Skype: Strumento Facilitatore di Comunicazione Intercontinentale e Interculturale

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Skype: Strumento Facilitatore di Comunicazione
          Intercontinentale e Interculturale
                 João Antonio Telles1, Livia Assunção Cecilio2

    Di fronte alle necessità dell’apprendente del XXI secolo, è
possibile affermare che le lezioni frontali da sole non rispondono più
alle esigenze degli studenti, ma hanno bisogno di essere ripensate e
ristrutturate. La pratica delle lingue straniere deve superare le pareti
dell’aula. Concetti quali globalizzazione, tecnologie e comunicazione
sono fondamentali nell’apprendimento dell’uso linguistico, nel
contatto con altri popoli di tutto il pianeta e nello scambio culturale. È
necessario precisare che il contatto diretto in aula non deve essere
abbandonato, ma deve essere integrato e arricchito dalla
telecollaborazione, dalle opportunità fornite dai computer e dalle
connessioni Internet (Nobile, 2006). Le TIC – Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione – aprono un nuovo
ventaglio di opportunità da cogliere nel processo di insegnamento e
apprendimento delle lingue proprio per le loro capacità di mettere in
contatto diretto l’apprendente con la lingua e la cultura straniera. In
questo contesto, Skype si colloca come un potente strumento che
permette ai docenti di promuovere spazi per gli incontri interculturali
in lingua straniera.
    Questo contributo è organizzato in tre parti: nella prima,
presentiamo le caratteristiche di Skype come strumento di

   1
     Docente del Dipartimento di Educazione all’Universidade Estadual Paulista (UNESP),
Facoltà di Scienze e Lettere di Assis, Brasile.
   2
     Dottoranda in Traduzione, Interpretazione e Interculturalità all’Università di Bologna,
SSLMIT di Forlì.

                                                                                          1
2     Capitolo I

comunicazione on line che utilizza il parlato, le immagini, la lettura e
la scrittura (chat). Nella seconda parte, tracciamo una panoramica
delle possibilità di utilizzo di Skype nell’insegnamento-apprendimento
delle lingue, nella comunicazione interculturale e in altri contesti di
apprendimento, oltre a descrivere le facilitazioni e le limitazioni
nell’uso di tale applicativo. Gli obiettivi di queste prime due parti sono
presentare le caratteristiche pratiche dell’applicativo corredate da una
breve riflessione teorica sulle possibilità di utilizzo di Skype come
risorsa didattica nel processo di insegnamento-apprendimento delle
lingue straniere.
   La terza parte si concentra sull’utilizzazione pratica di Skype in tale
processo. In questa, viene presentata una panoramica degli studi nel
campo della Linguistica Applicata realizzati nell’ambito del Progetto
Teletandem Brasil: Lingue straniere per tutti. Il progetto ha trasferito
la filosofia e i principi dell’apprendimento delle lingue straniere in
tandem (Brammerts, 2003) per il mezzo virtuale, e utilizza Skype
come strumento fondamentale per stabilire i contesti intercontinentali
virtuali che promuovono la comunicazione interculturale fra gli
apprendenti di lingue straniere. Infine, nella conclusione segnaliamo
possibili miglioramenti nell’uso di Skype come facilitatore delle
interazioni on line finalizzate all’insegnamento e all’apprendimento.

1. Skype come strumento di comunicazione on line

    Skype è un programma per le conversazioni orali e in video, in
diretta, attraverso Internet. Permette anche di conversare utilizzando la
tastiera (chat) e inviare/ricevere file. Con esso è possibile conversare
gratuitamente e in tempo reale con un’altra persona in qualsiasi parte
del mondo che abbia accesso a Internet e Skype installato. È possibile
conversare anche in conferenza con un massimo di 5 persone
contemporaneamente (servizio a pagamento). Esso permette di
lavorare attraverso firewall, NAT e router senza richiedere alcuna
configurazione aggiuntiva. Possiede un elenco dei contatti in modo
che è possibile registrare amici e permette la ricerca per paese, sesso,
città, ecc. Offre altre funzioni, tra cui il controllo della privacy, il
blocco durante la conversazione e la segreteria telefonica (servizio a
Titolo del Capitolo I   3

pagamento). A queste si aggiunge il servizio SkypeOut che permette,
attraverso l’acquisto di crediti, di effettuare chiamate dal PC a
qualsiasi telefono nel mondo, fisso o mobile, con tariffe vantaggiose.
C’è anche il servizio SkypeIn, il quale fornisce un numero di rete
fissa, dietro il pagamento di una piccola tassa annuale, in modo da
poter ricevere attraverso Skype chiamate originate da telefoni comuni!
Le chiamate da PC a PC sono gratuite.
    Quattro caratteristiche segnano Skype come strumento di
comunicazione. La prima è che l’applicativo richiede, di base,
l’interazione di almeno due persone, permettendo ad altri di
partecipare (conferenza – servizio a pagamento). La seconda
caratteristica è la multimodalità. Esso porta con sé un continuum
modale che parte dall’utilizzazione solo della scrittura (uso esclusivo
della chat), ricordandoci l’antico uso della e-mail in modo asincrono
(anche se la chat di Skype è sincrona), passa attraverso l’uso esclusivo
del parlato (senza annotazione nella chat, il che imita la
comunicazione telefonica) e l’uso esclusivo dell’immagine via
webcam (è il caso della comunicazione su Skype tra non udenti). La
fine di questo continuum è l’uso di tutte queste risorse orchestrate
insieme, e si avvicina molto alla comunicazione faccia a faccia di tutti
i giorni, ma ancora distinta da quest’ultima, giacché l’immagine della
webcam è circoscritta spesso al viso e alla parte superiore del torso
degli interlocutori. Questo è il caso soprattutto delle webcam che sono
già incorporate al computer e non possono essere cambiate di
posizione. La terza caratteristica dell’applicativo, legata alla questione
della modalità, è che abbiamo due immagini: la più grande è quella
della persona con la quale stiamo parlando, mentre la più piccola (che
può essere rimossa o spenta) è la nostra. La quarta e ultima
caratteristica è, in qualche modo, una conseguenza di quella
precedente. Dato che è impossibile conversare guardando le due
immagini allo stesso tempo, guardiamo più spesso l’immagine del
nostro interlocutore (schermo più grande) rispetto alla nostra. Queste
due ultime caratteristiche avranno ramificazioni pedagogiche, come
vedremo di seguito.

2. Skype come strumento didattico
4     Capitolo I

    Le TIC offrono nuove possibilità e orizzonti all’area pedagogica, e
in particolare alla pedagogia dell’insegnamento delle lingue straniere.
In passato, l’insegnamento della lingua era rivolto alla possibilità
futura di incontrare uno straniero, di viaggiare in un altro paese, o
all’opportunità di incontri interlinguistici e interculturali (Holmes &
O’Neill, 2012) in ambiente di lavoro. Al giorno d’oggi, i giovani
hanno bisogno della lingua straniera per un uso immediato, poiché
accedono a Internet e alle lingue estere con pochi clic, attraverso la
messaggistica istantanea sui propri telefoni cellulari, iPad e tablet,
sempre più comuni ed a prezzi accessibili. Le TIC pongono quindi
nuove sfide per l’insegnante e per gli studenti; si parla attualmente
dell’apprendimento ubiquo (ovunque, in qualsiasi momento e con
qualsiasi dispositivo).
    In pochi clic, Skype mette persone di diversi paesi in contatto, sia
in coppia che in gruppo (video-conferenze), con risorse di voce,
lettura (chat), immagini (webcam), oltre a poter condividere i file.
Tramite Skype, studenti di lingue straniere possono non soltanto
vedersi, ma anche avere accesso alle immagini del contesto estero nel
quale la lingua viene utilizzata. Uno studente brasiliano può, ad
esempio, vedere il giardino del suo partner straniero in Francia.
Quest’ultimo, a sua volta, può vedere le stanze della casa e conoscere
tutta la famiglia, compreso il cane, del suo partner brasiliano. Skype e
la sua risorsa webcam, pertanto, facilitano la sensazione di
telepresenza (Steuer, 1995) – l’essere lì.
    L’incontro interculturale – il luogo in cui persone di diverse
culture e visioni del mondo negoziano identificazioni e
rappresentazioni culturali e sociali (Kramsch, 1998, Holmes &
O’Neill, 2012:709) – è ora facilitato da tali tecnologie, senza
restrizioni geografiche o economiche. Le ramificazioni socio-politiche
di tali incontri culturali, in virtù dei progressi tecnologici
nell’insegnamento delle lingue straniere, sono quindi estese; si pone
quindi la questione dell’equità di accesso alle lingue e alle nazioni
straniere. Studenti delle scuole pubbliche, provenienti da settori sociali
economicamente svantaggiati, possono ora avere accesso democratico
ad altre culture, perché non dipendono più delle risorse economiche
per viaggiare in altri paesi ed entrare in contatto con popoli di lingue
Titolo del Capitolo I   5

diverse. Questi incontri interculturali via Skype sfidano anche i
governi totalitari impegnati nella vigilanza delle idee delle loro
popolazioni. La filosofia umanista di apprendimento in tandem, per
esempio, basata su principi di autonomia, collaborazione e reciprocità
tra coppie che interagiscono, si scontra con l’autoritarismo delle
istituzioni scolastiche e governamentali, e funziona come strumento di
sovversione dell’ordine imposto dalle stesse. Il teletandem, di
conseguenza, non riesce a svilupparsi in tali contesti, non arriva
neppure ad essere implementato in contesti di vigilanza e controllo
ideologici, sia a livello politico che sociale o pedagogico.
    Sebbene si tratti di uno strumento alquanto potente se usato bene
nell’articolazione del contesto pedagogico, Skype non garantisce di
per sé il successo delle azioni nelle quali viene utilizzato. Ciò che
stabilisce il curriculum è il rapporto professore-studente, in quanto è
da tale relazione che esso emerge, oltre naturalmente al rapporto tra i
partecipanti. Non si può, pertanto, trattare dell’autonomia
nell’apprendimento delle lingue straniere senza considerare il ruolo
del docente. Sono le concezioni di linguaggio, di sviluppo umano e di
insegnamento-apprendimento del docente (e dei suoi studenti) che
definiscono l’articolazione del contesto in cui si svolgano le storie di
esperienze di insegnamento e apprendimento. Pensiamo in modo
critico: nelle nostre storie di apprendimento, dall’istruzione di base
perfino al dottorato, sempre abbiamo avuto qualcuno (l’insegnante/il
relatore di tesi) a darci indicazioni su dove andare, a dirci cosa fare e a
valutarci. Sono rari o inesistenti (in molti casi) i momenti in cui siamo
agenti responsabili e valutatori del nostro proprio apprendimento,
delle nostre proprie decisioni pedagogiche.
    Come sottolinea Paiva (2006), l’autonomia è una questione di
continuum. Non si nasce con autonomia, ma si impara a essere
autonomo. A seconda del contesto sociale, storico e pedagogico nel
quale ci sviluppiamo, possiamo camminare da un punto all’altro di
questo continuum – dal più dipendente al più autonomo –, nonostante
Paiva (2006) sostenga che non si può mai essere “completamente”
autonomi; saremo sempre limitati da qualche aspetto ideologico,
contestuale o istituzionale. Così, Skype può essere utilizzato da un
insegnante di lingue straniere dai modi più controllanti ai più
6     Capitolo I

autonomi; può essere usato in un modo meramente grammaticale fino
al più comunicativo ed autonomo.
   Tuttavia, come strumento pedagogico, esso porta con sé le quattro
caratteristiche che abbiamo descritto nella prima parte di questo
capitolo. Queste caratteristiche possono essere più o meno educative e
ideologicamente potenziatrici a seconda di come Skype è utilizzato
dai professori e dagli studenti. Torniamo quindi alle quattro
caratteristiche segnalate e alle loro possibili ripercussioni
pedagogiche:

a) Skype richiede, di base, l’interazione di almeno due persone, anche
se permette ad altri di partecipare:

    Questa prima caratteristica di Skype permette ai docenti di
promuovere spazi per gli incontri interculturali in lingua straniera. In
queste interazioni, gli apprendenti hanno l’opportunità non solo di
mettere in pratica ciò che imparano della lingua straniera con un
nativo (o parlante competente), ma anche la possibilità di ricevere
feedback linguistico (implicito, esplicito, auto-iniziato, iniziato
dall’altro) e imparare nuovi vocaboli. Tale dimensione linguistica,
legata agli incontri interculturali, è di solito molto importante per i
docenti di una lingua straniera. Tuttavia, l’apprendimento di una
lingua non è limitato alla forma e alla nostra attenzione su di essa.
Oltre agli aspetti di Competenza Comunicativa (Canale & Swain,
1980; Canale, 1983), gli aspetti della Competenza Interculturale
(Byram, 1997; Deardorff, 2008, 2009) sono ugualmente importanti
nell’educazione delle lingue straniere e possono essere appresi e
praticati in queste interazioni on line. In che modo?
    Il contatto con individui di altre lingue e culture promuove la
riflessione e l’auto-valutazione di sé stessi e delle concezioni che
abbiamo del mondo (Holmes & O’Neill, 2012). Spesso, gli incontri
interculturali avvengono sulla base dell’individuazione delle
differenze. È attraverso le differenze che le identità sono costruite
(Woodward, 2003). Gli studenti non praticano semplicemente la
lingua straniera, le sue forme e regole, ma esercitano, valutano,
riflettono e condividono le loro idee e la capacità di identificare queste
differenze.
Titolo del Capitolo I   7

    La possibilità di usare Skype in conferenza consente di promuovere
l’interazione tra persone che abitano in differenti paesi e parlano
differenti lingue. Due studenti interagenti possono invitare altri amici
residenti in diversi paesi a partecipare all’incontro interculturale. In
ciò sta il grande potenziale pedagogico di questo strumento. La risorsa
può articolare contesti interazionali e pedagogici virtuali in cui gli
apprendenti non solo mettono in pratica la lingua che stanno
imparando, ma ampliano i lori orizzonti ermeneutici (Gadamer, 1994)
nelle loro interpretazioni e rappresentazioni della cultura dell’Altro,
oltre la propria cultura e identità. Niente di più importante per
l’educazione interculturale delle lingue straniere (Belz & Thorne,
2006) che richiede non soltanto la competenza comunicativa, ma
anche strategie di competenze interculturali per affrontare la
transculturalità del mondo attuale.

b) Il punto di vista multimodale di Skype:

   È, forse, nel punto di vista multimodale di Skype che risiedono le
sue qualità di potenziamento e arricchimento dell’educazione
interculturale delle lingue straniere. Lo strumento consente il libero
esercizio, contemporaneamente, dei molteplici aspetti del linguaggio,
in un’orchestra di molteplici risorse linguistiche e discorsive che il
linguaggio fornisce. Dal punto di vista essenzialmente linguistico, lo
studente può praticare la comprensione e la produzione orale nella
lingua straniera attraverso le risorse audio. Può, inoltre, praticare le
abilità di lettura e produzione scritta per mezzo della chat e la risorsa
di invio di documenti e link Internet. Vari tipi di feedback linguistici
possono essere dati sincronicamente e asincronicamente dal suo
interlocutore nativo (o parlante più competente).
   Tuttavia, è il ricorso all’immagine conferita attraverso la webcam
che rende Skype uno strumento speciale per l’apprendimento delle
lingue straniere. Gli aspetti paralinguistici della comunicazione
interculturale sono quasi totalmente a disposizione degli apprendenti.
Diciamo “quasi” perché tali aspetti si restringono al viso e alla parte
superiore del torso.

c) L’immagine dell’Altro:
8     Capitolo I

    All’interno della sua multimodalità, Skype porta la risorsa
dell’immagine via webcam come caratteristica peculiare. Questa
risorsa fornisce agli studenti, impegnati a imparare una lingua
straniera, numerose occasioni di letture interculturali (qualche volta
equivocata) dei differenti codici paralinguistici, quali espressioni e
reazioni facciali, indizi su come l’interazione si sta sviluppando,
codici di abbigliamento (colori, stampe dei vestiti, gioielli e
bigiotterie, livelli di esposizione delle parti del corpo disponibili su
schermo, ecc.) e modi di salutare. Per esempio, durante un’interazione
via Skype in piena estate, una ragazza brasiliana appare con la
canottiera e la spalla scoperta. Studenti argentini, dall’altro lato, fanno
un suono di esclamazione e sorpresa. Oppure, una studentessa
tailandese che saluta la sua partner brasiliana, al termine di
un’interazione, unendo le mani e abbassando il capo, in segno di
riverenza e gratitudine – qualcosa di inusuale per i brasiliani.

d) Due facce, due immagini: a quale guardiamo?

    L’utilizzo di Skype porta con sé, anche nell’ambito della sua
multimodalità, una risorsa di immagine inusuale e inesistente
nell’interazione quotidiana e naturale tra persone: la possibilità di
avere la nostra immagine, oltre all’immagine del nostro interlocutore
(quella in grande), mentre interagiamo tramite il parlato e la scrittura.
Nella parte bassa dello schermo appare la nostra immagine, cosa
impossibile da avere quando interagiamo dal vivo. In una
conversazione normale, otteniamo la nostra “auto-immagine”
attraverso i nostri interlocutori; sono loro che ci dicono, per esempio,
che c’è qualcosa che non va nei nostri capelli o sul viso.
Nell’interazione via Skype, questa risorsa di auto-immagine funziona,
spesso, come una risorsa di controllo dell’aspetto (face control) che
vogliamo passare ai nostri interlocutori e, inoltre, come risorsa di
controllo dell’interazione (Telles, 2011).
    Tuttavia, lo sviluppo delle competenze linguistiche e interculturali
dipenderà dai modi in cui l’insegnante esplora le risorse di Skype e dai
risultati dell’interazione. Per fare questo, è necessario avere una certa
preparazione. Per esempio, è comune il fatto che gli studenti parlino di
Titolo del Capitolo I   9

più con i loro partner in interazioni libere, via Skype, rispetto a
quando sono in classe. Durante queste interazioni, il tempo di utilizzo
della lingua da parte dello studente è, spesso, molto maggiore rispetto
ad una lezione frontale. Tuttavia, tale esposizione non garantisce
l’apprendimento della lingua di destinazione ed è compito del
professore condurre una mediazione che incentivi l’auto-riflessione e
l’esplorazione degli episodi linguistici e interculturali dell’interazione
realizzata. Gli studi di Salomão (2008), Funo (2011) e Souza (2012)
dimostrano la necessità di una formazione adeguata dei professori per
sfruttare al meglio le risorse interattive di Skype e le mediazioni
condotte con gli studenti dopo le interazioni. Il ruolo del professore
non è solo quello di insegnare la lingua di destinazione, ma anche
fornire strategie di apprendimento e favorire lo sviluppo
dell’autonomia del discente, che si sviluppa con il tempo e la pratica.
Ad esempio, nelle interazioni via Skype, gli studenti parlano molto e
annotano poco. Parlare, fare attenzione allo sviluppo della
conversazione e prendere appunti simultaneamente, costituiscono
abilità necessarie durante le interazioni Skype. Tali abilità sono
necessarie non solo per registrare l’input di nuovi vocaboli, ma anche
per rivedere, ricordare e esplorare successivamente le nuove
informazioni linguistiche e culturali che vengono acquisite durante e
attraverso l’interazione con i partner.
    Infine, per quanto riguarda Skype, dobbiamo segnalare due limiti
importanti per il suo utilizzo come strumento didattico. Il primo è
l’impossibilità di registrare le interazioni. Per questo, è necessario
acquistare i cosiddetti plug-in; ad esempio, per registrare l’audio
congiuntamente, o meno, alle immagini video, è possibile acquistare
numerosi plug-in, oppure utilizzare quelli gratuiti disponibili in rete.
La registrazione è importante per l’insegnamento-apprendimento delle
lingue straniere. È per mezzo di questa che lo studente potrà ascoltare,
rivedere, valutare e ricostruire la sua prestazione linguistica e
discorsiva, principalmente con l’aiuto del docente, che può avere
accesso alla registrazione con un approccio formativo e valutativo.
    Il secondo limite di Skype riguarda lo spazio per le annotazioni,
oltre alla limitata area della chat, che permette solo una scrittura
minimale. Un quadro di annotazioni interattivo (whiteboard) che
permetti agli interlocutori di intervenire uno sull’annotazione
10         Capitolo I

dell’altro potrebbe essere la soluzione alla necessità di input
interattivo scritto. Questo quadro di annotazioni potrebbe, ancora,
accettare collage di testi da Internet per la lettura congiunta di
entrambi i partner, segnalare parole con l’evidenziatore e stampare le
annotazioni. Inoltre, l’attuale chat di Skype non consente di disegnare;
tale possibilità potrebbe significare un’importante risorsa strategica
per compensare i limiti della conoscenza della lingua straniera durante
le interazioni. Risolvere questi problemi e trovare una soluzione alle
suddette limitazioni è l’obiettivo della società di sviluppo software
autrice di Talk & Write e di TAW Soft3.

3. Progetto Teletandem Brasil: Utilizzando Skype come risorsa
didattica nell’apprendimento delle lingue e nella comunicazione
interculturale

3.1. Una panoramica generale

   Come si accennava in precedenza, l’apprendimento delle lingue in
tandem coinvolge coppie di parlanti nativi di differenti lingue che
lavorano, in forma collaborativa, per imparare l’uno la lingua
dell’altro. Ognuno dei membri della coppia è, allo stesso tempo,
alunno della lingua straniera che desidera imparare (la lingua di
competenza del suo partner) e professore della propria (quella che il
partner vuole imparare). Abbiamo dato il nome teletandem al contesto
in cui l’insegnamento-apprendimento è assistito a distanza dal
computer, attraverso comunicazione sincronica e per mezzo
dell’utilizzo delle funzioni di scrittura, lettura, e video-conferenza con
applicativi di messaggistica istantanea, come Skype e altri del genere.
Per quanto riguarda le risorse umane e tecniche, per realizzare il
teletandem sono necessari: (a) una coppia di parlanti di lingue
differenti che desiderano parlare l’uno la lingua dell’altro; (b) un
computer connesso alla rete con Skype; (c) un microfono e una cuffia;
(d) una webcam. L’interazione è in forma completamente gratuita, per
mezzo delle funzioni audio, video, lettura e scrittura (chat di Skype o

     3
         Cfr. il sito www.talkandwrite.com.
Titolo del Capitolo I   11

l’applicativo di annotazioni condivise Talk & Write, che funziona
come un plug-in di Skype). Grazie all’accesso via web, Skype
funziona come uno strumento di costruzione di un contesto virtuale di
comunicazione interculturale che favorisce il contatto con le lingue e
le culture straniere di qualsiasi parte del mondo dove ci sia
connessione Internet, oltre a stabilire alleanze, amicizie e scambi di
informazioni culturali fra entrambe le parti.
   Il progetto porta con sé un’agenda educativa, politica e
interculturale, sia nelle aree di insegnamento-apprendimento delle
lingue straniere assistite dai computer, sia nell’area di formazione dei
professori a tal fine. Si tratta di un progetto interdipartimentale e
interistituzionale di ricerca nell’ambito dell’insegnamento delle lingue
straniere a distanza, che coinvolge gli studenti del Corso di Laurea e
del Post-laurea dell’UNESP – Universidade Estadual Paulista, in
Brasile. Esso ha inoltre coinvolto ricercatori-collaboratori dei
dipartimenti di lingua portoghese delle seguenti università straniere:
Northwestern University, Northeastern University, Georgetown
University, Truman State University, University of Miami, University
of Georgia, Virginia Commonwealth University e University of
Miami (EUA), Université Charles-de-Gaulle, Lille III, Université
Lumière, Lyon II (Francia), Università del Salento, Università di
Bologna - Forlì e Università degli Studi Roma III (Italia), Johannes
Gutenberg Universität (Germania), Universidad Nacional de La
Matanza (Argentina), Universidad del Trabajo de Uruguay (Uruguay)
e Universidad Autónoma de México (Messico).
   Nella delineazione degli obiettivi del progetto si è tenuto conto del
fatto che lo sviluppo delle comunicazioni mediate da Skype presenta
nuove congiunture e condizioni tecnologiche per rispondere alle sfide
delle limitazioni geografiche, sociali, economiche e formative
affrontate dal Brasile. Così, i parametri guida del progetto sono stati:
(a) il diritto di accesso democratico e senza limitazioni ai contesti
internazionali di apprendimento forniti dalle nuove tecnologie; (b) la
possibilità per gli studenti e gli insegnanti di lingue straniere di
utilizzare tali tecnologie per imparare, praticare e comunicare in
lingue straniere con i parlanti nativi o competenti in queste lingue; (c)
la formazione adeguata dei nuovi professori di lingue straniere per
queste nuove tecnologie di comunicazione, promuovendo il contatto,
12     Capitolo I

almeno virtuale, con le persone, le culture e le lingue in cui i nuovi
insegnanti saranno laureati; (d) la realizzazione di politiche di
insegnamento e di apprendimento delle lingue straniere da parte degli
organi di governo, del settore privato e delle agenzie per lo sviluppo
della ricerca – conoscere le lingue straniere è, dopo tutto, un requisito
importante nell’educazione e nello sviluppo professionale dei giovani.

3.2. Obiettivi del Progetto Teletandem Brasil

   Tenendo presente tali esigenze da una prospettiva educazionale, il
progetto ha messo a contatto studenti universitari brasiliani e stranieri
per imparare l’uno la lingua dell’altro attraverso il teletandem. Skype
ha fornito un ambiente virtuale adeguato per l’insegnamento-
apprendimento a distanza, in cui studenti universitari si adoperano in
reciproca cooperazione per insegnare all’altro la propria lingua e
cultura, o una lingua e cultura in cui si sentono sufficientemente
competenti per insegnarla (non è necessario essere un parlante nativo).
   Dal punto di vista della ricerca, il progetto si pone tre obiettivi:
     (a) descrivere l’uso che gli studenti fanno degli applicativi di
         teleconferenza (Skype) come strumenti e contesti multimediali
         per l’apprendimento delle lingue straniere in tandem a
         distanza;
     (b) descrivere, da molteplici prospettive, le caratteristiche
         dell’interazione e dell’apprendimento tra le coppie di
         partecipanti;
     (c) verificare la formazione iniziale e continua del docente-
         mediatore nel contesto di teletandem, con enfasi sul suo ruolo
         e sui processi alternativi di gestione dell’insegnamento-
         apprendimento.

3.3. La struttura teorica e metodologica

   Il progetto nel suo fondamento teorico concernente
l’apprendimento     abbraccia    la     teoria    socio-costruttivista,
dell’apprendimento cooperativo e dell’apprendimento trasformativo;
mentre, per ciò che riguarda l’acquisizione della lingua straniera, si
Titolo del Capitolo I   13

basa su teorie relative all’autonomia, all’approccio lessicale e alla
forma.
   La struttura metodologica è orientata dal paradigma socio-
costruttivista. I ricercatori partecipanti hanno adottato la metodologia
qualitativa, utilizzando metodi quali studi di caso e di ricerca narrativa
(storie raccontate dai partecipanti). Tale struttura ha fatto sì che la
comprensione dei fenomeni di apprendimento in tandem fosse
ricostruita a partire dall’osservazione e dai racconti delle esperienze
dei partecipanti. I dati sono stati raccolti attraverso le riprese filmate
dei processi di teletandem, utilizzando applicativi di registrazione di
ciò che stava succedendo sullo schermo del computer mentre gli
studenti utilizzavano Skype per interagire. Altri strumenti di raccolta
dati sono stati i diari scritti dai partecipanti e dai docenti-mediatori, le
interviste, i questionari, le memorie delle coppie e dei professori, le
annotazioni fatte dagli studenti e dai ricercatori e le autobiografie. Dal
punto di vista dell’analisi dei dati, abbiamo fatto uso dell’approccio
interpretativista ed ermeneutico, oltre all’analisi del discorso e della
conversazione.

3.4. Le domande di ricerca del Progetto Teletandem Brasil

    Le tre domande generali del progetto sono:
    Che utilizzo fanno gli studenti di Skype come strumento e
     contesto multimediale per l’apprendimento delle lingue straniere
     in tandem a distanza (teletandem)?
    Quali sono le caratteristiche dell’interazione e dell’apprendimento
     tra le coppie partecipanti al teletandem?
    Qual’è la formazione e il ruolo del docente-mediatore nel
     teletandem?
    Avendo ben in mente lo scopo del presente capitolo, limiteremo
l’indagine solo al primo quesito, con l’esposizione di alcuni dati
relativi alla seconda domanda, considerato il ruolo di Skype come
strumento facilitatore delle interazioni on line del teletandem. È
opportuno, inoltre, sottolineare che Skype non è l’oggetto di ricerca
del progetto, bensì il modo in cui esso viene utilizzato dagli studenti
14    Capitolo I

(prima domanda di ricerca). Tuttavia, nei risultati che seguiranno, si
notano molteplici implicazioni e ramificazioni pedagogiche
nell’adottare Skype come strumento di interazione interculturale.

3.5. Risultati

   L’uso degli applicativi di messaggistica istantanea e del computer
nella pratica di teletandem ha visto nel tempo il succedersi di diversi
programmi, a cominciare da MSN Messenger per arrivare alle
funzioni di registrazioni audio e video di OoVoo, e concludere con
l’utilizzo di Skype e Talk & Write (applicativo di annotazioni
collaborative on line). Il successo di questi due ultimi applicativi è
legato alla loro semplicità e facilità di utilizzo anche da parte di
studenti principianti e di coloro che hanno poca dimestichezza con le
nuove tecnologie. Le innovazioni che caratterizzano l’ambito
informatico rendono rapidamente obsoleti gli applicativi attualmente
disponibili sul mercato. Per questo, il progetto si è concluso con un
test di TAW Soft (Talk & Write Soft). Si tratta di un approfondimento
delle risorse dell’originario Talk & Write per l’uso specifico
nell’insegnamento di idiomi, che porterà tutto incorporato: suono,
immagine, annotazioni interattive sincrone tra i partner, funzioni audio
e video-registrazioni, oltre alle funzioni di elenco automatico in ordine
alfabetico del vocabolario e delle espressioni annotate dai partner
durante le loro sessioni di teletandem (una parola scritta va alla lista di
input del vocabolario, come, per esempio: “pala”, “lavagna”, “legno”;
due o più parole andranno alla lista di espressioni, come, per esempio:
“essere in vena”, “piove sempre sul bagnato”). TAW Soft permette
ancora di incollare le pagine web su cui lavorare come testi, che
potranno avere le loro parole, espressioni e frasi evidenziate in colore,
sottolineate e commentate – tutto fatto in forma condivisa con il
partner all’estero, permettendo, inoltre, di registrare e stampare tali
annotazioni.
   Gli studi effettuati sull’utilizzo delle TIC nell’ambito del
teletandem dimostrano che una competenza maggiore nell’uso
dell’applicativo da parte di un partecipante non incide, durante le
interazioni, nei rapporti di potere tra i partner (Vassallo, 2010).
L’utilizzo delle immagini webcam veicolate attraverso Skype, invece,
Titolo del Capitolo I   15

influenza l’apprendimento delle lingue straniere; un studio di Telles
(2011), in tal senso, ne ha mostrato l’impatto sulla comunicazione
interculturale in termini di apprendimento di vocabolario, di controllo
dell’auto-immagine, di aggiustamenti tecnici, di controllo sulla
propria reazione durante la comunicazione, da ciò che gli studenti
osservano nell’altro partecipante e in ciò che è dietro di
quest’immagine. Secondo gli studenti, le immagini della webcam via
Skype durante le interazioni in teletandem (i) agevolano la percezione
delle cose che solo il contatto visivo permette di percepire; (ii)
promuovono la conoscenza degli aspetti culturali del partner (aspetto
fisico, taglio di capelli, modo di vestire); (iii) forniscono l’input di
linguaggio del corpo (reazioni non verbali di interesse, piacere,
dispiacere, emozioni del partner e il comportamento culturale del
corpo e dei gesti); (iv) forniscono l’input sul contesto interazionale;
(v) danno la sensazione di prossimità (telepresenza); (vi) danno l’idea
di “face” o self (attraverso gli schermi di Skype che mostrano la nostra
immagine). Lo studio conclude che le immagini della webcam aiutano
la comunicazione interculturale durante le sessioni di teletandem,
fornendo informazioni non verbali, contestuali, culturali e di identità
multiple. Tuttavia, le risorse tecnologiche dei messaggi istantanei
devono ancora svilupparsi e risolvere sfide come il diretto contatto
visuale, così comune nell’interazione naturale, faccia a faccia, di tutti i
giorni.
    Lavorando con insegnanti di lingua straniera delle scuole
pubbliche, che a loro volta hanno sperimentato sessioni teletandem via
Skype, Funo (2011) ha constatato nei racconti delle esperienze di
questi un certo timore circa l’utilizzo delle tecnologie e la
partecipazione a modalità di insegnamento a distanza. Gli insegnanti
dello studio di Funo si sono riferiti alle TIC come nuove risorse con le
quali appena le nuove generazioni hanno più intimità. Ciò impone
nuovi quesiti sul ruolo del docente e dello studente di fronte alle
nuove risorse tecnologiche. Così, per garantire il successo
dell’apprendimento delle lingue a distanza, il docente deve avere una
formazione adeguata per orientare e facilitare l’autonomia degli
apprendenti nel nuovo contesto.
16    Capitolo I

4. Conclusioni

    In questo capitolo abbiamo descritto le caratteristiche di Skype
come strumento di comunicazione on line che utilizza il parlato,
l’immagine, la lettura e la scrittura (chat). Proseguendo, e rivolgendo
la nostra attenzione ai professori di lingue straniere dell’università e
delle scuole secondarie, abbiamo presentato una panoramica delle
possibilità di utilizzo di Skype come risorsa didattica
nell’insegnamento-apprendimento delle lingue straniere, nella
comunicazione interculturale e in altri contesti di apprendimento.
Abbiamo concluso il capitolo specificando le caratteristiche e
sintetizzando alcuni risultati del Progetto Teletandem Brasil: Lingue
straniere per tutti che utilizza Skype come strumento fondamentale
per la creazione di contesti virtuali di comunicazione interculturale e
intercontinentale fra apprendenti di lingue straniere.
    Il punto di forza di Skype risiede nella sua capacità di creare spazi
di      interazioni    transculturali   e      intercontinentali   votati
all’apprendimento e alla pratica delle lingue straniere. Si tratta di un
applicativo facile da usare e attualmente ben sviluppato al punto da
causare pochissime interruzioni nella conversazione, dovute più alle
condizioni tecniche dei laboratori che non all’applicativo stesso.
Tuttavia, affinché esso possa completamente soddisfare le esigenze di
insegnamento-apprendimento delle lingue, Skype richiede ancora (a)
un quadro di comunicazione condiviso che consenta agli interlocutori
di annotare e disegnare in modo sincrono e di intervenire nelle
annotazione del partner, (b) che tutte queste risorse possano essere
combinate e riunite in un solo applicativo (il tentativo del nuovo
applicativo TAW Soft), (c) di una funzione di organizzazione
alfabetica delle annotazioni, che offri un elenco automatico e
personalizzato dei vocaboli, delle espressioni idiomatiche e degli
elementi grammaticali. Solo allora Skype potrà essere considerato a
pieno titolo uno strumento di comunicazione interculturale e
intercontinentale votato all’apprendimento delle lingue straniere.
Senza queste trasformazioni, resterà soltanto un applicativo adattato a
tali scopi. Ai docenti, non rimane da attendere nuovi sviluppi
tecnologici.
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