Sviluppo Rurale 2023-2027: quadro programmatico e ruolo dei Comuni - Easy
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Sviluppo Rurale 2023-2027: quadro programmatico e ruolo dei Comuni a cura di Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi politiche europee n. 5/2022 dicembre 2022 La presente nota è stata realizzata dal Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi politiche europee di IFEL nell’ambito dei Servizi sulle Politiche di coesione La presente nota è stata realizzata dal Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi politiche europee di IFEL nell’ambito dei Servizi sulle Politiche di coesione Si tratta di un abstract del Dossier annuale dedicato alla nuova Politica Agricola Comune e allo Sviluppo Rurale nel ciclo 2023-2027. Il nuovo Dossier, che sarà pubblicato a febbraio 2023, conterrà il quadro programmatico e finanziario delle politiche di Sviluppo Rurale 2023-2027 ed analizzerà il ruolo dei Comuni italiani nel Piano Strategico Nazionale e i principali interventi ad essi destinati nei Complementi Regionali per lo Sviluppo Rurale 23-27. Il nuovo Dossier, che sarà pubblicato a febbraio 2023, conterrà il quadro programmatico e finanziario delle politiche di Sviluppo Rurale 2023-2027 ed analizzerà il ruolo dei Comuni italiani nel Piano Strategico Nazionale e i principali interventi ad essi destinati nei Complementi Regionali per lo Sviluppo Rurale 23-27. Coordinamento Francesco Monaco, Responsabile Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi politiche europee
Cura Simona Elmo, Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi politiche europee Autore Enrico D’Angelillo, Esperto di valutazione di politiche pubbliche - Istituto di Studi sulle Relazioni Industriali
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee Indice 1. La Politica Agricola Comune post 2020: quadro finanziario e programmatico 2. I Comuni italiani e il nuovo Piano Strategico PAC 2023-2027
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee 1. La Politica Agricola Comune post 2020: quadro finanziario e programmatico La politica agricola comune (PAC) è contemplata nella “Rubrica di spesa n. 3 Risorse naturali e ambiente [Agricoltura, sviluppo rurale, affari marittimi, pesca, ambiente, clima]” del nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP) UE per il settennio 2021-20271. Lo stanziamento totale per la nuova PAC post 2020 ammonta a 386,6 Mld€, suddivisi tra i due Fondi tradizionali (i c.d. "due pilastri" della PAC “Pagamenti Diretti” e “Sviluppo Rurale”)2: • Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), I^ pilastro della PAC: dispone di una dotazione di 291,1 Mld€, di cui la stragrande maggioranza (fino a 270 Mld€) saranno forniti per regimi di sostegno al reddito, mentre il resto sarà dedicato al sostegno dei mercati agricoli. • Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), II^ pilastro della PAC: la dotazione totale ammonta a 95,5 Mld€, inclusi 8,1 Mld€ provenienti Next Generation EU3. Nel ciclo 2014-2020, il FEASR è uno dei cinque fondi inclusi nel quadro dei fondi strutturali di investimento europei (fondi SIE), che sostengono investimenti mirati allo sviluppo economico sostenibile dei territori dell'UE. Tuttavia, il FEASR rimarrà nel quadro dei fondi SIE solamente per il c.d. periodo transitorio della PAC 2021-2022; per il nuovo ciclo di programmazione è infatti prevista l’uscita del FEASR dal “quadro comune” della Politica di coesione, per rientrare nel quadro dei Piani strategici della PAC e dei relativi regolamenti. Tabella. - Spesa Rubrica n. 3 Risorse naturali e ambiente (importi in Mld € - prezzi correnti) Fonte: Commissione Europea Nell'ottobre del 2019, essendo chiaro che la procedura legislativa per l'adozione della PAC riformata non sarebbe giunta a conclusione in tempo utile per l’avvio dei programmi a partire dal gennaio 2021, la Commissione europea ha proposto di prorogare al periodo 2021-2022 il quadro giuridico esistente. E’ stato così adottato un Regolamento transitorio sulla PAC (Regolamento (UE) 2020/22204) per il biennio 2021-2020 che proroga la maggior parte delle norme del quadro PAC 2014-2020. L’obiettivo è di garantire 1 A seguito dell'approvazione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2020, il Consiglio ha adottato il regolamento 2020/2093 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'UE per il periodo 2021-2027. 2 Cfr. https://agriculture.ec.europa.eu/common-agricultural-policy/financing-cap/cap-funds_en. 3 Si tratta dello strumento temporaneo per riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus e di creare un'Europa post COVID-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future. A tal fine gli Stati membri hanno elaborato i Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR), che indicano gli interventi . sui quali ogni Stato membro intende investire le risorse assegnate. Le risorse finanziarie del Next Generation EU per stimolare la ripresa dell’Europa vengono raccolte dalla Commissione mediante l’emissione di titoli sul mercato dei capitali. 4 Regolamento (UE) 2020/2220 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 dicembre 2020 che stabilisce alcune disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) negli anni 2021 e 2022 e che modifica i regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda le risorse e l’applicazione negli anni 2021 e 2022 e il regolamento (UE) n. 1308/2013 per quanto riguarda le risorse e la distribuzione di tale sostegno in relazione agli anni 2021 e 2022 (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/it/ALL/?uri=CELEX:32020R2220). 4
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee agli agricoltori e agli altri beneficiari la continuità del sostegno giuridico e finanziario della PAC, in attesa dell’entrata in vigore delle nuove norme nel 2023, lasciando inoltre agli Stati membri il tempo necessario per elaborare i propri piani strategici nazionali, conformemente a quanto previsto dalla nuova legislazione sulla PAC. In base al Regolamento transitorio, la dotazione complessiva dei Programmi di Sviluppo Rurale degli Stati membri per il biennio 2021-2022 ammonta a 34,96 Mld€ (a prezzi correnti), di cui - 26,88 Mld€ di risorse ordinarie, di cui 14,78 miliardi per il 2021 e 12,10 miliardi per il 2022, provenienti dal Quadro finanziario pluriennale dell’Ue per il periodo 21-27 (QFP); - 8,07 Mld€ di risorse aggiuntive, di cui 2,39 Mld€ per il 2021 e 5,68 miliardi per il 2022, provenienti dallo strumento temporaneo per la ripresa Next Generation EU La dotazione finanziaria complessiva dei PSR italiani è pari a 6,91 Mld€ (a prezzi correnti), di cui: - 6 Mld€ di risorse ordinarie, vale a dire 3 Mld€ in quota Feasr provenienti dal QFP (1,65 miliardi per il 2021 e 1,35 miliardi per il 2022) ed altri 3 miliardi di cofinanziamento nazionale; - 910,6 M€ di risorse aggiuntive FEASR provenienti dal Ngeu (269,4 milioni per il 2021 e 641,2 milioni per il 2022), per le quali non sussiste l’obbligo di cofinanziamento nazionale. Anche nel biennio 21-22 trova applicazione la regola del disimpegno automatico prevista dal Regolamento (Ue) n. 1306/2013, per cui le Autorità di Gestione dei Programmi regionali di Sviluppo Rurale avranno tempo fino al 31 dicembre 2025 per spendere le risorse comunitarie e chiudere i rispettivi programmi. Per quanto riguarda invece la PAC 2023-2027, il pacchetto dei nuovi Regolamenti è stato pubblicato il 6 dicembre 20215 e riguarda i Piani Strategici degli Stati Membri6; le Organizzazioni Comuni di Mercato, i regimi di qualità e le indicazioni geografiche7; il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC8. Quanto alle modalità di governance, viene introdotto un unico strumento di programmazione (Piano Strategico Nazionale PAC) che include i Pagamenti diretti, gli interventi settoriali delle OCM e lo Sviluppo rurale e che viene finanziato dai due Fondi FEAGA e FEASR. Viene inoltre introdotto il c.d. New delivery model (NDM) che rappresenta “una nuova struttura di governance che dovrebbe permette il cosiddetto “shift” (passaggio) dall'attuale approccio basato sulla conformità a un approccio basato sui risultati, dove, evidentemente, la performance assume un ruolo centrale. Nell’ottica della CE, questo passaggio verso una politica più orientata al conseguimento degli obiettivi richiede da un lato una marcata semplificazione e, dall’altro, l'istituzione di un solido quadro di monitoraggio della efficacia, articolato su una serie di indicatori comuni”9. 5 I regolamenti sono consultabili al seguente link: https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/20802. 6 Regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell’ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga i regolamenti (UE) n. 1305/2013 e (UE) n. 1307/2013 7 Regolamento (UE) 2021/2117 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione 8 Regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013 9 Per maggiori informazioni sul NDM si rimanda a Cagliero R., D’Alicandro N., Camaioni B., Il New delivery model e la lettura della performance nella PAC 2023-27, tra opportunità, criticità e incertezze, Agriregionieuropa Numero Speciale - Agricalabriaeuropa n. 4, 5
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee A livello comunitario sono fissati una serie di obiettivi che definiscono i risultati attesi (programmazione orientata ai risultati); una gamma di possibili strumenti per raggiungerli (aiuti diretti, misure di mercato, sviluppo rurale) attraverso un set di interventi concordati a livello europeo; il rafforzamento del principio di sussidiarietà. Gli Stati membri nel proprio Piano Strategico Nazionale per la PAC sono poi liberi di costruire misure specifiche sulla base delle caratteristiche del sistema agroalimentare nazionale, nel rispetto dei criteri di allocazione delle risorse. Per quanto attiene il nuovo Piano Strategico dell’Italia 2023-202710, il Mipaaf, in collaborazione con le Regioni e Province autonome e con il supporto della Rete Rurale Nazionale, a metà 2019 aveva avviato le attività di approfondimento e di confronto indispensabili per costruire la nuova cornice programmatoria. La prima fase, nell'ambito dei lavori del tavolo tecnico dedicato, ha portato nel dicembre 2019 alla stesura e condivisione di 11 Policy Brief11 e 10 SWOT12, strutturati per puntualizzare -in relazione ai 9 obiettivi specifici indicati a livello europeo, oltre all’obiettivo trasversale sul sistema della conoscenza (Agricultural Knowledge and Innovation Systems - AKIS)- le caratteristiche del sistema agricolo, alimentare e forestale e delle aree rurali e analizzare punti di forza, di debolezza, opportunità e rischi; uno specifico policy brief ha riguardato l’analisi delle principali caratteristiche delle aziende agricole, agroalimentari e forestali del nostro Paese. In questa fase è stato inoltre dato avvio alla consultazione delle parti economiche e sociali e di parte degli stakeholder della società civile, nonché alla condivisione di tutto il materiale prodotto dai tavoli tecnici. La versione 1.0 del PSP è stata infine notificata alla Commissione europea il 31 dicembre 2021; la CE ha restituito le proprie osservazioni il 31 marzo 2022, prevalentemente concentrate sul II^ Pilastro “Sviluppo Rurale” e sul FEASR e nella seconda metà di giugno 2022 è arrivata la decisione sulla ripartizione regionale dei fondi. I mesi estivi si sono caratterizzano per un fittissimo confronto, da un lato, tra il Mipaaf e le Regioni, dall’altro, tra le Regioni ed i rispettivi partenariati, per l’elaborazione della versione 1.1 del PSP, che è stata notificata alla CE il 29 settembre 2022ed approvata nei primi giorni di dicembre13. Le caratteristiche principali del Piano Strategico nazionale della PAC 2023-27 (PSP) sono le seguenti: • priorità strategiche del Piano sono la transizione ecologica del settore agricolo, alimentare e forestale; l’agricoltura e la zootecnia biologica; • un importante investimento è previsto sul benessere animale per il rilancio della zootecnia in un’ottica sostenibile; • è previsto un sistema di aiuti al reddito più equo e alle parità di genere; • maggiore attenzione è riservata ai comparti produttivi con maggiori difficoltà; • sono previsti nuovi strumenti di gestione del rischio, in grado di garantire una più ampia partecipazione degli agricoltori; inoltre è rafforzata la competitività delle filiere; Dic. 2021 (https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/60/il-new-delivery-model-e-la-lettura-della-performance- nella-pac-2023-27-tra). 10 Vedi F. Pierangeli su Pianeta PSR n. 88 febbraio 2020 (http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2324). 11 Cfr. https://www.reterurale.it/PAC_2023_27/PolicyBrief. 12 Cfr. https://www.reterurale.it/PAC_2023_27/SWOT. 13Tutta la documentazione completa relativa alla PSP versione 1.1 è reperibile al seguente link: https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24037 6
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee • è prevista una maggiore equità e sicurezza nelle condizioni di lavoro e i giovani come patrimonio per il futuro; • sono valorizzate diversità e attrattività delle aree rurali; • è incentivata la diffusione della gestione forestale sostenibile; • è previsto un sistema della conoscenza (AKIS) a servizio della competitività e della sostenibilità; Come da indicazioni a livello europeo, gli obiettivi specifici sui quali è incardinata la strategia nazionale sono 9, oltre all’obiettivo trasversale AKIS: • OS1 Sostenere un reddito agricolo sufficiente e la resilienza del settore agricolo in tutta l'UE al fine di rafforzare la sicurezza alimentare a lungo termine, e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola; • OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività dell'azienda agricola nel breve e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione; • OS3 Migliorare la posizione degli agricoltori nella catena di valore; • OS4 Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento a essi, anche attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento del sequestro del carbonio, nonché promuovere l'energia sostenibile; • OS5 Favorire lo sviluppo sostenibile e un'efficiente gestione delle risorse naturali come l'acqua, il suolo e l'aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica; • OS6 Contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi; • OS7 Attirare e sostenere i giovani agricoltori e i nuovi agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle zone rurali; • OS8 Promuovere l'occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne all'agricoltura, l'inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile; • OS9 Migliorare la risposta dell’agricoltura dell'UE alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi alimenti di alta qualità, sani e nutrienti prodotti in modo sostenibile, ridurre gli sprechi alimentari nonché migliorare il benessere degli animali e contrastare le resistenze antimicrobiche • Modernizzare l'agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo le conoscenze, l'innovazione e la digitalizzazione e incoraggiandone l'applicazione da parte degli agricoltori attraverso un migliore accesso alla ricerca, all'innovazione, allo scambio di conoscenze e alla formazione. 7
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee Le risorse finanziarie del PSP 2023-2027 ammontano a quasi 37 Mld€, di cui circa il 43% sono a disposizione dello Sviluppo rurale Tabella. - Dotazione complessiva Piano strategico PAC 2023-2027 Interventi PSP Dotazione (€) % Pagamenti diretti (FEAGA) 17.607.504.611,21 47,7% Interventi settoriali 9,1% 3.364.427.781,00 (FEAGA) Sviluppo rurale (FEASR) 15.934.836.143,29 43,2% Totale PAC (1° e 2° Pilastro 36.906.768.535,50 100,0% Fonte: Piano Strategico della PAC 2023-2027 v. 1.1 Sotto il profilo attuativo, i tre strumenti principali del PSP e le tipologie di intervento sostenute sono i seguenti Figura. - Strumenti del PSP 2023-2027 Fonte: Rete Rurale Nazionale Nello specifico dello Sviluppo rurale, sono previsti 76 interventi distinti in quattro categorie: • 37 interventi agro-climatico-ambientali e basati sulla superficie o capo (inclusi l’agricoltura biologica, il benessere animale e le indennità compensative); 8
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee • 19 interventi di investimento per le aziende agricole ed agroalimentari, le foreste e le aree rurali, compreso l’avviamento di nuove imprese; • 4 interventi di gestione del rischio (a gestione nazionale); • 16 interventi di cooperazione (compresi il Leader e la promozione) e di innovazione e trasferimento delle conoscenze (cd. AKIS). Infine, il 21 giugno 2022 la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all'accordo sull'assegnazione dei fondi tra le Regioni e Province autonome, alla fine di un intenso confronto politico sul superamento del criterio storico e l‘utilizzo di criteri “oggettivi” sulla base dei quali destinare le risorse FEASR, e prevedendo delle compensazioni per le Regioni più penalizzate dal riparto. Per quanto riguarda i nuovi tassi di cofinanziamento nazionale, ammontano al 59,30% per le Regioni più Sviluppate, al 57,50% per quelle in Transizione e al 49,50% per quelle meno Sviluppate14. Tabella. - Riparto fondi Sviluppo rurale Fonte: PianetaPSR num. 114 giugno 2022 14 Per quanto riguarda le categorie di Regioni, si ricorda che, rispetto al periodo 2014-2022, la Sardegna ed il Molise approdano nella categoria delle Regioni “meno sviluppate” dalla categoria delle Regioni in transizione; mentre le Marche e l’Umbria si aggiungono all'Abruzzo in quella delle Regioni “in transizione”. 9
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee Per quanto riguarda il ruolo delle Regioni nel nuovo quadro di governance dello Sviluppo Rurale 2023-2027, le stesse mantengono il ruolo di Autorità di Gestione, con la responsabilità di allocare le risorse negli ambiti di maggiore fabbisogno regionale e di selezionare i progetti. Le Regioni stanno dunque provvedendo a definire il menu degli interventi di sviluppo rurale da attivare, sulla base dell'elenco definito a livello nazionale nel PSP, e, soprattutto, a "regionalizzarle", ovvero determinare quegli aspetti che le renderanno maggiormente adeguate al contesto di attuazione locale e più appetibili per gli imprenditori del proprio territorio di riferimento. La declinazione della strategia nazionale a livello regionale avviene, naturalmente, sulla base del confronto con i soggetti del partenariato. Gli elementi regionalizzati del Piano Strategico PAC saranno formalizzati nei Complementi regionali per lo Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027, il documento attuativo del PSP che sarà adottato da ogni Regione italiana e che contiene la specificazione di elementi come le priorità territoriali e settoriali, i principi di selezione, le specifiche tecniche dei criteri di ammissibilità, le modalità attuative, il cronoprogramma di attuazione, etc. Successivamente alla decisione della CE di approvazione del PSP nazionale, saranno approvati i CSR, tenuto conto del confronto con il partenariato regionale; non sono sottoposti ad adozione a livello nazionale, tuttavia, il Coordinamento delle Autorità di Gestione può richiedere modifiche, qualora ravvisi elementi di discordanza con il PSP. 10
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee 2. I Comuni italiani e il nuovo Piano Strategico PAC 2023-2027 In continuità con il precedente ciclo di programmazione, gli enti locali saranno destinatari di interventi finanziati nell’ambito del pilastro “Sviluppo rurale” (FEASR), sia come componente pubblica dei GAL, sia come beneficiari diretti. Nell’ambito del PSP 2023-2027 gli interventi che vedono come potenziali beneficiari i Comuni si concentrano prevalentemente nell’ambito dell’OS8, finalizzato ad “innalzare il livello della qualità della vita nelle aree rurali attraverso il miglioramento dei processi di inclusione sociale, della qualità e dell'accessibilità delle infrastrutture e dei servizi, anche digitali, alla popolazione ed alle imprese, in modo da porre un freno allo spopolamento e sostenere l'imprenditorialità, anche rafforzando il tessuto sociale”15. A questo obiettivo sono destinati oltre 1,7 Mld€, pari a circa l’11% della spesa pubblica per lo sviluppo rurale (FEASR + risorse nazionali) e ad oltre il 13% di quella rivolta alla programmazione regionale, in aumento rispetto alla disponibilità media annua della equivalente “Priorità 6” della programmazione 2014-2022. Tra gli interventi programmati, con le diverse articolazioni rispondenti ai fabbisogni individuati a livello regionale, i Comuni potranno beneficiare o comunque essere partner di: • iniziative finalizzate ad aumentare e diversificare le occasioni di occupazione in una logica di sostenibilità (ad es. turismo sostenibile, bioeconomia, green job, agricoltura sociale) rafforzando la multifunzionalità agricola e forestale, valorizzando i paesaggi rurali di interesse storico, favorendo la creazione di nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali, nelle attività in grado di mantenere vitali i territori rurali in termini economici e sociali (ad esempio l’intervento SRD03); • investimenti finalizzati a superare il gap infrastrutturale, con particolare attenzione al digital divide, e migliorare la disponibilità/accessibilità ai servizi per la popolazione e le imprese, attraverso la riorganizzazione e la creazione di servizi, ma anche l’attrattività delle zone rurali sia per la residenzialità, sia per altre attività produttive e gli investimenti attraverso la valorizzazione culturale, la messa in sicurezza e ristrutturazione delle strutture abitative, dei centri abitati e dei borghi rurali; il recupero e riuso delle strutture rurali e beni collettivi; l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico dell’edilizia abitativa rurale (interventi SRD07, SRD08 e SRD09); • iniziative che contribuiscano ad una gestione sostenibile del territorio e del paesaggio intervenendo sui beni collettivi e pubblici e favorendo il recupero di aree abbandonate o degradate e finalizzandole ai fabbisogni della comunità per finalità turistico-ricreative o per la creazione di imprese innovative capaci di creare valore dalla valorizzazione delle risorse del territorio (interventi SRD08 e SRD09). Ai fini di positivi effetti sinergici sarà importante sostenere una visione innovativa dell’approccio LEADER (SRG05 e SRG06) e degli altri strumenti di progettazione integrata territoriale (SRG07). 15 Cfr. Piano Strategico della PAC 2023-2027. Documento di sintesi, a cura del Mipaaf e della RRN (settembre 2022).
IFEL - Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee In particolare, le Strategie di sviluppo locale dell’approccio LEADER, differenziate a seconda dei contesti territoriali e per favorire soluzioni innovative alle criticità socioeconomiche delle diverse aree rurali del Paese, punteranno ai seguenti ambiti tematici • servizi ecosistemici, biodiversità, risorse naturali e paesaggio; • sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari; • servizi, beni, spazi collettivi e inclusivi; • comunità energetiche, bioeconomiche e ad economia circolare; • sistemi di offerta socioculturali e turistico-ricreativi locali; Enrico D’Angelillo, Istituto di Studi sulle Relazioni Industriali • Esperto di valutazione di politiche pubbliche • sistemi produttivi locali artigianali e manifatturieri. Le risorse destinate all’approccio LEADER risultano aumentate rispetto al periodo di programmazione precedente, con un incremento di circa 17,5 M€ della dotazione media annua, ammontando complessivamente a circa 900 M€, pari ad oltre il 5% delle risorse destinate allo Sviluppo rurale ed a quasi il 7% della spesa pubblica a disposizione della programmazione regionale.
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