STEEL MARKET OUTLOOK Maggio 2013 - Siderweb

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STEEL MARKET OUTLOOK Maggio 2013 - Siderweb
STEEL
                    MARKET
                   OUTLOOK
                   Maggio 2013
n°22 Maggio 2013
STEEL MARKET OUTLOOK Maggio 2013 - Siderweb
editore: Siderweb spa
                                                          Dall’analisi alla fantasia
via Don Milani, 5 - 25020 Flero (Bs)
Tel. 030 2540006 - Fax 030 2540041                                             Stefano Ferrari    (Direttore Siderweb)
e-mail: redazione@siderweb.com
Registrazione tribunale n. 11/2004
Direttore responsabile: Stefano Ferrari                   Negli ultimi anni, in Europa, e soprattutto in Italia, sem-
In redazione: Davide Lorenzini, Gianfranco Tosini,        bra che si siano estinte due parole: crescita e opportu-

                                                                                                                         FERRARI
Paolo Morandi e Fiorenza Bonetti                          nità. Al loro posto, hanno preso sempre maggiormente
Progetto grafico ed impaginazione:                        piede le loro due nemesi: crisi e rischio. Nei telegior-
Siderweb spa                                              nali, nei giornali, online e nelle chiacchiere tra amici,
Numero chiuso in redazione il:
14- 5 - 2013                                              una lunga ombra ricopre tutte le prospettive future,
                                                          ammantando di pessimismo la nostra visione dell’eco-
                                                          nomia, della politica e della società. Siamo di fronte ad
                                                          una crisi epocale, questo ormai è stato detto e scritto

                                                          migliaia di volte. Ad una crisi si sistema, ad un’onda che
Sommario                                                  ha travolto le nostre certezze e convinzioni. Che ci so-
        n°22 Maggio 2013                                  vrasta e ci può fare molto male, ma solo ad una condi-
                                                          zione. La condizione è che noi decidiamo di subirla. Se
2      Stefano Ferrari                                    stiamo fermi sulle nostre convinzioni superate, se con-
        Dall’analisi alla fantasia                        tinuiamo a ripetere incessantemente quanto fatto fino-
                                                          ra, non avremo scampo. Così come non lo avremo se
4 	    Achille Fornasini                                  penseremo solo al modo più indolore per limitare i dan-
        Domanda d’acciaio in contrazione: Ripercus-       ni, per vivacchiare e continuare a galleggiare. L’Europa,
        sioni su produzione e prezzi                      e l’Italia, non hanno bisogno di un salvagente: hanno
                                                          bisogno di azioni, di novità, di fantasia, di decisione e di
7      Pierre Mangers                                     coesione. Di convinzione, di fiducia in sé stessi, di fame
        Acciaio: ancora un business? «La strategia        e di volontà. E di voglia di primeggiare ancora. Se una
        dell’Ue dovrà dirigersi verso i margini»          volta tutto ciò era più facile, ora non è più così. Ma
                                                          ciò non significa che sia impossibile: il mondo è in pie-
10     Ralph Oppenheimer
                                                          no tumulto, nascono ogni giorno nuovi bisogni, nuove
        Futuro al ribasso per il minerale ferroso «Mag-   domande, nuove richieste che la nostra industria può
        giore stabilità per il rottame»                   soddisfare. Nuovi mercati da conquistare, nuove nic-
                                                          chie dove crescere. Scoprire quali siano e rinnovarsi è
13     Dmitry Scuka                                       la nostra sfida, dalla politica alla società, dai produt-
        Addio alla produzione primaria di acciaio in      tori di acciaio ai commercianti siderurgici, dai centri di
        Europa «I semilavorati saranno importati da       servizio ai commercianti di rottame. Come? La risposta
        Russia e Ucraina»                                 la può dare solo la conoscenza, che parte da un’analisi
                                                          di ciò che è e di ciò che si intravede del futuro. Proprio
14     Jean-Luc Maurange
                                                          in quest’ottica vanno letti gli interventi che i relatori
        La visione del gigante «L’Europa vive una si-     convocati da Siderweb hanno tenuto durante Made in
        tuazione di “free trade” ma non di “fair tra-     Steel: essi sono sì un momento di riflessione importante
        de”                                               ma, per germogliare, vanno curati, accuditi, innaffiati
                                                          e fatti crescere. Con dedizione, pazienza e con quel piz-
16     Tommaso Sandrini
                                                          zico di fantasia che hanno sempre costituito l’arma vin-
        Necessario selezionare i clienti per vincere la
                                                          cente di tutti gli uomini e le donne di successo. Quindi,
        sfida «Essere credibili nel chiedere soldi è un
                                                          buona lettura, ma soprattutto buone riflessioni!
        grande valore»

20     Achille Fornasini
        Comparto inox: Si accentua la depressione»

23 	    Quo vadis inox? Scenari ed evoluzione
        del mercato

27 	    Il servizio video di Siderweb

                                                                                                        pag.2
STEEL MARKET OUTLOOK Maggio 2013 - Siderweb
STEEL MARKET OUTLOOK Maggio 2013 - Siderweb
domanda d’acciaio in contrazione
ripercussioni su produzione e prezzi
                                                  Achille Fornasini (Chief analyst Siderweb)

       L
             a nostra analisi sulla      2008, torna a crescere con un ritmo soddisfacente
             congiuntura siderurgi-      fino al primo trimestre 2011. Da allora la produ-
             ca prende innanzitutto      zione europea inizia a calare, concludendo il 2012

                                                                                                 FORNASINI
       in considerazione la figura 1,    con un -22,7% per effetto della contrazione della
       che illustra da un lato la di-    domanda d’acciaio causata dalla crisi che ha in-
       namica delle quote mensili        vestito due tra i più decisivi comparti utilizzatori:
       d’acciaio prodotte a livello      l’edilizia e l’automotive. Il crollo della domanda si
       europeo (curva nera riferita      è ripercosso anche sui prezzi della filiera siderur-
       alla scala di destra), dall’al-   gica, a partire da quelli del rottame, che a livello
       tro l’andamento della media       europeo, coerentemente con l’andamento decli-
       dei prezzi medi mensili del       nante della produzione, segnalano una diminuzio-
       rottame rilevati nei princi-      ne media del 30% seguita da una lunga sequenza
       pali Paesi europei produttori     di fluttuazioni laterali connotate da volatilità de-
       d’acciaio (curva rossa riferita   crescente.
       alla scala di sinistra). Come
       si può osservare, l’output        I prezzi siderurgici
       siderurgico europeo, dopo il      Dal primo trimestre 2011, acme della “ripresina”,
                                         le quotazioni dei prodotti siderurgici hanno inizia-
       crollo del secondo semestre
                                         to a risentire della nuova fase recessiva. Conside-

                                                                                 pag.4
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rando gli andamenti dei prezzi rilevati da Siderweb        fluttuare lateralmente, sostenuti dal recupero dei
dei principali prodotti lunghi (figura 2), si rileva una   materiali basici verificatosi tra settembre 2012 e
generalizzata deriva ribassista, che a metà aprile         febbraio 2013: +76,7% il minerale di ferro, +22,6%
2013 consolida una serie impressionante di perfor-         il carbone da coke. Peraltro, come mostra la figura
mance negative: laminati mercantili -57,3%, travi          3, la fiacchezza della domanda torna a farsi sentire
-48,7%, tondo per cemento armato -39,6%, vergel-           proprio in questo periodo: il declino dei prezzi dei

                                                                                                                    FORNASINI
la da rete -20,8% e vergella da trafila -19,7%. Esiti      coils a caldo prodotti in Europa si concretizza at-
che, se da una parte confermano oggettivamente             traverso lo sviluppo di tre ondate decrescenti con
lo stato depresso dell’elettrosiderurgia, dall’altra       una correzione complessiva del 28,5%. L’ondata
lasciano presagire una prossima frenata dei trend          più recente culmina con reazioni medie del +9,5%,
declinanti e l’avvio di contenuti recuperi indotti         per poi ripiegare nuovamente verso i minimi di no-
dalle fisiologiche ricostituzioni di scorte.               vembre 2012. La variabilità declinante dei prezzi
L’evoluzione dei prezzi dei prodotti piani si diffe-       segnalata dall’istogramma posto a piè di grafico,
renzia da quella dei lunghi: infatti, mentre le quo-       infine, lascia presagire la persistenza della fase de-
tazioni di questi ultimi hanno sistematicamente            pressa della siderurgia europea, quantomeno fino
oscillato al ribasso, i prezzi dei piani tendono a         alla prossima estate.

                                                                                                  pag.5
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locman
                                                                                                                                                ®

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STEEL MARKET OUTLOOK Maggio 2013 - Siderweb
Acciaio: ancora un business?
«La strategia dell’Ue dovrà dirigersi verso i margini»
                               Pierre Mangers (Executive Director Performance Improvement Ernst & Young)

                                                          materie prime «i fornitori di minerale e coke sono
                                                          un oligopolio. Il che ha comportato negli ultimi
                                                          anni una trasformazione della siderurgia in un’in-

                                                                                                                  MANGERS
                                                          dustria dominata dai costi degli input. Cosa si può
                                                          fare per rompere questo equilibrio?» In terzo luo-
                                                          go c’è la sostenibilità, un elemento che «sta gua-
                                                          dagnando terreno nelle agende degli investitori e
                                                          che influenzerà pesantemente la valutazione delle
                                                          imprese siderurgiche anche da parte delle socie-
                                                          tà di rating e delle banche». L’effetto-Cina, infine,
                                                          ha influito notevolmente sull’Europa: «i massicci
                                                          investimenti del paese asiatico hanno portato ad
                                                          un forte aumento della produzione e ad un boom
                                                          dell’export in Europa. Come si può fare a superare
                                                          questo circolo vizioso per l’acciaio continentale?»
                                                          Le risposte a queste domande sono complesse,
                                                          ma non impossibili. Secondo Mangers la prima e
                                                          la seconda questione sono affrontabili «attraverso
                                                          l’adozione tra le acciaierie e i loro clienti di contrat-
                                                          ti basati su indici end-to-end, che consentirebbero
                                                          ai siderurgici di passare all’utilizzo gli extra costi
                                                          legati alle materie prime». Oltre a ciò, è possibile
                                                          immaginare «collaborazioni upstream per l’acqui-

   L
        ’acciaio è ancora un business? Con questa sto di materie prime tra aziende concorrenti, al
        domanda Pierre Mangers, Executive Director fine di mitigare il potere delle compagnie minera-
        Performance Improvement Ernst & Young, rie». Per la sostenibilità «bisogna affrontarla come
   ha introdotto il suo intervento al 28° Steel Market un’opportunità ed essere pronti a soddisfare le
   Outlook. Secondo l’analista ci sono quattro aspetti attese legate alla corporate social responsibility».
   da analizzare per rispondere a questa domanda: Infine per l’effetto-Cina, «Ernst & Young si aspetta
   il modello di business, la sostenibilità, le materie che il picco della domanda del paese asiatico arri-
   prime e l’effetto Cina. «I costi produttivi dei piani vi nel 2020, quando il consumo cinese pro-capite
   in acciaio al carbonio sono all’85% dipendenti da giungerà ai 600 kg per persona. A quel punto, o nei
   materie prime, energia e trasporti, tre elementi mesi immediatamente precedenti, potrà esserci
   che soffrono di un’elevata volatilità - ha spiegato un impatto a livello globale, in quanto l’eccesso di
   Mangers -. Ciò significa che i produttori siderurgi- offerta avrà un effetto importante su tutti i mer-
   ci hanno un’influenza limitata sui costi e, quindi, cati, Ue e NAFTA compresi. Sino a quel momento,
   anche sui prezzi di vendita. È ancora sostenibile per gli europei sarà necessario interrogarsi sul cor-
   questo modello di business?» Sul versante delle retto livello dei prezzi dell’acciaio sul mercato

                                                                                                   pag.7
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interno. In particolare bisognerà trovare un punto            investirà su prodotti ad alta tecnologia, sostenibili e
d’equilibrio tra quotazioni sufficientemente basse            frutto di continua innovazione, che potranno essere
da scoraggiare l’import dalla Cina, ma sufficiente-           esportati anche fuori confine». E anche in Cina: «nel
mente elevate da coprire i costi produttivi delle im-         paese asiatico ci sono i volumi – ha concluso l’analista
prese continentali».                                          di Ernst & Young – ma non sempre c’è la qualità di cui
Un altro aspetto di primaria importanza per la si-            i clienti hanno bisogno. Questo può essere lo spazio
derurgia internazionale è la geografia. «Il centro di         appannaggio della siderurgia europea: per accapar-
gravità dell’acciaio è totalmente cambiato: dal baci-         rarselo, però, l’Ue deve divenire il “Gold standard”
no maturo (Giappone, Ue e NAFTA), l’ombelico della            dell’acciaio mondiale». Come? «Con l’efficienza ener-

                                                                                                                     MANGERS
siderurgia si è spostato a quello dei paesi emergen-          getica, la riduzione del 30% dei costi, attraverso delle
ti, che nel 2020 rappresenterà il 66% della domanda           innovative tecniche di management, aumentando la
globale (circa 1,35 miliardi di tonnellate sulle 2 dell’in-   fiducia degli stakeholder e con una maggiore agilità
tero globo). Parallelamente l’Ue scenderà al 7%-8%            gestionale». Il tutto è finalizzato a quello che Man-
del consumo mondiale, ben al di sotto del livello del         gers ha definito «una costruzione creativa», che porti
2007 (183 milioni di tonnellate). Quale sarà il punto         a compimento la massima dell’economista Joseph
di approdo per l’acciaio Made in Europe? «Io credo –          Schumpeter, ovvero «il profitto è il pagamento che
ha detto Mangers – che la strategia dell’Ue dovrà per         ottieni quando prendi vantaggio dal cambiamento».
forza dirigersi verso i margini, verso i prodotti di nic-
chia, ad alto valore aggiunto. L’Europa avrà futuro se

                                                                                                     pag.8
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                                FERROLEGHE PER L’INDUSTRIA SIDERURGICA
                                Al.Fa Laminati è da 25 anni una delle aziende leader nella distribuzione
                                           di ferroleghe per il mercato siderurgico italiano.

                                  Al.Fa Laminati offre una gamma              Qualificata ISO 9001:2008, soddisfa
                                  di prodotti di alta qualità a prezzi        i requisiti della normativa REACH.
                                  competitivi, quali:                         Le certificazioni ottenute:
                                  ferro silicio, ferro silico-manganese       n. 01-2119485286-28-0061 per FeSi
                                  ferro manganese carburato e affinato        n. 01-2119462838-24-0286 per Fe
             - 2013               ferro cromo carburato e affinato            n. 01-2119480401-47-0145 per Si
        88

   25
   19
                      th          ferro alluminio                             n. 01-2119449803-34-0097 per Mn

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Futuro al ribasso per il minerale ferroso
«Maggiore stabilità per il rottame»
                                                Ralph Oppenheimer (Executive Chairman Stemcor)

                                                                                                           OPPENHEIMER
M
          aterie prime ed economia europea,         minerale ferroso ha un’altra genesi, ed è stret-
          oggi e domani. Questi, in estre-          tamente collegata al fattore-Cina. «Come tutti i
          ma sintesi, i binari tra i quali si è     regimi comunisti, la Cina fa l’errore di pensare
mossa la relazione di Ralph Oppenheimer,            che la propria ricchezza dipenda dalla dimen-
executive chairman di Stemcor, durante il           sione della propria siderurgia. Ciò ha portato
28° Steel Market Outlook. Il presidente del         ad un eccesso di investimenti nel settore, che
gruppo attivo nel trading è partito dall’ana-       ha causato la forte richiesta di minerale ferroso
lisi dei mercati delle due materie prime fon-       all’import, il rialzo dei prezzi e, indirettamen-
damentali per l’acciaio, ovvero il rottame ed       te, degli incredibili utili delle aziende estrattive
il minerale ferroso.                                degli ultimi anni». Se i cinesi capiranno che il
Secondo l’imprenditore britannico, il trend di      fenomeno innescato è un circolo vizioso per sé
crescita del prezzo del rottame avvenuto ne-        stessi e per l’intera siderurgia globale «dovran-
gli ultimi anni è strettamente legato «al forte     no iniziare a limitare le esportazioni di acciaio,
incremento del numero dei forni elettrici nel       facendo così flettere la domanda di minerale e,
mondo, in particolare nei paesi in via di svilup-   quindi, i prezzi». E qui Oppenheimer sottolinea
po: dal nord Africa al far east ogni volta che un   che c’è «un’interessante relazione tra rottame e
paese vuole installare un’industria siderurgica     minerale. Alcune tipologie di prodotti da forno
parte da un piccolo forno elettrico. Ciò avvie-     elettrico sono sostituibili con prodotti da alto-
ne, inoltre, anche in paesi storicamente pro-       forno, e viceversa – ha spiegato -. Ciò fa si che
duttori di acciaio, come Russia ed Ucraina, che,    le quotazioni del minerale e del rottame non
approfittando della disponibilità della materia     possano divergere troppo. Se, infatti, il rotta-
prima, si stanno dirigendo sempre più su que-       me si deprezza troppo, avverrà un incremento
sta tipologia produttiva». Invece, la salita del    della domanda di prodotti da forno elettrico,

                                                                                          pag.10
a discapito di quelli da altoforno, processo che    di acqua?». Secondo il numero uno di Stemcor
inevitabilmente porterà ad un incremento delle      «è nell’interesse cinese essere importatore di
quotazioni del rottame. A quel punto il materia-    acciaio, non esportatore. Ed il governo lo sa
le da altoforno tornerà competitivo ed il circolo   bene. La difficoltà nel passare dalle parole ai
potrà riprendere, però in senso opposto». Il mi-    fatti è legata al difficile controllo di Pechino sui
nerale ed il rottame, quindi, «sono sì guidati da   governi provinciali e le loro acciaierie. Se ciò
fattori differenti, ma sono in una certa misura     verrà fatto, il prezzo del minerale ferroso crol-

                                                                                                           OPPENHEIMER
collegati». Dato il collegamento tra rottame e      lerà drammaticamente nei prossimi anni e sarà
minerale e dato il peso specifico della Cina in     costantemente al di sotto dei 100 dollari alla
quest’ultimo settore, per qualsiasi previsione      tonnellata (CRF Cina). Ciò, tra l’altro, porterà
sulla siderurgia, quindi, il comportamento del      ad una maggiore competitività delle acciaierie
colosso asiatico sarà un elemento irrinuncia-       integrate». Per il rottame, invece, «mi aspetto
bile. In particolare Oppenheimer crede che le       un’evoluzione più stabile, anche se la discesa
domande fondamentali da porsi siano: «cosa          del minerale porterà ad una correzione al ribas-
succederà in Cina? Quanto esporterà il paese        so dei prezzi della materia prima».
asiatico? Verranno chiuse le acciaierie più ob-     Se le aspettative per gli input produttivi sono
solete? Verrà fatto qualcosa a livello normativo    orientate al ribasso, quelle per l’economia sono
contro l’inquinamento e l’eccessivo consumo         di più difficile lettura per Oppenheimer. «Mi ri-
                                                    sulta difficile fare previsioni generali – ha detto
                                                    -. Oggi viviamo in una realtà molto precaria e le
                                                    variabili in gioco sono moltissime: se la Corea
                                                    del Nord scatenerà una guerra, cosa succede-
                                                    rà? Ma non solo questi macroeventi potranno
                                                    avere un effetto sull’economia: se in Cina ci
                                                    sarà un’influenza più forte rispetto agli anni
                                                    scorsi, questo colpirà l’economia, riducendo
                                                    gli spostamenti, gli affari e con riflessi anche in
                                                    settori apparentemente lontanissimi da questi
                                                    eventi». Insomma, oggi più che mai «l’effetto
                                                    cigno nero, l’imprevisto negativo, non va sot-
                                                    tovalutato». Se non si realizzeranno sconvol-
                                                    gimenti inattesi, le prospettive per i commer-
                                                    ci mondiali, secondo Oppenheimer, sono però
                                                    tutt’altro che negative: «il ciclo del commercio
                                                    globale è di 8-10 anni e l’ultimo ha esaurito i
                                                    suoi effetti negativi nel 2008-2009. Oggi vivia-
                                                    mo una fase di crescita a livello internazionale,
                                                    il problema per l’Europa, e l’Italia, è la competi-
                                                    tività». Scendendo nel settore dell’acciaio «bi-
                                                    sogna ricordarsi che l’industria delle costruzio-
                                                    ni assorbe il 50% dell’output siderurgico, non
                                                    solo di lunghi. Le costruzioni sono vitali, ma in
                                                    Unione Europea per l’austerity non si riesce a
                                                    sostenerle, anzi si tagliano gli investimenti in
                                                    questo comparto. Questa è una strada errata:
                                                    abbiamo avuto abbastanza austerity ed è ora di
                                                    rilanciare l’economia. Credo che questo discor-
                                                    so inizi a girare a molti livelli, in Europa, e ciò
                                                    mi rende abbastanza ottimista per il futuro del
                                                    nostro continente e della siderurgia europea».

                                                                                          pag.11
Addio alla produzione primaria di acciaio in Europa
«I semilavorati saranno importati da Russia e Ucraina»

                                                                                    Dmitry Scuka (CEO Evraz Europe)

                                                                  costi produttivi nettamente più alti rispetto alle altre re-
                                                                  gioni globali. A partire dall’energia: «secondo le stime di
                                                                  Eurofer i costi dell’elettricità europea sono superiori del
                                                                  200% rispetto a quelli statunitensi, che non sono certi i
                                                                  più bassi del mondo». Secondariamente il costo del lavo-
                                                                  ro europeo è decisamente superiore a quello dei com-

                                                                                                                                  SCUKA
                                                                  petitor della CSI e asiatici. Ulteriore “minus” europeo è
                                                                  quello degli input produttivi: se si guarda alle materie
                                                                  prime «nel Vecchio Continente non c’è una riserva stra-
                                                                  tegica: abbiamo dei depositi di minerale ferroso in Svezia
                                                                  – ha spiegato Scuka – e di carbone in Germania, Polonia
                                                                  e Repubblica Ceca». Il resto deriva dall’import, un im-
                                                                  port però che risulta quanto meno penalizzante, come
                                                                  ha detto Scuka. «Quando si compra dall’estero minerale
                                                                  ferroso, si acquista il 40% di scarto (il minerale ferroso di
                                                                  norma è “puro” al 63%, ndr), comperando invece billet-
 Il vento dell’est potrebbe spazzare via i fumi dai cami-         te o bramme si ha un materiale nel quale anche lo scar-
 ni delle acciaierie europee. Forse definitivamente. Con          to è di valore, è rottame di prima qualità». E proprio in
 questa immagine metaforica si potrebbe riassumere                quest’ottica Scuka prevede per il futuro della siderurgia
 l’intervento di Dmitry Scuka, CEO Evraz Europe, al 28°           continentale «l’abbandono dell’upstream in Europa nei
 Steel Market Outlook. Il numero uno della divisione con-         prossimi 10-15 anni». I produttori primari «a meno di un
 tinentale di Evraz, infatti, ha sottolineato che attualmen-      cambio significativo della domanda o dei fondamentali
 te l’economia dell’Ue è sottoposta alla «seconda onda di         macroeconomici, che porti ad una ripresa dei consumi,
 recessione», un evento che sta colpendo tutti gli ambiti         usciranno dal mercato». E chi occuperà gli spazi lasciati
 produttivi, siderurgia compresa. La crisi del mercato in-        liberi dall’industria siderurgica dell’Ue? «Le fonti più pro-
 terno, inoltre, si innesta su un comparto, quello dell’ac-       babili di approvvigionamento sono Russia ed Ucraina, i
 ciaio, che sta già affrontando sfide impegnative alle quali      cui player principali possono contare anche su miniere di
 gli operatori europei non hanno saputo ancora dare ri-           carbone e minerale ferroso, che rendono i prodotti mol-
 sposte efficaci. In primo luogo quella dell’ambiente: l’Ue       to competitivi in termini di costi». Per l’Europa, quindi, si
 ha infatti la regolazione più restrittiva a livello globale in   prospetta «uno spostamento dai prodotti a basso valore
 questa materia, il che comporta «costi aggiuntivi per i          aggiunto a quelli a maggior valore aggiunto». Passando
 produttori continentali» ed uno svantaggio competitivo           da una visione a lungo termine ad una a breve-medio
 nei confronti dei concorrenti che producono senza queste         termine, Scuka precisa che l’acciaio europeo rimarrà
 imposizioni legislative. Inoltre, la regolamentazione delle      contraddistinto dalle seguenti problematiche: oversup-
 emissioni di CO2 mette un’ulteriore limite ai produttori         ply, continuo aumento delle importazioni extraeuropee
 siderurgici, che saranno costretti a sobbarcarsi ulteriori       di prodotti siderurgici, volatilità dei prezzi e riduzione
 sovra costi soprattutto dal 2020 in poi. A ciò si sommano        dell’output di ghisa e acciaio liquido.

                                                                                                             pag.13
La visione del gigante
«L’Europa vive una situazione di “free trade” ma non di “fair trade”»

                                                                                          Jean-Luc Maurange

                                                                                                                       MAURANGE
 (Chief Executive Officer of Flat Carbon Europe Business Division South West e Vice President di ArcelorMittal)

   U
             n’analisi a 360° dell’oggi e del domani della    tutti i settori industriali».
             siderurgia europea. Questo il senso dell’in-     Analizzando il ciclo macroeconomico, Maurange
             tervento di Jean-Luc Maurange, Chief Exe-        ha dichiarato di «ritenere che il punto più basso
    cutive Officer of Flat Carbon Europe Business Divi-       della domanda sia ormai alle spalle: ovviamente
    sion South West e Vice President di ArcelorMittal al      la situazione è diversa da mercato a mercato, ma
    28° Steel Market Outlook. Maurange è partito dal          ci sono elementi di ottimismo. La Cina è ancora
    proprio ragionamento là dove l’aveva terminato            molti anni lontana dal proprio picco di consumi,
    Scuka, cioè dall’impossibilità futura per l’Europa di     gli Stati Uniti sono in una nuova fase di crescita, il
    rimanere un produttore di commodity. «Non vedo            tasso di declino europeo sta rallentando e nel me-
    un futuro per i produttori di acciaio europei concen-     dio termine è prevista una ripresa della doman-
    trati solo sui mercati a basso valore aggiunto – ha       da». Per ciò che concerne il settore siderurgico, il
    detto -. Per il nostro continente il focus nei prossimi   consumo apparente quest’anno scenderà dell’1%
    anni sarà sull’alto valore aggiunto, un elemento che      rispetto al 2012, quando quest’indice era già di-
    dovrà caratterizzare non solo l’acciaio europeo ma        minuito del 9%. «Nel 2013 si esaurirà l’influenza

                                                                                                    pag.14
del destoccaggio» è la previsione del dirigente di       terie prime – ha detto – e le lunghe tempistiche
ArcelorMittal. «In questo panorama, le sfide che         che intercorrono tra l’ordine del minerale ferroso
le acciaierie stanno affrontando sono principal-         e la sua effettiva consegna (circa un anno) han-
mente due: la prima è il calo della domanda, la          no un impatto forte sulla redditività delle azien-
seconda la regolazione dell’offerta. Per ciò che         de siderurgiche». Cambiare modalità produttiva

                                                                                                                MAURANGE
concerne il primo aspetto credo sia necessario,          per realizzare piani, secondo Maurange, non è la
da parte delle istituzioni continentali, stimolare       soluzione «per gli alti costi dell’energia in Europa
la richiesta, soprattutto dei settori dell’automoti-     e per il livello raggiunto dalle quotazioni del rot-
ve e delle costruzioni». Gli sforzi politici, seppur     tame». La seconda spina per l’acciaio europeo è
necessari, però difficilmente faranno tornare le         relativa alle quote di emissioni di CO2 consentite
lancette dell’orologio indietro di sei anni, al boom     che la Commissione Europea ha assegnato alla si-
del 2007. «Prima della crisi il consumo europeo          derurgia per il 2013-2020, «un ammontare limita-
era vicino ai 200 milioni di tonnellate – ha con-        to che mette in difficoltà le industrie produttive.
statato Maurange -, mentre oggi siamo nell’or-           Tra l’altro gran parte dell’acciaio importato non è
dine dei 150-160 milioni di tonnellate. Anche se         soggetto alle stesse restrizioni: l’Unione Europea
aumenteranno le esportazioni in Nord Africa, in          deve tenerne conto ed implementare una tassa
Medio Oriente o addirittura in Turchia non pen-          sul CO2 per il materiale importato». Infine, l’ul-
so sia realistico aspettarci in futuro un ritorno ai     timo punto dolente elencato da Maurange è re-
volumi di qualche anno fa». Ciò, quindi, si lega         lativo alla politica comunitaria sull’import-export.
all’altra sfida per le acciaierie europee: quella        «Il mercato interno va protetto: oggi viviamo una
della riduzione dell’overcapacity. «È in corso un        situazione di “free trade” ma non di “fair trade”.
processo di ridimensionamento dell’industria eu-         Non possiamo operare in un sistema che consente
ropea dell’acciaio. ArcelorMittal, per esempio, nel      l’entrata libera di materiale da paesi dove ci sono
2008 aveva in funzione in Europa 28 altiforni, oggi      fortissime restrizioni all’import: è un’architettura
ne ha 18. Ma il riallineamento tra produzione e          che non consente di operare in modo efficiente e
consumo non si è ancora concluso, specialmente           che va riformata».
in Europa meridionale, dove la capacità produtti-
va era aumentata maggiormente ed il consumo
è calato in misura superiore». Per esemplificare
questa difficile situazione, Maurange ha citato la
situazione dello zincato a caldo in Italia: mentre
nel 2008 la domanda interna era di 3,2 milioni di
tonnellate e la capacità produttiva installata di 4,4
milioni di tonnellate, nel 2012 il consumo è sceso
sotto i 3 milioni di tonnellate e la capacità è schiz-
zata a 6,3 milioni di tonnellate, «una situazione
industrialmente insostenibile».
Oltre a questi due aspetti, la domanda e l’offerta,
per chi produce acciaio in Europa ci sono altre tre
“spine” che, seppur di peso specifico minore ri-
spetto al macroproblema dell’overcapacity, fanno
sentire la loro influenza negativa. Il primo aspetto
considerato da Maurange riguarda i produttori di
piani da altoforno. «La forte volatilità delle ma-

                                                                                              pag.15
è NECESSARIO Selezionare I clientI peR VINCERE LA SFIDA
«Essere credibili nel chiedere soldi è un grande valore»

                                                                Tommaso Sandrini (Vicepresidente Assofermet)

                                                                lineare quanto la maglia delle relazioni commerciali tra
                                                                ciascun attore della filiera dell’acciaio sia stretta. «Tutti si

                                                                                                                                   SANDRINI
                                                                relazionano con tutti» afferma Sandrini, riferendosi
                                                                all’intreccio di business che coinvolge contemporanea-
                                                                mente e arriva, spesso, a sovrapporsi, in un intricato gro-
                                                                viglio composto da acciaierie domestiche, acciaierie
                                                                d’importazione, trader, centri servizio, magazzini dal
                                                                pronto, utilizzatori finali. «I produttori nazionali fornisco-
                                                                no direttamente gli utilizzatori finali, con una conseguen-
                                                                te forte compressione dei margini a valle» esemplifica
                                                                Sandrini, che continua «i centri servizio hanno assunto
                                                                con sempre maggiore decisione comportamenti opera-
                                                                tivi e gestionali più propri dei trader con una presa di
                                                                posizione fortemente rischiosa sul mercato, vestendo
                                                                panni non propri della figura commerciale del centro
                                                                servizio». Situazioni che, secondo il vicepresidente di As-
                                                                sofermet, mettono gli utilizzatori finali in condizione di
                                                                esercitare la propria pressione su tutti gli attori della filie-
                                                                ra. Sandrini mette quindi in guardia sulle notevoli fragili-
                                                                tà che evidenzia la struttura del comparto della distribu-
                                                                zione nazionale, a sua volta già colpito, come il resto
                                                                della filiera siderurgica, dall’ondata di overcapacity, la

L
                                                                quale ha assunto dimensioni ancora maggiori a seguito
       ’intervento di Tommaso Sandrini, vicepresidente di       del triennio 2007-2010, periodo in cui la capacità produt-
       Assofermet, basato sull’analisi del mondo della di-      tiva ha fatto segnare un ulteriore aumento. «Non vedo,
       stribuzione e dei centri di servizio, concentra la sua   al momento, attese di recupero dei volumi» afferma il
 attenzione su un ritratto delle caratteristiche fondamen-      vicepresidente di Assofermet «abbiamo infatti visto che
 tali del mercato domestico del comparto, sulle prospet-        il consumo apparente del mercato dei piani nel 2012 è
 tive di lungo periodo - sempre nell’ottica della distribu-     stato leggermente al di sopra del minimo fatto registrare
 zione - della catena del valore siderurgica, e le attese,      nel 2009: questo sta a significare che ci troviamo nuova-
 invece, a breve termine. Il vicepresidente affronta in         mente nel punto più basso della crisi che abbiamo vissu-
 apertura le caratteristiche principali del comparto della      to negli ultimi 5 anni». Secondo queste indicazioni, quin-
 distribuzione evidenziandone immediatamente una cri-           di, le attese per quest’anno continueranno a non essere
 ticità: il tasso vertiginoso di sovrapposizione di ruolo       migliorative. Discorso che non vale per il trend fatto se-
 all’interno del mercato siderurgico nazionale. La rifles-      gnare dai produttori nazionali i quali hanno resistito in
 sione posta in evidenza dal vicepresidente intende sotto-      maniera più decisa grazie alle esportazioni dirette verso i

                                                                                                             pag.16
mercati esteri, che hanno garantito circa 2,5 milioni di        ne ad una reale comprensione dei rischi e delle relazioni
tonnellate in più di piani rispetto a quelle consumate nel      di business che caratterizzano le nostre aziende, spesso
nostro paese. La terza caratteristica evidenziata da San-       articolando la valutazione del rischio come rischio di set-
drini riguarda la genesi dell’industria siderurgica dome-       tore». Condizione che ha innescato, inoltre, un inevitabi-
stica, costituita da numerose piccole e medie imprese,          le effetto domino sulle assicurazioni le quali, a loro volta,
sorte perlopiù negli anni ’50, ’60 e ‘70, e che tutt’oggi       soprattutto dalla metà dell’ultimo anno, hanno messo in
spesso si trovano sprovviste di una solida struttura ma-        atto una notevole restrizione degli affidamenti. L’auspi-
nageriale interna e, secondo Sandrini, «questo è un ele-        cio di Sandrini, in questa direzione, sarebbe di poter inte-

                                                                                                                                  SANDRINI
mento di fragilità del sistema italiano», soprattutto alla      ragire con un sistema bancario dalle competenze più
luce dell’importanza sempre maggiore che, soprattutto           specifiche e legate al proprio settore, al fine di poter in-
nei centri servizio, stanno acquisendo gli asset intangibili,   trecciare una relazione che preveda una comunicazione
composti da competenze dei venditori, di coloro che de-         tra i due interlocutori – banca e azienda – basata sulla
vono valutare le controparti con cui si sceglie di lavorare,    capillare conoscenza del comparto in oggetto. Le criticità
e dalle capacità di gestione del portafoglio ordini sia in      del comparto poste sotto la lente da Tommaso Sandrini
entrata che in uscita. Un capitolo a sé va dedicato al cre-     lo inducono a rivolgere un invito a tutti gli operatori della
dit crunch, alla sempre più asfissiante morsa creditizia,       filiera al fine di migliorare il rapporto con il sistema credi-
che vede nel sistema bancario e in quello assicurativo i        tizio: «noi dobbiamo fare un passo in avanti per dare
suoi attori. «Vedo il sistema bancario in grandissima dif-      un’adeguata trasparenza, sviluppare capacità di comuni-
ficoltà nell’erogazione del credito - descrive Sandrini - e     cazione e di gestione: essere credibili nel chiedere soldi è
credo che non avverta con chiarezza i rischi che un tale        un grande valore». Conclude, infine, Sandrini accennan-
atteggiamento comporti: personalmente, infatti, ritengo         do a tutti i costi di natura regolatoria, siano essi legati al
che il processo di istruttoria fidi oggi abbia una natura       diritto del lavoro, alla sicurezza, alle normative ambien-
prettamente documentale e non preveda un’inclinazio-            tali, ai trasporti: un insieme dalle dimensioni ingenti che

                                                                                                             pag.17
va ad assottigliare i margini, ad erodere la patrimonialità        attualmente dalla Bce allo 0,50% - è stato permesso il
e che aumenta esponenzialmente il rischio legato alla              mantenimento sul mercato di realtà industriali con un
scelta dei propri clienti. Le prospettive di lungo periodo         altissimo grado di indebitamento accostato ad uno stato
della catena del valore siderurgica, secondo il vicepresi-         di salute finanziario precario, infettando il mercato sino a
dente, si aprono con un cambiamento: partendo con                  deprimerlo. Di contro, però, nell’Ue la crescita viene
l’analisi dagli utilizzatori finali, in futuro si ragionerà sem-   ostruita dalla mancata emissione di denaro; un fattore
pre meno per settori e sempre più frequentemente per               che, in Italia, stride ulteriormente se sommato alla ingen-
azienda. «È in corso un processo di forte selezione dei            te pressione fiscale. Messaggi discordanti, quindi, che,

                                                                                                                                  SANDRINI
clienti finali e i fattori che determineranno vincitori e          secondo il vicepresidente, rendono impossibile una ma-
sconfitti saranno specifici della singola azienda e non del        novra compatta e lineare di rimessa in moto della mac-
settore» spiega Sandrini, che sottolinea, ancora una vol-          china economica continentale. Stringendo la visione,
ta, l’importanza di saper indagare prima e scegliere poi,          infine, esclusivamente al comparto della distribuzione e
con estrema cura, i propri interlocutori commerciali,              sul breve periodo, il vicepresidente di Assofermet si at-
escludendo riferimenti di settore che, in futuro, non si           tende una fase di ripresa a cavallo della fine dell’anno,
riveleranno più attendibili come in passato. Le prospet-           «seguita da un deterioramento in cui non vedo, però -
tive legate al comparto dei centri servizio vedranno un            spiega Sandrini - alcun rischio di crollo delle quotazioni,
futuro ancora all’insegna della sofferenza. A decretare la         bensì un approccio estremamente prudente all’acquisto
sopravvivenza o meno delle realtà industriali, secondo             da parte della distribuzione».
Sandrini, non sarà tanto l’assottigliamento dei margini –
condizione che, per il vicepresidente, produce una «len-
ta agonia» – bensì le insolvenze dei clienti acuite, sottoli-
nea, «dalle normative relative ai concordati in continuità
che permettono di collettivizzare perdite del soggetto
non efficiente nel sistema». Inoltre, secondo il vicepresi-
dente, se gli esperimenti sino ad ora attuati di integrazio-
ne di centri servizio all’interno delle acciaierie si sono di-
mostrati poco soddisfacenti, il futuro vedrà prendere
sempre maggiormente piede la distribuzione integrata.
All’orizzonte, però, si profila una minaccia, come avverte
Sandrini: «la maggiore selezione e una strutturazione
più capillare che si stagliano nel futuro degli utilizzatori
finali potrebbero mettere in parte a rischio i rapporti di
buon vicinato tra operatori domestici e distribuzione».
Per tentare di limitare tale rischio, Sandrini invita a ricer-
care e a trovare un nuovo equilibrio su ogni livello della
filiera, «su valori molto più bassi rispetto al passato» spe-
cifica «in cui si dovrà affrontare il lungo e doloroso pro-
cesso di una riduzione del mercato totale del 30% che
non si potrà gestire in maniera organizzata». Sandrini,
inoltre, analizza il sistema Italia e il sistema Europa e le
strategie attuate per affrontare la crisi economica: dal
2001, con il costo del denaro molto basso – fissato anche

                                                                                                             pag.18
comparto inox:
Si accentua la depressione
                                                                        Achille Fornasini (Chief analyst Siderweb)

D
         opo otto mesi dal 5° Stainless Steel Market          non ferrosi quotati al London Metal Exchange, che
         Outlook tenutosi in un afoso pomeriggio              nel loro complesso, nel medesimo arco tempora-

                                                                                                                         FORNASINI
         sulla sponda occidentale del lago d’Iseo,            le, si sono mediamente deprezzati del 29%. Suc-
le vicende legate alle filiere degli acciai inossida-         cessivamente ai minimi, le quotazioni del nickel
bili seguitano a destare viva preoccupazione. Da              e del ferro-cromo reagiscono rispettivamente del
allora, infatti, gli effetti negativi della crisi della do-   21,2% e del 4,6%, delineando così i limiti superiori
manda di prodotti inox si sono progressivamente               di altrettanti ideali canali laterali entro cui fluttua-
accentuati: lo prova la figura 1, che comprende le            no tuttora entrambe le commodity.
curve di prezzo dei metalli e delle ferroleghe inte-          Le prospettive del nickel appaiono fortemente
ressate dalle produzioni inox. Come si può osserva-           condizionate dall’entità delle giacenze di metallo
re, dal primo trimestre 2011, quando si fissarono i           accumulate nei magazzini del mercato londinese
massimi più recenti, le quotazioni del ferro-cromo            (istogramma a piè di grafico): con un incremento
e del ferro-molibdeno rilevate a Londra hanno ce-             di oltre il 100% nel corso dell’ultimo anno, l’evolu-
duto rispettivamente il 16,3% e il 39,5%. A partire
                                                              zione degli stock ufficiali rappresenta un formida-
dallo stesso periodo, e fino al mese di settembre
                                                              bile fattore depressivo, che in questa fase storica
2012, i prezzi del nickel sono invece sprofondati
                                                              ostacola ogni tentativo di ripresa dei prezzi.
del 46,6%: la peggiore performance tra i metalli

                                                                                                       pag.20
I prezzi inox
L’altissima concordanza evolutiva tra le quotazioni           Non molto diversa è l’evoluzione dei prezzi della
del nickel e i prezzi inox di natura austenitica si os-       serie 316: in questo caso la dinamica declinante si
serva nella figura 2, che illustra gli andamenti dei          estende fino al mese di dicembre 2012 (-26,1%)
prezzi, da intendersi finiti e praticati dalla distribu-      per poi reagire e assestarsi nel quadro di uno stallo,

                                                                                                                       FORNASINI
zione all’utilizzo finale, riferiti ai prodotti piani rile-   che ben interpreta la fase di stagnazione corrente.
vati da Siderweb: le lamiere da 2 millimetri a fred-          Sul fronte ferritico, come mostra la figura 3 dedi-
do e a caldo della serie 304 e della serie 316. Si noti       cata alle lamiere a freddo della serie 430, l’indebo-
come, nel periodo aprile-dicembre 2011, i prezzi              limento delle quotazioni inizia un anno prima dei
dei due prodotti della serie 304 cedano il 26,2% (a           prodotti austenitici per concludersi nel dicembre
caldo) e il 27,1% (a freddo) per poi recuperare ri-           2011 dopo un calo complessivo del 21,6%. Segue
spettivamente il 16,5% e il 19,4%. Da allora si con-          una reazione del 13,1%, che fissa il limite superiore
solida una deriva oscillatoria laterale connotata da          del corridoio laterale entro il quale i prezzi conti-
volatilità decrescente.                                       nueranno a fluttuare anche nei prossimi mesi.

                                                                                                    pag.21
Quo vadis inox?
Scenari ed evoluzione del mercato
                                                                         6° Stainless Steel Market Outlook

Q
          uo vadis inox? Dove vai inossidabile? Po-    dei piani siano saliti del 2% rispetto all’anno pre-
          trebbe essere riassunta nel titolo scelto    cedente, contro una riduzione dei lunghi in inox
          per il proprio intervento dall’analista di   del 3%. Questa dinamica, però, si scontra con una
Smr Markus Moll l’edizione 2013 dello Stainless        situazione migliore dei lunghi dal punto di vista
Steel Market Outlook, ospitata all’interno della

                                                                                                                 6° SSMO
                                                       della redditività: la percentuale di prodotti ad alto
conference and exhibition dell’acciaio Made in         valore aggiunto per il comparto lunghi rappresenta
Steel. Oltre al noto analista austriaco il panel dei
                                                       infatti il 19% del totale, mentre a quelli commodi-
relatori era composto da Achille Fornasini (Chief
                                                       tizzati spetta il 42% del totale, contro i piani in cui
Analyst Siderweb), Antonio Marcegaglia (Ammini-
                                                       ben il 51% dei volumi totali figura come prodotti a
stratore Delegato Gruppo Marcegaglia), Susanne
                                                       basso valore aggiunto mentre solo l’11% è ad alto
Peiricks (CEO Schmolz-Bickenbach Europe), Timo-
                                                       valore aggiunto.
teo Di Maulo (Chief Executive Officer – Services &
Solutions Aperam) e Thomas Pauly (Direttore Euro       Spostandosi nel continente europeo, Moll rileva
Inox). Moderati dal giornalista de «Il Sole 24 Ore»    che «oltre il 60% delle importazioni arriva da Cina,
Lello Naso, i sei relatori hanno provato a disegnare   Giappone e Corea. Per quanto alla domanda di pia-
il quadro delle attualità e prospettive degli acciai   ni si può notare come a fronte del 6% di ribasso
inossidabili.                                          dell’Italia, si sia verificato un incremento dell’1%
È stato Moll a rompere il ghiaccio, condendo il        per la Germania, con l’Europa che mantiene la
proprio intervento, sempre molto dettagliato, con      propria produzione a 4,55 milioni di tonnellate. A
quel pizzico di ironia che ne contraddistingue ogni    livello di profittabilità Acerinox è rimasta la miglio-
presentazione. L’analista parte dai dati globali del   re insieme ad Aperam, anche se tuttavia i valori
comparto, sottolineando come nel 2012 i volumi         restano negativi».

                                                                                               pag.23
Dopo aver descritto lo status quo del mercato,
Moll ha spostato il focus sull’Italia, stimando che
la produzione nel 2012 abbia raggiunto 1,5 milioni
di tonnellate (+9% sul 2011), un dato leggermen-
te inferiore a quello dell’export che, grazie ad una
crescita dell’8%, è ammontato a 1,55 milioni di
tonnellate. In calo invece import e consumi, scesi
entrambi del 10%, rispettivamente a quota 998 e
955 mila tonnellate.
Tornando ad un focus internazionale, «sul fronte           protezionismo e la nascita di nuovi paesi low-cost.
materie prime il vero elemento che ha cambiato             In aggiunta si innesteranno anche cambiamenti

                                                                                                                     6° SSMO
i giochi è stato l’avvio di utilizzo del nickel pig iron   nel sistema del design e un’attenzione all’austeri-
(NPI) da parte della Cina. Una materia prima che           tà fiscale da parte degli stati in relazione anche ad
ha portato a calmierare i prezzi del nickel, data la       un nuovo ordine politico guidato dalla crescita dei
possibilità di utilizzarlo in modo profittevole quan-      paesi Bric. Infine grande impatto lo avrà anche la
do il nickel al LME è scambiato a prezzi compresi          “vita digitale” e il consumo di informazioni in mo-
tra i 7 ed i 13 dollari la libbra. Questi valori, però,    bilità.
sono destinati a salire nel prossimo futuro dal            «I driver legati ai settori utilizzatori resteranno
momento che il prezzo dell’energia in Cina è arti-         comunque quelli visti finora – spiega Moll -. L’ac-
ficialmente basso: quando cambierà secondo le              ciaio prodotto verrà assorbito ancora al 37% dal
regole del mercato il range di convenienza del NPI         comparto alimentare, al 12% dai trasporti, la stes-
varierà tra i 10,3 ed i 16,5 dollari la libbra». Sem-      sa percentuale dell’oil and gas, a cui si aggiunge il
pre nell’ambito degli input produttivi, ferrocromo         17% legato all’architettura e il 19% dell’industria
e ferromolibdeno si sono dimostrati più stabili ne-        di processo e delle risorse naturali». Per ciò che
gli ultimi anni. «Per l’ultimo trimestre dell’anno mi      concerne le previsioni produttive, nel 2013 il mon-
aspetto che si possa verificare un recupero del ni-        do crescerà del 4% (+1,255 milioni di tonnellate)
ckel, una stabilità del cromo e una discesa invece         rispetto al 2012. L’Europa sarà l’unica area a re-
nel molibdeno».                                            stare negativa con un -1%, l’America salirà del 4%,
Per le prospettive future Moll ha identificato otto        mentre la Cina toccherà addirittura il +7%, seguita
«megatrend» globali , approfonditi anche da Pau-           dal resto dell’Asia a +3%. A lungo termine la capa-
ly, che guideranno i consumi di acciaio e non solo.        cità produttiva resterà superiore al consumo fino
In primo luogo la popolazione, che vede un incre-          al 2015, per poi arrancare a tenere il passo della
mento della salute e del lavoro femminile contro           richiesta nel quinquennio 2016-2020. Il 2013 sarà
una riduzione delle nascite. C’è poi l’energia, con        però l’anno del ritorno alla marginalità: dopo un
un aumento delle criticità di accesso alle fonti           periodo di sopravvivenza le aziende dovrebbero
energetiche, un’incertezza per i futuri motori dei         tornare a rivedere gli utili frutto sia del processo di
mezzi di trasporto e una riduzione del mix energe-         riduzione della overcapacity, sia ai piani di crescita
tico. L’accesso alle risorse sarà sempre più critico:      delle performance».
poca acqua potabile e riserve di materie prime li-         Moll ha quindi concluso l’intervento con una sim-
mitate. La globalizzazione darà luogo a un maggio-         patica statistica in cui il consumo di inossidabile per
re equilibrio nei costi globali, una riduzione del neo     gli acquisti legati all’universo femminile si asseste-

                                                                                                  pag.24
rebbe attorno ai 10,3 chilogrammi a testa, contro        to molto «asciutto», ha affidato ad una serie di
i 3,6 chilogrammi degli uomini. «Quindi -conclude        «note» la descrizione dello scenario attuale dei
Moll- se volete aumentare volumi e affari, lasciate      prodotti inossidabili e in particolare dei tubi, ol-
la carta di credito nelle mani di vostra moglie».        tre ai nodi cruciali dei costi della materia prima e
Di Maulo ha rimarcato come sia necessario per            dell’overcapacity.
tutte le aziende ripercorrere il medesimo sentiero       «La forte competitività a livello globale ha da anni
intrapreso da Aperam sul fronte dell’ottimizzazio        spinto al ribasso i prezzi e ridotto i margini a livelli
ne delle performance aziendali. Secondo di Mau-          insostenibili. Si stima che solo in Europa i principali
lo sarà proprio questa la chiave di volta per poter      operatori abbiano accumulato negli ultimi 5 anni
sfruttare appieno il recupero che sembrerebbe            perdite operative per 2,5 miliardi di euro. Anche in
stagliarsi all’orizzonte dei prodotti in inox, nickel    Asia pochissimi operatori nei prodotti piani hanno

                                                                                                                    6° SSMO
permettendo. «Ora sopravvive chi effettivamente          risultati positivi. Solo una ristrutturazione o un con-
è in grado di essere più performante» ha ribadi-         solidamento dell’offerta può ri-bilanciare gli squili-
to Di Maulo, precisando che non sarà più come in         bri nella catena del valore». Marcegaglia ha anche
passato quando i risultati negativi di alcune divisio-   invocato «un sistema più realistico per il calcolo
ni venivano compensati da quelli di altre più com-       dell’extra lega, che ripristinerebbe negli operatori
petitive.                                                comportamenti meno “speculativi” e volatili». Una
Una ventata di ottimismo per il settore è stata for-     proposta rimarcata anche da Markus Moll, secon-
nita dall’intervento del CEO di Schmolz-Bickenbach       do cui il sistema di «fissazione» degli extra di lega
Europe Susanne Peiricks, che ha presentato una           dovrà necessariamente «evolvere» per riportare il
serie di cifre positive soprattutto in prospettiva fu-   potere negoziale nelle mani degli operatori e non
tura.                                                    degli speculatori finanziari.
«La domanda complessiva di prodotti lunghi in
acciaio inox crescerà fino al 2016 del 4% annuo -
ha spiegato Susanne Peiricks -. In particolare nel
comparto automotive le nostre stime parlano me-
diamente di un impiego di 5 chilogrammi di lunghi
in inossidabile a veicolo, il che si traduce in una
necessità globale di almeno 530 mila tonnellate
all’anno che salgono a 950 mila tonnellate se si
considerano anche gli scarti di lavorazione, numeri
che per l’Europa si traducono in 120 mila tonnel-
late di esigenza e 210 mila tonnellate di richiesta
potenziale». Ulteriori settori promettenti, secondo
il Ceo di Schmolz-Bickenbach, saranno il compar-
to costruzioni, le fonti energetiche alternative, gli
orologi, l’aerospaziale e la biomedica, che potreb-
be crescere anche dell’8% fino al 2016.
A concludere la carrellata di interventi, ponendo
particolare attenzione al mercato domestico, è
stato Antonio Marcegaglia che, con un interven-

                                                                                                 pag.25
I servizi video di Siderweb

Al termine di entrambi gli Steel Market Outlook la redazione di Siderweb ha realizzato dei video servizi
sull’evento. Il filmati, contengono interviste esclusive con Tommaso Sandrini (vice presidente Assofer-
met), Jean-Luc Maurange (Chief Executive Officer of Flat Carbon Europe Business Division South West e
Vice President di ArcelorMittal), Pierre Mangers (Executive Director Performance Improvement Ernst &
Young), Ralph Oppenheimer (Executive Chairman Stemcor) e Markus Mool (Smr). I contenuti video visi-
bili cliccando sulle immagini sottostanti.

Le previsioni del mercato dell’acciaio allo Steel Market Outlook

          Le previsioni dello Stainless Steel Market Outlook

                                                                                        pag.27
pag.28
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