile (900 MHz) che ha contribuito ed ancora contribuisce alla inattesa espansione della telefonia mobile di tipo digitale che ha portato, in pochi anni, l’Italia al primo posto tra i Paesi europei con i suoi 22 milioni di terminali mobili alla fine del 1998 e con una penetrazione vicina al 50%. Con il GSM possono aggiungersi alla telefonia mobile digitale anche servizi dati come il fax e la posta elettronica. 1998 E' stato introdotto in Italia il sistema di comunicazioni mobili GSM 1800 che offre le stesse prestazioni del sistema GSM 900 pur operando su una diversa banda di frequenze. 2002 Verranno avviati in Italia e nella maggior parte degli altri Paesi dell’Unione europea, sistemi di comunicazioni mobili di terza generazione (lo standard europeo è chiamato UMTS Universal Mobile Telecommunications System) in grado di fornire dati a velocità molto superiori a quelle dei sistemi attuali, di fornire servizi, oltre a quelli convenzionali di voce e fax, anche multimediali ad alta risoluzione, quali quelli di ufficio mobile, di banca virtuale, di pagamento automatico, di commercio elettronico, di videoconferenza, di intrattenimento, di accesso ad Internet e di trasmissione di musica di alta fedeltà. I nuovi terminali d’utente della 3ª generazione consentiranno l’accesso a diverse reti del servizio mobile di Terra e via satellite. 19
__________________________________________________________________-____________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Una rete GSM é composta di numerose entità funzionali che possono essere raggruppate in quattro sottosistemi: • La Stazione Mobile (Mobile Station) é il terminale mobile usato dall'abbonato. • La Stazione Base (Base Station Subsystem) controlla la trasmissione radio con il terminale. • Il Sottosistema di rete (Network Subsystem), la cui parte principale é il Centro di Commutazione (Mobile services Switching Center) realizza la connessione tra l'utente della rete mobile e gli utenti delle altre reti, fisse o mobili. • Il Sottosistema di esercizio e manutenzione (Operation and Support Subsystem) sovrintende al corretto funzionamento e settaggio della rete. La comunicazione tra le diverse entità del sistema GSM è assicurata da specifiche interfacce. La possibilità di effettuare il roaming, cioè di potersi spostare liberamente sul territorio servito dal proprio gestore, ed anche su quello servito dagli altri gestori delle nazioni che aderiscono al GSM, richiede di memorizzare in un database la posizione degli utenti ed aggiornarla man mano che questi si spostano. A tal scopo l'area geografica di servizio del sistema GSM è suddivisa gerarchicamente in diverse aree, dette Network service areas. Un operatore GSM è quindi sempre in grado di conoscere la posizione di ciascun suo abbonato. Mobile Station (MS) La mobile station (MS) rappresenta la stazione mobile con la quale un utente può usufruire dei servizi offerti dal GSM. Consiste di un terminale mobile (Mobile Equipment, ME) e di una smart- card intelligente, detta SIM (Subscriber Identity Module), che permette ad un utente di caratterizzare come proprio un qualsiasi terminale mobile GSM. Vi è infatti una netta distinzione tra 20
_____________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari l'apparecchio mobile vero e proprio e la SIM che contiene tutti i dati dell'abbonato. Quest'ultima è distinta rispetto al terminale ed è, da esso, rimovibile. SIM Card La SIM card contiene una memoria seriale, nella quale vengono memorizzate diverse informazioni, e un processore in grado di eseguire alcuni algoritmi di cifratura (Encryption algorithms). Le possibilità offerte da queste smart-card possono variare notevolmente da operatore a operatore, in dipendenza delle specifiche implementazioni. La SIM card contiene le seguenti informazioni (obbligatorie): • IC card identification: codice seriale identificativo della SIM; • SIM service table: indica i servizi opzionali disponibili nella SIM; • International Mobile Subscriber Identity (IMSI); • Location information: Temporary Mobile Subscriber Identity (TMSI), Location Area Information (LAI), valore corrente del Periodic Location Updating Timer (T3212) e del Location update status; • Individual subscribers authentication key (Ki) • Chiave di crittografia (Kc) e cipher key sequence number; • Ciphering key generating algorithm (A8) • Authentication algorithm (A3) • Informazioni BCCH: lista delle portanti che é possibile utilizzare per il cell- reselection; • Access control class • Forbidden PLMNs: reti vietate; • HPLMN search period: timer di ricerca della propria rete quando si é il roaming; 21
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari • Language preference: linguaggio preferenziale; • Phase della SIM; • Personal Identity Number (PIN); • Indicatore PIN attivo/disattivo; • Contatore errori di digitazione PIN; • PIN Unblocking Key (PUK); • Contatore errori di digitazione PUK; Inoltre, può contenere le seguenti informazioni opzionali: • PLMN selector: Selezione automatica dell'operatore di rete; • Lista dei canali di Cell Broadcast selezionati; • Abbreviated Dialling Numbers: lista numeri brevi; • Fixed Dialling Numbers: lista soli numeri chiamabili; • MSISDN number: numero MSISDN dell'abbonato; • Last numbers dialled: lista ultimi numeri chiamati; • Short messages: lista messaggi SMS ricevuti ed inviati; • Rubrica telefonica dell'abbonato • Contatori relativi al servizio di Advice of Charge • Personal Identity Number 2 (PIN2); • Contatore errori di digitazione PIN2; • PIN Unblocking Key 2 (PUK2); • Contatore errori di digitazione PUK2; 22
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari E' la SIM card che fornisce l'abilitazione al servizio e viene attivata (per evitarne un uso non autorizzato) tramite un numero di identificazione personale di 4 o 8 cifre, denominato PIN (Personal Identity Number). Per garantire una sicurezza ancora maggiore, se il codice PIN viene digitato erroneamente per 3 volte consecutive la carta si blocca. In questo caso sarà necessario utilizzare il codice PUK di 8 cifre (PIN Unblocking Key) per sbloccarla. Se anche quest'ultimo venisse digitato erroneamente per 10 volte consecutive la carta andrebbe in blocco totale e sarebbe necessario sostituirla. L'introduzione di alcuni nuovi servizi nella fase 2 di sviluppo del sistema GSM ha richiesto l'introduzione di un secondo PIN (PIN2) per proteggere il contenuto di alcuni nuovi campi e differenziare così l'accesso (ad esempio un abbonato può prestare la propria SIM card ad un amico fornendogli il solo PIN. Sarà così sicuro che questo, pur potendo telefonare, non potrà usufruire di tutti i servizi che richiedono invece il PIN2). Chiaramente, esiste anche un PUK2 con le stesse funzionalità del PUK. La SIM card contiene un codice per identificare l'utente, denominato IMSI (International Mobile Subscriber Identity), una chiave segreta di autenticazione Ki (Individual subscribers authentication key), un algoritmo di autenticazione (Authentication algorithm), detto A3, e uno di cifratura (Encryption algorithm), detto A8 (questi ultimi possono riuniti in un solo algoritmo dello A38). Può memorizzare inoltre 100 numeri telefonici e per ognuno 12 caratteri alfanumerici descrittivi, 10 messaggi SMS (queste quantità possono variare secondo le specifiche implementazioni delle case produttrici) e una lista degli operatori GSM preferenziali dell'abbonato. ogniqualvolta non é più presente il segnale della rete su cui si é registrati, il sistema GSM provvede in modo automatico a chiedere l'accesso alla prima delle reti indicate in questa lista; se la registrazione ha esito negativo, provvede a rieseguire la stessa operazione con la successiva, e così via. La procedura continua ciclicamente fino alla avvenuta registrazione su una rete. Il codice IMSI e la chiave di autenticazione Ki costituiscono le credenziali di identificazione dell'abbonato, equivalenti al numero seriale ESN (Equipment Serial Number) dei sistemi analogici (il codice ESN é un numero di 11 cifre: le prime tre identificano il costruttore, quindi due cifre sono di uso riservato (spesso sono poste a zero), le restanti sei cifre sono un numero seriale che identifica il terminale). Il codice IMSI è quindi associato all'utente che ha sottoscritto l'abbonamento al GSM, 23
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari mentre è svincolato dall'apparato mobile (ME) utilizzato. Il codice IMSI, che ha una lunghezza massima di 15 cifre, ha la seguente struttura: MCC MNC MSIN 3 cifre 2 cifra
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari La SIM card é progettata per lavorare tra le temperature di -25°C e +70°C con punte occasionali di +85°C, ed una umidità fino al 85%. La Read Only Memory (ROM) contiene il sistema operativo, il sistema amministrativo (che gestisce i servizi GSM Phase II) e gli algoritmi di sicurezza A3 e A8. La Random Access Memory (RAM) é usata per l'esecuzione degli algoritmi e come buffer per la trasmissione dei dati. La Electrically Erasable Programmable Read Only Memory (EEPROM) contiene tutti i dati dell'abbonato (già elencati in precedenza). Ad oggi le smart card offrono le seguenti capacità: ROM 6-16 Kbytes, RAM 128-256 bytes, EEPROM 2-8-16 Kbytes. Le SIM di Phase I hanno 3 Kbytes di memoria EEPROM, mentre quelle di Phase II 8-16 Kbytes; queste ultime offrono quindi una capacità di memorizzazione superiore. 6 Kbytes di ROM sono sufficienti per la gestione di tutti i servizi Phase II. La quantità della memoria EEPROM determina direttamente la quantità di memoria offerta all'utente per i vari servizi. Per esempio, 1Kbyte di EEPROM può memorizzare circa 6 messaggi SMS oppure 40 numeri telefonici completi. Un grosso problema per le tutte le smart-card è rappresentato dal degrado subito dalle EEPROM nei fasi di lettura/scrittura che ne consente un utilizzo limitato nel tempo (solitamente viene garantito il funzionamento corretto di una SIM card GSM per circa due anni). Le celle di memoria contenute nelle normali EEPROM attualmente in commercio possono infatti sopportare al massimo 10.000 cicli di lettura/scrittura. Per particolari applicazioni sono state sviluppate delle smart-card che riescono ad elevare questa soglia a 100.000 cicli. Interfacciamento elettrico e contatti SIM card e ME si interfacciano mediante otto pin, denominati da C1 a C8. La loro posizione sulla SIM e le loro dimensioni sono specificate sempre in ETSI 11.11. • C1: La tensione di alimentazione Vcc (pin C1) di una SIM Card può essere 5 volt, 3.3 volt o 1.8 volt. 25
______________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari • SIM 5 volt: la tensione di alimentazione Vcc é 5 volt (può variare da 4.5 a 5.5 volt). L'assorbimento di corrente massimo è di 10mA; in idle-mode a 25°C a 1 MHz non deve superare i 200microA. • SIM 3.3 volt: la tensione di alimentazione Vcc é 3.3 volt (può variare da 2.7 a 3.3 volt). L'assorbimento di corrente massimo è di 6mA; in idle-mode a 25°C a 1 MHz non supera i 200microA. • SIM 1.8 volt: la tensione di alimentazione Vcc é 1.8 volt (può variare da 1.62 a 1.98 volt). L'assorbimento di corrente massimo è di 4mA; in idle-mode a 25°C a 1 MHz non supera i 200microA. • C2: pin di RESET • C4: non é al momento utilizzato nello standard GSM, lasciato libero per sviluppi futuri • C5: il segnale di clock é fornito alla SIM dal ME sul pin C5, può variare da 1 a 5 MHz. La SIM non dispone di un suo clock interno. • C6: il pin C6 fornisce la tensione Vpp di programmazione. Dal momento che nel sistema GSM non é prevista l'operazione di riprogrammazione della SIM direttamente dal terminale, il pin C6 può o meno essere connesso a Vcc, mai a massa. • C7: data in/out • C8: non é al momento utilizzato nello standard GSM, lasciato libero per sviluppi futuri SIM Stop Clock Mode La SIM può supportare una funzione aggiuntiva che consente di ridurre ulteriormente il consumo in idle: il SIM Stop Clock Mode. Ad una precisa richiesta di ME, SIM risponde con Clock Stop Allowed. ME può così inibire il segnale di clock alla SIM, ad esempio un periodo di inattività della SIM stessa, riducendone il consumo medio a soli 100microA (rispetto ai 200microA prima menzionati). 26
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari SIM locking Il SIM locking è una funzione supportata da molti telefoni. Essa consente ad un operatore di inibire l'utilizzo del telefono con tutte le SIM che non siano le proprie. In questo modo un operatore si assicura che il nuovo l'utente rimanga suo abbonato per un dato periodo. Allo stesso tempo l'utente ha la possibilità di acquistare un telefono ad un prezzo spesso più conveniente. Alcuni operatori trascorso un certo lasso temporale, uno o due anni, forniscono un codice con cui sbloccare il telefono. Questo codice è diverso da telefono a telefono ed è calcolato in base all'IMEI. Il SIM locking è proibito in molti paesi, ad esempio in Danimarca, ma viene utilizzato dagli operatori inglesi, svedesi (Comviq), e spagnoli (Airtel e Movistar). Mobile Equipment (ME) I codici IMEI (International Mobile Equipment Identity) e IMEISV (International Mobile Equipment Identity Software Version) identificano in modo univoco il vostro telefonino. Sono distinguibili dal numero di cifre di cui sono composte, 15 oppure 16 cifre. Sono memorizzati nel cellulare, in modo sicuro, direttamente dal costruttore. IMEISV, rispetto al normale IMEI, fornisce anche un'informazione relativa alla versione software installata nel terminale GSM. I codici IMEI e IMEISV sono strutturati nel seguente modo: TAC FAC SNR SP 6 cifre 2 cifra 6 cifre 1 cifre Codice IMEI (15 cifre) TAC FAC SNR SVN 6 cifre 2 cifra 6 cifre 2 cifre Codice IMEISV (16 cifre) dove TAC Type Approval Code, fornito da una Autorità Centrale del GSM, identifica il corpo base del terminale, il modello (6 cifre). FAC Final Assembly Code, identifica il luogo di costruzione o assemblaggio finale (2 cifre). SNR Serial Number, numero seriale (6 cifre). sp Cifra supplementare di riserva (1 cifra). SVR Software Version Number, Numero della versione software (2 cifre). 99 é riservato per scopi futuri. 27
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari I terminali GSM sono suddivisi in cinque classi in base alla massima potenza con cui possono trasmettere sul canale radio. Possono inoltre variare la potenza di emissione in modo dinamico su 15 livelli (Dynamic Power Control) per mantenere una ottima qualità di trasmissione limitando al massimo le interferenze di cocanale e i consumi. In base alla potenza di picco emessa i terminali sono stati suddivisi in 5 classi: Classe 1: 20W; Classe 2: 8W; Classe 3: 5W; Classe 4: 2W; Classe 5: 0,8W. La trasmissione e la ricezione radio avvengono in realtà in tempi diversi (3 timeslot di ritardo nominale). Ciò elimina la necessità del filtro di duplice (duplexer) indispensabile invece nei sistemi analogici per separare i segnali di trasmissione e ricezione che sono attivi in maniera continuativa e contemporanea. Le principali funzioni che il terminale radiomobile deve svolgere sono le seguenti: • trasmissione e ricezione radio • selezione della cella migliore (cella servente), in termini di qualità di conversazione, sulla quale accamparsi • registrazione nell'area di localizzazione • misure trasmissive sul canale radio utilizzato e sui canali adiacenti • controllo della potenza in trasmissione • esecuzione dell'handover • dichiarazione del proprio IMEI • interfaccia uomo/macchina (display e tastiera) • autenticazione e cifratura delle conversazioni 28
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari Base Station Subsystem (BSS) Il sottosistema BSS (Base Station Subsystem) si occupa della parte radio del sistema e di conseguenza comprende le unità funzionali che consentono di fornire la copertura radio di un'area costituita da una o più celle. La stazione base é composta di due unità: una Base Transceiver Station (BTS) e una Base Station Controller (BSC). L'interfaccia di comunicazione tra le due entità, detta A-bis, è standardizzata. In questo modo non si è vincolati a soluzioni proprietarie e si possono utilizzare componenti prodotti da fornitori diversi. Base Transceiver Station (BTS) Con il termine BTS si indica l'unità funzionale costituita dall'insieme dei transceiver (ricetrasmettitori) e degli apparati che consentono di fornire la copertura radio ad una cella. Solitamente ci si riferisce alle BTS anche con il termine Stazioni Radio Base (SRB). Base Station Controller (BSC) La stazione base di controllo (BSC) governa il funzionamento di uno o più BTS, gestisce il settaggio dei canali radio (instaurazione e rilascio delle connessioni), il frequency-hopping, gli handover interni e altro ancora. Fornisce la connessione tra una unità mobile (MS) e il centro di commutazione (MSC). In una grande area urbana ci sono un gran numero di BTS controllate da una o poche BSC. La connessione BTS-BSC, quando non sono co-locati, è assicurata da una linea dedicata PCM a 2,048 Mbit/s che mette a disposizione 32 canali a 64 kbps. Dato che la codifica vocale utilizzata dal GSM è diversa da quella PCM occorre un particolare dispositivo, detto TRAU (Transcoder Rate Adapter Unit), che realizzi un adattamento o transcodifica dalla codifica GSM (13 kbps netti; 16 kbps compresa la ridondanza per la codifica di linea) alla codifica PCM (64 kbps). La transcodifica può avvenire nel BSC (TRAU installato nel BSC) in modo da infilare multiplati quattro canali di traffico GSM in un canale PCM e quindi fruttare in modo migliore la connessione 29
______________________________________________________________________________cap. 2 Sistemi radiomobili cellulari BTS-BSC (transcodifica remota); oppure direttamente nella BTS (TRAU installato nella BTS), conveniente solo nel caso di co-locazione BTS-BSC (transcodifica locale). La trama PCM ha una durata pari a 0,125 ms. E' suddivisa mediante la tecnica TDM (Time Division Multiplexing) in 32 canali, ognuno da 64 kbps (TS pari a 0,125/8=3,9 microsec). La capacità complessiva del canale è quindi 64x32=2,048 Mbit/s. Il TS 0 è riservato al sincronismo, il TS 16 alle segnalazioni, i restanti 30 sono a disposizione dei canali di traffico. E' necessario un canale di segnalazione per ogni portante radio (TRXC), cioè 8 canali TCH. Analizziamo ora le prestazioni nei due casi. Transcodifica locale: il canale PCM trasporta fino a 3 portanti radio (TRXC), cioè 24 canali TCH, usando (8+1)x3=27 TS. Transcodifica remota: il canale PCM trasporta fino a 10 portanti radio (TRXC), cioè ben 80 canali TCH, usando (2+1)x10=30 TS (in questo caso per una portante TRXC occorrono 2 TS per i canali TCH e 1 per le segnalazioni). Transcodifica LOCALE TS Transcodifica REMOTA Sincronismo 0 Sincronismo Segnalazione TRXC 1 1 Segnalazione TRXC 1 2 Canali di traffico 1-8 TRXC 1 3 TRXC 1 4 Segnalazione TRXC 2 TRXC 1 Canali di traffico 1-8 5 Canali di traffico 1-8 TRXC 2 TRXC 1 6 TRXC 2 7 Segnalazione TRXC 3 8 Canali di traffico 1-8 TRXC 3 9 TRXC 3 Segnalazione TRXC 2 10 Segnalazione TRXC 4 11 Canali di traffico 1-8 TRXC 4 12 TRXC 4 TRXC 2 Canali di traffico 1-5 TRXC 2 13 Segnalazione TRXC 5 14 Canali di traffico 1-8 TRXC 5 15 TRXC 5 Segnalazione 16 Segnalazione 17 Segnalazione TRXC 6 Canali di traffico 6-8 TRXC 2 18 Canali di traffico 1-8 TRXC 6 TRXC 2 19 TRXC 6 Segnalazione TRXC 3 20 Segnalazione TRXC 7 TRXC 7 TRXC 3 21 30
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