STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE

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STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI

                                                                                                                                   Cambiamenti climatici
PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE
CIMONE

             Paolo Cristofanelli1,*, Michela Maione1,2, Angela Marinoni1, Jgor Arduini1,2,
     Paolo Bonasoni1, Francescopiero Calzolari1, Francesco Furlani2, Umberto Giostra2,
                              Franceso Graziosi2, Tony Christian Landi1, Luca Naitza1,
                                      Douglas Orsini1, Davide Putero1, Fabrizio Roccato1
                          1
                           Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, Bologna.
                                2
                                 Università di Urbino “Carlo Bo”, Dipartimento di Scienze Pure e Applicate, Urbino.

Sommario – L’osservatorio “O. Vittori”, gestito dal           gions: continental Europe and Mediterranean basin.
Consiglio Nazionale delle Ricerche, è posto sulla vetta       Due to its altitude and distance from important direct
del Mt. Cimone (44°12’ N, 10°42’ E, 2165 m s.l.m.),           sources of pollution, the site is strategic for the study
il rilievo più alto dell’Appennino settentrionale, che        of the physical and chemical characteristics of the free
separa due regioni climaticamente differenti: l’Europa        troposphere in southern Europe and the Mediterranean
continentale e il bacino del Mediterraneo. Grazie alla        basin. The observatory hosts several programs for
sua quota ed alla distanza da importanti fonti dirette di     long-term observations of climate-altering chemical
inquinamento, il sito risulta strategico per lo studio        species, in collaboration with a number of international
delle caratteristiche chimico-fisiche della libera tropo-     partners, including: stratospheric ozone-depleting
sfera nel Sud Europa e del bacino del Mediterraneo.           halocarbons, regulated by the Montreal Protocol, non-
Presso l’osservatorio sono attivi numerosi programmi          CO2 greenhouse gases, included in Kyoto Protocol
di osservazione a lungo termine di specie chimiche            basket, ozone and non-methane volatile organic com-
climalteranti, in collaborazione con numerosi partner         pounds (NM-VOC), mineral aerosol and black carbon.
internazionali. In questo articolo saranno considerate:       These activities are aimed at analysing long-term
alocarburi dannosi per l’ozono stratosferico regolati         trends and to quantify and localize emission sources.
dal Protocollo di Montreal, gas serra non-CO2 inclusi         The observed trends confirm the success of Montreal
nel paniere del Protocollo di Kyoto, ozono, composti          Protocol but at the same time point to the persistence
organici volatili non-metanici, aerosol minerale e            of unaccounted emissions from European regions.
black carbon. Tali studi sono finalizzati all’analisi degli   Non-CO2 greenhouse gases included in Kyoto Protocol
andamenti a lungo termine e alla quantificazione e lo-        show significant increasing trends, while downward
calizzazione delle sorgenti. Gli andamenti osservati          tendencies are observed for atmospheric compounds
confermano il successo del Protocollo di Montreal ma          regulated by European air quality directives. These ac-
al tempo stesso evidenziano la persistenza di emissioni       tivities are within the scope of the World Meteorologi-
non dichiarate dal dominio Europeo. Trend in signifi-         cal Organization (WMO) Global Integrated GIS Infor-
cativo aumento sono osservati per i gas serra non-CO2         mation System (IG3IS) initiative, an action that aims to
inclusi nel protocollo di Kyoto, mentre tendenze in di-       improve the ability to quantify greenhouse gas emis-
minuzione sono osservate per alcuni composti normati          sions to improve the quality of the existing inventories
dalle direttive Europee di qualità dell’aria. Queste at-      and to support the implementation of International
tività rientrano pienamente negli scopi dell’iniziativa       Protocols for climate change mitigation.
dell’IG3IS (Sistema Informativo Integrato Globale dei
Gas Serra) dell’Organizzazione Mondiale Meteorolo-            Keywords: greenhouse gases, aerosol, SLCP, Montreal Pro-
                                                              tocol, Kyoto Protocol.
gica (WMO), un’azione che mira a migliorare le capa-
cità di quantificazione delle emissioni di gas serra per      Ricevuto il 5-12-2017; Correzioni richieste il 17-1-2018; Accetta-
migliorare la qualità degli inventari di emissione at-        zione finale il 4-5-2018.
tualmente in uso a sostegno dei Protocolli internazio-
nali.
                                                              1. INTRODUZIONE
Parole chiave: gas serra, aerosol, SLCP, Protocollo di Mon-
treal, Protocollo di Kyoto.
                                                              Il bacino del Mediterraneo rappresenta una delle
LONG-TERM TRENDS OF CLIMATE-
ALTERING SPECIES AT THE MT. CI-                               regioni più critiche a livello globale per quanto ri-
MONE WMO/GAW GLOBAL STATION                                   guarda i cambiamenti climatici, la qualità dell’aria
                                                              ed i relativi impatti antropici. Sin dall’inizio degli
Abstract – The “O. Vittori” observatory, is located at
the summit of Mt. Cimone (44° 12 ‘N, 10° 42’ E,               anni ’90 dello scorso secolo, vengono eseguite os-
2165 m a.s.l.), the highest peak in the Northern Apen-        servazioni continuative di composti atmosferici cli-
nine and located at the boundary of two climatic re-          ma-alternati ed inquinanti presso l’osservatorio at-
                                                              mosferico “O. Vittori”, una stazione di ricerca ge-
                                                                                                                                      IdA

* Per contatti: Via Gobetti 101, 40129 Bologna. Tel.          stita dal Consiglio Nazionale delle Ricerche
  051.6399597; fax 051.6399652. p.cristofanelli@isac.cnr.it   (CNR). Essa fa parte della rete Global Atmosphe-

                                                                               Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018                          7
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
re Watch dell’Organizzazione Mondiale per la Me-         2. MATERIALI E METODI
Cambiamenti climatici
                        teorologia ed è ospitata presso le strutture della ba-
                        se operativa dell’Aeronautica Militare Italiana po-      2.1. Il sito di misura
                        sta sulla vetta del Monte Cimone (44°12’ N,              L’osservatorio “O. Vittori “si trova sulla vetta del
                        10°42’ E, 2165 m s.l.m.). Grazie all’orizzonte li-       Mt. Cimone, il rilievo più alto dell’Appennino set-
                        bero a 360°, alla sua quota ed alla distanza da im-      tentrionale, posto sullo spartiacque di due regioni
                        portanti fonti dirette di inquinamento, Monte Ci-        climaticamente differenti: l’Europa continentale
                        mone rappresenta una piattaforma strategica per          (verso Nord) e il bacino del Mediterraneo (verso
                        studiare le caratteristiche chimico-fisiche della li-    Sud), si veda la Figura 1. La pianura padana, una
                        bera troposfera nel Sud Europa e nel bacino del          delle regioni più inquinate in Europa (Monks et al.,
                        Mediterraneo. Presso l’osservatorio, vengono svol-       2009) si trova, invece, immediatamente a Nord. Mt.
                        te osservazioni continuative di composti climalte-       Cimone è caratterizzato da un orizzonte libero a
                        ranti (gas in tracce ed aerosol atmosferico), radia-     360° che consente alle masse d’aria di raggiungere
                        zione solare e parametri meteorologici. Le osser-        il sito di misura senza forzature orografiche di ri-
                        vazioni su lungo termine qui condotte nell’ambito        lievo. Come valutato nell’ambito del progetto GEO-
                        di diversi programmi e progetti internazionali di ri-    MON (Henne et al., 2010), Mt. Cimone è ben rap-
                        ferimento (es. Global Atmosphere Watch, AGAGE            presentativo delle masse d’aria atmosferiche del ba-
                        – Advanced Global Atmospheric Gases Experi-              cino centrale del Mediterraneo (Figura 1). A di-
                        ment, ACTRIS- Aerosols, Clouds, and Trace gases          stanza di diversi chilometri dal sito, non esistono
                        Research InfraStructure Network, ICOS – Integra-         attività agricole e l’attività umana è molto limitata.
                        ted Carbon Observation Cycle) possono contribui-         Come riportato da studi precedenti (si veda ad
                        re a definire la variabilità delle emissioni naturali    esempio Bonasoni et al., 2000; Henne et al., 2010),
                        ed antropiche di composti inquinanti e climalte-         le osservazioni atmosferiche effettuate presso Mt.
                        ranti, supportando agenzie nazionali e governative       Cimone possono essere considerate rappresentative
                        nelle attività di verifica degli inventari di emissio-   delle condizioni della libera troposfera del bacino
                        ni o dell’efficacia delle azioni di mitigazione delle    del Mediterraneo/Sud Europa nei mesi freddi così
                        concentrazioni atmosferiche di tali specie, quindi
                        rappresentando un potenziale supporto al raggiun-
                        gimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
                        Questo articolo presenta una sintesi dei principali
                        risultati riguardanti lo studio di trend di composti
                        climalteranti condotti dal CNR-ISAC e dall’Uni-
                        versità di Urbino. In particolare, verranno descrit-
                        ti i risultati inerenti i gas serra “non-CO2” (rego-
                        lati dai Protocolli di Montreal e Kyoto), i gas re-
                        attivi (ozono e composti organici volatili non me-
                        tanici – NM-VOC) e due importanti componenti
                        dell’aerosol atmosferico (l’aerosol minerale ed il
                        black carbon). L’articolo è organizzato come se-
                        gue. Nella sezione 2 si descrivono il sito di misu-
                        ra, le metodologie utilizzate per l’osservazione dei
                        composti atmosferici studiati e le metodologie sta-
                        tistiche utilizzate nello studio dei trend. Nella se-
                        zione 3, per ogni composto atmosferico studiato,
                        sono forniti i risultati relativi alla quantificazione
                        della variabilità su lungo periodo (una descrizio-
                                                                                 Figura 1 – Bacino di raccolta delle masse d’aria per
                        ne generale dei composti studiati è fornita nel ma-                 Monte Cimone a 48 ore (contorno bian-
                        teriale supplementare). Infine, vengono discussi i                  co). La scala esprime il tempo di resi-
                        risultati ottenuti alla luce delle azioni internazio-               denza (s) delle masse d’aria nelle diver-
                                                                                            se aree del dominio geografico. Le ela-
                        nali di regolamentazione delle emissioni di so-                     borazioni sono state ottenute dal model-
                        stanze inquinanti e climalteranti (sezione 4) e trac-               lo di dispersione FLEXPART (risoluzio-
   IdA

                        ciate le conclusioni derivanti dal lavoro svolto (se-               ne orizzontale 0.5°x0.5°) (da www.geo-
                        zione 5).                                                           mon.empa.ch)

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STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
come durante i periodi notturni della stagione cal-

                                                                                                                           Cambiamenti climatici
da. Da aprile a settembre, tuttavia, il sito di misura
può essere influenzato da fenomeni di circolazione
in regime di brezza e da processi di trasporto con-
vettivo di masse d’aria che, assieme all’aumento
della quota dello strato limite planetario atmosferi-
co (planetary boundary layer, PBL), possono favo-
rire il trasporto verticale di masse d’aria dal PBL
regionale sino al sito di misura ed alla libera tropo-
sfera (Cristofanelli et al. al., 2009). Un’approfondita
descrizione meteorologica di Mt. Cimone viene for-
nita da Colombo et al. (2000): in questo articolo è
stato mostrato che Mt. Cimone è la stazione me-
teorologica più ventosa in Italia (occasionalmente
sono osservate velocità del vento superiori a 200
km/h), con direzioni prevalenti da S-SW e N-NE.
Ciò è evidente anche analizzando le osservazioni
del vento svolte dal 1996 al 2015 presso l’osserva-
torio “O. Vittori “ dal CNR (Figura 2).

2.2. Metodologie di misura

In questa sezione viene fornita una descrizione del-
le metodologie utilizzate presso l’osservatorio “O.
Vittori” per la misura dei gas ad effetto serra “non-          Figura 2 – Frequenze stagionali delle velocità/dire-
CO2”, dei gas reattivi (composti organici volatili                        zioni dei venti a Monte Cimone (1996-
                                                                          2015). Le velocità sono categorizzate in
non-metanici ed ozono) e di alcune componenti                             funzione negli intervalli riportati nella sca-
dell’aerosol atmosferico (aerosol minerale e black                        la colorata. I cerchi grigi mostrano inter-
carbon). Per facilitare il lettore, viene fornita una                     valli di frequenza del 5%
tabella riassuntiva delle tecniche e strumenti uti-
lizzati (Tabella 1). In questo paragrafo, viene inol-
tre fornita la descrizione delle diverse metodolo-             porale di 2 ore) in gascromatografia (GC), uti-
gie statistiche utilizzate per la valutazione delle ten-       lizzando due rivelatori differenti. Per l’analisi di
denze a lungo termine dei composti osservati e che             gas alogenati si utilizza come rivelatore uno
saranno mostrate nella Sezione 2.2.5                           spettrometro di massa (MS) quadrupolare.
                                                               L’analisi è preceduta dall’arricchimento del cam-
2.2.1. Gas ad effetto serra
                                                               pione in linea utilizzando materiale adsorbente.
A Mt. Cimone i gas serra “non-CO2” sono mi-                    A tale scopo, un GC-MS Agilent 6850-5975 è
surati in modo continuativo (con frequenza tem-                stato dotato di dispositivo di autocampionamen-

Tabella 1 – Metodologie, strumenti, risoluzione temporale e (ove applicabile) scala di taratura adottata presso
            l’Osservatorio “O. Vittori” di Monte Cimone per la misura dei composti oggetto del presente studio

                                                                              Risoluzione
Composto                      Metodologia             Strumentazione                        Scala di taratura adottata
                                                                              temporale
                      Gas-cromatografia e
Gas serra “non-CO2”                                  Agilent 6850-5975           2 ore        AGAGE NOAA/CMDL
                      spettrometria di massa
                      Gas-cromatografia e
NM-VOC                                               Agilent 6850-5975           2 ore                 NPL
                      spettrometria di massa
O3                    Assorbimento UV              Dasibi 1108 / Thermo 49i    1 minuto          WMO SRP # 15
                      Riflessione della
Aerosol minerale                                      OPC Grimm 1108           1 minuto           Non applicabile
                      radiazione luminosa
                                                                                                                              IdA

                      Fotometria ad assorbimento
eqBC                                                Thermo MAAP 5012           1 minuto           Non applicabile
                      multi-angolare

                                                                              Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018                   9
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
to/preconcentrazione (Markes International,              gati come medie su 60 minuti ai fini delle elabo-
Cambiamenti climatici
                        UNITY2-Air Server2). La pre-concentrazione               razioni climatologiche.
                        viene raggiunta a bassa temperatura (-30 °C): per
                                                                                 2.2.4. Distribuzione dimensionale dell’aerosol (aero-
                        questo motivo il campione (sia per aria reale che
                                                                                        sol minerale)
                        per standard di lavoro) viene essiccato da una
                        provetta Nafion©. Per l’analisi di CH4 e N2O è           A partire da agosto 2002, a Mt. Cimone viene os-
                        utilizzato un multi-rilevatore FID-ECD. Ulterio-         servata in modo continuativo (risoluzione tempo-
                        ri dettagli possono essere reperiti in Maione            rale: 1 minuto) la concentrazione del numero di
                        (2017).                                                  particelle di aerosol nella frazione “accumulaton”
                                                                                 (0.3 μm ≤ Dp < 1μm) e “coarse” (Dp ≥ 1μm) e la
                        2.2.2. Gas “reattivi” (ozono e composti organici vola-
                                                                                 loro distribuzione dimensionale (0.3-10 μm in 15
                               tili non-metanici)
                                                                                 classi dimensionali) attraverso un contatore ottico
                        A Mt. Cimone, misure di ozono (O3) superficiale          di particelle (OPC 1.108 GRIMM). Secondo Pu-
                        sono state effettuate dal 1996 utilizzando la tecni-     taud et al. (2004), l’identificazione dell’intervallo
                        ca dell’assorbimento UV. Dal 1996, l’analizzatore        dimensionale delle particelle durante eventi di av-
                        UV (Daisibi 1108 W/GEN) è stato regolarmente             vezione di sabbie Sahariane presenta un incertez-
                        calibrato (circa ogni 3 mesi) con uno standard di        za pari al ± 20%.
                        trasferimento presente nel laboratorio (Dasibi 1008
                                                                                 2.2.5. Metodologie statistiche
                        PC fino al 2012, di seguito Thermo 49iPS). Nel-
                        l’ottobre 2006, il Dasibi 1008PC è stato tarato con      Al fine di analizzare le variazioni su lungo perio-
                        lo standard primario IMGC-O3SRP presso l’Isti-           do dei gas serra “non-CO2” e degli NM-VOC mi-
                        tuto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) di         surati a Mt. Cimone, è stata applicata una meto-
                        Torino (certificato di calibrazione INRIM N. 06-         dologia per identificare le osservazioni rappresen-
                        1009-01). A partire dal giugno 2008, ogni due an-        tative delle condizioni di fondo della troposfera
                        ni, lo standard di laboratorio è stato quindi certifi-   (da qui in poi definiti come “fondo”). Esse sono
                        cato tramite confronto con lo standard primario          definite come l’insieme di osservazioni che non
                        SRP # 15 ospitato presso il World Calibration Cen-       sono influenzate in modo significativo da emis-
                        ter del WMO/GAW presso i laboratori dell’EMPA            sioni locali o regionali. Ciò è stato fatto imple-
                        (Zurigo). I dati sono ottenuti con una risoluzione       mentando un approccio statistico, presentato da
                        temporale di 1 minuto e, tipicamente, aggregati co-      Giostra et al. (2011) e Lo Vullo et al. (2016a), per
                        me medie su 60 minuti per le successive elabora-         separare i contributi ascrivibili ad emissioni re-
                        zioni.                                                   centi da quelli appartenenti al fondo atmosferico.
                        Dal 2010, le osservazioni di 12 diversi composti         I valori di fondo così ottenuti sono utilizzati per
                        organici volatili non-metanici (NM-VOC) sono ef-         calcolare le medie mensili che compongono le se-
                        fettuate dall’Università di Urbino mediante la stru-     rie a lungo termine da analizzare. Al fine della
                        mentazione GC-MS utilizzata per i gas serra alo-         quantificazione dei trend, viene utilizzata un’in-
                        genati.                                                  terpolazione polinomiale in accordo con quanto
                                                                                 proposto da Simmonds et al. (2004). Per quanto
                        2.2.3. Black carbon equivalente (BC)
                                                                                 riguarda lo studio delle tendenze dell’O3 è stato
                        A partire da marzo 2007 sono eseguire misure con-        applicato il metodo “Theil-Sen” alle medie men-
                        tinuative del coefficiente di assorbimento dell’ae-      sili destagionalizzate: questo metodo è noto per
                        rosol, da cui si ricava la concentrazione di black       essere una metrica robusta rispetto alla presenza di
                        carbon equivalente (di seguito “BC”). Esse sono          “outliers” nella serie di dati (Carlsaw e Ropkins,
                        ottenute attraverso un fotometro ad assorbimento         2012).
                        multi-angolare (MAAP 5012, Thermo Electron               Al fine di identificare gli eventi di trasporto di pol-
                        Corporation). La misura si basa sulla quantifica-        veri desertiche verso Mt. Cimone, sono stati sele-
                        zione della riduzione della trasmissione di un fa-       zionati i giorni caratterizzati da un aumento stati-
                        scio di radiazione luminosa a 670 nm a causa del-        sticamente significativo del valore medio giorna-
                        l’assorbimento delle particelle di aerosol deposi-       liero della frazione “coarse” dell’aerosol, in asso-
                        tate su un filtro, tenendo conto degli effetti di ri-    ciazione con masse d’aria provenienti dalla regio-
                        flessione del segnale luminoso (maggiori dettagli        ne del Nord Africa, come dedotto dall’analisi di re-
   IdA

                        in Petzold et al., 2002). I dati, ottenuti come valo-    tro-traiettorie 3D calcolate attraverso il modello
                        ri medi su 1 minuto, sono successivamente aggre-         FLEXTRA (Stohl et al., 1995). La frazione gros-

10                      Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
solana, o “coarse”, dell’aerosol atmosferico può in-

                                                                                                                      Cambiamenti climatici
                                                          Tabella 2 – Valori dei trend valutati a Mt. Cimone per
fatti essere considerata un efficiente tracciante del-                i diversi composti analizzati. I valori indi-
la presenza di aerosol di origine minerale nell’at-                   cati da “*” sono significativi al 95%
                                                                      (p
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
3.1.2. Halon                                             denziata una diminuzione degli episodi di picco nel
Cambiamenti climatici
                        I valori medi di H-1211 e H-1301 misurati a Mt.          periodo 2008-2009, mentre un aumento di tali epi-
                        Cimone nel periodo 2002-2016 sono rispettiva-            sodi è avvenuto nel 2010-2011, cioè dopo la com-
                        mente di 4.3 ppt e 3.3 ppt. In accordo con le con-       pleta (teorica) eliminazione degli usi consentiti
                        centrazioni medie globali, lo H-1211 sembra aver         (Maione et al., 2013): ciò farebbe supporre un uti-
                        iniziato un declino costante a partire dal 2005 ed at-   lizzo massiccio e non dichiarato delle scorte anco-
                        tualmente il suo trend atmosferico è -1.5% anno-1.       ra esistenti nella regione Mediterranea.
                        Lo H-1301 mostra una tendenza pari a + 0.7% an-
                        no-1, ma senza accelerazione a partire dal 2010,         3.2. Specie regolate dal protocollo di Kyoto
                        suggerendo che il picco di concentrazione a scala
                        globale sia stato probabilmente raggiunto. Sebbe-        3.2.1. HFC-134a
                        ne i composti alogenati siano stati banditi in Euro-     La concentrazione media dello HFC-134a a Mt. Ci-
                        pa dal 1994, a Mt. Cimone, l’occorrenza di eventi        mone è pari a 61.5 ppt dal 2002, con un trend in au-
                        caratterizzati da concentrazioni al di sopra della li-   mento pari al 7.6% anno-1.
                        nea di base suggerisce la presenza di emissioni a
                                                                                 3.2.2. HFC-32, HFC-125, HFC-143a
                        scala regionale, anche se gli episodi di inquina-
                        mento sono diminuiti in frequenza nel corso degli        I valori di fondo osservati a Mt. Cimone sono pa-
                        ultimi anni.                                             ri a 8.6 ppt, 10.2 ppt e 13.6 ppt per lo HFC-32, lo
                                                                                 HFC-125 e lo HFC-143a. Ben riflettendo l’anda-
                        3.1.3. HCFCs
                                                                                 mento a livello globale, questi tre HFC mostrano
                        Le concentrazioni medie a Mt. Cimone sono 209.1,         una chiara tendenza crescente (17%, 13.6% e 9.5%,
                        25.6 e 23.0 ppt per lo HCFC-22 (periodo 2002-            rispettivamente). Secondo Graziosi et al. (2017), le
                        2016), lo HCFC-141b (2012-2016) e lo HCFC-               loro emissioni rappresentano (in massa) più di un
                        142b (2008-2016) con tendenze di +2.8, +8.4 e +          terzo del totale degli HFC emessi in Europa ed, a
                        1.5% anno-1.                                             causa dell’elevato potenziale di riscaldamento glo-
                                                                                 bale (Global Warming Potential – GWP: misura di
                        3.1.4. Metil-cloroformio (CH3CCl3)
                                                                                 quanta energia 1 ton di gas assorbe in un certo pe-
                        Il valore medio di concentrazione in atmosfera a         riodo temporale rispetto ad 1 ton di CO2) dello
                        Mt. Cimone è pari a 12.6 ppt, con una tendenza de-       HFC-143a, quasi due terzi del potere “serra”
                        crescente dal 2002 pari a -15.8% anno-1. La pre-         (espresso come CO2 equivalente) di tutti gli HFC
                        senza di eventi di incremento delle concentrazioni       nel periodo 2008-2014.
                        di CH3CCl3osservate a Mt. Cimone ed in altri siti
                                                                                 3.2.3. HFC-152a
                        Europei, tuttavia, suggerisce la presenza di emis-
                        sioni non dichiarate in Europa.                          La sua concentrazione media di fondo a Mt. Ci-
                                                                                 mone è pari a 8.5 ppt con una tendenza in aumen-
                        3.1.5. Tetracloruro di carbonio(CCl4), metil-cloruro
                                                                                 to pari al 6.3% dal 2002 al 2016. A causa del bas-
                               (CH3Cl) e metil-bromuro (CH3Br)
                                                                                 so GWP, il contributo medio percentuale in termi-
                        Il CCl4 viene misurato a Mt. Cimone dal 2006: la         ni di CO2 equivalente dello HFC-152a alle emis-
                        concentrazione media di fondo è 86.7 ppt con una         sioni complessive di HFC Europee è pari allo 0.6%
                        tendenza pari a -1.2% anno-1. Attualmente, il Pro-       nel periodo 2008-2014 (Graziosi et al., 2017).
                        tocollo di Montreal vieta l’emissione di CCl4 ma la
                                                                                 3.2.4. HFC-245fa e HFC-365mfc
                        produzione e l’uso sono ancora consentiti per spe-
                        cifici processi. Ciò può dar luogo a rilasci involon-    Lo HFC-245a è misurato a Mt. Cimone dal 2011
                        tari che assieme alle emissioni che possono avve-        con una concentrazione media di 2.3 ppt ed un
                        nire in vecchie discariche, rappresentano le princi-     trend crescente del 9.3% anno-1 (Graziosi et al.
                        pali emissioni antropiche oggi esistenti. Il CH3Cl è     2017). Lo HFC-365mfc viene misurato dal 2007:
                        misurato a CMN dal 2002 e mostra una concentra-          la sua concentrazione media è pari a 0.9 ppt, con
                        zione media di fondo pari a 546.2 ppt, con un trend      un trend pari a 6.6% anno-1.
                        non significativo di 0.1% anno-1. Le osservazioni di
                                                                                 3.2.5. HFC-227ea e HFC-236fa
                        CH3Br a Mt. Cimone hanno avuto inizio nel 2002:
                        la concentrazione media di fondo è pari a 8.2 ppt ed     Le osservazioni di HFC-227ea sono iniziate nel
   IdA

                        il trend è pari a -1.5% anno-1. Come conseguenza         2010 a Mt. Cimone; la concentrazione media è pa-
                        dell’applicazione del MP, a Mt. Cimone è stata evi-      ri ad 1 ppt, con un trend del 10% anno-1.

12                      Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
Cambiamenti climatici
                                                        Figura 5 – Serie temporale dei valori medi mensili de-
                                                                   stagionalizzati dell’O3 a Mt. Cimone.
                                                                   L’analisi del trend è riportata dalla linea
                                                                   rossa con l’intervallo di confidenza al 95%
                                                                   rappresentato dalle linee tratteggiate. In
                                                                   alto è riportato il valore del trend con l’in-
                                                                   tervallo di confidenza al 95%
Figura 4 – Serie temporale di fondo dei composti in-
           clusi nel Protocollo di Kyoto e misurati a
           Mt. Cimone (modificato da Maione,
           2017)                                        sono state messe in evidenza tendenze lineari po-
                                                        sitive (livello di confidenza del 95%) per i valori
                                                        medi mensili, come per il 25° e per il 75° percen-
Lo HFC-236fa è invece osservato a Mt. Cimone            tile. Considerando il periodo per cui si hanno os-
dal 2011. Le concentrazioni medie sono pari a 0.2       servazioni continuative presso l’Osservatorio CNR
ppt, con un reteo di crescita di 13.3% anno-1.          “O. Vittori” (1996 -2011), invece, non sono stati
Altri gas serra fluorurati monitorati a Mt. Cimone      rilevati trend significativi, in accordo con simili os-
includono il PFC-218, il PFC-318 e lo SO2F2, le         servazioni in altre stazioni di alta montagna in Eu-
cui serie temporali e le tendenze sono riportate in     ropa (ad esempio Gilge et al., 2010; Parrish et al.,
Figura 4.                                               2012) e nel bacino del Mediterraneo (Kleanthous
                                                        et al., 2014; Saliba et al., 2008). Tuttavia, conside-
3.2.6. Metano e protossido di azoto
                                                        rando il periodo 1991-2011, è stato messo in luce
Le misure di CH4, il gas serra più importante dopo      un rallentamento dell’incremento di O3 in tutte le
la CO2, sono iniziate nel 2008, con una concentra-      stagioni. Per il solo periodo estivo, una significati-
zione media nel periodo 2008-2016 di 1881.5 ppb         va decelerazione del trend è rilevabile anche per il
ed un trend crescente di 9.3 ppb anno-1. Nello stes-    periodo 1996-2011. Ciò potrebbe riflettere la di-
so periodo, le concentrazioni medie di N2O sono         minuzione delle emissioni di precursori di O3 in
state pari a 326.5 ppb, con una tendenza crescente      Europa (si veda i risultati per gli NM-VOC, di se-
di 0.8 ppb anno-1, che è il medesimo tasso di cre-      guito riportati), considerando in particolare che,
scita registrato a scala globale da Carpenter e Rei-    specialmente durante l’estate, l’Appennino setten-
mann (2014).                                            trionale può essere esposto al trasporto di masse
                                                        d’aria dal PBL regionale e continentale (si vedano
3.3 Gas reattivi                                        Cristofanelli et al., 2007; 2013).
                                                        Al fine di estendere i risultati sopra descritti, con
3.3.1 Ozono                                             l’obiettivo di studiare la tendenza dell’O3 a Mt. Ci-
Prendendo in considerazione anche misure effet-         mone nel periodo 1996-2013. Il metodo Theil-Sen
tuate dal 1991 al 1993, presso l’Osservatorio del-      è stato applicato ai valori mensili destagionalizza-
l’Aeronautica Militare, Cristofanelli et al. (2015)     ti di O3 a Mt. Cimone (Figura 5): ciò ha permesso
                                                                                                                       IdA

hanno valutato il trend su lungo termine dell’ O3       di mettere in luce, per l’intero periodo di osserva-
dal 1991 al 2011. Su questo intervallo temporale        zioni, una tendenza negativa (significativa al li-

                                                                       Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018            13
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
vello di confidenza del 99%) pari a -0.18 ± 0.7              nella distribuzione di gas naturale, mentre il ben-
Cambiamenti climatici
                        ppb anno-1.                                                  zene è un sottoprodotto della combustione incom-
                                                                                     pleta di altri idrocarburi presenti nei combustibili
                        3.3.2. NM-VOC antropici
                                                                                     fossili. I paesi europei hanno adottato normative
                        I valori medi dei dodici NM-VOC (Non-Metha-                  severe sull’uso del benzene. L’assenza di tendenze
                        ne Volatile Organic Compounds) monitorati a Mt.              statisticamente significative a Mt. Cimone è in ac-
                        Cimone sono riportati nella Tabella 3. La media              cordo con osservazioni simili condotte da Grant et
                        è stata effettuata sia per l’intero set di dati che          al. (2011) presso la stazione remota di Mace Head
                        per la selezione dei dati di “fondo” (si veda Se-            (Irlanda).
                        zione 2.2.5). Come riportato da Lo Vullo et al.              Per i dati rappresentativi delle condizioni di “fon-
                        (2016a,b), i valori medi di NM-VOC sono in                   do”, invece, non sono state segnalate diminuzioni
                        buon accordo con quelli riportati in altri siti re-          significative per i butani e per l’i-pentano, mentre
                        moti in Europa. Nel periodo 2010-2014, i valori              l’n-pentano è diminuito del -5.7% per anno. Ciò
                        massimi osservati sono quelli del propano, men-              indicherebbe che l’n-pentano è influenzato anche
                        tre per l’etil-benzene e per gli xileni (altamente           da fonti di emissione diverse rispetto a quelle de-
                        reattivi) sono state osservate le concentrazioni             gli altri composti (principalmente l’evaporazione
                        più basse. Tra i composti aromatici, il benzene è            della benzina per autoveicoli). Per il toluene, usa-
                        il più abbondante, seguito da toluene, etil-benze-           to come solvente industriale, si evince una tenden-
                        ne e xileni.                                                 za negativa, ma non statisticamente significativa.
                        Le tendenze sui 5 anni di osservazioni degli NM-             Essa potrebbe comunque riflettere l’effetto della
                        VOC (Tabella 2) sono state valutate da Lo Vullo et           direttiva sulle emissioni di VOC (direttiva europea
                        al. (2016a) nel periodo 2010-2014, utilizzando il            1999/13/CE) sulla limitazione dell’utilizzo di NM-
                        test non parametrico di Mann-Kendall sull’intero             VOC nei solventi organici. In condizioni di “fon-
                        set di dati e sulla selezione dei dati per le condi-         do”, l’etil-benzene, utilizzato come solvente nelle
                        zioni di “fondo” (vedere la Sezione 2.5). Nel pe-            vernici e nei rivestimenti ma anche emesso dal traf-
                        riodo 2010-2014, l’acetilene ha mostrato una di-             fico veicolare, ha mostrato un calo significativo
                        minuzione del -2.7% anno-1, che è coerente con               dell’8.7% per anno. Nessuna variazione significa-
                        l’applicazione delle misure di riduzione delle emis-         tiva è stata osservata per gli xileni nel periodo in-
                        sioni dei veicoli a motore applicate dalla UE. Non           vestigato.
                        si osservano, invece, tendenze significative per il
                        propano ed il benzene in condizioni “di fondo”. Il           3.4. Aerosol atmosferici (aerosol minerale e
                        propano viene emesso principalmente da perdite                    black carbon)

                                                                                     In atmosfera anche gli aerosol giocano un ruolo
                        Tabella 3 – Valori medi degli NM-VOC a Mt. Cimone            importante nell’influenzare il clima. Lo fanno in
                                    per l’intero set di dati (“All-data”) e per la   modi diversi, essendo responsabili sia del riscal-
                                    selezione in condizioni di fondo (“Fondo”)       damento che del raffreddamento del pianeta, in
                                    per il periodo 2010-2014. (modificato da
                                    Lo Vullo et al., 2016a)                          funzione della composizione chimica che li carat-
                                                                                     terizza, come esplicitato di seguito.
                                               2010-2014          2010-2014          3.4.1 Studio degli eventi di trasporto di aerosol mine-
                        Composto
                                             “Fondo” (ppt)      “All-data” (ppt)
                                                                                           rale
                        Acetilene                  115                185
                        Propano                    291                406            Con l’obiettivo di indagare le variazioni a lungo ter-
                        Benzene                    57                  89            mine dell’occorrenza di eventi di trasporto di aero-
                        i-Butano                   49                  73            sol minerale dal Nord Africa a Mt. Cimone, sono
                        n-Butano                   90                 139            stati calcolati i valori stagionali medi annuali del nu-
                        i-Pentano                  49                  84            mero di giorni interessati da tali eventi e della con-
                        n-Pentano                  23                  42
                                                                                     centrazione delle particelle grossolane (Figura 6). In
                                                                                     generale, non è stato possibile osservare tendenze
                        Toluene                    33                 109
                                                                                     sistematiche su lungo periodo, né riguardo alla fre-
                        Etil-benzene                7                  15
                                                                                     quenza o distribuzione stagionale di tali eventi, né
   IdA

                        o-Xylene                    5                  19
                                                                                     ala loro intensità, anche se per tali parametri è pre-
                        m+p- Xylene                12                  38
                                                                                     sente un’evidente variabilità inter-annuale.

14                      Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018
STUDIO DEI TREND DI COMPOSTI CLIMALTERANTI PRESSO LA STAZIONE GLOBALE WMO-GAW DI MONTE CIMONE
Cambiamenti climatici
Figura 6 – Serie temporale dei valori medi stagionali della concentrazione di particelle grossolane (linea rossa)
           e della frequenza stagionale di giorni con eventi di trasporto di aerosol minerale del Nord Africa (bar-
           re) a Mt. Cimone (modificato da Duchi et al., 2016)

Con l’obiettivo di attribuire parte di questa varia-       l’indice NAO e l’occorrenza di eventi di trasporto
bilità inter-annuale, sono state analizzate le corre-      di aerosol minerale dal Nord Africa, potrebbe es-
lazioni esistenti fra l’indice NAO (North Atlantic         sere legata all’espansione dell’anticiclone delle Az-
Oscillation), il numero di giorni interessati da           zorre verso l’Africa occidentale ed il bacino del
eventi di trasporto e la concentrazione del nume-          Mediterraneo durante le fasi positive della NAO,
ro delle particelle grossolane durante gli eventi          che favorirebbe il trasporto di masse d’aria del
identificati a Mt. Cimone. L’indice NAO stagio-            Nord Africa verso l’Italia settentrionale.
nale è stato calcolato sulla base dei valori mensi-
                                                           3.4.2. Black carbon
li disponibili presso il centro dati della NOAA –
National Oceanic and Atmospheric Administration            Al fine di studiare la variabilità su lungo periodo
(http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/pre-                del BC (periodo 2005-2013), è stata applicata alla
cip/CWlink/pna/nao.shtml): un valore positivo (ne-         serie storica dei dati medi mensili la medesima me-
gativo) indica la presenza di un gradiente di pres-        todologia adottata per lo studio dei trend dell’O3
sione più intenso (più debole) tra la bassa pressio-       (metodo “Theil-Sen”): nonostante un’evidente va-
ne islandese e l’anticiclone subtropicale sul-             riabilità interannuale, Putero e Landi (2017), han-
l’Atlantico settentrionale. Questa analisi ha per-         no messo in evidenza una tendenza negativa stati-
messo di mettere in evidenza una debole correla-           sticamente significativa di -0.17 μg m-3 anno-1 (Fig.
zione positiva (significativa al 90%) tra l’indice         7).
NAO e la frequenza di eventi in primavera (R2:
0.32), mentre una debolissima tendenza positiva            4. DISCUSSIONE
(non statisticamente significativa, p
Cambiamenti climatici

                        Figura 7 – Serie temporale dei valori medi mensili de-stagionalizzati del black carbon a Mt. Cimone. L’analisi
                                   del trend è riportata dalla linea rossa con l’intervallo di confidenza al 95% rappresentato dalle linee
                                   tratteggiate. In alto è riportato il valore del trend con l’intervallo di confidenza al 95% (modificato
                                   da Putero e Landi, 2017)

                        Tuttavia, la presenza di eventi di incremento dei          circa il 26%. L’inversione è stata anche in grado
                        valori di alcuni di questi composti (es. CFC-115,          di consentire la localizzazione di importanti emis-
                        CFC-11, CFC-12, H-1211, H-1301, CH3Br, MCF)                sioni puntuali nel Sud della Francia, nell’Inghil-
                        suggerisce la persistenza di emissioni nella regio-        terra centrale (UK) e nel BE-NE-LUX (Belgio,
                        ne Europea.                                                Paesi Bassi, Lussemburgo), probabilmente come
                        Gli HCFC, la prima generazione di composti so-             conseguenza della produzione industriale di pro-
                        stituti dei CFC, mostrano ancora tendenze in au-           dotti chimici di base.
                        mento a Mt. Cimone come conseguenza delle
                        emissioni globali, soprattutto nell’Asia orientale.        4.2. Specie regolate dal Protocollo di Kyoto
                        Usando i dati di Mt. Cimone e della stazione di
                        Mace Head (Irlanda), Graziosi et al. (2015) han-           Le osservazioni condotte a Mt. Cimone, sono sta-
                        no valutato che il massimo delle emissioni in Eu-          te utilizzate da diversi studi per quantificare le
                        ropa è stato raggiunto nel 2003 per il più abbon-          emissioni dello HFC-134a a scala globale e conti-
                        dante degli HCFC (HCFC-22). La frazione più                nentale (es. Stohl et al., 2009; Keller et al., 2012;
                        importante delle emissioni Europee è stata attri-          Lunt et al., 2015). Un recente studio (Graziosi et
                        buita a due regioni: la Francia ed una vasta area          al., 2017) suggerisce che, complessivamente, nel
                        nell’Europa dell’Est. E’ stato inoltre messo in evi-       periodo 2003-2014 le emissioni europee siano in-
                        denza un ciclo stagionale nelle emissioni Europee          feriori del 25% rispetto agli inventari UNFCCC,
                        con un massimo negli Stati mediterranei del Sud            suggerendo che le emissioni riportate dai paesi eu-
                        Europa, probabilmente ascrivibile ad un uso in-            ropei all’UNFCCC siano influenzate da una so-
                        tensivo di impianti di refrigerazione e condizio-          vrastima dei fattori di emissione. Ciò è particolar-
                        namento nelle stagioni calde. Un recente studio            mente evidente per la regione scandinava, il Re-
                        che ha anche utilizzato le osservazioni di Mt. Ci-         gno Unito e la Germania. L’unica eccezione è l’Ita-
                        mone (Maione et al., 2014) ha messo in luce (nel           lia che ha riportato emissioni pari a due terzi delle
                        periodo 2002-2012) la presenza di emissioni si-            stime ottenute a partire dai dati atmosferici. Ciò è
                        gnificative di MCF nella Francia sudorientale, do-         probabilmente dovuto a diversi fattori di emissio-
                        ve sono presenti discariche, impianti di smalti-           ne utilizzati dall’Agenzia italiana (ISPRA) incari-
                        mento dei rifiuti ed impianti industriali per la pro-      cata della compilazione dell’inventario. A diffe-
                        duzione di composti alogenati. Per quanto riguar-          renza degli inventari UNFCCC, tuttavia, le emis-
                        da il CCl4, Graziosi et al. (2016) hanno valutato          sioni annuali derivate dall’inversione dei dati at-
                        che le emissioni medie europee per il periodo              mosferici, non mostrano una tendenza statistica-
                        2006-2014 sono state pari a 2.2 (± 0.8) Gg anno-1,         mente significativa sul lungo periodo. In base a
                        con un trend medio decrescente del 6.9% all’an-            questo studio, le emissioni di HFC-134a rappre-
                        no. Questo studio ha identificato la Francia come          sentano il 47.1% delle emissioni totali (in massa)
   IdA

                        la principale fonte di emissioni europee, con un           di HFC in Europa ed il 30.3% della forzatura ra-
                        contributo medio alle emissioni totali europee di          diativa (espressa come CO2 equivalente), nel pe-

16                      Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018
riodo 2008-2014. Lo stesso studio ha mostrato che,       za di questa tipologia di eventi nella sola stagione

                                                                                                                   Cambiamenti climatici
nel complesso, HFC-32, HFC-125, HFC-143a, rap-           primaverile. Seppure in parziale contraddizione
presentano oltre 1/3 (in massa) delle emissioni di       con studi precedenti che suggerivano una correla-
HFC e, a causa dell’elevato GWP dello HFC-143a,          zione più robusta fra la variabilità della NAO e
circa 2/3 del loro potere radiativo espresso nel pe-     l’occorrenza di eventi di trasporto di aerosol mi-
riodo 2008-2014. La stima delle loro emissioni a         nerale nel bacino centrale del Mediterraneo (es.
partire dalle osservazioni atmosferiche Europee ap-      Pey et al., 2013), considerando il ruolo dell’aero-
pare in linea con gli inventari sottomessi alla          sol minerale sulla qualità dell’aria (es. Zauli-Saja-
UNFCCC. Un buon accordo con gli inventari si ha          ni et al., 2011), sulla chimica della troposfera (Bo-
anche per lo HFC-245fa e lo HFC-227ea. Un evi-           nasoni et al., 2004; Duchi et al., 2016) e sul bilan-
dente disaccordo si evince invece per lo HFC-            cio radiativo atmosferico (IPCC, 2013), questo ri-
365mfc e lo HFC-236fa per i quali gli inventari          sultato appare di sicuro interesse, soprattutto alla
UNFCCC sono di 3 volte e del 50% inferiori ri-           luce dei cambiamenti climatici e della variazione
spetto alle stime ottenute tramite inversione di da-     dei regimi meteorologici a larga scala che riguar-
ti osservativi.                                          dano l’area del Mediterraneo.
                                                         Per quanto riguarda le concentrazioni medie di
4.3. Gas reattivi                                        black carbon, importante inquinante e clima-alte-
                                                         rante, in accordo con altri parametri che possono
Per quanto riguarda l’O3, le analisi continuative        essere considerati “traccianti” dell’inquinamento
portate avanti a Mt. Cimone hanno messo in evi-          antropico (es. O3, NM-VOC), a Mt. Cimone si os-
denza come la significatività e le tendenze dei          servano tendenze verso una diminuzione. Questo
trend siano fortemente dipendente dal periodo di         risultato appare in accordo con studi indipendenti
studio preso in considerazione. Ciò non è sor-           condotti nella regione della Pianura Padana (es. Bi-
prendente considerando la forte variabilità inter-       gi e Ghermandi, 2016; Putaud et al., 2014) e che
annuale che caratterizza questo composto atmo-           mostrano tendenze negative per la concentrazione
sferico. Mentre nel periodo 1991-2012 si eviden-         delle particelle fini e dell’aerosol che assorbe la lu-
zia una crescita dei livelli di ozono in tutte le sta-   ce solare (di cui il black carbon rappresenta una
gioni a Mt. Cimone, se si considera il periodo           frazione), probabilmente legate alle politiche eu-
1996-2013, si osservano trend in diminuzione (sia        ropee per il contenimento delle concentrazioni di
sulle medie annuali che stagionali) per l’O3. Ciò        PM10.
sembra essere in buon accordo con le osservazio-
ni di NM-VOC condotte a Mt. Cimone dal 2010.             5. CONCLUSIONI
In generale, per tali composti, si assiste a tenden-
ze in diminuzione delle concentrazioni nel perio-        L’osservatorio “O. Vittori” è un’infrastruttura di
do 2010-2015, con significatività statistiche che        ricerca gestita dall’Istituto CNR-ISAC ed ospita-
variano a seconda della modalità di selezione dei        ta presso le strutture della base operativa del
dati (“tutti i dati” vs “condizioni di fondo”) e del     CAMM dell’Aeronautica Militare Italiana, presso
composto considerato.                                    la vetta di Mt. Cimone (2165 m slm). Esso rap-
                                                         presenta una piattaforma strategica ed è ideale per
4.4. Aerosol atmosferico                                 lo studio della variabilità della composizione del-
                                                         l’atmosfera nel Sud Europa e nel bacino del Me-
In questo articolo abbiamo mostrato i risultati per      diterraneo, rappresentando l’unica stazione glo-
due tipologie di aerosol atmosferico osservate a         bale del programma GAW dell’Organizzazione
Mt. Cimone: l’aerosol minerale ed il black carbon        Mondiale Meteorologica (WMO) attualmente at-
equivalente. Per il primo, sulla base degli studi        tiva in queste regioni. L’esecuzione di osserva-
condotti (es. Duchi et al., 2016), non è stato possi-    zioni continuative di un vasto numero di variabi-
bile mettere in evidenza chiare tendenze a lungo         li climatiche essenziali (ECV) riguardanti la com-
termine né in termini del quantitativo di particelle,    posizione dell’atmosfera nell’ambito di progetti e
né sulla frequenza di eventi di trasporto associati      programmi internazionali di ricerca forniscono in-
alla mobilizzazione di aerosol desertico dal Nord        formazioni cruciali per rivelare la crescita dei li-
Africa. Tuttavia, è stato possibile mettere in evi-      velli atmosferici di queste specie e l’efficacia del-
                                                                                                                      IdA

denza una possibile relazione fra la variabilità del-    le azioni di mitigazione messe in atto a livello na-
la North Atlantic Oscillation (NAO) e la frequen-        zionale ed internazionale. L’attività di ricerca sui

                                                                       Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018           17
gas serra non-CO2, comprende l’osservazione di                     Carslaw D.C. e Ropkins K. (2012). Openair – an R package
Cambiamenti climatici
                                                                                             for air quality data analysis. Environmental Modellng &
                        un’ampia gamma di composti osservati in modo                         Software, vol. 27-28, 52-61.
                        continuativo, nella maggior parte dei casi, da più
                        di un decennio. L’analisi di questi dati utilizzan-                Carpenter L.J. e Reimann S. (Lead Authors) et al. (2014) Ozo-
                                                                                             ne-Depleting Substances (ODSs) and Other Gases of Inte-
                        do anche tecniche di modellistica inversa ha per-                    rest to the Montreal Protocol, Chapter 1 in Scientific As-
                        messo di fornire stime di emissione a livello re-                    sessment of Ozone Depletion, Global Ozone Research and
                                                                                             Monitoring Project – Report No. 55. Geneva: World Me-
                        gionale (Europeo e nazionale) di tali composti.                      teorological Organization.
                        Questa ricerca costituirebbe, se adeguatamente
                        considerata e supportata a livello decisionale, un                 Colombo T., Santaguida R., Capasso A. et al. (2000) Bio-
                                                                                             spheric influence on carbon dioxide measurements in Ita-
                        importante supporto per migliorare i dati sulle                      ly. Atmospheric Environment, vol. 34, 4963-4969.
                        emissioni (ottenute tramite approcci “bottom-up”)
                                                                                           Cristofanelli P., Bonasoni P., Carboni G. et al. (2007) Ano-
                        che ogni paese è tenuto a presentare ogni anno                        malous high ozone concentrations rec-orded at a high
                        nell’ambito della UNFCCC (Convenzione Qua-                            mountain station in Italy in summer 2003. Atmospheric En-
                        dro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Clima-                        vironment, vol. 41, 1383-1394.
                        tici). Tale attività rientra pienamente nell’ambito                Cristofanelli P., Marinoni A., Arduini J. et al. (2009) Signifi-
                        dell’IG3IS (Sistema Informativo Integrato Globa-                      cant variations of trace gas composition and aerosol pro-
                        le dei Gas Serra) della WMO, un’azione che mi-                        perties at Mt. Cimone during air mass transport from North
                                                                                              Africa – contributions from wildfire emissions and mine-
                        ra a migliorare le capacità di quantificazione del-                   ral dust. Atmospheric Chemistry and Physics, vol. 9, 4603-
                        le emissioni di gas serra per migliorare la qualità                   4619.
                        degli inventari di emissione attualmente in uso.                   Cristofanelli P., Fierli F., Marinoni A. et al. (2013) Influence
                        Le osservazioni condotte a Mt. Cimone rivelano                        of biomass burning and anthropogenic emissions on ozo-
                        la chiara efficacia del Protocollo di Montreal nel-                   ne, carbon monoxide and black carbon at the Mt. Cimone
                                                                                              GAW-WMO global station (Italy, 2165 m a.s.l.). Atmo-
                        la mitigazione delle emissioni di sostanze attive                     spheric Chemistry and Physics, vol. 13,15-30.
                        dal punto di vista radiativo e dannose per l’O3
                                                                                           Cristofanelli P., Scheel H.-E., Steinbacher M. et al. (2015)
                        stratosferico, mettendo nel contempo in evidenza                      Long-term surface ozone variability at Mt. Cimone
                        alcune significative deviazioni dal completo ri-                      WMO/GAW global station (2165 m a.s.l., Italy). Atmo-
                        spetto del protocollo. La recente inclusione degli                    spheric Environment, vol. 101, 23-33.
                        HFC fra le specie regolate dal Protocollo di Mon-                  Duchi R., Cristofanelli P., Landi T.C. et al. (2016) Long-term
                        treal rappresenta una concreta possibilità di ri-                    (2002-2012) investigation of Sa-haran dust transport events
                                                                                             at Mt. Cimone GAW global station, Italy (2165 m a.s.l.).
                        durre le emissioni di questi potenti gas serra en-                   Elementa – Science of Anthropocene, doi: 10.12952/jour-
                        tro il 2040.                                                         nal.elementa.000085.
                        Misure di elevata qualità di O3 e NM-VOC hanno
                                                                                           Gilge S., Plass-Duelmer C., Fricke W., et al. (2010) Ozone,
                        permesso di mettere in evidenza tendenze in dimi-                     carbon monoxide and nitrogen oxides time series at four al-
                        nuzione per questi composti, in buon accordo con                      pine GAW mountain stations in central Europe. Atmo-
                        osservazioni simili condotte in siti remoti/di fondo                  spheric Chemistry and Physics, vol. 10, 12295-12316.

                        Europei. Assieme alla diminuzione osservata per i                  Giostra U., Furlani F., Arduini J. et al. (2011) The determina-
                        valori medi del black carbon, questo sembrerebbe                      tion of a regional atmospheric back-ground mixing ratio
                                                                                              for anthropogenic greenhouse gases: a comparison of two
                        riflettere l’effetto delle misure messe in atto a li-                 independent methods. Atmospheric Environment, vol. 45,
                        vello regionale per la mitigazione di composti dan-                   7396-7405.
                        nosi per la qualità dell’aria.
                                                                                           Grant A., Yates E.L., Simmonds P.G. et al. (2011) A five year
                                                                                             record of high-frequency in situ measurements of non-me-
                        6. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI                                         thane hydrocarbons at Mace Head, Ireland. Atmospheric
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   IdA

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                          mospheric Chemistry and Physics, vol. 4, 1201-1215.                inferred from atmospheric measurements and their com-

18                      Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018
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                                                                                                                                       Cambiamenti climatici
   spheric Environment, vol. 158, 85-97.                              outbreaks over the Mediterranean Basin during 2001-
                                                                      2011: PM10 concentrations, phenomenology and trends,
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  measurement sites. Atmospheric Chemistry and Physics,               1410.
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                                                                    Putaud J.P., Van Dingenen R., Dell’Acqua A., et al. (2004) Si-
Keller C.A., Hill M., Vollmer M.K. et al. (2012) European              ze-segregated aerosol mass closure and chemical compo-
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   versity Press.                                                   Saliba M., Ellul R., Camilleri L. et al. (2008) A 10-year study
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                                                                      pational and Environmental Medicine, vol. 68, 446-451.
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  observations. Proceedings of National Academy of Scien-
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  ces USA, vol. 112, 5927-593.
                                                                       solution and their impact on different types of kinematic
                                                                       trajectories. Journal of Applied Meteorology, vol. 34, 2149-
Maione M., Giostra U., Arduini J. et al. (2013) Ten years of
                                                                       2165.
  continuous observations of stratospheric ozone depleting
  gases at Monte Cimone (Italy) – Comments on the effecti-
                                                                    Stohl A., Seibert P., Arduini J. et al. (2009) An analytical in-
  veness of the Montreal Protocol from a regional perspecti-
  ve. Science of the Total Environment, vol. 445-446, 155-             version method for determining regional and global emis-
  164.                                                                 sions of greenhouse gases: Sensitivity studies and applica-
                                                                       tion to halocarbons. Atmospheric Chemistry and Physics,
Maione M., Graziosi F., Arduini J. et al. (2014) Estimates of          vol. 9, 1597-1620.
  European emissions of methyl chloroform using a Bayesian
  inversion method. Atmospheric Chemistry and Physics,,
  vol. 14, 9755-9770.                                               RINGRAZIAMENTI

Maione M. (2017) Non-CO2 greenhouse gases. In: High-                Il CNR-ISAC sentitamente ringrazia l’Aeronauti-
  Mountain Atmospheric Research – The Italian Mt. Cimo-
  ne WMO/GAW Global Station (2165 m a.s.l.). Amsterdam:             ca Militare Italiana ed il CAMM di Monte Cimo-
  Springer.                                                         ne-Sestola per l’indispensabile supporto logistico
Monks P.S., Granier C., Fuzzi S. et al. (2009) Atmospheric
                                                                    che rende possibile l’attività di ricerca scientifica
  composition change – global and re-gional air quality. At-        svolta presso l’Osservatorio “O. Vittori” di Monte
  mospheric Environment, vol. 43, 5268-5350.                        Cimone. Le attività di osservazione dei composti
Parrish D.D., Law K.S., Staehelin J. et al. (2012) Long-term        inquinanti e climalteranti svolte dal CNR-ISAC e
   changes in lower tropospheric baseline ozone concentra-          dall’Università di Urbino a Monte Cimone sono in
   tions at northern mid-latitudes. Atmospheric Chemistry and       parte finanziate dal progetto di Interesse Naziona-
   Physics, vol. 12,11485-11504.
                                                                    le NextDATA (MIUR) e dal progetto H2020 AC-
Petzold A., Kramer H., Schonlinner M., et al. (2002) Conti-         TRIS-2. Gli assegni di ricerca di Davide Putero,
                                                                                                                                          IdA

   nuous measurement of atmospheric black carbon using a
   multi-angle absorption photometer. Environmental Scien-          Luca Naitza e Douglas Orsini sono finanziati dal
   ces and Pollution. Research, vol. 4, 78-82.                      progetto di Interesse Nazionale NextDATA.

                                                                                     Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 1/2018                 19
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                   DE LL’A M B I E N T E
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                                N. 1/2018

     trattamento   acque

                                                     dellambiente.net
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