SIGASCOT HIGHLIGHTS - SIAGASCOT

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - SIAGASCOT
SIGASCOT HIGHLIGHTS
3/2017

          A cura del Gruppo
          Comunicazione di
          SIGASCOT

          AUGURI A
         TUTTI I SOCI
          DI BUONE
           FESTE E
         BUON 2018!
                              Continuano gli approfondimenti sulla storia dell’ortopedia.
                              In questo numero:
                                                  Come eravamo... 1980-1982

         ... e non potete perdervi: Idrokinesiterapia nella cura dell’osteoporosi - Instabilità
         rotulea mediale - Bonaventura in Learning from Gazza - Il Microbioma - Imaging
         delle Root lesions - TempoLibero a Palermo e in Piemonte & much more...

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017

                                                          Natale 2017
                                                          Auguri del Presidente

                                      Care amiche e cari amici, soci Sigascot,

                                      il mio primo anno da Presidente è trascorso, un anno particolarmente difficile e che
                               certamente non rimarrà impresso nei nostri ricordi per serenità, ma comunque di grande
                               soddisfazione.

                                      È iniziato con un nuovo codice etico firmato da Assobiomedica e SIOT, alla vigilia di
                               Natale dell’anno scorso, che ha totalmente ribaltato le regole di sponsorship, decretando che
                               dal primo gennaio la metà dei nostri eventi, programmati nel 2017 con le vecchie regole del
                               2016, non fossero più sponsorizzabili come nel passato.

                                        Di conseguenza tante aziende, non potendo più partecipare con stand, workshop e
                               articoli promozionali ai nostri eventi, si siano tirate indietro.

                                     Due erano le opzioni: rinunciare ai nostri eventi e venir meno alla nostra mission
                               “educare e formare” oppure stringere i denti, reinventarci ed andare avanti.

                                      Sono felice di poter dire che insieme a tutti gli amici del board abbiamo optato per
                               questa ultima soluzione.

                                       Con grande orgoglio posso affermare, che oltre a mandare avanti con successo tutti i
                               nostri eventi, tanti nuovi giovani colleghi si sono uniti a noi durante questo 2017.

                                       La crescita di Sigascot è stata sempre costante ma mai come quest’anno il numero dei
                               nuovi iscritti è stato così significativo, soprattutto considerando che il 2017 è l’anno in cui non
                               si celebra il Congresso Nazionale.

                                      Naturalmente come ogni buon “giardiniere” deve fare, anche quest’anno qualche
                               ramo secco è stato tagliato; ma gli espulsi per grave morosità sono in numero inferiore rispetto
                               agli anni precedenti.

                                       Mi piace pensare di aver contribuito, insieme a tutto il board, a creare le giuste
                               occasioni d'incontro che potessero rappresentare opportunità per la crescita personale e
                               professionale di tutti i nostri associati.

                                       Anche se il 2018 sotto il profilo “aziende - società scientifiche” non si annuncia
                               migliore di quello passato, sono molto fiducioso e confido in un dialogo aperto e franco con i
                               nostri sponsor. Sicuramente insieme troveremo le giuste soluzioni.

                                       A questo punto dovrei fare il report del 2017 e permettetemi, soprattutto quest’anno,
                               di elencare orgogliosamente tutte le attività che ci hanno viste attori o promotori:

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017
                               Questi i nostri eventi ufficiali con una partecipazione altissima:
                               - 3-4 Marzo – Milano: MASTERCLASS Bone Edema & Small Implants Today, Chairmen:
                               Massimo Berruto-Bruno Violante, (più di 350 partecipanti)

                               - 11-12 Maggio – Modena: CURRENT CONCEPT Revision Arthroplasty: Knee &
                               Shoulder Chairman. Fabio Catani (200 iscritti)

                               - 15 settembre 2017 - Campus Aquae, Pavia: SIGASC-OST 2° Corso Teorico-Pratico sulle
                               Osteotomie di Ginocchio, Chairman Giacomo Zanon, Honorary Chairman Francesco
                               Benazzo, (più di 250 iscritti)

                               - 9-11 novembre – Roma: 2° Edizione WATCH & TRY: Arto Superiore
                               Chairmen: Giuseppe Milano e Andrea Grasso, più di (350 partecipanti)

                               La nostra partecipazione al Congresso SIOT con un:
                               - SIMPOSIO SIOT-SIGASCOT - IL TRATTAMENTO PRE-PROTESICO
                               DELL'ARTROSI DI GINOCCHIO,
                               - CONSENSUS SUGLI ALLOGRAFT
                               - COMPARTECIPAZIONE ALLA RIUNIONE DELLE SUPERSPECIALISTICHE
                               - PROIEZIONI di 20 video nei tre box SIGASCOT

                               Gli Orthospritz e Time -out, nostri eventi regionali ed altri corsi di formazione:
                               - CAMPANIA - Save the meniscus- Napoli, 24 marzo
                               - SARDEGNA–Ortopedia per la rigenerazione nella disabilità- Atleti in pista- Alghero, 20
                               maggio
                               - LOMBARDIA- Il trattamento delle lesioni cartilaginee nell’atleta e nella femoro-rotulea,
                               Bergamo 13 luglio
                               - LIGURIA - Riabilitazione post artroscopica, Genova - 22 settembre 2017
                               - CAMPANIA - La pubalgia nel calcio - Salerno,29 settembre 2017
                               - LOMBARDIA - SIGASCOT-U: Corso Teorico-Pratico di Tecnica Infiltrativa- Milano,29
                               settembre 2017
                               - PIEMONTE - Le suture meniscali, Torino/Juventus Stadium - 7 ottobre 2017
                               - SARDEGNA - Attualità e prospettive nel trattamento della patologia della spalla- Cagliari
                               14 ottobre 2017
                               - LAZIO- Chirurgia Ricostruttiva del LCA: update su mezzi di fissazione e trapianto- Roma
                               25 novembre 2017

                                  Le nostre Fellowship e borse di studio:

                               - EAF 2017, 4 nazioni europee                1 fellow
                               - JOSKAS 2017 in Giappone                    2 fellow
                               - EAF DJO 2017 in Danimarca                  2 fellow
                               - EAF REACTION 2017 in Francia               1 fellow
                               - DJO AMERICA 2017 USA                       1 fellow
                               - Forte Summer School in Portogallo          6 fellow
                               - AGLIETTI AWARD negli USA                   1 fellow
                               - 2° MASTERARTHROSCOPIST                     18 fellow

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - SIAGASCOT
SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017
                                     Nelle sedi ICLO di Arezzo e Verona, i nostri Cadaver-Lab di Protesica di Ginocchio, di
                               Protesica ed Artroscopia di Spalla ed un Hands on Lab per giovani specializzandi.

                                     Inoltre per la prima volta abbiamo anche sponsorizzato a Peschiera del Garda il 1° Corso
                               Pratico Osteotomie di Ginocchio su Saw Bones.

                                     Abbiamo fedelmente pubblicato:

                                   - le nostre newsletter in versione cartacea e elettronica, i nostri Papers in Pills, le
                               SIGASCOT-Highlights, i Summary of Current Concepts, le Orthogazza ecc.

                                     - i video dei comitati su e-sigascot

                                     - i nostri appuntamenti in sala operatoria attraverso la nostra SigAPPscot.

                                    Naturalmente last but not least, la nostra rivista JOINTS con una nuova veste grafica ed un
                               nuovo editore, Thieme.

                                      Desidero quindi ringraziare chi ha creduto in noi, come chi, attraverso la propria
                               iscrizione, ci ha dato la possibilità di rafforzarci e di meglio organizzarci. E ancora chi, con
                               buoni consigli, ci ha permesso di migliorare e di essere sempre più utili.

                                     Un particolare grazie alle aziende, che malgrado gli impedimenti e le difficoltà, ci hanno
                               sostenuto, partecipando ai nostri eventi e offrendoci il loro prezioso contributo.

                                     Un ringraziamento infine a tutti i membri del Consiglio Direttivo, che con il loro impegno,
                               unito a una condivisa identità di fini e di vedute, hanno contribuito in maniera determinante al
                               raggiungimento dei risultati che ho sopra illustrato, nonché a trasferire la bellissima sensazione
                               di un lavoro di squadra.

                                     Il 2018 ci vedrà di nuovo in pista con nuove sfide, ma soprattutto ci vedrà protagonisti del
                               nostro 7° Congresso Nazionale che si svolgerà a Bologna (3-5 ottobre 2018).
                                     Ringrazio fin da ora per il loro impegno il professor Maurilio Marcacci, Presidente
                               onorario del Congresso, il professor Stefano Zaffagnini, Presidente del Congresso insieme al
                               dottor Vincenzo Madonna e al professor Mario Ronga, anch’essi responsabili del programma
                               scientifico.

                                    Per sapere di più su tutti gli eventi e le attività del 2018, vi prego di seguirci sul nostro sito
                               www.sigascot.com.

                                     È quindi con immenso piacere che mi accingo, per la seconda volta, a porgere a tutti voi
                               gli auguri di Buon Natale e di felice Anno Nuovo.

                                      Che sia un Anno ricco di nuove opportunità e di grandi soddisfazioni, a giusta ricompensa
                               degli sforzi e dell’impegno profusi per realizzare la nostra missione.

                                     Con affetto,
                                                                                                    Pietro Randelli
                                                                                                  Presidente SIGASCOT

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - SIAGASCOT
SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017

                                         SPECIAL EVENTS
                                 Il prossimo evento clou SIGASCOT sarà sicuramente

                                           3° Watch & Try

                                    Verona, 15-17 marzo 2018

                               Prosegue la grande formula promossa da SIGASCOT
                                         iscrizioni su www.sigascot.com

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SIGASCOT HIGHLIGHTS -3/2017 LA BACHECA DELLO SPECIALIZZANDO
                                                              LA BACHECA DELLO SPECIALIZZANDO
                                                              A cura di Francesco Uboldi, Giacomo Placella e Francesco Perdisa

                                                                               LA BACHECA DELLO SPECIALIZZANDO

                                                                                                                                                              BANDI
                                                                                                                                                           FELLOWSHIP
                                                                                                                                                               2018
                                                                        IL	
  PRIMO	
  LUNEDì	
  DEL	
  MESE	
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  NELLA	
  
                                                                                       VOSTRA	
  CASELLA	
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                                                                        La	
  Gazze6a	
  dello	
  Specializzando!                                             Tutto su
                                                                          No?zie	
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                                                                                                                                                           sigascot.com
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                                                                                          NON	
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                                                                                                                                             2a edizione
                                                                                                                                                            The winner is...

                                                                                                                                                   ... dr. Francesco PERDISA !
                                                                                            CANDIDATURE SU SIGASCOT.COM entro 31/12/2017
                                                                                                   Masterarthroscopist Advance Knee
                                                                                                   Masterarthroscopist Shoulder basic

                                   6                                                                                        WWW.SIGASCOT.COM
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SIGASCOT HIGHLIGHTS -3/2017 IMPACT FACTOR

                                            I più recenti articoli dei soci apparsi su riviste impattate

                                            A cura di Francesco Perdisa e Giacomo Placella

                7                                          WWW.SIGASCOT.COM
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                                            !"#$%&''(#)"*+$&,$"-.)+(+$/$0&+#$"%%"-#-/$#,$1&/2*"$-&'-#)"3$
                                            4+5&,#)"(+$"$!"#$"%"$&'(!&#'!)*%+)*,$)+,$#,6#)"7#+,/$89-&%%+$4+5&,#)"7#+,/$:$4++-6#,"5/,*+;$+$2)-#0#)#$2&$
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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 PEARLS OF REHAB                         EFFICACIA DEL TRATTAMENTO IN ACQUA
                                                                     NELLA CURA DELL’OSTEOPOROSI
                                                                     A cura di Milco Zanazzo - Comitato Riabilitazione

                                               Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa            10,11 . La pressione idrostatica inoltre, essendo
                                               5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post          maggiore in profondità, produce un efficace
                                               menopausa; da dati del Ministero della Salute 1 il 23%         drenaggio linfatico e favorisce il ritorno venoso in
                                               delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con          tutte le esercitazioni effettuate in posizione verticale.
                                               più di 60 anni è affetto da osteoporosi e questi numeri        E’ opinione comune che l’idrokinesiterapia, intesa
                                               sono in continua crescita, soprattutto in relazione            come esercizio terapeutico effettuato in acqua, non
                                               all'aumento dell'aspettativa di vita. Nel corso della vita     sia efficace, in termini di osteogenesi, quanto
                                               inoltre, circa il 40% della popolazione incorre come           l’esercizio eseguito a secco; può tuttavia costituire
                                               conseguenza in una frattura di femore, vertebra o              una valida alternativa nel combattere l’osteopenia, in
                                               polso, in maggioranza dopo i 65 anni.                          particolare in gruppi di soggetti selezionati, con
                                               Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti       effetti comunque positivi sul metabolismo osseo e la
                                               ricadute, sia in termini di mortalità che di disabilità        forza muscolare.
                                               motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali; la loro   Una recente revisione della Bond University del
                                               incidenza aumenta all’aumentare dell’età, e ciò è              Queensland (A) 12, ha comparato la densità minerale
                                               particolarmente evidente nelle donne2.                         ossea in gruppi di donne post-menopausa sottoposte
                                               Sebbene la maggior parte delle variazioni nelle                a cicli di lavoro in acqua confrontandola con gruppi
                                               condizioni ossee vengano attribuite a fattori genetici         di controllo sedentari. La densità si è dimostrata
                                               3,4 , il tessuto osseo è considerato un tessuto dinamico       superiore in tutti gli studi (11 studi, 629 partecipanti,
                                               in continuo rimodellamento e capace di rispondere a            durata dei protocolli compresi nella metanalisi 3/24
                                               vari stimoli. Lo stile di vita e i fattori ambientali, come    mesi) in coloro che avevano affrontato un percorso di
                                               nutrizione, fumo, assunzione di alcool e attività fisica       esercizi in acqua.
                                               possono contribuire fino al 20-40% della sua qualità 5;        Non è ancora chiaro invece quale sia la migliore
                                               allo stesso modo, prolungati periodo di inattività e           forma e dose di intervento ma sembra che quella più
                                               scarico gravitazionale (allettamento) hanno effetto            intensa, con maggior durata e frequenza possa essere
                                               negativo sulla massa e sulla struttura ossea 6. E’ inoltre     la più efficace. Avendo a disposizione una vasca
                                               ben documentato che la contrazione muscolare può               idonea, possiamo così ragionevolmente introdurre
                                               incrementare positivamente la stimolazione sul tessuto         un programma di esercizi specifici, modulandoli
                                               osseo, soprattutto quella generata dal carico dinamico.        sulla nostra popolazione di pazienti.
                                               Se è chiaro che l’attività fisica possa venire considerata
                                               un efficace approccio non farmacologico per                    Bibliografia:
                                                                                                              1-salute.gov
                                               migliorare la massa ossea, è altrettanto vero che non
                                               tutte le tipologie di esercizio sembrano avere la stessa       2-NIH Consensus Development Panel on Osteoporosis Prevention and
                                                                                                              Therapy. Osteoporosis prevention, diagnosis, and therapy. JAMA.
                                               efficacia 7; ad oggi, solo gli esercizi antigravitari o        2001;285(6):785–795.
                                               quelli ad alto impatto sembrano avere effetti
                                                                                                              3- Mikkola TM, Sipila S, Rantanen T, et al. J Bone Miner Res. 2008;23(4):
                                               osteogenici postivi 8,9.                                       492–498.
                                               Tuttavia, l’invecchiamento è spesso associato al               4 - Mikkola TM, Sipila S, Rantanen T, et al. J Bone Miner Res. 2009;24
                                               declino fisico e le condizioni fisiche potrebbero non          (2):338–345.
                                               permettere attività ad alto impatto. Problemi                  5- Prentice A. Proc Nutr Soc. 2001;60(1):45–52.
                                               articolari, patologie cardiovascolari o dismetaboliche,
                                                                                                              6- Zerwekh JE, Ruml LA, Gottschalk F, Pak CY. J Bone Miner Res.
                                               disturbi del cammino e dell’equilibrio possono                 1998;13(10):1594–1601.
                                               costituire un ostacolo insormontabile ad un lavoro di          7- Gomez-Cabello A, Ara I, Gonzalez-Aguero A, Casajus JA, Vicente-
                                               prevenzione o riabilitazione delle patologie dell’osso         Rodriguez G. Sports Med. 2012;42(4):301–325.
                                               con esercizi ad alto impatto o comunque di una                 8- Bemben DA, Bemben MG. Osteoporos Int.2011;22(1):179–186.
                                               elevata intensità.
                                                                                                              9- Vainionpaa A, Korpelainen R, Leppaluoto J, Jamsa T. Osteoporos Int.
                                               In questo caso potrebbe esserci molto utile il ricorso         2005;16(2):191–197.
                                               all’idrokinesiterapia; gli esercizi eseguiti in acqua          10- Tsourlou T, Benik A, Dipla K, Zafeiridis A, Kellis S. J Strength Cond
                                               presentano un minor carico articolare dovuto alla              Res.2006;20(4):811–818.
                                               spinta di galleggiamento ed un minor rischio di                11- Meredith-Jones K, Waters D, Legge M, Jones L. Complement Ther
                                               caduta rispetto all’attività a secco, facendone                Med. 2011;19(2):93–103.
                                               un’attività altamente consigliata per la terza età con         12- Simas V, Hing W, Pope R, Climstein M. Open Access Journal of Sports
                                                                                                              Medicine 2017:8 39–60
                                               grandi benefici neuromuscolari e cardiometabolici

                 9                                                                               WWW.SIGASCOT.COM
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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 PFJ CORNER
                                                PATELLO-FEMORAL-JOINT CORNER
                                                A cura di Paolo Ferrua - Comitato Formazione

                                          Instabilità	
  rotulea	
  mediale
                                          P. Ferrua, S. Pasqualotto, 	
  F.M. Uboldi
                                          SSD Chirurgia Articolare del Ginocchio
                                          ASST - Istituto Ortopedico Gaetano Pini - CTO, Milano

                                          L’ instabilità rotulea mediale è una patologia relativamente rara ma altamente disabilitante
                                          per il paziente, dovuta ad un alterazione dell’equilibrio tra le forze mediali e laterali che
                                          permettono un corretto tracking rotuleo (1).
                                          Tale instabilità può riconoscere sia un’origine traumatica sia un’origine spontanea, tuttavia
                                          nella maggior parte dei casi l’eziologia è iatrogena (2). Tra le cause post-chirurgiche in
                                          letteratura vengono riportate sia un’eccessiva medializzazione della tuberosità tibiale anteriore
                                          (3), sia un errato posizionamento od un eccessiva tensione del MPFL durante la sua
                                          ricostruzione (4) tuttavia la causa più diffusa è un eccessivo release delle strutture laterali,
                                          tecnica ampiamente utilizzata, soprattutto in passato nel trattamento dell’instabilità rotulea e
                                          della sindrome dolorosa anteriore (5).
                                          Da un punto di vista clinico il paziente descrive una sintomatologia mista con disagio dovuto
                                          sia all’instabilità vera e propria che al sovraccarico femoro-rotuleo mediale con dolore cronico
                                          incoercibile e limitazione netta delle attività quotidiane anche a minimo impatto.

                                          L’instabilità rotulea mediale rappresenta un’entità clinica spesso misconosciuta e non
                                          diagnosticata pertanto la presenza di alcuni segni e sintomi e la positività dei test specifici
                                          durante la valutazione clinica sono altamente suggestive per tale patologia (6). Tra questi:
                                              • Dolore riferito ed evocabile con la palpazione in corrispondenza del difetto
                                                  retinacolare laterale
                                              • Aumento della mobilità mediale della rotula a ginocchio esteso
                                              • Dolore e apprensione alla mobilizzazione mediale (“Smillie inverso”)
                                              • Gravity subluxation test positivo (paziente in decubito laterale incapace di centrare la
                                                  rotula nella troclea con la sola contrazione del quadricipite (7)
                                              • Fulkerson relocation test positivo (8) (Fig.1).

                                                                                                           Fig.1 Fulkerson relocation
                                                                                                           test
                                                                                                           La rotula viene forzata
                                                                                                           medialmente in estensione e
                                                                                                           successivamente rilasciata
                                                                                                           durante una improvvisa flessione
                                                                                                           del ginocchio

               10                                                        WWW.SIGASCOT.COM
SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 PFJ CORNER

                                          La diagnosi di instabilità rotulea mediale è prevalentemente clinica tuttavia tale sospetto
                                          clinico può essere confermato dall’imaging, che permette di oggettivare e quantificare la
                                          patologia ed un eventuale danno cartilagineo concomitante. A tal proposito alcuni Autori
                                          utilizzano routinariamente Rx o TC dinamiche della femoro-rotulea per la valutazione del
                                          tracking patologico, attraverso una comparazione con il ginocchio controlaterale (Fig.2). (9, 10)

                                                                                                                             Fig.2
                                                                                                                             TC assiale sotto stress di confront tra le due
                                                                                                                             ginocchia per la valutazione della
                                                                                                                             sublussazione mediale della rotula

                                          Il trattamento dell’instabilità rotulea mediale è generalmente chirurgico in quanto l’approccio
                                          conservativo e fisiokinesiterapico spesso conduce a fallimento. Tra le tecniche chirurgiche
                                          descritte per far fronte a tale problematica vi sono la ricostruzione del retinacolo laterale (7,
                                          11, 12), la riparazione del retinacolo laterale (13), la ricostruzione del legamento
                                          patellofemorale laterale (LPFL) (14, 15) la ricostruzione del legamento patellotibiale laterale
                                          (16) e il release artroscopico del retinacolo mediale (17). Tutte queste procedure hanno
                                          evidenziato risultati buoni o eccellenti sia nel miglioramento della sintomatologia dolorosa sia
                                          nel ripristino della stabilità rotulea e della funzionalità articolare (18).
                                          In conclusione, l’instabilità rotulea mediale rappresenta una condizione disabilitante la cui
                                          diagnosi si basa sulla valutazione clinica, su test specifici ed è confermata dall’imaging.
                                          Nonostante la terapia chirurgica dia dei risultati altamente soddisfacenti, il miglior
                                          trattamento di tale patologia è rappresentato dalla sua prevenzione attraverso un’appropriata
                                          selezione del paziente ed una corretta tecnica chirurgica nel trattamento dell’instabilità rotulea
                                          oggettiva.

                                          Bibliografia
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SIGASCOT HIGHLIGHTS -3/2017 IMAGIN...G
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                                                                                      LE ROOT LESIONS
                                                                                      Autore: Marcello Zappia-
                                         La radiologia alla portata dell’ortopedico   Resp. Imaging muscoloscheletrico Ist. Varelli - Napoli

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                                         QUALI SEQUENZE ? Le radici meniscali appaiono ben valutabili in RM (Fig. 1) e la
                                         semiotica delle loro lesioni ha trovato negli ultimi anni largo spazio anche nella
                                         letteratura radiologica [1-4].

                                                                                                                                                          !
                                                         Fig. 1a-b
                                                         Coronale PDw FATSAT (a), assiale T2w (b) e Sagitale PDw FATSAT (c) – M 34aa.
                                                         Normale aspetto della radice posteriore (freccia) del menisco mediale

                                         La RM ha dimostrato un’elevata accuratezza diagnostica nel rilevare le lesioni della
                                         radice posteriore del menisco mediale [1]. Così come per le altre lesioni meniscali, le
                                         sequenze più accurate risultano le DPw FATSAT. Nei piani coronali la presenza di una
                                         rima verticale fluida con aspetto troncato della radice posteriore risulta un segno
                                         facilmente riconoscibile (Fig. 2).

                                                                                                         Fig. 2
                                                                                                         Coronale PDw FATSAT – F 43aa con dolore
                                                                                                         mediale. Lesione (freccia) della radice posteriore
                                                                                                         del menisco mediale

                                                                                                     !

               12                                                                            WWW.SIGASCOT.COM
SIGASCOT HIGHLIGHTS -3/2017 IMAGIN...G
                                         L’ausilio degli altri piani di acquisizione può essere utile nella conferma della diagnosi
                                         come il cosiddetto “ghost sign” nelle sequenze sagittali (Fig.3a-b)

                                                                                                             Fig. 3a-b
                                                                                                             Sagittale PDw FATSAT (a) ed
                                                                                                             assiale T2w (b)– M 52aa con
                                                                                                             dolore mediale. Lesione
                                                                                                             (freccia) della radice
                                                                                                             posteriore del menisco
                                                                                                             mediale

                                                                                                         !

                                         Da porre in diagnosi differenziale con la lesione di radice è la presenza dell’os
                                         meniscale, nel qual caso la sequenza T1w aiuta nel riconoscerne il contenuto spongioso
                                         del nucleo calcifico.
                                         Le meno frequenti lesioni della radice anteriore del menisco mediale, sono anche meno
                                         semplici da riconoscere, sia a causa di una minor confidenza diagnostica sia per la
                                         presenza del legamento trasverso che oltre a stabilizzare il menisco impedendone
                                         parzialmente il movimento, può essere esso stesso confuso con la radice.

                                         BIBLIOGRAFIA

                                         1. Lee SY, Jee W-H, Kim J-M. Radial tear of the medial meniscal root: reliability and accuracy of
                                            MRI for diagnosis. American Journal of Roentgenology. 2008; 191(1):81-85.
                                         2. Koenig JH, Ranawat AS, Umans HR, DiFelice GS. Meniscal root tears: diagnosis and treatment.
                                            Arthroscopy: The Journal of Arthroscopic & Related Surgery. 2009; 25(9):1025-1032.
                                         3. Brody JM, Hulstyn MJ, Fleming BC, Tung GA. The meniscal roots: gross anatomic correlation
                                            with 3-T MRI findings. American Journal of Roentgenology. 2007; 188(5):W446-W450.
                                         4. Choi S-H, Bae S, Ji SK, Chang MJ. The MRI findings of meniscal root tear of the medial
                                            meniscus: emphasis on coronal, sagittal and axial images. Knee Surgery, Sports Traumatology,
                                            Arthroscopy. 2012; 20(10):2098-2103.

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                                           consiglia

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 LE BOMBE DI MARMOTTI                           BEYOND - LE BOMBE DI MARMOTTI
                                                                            La rubrica dedicata ai lavori scientifici potenzialmente
                                                                            rivoluzionari, letti, interpretati e proposti da:

                                                                            AntonGiulio Marmotti & Comitato Ricerca

                                                    Inner treasure: MICROBIOMA                               Ecco, quindi, che cosa c’era sotto quei proverbi
                                                                                                             apparentemente ingenui. Si apre un orizzonte di
                                                    A. Marmotti, G.M. Peretti, F, Castoldi e il comitato     ricerca e terapeutico grandissimo perché,
                                                    Ricerca (presidente: L. De Girolamo; membri: M.          seguendo le più recenti intuizioni scientifiche
                                                    Saccomanno, M. Conca, A. Costa, D. Cucchi, S. De         pubblicate, molte delle malattie e delle
                                                    Giorgi, A. Russo, R. D’Apolito)                          condizioni parafisiologiche con cui abbiamo a
                                                                                                             che fare hanno profondi rapporti con il
                                                    Nella nostra infanzia abbiamo spesso sentito             microbioma: i metaboliti prodotti dal microbiota
                                                    citare dai nostri parenti più anziani alcuni             e lo stato di infiammazione cronica di basso
                                                    proverbi famosi quali “ogni lustro si cambia             grado determinata dalla azione del microbiota
                                                    gusto” o “una mela al giorno leva il medico di           stesso, nel tempo, determinano l’insorgenza e la
                                                    tor no”. Questi detti popolari facevano                  progressione di diversi stati patologici, primo fra
                                                    riferimento all’eventualità di percepire variazioni      tutti i disturbi connessi con il comportamento (il
                                                    comportamentali generali (“gusto”) al di fuori           “gusto” che si modifica “nel tempo”) tanto che si
                                                    della nostra precisa volontà a causa di                  può tranquillamente parlare di un “gut-brain
                                                    cambiamenti legati al tempo (e ad una struttura          axis” fortemente connesso con la salute mentale
                                                    che evidentemente si evolveva in noi nel tempo) e        [1]. E questi concetti sono già approdati nel
                                                    come dall’esterno fosse possibile esercitare una         mondo dell’ortopedia.
                                                    azione positiva attraverso l’interazione con gli         Collins et al [2], recentemente, hanno
                                                    organi intestinali (“una mela al giorno”) con            evidenziato come la cosiddetta “artrosi
                                                    profondi riflessi sul nostro specifico stato di salute   metabolica” associata con l’obesità, ha profonde
                                                    (per cui si riusciva a “levare il medico di torno”).     implicazioni con il microbiota. In topi sottoposti
                                                    Sinceramente, come spesso succede con i                  a dieta ad alto contenuto di grassi (high fat/high
                                                    proverbi, consideravo queste intuizioni                  sucrose HFS diet), aumenta la produzione nel
                                                    puramente speculative e indegne di reale rilievo         siero di leptina (un ormone della sazietà in
                                                    perché di scarsa sostenibilità scientifica. Ma,          grado di indurre danno cartilagineo) e nel
                                                    ancora una volta, per citare uno dei più famosi          liquido sinoviale di IL-1 alpha, anch’essa
                                                    scrittori moderni “the world is changing” [10] e         condrotossica; ma contemporaneamente la
                                                    la scienza ci sta aprendo gli occhi recentemente         composizione del microbioma cambia
                                                    su quanto questi detti popolari possano essere           radicalmente: è aumentata la traslocazione del
                                                    riconnessi ad una entità che rappresenta in noi un       lipopolisaccaride (LPS) della membrana
                                                    organo a parte e, quasi, un secondo cervello             batterica nella circolazione, elemento che
                                                    inconscio: il microbiota.                                concorre anch’esso nella comparsa di obesità e
                                                    Il microbiota rappresenta la comunità di                 diabete.
                                                    microorganismi residenti nell’intestino animale e        Se leggiamo al contrario queste correlazioni
                                                    il loro patrimonio genetico è chiamato                   osservate nel modello dei topi, possiamo
                                                    “microbioma”. Guardando attentamente, “we                concordare come le variazioni indotte nella
                                                    are dealing with” un patrimonio immenso di               composizione del microbiota da parte di diete
                                                    geni, circa 150 volte più vari rispetto a quelli del     HFS (nel topi, ad esempio la diminuzione di
                                                    patrimonio umano[7], per cui il microbiota può           Lactobacillus spp, l’aumento di
                                                    essere davvero considerato un organo addizionale         Methanobrevibacter spp e l’aumento del
                                                    del peso di 2 Kg (più del nostro cervello che ne         rapporto Fir micutes:Bacteroidetes nella
                                                    pesa solo 1,4) [11] in grado di condizionare il          popolazione batterica) inducono la comparsa di
                                                    nostro metabolismo e la nostra fisiologia                i) uno stato di attivazione della risposta immune
                                                    normale . E che a sua volta può essere
                                                    condizionato dall’esterno.                                                                    Continua ⇒

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 LE BOMBE DI MARMOTTI   mediante l’aumento del LPS (e il 70% dei nostri        risiede nelle differenze nel singolo microbioma
                                                    linfociti risiede nel tessuto linfatico associato      dei diversi pazienti, che a seconda delle
                                                    all’intestino!!), e ii) ad uno stato finale di         particolari popolazioni batteriche possono essere
                                                    infiammazione cronica sistemica, che può essere        “responders” o “non responders”.
                                                    l’elemento fondamentale nella comparsa della           Anche altre condizioni patologiche
                                                    artrosi metabolica e di danno cartilagineo             squisitamente ortopediche stanno ricevendo luci
                                                    progressivo (vedi l’aumento di IL-1 alpha nel          eziologiche da parte del microbioma: la
                                                    liquido sinoviale). Peraltro, anche un altro gruppo    spondilite anchilosante (AS) [9] sembra correlata
                                                    di studio guidato da Virginia Byers Kraus [5] ha       con la presenza di particolari ceppi batterici nel
                                                    osservato la stretta correlazione tra LPS sierico e    microbiota e si sa che la maggior parte di
                                                    sinoviale nell’uomo e la presenza e la                 pazienti affetti da AS soffre anche di una
                                                    progressione dell’artrosi . Tale artrosi è correlata   infiammazione cronica subclinica dell’intestino
                                                    non tanto con l’aumento della massa corporea           ed ha elevati valori di IgA. Peraltro, in uno
                                                    ma, secondo questi ricercatori, con la massa           studio preclinico, topi transgenici HLA-B27+
                                                    grassa (“body fat”) che sarebbe l’elemento che         non sviluppano malattie infiammatorie
                                                    determina la catena di modifiche del microbioma        intestinali o articolari se cresciuti in ambienti
                                                    che conducono allo stato di infiammazione              privi di batteri mentre sviluppano tali malattie se
                                                    cronica sistemica e di artrosi metabolica. Questo      entrano in contatto con batteri comuni quali i
                                                    concetto potrebbe ricollegarsi clinicamente con        “bacteroides”. Il legame tra questi mondi quindi
                                                    l’evidenza della prevalenza di artrosi di tipo         esiste e il microbiota ha davvero il potere di
                                                    “metabolico” non tanto in pazienti con alto peso       influenzare lo sviluppo di malattie infiammatorie
                                                    corporeo, ma in pazienti con alta percentuale di       croniche articolari.
                                                    grasso corporeo (“body fat, not body mass”)
                                                    rispetto alla percentuale rappresentata dai            L’influenza del microbiota si sta estendendo
                                                    muscoli e dagli altri tessuti di origine               anche verso un’altra condizione patologica
                                                    mesenchimale. E questo paradigma potrebbe              diffusa e di difficile comprensione: l’osteoporosi
                                                    spiegare l’evidenza clinica che l’artrosi di tipo      [7]. Sembra che la fragilità ossea e la perdita di
                                                    metabolico non è tanto determinata dal fattori         massa ossea siano correlate con cambiamenti del
                                                    meccanici quali il “carico” a cui le articolazioni     microbioma e, di conseguenza, dello stato
                                                    sono sottoposte [6] (vedi la ridotta presenza di       i n fi a m m a t o r i o c r o n i c o s u b c l i n i c o
                                                    artrosi in molti pazienti praticanti la corsa          dell’organismo. In uno studio preclinico, topi
                                                    prolungata), ma più da fattori intrinseci e            ovariectomizzati (simulati lo stato di deficit
                                                    correlati con alterazioni metaboliche determinate      estrogenico post-menopausale) e trattati con
                                                    dalla dieta e dall’interazione con il microbiota       “ p ro b i o t i c i ” ( m i c ro o rg a n i s m i q u a l i i l
                                                    (vedi quadri di artrosi conclamata presente in         Lactobacillus reuteri presenti nella dieta in
                                                    pazienti relativamente sedentari ma ad alta            grado di interagire con il microbioma residente)
                                                    percentuale di massa grassa).                          hanno manifestato riduzione dell’espressione
                                                                                                           nell’osso dell’RNA del receptor activator of NF-
                                                    Tutte queste evidenze suggeriscono possibili           kB ligand (RANKL) (attivatore osteoclastico),
                                                    strategie terapeutiche che sfruttino il microbioma     riduzione di osteoclastogenesi, aumento del
                                                    e le sue modifiche: è già stata osservata l’azione     contenuto minerale nell’osso, riduzione
                                                    positiva dell’associazione per os di collagene tipo    dell’espressione di citochime infiammatorie
                                                    II + glucosamina + Lactobacillus casei in un           q u a l i T N Fa a n d I L - 1 b e a u m e n t o
                                                    modello di artrosi del ratto (nel quale la sola        dell’espressione di osteoprotegerina (OPG).
                                                    somministrazione di collagene tipo II +                Questo potrebbe essere davvero un futuro filone
                                                    glucosamina faceva poco o niente) [7]. Questo          di ricerca nella terapia dell’osteoporosi e
                                                    potrebbe aprire alcune luci su i) la reale azione      dell’osteopenia nell’uomo.
                                                    terapeutica dei cosiddetti “nutraceuticals”, che
                                                    così potrebbero interagire niente altro che con il
                                                    microbioma (e non direttamente sui condrociti!!)                                                      Continua ⇒
                                                    e ii) sul motivo per cui la risposta dei pazienti ai
                                                    nutraceuticals è totalmente imprevedibile, poiché
                                                    verosimilmente la chiave dell’imprevedibilità

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 LE BOMBE DI MARMOTTI   Ma possiamo ancora andare oltre. “Beyond the                        immunitario, permetteva al PRP di funzionare.
                                                    previous evidences”, una delle sorprese più                         In altre parole, il PRP funzionava perché il loro
                                                    grandi arriva dal Brasile: il microbioma sembra                     specifico microbiota lo permetteva, creando il
                                                    condizionare anche strettamente il                                  substrato parafisiologico di attivazione cronica
                                                    funzionamento del PRP. Un fertilissimo gruppo                       leucocitaria che consentiva al PRP di agire
                                                    di ricercatori guidato da Per Aspenberg per anni                    (aspecificatamente) aumentando localmente
                                                    ha cercato di dimostrare l’azione trofica del PRP                   l’infiammazione nel sito di lesione mediante
                                                    sulla guarigione tendinea in un modello                             interazione con quei particolari leucociti
                                                    preclinico di sezione del tendine di Achille nel                    cresciuti a contatto con quel particolare
                                                    ratto. E ci erano anche riusciti, dieci anni fa [8].                microbiota [3]. E questa è davvero una
                                                    Tuttavia, non convinti dell’ effetto “miracoloso”                   “bomba”; se ripensiamo a tutti i risultati clinici
                                                    del PRP e pensando che l’effetto trofico fosse                      in letteratura contrastanti sul PRP e i tendini,
                                                    dovuto non ai singoli fattori di crescita veicolati,                possiamo pensare che almeno parte (se non gran
                                                    ma piuttosto ad un effetto infiammatorio locale                     parte) dei risultati negativi o inconclusivi
                                                    creato aspecificatamente dal PRP stesso,                            potrebbero essere stati condizionati dalle
                                                    provarono a non usare il PRP e a stimolare                          differenze nel microbioma dei pazienti, per cui il
                                                    meccanicamente il tendine, e ottennero un                           “nostro” PRP potrebbe aver mostrato efficacia
                                                    risultato positivo associato alla presenza di                       solo nei pazienti con un certo tipo di microbiota
                                                    leucociti e alla attivazione di geni pro-                           e non in altri.
                                                    infiammatori [4]. Allora pensarono che il PRP                       E’ indubbio che si apre un orizzonte grande. E,
                                                    non fosse “per se” la sorgente di riparazione, ma                   ancora una volta, solo la joint venture del
                                                    che il suo effetto fosse solo lo scatenare una                      mondo della ricerca con il mondo della clinica
                                                    maggiore infiammazione controllata nel sito di                      può consentire di studiare e comprendere quale
                                                    riparazione. E questo poteva essere una                             è il peso del microbioma nella genesi delle
                                                    spiegazione reale dell’effetto aspecifico del PRP.                  malattie e nei risultati delle nostre terapie,
                                                    D’altronde sappiamo che, come ricorda spesso                        imparando a modificare il microbiota per
                                                    G i u s e p p e Pe re t t i , i p ro c e s s i r i p a r at i v i   renderlo strumento efficace nel ridurre lo
                                                    mesenchimali iniziano e sono costituiti da una                      sviluppo di malattie muscoloscheletriche
                                                    infiammazione controllata. Solo che i ricercatori                   degenerative e promuovere i processi di
                                                    del gruppo di Aspenberg ora dovevano riprovare                      guarigione mesenchimale. E questo è “shaping
                                                    a fare gli esperimenti sui topi per provare                         the future of orthopaedics”.
                                                    definitivamente questa teoria. E qui arriviamo al
                                                    bello: ci provano, operano topi secondo il vecchio
                                                                                                                        1. Clapp M, Aurora N, Herrera L, Bhatia M, Wilen E,
                                                    modello della sezione + PRP, e questa volta non                     Wakefield S (2017) Gut microbiota’s effect on mental health:
                                                    ottengono nulla. Niente, nessun risultato dal PRP.                  The gut-brain axis. Clin Pract 7:987
                                                    E usavano ratti cresciuti in ambiente pulito, come                  2. Collins KH, Paul HA, Reimer RA, Seerattan RA, Hart DA,
                                                    modernamente si usa negli studi preclinici. Non                     Herzog W (2015). Osteoarthritis Cartilage 23:1989–1998
                                                    sapendo più cosa fare, hanno ordinato altri ratti e                 3. Dietrich F, Hammerman M, Blomgran P, Tätting L, Bampi
                                                                                                                        VF, Silva JB, Aspenberg P (2017). Acta Orthop 88:416–421
                                                    questa volta hanno osservato che la “nuova”
                                                                                                                        4. Eliasson P, Andersson T, Hammerman M, Aspenberg P
                                                    partita di ratti arrivati in laboratorio presentava                 (2013). J Appl Physiol Bethesda Md 1985 114:1519–1526
                                                    positività per un batterio, nel caso specifico lo                   5. Huang ZY, Stabler T, Pei FX, Kraus VB (2016). Osteoarthritis
                                                    “Staphylococcus aureus”. Erano quindi ratti con                     Cartilage 24:1769–1775
                                                    carica batterica differente e, quindi, con un                       6. Li Y, Luo W, Deng Z, Lei G (2016). Mediators Inflamm
                                                    microbioma più ricco dei precedenti ratti più                       2016:3495173
                                                    “puliti”. Fecero l’esperimento anche su questi                      7. Steves CJ, Bird S, Williams FMK, Spector TD (2016). J Bone
                                                    ratti che sembravano “di serie B” e qui arriva il                   Miner Res Off J Am Soc Bone Miner Res 31:261–269

                                                    bello. Il PRP in loro funzionava!. Funzionava                       8. Virchenko O, Aspenberg P (2006). Acta Orthop 77:806–812
                                                    perché il loro tendine si riparava meglio il                        9. Yang L, Wang L, Wang X, Xian CJ, Lu H (2016). Int J Mol
                                                                                                                        Sci 17
                                                    presenza di PRP. E questo succedeva perché loro
                                                                                                                        10. A quote by J.R.R. Tolkien, https://www.goodreads.com/
                                                    avevano un microbiota diverso dai ratti “puliti” e                  quotes/3580779-the-world-is-changing-i-feel-it-in-the-water.
                                                    quel microbiota, inducendo una condizione                           11. Gut Microbiota Info, www.gutmicrobiotaforhealth.com/en/
                                                    particolare di attivazione sistemica del sistema                    about-gut-microbiota-info. Gut Microbiota Health

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 COME ERAVAMO                                            COME ERAVAMO
                                                                                     Immagini, momenti, ricordi ed episodi dei grandi
                                                                                     chirurghi che hanno fatto la storia della chirurgia
                                                                                     ortopedica moderna
                                                                                     A cura dei GianLuigi Canata

                                                                                   Il corso di
                                                             An
                                                          198 ni                       artroscopia di Bormio
                                                             0-19
                                                                 82

                                            Ho incontrato il dott. Alberto Branca ad un convegno pochi giorni fa. Rivedere un grande
                                            esperto di chirurgia artroscopica di caviglia mi ha fatto piacere ma mi ha contemporaneamente
                                            fatto ricordare episodi ormai lontani nel tempo ma vivi ed importanti nella mia memoria.
                                            Nei primi anni ottanta erano pochi in Italia gli esperti di chirurgia artroscopica e molti i
                                            detrattori che giudicandola un semplice esercizio tecnico ne profetizzavano una breve fortuna.
                                            All’epoca ero giovane assistente ortopedico presso il Centro Traumatologico Ortopedico di
                                            Torino in un reparto particolarmente impegnato nella chirurgia del ginocchio. All’epoca la
                                            chirurgia del ginocchio era in grande espansione e anche nel nostro ospedale era in corso una
                                            virtuosa competizione volta alla ricerca di nuove tecniche meno invasive. Era un’epoca in cui un
                                            intervento di chirurgia meniscale richiedeva giorni di ricovero ed una immobilizzazione gessata
                                            postoperatoria Un intervento di chirurgia legamentosa prevedeva 40 giorni di immobilizzazione
                                            gessata e mesi di dolorosa riabilitazione. Anche a instabilità rotulea nei primi anni 80 era una
                                            entità biomeccanicamente poco nota tanto che non esistevano in Italia ginocchiere dedicate alle
                                            patologie di rotula e mi capitò di dover chiedere ad una ditta di Bologna di importarla dalla
                                            Germania.
                                            La chirurgia protesica di ginocchio era agli albori. Un giorno il mio primario Prof. Giorgio
                                            Fonda, che già mi aveva consentito di dedicarmi alla chirurgia del ginocchio, mi invitò ad
                                            interessarmi della artroscopia del ginocchio che sembrava già diffusa all’estero ma poco nota in
                                            Italia. Avevo letto di un corso di Artroscopia a Bormio e fui immediatamente autorizzato ad
                                            iscrivermi. Andai a Bormio sulla Golf GTI di un giovane collega universitario, Flavio Quaglia,
                                            anch’egli interessato alla artroscopia.

                                            Il badge del primo convegno del Gruppo Italiano di Artroscopia, poi rinominato Società Italiana di Artroscopia e il badge del secondo Corso
                                            di Artroscopia diagnostica e operativa organizzato a Bormio da Massimo Magi ed Ejnar Eriksson

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 COME ERAVAMO
                                            Il corso di Bormio era il secondo organizzato in Italia da un vero pioniere della chirurgia
                                            artroscopica in Italia, Massimo Magi. Il dott. Magi dopo avere acquisito una grande esperienza
                                            all’estero ed averla introdotta e sviluppata presso l’Ospedale Morelli di Sondalo facendolo
                                            diventare in breve tempo un centro di riferimento in Italia, seppe organizzare con l’aiuto di Ejnar
                                            Eriksson, fsmosdo trumatologo sportivo svadese, il primo corso di chirurgia artroscopica in Italia
                                            a Bormio nel 1980 coinvolgendo i migliori specialisti internazionali. Molti esperti italiani di
                                            chirurgia artroscopica hanno appreso i primi dettagli tecnici partecipando a questi corsi. Nel
                                            1980 4 partecipanti al primo corso di Bormio Luigi Frizziero, Pier Paolo Mariani, Piero
                                            Montemagni e Fabrizio Pellacci           fondarono il Gruppo Italiano di Artroscopia (GIA) che
                                            successivamente si trasformò in Società Italiana di Artroscopia(SIA).
                                            Troppo giovane nel 1980, partecipai al secondo Corso organizzato a Bormio dal 31 gennaio al 5
                                            febbraio 1982.
                                            Fu un corso di altissimo livello scientifico con docenti i migliori esperti in chirurgia artroscopica
                                            dell’epoca da Ejnar Eriksson a Robert Jackson, tutti esperti entusiasti della nuova tecnica e
                                            disponibili a trasmettere la propria esperienza ai presenti. Alcuni mesi dopo fu organizzato a
                                            Cortina il primo convegno nazionale del GIA: era stato messo in moto un processo inarrestabile.
                                            nel giro di pochi anni la chirurgia artroscopica si affermò progressivamente in Italia. Le sessioni
                                            super specialistiche nel corso dei congressi SIOT di quegli anni erano affollatissime: la chirurgia
                                            artroscopica stava rivoluzionando la chirurgia ortopedica. Tornato a Torino iniziai a praticare
                                            artroscopie diagnostiche eravamo pionieri di nuove tecniche e con grande entusiasmo iniziammo
                                            con le strumentazioni disponibili all’epoca. Alcuni dettagli di tecnica mancavano e l’anno
                                            successivo decisi di passare una settimana all’Ospedale di Sondalo per migliorare la mia tecnica
                                            chirurgica. Fui accolto calorosamente dal dott. Magi e dai suoi collaboratori fra cui conobbi il
                                            dott. Alberto Branca. Fu una settimana indimenticabile che arricchì la mia esperienza: tutti i
                                            miei dubbi tecnici trovarono risposta. Il reparto era operativo con ritmi a cui non ero abituato:
                                            l’attività chirurgica iniziava al mattino e si protraeva sino a tarda sera con affluenza ininterrotta
                                            di pazienti con lesioni di ginocchio. Tutti erano animarti da grande entusiasmo sotto la guida del
                                            dott.

                                                              Alberto Branca , primo a destra, qui con Matteo Denti, Giancarlo Puddu e Claudio Zorzi durante il Congresso
                                                              ESKA a Stoccolma nel 1990.

                19                                                                      WWW.SIGASCOT.COM
SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 COME ERAVAMO
                                            Magi che era estremamente attivo e felice di trasmettere le proprie tecniche chirurgiche. Fui
                                            sempre grato al dott. Magi ed ai suoi collaboratori per l’accoglienza data ad un giovane ortopedico
                                            e per quanto mi hanno trasmesso. E’ stata un’epoca in cui nuove tecniche chirurgiche stavano
                                            emergendo sotto la spinta di ortopedici illuminarti ed entusiasti che ho fortunatamente incontrato.
                                            Rivedere il dott. Branca mi ha ricordato momenti che possono sembrare lontani ma che
                                            rafforzando la passione per il nostro lavoro si sono trasformati in un presente continuo.

                                                                                                                                              Gian Luigi Canata

                                                                                      Ejnar Eriksson, una vero pioniere della
                                                                                      traumatologia sportiva e della chirurgia
                                                                                      artroscopica

                                                                                                               Conferimento della cittadinanza onoraria di Sondalo al
                                                                                                                                                dott. Massimo Magi

                20                                                                 WWW.SIGASCOT.COM
SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 SITI... LIGHTS
                                               A cura di Matteo Guelfi
                                               e Stefano Pasqualotto

                                                                                    www.jointsjoirnal.com

                                                                                    Libero accesso a tutti gli articoli di
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                                                                                      La Wikipedia della radiologia,
                                                                                      ricca di immagini con relative
                                                                                      descrizioni e casi clinici.

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SIGASCOT HIGHLIGHTS - 3/2017 LEARN FROM GAZZA

                                                                                   !"#$$%&'#(&)#&*#++,$$#&',--%&./%"$&',-&!"#$%&$'(#)*!"#
                                                                                        Tratto da: La Gazzetta dello Sport del 2 febbraio 2017

                                                                                                                                          Articolo a cura di Giacomo Zanon
                                                La notizia pubblicata dalla “Gazzetta”, come spunto di approfondimento per
                                                conoscere di più e meglio una patologia, una tecnica chirurgica, un percorso              e Lorenzo Boldrini
                                                riabilitativo. Una nuova rubrica di HIGHLIGHTS in grado di regalare,
                                                partendo dal quotidiano, un aggiornamento scientificamente serio e
                                                approfondito sulla traumatologia dello sport.

                                                   Ma quando è necessaria una
                                                     reinserzione chirurgica
                                                         dell’adduttore?                                                                                                                                                        !

                                                Sappiamo	
  che	
   la	
   regione	
   inguinale	
   è	
   una	
   delle	
   più	
        È	
   stimato	
   che	
   a	
   seguito	
   di	
   una	
   tenotomia	
  
                                                colpite	
   da	
   infortuni	
   acuti	
   e	
   cronici	
   nei	
   calciatori	
         percutanea	
   degli	
  adduttori	
   solamente	
   il	
   63%	
  dei	
  
                                                professionisti,	
   si	
   stima	
   che	
   il	
   12-­‐16%	
   di	
   tutti	
   i	
     pazienti	
   possa	
   tornare	
   allo	
   stesso	
   livello	
   di	
  
                                                problemi	
  che	
  portino	
  ad	
  uno	
  stop	
   più	
   lungo	
  di	
  una	
          attività	
  sportiva	
  pre	
  intervento.	
  
                                                settimana	
   nel	
   corso	
   di	
   una	
   stagione	
   sia	
   a	
   questo	
        L’unico	
   vantaggio	
   chiaramente	
   rilevabile	
  
                                                livello.	
   In	
   particolare	
   il	
   64%	
   sono	
   localizzabili	
   a	
         riguardo	
   al	
   trattamento	
   incruento	
   di	
   tali	
   tipi	
   di	
  
                                                livello	
  dell’adduttore	
  lungo.	
                                                     lesioni	
  è,	
  paradossalmente,	
   un	
  più	
  rapido	
  ritorno	
  
                                                Se	
   le	
   lesioni	
   muscolari,	
   alla	
   giunzione	
   muscolo-­‐                in	
   campo	
  che	
   si	
  attesta	
  attorno	
   alle	
   11	
  settimane	
  
                                                tendinea	
   ed	
   i	
   distacchi	
   tendinei	
   distali	
   sono	
                   contro	
  la	
   media	
   di	
  12	
   settimane	
   in	
  seguito	
   ad	
   un	
  
                                                frequenti,	
   le	
   avulsioni	
   complete	
   prossimali	
   sono	
                    approccio	
   chirurgico.	
   Non	
   è	
   però	
   preso	
   in	
  
                                                assolutamente	
   rare	
   tanto	
   da	
   essere	
   descritte	
   in	
                 considerazione	
   nella	
   letteratura	
   corrente	
   la	
  
                                                letteratura	
  solamente	
  come	
  sporadici	
  case	
  report	
  o	
                    quantità	
   di	
   forza	
   persa	
   con	
   una	
   guarigione	
   non	
  
                                                clinical	
   series	
   con	
   un	
   numero	
   di	
   pazienti	
   che	
   si	
        anatomica	
   dell’inserzione	
   prossimale	
  del	
   tendine,	
  
                                                possono	
  contare	
  sulle	
  dita	
  di	
  una	
  mano.	
                               né	
  si	
  è	
  rapportata	
  la	
  forza	
  residua	
   con	
  il	
  deIicit	
   di	
  
                                                Parlando	
   di	
   sportivi	
   professionisti	
   i	
   più	
   colpiti	
               performance	
   atletica.	
   Per	
   tale	
   motivo	
   negli	
  
                                                sono	
   i	
   portieri	
   nell’Hockey	
  dato	
   che	
   il	
   loro	
   gesto	
       sportivi	
   professionisti	
   un’avulsione	
   completa	
  
                                                atletico	
   impone	
   uno	
  stretching	
   frequente	
   a	
   livello	
               dell’adduttore	
   lungo	
   dal	
   tubercolo	
   pubico	
   viene	
  
                                                dell’inserzione	
  adduttoria.	
                                                          considerata	
   passibile	
   di	
   una	
   reinserzione	
  
                                                Le	
   lesioni	
   parziali	
   sono	
  unanimemente	
   trattate	
   in	
                chirurgica	
   in	
   particolare	
   quando	
   gli	
   esami	
  
                                                maniera	
   incruenta	
   mentre,	
   parlando	
   di	
   avulsioni	
                     strumentali	
   dimostrino	
   una	
   retrazione	
   maggiore	
  
                                                complete,	
   esse	
   possono	
   beneIiciare	
   di	
   una	
                           di	
  2	
  cm.	
  
                                                reinserzione	
   chirurgica	
   soprattutto	
   in	
   sportivi	
                         Non	
   dimentichiamo	
   inoltre	
   che,	
   soprattutto	
  
                                                professionisti.	
                                                                         parlando	
   di	
   sportivi	
   professionisti,	
   solitamente	
  
                                                L’evidenza	
   scientiIica	
   è	
   però	
   debole	
   anche	
   in	
   caso	
          l’avulsione	
   avviene	
   nel	
  contesto	
  di	
   una	
   tendinosi	
  
                                                di	
   una	
   retrazione	
   importante:	
   è	
   infatti	
   dimostrato	
              cronica	
   e	
   pertanto	
   il	
   tessuto	
   tendineo	
   coinvolto	
  
                                                che	
   la	
   guarigione	
   di	
   muscoli	
   biarticolari	
   come	
   il	
           nella	
   lesione,	
   se	
   non	
   adeguatamente	
   stimolato	
  
                                                retto	
   femorale	
   o	
   gli	
   hamstring	
   dia	
   una	
   maggiore	
             chirurgicamente,	
   ha	
   ridotte	
   capacità	
   intrinseche	
  
                                                sicurezza	
   in	
   caso	
   di	
   reinserzioni	
   per	
   avulsioni	
                 di	
   guarigione.	
   Per	
   la	
   riparazione	
   chirurgica	
   è	
  
                                                tendinee	
   complete	
   mentre	
   non	
   vi	
   è	
   una	
   chiara	
                suggerito	
  una	
   bikini	
   incision	
  di	
  5-­‐6	
   cm	
  e	
   l’utilizzo	
  
                                                deIinizione	
   sull’indicazione	
   chirurgica	
   di	
  avulsioni	
                     di	
   2-­‐3	
   ancorette	
   di	
   piccole	
   dimensioni	
   (3,5	
   mm)	
  
                                                tendinee	
   di	
   muscoli	
   monoarticolari	
   come	
   gli	
                         inserite	
   a	
   livello	
   pubico	
   con	
   un	
   angolo	
   di	
  
                                                adduttori.	
                                                                              inclinazione	
   favorevole	
   al	
   dissipamento	
   della	
  
                                                Nonostante	
   questo	
   è	
   noto	
   come	
   una	
   tenotomia	
                     forza	
   in	
   dipendenza	
   dalla	
   direzione	
   delle	
   Iibre	
  
                                                iatrogenica	
   degli	
   adduttori	
   con	
   retrazione	
                              tendinee	
  reinserite.
                                                secondaria	
   del	
   complesso	
   muscolotendineo	
  
                                                determini	
   un	
   deIicit	
  di	
   forza	
   permanente	
   in	
   tutti	
   i	
  
                                                pazienti	
   e	
   che	
   questo	
   possa	
   portare	
   ad	
   una	
  
                                                riduzione	
   dell’accelerazione,	
   ad	
   un’alterazione	
  
                                                della	
   meccanica	
   del	
   complesso	
   addomino-­‐
                                                adduttorio	
   ed	
   in	
   generale	
   ad	
   una	
   perdita	
   di	
  
                                                performance	
   con	
   conseguente	
   mancato	
   ritorno	
   al	
  
                                                livello	
  di	
  attività	
  sportiva	
  precedente	
  all’infortunio.	
  

                  22                                                                                                    WWW.SIGASCOT.COM
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                                                                                     !"#$$%&'#(&)#&*#++,$$#&',--%&./%"$&',-&!"#$%&$'(#)*!"#
                                                                                          Tratto da: La Gazzetta dello Sport del 2 febbraio 2017

                                                Svantaggi	
  dell’approccio	
  chirurgico	
  sono	
  lega4	
  per	
  lo	
                      della	
   cicatrice.	
   Parallelamente	
   si	
   eseguono	
   esercizi	
  
                                                più	
   al	
   fa7o	
   che	
   il	
   tessuto	
   cicatriziale	
   in	
   associazione	
      di	
   reclutamento	
   e	
   riaCvazione	
   muscolare,	
  
                                                con	
   le	
   ancore7e	
   inserite	
   a 	
   livello	
   pubico	
   possono	
               dapprima	
  so7omassimale	
  isometrica 	
  e	
  concentrica,	
  
                                                lasciare	
   un	
   fas4dio	
   locale,	
   in	
   questa	
   zona	
                           per	
   arrivare	
   progressivamente	
   all’esercizio	
  
                                                cara7erizzata	
  da	
  un	
  alto	
  livello	
  di	
  sensibilità,	
  tale	
   da	
            eccentrico	
   con	
   resistenze	
   crescen4	
   (4pica	
  
                                                poter	
   disturbare	
   la 	
   performance	
   di	
   un	
   atleta	
                        contrazione	
  muscolare	
  nei	
  movimen4	
   di	
  abduzione	
  
                                                professionista.                                                                                d’anca	
  che	
  avvengono	
  nel	
  calcio).	
  
                                                Al	
   contrario	
   il	
   follow	
   up	
   eseguito	
   tramite	
   RM,	
                   L’esercizio	
   viene	
   eseguito	
   ad	
   angoli	
   e	
   velocità	
  
                                                dimostra	
   a	
   livello	
   del	
   tessuto	
   reinserito	
   un	
   segnale	
             differen4	
   per	
   arrivare	
  a	
   mimare	
   i	
   movimen4	
   4pici	
  
                                                oCmale	
  per	
  la	
  ripresa	
  del	
  carico	
  già	
  alle	
  6	
  seCmane,	
              del	
  calciatore	
  inizialmente	
  in	
  ambiente	
  prote7o	
  (per	
  
                                                con	
   un	
   ritorno	
   in	
   campo	
   in	
   media	
   ai	
   3	
   mesi	
               esempio	
   in	
   acqua	
   o	
   in	
   palestra	
   con	
   resistenze	
  
                                                dall’intervento.	
                                                                             elas4che)	
   per	
   arrivare	
   infine	
   alle	
   esercitazioni	
  
                                                                                                                                               specifiche	
   riabilita4ve	
   sul	
   campo	
   spor4vo.	
  
                                                La	
  riabilitazione	
  post-­‐intervento                                                      Fondamentale	
  il	
  recupero	
   del	
  corre7o	
  equilibrio	
   di	
  
                                                Il	
   caso	
   di	
   Bonaventura	
  è	
   quello	
   di	
   un’avulsione	
   del	
           forze	
   che	
   agiscono	
   sul	
   bacino	
   ed	
   in	
   par4colare	
   a	
  
                                                tendine	
   prossimale	
   dell’addu7ore	
   lungo	
   con	
                                   livello	
   della	
   sinfisi	
   pubica 	
   a7raverso	
   esercizi	
   di	
  
                                                associato	
  distacco	
   osseo	
  a	
  seguito	
   di	
  un	
  movimento	
                    rinforzo	
  concentrico	
  ed	
  eccentrico	
   dei	
  reC	
  e	
  obliqui	
  
                                                brusco	
   in	
   eccessiva	
   abduzione	
   d’anca.	
   Un	
   trauma	
                      dell’addome	
   ed	
   esercitazioni	
   di	
   core	
   stability	
   a	
  
                                                ne7o,	
  immediato,	
  ben	
  avver4to	
  dall’atleta	
  associato	
                           complessità	
  crescente.	
  
                                                a	
   impotenza	
   funzionale	
   e	
   lesione	
   parziale	
   della	
                      Il	
   rientro	
   in	
   squadra	
   ed	
   all’aCvità	
   agonis4ca	
   è	
  
                                                muscolatura	
  obliqua	
  addominale.	
                                                        subordinato	
   all’effeCvo	
   recupero	
   di	
   capacità	
  
                                                Se	
   per	
   la 	
   parte	
   chirurgica	
   la	
   le7eratura	
   è	
   scarna 	
  e	
     muscolare	
   ed	
   atle4ca	
   oltre	
   che	
   di	
   confidenza	
  
                                                limitata	
  come	
  de7o	
  a	
   case	
   report	
  o 	
   al	
  massimo	
  case	
            dell’atleta	
  stesso	
  con	
  il	
  gesto	
  specifico,	
  che	
  possono	
  
                                                series,	
  in	
  ambito	
  riabilita4vo	
  le	
  evidenze	
   sono	
  ancora	
                 essere	
   valuta4	
   con	
   apposi4	
   test	
   di	
   valutazione	
  
                                                più	
   limitate.	
   La	
   conoscenza	
   delle	
  cara7eris4che	
   dei	
                   funzionale	
   (test	
   di	
   forza	
   muscolare,	
   test	
   di	
  
                                                tessu4,	
   dei	
   loro	
   tempi	
   di	
   guarigione	
   e	
   del	
   4po	
   di	
        valutazione	
   delle	
   cara7eris4che	
   aerobiche	
   e	
  
                                                gestualità	
   specifica 	
   che	
   l’atleta	
   dovrà 	
   tornare	
   ad	
                  anaerobiche	
  del	
  metabolismo,	
  test	
  da	
  campo	
  per	
  la	
  
                                                eseguire	
   guideranno	
   perciò	
   il	
   percorso	
   riabilita4vo	
                      valutazione	
   del	
   movimento	
   specifico,	
   scale	
   di	
  
                                                che	
   avviene	
   so7o	
  la	
  supervisione	
  del	
  team	
   sanitario	
                  valutazione	
   dell’outcome	
   clinico	
   e	
   dell’aCtudine	
  
                                                con	
  la	
  collaborazione	
  delle	
  figure	
  dell’ortopedico,	
  del	
                     psicologica	
  dell’atleta).	
  
                                                medico	
   dello	
   sport,	
   del	
   fisioterapista	
   e	
   del	
                          Il	
   rientro	
   in	
   squadra	
   nel	
   caso	
   di	
   Bonaventura	
   è	
  
                                                preparatore	
   atle4co	
   secondo	
   un	
   approccio	
                                     avvenuto	
   a	
   circa	
   a	
   3 	
  mesi	
  e	
   mezzo	
  dall’intervento,	
  
                                                mul4modale.	
                                                                                  con	
   completa	
   ripresa	
   successiva	
   dell’aCvità	
  
                                                Il	
   calciatore,	
   operato	
   di	
   reinserzione	
   tendinea	
   il	
                   agonis4ca.
                                                giorno	
  successivo	
  al	
  trauma,	
  ha	
  rispe7ato	
  un	
  periodo	
  
                                                di	
   immobilizzazione	
   e	
   riposo	
   necessario	
   alla	
  
                                                guarigione	
  dei	
   tessu4.	
  In	
  una	
   prima	
  fase	
  ha	
  eseguito	
  
                                                graduali	
   lavori	
   vol4	
   alla	
   riduzione	
   del	
   dolore	
   e	
  
                                                dell’edema	
   locale,	
   al	
   recupero	
   della	
   mobilità	
  
                                                ar4colare	
  e	
  della	
  flessibilità	
  muscolare.	
  
                                                Terapie	
  fisiche	
  locali	
   possono	
  essere	
  quindi	
  associate	
  
                                                a	
   t e r a p i e	
   m a n u a l i	
   d i	
   4 p o	
   d r e n a n t e	
   e	
  
                                                decontra7urante.	
   Dopo	
   circa	
  1	
   mese	
   dal	
  trauma	
   ha	
  
                                                iniziato	
  un	
  percorso	
  riabilita4vo	
  assis4to	
  con	
  sessioni	
  
                                                di	
   esercizio	
   riabilita4vo	
   in	
   piscina	
   e	
   a	
   secco.	
  
                                                Mobilizzazioni	
   passive	
   ar4colari	
   e	
   gradualmente	
  
                                                aCve	
   a	
   bassa	
   resistenza	
   perme7ono	
   il	
   recupero	
  
                                                progressivo	
   completo	
   del	
   movimento	
   che	
   deve	
  
                                                avvenire	
   possibilmente	
   entro	
   6-­‐8	
   seCmane	
  
                                                dall’intervento	
  in	
  corrispondenza	
  della 	
  stabilizzazione	
                                                                                                           !

                  23                                                                                                        WWW.SIGASCOT.COM
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