Sicurezza alimentare - Ministero della Salute

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Sicurezza alimentare

           Sicurezza alimentare
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5.1. Stato sanitario degli animali da reddito

5.1.1. Introduzione                              le. Le epidemie hanno evidenziato la scarsa
                                                 cultura della prevenzione e la carenza delle
L’attuale politica sanitaria nel campo della     Autorità competenti a programmare, con
gestione delle principali malattie infettive e   rapidità, strategie volte a prevenire la diffu-
diffusive degli animali domestici si è pro-      sione delle malattie al momento della loro
gressivamente focalizzata sull’attività di       comparsa nei propri territori. Ci si è accor-
prevenzione, anziché su quella di eradica-       ti, inoltre, della scarsa conoscenza da parte
zione. Il sistema di prevenzione, infatti, ri-   delle stesse Autorità dei dati sulle rispettive
sulta oggi essere una priorità per la stessa     realtà produttive zootecniche e della diffi-
Unione Europea (UE), tant’è vero che l’at-       coltà decisionale. Sulla base di questi dati è
tuale normativa comunitaria riferita alle        chiaro che la politica di prevenzione rispet-
principali malattie epidemiche degli ani-        to a quella di eradicazione non può più es-
mali domestici prevede, per ognuna di esse,      sere messa in discussione, anche in forza
la programmazione di specifici piani di          degli innegabili vantaggi in termini econo-
emergenza. La densità degli insediamenti         mici, di benessere animale e sociale. Racco-
zootecnici rappresenta un elemento di alto       gliere tutte le informazioni del sistema pro-
rischio epidemiologico cui va aggiunto il        duttivo zootecnico, in fase non epidemica,
mutato quadro relativo agli scambi di ani-       è indispensabile per immaginare diversi
mali e prodotti tra Paesi che, mediante la       scenari epidemici nei confronti dei quali
realizzazione di mercati comuni privi di         adottare specifiche misure di intervento
barriere commerciali o sanitarie, innalza        corredate di diversi livelli organizzativi e
ulteriormente il livello di rischio connesso     decisionali. Questa attività è di fondamen-
all’introduzione di malattie infettive cono-     tale importanza poiché consente di stabili-
sciute o emergenti. Le epidemie in Europa        re, già in tempo di pace, la tipologia ed en-
(periodo 1997-2005 peste suina classica,         tità di decisioni che dovranno essere assun-
afta epizootica, influenza aviaria, encefalo-    te in funzione delle situazioni prefigurate,
patia spongiforme bovina) hanno compor-          consentendo una netta riduzione dei tempi
tato una spesa complessiva europea pari a        decisionali nella fase di emergenza vera e
1000 milioni di euro. Questi fatti hanno         propria, a favore di un rapido intervento ri-
messo in evidenza i notevoli costi, di natu-     solutivo. Anche attraverso la costituzione di
ra economica e sociale, correlati all’attua-     un’Unità di Crisi Centrale, organo inserito
zione della sola politica di eradicazione ba-    negli specifici piani di emergenza per ogni
sata sull’abbattimento e distruzione degli       malattia infettiva animale, in un’ottica di
animali infetti o sospetti di infezione. Inol-   armonizzazione, si è inteso garantire l’as-
tre, tramite un’analisi approfondita degli       sunzione rapida di decisioni volte a evitare
accadimenti, è emersa la consapevolezza          la diffusione di malattie sul territorio, evi-
che una rapida e tempestiva decisione            tando la sovrapposizione di interventi as-
avrebbe consentito, senza alcun dubbio, di       sunti da diverse Autorità che, di fatto, po-
arrestare le epidemie nella loro fase inizia-    trebbero rendere infruttuosa l’attività svol-

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ta. Il principio di assicurare la tutela della       Authority) dei dati facenti parte della re-
salute degli animali, nonché il coordina-            lazione sulle tendenze e le fonti delle zoo-
mento e l’uniforme applicazione, sull’intero         nosi, degli agenti zoonotici e della resi-
territorio nazionale, degli interventi, delle        stenza agli antimicrobici;
attività e delle misure inerenti alla sanità      ■■ notifica alla Commissione Europea dei
animale, anche per le finalità di profilassi         programmi di eradicazione e di controllo
internazionale, nel rispetto degli obblighi          delle malattie animali cofinanziati dalla
posti dalla normativa comunitaria e del              Comunità.
Codice zoosanitario internazionale della          L’approccio integrato utilizzato per alcune
World Organisation for Animal Health              patologie di carattere emergenziale, per
(OIE), rappresenta il principale obiettivo        esempio pandemia influenzale da virus
del sistema veterinario pubblico. Altro           H1N1, ha garantito, e garantisce, un co-
obiettivo prioritario è il corretto e puntuale    stante e puntuale monitoraggio del territo-
rispetto degli obblighi informativi in meri-      rio e fornisce, in tempo reale, una fotogra-
to ai dati epidemiologici provenienti dal         fia del territorio utile per intervenire in ma-
territorio. La comparsa o la presenza di ta-      niera precisa e veloce. L’emanazione di spe-
lune malattie contagiose degli animali, in        cifici provvedimenti legislativi (ordinanze
grado di diffondersi sul territorio comuni-       contingibili e urgenti, Linee guida, pro-
tario, deve essere prontamente registrata e       grammi straordinari di sorveglianza e pia-
comunicata alle Autorità veterinarie com-         ni di vaccinazione di emergenza), il coordi-
petenti, al fine di garantire una tempestiva      namento e interfaccia con l’UE, Regioni e
applicazione delle misure di controllo pre-       Province Autonome (PA), Istituti Zooprofi-
viste dalla regolamentazione comunitaria.         lattici Sperimentali (IZS) competenti per
La notifica e la trasmissione immediata           territorio, Centri di Referenza Nazionali,
delle informazioni relative all’insorgenza di     altre Amministrazioni, nonché “portatori
malattie animali nell’UE sono essenziali          di interessi” quali le Associazioni di catego-
per porre in atto efficaci misure di control-     ria, nonché l’adozione delle funzioni di indi-
lo e di contrasto, che si basano, tra l’altro,    rizzo e di verifica ispettiva rappresentano
sulla regolamentazione delle movimenta-           alcuni dei pilastri del Dipartimento SPV, at-
zioni e degli scambi di animali vivi e di         tività espletate anche attraverso il Centro di
prodotti animali. Nell’ambito degli obbli-        lotta alle malattie animali, istituito presso
ghi internazionali sottoscritti dallo Stato       la Direzione Generale della sanità animale e
italiano, il Dipartimento per la sanità pub-      del farmaco veterinario. In conformità a
blica veterinaria, la nutrizione e la sicurez-    quanto dettato dalla nuova politica comuni-
za alimentare (in seguito indicato come           taria in sanità animale, ossia l’efficace ana-
“Dipartimento SPV”) del Ministero della           lisi del rischio, l’equilibrio dei costi e delle
Salute deve fornire regolarmente i dati con-      responsabilità anche per evitare distorsioni
cernenti la notifica dei focolai di malattie      della concorrenza, la compatibilità con i re-
animali e quelli delle attività poste in atto     quisiti dell’UE e la flessibilità di applicazio-
per la loro sorveglianza e controllo sia alla     ne delle norme, alla luce dei traguardi rag-
Commissione Europea, sia all’OIE. Tali            giunti e di quelli da raggiungere, il sistema
obblighi sono complessivamente definiti           veterinario pubblico italiano può conside-
come “debito formativo”, al quale lo Stato        rarsi assolutamente adeguato e forte.
italiano deve assolvere secondo tempi e mo-
dalità definite dalla normativa vigente. Il
suddetto “debito informativo” può essere          5.1.2. Blue tongue
suddiviso in tre principali tipologie di flussi
di informazioni relative alla:                    La Blue tongue è una malattia infettiva tra-
■■ notifica alla Commissione Europea e            smessa da insetti vettori e che colpisce tutti
   all’OIE dei focolai di malattie animali;       i ruminanti, particolarmente gli ovini, pro-
■■ notifica all’EFSA (European Food Safety        vocata da un virus i cui sierotipi sono 24.

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Sicurezza alimentare

Per quanto concerne la situazione epide-            to utile a limitare la diffusione del virus,
miologica nei confronti dei sierotipi circo-        soprattutto in caso di focolaio, così come
lanti in Italia dal 2001 a oggi (sierotipi 1, 2,    nei territori nei quali sussiste un oggettivo e
4, 8, 9, 16), nell’ultimo biennio è stato regi-     concreto rischio di introduzione del virus,
strato un numero limitato di casi (sierocon-        o per elevata vocazione zootecnica e per in-
versioni) negli animali sentinella.                 genti quantità di capi importati, o in ordine
Viceversa, nel Nord Italia, a seguito dell’in-      a motivazioni di carattere più strettamente
troduzione di animali sensibili da Paesi            epidemiologico, per collocazione geografi-
membri interessati dalla malattia, sono sta-        ca (bacino del Mediterraneo).
te segnalate alcune positività per BTV8 e           Unico aspetto limitante è l’utilizzo di vacci-
BTV1 (Piemonte e Liguria) che hanno de-             ni vivi attenuati, il cui uso comporta la
terminato l’avvio di una massiccia campa-           creazione di una zona di restrizione, alla
gna di vaccinazione.                                stregua di quanto attuato in caso di focola-
Appare utile segnalare che la situazione            io, e limitatamente nel periodo nel quale
epidemiologica nazionale è da anni costan-          non circolano gli insetti vettori.
temente monitorata attraverso il Sistema di         È in atto una profonda revisione della stra-
sorveglianza, che prevede il controllo pe-          tegia di gestione di questa malattia, in ap-
riodico delle aziende sentinella e delle trap-      plicazione dal 2011.
pole per i vettori. Attraverso tali attività è
possibile verificare la presenza dei diversi
sierotipi, nonché l’introduzione di sierotipi       5.1.3. Peste suina africana
nuovi sul territorio non soltanto in occasio-
ne delle movimentazioni animali, ma anche           La peste suina africana è comparsa nume-
in conseguenza dei cambiamenti climatici.           rosi anni fa in Sardegna e, nonostante sia-
La malattia, infatti, essendo trasmessa da          no state adottate in questo trentennio tutte
vettori, è condizionata da fattori ambienta-        le misure di carattere sanitario tendenti al
li e climatici atti a garantire il ciclo biologi-   raggiungimento dell’eradicazione, rappre-
co dei culicoidi.                                   senta ancora oggi un problema sanitario ir-
Le principali questioni evidenziate hanno           risolto.
riguardato la movimentazione degli anima-           Sin dagli anni Ottanta la Regione Sarde-
li sensibili dalle zone di restrizione verso le     gna, di concerto con il Ministero della Sa-
zone libere del territorio nazionale, con           lute e la Commissione Europea, ha elabora-
particolare riferimento ai vitelli, inviati per     to il Piano annuale di Eradicazione, che di-
l’ingrasso.                                         spone il controllo sierologico periodico del-
È in continua revisione la normativa comu-          la popolazione suina allevata, presso gli
nitaria affinché si possa ottenere un’armo-         impianti di macellazione, nell’ambito delle
nizzazione della movimentazione degli ani-          numerose macellazioni familiari, oltre che
mali sensibili, allo stato non uniforme sul         nel corso della stagione venatoria.
territorio comunitario. Tale evoluzione             Negli anni Novanta, nonostante la persi-
normativa sembrerebbe privilegiare, di fat-         stenza di problematiche di carattere sociale
to, gli aspetti commerciali rispetto all’au-        ed economico, grazie a diverse campagne
mento del rischio di diffusione della malat-        di informazione e sensibilizzazione, al pro-
tia, anche se la proposta di modifica della         gressivo ripristino dello stato di legalità de-
Direttiva 2000/75/CE dà la possibilità di           gli allevamenti bradi e semibradi, alla regi-
vaccinare anche nelle zone di sorveglianza,         strazione degli allevamenti e identificazio-
quindi indenni, di fatto vietata dalla Diret-       ne dei suini, si è assistito a una notevole ri-
tiva CE 2000/75. Il ricorso alla cosiddetta         duzione del numero di focolai, fino ai due
“vaccinazione preventiva”, vale a dire al di        drammatici picchi di infezione nel 2004 e
fuori delle zone sottoposte a restrizione per       2005, che hanno messo in discussione mol-
Blue tongue, è un’alternativa da sempre ri-         te delle strategie di controllo sino ad allora
chiesta dall’Italia, poiché ritenuta strumen-       applicate, oltre che molte delle convinzioni

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La situazione sanitaria del Paese

accumulate attraverso le esperienze degli         eradicazione prevedono l’intensificazione
anni passati.                                     dei controlli relativi all’anagrafe del com-
Il Ministero e la Commissione Europea             parto suinicolo, il perfezionamento dei
hanno supportato e finanziato Piani per la        controlli in occasione delle macellazioni fa-
lotta e l’eradicazione della peste, senza tut-    miliari e nell’ambito della ristorazione pub-
tavia riuscire a eliminare la presenza della      blica, la conferma e il perfezionamento di
malattia sul territorio per motivi non ascri-     tutte le misure sanitarie a tutela dell’espor-
vibili alle misure sanitarie intraprese. Pur-     tazione di prodotti suini ai sensi della vi-
troppo la costante presenza di focolai di pe-     gente normativa comunitaria.
ste suina africana in Sardegna rappresenta
un indiscutibile fattore limitante nell’espor-
tazione delle carni suine dall’Italia verso       5.1.4. Malattia vescicolare del suino
Paesi che non riconoscono il principio di re-
gionalizzazione, ritenendo l’Italia “Paese        La malattia vescicolare del suino è una ma-
infetto da peste suina africana” nella sua        lattia infettiva contagiosa presente sul ter-
totalità.                                         ritorio italiano da molti anni. È stata eradi-
La presenza di questa malattia comporta           cata nella maggior parte delle Regioni ita-
l’impossibilità di movimentazione dal terri-      liane, persistendo solo in due Regioni dell’I-
torio regionale di animali della specie suina     talia Centro-Meridionale (Campania e Ca-
e di alcuni prodotti da essa derivati, deter-     labria), nelle quali non è stato raggiunto
minando conseguenze economiche e com-             l’obiettivo dell’eradicazione, e che pertanto
merciali che si ripercuotono pesantemente         vengono considerate non accreditate per
sia sulla Regione stessa, sia sul restante ter-   tale malattia, così come specificato nella
ritorio nazionale.                                Decisione 2005/779/CE e successive modi-
Considerato, comunque, che l’obiettivo re-        fiche.
sta l’eradicazione della malattia, è priorita-    A tale proposito, l’Italia annualmente pre-
ria la verifica della corretta e puntuale ap-     senta alla Commissione Europea un pro-
plicazione del programma di eradicazione e        gramma di eradicazione e controllo della
sorveglianza con la finalità di rimodulare        malattia per l’approvazione tecnica e finan-
le varie zone ad alto rischio all’interno del     ziaria. Il programma relativo al 2010 è sta-
territorio della sola Provincia di Nuoro e di     to approvato dalla Commissione Europea e
intervenire nei confronti dei diversi “usi e      prevede, analogamente alle altre malattie,
consuetudini” che ne impediscono la sua           il cofinanziamento delle attività diagnosti-
scomparsa.                                        che relative ai controlli di laboratorio.
Nel biennio 2009-2010 si è verificata una         I programmi per lo scorso biennio 2009-
brusca recrudescenza della malattia, con il       2010 hanno, inoltre, rispetto ai precedenti,
riscontro di 11 focolai di malattia in un in-     introdotto un’intensificazione delle attività
tervallo temporale di circa tre mesi, la mag-     di sorveglianza e di vigilanza presso le
gior parte dei quali in Comuni esterni alla       aziende suinicole a prescindere dall’indiriz-
Zona ad Alto Rischio. La situazione dei fo-       zo produttivo. In particolare, è stato previ-
colai in Regione Sardegna sta facendo regi-       sto un rafforzamento dei controlli negli al-
strare un’evoluzione non positiva e si sta as-    levamenti da ingrasso e delle stalle di sosta,
sistendo a un incremento degli stessi con l’e-    considerate punto critico ai fini della tra-
stensione anche delle aree interessate.           smissione dell’infezione.
Tale circostanza ha riproposto in tutta la        Le misure di contenimento adottate dall’I-
sua evidenza i dubbi e le perplessità esistenti   talia sono ritenute necessarie, oltre che dal-
in merito alla gestione della malattia, rimar-    la Commissione Europea, anche dai Paesi
cando la necessità di revisione delle modali-     terzi ai fini dell’esportazione di prodotti di
tà di approccio alla stessa e delle soluzioni     origine suina con brevi tempi di stagionatu-
fino a oggi proposte.                             ra. L’ultima ispezione effettuata dalle Auto-
Nel 2011 le attività previste dal piano di        rità statunitensi nel dicembre 2010 ha avuto

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Sicurezza alimentare

un ottimo risultato, anche in forza delle mi-      L’eradicazione della malattia dall’intero
sure suppletive messe in atto dall’Italia.         territorio nazionale e la revoca delle misure
Per quanto concerne la situazione epide-           sanitarie in atto per le Regioni ancora non
miologica, l’intensificazione delle attività       accreditate non possono prescindere, per-
di sorveglianza e di vigilanza messe in atto       tanto, dall’efficace risoluzione di queste
durante l’ultimo biennio ha prodotto una           criticità e da una puntuale e corretta appli-
sostanziale diminuzione del numero di fo-          cazione del programma di eradicazione e
colai registrati sul territorio nazionale. Ri-     sorveglianza previsto per questa malattia.
spetto al 2008, anno in cui si sono verifica-
ti ben 65 focolai, nel corso del 2009 sono
stati 18 i focolai registrati, di cui 14 in Re-    5.1.5. Influenza aviaria
gioni ancora non accreditate come la Cala-
bria (12) e la Campania (2), mentre i re-          Negli ultimi dieci anni il diffondersi delle
stanti 4 focolai hanno coinvolto Regioni           infezioni sostenute da virus influenzali
“indenni” come la Sicilia (1), il Lazio (2) e      aviari nelle popolazioni animali è un feno-
l’Umbria (1). Il 2010 ha confermato questo         meno che ha interessato diversi Paesi del
trend “positivo”, registrando solo 4 foco-         mondo. Tale incremento ha riguardato sia
lai, di cui 2 in Campania e 1 nelle Regioni        ceppi dotati di elevato potere patogeno, e
accreditate Sicilia (provincia di Catania) e       quindi responsabili di epidemie devastanti
Lazio (provincia di Latina), riguardando           per il comparto avicolo, sia ceppi a bassa
solo allevamenti con una popolazione sui-          patogenicità.
nicola inferiore ai 30 capi, mentre continua       Dalle attività di sorveglianza dell’ultimo
la presenza di focolai nella Regione Cam-          biennio (2009 e 2010) sono state riscontra-
pania, soprattutto in allevamenti da auto-         te singole positività per ceppi virali influen-
consumo.                                           zali appartenenti a vari sottotipi a bassa
Sebbene i dati epidemiologici dell’ultimo          patogenicità.
biennio siano incoraggianti, permangono            Nel corso del 2010 sono state testate 9.170
allo stato attuale aspetti e procedure po-         aziende con indirizzo produttivo differen-
tenzialmente a rischio quali:                      ziato tra pollame domestico, rurale e indu-
■■ esistenza di allevamenti ad alto turnover       striale, i cui esiti hanno evidenziato 12 po-
   (stalle di sosta e ingrassi intermedi) che      sitività: 9 per virus LPAI sottotipo H7 e 3
   richiedono un incremento delle attività         per virus LPAI sottotipo H5.
   di sorveglianza attiva, soprattutto in          Per quanto riguarda la sorveglianza sui sel-
   considerazione del ruolo cruciale che           vatici, nel 2010 sono stati sottoposti a cam-
   queste aziende svolgono nella diffusione        pionamento 2.417 volatili selvatici, per un
   della malattia;                                 totale di 3.837 esami diagnostici che hanno
■■ scarsa applicazione delle norme di biosi-       contribuito all’analisi epidemiologica del
   curezza.                                        territorio italiano.
■■ completamento dell’anagrafe suina e mi-         In alcuni casi le analisi delle sequenze ge-
   gliore registrazione degli spostamenti          nomiche dei virus isolati hanno permesso
   animali;                                        di identificare una relazione diretta tra fo-
■■ eccessiva lunghezza del periodo di ri-          colai che hanno interessato prevalentemen-
   schio inteso come il periodo intercorren-       te il settore rurale.
   te tra il verificarsi dell’infezione e il suo   In forza della propria tipologia, il settore
   rilevamento;                                    rurale svolge un ruolo epidemiologico rile-
■■ differenze che ancora esistono tra le Re-       vante nell’incursione di virus influenzale
   gioni, in particolare riguardo la velocità      nel settore industriale sia in funzione del ri-
   con la quale vengono gestiti i casi sospet-     schio derivante da eventuali correlazioni
   ti, con evidenti ritardi in quelle in cui       epidemiologiche tra il serbatoio naturale
   l’allevamento suino riveste minore im-          dei virus influenzali e gli allevamenti indu-
   portanza.                                       striali, sia per la movimentazione nel cir-

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La situazione sanitaria del Paese

cuito rurale extraregionale di potenziali          rezza nelle aziende avicole e suinicole, al
volatili infetti, di materiali contaminati, di     fine di limitare al minimo il rischio di tra-
attrezzature, di veicoli e di personale.           smissione del virus pandemico A/H1N1v
Per tali motivi è stato costituito un gruppo       dall’uomo alle specie animali sensibili.
di lavoro con le Regioni (Lombardia, Emi-          È inoltre importante sottolineare che l’in-
lia Romagna e Veneto) e il Centro di Refe-         fluenza aviaria non è una zoonosi a trasmis-
renza Nazionale per l’influenza aviaria            sione alimentare, così come il virus pande-
presso l’IZS delle Venezie, che ha elaborato       mico non può essere trasmesso all’uomo con
un provvedimento comprendente nuove                l’assunzione di carne o prodotti a base di
misure di sorveglianza e prevenzione speci-        carne.
fiche per il settore rurale, poi emanate con       Nel corso del 2010 si è concluso l’iter di rece-
il DM 25 giugno 2010.                              pimento della direttiva 2005/94/CE attraver-
Parallelamente a tali episodi, nel corso del       so il D.Lgs. 9 del 25 gennaio 2010, recante
2009 in Messico e negli Stati Uniti sono sta-      “Attuazione della Direttiva 2005/94/CE rela-
ti segnalati i primi casi umani di influenza       tiva a misure comunitarie di lotta contro l’in-
causati dal nuovo virus di tipo A, sottotipo       fluenza aviaria e che abroga la Direttiva
H1N1v; molto rapidamente, casi umani di            92/40/CEE” pubblicato sulla GU n. 34
infezione da tale virus sono stati notificati in   dell’11 febbraio 2010 - Suppl. Ordinario n.
tutto il mondo. In seguito a tale comparsa, le     27. È stata altresì prorogata la deroga al di-
organizzazioni internazionali (OMS, OIE,           vieto dell’utilizzo degli ordini dei Caradrifor-
FAO) hanno iniziato un processo di valuta-         mi e Anseriformi nell’attività venatoria, mi-
zione del rischio relativo alla possibile diffu-   sura già adottata nel 2008, attraverso un’Or-
sione del virus in un serbatoio animale.           dinanza ministeriale del 5 agosto 2010.
La Direzione Generale della sanità animale e
farmaco veterinario ha tempestivamente rac-
comandato ai servizi veterinari delle Regioni      5.1.6. Scrapie
e PA di intensificare le attività di monitorag-
gio sugli allevamenti suini e avicoli (paralle-    La scrapie è una malattia neurodegenerati-
lamente al piano per l’influenza aviaria) al       va causata da agenti definiti “prioni”, che
fine di individuare precocemente l’eventuale       colpisce la specie ovicaprina.
incursione virale in questi allevamenti.           La presenza di questa malattia sul territo-
I dati finora in possesso non identificano         rio europeo è nota da tempo, ma solo
gli animali come responsabili nel manteni-         nell’ultimo decennio ha assunto maggiore
mento e nella diffusione del virus H1N1v,          importanza perché appartenente al gruppo
ceppo pandemico che al momento rimane              delle encefalopatie spongiformi trasmissi-
principalmente un problema di sanità pub-          bili, di cui fa parte anche la BSE (bovine
blica nell’uomo.                                   spongiform encephalopathy).
A tale riguardo, nel corso del 2010 sono           In particolare, era stato ipotizzato che la
state comunque osservate positività causate        BSE potesse essere passata alla specie ovi-
da virus A(H1N1)v in allevamenti di suini          caprina con conseguenti rischi per l’uomo.
o tacchini in Canada, Argentina, Irlanda           Proprio per affrontare questa problematica
del Nord, Giappone, Norvegia, Singapore,           l’UE ha lanciato, nel 2001, un pacchetto di
Australia e la stessa Italia, tuttavia risulta     misure che prevedevano, tra l’altro, un con-
verosimile, data l’ampia diffusione nella          trollo sui greggi per verificare anche il ri-
popolazione umana, che tale virus sia stato        schio BSE.
trasmesso dal personale di allevamento agli        Le misure di controllo per tale malattia si
animali e non viceversa.                           possono sintetizzare nelle attività di sorve-
Nel 2010, secondo quanto raccomandato              glianza ed eradicazione che prevedono la
dalle stesse organizzazioni internazionali e       progressiva eliminazione, mediante abbat-
dalla Commissione Europea, anche in Ita-           timento e distruzione, dei capi sensibili nei
lia sono stati innalzati i livelli di biosicu-     greggi.

                                               192
Sicurezza alimentare

A oggi sono stati eseguiti circa 600.000          sono stati eliminati, gli animali restanti de-
test i cui esiti permettono di considerare        vono reagire negativamente a due test di
questo rischio estremamente ridotto.              Coggins effettuati a un intervallo di tre
Ciononostante, la scrapie continua a rima-        mesi uno dall’altro.
nere un problema di sanità animale tenuto         I novanta giorni ricominciano se un nuovo
conto del calo delle produzioni e della mor-      caso viene confermato all’interno della stes-
talità dei capi colpiti.                          sa azienda.
Attualmente l’incidenza della malattia nel        Dal 2007, con Ordinanza Ministeriale
Paese è dello 0,4%.                               (OM) 14 novembre 2006 “Disposizioni ur-
Per quanto riguarda le misure di prevenzio-       genti in materia di sorveglianza dell’ane-
ne, l’Italia sta attuando dal 2004 piani di       mia infettiva degli equidi”, è iniziato un ca-
selezione genetica che vedono impegnate           pillare lavoro di monitoraggio di questa
molte Regioni nella costituzione di popola-       malattia su tutto il territorio nazionale, a
zioni di animali genotipicamente resistenti       cui è conseguita, nel corso dello stesso
nei confronti di tale malattia.                   2007, la notifica di 361 focolai alla Com-
                                                  missione Europea.
                                                  Alla scadenza della sopramenzionata OM
5.1.7. Anemia infettiva degli equidi              il Ministero della Salute ha emanato l’OM
                                                  18 dicembre 2007 “Piano di sorveglianza
L’anemia infettiva degli equidi (AIE) è una       nazionale per l’anemia infettiva degli equi-
malattia contagiosa a eziologia virale, pro-      di”, che ha reiterato e leggermente modifi-
pria degli equidi, a decorso acuto o cronico      cato la precedente con validità fino al 31
e inapparente, caratterizzata da viremia          dicembre 2009.
persistente, febbre ricorrente, debilitazione     Nel 2008, a fronte di 334 focolai notificati
progressiva e, nei casi più gravi e terminali,    alla Commissione Europea, la maggior par-
da intenso stato oligocitemico.                   te si è verificata nelle Regioni del Centro e
Viene trasmessa principalmente attraverso         in particolare in 2 Regioni: Abruzzo e La-
insetti ematofagi (tabanidi, mosche di stalla,    zio (circa il 75%) e, in misura minore, Um-
zanzare) o iatrogenicamente (aghi infetti)        bria, Campania, Toscana e Molise, mentre
[trasmissione indiretta]. Tuttavia, è possibile   trascurabili rispetto a questi sono i focolai
che il contagio avvenga anche per via tran-       verificatesi nel Nord e Sud Italia, venendosi
splacentare e per contatto diretto (stretta       a delineare una ben precisa situazione epi-
coabitazione e durante il coito) tra animale      demiologica, che consentirà di modulare le
infetto e animale sano (trasmissione diret-       future azioni da intraprendere per la lotta
ta); è quanto ordinariamente avviene nei pu-      all’eradicazione di questa malattia.
ledri nati da madri infette, sia per lo stretto   Nel 2009, il numero di nuovi focolai si è
contatto, sia per l’assunzione di latte conte-    sensibilmente ridotto (145) [Tabella 5.1] e il
nente il virus dell’anemia infettiva.             Centro Italia si è riconfermato la zona a
È una malattia soggetta a denuncia sia sul        maggiore diffusione della malattia, che ha
territorio nazionale (art. 1 DPR 320/54), sia     riguardato soprattutto particolari tipologie
su quello comunitario (Decisione 2004/216/        di allevamenti (soprattutto negli animali da
CE dell’1 marzo 2004 che modifica la di-          lavoro e dove vi era una promiscuità con i
rettiva 82/894/CEE del Consiglio).                muli). Nel 2010 è stata emanata l’Ordinan-
Nel 1976, con apposito Decreto viene ri-          za 8 agosto 2010 “Piano di sorveglianza
chiesto il test diagnostico di Coggins obbli-     nazionale per l’anemia infettiva degli equi-
gatorio per tutti gli animali clinicamente        di” che scadrà nel settembre 2012. Nell’ar-
sospetti. La Direttiva 90/426/CEE, art. 4,        co dell’anno il numero di focolai (132) [Ta-
recepita nella legislazione italiana con DPR      bella 5.2] è rimasto costante rispetto al pre-
243/94, prevede che gli animali infetti siano     cedente; anche i territori di maggiore diffu-
isolati fino alla morte o alla macellazione.      sione della malattia sono stati quelli sopra-
A partire dalla data in cui gli equidi infetti    menzionati, tuttavia si sono verificati nuovi

                                              193
La situazione sanitaria del Paese

Tabella 5.1. Focolai confermati dal CRAIE in                    Tabella 5.2. Focolai confermati dal CRAIE
Italia nel periodo 01.01.2009-31.12.2009 (OM                    in Italia nel periodo 01.01.2010-31.12.2010
18 dicembre 2007)                                               (nota prot 330-P- dell’11.01.2010 di proroga
                                                                dei controlli sierologici e OM 6 agosto 2010
 Regione                                  N. focolai            pubblicata nella GU n. 219 del 18-9-2010)
 Lazio                                       50
 Abruzzo                                     38                 Regione                                 N. focolai
 Umbria                                      15                 Abruzzo                                    29
 Campania                                     7                 Lazio                                      17

 Puglia                                       7                 Puglia                                     16
                                                                Campania                                   15
 Veneto                                       7
                                                                Liguria                                    14
 Molise                                       4
                                                                Umbria                                     10
 Basilicata                                   3
                                                                Sicilia                                     6
 Toscana                                      3
                                                                Molise                                      5
 Calabria                                     2
                                                                Toscana                                     4
 Marche                                       2
                                                                Basilicata                                  4
 Trentino                                     2
                                                                Friuli Venezia Giulia                       3
 Emilia                                       1                 Emilia Romagna                              3
 Friuli Venezia Giulia                        1                 Marche                                      2
 Lombardia                                    1                 Veneto                                      2
 Piemonte                                     1                 Calabria                                    1
 Sicilia                                      1                 Piemonte                                    1
 Totale                                      145                Totale                                     132
CRAIE, Centro di Referenza Nazionale per l’Anemia In-         CRAIE, Centro di Referenza Nazionale per l’Anemia In-
fettiva degli Equini; OM, Ordinanza Ministeriale.             fettiva degli Equini; OM, Ordinanza Ministeriale.
Fonte: Elenco focolai notificati dal Ministero della Salute   Fonte: Elenco focolai notificati dal Ministero della Salute
nel Sistema ADNS come previsto dalla Direttiva 82/894/        nel Sistema ADNS come previsto dalla Direttiva 82/894/
CEE e successive modifiche.                                   CEE e successive modifiche.

casi di malattia in Puglia e in Liguria (in                   za di quest’ultima Ordinanza (2012), di indi-
quest’ultimo caso sono stati interessati ani-                 rizzare l’attività del settore nel miglior modo
mali da carne allevati allo stato semibrado                   possibile, auspicando un’uniformità di com-
non controllati precedentemente) [vedi Ta-                    portamento di tutti gli Stati membri alle Di-
belle 5.1. e 5.2].                                            rettive che l’UE intenderà fornire in futuro.
Il nostro Paese ha investito molto nella salva-
guardia del patrimonio equino e ciò ha reso                   Bibliografia essenziale
possibile coniugare gli interessi sanitari con                Gibbs PE, Anderson TC. One word – One health
quelli commerciali, evitando possibili restri-                  and the global challenge of epidemic diseases of
zioni alle movimentazioni che sono state at-                    viral aetiology. Veterinaria Italiana 2009; 45
tuate per altri Stati membri. La notevole espe-               Risoluzione del Parlamento europeo del 22 maggio
rienza acquisita e gli sforzi prodotti in questo                2008 su una nuova strategia per la salute degli
campo dall’Italia consentiranno, alla scaden-                   animali nell’Unione europea (2007-2013)

5.2. Zoonosi

5.2.1. Introduzione                                           no la caratteristica di essere trasmissibili
                                                              dagli animali all’uomo e viceversa. Dal
Con il termine zoonosi s’intende un impor-                    punto di vista eziologico le zoonosi posso-
tante gruppo di malattie infettive che han-                   no essere causate da virus, batteri, miceti,

                                                          194
Sicurezza alimentare

organismi monocellulari e pluricellulari o       e per gli altri animali sieronegativi presenti
parassiti, nonché forme subvirali quali, per     all’interno dell’allevamento.
esempio, le proteine prioniche nel caso del-     Quando, in un allevamento, dopo una serie
le encefalopatie spongiformi trasmissibili       di prove successive non viene rinvenuto più
(TSE). Si tratta di malattie che possono es-     alcun animale infetto, l’allevamento viene
sere trasmesse attraverso tutte le più comu-     dichiarato ufficialmente indenne (o inden-
ni vie di contagio (orale e quindi alimenta-     ne se è stata eseguita la profilassi vaccina-
re, aerogena, per contatto diretto o media-      le). Quando in una data Provincia la per-
to, mediate da insetti vettori ecc.). Tra le     centuale di allevamenti ufficialmente in-
zoonosi si ricordano le tipiche zoonosi ali-     denni raggiunge la soglia minima fissata
mentari quali le salmonellosi e la trichinel-    dalla norma, quella Provincia può essere
losi, ma anche la brucellosi e la tubercolosi    dichiarata dalla Commissione Europea
(che però riconoscono anche altre vie di         completamente libera o ufficialmente in-
contagio), malattie emergenti quali la feb-      denne dall’infezione.
bre West Nile oppure le malattie a eziologia     Allo stato attuale, le Province riconosciute
prionica come le encefalopatie trasmissibili     ufficialmente indenni da brucellosi bovina
quali la BSE. Infine, non vanno dimenticate      ai sensi della normativa comunitaria (Di-
quelle malattie che fanno parte della storia     rettiva 64/432/CEE e successive modifiche)
della medicina e della medicina veterinaria,     sono riportate nelle Tabelle 5.3 e 5.4.
ma che non per questo sono debellate. Si ci-     I dati più aggiornati mostrano nel 2009, a
tano, per esempio, il carbonchio ematico o       livello nazionale, il controllo del 99,3%
antrace oppure la rabbia, che periodica-         delle aziende bovine e del 96,9% delle
mente tornano a essere segnalati in partico-     aziende ovicaprine. Sono risultate positive
lari condizioni ambientali e climatiche.         alla brucellosi (prevalenza aziendale)
                                                 l’1,07% delle aziende bovine e l’1,55% del-
                                                 le aziende ovicaprine. Le percentuali di
5.2.2. Brucellosi bovina e ovicaprina            controllo delle aziende risultano sostanzial-

La brucellosi è una malattia infettiva cau-        Tabella 5.3. Brucellosi bovina – Province ufficial-
sata da batteri appartenenti al genere Bru-        mente indenni (Anno 2010)
cella. È una grave zoonosi con un notevole
impatto sociale ed economico.                      Regione                           Provincia

Vi sono sei specie di brucella trasmissibili       Emilia Romagna                 Tutta la Regione
all’uomo e ognuna di queste colpisce prin-         Lombardia                      Tutta la Regione
cipalmente alcune specie di animali. Bru-          Marche                         Tutta la Regione
cella melitensis colpisce le pecore e le ca-       Sardegna                       Tutta la Regione
pre, anche se può infettare i bovini; è la         Toscana                        Tutta la Regione
specie con maggiore patogenicità nell’uo-          Trentino Alto Adige            Tutta la Regione
mo. Brucella abortus colpisce i bovini e i         Umbria                         Tutta la Regione
bufali, Brucella suis i suini, Brucella canis      Piemonte                       Tutta la Regione
i cani, Brucella ceti e Brucella pinnipedia-
                                                   Friuli Venezia Giulia          Tutta la Regione
lis gli animali marini.
                                                   Liguria                        Imperia, Savona
In Italia, come negli altri paesi dell’UE, è
                                                   Veneto                         Tutta la Regione
obbligatorio controllare periodicamente
tutti gli allevamenti bovini, bufalini e ovi-      Lazio                               Rieti

caprini con un prelievo di sangue. Nel caso        Abruzzo                            Pescara
di riscontro di positività in un allevamento       Molise                          Campobasso
(focolaio), la brucellosi va eliminata al più      Puglia                             Brindisi
presto, tramite l’abbattimento obbligatorio        Totale                               66
degli animali positivi e della relativa proge-   Fonte: Decisione della Commissione Europea 2010/391/
nie, considerata l’alta infettività per l’uomo   UE.

                                             195
La situazione sanitaria del Paese

Tabella 5.4. Brucellosi ovicaprina – Province uffi-        clude M. tubercolosis, M. bovis, M. africa-
cialmente indenni (Anno 2010)                              num e M. microti.
                                                           M. bovis è in grado di provocare nell’uomo
 Regione                          Provincia                forme di malattia che risultano non distin-
 Lombardia                     Tutta la Regione            guibili per gravità, lesioni e decorso rispet-
 Marche                        Tutta la Regione            to alla forma causata da M. tubercolosis.
 Sardegna                      Tutta la Regione            La fonte principale di contagio per l’uomo
 Toscana                       Tutta la Regione            è rappresentata dal contatto con animali
 Trentino Alto Adige           Tutta la Regione            infetti e dall’ingestione di prodotti prove-
 Umbria                        Tutta la Regione            nienti da animali infetti, in particolare pro-
 Piemonte                      Tutta la Regione            dotti derivati da latte non pastorizzato.
 Friuli Venezia Giulia         Tutta la Regione            In Italia, come negli altri Paesi dell’UE, esi-
 Liguria                            Savona                 ste un piano di eradicazione che prevede un
 Veneto                        Tutta la Regione            controllo annuale su tutti i bovini di età su-
 Lazio                    Latina, Rieti, Roma, Viterbo     periore alle 6 settimane in allevamenti uffi-
 Abruzzo                            Pescara                cialmente indenni. In caso di Province uffi-
 Molise                        Tutta la Regione            cialmente indenni si può ricorrere a un di-
 Totale                               60                   radamento dei test di tubercolinizzazione a
Fonte: Decisione della Commissione Europea 2010/391/
                                                           2, 3 o 4 anni, rispettivamente, a seconda
UE.                                                        della situazione epidemiologica della stessa
                                                           Provincia. Nel caso di riscontro di positivi-
mente uguali a quelle registrate nel 2008.                 tà, i capi positivi devono essere abbattuti
La prevalenza aziendale risulta invece leg-                entro 30 giorni, facendo seguire 2 prove
germente diminuita rispetto agli anni pre-                 negative a distanza di 42 giorni per il ripo-
cedenti, per quanto riguarda sia la brucel-                polamento dell’allevamento e altre 2 prove
losi bovina sia la brucellosi ovicaprina. La               negative a distanza, rispettivamente, di 6
Regione con più alta prevalenza nel corso                  mesi l’una dall’altra, per il riottenimento
del 2009 è la Sicilia, con il 6,72% di azien-              della qualifica di allevamento ufficialmente
de positive alla brucellosi bovina e il                    indenne da tubercolosi.
13,19% di aziende positive alla brucellosi                 Allo stato attuale, le Province riconosciute
ovicaprina.                                                ufficialmente indenni da tubercolosi bovi-
I dati relativi al 2009 continuano a dimo-                 na ai sensi della normativa comunitaria
strare, rispetto agli anni precedenti, una                 (Direttiva 64/432/CEE e successive modifi-
conduzione del programma di eradicazione                   che) sono riportate nella Tabella 5.5.
abbastanza soddisfacente nelle Regioni del                 I dati più aggiornati mostrano nel 2009, a
Nord e Centro Italia. In alcune Regioni del                livello nazionale, il controllo del 99,2%
Sud, invece, e in particolare in Sicilia, la               delle aziende bovine soggette al program-
prevalenza della malattia continua a essere                ma di eradicazione. Lo 0,61% delle azien-
alta, soprattutto in alcuni territori ove fatti            de controllate è risultato positivo (preva-
culturali e ambientali rendono aleatorio il                lenza aziende) alla tubercolosi bovina. La
controllo degli animali.                                   percentuale di controllo delle aziende ri-
                                                           sulta leggermente maggiore rispetto a
                                                           quella registrata nel 2008. La prevalenza
5.2.3. Tubercolosi bovina                                  aziendale risulta, invece, leggermente di-
                                                           minuita rispetto agli anni precedenti. La
La tubercolosi bovina è una patologia con                  Regione con più alta prevalenza nel corso
effetti socioeconomici e di salute pubblica                del 2009 è la Sicilia, con il 3,71% di azien-
di notevole rilevanza.                                     de positive alla tubercolosi bovina, per-
L’agente causale della malattia è Myco-                    centuale leggermente inferiore rispetto a
bacterium bovis, appartenente al comples-                  quella registrata nel 2008.
so del Mycobacterium tubercolosis, che in-                 I dati relativi al 2009 continuano a dimo-

                                                         196
Sicurezza alimentare

Tabella 5.5. Tubercolosi bovina – Province uffi-               Con l’approvazione della Direttiva zoonosi
cialmente indenni all’1 luglio 2010                            2003/99 e del relativo regolamento di ap-
                                                               plicazione 2003/2160, si è reso necessario
 Regione                            Provincia                  un nuovo approccio alla materia. Infatti, le
 Emilia Romagna                Tutta la Regione (9)            disposizioni sono finalizzate alla protezio-
 Lombardia                     Tutta la Regione (11)           ne del consumatore nei confronti di nume-
 Marche                            Ascoli Piceno               rose zoonosi alimentari “dalla stalla alla
 Toscana                       Tutta la Regione (10)           tavola” con controlli lungo l’intera filiera
 Trentino Alto Adige           Tutta la Regione (2)            produttiva. La stessa Commissione Euro-
 Piemonte                   Novara, Verbania, Vercelli         pea, rendendosi conto della mancata armo-
 Friuli Venezia Giulia         Tutta la Regione (4)            nizzazione comunitaria del settore fin dalla
 Veneto                        Tutta la Regione (7)            precedente Direttiva sull’argomento, ha im-
 Sardegna                  Cagliari, Medio-Campidano,          postato la corretta applicazione della Di-
                         Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano     rettiva tramite documenti intermedi, in
 Abruzzo                             Pescara                   modo da garantire risultati uniformemente
 Totale                                 53                     valutabili. Il regolamento applicativo della
Fonte: Decisione della Commissione Europea 2010/391/           Direttiva articola in più anni, infatti, gli in-
UE.                                                            terventi nelle varie specie animali interessa-
                                                               te, fino a giungere a un risultato ottimale.
strare, rispetto agli anni precedenti, una                     Il regolamento indica nell’allegato I tutti i
conduzione del programma di eradicazione                       sierotipi di salmonella rilevanti per la salu-
abbastanza soddisfacente nelle Regioni del                     te pubblica, per i quali devono essere fissati
Nord e Centro Italia. In alcune Regioni del                    obiettivi comunitari di riduzione della pre-
Sud, invece, e in particolare in Sicilia, la                   valenza. L’obiettivo comunitario è stato fis-
prevalenza della malattia continua a essere                    sato sulla base dei dati prodotti da un base-
alta e anche in questo caso le motivazioni                     line study. Tale obiettivo, dopo l’applica-
sono le stesse riportate per la brucellosi.                    zione di un piano triennale specifico, viene
                                                               valutato e rivisto. Il Ministero della Salute,
                                                               tramite piani nazionali approvati dalla
5.2.4. Salmonellosi                                            Commissione Europea, applica sul proprio
                                                               territorio le misure sanitarie previste. Tali
Con il termine salmonellosi s’intende un                       piani sono cofinanziati al 50% dalla Com-
insieme di manifestazioni morbose causate                      missione Europea e ciascuno Stato membro
da Salmonella spp., batteri normalmente                        ha a disposizione un tetto massimo di spesa.
presenti nell’apparato gastrointestinale di                    Il Ministero della Salute:
molti animali. Sono oltre duemila le specie                    ■■ prepara ogni anno i piani di sorveglian-
di salmonella che possono ritrovarsi nel                          za e controllo con la collaborazione del
tratto intestinale dell’uomo o degli animali                      Centro di referenza nazionale per le sal-
(mammiferi, rettili, uccelli e insetti) sia                       monellosi;
come commensali sia come patogeni. Alcu-                       ■■ coordina l’attività delle Regioni allo sco-
ne salmonelle (es. S. typhi e S. paratyphi,                       po di un’efficace applicazione delle misu-
responsabili della febbre tifoide e delle feb-                    re sanitarie previste;
bri enteriche in genere) sono a circolazione                   ■■ emana atti di gestione e indirizzo sul ter-
esclusivamente umana, mentre altre (es. S.                        ritorio, a seguito della valutazione del ri-
typhimurium e S. enteritidis) responsabili                        schio;
delle salmonellosi a prevalente manifesta-                     ■■ soddisfa i debiti informativi con la Com-
zione gastroenteritica hanno uno spettro di                       missione Europea, a cui trasmette rela-
ospiti più ampio, includente numerose spe-                        zioni intermedie e annuali.
cie animali oltre all’uomo. L’attenzione                       Attualmente sono in vigore i piani di con-
verso le salmonellosi e le altre zoonosi ali-                  trollo e sorveglianza per:
mentari è diventata sempre più rilevante.                      ■■ riproduttori della specie Gallus gallus;

                                                             197
La situazione sanitaria del Paese

■■ galline ovaiole;                                 tativo (verifica realizzata a livello centrale e
■■ polli da carne;                                  regionale con l’ausilio del sistema stesso).
■■ tacchini da riproduzione e da ingrasso.          È pertanto indispensabile che la registrazio-
I piani prevedono le seguenti misure sanita-        ne delle informazioni avvenga nel modo più
rie da adottare sui gruppi risultati positivi a     accurato e completo possibile, in modo tale
salmonelle rilevanti per la salute pubblica a       che le trasmissioni agli organismi comunita-
seguito di accertamenti eseguiti in autocon-        ri siano rispondenti alle attività di controllo
trollo o a seguito di controlli ufficiali:          realmente effettuate dalle Regioni e PA. Le
■■ macellazione o abbattimento;                     Regioni inadempienti sono state invitate
■■ trattamento termico o distruzione delle          all’utilizzo del sistema informatizzato con
   carcasse;                                        nota a firma del Capo Dipartimento.
■■ distruzione o trattamento termico delle          Le nuove statistiche presenti da gennaio
   uova;                                            2011 nella Banca Dati Nazionale (BDN)
■■ disinfezione degli ambienti;                     avicola consentono estrazioni automatiche
■■ indagine epidemiologica;                         di dati utili per la pianificazione delle atti-
■■ revoca dell’accreditamento dell’alleva-          vità. Purtroppo si è ancora lontani, nono-
   mento di appartenenza del gruppo che             stante la tendenza positiva degli ultimi tem-
   verrà riacquistato solo a seguito di un          pi, dall’avere una BDN avicola aggiornata e
   controllo ufficiale negativo effettuato su       completa.
   tutti i gruppi dello stesso.                     Il coordinamento tra autorità competenti e
I suddetti piani si basano anche sulla re-          al loro interno è oggetto di attenzione ai fini
sponsabilità degli allevatori nella condu-          di un complessivo miglioramento dell’effica-
zione aziendale; l’autocontrollo, infatti, è        cia ed efficienza della comunicazione.
basilare per un reale raggiungimento degli
obiettivi di riduzione delle prevalenze delle       Percentuale delle positività a sierotipi ri-
salmonelle zoonotiche nella produzione              levanti rispetto ai gruppi controllati (solo
primaria degli avicoli oggetto del program-         campioni ufficiali) 2009
ma. Solo la trasparenza dei risultati e la vi-      ■■ Riproduttori 1,4% su una percentuale di
sibilità del controllo elevano il lavoro ri-           copertura del 90%.
chiesto agli allevatori del settore, garanten-      ■■ Ovaiole 5,42% su una percentuale di co-
do, insieme ai risultati dei controlli ufficia-        pertura del 60,51%.
li, l’intera filiera produttiva avicola. Per        ■■ Polli da carne 0,86% su una percentuale
questo motivo, la Direzione Generale della             di copertura del 18,39%.
sanità animale e del farmaco veterinario ha         Si evidenzia, per inciso, che il controllo uf-
privilegiato le occasioni di colloquio fra la       ficiale nei polli da carne viene effettuato in
parte pubblica e la parte produttiva.               un gruppo una volta l’anno nel 10% degli
I dati relativi alle attività dei piani salmonel-   allevamenti con capacità registrata in BDN
le sono registrati in un sistema informatiz-        uguale o superiore a 5.000 capi.
zato istituito presso il Centro di referenza
per l’epidemiologia veterinaria (IZS dell’A-        Dati validati dalle Regioni nel sistema
bruzzo e del Molise). Le Aziende Sanitarie          rendicontazione 2009
Locali provvedono ad alimentare il sistema          ■■ Ai sensi del Piano di controllo nazionale
registrando i dati relativi ai singoli controlli       2009 sono stati controllati 921 gruppi di
e alla gestione di eventuali positività. Dal si-       galline ovaiole (36.645.277 capi inclusi
stema vengono rilevati i dati necessari per le         nel programma):
rendicontazioni periodiche alla Commissio-            - sierotipi inclusi nel piano: Salmonella
ne Europea. Il sistema permette la verifica,            tiphymurium ed enteritidis.
attraverso l’analisi dei dati registrati, del       ■■ Ai sensi del Piano di controllo nazionale
corretto svolgimento dell’attività, in senso           2009 sono stati controllati 551 gruppi di
qualitativo, e della corrispondenza tra l’atti-        riproduttori Gallus gallus (7.008.104
vità svolta e quella prevista, in senso quanti-        capi inclusi nel programma):

                                                198
Sicurezza alimentare

  - sierotipi inclusi nel piano: Salmonella       una sua diffusione ad altri animali dome-
    tiphymurium ed enteritidis, infantis,         stici che vivono a diretto contatto con l’uo-
    hadar, virchow.                               mo, quali cani e i gatti. I territori interessa-
■■ Ai sensi del Piano di controllo nazionale      ti nel biennio 2009-2010 sono stati quelli
   2009 sono stati controllati 2.072 gruppi       della Regione Friuli, parte del Veneto con
   di polli da carne (229.794.796 capi in-        qualche sconfinamento nelle PA di Trento e
   clusi nel programma):                          Bolzano in quei territori confinanti con la
  - sierotipi inclusi nel piano: Salmonella       Provincia di Belluno. Considerati i rischi
    tiphymurium ed enteritidis.                   per gli animali domestici e per l’uomo, è
                                                  stata emanata una specifica OM (26 no-
                                                  vembre 2009) che ha previsto l’obbligo di
5.2.5 Rabbia                                      vaccinazione per i cani, gatti e furetti resi-
                                                  denti nei territori a rischio o diretti in que-
In Italia la rabbia urbana è stata eradicata      ste zone da rimanente territorio italiano. È
nel 1973. In seguito ci sono stati 3 casi di      stata anche disposta la vaccinazione degli
animali infetti provenienti da Paesi in cui la    animali (bovini, pecore e cavalli) condotti
malattia è endemica, l’ultimo riportato nel       al pascolo nelle zone a rischio. A integra-
1992. Nel 1977 la malattia è stata riscon-        zione di tali misure, nel dicembre 2009 ha
trata nella fauna selvatica (cosiddetta rab-      avuto inizio una vasta campagna di vacci-
bia silvestre) nel Nord del Paese e ha inte-      nazione antirabbica nelle volpi basata
ressato esclusivamente i territori dell’arco      sull’utilizzo di specifiche esche vaccinali di-
alpino, dalla Valle d’Aosta alla Provincia di     stribuite attraverso l’utilizzo di mezzi aerei.
Trieste. Dal 1977 a oggi si sono verificate       Il piano vaccinale, finanziato e coordinato
diverse epidemie di rabbia silvestre, tutte       dal Ministero della Salute e messo a punto
localizzate nelle Regioni dell’arco alpino.       dal Centro di Referenza per la Rabbia pres-
La prima epidemia ha avuto inizio nel feb-        so l’IZS delle Venezie con sede a Padova, è
braio 1977 ed è terminata nel 1986, la se-        stato approvato e cofinanziato dalla Com-
conda epidemia ha avuto luogo nel 1988 e          missione Europea. Grazie a tale campagna
1989, mentre la terza epidemia della malat-       la malattia ha subito un forte rallentamen-
tia è iniziata nel 1991, nella zona di confine    to nella sua diffusione, arrestandosi al con-
tra Italia e Slovenia, ed è terminata nel         fine delle PA di Trento e Bolzano. Nel pe-
1995, data dell’ultimo focolaio di rabbia         riodo compreso tra dicembre 2009 e di-
silvestre registrato in Italia prima dell’epi-    cembre 2010 sono state distribuite, in un
demia del 2008. Le suddette epidemie sono         territorio comprendente l’intera PA di Tren-
state controllate ricorrendo alla vaccina-        to e Bolzano, il Friuli Venezia Giulia e gran
zione sistematica degli animali sensibili nei     parte del Veneto, circa due milioni e mezzo
territori interessati e alla vaccinazione delle   di esche contenenti vaccino antirabbico per
volpi mediante vaccino orale addizionato a        le volpi. La distribuzione delle esche si è
specifiche esche. Nell’ottobre 2008 un nuo-       servita dell’utilizzo di metodiche innovati-
vo caso di rabbia silvestre è stato rilevato      ve quali l’uso di sistemi GPS, in grado di lo-
nella Regioni Friuli Venezia Giulia in Pro-       calizzare l’esatta posizione delle esche nei
vincia di Udine. La ricomparsa della malat-       territori interessati. Il piano prevede, inol-
tia è da ricollegarsi, con ogni probabilità,      tre, che nella fase successiva alla distribu-
alla presenza della rabbia silvestre nel con-     zione delle esche venga effettuato un con-
finante territorio sloveno e al passaggio di      trollo a campione sulla popolazione di vol-
volpi affette dalla malattia nei territori di     pi per verificarne il livello di immunità ac-
confine. La rabbia “silvestre”, a differenza      quisito. In relazione alle due campagne vac-
di quella “urbana”, interessa quasi esclusi-      cinali effettuate a giugno e ottobre 2010
vamente gli animali selvatici, e in partico-      sono state conferite circa 1.300 volpi. I dati
lare le volpi, ma deve essere quanto prima        immunologici rivelano che, rispettivamen-
controllata ed eradicata, pena il rischio di      te, circa il 72% e il 55% sono risultati pro-

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La situazione sanitaria del Paese

tetti dal vaccino. Sempre nel corso della           mestico (che coinvolge soprattutto i suini
campagna rimane costantemente attivo un             allevati allo stato semibrado) e un ciclo sel-
piano di sorveglianza diretto a verificare il       vatico (che in Europa coinvolge soprattutto
grado di diffusione della malattia attraver-        i mammiferi carnivori e con comportamen-
so controlli diagnostici per la rabbia sulle        ti cannibalici o necrofagi, quali volpi e cin-
volpi o altri animali selvatici ritrovati mor-      ghiali). La trichinellosi è considerata un’in-
ti o con sintomatologia sospetta. Tale con-         festazione a rischio specifico per le carcasse
trollo consente di monitorare la progressio-        di suino ed è pertanto sottoposta a control-
ne o meno della malattia sul territorio e di        li obbligatori in tutta l’UE (Regolamento
rimodulare di conseguenza l’estensione del          CE 854/2004). A partire dal 1958, ai sensi
piano di vaccinazione sui territori a rischio.      dell’OM 30 ottobre 1958, le carni di tutti i
Nell’ambito dell’attività di sorveglianza,          suini macellati, compresi quelli per il con-
nel 2010 sono stati testati 7.526 animali           sumo familiare, sono sistematicamente sot-
per la verifica dei livelli di incidenza, di cui    toposte a test per trichinella. Il test è attua-
209 sono risultati positivi alla malattia e         to anche su tutti gli equidi macellati a par-
tutti appartenenti a specie selvatiche. La          tire dal 1994 ai sensi del D.Lgs. 286/1994.
campagna di vaccinazione orale nelle volpi          Dall’1 gennaio 2006 le analisi per Trichi-
proseguirà anche nel 2011 e 2012 con le             nella nelle carni di animali di specie recet-
stesse modalità di quella effettuata nel            tive sono quelle indicate dal Regolamento
2010. Eventuali variazioni potranno ri-             CE 2075/2005. La trichinellosi nell’uomo è
guardare l’estensione territoriale e il nume-       una malattia soggetta a notifica dal 1990.
ro di campagne vaccinali, che verranno              Le persone che si infestano corrono il ri-
eseguite in funzione dei dati di incidenza e        schio di sviluppare una malattia grave, an-
distribuzione della malattia nei territori a        che mortale. La malattia è ben conosciuta e
rischio.                                            diagnosticata sia dai medici ospedalieri sia
                                                    dai medici di medicina generale (MMG).
                                                    Dall’entrata in vigore del Regolamento CE
5.2.6. Trichinellosi                                2075/2005, l’Italia ha presentato, ai sensi
                                                    dell’art. 3 par. 3 del Regolamento, la rela-
La trichinellosi è una grave zoonosi, sostenu-      zione nazionale annuale per gli anni 2008-
ta da un gruppo di nematodi con diffusione          2009 ed è stata inviata alle Regioni e PA la
geografica cosmopolita. Infestano la mag-           scheda per la raccolta dei dati ai fini della
gior parte degli animali, compresi i rettili, gli   compilazione della Relazione nazionale
uccelli e l’uomo. La trasmissione si verifica       2010. Dal 2008 a oggi c’è stato un significa-
in seguito all’ingestione di carne infestata da     tivo incremento nella registrazione in BDN
larve di Trichinella; si ricorda che il parassi-    (Banca Dati Nazionale) di aziende suinicole
ta non è trasmissibile tra animali vivi.            a cui è stata conferita la qualifica di “azien-
Attualmente vi è evidenza di circolazione           da esente da trichinella”, come è possibile
sul territorio europeo di quattro specie di         verificare consultando il sito della BDN dei
Trichinella (T. spiralis, T. pseudospiralis,        suini. Per quanto riguarda l’allevamento su-
T. nativa e T. britovi).                            inicolo industriale, non sono segnalati casi
In Italia sono state rilevate in animali au-        di carni di suini risultate positive al test di
toctoni solo T. pseudospiralis e T. britovi;        diagnosi di trichinellosi, mentre negli ultimi
in particolare, T. britovi riconosce come           anni si sono verificati casi di trichinellosi
serbatoio la volpe e in Italia viene riscon-        umana determinata in seguito all’ingestione
trata di norma ad altitudini superiori ai           di carni di suini selvatici (cacciati) o allevati
400 m slm. T. pseudospiralis, invece, rico-         con sistema semibrado; per il prossimo
nosce come serbatoio diverse specie di uc-          biennio si prevede l’effettuazione di control-
celli, può infettare il suino ed è stata segna-     li (audit o ispezioni) in quelle aree del terri-
lata solo sporadicamente in Italia. La ma-          torio nazionale in cui si sono evidenziati i
lattia è ubiquitaria e riconosce un ciclo do-       casi di infestazione umana.

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