"TRA IL DIRE E IL FARE, C'È DI MEZZO . IL GIOCARE" - SCUOLA INFANZIA "ARCOBALENO" - ISTITUTO COMPRENSIVO MARCHETTI PROGRAMMAZIONE DI PLESSO A.S ...
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SCUOLA INFANZIA “ARCOBALENO” – ISTITUTO COMPRENSIVO MARCHETTI PROGRAMMAZIONE DI PLESSO A.S 2020-2021 “Gelsomino nel paese dei bugiardi” G.RODARI “TRA IL DIRE E IL FARE, C’È DI MEZZO ……. IL GIOCARE” g
La grafica vuole essere un omaggio a GIANNI RODARI “GIOCARE È L’ESSENZA STESSA DELL’ESSERE BAMBINO ….. “ Lorenz Il gioco costituisce la caratteristica dominante del comportamento infantile, è una componente imprescindibile del bambino e dell’uomo. Attraverso il gioco il bambino si identifica, libera le proprie energie, si relaziona e impara. Ha la possibilità di divertirsi, acquisire, sviluppare e perfezionare contemporaneamente le conoscenze e le abilità che sono alla base di ogni futuro apprendimento. Giocare è conoscersi!!! Alice cascherina g
Giocare vuole dire per il bambino affermarsi, affermare la propria personalità, costruire la propria identità da solo e con l’aiuto degli altri. In forma di gioco i bambini possono apprendere e interiorizzare concetti e valori, anche difficili e complessi. Attivare la “dimensione ludica” vuol dire mettere al centro del progetto educativo il bambino con il suo fare, il suo dire e il suo pensare. Il gioco dialoga indirettamente con tutti i linguaggi, impegna e arricchisce pur divertendo, gratificando e accattivando. Il gioco costituisce un’attività costruttiva e ricostruttiva, permette di rappresentare e interpretare il mondo, fare ipotesi su di esso, dargli forma, attribuirgli significati. Nella sua forma sociale è un continuo scambio di significati,un esercizio raffinato di forme comunicative. Il gioco è mediatore nella relazione fra bambini e in quella fra bambini e adulti. La nostra proposta vuole mostrare come l’adulto possa mettersi nei panni dei bambini, possa giocare con loro in maniera coinvolta, possa agire in maniera paritaria senza perdere il ruolo di garante delle regole e partner ove il bambino lo richieda. “IL GIOCO È IL LAVORO DEL BAMBINO” Maria Montessori g
“GIOCARE VUOL DIRE ARRICCHIRE IL PENSIERO CREATIVO DI UN BAMBINO” Bruno Munari Il GIOCO nelle Indicazioni Nazionali del 2012 La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini. La scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento creando la disponibilità dei piccoli a fidarsi e ad essere accompagnati nell’avventura della conoscenza. L’idea è quella di trasmettere il senso del “filo” che accompagna i bambini nelle diverse fasi di apprendimento. Il filo, inteso come cammino di vita e di apprendimento, che non deve mai essere smarrito o lasciato, ma continuamente tenuto in mano allo scopo di guidare giocando, la buona pratica dell’imparare! Il gioco, particolarmente quello simbolico, diviene mezzo di espressione, strumento di racconto, rielaborazione in modo creativo di esperienze personali e sociali. g
Nella scuola dell’infanzia il GIOCO è protagonista, accompagna la crescita dei bambini, li mette in condizione di rivelare la loro storia, i loro desideri, le aspettative e le emozioni per imparare a conoscersi meglio e a raggiungere le finalità che la scuola si prefigge: * Consolidare l’identità * Sviluppare l’autonomia * Acquisire competenze * Vivere esperienze di cittadinanza G.Rodari “L’omino delle pioggia” g
VA IN SCENA PER VOI LO SPETTACOLO DAL TITOLO: “DIRITTO AL GIOCO” (art.31 Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia) Ebbene sì, il caro diritto al GIOCO, in una società frenetica come la nostra, è spesso considerato un riempitivo senza senso, viene trascurato il SIGNIFICATO profondo di questa attività così divertente ed impegnativa. Care famiglie una simpatica filastrocca per ricordare che GIOCARE È UN DIRITTO! Vado a scuola e quando torno, “non giocare nel soggiorno!” Salto un po’ sul materasso: “ma cos’è questo fracasso!” E così scendo in giardino:”non sporcarti il vestitino” Poi li senti sospirare: “Beato te che puoi giocare!” g
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA La globalizzazione richiede un nuovo slancio per educare alla cittadinanza globale. Questo implica aiutare gli alunni a comprendere e apprezzare i diritti umani e le sfide globali comuni, in modo da diventare cittadini impegnati. Nella scuola dell’Infanzia si pongono le basi per l’esercizio della Cittadinanza attiva intesa come “ scoperta degli altri, dei loro bisogni e della necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono per mezzo delle relazioni, del dialogo, dell’espressione del proprio pensiero, del primo riconoscimento dei propri diritti e doveri …..” Il nostro progetto si propone di educare i bambini ad essere “cittadini” capaci d’autonomia, partecipazione, condivisione; di insegnare loro a prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e di mettere in atto forme di cooperazione e solidarietà. Attraverso varie forme e modalità di GIOCO impareranno a rapportarsi e comunicare con gli altri, rispettandone tempi, modalità e singole “IL GIOCO È LA RISPOSTA A COME NASCE QUALCOSA esperienze. DI NUOVO” g
“Versi e storie di parole” METODOLOGIA EDUCATIVA…….. Partiamo dall’idea di una pedagogia attiva dove ogni bambino è attore e protagonista della sua esperienza, per creare situazioni dove tutti hanno la possibilità di ricercare, sperimentare, progettare, imparare facendo, scoprendo le proprie capacità espressive in un clima disteso, collaborativo e di confronto continuo. ✓ Favorire e vive la dimensione ludica ✓ Rispettare tempi e ritmi di apprendimento ✓ Valorizzare le relazioni interpersonali ✓ Riscoprire la capacità di progettazione autonoma come possibilità creativa di risoluzione delle difficoltà ✓ G. Rodari g
“TRAGUARDI DISVILUPPO” “TRAGUARDI DI SVILUPPO Sviluppare il senso dell’identità per tutti i bambini 3-4-5 anni personale, percepire, per tutti i bambini 3-4-5 esprimere le proprie esigenze e anni” le proprie emozioni Interagire con gli altri nei giochi di movimento, nella Ascoltare e Riconoscere il proprio comprendere la lettura corpo, imparare a danza e nella comunicazione di storie e racconti controllarlo, sperimentarne il G.Rodari potenziale comunicativo Riconoscere i segnali e i ritmi Inventare storie ed ed espressivo del proprio corpo, le esprimerle attraverso la Partecipare a giochi differenze sessuali. drammatizzazione, il motori, al chiuso e Adottare corrette misure di disegno, la pittura ed altre Giocare in modo all’aperto, rispettandone le igiene e di sana alimentazione attività manipolative costruttivo e creativo con regole gli altri, saper Provare piacere nel movimento argomentare, e sperimentare schemi confrontare, sostenere le Esprimere e comunicare agli Avere consapevolezza della posturali e motori applicandoli proprie ragioni con adulti altri emozioni, sentimenti, propria storia personale e nei giochi individuali e di e bambini argomentazioni attraverso il familiare, conoscere le linguaggio verbale utilizzato in tradizioni della famiglia e gruppo situazioni comunicative della comunità Riflettere, Orientarsi nelle prime confrontarsi, discutere Utilizzare il linguaggio corporeo e generalizzazioni di passato, con gli adulti e gli altri motorio per comunicare ed esprimere i presente, futuro e muoversi con bambini propri stati d’animo, anche attraverso la crescente sicurezza e autonomia drammatizzazione e le esperienze negli spazi familiari g ritmico-musicali
A.S 2020-2021 FAMIGLIA SCUOLA ARCOBALENO SCUOLA E FAMIGLIA La scuola e la famiglia rappresentano per i bambini i due ambienti di vita fondamentali. Sono le fondamenta dell’esperienza dei più piccoli che per crescere hanno bisogno di una rete educativa che li orienti e li sostenga lungo il percorso, una rete fatta di alleanze, competenze, rapporti di fiducia che vanno costruiti, riconosciuti e sostenuti. È un dialogo che si traduce in sinergia di responsabilità fra istituzione g scolastica e genitori.
CI PRESENTIAMO …………. SEZIONE A: OMOGENEA 25 BAMBINI di 3 ANNI “A un bambino pittore” SEZIONE A: OMOGENEA 22 BAMBINI di 5ANNI SEZIONE B: OMOGENEA 24 BAMBINI di 5 ANNI SEZIONE C: OMOGENEA 25 BAMBINI di 4 ANNI SEZIONE D: ETEROGENEA 19 BAMBINI di 5 ANNI 5 BAMBINI di 3 ANNI SEZIONE E : ETEROGENEA 7 BAMBINI di 4 ANNI 5 BAMBINI di 3 ANNI Un insegnante di religione – un insegnante su ruolo di potenziamento Due insegnanti per ogni sezione 4 insegnanti per emergenza Covid 19 g Un insegnante di sostegno Quattro collaboratrici scolastiche
09.30 – 10.00 10.00 – 11.30 11.45 – 12.45 11.45 – 12.00 Preparazione al pranzo,routine igienica poi … Colazione sez.D-E-A Attività didattica sez.D/E/A Uscita senza Una insegnante di sostegnotutti– aUna insegnante tavola sez.D – Epotenziato -A 10.00 -10.30 Due insegnanti per ogni sezione10.30 – 12.30 mensa Colazione sez.B -C Attività didattica sez.B - C 12.45 – 4 insegnanti emergenza Covid 1913.45 Una insegnante di religione Preparazione al pranzo,routine igienica poi … 09.00 – 09.30 Quattro collaboratrici scolastiche tutti a tavola sez.B – C Calendario delle presenze: “Chi c’è 13.00 – 15.15 oggi a scuola?” Gioco libero e guidato in sezione/giardino e “lavoriamo imparando” Sez.D – E -A 08.00 – 09.00 14.00 – 15.30 Ingresso/accoglienza Gioco libero e guidato in sezione/giardino e in sezione con gioco “lavoriamo imparando” Sez.B –C libero e canti 15.30 – 16.00 Ultima uscita PARTITI …… LA GIORNATA SCOLASTICA INIZIA!!!!!! g
Nel corso dell’anno anno scolastico, per l’ampliamento dell’offerta formativa, accanto alle attività didattiche ed ai laboratori, vengono proposti dei Progetti gestiti dagli insegnanti stessi. Vi presentiamo i progetti che ci porteranno ad affrontare viaggi avventurosi, ma densi di significato e di divertimento …….. Progetto linguistico Progetto Insegnamento Progetto continuità Religione Cattolica Accoglienza g
“PROGETTO ACCOGLIENZA” L’accoglienza è un’esperienza relazionale che si realizza in ogni momento della nostra vita; è ricca di attese e di emozioni, non si esaurisce con un sorriso, un abbraccio, poiché essa non è solamente un gesto, bensì un modo di pensare e d’incoraggiare. “ Nel passaggio da casa a scuola ci sono braccia che lasciano andare, ma ci sono braccia che accolgono, che sostengono il bambino in questo passaggio di mani e di menti”. Accogliere significa avvolgere il bambino nell’affetto e favorire per lui un percorso di crescita il più agevole ed efficace possibile. Per i bambini del secondo e terzo anno si tratta di riprendere i contatti con persone e ambienti già noti, per i bimbi del primo anno coincide spesso con il loro primo ingresso in una comunità scolastica. Particolare cura è necessario dedicare alla: GESTIONE DEI COFLITTI INDOTTI DALLA PROMOZIONE DEI LEGAMI FORMAZIONE DEL GRUPPO COOPERATIVI TRA I SUOI COMPONENTI SEZIONE SOCIALIZZAZIONE g
In quanto comunità educante la scuola genera una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, ed è anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. Ecco allora che per svolgere al meglio il proprio compito la scuola deve porre attenzione: STORIA DEL BAMBINO RISPETTO DEI TEMPI ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI PRENDERSI CURA Certamente l’accoglienza non si limita solamente ai bimbi poiché come si evince dalle Indicazioni Nazionali “Le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini”. È necessario allora istaurare con le famiglie una relazione positiva, basata sulla corresponsabilità educativa, che implica una necessaria condivisione, raggiungibile attraverso una costante comunicazione e ponendo al centro di questo agire il benessere del bambino che si relaziona con genitori ed insegnanti. Di qui la necessità di porre cura e attenzione alla relazione con le famiglie attraverso la valorizzazione degli incontri quotidiani, dei colloqui individuali e di tutti gli incontri assembleali previsti per ogni anno scolastico. Altresì per rendere partecipi e maggiormente consapevoli le famiglie del percorso scolastico la scuola documenta le esperienze e le attività proposte. g
PROGETTO LINGUISTICO: “Giocando con le parole” Il progetto è rivolto a tutti i bambini presenti nella nostra scuola. Viene svolto tutti i giorni da un’ insegnante su ruolo di potenziamento. I bimbi, appartenenti alla stessa sezione, lavorano in piccoli gruppi. Nelle sezioni eterogenee vengono divisi per fasce d’età. Scopo del progetto è quello di rafforzare la capacità di attenzione, arricchire il lessico, migliorare la verbalizzazione e promuovere la comprensione di semplici consegne e letture di racconti/ storie. g
PROGETTO CONTINUITÀ SCUOLA SCUOLA DELL’INFANZIA PRIMARIA Il progetto deriva dall’esigenza di favorire il più possibile una gradualità nel passaggio dalla Scuola dell’ Infanzia alla scuola Primaria. Con la continuità educativa, si propone la realizzazione di momenti d’incontro, in questo periodo di emergenza avverranno on line, tra gli alunni e le insegnanti dei due ordini di scuola infanzia e primaria, per facilitare la transizione da un contesto conosciuto ad un nuovo ambiente. Il progetto mira a REALIZZARE progetti comuni in cui docenti e bambini confrontano le proprie esigenze e i propri vissuti scolastici; FAVORIRE un percorso formativo unitario; REALIZZARE incontri ed attività comuni per promuovere la conoscenza reciproca;DIMINUIRE l’ansia e l’insicurezza di fronte al “cambiamento”;Rispettare e VALORIZZARE le diversità e individualità g dell’altro.
INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA L’insegnamento della religione cattolica accompagna i bambini Piano annuale durante tutto l’anno scolastico e coinvolge tutte e tre le fasce d’età. Viene svolta da un’insegnante esterna e documentata attraverso un raccoglitore consegnato a fine anno ad ogni famiglia. “Le attività in ordine all’insegnamento della Religione Cattolica, per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi relativi all’I.R.C sono distribuiti nei vari campi di esperienza” (D.P.R Febbraio 2011) L’attività ha la durata di un’ora e trenta a settimana per ogni fascia d’età e viene svolta il mattino o il pomeriggio a rotazione, secondo un calendario stabilito ad inizio anno. Solamente per la sezione “E” si è stabilito un giorno canonico, il martedì mattino. g
Nel piano educativo-didattico per l’a.s 2020/2021 l’insegnamento di religione cattolica focalizza le sue esperienze sul tema: ” Cresco e gioco con Gesù” La programmazione didattica si strutturerà in cinque nuclei progettuali che consentiranno ai bambini attraverso il gioco, l’espressione e la comunicazione con parole e gesti, di essere stimolati a maturare il rispetto per l’altro, gioendo assieme per le meraviglie del creato e custodendole come dono prezioso. ! “NATALE: “ALLA SCOERTA GESÙ IL “CRESCO E DELLE DONO PIÙ GIOCO CON MERAVIGLIE BELLO” GESÙ” DEL CREATO” “LA CHIESA: “ PASQUA: LA INSIEME BELLEZZA DELLA STIAMO BENE” VITA NUOVA” METODOLOGIA: VERIFICA: * Osservazione dei comportamenti, degli atteggiamenti, * Gioco * Conversazioni su immagini delle capacità comunicative e relazionali * Racconti * Visione di cartoni animatici a tema * Raccolta e valutazione di elaborati grafico pittorici g * Drammatizzazioni * Discussione - conversazione, ascolto di canzoni, racconti
LEGGIAMO …. LA VALUTAZIONE La valutazione nella scuola dell’ Infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita dei bambini. È orientata ad esplorare ed incoraggiare tutte le loro potenzialità. Riferimento alle Indicazioni nazionali del 2012 La valutazione quindi è un processo indispensabile per riflettere sul contesto e sull’azione educativa, in una prospettiva di continua regolazione dell’ attività didattica tenendo presenti i modi di essere, i ritmi di sviluppo e gli stili di apprendimento dei bambini. Deve avere carattere di oggettività ed imparzialità pertanto i docenti per valutare si avvarranno di una molteplicità di strumenti: ✓ Osservazioni sistematiche di comportamenti agiti in relazione all’argomento di lavoro (comprensione e adeguatezza al compito, organizzazione e gestione degli spazi e dei materiali...) ✓ Osservazioni occasionali con l’annotazione, nel corso dell’attività, del numero e della qualità degli interventi (domande e/o risposte pertinenti, “I BAMBINI NON AMANO interventi coerenti al contesto...) I GIOCATTOLI MA CHI GIOCA CON LORO” ✓ Documentazione di elaborati grafico –pittorici g
I docenti potranno valutare: ✓ Elaborati grafico-pittorici (disegni liberi, pitture, percorsi grafici, schede di completamento del segno grafico ...) ✓ L’area della comunicazione (formulazione di domande, esposizioni orali: risposta a domande precise, narrazione di fiabe o eventi, interventi spontanei, capacità di inserirsi in un semplice dialogo....) ✓ Esercitazioni pratiche (composizioni con materiale strutturato e non, organizzazione autonoma di materiali e immagini conosciute per realizzare diverse forme artistiche, elaborati realizzati con tecniche e/o materiali vari, abilità in attività quali: scollare, incollare, strappare, tagliare, colorare, infilare, capacità di eseguire percorsi motori più o meno complessi... ) ✓ Capacità relazionali e sociali (capacità di relazionarsi ed interagire positivamente con il gruppo di pari e con gli adulti, conoscenza e rispetto delle regole scolastiche, capacità di instaurare rapporti di collaborazione cooperazione, capacità di gestire le emozioni e tollerare le frustrazioni...) LA DOCUMENTAZIONE……. La documentazione è un aspetto importante della vita della scuola. Serve ai bambini per fare memoria e riflettere sulle proprie esperienze, alle famiglie per prendere parte al percorso educativo dei propri figli, agli insegnanti per verificare l’andamento delle esperienze proposte g
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