STEEL MARKET OUTLOOK Maggio 2013 - Siderweb
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editore: Siderweb spa Dall’analisi alla fantasia via Don Milani, 5 - 25020 Flero (Bs) Tel. 030 2540006 - Fax 030 2540041 Stefano Ferrari (Direttore Siderweb) e-mail: redazione@siderweb.com Registrazione tribunale n. 11/2004 Direttore responsabile: Stefano Ferrari Negli ultimi anni, in Europa, e soprattutto in Italia, sem- In redazione: Davide Lorenzini, Gianfranco Tosini, bra che si siano estinte due parole: crescita e opportu- FERRARI Paolo Morandi e Fiorenza Bonetti nità. Al loro posto, hanno preso sempre maggiormente Progetto grafico ed impaginazione: piede le loro due nemesi: crisi e rischio. Nei telegior- Siderweb spa nali, nei giornali, online e nelle chiacchiere tra amici, Numero chiuso in redazione il: 14- 5 - 2013 una lunga ombra ricopre tutte le prospettive future, ammantando di pessimismo la nostra visione dell’eco- nomia, della politica e della società. Siamo di fronte ad una crisi epocale, questo ormai è stato detto e scritto migliaia di volte. Ad una crisi si sistema, ad un’onda che Sommario ha travolto le nostre certezze e convinzioni. Che ci so- n°22 Maggio 2013 vrasta e ci può fare molto male, ma solo ad una condi- zione. La condizione è che noi decidiamo di subirla. Se 2 Stefano Ferrari stiamo fermi sulle nostre convinzioni superate, se con- Dall’analisi alla fantasia tinuiamo a ripetere incessantemente quanto fatto fino- ra, non avremo scampo. Così come non lo avremo se 4 Achille Fornasini penseremo solo al modo più indolore per limitare i dan- Domanda d’acciaio in contrazione: Ripercus- ni, per vivacchiare e continuare a galleggiare. L’Europa, sioni su produzione e prezzi e l’Italia, non hanno bisogno di un salvagente: hanno bisogno di azioni, di novità, di fantasia, di decisione e di 7 Pierre Mangers coesione. Di convinzione, di fiducia in sé stessi, di fame Acciaio: ancora un business? «La strategia e di volontà. E di voglia di primeggiare ancora. Se una dell’Ue dovrà dirigersi verso i margini» volta tutto ciò era più facile, ora non è più così. Ma ciò non significa che sia impossibile: il mondo è in pie- 10 Ralph Oppenheimer no tumulto, nascono ogni giorno nuovi bisogni, nuove Futuro al ribasso per il minerale ferroso «Mag- domande, nuove richieste che la nostra industria può giore stabilità per il rottame» soddisfare. Nuovi mercati da conquistare, nuove nic- chie dove crescere. Scoprire quali siano e rinnovarsi è 13 Dmitry Scuka la nostra sfida, dalla politica alla società, dai produt- Addio alla produzione primaria di acciaio in tori di acciaio ai commercianti siderurgici, dai centri di Europa «I semilavorati saranno importati da servizio ai commercianti di rottame. Come? La risposta Russia e Ucraina» la può dare solo la conoscenza, che parte da un’analisi di ciò che è e di ciò che si intravede del futuro. Proprio 14 Jean-Luc Maurange in quest’ottica vanno letti gli interventi che i relatori La visione del gigante «L’Europa vive una si- convocati da Siderweb hanno tenuto durante Made in tuazione di “free trade” ma non di “fair tra- Steel: essi sono sì un momento di riflessione importante de” ma, per germogliare, vanno curati, accuditi, innaffiati e fatti crescere. Con dedizione, pazienza e con quel piz- 16 Tommaso Sandrini zico di fantasia che hanno sempre costituito l’arma vin- Necessario selezionare i clienti per vincere la cente di tutti gli uomini e le donne di successo. Quindi, sfida «Essere credibili nel chiedere soldi è un buona lettura, ma soprattutto buone riflessioni! grande valore» 20 Achille Fornasini Comparto inox: Si accentua la depressione» 23 Quo vadis inox? Scenari ed evoluzione del mercato 27 Il servizio video di Siderweb pag.2
domanda d’acciaio in contrazione ripercussioni su produzione e prezzi Achille Fornasini (Chief analyst Siderweb) L a nostra analisi sulla 2008, torna a crescere con un ritmo soddisfacente congiuntura siderurgi- fino al primo trimestre 2011. Da allora la produ- ca prende innanzitutto zione europea inizia a calare, concludendo il 2012 FORNASINI in considerazione la figura 1, con un -22,7% per effetto della contrazione della che illustra da un lato la di- domanda d’acciaio causata dalla crisi che ha in- namica delle quote mensili vestito due tra i più decisivi comparti utilizzatori: d’acciaio prodotte a livello l’edilizia e l’automotive. Il crollo della domanda si europeo (curva nera riferita è ripercosso anche sui prezzi della filiera siderur- alla scala di destra), dall’al- gica, a partire da quelli del rottame, che a livello tro l’andamento della media europeo, coerentemente con l’andamento decli- dei prezzi medi mensili del nante della produzione, segnalano una diminuzio- rottame rilevati nei princi- ne media del 30% seguita da una lunga sequenza pali Paesi europei produttori di fluttuazioni laterali connotate da volatilità de- d’acciaio (curva rossa riferita crescente. alla scala di sinistra). Come si può osservare, l’output I prezzi siderurgici siderurgico europeo, dopo il Dal primo trimestre 2011, acme della “ripresina”, le quotazioni dei prodotti siderurgici hanno inizia- crollo del secondo semestre to a risentire della nuova fase recessiva. Conside- pag.4
rando gli andamenti dei prezzi rilevati da Siderweb fluttuare lateralmente, sostenuti dal recupero dei dei principali prodotti lunghi (figura 2), si rileva una materiali basici verificatosi tra settembre 2012 e generalizzata deriva ribassista, che a metà aprile febbraio 2013: +76,7% il minerale di ferro, +22,6% 2013 consolida una serie impressionante di perfor- il carbone da coke. Peraltro, come mostra la figura mance negative: laminati mercantili -57,3%, travi 3, la fiacchezza della domanda torna a farsi sentire -48,7%, tondo per cemento armato -39,6%, vergel- proprio in questo periodo: il declino dei prezzi dei FORNASINI la da rete -20,8% e vergella da trafila -19,7%. Esiti coils a caldo prodotti in Europa si concretizza at- che, se da una parte confermano oggettivamente traverso lo sviluppo di tre ondate decrescenti con lo stato depresso dell’elettrosiderurgia, dall’altra una correzione complessiva del 28,5%. L’ondata lasciano presagire una prossima frenata dei trend più recente culmina con reazioni medie del +9,5%, declinanti e l’avvio di contenuti recuperi indotti per poi ripiegare nuovamente verso i minimi di no- dalle fisiologiche ricostituzioni di scorte. vembre 2012. La variabilità declinante dei prezzi L’evoluzione dei prezzi dei prodotti piani si diffe- segnalata dall’istogramma posto a piè di grafico, renzia da quella dei lunghi: infatti, mentre le quo- infine, lascia presagire la persistenza della fase de- tazioni di questi ultimi hanno sistematicamente pressa della siderurgia europea, quantomeno fino oscillato al ribasso, i prezzi dei piani tendono a alla prossima estate. pag.5
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Acciaio: ancora un business? «La strategia dell’Ue dovrà dirigersi verso i margini» Pierre Mangers (Executive Director Performance Improvement Ernst & Young) materie prime «i fornitori di minerale e coke sono un oligopolio. Il che ha comportato negli ultimi anni una trasformazione della siderurgia in un’in- MANGERS dustria dominata dai costi degli input. Cosa si può fare per rompere questo equilibrio?» In terzo luo- go c’è la sostenibilità, un elemento che «sta gua- dagnando terreno nelle agende degli investitori e che influenzerà pesantemente la valutazione delle imprese siderurgiche anche da parte delle socie- tà di rating e delle banche». L’effetto-Cina, infine, ha influito notevolmente sull’Europa: «i massicci investimenti del paese asiatico hanno portato ad un forte aumento della produzione e ad un boom dell’export in Europa. Come si può fare a superare questo circolo vizioso per l’acciaio continentale?» Le risposte a queste domande sono complesse, ma non impossibili. Secondo Mangers la prima e la seconda questione sono affrontabili «attraverso l’adozione tra le acciaierie e i loro clienti di contrat- ti basati su indici end-to-end, che consentirebbero ai siderurgici di passare all’utilizzo gli extra costi legati alle materie prime». Oltre a ciò, è possibile immaginare «collaborazioni upstream per l’acqui- L ’acciaio è ancora un business? Con questa sto di materie prime tra aziende concorrenti, al domanda Pierre Mangers, Executive Director fine di mitigare il potere delle compagnie minera- Performance Improvement Ernst & Young, rie». Per la sostenibilità «bisogna affrontarla come ha introdotto il suo intervento al 28° Steel Market un’opportunità ed essere pronti a soddisfare le Outlook. Secondo l’analista ci sono quattro aspetti attese legate alla corporate social responsibility». da analizzare per rispondere a questa domanda: Infine per l’effetto-Cina, «Ernst & Young si aspetta il modello di business, la sostenibilità, le materie che il picco della domanda del paese asiatico arri- prime e l’effetto Cina. «I costi produttivi dei piani vi nel 2020, quando il consumo cinese pro-capite in acciaio al carbonio sono all’85% dipendenti da giungerà ai 600 kg per persona. A quel punto, o nei materie prime, energia e trasporti, tre elementi mesi immediatamente precedenti, potrà esserci che soffrono di un’elevata volatilità - ha spiegato un impatto a livello globale, in quanto l’eccesso di Mangers -. Ciò significa che i produttori siderurgi- offerta avrà un effetto importante su tutti i mer- ci hanno un’influenza limitata sui costi e, quindi, cati, Ue e NAFTA compresi. Sino a quel momento, anche sui prezzi di vendita. È ancora sostenibile per gli europei sarà necessario interrogarsi sul cor- questo modello di business?» Sul versante delle retto livello dei prezzi dell’acciaio sul mercato pag.7
interno. In particolare bisognerà trovare un punto investirà su prodotti ad alta tecnologia, sostenibili e d’equilibrio tra quotazioni sufficientemente basse frutto di continua innovazione, che potranno essere da scoraggiare l’import dalla Cina, ma sufficiente- esportati anche fuori confine». E anche in Cina: «nel mente elevate da coprire i costi produttivi delle im- paese asiatico ci sono i volumi – ha concluso l’analista prese continentali». di Ernst & Young – ma non sempre c’è la qualità di cui Un altro aspetto di primaria importanza per la si- i clienti hanno bisogno. Questo può essere lo spazio derurgia internazionale è la geografia. «Il centro di appannaggio della siderurgia europea: per accapar- gravità dell’acciaio è totalmente cambiato: dal baci- rarselo, però, l’Ue deve divenire il “Gold standard” no maturo (Giappone, Ue e NAFTA), l’ombelico della dell’acciaio mondiale». Come? «Con l’efficienza ener- MANGERS siderurgia si è spostato a quello dei paesi emergen- getica, la riduzione del 30% dei costi, attraverso delle ti, che nel 2020 rappresenterà il 66% della domanda innovative tecniche di management, aumentando la globale (circa 1,35 miliardi di tonnellate sulle 2 dell’in- fiducia degli stakeholder e con una maggiore agilità tero globo). Parallelamente l’Ue scenderà al 7%-8% gestionale». Il tutto è finalizzato a quello che Man- del consumo mondiale, ben al di sotto del livello del gers ha definito «una costruzione creativa», che porti 2007 (183 milioni di tonnellate). Quale sarà il punto a compimento la massima dell’economista Joseph di approdo per l’acciaio Made in Europe? «Io credo – Schumpeter, ovvero «il profitto è il pagamento che ha detto Mangers – che la strategia dell’Ue dovrà per ottieni quando prendi vantaggio dal cambiamento». forza dirigersi verso i margini, verso i prodotti di nic- chia, ad alto valore aggiunto. L’Europa avrà futuro se pag.8
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Futuro al ribasso per il minerale ferroso «Maggiore stabilità per il rottame» Ralph Oppenheimer (Executive Chairman Stemcor) OPPENHEIMER M aterie prime ed economia europea, minerale ferroso ha un’altra genesi, ed è stret- oggi e domani. Questi, in estre- tamente collegata al fattore-Cina. «Come tutti i ma sintesi, i binari tra i quali si è regimi comunisti, la Cina fa l’errore di pensare mossa la relazione di Ralph Oppenheimer, che la propria ricchezza dipenda dalla dimen- executive chairman di Stemcor, durante il sione della propria siderurgia. Ciò ha portato 28° Steel Market Outlook. Il presidente del ad un eccesso di investimenti nel settore, che gruppo attivo nel trading è partito dall’ana- ha causato la forte richiesta di minerale ferroso lisi dei mercati delle due materie prime fon- all’import, il rialzo dei prezzi e, indirettamen- damentali per l’acciaio, ovvero il rottame ed te, degli incredibili utili delle aziende estrattive il minerale ferroso. degli ultimi anni». Se i cinesi capiranno che il Secondo l’imprenditore britannico, il trend di fenomeno innescato è un circolo vizioso per sé crescita del prezzo del rottame avvenuto ne- stessi e per l’intera siderurgia globale «dovran- gli ultimi anni è strettamente legato «al forte no iniziare a limitare le esportazioni di acciaio, incremento del numero dei forni elettrici nel facendo così flettere la domanda di minerale e, mondo, in particolare nei paesi in via di svilup- quindi, i prezzi». E qui Oppenheimer sottolinea po: dal nord Africa al far east ogni volta che un che c’è «un’interessante relazione tra rottame e paese vuole installare un’industria siderurgica minerale. Alcune tipologie di prodotti da forno parte da un piccolo forno elettrico. Ciò avvie- elettrico sono sostituibili con prodotti da alto- ne, inoltre, anche in paesi storicamente pro- forno, e viceversa – ha spiegato -. Ciò fa si che duttori di acciaio, come Russia ed Ucraina, che, le quotazioni del minerale e del rottame non approfittando della disponibilità della materia possano divergere troppo. Se, infatti, il rotta- prima, si stanno dirigendo sempre più su que- me si deprezza troppo, avverrà un incremento sta tipologia produttiva». Invece, la salita del della domanda di prodotti da forno elettrico, pag.10
a discapito di quelli da altoforno, processo che di acqua?». Secondo il numero uno di Stemcor inevitabilmente porterà ad un incremento delle «è nell’interesse cinese essere importatore di quotazioni del rottame. A quel punto il materia- acciaio, non esportatore. Ed il governo lo sa le da altoforno tornerà competitivo ed il circolo bene. La difficoltà nel passare dalle parole ai potrà riprendere, però in senso opposto». Il mi- fatti è legata al difficile controllo di Pechino sui nerale ed il rottame, quindi, «sono sì guidati da governi provinciali e le loro acciaierie. Se ciò fattori differenti, ma sono in una certa misura verrà fatto, il prezzo del minerale ferroso crol- OPPENHEIMER collegati». Dato il collegamento tra rottame e lerà drammaticamente nei prossimi anni e sarà minerale e dato il peso specifico della Cina in costantemente al di sotto dei 100 dollari alla quest’ultimo settore, per qualsiasi previsione tonnellata (CRF Cina). Ciò, tra l’altro, porterà sulla siderurgia, quindi, il comportamento del ad una maggiore competitività delle acciaierie colosso asiatico sarà un elemento irrinuncia- integrate». Per il rottame, invece, «mi aspetto bile. In particolare Oppenheimer crede che le un’evoluzione più stabile, anche se la discesa domande fondamentali da porsi siano: «cosa del minerale porterà ad una correzione al ribas- succederà in Cina? Quanto esporterà il paese so dei prezzi della materia prima». asiatico? Verranno chiuse le acciaierie più ob- Se le aspettative per gli input produttivi sono solete? Verrà fatto qualcosa a livello normativo orientate al ribasso, quelle per l’economia sono contro l’inquinamento e l’eccessivo consumo di più difficile lettura per Oppenheimer. «Mi ri- sulta difficile fare previsioni generali – ha detto -. Oggi viviamo in una realtà molto precaria e le variabili in gioco sono moltissime: se la Corea del Nord scatenerà una guerra, cosa succede- rà? Ma non solo questi macroeventi potranno avere un effetto sull’economia: se in Cina ci sarà un’influenza più forte rispetto agli anni scorsi, questo colpirà l’economia, riducendo gli spostamenti, gli affari e con riflessi anche in settori apparentemente lontanissimi da questi eventi». Insomma, oggi più che mai «l’effetto cigno nero, l’imprevisto negativo, non va sot- tovalutato». Se non si realizzeranno sconvol- gimenti inattesi, le prospettive per i commer- ci mondiali, secondo Oppenheimer, sono però tutt’altro che negative: «il ciclo del commercio globale è di 8-10 anni e l’ultimo ha esaurito i suoi effetti negativi nel 2008-2009. Oggi vivia- mo una fase di crescita a livello internazionale, il problema per l’Europa, e l’Italia, è la competi- tività». Scendendo nel settore dell’acciaio «bi- sogna ricordarsi che l’industria delle costruzio- ni assorbe il 50% dell’output siderurgico, non solo di lunghi. Le costruzioni sono vitali, ma in Unione Europea per l’austerity non si riesce a sostenerle, anzi si tagliano gli investimenti in questo comparto. Questa è una strada errata: abbiamo avuto abbastanza austerity ed è ora di rilanciare l’economia. Credo che questo discor- so inizi a girare a molti livelli, in Europa, e ciò mi rende abbastanza ottimista per il futuro del nostro continente e della siderurgia europea». pag.11
Addio alla produzione primaria di acciaio in Europa «I semilavorati saranno importati da Russia e Ucraina» Dmitry Scuka (CEO Evraz Europe) costi produttivi nettamente più alti rispetto alle altre re- gioni globali. A partire dall’energia: «secondo le stime di Eurofer i costi dell’elettricità europea sono superiori del 200% rispetto a quelli statunitensi, che non sono certi i più bassi del mondo». Secondariamente il costo del lavo- ro europeo è decisamente superiore a quello dei com- SCUKA petitor della CSI e asiatici. Ulteriore “minus” europeo è quello degli input produttivi: se si guarda alle materie prime «nel Vecchio Continente non c’è una riserva stra- tegica: abbiamo dei depositi di minerale ferroso in Svezia – ha spiegato Scuka – e di carbone in Germania, Polonia e Repubblica Ceca». Il resto deriva dall’import, un im- port però che risulta quanto meno penalizzante, come ha detto Scuka. «Quando si compra dall’estero minerale ferroso, si acquista il 40% di scarto (il minerale ferroso di norma è “puro” al 63%, ndr), comperando invece billet- Il vento dell’est potrebbe spazzare via i fumi dai cami- te o bramme si ha un materiale nel quale anche lo scar- ni delle acciaierie europee. Forse definitivamente. Con to è di valore, è rottame di prima qualità». E proprio in questa immagine metaforica si potrebbe riassumere quest’ottica Scuka prevede per il futuro della siderurgia l’intervento di Dmitry Scuka, CEO Evraz Europe, al 28° continentale «l’abbandono dell’upstream in Europa nei Steel Market Outlook. Il numero uno della divisione con- prossimi 10-15 anni». I produttori primari «a meno di un tinentale di Evraz, infatti, ha sottolineato che attualmen- cambio significativo della domanda o dei fondamentali te l’economia dell’Ue è sottoposta alla «seconda onda di macroeconomici, che porti ad una ripresa dei consumi, recessione», un evento che sta colpendo tutti gli ambiti usciranno dal mercato». E chi occuperà gli spazi lasciati produttivi, siderurgia compresa. La crisi del mercato in- liberi dall’industria siderurgica dell’Ue? «Le fonti più pro- terno, inoltre, si innesta su un comparto, quello dell’ac- babili di approvvigionamento sono Russia ed Ucraina, i ciaio, che sta già affrontando sfide impegnative alle quali cui player principali possono contare anche su miniere di gli operatori europei non hanno saputo ancora dare ri- carbone e minerale ferroso, che rendono i prodotti mol- sposte efficaci. In primo luogo quella dell’ambiente: l’Ue to competitivi in termini di costi». Per l’Europa, quindi, si ha infatti la regolazione più restrittiva a livello globale in prospetta «uno spostamento dai prodotti a basso valore questa materia, il che comporta «costi aggiuntivi per i aggiunto a quelli a maggior valore aggiunto». Passando produttori continentali» ed uno svantaggio competitivo da una visione a lungo termine ad una a breve-medio nei confronti dei concorrenti che producono senza queste termine, Scuka precisa che l’acciaio europeo rimarrà imposizioni legislative. Inoltre, la regolamentazione delle contraddistinto dalle seguenti problematiche: oversup- emissioni di CO2 mette un’ulteriore limite ai produttori ply, continuo aumento delle importazioni extraeuropee siderurgici, che saranno costretti a sobbarcarsi ulteriori di prodotti siderurgici, volatilità dei prezzi e riduzione sovra costi soprattutto dal 2020 in poi. A ciò si sommano dell’output di ghisa e acciaio liquido. pag.13
La visione del gigante «L’Europa vive una situazione di “free trade” ma non di “fair trade”» Jean-Luc Maurange MAURANGE (Chief Executive Officer of Flat Carbon Europe Business Division South West e Vice President di ArcelorMittal) U n’analisi a 360° dell’oggi e del domani della tutti i settori industriali». siderurgia europea. Questo il senso dell’in- Analizzando il ciclo macroeconomico, Maurange tervento di Jean-Luc Maurange, Chief Exe- ha dichiarato di «ritenere che il punto più basso cutive Officer of Flat Carbon Europe Business Divi- della domanda sia ormai alle spalle: ovviamente sion South West e Vice President di ArcelorMittal al la situazione è diversa da mercato a mercato, ma 28° Steel Market Outlook. Maurange è partito dal ci sono elementi di ottimismo. La Cina è ancora proprio ragionamento là dove l’aveva terminato molti anni lontana dal proprio picco di consumi, Scuka, cioè dall’impossibilità futura per l’Europa di gli Stati Uniti sono in una nuova fase di crescita, il rimanere un produttore di commodity. «Non vedo tasso di declino europeo sta rallentando e nel me- un futuro per i produttori di acciaio europei concen- dio termine è prevista una ripresa della doman- trati solo sui mercati a basso valore aggiunto – ha da». Per ciò che concerne il settore siderurgico, il detto -. Per il nostro continente il focus nei prossimi consumo apparente quest’anno scenderà dell’1% anni sarà sull’alto valore aggiunto, un elemento che rispetto al 2012, quando quest’indice era già di- dovrà caratterizzare non solo l’acciaio europeo ma minuito del 9%. «Nel 2013 si esaurirà l’influenza pag.14
del destoccaggio» è la previsione del dirigente di terie prime – ha detto – e le lunghe tempistiche ArcelorMittal. «In questo panorama, le sfide che che intercorrono tra l’ordine del minerale ferroso le acciaierie stanno affrontando sono principal- e la sua effettiva consegna (circa un anno) han- mente due: la prima è il calo della domanda, la no un impatto forte sulla redditività delle azien- seconda la regolazione dell’offerta. Per ciò che de siderurgiche». Cambiare modalità produttiva MAURANGE concerne il primo aspetto credo sia necessario, per realizzare piani, secondo Maurange, non è la da parte delle istituzioni continentali, stimolare soluzione «per gli alti costi dell’energia in Europa la richiesta, soprattutto dei settori dell’automoti- e per il livello raggiunto dalle quotazioni del rot- ve e delle costruzioni». Gli sforzi politici, seppur tame». La seconda spina per l’acciaio europeo è necessari, però difficilmente faranno tornare le relativa alle quote di emissioni di CO2 consentite lancette dell’orologio indietro di sei anni, al boom che la Commissione Europea ha assegnato alla si- del 2007. «Prima della crisi il consumo europeo derurgia per il 2013-2020, «un ammontare limita- era vicino ai 200 milioni di tonnellate – ha con- to che mette in difficoltà le industrie produttive. statato Maurange -, mentre oggi siamo nell’or- Tra l’altro gran parte dell’acciaio importato non è dine dei 150-160 milioni di tonnellate. Anche se soggetto alle stesse restrizioni: l’Unione Europea aumenteranno le esportazioni in Nord Africa, in deve tenerne conto ed implementare una tassa Medio Oriente o addirittura in Turchia non pen- sul CO2 per il materiale importato». Infine, l’ul- so sia realistico aspettarci in futuro un ritorno ai timo punto dolente elencato da Maurange è re- volumi di qualche anno fa». Ciò, quindi, si lega lativo alla politica comunitaria sull’import-export. all’altra sfida per le acciaierie europee: quella «Il mercato interno va protetto: oggi viviamo una della riduzione dell’overcapacity. «È in corso un situazione di “free trade” ma non di “fair trade”. processo di ridimensionamento dell’industria eu- Non possiamo operare in un sistema che consente ropea dell’acciaio. ArcelorMittal, per esempio, nel l’entrata libera di materiale da paesi dove ci sono 2008 aveva in funzione in Europa 28 altiforni, oggi fortissime restrizioni all’import: è un’architettura ne ha 18. Ma il riallineamento tra produzione e che non consente di operare in modo efficiente e consumo non si è ancora concluso, specialmente che va riformata». in Europa meridionale, dove la capacità produtti- va era aumentata maggiormente ed il consumo è calato in misura superiore». Per esemplificare questa difficile situazione, Maurange ha citato la situazione dello zincato a caldo in Italia: mentre nel 2008 la domanda interna era di 3,2 milioni di tonnellate e la capacità produttiva installata di 4,4 milioni di tonnellate, nel 2012 il consumo è sceso sotto i 3 milioni di tonnellate e la capacità è schiz- zata a 6,3 milioni di tonnellate, «una situazione industrialmente insostenibile». Oltre a questi due aspetti, la domanda e l’offerta, per chi produce acciaio in Europa ci sono altre tre “spine” che, seppur di peso specifico minore ri- spetto al macroproblema dell’overcapacity, fanno sentire la loro influenza negativa. Il primo aspetto considerato da Maurange riguarda i produttori di piani da altoforno. «La forte volatilità delle ma- pag.15
è NECESSARIO Selezionare I clientI peR VINCERE LA SFIDA «Essere credibili nel chiedere soldi è un grande valore» Tommaso Sandrini (Vicepresidente Assofermet) lineare quanto la maglia delle relazioni commerciali tra ciascun attore della filiera dell’acciaio sia stretta. «Tutti si SANDRINI relazionano con tutti» afferma Sandrini, riferendosi all’intreccio di business che coinvolge contemporanea- mente e arriva, spesso, a sovrapporsi, in un intricato gro- viglio composto da acciaierie domestiche, acciaierie d’importazione, trader, centri servizio, magazzini dal pronto, utilizzatori finali. «I produttori nazionali fornisco- no direttamente gli utilizzatori finali, con una conseguen- te forte compressione dei margini a valle» esemplifica Sandrini, che continua «i centri servizio hanno assunto con sempre maggiore decisione comportamenti opera- tivi e gestionali più propri dei trader con una presa di posizione fortemente rischiosa sul mercato, vestendo panni non propri della figura commerciale del centro servizio». Situazioni che, secondo il vicepresidente di As- sofermet, mettono gli utilizzatori finali in condizione di esercitare la propria pressione su tutti gli attori della filie- ra. Sandrini mette quindi in guardia sulle notevoli fragili- tà che evidenzia la struttura del comparto della distribu- zione nazionale, a sua volta già colpito, come il resto della filiera siderurgica, dall’ondata di overcapacity, la L quale ha assunto dimensioni ancora maggiori a seguito ’intervento di Tommaso Sandrini, vicepresidente di del triennio 2007-2010, periodo in cui la capacità produt- Assofermet, basato sull’analisi del mondo della di- tiva ha fatto segnare un ulteriore aumento. «Non vedo, stribuzione e dei centri di servizio, concentra la sua al momento, attese di recupero dei volumi» afferma il attenzione su un ritratto delle caratteristiche fondamen- vicepresidente di Assofermet «abbiamo infatti visto che tali del mercato domestico del comparto, sulle prospet- il consumo apparente del mercato dei piani nel 2012 è tive di lungo periodo - sempre nell’ottica della distribu- stato leggermente al di sopra del minimo fatto registrare zione - della catena del valore siderurgica, e le attese, nel 2009: questo sta a significare che ci troviamo nuova- invece, a breve termine. Il vicepresidente affronta in mente nel punto più basso della crisi che abbiamo vissu- apertura le caratteristiche principali del comparto della to negli ultimi 5 anni». Secondo queste indicazioni, quin- distribuzione evidenziandone immediatamente una cri- di, le attese per quest’anno continueranno a non essere ticità: il tasso vertiginoso di sovrapposizione di ruolo migliorative. Discorso che non vale per il trend fatto se- all’interno del mercato siderurgico nazionale. La rifles- gnare dai produttori nazionali i quali hanno resistito in sione posta in evidenza dal vicepresidente intende sotto- maniera più decisa grazie alle esportazioni dirette verso i pag.16
mercati esteri, che hanno garantito circa 2,5 milioni di ne ad una reale comprensione dei rischi e delle relazioni tonnellate in più di piani rispetto a quelle consumate nel di business che caratterizzano le nostre aziende, spesso nostro paese. La terza caratteristica evidenziata da San- articolando la valutazione del rischio come rischio di set- drini riguarda la genesi dell’industria siderurgica dome- tore». Condizione che ha innescato, inoltre, un inevitabi- stica, costituita da numerose piccole e medie imprese, le effetto domino sulle assicurazioni le quali, a loro volta, sorte perlopiù negli anni ’50, ’60 e ‘70, e che tutt’oggi soprattutto dalla metà dell’ultimo anno, hanno messo in spesso si trovano sprovviste di una solida struttura ma- atto una notevole restrizione degli affidamenti. L’auspi- nageriale interna e, secondo Sandrini, «questo è un ele- cio di Sandrini, in questa direzione, sarebbe di poter inte- SANDRINI mento di fragilità del sistema italiano», soprattutto alla ragire con un sistema bancario dalle competenze più luce dell’importanza sempre maggiore che, soprattutto specifiche e legate al proprio settore, al fine di poter in- nei centri servizio, stanno acquisendo gli asset intangibili, trecciare una relazione che preveda una comunicazione composti da competenze dei venditori, di coloro che de- tra i due interlocutori – banca e azienda – basata sulla vono valutare le controparti con cui si sceglie di lavorare, capillare conoscenza del comparto in oggetto. Le criticità e dalle capacità di gestione del portafoglio ordini sia in del comparto poste sotto la lente da Tommaso Sandrini entrata che in uscita. Un capitolo a sé va dedicato al cre- lo inducono a rivolgere un invito a tutti gli operatori della dit crunch, alla sempre più asfissiante morsa creditizia, filiera al fine di migliorare il rapporto con il sistema credi- che vede nel sistema bancario e in quello assicurativo i tizio: «noi dobbiamo fare un passo in avanti per dare suoi attori. «Vedo il sistema bancario in grandissima dif- un’adeguata trasparenza, sviluppare capacità di comuni- ficoltà nell’erogazione del credito - descrive Sandrini - e cazione e di gestione: essere credibili nel chiedere soldi è credo che non avverta con chiarezza i rischi che un tale un grande valore». Conclude, infine, Sandrini accennan- atteggiamento comporti: personalmente, infatti, ritengo do a tutti i costi di natura regolatoria, siano essi legati al che il processo di istruttoria fidi oggi abbia una natura diritto del lavoro, alla sicurezza, alle normative ambien- prettamente documentale e non preveda un’inclinazio- tali, ai trasporti: un insieme dalle dimensioni ingenti che pag.17
va ad assottigliare i margini, ad erodere la patrimonialità attualmente dalla Bce allo 0,50% - è stato permesso il e che aumenta esponenzialmente il rischio legato alla mantenimento sul mercato di realtà industriali con un scelta dei propri clienti. Le prospettive di lungo periodo altissimo grado di indebitamento accostato ad uno stato della catena del valore siderurgica, secondo il vicepresi- di salute finanziario precario, infettando il mercato sino a dente, si aprono con un cambiamento: partendo con deprimerlo. Di contro, però, nell’Ue la crescita viene l’analisi dagli utilizzatori finali, in futuro si ragionerà sem- ostruita dalla mancata emissione di denaro; un fattore pre meno per settori e sempre più frequentemente per che, in Italia, stride ulteriormente se sommato alla ingen- azienda. «È in corso un processo di forte selezione dei te pressione fiscale. Messaggi discordanti, quindi, che, SANDRINI clienti finali e i fattori che determineranno vincitori e secondo il vicepresidente, rendono impossibile una ma- sconfitti saranno specifici della singola azienda e non del novra compatta e lineare di rimessa in moto della mac- settore» spiega Sandrini, che sottolinea, ancora una vol- china economica continentale. Stringendo la visione, ta, l’importanza di saper indagare prima e scegliere poi, infine, esclusivamente al comparto della distribuzione e con estrema cura, i propri interlocutori commerciali, sul breve periodo, il vicepresidente di Assofermet si at- escludendo riferimenti di settore che, in futuro, non si tende una fase di ripresa a cavallo della fine dell’anno, riveleranno più attendibili come in passato. Le prospet- «seguita da un deterioramento in cui non vedo, però - tive legate al comparto dei centri servizio vedranno un spiega Sandrini - alcun rischio di crollo delle quotazioni, futuro ancora all’insegna della sofferenza. A decretare la bensì un approccio estremamente prudente all’acquisto sopravvivenza o meno delle realtà industriali, secondo da parte della distribuzione». Sandrini, non sarà tanto l’assottigliamento dei margini – condizione che, per il vicepresidente, produce una «len- ta agonia» – bensì le insolvenze dei clienti acuite, sottoli- nea, «dalle normative relative ai concordati in continuità che permettono di collettivizzare perdite del soggetto non efficiente nel sistema». Inoltre, secondo il vicepresi- dente, se gli esperimenti sino ad ora attuati di integrazio- ne di centri servizio all’interno delle acciaierie si sono di- mostrati poco soddisfacenti, il futuro vedrà prendere sempre maggiormente piede la distribuzione integrata. All’orizzonte, però, si profila una minaccia, come avverte Sandrini: «la maggiore selezione e una strutturazione più capillare che si stagliano nel futuro degli utilizzatori finali potrebbero mettere in parte a rischio i rapporti di buon vicinato tra operatori domestici e distribuzione». Per tentare di limitare tale rischio, Sandrini invita a ricer- care e a trovare un nuovo equilibrio su ogni livello della filiera, «su valori molto più bassi rispetto al passato» spe- cifica «in cui si dovrà affrontare il lungo e doloroso pro- cesso di una riduzione del mercato totale del 30% che non si potrà gestire in maniera organizzata». Sandrini, inoltre, analizza il sistema Italia e il sistema Europa e le strategie attuate per affrontare la crisi economica: dal 2001, con il costo del denaro molto basso – fissato anche pag.18
comparto inox: Si accentua la depressione Achille Fornasini (Chief analyst Siderweb) D opo otto mesi dal 5° Stainless Steel Market non ferrosi quotati al London Metal Exchange, che Outlook tenutosi in un afoso pomeriggio nel loro complesso, nel medesimo arco tempora- FORNASINI sulla sponda occidentale del lago d’Iseo, le, si sono mediamente deprezzati del 29%. Suc- le vicende legate alle filiere degli acciai inossida- cessivamente ai minimi, le quotazioni del nickel bili seguitano a destare viva preoccupazione. Da e del ferro-cromo reagiscono rispettivamente del allora, infatti, gli effetti negativi della crisi della do- 21,2% e del 4,6%, delineando così i limiti superiori manda di prodotti inox si sono progressivamente di altrettanti ideali canali laterali entro cui fluttua- accentuati: lo prova la figura 1, che comprende le no tuttora entrambe le commodity. curve di prezzo dei metalli e delle ferroleghe inte- Le prospettive del nickel appaiono fortemente ressate dalle produzioni inox. Come si può osserva- condizionate dall’entità delle giacenze di metallo re, dal primo trimestre 2011, quando si fissarono i accumulate nei magazzini del mercato londinese massimi più recenti, le quotazioni del ferro-cromo (istogramma a piè di grafico): con un incremento e del ferro-molibdeno rilevate a Londra hanno ce- di oltre il 100% nel corso dell’ultimo anno, l’evolu- duto rispettivamente il 16,3% e il 39,5%. A partire zione degli stock ufficiali rappresenta un formida- dallo stesso periodo, e fino al mese di settembre bile fattore depressivo, che in questa fase storica 2012, i prezzi del nickel sono invece sprofondati ostacola ogni tentativo di ripresa dei prezzi. del 46,6%: la peggiore performance tra i metalli pag.20
I prezzi inox L’altissima concordanza evolutiva tra le quotazioni Non molto diversa è l’evoluzione dei prezzi della del nickel e i prezzi inox di natura austenitica si os- serie 316: in questo caso la dinamica declinante si serva nella figura 2, che illustra gli andamenti dei estende fino al mese di dicembre 2012 (-26,1%) prezzi, da intendersi finiti e praticati dalla distribu- per poi reagire e assestarsi nel quadro di uno stallo, FORNASINI zione all’utilizzo finale, riferiti ai prodotti piani rile- che ben interpreta la fase di stagnazione corrente. vati da Siderweb: le lamiere da 2 millimetri a fred- Sul fronte ferritico, come mostra la figura 3 dedi- do e a caldo della serie 304 e della serie 316. Si noti cata alle lamiere a freddo della serie 430, l’indebo- come, nel periodo aprile-dicembre 2011, i prezzi limento delle quotazioni inizia un anno prima dei dei due prodotti della serie 304 cedano il 26,2% (a prodotti austenitici per concludersi nel dicembre caldo) e il 27,1% (a freddo) per poi recuperare ri- 2011 dopo un calo complessivo del 21,6%. Segue spettivamente il 16,5% e il 19,4%. Da allora si con- una reazione del 13,1%, che fissa il limite superiore solida una deriva oscillatoria laterale connotata da del corridoio laterale entro il quale i prezzi conti- volatilità decrescente. nueranno a fluttuare anche nei prossimi mesi. pag.21
Quo vadis inox? Scenari ed evoluzione del mercato 6° Stainless Steel Market Outlook Q uo vadis inox? Dove vai inossidabile? Po- dei piani siano saliti del 2% rispetto all’anno pre- trebbe essere riassunta nel titolo scelto cedente, contro una riduzione dei lunghi in inox per il proprio intervento dall’analista di del 3%. Questa dinamica, però, si scontra con una Smr Markus Moll l’edizione 2013 dello Stainless situazione migliore dei lunghi dal punto di vista Steel Market Outlook, ospitata all’interno della 6° SSMO della redditività: la percentuale di prodotti ad alto conference and exhibition dell’acciaio Made in valore aggiunto per il comparto lunghi rappresenta Steel. Oltre al noto analista austriaco il panel dei infatti il 19% del totale, mentre a quelli commodi- relatori era composto da Achille Fornasini (Chief tizzati spetta il 42% del totale, contro i piani in cui Analyst Siderweb), Antonio Marcegaglia (Ammini- ben il 51% dei volumi totali figura come prodotti a stratore Delegato Gruppo Marcegaglia), Susanne basso valore aggiunto mentre solo l’11% è ad alto Peiricks (CEO Schmolz-Bickenbach Europe), Timo- valore aggiunto. teo Di Maulo (Chief Executive Officer – Services & Solutions Aperam) e Thomas Pauly (Direttore Euro Spostandosi nel continente europeo, Moll rileva Inox). Moderati dal giornalista de «Il Sole 24 Ore» che «oltre il 60% delle importazioni arriva da Cina, Lello Naso, i sei relatori hanno provato a disegnare Giappone e Corea. Per quanto alla domanda di pia- il quadro delle attualità e prospettive degli acciai ni si può notare come a fronte del 6% di ribasso inossidabili. dell’Italia, si sia verificato un incremento dell’1% È stato Moll a rompere il ghiaccio, condendo il per la Germania, con l’Europa che mantiene la proprio intervento, sempre molto dettagliato, con propria produzione a 4,55 milioni di tonnellate. A quel pizzico di ironia che ne contraddistingue ogni livello di profittabilità Acerinox è rimasta la miglio- presentazione. L’analista parte dai dati globali del re insieme ad Aperam, anche se tuttavia i valori comparto, sottolineando come nel 2012 i volumi restano negativi». pag.23
Dopo aver descritto lo status quo del mercato, Moll ha spostato il focus sull’Italia, stimando che la produzione nel 2012 abbia raggiunto 1,5 milioni di tonnellate (+9% sul 2011), un dato leggermen- te inferiore a quello dell’export che, grazie ad una crescita dell’8%, è ammontato a 1,55 milioni di tonnellate. In calo invece import e consumi, scesi entrambi del 10%, rispettivamente a quota 998 e 955 mila tonnellate. Tornando ad un focus internazionale, «sul fronte protezionismo e la nascita di nuovi paesi low-cost. materie prime il vero elemento che ha cambiato In aggiunta si innesteranno anche cambiamenti 6° SSMO i giochi è stato l’avvio di utilizzo del nickel pig iron nel sistema del design e un’attenzione all’austeri- (NPI) da parte della Cina. Una materia prima che tà fiscale da parte degli stati in relazione anche ad ha portato a calmierare i prezzi del nickel, data la un nuovo ordine politico guidato dalla crescita dei possibilità di utilizzarlo in modo profittevole quan- paesi Bric. Infine grande impatto lo avrà anche la do il nickel al LME è scambiato a prezzi compresi “vita digitale” e il consumo di informazioni in mo- tra i 7 ed i 13 dollari la libbra. Questi valori, però, bilità. sono destinati a salire nel prossimo futuro dal «I driver legati ai settori utilizzatori resteranno momento che il prezzo dell’energia in Cina è arti- comunque quelli visti finora – spiega Moll -. L’ac- ficialmente basso: quando cambierà secondo le ciaio prodotto verrà assorbito ancora al 37% dal regole del mercato il range di convenienza del NPI comparto alimentare, al 12% dai trasporti, la stes- varierà tra i 10,3 ed i 16,5 dollari la libbra». Sem- sa percentuale dell’oil and gas, a cui si aggiunge il pre nell’ambito degli input produttivi, ferrocromo 17% legato all’architettura e il 19% dell’industria e ferromolibdeno si sono dimostrati più stabili ne- di processo e delle risorse naturali». Per ciò che gli ultimi anni. «Per l’ultimo trimestre dell’anno mi concerne le previsioni produttive, nel 2013 il mon- aspetto che si possa verificare un recupero del ni- do crescerà del 4% (+1,255 milioni di tonnellate) ckel, una stabilità del cromo e una discesa invece rispetto al 2012. L’Europa sarà l’unica area a re- nel molibdeno». stare negativa con un -1%, l’America salirà del 4%, Per le prospettive future Moll ha identificato otto mentre la Cina toccherà addirittura il +7%, seguita «megatrend» globali , approfonditi anche da Pau- dal resto dell’Asia a +3%. A lungo termine la capa- ly, che guideranno i consumi di acciaio e non solo. cità produttiva resterà superiore al consumo fino In primo luogo la popolazione, che vede un incre- al 2015, per poi arrancare a tenere il passo della mento della salute e del lavoro femminile contro richiesta nel quinquennio 2016-2020. Il 2013 sarà una riduzione delle nascite. C’è poi l’energia, con però l’anno del ritorno alla marginalità: dopo un un aumento delle criticità di accesso alle fonti periodo di sopravvivenza le aziende dovrebbero energetiche, un’incertezza per i futuri motori dei tornare a rivedere gli utili frutto sia del processo di mezzi di trasporto e una riduzione del mix energe- riduzione della overcapacity, sia ai piani di crescita tico. L’accesso alle risorse sarà sempre più critico: delle performance». poca acqua potabile e riserve di materie prime li- Moll ha quindi concluso l’intervento con una sim- mitate. La globalizzazione darà luogo a un maggio- patica statistica in cui il consumo di inossidabile per re equilibrio nei costi globali, una riduzione del neo gli acquisti legati all’universo femminile si asseste- pag.24
rebbe attorno ai 10,3 chilogrammi a testa, contro to molto «asciutto», ha affidato ad una serie di i 3,6 chilogrammi degli uomini. «Quindi -conclude «note» la descrizione dello scenario attuale dei Moll- se volete aumentare volumi e affari, lasciate prodotti inossidabili e in particolare dei tubi, ol- la carta di credito nelle mani di vostra moglie». tre ai nodi cruciali dei costi della materia prima e Di Maulo ha rimarcato come sia necessario per dell’overcapacity. tutte le aziende ripercorrere il medesimo sentiero «La forte competitività a livello globale ha da anni intrapreso da Aperam sul fronte dell’ottimizzazio spinto al ribasso i prezzi e ridotto i margini a livelli ne delle performance aziendali. Secondo di Mau- insostenibili. Si stima che solo in Europa i principali lo sarà proprio questa la chiave di volta per poter operatori abbiano accumulato negli ultimi 5 anni sfruttare appieno il recupero che sembrerebbe perdite operative per 2,5 miliardi di euro. Anche in stagliarsi all’orizzonte dei prodotti in inox, nickel Asia pochissimi operatori nei prodotti piani hanno 6° SSMO permettendo. «Ora sopravvive chi effettivamente risultati positivi. Solo una ristrutturazione o un con- è in grado di essere più performante» ha ribadi- solidamento dell’offerta può ri-bilanciare gli squili- to Di Maulo, precisando che non sarà più come in bri nella catena del valore». Marcegaglia ha anche passato quando i risultati negativi di alcune divisio- invocato «un sistema più realistico per il calcolo ni venivano compensati da quelli di altre più com- dell’extra lega, che ripristinerebbe negli operatori petitive. comportamenti meno “speculativi” e volatili». Una Una ventata di ottimismo per il settore è stata for- proposta rimarcata anche da Markus Moll, secon- nita dall’intervento del CEO di Schmolz-Bickenbach do cui il sistema di «fissazione» degli extra di lega Europe Susanne Peiricks, che ha presentato una dovrà necessariamente «evolvere» per riportare il serie di cifre positive soprattutto in prospettiva fu- potere negoziale nelle mani degli operatori e non tura. degli speculatori finanziari. «La domanda complessiva di prodotti lunghi in acciaio inox crescerà fino al 2016 del 4% annuo - ha spiegato Susanne Peiricks -. In particolare nel comparto automotive le nostre stime parlano me- diamente di un impiego di 5 chilogrammi di lunghi in inossidabile a veicolo, il che si traduce in una necessità globale di almeno 530 mila tonnellate all’anno che salgono a 950 mila tonnellate se si considerano anche gli scarti di lavorazione, numeri che per l’Europa si traducono in 120 mila tonnel- late di esigenza e 210 mila tonnellate di richiesta potenziale». Ulteriori settori promettenti, secondo il Ceo di Schmolz-Bickenbach, saranno il compar- to costruzioni, le fonti energetiche alternative, gli orologi, l’aerospaziale e la biomedica, che potreb- be crescere anche dell’8% fino al 2016. A concludere la carrellata di interventi, ponendo particolare attenzione al mercato domestico, è stato Antonio Marcegaglia che, con un interven- pag.25
I servizi video di Siderweb Al termine di entrambi gli Steel Market Outlook la redazione di Siderweb ha realizzato dei video servizi sull’evento. Il filmati, contengono interviste esclusive con Tommaso Sandrini (vice presidente Assofer- met), Jean-Luc Maurange (Chief Executive Officer of Flat Carbon Europe Business Division South West e Vice President di ArcelorMittal), Pierre Mangers (Executive Director Performance Improvement Ernst & Young), Ralph Oppenheimer (Executive Chairman Stemcor) e Markus Mool (Smr). I contenuti video visi- bili cliccando sulle immagini sottostanti. Le previsioni del mercato dell’acciaio allo Steel Market Outlook Le previsioni dello Stainless Steel Market Outlook pag.27
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