Una storia affascinante - Perché il software AEP è sempre migliore I protagonisti raccontano come siamo passati dalla programmazione in assembler ...

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Una storia affascinante - Perché il software AEP è sempre migliore I protagonisti raccontano come siamo passati dalla programmazione in assembler ...
Una storia affascinante
Perché il software AEP è sempre migliore
I protagonisti raccontano come siamo passati dalla programmazione in
assembler dei primordi al Devops, oggi stato dell'arte delle tecnologie per lo
sviluppo del software
Una storia affascinante - Perché il software AEP è sempre migliore I protagonisti raccontano come siamo passati dalla programmazione in assembler ...
La qualità delle
lavorazioni
Per il software valgono regole molto simili a quelle della meccanica: le sue
qualità sono strettamente legate anche alle tecniche impiegate per la sua
lavorazione.
In AEP abbiamo i migliori tecnici della bigliettazione elettronica e una
lunga esperienza nello scrivere il software: ai venti anni della nostra
storia si sommano infatti quasi altrettanti del Ramo Monetica che AEP ha
acquistato nel 2016 da Finmeccanica Leonardo.
Ma il software è oggi sempre più complesso e non bastano più
semplicemente la creatività e la capacità dei singoli. E' indispensabile
una solida organizzazione che, proprio come nella meccanica,
riduca al minimo le tolleranze della lavorazione, verifichi i risultati della
produzione e non permetta a quelle componenti che non rispondessero
completamente ai criteri di qualità prestabiliti di arrivare dai Clienti.
In questa piccola pubblicazione abbiamo voluto illustrarvi sinteticamente
e con parole semplici l'evoluzione del nostro sistema per la qualità
del software attraverso gli anni, partendo addirittura dalle origini, fino
ad arrivare alle ultime tecnologie, per rendervi partecipi della cura che
mettiamo nel realizzare i nostri applicativi.
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Sviluppo &
implementazione
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                                                                                         80                                        Linguaggio "difficile" e riservato
                                                                                                                                   agli esperti. Sviluppo lento e con
                                                                                                                                   molti errori.

Due facce della stessa medaglia
Siamo del tutto coscienti che ogni bug del nostro software potrebbe                          Linguaggio C/C++                                                 Anni
provocare problemi ai nostri Clienti: biglietterie che si fermano, validatrici che
non convalidano, emettitrici self-service che non vendono, passeggeri che                    Un linguaggio molto più vicino a                                  90
                                                                                              noi umani ma che consente un
non entrano in metropolitana sono solo alcuni esempi dei possibili problemi                    pieno controllo dell'hardware.
che un software imperfetto può provocare.
Il software deve essere quindi robusto, sicuro, efficiente e deve richiedere
costi contenuti per la sua manutenzione ed evoluzione.                                                                             Sistema operativo
                                                                                        Anni
Il processo della qualità non deve però limitarsi allo sviluppo del
software (Development) ma deve coinvolgere anche tutti i processi di
                                                                                         00                                        Un salto di qualità importante.
                                                                                                                                   Mxm, il s.o. degli apparati AEP resta
                                                                                                                                   in servizio fino ai giorni nostri.
implementazione (Operation), in pratica l'installazione e la configurazione
per un certo Cliente. Sviluppo e implementazione devono cioè andare a
braccetto, tendendo alla completa integrazione e automazione, così da
minimizzare la soggettività degli operatori e quindi la possibilità di errori.                Controllo versioni                                              Anni
La tecnologia che combina Development e Operation prende il nome di                     Il software non si sviluppa più da soli
                                                                                       ma in team. Si diffondono strumenti di
                                                                                                                                                               10
DevOps. Con essa i team di sviluppo e delle operazioni collaborano per               controllo e collaborazione. Il test diventa
                                                                                        parte integrante del ciclo di sviluppo.
creare, sottoporre a test, distribuire e monitorare applicazioni con velocità,
qualità e controllo.
La nostra rincorsa alla qualità del software dura da oltre di 20 anni. Il
diagramma a lato riporta le tappe più importanti di questo percorso, che ha
                                                                                       Anni                                        DevOps
subito una forte accelerazione negli ultimi anni e che abbiamo cercato di                20                                        I vecchi strumenti non bastano più per
                                                                                                                                   la crescente complessità del software.
illustrarvi più in dettaglio nel seguito di questo documento.                                                                      Un altro grande salto nella logica dello
                                                                                                                                   sviluppo e dell'implementazione.
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Dinosauri e
                          sacerdoti
      Negli anni 70 la terra era ancora popolata dai dinosauri
  dell'informatica. Si chiamavano mainframe ed erano delle
  grandi infrastrutture, spesso realizzate in edifici dedicati da
               IBM o altre grandi compagnie dell'informatica.

        Essi fornivano i loro servizi in time sharing, attraverso
     telescriventi, o in batch processing, portando pacchi di
schede perforate agli operatori e attendendo pazientemente i
 tabulati prodotti da stampanti che a volte erano grandi come
                      il banco dei surgelati di un supermercato.

Erano proprio le stampanti che producevano quel particolare
   odore, in quelle segrete stanze ove solo i "sacerdoti" della
Dea Informatica potevano accedere; un incenso tecnologico.

      L'informatica era più che elitaria: anche il solo accesso
    ai terminali andava conquistato, con il merito o con l'oro.
                                  Talvolta servivano entrambi.
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Noi siamo
la rivoluzione
"Non eravamo in tanti," racconta Giovanni Becattini, fondatore ed
oggi AD di AEP, "ma già nei primi anni '70 ad alcuni di noi saltò in
testa l'improbabile ghiribizzo di costruirsi un computer in casa, per
rompere lo strapotere dei Centri di Elaborazione dei Dati (CED).

A quell'epoca non ce ne rendevamo conto, ma eravamo
semplicemente i precursori di quella rivoluzione dell'informatica
personale che sarebbe diventata, da lì a pochi anni, una vera e
propria onda incontenibile."

Nel mentre che le obliteratrici meccaniche dormivano sonni
tranquilli e non si presagivano niente, costruire un computer
personale che rompesse la dipendenza dai templi e dai sacerdoti
non era a quei tempi certamente facile. Se un computer di allora
costava tantissimi milioni di lire, una ragione c'era: la tecnologia
non offriva ancora strumenti adeguati per realizzare unità di
elaborazione e memorizzazione di ragionevole semplicità.
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Il mondo non sarà
più lo stesso
Nel 1973 la Intel presenta il microprocessor (l'italianizzazione
"microprocessore" arrivò diversi anni dopo) che sconvolge
completamente il mondo dell'elettronica e dell'informatica. In
un solo chip una completa CPU, con prestazioni pari o anche
superiori ai minicomputer dell'epoca, ma con un prezzo di soli
pochi dollari.

"Questo per noi fu un vero intervento quasi divino," continua
Becattini, "tanto che potemmo, non solo coronare il nostro sogno
di progettarci il nostro computer casalingo, ma anche di iniziare a
produrre nel 1975 la serie Child di computer personali".

In realtà, l'impatto di questa novità fu immenso, non solo per
l'informatica personale, ma anche perché consentì di portare la
capacità di elaborazione in ogni sorta di apparato: lavatrici,
televisori, macchine fotografiche e tantissimi altri oggetti di uso
quotidiano, tra cui quelli ...della bigliettazione!
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Codice macchina:
incomprensibile!
La capacità di elaborazione si porta dietro ovviamente il software,
che oggi sappiamo benissimo cos'è ma che all'epoca risultava
abbastanza difficile da spiegare ai "non iniziati". Ma come lo si
sviluppava allora, abbiamo chiesto a Becattini?

"Beh, all'inizio era ...duretta! Usavamo semplicemente i codici
macchina, di fatto dei numeri corrispondenti alle varie operazioni
da eseguire. Sui minicomputer si potevano inserire usando una fila
di interruttori presenti sul loro pannello, ma sui microprocessori
dovremmo crearci "alla cieca" un programma chiamato Debugger,
capace di dialogare con una telescrivente. Fu difficile ma ci
riuscimmo.

Scrivevamo il programma su fogli di carta usando codici mnemonici e
poi lo traducevamo manualmente nei codici macchina.

Solo dopo alcuni anni riuscimmo a far girare sui nostri trabiccoli dei
programmi, gli assemblatori, capaci di tradurre il codice sorgente in
codici macchina. Ci sembrò un progresso straordinario!"
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Migliorare il
dialogo
Dialogare con un computer attraverso i codici macchina o il linguaggio
assembler non era però alla portata di tutti. Una semplice operazione
come la somma di due numeri poteva richiedere anche una giornata di
lavoro.
La prima necessità da superare per poter allargare il mercato degli
utilizzatori fu quindi portare sui microcomputer personali dei linguaggi
di programmazione più simili al linguaggio umano.
Becattini, quando foste in condizioni di offrire questa
forma di programmazione ai clienti dei vostri venerandi
computer?
"La corsa era partita, ed è proprio dal Microsoft
BASIC per i microcomputer che partì la fortuna di
Bill Gates. Ma all'epoca ancora non c'era e dovemmo
arrangiarci. Noi non avevamo i genitori che affittarono a Bill
un minicomputer per lo sviluppo e dovemmo scriverci il primo interprete
di un linguaggio ad alto livello in codice macchina. Si chiamava RPN-8 ed
era davvero molto primitivo. Ad esempio non riusciva ad interpretare le
espressioni numeriche ed usava quindi la notazione polacca inversa. Però
funzionò: un nostro cliente commercialista arrivò perfino a scriverci un
programma di contabilità".
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Arrivano i
sistemi operativi
"Nel 1975, ci mettemmo a progettare quel Modello T
che molti storici ritengono essere stato il primo personal
computer italiano, nell'accezione moderma del termine, e
che diversi appassionati oggi raccolgono e restaurano",
aggiunge Becattini.

"Ebbe per l'epoca un notevole successo, pur costando
quanto un'auto di media cilindrata, e arrivammo a produrne
uno al giorno. La sua carta vincente fu di avere un sistema
operativo a bordo. Gli utilizzatori non dovevano più scrivere
tutto il codice da zero: le funzioni principali erano svolte dal
SO, che essendo un prodotto standardizzato, permetteva
di acquistare linguaggi di programmazione, elaboratori
di testi, programmi di contabilità e tutto quello che
l'industria mondiale cominciava a mettere a disposizione
dell'informatica personale."

Non stupisce quindi che, molti anni più tardi, si sia pensato
di mettere un sistema operativo anche in una validatrice.
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Gli apparati della
bigliettazione
Gli apparati della bigliettazione sono tra quelli che dalla
rivoluzione del microprocessore hanno potuto trarre immensi
benefici. Grazie ad esso possono diventare dei sistemi
embedded, ossia incorporati, perché in essi la parte di
elaborazione è letteralmente immersa nell'apparato stesso.

Gli apparati elettromeccanici avevano, come ovvio, poche
funzioni e fisse, ma neppure le prime macchine elettroniche
erano facilmente aggiornabili. Essendo realizzate, come si dice,
in logica cablata, non avevano software. Qualunque modifica
richiedeva la modifica dei circuiti fisici.

Con la concezione embedded, tutto cambia, grazie a quel
magico componente detto software che permette loro
di variare le proprie funzionalità entro ampi limiti senza
necessità di dover procedere a modifiche della loro struttura.

Per gli apparati di bordo, la strada è ancora lunga, ma è
tracciata!
Il linguaggio C
Gli sviluppatori software dei sistemi embedded seguono storicamente
tecniche ben diverse da quelle dell'informatica tradizionale, più simili
a quelle dei microcomputer che non dei PC. La "paura" è sempre
quella di perdere il contatto diretto con l'hardware e con le
singole operazioni del processore. Un sistema operativo
aggiunge infinite possibilità, è vero, ma viene visto dai più
come riparare un orologio con i guantoni da boxe.
Lo sviluppo in linguaggio assembler, che offre il controllo
più completo della piattaforma, presenta però dei grossi
inconvenienti: richiede molto più tempo per lo sviluppo,
dà molte possibilità di commettere errori ma soprattutto è
legato a un processore specifico: cambiando processore,
tutto il lavoro fatto non è riutilizzabile.
Il linguaggio C fu sviluppato nei primi anni '70, ma gli
sviluppatori dei sistemi embedded se ne erano tenuti lontani,
un po' per i timori di cui sopra, un po' perché non disponibile
per i microprocessori.
Ma agli inizi degli anni '90, il software dei sistemi embedded aveva
ormai cominciato a raggiungere livelli di complessità notevoli e gestirlo
con l'assembler stava ormai diventando impossibile.
La scelta di molti cadde proprio su questo linguaggio, e del suo successore
C++, che negli anni diventerà patrimonio di tutti.
Mxm, il sistema
operativo di AEP
Abbiamo detto che un sistema operativo tradizionale in un apparato
embedded era visto dagli sviluppatori come l'elefante nel negozio
dei cristalli. Ma i benefici di un sistema operativo sono immensi.
Semplicemente, agli inizi degli anni '90 non esistevano molti SO adatti ad
operare su sistemi embedded.

"Nel 1994 ero appena uscito dalla scuola", racconta Luca Coppolaro,
responsabile del reparto Sistemi Operativi Embedded di AEP, "e conobbi
Becattini e il suo famoso cane Otto. Stavano sviluppando un sistema
operativo per impieghi industriali denominato Mxm e accettai con
entusiasmo la loro proposta di collaborare. Dopo quasi 25 anni posso dire
che non avrei mai immaginato, in quel momento, quanta parte della mia vita
avrebbero avuto Mxm e l'AEP che sarebbe poco dopo nata."

Sotto la guida di Coppolaro, Mxm divento un prodotto davvero
eccezionale: compatto, stabile, veloce e potente, equipaggiò un gran
numero di progetti industriali. Permetteva di realizzare un sistema minimo
con soli tre chip e velocizzava moltissimo lo sviluppo delle applicazioni.
Tutti possono
programmarmi!
Mxm ha equipaggiato tutti gli apparati AEP fino al
2012, quando ha iniziato ad essere sostituito da
Linux e sono ancora parecchie migliaia quelli che
sono ancora in servizio con questo piccolo-grande
sistema operativo.

La validatrice AEP Futura 4/MX raffigurata qui a lato
era nel 2006 un prodotto assolutamente innovativo.
Non solo aveva il sistema operativo Mxm ed era
programmabile in C/C++, ma introduceva un'altra
importantissima novità, rimasta in uso in qualche
posto fino ai giorni nostri. Era infatti dotata di un
linguaggio di configurazione, denominato VCL
(Validator Configuration Language) che permetteva
di definire il comportamento della macchina in modo
molto facile e intuitivo: parametri di funzionamento,
titoli di viaggio, formati di stampa, formati dei file ecc.
senza necessità di conoscere alcun linguaggio di
programmazione.
Arriva Linux!
   Nel 2006 AEP vince una importante gara estera e
decide di rinnovare la sua unità multifunzione, basata
  su Mxm, dando vita al progetto CDB-6 PLUS, una
      unità multifunzione che ha raccolto negli anni
    molti successi e che, continuamente aggiornata,
                    rimane oggi ancora molto attuale.

        "Negli ultimi anni", è ancora Luca Coppolaro
         che parla, "le aspettative del mercato erano
             cresciute non poco, mentre cominciava
              a diventare possibile la realizzazione di
           hardware molto potenti anche nei limitati
                   spazi che avevamo a disposizione.
             Decidemmo quindi di saltare il fosso ed
           utilizzare Linux, il sistema operativo open
           source di tipo Unix-like, una scelta che si
                         rivelò poi del tutto vincente."
Ma non basta dire
Linux
Nei sistemi embedded mission critical, come validatrici e
computer di bordo, dove hardware e software sono fortemente
interconnessi, non è possibile però adottare come sono le normali
distribuzioni dei sistemi operativi. Molti dei problemi che un utente
home o office non trova drammatici, risultano invece del tutto
inaccettabili su apparati destinati ad operare fino a 24 ore al
giorno e che svolgono compiti di rilevanza economica.

AEP ha quindi creato un reparto, detto Embedded Operating
System (EOS), dove operano tecnici di altissima specializzazione,
competenti sia in materia di software che di hardware, che
sviluppano e supportano le distribuzioni del sistema operativo
Linux per renderlo adatto a equipaggiare gli apparati AEP. Essi
sono costantemente al lavoro per eseguire test, sviluppare driver,
risolvere problemi, studiare i componenti elettronici e garantire ai
Clienti negli anni la continuità di servizio degli apparati.
La torre di Babele?
Nel 1975, i primi microcomputer iniziavano la loro vita del tutto
privi di software e chi lo sviluppava operava a diretto contatto
dell'hardware, conoscendo ogni singolo bit. In quasi mezzo
secolo, l'umanità ha continuato a sviluppare programmi sulla
base di quelli sviluppati in precedenza, fino ad arrivare a livelli
di complessità in un tempo inimmaginabili e difficili da gestire.

"Nel passaggio dalla fase artigianale a quella industriale di AEP",
continua Luca Coppolaro, "ci siamo trovati ben presto di fronte
alle conseguenze di questa complessità, e già molti anni or sono
abbiamo introdotto il sistema di controllo versioni (CSV) nel
nostro ciclo di sviluppo, come strumento indispensabile dei team
collaborativi, oltre al reparto dedicato esclusivamente al test".

Grazie al CSV, ogni modifica al codice sorgente è tracciata da un
sistema informatico ed è sempre possibile, in caso di necessità,
ritornare a uno stato precedente del progetto.
Ci vuole metodo                                                                    "Senza una metodologia chiara", afferma Andrea Mizzoni responsabile
                                                                                   delle tecnologie di sviluppo del software di AEP, "si rischia di dotarsi di
Un prodotto software ha un obiettivo semplice: conferire ai suoi                   strumenti, figure professionali e processi non utili al raggiungimento di
utilizzatori valore ed efficienza. Nel realizzarlo, l'obiettivo è di arrivare al   quel "semplice" obiettivo. Senza un'adeguata strategia, si rischierebbe di
risultato che soddisfa i requisiti, attraverso un processo che coinvolga il        aggiungere impropriamente persone e strumenti ai progetti, con l'unico
minor numero possibile di operazioni manuali. Ma raggiungere questo                effetto di amplificare un possibile effetto caotico, finendo per realizzare
obiettivo è una missione molto complessa che necessita di adeguate                 un processo in cui tutti fanno qualcosa ma non la cosa giusta".
strategie e tecnologie.
DevOps,
la scelta di AEP
"E' per questa ragione", continua Mizzoni, "che in
AEP ci siamo oramai da tempo orientati verso la
metodologia DevOps"
DevOps nasce dalla contrazione di development
e operations ed è un metodologia di sviluppo del
software che punta alla messa in produzione del
software attraverso una migliore comunicazione,
collaborazione e integrazione tra gli sviluppatori e
gli addetti al deployment.
DevOps prende in considerazione l’intero ciclo
di vita del prodotto software, dalla definizione dei
requisiti alla messa in esercizio e punta su pochi,
fondamentali strumenti, quali la gestione del
progetto, il controllo versione, il build server, il
package manager, arrivando a consentire il rilascio
automatico delle applicazioni, supportando le varie
figure professionali nel lavoro quotidiano, attraverso
l’automazione e la misura delle prestazioni.
La user story:
cosa vuole il Cliente?
Premesso che il Cliente siamo spesso noi stessi, quando definiamo i
requisiti che un nuovo modulo deve possedere, come viene descritto cosa
il Cliente desidera? In AEP usiamo le User Story. Le User Story sono delle
specifiche da condividere con il team di sviluppo, per stabilire cosa deve
essere sviluppato.
Perché non chiamarle semplicemente Specifiche Tecniche oppure Requisiti
Funzionali? Il concetto più interessante che introducono le User Story è
quello di mettere l’utilizzatore del nostro prodotto al centro dell’attenzione
durante il processo di sviluppo. Pari importanza è data anche
all’identificazione del bisogno, la "storia", che ogni funzionalità promette di
soddisfare.
Gli inevitabili difetti
In AEP usiamo suddividerli in bug, termine oramai di uso
comune, e rework.

• rework: è una non conformità rilevata internamente durante
  una delle fasi interne di validazione. Non ha impatti sulla
  operatività del campo in quanto la correzione dello stesso
  avviene solitamente entro la fase di validazione interna.

• bug: è una difformità rilevata sul campo dall’assistenza
  interna AEP o dal cliente.

User story, bug e rework (generalmente denominati task)
vengono assegnati ai singoli sviluppatori e lavorati secondo un
criterio di priorità.

Lo stato di avanzamento dei task viene monitorato in uno
strumento agile di gestione dei progetti software. Attraverso
l’uso di dashboard è possibile monitorare quali e quanti task
si trovino in uno stato di attesa, in corso di lavorazione oppure
sono già stati completati.
Produrre solo
codice di qualità
il codice sorgente è quello scritto dal programmatore nel linguaggio
di programmazione prescelto. E' facile intuire come un codice
sorgente di bassa qualità, ossia non scritto nel severo rispetto di tutte
le buone regole, possa dare origine a un'applicazione apparentemente
completa e funzionante, ma porta ineluttabilmente a gravi problemi in
fase di test o, peggio ancora, quando portato in campo.

Uno degli scopi fondamentali dell’ingegneria del software è diventato
quindi quello dell’analisi della qualità del codice sorgente. Grazie
anche ad algoritmi di intelligenza artificiale, la tecnologia offre oggi
validi strumenti da utilizzare durante la stesura del software, durante
la fase di testing e anche dopo il completamento del prodotto, che
permettono di prevenire moltissimi difetti o instabilità.

"Grazie all'analisi di qualità", continua Mizzoni, "abbiamo ridotto
drasticamente la difettosità delle nostre applicazioni ed accresciuto in
misura rilevante la soddisfazione dei Clienti".
Costruire
le applicazioni
Per build (costruire) si intende il processo partendo dal codice
sorgente, quello scritto dal programmatore nel linguaggio
di programmazione prescelto, costruisce l'applicazione
installabile.
Con il build server, che non è un server fisico ma una collezione
di processi, in AEP abbiamo reso possibile eseguire questo
processo in modo completamente automatizzato, garantendo
al tempo stesso l’esecuzione di test e l'analisi del codice
sorgente per escludere eventuali vulnerabilità.
Il build server non richiede intervento umano, pertanto gli
sviluppatori possono concentrarsi nella parte creativa del
lavoro, senza occuparsi delle fasi più tediose e ripetitive.
L'automazione garantisce la riproducibilità del processo
di build anche senza supervisione, estendendo la giornata
lavorativa a 24 ore. Ad esempio, il build server può operare
anche nottetempo, eseguendo dei test che possono protrarsi
per tempi molto lunghi.
"Abbiamo di conseguenza introdotto un vincolo importante:
se il codice sorgente non supera tutte le fasi previste non verrà
prodotta una applicazione installabile e pertanto un codice di
qualità non accettabile non arriverà in esercizio."
Gestire i pacchetti                                                Giornalmente, il build server produce moltissime versioni per
                                                                   ciascuna delle applicazioni installabili. La domanda pertanto
                                                                   diventa: chi gestisce questo vasto archivio?
Il build server trasforma il codice sorgente in una applicazione   Il package manager (o artifact repository) è lo strumento che
installabile e le assegna un numero di versione.                   archivia tutte le diverse versioni di ciascuna applicazione
                                                                   installabile.
Ogni cambiamento nel codice corgente produce un incremento nel
numero di versione, così da rendere rintracciabile la modifica.    Mentre il build server dimentica cosa ha fatto nei giorni precedenti,
                                                                   il package manager, come un buon bibliotecario, archivia tutto,
                                                                   offrendo molte possibilità per ricercare efficacemente le diverse
                                                                   applicazioni in una enorme mole di dati e tiene traccia sia delle
                                                                   versioni ufficiali che delle release candidate, in quest’ultimo caso
                                                                   archiviandole solo per un periodo ragionevolmente breve.
                                                                   Risulta pertanto evidente come il package manager sia il perfetto
                                                                   assistente per il rilascio automatico. Solo esso può esporre l’intero
                                                                   catalogo delle applicazioni e delle versioni che un Cliente potrebbe
                                                                   voler installare sul proprio sistema.
User
                                                                                                                                                           Story

Ci basta un click!                                                                                                           1
                                                                                                                           Sviluppo
                                                                                                                                                               Produzione

                                                                                                           2
Il software moderno è modulare. Una suite completa come ET,                                          Controllo                                  6
The Easy Ticketing non potrebbe mai essere sviluppata come                                           versioni
un’unica applicazione. ET è una sinergia di diverse applicazioni                                                                              Test
software, ciascuna con proprie responsabilità e missione. Ma sono
tante: decine e decine…e, fortunatamente, molti Clienti desiderano
averle tutte o quasi! La domanda pertanto diventa: come installare
                                                                                                                     DevOps
decine di applicazioni software, ciascuna con la propria versione,                                                Ciclo dello sviluppo
                                                                                                    3
sui sistemi del Cliente?                                                                                           L’implementazione di AEP
                                                                                                 Qualità                                             5
                                                                                                 del codice
AEP offre oggi il rilascio automatico, ovvero una modalità
                                                                                                                                              Rilascio
operativa che permette di svolgere il suddetto compito con un                                                                                 automatico
semplice gesto: un click!
                                                                                                                              4
"Siamo consapevoli", afferma Mizzoni, "che l’unico modo per                                                                Build
installare numerose applicazioni software sia mediante una
sequenza di operazioni definita, predicibile e idempotente. Grazie al
rilascio automatico, siamo in grado di assicurare ai nostri clienti
un sistema di bigliettazione installato e configurato in maniera
                                                                        Tempo impiegato con il rilascio automatico
corretta e completa, mentre, dal canto nostro vogliamo usare            rispetto a quello manuale:
bene il nostro tempo per progettare le applicazioni di domani.          • -70% per il primo rilascio;
Non possiamo permetterci di perderlo con operazioni manuali             • -85% per i successivi.
tediose, ripetitive e... fonte di possibili errori!"                    La complessità del rilascio automatico resta
                                                                        costante al crescere del numero di Clienti.
                                                                        Il rilascio automatico viene utilizzato dall’am-
                                                                        biente di sviluppo a quelli di produzione al
                                                                        fine di assicurare standard di qualità elevati.
4
                                                                                                                                                               Passi per entrare
                                                                                                                                                               rapidamente in servizio

Conclusioni                                                                                                                                                    grazie a Devops

Vi ringraziamo per averci seguito fino in fondo. Speriamo di avervi
comunicato quanto AEP sia impegnata con l'obiettivo di rendere
sempre migliori e più fruibili i suoi prodotti. Grazie al nostro
progetto Devops si ottengono infatti:
• accelerazione del ciclo di sviluppo;                                                                                                                                               Messa
• riduzione dei costi;                                                                                                                                                           in servizio
• maggiore aderenza alle specifiche;
                                                                                                                                                       Rilascio
• minori tempi di entrata in servizio;                                                                                    Sviluppo
                                                                                                                        varianti                                                                 Messa in servizio
• minimizzazione dei fermi dovuti a difettosità del software.                                                                                                                                   Grazie all'organizzazione
                                                                                          Progetto                                                                                                     di AEP, è possibile

Nei nostri prodotti sono concentrati centinaia di anni uomo di                           esecutivo                                                                                              raggiungere in tempi più
                                                                                                                                                                                                brevi la fase di esercizio,
                                                                                                                                                           Rilascio automatizzato                con un minor numero di
lavoro. Ci rendiamo conto che non è possibile in delle semplici                                                                                            Come è stato indicato in           inconvenienti e quindi con
brochure informative trasmettere quanto know-how abbiamo                                                                 Sviluppo delle varianti           questo documento, la fase
                                                                                                                                                           del rilascio è molto delicata,
                                                                                                                                                                                            grandi benefici per il Cliente
                                                                                                                                                                                             e anche , ovviamente, per
accumulato in tutti questi anni, grazie anche all'acquisizione del                                                         I moduli software AEP sono
                                                                                                                          progettati per tener conto di
                                                                                                                                                           in quanto spesso si tratta
                                                                                                                                                           di installare parecchie
                                                                                                                                                                                                            la stessa AEP.

Ramo Monetica di Finmeccanica/Leonardo.                                        Project Management
                                                                         L’avviamento di un nuovo sistema
                                                                                                                       moltissime condizioni di utilizzo
                                                                                                                            e richiedono, nella maggior
                                                                                                                                                           decine di moduli. Il rilascio
                                                                                                                                                           automatizzato del Devops
                                                                             di bigliettazione elettronica è un       parte dei casi, solo operazioni di   rende incredibilmente più
Saremo quindi lieti di aprirvi le nostre porte, mostrarvi i nostri      processo complesso che coinvolge
                                                                             tutte le aree della Compagnia. Il
                                                                                                                    configurazione. Qualche variante è
                                                                                                                     però spesso indispensabile. Ecco
                                                                                                                                                           semplice questa fase,
                                                                                                                                                           permettendo di risparmiare
stabilimenti e le nostre sale prova, mettervi in contatto con i         Project Management AEP permette           quindi che i benefici della tecnologia
                                                                                                                        Devops diventano importanti e
                                                                                                                                                           tempo, costi e problemi.
                                                                       di definire e raggiungere gli obiettivi
nostri Clienti e di accogliere i vostri suggerimenti.                         del progetto, rispettando i costi   permettono di ridurre notevolmente il
                                                                                                                        numero dei possibili problemi.
                                                                               e i tempi previsti, ottimizzando
                                                                      l’allocazione delle risorse, mitigando
Vi aspettiamo.                                                           i rischi e risolvendo i problemi che
                                                                                        via via si manifestano.

                                                                                                                         Dal progetto all’esercizio
                                                                                                                                        Presto e bene
Poland                                        Italy         Romania

France                                                        Turkey

Spain                                                            Israel

Canada                                                  Kazakhstan

Portugal                                                        Egypt

Mexico                                                           India

Martinica                                                     Algeria
  (Francia)

Ecuador                                                      Senegal

                    Ticketing solutions

               AEP Ticketing Solutions
                  Via dei Colli, 240
              50058 Signa (Firenze, Italia)       Doc. P/N 740559.E00.IT
                 +39/055.87.32.606                       10/2020
                  www.aep-italia.it
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