Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa - urbanguide www.editris2000.com - Editris 2000
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Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa Via San Giovanni 5, Saluzzo (CN) tel/fax +39 0175 41455 guida realizzata www.casacavassa.it in collaborazione Museo Civico Casa Cavassa con il Comune di Saluzzo Saluzzourbanguide © www.editris2000.com
Edificio Sede del Museo Civico, residenza un tempo di Galeazzo Cavassa e del figlio Francesco, vicari generali del marche- sato sotto Ludovico I e Ludovico II, è un bell’edificio del Rinascimento. Il palazzo, passato agli eredi dei Cavassa e successivamente ad altri, si trovava in condizioni di forte degrado, quando, nel 1883, il marchese Emanuele Tappa- relli d’Azeglio lo acquistò con l’intenzione di restaurarlo e trasformarlo in museo. Con testamento redatto il 16 marzo 1888 lo lasciò alla città di Saluzzo, come attesta la lapide sulla facciata. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Facciata La facciata prospiciente via San Giovanni è a tre piani sot- tolineati da fasce in terracotta. Al piano terreno si aprono finestre rettangolari con inferriate; il secondo piano è scan- dito da sei finestre a croce guelfa; il terzo piano da sette finestre con cornice in cotto del primitivo edificio gotico. Le lunette di tali finestre sono ornate con il trigramma di Cri- sto e le parole vincit, regnat, imperat, alternate alle armi di Saluzzo, Saluzzo-Monferrato, Cavassa. Il lato prospiciente Salita Cavassa, dipinto come la facciata, è concluso dalla torretta aggiunta a fine Ottocento. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Portale Il portale in marmo bianco di Paesana, di taglio rettangolare, presenta una ricca decorazione. Ai lati due lesene presenta- no nella parte inferiore un’anfora a due manici, due uccellini, un vaso a cratere, un tripode, da cui pendono fili di perle, e una testa di cherubino; nella parte superiore il sole raggiante sulla pianticella di cicoria, un emblema dei Cavassa. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Portale Sull’architrave è inciso il motto della famiglia, Droit quoi quil soit (la giustizia quale che sia). A ravvivare il bianco del marmo sono inserite nel basamento, nelle lesene, nel fre- gio e negli stipiti tarsie marmoree policrome. La porta d’ingresso è formata da 36 pannelli in noce inta- gliati con motivi geometrici, volute, grottesche, stemma, motto, emblema dei Cavassa, candelabre. Sia il portale marmoreo sia le ante lignee, eseguiti intorno al 1525, sono attribuiti a Matteo Sanmicheli (1480 c.-1528), scultore lombardo. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Androne di ingresso Attraversato l’androne d’ingresso, ci si affaccia sul porti- cato ad archi, quattro volte a crociera su cinque colonne di marmo; sui capitelli stemma e motto dei Cavassa. Sul- la parete destra, bassorilievo in marmo con il ritratto di Francesco Cavassa, attribuito al Sanmicheli. Nella manica sinistra, al piano terreno, si aprono tre finestre bifore con cornici in cotto a formelle (fine XV secolo). Sulla parete sot- to il ballatoio una fascia del XVI secolo è affrescata con i segni dello zodiaco. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Androne di ingresso Sulla parete del ballatoio del primo piano, affreschi a gri- saille, attribuiti a Hans Clemer e datati tra il 1506 e il 1511, rappresentano in sette riquadri le Fatiche di Ercole. Da sinistra verso destra: Ercole e Acheloo: in primo piano gli attributi di Ercole, la clava e la pelle di leone; combattimento di Ercole con Ache- loo trasformato in toro; in secondo piano il toro Acheloo si abbevera al fiume, su cui è gettato un ponte a dorso d’asi- no; sullo sfondo un roccioso paesaggio; Ercole e Caco: Ercole con la pelle del leone e la clava addor- mentato su una roccia; vittoria di Ercole sul gigante Caco; Ercole e Abdero: Ercole uccide Abdero sulla piazza della città di Abdera; nell’edificio a destra Ercole combatte con- tro le giumente di Diomede; Ercole e Anteo: Ercole lotta con Anteo; Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Androne di ingresso Ercole e il cinghiale Caledonio: Ercole vestito con la pelle del leone colpisce con la clava il cinghiale; in secondo piano Ercole con l’animale sulle spalle si avvia verso la città di Caledonia; Ercole e Gerione: Ercole, dopo aver abbattuto Gerione che, rivestito di una ricca armatura, giace ai piedi dell’eroe, è in atto di colpire con un paiolo appeso alla clava un cane a due teste; Ercole e Atlante: su una distesa di rocce l’eroe, rivestito della pelle del leone, si sostituisce al gigante Atlante nel reggere il peso della volta celeste. Sulla porzione di muro sopra la porta di accesso al ballatoio è raffigurato San Girolamo, un santo spesso rappresentato nelle opere di committenza dei Cavassa. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Androne di ingresso Per delimitare il terrazzo del loggiato, nel corso dei lavori ottocenteschi venne sistemata un’elegante balaustra con pilastri riccamente scolpiti. Nel loggiato sono sistemate opere lapidarie di diversa epoca e provenienza, tra cui la vasca originale della fontana della Drancia, sul fianco della quale stanno gli stemmi di Ludovico II e della prima moglie Giovanna di Monferrato. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sale interne ingresso sala III sala I sala II sala IV loggiato sala X sala V sala XIII sala sala XI piano terreno XII sala IX sala XIV sala XV sala VI sala VIII ballatoio PRIMO PIANO sala VII Le sale interne contengono arredi, collezioni, decorazioni in stile ‘antico’ fatti eseguire nel corso del restauro ottocen- tesco, arredi originali, altri del XV e del XVI secolo acquistati dal d’Azeglio sul mercato antiquariale o di sua proprietà, al- tri donati da collezionisti, tele, tavole, affreschi provenienti da chiese e palazzi del territorio saluzzese. Di ogni sala è indicata anche la denominazione ottocentesca. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala I “della giustizia” Sulla volta a padiglione è dipinto l’emblema del sole rag- giante circondato da una cortina di bianche nuvole. Sull’azzurro del cielo si staglia in prospettiva un loggiato a cui sono affacciati dame, putti e gentiluomini. Fra loro si possono probabilmente riconoscere il pittore che ha eseguito gli affreschi della sala (con cappello e mantel- lo), Galeazzo Cavassa (il personaggio calvo) e Francesco Cavassa (con un libro in mano). Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala I “della giustizia” Nelle lunette sono rappresentati gli Uomini Illustri e le Nove Muse. Le unghie e i pennacchi sono decorati con motivi a grottesche. Nella fascia sottostante le lunette sono rappresentati pae- saggi marini, montani e borghi fortificati. Si riconoscono la veduta del porto di Genova, un paesaggio con il Monviso, la chiesa di San Giovanni a Saluzzo e le rovine di Roma con la lupa capitolina che allatta i due gemelli fondatori della città. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala I “della giustizia” Gli Uomini Illustri. Sulla parete di fronte all’ingresso tra le due finestre si trova San Gerola- mo. Seguono, verso destra: S. Gerolamo 1. Aristotele 2. Sallustio 3. S. Ambrogio 4. S. Agostino 5. S. Gregorio Magno 6. Profeta Ezechiele 7. Lattanzio 8. Davide 9. Salomone 10. Seneca Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala I “della giustizia” Le nove Muse. Da San Gerolamo verso sinistra: 1. Clio 2. Melpomene 3. Talia 4. Euterpe 5. Erato 6. Tersicore 7. Calliope 8. Urania 9. Polimnia Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala I “della giustizia” Una porzione del pavimento in terracotta con formelle esagonali e quadrate è quella originale di fattura cinquecen- tesca. Compongono l’interessante arredo della sala: sedie “alla dantesca”, ottocentesche, della ditta londinese Robson & Jones, un pancone con schienale di fattura ottocentesca, un tavolo, rifacimento di un mobile del secondo Rinasci- mento, una cassaforte del XIX secolo, un alare in ferro. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala II “delle alleanze” S. Marziale Natività di Maria Presentazione al tempio Dal loggiato, a sinistra dell’ingresso, si entra nella seconda sala con soffitto ligneo e fregio del XVI secolo, a chiaro- scuro su fondo rosso e azzurro con stemmi che alludono alle alleanze matrimoniali dei Cavassa. Gli stemmi sulle pa- reti sono dei Tapparelli d’Azeglio. Sono esposti alcuni affreschi del XV secolo provenienti da chiese e cappelle della zona: San Marziale in abito di ca- valiere con la palma del martirio; frammento di una scena della Natività di Maria, raffigurante una donna in visita alla puerpera; frammento di una Presentazione al Tempio; Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala II “delle alleanze” S. Nicola da Tolentino testa di Santo Cristo di Pietà Cristo di Pietà con la Vergine e santo frate; San Nicola da Tolentino di Pietro Pocapaglia, 1472, proveniente dal pilo- ne nei pressi della chiesa di San Giovanni Battista di Piasco; testa di santo proveniente dal monastero di Sant’Ilario di Revello, frammento sopravvissuto alla demolizione ottocen- tesca, uno degli esempi più alti della pittura saluzzese all’ini- zio del Mille dagli evidenti legami con la pittura lombarda e catalana. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala II “delle alleanze” S. Rocco S. Sebastiano S. Antonio Abate Vergine Al centro della sala è collocato il pilone votivo proveniente dalla cappella della Morina in regione Paschere. Sulle quattro facciate sono raffigurati San Rocco, San Se- bastiano, Sant’Antonio Abate, la Vergine in preghiera di un anonimo maestro tra ’400 e ’500. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala II “delle alleanze” Gli arredi della sala sono costituiti da una credenza valdo- stana in noce (XV secolo), una credenza con alzata, otto- centesca, con pannelli del XV secolo, un tavolo ottocente- sco, due alari, un acquamanile (1888) con catino del ’400, sei sedie Robson & Jones. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala III “la cappella” Qui il marchese Tapparelli scelse di ricostruire una cappella per ricordare l’usanza rinascimentale secondo cui ogni di- mora signorile aveva un luogo destinato al culto. Sulle pareti è affrescato un fregio a chiaroscuro del XVI se- colo, con ampie integrazioni ottocentesche, che presenta nei motivi ornamentali partite di caccia e suonatori. Il soffitto è a cassettoni. Nelle travi di sostegno vennero inserite, nel corso dei restauri ottocenteschi, 74 tavolette dipinte raffiguranti personaggi maschili e femminili del XV secolo, alternate ad altre ottocentesche con simboli, stem- ma e motto dei Cavassa. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala III “la cappella” Nel pavimento vennero inglobate 210 mattonelle maioli- cate di manifattura pesarese databili tra il 1499 e il 1503. Sul camino lo stemma e il motto dei Tapparelli sono di fat- tura ottocentesca. Alle pareti: Pietà (XV-XVI sec.) proveniente dal castello di Saluzzo, si- stemata in un’edicola lignea moderna; Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala III “la cappella” S. Sebastiano Madonna con il Bambino S. Rocco Madonna con il Bambino, secondo quarto del XV secolo, proveniente dal castello di Saluzzo; San Sebastiano, San Rocco di provenienza incerta, inizio del XVI secolo; seggio del coro ligneo proveniente dalla cappella del castello mar- chionale di Revello; sedie Robson & Jones. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala IV “del libro verso Ponente” Presenta un soffitto a cassettoni e fregio dipinto cin- quecentesco, restaurato dal pittore Canova nel 1888.Lo stesso eseguì il dipinto sopra il camino raffigurante lo stem- ma dei Cavassa insieme a un sole spendente (simbolo del marchese Ludovico II) sopra un piccolo fiore. Alle pareti pergamena dipinta da A. Dalbesio con la se- guente iscrizione: “Al Marchese Emanuele Tapparelli d’Azeglio illustre culto- re dell’arte antica, architetti, pittori e scultori, ammirando l’accurato restauro della Casa Cavassa, in ricordo della loro visita, addì 10 giugno 1888”. La camera ospita una raccolta di tredici fotografie (ripro- duzioni) che documentano le opere di restauro della Casa, ultimo quarto del XIX secolo. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala IV “del libro verso Ponente” Una delle immagini mostra il marchese Tapparelli, Mel- chiorre Pulciano e Vittorio Avondo sulla terrazza di fronte al loggiato, scattata alla fine dei lavori di restauro nel 1889. L’arredo è composto da un tavolo di noce su cui è posato il busto in gesso del marchese Tapparelli, una coppia di alari, sei sedie Robson & Jones. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala V “de Foix” È la sala più importante del museo, dedicata ai marchesi Ludovico II e Margherita di Foix. Il soffitto è a casset- toni, ornato e dipinto; il fregio sulle pareti tra una trave e l’altra è decorato da stemmi, entro cornici dipinte, di fattura ottocentesca, come l’ornamentazione araldica della porta e del camino. Nella sala sono stati sistemati gli stalli corali provenienti dalla cappella marchionale di Revello. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala V “de Foix” Al centro domina la splendida tavola della Madonna di Mi- sericordia, capolavoro di Hans Clemer, databile intorno al 1499-1500. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala V “de Foix” Di committenza marchionale, l’opera in origine, con buona probabilità, era collocata nella cappella marchionale di Re- vello. La pala è occupata dalla composizione centrale, sot- tolineata da una cornice dorata ad arco inflesso, e conclusa in alto da una fascia divisa in otto piccoli scomparti. Al centro su un fondo dorato, su cui spiccano scintille in rilievo, la Vergine accoglie e protegge con le braccia allar- gate la famiglia marchionale inginocchiata su un prato dis- seminato di fiori. Sul capo della Vergine due angioletti ten- gono la corona, al di sopra Dio Padre benedicente. I lembi del manto allargato sono tenuti da san Paolo a si- nistra e da san Pietro a destra. Preziosissimi gli abiti della Vergine e della marchesa, di broccato d’oro e con maniche a campana. Ludovico II, a sinistra della Vergine, indossa una cappa di broccato d’oro, foderata di ermellino; al collo spicca il collare dell’Ordine di San Michele conferitogli da Carlo VIII di Francia; posata sul prato la berretta rossa. Alle spalle stanno i fratelli e i dignitari di corte, il vicario generale Pietro di Celle e il giovane Francesco Cavassa. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala V “de Foix” A destra della Vergine la seconda moglie, Margherita di Foix, con il piccolo Michele Antonio e il seguito femminile della famiglia. Gli scomparti superiori hanno fondo scuro e presentano a mezza figura i santi Sebastiano, Cristoforo, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista, Andrea, Lorenzo. In due minuscoli tondi agli estremi dell’arco figurano l’Angelo An- nunciante e la Vergine Annunciata. Sotto la pala è sistemato un cassone nuziale in legno in- tagliato, dorato e decorato in pastiglia, di ambito toscano della fine del XV secolo. Sulla parete d’ingresso un ritratto femminile in marmo di scultore lombardo rappresenterebbe una giovinetta identi- ficata con una Solaro e non con Margherita di Foix, come è scritto nella cornice. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala VI “degli imperatori” Galba Traiano Nerva Augusto Ha il soffitto a cassettoni con travi e tavolette decorate. Sulle pareti corre un fregio a finto graffito del XVI secolo, in- tervallato al centro da tondi marmorei raffiguranti di profilo gli imperatori Galba, Traiano, Nerva e Augusto. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala VI “degli imperatori” Nella sala è esposta la Tavola dei Santi, proveniente dall’antico ospedale di Saluzzo. Datata 1516, è attribuita a pittore piemontese attivo nel primo quarto del XVI secolo. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala VI “degli imperatori” In deposito da Palazzo Madama-Museo Civico d’Arte Anti- ca di Torino è la porta, in legno intagliato e scolpito, origi- nariamente collocata nel castello di ponente di Lagnasco. Si tratta di un’eccellente opera di ebanisteria piemontese databile agli anni 1570-1572. Dentro l’armadio a muro sono esposte terrecotte architettoniche e pietre scolpite. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala VII “camera della lobbia” Vi si accede dalla balconata lignea; sulla porzione di muro sopra la porta di accesso al ballatoio è raffigurato san Giro- lamo dipinto da Hans Clemer insieme al ciclo delle “Fati- che di Ercole” presente sulla stessa balconata. Il soffitto della sala è a cassettoni con tavolette decorate a grottesche e fregio dipinto; le pareti hanno una decora- zione a finta tappezzeria; negli scomparti quadrati stemmi Cavassa e Cavassa-Scarampi (in ricordo del matrimonio di Francesco Cavassa con Margherita Scarampi). Dalla sala si accede al belvedere, piccolo terrazzo merlato di gusto neomedioevale risalente alla ristrutturazione otto- centesca. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala VIII “delle Margherite” Conosciuta per il fregio dipinto sul camino dal pittore Ca- nova, XIX secolo che riproduce dei motivi floreali. La porta d’ingresso a quattro pannelli, due inferiori decorati a perga- mena e due superiori intagliati a motivi fitomorfi, è originale del XV secolo. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala VIII “delle Margherite” Le pareti propongono una decorazione a finta tappezze- ria a righe verticali rosse e verdi, che imita i tessuti che nel XVI secolo venivano appesi alle pareti. Vi si trovano: un letto intagliato dotato di un corredo tessile moderno in stile; un alare scaldavivande del XVI secolo; un bassorilievo gotico con tre figure di santi seduti. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala IX È esposto il polittico di Jacobino Longo, Adorazione dei Magi, proveniente dalla chiesa di San Giovanni Evangelista di Villaretto Bagnolo, firmato e datato 1530. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala IX Nella tavola centrale, più grande e centinata, è raffigurata l’Adorazione dei Magi; lo sfondo al di là del tetto in rovina rappresenta una campagna con villaggio; nella tavola di de- stra la Visitazione, in quella di sinistra l’Incontro di Gio- achino e Anna alla porta aurea; nella cimasa l’Annuncia- zione. Completano l’allestimento della sala due sculture in pietra rappresentanti volti umani maschili, XIV-XV secolo. All’ingresso della stanza si trova un vestibolo ligneo fu re- alizzato dall’ebanista Luigi Gasperini (XIX secolo) recupe- rando vecchi pannelli intarsiati del XV-XVI secolo. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala X “camera d’angolo sud-ovest” Sulle pareti corre un fregio in cui si alternano stemmi Cavas- sa-Scarampi. Sul camino campeggia lo stemma dei Saluzzo, XIX secolo. L’arredo della sala è costituito da: un letto piemontese in- tagliato e tornito della fine del XVI secolo, con ricostruzione moderna del corredo tessile in stile; una specchiera e tavolo da muro della seconda metà del XVII secolo, di intagliatore di area genovese. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XI “degli Acaja” Presenta alle pareti un ricco fregio di primo Cinquecento a chiaroscuro con stemma di Savoia-Acaia e un soffitto cas- settonato con motivi ornamentali. L’arredo è costituito da: un armadio intagliato con motivi decorativi neomedievali a pergamena; una credenza con gli angoli smussati a pianta poligonale; un tavolo e un seg- giolone pieghevole con braccioli del tipo “savonarola” del XIX secolo; un pancone dall’alto schienale, ritenuto una ricomposizione dell’Avondo con i frammenti di un altare; una coppia di alari. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XII L’arredo è costituito da: una sottocredenza piemontese della fine del XVI secolo; un seggiolone da balia del XVIII secolo; un gruppo di tre misure di capacità in bronzo per cereali, una da- tata 1751, un’altra 1613; candeliere a muro, XV secolo; coppia di alari; ritratto di Anna Maurizia d’Austria, infanta di Spagna, XVII secolo. Sul camino è dipinto lo scudo di Savoia-Acaia. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XIII “camera all’angolo sud-est” È una grandiosa sala che riceve luce da tre finestre crocia- te. Il soffitto a cassettoni riccamente intagliato è riferibile al primo Cinquecento. Sulle pareti in alto corre un fregio con motivi ornamentali. Un grande camino con stemma dei Cavassa domina sulla parete ovest. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XIII “camera all’angolo sud-est” Sono esposti i ritratti del duca Carlo Emanuele I di Sa- voia (1562-1630) e della consorte Catalina Micaela (1567- 1597), figlia di Filippo II di Spagna, opere di Giovanni Ca- racca, pittore fiammingo attivo alla corte sabauda dal 1568 al 1607. Il duca Carlo Emanuele è ritratto a figura intera e sfoggia un’armatura nera da parata, ornata dalla croce bian- ca dell’Ordine Mauriziano. Al collo porta il collare dell’Ordi- ne della Santissima Annunziata. Catalina Micaela indossa un sontuoso abito nero con collare pieghettato. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XIII “camera all’angolo sud-est” Nella sala troneggia il sontuoso letto a baldacchino, con la ricostruzione completa dei corredi tessili, nel quale, se- condo la tradizione, avrebbe dormito Carlo Emanuele I al castello di Lagnasco. Di fianco è sistemata la culla, proveniente dallo stesso ca- stello, datata al 1560 e attribuita alla bottega del savigliane- se Pietro Dolce (1506-1566). Il manufatto è interessante per la decorazione a grottesche della testiera. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XIV La sala con soffitto a cassettoni ha le pareti decorate da un fregio a grottesche con il motto dei Cavassa “Droit quoi quil soit”. Attraverso una porta si accede al piccolo bel- vedere da cui si possono ammirare gli affreschi di Hans Clemer della parete di fronte. Da qui si possono vedere sulla sinistra le tre finestre costruite a imitazione di quelle caratteristiche degli edifici medievali e rinascimentali pie- montesi. Hanno una particolare decorazione con cornici in cotto simile a quella che adorna le facciate e le finestre di altri vecchi palazzi a Saluzzo. Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XV La stanza è priva di arredi e vi si accede attraverso una porta antica scolpita nel 1475 circa. Il soffitto è a cassettoni. Su tre pareti corre un fregio con la raffigurazione delle Si- bille; sono rappresentate a figura intera all’interno di meda- glioni collegati da decorazioni animali e floreali ed attorno ad ogni medaglione è inserita una scritta in latino, tratta dall’antico testo “La Passione di Revello” (testo di autore anonimo, molto utilizzato tra il 1400 ed il 1500 per le cele- brazioni religiose del periodo quaresimale e pasquale). Le Sibille, secondo la mitologia greco-romana, erano creatu- re semidivine, capaci di conoscere il futuro che poi annuncia- vano agli uomini attraverso frasi brevi ed oscure. Nel Rinascimento, invece, le Sibille vengono dipinte all’inter- no di chiese o palazzi come personaggi che annunciano mes- saggi della religione cristiana (come succede in questa sala). Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
Sala XV Le Sibille, guardando la porta d’ingresso, da sinistra verso destra: 1. Persica 2. Lybica 3. Delphica 4. Cimeria 5. Erithrea 6. Samia 7. Cumana 8. Hellespontina 9. Frigia 10. Tiburtina 11. Agrippina 12. Europa Saluzzo Museo Civico Casa Cavassa
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