Trilogia d'autunno - Un progetto per Bohème Dedicato a Puccini - Teatro Alighieri
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RAVENNA FESTIVAL 2015 Regione Emilia-Romagna Comune di Ravenna Trilogia d’autunno: Dedicato a Puccini Un progetto per Bohème con il contributo di Hormoz Vasfi partner Teatro Alighieri 9-15 dicembre 2015
sostenitori RAVENNA FESTIVAL Direzione artistica Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Cristina Mazzavillani Muti Franco Masotti con il patrocinio di Angelo Nicastro Senato della Repubblica Camera dei Deputati Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ministero degli Affari Esteri con il sostegno di Comune di Ravenna Divisione con il contributo di media partner Comune di Cervia Comune di Comacchio Comune di Forlì Koichi Suzuki Hormoz Vasfi Comune di Russi in collaborazione con partner
Si vive meglio Indice Table of contents in un territorio che ama la Cultura. 11 Una trilogia pucciniana 11 A Puccini Trilogy 13 Calendario Trilogia 13 Programme and Dates 15 Note su un progetto per Bohème 15 Notes on my Bohème di Cristina Mazzavillani Muti by Cristina Mazzavillani Muti 16 Le locandine 16 The Playbills 19 La bohème – Il libretto 19 La bohème – Il libretto 63 La bohème – Il soggetto 63 La bohème – Synopsis 67 La bohème, un’opera materialista 67 La bohème, a Materialistic Opera ©2015 di Michele Girardi by Michele Girardi 79 Lo stormo delle civette 79 A Flock of Flirts di Sandro Avanzo by Sandro Avanzo 95 Gli artisti 95 The Artists DAL 1992, UN RUOLO DI PRIMO PIANO NELLA PROMOZIONE DELLA CULTURA. Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna la promozione della Cultura, in tutte le sue espressioni, è un elemento primario per la crescita, anche economica, dell’intero territorio provinciale. Dopo il mirabile ripristino ed ampliamento del Complesso degli Antichi Chiostri Francescani, oggi interamente destinato ad attività culturali, la Fondazione sta assicurando il suo sostegno al progetto di restauro e destinazione museale del monumentale Palazzo Guiccioli. Esempi importanti e tangibili di quello sguardo attento che la Fondazione da sempre rivolge alle iniziative e a tutti quei progetti capaci di elevare la qualità della vita della collettività e valorizzare il nostro patrimonio culturale. w w w. f o n d a z i o n e c a s s a r a v e n n a . i t
Una trilogia pucciniana L’influenza di Giacomo Puccini sul linguaggio musicale del A Puccini Trilogy Novecento, e in particolare sulle forme che più hanno assunto The influence of Giacomo Puccini on the portata universale divenendo familiari al grande pubblico, è musical language of the twentieth century, and forse ancor oggi sottovalutata e poco compresa. La sua capacità in particular on its most universal forms, which di assimilare stili, attingere e fondere in un nuovo linguaggio have become familiar to the general public, le espressioni delle diverse correnti musicali europee in is probably underestimated and generally misunderstood. Puccini’s ability to assimilate funzione di una comunicazione dalla presa emotiva forte ed styles, drawing from the different expressions immediata, vincolata al racconto di storie che sono entrate a of European trends and fusing them into a far parte del nostro immaginario, ha segnato profondamente new, strongly emotional and communicative la musica del nostro mondo globalizzato ed in particolare i language, capable of telling stories that have compositori che scrivono per il teatro e per il cinema. Non è become part of our collective imagination, has deeply affected the music of our global un caso se molti musical si sono ispirati direttamente a titoli world, and especially the composers of modern pucciniani – Rent di Jonathan Larson a La bohème, Miss Saigon soundtracks. It is no coincidence that many di Claude-Michel Schönberg a Madama Butterfly o il celebre musicals were directly inspired by Puccini’s film musical Moulin Rouge! del regista Baz Luhrmann, sempre operas: Jonathan Larson’s Rent is loosely based on La Bohème, Claude-Michel Schönberg’s a La bohème – ma, al di là di questi espliciti riferimenti, c’è un Miss Saigon on Madama Butterfly, and Baz debito più generale nei confronti di Puccini da parte di tanti Luhrmann’s famous musical film Moulin Rouge! compositori che hanno attinto a piene mani alla sua musica, is also influenced by La Bohème. Beyond these alle sue sonorità, alle sue atmosfere che, come un fiume carsico, explicit references, though, a lot of composers are generally indebted to Puccini, since they scorrono sotto la superficie di tanta musica del Novecento e liberally drew on his music, his sound and his riemergono come vere colonne sonore nelle musiche dei film e atmospheres, which, like an underground river, nel musical theatre. flow under the surface of much XX century Da qui l’idea di dedicare a Puccini la Trilogia autunnale 2015 music and re-emerge as the soundtracks of modern films and musicals. di Ravenna Festival con un trittico sfavillante che presenterà, Hence the idea of dedicating the Ravenna accanto ad una nuova produzione di quella che rimane Festival 2015 Autumn Trilogy to Puccini: la sua opera più amata e rappresentata, La bohème, in un this year’s brilliant triptych will include a nuovo allestimento diretto da Cristina Mazzavillani Muti, new production of his most beloved and represented opera, La Bohème, directed un innovativo quanto temerario progetto di rivisitazione by Cristina Mazzavillani Muti in a bold and e riscrittura dell’evergreen pucciniano, in un confronto, innovative project deliberately aimed at reviving fortemente voluto dalla stessa regista di Bohème, inteso a Puccini’s “evergreen” to prove the composer’s dimostrare la straordinaria modernità e attualità del grande extraordinary modernity and topicality, lucchese, capace di travalicare gli stili e abbattere gli steccati di surpassing all the boundaries between styles and generations. svariate generazioni. Bohème will be proposed alongside “Mimì è una Si tratta di “Mimì è una civetta” – la celebre frase con la quale civetta” (Mimi Is Just A Flirt), named after the Rodolfo nel terzo atto giustifica la sua intenzione di separarsi famous line Rodolfo sings in Act III to justify his dall’amata –, il divertissement à la bohémienne in cui il giovane intention of separating from his sweetheart: in this divertissement à la bohémienne, young 10 violinista e versatile musicista Alessandro Cosentino ha violinist and versatile musician Alessandro 11
Trilogia d’autunno: Dedicato a Puccini Un progetto per Cosentino will wisely revive the famous arias sapientemente assunto, nel linguaggio, nelle sonorità, nella of Bohème through the languages, sounds, instruments and voices of contemporary pop/ rock while respecting their original tones strumentazione e nelle voci pop/rock di oggi, le celebri arie de La bohème, rispettandone le tonalità e le tessiture Bohème and textures, merging different musical originali, fondendo così diversi orizzonti musicali per horizons in a unique combination of integral, creare un unico amalgama in cui ogni elemento è solidale mercoledì 9 dicembre, 20.30 complementary elements. This new version is con gli altri. La nuova versione musicale è stata realizzata in a close collaboration of the project’s creator, stretta collaborazione con l’ideatrice del progetto, Cristina Teatro Alighieri Cristina Muti, with NY-based award-winning musical theatre director Greg Ganakas. Thanks Mazzavillani Muti, e con l’esperto regista newyorkese LA BOHÈME to the tried and tested formula of Ravenna di musical, Greg Ganakas. E secondo l’ormai collaudata Festival’s Autumn Trilogies, which alternates formula delle Trilogie autunnali di Ravenna Festival, che giovedì 10 dicembre, 20.30 titles daily on the same stage, the audience Teatro Alighieri alterna ogni sera un titolo, è possibile assistere al confronto will be offered a close comparison between La Bohème, produced by the experienced creative ravvicinato fra La bohème, realizzata dall’esperto staff creativo “MIMÌ È UNA CIVETTA” and technological staff who signed the previous e tecnologico che ha firmato le precedenti trilogie verdiane, e Verdi trilogies, and its modern revival, “Mimì è la sua riproposizione in chiave moderna, appunto “Mimì è una venerdì 11 dicembre, 21.00 una civetta”. civetta”. The third round of the trilogy is an absolute Palacredito di Romagna - Forlì Il terzo appuntamento della Trilogia è un unicum in senso unique: Maestro Riccardo Muti, exactly twenty years after the historic Muti ‑ Pavarotti concert assoluto: il maestro Riccardo Muti, a vent’anni esatti dallo RECITAL PUCCINIANO in support of the Sadurano Community, will pay storico concerto Muti - Pavarotti offerto a sostegno della Riccardo Muti pianoforte tribute to Father Dario Ciani, the Community’s Comunità di Sadurano, dedicherà al suo fondatore don Dario recently passed-away founder, with a new Anna Netrebko soprano event not to be missed. He will sit at the piano Ciani, recentemente scomparso, un nuovo imperdibile evento and present some of Puccini’s most famous presentando al pianoforte alcune pagine tratte dalle più celebri Eleonora Buratto soprano arias, sung by one of the most acclaimed opere di Puccini assieme a una delle più acclamate cantanti Yusif Eyvazov tenore contemporary opera singers, soprano Anna liriche dei nostri giorni, il soprano Anna Netrebko, il in memoria di don Dario Ciani (1945-2015) Netrebko, tenor Yusif Eyvazov, and soprano a venti anni dal “Concerto per Sadurano” Eleonora Buratto. tenore Yusif Eyvazov e il giovane soprano Eleonora Buratto. Riccardo Muti - Luciano Pavarotti sabato 12 dicembre, 20.30 Teatro Alighieri LA BOHÈME domenica 13 dicembre, 15.30 Teatro Alighieri “MIMÌ È UNA CIVETTA” lunedì 14 dicembre, 20.30 Teatro Alighieri LA BOHÈME Alla pagina 14, particolare delle scenografie virtuali per La bohème martedì 15 dicembre (per le scuole) di David Loom, ispirate ai capolavori di Odilon Redon (1840-1916). Teatro Alighieri A detail of the virtual scenes for La bohème by David Loom, inspired by Odilon Redon’s (1840-1916) “MIMÌ È UNA CIVETTA” 12 masterpieces.
Note su un progetto per Bohème di Cristina Mazzavillani Muti Con questa Bohème vorrei in qualche modo aggirare quel Notes on my Bohème manierismo che ha contraddistinto nel corso degli anni i suoi With this Bohème I am trying to get rid of allestimenti, anche quelli “storici” da cui parrebbe così difficile the mannerism that has characterised its affrancarsi. La Bohème che io sento non ha nulla di farsesco o stagings over the years, including the “historic” lezioso, è invece intrisa di uno spirito ironico, disincantato e productions that seem so difficult to depart a tratti anche feroce e impietoso. Come se le atmosfere tipiche from. The Bohème I feel has nothing farcical or del simbolismo ci trascinassero direttamente in quelle cupe e cute: it is imbued with irony, disenchantment, sometimes even ferocity and unforgivingness. claustrofobiche dell’espressionismo, presaghe dell’orrore e del It is as if the typical atmospheres of Symbolism disfacimento che di lì a poco sarebbe seguito. were dragging us directly into the dark, Sento la solitudine livida e insoddisfatta che attanaglia ogni claustrophobic atmospheres of Expressionism, personaggio. E laddove c’è lo scherzo sento il beffardo, dove foreboding the horror and disintegration soon to c’è il farsesco avverto la cattiveria sottile. Dove c’è il pianto follow. I feel the livid, unfulfilled loneliness that holds all the protagonists in its grip. And where sento l’urlo e dove c’è amore intravedo invece incomprensione, jokes are, it is mocking I hear. Where a farcical mentre dove c’è amicizia sento solo incomunicabilità. E in touch is, I feel a subtle wickedness. Where a questo freddo, in questo ghiaccio che tutto avvolge, vorrei cry resounds, I hear a scream. Where love is che la poesia, la malinconia, il senso di morte incombente portrayed, I see misunderstanding, and where friendship is, I feel lack of communication. And su tutto e su tutti, il mistero sul senso stesso della vita, ci in the icy cold that envelops everything, I would commuovessero nel profondo. like poetry and melancholy to deeply move us, Mi sembra che i confini del verismo e del decadentismo with a sense of death, impending over everything dell’Italia postrisorgimentale in cui Bohème è stata sempre and everyone, and the mysterious meaning of inscritta siano davvero troppo angusti e che l’orizzonte si life itself. I feel that the boundaries of Realism and Decadence, which characterised post- possa allargare all’Europa tutta ed ai fremiti e alle inquietudini Unification Italy, are too narrow. Yet, Bohème has artistiche che la percorrevano. Perché quest’opera di Puccini always been inscribed within these boundaries. I non è l’ultimo “piagnucolio” di un romanticismo ottocentesco feel the opera’s horizon can be expanded to the che se ne sta andando, ma una porta che si apre verso il whole of Europe, and to the thrills and anxieties that pervaded it. This opera is not the last domani, che è già pieno Novecento, che conduce a Prokof’ev e “whimper” of a fading XIX century Romanticism, a Berg, fino a Stravinskij e più oltre, al musical, a Gershwin, a but a door opening onto the XX century, leading Cole Porter, a Bernstein... to Prokofiev, Berg, Stravinsky, to musical theatre, E allora, perché no? Perché non rischiare e arrivare all’oggi? to Gershwin, Cole Porter, and Bernstein... So, Perché non intrecciare le melodie pucciniane con il rock, il pop, why not? Why not try and get to the present? Why not weave Puccini’s melodies with rock, il gypsy jazz, il popular? Come già sanno i grandi interpreti pop, gypsy jazz and folk? Great contemporary jazz di oggi che sbalordiscono il pubblico con la scelta di temi jazzmen are aware of this, and astound their del grande repertorio lirico operistico. audiences with a choice of themes from great Perché non provare a mettere a confronto mondi da sempre operas. So why not try and compare these ritenuti lontani, ma che possono invece svelarci inedite distant worlds? They might reveal unsuspected similarities. After all, Puccini himself, with the vicinanze e affinità? Del resto, è Puccini stesso, con la depth and inexhaustible richness of his work, profondità e l’inesauribile ricchezza della sua scrittura, ad provided us with such an opportunity. 14 offrircene la possibilità. 15
Teatro Alighieri Teatro Alighieri 10 dicembre ore 20.30 (turno A) – 13 dicembre ore 15.30 (turno B) – 15 dicembre ore 10.30 (matinée per le scuole) 9, 12, 14 dicembre, ore 20.30 “Mimì è una civetta” La bohème divertissement à la bohémienne (scene da La vie de bohème di Henri Murger) ideazione di Cristina Mazzavillani Muti opera in quattro quadri di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica “La Bohème” di Giacomo Puccini nelle tessiture vocali originali elaborata per band da Alessandro Cosentino (Music Ensemble Publishing, Roma) musica di Giacomo Puccini libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica (nuova edizione riveduta sulle fonti originali a cura di F. Degrada. Casa Ricordi, Milano) liberamente adattato da Cristina Mazzavillani Muti con la collaborazione di Anna Bonazza personaggi interpreti con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso tromba Simone Zanchini fisarmonica Mimì Benedetta Torre Musetta Damiana Mizzi, Maria Mudryak (14) regia, scene e coreografie Greg Ganakas Rodolfo Alessandro Scotto di Luzio set and costume consultant Gregory Gale Marcello Matias Tosi light designer Vincent Longuemare Schaunard Daniel Giulianini visual designer Davide Broccoli Colline Luca Dall’Amico sound designer Massimo Carli, BH Studio Benoît Giorgio Trucco costumi Alessandro Lai Alcindoro; Sergente dei doganieri Graziano Dallavalle personaggi interpreti Parpignol Ivan Merlo mimi Carlo Gambaro, Alberto Mario Lazzarini Mimì Mariangela Aruanno Musetta Giulia Mattarella direttore Nicola Paszkowski Rodolfo Luca Marconi Marcello Adriano Di Bella regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti Schaunard Davide Paciolla light designer Vincent Longuemare visual designer David Loom Colline Paolo Gatti video programmer Davide Broccoli Benoît Filippo Pollini costumi Alessandro Lai Alcindoro Alessandro Blasioli Parpignol Ivan Merlo Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza l’ensemble Alessandro Arcodia, Giulio Benvenuti, Martina Cicognani, Michael D’Adamio, Francesca De Lorenzi, maestro del coro Corrado Casati Giorgia Massaro, Chiara Nicastro, Luigi Pisani, Silvia Tortorella Coro di voci bianche Ludus Vocalis diretto da Elisabetta Agostini bambini Sara Bardi, Federico Boerner, Rebecca Felli, Anita Fois, Daria Pavanello, Emiliano Santiago Orioli Giglioli, Andrea Zannini, Federico Pezzilli (violino) assistente alla regia e direzione di scena Maria Grazia Martelli maestri di sala Davide Cavalli, Alessandro Benigni maestro ai sovratitoli Silvia Gentilini la band service audio BH Audio service video Visual Technology, Ravenna sovratitoli Prescott Studio Firenze Alessandro Cosentino, Federico Galieni, Gabriele Palumbo violini; Luca Zannoni tastiere; immagini di scena tratte dalle opere di Odilon Redon Riccardo Almagro chitarre; Blake Franchetto basso; Tommy Ruggero batteria responsabile sartoria Anna Tondini sarte Marta Benini, Margherita Savorani, Chiara Cicognani assistente alla regia Chiara Nicastro direzione di scena Maria Grazia Martelli supervisione trucco e parrucco Mariano Sabatelli trucco Mariangela Righetti parrucco Denia Donati attrezzista Andrea Moriani maestro alle luci e video Silvia Gentilini service audio BH Audio realizzazione scene Laboratorio del Teatro Alighieri costumi Tirelli Costumi Roma calzature Pompei Roma assistente di produzione Gloria Martelli responsabile sartoria Manuela Monti sarte Chiara Cicognani, Elena Guardiani, Margherita Savorani nuovo allestimento supervisione trucco e parrucco Mariano Sabatelli attrezzista Enrico Berini realizzazione scene Laboratorio del Teatro Alighieri coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna, Lithuanian National Opera and Ballet Theatre di Vilnius, costumi Tirelli Costumi Roma calzature Pompei Roma Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Coccia di Novara prima rappresentazione assoluta coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza 16 17
Forlì, PalaCredito di Romagna 11 dicembre, ore 21 La bohème (scene da La vie de bohème di Henri Murger) Recital pucciniano opera in quattro quadri di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica musica di Giacomo Puccini in memoria di don Dario Ciani a vent’anni dal “Concerto per Sadurano” Riccardo Muti - Luciano Pavarotti Personaggi Riccardo Muti Mimì soprano pianoforte Musetta soprano Rodolfo, poeta tenore Anna Netrebko soprano Marcello, pittore baritono Eleonora Buratto soprano Schaunard, musicista baritono Yusif Eyvazov tenore Colline, filosofo basso Parpignol, venditore ambulante tenore da Tosca Benoît, padrone di casa basso “Vissi d’arte” Alcindoro, consigliere di stato basso “E lucevan le stelle” Sergente dei doganieri basso da Madama Butterfly Studenti, sartine, borghesi, bottegai e bottegaie, venditori “Un bel dì vedremo” ambulanti, soldati, camerieri da caffè, ragazzi, ragazze, ecc. da Turandot “Tu che di gel sei cinta” Epoca 1830 circa. A Parigi. “Nessun dorma” da La bohème “Che gelida manina” “Sì. Mi chiamano Mimì” “Donde lieta uscì” “O soave fanciulla” da Manon Lescaut “In quelle trine morbide” 18 19
Quadro primo ...Pioggia o polvere, freddo o solleone, nulla arresta questi ... Mimì era una graziosa ragazza che doveva particolarmente Rodolfo arditi avventurieri... simpatizzare e combinare con gli ideali plastici e poetici di Quelle sciocche foreste La loro esistenza è un’opera di genio di ogni giorno, Rodolfo. Ventidue anni; piccola, delicata... Il suo volto pareva un che fan sotto la neve? un problema quotidiano che essi pervengono sempre a abbozzo di figura aristocratica; i suoi lineamenti erano d’una finezza mirabile... risolvere con l’aiuto di audaci matematiche... Marcello Quando il bisogno ve li costringe, astinenti come anacoreti Il sangue della gioventù scorreva caldo e vivace nelle sue vene e coloriva di tinte rosse la sua pelle trasparente dal candore Rodolfo, io voglio dirti un mio pensier profondo: – ma, se nelle loro mani cade un po’ di fortuna, eccoli ho un freddo cane. vellutato della camelia... cavalcare in groppa alle più fantasiose matterìe, amando le più belle donne e le più giovani, bevendo i vini migliori Questa beltà malaticcia sedusse Rodolfo... Ma quello che più lo rese innamorato pazzo di madamigella Mimì furono le sue manine Rodolfo ed i più vecchi e non trovando mai abbastanza aperte le che essa sapeva, anche tra le faccende domestiche, serbare più (avvicinandosi a Marcello) finestre onde gittar quattrini; poi – l’ultimo scudo morto bianche di quelle della dea dell’ozio. Ed io, Marcel, non ti nascondo e sepolto – eccoli ancora desinare alla tavola rotonda del caso ove la loro posata è sempre pronta; contrabbandieri che non credo al sudor della fronte. di tutte le industrie che derivano dall’arte, a caccia da In soffitta mattina a sera di quell’animale feroce che si chiama: lo Ampia finestra dalla quale si scorge una distesa di tetti Marcello scudo. coperti di neve. A sinistra, un camino. Una tavola, un letto, un Ho diacciate La Bohème ha un parlare suo speciale, un gergo... Il suo armadietto, una piccola libreria, quattro sedie, un cavalletto da le dita quasi ancor le tenessi immollate vocabolario è l’inferno della retorica e il paradiso del pittore con una tela sbozzata ed uno sgabello: libri sparsi, molti giù in quella gran ghiacciaia che è il cuore di Musetta. neologismo... fasci di carte, due candelieri. Uscio nel mezzo, altro a sinistra. (lascia sfuggire un lungo sospirone e tralascia di dipingere, Vita gaia e terribile! (Rodolfo guarda meditabondo fuori della finestra. Marcello deponendo tavolozza e pennelli) lavora al suo quadro: “Il passaggio del Mar Rosso”, con le mani (H. Murger, prefazione a Scènes de la vie de bohème)* intirizzite dal freddo e che egli riscalda alitandovi su di quando Rodolfo in quando, mutando, pel gran gelo, spesso posizione.) L’amor è un caminetto che sciupa troppo... * Gli autori del presente libretto, meglio che seguire passo a Marcello Marcello passo il libro di Murger (anche per ragioni di opportunità teatrali e soprattutto musicali), hanno voluto ispirarsi alla sua essenza Questo Mar Rosso – mi ammollisce e assidera ... e in fretta! racchiusa in questa mirabile prefazione. come se addosso – mi piovesse in stille. Se stettero fedeli ai caratteri dei personaggi, se furono a volte (si allontana dal cavalletto per guardare il suo quadro) Rodolfo quasi meticolosi nel riprodurre certi particolari di ambiente, Per vendicarmi, affogo un Faraon! dove l’uomo è fascina se nello svolgimento scenico si attennero al fare del Murger (torna al lavoro. A Rodolfo:) suddividendo il libretto in “quadri ben distinti”, negli episodi drammatici e comici essi vollero procedere con quell’ampia Che fai? Marcello libertà che – a torto o a ragione – stimarono necessaria alla e la donna è l’alare... interpretazione scenica del libro più libero forse della moderna Rodolfo letteratura. (volgendosi un poco) Rodolfo Però, in questo bizzarro libro, se de’ diversi personaggi sono e Nei cieli bigi l’una brucia in un soffio... balzano vivi, veri e nettissimi i singoli caratteri, s’incontra spesso che uno stesso carattere prenda diversi nomi, s’incarni quasi in guardo fumar dai mille due persone diverse. comignoli Parigi, Marcello Chi può non confondere nel delicato profilo di una sola donna (additando il camino senza fuoco) ... e l’altro sta a guardare. quelli di Mimì e di Francine? Chi, quando legge delle “manine” e penso a quel poltrone di Mimì più “bianche di quella della Dea dell’ozio” non pensa al d’un vecchio caminetto ingannatore Rodolfo manicotto di Francine? che vive in ozio come un gran signore. Ma intanto qui si gela... Gli autori stimarono di dover rilevare una tale identità di carattere. Parve ad essi che quelle due gaie, delicate ed infelici creature rappresentassero nella commedia della Bohème un solo Marcello Marcello personaggio cui si potrebbe benissimo, in luogo dei nomi di Mimì Le sue rendite oneste ... e si muore d’inedia!... e Francine, dare quello di: Ideale. da un pezzo non riceve. 20 G.G. – L.I. 21
Rodolfo Rodolfo Rodolfo Colline e Marcello Fuoco ci vuole... Straccia. (prende un’altra parte dello scartafaccio) (il fuoco è spento) Atto secondo. Abbasso, abbasso l’autor. Marcello Marcello (afferrando una sedia e facendo l’atto di spezzarla) Accendi. Marcello (Dalla porta di mezzo entrano due garzoni, portando l’uno Aspetta... sacrifichiam la sedia! (Rodolfo batte un acciarino, accende una candela e va al (a Colline) provviste di cibi, bottiglie di vino, sigari, e l’altro un fascio di (Rodolfo impedisce con energia l’atto di Marcello. Ad un tratto camino con Marcello: insieme danno fuoco a quella parte dello Non far sussurro. legna. Al rumore i tre innanzi al camino si volgono e con grida Rodolfo esce in un grido di gioia ad un’idea che gli è balenata) scartafaccio buttato sul focolare, poi entrambi prendono delle di meraviglia si slanciano sulle provviste portate dai garzoni sedie e seggono, riscaldandosi voluttuosamente) (Rodolfo straccia parte dello scartafaccio e lo getta sul camino: e le depongono sul tavolo. Colline prende la legna e la porta Rodolfo il fuoco si ravviva. Colline avvicina ancora più la sedia e si presso il caminetto: comincia a far sera.) Eureka! Rodolfo e Marcello riscalda le mani: Rodolfo è in piedi, presso ai due, col rimanente (corre alla tavola e ne leva un voluminoso scartafaccio) Che lieto baglior! dello scartafaccio) Rodolfo (si apre con fracasso la porta in fondo ed entra Colline gelato, Legna! Marcello intirizzito, battendo i piedi, gettando con ira sulla tavola un Colline Trovasti? pacco di libri legato con un fazzoletto) Pensier profondo! Marcello Sigari! Rodolfo Colline Marcello Sì. Aguzza Già dell’Apocalisse appariscono i segni. Giusto color! Colline l’ingegno. L’idea vampi in fiamma. In giorno di vigilia non s’accettano pegni! Bordò! (si interrompe sorpreso, vedendo fuoco nel caminetto) Rodolfo Marcello Una fiammata! In quell’azzurro – guizzo languente Tutti (additando il suo quadro) Sfuma un’ardente – scena d’amor! Le dovizie d’una fiera Bruciamo il Mar Rosso? Rodolfo il destin ci destinò. (a Colline) Colline (i garzoni partono) Rodolfo Zitto, si dà il mio dramma... Scoppietta un foglio. No. Puzza Schaunard la tela dipinta. Il mio dramma, Marcello Marcello (entra dalla porta di mezzo con aria di trionfo, gettando a terra l’ardente mio dramma ci scaldi. ... al fuoco. Là c’eran baci! alcuni scudi) La Banca di Francia Marcello Colline Rodolfo per voi si sbilancia. (con comico spavento) Lo trovo scintillante. Tre atti or voglio – d’un colpo udir. Vuoi leggerlo forse? Mi geli. (getta al fuoco il rimanente dello scartafaccio) Colline Rodolfo (raccattando gli scudi insieme a Rodolfo e Marcello) Rodolfo Vivo. Colline Raccatta, raccatta! No, in cener la carta si sfaldi (il fuoco diminuisce) Tal degli audaci – l’idea s’integra. e l’estro rivòli a’ suoi cieli. Marcello (con importanza) Colline Tutti (incredulo) Al secol gran danno minaccia... Ma dura poco. Bello in allegra – vampa svanir. Son pezzi di latta!... È Roma in periglio... (applaudono entusiasticamente: la fiamma dopo un momento Rodolfo diminuisce) Schaunard Marcello La brevità, gran pregio. (mostrandogli uno scudo) (con esagerazione) Marcello Sei sordo?... Sei lippo? Gran cor! Colline Oh! Dio... già s’abbassa la fiamma. Quest’uomo chi è? (levandogli la sedia) Rodolfo Autore, a me la sedia. Colline Rodolfo (dà a Marcello una parte dello scartafaccio) Che vano, che fragile dramma! (inchinandosi) A te l’atto primo. Marcello Luigi Filippo! Questi intermezzi fan morire d’inedia. Presto! Marcello M’inchino al mio Re! Marcello Già scricchiola, increspasi, muor... 22 Qua. 23
Tutti Marcello Colline e Marcello Colline Sta Luigi Filippo ai nostri ... piè! (mentre Rodolfo accende l’altra candela) Il Costituzional! Ottima carta... (grida) Pasticcio dolce! Si mangia e si divora un’appendice! Non c’è nessuno. (Depongono gli scudi sul tavolo. Schaunard vorrebbe raccontare la sua fortuna, ma gli altri non lo ascoltano: vanno e vengono Schaunard Schaunard Schaunard affaccendati dispongono ogni cosa sul tavolo) A quando le lezioni?... Ed or che fate? È chiuso. Risponde: “Incominciam... (con gesto solenne stende la mano sul pasticcio ed impedisce agli Schaunard Guardare!” (e un pappagallo m’addita al primo piano) amici di mangiarlo; poi leva le vivande dal tavolo e le mette nel Benoît Or vi dirò: quest’oro, o meglio argento, poi soggiunge: “Vuoi suonare piccolo armadio) Una parola. ha la sua brava istoria... finché quello morire!” No! Queste cibarie sono la salmeria Schaunard Marcello Schaunard pei dì futuri (dopo essersi consultato cogli altri, va ad aprire) (ponendo legna nel camino) E fu così: tenebrosi e oscuri. Sola! Riscaldiamo Suonai tre lunghi dì... Pranzare in casa il dì della vigilia il camino! Allora usai l’incanto mentre il Quartier Latino le sue vie Benoît di mia presenza bella... addobba di salsicce e leccornie? (entra sorridente: vede Marcello e mostrandogli una carta dice) Colline Affascinai l’ancella... Quando un olezzo di frittelle imbalsama Affitto! Tanto freddo ha sofferto! Gli propinai prezzemolo!... le vecchie strade? Lorito allargò l’ali, Là le ragazze cantano contente... Marcello Schaunard Lorito il becco aprì, (ricevendolo con grande cordialità) Un inglese... un signor... lord o milord da Socrate morì! Marcello, Rodolfo e Colline Olà! che sia, volea un musicista... (vedendo che nessuno gli bada, afferra Colline che gli passa (circondano ridendo Schaunard) Date una sedia. vicino con un piatto) La vigilia di Natal! Marcello Rodolfo (gettando via il pacco di libri di Colline dal tavolo) Colline Schaunard Presto. Via! Chi?!... ... ed han per eco ognuna uno studente! Prepariamo la tavola! (solenne) Benoît Schaunard Un po’ di religione, o miei signori: (schermendosi) Schaunard (urlando indispettito) si beva in casa, ma si pranzi fuor. Non occorre. Vorrei... Io? volo... Che il diavolo vi porti tutti quanti! (poi, vedendo gli altri in atto di mettersi a mangiare il pasticcio (Rodolfo chiude la porta a chiave, poi tutti vanno intorno Schaunard Rodolfo freddo) al tavolo e versano il vino. Si bussa alla porta: s’arrestano (insistendo con dolce violenza, lo fa sedere) L’esca dov’è? stupefatti) Segga. Rodolfo Colline Fulgida folgori la sala splendida. Benoît Marcello Là. (di fuori) (offre a Benoît un bicchiere) Marcello Si può? Vuol bere? Marcello (mettendo le due candele sul tavolo) (gli versa del vino) Qua. Or le candele! Marcello (accendono un gran fuoco nel camino) Chi è là? Benoît Colline Grazie. Schaunard Pasticcio dolce! Benoît E mi presento. Benoît! Rodolfo e Colline M’accetta; gli domando... Marcello Tocchiamo. Mangiar senza tovaglia? Marcello (tutti bevono. Benoît, Rodolfo, Marcello e Schaunard seduti, Colline Il padrone di casa! Colline in piedi. Benoît depone il bicchiere e si rivolge a (mettendo a posto le vivande) Rodolfo (depongono i bicchieri) Marcello mostrandogli la carta) Arrosto freddo! (levando di tasca un giornale e spiegandolo) Un’idea... Schaunard Benoît 24 Uscio sul muso. Questo 25
è l’ultimo trimestre. Rodolfo Rodolfo Gli altri Su e giù la nostra età. Briccone! Orror! Marcello (con ingenuità) Benoît Marcello Rodolfo N’ho piacere. (protestando) (magnificando) E ammorba, e appesta Di più, molto di più. Una quercia!... un cannone! Il crin ricciuto la nostra onesta Benoît (mentre fanno chiacchierare Benoît, gli riempiono il bicchiere e fulvo. magion! E quindi... appena egli l’ha vuotato) Rodolfo Gli altri Schaunard Colline L’uomo ha buon gusto. Fuor! (interrompendolo) Ha detto su e giù. Ancora un sorso. Marcello Marcello (riempie i bicchieri) Marcello Ei gongolava arzillo, pettoruto. Si abbruci dello zucchero. (abbassando la voce e con tono di furberia) Benoît L’altra sera al Mabil... Benoît Colline Grazie. (ringalluzzito) Si discacci il reprobo. Benoît Son vecchio, ma robusto. I quattro (inquieto) Schaunard (toccando con Benoît) Eh?! Rodolfo, Schaunard e Colline (maestoso) Alla sua salute! (con gravità ironica) È la morale offesa che vi scaccia! (si siedono e bevono. Colline va a prendere lo sgabello presso il Marcello Ei gongolava arzuto e pettorillo. cavalletto e si siede anche lui) L’han colto Benoît in peccato d’amor. Marcello (allibito, tenta inutilmente di parlare) Benoît E a lui cedea la femminil virtù. Io di... (riprendendo con Marcello) Benoît A lei ne vengo Io? Benoît Rodolfo e Colline perché il trimestre scorso (in piena confidenza) (circondano Benoît sospingendolo verso la porta) mi promise... Marcello Timido in gioventù, Silenzio! Neghi. ora me ne ripago... Si sa!... È uno svago Marcello qualche donnetta allegra... e... un po’... Benoît Promisi ed or mantengo. Benoît (accenna a forme accentuate) (sempre più sbalordito) (mostrando a Benoît gli scudi che sono sul tavolo) Un caso. Non dico una balena, Miei signori... o un mappamondo, Rodolfo Marcello o un viso tondo Tutti (con stupore, piano a Marcello) (lusingandolo) da luna piena, Silenzio! Che fai?... Bella donna! ma magra, proprio magra, no e poi no! (spingendo Benoît fuori della porta) Le donne magre sono grattacapi Via signore! Via di qua! Schaunard Benoît e spesso... sopraccapi... (sulla porta guardando verso il pianerottolo sulla scala) (come sopra) (mezzo brillo, con subito moto) e son piene di doglie, ...e buona sera a Vostra signoria. Sei pazzo? Ah! molto. per esempio... mia moglie... (ritornando nel mezzo della scena, ridendo) Ah! Ah! Ah! Ah! Marcello Schaunard (Marcello dà un pugno sulla tavola e si alza: gli altri lo (a Benoît, senza badare ai due) (gli batte una mano sulla spalla) imitano: Benoît li guarda sbalordito) Marcello Ha visto? Or via, Briccone! (chiudendo l’uscio) resti un momento in nostra compagnia. Marcello Ho pagato il trimestre. Dica: quant’anni ha, Colline (con forza) caro signor Benoît? Seduttore! Quest’uomo ha moglie Schaunard ( fa lo stesso sull’altra spalla) e sconce voglie Al Quartiere Latino ci attende Momus. Benoît ha nel cor! 26 Gli anni?... Per carità! 27
Marcello Schaunard Mimì Rodolfo Viva chi spende! (uscendo) (di fuori) (imbarazzato) Taglia corta la coda al tuo Castoro! Scusi. Ed ora come faccio?... Schaunard (va a prendere dell’acqua e ne spruzza il viso di Mimì) Dividiamo il bottin! Marcello Rodolfo Così! (si dividono gli scudi rimasti sulla tavola) (di fuori) (alzandosi) (guardandola con grande interesse) Occhio alla scala. Tienti Una donna! Che viso d’ammalata! Rodolfo e Colline alla ringhiera. (Mimì rinviene) Dividiam! Mimì Si sente meglio? Rodolfo Di grazia, mi s’è spento Marcello (sul pianerottolo, presso l’uscio aperto, alzando il lume) il lume. Mimì (presentando uno specchio rotto a Colline) Adagio! (con un filo di voce) Là ci son beltà scese dal cielo. Rodolfo Sì. Or che sei ricco, bada alla decenza! Colline (corre ad aprire) Orso, ravviati il pelo. (di fuori) Ecco. Rodolfo È buio pesto. Qui c’è tanto freddo. Segga vicino al fuoco. Colline Mimì (Mimì fa cenno di no) Farò la conoscenza (le voci di Marcello, Schaunard e Colline si fanno sempre più (sull’uscio, con un lume spento in mano ed una chiave) Aspetti... un po’ di vino... la prima volta d’un barbitonsore. lontane) Vorrebbe...? Guidatemi al ridicolo Mimì oltraggio d’un rasoio. Schaunard Rodolfo Grazie. Maledetto portier! S’accomodi un momento. Marcello, Schaunard e Colline (rumore d’uno che ruzzola) Rodolfo (comicamente) Mimì (le dà il bicchiere e le versa da bere) Andiam. Colline Non occorre. A lei. Accidenti! Rodolfo Rodolfo Mimì Io resto Rodolfo (insistendo) Poco, poco. per terminar l’articolo (sull’uscio) La prego, entri. di fondo del Castoro! Colline, sei morto? (Mimì, entra, ma subito è presa da soffocazione) Rodolfo Così? Marcello Colline Rodolfo Fa presto. (lontano, dal basso della scala) (premuroso) Mimì Non ancor! Si sente male? Grazie. Rodolfo (beve) Cinque minuti. Conosco il mestiere. Marcello Mimì (più lontano) No... nulla. Rodolfo Colline Vien presto! (ammirandola) Ti aspetterem dabbasso dal portiere. Rodolfo (Che bella bambina!) (Rodolfo chiude l’uscio, depone il lume, sgombra un angolo Impallidisce! Marcello del tavolo – vi colloca calamaio e carta, poi siede e si mette Mimì Se tardi, udrai che coro! a scrivere dopo aver spento l’altro lume rimasto acceso: Mimì (levandosi, cerca il suo candeliere) s’interrompe, pensa, ritorna a scrivere, s’inquieta, distrugge lo (presa da tosse) Ora permetta Rodolfo scritto e getta via la penna) Il respir... Quelle scale... che accenda il lume. È tutto passato. Cinque minuti. (sviene, e Rodolfo è appena a tempo di sorreggerla ed adagiarla (prende un lume ed apre l’uscio: Marcello, Schaunard e Colline Rodolfo su di una sedia, mentre dalle mani di Mimì cadono candeliere Rodolfo escono e scendono la scala) (sfiduciato) e chiave) Tanta fretta? Non sono in vena. (si bussa timidamente all’uscio) Mimì 28 Chi è là? Sì. 29
(Rodolfo scorge a terra il candeliere, lo raccoglie, accende e lo Rodolfo Mimì Son tranquilla e lieta consegna a Mimì senza far parola) (si volge dalla parte ove ode la voce di Mimì) (sorpresa) ed è mio svago Ma le pare?... Ah! far gigli e rose. Mimì Mi piaccion quelle cose Grazie. Buona sera. Mimì Rodolfo che han sì dolce malìa, (s’avvia per uscire) (ripete con grazia, avvicinandosi ancora cautamente) (tenendo la mano di Mimì, con voce piena di emozione!) che parlano d’amor, di primavere, Importuna è la vicina... Che gelida manina! che parlano di sogni e di chimere, Rodolfo (cerca la chiave sul pavimento, strisciando i piedi) Se la lasci riscaldar. quelle cose che han nome poesia... (l’accompagna fino all’uscio) Cercar che giova? Al buio non si trova. Lei m’intende? Buona sera. Rodolfo Ma per fortuna è una notte di luna, (ritorna subito al lavoro) Cosa dice, ma le pare?... e qui la luna l’abbiamo vicina. Rodolfo (Mimì vorrebbe ritirare la mano) (commosso) Mimì Mimì Aspetti, signorina, Sì. (esce, poi riappare sull’uscio che rimane aperto) Cerchi. le dirò con due parole Oh! sventata! chi son, che faccio e come vivo. Vuole? Mimì La chiave della stanza dove l’ho lasciata? Rodolfo (Mimì tace: Rodolfo lascia la mano di Mimì, la quale Mi chiamano Mimì, Cerco. indietreggiando trova una sedia sulla quale si lascia quasi il perché non so. Rodolfo (urta nel tavolo, vi depone il suo candeliere e si mette a cercare cadere affranta dall’emozione) Sola, mi fo Non stia sull’uscio; il lume vacilla al vento. la chiave brancicando le mani sul pavimento) il pranzo da me stessa. (il lume di Mimì si spegne) Chi son? Sono un poeta. Non vado sempre a messa, Mimì Che cosa faccio? Scrivo. ma prego assai il Signore. Mimì Ove sarà?... E come vivo? Vivo!... Vivo sola, soletta Oh Dio! Torni ad accenderlo. In povertà mia lieta là in una bianca cameretta: Rodolfo scialo da gran signore guardo sui tetti e in cielo; Rodolfo (trova la chiave e lascia sfuggire una esclamazione, poi subito rime ed inni d’amore. ma quando vien lo sgelo (accorre colla sua candela per riaccendere quella di Mimì, ma pentito mette la chiave in tasca) Per sogni e per chimere il primo sole è mio avvicinandosi alla porta anche il suo lume si spegne e la camera Ah! e per castelli in aria il primo bacio dell’aprile è mio! rimane buia) l’anima ho milionaria. Il primo sole è mio! Oh Dio!... Anche il mio s’è spento! Mimì Talor dal mio forziere Germoglia in un vaso una rosa... L’ha trovata?... ruban tutti i gioielli Foglia a foglia la spio! Mimì due ladri: gli occhi belli. Così gentile (avanzandosi a tentoni, incontra il tavolo e vi depone il suo Rodolfo V’entrar con voi pur ora il profumo d’un fiore! candeliere) No! ed i miei sogni usati Ma i fior ch’io faccio, ahimè! non hanno odore! Ah! E la chiave ove sarà?... e i bei sogni miei Altro di me non le saprei narrare. Mimì tosto si dileguar. Sono la sua vicina Rodolfo Mi parve... Ma il furto non m’accora, che la vien fuori d’ora a importunare. (si trova presso la porta e la chiude) poiché v’ha preso stanza Buio pesto! Rodolfo la speranza! Schaunard In verità... Or che mi conoscete, (dal cortile) Mimì parlate voi. Deh! parlate. Chi siete? Ehi! Rodolfo! Disgraziata! Mimì Via piaccia dir? (cerca a tastoni) Colline Rodolfo Cerca? Mimì (dal cortile) Ove sarà?... (è un po’ titubante, poi si decide a parlare; sempre seduta) Rodolfo! Rodolfo Sì. Mimì Cerco! Mi chiamano Mimì, Marcello Importuna è la vicina... (finge di cercare, ma guidato dalla voce e dai passi di Mimì, ma il mio nome è Lucia. (dal cortile) tenta di avvicinarsi ad essa che, china a terra, cerca sempre La storia mia Olà. Non senti? tastoni: in questo momento Rodolfo si è avvicinato ed è breve. A tela o a seta (alle grida degli amici, Rodolfo s’impazienta) 30 abbassandosi esso pure, la sua mano incontra quella di Mimì) ricamo in casa e fuori... Lumaca! 31
Colline (cingendo con le braccia Mimì) Rodolfo Poetucolo! Fremon già nell’anima E al ritorno? le dolcezze estreme, Schaunard fremon dolcezze estreme Mimì Accidenti nel bacio freme amor! (maliziosa) al pigro! (la bacia) Curioso! (Sempre più impaziente, Rodolfo a tentoni si avvia alla finestra e l’apre spingendosi un poco fuori per rispondere agli amici che Mimì Rodolfo sono giù nel cortile: dalla finestra aperta entrano i raggi lunari, (svincolandosi) (aiuta amorevolmente Mimì a mettersi lo scialle) rischiarando così la camera) No, per pietà! Dammi il braccio, mia piccina. Rodolfo Rodolfo Mimì (alla finestra) Sei mia! (dà il braccio a Rodolfo) Scrivo ancor tre righe a volo. Obbedisco, signor! Mimì (s’avviano sottobraccio alla porta d’uscita) Mimì V’aspettano gli amici... (avvicinandosi un poco alla finestra) Rodolfo Chi sono? Mimì Che m’ami di’... (assai commossa) Rodolfo Ah! tu sol comandi, amor!... Mimì (rivolgendosi a Mimì) (quasi abbandonandosi) (con abbandono) Amici. (Oh! come dolci scendono Io t’amo! le sue lusinghe al core... Schaunard tu sol comandi, amore!...) Rodolfo Sentirai le tue... Amore! Rodolfo Marcello Già mi mandi via? Mimì Che te ne fai lì solo? Amor! Mimì Rodolfo (titubante) Fine del primo quadro Non sono solo. Siamo in due. Vorrei dir... ma non oso... Andate da Momus, tenete il posto, ci saremo tosto. Rodolfo (rimane alla finestra, onde assicurarsi che gli amici se ne vanno) (con gentilezza) Di’. Marcello, Schaunard e Colline (allontanandosi) Mimì Momus, Momus, Momus, (con graziosa furberia) zitti e discreti andiamocene via. Se venissi con voi? Momus, Momus, Momus, il poeta trovò la poesia. Rodolfo (Mimì si è avvicinata ancor più alla finestra per modo che i raggi (sorpreso) lunari la illuminano: Rodolfo, volgendosi, scorge Mimì avvolta Che?... Mimì? come da un nimbo di luce, e la contempla, quasi estatico) (insinuante) Sarebbe così dolce restar qui. Rodolfo C’è freddo fuori. O soave fanciulla, o dolce viso di mite circonfuso alba lunar, Mimì in te, ravviso (con grande abbandono) 32 il sogno ch’io vorrei sempre sognar! Vi starò vicina!... 33
Quadro secondo chi vuol, donnine allegre, un po’ d’amor! Facciamo insieme a vendere e a comprar!... Mimì (accennando ad una cuffietta che porta graziosamente) Mi sta bene questa cuffietta rosa? Un venditore Prugne di Tours! (Marcello, Schaunard e Colline cercano se vi fosse un tavolo (entra un gruppo di venditrici) libero fuori del caffè all’aria aperta, ma ve n’è uno solo ed ... Gustavo Colline, il grande filosofo; Marcello, il grande pittore; Al caffè è occupato da onesti borghesi. I tre amici li fulminano con Rodolfo, il grande poeta; e Schaunard, il grande musicista – come Presto qua! Camerier! Un bicchier! essi si chiamavano a vicenda – frequentavano regolarmente il Marcello occhiate sprezzanti, poi entrano nel caffè) Corri! Birra! Da ber! Un caffè! Io do ad un soldo il vergine mio cuor! Caffè Momus dove erano soprannominati: I quattro Moschettieri, perché indivisibili. (la ragazza si allontana ridendo) Monelli (alcuni) Venditori Latte di cocco! Essi giungevano infatti e giuocavano e se ne andavano sempre insieme e spesso senza pagare il conto e sempre con un ‘accordo’ Latte di cocco! Giubbe! Carote! Schaunard degno dell’orchestra del Conservatorio. (va a gironzolare avanti al caffè Momus aspettandovi gli amici: Venditori Madamigella Musetta era una bella ragazza di venti anni... La folla intanto armato della enorme pipa e del corno da caccia guarda Oh, la crostata! (allontanandosi) curiosamente la folla) Panna montata! Molta civetteria, un pochino di ambizione e nessuna ortografia... Quanta folla, su, partiam! Fra spintoni e testate accorrendo Delizia delle cene del Quartiere Latino... affretta la folla e si diletta Dal caffè Una perpetua alternativa di brougham bleu e di omnibus, di via Schaunard nel provar gioie matte... insoddisfatte... Camerier! Breda e di Quartiere Latino. (dopo aver soffiato nel corno che ha contrattato a lungo con un Un bicchier! – O che volete? – Di tanto in tanto ho bisogno di respirare l’aria di venditore di ferravecchi) Alcune venditrici Presto, olà! questa vita. La mia folle esistenza è come una canzone: ciascuno Falso questo Re! de’ miei amori è una strofa –, ma Marcello ne è il ritornello. Ninnoli, spillette! Ratafià! Pipa e corno quant’è? Datteri e caramelle! (paga) Rodolfo Al quartiere latino La vigilia di Natale Venditori (a Mimì) Colline Fiori alle belle! Sei bruna e quel color ti dona. Un crocicchio di vie che nel largo prende forma di piazzale; (presso la rappezzatrice che gli ha cucito la falda di uno botteghe, venditori di ogni genere; da un lato il Caffè Momus. zimarrone) Gran folla e diversa: borghesi, soldati, fantesche, ragazzi, Colline Mimì È un poco usato... (se ne viene al ritrovo agitando trionfalmente un vecchio libro) (ammirando la bacheca di una bottega) bambine, studenti, sartine, gendarmi, ecc. Sul limitare delle ma è serio e a buon mercato... loro botteghe i venditori gridano a squarciagola invitando la Copia rara, anzi unica: Bel vezzo di corallo! (paga, poi distribuisce con giusto equilibrio i libri dei quali è la grammatica Runica! folla de’ compratori. Separati in quella gran calca di gente si carico nelle molte tasche dello zimarrone) aggirano Rodolfo e Mimì da una parte, Colline presso alla botte Rodolfo di una rappezzatrice, Schaunard a una bottega di ferravecchi Schaunard Ho uno zio milionario. Se fa senno il buon Dio, Rodolfo Uomo onesto! voglio comprarti un vezzo assai più bel! sta comperando una pipa e un corno; Marcello è spinto qua e là (a braccio con Mimì, attraversa la folla avviandosi al negozio dal capriccio della gente. (Rodolfo e Mimì, in dolce colloquio, si avviano verso il fondo della modista) Marcello della scena e si perdono nella folla. Ad una bottega del fondo Parecchi borghesi ad un tavolo fuori del caffè Momus. È sera. Le Andiam. botteghe sono adorne di lampioncini e fanali accesi; un grande (arrivando al caffè Momus grida a Schaunard e Colline) un venditore monta su di una seggiola, con grandi gesti offre in fanale illumina l’ingresso del caffè. A cena! vendita delle maglierie, dei berretti da notte, ecc. Un gruppo di Mimì ragazzi accorre intorno alla bottega e scoppia in allegre risate) Andiam per la cuffietta? Schaunard e Colline Venditori (sul limitare delle loro botteghe, altri aggirandosi tra la folla ed Rodolfo? Monelli Rodolfo (ridendo) offrendo la propria merce) Tienti al mio braccio stretta... Aranci, datteri! Caldi i marroni! Marcello Ah! Ah! Ah! Ah! Ninnoli, croci. Torroni! Panna montata! Entrò da una modista. Mimì Sartine e studenti Caramelle! La crostata! Fringuelli, A te mi stringo... Andiam passeri! Fiori alle belle! Rodolfo (accorrendo nel fondo presso i monelli, ridendo) (entrano in una bottega di modista) (uscendo dalla modista insieme a Mimì) Ah! Ah! Ah!... La folla (studenti, sartine, borghesi e popolo) Vieni, gli amici aspettano. Marcello Borghesi Quanta folla! Su, corriam! Che chiasso! (tutto solo in mezzo alla folla, con un involto sotto il braccio, Stringiti a me. Date il passo. Venditori (alcuni) Facciam coda alla gente! occhieggiando le donnine che la folla gli getta quasi fra le braccia) Panna montata! Ragazze, state attente! 34 35 Io pur mi sento in vena di gridar:
Che chiasso! Quanta folla! Studenti e sartine (alcuni) Colline cerca dei ragazzi e, trovandoli intorno a Parpignol, si mettono a Pigliam via Mazzarino! Là da Momus! Io non do che un accessit! sgridarli; l’una prende il figliolo per una mano, un’altra vuole Io soffoco, partiamo! Andiam! (tutti siedono intorno al tavolo, mentre il cameriere ritorna) condur via la propria bambina, chi minaccia, chi sgrida, ma Vedi il Caffè è vicin! (entrano nel caffè) inutilmente, ché bambine e ragazzi non vogliono andarsene) Andiamo là da Momus! Parpignol (entrano nel caffè) Marcello, Schaunard e Colline (vicinissimo) Mamme (al cameriere, che corre frettoloso entro al caffè, mentre un altro Ecco i giocattoli di Parpignol! (strillanti e minaccianti) Venditori ne esce con tutto l’occorrente per preparare la tavola) Ah! razza di furfanti indemoniati, Aranci, datteri, ninnoli, fior! Lesto! Colline che ci venite a fare in questo loco? (Rodolfo e Mimì s’avviano al caffè Momus) (vedendo il cameriere gli grida con enfasi:) A casa, a letto! Via, brutti sguaiati, (molta gente entra da ogni parte e si aggira per il piazzale, poi si Salame! gli scappellotti vi parranno poco! raduna nel fondo. Colline, Schaunard e Marcello escono dal caffè Parpignol A casa, a letto, portando fuori una tavola; li segue un cameriere con le seggiole; (interno, lontano) (il cameriere presenta la lista delle vivande, che passa razza di furfanti, a letto! i borghesi, al tavolo vicino, infastiditi dal baccano che fanno i tre Ecco i giocattoli di Parpignol! nelle mani dei quattro amici, guardata con una specie di (una mamma prende per un orecchio un ragazzo il quale si amici, dopo un po’ di tempo, s’alzano e se ne vanno. S’avanzano ammirazione e analizzata profondamente. Da via Delfino mette a piagnucolare) di nuovo Rodolfo e Mimì, questa osserva un gruppo di studenti) Rodolfo sbocca un carretto tutto a fronzoli e fiori, illuminato a (si unisce agli amici e presenta loro Mimì) palloncini: chi lo spinge è Parpignol, il popolare venditore Un ragazzo Rodolfo Due posti. di giocattoli; una turba di ragazzi lo segue saltellando (piagnucolando) (con dolce rimprovero, a Mimì) allegramente e circonda il carretto ammirandone i giocattoli) Vo’ la tromba, il cavallin!... Chi guardi? Colline Finalmente! Bambine e ragazzi (le mamme, intenerite, si decidono a comperare da Parpignol; Colline (interno) i ragazzi saltano di gioia impossessandosi dei giocattoli. Odio il profano volgo al par d’Orazio. Rodolfo Parpignol, Parpignol! Parpignol prende giù per via Commedia. I ragazzi e le bambine Eccoci qui. (in scena) allegramente lo seguono, marciando e fingendo di suonare gli Mimì Questa è Mimì, Ecco Parpignol, Parpignol! strumenti infantili acquistati loro) (a Rodolfo) gaia fioraia. Col carretto tutto fior! Sei geloso? Il suo venir completa Ecco Parpignol, Parpignol! Rodolfo la bella compagnia, Voglio la tromba, il cavallin, E tu, Mimì, che vuoi? Rodolfo perché son io il poeta, il tambur, tamburel... All’uom felice sta il sospetto accanto. essa la poesia. Voglio il cannon, voglio il frustin, Mimì Dal mio cervel sbocciano i canti, ... dei soldati il drappel. La crema. Schaunard dalle sue dita sbocciano i fior; Ed io, quando mi sazio, dall’anime esultanti Schaunard Schaunard vo’ abbondanza di spazio... sboccia l’amor. Cervo arrosto! (con somma importanza al cameriere, che prende nota di quanto gli viene ordinato) Mimì Marcello, Schaunard e Colline Marcello E gran sfarzo. C’è una dama! (a Rodolfo) (ridendo) (esaminando la carta ed ordinando ad alta voce al cameriere) Sei felice? Ah, ah! Ah, ah! Un tacchino! Bambine e ragazzi Viva Parpignol, Parpignol! Marcello Marcello Schaunard (interno) (al cameriere) (ironico) Vin del Reno! Il tambur! Tamburel! Vogliamo una cena prelibata. Lesto! Dio, che concetti rari! (più lontano) Colline Dei soldati il drappel! Rodolfo Colline Vin da tavola! (appassionato a Mimì) (solenne, accennando a Mimì) Marcello Ah, sì, tanto! Digna est intrari. Schaunard (come continuando il discorso) E tu? Aragosta senza crosta! Signorina Mimì, che dono raro Schaunard le ha fatto il suo Rodolfo? Mimì (con autorità comica) (bambine e ragazzi, attorniato il carretto di Parpignol, 36 Sì, tanto! Ingrediat si necessit. gesticolano con gran vivacità; un gruppo di mamme accorre in 37
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