PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

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Parlamento europeo
     2019-2024

                                        Documento di seduta

                                                                             B9-0239/2021 }
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     28.4.2021

                  PROPOSTA DI RISOLUZIONE
                  COMUNE
                  presentata a norma dell'articolo 144, paragrafo 5, e dell'articolo 132, paragrafo
                  4, del regolamento

                  in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
                  B9-0239/2021 (PPE)
                  B9-0240/2021 (Verts/ALE)
                  B9-0241/2021 (S&D)
                  B9-0242/2021 (Renew)
                  B9-0243/2021 (ECR)

                  sulla pandemia di COVID-19 in America latina
                  (2021/2645(RSP))

                  Željana Zovko, José Manuel Fernandes, Leopoldo López Gil, Isabel
                  Wiseler-Lima, David McAllister, Michael Gahler, Gabriel Mato, Miriam
                  Lexmann, Loránt Vincze, Krzysztof Hetman, Róża Thun und Hohenstein,
                  Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, David Lega, Romana Tomc, Tomáš
                  Zdechovský, Peter Pollák, Christian Sagartz, Magdalena Adamowicz,
                  Benoît Lutgen, Adam Jarubas, Janina Ochojska, Frances Fitzgerald,
                  Lefteris Christoforou, Inese Vaidere, Paulo Rangel, Vangelis Meimarakis,
     RC\1230328IT.docx                                                      PE692.495v01-00 }
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IT                                       Unita nella diversità                                        IT
Stanislav Polčák, Ioan-Rareş Bogdan, Loucas Fourlas, Jiří Pospíšil,
                  Antonio López-Istúriz White, Eva Maydell, Michaela Šojdrová, Vladimír
                  Bilčík
                  a nome del gruppo PPE
                  Marek Belka, Isabel Santos, Maria-Manuel Leitão-Marques
                  a nome del gruppo S&D
                  Jordi Cañas, Dita Charanzová, Petras Auštrevičius, Malik Azmani,
                  Izaskun Bilbao Barandica, Olivier Chastel, Katalin Cseh, Vlad Gheorghe,
                  Bernard Guetta, Svenja Hahn, Moritz Körner, Javier Nart, Urmas Paet,
                  Dragoș Pîslaru, María Soraya Rodríguez Ramos, Michal Šimečka, Nicolae
                  Ştefănuță, Ramona Strugariu
                  a nome del gruppo Renew
                  Hannah Neumann, Anna Cavazzini
                  a nome del gruppo Verts/ALE
                  Veronika Vrecionová, Raffaele Fitto, Joanna Kopcińska, Karol Karski,
                  Elżbieta Kruk, Adam Bielan, Witold Jan Waszczykowski, Assita Kanko,
                  Ruža Tomašić, Anna Fotyga, Jadwiga Wiśniewska, Elżbieta Rafalska,
                  Ryszard Czarnecki, Bogdan Rzońca, Angel Dzhambazki, Valdemar
                  Tomaševski, Hermann Tertsch, Carlo Fidanza
                  a nome del gruppo ECR
                  Fabio Massimo Castaldo

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IT
Risoluzione del Parlamento europeo sulla pandemia di COVID-19 in America latina
(2021/2645(RSP))

Il Parlamento europeo,

–        visto il trattato sull'Unione europea,

–        vista la dichiarazione dell'11 marzo 2020 dell'Organizzazione mondiale della sanità
         (OMS), in cui la COVID-19 è stata dichiarata una pandemia,

–        vista la dichiarazione dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) del 30 gennaio
         2020, nella quale l'epidemia di COVID-19 è stata definita un'emergenza di sanità
         pubblica di rilevanza internazionale,

–        vista la sua risoluzione del 13 novembre 2020 sull'impatto delle misure connesse alla
         COVID-19 sulla democrazia, sullo Stato di diritto e sui diritti fondamentali1,

–        vista la relazione della Banca europea per gli investimenti dal titolo "EIB Activity in
         2020 – Latin America and the Caribbean" (L'attività della BEI nel 2020 – America
         latina e Caraibi),

–        viste le relazioni pubblicate dall'Organizzazione panamericana della salute,

–        vista la relazione dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
         (OCSE) del novembre 2020 dal titolo "COVID-19 in Latin America and the Caribbean:
         An overview of government responses to the crisis" (La COVID-19 in America latina e
         nei Caraibi: una panoramica delle risposte del governo alla crisi),

–        vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante
         dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dell'8 aprile 2020, sulla risposta
         globale dell'UE alla pandemia di COVID-19 (JOIN(2020)0011),

–        visto il discorso sullo stato dell'Unione pronunciato il 16 settembre 2020 dalla
         Presidente della Commissione Ursula von der Leyen,

–        vista la dichiarazione del 5 maggio 2020 dell'alto rappresentante Josep Borrell, a nome
         dell'Unione europea, sui diritti umani ai tempi della pandemia di coronavirus,

–        viste le conclusioni del Consiglio dell'8 giugno 2020 sul tema "Team Europa: risposta
         globale alla COVID-19",

–        viste le conclusioni del Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020 sul piano per la ripresa
         e sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027,

–        viste le conclusioni del Consiglio del 13 luglio 2020 sulle priorità dell'UE nel contesto
         delle Nazioni Unite e della 75a Assemblea generale delle Nazioni Unite sul tema

1   Testi approvati, P9_TA(2020)0307.
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"Sostenere il multilateralismo e un'ONU forte e incisiva che consegua risultati a
               vantaggio di tutti",

     –         vista la sua risoluzione del 25 novembre 2020 sulle conseguenze della pandemia di
               COVID-19 sul piano della politica estera2,

     –         vista la dichiarazione dei copresidenti dell'Assemblea parlamentare euro-
               latinoamericana (EuroLat) del 5 novembre 2020 su una strategia globale e biregionale
               UE-ALC per attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19,

     –         vista la dichiarazione dei copresidenti di EuroLat del 30 marzo 2020 sulla pandemia di
               COVID-19,

     –         vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'UE per lottare
               contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze3,

     –         visto il comunicato congiunto del Servizio europeo per l'azione esterna del 14 dicembre
               2020 a seguito della riunione ministeriale informale UE-27-America latina e Caraibi,

     –         vista la relazione della Commissione economica per l'America latina e i Caraibi
               (ECLAC) dal titolo "Social Panorama of Latin America 2020" (Panorama sociale
               dell'America latina nel 2020), pubblicata nel 2021,

     –         visto il 27º vertice iberoamericano dei capi di Stato e di governo tenutosi ad Andorra il
               21 aprile 2021 e la relativa dichiarazione,

     –         viste le relazioni annuali del Consiglio al Parlamento europeo sulla politica estera e di
               sicurezza comune,

     –         vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0204/2020),

     –         visti la Dichiarazione universale dei diritti umani (UDHR) e gli altri trattati e strumenti
               delle Nazioni Unite in materia di diritti umani,

     –         visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, il Patto internazionale
               relativo ai diritti economici, sociali e culturali, la dichiarazione delle Nazioni Unite sui
               diritti dei popoli indigeni del 2007 e la dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori
               dei diritti umani del 1998,

     –         vista la Convenzione n. 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) relativa
               alle popolazioni indigene e tribali, adottata il 27 giugno 1989,

     –         viste le dichiarazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e
               dell'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet, del
               marzo 2020, sulla revoca delle sanzioni nei confronti dei paesi per combattere la

     2   Testi approvati, P9_TA(2020)0322.
     3 Testi  approvati, P9_TA(2020)0054.
     RC\1230328IT.docx                                   4/9                      PE692.495v01-00 }
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IT
pandemia,

–    vista la presentazione dell'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani,
     Michelle Bachelet, esposta a Fiocruz il 15 aprile 2021,

–    visti l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall'Assemblea generale delle
     Nazioni Unite il 25 settembre 2015, e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS),

–    visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.   considerando che le relazioni tra l'UE e l'America latina e i Caraibi sono di interesse
     strategico e cruciale; che l'America latina è una delle regioni più colpite dalla COVID-
     19; che l'America latina rappresenta l'8,4 % della popolazione mondiale, ma conta
     attualmente oltre un quinto dei decessi a livello globale dovuti al coronavirus;

B.   considerando che la risposta alla pandemia di COVID-19 è eterogenea a livello
     mondiale, anche in tutta l'America latina; che tutti i paesi hanno dichiarato lo stato di
     emergenza generale;

C.   considerando che la priorità deve ora consistere nel ripristinare la fiducia nelle
     istituzioni multilaterali in grado di fornire risposte globali, portando avanti le
     discussioni sull'iniziativa per il commercio e la salute nell'ambito dell'OMC per quanto
     concerne la COVID-19 e i relativi prodotti sanitari medici;

D.   considerando che gli effetti devastanti della pandemia di COVID-19 su entrambe le
     sponde dell'Atlantico richiedono una stretta cooperazione tra l'OMC, l'OMS, le
     istituzioni delle Nazioni Unite e la Banca mondiale, il che è essenziale per contrastare la
     crisi e fornire solidarietà; che è necessaria una risposta globale e coordinata per far
     fronte alle grandi sfide delle riprese sostenibili, verdi e digitali che siano anche
     inclusive, eque e resilienti;

E.   considerando che gli effetti della pandemia e le politiche attuate in risposta hanno
     aumentato il fabbisogno di liquidità dei paesi della regione per far fronte alla fase di
     emergenza; che tali fattori hanno portato a un aumento dei livelli di debito e i governi si
     trovano ad affrontare un aumento della spesa pubblica, con il rischio dell'insolvenza;
     che un maggiore accesso alla liquidità e la riduzione del debito devono essere
     interconnessi con gli obiettivi di sviluppo a medio e lungo termine e, di conseguenza,
     con iniziative volte a progredire meglio;

F.   considerando che l'iniziativa COVAX, coordinata dall'Alleanza GAVI, dalla coalizione
     per l'innovazione in materia di preparazione alle epidemie (CEPI) e dall'Organizzazione
     mondiale della sanità (OMS), ha somministrato finora circa 38 milioni di dosi; che vi è
     una chiara necessità di potenziare la capacità di produzione e di distribuzione
     nell'ambito dell'iniziativa COVAX;

G.   considerando che il primo ciclo di forniture di vaccini nell'ambito delle assegnazioni
     COVAX comprende 31 paesi dell'America latina e dei Caraibi che nei prossimi mesi
     dovrebbero ricevere oltre 27 milioni di dosi di vaccini;
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H.   considerando che l'obiettivo dell'iniziativa COVAX è promuovere e garantire l'accesso
          globale a vaccini sicuri, di alta qualità, efficaci e a prezzi accessibili; che per il 2021
          COVAX ha garantito vaccini solo per il 20 % della popolazione mondiale e pertanto la
          produzione e la distribuzione di vaccini in Europa e in America latina devono essere
          incrementate;

     I.   considerando che l'America latina ha iniziato a essere la regione più diseguale al mondo
          nel 2020 e che tale situazione è solo peggiorata durante la pandemia; che il tasso di
          povertà è salito a 209 milioni alla fine del 2020, il che rappresenta altri 22 milioni di
          persone cadute in povertà, mentre il numero di persone che vivono in condizioni di
          povertà estrema è cresciuto di 8 milioni su un totale di 78 milioni; che gli indici di
          disuguaglianza nella regione sono peggiorati insieme ai tassi di occupazione e di
          partecipazione al lavoro, soprattutto tra le donne, a causa della pandemia di COVID-19
          e nonostante le misure di protezione sociale di emergenza adottate dai paesi per fermare
          tale fenomeno;

     J.   considerando che la COVID-19 colpisce in modo sproporzionato i paesi in via di
          sviluppo a basso e medio reddito e i gruppi in situazioni di vulnerabilità, tra cui le donne
          e le ragazze, gli anziani, le minoranze e le comunità indigene, erodendo i vantaggi in
          termini di salute e sviluppo e ostacolando in tal modo il conseguimento degli obiettivi di
          sviluppo sostenibile (OSS);

     K.   considerando che la crisi causata dalla pandemia di COVID-19 ha aggravato le
          disuguaglianze di genere; che l'America latina registra uno dei più elevati tassi di
          violenza di genere al mondo e che tali tassi sono aumentati durante la pandemia, mentre
          le misure di confinamento hanno portato a un marcato aumento della violenza
          domestica, dello stupro e del femminicidio; che durante la pandemia non è stata data
          priorità alla salute sessuale e riproduttiva, il che costituisce un grave ostacolo al diritto
          alla salute e mette in pericolo la vita delle donne e delle ragazze nella regione;

     L.   considerando che le popolazioni indigene sono state pesantemente colpite dalla
          COVID-19 a causa di un accesso inadeguato all'acqua potabile, ai servizi igienico-
          sanitari, ai servizi sanitari, alle prestazioni sociali e alla mancanza di meccanismi
          culturalmente adeguati per proteggere i loro diritti alla salute e ai mezzi di sussistenza;

     M.   considerando che in alcuni paesi dell'America latina, come in molte parti del mondo, la
          pandemia di COVID-19 è stata utilizzata anche come pretesto per la repressione,
          limitando in modo sproporzionato l'opposizione politica e gli incontri e le attività della
          società civile; che le misure governative hanno spesso minato tutti i diritti umani
          fondamentali, compresi i diritti civili politici, sociali, economici e culturali di coloro che
          si trovano nelle situazioni più precarie; che le restrizioni relative alla COVID-19 hanno
          avuto anche ripercussioni anche sulla libertà di espressione;

     N.   considerando che il lavoro dei giornalisti nella regione è diventato più difficile a causa
          delle misure connesse alla pandemia di COVID-19 in termini di accesso fisico limitato e
          di contatti ridotti con le autorità, in particolare per quanto riguarda il loro ruolo nella
          lotta alla disinformazione sempre più diffusa; che la disinformazione online, le notizie
          false e la pseudoscienza sono state un fattore importante della pandemia in America
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latina nell'ambito dell'"infodemia" quale definita dall'Organizzazione mondiale della
     sanità; che tra gli esempi concreti di ciò si registrano le "cure" false e miracolose contro
     la COVID-19 fino agli attacchi politici e alle campagne di odio contro determinate
     comunità e minoranze; che i social media hanno svolto un ruolo importante nella
     diffusione della disinformazione e della pseudoscienza;

O.   considerando che alcuni governi sono stati particolarmente criticati per aver seguito
     percorsi politici pericolosi riguardo alla pandemia di COVID-19, manifestando
     opposizione nei confronti delle iniziative sanitarie regionali e locali e minacciando di
     inviare l'esercito per limitare il confinamento e le restrizioni locali, inoltre sono stati
     accusati di ignorare le direttive principali dell'OMS e le migliori pratiche in materia di
     gestione della pandemia nonché gli orientamenti scientifici in materia di sanità
     pubblica;

1.   ribadisce la sua profonda preoccupazione per l'impatto devastante che la pandemia di
     COVID-19 sta esercitando sia sull'Europa che sui continenti latinoamericani ed esprime
     la sua solidarietà nei confronti di tutte le vittime e delle loro famiglie, nonché di tutte le
     persone colpite dalla crisi sanitaria, economica e sociale;

2.   esprime la sua profonda gratitudine per il servizio degli operatori sanitari nella regione
     nel contesto delle forti pressioni e dei rischi della minaccia del coronavirus;

3.   invita i governi di entrambe le regioni, le istituzioni dell'UE e gli organismi di
     integrazione latinoamericana a rafforzare la cooperazione biregionale e a migliorare le
     capacità di preparazione e risposta, la protezione del reddito, l'accesso all'assistenza
     sanitaria di base e la gestione efficiente dei piani di vaccinazione su vasta scala;

4.   invita l'UE e i suoi Stati membri a cooperare con le autorità dei paesi dell'America latina
     in difficoltà e a utilizzare il meccanismo di protezione civile dell'UE e altri
     finanziamenti di solidarietà a norma del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 al
     fine di contrastare la pandemia; invita inoltre la Commissione ad avvalersi di Orizzonte
     Europa e di altri programmi e fondi dell'UE al fine di promuovere la cooperazione
     scientifica tra i paesi dell'America latina e l'UE, in particolare nei settori della salute e
     dell'innovazione; accoglie con favore le nuove iniziative in materia di cooperazione
     sanitaria regionale, come la creazione di un istituto transnazionale per le malattie
     infettive;

5.   invita tutti i paesi e i governi a garantire il libero accesso ai vaccini per l'intera
     popolazione senza indebiti ritardi, garantendo un approvvigionamento sufficiente di
     vaccini, promuovendo un accesso equo ai vaccini e procedendo il più rapidamente
     possibile con le campagne di vaccinazione attualmente in corso; propone, a tal fine, di
     rafforzare i meccanismi di coordinamento regionale e/o subregionale per razionalizzare
     l'approvvigionamento e la distribuzione efficace dei vaccini e intensificare la ricerca a
     sostegno del loro sviluppo e della loro produzione;

6.   invita la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per rafforzare la capacità di
     distribuzione dell'iniziativa COVAX e sostenere il pieno finanziamento dell'impegno
     anticipato di mercato COVAX;
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7.    riconosce il ruolo guida svolto dall'UE e dai suoi Stati membri negli sforzi volti a
           garantire un accesso giusto ed equo a vaccini sicuri ed efficaci nei paesi a basso e medio
           reddito attraverso il meccanismo COVAX, tra cui il recente annuncio di un contributo
           aggiuntivo di 500 milioni di EUR, portando il contributo finanziario dell'UE nei
           confronti di COVAX a un totale di 1 miliardo di EUR in sovvenzioni dirette e garanzie;
           osserva che, poiché la Commissione, la Banca europea per gli investimenti e gli Stati
           membri dell'UE si sono impegnati con oltre 2,2 miliardi di EUR a favore dello
           strumento COVAX, l'UE è uno dei suoi principali contributori;

     8.    esorta i paesi dell'America latina a mettere a disposizione di tutti i vaccini, a prescindere
           dallo status migratorio, ad adottare misure urgenti per rafforzare la distribuzione dei
           vaccini per i migranti irregolari e i rifugiati, nonché per le persone che lavorano nel
           settore informale e che vivono in insediamenti informali, e a consentire a coloro che non
           dispongono di un documento d'identità nazionale di registrarsi per l'inoculazione senza
           ritardi amministrativi; elogia a tale riguardo azioni quali lo statuto di protezione
           temporanea per i migranti venezuelani in Colombia o l'operazione di ricollocazione in
           corso "Operação Acolhida" in Brasile;

     9.    prende atto del fatto che, secondo l'OMS, diversi paesi della regione dispongono di
           potenziali capacità di produzione di vaccini contro la COVID-19 che potrebbero essere
           incrementate in seguito a trasferimenti di tecnologia;

     10.   esorta i governi a mantenere i più elevati livelli di rispetto dei diritti umani
           nell'applicazione delle misure di contenimento in risposta al diffondersi della COVID-
           19; chiede di garantire che le misure adottate per rispondere all'emergenza sanitaria
           siano proporzionate, necessarie e non discriminatorie; condanna le misure repressive
           adottate durante la pandemia, le gravi violazioni dei diritti umani e gli abusi nei
           confronti delle popolazioni, compreso l'uso eccessivo della forza da parte dello Stato e
           delle forze di sicurezza;

     11.   invita tutte le parti interessate a intensificare la lotta contro la disinformazione online, le
           notizie false e la pseudoscienza; invita i governi di entrambe le regioni e le
           organizzazioni internazionali a dialogare con le piattaforme online onde trovare
           soluzioni efficaci per contrastare l'"infodemia"; accoglie con favore la creazione di
           PortalCheck.org con il sostegno dell'Unione europea, che è una nuova piattaforma di
           risorse online per i verificatori di fatti in America latina e nei Caraibi per affrontare la
           disinformazione relativa alla COVID-19; osserva, tuttavia, che i governi dovrebbero
           astenersi dal ricorrere alla lotta contro la disinformazione per sopprimere il dibattito
           politico e limitare le libertà fondamentali dei cittadini;

     12.   invita la Commissione e il SEAE a prevedere un impegno specifico in materia di
           trasferimento di conoscenze e azione e pianificazione in risposta alle crisi, basandosi
           sulle attuali proposte legislative dell'UE come il regolamento sulla minaccia sanitaria
           transfrontaliera, al fine di aiutare i paesi dell'America latina ad essere preparati meglio
           in caso di future pandemie;

     13.   deplora che la pandemia di COVID-19 sia stata fortemente politicizzata, tra cui la
           retorica negazionista o il ridimensionamento della gravità della situazione da parte dei
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capi di Stato e di governo, e invita i leader politici ad agire responsabilmente al fine di
      prevenire ulteriori escalation; ritiene preoccupanti le campagne di disinformazione
      connesse alla pandemia e invita le autorità a individuare e perseguire legalmente le
      entità che commettono tali azioni;

14.   invita l'UE e i suoi Stati membri e tutti gli Stati latinoamericani a sostenere un'emissione
      massiccia dei diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale per
      aumentare la liquidità dei paesi della regione nel modo meno costoso possibile e
      sostenere l'ampliamento del campo di applicazione dell'iniziativa di sospensione del
      servizio del debito del G20 ai paesi a reddito medio;

15.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla
      Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per
      gli affari esteri e la politica di sicurezza, all'Assemblea parlamentare euro-
      latinoamericana nonché alle autorità e ai parlamenti dei paesi latinoamericani.

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