Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità

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Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
Tecnologie fotovoltaiche
innovative per ridurre il
costo dell’elettricità
Cosimo Gerardi              Enel Green Power, Ricerca e Sviluppo -Tecnologia Fotovoltaica - 3SUN - Catania

I
     l costo per Watt delle celle solari si è ri-             Introduzione
     dotto così velocemente negli anni, che i
     costi di fabbricazione dei moduli fotovol-               Negli ultimi anni il fotovoltaico ha dimostrato di
taici incidono poco sui costi totali di un im-                avere un ruolo centrale nella transizione verso
pianto fotovoltaico: sono i costi di installa-                le fonti di energia rinnovabile e per la riduzio-
zione e gestione e quelli dei materiali di base               ne dell’emissione di CO2 . Considerando i trend
                                                              di crescita, la sostenibilità del fotovoltaico è mi-
che determinano principalmente il costo per
                                                              gliorata notevolmente grazie ai progressi tecno-
la produzione di elettricità. L’aumento di ef-
                                                              logici, che hanno permesso di ridurre la quantità
ficienza e l’energia prodotta dall’impianto co-               di materiale utilizzato e avere una miglior resa
stituiscono oggi le leve più importanti per la                manifatturiera.
riduzione dei costi complessivi.                                 Questo articolo riporta una rassegna dello sta-
La tecnologia dei moduli fotovoltaici si è evo-               to della tecnologia fotovoltaica, prevalentemente
luta nella direzione di massimizzare l’efficien-              basata sul silicio cristallino e multicristallino, e
za di conversione e l’energia prodotta in me-                 che vede la Cina in prima fila con più del 90%
dia da un impianto fotovoltaico cercando di                   della produzione mondiale. Le tecnologie più
                                                              diffuse utilizzano una architettura di dispositi-
ottimizzare la raccolta di luce e ridurre le per-
                                                              vo e processi proposti negli anni ’80 e portati al
dite. In questo lavoro discuteremo dello stato
                                                              massimo livello di ottimizzazione in termini di
dell’arte della tecnologia fotovoltaica per im-               prestazioni e costi negli ultimi anni. Mostreremo
piego terrestre che è in gran parte basata sul                che alcune recenti soluzioni, come i moduli bifac-
silicio, il secondo elemento più abbondante                   ciali, possono fare aumentare significativamente
sulla terra, e delle prospettive di sviluppo fu-              le prestazioni in termini di energia prodotta dai
turo che puntano a superare i limiti imposti                  moduli al silicio. Inoltre descriveremo la tecno-
                                                              logia a eterogiunzione, che è in fase di industria-
dalle caratteristiche dei materiali.
                                                              lizzazione ed espansione in questo periodo e che
                                                              potrebbe dare all’Europa la possibilità di diven-
                                                              tare leader nel settore del fotovoltaico. Infine,
                                                              si discuterà delle future evoluzioni tecnologiche

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Watt picco (Wp)

        Il Watt picco (Wp) rappresenta l’unità
        di misura della potenza teorica massima
        erogabile da un generatore elettrico (mo-
        dulo fotovoltaico) o viceversa la potenza
        teorica massima assorbibile da un carico
        elettrico.

basate su nuove architetture e nuovi materiali,
che nei prossimi anni permetteranno di aumen-
tare notevolmente l’efficienza delle celle solari
per applicazioni terrestri.

Il Mercato del fotovoltaico
Il mercato mondiale della tecnologia dei moduli,
o pannelli, fotovoltaici è dominato dalla tecnolo-
                                                                       Figura 1: Pannello superiore. Quote di mercato delle tec-
gia che si basa sul silicio multicristallino1 e mono-                            nologie fotovoltaiche per applicazioni terrestri.
cristallino. Quest’ultimo sta guadagnato terreno                                 (Fonte: Fraunhofer ISE 2019 [2], che ha sti-
grazie alla più alta efficienza raggiunta dalle cel-                             mato che nel 2018 sono stati prodotti intorno
le solari, riuscendo a compensare quasi del tutto                                a 103 GWp. Pannello inferiore. Installazioni
                                                                                 fotovoltaiche (PV) ed eoliche (Wind) per anno.
il costo maggiore di produzione del wafer di sili-
                                                                                 Si tratta di dati pubblicati da Bloomberg New
cio monocristallino. La tecnologia più diffusa si                                Energy Finance il 16 gennaio 2019. È evidente
basa sull’utilizzo delle fette di silicio cristallino e                          che il fotovoltaico è in forte crescita.
ha una quota di mercato vicina al 95%, le tecnolo-
gie a film sottile hanno quote significativamente
più basse, si tratta prevalentemente di moduli al                      termini di capacità globale installata cumulata,
tellururo di cadmio (CdTe) o moduli al seleniuro                       nel 2018 si è superata la soglia dei 500 GWp e si
di rame indio e gallio (CuInx Ga1−x Se2 ) noto con                     prevede di arrivare a oltre 1 TWp entro il 2023
l’acronimo CIGS. I moduli a film sottile raggiun-                      [1].
gono efficienze minori e hanno il problema della
tossicità del cadmio o della poca disponibilità                          La produzione annuale di moduli supera i 100
di indio che è un elemento raro. Inoltre, il film                      GWp/anno [2]. Favorita dalla drastica riduzione
sottile richiede anche l’utilizzo di materiali, co-                    dei prezzi, è ragionevole pensare che la domanda
me vetro, incapsulante e materiali per l’intercon-                     crescerà ancora in modo significativo negli anni
nessione, molto specifici e non standardizzabili,                      successivi.
rendendo difficile abbassare i costi complessivi                         Il mercato sarà sempre più condizionato, non
di produzione.                                                         soltanto dal costo dei moduli, ma anche dalle
   Nel 2018 i moduli di silicio cristallino hanno                      migliori prestazioni e affidabilità dei moduli e
raggiunto efficienze fra 17% e 18%, con le tecno-                      dei sistemi, che contribuiranno ad abbassare il
logie più performanti, che sono arrivate a oltre                       costo finale dell’energia, definito con il Costo
il 20% (per mercati di applicazioni ad alte pre-                       Livellato dell’Energia (Levelized Cost of Energy,
stazioni e costo più alto, cosiddetti high-end). In                    LCOE) [3].
 1
     Le celle solari al silicio cristallino sono realizzate con fet-      Il valore LCOE, che si misura in $ / MWh, rap-
      te di silicio monocristallino (cristallo singolo di silicio)     presenta una stima economica del costo medio
      o multicristallino (policristallo). Il silicio multicristalli-   necessario per finanziare e mantenere un impian-
      no è essenzialmente silicio policristallino caratterizzato
      da grani di silicio orientati diversamente ma di piccole         to di produzione energetica nel corso della sua vi-
      dimensioni.                                                      ta utile, in rapporto alla quantità totale di energia

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generata durante lo stesso intervallo di tempo2 .

Prospettive per un futuro con più
fotovoltaico
Grazie alla grande riduzione dei costi, il fotovol-
taico si è ormai ben affermato come un nuovo
attore, molto importante, nella corsa al control-
lo del riscaldamento globale del nostro pianeta.
Oggi, la tecnologia fotovoltaica rappresenta una
delle opzioni più economiche per fornire elettri-
cità e continua ad evolversi con grande enfasi                      Figura 2: Andamento dei prezzi di vendita in dollari in
sull’aumento della efficienza di conversione, che                             funzione della quantità di moduli utilizzati
                                                                              in impianti fotovoltaici (Fonte: International
ha il maggior impatto sulla riduzione dei costi. I                            Technology Roadmap of Photovoltaics 2019)[4].
risultati delle attività di ricerca nel fotovoltaico
mostrano che ci sono prospettive per aumentare
ulteriormente l’efficienza delle celle solari, por-
tando ad una ulteriore riduzione dei costi, a livel-                re efficienze anche superiori al 30% nei prossimi
li impensabili fino a pochi anni fa. La spinta ver-                 anni, tramite l’implementazione di nuovi mate-
so una maggiore efficienza di conversione deriva                    riali e architetture di dispositivo, utilizzando un
dal fatto che i costi di fabbricazione delle celle                  mix di tecnologie consolidate, come il silicio, e
solari hanno un andamento di riduzione molto                        nuovi materiali. Tali materiali potranno aumen-
simile a quello osservato nella microelettronica,                   tare la parte di spettro solare assorbita, grazie
attraverso l’aumento dei volumi e l’avanzamento                     alle architetture a giunzione multipla. In esse di-
tecnologico del processo di fabbricazione.                          versi tipi di cella sensibili alle varie componenti
    Di contro, i costi degli altri componenti del                   spettrali potranno catturare gran parte dello spet-
modulo, come il vetro, il materiale polimerico                      tro: dalle frequenze più alte come blu e verde, a
incapsulante, le cornici di alluminio, i diodi di                   quelle più basse come il rosso.
protezione e i materiali per l’interconnessione                        Verosimilmente, ciò comporterà l’apertura ver-
non beneficiano di questi vantaggi. L’aumento                       so lo sviluppo di nuovi mercati come l’integra-
di efficienza della cella porta ad una diminuzione                  zione architettonica dei moduli fotovoltaici e l’u-
diretta di questi costi, meno trattabili, riducen-                  tilizzo nel settore dei trasporti, perché l’aumento
done le quantità richieste. In sostanza, si può                     di efficienza porterà all’utilizzo ridotto di area e
affermare che l’aumento dell’efficienza della cel-                  dispositivi più leggeri.
la è stato il fattore principale che ha portato alla
                                                                       Nonostante il grande entusiasmo a livello mon-
riduzione dei costi dei moduli negli ultimi anni.
                                                                    diale per i progressi della tecnologia fotovoltaica
    L’efficienza ha un impatto addirittura maggio-
                                                                    e le grandi prospettive di sviluppo, l’industria
re a livello di sistema a causa della riduzione
                                                                    fotovoltaica europea è purtroppo in crisi e lotta
del numero dei moduli, dei costi di logistica,
                                                                    per la sopravvivenza. Al contrario l’industria
di installazione, di manutenzione e dei costi as-
                                                                    asiatica, in particolar modo quella cinese, detie-
sociati all’estensione del terreno necessario per
                                                                    ne oltre il 90% delle quote di mercato dei moduli
l’installazione dell’impianto.
                                                                    fotovoltaici prodotti. L’industria europea e in
    L’aumento di efficienza caratterizzerà i trend
                                                                    particolare quella italiana (che guida la classifica
futuri di mercato con la possibilità di raggiunge-
                                                                    delle fabbriche più importanti a livello europeo
 2
     Il costo livellato dell’energia costituisce quindi un valore   con il sito Enel Green Power di Catania) ha delle
       di riferimento per il prezzo a cui vendere l’energia per     risorse molto importanti su cui fare affidamen-
       unità di energia elettrica generata, al fine di avere un     to, come la competenza tecnologica sviluppata
       adeguato ritorno economico dei costi di finanziamento
       e manutenzione dell’impianto stesso durante il suo ciclo     da centri di ricerca e sviluppo tecnologico, e il
       di vita.                                                     know-how sviluppato dalla catena dell’industria

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Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
europea che è costituita da produttori di mate-                     Cella solare: breve descrizione
riali e da costruttori di macchinari in grado di                    dei principi di funzionamento
sviluppare linee di produzione automatizzate,
digitalizzate e molto efficienti.                                   L’effetto fotovoltaico, che consiste nella genera-
   In quest’ambito, sviluppare linee industriali                    zione di una tensione quando un dispositivo vie-
basate su processi innovativi con capacità pro-                     ne esposto alla luce, fu scoperto da Becquerel
duttive superiori a 1 GWp/anno3 è di fondamen-                      nel 1839, in una giunzione formata fra un elettro-
tale importanza per una significativa ripartenza                    do e un elettrolita [5]. Da allora sono state fatte
dell’industria europea, accelerando lo sviluppo                     altre dimostrazioni, anche se il primo risultato
di dispositivi innovativi.                                          sostanziale è stato dimostrato nel 1940 da Ohl in
                                                                    una giunzione p-n di silicio [6]. Ciò nonostante,
                                                                    le celle solari non destarono molto interesse se
                                                                    non a partire dal 1954, grazie ai lavori di Chapin
                                                                    [7] sul silicio mono cristallino e di Reynolds sul
                                                                    solfuro di cadmio [8].
                                                                       Da allora, si sono realizzate celle solari con
                                                                    diversi materiali, utilizzando diverse architetture
                                                                    e vari tipi di materiali semiconduttori, inorganici,
                                                                    organici e ibridi organici-inorganici.
                                                                       La cella solare convenzionale, tipicamente una
                                                                    giunzione p − n, o p − i − n4 , è caratterizzata
                                                                    da un materiale semiconduttore che assorbe la
                                                                    luce (assorbitore) con una singola banda di ener-
                                                                    gia proibita (o band-gap), Eg . Quando la cella è
                                                                    esposta alla luce, i fotoni con energia inferiore
                                                                    a Eg non contribuiscono all’output della cella5 .
                                                                    Un fotone con energia maggiore di Eg genera
                                                                    una carica elettrica, e l’energia in eccesso rispet-
                                                                    to a Eg viene dissipata come calore. Per ricavare
                                                                    l’efficienza di conversione ideale, si deve consi-
Figura 3: Pannello superiore: schema del circuito equiva-
                                                                    derare la struttura a bande del semiconduttore
          lente di una cella solare quando viene illumina-
          ta. Il generatore di corrente rappresenta la cor-         utilizzato. Si assume che la cella solare abbia
          rente generata dalla luce, il diodo rappresenta           caratteristica I-V di diodo ideale, con il circuito
          la giunzione, Rs è la resistenza serie che rappre-        ideale rappresentato in Figura 3.
          senta essenzialmente le perdite ohmiche e RSH                La corrente caratteristica del dispositivo
          è la resistenza di shunt che causa perdite di po-
                                                                    rappresentato dal circuito in figura è data da:
          tenza in presenza di cammini alternativi (ISH )
          per la corrente generata dalla luce. Pannello in-                                         
                                                                                                   qV
          feriore: corrente, cambiata di segno, linea conti-             I = Id − Isc = I0 exp            − Isc ,    (1)
          nua, e potenza erogata dal circuito, linea tratteg-                                      kT
          giata, in funzione del voltaggio (caratteristica
          I − V ).                                                  dove Id è la corrente che scorre attraverso il dio-
                                                                    do, Isc la corrente di corto circuito che corrispon-
                                                                    de alla corrente delle cariche generate dalla luce
                                                                    e I0 è la corrente di saturazione del diodo. La
                                                                    carica dell’elettrone è q, k è la costante di Boltz-
 3
     Per essere competitivi non basta l’innovazione che porta       mann, T è la temperatura assoluta. La potenza
      a dispostivi e processi produttivi più efficienti, è neces-
                                                                     4
      saria anche l’economia di scala. Per questo motivo è             Con p, n si indica il tipo di drogaggio accettatore o dona-
      necessario che una fabbrica abbia una capacità produt-            tore, rispettivamente, con i si indica lo stato intrinseco,
      tiva di un certo volume per poter competere sul mer-              non drogato, del semiconduttore)
                                                                     5
      cato. 1GWp/anno è un valore appropriato per poter                Trascurando considerazioni relative all’assorbimento
      competere con le fabbriche asiatiche.                             assistito dai fononi e dall’influenza dei livelli eccitonici.

Ithaca: Viaggio nella Scienza XV, 2020 • Tecnologie fotovoltaiche                                                                 84
Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
Spingersi verso il limite... e oltre
                       Fill factor
      Il Fill Factor (o Fattore di Riempimento) è             Le celle solari assorbono la luce del Sole facendo
      il rapporto fra l’area del rettangolo massi-            passare gli elettroni dalla banda di valenza del
      mo (data dal prodotto Im Vm ) inscrivibile              semiconduttore alla banda di conduzione, o nei
      nella curva I − V e l’area del rettango-                livelli presenti nel band-gap, da dove la maggior
      lo minimo che circoscrive la curva I − V                parte di essi viene estratta come corrente elet-
      (area data dal prodotto ISC Voc ). Poiché la            trica fra i terminali della cella. Alcuni di questi
      caratteristica I − V è curva, tale rappor-              elettroni eccitati dalla luce, comunque ritornano
      to è sempre < 1. Esso si avvicina tanto                 allo stato fondamentale prima di essere estratti,
      più ad 1, quanto più è squadrata la curva               in altre parole si ricombinano.
      caratteristica.                                            La massima efficienza di conversione energe-
                                                              tica si ottiene quando tutta la ricombinazione
                                                              avviene in modo inverso a quello dell’assorbi-
                  Air Mass Coefficient                        mento, vale a dire tramite ricombinazione radia-
                                                              tiva, per cui gli elettroni ritornano in banda di
      AM1.5G è il coefficiente di massa d’aria
                                                              valenza. Negli anni ’60 Shockley e Queisser (S-
      (air mass coefficient). Il coefficiente defini-
                                                              Q), utilizzando il principio di bilancio dettaglia-
      sce la lunghezza del cammino della luce
                                                              to, determinarono i limiti radiativi nei confronti
      attraverso l’atmosfera terrestre. È espres-
                                                              della efficienza di conversione energetica [9].
      so come rapporto relativo alla lunghezza
      del cammino ottico ad un angolo definito                   S-Q elaborarono la teoria immaginando una
      rispetto allo zenith. AM1.5 si riferisce al             cella solare ideale al buio e all’equilibrio termico.
      rapporto del cammino a circa 42◦ rispetto               Tale cella in condizioni ideali assorbe tutta la luce
      allo zenith, e viene preso come riferimen-              incidente, in questo caso data dalla radiazione
      to globale per il fotovoltaico terrestre (G:            di corpo nero a temperatura ambiente. Tramite
      global).                                                il principio del bilancio dettagliato, la cella deve
                                                              anche emettere tale radiazione. Poiché la cella è
                                                              al buio, la sorgente dei fotoni emessi con energia
in uscita dalla cella solare è data da:                       maggiore di Eg viene fornita dalla transizione
                                                          in banda di valenza dei portatori di carica che
                               qV                             si trovano in banda di conduzione. Molti fotoni
  P (V ) = IV = I0 V exp             − Isc V . (2)
                               kT                             emessi in questo modo vengono riassorbiti dalla
                                                              cella prima di poter essere estratti come corrente
La condizione di massima potenza si ottiene
                                                              fra gli elettrodi.
uguagliando a zero la derivata prima di P (V ). Si
può dimostrare che la potenza massima si ottiene                 Integrando il numero di fotoni nella radiazio-
nel modo seguente:                                            ne di corpo nero emessa nell’intervallo di ener-
                                                              gia al di sopra di Eg , si può ricavare il tasso di
             Pm = Im Vm = FF ISC Voc ,                (3)     ricombinazione radiativa totale nel dispositivo
                                                              all’equilibrio termico. Una tensione V applicata
con                                                           a una cella solare farà aumentare in modo espo-
                                                            nenziale il prodotto delle concentrazioni dei por-
                       kT        q    kT
Pm ∼ ISC         Voc −    ln 1 −    Vm −                ,     tatori di carica nella regione di giunzione, con
                        q        kT      q
                                                      (4)     esponente dato da qV /kT .
e                                                                S-Q fecero l’assunzione che, in una cella solare
                    FF =
                           Im Vm
                                   ,                  (5)     ideale, tale incremento esponenziale avviene in
                           Isc Voc                            tutto il volume della cella.
dove Vm e Im sono la massima corrente e mas-                     Quindi, in condizioni ideali, il tasso di ricom-
sima tensione. La tensione di circuito aperto                 binazione radiativa, che dipende dal prodotto
Voc si ottiene ponendo a zero la corrente I nella             delle concentrazioni dei portatori, aumenta dello
equazione (1), FF è il fill factor.                           stesso fattore.

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Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
Figura 5: Perdite spettrali in una cella solare. La figu-
                                                                          ra mostra la massima energia raggiungibile
                                                                          rispetto allo spettro solare AM1.5G.

                                                                della presenza dei livelli eccitonici, l’assorbimen-
                                                                to avviene in realtà ad energie minori di Eg per la
                                                                maggior parte dei semiconduttori. Nella tabella
                                                                presentata in Fig. 6 sono riportate le efficienze
                                                                record ottenute in laboratorio per i vari tipi di
                                                                materiali [10].
Figura 4: Pannello superiore: rappresentazione del prin-
          cipio del bilancio dettagliato fra luce emessa ed
          assorbita, al buio e in equilibrio termico in una     Le Tecnologie fotovoltaiche per
          cella solare. Shockley e Queisser utilizzarono        impiego terrestre
          tale bilancio per calcolare il limite teorico di
          efficienza per un dato materiale [9]. Pannel-
          lo inferiore: efficienze teoriche per celle solari.
                                                                Le tecnologie fotovoltaiche per impiego terrestre
          Limiti di S-Q per lo spettro solare AM1.5G e          si dividono essenzialmente in due gruppi. Al
          in condizioni di forte concentrazione, ottenuta       primo gruppo appartengono le principali (main-
          amplificando l’intensità della luce con lenti o       stream) tecnologie che dominano il mercato mon-
          specchi [10]. Per il silicio (Eg =1.15 eV) il limi-   diale. Queste si basano sull’assemblaggio di celle
          te teorico di efficienza in condizioni AM1.5G è
                                                                solari ottenute processando fette (wafer) di sili-
          di 29.5%.
                                                                cio cristallino, policristallino o multicristallino.
                                                                Oggi la tecnologia industriale si sta sempre più
   Facendo un bilancio che coinvolge elettroni                  concentrando sull’utilizzo del silicio monocri-
e fotoni ad ogni valore di tensione, si può de-                 stallino. Le fette di silicio monocristallino sono
durre la curva corrente-tensione (I-V) di una cel-              ottenute con processi ad elevata temperatura, e
la solare ideale esposta al sole. Ciò permette                  si ricavano da un lingotto di silicio accresciuto
di calcolare l’efficienza limite teorica della cel-             da silicio fuso.
la. Oggi, alcune tecnologie fotovoltaiche sono                     La tecnologia utilizzata per la realizzazione
così progredite che le loro prestazioni tendono                 dei lingotti si definisce metodo Czochralski, o
ad avvicinarsi ai cosiddetti limiti radiativi.                  CZ [11]. Nel metodo CZ un seme cristallino vie-
   La teoria S-Q fu originariamente formulata                   ne immerso nel silicio fuso (ottenuto fondendo
considerando Eg come solo parametro indipen-                    silicio policristallino a temperature superiori a
dente, assumendo che la risposta della cella si                 1420◦ C) con un’asta finché inizia a fondere. Il
annullasse bruscamente appena sotto il valore di                seme viene quindi sollevato dal fuso molto lenta-
Eg . Più correttamente la teoria dovrebbe tener                 mente, mentre viene ruotato. Man mano che l’a-
conto dell’energia di soglia Et a cui si verifica la            sta ruota, il diametro del lingotto cresce forman-
condizione di forte assorbimento. Infatti, a causa              do un cono iniziale. Il diametro viene aumentato

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Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
Figura 6: Record ottenuti dalle migliori celle solari in laboratorio. η è l’efficienza di conversione. Nel caso del silicio il
          valore record è ottenuto su cella con dimensioni simili a quelle delle celle industriali. Negli altri casi le dimensioni
          sono inferiori e in alcuni casi (come Perovskite, CZTS, CdTe, GaInP) si tratta di celle di dimensioni molto piccole
          e non industrializzabili [10]. In tabella sono indicate le organizzazioni dei laboratori che hanno realizzato le
          celle record. Eth è l’energia di soglia che deve avere un fotone per essere assorbito ed è data dal band-gap a cui si
          deve sottrarre il livello di energia degli eccitoni.

fino a raggiungere il valore desiderato. La solidi-                 moduli con efficienze fra il 18% e il 19%, per i
ficazione progressiva all’interfaccia fra solido e                  moduli monocristallini più comuni, e oltre il 20%
liquido genera un unico monocristallo di grandi                     per i prodotti high-end, ad elevate prestazioni.
dimensioni a simmetria cilindrica. Una velocità                        Alcuni dei moduli al silicio cristallino oggi in
di crescita tipica è dell’ordine di alcuni millimetri               commercio sono bifacciali, vale a dire, sono pro-
per minuto. Infine, la parte cilindrica con diame-                  gettati per catturare anche una parte di luce so-
tro costante viene accresciuta, controllando la                     lare (riflessa o diffusa dal terreno) attraverso la
temperatura e la velocità di sollevamento.                          parte posteriore, contribuendo così ad aumenta-
   Le fette di silicio, con spessori di 150-200 µm,                 re la produzione media di energia di un impianto
si ottengono affettando il lingotto, che da bloc-                   solare.
co a geometria cilindrica è stato trasformato in                      Il secondo gruppo di tecnologie fotovoltaiche
un mattone a forma di quasi parallelepipedo.                        comprende i moduli che si ottengono deposi-
Il taglio avviene quindi con un filo diamanta-                      tando il materiale fotovoltaico in forma di film
to. Le fette assumono una forma quasi-quadrata                      sottile su vetro o altri materiali a basso costo, co-
o pseudo-square. Una volta processate per ottene-                   me plastica e acciaio. Tali tecnologie si basano su
re un diodo e gli elettrodi per estrarre le cariche,                processi di deposizione a film sottile su grandi
le celle solari vengono interconnesse in un mo-                     aree e quindi soggetti a problemi di uniformità
dulo fotovoltaico. Generalmente, una cella ha                       ed omogeneità.
dimensioni di 156.75 mm × 156.75 mm, e per                             La disomogeneità condiziona fortemente le
fare un modulo ne occorrono 60 o 72. In genera-                     prestazioni dei moduli a film sottile, quando si
le, comunque le dimensioni delle fette di silicio                   scalano le dimensioni a valori di interesse com-
seguono un trend di aumento di dimensioni e                         merciale. Per questo motivo hanno efficienze
tenderanno ad aumentare sempre più grazie al                        significativamente più basse dei moduli di silicio
miglioramento del processo di crescita del sili-                    cristallino.
cio. Le celle sono interconnesse in stringhe e
                                                                       Si tratta comunque di materiali deposti a tem-
tipicamente sono collegate in serie.
                                                                    peratura relativamente bassa e con spessori di
   Grazie al notevole miglioramento della quali-                    pochi micron. Per il film sottile si effettua un
tà del silicio cristallino oggi è possibile ottenere                tipo di interconnessione monolitica, ottenuta ef-

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Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
Figura 7: Sinistra) Apparato Czochralski per la crescita di monocristalli. (Centro) Parte finale di un cristallo di silicio
          cresciuto con tecnica CZ. (a) Sistema con filo diamantato utilizzato per tagliare il mattone di silicio (brick),
          ottenuto dal lingotto (a destra in alto). Tale operazione permette di realizzare fette di silicio con forma pseudo-
          square con spessori che sono intorno ai 180-150 µm. Nuove tecnologie fotovoltaiche, come la HJT descritta
          in seguito, puntano all’utilizzo di fette ancora più sottili da 120 a 100 µm, per ridurre ulteriormente i costi
          del silicio. Il filo diamantato induce un certo danneggiamento della superficie del silicio e la zona danneggiata
          viene rimossa nei processi di attacco chimico durante la fabbricazione delle celle solari.

fettuando deposizione sequenziale di materiale                   ibrido organico-inorganico, che presenta proprie-
e taglio tramite ablazione laser per definire le                 tà molto interessanti. Si tratta della perovskite,
zone attive, creare le interconnessioni fra le varie             della quale discuteremo nei prossimi paragrafi.
parti del modulo e tracciare le regioni di isola-
                                                                    Il fotovoltaico a film sottile ha avuto un pe-
mento. È molto importante anche sviluppare un
                                                                 riodo di crescita importante fra il 2008 e il 2012,
sistema di cattura della luce utilizzando strutture
                                                                 quando si è verificata una seria crisi di approv-
di dimensioni sub-micrometriche sul vetro o sui
                                                                 vigionamento del silicio. La crisi è stata tuttavia
contatti trasparenti (tipicamente ossido di stagno
                                                                 temporanea e la tecnologia basata sul silicio cri-
drogato con fluoro o ossido di zinco drogato con
                                                                 stallino è tornata a dominare il mercato, riuscen-
boro o con alluminio), per aumentare il cammino
                                                                 do ad imporsi soprattutto a causa della maggiore
ottico della luce.
                                                                 efficienza e alla standardizzazione della catena
   Con questi sistemi, che in parte si ispirano al               di approvvigionamento dei materiali come vetro,
funzionamento degli occhi di alcuni insetti come                 polimeri incapsulanti, materiali per interconnes-
le falene (moth eye), si riesce ad aumentare note-               sione, ecc. Grazie a questi vantaggi i moduli
volmente lo spessore equivalente del materiale                   di silicio cristallino presentano prezzi inferiori
attivo, facendo rimbalzare la luce alle interfacce               non solo in termini di costo per Watt, ma soprat-
interne e diffondendola in orizzontale.                          tutto in termini di costo / kilowattora, grazie
   Generalmente la categoria delle tecnologie a                  ad una maggiore affidabilità e ad una maggiore
film sottile comprende il CdTe, il CuInGaSe2                     erogazione annua di energia elettrica.
(CIGS), il silicio amorfo idrogenato, spesso uti-                   La Figura 9 riporta il trend delle quote di mer-
lizzato in architettura Tandem con il silicio mi-                cato delle principali tecnologie che si basano sul-
crocristallino, e i moduli di materiale organico                 l’utilizzo di silicio cristallino. La tecnologia più
(Organic PhotoVoltaic OPV).                                      diffusa fino a poco tempo è nota come Al-BSF
  Negli ultimi anni, dal punto di vista della ricer-             che utilizza un contatto continuo di alluminio
ca, si è affermato un nuovo materiale fotovoltaico,              (Al) sul retro.

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Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
Figura 8: Confronto fra tecnologia a film sottile (in alto), in questo caso si tratta di film sottile di silicio amorfo e
          microcristallino, e silicio cristallino (in basso) che si basa sull’assemblaggio di fette di silicio.

                                                               lo strato metallico. Tale contatto crea un campo
                                                               elettrico all’interfaccia posteriore della cella sola-
                                                               re (back-surface field, BSF), che serve a ridurre la
                                                               velocità di ricombinazione superficiale.
                                                                  La tecnologia Al-BSF utilizza prevalentemente
                                                               wafer di silicio multicristallino di tipo p, drogati
                                                               con boro. La giunzione viene formata tramite
                                                               un processo di diffusione ad alta temperatura
                                                               (>8000 C), per cui il drogante di tipo n, general-
                                                               mente fosforo, diffonde nel silicio creando una
                                                               giunzione p − n nella parte frontale della fetta
                                                               di silicio. Solo la parte frontale della cella solare
                                                               viene passivata depositando un dielettrico, tipi-
                                                               camente nitruro di silicio, che svolge anche la
                                                               funzione di strato antiriflesso.
Figura 9: (in alto) Trend di mercato per le tecnologie            Dopo un processo di ispezione, le fette di Si
          che utilizzano silicio cristallino (mono e mul-
                                                               vengono trattate con un attacco in bagno chimico
          ti cristallino). (In basso) Prestazioni record
          e i valori medi ottenuti in produzione. Le           sulla faccia frontale, che determina la formazio-
          celle Tandem silicio perovskite sono ancora          ne di piramidi alte alcuni µm. Esse hanno la
          sperimentali.                                        funzione di ridurre la riflessione e distribuire
                                                               la luce obliquamente nel silicio, permettendo di
                                                               aumentare l’assorbimento ottico.
   In questa cella il processo per realizzare il con-             Dopo il trattamento chimico i wafer sono sot-
tatto si basa su un processo serigrafico (Screen               toposti al processo di diffusione, utilizzando os-
Printer) con paste metalliche, che stampa una gri-             siclorulo di fosforo POCl3 come precursore del
glia metallica, o uno strato continuo metallico,               fosforo, che diffonde con un processo ad elevata
sul wafer. Poi un processo di sinterizzazione ad               temperatura (superiore a 800◦ C) nel wafer di tipo
alta temperatura (detto firing) forma una lega                 p. Sul fronte della cella solare si deposita uno
di metallo-silicio fra la parte attiva della cella e           strato dielettrico di passivazione e antiriflesso

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Tecnologie fotovoltaiche innovative per ridurre il costo dell'elettricità
più alta di quella del silicio di tipo p.
                                                                   Il silicio di tipo n viene però realizzato a costi
                                                                dal 5% al 10% più alti rispetto al silicio di tipo
                                                                p. Il vantaggio del più basso costo ha portato al-
                                                                la maggior diffusione delle tecnologie basata su
                                                                silicio p rispetto a quelle di silicio n. Tuttavia pre-
                                                                senta maggiore tendenza al deterioramento delle
                                                                celle solari, a causa di fenomeni di degrado in-
                                                                dotti dalla luce e legati alla presenza di complessi
                                                                boro-ossigeno.
                                                                   Recentemente molte delle aziende manifattu-
                                                                riere sono passate all’utilizzo di fette di silicio
                                                                monocristallino. Per aumentare ulteriormente
Figura 10: (In alto) Struttura della cella solare Al-BSF.       l’efficienza della cella solare e trarre maggior be-
           Sulla parte frontale ci sono le sottili strisce di   neficio dall’utilizzo del silicio monocristallino,
           argento (fingers), che hanno larghezza di 40-        si è pensato di modificare anche l’architettura
           60 µm, che sono stampate con la serigrafia,
                                                                della cella solare, migliorando la passivazione
           utilizzando pasta d’argento. Nella parte po-
           steriore si nota lo strato continuo di Al otte-      delle superfici e ottenendo una diminuzione si-
           nuto tramite processo serigrafico con pasta di       gnificativa della velocità di ricombinazione. In
           Al. Il processo di sinterizzazione ad elevata        particolare si è introdotta la passivazione dello
           temperatura causa la formazione di una lega          strato fortemente drogato con fosforo (n+), ot-
           di silicio e alluminio che origina lo strato BSF.    tenuto per diffusione nella fetta di Si di tipo p
           (In basso) Architettura della cella PERC. Si
           possono notare i punti di apertura dei contat-
                                                                (definito emitter). Tale architettura si definisce
           ti sul retro, attraverso il dielettrico di passi-    PERC che significa Passivated Emitter and Rear
           vazione che è formato da uno strato di pochi         Cell6 . Con la cella PERC si ottiene un significati-
           nanometri di Al2 O3 e uno strato più spesso          vo miglioramento in termini di efficienza. Se da
           di Si3 N4 . Nei punti di apertura dei contat-        un lato ci sono più passaggi da compiere in fase
           ti si vengono a formare le regioni di campo
                                                                produttiva, l’aumento di rendimento consente
           elettrico BSF.
                                                                un abbassamento dei costi a livello sistemico.
                                                                   Nella cella PERC si estende il concetto della
(nitruro di silicio).                                           passivazione superficiale della faccia frontale an-
   Come discusso precedentemente, la tecnologia                 che alla faccia posteriore della cella, depositando
per la realizzazione dei lingotti di silicio mono-              uno strato dielettrico di passivazione (tipicamen-
cristallino si è evoluta in termini di riduzione dei            te ossido di alluminio e nitruro di silicio). Inoltre
costi, rendendo sempre più conveniente, almeno                  poiché il contatto diretto dello strato continuo di
in termini di costo per Watt di potenza di picco                metallo sul silicio introduce un gran numero di
generato dalla cella solare, l’impiego di silicio               centri di ricombinazione, si effettua il contatto
monocristallino.                                                sul retro attraverso dei piccoli fori aperti nello
   Le celle solari ottenute con silicio monocristal-            strato di dielettrico. Si utilizza un laser ad in-
lino possono utilizzare fette di silicio di tipo p              frarosso che causa l’ablazione del dielettrico in
(drogato con boro) o silicio di tipo n (drogato                 alcuni punti (local contacts opening). In questo
con fosforo). Il silicio monocristallino di tipo n è            modo si migliora la qualità elettronica del contat-
utilizzato per celle solari di maggiore efficienza,             to all’interfaccia fra metallo e silicio, riducendo i
perché è meno suscettibile alla ricombinazione                  centri di ricombinazione. In seguito al processo
intrinseca, così come alla ricombinazione di tipo               di firing (sinterizzazione) si vengono a formare
Shockley-Read-Hall (SRH) con contaminanti co-                   gli strati di BSF solo nelle zone di contatto. La
me il ferro [12]. Inoltre, per una data resistività,            ricombinazione può essere ridotta ulteriormente
il silicio di tipo n ha una corrente di saturazione             definendo una regione diffusa localmente con
al buio (dark current) più bassa. Come risultato                 6
                                                                     L’acronimo PERC può anche essere indicato anche con
la vita media dei portatori è significativamente                      Passivated Emitter and Rear Contact.

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alte concentrazioni di drogante appena sotto il               vaggio meccanico, può indurre danneggiamento
contatto con il metallo.                                      delle celle degradando le proprietà elettroniche
   È importante sottolineare che l’architettura tra-          e meccaniche e causare problemi di affidabilità
dizionale della cella è stata regolarmente usata              [13].
sin dalla metà degli anni ’80. Da allora, man-                   Dal punto di vista dell’affidabilità, i moduli
tenendo le stesse architetture si è avuto un no-              fotovoltaici presentano fenomeni di degrado in
tevole sviluppo tecnologico, con paste condut-                seguito all’esposizione all’ambiente esterno e alla
tive migliori per i contatti frontali, fingers (piste         luce stessa. Tali fenomeni condizionano l’affida-
metalliche) più sottili e rivestimenti antiriflesso           bilità dei moduli commerciali che sono realizzati
ottimizzati.                                                  per resistere anche in zone con climi estremi per
   Ci sono voluti circa 30 anni perché l’industria            molti anni. Fra i fenomeni di degrado più cono-
fotovoltaica raggiungesse i livelli di efficienza             sciuti vi è quello indotto dalla esposizione alla
ottenuti in origine nei laboratori di ricerca.                luce (Light Induced Degradation, LID).
                                                                 Il fenomeno della LID nel silicio cristallino fu
                                                              osservato per la prima volta negli anni ’70 [14].
                                                              Quando le celle al silicio cristallino iniziarono a
                                                              diffondersi, la LID iniziò a destare molta preoc-
                                                              cupazione a causa dell’impatto sulla stabilità a
                                                              lungo termine degli impianti. Il fenomeno della
                                                              LID è legato ai complessi boro-ossigeno (B-O)
                                                              [15], difetti composti da un atomo sostituzionale
                                                              di boro e due atomi di ossigeno interstiziali. La
                                                              formazione e la soppressione di tali complessi
                                                              metastabili sono attivate termicamente, ma di-
                                                              pendono anche dalla intensità della luce. La LID
                                                              è quindi legata al tipo di drogaggio del silicio
Figura 11: A sinistra un modulo a 72 celle, con celle inte-   e si manifesta in wafer di Si drogati con boro,
           re. Al centro il passaggio da una cella intera     comunemente usato per ottenere il drogaggio di
           alla cella divisa in due. A destra il modulo       tipo p. La LID non si osserva o si manifesta in
           assemblato con 144 mezze celle. L’area di si-      minima parte nelle fette di Si di tipo n.
           licio risultante è più grande con conseguente
           aumento della potenza del modulo.                     Oggi tale fenomeno viene mitigato, ma non
                                                              completamente soppresso, con un processo di
   Negli ultimi anni la geometria del modulo di               illuminazione (illumination annealing). Di recente
silicio si è complicata ulteriormente con l’intro-            è stato scoperto un nuovo fenomeno di degrado
duzione di schemi di assemblaggio più sofisticati             del silicio di tipo p, indotto sempre dalla luce ma
che utilizzano il concetto di half cell e shingling           attivato dalla temperatura [16].
[13].                                                            Tale fenomeno è noto come Light and elevated
   L’approccio half cell (mezze celle) consiste nel           Temperature Induced Degradation (LeTID) e può
tagliare in due parti le celle solari ed assemblar-           portare a riduzioni importanti della potenza (dal
le sul modulo. In altre parole da una struttura               5% al 10%) [17].
a 72 celle intere si passa ad una struttura a 144                Un altro importante fenomeno di degrado è
mezze celle. Il vantaggio deriva dalla riduzione              noto come PID (Potential Induced Degradation) ed
delle perdite dovute alla resistenza serie che si             è legato alla migrazione del sodio o di altre impu-
riduce dimezzando l’area della cella, ma anche                rezze che dal vetro si muovono nel silicio, causan-
da una migliore gestione della luce catturata gra-            do fenomeni di correnti di perdita che portano
zie all’aumento della frazione di area attiva di              al repentino degrado del modulo [18].
silicio nel modulo. Il miglioramento si traduce                  Il degrado PID può essere ridotto con appositi
in un aumento relativo del 3-4% della potenza                 strati barriera che bloccano la migrazione del so-
del modulo. Il processo di taglio e separazione               dio e altri ioni mobili. In particolare, è molto im-
delle celle, ottenuto con laser e conseguente cli-            portante lo strato di incapsulante che deve agire

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Figura 12: Il segmento di mercato dei moduli bifacciali è destinato a crescere negli anni come mostrato nella figura tratta
           dall’analisi della ITRPV 2019 [4] . La quota di mercato aumenterà dal 10% nel 2020 al 40% nel 2028. Un
           modulo bifacciale è in grado di rispondere anche alla luce che arriva sulla faccia posteriore per diffusione o
           riflessione del terreno, aumentando le prestazioni dal 5% al 25% in più in base all’albedo del terreno.

come barriera non solo per l’umidità ambienta-                  tale che su quella posteriore, facendo in modo
le, ma anche per la migrazione delle impurezze                  che la luce raggiunga il materiale assorbitore
provenienti dal vetro. Gli incapsulanti sono fogli              anche dalla faccia posteriore della fetta di silicio.
polimerici a base di etilene vinil acetato (EVA) o                 Quando l’elettrodo metallico continuo sul re-
di poliolefine (POE), che sono laminati insieme                 tro viene sostituito con una griglia metallica, la
al vetro, le celle solari e lo strato polimerico di             superficie di contatto si riduce e la resistenza di
tedlar usato comunemente sul retro del modulo.                  contatto aumenta le perdite resistive. Quindi è
                                                                necessario trovare un compromesso fra la quan-
                                                                tità di luce che attraversa le griglie e mantenere
Moduli bifacciali                                               una bassa resistenza di contatto.
La tecnologia bifacciale si è consolidata sul mer-                 Il compromesso determina le prestazioni fi-
cato di recente. I moduli bifacciali sono in grado              nali delle celle solari bifacciali sia in termini di
di utilizzare la luce che arriva sia sulla faccia               efficienza di conversione misurata sulla faccia
frontale che sulla faccia opposta. L’opzione è                  frontale che del rapporto di bifaccialità (defini-
in grado di offrire un aumento medio dell’ener-                 to come il rapporto fra l’efficienza misurata sul
gia prodotta dal 5% al 20% o anche maggiore in                  retro e quella misurata sulla faccia frontale).
caso di installazioni in terreni con elevata riflet-               Non tutte le architetture di celle solari al si-
tività o albedo. Con tale approccio è possibile                 licio cristallino o policristallino presentano un
aumentare le prestazioni dei moduli senza un                    rapporto di bifaccialità elevato, anche se hanno
aumento significativo dei costi, anche se è richie-             una griglia sul retro per far passare la luce. Le
sto l’utilizzo di un vetro, o uno strato polimerico,            tecnologie più diffuse come le PERC+ (variante
trasparente sul retro del modulo. Il segmento                   bifacciale delle PERC) richiedono un’ottimizza-
di mercato relativo ai moduli bifacciali è cresciu-             zione della passivazione anche sul retro. Tipica-
to notevolmente in pochi anni e si prevede che                  mente, le celle PERC+ presentano un rapporto di
continui a crescere ancora nei prossimi anni. Si                bifaccialità intorno al 60-70%. È difficile superare
prevede infatti che la quota di mercato dei mo-                 questi valori a causa dello spesso strato di passi-
duli bifacciali supererà il 30% della produzione                vazione sul lato posteriore che assorbe una parte
fra il 2021 e il 2022 [2].                                      di luce. Vi sono altre architetture che presentano
   Le celle solari bifacciali sono realizzate ponen-            una maggiore simmetria nella struttura della cel-
do una griglia metallica sia sulla superficie fron-             la, come nel caso della cella a eterogiunzione di

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Figura 13: Rappresentazione schematica di una cella ad eterogiunzione di silicio (HJT). La cella è costituita da silicio
          monocristallino di tipo n con spessore di circa 140 µm sulle cui facce sono depositati strati molto sottili di
          silicio amorfo idrogenato con la sequenza n/i o p/i. lo strato intrinseco (i) è a contatto con la superficie testu-
          rizzata del silicio, e viene attraversato dalle cariche per effetto tunnel. A destra, le prestazioni record di una
          cella di Si HJT, che raggiunge il 24.6% di efficienza, realizzata nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo
          di Enel Green Power in collaborazione con il centro di sviluppo tecnologico INES - Liten del CEA Francese
          (Institut Nationalle de L’Ẽnergie Solaire - Commissariat à l’Ènergie Atomique et aux Ènergies Alternatives).
          Il risultato record è stato certificato ufficialmente dal Cal-Tech dell’ISFH tedesco (Institut für Solarenergie-
          forschung in Hamelin) a gennaio 2020. È un prototipo industriale che si può trasferire in produzione per
          essere fabbricata in massa nel prossimo futuro. Le attività di ricerca coinvolgono i più importanti centri di
          sviluppo tecnologico europei nell’ambito del programma Europeo "Horizon 2020", denominato Ampere [19],
          coordinato da Enel Green Power.

silicio che discuteremo nel prossimo paragrafo.                     Nel tempo sono stati introdotti diversi approc-
                                                                 ci per ridurre la ricombinazione. Tuttavia, no-
                                                                 nostante il fatto che il dielettrico usato per la
La Tecnologia a eterogiunzione                                   passivazione consenta una riduzione significati-
di silicio                                                       va della ricombinazione superficiale, il contatto
                                                                 diretto del metallo con il silicio, che introduce
Migliorare l’efficienza di conversione delle celle               centri di ricombinazione, rappresenta un limi-
solari è cruciale per favorire l’utilizzo di energia             te importante per le tecnologie che utilizzano
fotovoltaica. Proprietà essenziali per il dispositi-             silicio cristallino. Nelle celle solari più diffuse,
vo come: la vita media dei portatori di carica, la               come le PERC, si ottiene un compromesso fra
resistenza serie e le proprietà ottiche devono esse-             la superficie totale di contatto e la passivazione
re tutte ottimizzate per ridurre le ricombinazioni               superficiale tramite piccole aperture effettuate
e le perdite ottiche e resistive [20].                           localmente nel dielettrico, utilizzando un laser.
   Il progresso della qualità elettronica del silicio            Il problema viene quindi ridimensionato ma non
monocristallino è una leva importantissima per                   eliminato. Per migliorare ulteriormente le pre-
aumentare l’efficienza delle celle solari di silicio.            stazioni della cella solare è necessario eliminare
Essenzialmente, le celle solari devono generare                  ogni struttura che induca la ricombinazione dei
il maggior numero di cariche tramite l’assorbi-                  portatori di carica nel silicio.
mento della luce, ma anche assicurare che tali                      La tecnologia a eterogiunzione di silicio (Hete-
cariche in eccesso siano raccolte efficacemente                  ro Junction Technology, HJT) combina i vantaggi
e non si ricombinino mentre si muovono verso                     delle celle a silicio monocristallino (c-Si) con il
gli elettrodi. Questa è la caratteristica principale             buon coefficiente di assorbimento della luce e
per evitare la ricombinazione delle cariche alle                 le eccellenti proprietà di passivazione del sili-
superfici della fetta di silicio, che diviene sempre             cio amorfo idrogenato. La cella trae beneficio
più importante con la riduzione dello spessore                   dall’alto band gap (Eg ) del silicio amorfo idroge-
del silicio nelle celle solari.                                  nato (Eg =1.75 eV) che, grazie all’eterogiunzione

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con il silcio cristallino (Eg =1.15 eV), consente
una migliore passivazione degli strati di superfi-
cie. Rispetto agli approcci più comuni (Al-BSF
e PERC), la passivazione della cella a eterogiun-
zione è una soluzione più elegante con contatti
passivanti non metallici, che si comportano si-
multaneamente come strato di passivazione e di
contatto.
   Una caratteristica di fondamentale importan-
za per le celle HJT è che i contatti metallici sono
elettronicamente separati dalla parte attiva di si-
licio che assorbe la luce, grazie all’inserimento
di uno strato con band gap più grande (silicio
amorfo) e un contatto non metallico trasparente
TCO (Transparent Conducting Oxide), ottenuto con              Figura 14: Confronto fra i flussi di processo per realizza-
una lega di ossido di indio e di stagno (Indium                          re celle PER e PERT e celle HJT. Il processo
Tin Oxide, ITO). Ciò porta a valori record di Voc ,                      HJT ha un minor numero di operazioni ri-
senza la necessità di aprire contatti localmente.                        spetto a PERC e PERT. Questo rende molto
Grazie a questa caratteristica, la cella HJT rag-                        più efficace l’utilizzo di operazioni automa-
                                                                         tizzate, riducendo i costi necessari per realiz-
giunge efficienze più alte rispetto alle tecnologie
                                                                         zare le celle. Inoltre a tecnologia HJT è un
convenzionali, superando senza problemi il 23%,                          processo a bassa temperatura e ciò permette
con la possibilità di avvicinarsi di più al limite                       di preservare al meglio le proprietà intrinse-
teorico di S-Q.                                                          che delle fette di silicio e permette l’utilizzo di
   Nelle HJT le cariche generate dalla luce pos-                         fette più sottili. Il processo PERC e PERC+
                                                                         si basa sulla diffusione di droganti e richiede
sono fluire abbastanza lentamente attraverso lo                          quindi alte temperature (>800◦ C) che degra-
strato di passivazione da generare una elevata                           dano le caratteristiche elettriche e meccaniche
tensione e, contemporaneamente, sono veloci ab-                          del wafer. Per la HJT i processi di deposizione
bastanza da evitare la ricombinazione. Tale stra-                        avvengono a temperatura relativamente bassa
to agisce come una membrana semipermeabile                               e la massima temperatura è inferiore a 200◦ C,
                                                                         consentendo di preservare le proprietà elettri-
per l’estrazione dei portatori di carica. Il con-                        che e meccaniche dei wafer e permettendo l’u-
cetto di HJT ha una certa affinità con la struttu-                       tilizzo di wafer più sottili (riducendo il costo
ra metallo-isolante-semiconduttore (MIS), che si                         del silicio).
basa sull’effetto tunnel quantistico attraverso un
sottile strato dielettrico [12]. Per una cella HJT
si può utilizzare uno strato molto sottile di sili-           della cella PERC e della cella HJT. Dopo l’ispe-
cio amorfo idrogenato di pochi nanometri che si               zione iniziale dei wafer di silicio si effettua il pro-
comporta come barriera tunnel. Per trarre van-                cesso di testurizzazione dei wafer in un bagno
taggio dall’elevato livello di passivazione della             chimico a base di KOH, lavaggi con acqua, con
struttura HJT è importante utilizzare silicio mo-             HCl e uno step finale in acido fluoridrico. In se-
nocristallino con elevata lunghezza di diffusio-              guito si effettua la deposizione del silicio amorfo
ne dei portatori minoritari, è quindi necessario              idrogenato con tecnica PECVD (Plasma Enhanced
utilizzare wafer di tipo n.                                   Chemical Vapor Deposition) con la sequenza i/n
   Poiché si riesce a migliorare ulteriormente la             sulla faccia frontale e i/p sulla faccia posteriore (i:
passivazione del silicio con processi molto effica-           intrinseco, n: drogato con fosforo, p: drogato con
ci e a bassa temperatura, vi è un grande interesse            boro). La PECVD è una tecnica di deposizione
da parte dei costruttori dei moduli fotovoltaici.             che, generando plasmi con campi elettrici oscil-
La cella HJT detiene il record di efficienza del              lanti a radiofrequenza, permette di dissociare i
silicio, vicino al 27%, riportato nella Figura 7.             gas precursori a base di silano (SiH4 per formare
   La Figura 14 riporta il confronto fra i flussi             silicio amorfo), fosfina (PH3 per il drogaggio di
di processo per la fabbricazione rispettivamente              tipo n), di-borano (B2 H6 per il drogaggio di tipo

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p) e idrogeno (H2 ). Una volta dissociato il silicio          permettendo elevate prestazioni. Infatti, mentre
si deposita sul substrato in modo conforme in                 la tecnologia PERC+ presenta un fattore di bifac-
forma amorfa. È possibile controllare in modo                 cialità che non supera il 70%, la elevata simme-
molto preciso lo spessore dello strato depositato             tria della struttura della cella HJT, mostra una
(si tratta di 5nm per lo strato di silicio amorfo             bifaccialità fra il 90 e il 95%. Oltre alle migliori
intrinseco e meno di 10nm per il silicio amorfo               prestazioni in termini di efficienza di conversio-
drogato p o n). La temperatura del processo di                ne e di bifaccialità le celle HJT presentano altri
deposizione è inferiore ai 200◦ C. Il silicio amorfo          vantaggi, che si osservano principalmente nella
contiene un’alta percentuale di idrogeno (silicio             quantità di energia elettrica prodotta in media
amorfo idrogenato, a-Si:H), che contribuisce sia              in un campo solare. La migliore passivazione
a definire il band-gap che a fornire un ricco serba-          superficiale consente un maggior controllo delle
toio di idrogeno, il quale agisce come passivante             prestazioni della cella all’aumentare della tempe-
dei legami insaturi del silicio cristallino (dangling-        ratura, con un coefficiente di degrado che è signi-
bonds) all’interfaccia. Dopo la deposizione de-               ficativamente minore rispetto alle celle di silicio
gli strati di passivazione con il silicio amorfo si           convenzionali (PERC, AI-BSF). Oltre alla stabilità
effettua una deposizione di ossido trasparente                in temperatura si osserva per le HJT un miglior
conduttivo (Transparent Conducting Oxide, TCO)                comportamento a bassa irradianza, che si spiega
tramite Physical Vapor Deposition (PVD). Si tratta            con le buone proprietà di antiriflesso del TCO
di una tecnica di deposizione sotto vuoto in cui              anche ad angoli radenti e bassa intensità lumino-
si utilizza un materiale solido come precursore,              sa. Il comportamento dei moduli HJT tende ad
che viene bombardato da ioni inerti (argon) o                 essere persino più favorevole nel tempo grazie al
reattivi (ossigeno). Dalla fase solida si passa alla          minor degrado. Essi presentano grande resisten-
fase vapore grazie al processo di erosione (sputte-           za nei confronti dei fenomeni classici di degrado
ring) del target bombardato dagli ioni. Gli atomi             di cui soffrono le celle di silicio convenzionali
o le molecole rimosse dal target si depositano                (LID, PID, LeTID). La maggior resilienza della
sul substrato. In questo caso si ottiene un film di           tecnologia HJT rispetto a fenomeni di degrado,
TCO che è una lega a base di ossido di indio e in             che affliggono le tecnologie PERC e AI-BSF, de-
minor parte di ossido di stagno. Per tale motivo              riva dalla combinazione dell’utilizzo delle fette
si definisce ITO (Indium Tin Oxide). Lo strato di             di silicio di tipo n con la deposizione di silicio
ITO ha la funzione di pellicola trasparente con-              amorfo idrogenato e la deposizione del TCO. Il
duttiva con una resistenza di strato da 5 a 100               TCO, depositato su entrambe le facce della cella
Ω/quadro. Essa agisce da finestra, per far sì che             solare, oltre ad essere un contatto e comportarsi
la luce raggiunga il materiale attivo sottostante,            come strato di antiriflesso agisce anche da bar-
e come contatto ohmico per l’estrazione della ca-             riera al sodio ed altre impurezze, che migrando
rica dal sistema fotovoltaico. Per raccogliere la             nel silicio causano il fenomeno PID (Potential In-
carica in modo più efficace è necessario anche                duced Defects). Infine, l’utilizzo di fette di silicio
depositare una griglia metallica (di argento) che             n rende le celle HJT immuni al fenomeno della
viene stampata per serigrafia sul TCO. Pur ba-                LID, perché l’assenza del boro aiuta a eliminare
sandosi su processi tecnicamente più sofisticati,             il degrado della Voc durante l’esposizione alla
la tecnologia HJT è caratterizzata da un flusso               luce. Nella Figura 15 sono riportate le caratteri-
di processo semplice con un numero limitato di                stiche di migliori prestazioni, sia in termini di
operazioni, significativamente minore rispetto                maggior efficienza, migliore produzione di ener-
alle tecnologie convenzionali. La cella HJT ha                gia e le caratteristiche di migliore affidabilità dei
una struttura simmetrica e le superfici del silicio           moduli HJT rispetto alle altre tecnologie in com-
vengono passivate con strati deposti di spessore              mercio. In termini di costo livellato dell’energia
equivalente sia sul fronte che sul retro della cella          (LCOE) la tecnologia HJT ha le caratteristiche mi-
[21, 22, 23].                                                 gliori per ridurre significativamente il costo per
                                                              la produzione di energia (vedi Figura 16). La tec-
  La struttura simmetrica e l’utilizzo di una gri-
                                                              nologia HJT presenta una serie di caratteristiche
glia frontale e una sul retro della cella rende le
                                                              interessanti per poter diventare la tecnologia più
celle HJT compatibili con l’architettura bifacciale,

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Figura 15: Caratteristiche e vantaggi della tecnologia HJT rispetto alle tecnologie convenzionali

diffusa dal punto di vista industriale. Se confron-
tata con le principali tecnologie basate sul silicio
cristallino, essa ha notevoli vantaggi in termini di
efficienza di conversione, di produzione media
di energia e di maggiore resilienza che la carat-
terizzano per un minore costo dell’elettricità.

                                                               Figura 17: Struttura idealizzata di cella con contatti se-
                                                                          lettivi per elettroni e lacune (a sinistra). In
                                                                          corrispondenza dell’elettrodo nella regione p,
                                                                          gli elettroni (in rosso) in banda di conduzio-
                                                                          ne vedono una barriera che li respinge in di-
                                                                          rezione opposta, verso il contatto della zona
                                                                          n. Viceversa le lacune (in blu) nella banda di
                                                                          valenza vedono la barriera nella zona n e ven-
                                                                          gono respinte per essere raccolte nella zona p.
                                                                          A destra in alto una struttura con contatti se-
                                                                          lettivi rappresentata da eterogiunzione di si-
                                                                          licio cristallino e silicio amorfo di tipo e p e
Figura 16: Confronto fra le varie tecnologie presenti in                  n, separati dal silicio cristallino da una sot-
           commercio, basate sull’utilizzo di silicio cri-                tile barriera tunnel di silicio amorfo intrin-
           stallino. Dal punto di vista del costo livella-                seco. In basso a destra una struttura inno-
           to dell’energia la tecnologia HJT presenta il                  vativa ottenuta con MoOx , WOx o VOx per
           miglior comportamento [23].                                    selezionare le lacune e TiO2 MgF2 , ZnO per
                                                                          selezionare elettroni.

   Il principale vantaggio della tecnologia HJT
è dato dalla migliore passivazione con il silicio             BSF e le PERC. Quest’ultime, pur migliorando
amorfo delle superfici del silicio, ottenuta con              lo schema di passivazione rispetto alle celle Al-
la deposizione di silicio amorfo. La passivazio-              BSF, hanno comunque il problema del contatto
ne riduce notevolmente la ricombinazione dei                  diretto del metallo con il silicio, che induce la
portatori rispetto alle altre tecnologie come le Al-          presenza di centri di ricombinazione. Nel caso

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