Rudolf - COSTRUIRE CON I SENSI - Supsi
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Rudolf e la sua collezione COSTRUIRE CON I SENSI Y305.01 / Y505.01 ATELIER VERTICALE arch. int. Remo Derungs arch. Filippo Viano SA 2019 . 2020 SUPSI AI
3 INDICE 4 DESCRITTIVO MODULO 5 CRITERI DI VALUTAZIONE 7 CALENDARIO 8 RUDOLF OLGIATI INDICE 10 LA FONDAZIONE 16 LA CASA GIALLA 18 LA STALLA 20 MAPPE STORICHE 23 DISEGNI 26 SUGGESTIONI in copertina Disegno di Remo Derungs, Flims, 2019 3
Obiettivi del modulo - Apprendere ed esercitare la metodologia di analisi del programma di progetto 1. La valutazione del modulo si basa sia sulle conoscenze acquisite in e del contesto. ognuno dei corsi presenti all’interno del modulo, sia sulla comprensione - Strutturare e interpretare le esigenze del committente. e acquisizione complessiva degli obiettivi del modulo. - Discernere la necessità e le funzioni di apporti interdisciplinari allo sviluppo 2. La valutazione verrà svolta in itinere e verrà verificata attraverso un del progetto. esame orale, previsto durante la sessione di certificazione, comprensivo di - Gestire le relazioni fra aspetti funzionali, espressivi e costruttivi di un tutti i corsi del modulo. tema progettuale. - Sapere rappresentare il progetto con piani, immagini prospettiche, 3. Gli obiettivi generali del modulo vengono verificati dal docenti duran- elaborati te la presentazione collettiva dei progetti. digitali, modelli, ecc. 4. Di particolare rilevanza sono: - Presentare e argomentare le scelte progettuali con mezzi e tecniche - la pertinenza dell’idea di progetto adeguati. - lo sviluppo coerente del progetto - Formulare un’idea di progetto. - la perizia compositiva - il dettaglio architettonico costruttivo DESCRITTIVO CRITERI DI - la correttezza e la precisione nella rappresentazione MODULO Obiettivi del corso Y305.01 / Y505.01 - la qualità e la pertinenza delle immagini prodotte VALUTAZIONE - Conoscere, sviluppare e approfondire il processo progettuale. - la presentazione orale del progetto - Saper applicare al progetto le competenze artistiche, tecniche e scientifiche acquisite. 5. Il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati per il progetto Atelier - Essere in grado di analizzare aspetti culturali, storici e sociali specifici verticale I/II comportano una valutazione insufficiente F. al tema di progetto. 6. Il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati in uno degli altri corsi - Saper lavorare in modo interdisciplinare. del modulo, compor ta una valutazione insufficiente Fx. - Essere capace di affrontare il tema attraverso il confronto con il committente, gli utenti e gli esperti. 7. Qualora le lacune fossero ritenute gravi può essere attribuita una - Rafforzare la capacità di critica, argomentazione e dibattito. valutazione F. - Saper scrivere una relazione di progetto. 8. Qualora lo studente non consegni gli elaborati entro i termini fissati dai docenti, gli viene attribuita una valutazione insufficiente F. Metodi di insegnamento - Lezioni frontali. 9. La frequenza a tutte le attività didattiche è obbligatoria. (v. Art. 5 Direttive d’applicazione DACD del Regolamento per il Bachelor) - Lavoro assistito e individuale in atelier. - Critiche interdisciplinari. - Visite di realizzazioni esemplari rispetto al tema in oggetto - Sostegno organizzativo e progettuale svolto dagli assistenti 4 5
sotto atelier di Le Corbusier SUPSI Architettura d’interni_ Calendario Atelier Remo Derungs_sa 2019-20 19 sett atelier A103 critiche finali di tesi 20 sett atelier A103 presentazione progetto 26 sett Grigioni viaggio di studio 27 sett Grigioni viaggio di studio 03 ott atelier A107 concetto 04 ott atelier A107 concetto 17 ott atelier A107 concetto 18 ott atelier A107 progetto 24 ott atelier A107 progetto 25 -26 ott Lucerna HSLU progetto critica intermedia I 31 ott atelier A107 progetto 01 nov atelier A107 progetto 07 nov atelier A107 progetto 08 nov atelier A107 progetto CALENDARIO 14 nov atelier A107 progetto 15 nov atelier A107 progetto 21 nov aula A005 progetto critica intermedia II 22 nov atelier A107 progetto 28 nov atelier A107 progetto atelier ‹atëlié› s. m., propriam., il luogo di lavoro di artigiani. In partic., indica lo studio nel quale 29 nov atelier A107 progetto lavora un artista, in special modo un pittore, realizzando e poi conservando le proprie tele, sorrette da cavalletti. 06 dic aula A005 progetto critica intermedia III L’atelier (o bottega) è il luogo di lavoro più comune per artisti, uno spazio condiviso, un luogo di 07 dic aula A005 progetto critica intermedia III confronto in cui nascono progetti e si sviluppano idee. 12 dic atelier A107 grafica + layout preconsegna 13 dic atelier A107 grafica + layout preconsegna 20 dic aula A203/204 progetto consegna finale 09 genn aula A005/103 progetto critica finale 10 genn aula A005/103 progetto critica finale 6 7
in fotografia Rudolf Olgiati Nel settembre 1995, all’età di 85 anni, è scomparso Rudolf Olgiati, citta- dino di Poschiavo e Coira, architetto grigionese conosciuto e apprezzato anche oltre i confini nazionali. Nelle numerose costruzioni ex novo e nelle importanti ristrutturazioni di edifici storici, Olgiati aveva sviluppato uno stile inconfondibile, contemperando in modo originale la lezione di Le Corbusier con le suggestioni dell’architettura rurale autoctona. La visione architettonica dell’architetto è stata raccolta in un piccolo volume intitolato: Rudolf Olgiati, Architekt, eine Streitschrift. Il sottotitolo, ovvero quasi una sfida, caratterizza la sua indole provocatoria. Figlio di emigranti poschiaviani, Olgiati è nato, vissuto ed operato quasi eslu- sivamente al nord delle Alpi, di preferenza a Flims, dove abitava. Proprio a Flims un intero quartiere residenziale documenta la sua attività di architetto con alcune delle opere più significative per quanto riguarda il suo messaggio architettonico. Nelle valli del Grigioni Italiano risultano pochissimi lavori dello scomparso. L’unica vera occasione di manifestare il suo pensiero compositorio è un re- stauro al centro di Montaccio, una frazioncina di Stampa in Bregaglia. Rudolf Olgiati ha impostato il suo lavoro compositorio sul teorema della logica visiva, seconda la quale solo i corpi e di volumi correttamente definiti si trasformano, attraverso la nostra percezione ottica, in vera architettura. Discepolo di Le Corbusier egli si era dotato di un porpio bagaglio di ele- menti compositori che applicava e perfezionava ad ogni nuova esperienza RUDOLF costruttiva. Aveva acquisito il suo metodo assimilando elementi dell’architet- OLGIATI tura classica greca commisti a manifestazioni del patrimonio rurale di alcune aree grigioni: i volumi prismatici, la finestra ad invito, la porta ad arco piatto, la colonna, il tetto incassato, la tinteggiatura alla calce possibilmente candida. Olgiati concepiva la costruzione come un corpo chiuso a guscio e rispettava l’effetto volumetrico incassando il tetto e scavando le aperture dal guscio stesso. All’interno cesellava scale, cucine e caminetti, recuperava assiti e fode- 1910 Nasce a Coira il 9 settembre re lignee, squarciava dove necessario nuove apertue nelle pareti. 1918 Morte della madre nelle costruzioni nuove Olgiati inseriva spesso elementi di recupero culturale, 1920 Morte del padre cioè porte, inferriate, soffitti lignei e mobili, sistematicamente sottratti alla 1917-1929 Scuole a Davos e Coira, maturità alla scuola cantonale di Coira demolizione di edifici. 1927 Scopre l’opera “Vers une architecture” di Le Corbusier I restauri di case signorili o rurali figurano fra le sue opere migliori. Nelle 1930-1934 Studia al Politecnico Federale di Zurigo e si diploma in architettura operazioni di ripristino dell’edificio storico Olgiati esprimeva il suo rigore 1935-1937 Soggiorna a Roma, dove si interessa di architettura antica conservatore evitando di intervenire su manufatti e elementi decorativi an- 1938-1939 Apre uno studio di architettura a Zurigo cora validi e manifestava la sua logica compositoria aprendo nuove porte 1940 Inizia una collezione di vecchi oggetti della cultura grigionese nelle pareti divisorie, scavando terrazzi nel piovente del tetto e riformando 1940-1944 Attivo come soldato zappatore le funzioni storiche con la radicalità dell’architetto contemporaneo. 1945 Apre uno studio d’architettura a Flims, dove abita Olgiati considerava l’edificio storico un soggetto di composizione architetto- 1946 Matrimonio con Anna Lewis nica e non un documento da conservare in assoluto rispetto della sostanza 1947 Nascita del figlio Christopher storica, così come risulta dai principi operativi per la conservazione dei beni 1958 Matrimonio con Irene Canova e nascita del figlio Valerio archiettonici. Tuttavia, nonostante l’atteggiamento diamentralmente opposto, 1961 Nascita della figlia Eva il suo intuito formale lo guidava a soluzioni eccezzionali anche a livello di 1977 Esposizione sulle sue opere al Politecnico Federale di Zurigo conservazione. 1981 Gli venne assegnato il “Premio Culturale Grigionese” 1995 Muore a Flims in settembre 8 9
in fotografia all’interno della stalla ci sono circa 3000 manufatti tipici grigionesi La Fondazione Olgiati a Flims è fortemente impegnata nella conservazione, nella divulgazione e nell‘esposizione appropriata della preziosa collezione di proprietà dell’architetto Rudolf Olgiati (1910-1995). Rudolf Olgiati ha lavorato ed abitato a Flims fino al 1995; nel contempo ha raccolto una notevole quantità di oggetti, dalla porta alla finestra, dalla cassa- panca alla sedia, sono numerosi i manufatti storici che sono stati collezionati. I 1500 oggetti di grande valore storico sono stati meticolosamente puliti e messi in inventario, ora aspettano di essere mostrati scenograficamente in LA un luogo adeguato. Poco prima della sua morte Rudolf Olgiati ha lasciato FONDAZIONE in eredità la sua collezione alla comunità di Flims, ad una condizione, che la casa gialla «gelbe Haus» fosse allestita e modificata secondo il proprio gusto come luogo di esposizione «...in particolare deve essere dipinta da sopra a sotto tutta bianca». Al figlio Valerio Olgiati, architetto di fama internazionale, é stato commissio- nato il progetto di sistemazione della casa. Dal 2000 la casa gialla «Das gelbe Haus» é uno spazio espositivo. I temi delle mostre che sono accolti al suo interno spaziano dalla cultura in ambito artistico alle tradizioni grigionesi, dall’architettura a mostre multimediali e di design. 10 11
in fotografia archivio Olgiati in fotografia archivio Olgiati in fotografia archivio Olgiati 12 13
in fotografia veduta aerea di Flims, 1971 LA STALLA 14 15
in fotografia veduta della Casa Gialla, Flims,1971 L’edificio, che è rimasto vuoto per venti anni, iniziò a essere conosciuto con il nome di » Casa Gialla « perchè prima del completo rinnovamento da parte di Olgiati era intonaca e tinteggiata di giallo...la » Casa Gialla « è diventata nel frat- tempo bianca e sorge, nel nucleo storico del rinomato centro di villeggiatura dei Grigioni: Flims. La casa, prima di rimanere completamente vuota, ospitava un negozio e alcuni appartamenti. Il padre dell’architetto, avendo deciso di donare alla cittadinanza la sua collezione di oggetti e manufatti legata alla storia locale, ha posto come condi- zione la sua collocazione nella » Casa Gialla « restaurata e trasformata in museo. L’obiettivo dell’intervento era quello di dotare la località di un nucleo con una funzione culturale, in prossimità della strada di collegamento molto frequentata che la attraversa. LA L’ingresso dell’edificio, raggiungibile per mezzo di una scala in calcestruzzo a vista, è stato collocato sul lato opposto rispetto alla viabilità principale, nella nuova piaz- CASA zetta che si apre sul retro. Il grande abbaino, i cornicioni e gli aggetti sono stati eli- in fotografia veduta della Casa Gialla, Flims, 2009 GIALLA minati, la linea di gronda innalzata e le aperture rettangolari del fronte ridotte nelle loro dimensioni. Lungo il bordo superiore delle facciate e intorno alle strombature delle finestre corre una cornice in calcestruzzo. Le aperture sono incavate nella possente muratura che ha uno spessore di 80 cm. I nuovi elementi e la vecchia muratura in pietra a spacco hanno ricevuto una scialbatura in latte di clace che ne uniforma l’aspetto esterno. Internamente l’edificio è stato completamente svuotato; gli infissi, collocati a filo del nuovo rivestimento, sono staccati solo da un sottile scuretto. I nuovi solai, in trave di larice, poggiano su una struttura di montanti lignei che avvolge l’interno delle pareti, ed è indipendente dalla massa muraria esistente. La prospettiva inter- na delle sale espositive è dominata da un montante in legno, in posizione asimme- trica e di proporzioni massicce. Nel sottotetto l’elemento perde la sua funzione strutturale e si inclina, in modo volutamnete irrazionale, per incontrare il vertice del tetto piramidale. 16 17
in fotografia veduta della stalla e della Casa Gialla, Flims, 2019 Una stalla in disuso è il luogo designato per l’allestimento del nuovo Schaudepot Rudolf Olgiati, un luogo nelle immediate vicinanze della casa gialla. Lo Schaulager, così come l’edificio principale per le esposizioni ,la casa gialla di Flims «Das gelbe Haus Flims», possono essere collegati all’interno di un unico percorso espositivo; un piccolo cafè, una biglietteria, un foyer di ingresso dovreb- bero inoltre trovare spazio all’interno della ex stalla e fungere da spazi pubblici del museo. I nuovi contenuti dovranno saper dialogare con il contesto esistente di Flims e della casa gialla, leggendo le potenzialità e la storia di questo luogo e, accogliendo il visitatore, dovranno saper coniugare un luogo di incontro e di accoglienza all’in- terno del paese. LA STALLA La disposizione degli spazi e degli oggetti, la scelta del colore, del materiale e la sua lavorazione, cosi come la scelta e la progettazione delle luci sia naturali che artificiali, avranno un ruolo molto importante. Verrà attribuita particolare importanza al disegno durante ogni fase progettuale dell’atelier. Il vostro compito sarà la progettazione di uno spazio espositivo con annesso cafè che, oltre ad entusiasmare gli architetti di tutto il mondo, dovrà trovare il consenso anche dei turisti e degli abitanti del luogo. Partendo una forte idea progettuale, nel corso del semestre il progetto di ognuno di voi dovrà essere sviluppato dalla grande scala al dettaglio costruttivo, fino ad ar- rivare alla progettazione di un layout che sappia tradurre tutto il vostro percorso e vostri contenuti in maniera coerente. 18 19
mappa 1 carta Dufour mappa 3 carta Siegfried 1860 1970 0 50 100 150m 0 50 100 150m mappa 2 carta Siegfried mappa 4 carta Siegfried 1900 2018 0 50 100 150m 0 50 100 150m 20 21 empty text
60347 60346 60347 60346 60348 60348 109 109 60353 60353 107 107 178 178 60578 60578 60578 60577 60577 60625 39 60625 39 60625 39 41 60626 60626 41 41 60312 60312 10 m 50 m 100 m 1m 10 m 1m 10 m re n g m bh bere gasse 31 c h-70 00 c hur 22 23 il @ gasserd eru ngs.c h Situa tio nspla n S tall - D a s gelb e H a u s Fli m s | 1:2 0 0 gasser, d e run gs inn en archite kture n g m bh Proje kt Stall Olgiati Stiftung, Fli m s grü ngasse 13 c h-8 00 4 zürich | o bere gasse 31 c h-70 00 c hur
1m 5m 1m 5m ss U nter ge sch o ss | 1:1 0 0 G r u n driss U nter ge sch o ss | 1:1 0 0 gasser, d e run gs inn en archite kture n g m bh gasser, d e run gs inn en archite kture n g m bh Stall Olgiati Stiftung, Fli m s Proje kt Stall Olgiati Stiftung, Fli m s grü ngasse 13 c h-8 00 4 zürich | o bere gasse 31 c h-70 00 c hur grü ngasse 13 c h-8 00 4 z ürich | o bere gasse 31 c h-70 00 c hur Vitg Pign 6, 70 17 Fli m s p h o ne + 4 1 (0)4 4 29 1 0 2 37 m ail @ gasserd eru ngs.c h A dress e Vitg Pign 6, 70 17 Fli m s p h o ne + 4 1 (0)4 4 29 1 0 2 37 m ail @ gasserd eru ngs.c h Pla n N r.: 1 01 | For m at: A 3 ho c h | G ezeic hn et: 0 2.09.19 ls | Revidiert: | M st. 1:10 0 w w w.gasse rd e run gs.ch Pla nd ate n Pla n N r.: 1 01 | For m at: A 3 ho c h | G ezeic hn et: 0 2.09.19 ls | Revidiert: | M st. 1:10 0 w w w.gasse rd e run gs.ch 1 Pianta piano interrato 1m 5m 2 Prospetto sud-est 1m 5m 3 Pianta piano terreno u n driss U nter ge sch o ss | 1:1 0 0 G r u n driss E rd gesc h o ss | 1:1 0 0 gasser, d e run gs inn en archite kture n g m bh gasser, d e run gs inn en archite kture n g m bh e kt Stall Olgiati Stiftung, Fli m s Proje kt Stall Olgiati Stiftung, Fli m s grü ngasse 13 c h-8 00 4 zürich | o bere gasse 31 c h-70 00 c hur grü ngasse 13 c h-8 00 4 z ürich | o bere gasse 31 c h-70 00 c hur ess e Vitg Pign 6, 70 17 Fli m s p h o ne + 4 1 (0)4 4 29 1 0 2 37 m ail @ gasserd eru ngs.c h A dress e Vitg Pign 6, 70 17 Fli m s p h o ne + 4 1 (0)4 4 29 1 0 2 37 m ail @ gasserd eru ngs.c h d ate n Pla n N r.: 1 01 | For m at: A 3 ho c h | G ezeic hn et: 0 2.09.19 ls | Revidiert: | M st. 1:10 0 w w w.gasse rd e run gs.ch Pla nd ate n Pla n N r.: 1 02 | For m at: A 3 ho c h | G ezeic hn et: 0 2.09.19 ls | Revidiert: | M st. 1:10 0 w w w.gasse rd e run gs.ch 24 25
SUGGESTIONI 27
Valentine Schlegel, Camino Castello di Comlongon, Scozia 28 29
Not Vital, snowball Interno con mobili Grigionesi 30 31
Sir Jhon Soane’s house Forum Paracelsus, Sankt Moritz 32 33
SITOGRAFIA https://geogr.mapplus.ch/viewer https://www.dasgelbehausflims.ch BIBLIOGRAFIA L’architetto Rudolf Olgiati, Giovanoli Diego, Quaderni grigioni Italiani, 1996 Eine Stretschrift / Rudolf Olgiati, Judith M. Grieshaber, Stoccarda, 2002 Valerio Olgiati: Das Gelbe Haus, Kunsthaus Bregenz, 2000 Dado : gebaut und bewohnt von Rudolf Olgiati und Valerio Olgiati, Selina Walder; Rudolf Olgiati, 1910-1995;Valerio Olgiati, 1958-; Das Gelbe Haus Flims, 2010 Touch me!, Gregor Eichinger e Eberhard Tröger, Lars Müller, Zurigo, 2011 TESTI Pensare architettura, Peter Zumthor, Mondadori Electa, 2003 RACCOMANDATI La poetica dello spazio, Gatson Bachelard, Dedalo, 2006 Specie di spazi, Georges Perec, Bollati Boringhieri, 1989 Gli occhi della pelle - L’architettura e i sensi, Pallasmaa Juhani, Jaca book, 2007 La mano che pensa: Saggezza esistenziale e incarnata nell’architettura, Pal- lasmaa Juhani, Safarà editiore, 2014 Libro d’ombra, Junichiro Tanizaki, Bompiani, 2000 35
Attivate le esperienze che avete vissuto, la vostra curiosità, la vostra intelligenza, la vostra insistenza e perseveranza. Preparate e formulate le vostre domande. Più date, più riceverete.
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