RIVISTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE - RICORDO DI ALDO BERNARDINI Flavia Lattanzi Estratto - isgi.cnr.it
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RIVISTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE ISSN 0035-6158 Anno CIII Fasc. 3 - 2020 Flavia Lattanzi RICORDO DI ALDO BERNARDINI Estratto
NECROLOGIO FLAVIA LATTANZI RICORDO DI ALDO BERNARDINI L’ultima volta che ho rivisto Aldo Bernardini è stato nel luglio dell’anno scorso al festeggiamento dei cento anni di Gaetano Arangio- Ruiz, dove egli era presente insieme alla moglie Ingrid, sua compagna di vita dall’anno in cui si erano incontrati a Bonn nel 1958. Seppure con qualche piccola difficoltà di andatura, Aldo era però in 817 ottima forma e anche in quella occasione, con il suo solito acuto senso critico, ha animato un dibattito sulla attuale situazione politica italiana, trovando naturalmente un’ottima sponda nel festeggiato… Nulla lasciava quindi presagire la sua improvvisa scomparsa, il 7 aprile 2020, all’età di 85 anni (era nato a Roma il 20 maggio 1935), allorché progettava con Ingrid, finito il periodo di lockdown, di tornare alla loro intensa attività culturale. Aldo Bernardini, oltre che eminente studioso del diritto inter- nazionale, oltre che persona molto impegnata in numerose battaglie politiche e civili, era infatti anche un grande appassionato di musica lirica e sinfonica e non mancava mai i più importanti concerti come i migliori spettacoli teatrali in giro per l’Italia. La sua è certamente una dolorosa perdita per chi ha avuto occasione di conoscerne e apprezzarne la profonda cultura storica, filosofica e artistico-musicale, come il suo fine acume giuridico, il suo appassionato impegno politico, la sua umanità e semplicità nelle relazioni interpersonali. Per rendere al meglio la personalità di Aldo Bernardini merita anzitutto ricordare che negli anni ’50 egli fu uno dei migliori allievi del Liceo classico Massimo, l’importante istituzione scolastica romana ge- stita dai Gesuiti. Questa esperienza formativa di profondo stampo uma- nistico, pur avendolo portato a scelte ideologiche di segno direi opposto
NECROLOGIO a quello alla base dell’insegnamento impartito in quella istituzione, ha dato a tutto il percorso della sua vita culturale, accademica e di impegno umano, civile e politico l’impronta indelebile — ne abbiamo parlato spesso durante le nostre discussioni — dell’assolutezza delle sue scelte ideologiche. Io feci la sua conoscenza nell’Istituto di diritto internazionale del- l’Università di Roma «La Sapienza», allorché egli era assistente ordina- rio e io assistente volontaria, ma poi anche e soprattutto nella Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI), dove lavoravamo entrambi, con ruoli naturalmente diversi, alla rivista La Comunità inter- nazionale. Allorché egli divenne prima professore incaricato e poi, dal 1969, ordinario di diritto internazionale presso la Facoltà teramana di Scienze politiche dell’Università abruzzese G. D’Annunzio, io feci anche lì la mia esperienza di assistente volontaria prima e di assistente ordinaria poi. Furono anni di grandi discussioni con Aldo Bernardini, specie du- rante i nostri lunghi viaggi verso Teramo allorché non c’era ancora 818 l’autostrada, ma si doveva superare, anche con la neve alta, il terribile passo delle Capannelle. Le discussioni continuavano durante le cene fra i colleghi pendolari dell’Università negli ottimi ristoranti teramani e si ravvivavano quando si parlava di Stalin e dello stalinismo, su cui in particolare Aldo e io avevamo idee diverse, sebbene da approcci diversi: lui da quello teorico-ideologico, io da quello per così dire concreto, avendo potuto sperimentare l’applicazione dello stalinismo tanto in Cecoslovacchia a danno di alcuni mei familiari, quanto in Unione Sovie- tica durante i sette mesi del soggiorno di studio presso l’Università dell’allora Leningrado per la preparazione della tesi su «Le teorie sovietiche del diritto internazionale» assegnatami dal prof. Ago. Le discussioni con un intellettuale come Aldo Bernardini mi hanno però dato molto in termini di ulteriore formazione soprattutto filosofica e storica, che sia Ago che Bernardini consideravano imprescindibile base culturale per lo studio del diritto, soprattutto del diritto internazionale. Aldo non approvò il mio successivo ritorno come assistente ordinaria a «La Sapienza» perché, essendo sostenitore della necessità di formare i giovani ai valori di «giustizia» e «verità», riteneva che in Abruzzo ci fosse bisogno di un impegno accademico e in generale culturale più di quanto ce ne fosse a Roma, dove c’erano maggiori possibilità per un confronto fra voci diverse. Per i docenti italiani, che sono soliti muoversi da
NECROLOGIO un’Universitàc all’altra — e non solo per ambizioni personali — la «fedeltà» di Aldo Bernardini all’Università abruzzese, per la cui trasfor- mazione in Università pubblica egli s’impegnò moltissimo, è certamente un esempio unico, visto che egli non era un docente di provenienza e residenza «locale». Della Facoltà di scienze politiche di Teramo egli sarà del resto preside dal 1972 al 1979, e sarà rettore dell’Università G. D’Annunzio dal 1979 al 1985. Ma anche dopo il suo pensionamento egli continuerà a partecipare attivamente alla vita culturale e politico-cultu- rale dell’Abruzzo, con presenze attive e frequenti a convegni, conferenze, dibattiti in varie località della Regione, fino alla sua ultima presenza a Teramo a un incontro organizzato per il centenario della Rivoluzione russa, il 7 novembre 2017. Allievo di Gaetano Morelli, la sua carriera scientifico-accademica era iniziata nel 1960 con scritti improntati a un approccio formalistico molto rigoroso. Si vedano così: Valore attuale dell’accettazione della giurisdizione della Corte permanente di giustizia internazionale, Rivista di diritto internazionale, 1960, pp. 257-302. 819 La reciprocità rispetto agli atti esecutivi e cautelari contro Stati esteri, ibidem, 1960, pp. 449-464. Trasferimento alla Corte internazionale di giustizia della giurisdizione convenzionale della Corte permanente, ibidem, 1961, pp. 220-262. Giurisdizione e competenza per la nomina del curatore all’eredità giacente dello straniero, ibidem, 1961, pp. 471-484. Sulla richiesta di informazioni circa il diritto straniero, ibidem, 1961, pp. 645-651. Legge regolatrice delle forme ad probationem, ibidem, 1962, pp. 80-92. Accordo e contratto di sede tra Italia e FAO, ibidem, 1963, pp. 26-40. Norme internazionali e norme statali e regionali, ibidem, 1964, pp. 80-102. Pretesi spostamenti delle competenze costituzionali di organi italiani in ordine all’adattamento al diritto internazionale, ibidem, 1965, pp. 428-438. Sulla delega legislativa al Governo per l’attuazione di norme internazio- nali, ibidem, 1965, pp. 569-584. Decisioni individuali della C.E.C.A. e Costituzione italiana, Giurispru- denza costituzionale, 1966, pp. 523-530. Ordine di Malta e diritto internazionale, Rivista di diritto internazionale, 1967, pp. 497-562.
NECROLOGIO Filiazione: diritto internazionale privato italiano, in Enciclopedia del diritto, vol. 17, Milano, 1967. Problemi di rinvio e di adattamento nell’art. 7 della Costituzione, Rivista di diritto internazionale, 1968, pp. 273-293. La Carta europea dell’acqua, La Comunità internazionale, 1968, pp. 478-484. Regolamento comunitario e legge statale, Rivista di diritto internazionale, 1969, pp. 231-257. Ma si veda soprattutto l’importante monografia, che nel 1968 fu particolarmente apprezzata da Rolando Quadri commissario al concorso per professore di ruolo di diritto internazionale: Produzione di norme giuridiche mediante rinvio (Pubblicazioni dell’Istituto di diritto interna- zionale dell’Università di Roma, 6), Milano, 1966. Una svolta nei contenuti e nella struttura dei suoi lavori — ma non nel rigore delle sue analisi — arriva con lo scritto su I popoli in lotta per la liberazione nazionale quali nuovi soggetti del diritto internazionale, 820 Democrazia e diritto, 1970, pp. 498-511. Questo scritto fece seguito alla Conferenza internazionale di solida- rietà con i popoli delle colonie portoghesi, tenutasi su iniziativa di Aldo Bernardini e con l’apporto organizzativo della SIOI al Palazzo dei Congressi di Roma dal 27 al 29 giugno 1970, dove presero la parola Marcelino Dos Santos (leader del FRELIMO — Fronte di liberazione del Mozambico), Agostinho Neto (poeta e presidente del MPLA — Movimento popolare di liberazione dell’Angola), Amilcar Cabral (fon- datore del PAIGC — Partito africano per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde) e Ferruccio Parri, oltre ad altri esponenti della vita politica italiana. Da allora egli sarà sempre più impegnato in riflessioni che lo porte- ranno ad analisi molto critiche della comunità internazionale e del suo diritto e alla lettura che se ne dà nella dottrina dominante. Sotto questi aspetti, il contributo più importante dato da Bernardini alla scienza del diritto internazionale può anzitutto considerarsi la voce (dal respiro sostanzialmente monografico) Diritto internazionale, in Enciclopedia Feltrinelli Fischer, Diritto 1, Milano, 1972, pp. 172-219. Egli affronta poi problematiche generali e specifiche del diritto internazionale in ben sei lavori monografici e un saggio, qui di seguito indicati:
NECROLOGIO Formazione delle norme internazionali e adattamento del diritto interno, Pescara, 1973. La questione tedesca nel diritto internazionale (Pubblicazioni della So- cietà italiana per l’organizzazione internazionale. Studi, 7), Padova, 1973. Norme internazionali e diritto interno. Formazione e adattamento, Pe- scara, 1989. La sovranità popolare violata nei processi normativi internazionali ed europei, Napoli, 1997, 2ª ed. 2001. Il saggio su ONU non deviata o NATO (e oltre): diritto o forza, Teramo, 2002. La Jugoslavia assassinata, Napoli, 2005. Norme internazionali e diritto interno: la sovranità popolare violata, ristampa aggiornata con un commento al nuovo titolo V della Costi- tuzione italiana, Pescara, 2010. Numerosi sono altresì i contributi di Aldo Bernardini contenuti in raccolte di scritti e riviste. Do qui di seguito l’elenco di tutti quelli che è 821 stato possibile reperire, con la speranza che non manchi qualche contri- buto di particolare rilievo: Divorzio, indipendenza e sovranità dello Stato nel proprio ordine, Demo- crazia e diritto, 1969, p. 493 ss. Ancora su divorzio e sovranità, ibidem, 1970, p. 93 ss. Gli avvenimenti del 1945 e la debellatio della Germania, ibidem, 1970, p. 267 ss. Diritti dell’uomo e diritto internazionale, La Comunità internazionale, 1972, pp. 20-48. «Sedicenti» sentenze estere e «pseudo-sentenze» italiane di divorzio, Foro italiano, 1972, I, 226 ss. Replica in controcampo a qualche noterella poco (giuridicamente) into- nata, Rivista di diritto internazionale, 1975, pp. 105-109. Competenza normativa regionale e affari esteri: prime considerazioni, De- mocrazia e diritto, 1975, p. 279 ss. Qualche riflessione su norme internazionali di jus cogens e giurisdizione della Corte nella Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati, Comu- nicazioni e studi, vol. XIV, 1975, pp. 81-100. Comunità europea e popolo italiano, Democrazia e diritto, 1976, pp. 269-276.
NECROLOGIO Funzione del Parlamento italiano nella conclusione di accordi internazio- nali, La Comunità internazionale, 1979, pp. 577-599. Costituzione italiana e organizzazioni internazionali. Alcune riflessioni, ibidem, 1985, pp. 271-285. Quale legalità internazionale?, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 1991, n. 2, pp. 23-28. Libia: diritti dell’uomo e diritto internazionale, ibidem, 1992, n. 1, pp. 42-46. Russia oggi: quali diritti dell’uomo?, ibidem, n. 3, pp. 29-33. Riflessioni da antichi materiali sul nesso tra norme internazionali e norme interne, Comunicazioni e studi, vol. XIX-XX, 1992, pp. 39-66. Riflessioni sulla conformità o meno al diritto internazionale dell’embargo economico commerciale e finanziario attuato dagli Stati Uniti nei confronti di Cuba (a cura di Bernardini, Lattanzi e Spinedi), San Bellino, 1993 (breve studio sul duro embargo in vigore contro Cuba, che era stato consegnato a ogni membro delle Nazioni Unite alcuni giorni prima dell’Assemblea generale del 24 novembre 1992, ai fini 822 del dibattito su questo argomento). Il «Tribunale penale internazionale» per la (ex) Jugoslavia: considerazioni giuridiche, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 1993, n.1, pp. 15-25. Jugoslavia: autodeterminazione di popoli o di regioni?, ibidem, 1994, n. 3, pp. 12-18. L’art. 11 della Costituzione rivisitato, Rivista di diritto internazionale, 1997, pp. 609-683. Jugoslavia: una guerra contro i popoli e contro il diritto, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 1998, n. 3, pp. 33-40. Autodeterminazione e sovranità: un ragionamento critico, Teramo, 2000 (Testo integrale della prolusione tenuta per l’inaugurazione del- l’anno accademico 1998-99 nell’aula magna dell’Università di Te- ramo, il 19 marzo 1999). Patto di stabilità e crescita nell’Unione Europea, procedimenti normativi e internazionali subconvenzionali. Costituzione italiana, in Divenire sociale e adeguamento del diritto. Studi in onore di Francesco Capo- torti, vol. II, Milano, 1999, pp. 37-67. Ma questa lunga guerra ha ucciso anche il diritto internazionale, La rinascita della sinistra, 2001. La sentenza del Tribunale di Belgrado di condanna dei dirigenti NATO,
NECROLOGIO Rivista della cooperazione giuridica internazionale, fasc. 7 (2001) pp. 186-191. La continuità della Federazione jugoslava, ibidem, pp. 7-11. Di Slobodan Milosevic, dei popoli jugoslavi, della Jugoslavia, ovverosia dei diritti calpestati di individui, popoli, Stati, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 2001, n. 1, pp. 71-83. Afghanistan, diritto internazionale, diritti dell’uomo, ibidem, n. 2-3, pp. 36-41. Iraq: crimine di aggressione, tentativo di larvata restaurazione del colo- nialismo, resistenza irachena quale espressione del primario diritto umano di autodeterminazione, ibidem, 2003, n. 1, pp. 28-41. Sulla questione della restituzione e degli indennizzi ai cittadini italiani di Istria, Fiume e Dalmazia per i beni sottratti dal 1943 al 1948, Rivista della cooperazione giuridica internazionale, fasc. 13 (2003), pp. 169- 171. Iraq: illecita occupazione, resistenza popolare, autodeterminazione ira- kena, ibidem, fasc. 14 (2003), pp. 29-39. Diritto e forza nel sistema internazionale. Considerazioni brevi, in Studi di 823 diritto internazionale in onore di Gaetano Arangio-Ruiz, vol. III, Napoli, 2004, pp. 1527-1570. Ego te baptizo carpam: realtà e mistificazione giuridica nella perdurante guerra di aggressione all’Iraq, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 2004, n. 3, pp. 5-36. La morte del Presidente Slobodan Milosevic, Rivista della cooperazione giuridica internazionale, fasc. 23 (2006), pp. 177-183. Tre contributi della difesa per il «processo» Milosevic, ibidem, fasc. 24 (2006), pp. 7-24. Dalla prerogativa regia alla prerogativa governativa in materia di accordi internazionali, Teoria del diritto e dello Stato, 2007, pp. 1-48. L’esecuzione di Saddam Hussein, Capo di Stato, prigioniero di guerra, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 2007, n. 1, pp. 9-12. Processo a Milosevic, ibidem, 2008, n. 1, pp. 26-36. Due pesi, due misure (sbilanciate), Rivista della cooperazione giuridica internazionale, fasc. 30 (2008), pp. 283-284. Gaza, ibidem, fasc. 31 (2009), pp. 187-188. Iraq e Afghanistan: come si violano la Carta dell’ONU e la Costituzione italiana, ibidem, fasc. 32 (2009), pp. 215-217. Il terrorismo, quale terrorismo?, e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni
NECROLOGIO Unite, in Sanzioni «individuali» del Consiglio di sicurezza e garanzie processuali fondamentali (a cura di Salerno), Assago, 2010, pp. 3-44. Il parere della Corte internazionale di giustizia sulla questione del Kosovo, Rivista della cooperazione giuridica internazionale, fasc. 37 (2011), pp. 7-9. Guerra alla Libia, ibidem, fasc. 39 (2011), pp. 7-9. L’aggressione alla Libia, crimine internazionale dei “forti”, dunque im- punito, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 2011, n. 2, pp. 21-40. Qualche po’ di igiene giuridica, Rivista della cooperazione giuridica internazionale, fasc. 40, (2012), pp. 7-9. Prima traccia di ragionamento sul tema del consolidamento del fatto in effettività per il diritto internazionale (in primis la problematica degli insorti), in Studi in ricordo di Giovanni Battaglini (a cura di Arangio- Ruiz, Salerno e Fioravanti), Napoli, 2013, pp. 43-70. Considerazioni giuridiche sulla situazione dell’Ucraina, Rivista della coo- perazione giuridica internazionale, fasc. 48 (2014), pp. 9-10. Rapide considerazioni inattuali sulla sentenza della Corte costituzionale 824 22 ottobre 2014 n. 238, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 2014, n. 2, pp. 255-262. L’aggressione alla Libia, crimine internazionale dei “forti”, dunque im- punito, e la replica bramata contro la Siria, in Studi in onore di Augusto Sinagra, vol. I, Roma, 2015, pp. 101-160. Ancora su Libia e Siria, I diritti dell’uomo: cronache e battaglie, 2015, n. 2, pp. 245-254. Dall’Iraq e Jugoslavia all’Ucraina: contro la sovranità statale e l’autode- terminazione dei popoli, Ordine internazionale e diritti umani, 2015, pp. 752-779, poi in Il diritto internazionale alla prova del caos. Alla ricerca di una logica giuridica (Ordine internazionale e diritti umani. Quaderni, 2) (a cura di Guarino), Napoli, 2016, pp. 11-48. Da una sentenza di arbitrato commerciale internazionale: riflessioni sul funzionamento delle norme-limite internazionali al potere sovrano degli Stati in tema di investimenti stranieri, Rivista della cooperazione giuridica internazionale, fasc. 56 (2017), pp. 15-21. Le riflessioni di Aldo Bernardini sulla comunità internazionale e il suo diritto saranno riprese nei convegni e nelle conferenze cui egli parteciperà in Italia e all’estero, come in particolare nell’ex Berlino-est,
NECROLOGIO a Parigi, Pyongyang, Belgrado, Mosca, Tripoli, Baghdad, dove egli terrà pure un breve corso all’Università Al-Mustansiriya. L’impegno anche operativo nelle sue battaglie per la «giustizia» e la «verità» — mai mosso da interessi personali — porterà Aldo Bernardini a essere componente del collegio di difesa di Sergej Antonov, un lavo- ratore dell’Ufficio di Roma della compagnia aerea bulgara, arrestato nel contesto delle indagini sul preteso coinvolgimento del governo bulgaro — per conto dell’Unione Sovietica — nell’attentato del 1981 al Papa Giovanni Paolo II, tesi che poi il processo rivelerà come del tutto infondata. Su designazione del Governo iugoslavo, Aldo Bernardini svolgerà le funzioni di osservatore alle elezioni politiche del 2000. Sarà anche membro del collegio di difesa di Slobodan Miloševic davanti al Tribunale penale internazionale per la ex-Iugoslavia, e nel 2001 egli sarà autorizzato dal Tribunale a incontrare l’imputato nel carcere di Scheve- ningen. Aldo Bernardini è stato strappato alla vita allorché era ancora attivamente impegnato nelle sue riflessioni e nelle sue battaglie. Ne siamo profondamente addolorati. 825
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