TUTTO A TEMPO DEBITO Un tour d'horizon nelle collezioni 20.11.2020 30.05.2021 - Testi di mostra - Schweizer ...
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1 Gare internazionali Fotografia di Konrad Stäheli Tra il 1898 e il 1914, Konrad Stäheli (1866-1931), originario di St. Fiden, San Gallo, partecipò a 16 incontri per il titolo di campione del mondo con il fucile e vinse 21 titoli mondiali: sei nelle tre posizioni, undici in ginocchio, quattro nella posizione sdraiata e uno in piedi. Con la pistola partecipò a 13 campionati del mondo, laureandosi una volta campione del mondo (nel 1906 a Milano), piazzandosi pure nella sua carriera una volta sul secondo e terzo gradino del podio. Ancora oggi Stäheli è il vincitore record di medaglie ai campionati del mondo di tiro, con una collezione di medaglie (comprese le vittorie di squadra) di 41 medaglie d'oro, 17 d'argento e 11 di bronzo, per un totale di 69 medaglie vinte con il fucile e la pistola. 2 Gare internazionali Diploma di Konrad Stäheli in occasione del XV. Match internazionale, Roma 1911 Le prime competizioni internazionali al fucile (Match) si svolsero per la prima volta, e in seguito con una cadenza annuale, nel 1897. Inizialmente si sparava unicamente con il fucile libero a 300 m in un programma di tiro che prevedeva 40 colpi ciascuno nella posiziona sdraiata, inginocchiata e in piedi. In 18 Match tra il 1897 e il 1914 la squadra svizzera vinse 17 titoli mondiali e un terzo posto. A partire dal 1900 venne organizzata anche la competizione con la pistola in piedi a 50 m sempre sul bersaglio decimale, ma con 60 colpi. I tiratori svizzeri vinsero il titolo mondiale quattro volte. 2
3 Gare internazionali Fotografia Fritz Zulauf Bersaglio con record del mondo, Stoccolma 1929 Lo zurighese Fritz Zulauf (1893-1941) di Altstetten contribuì in modo significativo al successo svizzero nel tiro sportivo partecipando a sette Match internazionali tra il 1921 e il 1931. Inizialmente, nessuna delegazione svizzera doveva essere inviata al Match internazionale di Stoccolma nel 1929 a causa della concomitante festa federale di tiro di Bellinzona. La squadra Match intraprese comunque il viaggio. Nella gara individuale fu, con gli allora incredibili 542 punti e un nuovo record mondiale, il migliore tra i cinque tiratori della squadra svizzera, diventando meritatamente campione del mondo. 4 Gare internazionali Olimpiadi di Anversa del 1920 Diploma di Fritz Kuchen Medaglia di bronzo su disegno di Josué Dupon Medaglia commemorativa per i funzionari su modello di Pierre Theunis Anteriormente alla prima guerra mondiale, la Svizzera partecipò al tiro olimpico solo alla seconda edizione dei Giochi Olimpici nel 1900 a Parigi. Nella classifica delle nazioni essa vinse sia con il fucile che con la pistola. Nel 1920 gli svizzeri ebbero meno successo. Fritz Kuchen (1877-1973) ne vedeva la ragione "nell'equipaggiamento chiaramente migliore degli americani e degli scandinavi". Di oro non ce ne fu, ma perlomeno bronzo sì. 3
5 Gare internazionali Match internazionale di tiro, San Gallo 1925 Nel 1925 il Match internazionale ebbe luogo a San Gallo. I tiratori svizzeri alla pistola dovettero cedere la vittoria alla Francia. Già nel 1921 a Lione i tiratori svizzeri alla pistola furono battuti dagli italiani per 4 punti e relegati al secondo posto. Negli anni successivi, però, la squadra alla pistola ottenne una serie di successi unici: dal match di Milano del 1922, fino all'ultimo incontro prima dell'interruzione causata dalla guerra, il Match internazionale di Lucerna del 1939, la squadra salì sul gradino più alto del podio per ben 11 volte. 6 Gare internazionali Scultura in bronzo di Laurent Marqueste La scultura venne assegnata come 1° premio in occasione del XVI. Match internazionale di tiro con il fucile libero a Bayonne-Biarritz del 1912 I tiratori svizzeri, composti da Konrad Stäheli, Marcel Meyer de Stadelhofen, Kaspar Widmer, Fritz Kuchen e Matthias Brunner, si classificarono al primo posto davanti alla Francia. Stäheli si aggiudicò la vittoria nelle posizioni da sdraiato e inginocchiato. Con un punteggio totale di 1078 punti in tutte e tre le posizioni fu il vincitore del Match. La scultura di Laurent Marqueste (1848-1920) raffigura la figura mitologica greca di Nike, la dea della vittoria. Non è solo invocata in scenari bellici o di combattimento, ma anche per ottenere la vittoria in occasione di competizioni più pacifiche. 4
7 Feste federali di tiro Manifesto della festa federale di tiro di Lucerna del 1832 Lo scopo delle feste federali di tiro in Svizzera, che all'epoca non era ancora uno Stato federale, ma una confederazione di Stati, era quello di unire politicamente il Paese. Nel 1828 con Ginevra e nel 1829 con Friburgo, il confine linguistico fu superato per ispirare ai Confédérés francofoni l'idea di una Confederazione unita. Dal 1° al 7 luglio 1832 ebbe per la prima volta la festa federale di tiro, allora nota come tiro federale d'onore e liberale (Eidgenössisches Ehr- und Freischiessen), a Lucerna. Il manifesto d'invito venne stampato dalla tipografia liberale Meyer'sche Buchdruckerei. L’orientamento liberale era in linea con quello di molti tiratori, anch’essi in maggioranza sostenitori dello Stato federale svizzero fondato nel 1848. 8 Feste federali di tiro Manifesto della festa federale di tiro di Lucerna del 1939 , di Ernst Hodel Ernst Hodel (1881-1955) crebbe a Lucerna, dove l'omonimo padre dipinse vedute di grande dimensioni delle Alpi per il "Diorama Meyer". Nel 1901 aprì l'Alpineum con immagini panoramiche del Rigi e del Pilatus. Il figlio dipingeva in uno stile piuttosto conservatore-naturalistico, che incontrava il gusto del grande pubblico. Ricevette incarichi pubblici, tra i quali figurano le stazioni ferroviarie di Lucerna, Basilea FFS e Berna. Egli realizzò anche una serie di manifesti, come quello per il tiro federale del 1939 a Lucerna. Qui riuscì a concretizzare la sua idea di immagine riferita al suo elemento più essenziale: il tiratore con l’arma in mano. 5
9 Feste federali di tiro Coppa d'argento per la festa federale di tiro di Lucerna del 1939, di Otto Ineichen Otto Ineichen (1913-2000) già da bambino voleva diventare un pittore. Dopo la Scuola d'Arte e Mestieri di Lucerna trascorse un periodo di studio a Firenze. Non solo dipingeva e disegnava, ma lavorava anche come argentiere, incisore di metalli e ceramista. Ha presentato le sue innumerevoli opere in varie mostre. Una delle sue opere come argentiere è la coppa esposta. Il calice a forma di campana è sorretto da tre aquile ed è internamente dorato, mentre l'esterno è arricchito con decorazioni fatte con il martello. 10 Feste federali di tiro Vetrata della festa federale di tiro Coira del 1949, di Giuseppe Remigio Scartezzini Il disegnatore in ingegneria civile Giuseppe Remigio Scartezzini (1895-1967) lavorò, dopo un soggiorno di studio a Firenze nel 1923-24, per Augusto Giacometti nell'esecuzione per il dipinto nell'atrio dell'edificio dell'amministrazione cittadina, la cosiddetta "Blüemlihalle" (salone dei fiori). Scartezzini ha esposto al Kunsthaus di Zurigo, alla Kunsthalle di Berna e al museo d’arte del Grigioni. Divenne famosa la sua opera realizzata per l’esposizione nazionale svizzera di Zurigo del 1939, dove dipinse, per il cosiddetto Trachtenhof (cortile delle tradizioni), l'affresco più fotografato. Nel 1949 creò il modello per la vetrata della festa federale di tiro di Coira, realizzata poi dal vetraio sangallese Andreas Kübele (1907-1965). 6
11 Feste federali di tiro Vetrata della festa federale di tiro di Bellinzona del 1929, di Augusto Sartori Nel 1929 i "Confederati" arrivarono a Bellinzona. Da un lato la SSC voleva essere rappresentata in tutte le parti del Paese, dall'altro voleva inviare un segnale politico all'Italia fascista, che cercava di unire tutti i popoli di lingua italiana. Il progetto per la vetrata ufficiale è dell'artista ticinese Augusto Sartori (1880- 1957), che nel 1924 realizzò le vetrate del Palazzo Civico di Bellinzona. A partire dagli anni Dieci del XIX secolo Sartori sviluppò il suo stile personale con una predilezione per le tonalità del viola, del blu e del grigio, che utilizzò anche nelle vetrate dell'atelier bernese di pittura su vetro di Eduard Boss (1882-1942). 12 Feste federali di tiro Coppa della festa federale di tiro del 1910 a Berna, donata dall'imperatore Guglielmo II. Nelle collezioni del Museo del tiro ci sono alcuni premi donati da capi di stato stranieri. La coppa d'argento dorato con la corona imperiale sul coperchio fu un dono dell'imperatore Guglielmo II (1859-1941) alla festa federale di tiro del 1910 a Berna. Sulla coppa ci sono quattro teste di leone che reggono uno scudo, su cui si trovano la bandiera svizzera e tedesca, nonché una balestra e un bersaglio. Questo trofeo della vittoria e dal peso di 2,5 kg, venne acquistato il 17 dicembre 1910 dalla Società svizzera dei Carabinieri, con un sussidio federale, dal vincitore, il sergente Karl Spirig di Wallenstadt, tramite il Salotto dei tiratori (Schützenstube, precedessore del Museo del tiro) per Fr. 500.-. 7
13 Feste federali di tiro Litografia festa federale di tiro del 1846 a Glarona Glarona si aggiudicò l’organizzazione della festa federale di tiro del 1846, ma dovette rimandare questo evento di un anno a causa di una grave carenza di cibo causata da cattivi raccolti e da una malattie delle patate. Inoltre, l’aperto conflitto tra liberali e conservatori e la discussione su uno Stato federale o su una confederazione di Stati si frapponevano a una festa nazionale. Si trattò della prima delle tre feste federali di tiro che dovettero essere rinviate. A causa della guerra franco-prussiana quella del 1870 a Zurigo fu rinviata, come pure quella di Lucerna del 2020 a causa della pandemia di Coronavirus. 14 Feste federali di tiro Fotografia della festa federale di tiro a Friburgo del 1934, di Johann Mülhauser La festa federale di tiro si svolse nel 1934 a Friburgo, per la terza volta dopo le edizioni del 1829 e del 1881. La fotografia mostra la delegazione dei tiratori della città di Berna (Stadtschützen Bern) con i da loro vinti doni in natura. Tra questi figurano l'aquila di porcellana donata dal Presidente del Reich tedesco Paul von Hindenburg e il Toro morente, dono d'onore della Colonia svizzera di Madrid (entrambi esposti al Museo del tiro). Il fotografo friburghese Johann Mülhauser (1902-1966) aprì il suo negozio di fotografia nel 1927. Egli lavorò per vari organi di stampa e illustrò innumerevoli libri e opuscoli. Nel 1950 suo figlio Jean prese rilevò l'azienda paterna, che rimase aperta sino al 1999. 8
15 Medaglie di tiro Medaglia del tiro liberale di Langenthal del 1822 Medaglia del Tiro libero federale di Berna 1830 (riproduzione del 1890) Tra gli oggetti più antichi del museo tra le medaglie di tiro figurano due esemplari bernesi: una medaglia originale di Louis Fournier (1770-1833) e una riproduzione di una medaglia di Niklaus Friedrich Rütimeyer (1797-1847). Il ginevrino Fournier realizzò la medaglia per il tiro liberale di Langenthal del 18 luglio 1822, probabilmente in collaborazione con Jean-Samuel o Antoine Bovy, mentre il bernese Rütimeyer creò sigilli e medaglie simili a quelli del tiro federale del 1830. Le sue medaglie qui esposte sono riproduzioni datate 1890 circa. 16 Feste cantonali di tiro Manifesto e medaglia della festa cantonale di tiro di Lucerna del 1894 La bozza per la statua sulle medaglie e sul manifesto della festa cantonale di tiro del 1894 a Lucerna venne realizzata dallo scultore lucernese Hugo Siegwart (1865-1938). Tra le opere più famose dell'artista vi sono il monumento a Pestalozzi nella Bahnhofstrasse di Zurigo e le statue di Winkelried e Nicolao della Flüe nel palazzo federale a Berna. Durante la festa suonò il reggimento musicale di Costanza (Konstanzer Regimentsmusik). Konstantin Handloser (1847-1905) fu il direttore musicale della cappella reale dal 1872. Molti concerti vennero eseguiti anche in Svizzera. All'inizio degli anni settanta del XIX secolo suonò durante il Sechseläuten (festa di Zurigo) la melodia di una marcia di cacciatori, che venne accolta con entusiasmo e da allora viene suonata come "Zürcher Sechseläutenmarsch". 9
17 Feste cantonali di tiro Coppa e medaglie della festa cantonale di tiro di Zurigo del 1894, di Hans Wildermuth Sia il trofeo che le medaglie sono state modellate da Hans (Johannes) Wildermuth (1846-1902). L'artista assolse la sua formazione a Basilea e Parigi prima di aprire un negozio di decorazioni a Basilea. Nel 1882 divenne insegnante presso il dipartimento di arti e mestieri dell'istituto tecnico di Winterthur. Nel 1897 divenne direttore della scuola d'arte di Zurigo. Inoltre realizzò numerosi modelli in vari rami dell'artigianato. Sua figlia Karolina Bettina (1875-1966) sposò verso il 1900 l'architetto zurighese Franz Bruno Frisch (1871-1932), rendendo così Wildermuth il nonno di Max Frisch (1911-1991). 18 Feste cantonali di tiro Manifesto della festa di tiro cantonale bernese del 1912 a Herzogenbuchsee, di Cuno Amiet Nel 1911-12 Cuno Amiet (1868-1961) era un pittore affermato ed esponeva regolarmente in patria e all'estero. In questo periodo fu incaricato di dipingere il manifesto per la festa cantonale di tiro bernese del 14 - 22 luglio 1912 nella vicina Herzogenbuchsee. Fu uno dei primi manifesti che disegnò. Amiet è considerato un pioniere della pittura moderna in Svizzera, il primo a privilegiare il colore nelle sue opere. Ciò è particolarmente evidente in questo manifesto, che brilla di rosso e giallo. Amiet aveva una particolare preferenza per il colore giallo, come simbolo per il sole, il calore e la luminosità. 10
19 Feste cantonali di tiro Medaglia della festa cantonale di tiro di Soletta del 1895, di Cuno Amiet Cuno Amiet ritornò nella sua città natale, Soletta, nell'estate del 1893, dopo aver terminato gli studi artistici a Monaco, Parigi e Pont-Aven (Bretagna). Qui iniziò a lavorare come artista e si mantenne a galla con piccole opere su commissione. Tra queste figura il modello per la medaglia d'argento della festa cantonale di tiro del 1895. Il soggetto gli fu probabilmente prestabilito dal comitato organizzatore: sul dritto la città vecchia di Soletta con San Urs, sul rovescio un uomo che tiene lo stemma cantonale e tre fucili che si sorreggono a vicenda. La medaglia venne realizzata dal medagliere ginevrino Hugues Bovy (1841- 1903), di cui il museo possiede oltre 30 oggetti. 20 Festa di tiro Vetrata del tiro regionale dell'Alta Argovia del 1938, di Cuno Amiet Questa vetrata risale al 1938, anno in cui Cuno Amiet festeggia il suo settantesimo compleanno. Nel frattempo era diventato un artista molto rispettato e famoso, onorato da svariati incarichi pubblici. Nel 1937 dipinse per la casa comunale di Herzogenbuchsee l'affresco di un portabandiera della guerra contadina del 1653 mentre sorregge la bandiera di Herzogenbuchsee. Il modello era il suo allievo Bruno Hesse (1905-1999), figlio del suo amico poeta Hermann Hesse. In contrasto con l'affresco originale, la vetrata non passa inosservata per i suoi colori e la cura dei dettagli, forse dovuta al virtuoso pittore su vetro bernese Eduard Boss (1882-1942). 11
21 Feste cantonali di tiro Vetrata della festa cantonale di tiro obvaldese di Kerns del 1932, di Anton Stockmann Il pittore obvaldese Josef Anton August Stockmann (1868-1940) frequentò le accademie d'arte di Karlsruhe, Monaco, Francia e Italia. Nel 1894 aprì il suo studio a Sarnen, sua città natale. Nel 1929 realizzò la testa di Nicolao della Flüe per il francobollo della Pro Juventute, molto somigliante a quello di questa vetrata. La festa cantonale di tiro del 1932 fu la seconda che venne organizzata Kerns dopo il 1862. A questa seguirono quelle del 1962 e del 1983. La vetrata venne realizzata dal pittore su vetro basilese Fritz Haufler, della cui bottega il museo possiede almeno 23 vetrate. 22 Feste cantonali di tiro Manifesto della 10° festa cantonale di tiro urana del 1920 a Schattdorf, di Heinrich Danioth Heinrich Danioth (1896-1953) crebbe ad Altdorf, finì la scuola all'età di 16 anni e poté dedicarsi all'arte grazie alla sua mecenate Sophie Hämmerli-Marti (1868- 1942). Dal 1912 al 1915 studiò presso il pittore basilese Rudolf Löw (1878-1948) e presso la scuola professionale locale come allievo di Albrecht Mayer (1875-1952). Nel 1920 e nel ancora nel 1921, Sophie Hämmerli-Marti gli permise di compiere dei viaggi di studio a Roma. All'epoca, una delle sue prime opere fu il manifesto per la decima festa cantonale di tiro urana. Come per molti altri artisti locali, per Danioth lo sport del tiro fu l'inizio di una carriera artistica di successo. 12
23 Tiro del Rütli Piatti del Tiro del Rütli del 1941 e 1945, di Heinrich Danioth Come per il manifesto per la 10° festa cantonale di tiro urana, anche i modelli dei due piatti in porcellana sono di Heinrich Danioth. Dal 1927 vive a Uri come libero artista. Oltre a disegni, stampe e dipinti, realizza numerosi affreschi, bozze per dipinti su vetro e svolge innumerevoli lavori occasionali. Tra questi figurano anche i disegni per i piatti del Tiro del Rütli alla pistola del 1941 e del 1945. Entrambi i soggetti non corrispondono necessariamente allo stile espressionista o astratto di Danioth. Mentre il piatto del 1941 è dedicata alla difesa spirituale della patria, nel 1945 l'artista usa la colomba della pace per riferirsi all'appena terminata Seconda guerra mondiale e alla speranza di un'epoca di pace. 24 Feste cantonali di tiro Vetrata della festa cantonale di tiro bernese di Thun del 1978, di Konrad Vetter Il bernese Konrad Vetter (1922-2014) era dal 1965 proprietario dell'azienda locale di pittura su vetro Paul Wüthrich. Oltre alle sue opere, conservò e restaurò vetrate medievali di chiese svizzere, come quelle di Berna, Königsfelden e Hauterive. Lavorò pure con artisti rinomati ed espose le sue creazioni in patria e all'estero. La 35° festa cantonale di tiro del 1978 fu la prima dopo quella del 1894 la quarta in assoluto che si svolse a Thun (in precedenza nel 1850 e nel 1877). Nell'estate del 1969 la città organizzò la 49° festa federale di tiro, evento che si ripeté nuovamente nel 1995. 13
25 Museo del tiro Fotografia dell'inizio dei lavori di costruzione del nuovo Museo del tiro del'11 aprile 1938 Le origini dello Museo del tiro riconducono al 1885, quando venne fondata il Salotto dei tiratori (Schützenstube)) al numero 5 di Inselgasse (oggi Kochergasse). Dal 1889 al 1939 – dal 1914 divenuto Museo del tiro – fu ospite nel Kornhaus, poi nel Museo di storia di Berna. Nel 1939 venne inaugurato il nuovo edificio in Bernastrasse 5. Il progetto è dell'architetto bernese Emilien Bertallo (1884-1961). Hans Klauser (1880-1968) contribuì alla progettazione della facciata. Quest'ultimo aveva progettato la Kunsthalle di Berna nel 1915-20 e il Museo alpino nel 1933-34. Il dipinto sulla facciata venne realizzato dal pittore Fritz Traffelet (1897-1954), noto all'epoca come "peintre militaire" e "Cézanne di Berna". 26 Museo del tiro Teste in pietra arenaria sulla facciata del Museo del tiro Durante la costruzione del nuovo edificio museale vennero inserite nella facciata quattro teste di pietra, lavorate dallo scultore Walter Linck (1903-1975). Le teste rappresentano quattro personalità del tiro: L'argoviese Carl Ludwig Schmid-Guyot (1771-1825), uno dei promotori per la fondazione della Società svizzera dei carabinieri SSC. Il vodese Adrien Thélin (1842–1922), presidente della SSC dal 1893 al 1911. Il san gallese Johann Jakob Raduner (1853-1929), presidente della SSC dal 1911 al 1925. Il bernese Adolf Schweighauser (1866-1946), presidente della SSC dal 1925 al 1935 e della commissione del museo. 14
27 Vetrate Vetrata della Società cantonale di tiro bernese, di Walter Reber Non si sa molto sul pittore bernese Walter Reber (1893-1948). Preferiva i disegni, gli acquerelli e la pittura su tela e murale. È stato anche insegnante alla scuola d'arti e mestieri di Berna (oggi Università delle Arti di Berna). Tuttavia, se fosse anche un pittore su vetro, non è chiaro. Sebbene esistano vetrate e finestre sulla base dei suoi modelli e disegni, la maggior parte di queste sono state però realizzati dalla bottega Halter di Berna. Sia i dipinti murali di Reber che le sue vetrate o le sue finestre hanno un riferimento a Berna. La vetrata della società cantonale di tiro bernese, realizzata probabilmente solo dopo la morte di Reber, si basa presumibilmente su uno dei suoi disegni o dipinti. 28 Vetrate Vetrata del giubileo per i 600 anni della Battaglia di Laupen del 1939, di Eduard Boss In occasione del 600° anniversario della battaglia di Laupen, il pittore su vetro bernese Eduard Boss (1882-1942) realizzò questa vetrata sul modello dell'omonimo, ma non con lui imparentato, pittore bernese Eduard Boss (1873- 1958). Il pittore Boss studiò a Berna, Ginevra e Monaco e come allievo di Cézanne a Parigi, prima di stabilirsi definitivamente a Berna nel 1907. Era un membro della "Scuola di Berna", guidata da Ferdinand Hodler. Boss trovava i suoi motivi soprattutto nelle sue immediate vicinanze e in particolare a Berna. Il museo possiede attualmente 34 vetrate del pittore su vetro Boss, risalenti al periodo tra il 1924 e il 1941. 15
29 Vetrate Vetrata di San Nicolao della Flüe del 1957, di Bepp Haas Nicolao della Flüe (San Nicolao) nacque a Flüe, nel cantone di Obvaldo, nel 1417. L'influente contadino di montagna e soldato si ritirò nel 1467 come eremita vicino alla sua fattoria nell'orrido di Ranft. Il mistico divenne ampiamente conosciuto come pastore e consigliere spirituale per la popolazione rurale, ma anche come consigliere in questioni politiche. Il patrono della Svizzera morì nel 1487. Venne santificato nel 1947. L'artista obvaldese Josef Johann "Bepp" Haas (1917-1996) creò questa vetrata come premio per il campionato svizzero a gruppi della Società svizzera dei carabinieri del 1957. La vetrata reca lo stemma di Obvaldo e San Nicolao con la cappella di Ranft sullo sfondo. 30 Vetrate Vetrata della Federazione di tiro al piccolo calibro della Svizzera centrale del 1974, di Richard e Veronica Indergand-Thurnherr L'urano Richard Indergand (1946-1992) sperimentò durante i suoi viaggi le pitture su vetro delle chiese romaniche e gotiche e scoprì in questo modo il segreto della luce e del colore. Nel successivo apprendistato di pittura su vetro con Meinrad Liebich a Einsiedeln, incontrò la sciaffusana Veronika Thurnherr (1945-2018). Dopo il matrimonio aprirono insieme uno studio di pittura su vetro. Questa vetrata è uno dei primi lavori di questa coppia di artisti, che diventò nota a un pubblico più ampio solo a metà degli anni Settanta. Caratteristica principale delle loro opere era la vivace colorazione. 16
31 Feste cantonali di tiro Piatto della 3° festa giurassiana di tiro del 1930 a Pruntrut Il motivo del soggetto sul piatto di porcellana è da ricondurre all'artista giurassiano Willi (Willy) Nicolet (1901-1942). Proveniente da un'antica famiglia di orologiai di La Sagne, crebbe a Feuerthalen, nel canton Zurigo. Dal 1920 al 1924 anni studia al Politecnico di Zurigo, a Parigi, Monaco e Roma, dove si avvicina alla pittura tedesca, francese e italiana. Nel 1924 divenne insegnante di disegno, ginnastica e tedesco alla scuola per insegnanti di Pruntrut. Nicolet non era solo un artista ma anche pedagogo, per questo era molto popolare come educatore. Nel tempo libero dipingeva natura morta, interni e ritratti, ma soprattutto paesaggi. 32 Feste cantonali di tiro Manifesto della 3° festa giurassiana di tiro del 1930 a Pruntrut Il 1° febbraio 1909 un gruppo vicino al sacerdote Léon Quenet acquistò la "Imprimerie Xavier Thurberg" a Pruntrut e la ribattezzò "Lithographie Alfred Frossard". La nuova stamperia doveva stampare giornali cattolici di lingua francese, e fin dall'inizio pubblicò la rivista "L'ouvrier" per l'Associazione cattolica di assistenza ai lavoratori. L'appena venticinquenne Alfred Frossard (1886-1953) divenne direttore della tipografia. Dopo la sua morte, i suoi figli continuarono a gestire l'azienda, che aveva stampato nel frattempo più di 350 manifesti, fino agli anni Ottanta. Come per il piatto di porcellana, il modello per il manifesto venne concepito dal pittore giurassiano Willi (Willy) Nicolet. 17
33 Feste di tiro Manifesto per la festa di tiro del dipartimento di Wasseramt del 1920 a Kriegsstetten, di Rolf "Lucifero" Roth Questo manifesto poco comune nei suoi contenuti e composizione, venne realizzato dal solettese Rolf Roth (1888-1985). Egli studiò disegno a Dresda, Monaco e Basilea. Dopo il servizio attivo durante la Prima guerra mondiale, illustrò e realizzò caricature per la rivista "Weltchronik" dei partecipanti della Conferenza internazionale dei lavoratori e dei socialisti che ebbe luogo a Berna nel 1919 alla Casa del popolo. Fu allora che creò la firma "Lucifero", nome d'arte che usò fino alla sua morte. Secondo l'artista, c'era molto da sperimentare alla festa di tiro: oltre allo sparare e ai risultati, si potevano tenere discorsi e ascoltarli distrattamente, c'era a sufficienza da mangiare e da bere e anche Cupido – con arco e freccia – era sul posto. 34 Tiro federale in campagna Manifesto tiro federale in campagna del 1967 Con circa 150.000 partecipanti, il tiro federale in campagna è la più grande festa di tiro al mondo. Nel 1879, a Berna e Soletta si svolsero per la prima volta dei tiri in campagna cantonali. Dopo il 1900 la Società svizzera dei carabinieri (SSC) si prese carico sino a oggi della sua organizzazione a livello svizzero. Nel 1926per la prima volta tutti i Cantoni presero parte al tiro in campagna, e dal 1940 questo si svolge annualmente. I manifesti per il tiro in campagna vennero realizzati tra il 1967 e il 1972 dai due fratelli zurighesi Eugen (1916-2004) e Max (1918-1998) Lenz. Questi avevano già realizzato in precedenza il manifesto per la festa federale di tiro del 1958 a Bienne. Si fecero conoscere in tutta la Svizzera quando, tra il 1982 e il 1986, disegnarono per la Posta Svizzera la serie di francobolli permanenti "Segni zodiacali e paesaggi". 18
35 Feste di tiro Manifesto del tiro liberale di Köniz del 1785 Il più antico manifesto della collezione del Museo del tiro risale al 1785, quando l'oste locale Emanuel Roschi invitò i tiratori, su autorizzazione del balivo di Köniz, generale Robert Scipio von Lentulus (1714-1786), a sparare a Köniz. Nato a Vienna, Lentulus entrò al servizio imperiale nel 1728. Nel 1744 ritornò nella sua città natale, Berna, e prese posto nel Gran Consiglio. Nel 1746 divenne ufficiale dell'esercito prussiano, dove fu promosso maggiore generale nel 1757 e tenente generale nel 1767. Nel 1779 tornò a Berna. In patria gli fu assegnato il redditizio baliaggio di Köniz e gli fu affidata la gestione degli affari militari. Comandò in seguito con successo le truppe bernesi nel 1781 a Friburgo e nel 1782 a Ginevra nella soppressione delle locali rivolte. 36 Armi Fucile Peabody, anteriore al 1866 Nel Museo svizzero del tiro è conservata una considerevole collezione di armi. Principalmente si custodiscono armi di origine svizzera, ma ci sono anche modelli stranieri. Una di queste armi è il fucile Peabody con radici svizzere. Gli anni Settanta del 1870 portarono come grande innovazione nel campo delle armi da fuoco il sistema a retrocarica. Fino alla conversione e modernizzazione dell'esercito svizzero al nuovo sistema, previsto per l'inizio del 1869, il Consiglio federale decise il 12 luglio 1866 di importare circa 15'000 fucili americani Peabody, armi che avevano già servito nella guerra di secessione americana (1861-1865). 19
37 Menzioni onorevoli Menzione onorevole della società di tiro di Fehraltorf per il tiro liberale del 29 aprile 1907 Gli inizi della società di tiro di Fehraltorf risalgono al 1864. Già nel 1570 vi si trovava uno dei più antichi poligoni di tiro del Cantone Zurigo. Il tiro liberale del 1907 servì probabilmente come preparazione in vista della festa federale di tiro che si tenne nel luglio del medesimo anno a Zurigo. A prima vista, la menzione onorevole appare banale rispetto alle straordinarie prestazioni internazionali dei singoli. Ma senza l'impegno alla base, campionesse e campioni di tiro non potrebbero esistere. Nel 2016 lo stand di tiro bruciò completamente. Poiché una sua ricostruzione venne respinta dal comune, la società si sciolse alla fine del 2019. 38 Bandiere Bandiere della SSC La collezione di bandiere del Museo del tiro comprende quasi 200 bandiere. Tra queste diverse bandiere della Società svizzera dei carabinieri SSC. Qui si possono vedere frammenti di quella che potrebbe essere stata la prima bandiera del 1824, mentre quella (che si presume) del 1857 è esposta nella mostra permanente al piano 1. Quelle del 1934 e del 1974 e i relativi frammenti della bandiera più vecchia sono conservati in un armadio appositamente pensato, che è stato installato nel 2020. Questo è stato finanziato grazie a una generosa donazione della disciolta società di tiro Fehraltorf. Tutti i drappi della SSC sono bandiere svizzere rosse con una croce bianca. Le più vecchie portano iscrizioni come "TIREURS SUISSE" e "SCHWEIZER SCHÜTZEN". © Testi: Museo swizzero del tiro Berna, 2020 20
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