Sicurezza ferroviaria: cosa cambia per l'Ansf? - Teknoring
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Sicurezza ferroviaria: cosa cambia per l’Ansf? La sicurezza ferroviaria la si invoca sempre nei casi di incidenti mortali sui binari. In questi mesi, a seguito della recente evoluzione del quadro normativo di settore, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (Ansf) ha promosso degli incontri di analisi partecipata. L’idea è stata di illustrare le novità normative relative agli ambiti delle reti interoperabili. E a quelli delle reti funzionalmente isolate, evidenziando i contenuti del recente Decreto legislativo 11 maggio 2019, n. 50. La cui applicazione interessa l’intero sistema ferroviario nazionale. Il processo di “liberalizzazione del trasporto ferroviario” è un iter in corso da diversi anni. E tutt’ora in fase di sviluppo, che mira, tra le varie azioni, a rafforzare l’indipendenza tra i gestori della rete e gli operatori dell’esercizio. Attraverso questi processi viene rafforzata la presenza dei poteri di controllo dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Il rifermento a livello europeo corrisponde al “Quarto pacchetto ferroviario”. Grazie al D.L. n. 136/2018 l’Italia ha recepito la direttiva UE 2016/2370, promuovendo negli ultimi mesi nuovi sviluppi itineranti. D.L. n. 50/2019: la sicurezza ferroviaria richiesta all’impresa In Italia l’adempimento di quanto richiesto in tema di sicurezza all’impresa ferroviaria, viene certificato secondo quanto indicato all’articolo 8 del D.L. n. 50/2019 “Attuazione della direttiva 2016/768 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 maggio 2016, sulla sicurezza delle
ferrovie“. È bene ricordare che nelle visite, audit e ispezioni l’Agenzia Nazionale si coordina con l’ERA (Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie). I certificati, come spesso avviene nei quadri comunitari di molti altri settori, oltre ad un coordinamento sovranazionale con l’ERA, trovano la realizzazione di accordi bilaterali con le corrispondenti agenzie nazionali per la sicurezza. Le tratte di valico Durante la presentazione a Roma è stato sottolineato come l’Italia si confronta coi Paesi confinanti. Francia, Svizzera, Austria, Slovenia: con loro si analizza sinteticamente la situazione in tutte le tratte di valico. Ogni confine rappresenta un punto dove sussiste una specifica sovrapposizione di peculiari caratteristiche tecnologiche di funzionamento, controllo e sicurezza. Sono spesso difficili da immaginare per i non addetti ai lavori. Tra le varie linee ‘di confine’, merita di essere menzionata la Ventimiglia-Limone (che prosegue per Cuneo-Torino). Qui ci sono due confini di Stato, in quanto tra Olivetta S.M. e Limone si transita per il territorio francese. Il treno di un’impresa ferroviaria circola sulla rete, che ha però un’altra gestione: chi è il responsabile? Il D.L. n. 50/2019 risponde a questa domanda e ribadisce all’art. 4 la responsabilità in materia di sicurezza attribuita a imprese ferroviarie e gestori dell’infrastruttura, ciascuno per la propria parte di sistema. Le imprese ferroviarie sono tenute ad elaborare i propri SGS (Sistema di Gestione della Sicurezza), che secondo il
regolamento 762/2018 devono essere costituiti secondo un processo Plan-Do-Check-Act (PDCA). Il contesto normativo trattato ha riguardato anche l’autorizzazione dei veicoli sul mercato, dove la direttiva UE 2016/797 è un riferimento di base per le linee guida successive. Nella richiesta di autorizzazione, il richiedente deve specificare l’area d’uso, al fine di poter verificare la compatibilità del veicolo con la rete. Definizione di reti omogenee e quelle isolate A tal fine, il D.Lgs. n. 57/2019 riporta il concetto di “reti omogenee dal punto di vista tecnologico” all’interno di uno o più Stati. Questo significa che in un singolo Stato vi possano essere molteplici reti omogenee, e allo stesso tempo una rete omogenea può andare oltre i confini nazionali. Altro tema trattato, è stato quello relativo alle reti funzionalmente isolate, anch’esse coinvolte in questi provvedimenti. Le reti funzionalmente isolate, per la loro vocazione sono da sempre legate alla sfera regionale, con reti e bacini le cui dimensioni e caratteristiche variano per ciascuna rete. Esempi di reti funzionalmente isolate Si va da casi come la Ferrovia Genova-Casella, linea a scartamento metrico lunga 24 km, con pendenza massima del 4,5 %, arrivando alla quota massima di 458 m slm e velocità ridotte (30-35 km/h), su un tracciato prevalentemente curvilineo, ad altri come la “Vigezzina” esercita da SSIF tra Domodossola e il confine svizzero (mentre la tratta tra il confine e Locarno è esercita dalla svizzera FART), anch’essa a scartamento metrico e con un’importanza riconosciuta come internazionale in quanto è storicamente la via più veloce per collegare il Canton Ticino alla Romandia, e quindi strategica per diverse relazioni interne svizzere. In termini di
frequentazione non si possono trascurare le reti campane, esercite da EAV, con notevoli volumi di traffico in un’area ad alta densità demografica. Questi sono soltanto alcuni esempi per sottolineare che l’importanza queste reti non è secondaria. Dal 1° luglio 2019 anche le reti isolate devono osservare le norme di sicurezza prescritte dall’Ansf: si tratta di una parte significativa della rete italiana, che comprende una moltitudine di particolarità tecnologiche, ambientali e locali. Ansf e il quadro normativo in materia di sicurezza ferroviaria L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF), in virtù dei poteri conferiti col D.L. n. 162/2007, definisce il quadro normativo in materia di sicurezza. I vincoli di sicurezza rendono più restrittive anche le manovre, e i movimenti di materiale rotabile tra impianti o tra fasci del medesimo impianto devono essere effettuati come treno. Se strettamente necessaria per il proseguimento del treno, l’esclusione del sistema di protezione della marcia deve essere autorizzata dal regolatore della circolazione, che autorizza la ripresa di marcia. Il responsabile della condotta del treno è l’agente di condotta in quanto agisce sui comandi di trazione o frenatura. Per le comunicazioni inerenti la sicurezza della circolazione, il regolatore deve comunicare direttamente con l’agente di condotta. La circolazione dei treni deve essere programmata nel senso di marcia per il quale il binario è attrezzato. La circolazione sul binario ‘illegale’ è ammessa solo in caso di eventi improvvisi che impediscono il transito sul binario previsto. A tal fine si può ricordare che negli anni si sono affrontati molti interventi al fine di rendere possibile anche la marcia parallela su molte tratte della rete.
L’adeguamento del materiale rotabile Queste normative elencate comportano un significativo adeguamento delle infrastrutture e anche del materiale rotabile. Vi sono elettrotreni, locomotori e vetture che rappresentano un patrimonio storico importante, che hanno potenzialmente caratteristiche di nascita che permettevano loro di circolare sulla rete italiana. Oggi c’è l’inibizione alla circolazione in Italia a causa di queste normative. Alcuni gioielli del patrimonio storico ferroviario italiano, come quello in foto, sono finalmente in corso di adeguamento destinato alla preservazione. Così è possibilesalvarli da una demolizione che non rendeva giustizia alla loro storia. Settebello e Arlecchino sono alcuni tra i nomi che battono nel cuore di tanti appassionati, e che sono pietre miliari del design italiano. La loro corsa prosegue anche nel XXI secolo, con le nuove norme sulla sicurezza.
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