TECHNE - horizontality/verticality in architecture 17
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TECHNE Journal of Technology for Architecture and Environment 17 | 2019 Poste Italiane spa - Tassa pagata - Piego di libro Aut. n. 072/DCB/FI1/VF del 31.03.2005 horizontality/verticality in architecture FIRENZE UNIVERSITY PRESS
TECHNE Journal of Technology for Architecture and Environment Issue 17 Year 9 Director Maria Teresa Lucarelli Scientific Committee Tor Broström, Gabriella Caterina, Pier Angiolo Cetica, Gianfranco Dioguardi, Stephen Emmitt, Paolo Felli, Luigi Ferrara, Cristina Forlani, Rosario Giuffré, Helen Lochhead, Mario Losasso, Lorenzo Matteoli, Gabriella Peretti, Fabrizio Schiaffonati, Maria Chiara Torricelli Editor in Chief Emilio Faroldi Editorial Board Ernesto Antonini, Eliana Cangelli, Tiziana Ferrante, Massimo Lauria, Elena Mussinelli, Riccardo Pollo, Marina Rigillo Assistant Editors Alessandro Claudi de Saint Mihiel, Paola Gallo, Francesca Giglio, Maria Pilar Vettori Editorial Assistants Viola Fabi, Serena Giorgi, Luca Magnani, Valentina Puglisi, Flavia Trebicka Graphic Design Veronica Dal Buono Editorial Office c/o SITd A onlus, Via Toledo 402, 80134 Napoli Email: redazionetechne@sitda.net Issues per year: 2 Publisher FUP (Firenze University Press) Phone: (0039) 055 2743051 Email: journals@fupress.com Journal of SITd A (Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura)
TECHNE 17 2019 ORIZZONTALITÀ/VERTICALITÀ IN ARCHITETTURA HORIZONTALITY/VERTICALITY IN ARCHITECTURE NOTA NOTE Nota 7 Note Maria Teresa Lucarelli PROLOGO PROLOGUE Orizzontalità e verticalità. L’architettura tra radicamento alla terra e conquista del cielo 9 Horizontality and Verticality. Architecture between rooting and sky conquering Emilio Faroldi DOSSIER a cura di/edited by Eliana Cangelli, Maria Pilar Vettori L’architettura tra orizzontalità e verticalità 16 The architecture between horizontality and verticality Eliana Cangelli, Maria Pilar Vettori Etica di paesaggio. Un pensiero senza bordi 22 Landscape ethics. A borderless way of thinking Massimo Venturi Ferriolo Dispositivi ibridi. Oltre l’idea di verticale e orizzontale 29 Hybrid dispositifs. Beyond the idea of vertical and horizontal Paola Scala Mischbebauung e la città verticale 35 Mischbebauung and the vertical city Adalberto Del Bo Roma babilonia 40 Rome babylon Rosario Pavia Orizzontalità/verticalità: percorsi di ricerca e temi per il progetto 47 Horizontality/verticality: research paths and themes for the project Aldo Norsa SCATTI D’AUTORE ART PHOTOGRAPHY a cura di/edited by Marco Introini Orizzontalità e verticalità: Hong Kong Island e Brasilia 52 Horizontality and verticality: Hong Kong Island and Brasilia CONRIBUTI CONTRIBUTIONS SAGGI E PUNTI DI VISTA ESSAYS AND VIEWPOINTS Going underground. Nuove dimensioni per nuovi modelli urbani 68 Going underground. New dimensions for new urban models Filippo Lambertucci Ambiguità degli effetti delle discipline regionali sul consumo di suolo zero e sulla verticalità in architettura 78 Ambiguous effects of regional regulations on zero land consumption and on verticality in architecture Francesca Moraci, Celestina Fazia Milano verticale/orizzontale: note sulla qualità urbana nel ciclo trasformativo recente 86 Vertical/horizontal Milan: notes on urban quality in the recent transformation cycle of the city Bertrando Bonfantini Il progetto contemporaneo di edificio alto residenziale, tra densità e intensità 92 The contemporary project of the tall residential building, between density and intensity Matteo Moscatelli
TECHNE 17 2019 Il condominio ‘alto e snello’ cinese 100 The chinese ‘high and slender’ condominium Luca Maria Francesco Fabris, Gerardo Semprebon Progettare i grattacieli, oggi. Osservazioni sull’evoluzione tecnologica e morfologica degli edifici alti 110 Designing contemporary skyscrapers. Remarks on the technical and architectural evolution of tall buildings Dario Trabucco Orizzontale vs verticale. Lo spazio pubblico in sezione 119 Horizontal vs vertical. The public space in section Filippo Orsini, Pasquale Mei Industria 4.0 e manifattura in città: uno sviluppo verticale possibile 133 Industry 4.0 and manufacturing in the city: a possible vertical development Andrea Ciaramella, Alberto Celani L’approccio sistemico nella progettazione ambientale sostenibile: richiami all’ecologia dei sistemi viventi 143 The systemic approach in sustainable environmental planning: references to the ecology of living systems Matteo Clementi, Carlotta Fontana Orizzontalità e verticalità nelle architetture per la salute 152 Horizontality and verticality in architectures for health Stefano Capolongo, Grazia Giulia Cocina, Marco Gola, Gabriella Peretti, Riccardo Pollo RICERCA E SPERIMENTAZIONE RESEARCH AND EXPERIMENTATION Riciclare l’urbano. Strategie rigenerative per la “città orizzontale” 161 Urban recycle. Regenerative strategies for the “horizontal city” Vincenzo Gioffrè Baugruppen. Innovazione attraverso infrastrutture collaborative 171 Baugruppen. Innovation through collaborative infrastructures Virginia De Jorge-Huertas Strategie di progettazione ambientale in contesti urbani a diversa densità 183 Environmental design strategies in different-density-urban contexts Giacomo Chiesa Parchi ed involucri: riconcettualizzando la confluenza tra interesse pubblico e privato ad HK 191 Parks and envelopes: reconceptualizing the intersection of public and private interests in HK Per-Johan Dahl Effetti energetico-ambientali della densità edilizia mediante lo studio dell’accesso solare 202 Energy effects of buildings density with solar access analysis Matteo Iommi Immaginare il settore delle costruzioni nel 2050. Innovazione tecnologica e verticalità 213 Envision the construction sector in 2050. Technological innovation and verticality Angelo Figliola L’edificio residenziale alto nello sviluppo della città cinese. Un’esperienza di ricerca 222 The high rise building in the development of the chinese city. A research experience Spartaco Paris, Roberto Bianchi Up-one: criticità nella sopraelevazione degli edifici residenziali della seconda metà del ‘900 232 Up-one: problems issuing from upward extensions of 1950-1900 residential buildings Angelo Bertolazzi, Marco Campagnola, Giorgio Croatto, Agata Maniero, Umberto Turrini, Alberto Vignato Rain(e)scape. La presenza dell’acqua come ordinamento e figura. Il caso degli stagni di Levante a Ostia 241 Rain(e)scape. The presence of water as order and figure. The case study of stagni di Levante in Ostia Manuela Raitano Interpretare l’orizzontalità. Centri minori, strategie di intervento e sviluppo sostenibile 251 Interpreting horizontality. Minor centers, intervention strategies and sustainable development Mariangela Bellomo, Angela D’Agostino Rooftop architecture e urban roofscape: azioni trasformative per la nuova città verticale 264 Rooftop architecture and urban roofscape: designing the new vertical city Oscar Eugenio Bellini, Martino Mocchi Densità - intensità. Elementi materiali ed immateriali per una valutazione della qualità urbana 278 Density - intensity. Material and immaterial elements in assessing urban quality Maria Federica Ottone, Roberta Cocci Grifoni, Graziano Enzo Marchesani, Dajla Riera
TECHNE 17 2019 DIALOGHI DIALOGUES a cura di/edited by Maria Pilar Vettori Orizzontalità/verticalità 289 Horizontality/verticality Un Dialogo tra | A Dialogue between Azzurra Muzzonigro e | and Stefano Boeri 300 RECENSIONI REVIEWS a cura di/edited by Francesca Giglio Jan Gehl, Città per le persone 302 Serena Viola Matteo Moscatelli, L’edificio alto residenziale nell’architettura europea. 11 casi contemporanei 304 Laura Calcagnini Carlo Ratti, Mattew Claudel, La città di domani 306 Domenico D’Olimpo INNOVAZIONE E SVILUPPO INDUSTRIALE INNOVATION AND INDUSTRIAL DEVELOPMENT a cura di/edited by Alessandro Claudi de Saint Mihiel La cultura dell’innovazione per la trasformazione della realtà 308 The culture of innovation for the transformation of reality Alessandro Claudi de Saint Mihiel
Orizzontale vs verticale. Lo spazio pubblico in sezione SAGGI E PUNTI DI VISTA/ ESSAYS AND VIEWPOINT Filippo Orsini, Pasquale Mei, filippo.orsini@polimi.it Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano, Italia pasquale.mei@polimi.it Abstract. La sezione come strumento d’indagine per analizzare, attraverso “orizzontali” di città pubblica li ritroviamo, a scala regionale, nei modelli e paradigmi sedimentati, la natura dello spazio pubblico storicamente oscillante tra linearità orizzontale e sviluppo verticale. L’adozione del concetto tessuti infrastrutturali compressi delle fasce costiere o dei corri- di “raumplan” loosiano, declinato in chiave urbana, si propone come meto- doi di sviluppo economico. do d’intervento strategico nel definire una complessità non solo spaziale, ma anche semantica del valore d’uso contemporaneo dello spazio pubblico. Dal ridisegno della sezione è possibile innescare nuovi cicli d’uso e condivisione Dissoluzione della città e Riflessioni legate allo schema li- per uno spazio pubblico di natura connettiva, che in virtù dell’integrazione ed decentramento dello spazio neare come principio di decen- ibridazione tra livelli differenti può determinare la rigenerazione di infrastrutture pubblico tramento dello spazio pubblico o la realizzazione di nuovi habitat sociali. le ritroviamo nella Rush City Parole chiave: Sezione; Raumplan; Infrastruttura; Spazio pubblico; Rigenera- zione urbana. Reformed di Richard Neutra (1925). Influenzati dalle ricerche futuriste di Sant’Elia sui sistemi di trasporto multipiano questi studi, basati su analisi statistiche, nacquero per razionalizza- Lo spazio pubblico come La figura lineare costituisce un re l’urbanizzazione regionale degli Stati Uniti. Questo nucleo connessione: modelli e modello naturale di crescita lineare territoriale, basato sulla separazione verticale dei flussi paradigmi urbana, storicamente sedimen- pedonali e veicolari, è costituito da un’arteria di spazi pubblici – tato, traccia immanente di una ritmata dall’ intersezione con nodi di scambio infrastrutturali a Modelli urbani lineari morfologia insediativa a ma- scala regionale – sulla quale prospettano gli edifici commerciali e spazi pubblici trice orizzontale è divenuta nel e amministrativi, mentre i cluster residenziali sono collegati tra- infrastrutturali tempo oggetto di speculazione mite percorsi pedonali alle fasce verdi. teorica per la produzione di pia- Il tema della disgregazione della città nel territorio è indagato ni e modelli di città. Come molti schemi semplificatori della real- dai disurbanisti russi. Essi ritenevano che la progettazione lun- tà, queste teorie costituiscono, generalmente, proposte di nuove go una direttrice di misura indefinita avrebbe reso possibile la organizzazioni sociali e politiche a partire dall’inclusione dello completa dissoluzione della città. Nella prospettiva aerea di Ma- spazio pubblico – prevalentemente orizzontale – nel sistema di gnitogorsk (1930), icona concettuale del suo progetto, Ivan Il’ič infrastrutture legate a nuove tecnologie di trasporto e comuni- Leonidov definisce una figura orizzontale, a scala territoriale, cazione. Bisogna fare riferimento a questi testi ogni volta che si senza soluzione di continuità, i cui limiti fisici si annullano nel tenta di comprendere – ed eventualmente modificare – i processi paesaggio circostante. Modulato da un pattern geometrico che di territorializzazione della città attuale, nella cui urbanizzazione regola il disegno di strade e del verde – evocato da Rem Ko- indifferenziata, è possibile individuare direttrici lineari di svilup- olhaas nella mise en place del futuro progetto per la Villette di po insediativo come figure autonome che si rilevano dall’indi- Parigi – questa nuova città si fonda su principi di una proget- stinto sprawl urbano. Permanenza inconsapevole di frammenti tazione aperta che determina uno spazio collettivo cartesiano Horizontal vs vertical. Abstract. The section as an investiga- Public space as a form of connection: current cities, where, in their undif- tive tool to analyze, through deep-seated models and paradigms ferentiated urbanization, it is possible The public space in models and paradigms, the nature of to identify linear lines of settlement section the public space, historically oscillating Linear urban models and infrastruc- development as autonomous figures between horizontal linearity and vertical tural public spaces that stand out from the indistinct ur- development. Today the adoption of the The linear figure constitutes a histori- ban sprawl. Inadvertent permanence of concept of Loos’ “raumplan”, declined in cally founded natural model of urban “horizontal” fragments of a public city, an urban key, is proposed – through ad- growth; an innate trace of a settlement we find them, on a regional scale, in dition and subtraction operations – as a morphology with a horizontal matrix the compressed infrastructural fabrics method of strategic intervention in defining that has become, over time, the subject of coastline stretches or corridors of a complexity not only spatial, but also se- of theoretical speculation for the pro- economic development. mantic of the value of contemporary use duction of city plans and models. Like of public space. From the redesign of the numerous simplification schemes of The dissolution of the city and decen- section it is possible to trigger new cycles reality, these theories generally form tralization of public space of use and sharing for a connective public proposals for new social and political Reflections regarding the linear space, which can determine the regenera- organizations, starting with the in- scheme, as a principle of decentrali- tion of infrastructures or the realization of corporation of public space – primar- zation of public space, are found in new social habitats by virtue of integration ily horizontal – in the system of infra- Richard Neutra’s Rush City Reformed and hybridization between different levels. structures linked to new transport and (1925). These studies, based on statis- communication technologies. We need tical analysis, which were influenced Keywords: Section; Raumplan; Infrastruc- to refer to these texts each time we try by Sant’Elia’s futuristic research on ture; Public space; Urban regeneration. to understand – and eventually modify multi-storey transport systems, were – the processes of territorialisation of initiated to rationalize the regional 119 ISSN online: 2239-0243 | © 2019 Firenze University Press | http://www.fupress.com/techne DOI: 10.13128/Techne-23895 TECHNE 17 2019 132
01 | Cluster City di A. e P. Smithson | 01 Cluster City - A. e P. Smithson dal quale emergono le volumetrie pure degli edifici pubblici e residenziali. La critica alla città esistente si fa più radicale: del Movimento Mo- derno è condivisa la necessità di separare i flussi ma non l’utilizzo del plan de masse, strumento troppo statico, che trascura i fattori di ecologia umana, prevedendo un’espansione autoconclusa. Nel 1956 gli Smithson formulano una riflessione progettuale nella quale sono fissate solo le urban-infra-structures, cioè strade e spa- zio pubblico. La risposta all’incomprensibilità della città è dunque la definizione di un chiaro sistema infrastrutturale a grande scala come base dello spazio orizzontale pubblico della struttura co- munitaria, esplorato nella Cluster City (1957-58) e nell’Haupstadt Berlin Plan (1958). Le strade hanno la stessa forza di elementi del- la topografia; possono creare od annullare divisioni geografiche e quindi sociali (Midtown Philadelphia, 1952-195 L. Khan). Queste big forms, un sistema generale di urban motorways, pervade il ter- lineari ha il suo pioniere in E. Chambless (1910): esaltando i co- ritorio strutturando le connessioni orizzontali collettive con un evi avveniristici studi di Eugène Henard sulla sezione della “Rue aumento delle mass transit facilities pubbliche per l’accesso alla future”, propone una macchina agricola, da costruire in fieri, co- campagna, spiagge, parchi, ecc. (Fig. 1). stituita da un sistema di monorotaie. La “Roadtown” attraversa il paesaggio ed è un edificio di cemento colato costituito dalla Lo sviluppo orizzontale delle Allo sviluppo orizzontale dello reiterazione, teoricamente all’infinito, di una sezione costante di megastrutture spazio pubblico nel territorio è legato il concetto di megastrut- tre livelli: uno per gli impianti, due piani per le residenze e una tura: immense strutture urbane tridimensionali costitiuite da promenade pubblica, commerciale, climatizzata. telai e tralicci giganteschi, in cui l’intera città si espande su diver- Quest’idea di incorporare i sistemi di trasporto nel corpo di fab- si livelli contemporaneamente. In questi progetti c’è molto dello brica permea i piani di Le Corbusier per Rio de Janeiro e Algeri spirito fantascientifico che gli americani Hugh Ferris e Norman – Plan Obus, 1930 – dove un sistema di residenze e spazi pub- Bel Geddes avevano mostrato negli anni venti: le metropoli mul- blici lineari infrastrutturano il territorio a scala paesaggistica. tipiani ad alta velocità del futuro. Attraverso queste sperimentazioni, si arriva alla definizione di In campo architettonico la categoria dei modelli megastrutturali «megastruttura come grande intelaiatura dove, grazie all’avan- urbanization of the United States. This surrounding landscape. This new city, the definition of a clear large-scale hor- three-dimensional urban structures linear territorial nucleus, based on the modulated by a geometric pattern izontal infrastructural system as the consisting of frames and giant pylons, vertical separation of pedestrian and that regulates the design of streets and basis of public space of the commu- in which the entire city expands on vehicular flows, is made up of an ar- greenery – evoked by Rem Koolhaas nity structure, explored in the Cluster different levels simultaneously. There tery of public spaces – punctuated by in the mise en place of the future pro- City (1957-58) and in the Haupstadt is much of the science fiction spirit in the intersection with infrastructural ject for Paris’ Villette – is founded on Berlin Plan (1958). Roads have the these projects which Americans Hugh interchanges at a regional level – on principles of an open design that de- same force of topography elements; Ferris and Norman Bel Geddes had which commercial and administrative termines a collective Cartesian space they can create or cancel geographical shown in the 1920s: the high-speed, buildings stand, while the residential from which emerge the pure volumes and, therefore, social divisions (Mid- multi-floor cities of the future. clusters are connected via footpaths to of public and residential buildings. town Philadelphia, 1952-195 L. Khan). In the architectural field, the pioneer in the green areas. The criticism of the existing city be- These big forms, a general system of the category of linear mega-structural The theme of the disintegration of the comes more radical: shared with the urban motorways, pervades the terri- models is E. Chambless (1910): en- city in the territory is analyzed by the Modern Movement is the need to tory horizontally while improving the hancing Eugène Henard’s contempo- Russian disurbanists. They believed separate the flows yet not the use of collective horizontal connections with rary futuristic studies on the “Rue fu- that design along a line of indefinite the plan de masse, an instrument that an increase in the public mass transit ture” section, proposes an agricultural length would have made the complete is too static, which neglects the fac- facilities providing access to the coun- machine, to be built in an ongoing pro- dissolution of the city possible. In the tors of human ecology, providing for tryside, beaches, parks, etc. (Fig. 1). cess, consisting of a monorail system. aerial perspective of Magnitogorsk a self-contained expansion. In 1956 The “Roadtown” crosses the landscape (1930), conceptual icon of his project, the Smithson expressed a planning The horizontal development of mega- and is a cast-in-place concrete building Ivan Il’ič Leonidov defines a horizontal reflection in which only the urban- structures consisting of the repetition, theoreti- figure, at a territorial level, without any infra-structures are fixed, i.e. streets Linked to the horizontal development cally to infinity, of a constant section solution of continuity, whose physi- and public space. The answer to the of public space in the territory is the of three levels: one for the plants/struc- cal limits cancel each other out in the incomprehensibility of the city is thus mega-structure concept: immense tures, two floors for the residences and 120 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
02 | Città Lineare sulla baia di Tokio. Kenzo Tange, 1960 Linear City on Tokyo Bay. Kenzo Tange, 1960 zato grado di sviluppo delle tecnologie, si possono concentrare La cinica critica all’euforia della pianificazione urbana prende tutte le funzioni pubbliche di una città» (Fumihiko Maki, 1960). forma nell’impenetrabile megalite di vetro riflettente, dalle su- Nel manifesto Metabolism (1960) troviamo anche le basi pro- perfici neutre ed omogenee del Monumento Continuo di Su- grammatiche per il piano Tokyo Bay. Nella proposta si ipotiz- perstudio (1969). Riallacciandosi figurativamente a sequenze zano delle strutture urbane in cui il network delle reti materiali di elementi lineari infrastrutturali come ponti, acquedotti ed – trasporti – ed immateriali – informazione – avrebbe dovuto autostrade, diviene il modello per l’urbanizzazione totale del rendere fisicamente possibile la comunicazione tra gli uomini. pianeta. Ormai la rassicurante città funzionalista è svuotata di Kenzo Tange si ispira al processo di crescita dei corpi organici in ogni significato e con il Mall residenziale della No-Stop City cui la spina dorsale è fondamentale per la trasmissione capillare (1970), si arriva alla proposta di un linguaggio architettonico delle informazioni. Nella baia di Tokyo la struttura lineare oriz- non figurativo, senza forma, dove il parametro quantitativo zontale è costituita da un monumentale “Asse civico”, uno spazio sostituisce quello qualitativo. Alla base di questo modello vi è pubblico lungo 18 km, che innerva, come elemento ordinatore l’idea del valore della vita inteso come un possibile laboratorio (strade, quartieri residenziali, edifici commerciali ed ammini- perpetuo della propria creatività, scenario mutevole nel tem- strativi) l’intero sistema midollare sospeso sull’acqua (Fig. 2). po in continua evoluzione, la cui complessità è data dai flussi In modo analogo il modello di Jacob B. Bakema e J. Van den di relazioni e di funzioni. In questo continuum orizzontale il- Broek per il “Piano Pampus” (1965), impiegando una composi- limitato, ogni concetto di separazione tra interno ed esterno zione modulare fortemente plastica di blocchi e lastre, organiz- tende ad annullarsi. Il percorso verso la società iperconsumista zata in clusters, cerca la contaminazione funzionale coniugan- come “condizione finale della civilizzazione occidentale” è de- do un’alta densità abitativa, alternata a luoghi collettivi e per il finitivamente compiuto. No-Stop-City è regolata da una griglia tempo libero; anche qui un sistema infrastrutturale, di trasporto isotropa estesa all’infinito. L’utilizzo della grid come base del pubblico/privato su monorotaia, integrato da percorsi ciclabili e procedimento progettuale porta non solo all’utilizzo del dia- pedonali, costituisce l’articolata struttura di mobilità orizzontale gramma come dispositivo sintattico e processo generativo for- che attraversa e collega alla terraferma le quattro grandi isole ar- male – utilizzato in seguito, con altre modalità, da Peter Eisen- tificiali previste nel bacino dell’Ijmeer per l’espansione del centro man – ma anche alla possibilità di definire No-Stop-City come di Amsterdam. sequenza di piani tipo. | 02 121 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
La “rivoluzione” della La critica radical italiana ai dog- Koolhaas definirà questi edifici come esiti di un “architettura sezione pubblica: da mi della ratio modernista è por- processuale” (architecture-thorough-process), tipicamente ame- orizzontale a verticale tata alle estreme conseguenze, ricana, che non ha più cura né necessità di governare la forma, dal pensiero provocatorio di e che nasce in opposizione alla prassi progettuale compositiva Rem Koolhaas. Come sottolineato da Jaques Lucan, il teorico europea rappresentata simbolicamente dal grattacielo di vetro di olandese in S,M,L,XL, argomentando la questione del typical Mies van der Rohe (1922). plan come base concettuale del grattacielo, descrive il piano tipo L’operare per estrusione come procedura di generazione automa- come «senza qualità, sufficientemente indefinito, neutro, che im- tica di edifici, insieme all’ utilizzo dell’ascensore – che ha per- plica la ripetizione». Definendolo non come un luogo, ma come messo la riproduzione illimitata dei piani – determina «la prima «il grado zero dell’architettura», Rem Koolhaas apre la strada alla estetica fondata su l’assenza di articolazione» (Koolhaas, 1978) narrazione della complessa casualità del vivere contemporaneo ovvero la negazione di relazione spaziale tra un livello e l’altro che trova traduzione simbolica nella spazialità verticale del grat- dell’edificio. Una nuova tipologia di spazio pubblico verticale si tacielo. Concettualmente gli skyscrapers sono il frutto di un pro- innesta in corpore vili della costruzione, innescando fruizioni cesso di estrusione totalmente antitetico alle regole costruttive spaziali mutanti ed innovative. Con la diversità dei program- dettate dalla composizione architettonica; operazioni meramen- mi che accoglie, dedicati principalmente allo sport ed al relax, te economiche finalizzate alla moltiplicazione dei suoli e delle Koolhaas identifica lo skyscraper del Down Town Athletic Club rendite fondiarie. (1930), realizzato da Starrett & van Vleck, (Fig. 4) come un Prodromi di questa verticalità finanziaria vengono realizzati nei condensatore sociale costruttivista: «[...] ogni piano è una com- primi anni del secolo scorso a New York, dove i tall buildings non posizione astratta di attività definite – su ciascuna delle varie sono progettati, ma generati da principi economici, che ne rego- piattaforme sintetiche – una serie di “attrazioni” differenti, che lano e determinano la forma finale. Primo esempio emblematico non sono altro che un frammento dello spettacolo globale della il Flatiron Builiding di Daniel Burhnam (1902) (Fig. 3), che fu Metropoli». edificato riempiendo totalmente il sedime dell’area triangolare, Il grattacielo fornisce una metafora della condizione metropoli- trasformandola in un brutale volume appuntito cuneiforme, alto tana: un modello strutturale – che attraverso la griglia definisce 23 piani. Manifesto iconico è la ironica copertina di Life nel 1909 un equilibrio tra rigidità e fluidità – ed un modello architetto- che mette in scena una serie di sezioni urbane che sviluppano su nico di spazio pubblico capace di conciliare stabilità e indeter- diversi livelli, attività, avvenimenti e funzioni totalmente etero- minazione. Una sincrasi logico architettonica tra questi principi genee che non interferiscono tra loro, ma che possono cambiare viene utilizzata per ribaltare lo spazio pubblico. La sezione ver- da un momento all’altro, lasciando prefigurare “una perpetua in- ticale del Down Town Athletic Club, con il suo funzionamento stabilità programmatica”. a piani sovrapposti e sovrabbondanti di funzioni programma- a public, commercial, air-conditioned men physically possible. Kenzo Tange monorail, integrated by cycle and pe- the quantitative parameter replaces the promenade. is inspired by the growth process of or- destrian paths, constitutes the articu- qualitative parameter. At the base of This idea of incorporating the trans- ganic bodies in which the backbone is lated structure of horizontal mobil- this model stems the idea of the value port systems in the building complex essential for the capillary transmission ity that crosses and connects the four of life understood as a possible perpet- permeates the plans of Le Corbusier of information. In the bay of Tokyo large artificial islands to the mainland ual laboratory of one’s creativity; a con- for Rio de Janeiro and Algiers – Plan this horizontal linear structure con- planned in the Ijmeer basin for the ex- stantly changing and evolving scenario, Obus, 1930 – where a system of resi- sists of a monumental “Civic Axis”, a pansion of Amsterdam’s centre. whose complexity is given by the flow dences and linear public spaces create public space 18 km long, which inner- The cynical criticism to the euphoria of relationships and functions. In this infrastructures in the territory on a vates, like a driving element of roads, of urban planning takes shape in the unlimited horizontal continuum, every landscape scale. Through these experi- residential quarters, commercial and impenetrable reflective glass mega- concept of separation between inside ments, we arrive at the definition of administrative buildings and other lith of the Monumento Continuo by and outside tends to cancel itself out. «mega-structure as a large framework functions; the entire spinal system sus- Superstudio (1969), with its neutral The path towards hyper-consumerism where, thanks to the advanced level of pended over the water (Fig. 2). and homogeneous surfaces. Drawing as a “final condition of Western civiliza- technology development, all the pub- Similarly, Jacob B. Bakema and J. Van figuratively to sequences of linear in- tion” is definitively accomplished. No- lic functions of a city can be concen- den Broek’s model for the “Pampus frastructural elements such as bridges, Stop-City is regulated by an isotropic trated» (Fumihiko Maki, 1960). In the Plan” (1965), using a highly plastic- aqueducts and highways, it becomes grid extended to infinity. The use of the Metabolism (1960) manifesto we also based modular composition of blocks the model for the total urbanization of grid as a basis of the design process not find the programmatic bases for the and public slabs, organized in clusters, the planet. At this point the reassuring, only leads to the use of the diagram as Tokyo Bay plan. Urban structures are seeks the functional contamination by functionalist city is emptied of all sig- a syntactic device and formal genera- hypothesized in the program, whereby combining a high population density, nificance and with the Residential Mall tive process – later used, through other the material (transport) and immate- alternating with collective and leisure by No-Stop City (1970) we arrive at the means, by Peter Eisenman – but also rial (information) networks should time places; here too an infrastructural proposal of a non-figurative architec- to the possibility of defining No-Stop- have made communication between system of public/private transport on tural language, without form, where City as sequence of typical plans. 122 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
03 | Flatiron Builiding di Burhnam, 1902 Flatiron Builiding. D.Burhnam. J.W. Root, 1902 | 03 123 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
04 | Down Town Athletic Club. Starrett e Van Vleck, 1930 Down Town Athletic Club. Starrett and Van Vleck, 1930 04 | 124 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
tiche differenti, si trasforma metaforicamente – ma dichiarata- (una machine à habiter di Corbusieriana memoria) fu demoli- mente – nelle strips programmatiche della proposta di concorso to in quanto alienante espressione della «Grande Tragedia della per il Parco urbano de la Villette. Una serie di fasce parallele, Monotonia» perpetrata dal dogmatismo modernista, denunciato singolarmente tematizzate, definiscono una sequenza di sezioni da Jane Jacobs nel suo libro Vita e Morte delle grandi città (1961). orizzontali di spazi ad uso collettivo, la cui unitarietà trascende dalla somma delle singole parti. Un processo metodologico ba- Orizzontale VS Verticale: Gli spazi pubblici, negli ultimi sato sulla definizione di una volontaria indeterminatezza nell’e- spazio pubblico come decenni, sono stati sottoposti voluzione delle varie attività e la loro conseguente capacità di “raumplan urbano” ad un ripensamento delle pro- stimolare l’interazione sociale. prie forme attraverso strategie Anche l’utilizzo dell’ascensore è rivoluzionario; interrompendo progettuali di rigenerazione capaci di trasformarne il significato la canonica sequenza delle relazioni tra le varie parti che costi- del proprio uso. Una di queste strategie, potremmo associarla tuiscono l’edificio, si procede per strappi e rotture. È la messa al concetto di Raumplan di Adolf Loos esteso a scala urbana. in scena di un nuovo tipo di spazio pubblico, un decoupage che Un metodo compositivo basato sullo sviluppo di piani a diverse l’architetto può costruire come un’operazione di montaggio ci- altezze sfalsati tra di loro, adottato dall’architetto austriaco per la nematografico, sequenze sincopate di cui determina ritmo e composizione di spazi domestici, e divenuto codice comune in fruizione. Siamo ormai al tramonto dell’idea di spazio pubblico seguito al Movimento Moderno. proposto dalla città moderna e funzionalista (Carta di Atene - Potremmo affermare, in una sintetica descrizione, che se alla IV° CIAM, 1933) e nei modelli urbani verticali de La Ville de 3 prima idea di forma dello spazio pubblico, nella città moderna millions d’habitans (1922), Ville Radieuse (1931) di Le Corbusier del novecento, è intesa come spazio aperto e vuoto, di natura o la Großstad Architekjtur Hilberseimer (1927). neutra ed astratta e dal carattere isotropo, come nei diagrammi Le regole insediative di questi luoghi collettivi – dettate da cor- di Gropius, in cui gli edifici si poggiano sullo sfondo, fa seguito retti principi funzionali dell’abitare, lavorare, circolare e riposare alla fine del secolo scorso una diversa condizione di spazio pub- – definivano la costruzione di spazialità perfette, ma socialmente blico, identificabile in grossi contenitori ad uso sempre colletti- inanimate. Un sistema di vuoti basamentali posto ai piedi delle vo, ma senza avere più nessuna capacità di determinare coesione torri, ordinava ritmi, distanze e spazi, restando però sullo sfondo sociale tra i suoi fruitori. Questi spazi sono rappresentati dai co- della nuova città – “come un piano quasi astratto” – estraneo alla sidetti Non-lieu, che nella definizione antropologo francese Marc vita. Una lunga stagione durata mezzo secolo, fino al 15 luglio del Augè, coincidono con lo spazio dei grandi magazzini, shopping 1972, data che Charles Jencks indica come momento simbolico mall, aereoporti. Oggi, all’inizio del nuovo millenio, si assiste ad del passaggio al postmodernismo. Precisamente le 15 e 32, ora un ulteriore passaggio di paradigma dello spazio pubblico. Uno in cui il complesso di case popolari di Pruitt-Igoe di Saint Louis spazio inteso come luogo non più solo di semplice relazione spa- The “revolution” of the public sec- operations aimed at the multiplication Koolhaas defines these buildings as comes, dedicated mainly to sport and tion: from horizontal to vertical of land and land incomes. outcomes of an “architecture-thorough- relaxation, Koolhaas identifies the The radical Italian criticism of the dog- Warning signs of this financial verti- process”, typically American, which no skyscraper of the Down Town Athletic mas of the modernist rational is taken cality are seen in the early years of the longer cares or needs to govern the Club (1930), created by Starrett & van to extreme consequences by Rem Kool- last century in New York, where tall form, and which arises in opposition Vleck (Fig. 3) , as an incubator of social haas’ provocative thought. As highlight- buildings are not designed but gener- to the European compositional design relations, a constructivist social con- ed by Jaques Lucan, the Dutch theorist ated by economic principles, which practice embodied symbolically by denser: «[...] each floor is an abstract in S,M,L,XL, who argues the question regulate and determine the final form. Mies van der Rohe’s (1922) glass sky- composition of activities defined – on of the typical plan as a conceptual basis The first emblematic example is the scraper. each of the various synthetic platforms of the skyscraper, describes it as being Flatiron Building by Daniel Burnham This work by extrusion, as a procedure – as a series of different ‘attractions’, “without quality, sufficiently indefinite, (1902); built completely filling in the for automatically generating buildings, which are nothing but a fragment of neutral, which implies repetition”. Rem sediment of the triangular area, trans- along with the use of the elevator – the global spectacle of the Metropolis». Koolhaas, who defines it, therefore, forming it into a brutal wedge-shaped which allowed the unlimited repro- The skyscraper provides a metaphor not as a place, but as “the zero degree pointed volume, 23 stories high. A duction of the floors – determines «the for the metropolitan condition and of architecture”, opens the way to the symbolic manifesto is the ironic cover first aesthetics based on the absence is simultaneously both a structural narration of the complex randomness of Life in 1909 that presents a series of of articulation» (Koolhaas, 1978) or model – which through the grid de- of contemporary living that finds sym- urban sections which develop activi- rather the absence of spatial relation- fines a balance between rigidity and bolic translation in the vertical spati- ties, events and functions on different ships between one level and another fluidity – and an architectural model ality of the skyscraper. Conceptually, levels that are totally heterogeneous of the building. A new type of vertical of public space capable of reconciling skyscrapers are the result of an extrusion and do not interfere from one level to public space is introduced in corpore stability and indeterminacy. A logical process that is totally antithetical to the the other, but which can change at any vili in the building, triggering mutant architectural synchronicity between constructional rules dictated by archi- moment, indicating “a perpetual pro- and innovative spatial uses. Through these principles is used to overturn tectural composition. Purely economic grammatic instability”. the diversity of the programs it wel- public space. The vertical section of 125 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
ziale e sociale, ma che si trasforma in uno spazio dinamico, per spazio pubblico. Non solo in termini di riuso e riqualificazione, mezzo dei diversi flussi che lo attraversano. in questo caso di un’infrastruttura dismessa che aveva la fortuna Una diversa condizione dello spazio pubblico in cui la sezione, di interferire ad una quota sopraelevata la densità edilizia e di diventa strumento di ri-generazione di spazi che perversano in flussi di Manhattan. Anche e forse soprattutto perché sdogana una condizione di degrado non solo fisico/spaziale, ma anche – anzi pone sul piedistallo della critica – un’operazione dietro sociale. A riguardo in alcuni esempi di infrastrutture abbando- cui si esprime un’innovativa visione dello spazio pubblico. «Il nate (High Line a New York, Promenade Plantée a Parigi) o di percorso interagisce con gli edifici preesistenti e con quelli di realizzazione di nuovi habitat (Metropol Parasol a Siviglia) si ri- nuova costruzione e si configura come un insieme di vie pe- conosce, attraverso operazioni progettuali di addizione e/o sot- donali e rampe che connettono diversi luoghi: nicchie, zone di trazione, una complessità non solo spaziale, ma anche semantica sosta, punti panoramici, scale e ascensori di ingresso dalla stra- del valore d’uso dello spazio pubblico, che da una condizione di da» (Lotus 139, 2009: 11) è la descrizione che ne fa Lotus nel uniformità orizzontale in pianta si trasforma e si evolve sempre numero monografico 139 dedicato alle Landscape infrastruc- più in uno spazio articolato e complesso a sviluppo verticale. Po- tures. Parallelamente agli elementi specifici del disegno dello tremmo affermare che se allo spazio pubblico della città storica spazio pubblico, ciò che merita di essere sottolineata è la speri- coincide prevalentemente uno spazio uniforme e morfologica- mentazione di un rinnovato punto di vista sulla città. Perché è mente riconoscibile in forme geometriche classiche, lo spazio vero che dai grattacieli newyorkesi i livelli dello sguardo erano pubblico della città di inizio millennio coincide con uno spazio potenzialmente già multipli. Ora questa possibilità di rinnova- non solo di connessione orizzontale, ma anche e soprattutto di ta fruizione paesistica assume – con il progetto inaugurato nel relazione nella sua dimensione verticale. 2011 da James Corner Field Operations con Diller Scofidio + Si assiste oramai ad un definitivo ed epocale distacco da un’in- Renfro – una dimensione diversa, all’interno di un luogo dello terpretazione dello spazio pubblico come livello zero della città. stare e del camminare. Una condizione che può essere allargata ad un altro progetto, Sopraelevata | Viadotto Alla richiesta di citare l’edifi- europeo, quello della Promenade Plantèe a Parigi e che contribu- cio recente che più avrebbe in- isce appunto a definire nuovi scenari d’uso dello spazio pubbli- fluenzato l’architettura americana, pochi anni fa il critico archi- co nella città contemporanea. Una trasformazione urbana che è tettonico del New Yorker, Paul Goldberger (2011), rispose senza prodotta – e sta proprio in questo aspetto l’elemento più innova- esitazione: «può sembrare strano, ma penso che la High Line tivo per quanto riguarda la progettazione architettonica e urbana (Fig. 5) potrà condizionare il prossimo decennio più di qualsiasi – da un’operazione di ridisegno della sezione. La risignificazio- edificio convenzionale». Dietro questa risposta c’è molto della ne dello sviluppo verticale dello spazio pubblico innesca infatti condizione contemporanea dell’architettura e del disegno dello nuovi cicli di uso e di condivisione. the Down Town Athletic Club (Fig. struct as if it were film editing, synco- until July 15, 1972, a date that Charles olf Loos extended on an urban scale. 4), with its superimposed floors and pated sequences which determine the Jencks indicates as a symbolic moment A compositional method based on various superabundant programmatic rhythm and fruition. We are now at the of the transition to postmodernism. the development of floors at different functions, is transformed metaphori- conclusion of the idea of public space Exactly 3:32 p.m., the time in which heights offset from each other, adopted cally – but admittedly – into the pro- proposed by the modern and func- the Pruitt-Igoe public housing com- by the Austrian architect for the com- grammatic strips of the competition tionalist city (Charter of Athens - IV plex in Saint Louis (a machine à habiter position of domestic spaces and which proposal for the la Villette urban Park. ° CIAM, 1933) and in the vertical ur- of Corbusierian memory) was demol- became a common code following the A series of parallel strips, individually ban models found in La Ville de 3 mil- ished insomuch as it was an alienating Modern Movement. themed, define a sequence of horizon- lions d’habitans (1922), Ville Radieuse expression of the “Great Tragedy of We could say, in a synthetic descrip- tal sections of spaces for collective use, (1931) by Le Corbusier or the Großstad Monotony” perpetrated by modernist tion, that if the initial idea of the shape whose unity transcends from the sum Architekjtur Hilberseimer (1927). dogmatism, denounced by Jane Jacobs of a public space, in the modern city of of the parts. A methodological process The settlement rules of these collec- in her book Life and Death of Great the twentieth century, is intended as an based on the definition of a voluntary tive places – dictated by the correct American cities (1961). open and empty space, neutral and ab- indeterminacy in the evolution of the functional principles of living, working, stract by nature and with an isotropic various activities and their consequent circulating and resting – defined the Horizontal VS Vertical: public space character, as in Gropius’ diagrams, in ability to stimulate social interaction. construction of perfect, but socially in- as an “urban raumplan” which the buildings rest in the back- The use of the lift is also revolutionary; animate, spatiality. A system of empty In recent decades, public spaces have ground of the open space, a different by interrupting the canonical sequence foundations placed at the foot of the undergone a rethinking process of condition of public space followed of relations between the various parts towers, ordered rhythms, distances their shapes through regeneration at the end of the twentieth century, that make up the building, we proceed and spaces, but remained in the back- planning strategies capable of trans- identifiable in large containers for col- towards tearing and breaking. It is the ground of the new city – “almost like forming the meaning of their use. We lective use, yet without any ability to staging of a new type of public space, an abstract floor” – a stranger to life. can associate one of these strategies determine social cohesion among its a decoupage that the architect can con- A long season lasting half a century, with the concept of Raumplan by Ad- users. These spaces are represented 126 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
05 | High Line. Diller Scofidio + Renfro. New York, 2009-2014 High Line. Diller Scofidio + Renfro. New York, 2009-2014 | 05 by the so-called Non-lieu, as defined ville), a is complexity recognized, via Flyover | Viaduct space is expressed. «The itinerary in- by the French anthropologist Marc addition and/or subtraction planning A few years ago, after being asked to teracts with existing buildings and new Augè, and coincide with the space of work, that is not only spatial, but also discuss the recent building that most buildings and is configured as a set of department stores, shopping malls semantic of the value of use of public influenced American architecture, the pedestrian streets and ramps that con- and airports. Today we are witnessing, space, which from a state of horizon- architectural critic of the New Yorker, nect different places: niches, rest areas, once again, a further paradigm shift in tal uniformity plan is transformed and Paul Goldberger (2011), replied with- panoramic points, stairs and lifts to en- public space. A space that is no longer evolves increasingly today in an articu- out hesitation: «it may seem strange, ter from the street» (Lotus 139, 2009); considered just a place of simple spa- lated and complex space with vertical but I think the High Line (Fig. 5) will this is Lotus’ description in the mono- tial and social relationship, rather a development. We could say that if the condition the next decade more than graphic issue 139 dedicated to Land- place that transforms into a connective public space of the historical city pre- any other conventional building». Be- scape infrastructures. What deserves to space, via the various flows that cross dominantly coincides with a uniform hind this answer there is a lot of the be underlined, parallel to the specific it and that connect various parts of the and morphologically recognizable contemporary condition of architec- elements of public space design, is the city according to various dynamics. space in classical geometric forms, to- ture and the design of public space; not experimentation of a renewed point of A different condition of the public day the public space of the city, at the only with regard to re-use and redevel- view on the city. Because it is true that space, in which the section becomes an beginning of the millennium, coin- opment, in this case in terms of a dis- from the New York skyscrapers the instrument of re-generation of spaces cides with a space not only of horizon- used infrastructure that had the good gazing levels were potentially already that are in a condition of deterioration, tal connection, but also and above all fortune of interfering, at an elevated multiple, yet now this possibility of not only physical/spatial, but also so- in its vertical dimension. height, with the density of buildings renewed landscape fruition takes on cial. In this regard, in some examples We are now witnessing a definitive and and flows in Manhattan. Also, and – with the project inaugurated in 2011 of abandoned infrastructures (the historic detachment from an interpre- perhaps above all, because it legitimiz- by James Corner Field Operations with High Line in New York, the Promenade tation of public space as a zero level of es – or rather, it places it on the ped- Diller Scofidio + Renfro – a different Plantée in Paris) or the creation of new the city. estal of criticism – a process behind dimension, inside a place of being and habitats (the Metropol Parasol in Se- which an innovative vision of public walking. 127 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
06 | Metropol Parasol, Jürgen Mayer. Siviglia 2011 Metropol Parasol, Jürgen Mayer. Siviglia, 2011 Copertura La sequenza dei livelli orizzon- mo livello. E, aspetto di straordinario fascino, un curioso e artico- tali – duplicati e stratificati in lato percorso pedonale, a 20 metri di altezza, dal quale è possibile alzato – definisce anche una possibile strategia di rigenerazione godere di inaspettate viste sui tetti della città. Si è di fronte ad una creativa della città: porta questa tendenza alle estreme conse- moltiplicazione di suoli pubblici che, restando a sperimentazioni guenze il progetto di Metropol Parasol, di Jürgen Mayer, per Sivi- ludiche, conosce una propria chiara esemplificazione nella pensi- glia (Fig. 6). La complessità di livelli e di interazioni qui diventa lina a specchio che Norman Foster propone nel vecchio porto di quasi una ludica sperimentazione delle possibilità dell’architettu- Marsiglia, a raccontare – sembra – le multiple dimensioni che ra contemporanea. Il tema era la copertura – a scopo di maggiore oggi lo spazio pubblico può e deve affrontare. vivibilità – della Plaza de la Encarnación, pieno centro storico della città andalusa, uno spazio irrisolto dagli anni Settanta quan- Podio La Piazza Gae Aulenti costitui- do venne demolito un antico mercato. Il risultato architettonico, sce – secondo alcuni studi – una che ha suscitato anche numerose critiche e un intenso dibattito, è delle aree urbane più accessibili al mondo (Fig. 7). Nella vicina una composizione di volumi organica costituita da sei grandi stazione di Porta Garibaldi passano 40 milioni di persone all’an- para-soli collegati l’uno all’altro e realizzati in legno, a forma di no. Luogo di margine e di limite urbano fino a pochi anni fa, fungo. Ma l’oggetto è solo l’aspetto più appariscente di una realtà la zona è stata interessata dalla trasformazione di Porta Nuova molto più complessa dal punto di vista funzionale: al piano inter- che ha collocato, su una sorta di piedistallo urbano, una piazza, rato un percorso ipogeo tra resti archeologici; al livello del suolo chiaramente riconoscibile dalla forma circolare. Luogo urbano un mercato e una zona commerciale; una piazza pubblica al pri- di nuova formazione in una città in trasformazione, si è imposta 06 | 128 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
07 | Piazza Gae Aulenti. Cesar Pelli. Milano 2014. Photo © Filippo Romano Gae Aulenti Square. Cesar Pelli. Milano, 2014. Photo © Filippo Romano | 07 A condition that can be extended to complexity of levels and interactions on the first level. And finally, an aspect affected by the transformation of Porta another European project, that of the almost becomes a playful experimen- of extraordinary charm, there’s a cu- Nuova which placed a square on a sort Promenade Plantèe in Paris and which tation of the possibilities of contempo- rious and varied pedestrian path, 20 of urban pedestal, clearly recognizable contributes to defining new scenarios rary architecture. The theme was the meters high, from which one can enjoy by its circular shape. A newly formed of use for public space in the contem- cover – with the aim of greater liveabil- unexpected views over the city’s roof- urban site in a city in transformation, porary city. An urban transformation ity – of the Plaza de la Encarnación, in tops. We are thus faced with a multi- it has come to the attention of architec- that is produced – and the most inno- the historical centre of the Andalusian plication of public land which, within tural criticism for several reasons. First vative element with regard to the archi- city, an unresolved space from the the theme of playful experiments, has of all, its fortune made it – in just a few tectural composition is found precisely seventies when an ancient market was its own clear exemplification in the months – one of the most frequented in this aspect – from a redesign process demolished. The architectural result, mirrored roof which Norman Foster urban spaces in all of Milan, despite of the section. The re-significance of which has also caused considerable proposes in the old port of Marseilles those who foresaw it being unpopu- the vertical development of the public criticism and intense debate, is a com- and expresses – it seems – the multiple lar due to lack of identity. However, space activates, in fact, new cycles of position of organic volumes made up dimensions that today the public space the complexity of the various levels use and sharing. of 6 large parasols connected to each can and must address. emerges with great force. The square, other and made of wood, shaped like in fact, is situated on a completely un- Cover a mushroom. However, the object is Podium derground commercial space, roughly The sequence of horizontal levels du- only the most conspicuous aspect of a Piazza Gae Aulenti (Fig. 7): according 8 meters above the city level, and plicated and layered in elevation also much more complex reality from the to some studies, this is one of the most among the continuity of its traditional defines a possible strategy of a creative functional point of view: in the base- accessible urban areas in the world. 40 routes, between the station and Corso regeneration of the city: the Metropol ment we find an underground path million people pass through the near- Como. A level which on the one hand Parasol project by Jürgen Mayer, for amongst archaeological remains; at by Porta Garibaldi station each year. allows you to rise on a podium which Seville (Fig. 6), takes this tendency the ground level there’s a market and The area, a place on the margin and ur- creates quite an effect, even scenic, to extreme consequences. Here, the a commercial area; and a public square ban limit up until a few years ago, was while on the other it builds a condition 129 F. Orsini, P. Mei TECHNE 17 2019
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